A.D.A.S. associazione donatori autonomi del sangue Di Saluzzo e sue Valli Gruppo di Piasco Piasco 13/01/2013 Cari amici donatori, siamo alla prima donazione…. dopo un buon anno come donazioni fatte nel 2012 … ripartiamo con grinta.. e generosità fitwalking a Saluzzo • Domenica 20 gennaio ci sarà la 10° camminata di fitwalking a Saluzzo. La camminata è aperta a tutti ,l’iscrizione e di € 5 devoluti per un progetto di solidarietà.il progetto e di aiutare la cooperativa il casolare nella loro attività di aiuto dei soggetti emarginati dalla società moderna vengono inseriti nel mondo del lavoro grazie al non indifferente sforzo dei nostri soci lavoratori e di tutti i soci volontari che partecipano alle numerose attività di sostegno. • come già gli anni scorsi (la quota per tutti i donatori verrà pagata dall’ associazione ADAS). La partenza (prevista per le ore 10,15) e l’arrivo si terranno a Saluzzo in Piazza Cavour. E’ possibile iscriversi sino a giovedì 10 gennaio 2013 . Iscrizioni al sottoscritto …… PORTATE UN NUOVO DONATORE SARA’ COME DONARE DUE VOLTE DONAZIONE Domenica 27 gennaio 2013 p.s. nel 2013 vorrei diminuire il cartaceo e mandare gli avvisi tramite sms dal mio pc al vostro cellulare quindi gradirei che mi inviaste il vostro… al mio indirizzo di posta o al mio cellulare con nome e cognome.. naturalmente nel rispetto della privacy .. il mio cell : 3478276568 Saluti……… ILCAPOGRUPPO (Silvestro Mirko)
Di Marta (del 27/10/2010 @ 23:37:09 in Politica, linkato 2612 volte)
Se vuoi dire NO:
- alla guerra convenzionale e preventiva come strumento di risoluzione dei conflitti tra i popoli (art. 11 della Costituzione Italiana);
- allo scambio guerra / lavoro / occupazione / risorse;
- alla ricerca, alla produzione, al commercio e all’accumulo di armi;
- all’aumento costante delle spese militari e dei bilanci militari, che hanno raggiunto 1.250 miliardi di dollari nel mondo e che in Italia sono in continua crescita;
- al modello di difesa armato che paga militari professionisti, veri e propri mercenari della guerra da impiegare al di fuori dei confini nazionali nelle cosiddette “missioni militari di pace” il cui vero obiettivo è tutelare e rafforzare gli interessi economici dominanti;
- allo scandaloso divario tra Nord e Sud del mondo, che il Nord continua ad alimentare con la sua supremazia culturale, scientifica ed economica e con lo strapotere militare; non lavorando per gli impegni formalmente assunti, tra i quali gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sottoscritti nel 2000 da tutti i 189 membri ONU (eliminare la povertà, la fame e la disparità tra i sessi, combattere il degrado ambientale, assicurare a tutti l’accesso all’educazione, alle cure sanitarie e all’acqua entro il 2015).
Se vuoi dire SI’:
- al cambiamento del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento;
- ad una riduzione progressiva delle spese militari;
- all’approvazione di una legge per l’opzione fiscale con la possibilità di finanziare la pace anziché la guerra;
- ad una Difesa Popolare Nonviolenta.
Scegli la Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) che:
- difende le relazioni umane presenti su un territorio;
- mantiene i diritti umani, sociali ed economici per tutta la popolazione;
- organizza un sistema istituzionale per fare tutto ciò con la nonviolenza.
La DPN ha acquisito le basi giuridiche per la creazione di istituzioni, modelli ed esperienze alternative alla difesa militare.
Esiste in materia un’ampia letteratura internazionale con studi e ricerche di alto valore giuridico.
La DPN cresce e si sperimenta nelle pratiche di lotte territoriali che possono rappresentare esperienze di difesa popolare di base.
La sperimentazione attuale può portare con azioni civili non armate e nonviolente alla nascita dei Corpi Civili di Pace.
Alcuni esempi si possono ritrovare nelle PBI (Peace Brigades International), i volontari di Pace in Medio Oriente, i Caschi Bianchi, i Berretti Bianchi e le forme di cooperazione decentrata su progetti di difesa dei diritti umani.
Storicamente la DPN ha sperimentazioni autorevoli come quelle di Gandhi in India, dei numerosi casi di resistenza nonviolenta contro l’occupazione nazifascista, delle lotte contro la repressione nei paesi del blocco sovietico senza ricorrere alle armi, dei movimenti di opposizione agli euromissili, delle lotte contro le servitù e le basi militari (alcuni esempi: Larzac in Francia, La Maddalena in Sardegna, le Murge in Puglia).
Aderisci alla campagna 2010 di obiezione di coscienza alle spese militari
Può dichiararsi Obiettore/Obiettrice qualsiasi persona maggiorenne, anche senza reddito, che vuole aderire per proprie convinzioni ad una riduzione delle spese militari in Italia ed impegnarsi per la costruzione di un modello di difesa nonviolento e non armato.
Per saperne di più e scaricare il modulo di adesione visita il sito:
www.osmdpn.it
Di cagio (del 24/10/2007 @ 22:45:07 in generale, linkato 2610 volte)
L'inciviltà ha sempre dato risultati più immediati e facili della cultura, ma col tempo ne è sempre stata sopraffatta; però quando la vedi da vicino ti accorgi che è proprio brutta.
Cosa voglio dire? Per la sagra quest'anno ci siamo impegnati a proporre un evento che valorizzasse i prodotti locali come vorremo venissero intesi: un modo nuovo e sano di consumare. Questa visione che vogliamo dare del nostro territorio, che invita a guardare la provenienza dei prodotti, che assieme alla frutta in vendita associa il nome di un produttore, che sbuccia dal vivo le mele da usare per le frittelle, che macina il granoturco da polenta coltivato a Piasco, non va proprio d'accordo con la cultura delle strade piene di rifiuti, con le discariche puzzolenti e gli inceneritori (e degli inceneritori so che c'è una certa paura eh eh! ). Allora ci siamo fatti un bel oluc per essere coerenti con quello che vogliamo proporre: il Comune ci ha aiutati comprando (con una tempistica degna di un privato parecchio efficiente) 16 cassonetti per la raccolta differenziata, il Consorzio S.E.A ci ha fornito (aggrattis!) 2000 piatti in materiale biodegradabile che abbiamo usato per le frittelle ed ha messo una stand per sensibilizzare sulla raccolta differenziata, la Nuova LC ci ha fatto uno sconto sui prodotti biodegradabili da renderli competitivi con quelli in plastica tradizionale, la Pro Loco ha comprato 250 vassoi per non aver mai più da usare le vaschette in plastica a 4 scomparti, noi come volontari abbiamo coordinato un po' il tutto facendo centinaia di telefonate (e non sto sparando grosso) e lavorando perchè tutto funzionasse bene. Risultato? Dovessi dare un voto darei un 4 e mezzo; se poi guardassi l'impegno di tutti quelli che sono stati coinvolti e che ci hanno creduto potrei arrivare ad un cinque più.
Sono quasi deluso, sarà anche il tempo che mette malinconia, mi verrebbe da dire “morite nella vostra adrem che io che la conosco vedrò di galleggiarci più di voi”, ma siccome non perderò mai la capacità per nulla salutare d'incazzarmi come una bestia non mollo. E mi incazzo. Porca miseria, io pensavo che chi viene alla sagra sapesse leggere, e dovrebbe visto che quasi tutti arrivano in auto, ma temo seriamente che non sia così. Sule pattumiere c'erano delle scritte che le avrebbe viste anche un cieco di notte che invitavano a mettere il vetro in un cassonetto, le lattine in un altro, i materiali biodegradabili in un altro ancora... Un disatro! La differenziazione l'abbiamo fatta a mano in quattro un pomeriggio (un ora di lavoro) armati di guanti e pinze.
Posso capire che sulla raccolta degli imballaggi e dei contenitori in plastica ci sia poca chiarezza, ma capire la differenza tra una lattina ed un qualcosa che marcisce non mi sembra improponibile. Il commento più frequente che ho sentito di fronte ai cassonetti è del tipo “ madoi... bele si venta esi ingeniè per campè l'mins”. A parte la mia diffidenza verso ingegneri, architetti, geometri e periti agrari mi chiedo che titolo di studio bisognerà avere per fare cose ben più complesse che separare tre tipi di rifiuti: mia mamma non lo dice a nessuno ma prima di fare una torta di mele (che ha almeno 6 ingredienti ma lei ne usa molti di più) ha collaborato con la NASA ai progetti Apollo. Siamo cresciuti col mito dell'immondizia, buttare le cose ci fa stare bene, ci fa sentire ricchi, in grado di sostituire tutto senza dover recuperare niente, è un piacere quasi fisiologico, come quello di una bella “telefonata al papa”. Chissà quanto dovrà ancora passare prima che scopriremo altre forme di piacere più adulte?
Di Mirko Sil (del 04/09/2008 @ 22:24:41 in Eventi, linkato 2325 volte)
NUOVA A.D.A.S.
associazione donatori autonomi del sangue
Di Saluzzo e sue Valli
Gruppo di Piasco
ciao, questo e il testo integrale della lettera che ogni anno spedisco ai 18enni per avvicinarli al mondo della donazione del sangue.. a piasco, il gruppo dei donatori e di circa 200 persone ,che una ,o piu' volte nel arco dell'anno donano il proprio sangue, (colgo l'occasione per ringraziarli tutti)ora ,tocca anche a voi fare la vostra parte ,un atto di solidarieta', di altruismo verso chi e' piu' sfortunato di noi p.s. tuttora si stanno facendo studi per creare il sangue sintetico, ma purtoppo, ogni tentativo e' risultato negativo .
a piasco durante l'anno ci sono 3 donazioni nella sala comunale che mi impegno di segnalarvi almeno 10 giorni prima del prelievo...ciao e coraggio a tutti (segnalo un record men il signor Giovanni Margaria di S.ANTONIO con + di 150 donazioni)non necessita di ulteriori commenti....
Il tuo sangue può salvare veramente una vita!!!!!!!!!
Carissimo amico, sono sicuro che non ti offenderai se mi sono permesso ti spedirti questa lettera e spero che dedicherai 2 minuti per leggerla. Credo , che avrai già sentito parlare del dono del sangue e che forse dentro di te, un pensiero al riguardo l’avrai anche fatto , ma poi ,un po’ per pigrizia ,per timore o forse per……….indifferenza tutto è finito cosi’!!!
Ebbene…c’è ancora tempo per ripensarci e per donare; metti la mano sul tuo cuore,sentirai un battito, lo stesso che il tuo sangue potrebbe donare ad una persona malata…..
Domenica, 07 SETTEMBRE , vieni anche tu (i tuoi famigliari o amici compresi) nella sala comunale di Piasco per la donazione alla banca del sangue di Torino , troverai tanti altri donatori che prima di te hanno scelto come forma di volontariato il dono del sangue.Se non sei ancora convinto o preferisci donare a Saluzzo sotto c’è il mio numero di telefono cosi’a voce posso essere piu’ preciso su tutto quello che non ti è ancora chiaro………..
Perchè donare?
Il sangue, elemento di vita, non si può fabbricare. E’ indispensabile per gli interventi chirurgici, in genere, ed interventi di elezione come quelli cardiochirurgici e per il trapianto di organi nonché di malattie quali leucemia talassemia etc. Donare il sangue è il più bel gesto che un uomo possa fare ad un altro uomo, è una partecipazione alla sofferenza altrui, esprime solidarietà disinteressata e un’opera di dedizione amichevole.
Oggi servono 40.000 unità di sangue intero per ogni milione di abitante, quindi in totale sono necessarie circa 2.300.000 unita di sangue intero e 1.770.000 litri di plasma l’anno perché il nostro paese abbia quanto occorre.
Se ogni persona in grado di donarlo contribuisse anche con una minima quantità di sangue in un anno, tutti i problemi sarebbero risolti.
IL beneficio
I controlli sui donatori sono molto accurati, al fine di evitare prelievi a persone che non sono nelle migliori condizioni fisiche. La quantità di sangue che viene prelevata , viene ricostituita in pochi giorni dall’organismo. Inoltre,diventare un donatore periodico - cioè sottoporsi al prelievo almeno un paio di volte all’anno - offre molti vantaggi, perchè il donatore e il suo sangue vengono frequentemente controllati, offrendo l’opportunità di cogliere molte malattie al loro sorgere. Aumentare il numero dei donatori periodici è l’unico sistema per evitare la speculazione o il rischio di contagio.
Chi può donare il sangue?
Ogni individuo sano di età compresa fra i 18 ed i 65 anni, di peso corporeo non inferiore ai 50 kg. Al momento della donazione devono essere nella norma, cioè nei limiti previsti dalla legge: la temperatura corporea, la pressione arteriosa , la frequenza cardiaca e l’emoglobina.
Dove si può donare?
Presso il centro di raccolta fisso dell’Ospedale Civile di Saluzzo*.
Presso il centro Trasfusionale dell’ospedale di Savigliano**.
Presso i centri mobili della Banca del Sangue e del Plasma della città di Torino.
IL Sangue: com’è fatto e a che serve
Il sangue è un liquido che rappresenta il 7% del nostro corpo. E’ responsabile delle più importanti funzioni vitali. Si compone di una parte liquida, il plasma, e di minuscoli corpi invisibili ad occhio nudo,ma numerosissimi e attivissimi ed instancabili nel purificare e difendere il corpo umano: si tratta dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine.Il sangue in base a particolari sostanze presenti nei globuli rossi si differenzia in quattro tipi fondamentali: gruppo A gruppo B ,gruppo AB e gruppo O . Conoscere il proprio gruppo sanguigno è molto importante.
Riassumendo: i globuli rossi ossigenano l’organismo, i bianchi ci difendono dalle infezioni e le piastrine sono essenziali per la coagulazione.Insomma il sangue testimonia lo stato di salute del nostro corpo e ci è indispensabile per vivere.
*con decorrenza dal mese di gennaio i prelievi festivi saranno effettuati nella seconda domenica nei mesi dispari dalle ore 8.00 alle ore 10.00. Durante la settimana il LUNEDI’ – MERCOLEDI’ – VENERDI’ dalle ore 8.00 alle ore 10.00.
**prelievi domenicali effettuati nella seconda domenica di ogni mese dalle ore 8.00 alle ore 10.00. Durante la settimana TUTTI I GIORNI dalle ore 8.00 alle ore 10.00.
Per informazioni rivolgersi a SILVESTRO Mirko
Cellulare n° 0175797062 n.3478276568 silmirk@alice.it
Di cagio (del 25/02/2008 @ 21:59:57 in Carnevale, linkato 2893 volte)
Eccoci qua reduci dal carnevale delle meraviglie, con una coppa in più e con una festa imminente! Andiamo con ordine, qua trovate le foto della premiazione di giovedì sera a Paesana. Per la festa organizzata in tempi record e da un numero record di presone (raga' dove siete finiti?) il programma è piuttosto figo: venerdì sera il sindaco consegnerà una targa celebrativa a “Quelli che.. il Carro!” e poi suoneranno gli Operarock (www.myspace.com/operarockband), sentiti dal sottoscrtto al Red House: spettacolo! I casinisti andiamo a nozze con 'sti qua! Molti li avranno già sentiti suonare, infatti nella vita precedente si chiamavano X-over e facevano quello che fanno tutte le cover band, poi sono stati bravi e si sono reincarnati in rocketari incazzati. Astenersi tromboni e gente che non vuole muovere le chiappe. Sabato sera siamo ai fornelli, capo cuoco Pelu ci ha già lasciato le consegne e questa settimana Davide ed io impazziremo a trovargli tutto il necessario per una cena grandiosa. Il menù: due antipasti (si parlava d'insalata d'oriente e cammello tonnato ) un primo, la porchetta del mitico Tarciso con le patate fritte preparate dai due patatosi per eccellenza, dolce, caffe acqua e vino alla ridicola cifra di 18 euri! prenotarsi in fretta da Davide al 348 9187939. dopo cena ci sarà un dj ma non si sa ancora chi: sono in lizza 1 matteo dj, 2 dj kamillo, 3 dj pagnotta, 4 dj teo sammy. Votate il preferito!
Poi per chi come me in queste settimane vive a pane e carnevale e ama navigare un po' il web un sito immancabile è www.carnevale-cento.it, uno dei siti non ufficiali dello splendido carnevale di Cento. Visto che non ho una gran voglia di scrivere vi segnalo due post apparsi sul sito in questione che mi hanno fatto pensare a quanto sia piccola l'Italia e come tutti abbiamo gli stessi problemi. Il primo è un pezzo dedicato a chi pensa che per far belle figura basta comprare un carro, infatti ho sentito con le mie orecchie: “Piasco ha vinto perché ha comprato il carro a Cento, facile così”, “Luserna ha montato il carro in mezza giornata”, “una volta era più bello perché ogni gruppo partiva da zero”. A parte che chi non ha mai fatto un carro, e per carro intendo uno coi movimenti, un po' grande, non ha idea dei problemi tecnici che ci sono in un montaggio di figure che provengono da altri carnevali e di come sia difficile fare i tacun a dei giganti di cartapesta credo sia illuminante per tutti sapere come vanno le cose qualche chilometro più a sud, anche perché il Grand Prix di Luserna – Saluzzo – Racconigi grazie alla decina di gruppi presenti tutti gli anni ed ai carri “comprati” (che tanto piacciono al pubblico che vuole essere stupito) sta diventando uno dei carnevali più importanti del Nord Ovest
VIAREGGIO VS CENTO, LA SAGA INFINITA !! Pochi giorni fa sui siti più famosi di informazione viareggina, sono apparsi degli articoli dove il bozzetto della Soc.Risveglio e Ribelli, venivano presi di mira a causa dei pezzi di Viareggio che formeranno il loro carro. Esprimendo la loro strampalata opinione e additandoci come dei parassiti del loro carnevale, vorremmo specificare alcune cose. La prima è che Cento non compra più carri in blocco da molto tempo. La compra vendita diretta di carri completi è finita agli inizi degli anni 90 e i pezzi che sono giunti successivamente sono arrivati dopo che hanno sfilato in altri carnevali, come il carro di Alfredo Ricci e del Malfatti, che hanno sfilato completi a Busseto e a Vercelli. Di certo il viareggino che ha scritto “non ha scoperto l’acqua calda” ed è assolutamente inutile rivangare una questione vecchia trita e ritrita nei confronti di Cento. Perché allora non rivolgere la stessa critica a tutti i carnevali che sfilano con carri di Viareggio ?? Si poteva dire qualcosa a Busseto per il carro di Emilio Cinquini “Vamos a Sposar” che ha sfilato nel 2007, come lo stesso carro delle borse e di una precedente opera del Ricci sulla pasta… Si poteva dire qualcosa a Vercelli dove il carro del Politi 2006 ha sfilato quest’anno e nel 2008 vedremo nelle loro vie “Lo stato di salute del dissenso”. Ma forse il nocciolo della questione è un altro: Il carnevale di Cento, negli ultimi 10 anni è riuscito ad ottenere una copertura mediatica che ha eguagliato e superato Viareggio per alcuni anni. E forse vedere carri di Viareggio sfilare da noi, con il successo che abbiamo, per alcuni viareggini doc viene interpretato come “un farsi belli con il lavoro degli altri”, ma si sa che compriamo carri e alcuni pezzi li creiamo noi. Molti forse non sanno che i carristi centesi (volontari e non professionisti come a Viareggio) nel corso degli anni hanno instaurato un ottimo rapporto con i costruttori viareggini e molti di loro sarebbero felici di vedere sfilare le loro opere nelle nostre vie, perché dopo essere state in altri carnevali, dove di certo non le hanno trattate con i guanti d’oro, i carristi centesi hanno la pazienza di farle rinascere e di riportarle al loro vecchio splendore. Cento, ha anche comprato carri in blocco da altri carnevali, ripresentandoli uguali e con lo stesso titolo. Ma mai nel corso degli anni, i costruttori originali hanno accusato Cento di sfruttare il loro lavoro; anzi sono venuti a sfilare con noi. Quando compriamo i carri, portiamo soldi alle associazioni che ce li vendono, perché siamo gli unici a disporre di cifre per permetterci di comprare pezzi di una certa rilevanza. E’ ora di smetterla di vederci come uno spauracchio che si approfitta degli altri e se non si vuole vedere sfilare i propri carri in altre città, bisognerebbe chiudere il mercato a Vercelli e a Busseto, ma come abbiamo detto in precedenza, i soldi derivanti dalla compravendita dei carri sono oro colato per garantire il futuro del carnevale in questo periodo di crisi per voi, per noi e per tutti gli amanti della cartapesta….
