E' di questi giorni la notizia che il crudo sia pericoloso per la salute umana almeno quanto il fumo e l'alcol; le televisioni, le radio, il web ed i giornali ne parlano a gran voce ed all'unisono, come sempre.
Ecco, adesso tra un po' esco, con 50 centesimi in tasca ed il boccale da mezzo litro in mano, vado all'Alapacis, accarezzo la “vacca con le corna bianche” (che è una rarità) e mi sparo mezzo litro di latte crudo alla volè. Se qualcuno vuole venire a cantare “la bicera” per farmi da accompagnamento è benvenuto
Perché sarei disposto a correre questo rischio enorme, rischiando chissà quale infezione per non aver fatto bollire il latte?
Perché oltre ad aver una discreta esperienza nel settore (ed un paio di pezzi carta) mi informo, e spero di riuscire ad informare anche i lettori del blog.
L'infezione che ha colpito una decina di bambini (9 secondo alcune fonti) in Italia in 2 anni è causata dall'
Escherichia coli O157, un ceppo patogeno del comunissimo batterio che abita gli intestini degli animali a sangue caldo. Non è certo, almeno non per tutti casi, che i bambini siano stati infettati da
E. coli proveniente dal latte crudo, e stiamo parlando di un numero molto basso. Questo non vuol dire che vale la pena rischiare ma non vale nemmeno la pena ascoltare quello che dal ministro all'ultimo dei giornalisti stanno dicendo a gran voce: bollire il latte. Ma fate furb, fate còsi ti.
Il ministro rievoca i consigli della nonna... che risalgono a prima della guerra, inevitabilmente, quando il latte veniva munto a mano, in secchi che venivano lavati con n po' d'acqua fresca, le stalle erano un po' diverse da quelle attuali, non esistevano analisi sul prodotto, non c'erano i frigoriferi, molti animali erano affetti da tubercolosi e da brucellosi (responsabile delle febbri maltesi, roba seria): forse bollire il latte era il minimo che si potesse fare. Chissà se il buon Zaia ascolta anche la nonna quando dice che “maunèt fa grasèt”, “l'eva endebliss”...
A parte le battute, non ritengo necessario che una persona adulta, in buon stato di salute rinunci a tutti benefici del latte crudo per lo spauracchio, nel peggiore dei casi, di una dissenteria, e soprattutto voglio dire che non è il caso di bollire il latte nemmeno per i bambini o le persone debilitate, che dalla
E. coli O157 potrebbero avere conseguenza peggiori: 70 – 75 ° C per pochi minuti sono più che sufficienti per avere un prodotto sicuro dal punto vista microbiologico, anzi basterebbe anche meno.
Spero che i piaschesi continuino a preferire la qualità e non si facciano terrorizare dai media, poi se uno vuole può scegliere di bere cosa vuole, per carità, l'importante è che pensi sempre a cosa consuma.
Ecco un sintesi della filiera del latte pastorizzato, ipotizzando una provenienza locale del latte:
- Mungitura
- Refrigerazione
- Trasporto in autocarro coibentato (miscelazione con altre partite di altri allevamenti)
- Stoccaggio in centrale (miscelazione con altre partite di altri giri di raccolta)
- Degassatura
- Pastorizzazione
- Raffreddamento
- Confezionamento in plastica o tetrapak
- Stoccaggio (refrigerato)
- Trasporto (refrigerato)
- Eventuali stoccaggi in piattaforme logistiche, viaggi su altri camion
- Stoccaggio presso il punto vendita
- Banco frigo di vendita
e la filiera del latte del distributore automatico:
- Mungitura
- Refrigerazione
- Trasporto al distributore (pochi minuti di viaggio)
- Latte in vendita nel distributore (refrigerato)
Quale filiera risulta più controllabile?
Volevamo sostenere a piena voce che il latte crudo è vita!!!!!!