Un altro punto interessante è che a Cento hanno i problemi che forse noi abbiamo superato, almeno nelle sfilate diurne, specie se precedute da una notturna o da una serata al Fortino Il problema però secondo me non va sottovalutato, ragazzi quando qualcuno dei “capi carro” vi urla contro non è per sentirsi importante,e che col costume siete al centro dell'attenzione ed un giudizio negativo su uno qualunque dei figuranti va ad infangare mesi di lavoro volontario, pensateci... per il 2009.
I GRUPPI MASCHERATI ? LA VERA VERGOGNA DEL CARNEVALE
Prego i due web-master di pubblicare la mia mail con la speranza che qualcuno sollevi questo problema che sta affliggendo la nostra manifestazione...
Ieri ho assistito per la prima volta da spettatore al nostro amato carnevale; e oltre a lodare le costruzioni in gara, devo dire che sono disgustato dai gruppi mascherato delle società. Sono lontani i tempi dove 300 persone ballavano e si divertivano davanti ai carri con sorprendenti coreografie; oggi l'unico obiettivi è ubriacarsi, fare danni e ridurre i gruppi ad un'orda di bufali scatenati. Non esiste più l'appartenenza alla società, non esiste più il sano modo di ballare e passare le domeniche con serenità. Oggi vediamo i ragazzi che si passano il bere dalle barricate, ubriachi duri alle due, fare risse e ridursi ad un'orda selvaggia che schiaccia tutto e tutti. Addirittura si trovano pezzi di costumi lungo il corso; ma è anche ora che le società si mettano una mano sulla coscienza e dire basta a questo schifo. Orribile anche la scena del Riscatto, che obbligato a spegnere la musica si è ritrovata tutta la marmaglia a gridare ogni tipo di improperio ai carristi, una scena a dir poco scandalosa. Dovete riorganizzare la distribuzione dei costumi; basta darne via 300, dove solo 50 te li ritrovi davanti al carro e gli altri te li ritrovi in giro a bere o mischiarsi agli altri carri. Fate come fa già qualcuno, tutti sul carro e risolvete i problemi, o se amate così tanto il gruppo a piedi fate un'attenta selezione di 60 persone che ti garantiscono serietà e costume integro. La vera rovina del carnevale non sono i problemi di classifica finale o i soldi che non arrivano, ma sono la maggior parte dei giovani che stanno rovinando, e ci stanno riuscendo molto bene, una caratteristica principale del nostro carnevale.
Gruppo di Piasco
Il tuo sangue può salvare veramente una vita!!!!!!!!!
Carissimo amico, sono sicuro che non ti offenderai se mi sono permesso ti spedirti questa lettera e spero che dedicherai 2 minuti per leggerla. Credo , che avrai già sentito parlare del dono del sangue e che forse dentro di te, un pensiero al riguardo l’avrai anche fatto , ma poi ,un po’ per pigrizia ,per timore o forse per……….indifferenza tutto è finito cosi’!!!
Ebbene…c’è ancora tempo per ripensarci e per donare; metti la mano sul tuo cuore,sentirai un battito, lo stesso che il tuo sangue potrebbe donare ad una persona malata…..
Domenica, 14 febbraio , vieni anche tu (i tuoi famigliari o amici compresi) nella sala comunale di Piasco per la donazione alla banca del sangue di Torino , troverai tanti altri donatori che prima di te hanno scelto come forma di volontariato il dono del sangue.Se non sei ancora convinto o preferisci donare a Saluzzo sotto c’è il mio numero di telefono cosi’a voce posso essere piu’ preciso su tutto quello che non ti è ancora chiaro………..
Perchè donare?
Il sangue, elemento di vita, non si può fabbricare. E’ indispensabile per gli interventi chirurgici, in genere, ed interventi di elezione come quelli cardiochirurgici e per il trapianto di organi nonché di malattie quali leucemia talassemia etc. Donare il sangue è il più bel gesto che un uomo possa fare ad un altro uomo, è una partecipazione alla sofferenza altrui, esprime solidarietà disinteressata e un’opera di dedizione amichevole.
Oggi servono 40.000 unità di sangue intero per ogni milione di abitante, quindi in totale sono necessarie circa 2.300.000 unita di sangue intero e 1.770.000 litri di plasma l’anno perché il nostro paese abbia quanto occorre.
Se ogni persona in grado di donarlo contribuisse anche con una minima quantità di sangue in un anno, tutti i problemi sarebbero risolti.
IL beneficio
I controlli sui donatori sono molto accurati, al fine di evitare prelievi a persone che non sono nelle migliori condizioni fisiche. La quantità di sangue che viene prelevata , viene ricostituita in pochi giorni dall’organismo. Inoltre,diventare un donatore periodico - cioè sottoporsi al prelievo almeno un paio di volte all’anno - offre molti vantaggi, perchè il donatore e il suo sangue vengono frequentemente controllati, offrendo l’opportunità di cogliere molte malattie al loro sorgere. Aumentare il numero dei donatori periodici è l’unico sistema per evitare la speculazione o il rischio di contagio.
Chi può donare il sangue?
Ogni individuo sano di età compresa fra i 18 ed i 65 anni, di peso corporeo non inferiore ai 50 kg. Al momento della donazione devono essere nella norma, cioè nei limiti previsti dalla legge: la temperatura corporea, la pressione arteriosa , la frequenza cardiaca e l’emoglobina.
Dove si può donare?
Presso il centro di raccolta fisso dell’Ospedale Civile di Saluzzo.
Presso il centro Trasfusionale dell’ospedale di Savigliano.
Presso i centri mobili della Banca del Sangue e del Plasma della città di Torino.
IL Sangue: com’è fatto e a che serve
Il sangue è un liquido che rappresenta il 7% del nostro corpo. E’ responsabile delle più importanti funzioni vitali. Si compone di una parte liquida, il plasma, e di minuscoli corpi invisibili ad occhio nudo,ma numerosissimi e attivissimi ed instancabili nel purificare e difendere il corpo umano: si tratta dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine.Il sangue in base a particolari sostanze presenti nei globuli rossi si differenzia in quattro tipi fondamentali: gruppo A gruppo B ,gruppo AB e gruppo O . Conoscere il proprio gruppo sanguigno è molto importante.
Riassumendo: i globuli rossi ossigenano l’organismo, i bianchi ci difendono dalle infezioni e le piastrine sono essenziali per la coagulazione.Insomma il sangue testimonia lo stato di salute del nostro corpo e ci è indispensabile per vivere.
Per informazioni rivolgersi a SILVESTRO Mirko Cellulare n° 0175797062
n.3478276568 silmirk@alice.it
Di Marta (del 26/11/2007 @ 21:20:00 in generale, linkato 2046 volte)
Negli ultimi giorni il Bangladesh ha occupato le prime pagine dei giornali, quindi ho deciso di dire la mia, essendoci stata per sette mesi quest'anno. Questa nazione è il punto d'incontro di alcuni grandi fiumi che scendono dall’Himalaya tra cui il Gange (che entrando in Bangladesh dal confine Indiano occidentale prende il nome di Podda), il Brahmaputrae e il Meghna dalla cui congiunzione nascono una miriade di fiumi e canali, che si estendono fino all’Oceano Indiano. L’abbondanza d’acqua è per un verso una benedizione, essendo il Bangladesh un Paese prevalentemente agricolo; d’altra parte - durante la stagione dei monsoni - può tramutarsi in una tragedia, poiché la gran pioggia, non riuscendo a defluire, inonda gran parte del Paese.…In questi casi si può proprio dire che piove sul bagnato, come purtroppo è successo qualche giorno fa, con il disastroso passaggio dell’uragano Sidr. Il Bangladesh è uno di quei molti stati di cui si sente parlare solamente quando è colpito da calamità naturali, la nera miseria quotidiana non basta, ci vogliono le tragedie per fare notizia. Non a caso infatti, quando ho vinto il Bando del Servizio Civile Italiano all’estero -l’ex Obiezione di Coscienza aperto a maschi e femmine dai 18 ai 28 anni, dopo l’abolizione della leva obbligatoria- per questa destinazione, ho accettato d'impulso, e poi mi son chiesta: “…ma dove è il Bangladesh?”
Il Bangladesh è situato nella sezione nordorientale del subcontinente indiano, nell'Asia meridionale. Confina a ovest, a est e a nord con l'India, a sudest con la Birmania e a sud si affaccia sul golfo del Bengala. E' uno Stato esteso su 144.000 km², con una popolazione di 147.000.000 abitanti (di cui il 40% vive con meno di 1 dollaro al giorno) con densità di 889 ab/km². La capitale è Dhaka. Il clima è sub tropicale monsonico. La religione principale è quella musulmana, professata dall'85% della popolazione. Il 12% dei bengalesi sono invece di religione indù mentre il restante 3% appartiene alle religioni cristiana (0,6%), buddista (2%) o animista (0,4%). Storicamente era una regione del Pakistan, da cui ottenne l'indipendenza nel 1971 in seguito ad una serie di conflitti di carattere religioso, legati al problema della partizione tra India e Pakistan, avvenuta il 15 Agosto 1947. L’ultimo governatore inglese della regione, Sir Frederick Burrows, commentò tale evento dicendo: ”Se si dividerà in tal modo il Bengala senza annettergli Calcutta si creerà la più grande topaia rurale della storia.”. A 60 anni di distanza non possono che apparire parole profetiche.
La mia casa nella terra di Sandokan era una missione dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, situata a Chalna, villaggio di campagna raggiungibile solamente in barca o con il carro trainato da…uomini! In vero spirito di condivisione abitavo con tre missionari italiani e circa un centinaio di persone tra cui bambini abbandonati o orfani e disabili fisici e mentali. La missione rivolge la sua attenzione ai più poveri tra i poveri, concentrandosi soprattutto sull’istruzione e sull’assistenza sanitaria; io infatti ho lavorato come fisioterapista.
Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più sul Bangladesh e sulla mia esperienza in particolare, inserisco qui sotto i collegamenti a tre articoli che ho scritto quest'anno per il sito di informazione alternativa: www. antennedipace. org - molto interessante perché raccoglie articoli di volontari in tutto il mondo!
DOMENICA 10 OTTOBRE 2010 ANCHE A PIASCO TORNA “UNA MELA PER LA VITA”
FERMA LA SCLEROSI MULTIPA. FAI ANDARE AVANTI LA RICERCA
E per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla fino al 13 ottobre sarà possibile anche inviare un sms al 45593 da cellulare personale Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coopvoce e donare 1 euro, oppure chiamare lo stesso numero da telefono fisso Telecom Italia e contribuire con 2 euro
4 milioni di mele saranno distribuite da AISM per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla e il programma sanitario e sociale AISM “Giovani oltre la SM”. “Una mela per la vita” è dedicato ai giovani, i più colpiti dalla malattia. L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla ha pensato a tutti i giovani, dedicando loro un concorso letterario in collaborazione con la prestigiosa Scuola Holden, offrendo l’opportunità di vincere un corso di scrittura creativa.
In Italia, sono 60 mila le persone con SM: circa il 50% sono giovani, cui spesso, la malattia, viene diagnosticata tra i 20 e i 30 anni, nel periodo della vita più ricco di progetti. Una malattia cronica, invalidante e imprevedibile; una delle più gravi del sistema nervoso centrale che si manifesta con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio seguendo un percorso diverso da persona a persona.
Ed è proprio ai giovani che AISM dedica “Una Mela per la Vita”, giunta alla sua sedicesima edizione. Sabato 9 e domenica 10 ottobre, anche nelle piazze di Cuneo e provincia verranno distribuiti 3.400 sacchetti di mele a fronte di un’offerta di 8 euro ciascuno, fornite da Apo Conerpo.
La manifestazione di solidarietà che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione, l’unica associazione che in Italia si occupa a 360° della sclerosi multipla: promuove ed eroga servizi sia a livello nazionale sia locale, rappresenta e afferma i diritti delle persone con SM e indirizza, promuovere e finanzia la ricerca scientifica. Insieme ad AISM è promotrice dell’iniziativa anche UNAPROA, la principale Unione di organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli d’Europa. “Una mela per la Vita” ha anche il patrocinio di Pubblicità Progresso Fondazione per la Comunicazione Sociale.
Gli atleti Gianluca Zambrotta, Massimiliano Rosolino, l’attore Gabriele Greco insieme a Michela Andreozzi attrice e conduttrice televisiva e Antonella Ferrari, attrice e madrina dell’Associazione, sono i personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che insieme all’AISM contribuiranno a sensibilizzare il pubblico a partecipare a “Una mela per la vita”.
L’iniziativa permetterà di raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica, per incrementare i servizi sanitari e sociali per garantire una maggiore qualità di vita alle persone con SM, e per sostenere il Programma “Giovani oltre la SM”.
Alla raccolta fondi è legato l'sms solidale. Dal 1 al 13 ottobre basta inviare un sms al 45593 dal proprio cellulare personale Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coopvoce
donando così 1 euro, oppure chiamare lo stesso numero da telefono fisso Telecom Italia e contribuire con 2 euro. I fondi con sms solidale andranno a sostenere nello specifico il progetto di un nuovo protocollo per la diagnosi della CCSVI (insufficienza cerebro spinale venosa cronica) e di validazione dell’associazione tra CCSVI e sclerosi multipla.
E presso le oltre 700 filiali del Gruppo bancario Cariparma Friuladria sparse per tutta l’Italia continua l’iniziativa “Aiutaci con una donazione a fermare la Sclerosi Multipla“, sul territorio nazionale o tramite home banking sarà possibile effettuare un bonifico “zero spese” sul conto corrente n. 49222234 intestato a FISM – Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.
Negli ultimi dieci anni molti progressi sono stati compiuti dalla ricerca sulla sclerosi multipla, ma ancora non sono state trovate le cause e la cura risolutiva. Per questo AISM con la sua Fondazione, FISM, promuove, finanzia e indirizza la ricerca d’eccellenza: oggi i ricercatori italiani – tra i migliori al mondo – sono impegnati nello studio dei meccanismi della malattia e di terapie innovative.
AISM è al fianco dei giovani con il programma “Giovani oltre la SM”, tramite il quale l’Associazione intende dare supporto proprio a loro in tutti i progetti di vita: famiglia, lavoro, studio, attraverso diversi strumenti come incontri, pubblicazioni, siti internet. Da questo programma è nato un Gruppo Nazionali Giovani con SM che ha aggiunto un importante tassello nell’approfondire la conoscenza di come i giovani vivano la SM, nel rafforzare con loro il rapporto e coinvolgere altri giovani alla vita associativa.
Media sponsor è Lattemiele che in occasione di “Una mela per la vita” contribuirà con spazi di informazione sulla malattia, sui giovani e sulla ricerca scientifica.
volontari: tante associazioni e 10 mila persone in 3.000 piazze italiane Come ogni anno, saranno l'Associazione Nazionale Bersaglieri unita alla Protezione Civile, all'Associazione Nazionale Carabinieri, all’Associazione Nazionale del Fante e a quella dei Vigili del Fuoco ad affiancare i 10 mila volontari AISM nelle piazze italiane.
Un CONCORSO di parole per parlare di sclerosi multipla Per la prima volta, in occasione di “Una Mela per la Vita”, AISM dedica soprattutto ai giovani un concorso letterario, nato in collaborazione con la Scuola Holden. “Le parole sono semi. Da cui nascono grandi frutti” è il titolo di questo concorso, che vede AISM e la Scuola Holden uniti nel medesimo grande progetto: costruire un unico grande laboratorio di parole… “parole che servono a crescere, parole che aiutano a capire e a pensare, parole che insegnano a credere e che invitano all’ascolto…“. Queste parole, accumulate negli anni, avranno l’intento di costruire un “vocabolario” attraverso cui i giovani – soprattutto i giovani legati al movimento AISM - possano riuscire a raccontarsi con occhi nuovi.
Per le modalità del concorso consultare il sito www.aism.it e www.scuolaholden.it
Per informazioni:
Sezione provinciale di Cuneo: tutte le mattine dalle 9 alle 12,30 e i pomeriggi del lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14 alle 17,00
Via Vittorio Amedeo II°, 18 Tel. 0171/66398
Vice Presidente Sig.ra Rita Fiato Tel. 338/3478567
Di cagio (del 10/03/2008 @ 20:51:32 in Notizie, linkato 3233 volte)
Se i lettori del blog seguono anche un minimo i giornali locali si saranno accorti della quasi nascita a Piasco di un nuovo gruppo, affiliato alla onlus Verdi ambiente e società.
Per quasi nato intendo che il gruppo è in fase di costituzione ed i pionieri dell'idea sperano che molta gente li affianchi per rendere più attiva quest'associazione che lavorerà nel campo della sensibilizzazione ai problemi ambientali ma che si propone di fare alcuni interventi più diretti che per i singoli cittadini risultano di difficile attuazione.
Gli ideatori dell'iniziativa sono Eraldo Anghilante, Mauro Dalmasso, Giampiero Mattio, Paolo Mattio e Robero Salvatico. Qualcuno storcerà il naso a leggere i nomi, ma i 5 hanno assicurato che non c'è l'intenzione di fare politica o di usare l'associazione per qualche fine del genere. Se poi qualcuno ha dei dubbi vede che nei 5 c'è Roby Salvi, per cui ci si può fidare.
L'auspicio dei fondatori, che poi è anche il mio, è che dal blog arrivino oltre a suggerimenti e critiche anche volontari per l'attività del gruppo. Sarebbe logico succedesse visto la sensibilità dimostrata in più di un'occasione sul blog da diversi autori e commentatori verso i temi ambientali
Chi ha dei dubbi può chiedere senza esitare ad Eraldo Anghialnte (017579180) o Paolo Mattio (0175 797842)
Scusate se sono piuttosto vago ma mi sa che mi sto ammalando e non riesco a tenere gli occhi sul computer per più di mezzo minuto
Di Dulce (del 14/01/2012 @ 20:39:05 in Politica, linkato 1830 volte)
Punto per punto gli effetti della burla anti referendum
GEAPRESS – Il caos sovrano. Questo secondo il Comitato Promotore del Referendum Regionale contro la caccia, l’effetto dell’incredibile emendamento voluto dall’Assessore Claudio Sacchetto (vedi articolo GeaPress). In tal maniera verrebbe cancellata, tutta di un colpo, la legge regionale sulla caccia piemontese. L’Assessore regionale Agricoltura, Caccia e Pesca avrebbe, secondo il Comitato Promotore, così pensato di reagire al non più derogabile impedimento (dopo un quarto di secolo di attesa) messo in atto per non fare svolgere il referendum regionale che vorrebbe abolire alcune importati disposizioni contenute nella norma venatoria piemontese. In modo particolare limitazione dei privilegi venatori concessi alle aziende faunistico-venatorie, riduzione delle specie cacciabili da 29 a 4, divieto di caccia la domenica e in terreno coperto di neve. Per evitare il referendum basterebbe, in effetti, solo modificare la legge accogliendo quanto in oggetto alla richiesta referendaria. Sacchetto, invece, ha proposto di abolire la legge. Salterebbe così il referendum ma, secondo il Comitato Promotore, prima della prossima apertura della stagione venatoria il Piemonte approverebbe un’altra legge ancora più permissiva.
Il Comitato promotore affila le armi e per lunedì prossimo ha indetto alle 14.30 presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte di via Alfieri, una conferenza stampa la quale avverrà contemporaneamente ad un presidio popolare indetto di fronte lo stesso Consiglio Regionale.
La strategia, piuttosto grossolana, che imporrebbe l’eventuale approvazione dell’emendamento Sacchetto è abbastanza ovvia. Si creerebbe una situazione di caos che sarebbe rimediabile con una nuova legge approvata in fretta e furia prima della prossima stagione venatoria, magari ancora più permissiva di quella attuale che, una volta abrogata, avrebbe il solo scopo di fare saltare il referendum.
A dimostrazione di tutto, sempre il Comitato Promotore, snocciola tutte le conseguenze dell’emendamento Sacchetto. Una situazione, forse, più in linea non tanto con il caos, ma con la non molto invidiabile stima che i cittadini hanno dell’attività dei politici. Ecco, secondo il Comitato, cosa verrebbe a crearsi:
Scomparirebbero i criteri per l’attività tassidermica, quelli per l’istituzione delle zone di protezione, delle aziende private di caccia, degli ATC e dei CA, delle zone di allenamento e gare dei cani da caccia, delle zone di ripopolamento e cattura, degli allevamenti di fauna selvatica e le relative norme di gestione. Scomparirebbero organismi importanti che sovrintendono la gestione della fauna selvatica nella regione Piemonte come l’Osservatorio regionale sulla fauna selvatica ed i Comitati regionali e provinciali di coordinamento delle politiche venatorie. Sparirebbero persino gli esami e le commissioni d’esame per l’abilitazione venatoria.
Le specie cacciabili passerebbero dalle attuali 29 alle 48 delle legge nazionale. I periodi dell’attività venatoria si allungherebbero ulteriormente. I giorni di caccia passerebbero dagli attuali tre a cinque. Il carniere giornaliero e stagionale dei cacciatori, buttato nel cestino, consentirebbe di abbattere animali in numero illimitato. Vent’anni di politiche di tutela verrebbero cancellati con un colpo solo.
Alcune deleghe amministrative date alle Province tornerebbero in capo alla Regione. Tra queste ricordiamo il contenzioso amministrativo da pochi mesi trasferito alle Province con enormi difficoltà di riorganizzazione del servizio e costi esorbitanti. Tutta fatica per nulla.
La legge nazionale affida alle regioni il compito di sanzionare molti comportamenti illeciti. Le sanzioni per questi comportamenti verrebbero cancellate dall’emendamento di Sacchetto.
Non sarebbe più sanzionato: - cacciare in ambito di caccia diverso da quello assegnato - cacciare l’avifauna migratoria a meno di 1.000 metri dai valichi montani - l’uso dei cani nella caccia gli ungulati - cacciare da appostamento a meno di 200 metri dalle zone di divieto - addestrare i cani a meno di 100 metri dai luoghi dove la caccia è vietata - causare volontariamente spostamenti della fauna selvatica per allontanarla dalle zone di protezione - cacciare con fonti luminose - produrre, vendere e detenere trappole per la fauna selvatica e reti da uccellagione - l’uso della caccia con i richiami vivi - cacciare senza tesserino venatorio - cacciare a rastrello - superare i limiti di carniere - non recuperare i bossoli delle cartucce - effettuare il tiro a volo su uccelli - allevare specie selvatiche senza autorizzazione - lasciare i cani liberi di vagare ovunque - oltrepassare il limite numerico dei cani durante la caccia - oltrepassare il limite delle giornate di caccia il che causerebbe una gravissima deregolamentazione dell’attività venatoria con distruzione del nostro patrimonio naturale.
Non sarebbe più sanzionato: - cacciare senza licenza - cacciare senza essere accompagnati per i cacciatori neoabilitati - cacciare nelle ore notturne - trasportare nei centri abitati ed a bordo di veicoli armi cariche (per questa violazione oggi è prevista addirittura la confisca dell’arma) il che causerebbe gravi pericoli per la pubblica incolumità.
Di Mirko Sil (del 01/04/2009 @ 20:35:58 in Eventi, linkato 2191 volte)
Saluzzo:ad aprile la 6^edizione della Fiera del volontariato
E' stata presentata questa mattina dal presidente del CSV Giorgio Groppo e dall'Assessore del Comune di Saluzzo Marcella Risso la 6^ edizione della Fiera del volontariato, organizzata dal Centro Servizi per il volontariato, che quest'anno farà tappa proprio a Saluzzo il 3-4-5 aprile ospitata nella Caserma Musso
Un messaggio forte quello proposto dal titolo della Fiera che fa da filo conduttore a tutta la manifestazione:'I care ho a cuore' la frase che Don Milani affisse alla scuola di Agostino Burberi.
Un invito a non girarsi dall'altra parte, ma ad offrire il proprio aiuto a coloro che ne hanno bisogno e che con i tempi che corrono sono sempre di più.
"La frase di Don Milani pone l'attenzione sul fatto che ciascuno di noi è chiamato a svolgere un ruolo, a vincere le paure ed a ricostruire una fiducia in un momento come l'attuale in cui le insicurezze sono all'ordine del giorno - ha commentanto il presidente Groppo -. Riscoprire i valori più importanti che sembrano dimenticati, ma che ci sono e ci accompagnano sempre".
Un programma ricco quello di quest'anno che ha lo scopo di far avvicinare tutti al mondo del volontariato oltre a raggruppare le varie associazioni che, sul territorio svolgono un lavoro molto importante, ma poco appariscente. La Fiera permette anche a queste associazioni, fulcro del volontariato, di conoscersi aprendo nuove e fruttuose possibilità di collaborazione.
"Spero che davvero la fiera abbia il successo che meriti - ha concluso l'assessore Risso -. Per noi è motivo di orgoglio ospitare questa manifestazione a Saluzzo, per questo ringrazio il CSV e la Fondazione Bertoni"
Questo il programma dalla 6^ Fiera del volontariato 'I care' ho a cuore:
Venerdì 3 aprile 2009
ore 18,30 - INAUGURAZIONE FIERA Intervento di Agostino Burberi – Fondazione Don Milani di Firenze. Seguirà rinfresco
ore 21,00 – CONCERTO con Orchestra Sinfonica “B.Bruni” Direttore M° C.Morbo. In programma musiche di B. Britten, W.A. Mozart e L. van Beethoven (Sala ROSSA)
ore 23,00 – CHIUSURA FIERA
Ingresso al concerto gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo.
Sabato 4 aprile 2009
ore 9,30 – APERTURA FIERA
ore 9,30 – CONVEGNO “ Concretizza i sogni” Convegno Distrettuale Rotary (Sala VERDE) Presentazione dei Progetti di volontariato internazionale promossi da Organizzazioni di Servizio con ODV e ONG
ore 10,00 –“PRENDI LA VITA LA VOLO” Incontro con le scuole superiori del territorio (Sala ROSSA)
Convegno sulla SICUREZZA STRADALE e presentazione del Video “Prendi la Vita al Volo” a cura del CSV Società Solidale, Segnal’etica Onlus, Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada, Viviamolavita
ore 11 ,00 - PREMIAZIONE CONCORSO “visioniSOLIDALI” (Sala ROSSA)
ore 11 ,30 - LE SCUOLE VISITANO LA FIERA
ore 15,30 – CONVEGNO: “I CARE: ho a cuore” (Sala VERDE)
Presentazione Buone Prassi delle OdV cuneesi realizzate sul territorio nel 2008
ore 16,30 – da RAI 3: LA MELEVISIONE e IL FANTABOSCO in “ALLA RICERCA DEL MELECANTO” Spettacolo per bambini (sala ROSSA)
ore 17,30 – ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE CON UNITÀ CINOFILE. A cura dell’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo cinofilo Le Fiamme di Centallo con la collaborazione del Nucleo Il Tricolore di Busca e del Nucleo di Alba
ore 18.15 – Conferenza stampa di presentazione del FORUM DELLA SOLIDARIETA’
ore 21,30 – SPETTACOLO/CONCERTO FLAVIO OREGLIO e I LUF: “Non è stato facile cadere così in basso” (Sala ROSSA) + filodiffusione + maxischermo in Sala VERDE
ore 24,00 – CHIUSURA FIERA
Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’Ass. CONIVIP
Ingresso allo spettacolo serale gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo.
Domenica 5 aprile 2009
ore 9,30 – APERTURA FIERA
ore 9,00/12,00 - Incontro Provinciale Gruppi ACAT (sala VERDE)
ore 10,00 – POMPIEROPOLI – Dove fare il pompiere è un gioco da ragazzi (Area esterna)
ore 15,30 –INTRUGLI ALCHEMICI - Varietà Magico con Beppe Brondino & Madame Zorà
(sala ROSSA)
ore 16,30 – “LE SORPREISE DLA MACIA ‘D VIN” spettacolo teatrale in lingua piemontese a cura della Compagnia teatrale di Cervignasco “I Mach Fina Lì”
ore 18,00 – SPETTACOLO MUSICALE a cura dell’associazione Musica e...
ore 19,30 – CHIUSURA FIERA
ore 20,30 – SERATA DANZANTE CON “MAURIZIO E LA SUA BAND”
Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’ Ass. MACRAME’ e intrattenimento musicale con il repertorio di canzoni e musiche della tradizione Piemontese a cura dell’Associazione PIJTEVARDA
All’interno della Fiera sarà presente uno stand dell’emittente TV per coinvolgere ospiti e associazioni nell’evento e portare in presa diretta il ricco panorama del volontariato provinciale
Per tutte le informazioni www.fieradelvolontariato.it
alla fiera partecipiamo anche noi come donatori adas di tutti i paesi del saluzzese con uno stand della fidas
Di Dulce (del 13/06/2009 @ 20:07:55 in Eventi, linkato 2533 volte)
Quest'estate, salvo imprevisti, i volontari della Guardia Nazionale Italiana (Gni) dovrebbero iniziare a pattugliare le strade delle città italiane in applicazione del disegno di legge sulla sicurezza del governo Berlusconi (approvato dalla Camera lo scorso 14 maggio, ora all'esame del Senato) che all'articolo 3 (commi 40-44) prevede il concorso di "associazioni di cittadini non armati" al presidio del territorio (le cosiddette ronde). Sono ex appartenenti alle forze armate e alle forze dell'ordine e normali cittadini "patrioti e nazionalisti" pronti a "servire la nostra terra e il popolo italiano" svolgendo attività di vigilanza "per potenziare la sicurezza nei centri urbani" ma anche di "protezione civile" e di "promozione e divulgazione della storia, delle lingue e delle tradizioni Italiane con particolare riferimento all'Impero Romano". Hanno un Comandante Generale, il colonnello dei carabinieri in congedo Augusto Calzetta, di Massa Carrara, e un Presidente Nazionale, il giovane ex alpino Maurizio Correnti, di Torino (città in cui si trova anche la loro sede nazionale: le sedi operative sono, per ora, a Sarzana, Reggio Calabria e Siracusa). Indossano una divisa: camicia grigia (inizialmente era prevista kaki) con cinturone e spallaccio neri, cravatta nera, pantaloni grigi con banda nera laterale nera, basco o kepì grigio con il simbolo della Gni: l'aquila imperiale romana. Il loro equipaggiamento completo prevede elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero. Al braccio portano una fascia nera con la "ruota solare", simbolo del Partito Nazionalista Italiano (Pni): la nascente formazione politica che sta dietro alla Gni. Anche i membri del Pni avranno un'uniforme: la stessa della Guardia Nazionale Italiana. Il programma politico del Pni, di stampo statalista e collettivista, prevede tra l'altro la pena di morte per "gli usurai, i profittatori e i politicanti", la lotta "contro il parlamentarismo corruttore" e la creazione di "un forte potere centrale dello Stato" e di "camere sindacali e professionali", il diritto di cittadinanza e l'accesso alle cariche pubbliche "solo per chi sia di sangue italiano", lo stop a "ogni nuova immigrazione di non-italiani" e l'immediata espulsione forzata di "tutti i non-italiani che sono immigrati in Italia dopo il 31 dicembre 1977", il divieto di pubblicazione di "giornali che contrastano con l'interesse della comunità" e l'abolizione di tutte le organizzazioni e istituzioni "che esercitano un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale". I paramilitari del colonnello Calzetta e le camicie grigie del Pni debutteranno ufficialmente il 13 giugno mattina (ore 11) a Milano, al numero 5 di via Chiaravalle, angolo via Larga, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale di Gaetano Saya, che nella sua pagina internet personale si dichiara "l'ispiratore politico" della Guardia Nazionale Italiana". Estimatore di Berlusconi e acerrimo nemico di Fini, Saya, che dopo il recente scioglimento di Alleanza Nazionale è rimasto l'unico depositario del simbolo dell'Msi di Almirante, è l'ex agente segreto della Nato ed ex 'gladiatore' legato al Sismi, che già nel 2003 provò a creare un gruppo paramilitare di 'camice grigie' (i Reparti di Protezione Nazionale) e che nel 2005 venne arrestato per l'oscura vicenda dei ‘servizi paralleli' (il Dssa, Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo, diretto da Gaetano Saya e Riccardo Sindoca): una "banda di pataccari" secondo l'allora ministro degli Interni Pisanu, che però risultò avere rapporti con i vertici degli apparati di sicurezza dello Stato, in particolare con i servizi segreti militari. PeaceReporter ha intervistato Gaetano Saya per capire qualcosa di più sulla Guardia Nazionale Italiana e sul Partito Nazionalista Italiano. Ecco cosa ci ha detto.
Saya, una breve digressione prima di cominciare: com'è finita la storia del Dssa?
L'inchiesta contro di me fu avviata per gettare fumo negli occhi, per sviare l'attenzione dai veri servizi deviati, quelli che facevano e fanno tuttora capo a Marco Mancini, l'allora dirigente del controspionaggio del Sismi. Proprio nei giorni del mio arresto, nel luglio 2005, Mancini e soci stavano rischiando grosso per la vicenda del rapimento di Abu Omar: erano i giorni in cui il capocentro della Cia a Milano, Robert Seldon Lady, lasciava precipitosamente il territorio nazionale per sfuggire alla giustizia italiana. Io e la Dssa siamo stati usati come capro espiatorio, sono stato vittima di una trappola, una cospirazione orchestrata dagli agenti deviati di Mancini, come il giornalista Renato Farina, l'agente ‘Betulla', che su Libero scrisse che io e la Dssa eravamo coinvolti nel rapimento di Omar. Dopo che, nel 2006, Mancini, Pollari, Pio Pompa, Tavaroli e Cirpiani sono finiti nei guai per il caso Abu Omar e per lo scandalo Telecom-Sismi, la persecuzione contro di me non serviva più e quindi è finita nel nulla. Salvo scoprire, proprio pochi giorni fa, che la Procura di Genova ha chiesto la riapertura del caso. Stavolta questi magistrati e poliziotti eversori, legati ai servizi deviati di cui sopra e appoggiati dalla sinistra, ma anche da Gianfranco Fini, vogliono colpire me per colpire il governo Berlusconi. Ci ha già provato, senza riuscirci, la Procura di Torino, cercando di criminalizzare la Guardia Nazionale Italiana per far naufragare il decreto sicurezza del governo: pochi giorni prima della sua approvazione alla Camera, la Digos di Cuneo è andata a casa mio figlio Dario accusandolo di far parte della Gni e di detenere illegalmente armi. Speravano di scatenare un putiferio. Ma le armi erano tutte regolarmente detenute, inoltre mio figlio non ha nulla a che fare con la Guardia Nazionale Italiana. Adesso, dopo questo buco nell'acqua della Procura di Torino, torna alla carica quella di Genova con la Dssa...
Saya, veniamo alla Guardia Nazionale Italiana. Sembra tanto un gruppo paramilitare fascista: le divise, i riferimenti al patriottismo, l'aquila imperiale romana...
Queste sono tutte stupidaggini! La Guardia Nazionale Italiana non c'entra niente con il fascismo. Io stesso non sono fascista. Sono di destra, sono un conservatore, un nazionalista: chiamatemi come volete, ma non sono fascista. Se fossi vissuto nel 1943 e avessi visto i fascisti che rastrellavano e fucilavano dei cittadini italiani mi sarei ribellato. Ho appena visto al cinema il film ‘Vincere', che dà una visione molto negativa di Mussolini e del fascismo, e le posso dire che mi è piaciuto molto. Io mi considero un cittadino fedele, un difensore della Costituzione del 1948, sulla quale ogni membro della Guardia Nazionale Italiana dovrà giurare. Io ho sempre avuto ottimi rapporti con il governo d'Israele e i suoi servizi segreti: pensa che se fossi fascista gli israeliani lavorerebbero con me? Sulle divise, sa che le dico? Se devono suscitare tutto ‘sto clamore, vorrà dire che magari le cambieremo (dopo quest'intervista, la camicia kaki ha lasciato il posto alla camicia grigia, n.d.r.). L'aquila imperiale romana? Bisogna essere ignoranti per non sapere che è un simbolo storico della nostra patria, visibile su tanti monumenti di Roma, e che non c'entra nulla con il fascismo. La Guardia Nazionale Italiana è un'associazione apolitica nella quale può entrare chiunque si riconosca in questa iniziativa: si figuri che hanno aderito perfino dei comunisti, persone di Massa Carrara.
Stento a crederlo. La nostra Costituzione repubblicana si fonda sull'antifascismo, ma sul gruppo Facebook della Guardia Nazionale Italiana, il Presidente Nazionale, Maurizio Correnti, scrive ai sostenitori: "Si prega di astenersi con lo scrivere ‘camerati' ecc ecc, comunque frasi e slogan tipici di altri tempi. Con questo - precisa Correnti - non vogliamo assolutamente dichiararci antifascisti, sia ben chiaro". C'è qualcosa che non torna...
Questo lo ha scritto lui, ognuno è libero di scrivere ciò che pensa. Nella Guardia Nazionale Italiana ci sono fascisti e non fascisti.
Questo, però, lo ha scritto lei, sulla sua pagina Internet personale, lo scorso febbraio, alla vigilia della creazione della Guardia Nazionale Italiana. Cito testualmente: "Migliaia di prostitute straniere schedate e non espulse. Migliaia di zingari che commettono furti nella totale impunità. Milioni di clandestini che si aggirano impunemente nelle città. Migliaia di stranieri che spacciano, rubano, stuprano, uccidono. Un aumento dell'80 percento di scioperi e di occupazione di uffici pubblici e privati. Centinaia di assalti armati contro la proprietà privata commessi da stranieri. Attentati contro la proprietà dello Stato. Gruppi di giovani sovversivi che agiscono al di fuori dei limiti parlamentari. Deputati e Senatori della Repubblica che istigano all'insurrezione armata contro i poteri dello Stato, un ministro dell'Interno dichiaratamente secessionista. Un numero indescrivibile di riviste e programmi televisivi politici che invitano alla rivolta. Giullari e saltimbanchi che oltraggiano e vilipendono i Ministri e il Governo. L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri e le autorità costituite. (...) Il popolo è minorenne, la Nazione malata; ad altri aspetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere, la repressione è il nostro credo. Repressione e Civiltà". E ancora: "Noi vogliamo ripulire l'Italia dal marcio che vi si annida, vogliamo riportare una ferrea disciplina in tutta la Nazione". "La Destra snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio, che irretiscono e intristiscono la vita Italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo Spirito immortale delle migliaia di morti a testimoni che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci raccoglie, un solo pensiero ci infiamma: contribuire alla grandezza e alla salvezza della Patria. Uomini della Destra di tutta Italia, tendete gli spiriti e le forze, bisogna vincere e con l'aiuto di Dio vinceremo!!!".
Ma questi sono solo degli slogan, che faccio un po' qua e un po' là! Allora, chiariamo una cosa: gli immigrati sono l'ultimo dei problemi. Non sono loro il nostro obiettivo. Se proprio vuole saperla tutta, per noi il vero pericolo per l'Italia è rappresentato dai secessionisti della Lega Nord. Loro sì che sono contro la Costituzione! Loro che vogliono distruggere la nostra unità nazionale, che offendono continuamente i simboli della nostra patria, che creano impunemente governi provvisori secessionisti e arruolano gente nella formazione anticostituzionale della Guardia Nazionale Padana. E' questa gente che dovrà fare i conti con la nostra Guardia Nazionale Italiana: se vedremo un leghista che brucia un tricolore lo faremo arrestare! Che la Lega stia attenta a dove va. E' per contrastare la Lega Nord che alle prossime elezioni ci presenteremo al nord con il Partito Nazionalista Italiano.
Quello che per simbolo ha lo schwarze sonne, il sole nero utilizzato da tanti gruppi neo-nazisti? Quella specie di svastica a dodici braccia, antico simbolo pagano germanico, che adorna il pavimento della sala principale del castello di Wewelsburg, il quartier generale delle Ss?
Non diciamo sciocchezze! La ruota solare non ha nessun legame provato con il nazismo, tant'è vero che in Germania essa non è vietata, come lo è invece la svastica, e viene liberamente utilizzata come logo commerciale. Questo simbolo, di cui io detengo la proprietà in Italia, è in realtà un simbolo magico dei Maya che evoca il potere...
Scusi se la interrompo, ma come appassionato di cultura Maya e mesoamericana le posso garantire che nel simbolismo di quel popolo non c'è traccia di qualcosa di simile.