Prodotto dalle nostre bovine, mantenute sane e alimentate correttamente per tutto il periodo dell’anno, controllate quotidianamente dai nostri allevatori e dal Servizio Sanitario, viene munto con metodi meccanici automatici, previa pulizia e lavaggio dei capezzoli, nelle migliori condizioni igieniche e avviato immediatamente alla cisterna di raccolta e in pochi istanti raggiunge la temperatura di 2-4 gradi e così viene mantenuto fino a voi. E’ raffreddato immediatamente per farvi gustare la pienezza dei sapori di vitalità insita in questo alimento, trattato con tanta delicatezza.
Il riscaldamento infatti (pastorizzazione a 72° o ebollizione a 100°) trasforma radicalmente la composizione di questo alimento completo in sé, vivo, che diventa morto per i cambiamenti che il calore apporta.
Le ghiandole mammarie secernono assieme ai componenti del latte (proteine, grassi, zuccheri) anche gli enzimi per digerirli, non essendo pronto l’apparato digestivo del neonato. Tali enzimi, che hanno funzioni complesse, degradano già alla temperatura di 45°/50°. Il latte crudo di mungitura perciò è particolarmente digeribile; e possiede una elevata attività enzimatica già a livello boccale per l’azione antibatterica di alcuni enzimi ( in particolare il lisozima, scoperto da Fleming già prima della penicillina), indicati per la cura e la prevenzione della carie dentale, nonché dell’alitosi boccale.
Alle temperature via via crescenti a cui normalmente il latte viene sottoposto, le vitamine, tanto importanti a tutte le età, tendono a scomparire; i Sali di calcio e fosforo, tanto importanti per la struttura scheletrica del neonato in rapido accrescimento, già a 60° tendono a precipitare e quindi non possono essere assorbiti e utilizzati. Vana è la raccomandazione di consumare latte per la prevenzione dell’osteoporosi, se il latte stesso viene riscaldato, proprio per la impossibilità di assorbimento del calcio già precipitato, non più allo stato solubile.
Con l’elevarsi della temperatura del latte i batteri acidofili, già presenti all’interno della mammella stessa al momento della mungitura, responsabili della naturale acidificazione del latte, spariscono per lasciare posto magari ai batteri ben più pericolosi, resistenti al calore (termofili), responsabili della putrefazione quando il latte riscaldato diventa “scaduto”.
segue...
Di
Dulce e Walter fatti di latte(macchiato per Dulce)
(inviato il 12/12/2008 @ 20:45:34)
Con il riscaldamento le proteine (caseine) colliquano e diventano particolarmente indigeste (molte colle di uso comune sono derivate da caseine). Le particelle di grasso stesso si modificano e il colesterolo, già importante componente nei processi di crescita ormonale, si trasforma per ossidazione e riscaldamento in prodotti non salutari.
Nel latte crudo di mungitura tutte le sostanze nutritive originali rimangono intatte e tali mantengono per 4 giorni dalla mungitura, se conservato a temperature di 2°/4°. Solo successivamente possono aumentare in modo significativo i batteri acidofili, responsabili della trasformazione in latte acido, tanto usato nei paesi nord orientali, proprio come bevanda da consumare assieme al pasto (per chi lo volesse usare, si raccomanda di aggiungere un barattolo di yogurt, al fine di evitare fermentazioni acide improprie).
Si raccomanda di porre questo latte fresco “crudo di mungitura” immediatamente in frigorifero e, una volta aperta la bottiglia, di consumarlo tutto in breve tempo e di evitare la contaminazione con altri alimenti conservati nel vostro frigo, in particolare con le verdure.
Quanto latte si può bere?
Alcune tribù Masai del Kenia consumano normalmente da 3 a 6 litri di latte di zebù ogni giorno per persona. Considerando che il latte di zebù è più concentrato del latte di bovina e conside-rando pure che il tasso di colesterolo non aumenta affatto con il latte crudo consumato da tali popolazioni, ben si comprende che non ci sono limiti; ognuno si regolerà secondo le proprie esigenze. E allora CIN CIN… dunque con LATTE FRESCO CRUDO DI MUNGITURA… e la nostra vita avrà più sapore!
Di
Dulce e Walter fatti di latte(macchiato per Dulce)
(inviato il 12/12/2008 @ 20:46:26)