Ma come no! Faccia una ricerca su Google con le parole ‘terra cava'!
Torniamo al Partito Nazionalista Italiano: ce ne può parlare? Abbiamo capito, dal simbolo e dalle divise comuni, che è legato alla Guardia Nazionale Italiana. Ma in che relazione sta con lei e con il suo Msi?
Il Partito Nazionalista Italiano, Pni, nascerà ufficialmente a Milano il prossimo 13 giugno, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale. Quel giorno, io lascerò la presidenza dell'Msi-Destra Nazionale a mia moglie, Maria Antonietta Cannizzaro, che è in ottimi rapporti con il capo del governo. Il sottoscritto diventerà quindi presidente del nuovo Partito Nazionalista Italiano, che alle prossime elezioni politiche nazionali si presenterà nelle regioni settentrionali, dove la fiamma tricolore non tira molto, per contrapporre al nazionalismo padano il nazionalismo italiano. Nelle regioni centrali e meridionali, invece, si presenterà l'Msi-Destra Nazionale con il suo simbolo storico. Entrambi, spero, come alleati del Pdl di Berlusconi: se poi qualcuno ce lo impedirà, correremo da soli.
Saya, è vero che già duemila persone si sono iscritte alla Guardia Nazionale Italiana?
Abbiamo superato ampiamente le duemila adesioni. Ogni giorno ne arriva una valanga di nuove, soprattutto ex appartenenti alle forze dell'ordine. La invito al congresso del 13 giugno, al quale abbiamo invitato anche il presidente Berlusconi, così si renderà conto con i suoi occhi: noi non abbiamo nulla da nascondere.
Di Dulce (del 06/12/2011 @ 20:00:00 in Eventi, linkato 2858 volte)
ingresso libero
lo spot nel post
Noi Migranti in Piasco.
Vivono nel Nostro paese almeno 26 famiglie e singoli migranti che provengono da:
Argentina,Albania,Australia,Burkina Faso,Bosnia,Brasile,Cina,Costa D’avorio,Cuba,Colombia,Equador,Francia,Filippine,Ghana,India,Marocco,Messico.Nigeria,Perù,Romania,Repubblica Ceca,RepubblicaDominicana,Senegal,Somalia,Turchia,Ucraina,Vietnam e sicuro che abbiamo dimenticato qualcuno.
Migranti alla ricerca di una vita migliore, di un lavoro, per amore o per studio.
Migranti come i Piaschesi che il secolo scorso attraversavano le frontiere vicine o l’oceano per gli stessi motivi.
Questi Migranti che risiedono a Piasco pochi sono noti ,i più vivono nell’anonimato,alcuni si incontrano per
realizzare la cena chiamata “MONDO NEL PIATTO” in occasione della Sagra d’Autunno durante la quale volontariamente preparano i loro piatti con un crescendo di partecipazione e gradimento.
Tra questi ultimi è nata l’idea di offrire questa proiezione,la scelta del film non è stata casuale ma ha voluto premiare le tematiche espresse quali il lavoro migrante,e la salvaguardia dell’ambiente. Ma soprattutto è il frutto di una lavorotra il regista francese e due case di animazione italiane che ha portato alla vincita del premio oscar per l’animazione
europea.Segno che la multiculturalità e la collaborazione tra i popoli premia,
Come gruppo abbiamo deciso di instaurare un cammino con le associazioni sul territorio come Proloco
e adesso VAS e Società Operaia.
Un buon inizio certi che anche da questo cresca un Piasco unito multietnico colorato e più bello di prima.
Di Dulce (del 11/06/2010 @ 19:01:03 in Eventi, linkato 2231 volte)
Sono iniziati oggi ma
Appello alle autorità sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Ecco il testo di un appello inviato all’ambasciatrice sudafricana in Italia, primi firmatari Alex Zanotelli e Carta, dopo il successo della campagna Mondiali al contrario. Inviate la vostra adesione a carta@carta.org con oggetto «Appello Sudafrica» e indicando nome e cognome, città, eventuale qualifica professionale e o organizzazione di appartenenza. Il numero e i nomi degli aderenti saranno riportati su carta.org. Un resoconto periodico sull’andamento della raccolta di adesioni sarà trasmesso all’ambasciata del Sudafrica a Roma. Importante: la campagna mira alla raccolta del massimo numero possibile di adesioni nei primi giorni dei Mondiali, con termine entro domenica 20 giugno.
Appello alle autorità sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Sua Eccellenza Ambasciatrice Thenjiwe Mtintso, siamo associazioni, movimenti di base, singoli cittadini. Tutti noi abbiamo a cuore la storia del Sudafrica, la grande lotta del movimento di liberazione che in esso si è sviluppato negli scorsi decenni e il destino delle popolazioni oppresse che di quelle lotte sono state protagoniste. Riteniamo centrale nella costruzione del nuovo Sudafrica la promozione dei diritti e del ruolo sociale e politico dei poveri.
In particolare, siamo oggi preoccupati per il trattamento subito dagli abitanti delle baraccopoli e dai venditori di strada in occasione della Coppa del mondo. Gli abitanti delle baraccopoli vengono forzatamente sfrattati e fatti vivere in “transit camps”, mentre ai venditori di strada è stato proibito di vendere la propria merce durante tutta la durata della Coppa del mondo. Ai poveri non è stato concesso di partecipare alla costruzione di un percorso comune che portasse verso la Coppa del mondo. Al contrario la Coppa del mondo è divenuta l’occasione per ristrutturare le città secondo criteri che favoriscono solo le élite. I poveri vengono spinti fuori, lontani dagli occhi dei turisti e dei giornalisti. Peraltro, le misure di sicurezza adottate in occasione dei Mondiali limitano fortemente il diritto dei cittadini a esprimere democraticamente il dissenso rispetto a questo stato di cose.
Il movimento di base Abahlali baseMjondolo, costruendo ogni giorno una democrazia reale, diretta e partecipata, sta cercando da anni di opporsi a tutto questo e lotta per il riscatto dei più poveri, per il diritto alla terra, alla casa, ai servizi di base e a un’esistenza dignitosa. Noi condividiamo le lotte di questo straordinario movimento e siamo al suo fianco.
Il movimento è stato oggetto di azioni di repressione e di attacchi violenti, il più grave dei quali si è verificato nel settembre 2009 nell’insediamento informale di Kennedy Road a Durban per opera di decine di persone armate, ed ha causato alcuni morti, la distruzione di case e beni dei membri di Abahlali e la fuga di molti di loro per sottrarsi alle violenze. Ciò nonostante, sono state arrestate 13 persone tra quelle che avevano subito l’attacco. Abahlali baseMjondolo e molti osservatori tra cui leader religiosi, associazioni, ONG, accademici e semplici cittadini denunciano il ruolo ambiguo svolto dalla polizia locale e dai dirigenti locali dell’African National Congress (ANC). Questi ultimi hanno dichiarato alla stampa che l’insediamento di Kennedy Road era stato “liberato” dalla presenza di Abahlali baseMjondolo.
Il 31 maggio una delegazione di Abahlali che era in Italia nel corso della campagna “Mondiali al contrario” è stata ricevuta all’ambasciata sudafricana a Roma. Durante l’incontro è stato chiesto che la Sua ambasciata si facesse portavoce delle richieste del movimento presso il governo sudafricano. Ci uniamo anche noi alle richieste di Abahlali baseMjondolo e per Suo tramite chiediamo alle Autorità sudafricane:
- che il Presidente Jacob Zuma risponda al Memorandum presentato da Abahlali baseMjondolo il 22 marzo 2010; - che i “transit camps” vengano aboliti e che i poveri possano avere pieno diritto a vivere nelle città; - che sia istituita una commissione credibile e indipendente per indagare sui fatti avvenuti a Kennedy Road nel settembre 2009; - che vengano immediatamente rilasciati Khaliphile Jali, Stutu Koyi, Zandisile Ngutshana, Siyabulela Mambi e Samukeliso Mkhokhelwa, le 5 persone ancora detenute ingiustamente a Westville a seguito dell’attacco a Kennedy Road e non ancora informate, dopo 9 mesi, sulle motivazioni della loro incarcerazione; - che le Autorità sudafricane nazionali e locali si impegnino a garantire il pluralismo politico, il diritto di associazione e di espressione del dissenso in tutti gli insediamenti informali così come nelle città interessate dalle manifestazioni sportive della Coppa del mondo.
Certi che vorrà dare alla nostra comunicazione il peso che merita, Le porgiamo distinti saluti.
Primi firmatari: Alex Zanotelli, missionario comboniano, Napoli Filippo Mondini, missionario comboniano, Castel Volturno Antonio Bonato, missionario comboniano, Castel Volturno Pierluigi Sullo, direttore di Carta, Roma Gianluca Carmosino, redazione di Carta, Roma Michele Citoni, giornalista e videomaker, Roma Francesco Gastaldon, ricercatore, Verona Valentina Iacoponi, ricercatrice, Roma Fulvio Tortora, volontario, Castel Volturno
Di Pitta (del 06/12/2011 @ 18:41:46 in Natale, linkato 1783 volte)
Come ben sapete, da qualche anno a questa parte, oltre alle classiche luminarie per il centro del paese vi erano qua e là alcuni alberi illuminati.
Da quest'anno si è deciso di incentivare notevolmente questo tipo di "addobbo" natalizio a scapito della più costosa e classica illuminazione stradale. Questa decisione è stata presa per alcuni motivi:
1- risparmio, visti i tempi bui che ci attendono.
2- politica ambientale, acquistare degli alberi che poi in futuro potranno esser piantati e darci "ossigeno" credo sia più ecologico e salutare..
3- estetico, perchè sono convinto che esprimano molto meglio lo spirito natalizio.
Tutto questo è stato possibile grazie a Michela Olivero e un gruppo di volontari che hanno portato avanti l'operazione. Si spera sia di gradimento e, in base all'esperienza di quest'anno, sicuramente il prossimo natale potremo fare ancora meglio!
Di Mirko Sil (del 26/04/2009 @ 18:35:42 in Eventi, linkato 2160 volte)
A.D.A.S. associazione donatori autonomi del sangue Di Saluzzo e sue Valli Gruppo di Piasco Piasco
22/04/2009 Cari amici donatori, Educare alla donazione del sangue è un’affermazione che non ha bisogno di lunghi commenti: è un terreno privilegiato dove famiglia ,scuola e società dovrebbero sapersi presentare garanti del significato profondo di questo gesto di volontariato…… L’offerta di sangue è un dono di classe E SE PORTATE UN NUOVO DONATORE SARA’ COME DONARE DUE VOLTE
Colgo l’occasione per ricordarvi di effettuare la Donazione il giorno 03 maggio 2009 nella sala piano terra del Comune, dalle ore 8.00 alle ore 11.15: sarò presente anch’io, per informazioni, ma anche per ascoltare i vostri consigli per migliorare questo servizio.
Di Dulce (del 05/03/2009 @ 18:18:59 in Agricoltura, linkato 2551 volte)
campagna popolare per una legge che
RICONOSCA L’AGRICOLTURA CONTADINA
E LIBERI IL LAVORO DEI CONTADINI DALLA BUROCRAZIA
ESISTE un numero imprecisato di persone che praticano un’agricoltura di piccola scala, dimensionata sul lavoro contadino e sull’economia familiare, orientata all’autoconsumo e alla vendita diretta; un’agricoltura di basso o nessun impatto ambientale, fondata su una scelta di vita legata a valori di benessere o ecologia o giustizia o solidarietà più che a fini di arricchimento e profitto; un’agricoltura quasi invisibile per i grandi numeri dell’economia, ma irrinunciabile per mantenere fertile e curata la terra (soprattutto in montagna e nelle zone economicamente marginali), per mantenere ricca la diversità di paesaggi, piante e animali, per mantenere vivi i saperi, le tecniche e i prodotti locali, per mantenere popolate le campagne e la montagna.
Per quest’agricoltura che rischia di scomparire sotto il peso delle documentazioni imposte per lavorare e di regole tributarie, sanitarie e igieniche gravose,
per ottenere un riconoscimento che la distingua dall’agricoltura imprenditoriale e industriale, per ottenere la rimozione degli ostacoli burocratici e dei pesi fiscali che ostacolano il lavoro dei contadini e la loro permanenza sulla terra,
CHIEDIAMO CHE
punto 1
Chi coltiva un appezzamento di terra, qualunque sia la sua dimensione, per l’autoconsumo familiare e per la vendita diretta e senza intermediari, possa liberamente:
a.trasformare e confezionare i propri prodotti nell’abitazione o nei suoi annessi, attraverso le attrezzature e gli utensili usati nella consueta gestione domestica;
b.vendere i propri prodotti agricoli (comprese le sementi autoriprodotte), alimentari e di artigianato manuale ai consumatori finali, senza che ciò sia considerato atto di commercio.
punto 2
I contadini che, come occupazione prevalente, praticano la coltivazione del fondo e del bosco o l’allevamento o la raccolta di erbe e frutti spontanei, esclusivamente per l’autoconsumo familiare e per la vendita diretta ai consumatori finali e agli esercenti locali di vendita al dettaglio e ristorazione, e che non siano anche lavoratori dipendenti o liberi professionisti né abbiano dipendenti, salvo eventuali avventizi impiegati in attività di raccolta
SIANO ESONERATI DA
a.il regime Iva, la tenuta di registri contabili, l’obbligo di iscrizione alla camera di commercio; ogni imposta o tassa relativa all’occupazione prevalente, alla propria abitazione e al fondo, comprese quelle di registrazione e proprietà relativa all’acquisto di terreni confinanti con i propri e confinanti tra loro;
b.l’applicazione del sistema HACCP e, più in generale, le norme vigenti in materia di igiene e sicurezza degli alimenti;
c.i vincoli progettuali e urbanistici per:
- la costruzione di stalle, serre e altri annessi sui propri terreni e per l’esclusiva occupazione prevalente, purché realizzati con una dimensione massima di 30 mq e a un piano fuori terra, secondo tipologie bene inserite nel contesto ambientale, con strutture solo rimovibili e senza possibilità di cambio della destinazione d’uso;
- la ricostruzione di manufatti preesistenti in terra, in legno o in pietra a secco;
ABBIANO DIRITTO DI
d.macellare direttamente nel proprio fondo il bestiame nato e allevato nel podere, limitatamente a un numero di capi proporzionati ai membri della famiglia e ai propri ospiti, e seppellirne i resti secondo le consuetudini locali, fatti salvi gravi motivi sanitari o la non idoneità dei terreni;
e.esercitare nella propria abitazione e sul proprio fondo attività di ospitalità rurale, fino a un massimo di dieci coperti e posti letto, senza necessità di autorizzazioni e senza essere soggetti a regole fiscali e sanitarie;
f.pagare i minimi contributi assistenziali e previdenziali;
g.ricevere, attraverso le regioni, servizi gratuiti a domicilio di:
- assistenza veterinaria e agronomica;
- assistenza burocratica e ricezione per qualunque domanda, dichiarazione, denuncia o modulistica di altro genere a qualunque titolo richiesta dall’amministrazione pubblica o comunque dovuta per legge.
punto 3
I contadini definiti nel punto 2 siano registrati in uno specifico albo del comune di residenza e possano attestarsi con autocertificazione, vera fino a prova di falso.
punto 4
Il lavoro prestato ai contadini definiti nel punto 2, nel loro fondo, gratuitamente o come apprendistato o come scambio di opere, sia assimilato al volontariato e – salvo l’uso di scale o di macchine e attrezzature elettriche o a motore - non sia assoggettato a obblighi contributivi e previdenziali.
punto 5
Siano abolite le limitazioni sui contratti agrari in natura, purché favorevoli ai conduttori per una misura non inferiore al 70% del raccolto.
In che modo puoi partecipare anche tu alla campagna popolare:
innanzitutto firmando e facendo firmare la petizione web in questa pagina;
puoi raccogliere firme stampando questo modulo e facendolo firmare; se hai un'attività aperta al pubblico potresti organizzare un punto fisso di raccolta dove far trovare i moduli cartacei da firmare; puoi segnalarlo tramite questa pagina;
discuti sulla Campagna Popolare in queste pagine; ogni punto della petizione è stato riportato suddividendoli nelle pagine del sito lasciando aperta la possibilità di commento; puoi commentare anche senza iscriverti al sito e dalla discussione possono emergere i punti di vista che aggiungono maggiore valore alla proposta;
lascia in "Di la tua" la tua proposta per il futuro della campagna: questa campagna non è un punto di arrivo ma di partenza e noi che la stiamo promuovendo sappiamo molto bene che i punti della campagna non sono sufficienti ma da qualche parte occorre cominciare; lancia la tua proposta e sarà vagliata con attenzione;
linkaci al tuo sito: se hai un tuo sito esponi un nostro link per farci arrivare visitatori; vedi i banners disponibili in questa pagina;
se fai parte di una organizzazione proponile di entrare anch'essa fra i promotori di questa campagna per portare questa petizione a diventare legge; per aderire leggi questa pagina
17 gennaio - 11 novembre 2009 da sant'Antonio abate (patrono dei contadini e degli animali rurali) a san Martino (termine dell'annata agraria)
In Lombardia un protocollo tra il ministero della Difesa e quello dell’Istruzione riporta nelle scuole quello che era uscito dalle caserme: la leva
Disciplina, spirito di corpo, sana competizione: valori sportivi e militari. Sembra un filmino dell’Istituto Luce, direttamente dal ventennio, invece è il programma ‘Allenati per la vita’, realtà dal 2007, materia di studio nella scuola superiore lombarda. Sono tre anni che il Pirellone e il Comando militare regionale siglano un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale che “si articola in due progetti”, spiega a PeaceReporter il colonnello Affini, Capo Ufficio Comunicazione del Comando regionale Lombardia dell’esercito Italiano.
Il progetto porta le firme del generale Camillo De Milato, comandante militare Esercito della Lombardia, nonché precedente comandante Reclutamento e forze di completamento della stessa regione, e del dott. Giuseppe Colosio, direttore scolastico per la Lombardia. Tuttavia l’interesse dei due ministeri competenti è palese, dal momento che la circolare diramata dal comando militare per la Lombardia parla di ‘connubio tra i due dicasteri (Difesa e Istruzione) per la formazione ed educazione dei giovani’.
“I due progetti in cui si articola il protocollo” spiega il colonnello Affini “sono un ‘Concorso civico culturale’ e il programma ‘Allenati per la vita’. Il concorso civico prevede un bando diffuso tra tutte le scuole della regione su base provinciale, al quale gli studenti partecipano con un elaborato scritto, i primi dieci ricevono una borsa di studio. Nell’anno scolastico 2010 - 2011 il tema sarà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, mentre lo scorso anno il tema era: ‘Lettera ad un amico impegnato in operazioni di pace’ ”
Ma il vero pezzo forte del protocollo è il programma ‘Allenati per la vita’ che prevede esercitazioni pratiche di tipo militare e dà anche crediti formativi agli studenti. “Il progetto comprende attività extracurriculari” specifica il capo Comunicazione per la Lombardia dell’esercito “da svolgersi fuori dai normali orari di lezione. Scopo del programma è avvicinare i ragazzi al mondo sportivo militare. Sono previste esercitazioni pratiche, esercizi ginnici ma anche aspetti teorici come un’educazione alla legalità e al diritto costituzionale, con lezioni in aula. Temi cari al ministro Gelmini”, ci tiene a specificare il colonnello.
Il colonnello Affini replica affermando “che la realizzazione pratica del progetto era ed è affidata ad associazioni varie, che forniscono gli istruttori” tra le quali spicca l’Unuci, l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, che ha fornito alcuni degli istruttori del programma, ex ufficiali dell’esercito. “Le principali attività tendono a diffondere quei valori come la disciplina, lo spirito di corpo e la sana competizione che sono utili nella vita. Non a caso alla fine il programma prevede una giornata di gare in cui i ragazzi sono divisi in squadre composte da quattro elementi, e si devono cimentare con una serie di prove pratiche”.
Il colonnello parla di squadre, ma nel documento del 2009 si trova il termine ‘pattuglie’: “pattuglie è un termine militare, ma in questo caso è più corretto dire squadre” precisa comunque Affini.
Fra questi propositi “encomiabili” spicca addirittura il tiro con armi ad aria compressa, in poligono. “L’attività di tiro non è stata realizzata sempre, dipende dalla disponibilità economica dei distretti scolastici provinciali coinvolti. C’è una serie di linee guida che noi diamo, di carattere generale, all’interno delle quali i distretti scolastici che aderiscono possono scegliere le attività da realizzare. Il tiro si è svolto sempre in poligoni autorizzati e questi hanno un costo” continua Affini “non dobbiamo soffermarci sul tiro ma vedere cha al fianco di queste attività c’è per esempio l’educazione al primo soccorso. Tutto questo è un potente antidoto al bullismo, in quanto educa al rispetto delle regole e al rispetto degli altri”.
Nel corso dell’anno scolastico il rischio è quello di realizzare un vero e proprio addestramento militare, quasi un mini servizio militare spalmato nell’anno e con tanto di benestare del sistema pubblico di istruzione. Il colonnello da parte sua nega il coinvolgimento del ministero della Difesa e del ministro La Russa, a livello di progettazione “il protocollo è esclusivamente regionale” precisa. “È chiaro che il ministero ne è a conoscenza, non potrebbe essere altrimenti, ma che io sappia non c’è nessuna intenzione di renderlo nazionale”. Eppure, negli stampati del 2009 il simbolo dei ministeri c’è.
Ultimo dubbio: è un modo di farsi pubblicità per l’esercito e per spargere un po’ di fertilizzante nelle scuole? Il colonello Affini smentisce: “L’esercito usa altri canali per il reclutamento, ci sono uffici appositi e materiale di propaganda che viene diffuso secondo altri canali, compresa la pubblicità. In realtà non sono militari gli istruttori che realizzano la fase pratica del progetto, ma membri competenti di associazioni varie”. Associazioni varie che sono sempre, per lo più, di ex militari.
Non si spengono le polemiche sul corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".
25/09/2010
I ministri Gelmini, La Russa e Tremonti.
Si chiama “allenati per la vita”. E’ il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico (alla sua quarta edizione), rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa (per la prima volta c'è l'investitura ufficiale dei due ministeri). E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive , informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento, (ma l’autore della circolare scrive orientiring, coniando un neologismo). Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (naturalmente ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militari”.
Gli istruttori sono militari in congedo (un centinaio). Gli allievi, tutti volontari, l'anno scorso sono stati 900.Il perché bisogna insegnare la vita e la Costituzione a uno studente liceale facendolo sparare con una pistola ad aria compressa viene spiegato nella stessa circolare: “Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”. Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”. Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine è proprio pattuglie, recita la circolare, termine che ha fatto storcere il naso a molti docenti, ndr)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare? O è solo un'opportunità in più per i ragazzi di conoscere meglio il mondo della cooperazione e delle missioni internazionali di pace e di avvicinarsi a organismi e istituzioni come protezione civile, esercito e croce rossa? La circolare ha suscitato un vivacissimo dibattito in Rete avviando numerosi blog e forum di discussione, arrivando fino in Parlamento, attraverso interpellanze del Pd e dei radicali. Anche la Tavola della pace è intervenuta. "E' giusto che l'esercito entri in questo modo nelle scuole superiori?", si è chiesto Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola.
Sulla vicenda è intervenuto per gettare acqua sul fuoco il ministero della Pubblica istruzione. «Le polemiche nate dopo la firmadel protocollo Allenati per la vita sono assolutamente infondate efinalizzate solo alla distorsione del progetto», recita il ministero di viale Trastevere in una nota. "Il progetto non è stato firmato dai ministriGelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. Iministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non eranopresenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di Centrosinistra».
Per il ministero si tratta di «un' attivià sportiva complessa e articolata che ha come primoobiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo edi cooperare e l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della culturamilitare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma delprotocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazionidi volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazionedelle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attivitàparagonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono alivello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il comunicato del ministro.
Le perplessità, però, per moltissimi docenti e studenti rimangono, come testimoniano le centinaia di blog, forum e articoli di giornale che hanno dedicato spazio alla vicenda, per non parlare dei siti pacifisti. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti, dalla canoa alla corsa a ostacoli, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione si è scelto proprio il tiro con la pistola? E perché mescolare salvataggio, nuoto, roccia, assistenza, orientamento con attività militaresche tipo i "corsi di sopravvivenza in ambienti ostili", le "pattuglie di studenti", vestiti in mimetica, e via dicendo? Il ministro La Russa ha precisato che, pur avendo condiviso e quindi rinnovato l'iniziativa, probabilmente la sopprimerà il prossimo anno per concentrare le risorse sulla "mini-naja". Che però è rivolta a studenti maggiorenni.
Francesco Anfossi Fonte: http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/scuola--educazione-militare.aspx
URUBAMBA ONLUS è un’associazione di volontariato senza fini di lucro con sede a Torino, Via Bava 19. Nasce dall’iniziativa di un gruppo di operatori che da molti anni lavorano in campo scolastico, psicologico e socio-assistenziale con lo scopo di promuovere attività di sensibilizzazione ai problemi di bambini ed adolescenti che vivono in condizioni di povertà assoluta sia economica che culturale.
L’Associazione ispirandosi ai principi della solidarietà umana si prefigge come scopo di aiutare bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono con attività dirette “sul campo” e di operare ai fini della divulgazione e sensibilizzazione anche “a distanza”.
In particolare per la realizzazione dello scopo prefisso e nell’intento di agire a favore di tutta la collettività, l’Associazione si propone di:
- Favorire la sensibilizzazione al tema dell’assistenza a bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono attraverso seminari, convegni, mostre, realizzazione di documentazione (fotografica, video, ecc.) e di materiale divulgativo, attività editoriali, pagine web e per mezzo di attività e incontri nelle scuole finalizzati a sviluppare un’educazione interculturale.
- Promuovere la nascita di “case famiglia” e “centri diurni di accoglienza” destinati a bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono.
- Formare e gestire gruppi di volontari e porli in grado di prestare la loro opera nell’assistenza all’interno di “case famiglia”, “centri diurni di accoglienza” o altre strutture analoghe, per assicurare condizioni ambientali e psico-pedagogiche tali da offrire una risposta globale ai bisogni fisici, emozionali, psicologici e pedagogici degli ospiti accolti.
- Istituire programmi di sostegno a distanza per bambini, adolescenti e famiglie in stato di necessità.
- Instaurare rapporti di cooperazione con organizzazioni o associazioni nazionali ed internazionali che perseguano gli stessi scopi.
- Gestire ogni altra attività direttamente o indirettamente funzionale alla realizzazione degli scopi dell’Associazione.
- Raccogliere fondi per le finalità associative.
Il primo impegno dell’Associazione, ispirandosi ai principi per i quali si è costituita, è stato quello di far nascere e sostenere dal 2001 il progetto culturale ed educativo della casa famiglia “Mosoq Runa” attraverso la sensibilizzazione, la promozione e la raccolta fondi destinati unicamente alla realizzazione del Progetto.
La storia Piccola Locanda nasce nel marzo del 2004 come ostello a Cusco in Perù. Si occupa da subito di solidarietà, diventando sede ufficiale per il Perù dell'Associazione Magie delle Ande di Vicenza. Partecipa attivamente al progetto Huaro, una scuola per bambini differentemente abili e dopo un breve periodo instaura un'altra preziosa collaborazione con la Casa Famiglia per bambini in abbandono Mosoq Runa.
L'ostello diventa rapidamente punto d'incontro per le persone che vogliono dare una mano attiva a queste iniziative: volontari ed anche semplici viaggiatori.
Vengono organizzati dei tour dove gli ospiti oltre a visitare i principali luoghi turistici, pranzano nelle Case Famiglia passando alcune ore con i bimbi e con i responsabili dei progetti.
L'iniziativa ha un successo straordinario, grazie alle donazioni dirette ed ai proventi dei tour le cose migliorano a vista d'occhio. Da cosa nasce cosa, qualcuno si ferma come volontario, altri inviano fondi e materiale, si riescono a coprire le necessità basiche dei bambini.
Per questo nel novembre 2004, dall’incontro fra Matteo e Emanuele nasce PeruEtico S.r.l. operatore di viaggi peruviano, regolarmente iscritta al Ministero del Turismo e dotata di tutte le licenze e i permessi necessari per operare ai termini di legge.
Nel 2005 nasce un'altra preziosa collaborazione con Maruja e Daniela del Ceprof (Centro di promozione familiare) di Lima.
Nel 2006 vengono posti parametri etici molto più selettivi nella scelta delle agenzie con cui collaborare sul territorio nazionale e si consolida l'appoggio all' “Hogar de las Estrellas”, Casa Famiglia di Cusco che ospita bambini in abbandono e differentemente abili.
Nello stesso anno Peruetico diventa socia AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile.
Nel 2007 siamo diventati la “Famiglia della Piccola Locanda”, un consorzio etico che comprende oltre all'agenzia, l'ostello Piccola Locanda e il ristorante “Osteria della Locanda”. Le tre strutture agiscono compatte nella raccolta dei fondi destinati ai progetti dedicandogli una chiara percentuale sul guadagno.
E per il 2008 ??? Abbiamo aperto la sezione “Viaggi equo-solidali” in collaborazione con Minka Fair Trade, una rete di organizzazioni di produttori rurali che commerciano con l’Italia attraverso le Botteghe del Mondo; altra novità importante sarà la nascita dell’Associazione Peruetico (tutta italiana), con lo scopo di promuovere il turismo responsabile, il commercio equo-solidale e ovviamente i progetti che ad essa si appoggiano.
Eccoci, questo è Peruetico, una struttura dinamica, con tante idee e tanto entusiasmo e con la ferma convinzione che il turismo in Perù non sia solo il Machu Picchu ma anche una terra fatta di volti, suoni e colori…
Di Geo (del 21/06/2009 @ 17:33:44 in Notizie, linkato 2407 volte)
Mi è stato chiesto (da parte dell'Amministrazione Comunale) di mettere su blog questo volantino riguardo il Servizio Civile volontario.
Probabilmente nei prossimi mesi verrà fatto un bando di concorso per poter questo servizio nel nostro Comune (preciso che per il bando bisogna attendere l'approvazone del progetto dall'ufficio regioale).
Se quancuno fosse interessato al Servizio Civile si faccia avanti! La domanda dev'essere presentata presso l'ufficio ragioneria con allegato il curriculum vitae.
Ma chi può farelo?? I ragazzi e le ragazze, di età compresa tra i 18 e 28 anni, di cittadinanza italiana.
Aggiungo ancora che se sarà possible fare servizio civile a Piasco il volontario sarà impiegato molto probabilmente per il doposcuola e le attività con i ragazzi.
Per ulteriori informazoni molto più dettaglite delle mie contattate il Comune (in particolare Iveta).
Di Dulce (del 07/02/2009 @ 17:19:21 in Eventi, linkato 4502 volte)
Questo era Piasco la sera del 13 febbraio
i risultati sono stati evidenti come testimonia questa notizia ansa:
CLIMA: BUIO IN ITALIA E NEL MONDO CONTRO FEBBRE PIANETA/ANSA
M’ILLUMINO DI MENO, RISPARMIATI 500 MW, COME 8 MLN LAMPADINE (ANSA) - ROMA, 13 FEB – Dalla Costiera amalfitana a San Pietro a Roma, passando per Westminster a Londra fino alla Cabot Tower dell’isola di Terranova. Il buio e’ sceso all’unisono in migliaia di comuni italiani e decine di citta’ nel mondo, in occasione della quinta campagna internazionale all’insegna del risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue. Il black out volontario, alla vigilia del compleanno del protocollo di Kyoto che si festeggia lunedi’, vuole dare un segnale concreto per fermare la febbre del Pianeta causata dai mutamenti climatici. Contando solo l’Italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio di 500 MW, pari ad un consumo di 8 milioni di lampadine, mentre l’anno scorso la riduzione era stata di 400 MW. A girare l’interruttore per alcuni minuti sono stati monumenti, piazze, palazzi: Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi, le facciate del Quirinale, del Senato e della Camera, del ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, della Giustizia e della Farnesina, oltre a basilica di Superga e Mole Antonelliana a Torino, piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e piazza della Scala a Milano, il castello del Buonconsiglio a Trento. Per la prima volta si e’ spenta la cupola di San Pietro, insieme alla Basilica di Assisi e a quella di Loreto. Oltre a tutte le ambasciate italiane all’estero, il black out volontario ha interessato anche le sedi del parlamento europeo a Bruxelles e a Strasburgo, Westminster a Londra, e le sedi del Parlamento in Grecia, Bulgaria, Slovenia e Lituania. Dalla Costa azzurra con Mougins (paese sopra Cannes) e le piazze delle cittadine della Provenza in Francia, fino alle strade di Sidone in Libano, il tam tam energetico e’ arrivato in Grecia, Spagna, Germania, Romania, Lettonia, ma anche a Malta e Cipro. Iniziative a tappeto hanno percorso l’Italia, con oltre 1.000 comuni partecipanti alla campagna, ciascuno a modo suo, senza dimenticare i singoli cittadini. C’e’ chi ne ha approfittato per osservare le stelle con Unione astrofili italiani e Veneto stellato, oppure ha mangiato nei tanti ristoranti con menu ‘a risparmio energetico’, a lume di candela. Decisamente ”aerea” l’iniziativa di Aosta, con la partenza di una mongolfiera: il suo bruciatore ha illuminato la piazza e il comune rimasti al buio. A Verona intanto, i ”ciclisti” della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), hanno pedalato con la luce delle dinamo 220 volte (come 220 Volt) intorno all’Arena spenta. E a Genova, di fronte al Palazzo Ducale al buio, l’associazione ‘In forma di luce’ ha invitato i cittadini a formare un’enorme lampadina con 1.000 bicchieri di plastica biodegradabile in cui galleggiavano cubetti al Led. Significative le adesioni delle scuole, come quelle di Alghero, riunite a leggere favole nell’Auditorium a luce di candela, oppure in Costiera amalfitana, con circa 500 istituti riuniti a Scala, nel borgo piu’ antico. ‘M’illumino di meno’ quest’anno ha avuto tra i suoi partecipanti anche le carceri di Secondigliano (Napoli) e Bollate (Milano). Il sacro si e’ unito al profano: mentre si sono confermate numerose le parrocchie, con l’adesione tra l’altro della Conferenza episcopale italiana, per la prima volta ha partecipato anche il Casino’ di Sanremo. Tra le novita’ di quest’anno, le adesioni di numerose aziende italiane e internazionali (come la sponsor Eni, e poi Vodafone, Coop, Ibm, Ikea Milano, Epson Italia, Mc Donald’s, gli Accor Hotel), ma anche musei, societa’ sportive, associazioni e sindacati (da Anci e Agesci a Legambiente, Lipu, Lav e Wwf Italia, e poi Federparchi, Cgil, Cisl e Uil, da Coldiretti e Cia a Slowfood), universita’, commercianti e artigiani. E non sono mancate adesioni dai gruppi politici, dal Pd all’Idv. (ANSA).
PIASCO HA CONTRIBUITO ATTIVAMENTE AL SUCCESSO!
perchè non sia un evento di una sera ...
continuiamo insieme nelle seguenti date:
21 MARZO
Spegniamo le luci e…… guardiamo le stelle
Tutti in piazza guidati da esperti astrofili
Ore 21 Piazza Biandrate
24 APRILE
Spegniamo le luci e…… accendiamo il falò
Tutti in piazza con canti, balli, racconti e riflessioni
Ore 21 Piazza Martiri della Liberazione
Anche la Regione Piemonte invita alla continuità di questa manifestazione con il seguente comunicato
UN CLICK PER IL CLIMA - RISPARMIAMO ENERGIA, MIGLIORIAMO L'AMBIENTE
DE RUGGIERO: DA DOMANI SEI SETTIMANE PER IL BENE DELLA TERRA
“Lo spegnimento di piazza Castello non sarà un momento d’arrivo, ma il punto di partenza di “Un click per il clima” , un lungo fil rouge tra il 13 febbraio di “M’illumino di meno” ed il 28 marzo , giorno di “WWF Heart Hour”, in cui il mondo intero, 1000 città, almeno un miliardo di persone, spegnerà le proprie luci per sensibilizzare tutti sulla necessità di intervenire contro il cambio climatico in corso. E un grazie caloroso va a Caterpillar e alla sua iniziativa, che da anni coinvolge e rende consapevoli gli ascoltatori per consumare meno energia”. Nicola de Ruggiero , assessore all’Ambiente e alla promozione del risparmio energetico, lancia così l’idea che animerà per sei settimane il Piemonte e “Uniamo le Energie” , la sfida lanciata nel 2008 dalla presidente Mercedes Bresso per diventare il motore ecologico d’Italia e raggiungere per primi gli obiettivi energetici richiesti entro il 2020 dall’Europa: meno 20 % di emissioni, meno 20 % di utilizzo di carburanti fossili, più 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili. Con UN CLICK PER IL CLIMA - Risparmiamo energia, miglioriamo l’ambiente la Regione Piemonte promuove un periodo dedicato alla valorizzazione dei piccoli e grandi gesti etici in materia di risparmio energetico e di buone pratiche ambientali.
“Per questa ragione - aggiunge de Ruggiero - chiediamo a tutti, enti locali, musei, scuole, università, imprese, associazioni e cittadini piemontesi, di promuovere, in particolare nelle prossime sei settimane, azioni di risparmio energetico (attraverso lo spegnimento quotidiano e per un’ora di un’illuminazione); l’attivazione di azioni di animazione, informazione e approfondimento in materia di risparmio energetico in base al principio: non produciamo materiali, ma divulghiamo informazioni e conoscenza; l’adesione alla sfida “Uniamo le Energie” segnalando sul portale dedicato le proprie buone azioni e i suggerimenti di risparmio energetico quotidiani”.
Tutta l’iniziativa sarà documentata sul portale “Uniamo le energie” - www.regione.piemonte.it/energia - verso il quale sono tutti invitati a segnalare le proprie buone pratiche di risparmio energetico, scrivendo a energia@regione.piemonte.it.
“Il miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo - conclude l’assessore - deve essere patrimonio di ogni persona. E Il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile. Quindi è bene che le buone pratiche per mantenere il nostro mondo pulito, energeticamente rinnovabile, con meno rifiuti prodotti alla fonte e con il recupero di più materie possibili da quanto buttiamo via, siano un modo di agire consolidato fin dalla più tenera età e dall’adolescenza. Non è difficile essere ambientalmente corretti, basta avere la costanza e la volontà di farlo tutti i giorni”.
Earth Hour 2009. UN MILIARDO DI PERSONE POSSONO BASTARE!
Nel 2007 l’Ora della Terra è suonata solo a Sidney dove 2,2 milioni di persone hanno compiuto il semplice gesto di spegnere la luce in casa, per strada, negli uffici, a teatro, nei supermercati. Tanto semplice e significativo da contagiare 370 città di 35 paesi nel 2008. Un click che ha unito 50 milioni di persone dalle isole Fiji a New York, passando per Manila, Bangkok, Roma, Copenhagen, Toronto, Chicago, San Francisco. In Italia il 29 marzo dell’anno scorso si sono spenti il Colosseo a Roma e Cà Farsetti sede del comune di Venezia, città simbolo dei cambiamenti climatici. Per dire ai leader del Pianeta che contro i cambiamenti climatici occorre agire subito!
Per il 2009 l’ambizione è grandissima e si mira a coinvolgere un miliardo di persone e 1000 città. A 53 giorni dall’Earth Hour sono oltre 400 le città che parteciperanno, il numero cresce di ora in ora e in Italia siamo a quota 70 con grandi e piccoli comuni, tra cui Venezia, Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Palermo, dove simbolicamente verranno spenti i monumenti più rappresentativi. Guarda la lista con tutte le città >>
Di cagio (del 30/03/2007 @ 16:54:38 in generale, linkato 2906 volte)
Diego Botta è uno di parola, ed è anche piuttosto efficente, infatti appena ha avuto un attimo di tempo mi ha inviato una sua relazione sul Consiglio Comunale. Visto che è uno che no si offende gli ho anche messo questa bellisima foto, così non si corre il rischio di pensare che sia una persona seria
Ciao a tutti questa volta il consiglio ve lo devo raccontare io. Ammetto di sentirmi molto il sancho panza della situazione e so che non potrò mai essere all'altezza del nostro Don Chisciotte Cagio... Comunque Di cosa si è discusso? Vi chiederete... Bè solite cose amministrative: bilanci, previsioni, attivi, passivie chi più ne ha più ne metta, anche se devo dire questa volta la seduta si è aperta con un tanto insolito quanto valido e meritato ringraziamento (con tanto di gadget ricordo) a tal signor Marino che per 3 anni ha fatto il volontario in comune e a cui và tutta la riconoscenza dei piaschesi. Terminati i convenevoli bisogna dire che già l'inizio della seduta è stato piuttosto sofferto con il capogruppo della minoranza astenutosi all'approvazione dell'ordine del giorno del consiglio precedente chiedendo maggior chiarezza in merito al contributo di 120.000 (ricevuto dal comune grazie all'alto indice di fecondità delle mamme piaschesi che si meritano un bel ringraziamento)e all'aumento dell'addizionale irpef votata nell'ultima seduta. Si è poi proceduto con l'approvazione del consuntivo 2006 (votato all'unanimità nonostante alcuni punti abbiamo generato dei dissapori) e del previsionale 2007 introdotti dall'assessore con la delega al Bilancio Degiovanni e poi ampiamente spiegati (anche se a mio modesto avviso con alcuni lati oscuri che non sto ad elencare anche perchè sono opinioni personali ma su cui si potrebbe accendere un bel dibattito) dal ragioniere Claudio Mattio. Anche nel caso del bilancio previsionale sono sorti alcuni scontri relativi all'addizionale irpef e a come verrà utilzzato il famoso contributo "per i bambini" (anche se sembra che a conti fatti ai bambini vada ben poco--> anche questa è una mia opinione/interpretazionenaturalmente). Diciamo che alla fine quello che è stato fatto emergere è che nel 2006 il Comune di Piasco ha avanzato la bellezza di 75.000 € ma che si sta preparando a contrarre un mutuo da circa 1.000.000€ per la realizzazzione della scuola media che non si sa ancora se verrà realizzata in un unico lotto o in due a seconda dei finanziamenti che arriveranno forse dalla nostra Compagna ed amica Bresso. Sorpassata la parte Saliente relativa ai Bilanci ed ai punti all'ordine del giorno da votare he non sto a spiegare perchè sono cose di poco conto come il fatto che il gettone dei consiglieri non aumenta così come l'ici (almeno quella, anche se io più che i redditi sarei andato a colpire un pò di più le proprietà e soprattutto chi ne ha parecchie aumentando magari l'ici per la seconda casa piuttosto che l'addizionale IRPEF, ma i rappresentanti da me votati hanno approvato all'unanimità quindi sto zitto e pago), si è passati alle varie comunicazioni e qui viene il bello. Il capogruppo di minoranza unico astenuto durante l'approvazione di alcuni dei vari punti all'ordine del giorno legge una lettera che fa infuriare parecchio il capogruppo della maggioranza (che si era già infuriato in precedenza essendosi "sentito" catalogato come "evasore" in tema IRPEF) ed uno dei suoi assessori (in particolare quello con la delega all'agricoltura) che vengono "dipinti" all'interno della missiva come "quelli che danno poca importanza ai più deboli tanto i più forti vincono sempre". Comunque, risolta anche l'ultima piccola incomprensione, pure questa volta il consiglio si è concluso in amicizia e con rispetto di tutti verso entrambe le parti. Per concludere direi che è stato un incontro interessante e "Civile", unico rammarico a mio avviso è stato quello di aver visto da spettatore una minoranza ancora poco compatta e unanime nelle decisioni con quasi sempre 1 astensione manifestata (il capogruppo) e 2 voti favorevoli il che purtoppo mi fa riflettere su una dubbia compatezza dello schieramento (quindi fatti non pugnette sù!!).
Che dirvi, vi dò l'appuntamento (impegni permettendo) al prossimo consiglio tutti presenti (capofila Cagio mi raccomando). Ciao Belli
Diegun
A dimetnicavo per la centralina idroelettrica ancora nessuna novità
Di Dulce (del 09/07/2009 @ 16:50:40 in Eventi, linkato 2342 volte)
Dopo il grande successo dello scorso anno a Sant’Anna di Roccabruna, i ragazzi del presidio provinciale di Libera (“Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", associazione nata il 25 marzo 1995 su iniziativa di don Ciotti) hanno deciso di continuare l’iniziativa anche quest’estate. Si svolgerà dal 22 al 26 luglio, a Madonna del Colletto (Valdieri), luogo simbolo della Resistenza al nazi-fascismo e sarà dedicato alla libertà d’informazione, perché “si deve far capire alla gente quanto sia importante avere un’informazione seria e indipendente che racconti i fatti così come stanno e badi soltanto al bene dei cittadini” dicono alcuni ragazzi del presidio. Senza contare che quella italiana è una vera e propria tragedia, “con 9 giornalisti ammazzati negli ultimi anni e oltre una decina tuttora sotto scorta”. Dopo lunghi mesi passati a organizzare l’evento, grazie anche alla collaborazione dell’A.N.P.I. (associazione nazionale partigiani italiani), del Comune di Cuneo e quello di Valdieri e dei ragazzi dell' Associazione Culturale 33Giri.
IL PROGRAMMA DEFINITIVO
Mercoledì 22
Primo pomeriggio: “Chiamala, se vuoi, coscienza civile”, con:
Don Ciotti: sacerdote che si batte da anni per la giustizia e l’impegno civile. Fondatore di Libera e del Gruppo Abele.
Andrea Scanzi: giovane e brillante firma di MicroMega e La stampa. Autore del best-seller “Elogio dell’invecchiamento”. Il suo ultimo libro è “Ve lo do io Beppe Grillo”.
Giovedì 23
Mattina: “Per non morire di mafia”
Marco Nebiolo: giornaliste della rivista di approfondimento politico-sociale Narcomafie.
Stefano Fantino: giornalista di Liberainformazione (Osservatorio nazionale sull’informazione per la legalità e contro le mafie).
Pomeriggio: “Cittadini, non sudditi. Giornalisti, non servi”, con:
Carlo Vulpio: Giornalista. Inviato del Corrire della Sera. E’ autore di Roba Nostra e La città delle nuvole. Viaggio nel territorio più inquinato d’Europa. Gli è stato tolto, perché i suoi articoli erano troppo scomodi, l’incarico di seguire come cronista le inchieste del pm De Magistris.
Piero Ricca: Giornalista e famoso blogger (www.pieroricca. org). Dicono di lui: “Che io sia un mafioso è incerto, mentre è certissimo che lei sia uno stronzo!” Marcello Dell’Utri “Se la gente facesse come lui, molti ipocriti dovrebbero espatriare” Beppe Grillo
Pino Maniaci: ovvero l’informazione senza bavaglio come strumento di lotta alla mafia. Davanti alle telecamere della sua Telejato, piccola e indomita emittente siciliana di Partitico, da anni Pino Maniaci ci dà lezioni di buon giornalismo.
Sera: “Gaza, Palestina: strage continua”, videocollegamento con: Vittorio Arrigoni, giornalista inviato di guerra del Manifesto.
Venerdì 24
Mattina: “Diventare giornalisti” con:
Paolo Gerbaudo: giornalista de Il Manifesto. Scrive di politica, ambiente e società.
Pomeriggio: “Noi giochiamo pulito. Presentazione de Il fatto Quotidiano”, con:
Antonio Padellaro: Giornalista. E’ stato direttore de l’Unità. Tra i fondatori, con Marco Travaglio, e futuro direttore de Il fatto Quotidiano. Il suo ultimo libro è “Io gioco Pulito”.
Oliviero Beha: giornalista radiotelevisivo e della carta stampata in prima linea anche nella difesa della libertà dell’informazione. Cura una rubrica di sport e società su Tg3. I suoi ultimi libri sono “I Nuovi Mostri” e “Italiopoli”.
Sera: “Prove tecniche di trasmissione: le radio resistenti”
Giulio Cavalli: è un attore, drammaturgo e regista italiano. L’ultima sua produzione è il recente Do ut Des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi. A causa delle minacce ricevute gli è stata assegnata una scorta.
Sabato 25 Mattina: “Se il giornalista resta solo…”
Alberto Spampanato: Quirinalista dell’Ansa, fratello di Giovanni, il corrispondente del quotidiano L’Ora ucciso a Ragusa nel 1972 mentre pubblicava inchieste sui gruppi eversivi neofascisti e su un oscuro omicidio. Autore del saggio Se il giornalista resta solo.
Carla Rostagno: sorella di Mauro Rostagno, sociologo e giornalista italiano. È stato uno dei fondatori del movimento politico Lotta Continua. Ucciso dalla mafia.
Pomeriggio: “La libera informazione italiana, questa sconosciuta”
Luca Telese: giornalista parlamentare. Scrive su Il Giornale. Autore di numerose trasmissioni televisive. I suoi ultimi libri sono “Qualcuno era comunista” e il best-seller “Cuori Neri”.
Fabio Bovi: tra i fondatori, insieme a Giulietto Chiesa, di PandoraTv (la web-tv completamente libera dai poteri forti). www.pandoratv. it
Domenica 26
Mattina: Camminata sui sentieri partigiani Pomeriggio: “1943-2009. La Resistenza continua”, incontro finale con
Livio Berardo: membro dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.
Attilio Martino: presidente provinciale A.N.P.I. (associazione nazionale italiana partigiani)
Andrea Olivero: presidente nazionale A.C.L.I.
Don Aldo Benevelli: prete partigiano, tra i fondatori di Lvia (Associazione Internazionale di volontariato Laico).
LE SERATE RESISTENTI
Eccovi il programma delle serate del campeggio..ricordo che si puo venire anche solo la sera e che la birra costerà 2.50€:
GIOVEDI 23: TEATRO STORIE DI PIRATI a cura de “L’interezza non è il mio forte” www.interezza.it Prima ci sarà un videocollegamento con Gaza con VITTORIO ARRIGONI
SABATO 25: CONCERTO OCCITANO SIR MESSER a cura dell’associazione Geghebaba
DOMENICA 26: MAXIMEGACONCERTO FINALE TLO Traffic Light Orchstra ARTURO PIAZZA from Colorado Cafè www.arturopiazza.it
“Gli incontri” ci tengono a precisare i ragazzi di Libera “saranno alternati a concerti, balli occitani, dibattiti, spettacoli teatrali e di giocoleria per ricordare che si può essere impegnati nel sociale anche divertendosi”. Il costo è di 50 € per tutto il campeggio, compresi i pasti. Chiunque voglia partecipare (anche solo per alcune giornate) non deve far altro che compilarel’apposito modulo presente nel sito del campeggio
e portarsi la tenda……… se intendete dormire sul posto.
L’anno scorso io e Dulce abbiamo partecipato a 3 giorni di incontri senza fermarci a dormire ciò è possibile anzi vorrei consigliarvelo se non potete fare altrimenti.
Telefonate a Gianluca Serale (3473300525) per avvisare del vostro arrivo e se intendete condividere pranzo o cena che con un contributo finanziano il campeggio.
ULTIMA NOVITA'
Prima del campeggio ci sarà anche una cena di autofinanziamento in concomitanza con l’anniversario della strage di Via D’Amelio sabato 18 luglio aperta a tutti, presso il Parco della Resistenza a Cuneo. Per prenotarsi e pe avere ulteriori informazioni a riguardo si può scrivere a campeggio.resistente@libero.it o parlare col referente del presidio Gianluca Serale (3473300525).
Di Dulce (del 15/01/2009 @ 16:23:53 in Notizie, linkato 2510 volte)
*Firma anche tu. Click sulla scritta che scorre*
NON SI PUO' RIMANERE A GUARDARE
C'è un modo per evitare il massacro di civili. C'è un modo per salvare il popolo palestinese. C'è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C'è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C'è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:
> CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA > RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE > FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA > PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE
Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà , per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese:
ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, CGIL, AUSER, LIBERA, RETE LILLIPUT, Associazione ONG Italiane - Piattaforma Medio Oriente, Fondazione Angelo Frammartino, Beati i Costruttori di Pace, FIOM, CGIL Funzione Pubblica, Un ponte per, AIAB, CIES, GRUPPO ABELE, CIPAX - Centro Interconfessionale per la pace, Donne in Nero, A Sud, FAIR, Fairtrade Italia, Forum Ambientalista, UCODEP, Terres des Hommes International, Armadilla Onlus, SDL Intercategoriale, Tavola Sarda per la pace, Famiglia di Angelo Frammartino, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Luciana Castellina, Giuliana Sgrena, Enzo Mazzi - Isolotto Firenze, Luisa Morgantini, Vittorio Agnoletto, Giovanni Berlinguer, Sergio Staino, tanti gruppi locali, docenti, amministratori locali, pacifisti e pacifiste, cittadini e cittadine (un primo elenco è consultabile anche su www.arci.it)
Non si può rimanere a guardare! Campagna di raccolta fondi a sostegno della società civile palestinese impegnata nell'assistenza dei civili
In contemporanea con le varie iniziative sostenute dalla nostra associazione a favore della pace nella Striscia di Gaza, Arci ha lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere il partner locale REC (Remedial Education Center) nell'affrontare le conseguenze degli attacchi israeliani in particolare a favore dei minori.
NON SI PUò RIMANERE A GUARDARE!!
ARCI, e tutta l'Italia civile, si sta attivando per fermare il massacro di Gaza con appelli, raccolta firme, iniziative ecc. Per dire: CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA PRETEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE
Per far fronte all'emergenza socio-sanitaria che questi giorni di guerra hanno molto aggravato, Arci lancia una campagna di raccolta fondi a sostegno della società civile palestinese impegnata nel sostegno ai civili.
In particolare, con i fondi raccolti, Arci sosterrà lo sforzo del REC (Remedial Education Center), con cui collabora da diversi anni nella fornitura di servizi e strumenti ai minori palestinesi della Striscia di Gaza con l'obiettivo di combattere l'isolamente in cui sono costretti e cercare di garantire un livello minimo di normalità per le giovani generazioni, nell'assistenza ai minori principali vittime del conflitto israelo-palestinese e di questa nuova ondata di violenza. Ad oggi il nuovo attacco ha provocato più di 1.000 morti tra cui più di 300 minori, che come in ogni altra guerra, sono le prime vittime dirette e indirette della violenza.
Anche tu puoi aiutarci a sostenerli con contributi da versarea:
ARCI CULTURA E SVILUPPO CAMPAGNA ATTIVARCI CAUSALE - EMERGENZA GAZA
Il Remedial Education Center (REC) è una ONG palestinese nata nel 1993 che rivolge il suo operato a bambini con situazioni problematiche ed attualmente conta circa 500 iscritti. I minori provengono da famiglie che, oltre a dover fronteggiare ogni giorno le criticità della situazione contingente, si trovano in condizioni di particolare povertà e disagio, hanno problemi di socializzazione, chiusura, esagerata timidezza, difficoltà di concentrazione e apprendimento con conseguente caduta della rendita scolastica, fobie, incubi ed enuresi notturne.
Gli operatori del REC sono uomini e donne palestinesi supportati, in maniera occasionale da volontari provenienti soprattutto dai paesi Europei, legati a progetti i cooperazione internazionale. Le attività vengo portate avanti grazie a contributi finanziari provenienti per lo più dai paesi occidentali e tramite gli affidi a distanza.
Il REC opera in una struttura a tre piani in cui ci sono aule didattiche, laboratori vari, un teatrino, aule per il recupero dei disabili.
I REC persegue da sempre una politica innovativa e controcorrente se si considera il luogo in cui viene attuata e che gli operatori che ci lavorano sono anch'essi palestinesi. I bambini e le bambine infatti, svolgono collettivamente ogni attività e le classi formate da non più di 20 bambini comprendono alcuni portatori di handicap. Il recupero psichico e fisico dei disabili è infatti un'altra tipicità del REC che li segue grazie ad un gruppo di psicologi ed operatori qualificati in un paese in cui sarebbero lasciati a loro stessi senza supporto.
Tra le attività del Centro possiamo inoltre evidenziare quelle didattico-educative di sostegno alla scolarità , quelle ricreazionali, i programmi di guida e supporto alle famiglie, quelli di ricerca e sviluppo, i laboratori musicali, i programmi di sostegno alle madri. In particolare si realizzano programmi di educazione personale vera e propria, attraverso la cura all'igiene individuale, dell'alimentazione, di educazione al linguaggio ed alla non violenza nelle relazioni interpersonali.
Attraverso programmi annuali inoltre, avvalendosi della collaborazione di Associazioni estere, il REC organizza campi estivi in paesi Europei (Summer Camp). Alcuni bambini che versano in situazioni di particolare disagio psichico e comportamentale, vengono quindi inseriti in un programma semestrale che serve a prepararli psicologicamente ad affrontare l'impatto con una realtà , quella occidentale, molto diversa dalla loro.
In Europa quindi i bambini acquisiscono la consapevolezza dell'esistenza di una realtà differente che li porta a confrontarsi con i coetanei occidentali e ad aumentare la propria autostima e conoscenza delle proprie potenzialità .
Collaborazione ARCI-REC
Attraverso programmi annuali e avvalendosi della collaborazione di Associazioni estere, il REC organizza campi estivi in paesi Europei (Summer Camp). Alcuni bambini che versano in situazioni di particolare disagio psichico e comportamentale, vengono inseriti in un programma che serve a prepararli psicologicamente ad affrontare l'impatto con una realtà , quella occidentale, molto diversa dalla loro. In Europa quindi i bambini acquisiscono la consapevolezza dell'esistenza di una realtà differente che li porta a confrontarsi con i coetanei occidentali e ad aumentare la propria autostima e conoscenza delle proprie potenzialità . Negli ultimi anni, l'ARCI ha gestito i Summer Camp del REC nella Città di Grottaglie stringendo così i rapporti di collaborazione con il REC e facendosi promotore di campagne di finanziamento insieme ad alcune Associazioni Laziali e Lombarde e con il coinvolgimento degli Enti locali.
Prima della chiusura della striscia di Gaza, che ha di fatto bloccato la possibilità di continuare a sviluppare le attività , la sede del REC è stata visitata dalla delegazione nazionale dell'ARCI giunta in Palestina con l'obiettivo di espandere la conoscenza riguardo alla situazione politico-sociale della Palestina e dei suoi rapporti con lo stato Israeliano.
La metodologia prescelta per il lavoro comune sino ad oggi svolto è quella di laboratori tematici, che utilizzino varie forme di espressione, e che abbiano come filo conduttore la convenzione sui diritti dell'infanzia dell'Onu del 1989. Tale scelta è stata suggerita dal partner sulla base della propria esperienza pluriennale in questo tipo di lavoro.
La chiusura della Striscia di Gaza da parte di Israele e il riacuirsi del conflitto hanno costretto, nell'ultimo anno, a sospendere le attività progettuali programmate, mentre in questa fase vi è urgenza di affrontare la tragica situazione creata dalla nuova situazione di emergenza causata dal conflitto.
Quello che non sapete su Gaza
Il NYTimes di oggi pubblica un articolo interessante di Rashid Khalidi, professore di studi arabi alla Columbia, autore di 'Sowing Crisis: The Cold War and American Dominance in the Middle East'.
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Quello che non sapete su Gaza
di Rashid Khalidi (NYTimes, 7-1-09)
Quasi tutto quello che siete stati portati a credere su Gaza è sbagliato. Alcuni punti essenziali sembrano mancare dal discorso, svoltosi per lo più sulla stampa, circa l'attacco di Israele alla striscia di Gaza.
Il popolo di Gaza La maggioranza di chi vive a Gaza non è lì per scelta. Un milione e cinquecentomila persone stipate nelle 140 miglia quadrate della striscia di Gaza fanno parte per lo più di famiglie provenienti dai paesi e dai villaggi attorno a Gaza come Ashkelon e Beersheba. Vi furono condotte a Gaza dall'esercito israeliano nel 1948.
L'occupazione Gli abitanti di Gaza vivono sotto l'occupazione israeliana dall'epoca della Guerra dei sei giorni (1967). Israele è tuttora considerata una forza di occupazione, anche se ha tolto le sue truppe e i suoi coloni dalla striscia nel 2005. Israele controlla ancora l'accesso all'area, l'import e l'export, e i movimenti di persone in ingresso e in uscita. Israele controlla lo spazio aereo e le coste di Gaza, e i suoi militari entrano nell'area a piacere. Come forza di occupazione, Israele ha la responsabilità di garantire il benessere della popolazione civile della striscia di Gaza (Quarta Convenzione di Ginevra).
Il blocco Il blocco della striscia da parte di Israele, con l'appoggio degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, si è fatto sempre più serrato da quando Hamas ha vinto le elezioni per il Consiglio Legislativo Palestinese nel gennaio 2006. Carburante, elettricità , importazioni, esportazioni e movimento di persone in ingresso e in uscita dalla striscia sono stati lentamente strozzati, causando problemi che minacciano la sopravvivenza (igiene, assistenza medica, approvvigionamento d'acqua e trasporti).
Il blocco ha costretto molti alla disoccupazione, alla povertà e alla malnutrizione. Questo equivale alla punizione collettiva -col tacito appoggio degli Stati Uniti- di una popolazione civile che esercita i suoi diritti democratici.
Il cessate-il-fuoco Togliere il blocco, insieme con la cessazione del lancio dei razzi, era uno dei punti chiave del cessate-il-fuoco fra Israele e Hamas nel giugno scorso. L'accordo portò a una riduzione dei razzi lanciati dalla striscia: dalle centinaia di maggio e giugno a meno di venti nei quattro mesi successivi (secondo stime del governo israeliano). Il cessate-il-fuoco venne interrotto quando le forze israeliane lanciarono un imponente attacco aereo e terrestre ai primi di novembre; sei soldati di Hamas vennero uccisi.
Crimini di guerra Colpire civili, sia da parte di Hamas che di Israele, è potenzialmente un crimine di guerra. Ogni vita umana è preziosa. Ma i numeri parlano da soli: circa 700 palestinesi, per la maggior parte civili, sono stati uccisi da quando è esploso il conflitto alla fine dello scorso anno. Per contro, sono stati uccisi 12 israeliani, per la maggior parte soldati. Il negoziato è un modo molto più efficace per affrontare razzi e altre forme di violenza. Questo sarebbe successo se Israele avesse rispettato i termini del cessate-il-fuoco di giugno e tolto il suo blocco dalla striscia di Gaza.
In un momento in cui Israele sta bombardando Gaza cercando di schiacciare Hamas, vale la pena di ricordare che Israele stesso aiutò ad allevare Hamas.
Quando Hamas fu fondata nel 1987, Israele era per lo più preoccupata del movimento Fatah di Yasser Arafat e pensò che una organizzazione religiosa palestinese avrebbe aiutato a indebolire Fatah. Israele calcolò che tutti quei fondamentalisti musulmani avrebbero passato il loro tempo a pregare nelle moschee, così diede un giro di vite a Fatah e permise a Hamas di crescere come forza alternativa.
In Medio Oriente stiamo assistendo alla sindrome del boomerang. Il terrorismo arabo ha creato un appoggio ai politici israeliani di estrema destra, che hanno reagito duramente contro i palestinesi, che hanno risposto con altro terrorismo, ecc. Gli estremisti di entrambe le parti si sostengono a vicenda e l'assalto terrestre eccessivo di Israele a Gaza creerà verosimilmente altri terroristi nel lungo periodo. (...)
Da inguaribile ottimista e da cittadino italiano che non vuole rassegnarsi al degrado politico e sociale di questi ultimi vent'anni da tempo mi guardavo attorno per vedere se da qualche parte spuntava qualche progetto concreto per cambiare le cose, pronto naturalmente a fare la mia parte.
Il blog di Beppe Grillo con i suoi meetup qualcosa avevano già smosso. Mi chiedevo, però, dov'era finita la parte dell'Italia migliore, quella che ogni giorno si alza al mattino per contribuire ad un mondo più giusto ed umano. Le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, i gruppi e movimenti cattolici, i comitati che sorgono spesso qua e là per rimediare ai disastri della politica.
Realtà diverse e frastagliate che, però, se si unissero diventerebbero una forza importante.
Oggi ho trovato sulla rete una risposta esemplare di Jacopo Fo e Roberta Lombardi che stanno cercando di mettere assieme tutte queste realtà con il Movimento Etico Popolare.
Lo pubblico sul nostro blog per alimentare il dibattito convinto che stiamo vivendo un momento storico importante e delicatissimo dal quale possiamo uscirne solo se sappiamo mettere in campo le energie migliori.
Invito tutti a farlo girare in rete, attraverso i propri contatti.
Nello scenario agonizzante di questo inizio millennio italiano sta succedendo qualche cosa di grosso?
Anche noi avremo a breve un effetto Obama?
Sta per cominciare una rivoluzione politica che ridara' alla gente la gioia di lottare e vincere?
Impossibile?
Se si guardano i telegiornali certamente, ma se si vive nel Movimento dei piccoli gruppi che praticano l’alternativa si assiste a una continua crescita di iniziative e successi. Ovunque fioriscono circoli della Decrescita Felice, del Movimento della Transizione, gruppi d’acquisto, botteghe del commercio equo, feste, concerti, cooperative sociali, imprese ecologiche, filiali di Banca Etica.
Un fenomeno enorme che ha poca visibilita' nel suo complesso ma che a furia di piccoli passi sta modificando casa per casa il panorama politico culturale e sociale. Una realta' che crea lavoro, risparmio energetico, imprese solidali in tutto il mondo.
Migliaia di pasti cucinati ogni giorno per i disperati del pianeta, migliaia di alberi piantati, pannelli fotovoltaici finanziati e costruiti, cibi biologici prodotti, milioni di litri d’acqua e kilowatt risparmiati.
E una cultura diversa che cresce non sui discorsi di chi e' bravo a parlare in pubblico ma grazie all’abilita' delle mani, alla fantasia e al sudore (quello della fronte non quello della lingua). In Italia, nonostante i Veltroni, i D’Alema, i Rutelli, il Presidente e tutte le sue vallette ucraine vestite da babbo natale in bikini, migliaia di persone si alzano ogni mattina e si chiedono: “Come posso far avanzare di un centimetro il mondo migliore?” e si mettono giu' a spremersi il cervello per creare un nuovo conto corrente ribelle, isolare un tetto, vendere un chilo di caffe' che ha dentro la speranza di un contadino peruviano, far arrivare un piccolo mulino a vento nel Kalahari.
E ci riescono!
Questa gente meravigliosa, questi che non sono crollati psicologicamente neanche di fronte all’ultimo disastro elettorale, se si mettono assieme cosa potrebbero combinare?
Pensa per un attimo se questo Movimento del fare si saldasse con i circoli degli amici di Beppe Grillo, con i comitati di lotta contro gli inceneritori e le industrie inquinanti, con componenti di base dei verdi e della sinistra. Pensa se fosse capace di parlare anche alla gente di buon senso che oggi vota a destra perche' non vede alternative.
Siamo tanti, anche se siamo divisi e incapaci di far nascere una strategia comune.
Ma in questi anni abbiamo imparato a usare mezzi nuovi come il web, a organizzarci a rete, a fare impresa e costruire concretamente nuovi mestieri, attivita' commerciali, installare pannelli solari, lampioni ad alta efficienza e caldaie ecologiche, andando oltre la denuncia del marcio nel sistema.
Bello ma impossibile?
E se ti dicessi che qualcuno ci sta pensando?
Sono stato cinque ore con Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, Alfredo Giacon che ha fatto il giro del mondo in barca a vela come ambasciatore del movimento solidale italiano e Piera Marsilio, scrittrice e musicista. Abbiamo parlato del neonato Movimento Etico Solidale. Parlare oggi di un nuovo movimento politico puo' sembrare una follia. Ma la cosa non spaventa i fondatori di questo gruppo che credono che sia proprio questo il momento per chiamare all’unita' su obiettivi concreti il popolo che sta opponendosi con i fatti allo sfascio nazionale.
Salviato mi racconta che in Francia le associazioni delle signore che amano i cani, gli ecologisti della prima ora, gli amanti dell’ambiente bucolico, i terrorizzati dalla catastrofe ambientale, i gruppi etici e solidali e i comitati spontanei di difesa del territorio sono riusciti a fare un patto che e' partito dal basso e che ha permesso al movimento ecologista-etico di ottenere un risultato formidabile: oggi sono il terzo “partito” con il 16% dei voti, solo un pelo al di sotto del Partito socialista.
Perche' non facciamo lo stesso?
Uniamo il Movimento del fare, dei piccoli passi, dei piccoli circoli locali, la gente concreta che non ama le chiacchiere e ha a cuore i risultati!
Mentre scrivo stanno arrivando i dati sulle elezioni regionali in Germania. Anche li' una nuova sinistra ha ottenuto risultati notevoli, un segnale che qualche cosa si sta muovendo a livello internazionale.
Quello che mi affascina del Movimento Etico Solidale e' il rifiuto per le divisioni ideologiche, la partenza cercando di portare idee semplici, proposte concrete. Salviato inizia dicendo che sogna un movimento che misuri l’impegno dei propri militanti con il numero di pannelli solari installati, con la quantita' di combustibile fossile risparmiato.
Oggi sarebbe possibile trasformare in fatti le nostre proposte.
Abbiamo decenni di esperienza e le tecnologie sono mature.
Possiamo immaginare di proporre finalmente nuovi strumenti di risparmio, permettendo alle famiglie italiane di investire in modo sicuro e vantaggioso nelle fonti di energia rinnovabile, estendere la logica dei gruppi di acquisto a servizi complessi come la telefonia o le assicurazioni, far risparmiare le famiglie e valorizzare le imprese etiche.
E possiamo perfino dimostrare che un comune che ha bisogno di 3 milioni di euro per costruire una scuola puo' ottenerli dando vita a un progetto globale di razionalizzazione delle risorse energetiche.
Cambi le lampadine e i regolatori di flusso della corrente e tagli l’80% dei costi dell’illuminazione stradale, produci biogas dai rifiuti urbani organici, tagli del 50% i costi del riscaldamento isolando gli immobili, copri i tetti e i parcheggi con pannelli fotovoltaici, dove puoi installi generatori di elettricita' eolici, idrici, a scarti di legno. Con una semplice operazione di prefinanziamento e grazie ai finanziamenti dello Stato puoi realizzare gli investimenti senza sborsare un euro e ottenere contemporaneamente i 3 milioni di euro per la scuola, facendoti anticipare i risparmi ottenuti e gli utili provenienti dalla produzione diretta di elettricita'.
Oggi possiamo non limitarci a dirlo, il Movimento contiene le professionalita' e l’esperienza per trasformare questa possibilita' in un’azione politica diretta. In campagne di riconversione dell’economia dei Comuni. Far vivere la nostra propaganda politica sulle esperienze.
Quando avremo realizzato simili interventi in 10 Comuni avremo dimostrato di avere un progetto vero per la rinascita economica, ecologica e culturale dell’Italia. Non chiacchiere.
Il fatto di trovarmi per la prima volta di fronte a un’organizzazione politica che si muove su questa linea di pensiero mi ha entusiasmato.
E credo che sia importante in questo momento aprire una discussione su questi temi.
Ben sapendo che non sara' facile, non sara' comodo ma potrebbe essere un’esperienza straordinaria di cambiamento.
Vogliamo farlo?
Possiamo farlo?
Come?
abbiamo molto parlato in questi giorni ed il sogno europe ecologique da costruire qui in italia è una sfida che ci piacerebbe vincere.
un primo incontro c'è stato ad alcatraz da jacopo a metà ottobre ed hanno iniziato ad aderire tutta una serie di associazione e realtà che lavorano quotidianamente nella solidarietà, nella filiera corta, nelle energie rinnovabili.
per ora hanno aderito al progetto
Lifegate Planet
Associazione Alcatraz
El Tamiso
Brio
Ecor NaturaSì
Cooperativa Immigrazionisti
Associazione Mairi e Soliles
Unaretedamore
Coscienza in Rete
Associazione Impronta Leggera
e noi che facciamo?
sì lo so, c'è il movimento a 5 stelle e le regionali, ma una cosa non esclude l'altra... ANZI l'amplifica enormemente!
beppe e jacopo hanno parlato di questa cosa più volte e jacopo si è messo in contatto con i ragazzi di campania ed emilia che stanno lavorando al progetto liste civiche regionali. penso sia in contatto anche con voi.
noi nel lazio stiamo anche lavorando con i ragazzi di PBC...
ma voi non li sentite i passi di una MOLTITUDINE INARRESTABILE che inizia a camminare insieme verso la stessa direzione????? vogliamo fare rete con chi abbiamo vicino ogni giorno: chi fa la raccolta differenziata perchè vuole rifiuti zero, chi compra dalla filiera corta ed in modo critico, chi ha un conto in banca etica, chi si fa da solo la sua energia rinnovabile, chi vuole che l'acqua rimanga pubblica, chi coltiva l'orto di quartiere...?
perchè dall'incontro di cue persone che quotidiamente tentano di migliorare il mondo si crea un legame saldo ed insieme siamo una moltitudine inarrestabile!
Di Geo (del 07/03/2010 @ 15:45:58 in Cultura, linkato 2116 volte)
Buongiorno a tutti, mi è stato chiesto di pubblicizzare la serata di sabato sera su questo blog...cerco di fare del mio meglio.
SABATO 13 MARZO 2010 La compagnia Teatrale di Saluzzo “TEATRO DEL MARCHESATO”
"Sporchi soldi! Ma divertentissimi”
Una nuova commedia che vede come protagonisti gli stessi attori che portarono in scena “Matrimonio col Vizietto”. La commedia semplice e divertente narra la storia di un comunissimo impiegato Saluzzese che al ritorno dal lavoro, per sbaglio entra in possesso di una valigetta uguale alla sua, contenente tre milioni di euro. L’effetto euforia è immediato, ma sulle tracce per il ritrovamento del denaro troppe persone e tanti avvenimenti faranno scaturire situazioni comiche e divertentissime gag. Che fine farà il denaro? E cosa succederà ai protagonisti? Venite a scoprirlo voi stessi il 13 marzo 2010 a Piasco!
Il ricavato della serata verrà interamente devoluto per l'ospedale di Sololo in Kenya per la cura dei bambini di età inferiore ai 5 anni.
Per rendere meglio l'idea di cosa si può fare con “pochi” euro vi elenco i risultati ottenuti grazie agli aiuti raccolti (lo scorso anno) durante la serata della rassegna teatrale e quelli derivanti da privati. I dati, come già detto si riferiscono all'anno 2009 per la precisione dai primi di novembre 2008 a metà ottobre 2009 :
3000 bambini sotto i cinque anni curati;
il tasso di mortalità (bambini al di sotto dei 5 anni) era sui dieci bambini al mese, ora si era ridotto a tre casi in un anno;
è stato acquistato un carico di farmaci per un'improvvisa epidemia di colera;
acquistato un nuovo gruppo elettrogeno da 40 kw per l'ospedale;
acquistato un nuovo frigo a panneli solari per la sala operatoria;
è stato potenziato con panneli fotovoltaici per la luce notturna il reparto generale (chirurgia e pediatria)
è stata calata una nuova pompa solare in ospedale;
c'è stata un'ottimizzazione dell'acqua (ora l'ospedale ha giornalmente circa 7000-10000 lt d'acqua a disposizione);
è stata ristrutturata la sala da fisioterapia, con l'acquisto degli attrezzi, i quali sono stati prodotti presso un centro di riabilitazione in Kenya;
sono stati inviati due infermieri per il corso da fisioterapisti;
è stata allestita presso l'ospedale un'aula per corsi di aggiornamento del personale, con testi e pc e video proiettore;
è stato inviato del personale della sala operatoria a corsi di aggiornamento presso altre strutture sanitarie;
è stata ristrutturata la sala raggi, con invio di un intensificatore di brillanza dall'Italia è stato inviato sul posto un tecnico di radiologia italiano, volontario in Kenya, per un corso al personale sanitario sull'uso dell'intensificatore e taratura dell'apparecchio.
Tutti questi lavori sono stati svolti con la collaborazione del personale della manutenzione dell'ospedale e con l'impiego di lavoratori occasionali, perlopiù studenti, per lavori di manutenzione straordinaria, scavi, ecc..
Visti questi numeri non possiamo far altro che darci apèuntamento sabato 13 marzo alle 21 presso la Sala Polivalente per dare una mano a quei bambini di Sololo (e non solo) che quotidianamente hanno bisogno del nostro aiuto.
Di Dulce (del 11/03/2009 @ 15:13:30 in Eventi, linkato 3013 volte)
LUNEDì 6 APRILE ORE 21 CINEMA MONVISO CUNEO
Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.
Dag studiava Giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alle violenze dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumane deportazioni. Sopravvissuto alla trappola Libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma, dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano Asinitas Onlus punto di incontro di molti immigrati africani coordinato da Marco Carsetti e da altri operatori e volontari. Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del video-documentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie di suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del Colonnello Gheddafi.
“Come un uomo sulla terra” è un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il documentario si inserisce in un progetto di Archivio delle Memorie Migranti che dal 2006 l’associazione Asinitas Onlus, centri di educazione e cura con i migranti (www.asinitas.net) sta sviluppando a Roma in collaborazione con ZaLab (www.zalab.org), gruppo di autori video specializzati in video partecipativo e documentario sociale e con AAMOD – Archivio Audioviso Movimento Operaio e Democratico. Le attività della “scuola di italiano” Asinitas Onlus sono portate avanti con il sostegno della fondazione Lettera 27 e della Tavola Valdese. Il film è stato prodotto da Marco Carsetti e Alessandro Triulzi per Asinitas Onlus e da Andrea Segre per ZaLab. Si ringrazia per la collaborazione al progetto Mauro Morbidelli.
A: Presidenti Camera dei Deputati della Repubblica Italiana - On. Gianfranco Fini
Presidente Senato della Repubblica Italiana - On. Renato Schifani
Presidente Parlameno Europeo – Mr. Hans G. Poettering
Presidente della Commissione Europea – Josè M. Barroso
Commissario per Giustizia, Libertà e Sicurezza e Vice-Presidente Commissione Europea – Mr. Jacques Barrot
Alto Commissario UNHCR – Mr. António Guterres
Dopo aver ascoltato o letto (anche grazie al documentario COME UN UOMO SULLA TERRA) le storie di rifugiati africani residenti in Italia sui viaggi attraverso la Libia,
noi sottoscritti
Riteniamo sia necessario fermare le violenze inflitte a migliaia di esseri umani arrestati e deportati dalla polizia libica, al fine di fermarne l’emigrazione verso l’Europa.
Riteniamo sia anche necessario chiarire le responsabilità italiane rispetto a questa situazione. Visti i noti e successivi accordi bilaterali con cui il Governo italiano sin dal 2004 sostiene finanziariamente e tecnicamente la Libia nel “controllo dei flussi di immigrazione clandestina”.
Pertanto con questa petizione chiediamo a
PARLAMENTO ITALIANO e PARLAMENTO EUROPEO
COMMISSIONE EUROPEA
UNHCR
1. di promuovere:
Una commissione di inchiesta internazionale e indipendente sulle modalità di controllo dei flussi migratori in Libia in seguito agli accordi bilaterali con il Governo Italiano.
Inchiesta che sia anche finalizzata a chiarire le responsabilità italiane dirette o indirette, al fine di bloccare eventuali rinnovi degli accordi bilaterali, riconducendo la collaborazione con la Libia ad un quadro europeo ed internazionale.
2. di avviare rapidamente, vista l’emergenza della situazione,
Una missione internazionale umanitaria in Libia per verificare la condizione delle persone detenute nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri.
Il film sta girando le sale cinematografiche in autonomia perchè Rai, Istituto Luce, Lucky Red, Fandango si sono rifiutate di distribuirlo.
Questo succede ai film "scomodi",per fortuna in Italia esistono delle persone sensibili che vogliono confrontarsi con questa realtà.
Per organizzare una presentazione questa è la procedura:
1. Tecnicamente bastano un videoproiettore, uno schermo, un lettore dvd e un impianto audio. Se avete a disposizione una sala più professionale il film è disponibile anche in MiniDv o in BetaSP.
2. Appena avete individuato un luogo e un periodo contattateci a comeunuomosullaterra@zalab.org e fisseremo insieme la data in cui qualcuno degli autori potrà raggiungervi.
3. Economicamente i costi non sono eccessivi e siamo sempre disposti a stabilire insieme le condizioni caso per caso. Tariffe agevolate per proiezioni in luoghi particolari come scuole, università, associazioni, corsi di formazione.
Grazie.
Più il film girerà e più potremo sperare di abbattere il muro di silenzio che copre la realtà degli accordi Italia/Libia per fermare i migranti africani.
Di cagio (del 16/02/2007 @ 14:46:34 in generale, linkato 2601 volte)
Oggi è la giornata del risparmio energetico e molti enti e moltissimi privati aderiranno all'iniziativa lanciata da due simpatici conduttori di radio 2 chiamata “M'illumino di meno” Chi ha meno di quarant'anni ed un briciolo di voglia d'invecchiare non è di certo indifferente ai problemi dell'ambiente e vede queste iniziative come doverose ed anche un po' scontate, peccato che il mondo (e l'Italia in particolare)sia in mano a gente che anziché godersi la pensione vuole decidere del futuro altrui. Fossero dei saggi mi starebbe bene ma mi pare che per come si comportano non vogliano molto bene ai loro nipoti. Detto questo vorrei che anche da noi la sensibilità a questi problemi aumentasse e “M'illumino di meno” può essere un bel punto di partenza. Qualcuno più informato di me sa se il Comune di Piasco od altri in zona hanno aderito all'iniziativa, io da qualche settimana non leggo l'albo pretorio per cui non sono aggiornato. Anyway “M'illumino con senso” dovrebbe durare tutto l'anno, mi spiego: forse io sono un eco-fanatico ma spesso quando il mercoledì alle due di notte vorrei guardare le stelle (mi piace, sono un romantico in fondo ) mi accorgo che non posso perché la via dove abito, ed in cui in una notte infrasettimanale passano di certo meno di 50 auto, è illuminata a giorno! Questo accade anche per via Verzuolo, via Giolitti, la via vecchia per Venasca (che non mi ricordo come si chiama) e a giro doppio via Vittime di Bologna. Chi abita in queste strade per poter dormire al buio la notte è costretto a rinunciare al piacere dell'alba che rischiara la camera da letto, eppure in molti casi ha rotto le balle alle varie amministrazioni che si sono susseguite di avere la strada illuminata, spesso senza tenere conto che dove ha costruito la sua casa era terreno agricolo (via Europa, via Isola Inferiore...) ed in campagna le luci non ci dovrebbero essere. Cosa ne pensate? Facciamo una proposta di spegnere le luci di troppo tutto l'anno? Ci facciamo fare un preventivo di quanti soldi (e CO2) si potrebbero risparmiare? Poi proponiamo anche come usarli quei soldi, oppure vogliamo permettere che un per un pugno di voti della luminosa periferia non si comprino libri per la biblioteca ed i contributi alle associazioni di volontariato vengano ridotti del 10%? ecoCagio PS: abito in via Costigliole S., rileggendo ho visto che non era chiaro.
Di cagio (del 03/03/2007 @ 12:40:44 in generale, linkato 2046 volte)
Pubblico questa email che ho ricevuto da Marta Garnero che attualmente sta trascorrendo un periodo di volontariato in Bangladesh
Ovviamente mi ha dato il permesso di farlo!
Ciao bellissimi tutti!!!!!!!!!!
Finalmente mi faccio viva...
E vergognosamente con una mail comunitaria.
Purtroppo ho la possibilità di navigare in internet circa una volta al mese,...sul Gange è decisamente più facile, meno costoso(sigh) e avventurosamente spettacolare.
Innanzitutto vi ringrazio uno ad uno con un abbraccio per le tante mail che ho ricevuto. È un tuffo al cuore vedere il vostro nome sulla letterina. Leggo ogni lettera due o tre volte , anche se in differita di quasi un mese gli auguri di compleanno hanno lo stesso commovente sapore.
Scrivetemi ogni cazzata che vi possa per la testa, gli scoop, pettegolezzi vari, cosa fate ...
Non posso risp a uno ad uno perchè ogni minuto di navigaz satellitare vale oro , ma vi assicuro che leggo tutto con voracità perchè mi fa sentire un po’ a casa.
Scusate se pretendo di ricevere info senza darle...bella presuntuosa eh!!!
Notizia bomba....mi hanno miracolosamente rinnovato il visto!!!!!!
Non sapete che avventura nei sudici uffici bengalese prima di strappare a un invisibile (qui son tutti bassi e magri) funzionario dell’ ambasciata il tanto agognato timbretto sul passaporto. Costo del tutto 50 dollari di una tassa non tanto ben identificata e una giornata di contrattazione, ora si aspetta la visita della polizia che si deve accertare se sono una persona come si deve per confermare la validità del suddetto timbrino. Sicuramente una tazza di te più biscottini e una bella mancetta faranno ricordare al capo poliziotto del villaggio che mi ha già controllato a gennaio e febbraio, ed era tutto a posto (sun na brava fia dle noste).
Con la promessa di non andare vestita di sacco e cilicio per la strada a fare conversioni, e controllata a vista da Rudi e c. sull’ integrità della mia condotta morale, potrò restare fino al 6 aprile. Miracoli della contorta burocrazia bengalese...
Poi si spera nella provvidenza.
Qui lavoro tantissimo.
Ogni giorno arrivano nuovi pazienti. Dovremmo moltiplicare le ore del giorno per seguirli tutti. Arriva gente in certi stati che da noi neanche si può sopravvivere così. Non c’è veramente la cultura di andare dal medico.Innanzitutto il male deve passare da solo, poi si contattano i santoni, infine se proprio non si resiste e si è in punto di morte, si bussa alla porta della comunità . perchè andare direttamente in ospedale vuol dire avere i soldi per il viaggio fino in città.
Ieri è arrivata una signora incinta di sette mesi, in coma. Il marito l’ha portata fino al nostro cancello su un carrettino.
Mi sto inventando esercizi e costruendo ausili con tutto ciò che mi viene a tiro (il che non è molto) ma stiamo iniziando a costruire dei girelli con un fabbro. Per ora escono tutti sbilenchi e poco bilanciati, quando ci metti sopra un paziente devi tenere in piedi sia il paziente che il girello...ma non ci arrendiamo. Spero di cavarne qsa di buono da questa foga che mi è presa di costruire ausili.
Rudi mi ha chiesto di riorganizzare un po’ il servizio di riabilitazione , ma per ora mi da che sto disorganizzando e incasinando ancora di più le cose. Ogni tanto i 3 fisioterapisti qui mi guardan9o allibiti. Il mio primo lavoro concluso è stata una semplice cartella clinica per classificare i pazienti, ma ora che la uso mi vien già voglia di rifarla da capo...
Cmq poco per volta qualcosa esce di buono.
Sto dando libero sfogo alla mia creatività comunicativa. Ora parlo banglingleseitalianico di tutto rispetto.
Il bengalese è un delirio e non ho ancora iniziato a studiarlo per cui non lo imparerò mai.
Però sono diventata la maestra di italiano per i pvv , 3 volte a settimana ci ritroviamo per un ora di delirio organizzato. Ridono come pazzi probabilm perchè non capiscono niente. Però abb imparato a cantare sapore di sale che se vieni in Italia è una cosa fondamentale da sapere.
Mattina e pomeriggio lavoro, alle 18,30 tutti i giorno prego i vespri bengalese e poi cucino per gli italiani presenti. Nei ritagli di tempo gioco, leggo poco e vado un po a spasso.
Con i bimbi è un delirio, però mi fanno divertire un sacco.
Presi a piccole dosi di mezz’oretta sono la cura ideale per le piccole tristezze. La domenica gioco con loro per combattere la mia voglia di montagna che inizia a farsi sentire.
Sono abbatsnza tranquilla e serena. Con rudi sto veramente bene, quando lo vedo....conduce una vita sparata ai 100 all’ora. Con l’altra missionaria Sara le cose sono più faticose, è una tipa molto sfuggente di carattere.
Le due volontarie robi e manu arrivate con me sono diventare i miei angeli custodi e mi coccolano . c’e un via vai spaventoso di volontari dall’ italia , son arrivati certi rompicoglioni che non vi dico, ma grazie al cielo i 4 peggiori oggi hanno preso l’aereo del ritorno.
Sono le 23 e sto crollando di sonno.
Scusate la poca fluidità della lettera ma sono stanca. Appena posso vi faccio un quadretto della difficile situazione politica e amministrativa locale e nazionale, che in questa lettera vi ho risparmiato per la poca freschezza mentale mia.
Vi abbraccio tanto stretto
Vi penso
E vi voglio bene.
Balo acio, nee!!!!
Fate girare sta mail perchè di qualcuno tipo pa e ma non ho l’indirizzo giusto.
Di Dulce (del 05/12/2012 @ 12:27:40 in Associazioni, linkato 3164 volte)
Prefinanziamento 2013
Adesione entro il 15 dicembre 2012
Cari/e amici, amiche e sostenitori del Progetto Tatawelo,
sulle montagne del Chiapas stanno nuovamente maturando i frutti rossi del caffè.
I soci della cooperativa Ssit Lequil Lum in Chiapas (come anche gli amici del Guatemala) si apprestano a raccoglierli e noi invitiamo nuovamente tutti voi a sostenere questa raccolta, partecipando al prefinanziamento.
C’è tempo fino al 15 Dicembre per ordinare il caffè che i produttori raccoglieranno nei prossimi mesi.
I termini, le condizioni e il modulo d’ordine per partecipare al prefinanziamento sono compilabili a questo indirizzo:
Aderire alla Campagna diPrefinanziamento significa sostenere i produttori durante i mesi della raccolta e permettere all’Associazione Tatawelo di inviare l’anticipo ai produttori nel momento della definizione del contratto d’acquisto.
Il prefinanziamento è uno dei cardini del commercio equo solidale. Significa costruire una filiera trasparente che collega produttori del Sud e consumatori del Nord in una rete di solidarietà e significa rompere i classici meccanismi di indebitamento, di prestiti e interessi bancari, nel Sud e nel Nord del Mondo.
Attraverso il prefinanziamento del Cafè Tatawelo è possibile prenotare entro il 15 dicembre 2012 una certa quantità di caffè, acquistandolo ad uno sconto del 25%, mettendo così a disposizione dei produttori di caffè e dell'Associazione Tatawelo le risorse per sostenere il raccolto e sviluppare il progetto.
Il caffè, prenotato e pagato al momento dell’ordine, sarà consegnato ai prefinanzianti nell’estate 2013, dopo essere stato raccolto, lavato, asciugato, ammassato e selezionato dai produttori, spedito in Italia e qui macinato, tostato e impacchettato.
Referenze ordinabili attraverso il prefinanziamento
E' possibile prefinanziare le seguenti referenze di caffè:
ØTatawelo Café Excelente (pacchetto giallo)
Prodotto dall’Associazione Tatawelo, unisce due arabiche provenienti rispettivamente dai Municipi Autonomi Zapatisti del Caracol 5 Roberto Barrios, in Chiapas (Messico) e dal Guatemala. Pregi e caratteristiche delle due varietà si uniscono armoniosamente, donando alla miscela “Excelente” gusto e aroma particolarmente equilibrati.
Il pacchetto, invece di essere sottovuoto, ha una valvola unidirezionale "intelligente" che consente il parziale sfogo dei gas naturalmente prodotti dal caffè, assicurandone la conservazione ottimale. Il caffè appena tostato e macinato viene confezionato nel sacchetto con valvola "salvaroma", che impedisce all'aria di entrare e ossidare la miscela. Il pacchetto resta morbido, mentre il caffè prosegue così la maturazione nei propri aromi, salvaguardando la purezza originaria del gusto.
Oltre al "pacchetto giallo" è possibile ordinare le referenze della linea "Café Progetto Tatawelo", prodotte dalla Cooperativa Libero Mondo in collaborazione con l'Associazione Tatawelo:
ØCialde (e cialde decaffeinate)
Le cialde vengono prodotte a partire dall'arabica del Messico (Ssit Lequil Lum) e dal Guatemala (El Bosque), e dalla robusta, proveniente dalla Tanzania (coltivata dalla coop. Kagera).
ØCafé espresso
Caffè proveniente dal 100% arabica Chiapas, appositamente macinato per la macchinaespresso.
ØCafé decaffeinato
Proveniente dall'arabica messicana, viene decaffeinato con un metodo naturale: il processo di estrazione della caffeina avviene mediante l'utilizzo di vapore acqueo e acetato di etile, sostanza organica presente già in origine nel chicco di caffè. Il contenuto residuo di caffeina è inferiore allo 0,10%.
ØCafé miscela
Miscela arabica-robusta che unisce il profumo dell’arabica messicana alla corposità della robusta africana (caffè prodotto dalla Coop Kagera in Tanzania), correttamente dosati per ottenere un gusto forte, pieno e armonioso.
ØCafé Chiapas arabica monorigine
Caffè monorigine coltivata nelle Comunità Zapatiste del Chiapas (Messico). Il caffè del Chiapas è riconosciuto come una delle migliori arabiche al mondo. Il suo gusto delicato mantiene la peculiarità aromatica dell’area di provenienza, con un equilibrio nei toni di acidità e dolcezza e un aroma fruttato e floreale.
ØGrani (500 gr.)
Caffé miscela in grani 70% arabica, proveniente dal Messico, 30% robusta proveniente dalla Tanzania.
Come si partecipa al prefinanziamento
Per aderire al prefinanziamento:
Come lo scorso anno abbiamo formato un gruppo di sostenitori Tatawelo
il caffè lo ordiniamo insieme e il prossimo anno condivideremo un momento di festa dove avverrà la distribuzione del raccolto.
il modulo di ordine si compila online a questo indirizzo
Black Gold analizza l’itinerario che segue il mercato del caffè, portandoci sulle tracce di un bene la cui presenza nel nostro quotidiano è data per scontata. Già acclamato in numerosi festival, il film denuncia la drammatica situazione dei coltivatori di caffè in Etiopia. Sono gli effetti della globalizzazione: mentre le multinazionali dell’alimentazione continuano ad aumentare i loro profitti, le raccolte di caffè vengono pagate sempremeno e i coltivatori etiopi sono costretti ad abbandonare le loro coltivazioni un tempo floride.
L'analisi dei costi componenti il Prezzo Trasparente per le varie referenze prefinanziabili, di cui alcune soltanto ipotizzabili in questo momento, ha determinato una "ridefinizione" del prezzo di vendita. Il Tatawelo Café Excelente passerà dagli attuali 3,80 a 3,90 (variazione di poco meno del 3%), i Grani arriveranno a 7,95 dagli attuali 7,50 (variazione del 6%), mentre per le altre 6 referenze verranno mantenuti i prezzi attualmente in vigore.
Queste "contenute" variazioni di prezzo sono dovute alle condizioni specifiche di produzione che ogni referenza ha, principalmente per l'aumento dei costi vivi di lavorazione, materiali di confezionamento e trasporto.
Sul sito www.tatawelo.it potete trovare la scheda del Prezzo Trasparente del Tatawelo Café Excelente.
Novità dal Chiapas:
caffè autocertificato dalle Giunte di Buon Governo zapatiste
La grande novità di quest’anno è l’autocertificazione del caffè prodotto dalla Cooperativa Ssit Lequil Lum.
Le autorità zapatiste hanno riconosciuto che si tratta di un caffè organico e di alta qualità, rilasciando alla cooperativa una certificazione.
I produttori chiapanechi non riconoscono l’efficacia dei sistemi di certificazione internazionale, che trovano eccessivamente cari e poco seri. Hanno scelto quindi, nell’ambito del loro percorso di autonomia, di dotarsi di una serie di criteri nella raccolta e lavorazione del caffè, che tutti i soci devono rispettare.
Una commissione di soci della cooperativa (cosiddetti tecnici locali e municipali), che ricevono una formazione costante dalla Ong messicana Desmi, si fanno carico della formazione degli altri soci e della verifica del loro lavoro.
Visitano annualmente le piantagioni di tutti i soci, valutano il rispetto dei criteri adottati dalla cooperativa, e danno indicazioni correttive sulle tecniche di coltivazione organica del caffè (semina, potatura, tecniche di concimatura, utilizzo di alberi per ombra, ecc..), nonché sulla coltivazione degli altri alimenti destinati al consumo quotidiano.
L’autocertificazione rilasciata dalle autorità zapatiste è il risultato di un lavoro iniziato quasi 10 anni fa (dal momento stesso della costituzione della cooperativa), e che premia la cura e l’amore per la Madre Terra dimostrata quotidianamente dai nostri produttori.
Novità dal Guatemala:
I soci della Cooperativa Nueva Esperanza del Bosque continuano il processo di conversione alla coltivazione organica, anche grazie alla sensibilizzazione dei volontari italiani, con l'ente certificatore Mayacert; il loro percorso punta alla salvaguardia, al mantenimento della biodiversità e alla tutela del territorio, duramente colpito dai ripetuti uragani degli ultimi anni, che hanno causato la distruzione di intere coltivazioni.
In Guatemala non esistono autorità o enti autonomi che possano certificare o seguire un processo di autocertificazione, pertanto da quest'anno il nostro partner italiano per l'importazione del caffè da commercio equo, la nuova cooperativa Shadhilly (nata dalla cooperativa Mondo Solidale per dedicarsi esclusivamente al caffè ed ai progetti a questo collegati) ha deciso di iniziare la collaborazione con Adisque, un'associazione di Quetzaltepeque, che intende promuovere lo sviluppo delle popolazioni locali sostenendo principalmente l'istruzione degli adulti con i proventi del caffè di qualità certificato organico, prodotto ed elaborato nella zona, contrastando inoltre il riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico per la compravendita del caffè attraverso i coyotes.
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Per maggiori informazioni sul Progetto e l'Associazione Tatawelo visita il sito: www.tatawelo.it
Di dottore (del 18/06/2007 @ 11:55:32 in Notizie, linkato 2371 volte)
Pubblico questo articolo che mi è stato inviato via mail da Alessio Rosso:
Vorrei cominciare con la descrizione cronologica degli avvenimenti. Trovandomi a passare poco dopo le 17 in Via Marconi, per intenderci quella che passa davanti alla Scuola Materna, di provenienza dal Camposanto, dove avevo assistito alle esequie del compianto compaesano Pier Ettore Agasso, ho notato un assembramento di persone nei presi della piccola area verde all’imbocco dello scivolo che porta in via Mario Delpozzo. Fra le persone presenti, la “collega” consigliere Olivero Michela che mi ha informato brevemente e con palese senso d’impotenza sull’accaduto. Uno dei pini, o abete (non chiedetemi la varietà), quello più prossimo alla Scuola Materna è stato decapitato e abbattuto. L’eroica impresa è stata compiuta nella notte fra Sabato 16 e Domenica 17 Giugno, con il favore delle tenebre, l’azione vigliacca di alcuni individui che non voglio appellare diversamente,si è accanita contro un innocente esemplare della Natura che per fortuna ancora ci circonda e ci consente una vita vivibile. Purtroppo l’oggetto delle angherie, per sua natura non ha potuto in alcun modo difendersi e tanto meno darsi alla fuga, facendo diventare più “eroica” l’azione di questi “vigliacchi individui”. Il motivo che mi spinge a evidenziare questi fatti e personali considerazioni sul Blog di Piasco.net è perché credo, così facendo, di raggiungere quella fascia d’età in cui si nascondono i responsabili di tali mirabili imprese. Voglio precisare che non sto accusando nessuno, tanto meno i famigerati “giovani”, adolescenti allo sbando, per colpa di chi? Ogni tanto dovremmo anche farci degli esami di coscienza!
A questo punto mi sembra anche doveroso chiarire la mia posizione pubblica nei confronti di Piaco.net; per quanto mi riguarda lo trovo il sito più informato e che da più informazioni sulla nostra realtà locale e proposte di intrattenimenti. Cosa che non succede con il nostro sito ufficiale del Comune, ma non è il posto e il momento per polemizzare…… IL BLOG…. è tutt’altra storia, personalmente mi piace e penso di essere uno dei lettori più assidui, anche se non sempre condivido il linguaggio goliardico e irriverente nei confronti delle “autorità”, sarà però un fatto di età o ….. per dirla con i (sempre Grandi) Nomadi, …ormai fuori dal mito e fuori età!!!!!! Come amministratore credo che le pungolature degli articolisti del blog, spogliate degli aspetti troppo folkloristici vadano interpretate come spinta a migliorarci e avere un orecchio più sensibile nei confronti di chi volontariamente opera per dare vitalità al nostro paese, senza logiche di parte o calcoli di voti.
Concludo questa divagazione – precisazione per tornare alla questione in essere; sono sicuro che alcuni lettori del blog conosceranno gli individui sopra citati, perchè la loro stupidità li porterà a vantarsene nei bar o addirittura (appoggiandosi a tecnologie moderne) fotografandosi o filmandosi con i cellulari per poi condividere con gli amici le gesta eroiche di una notte brava! Con questo non voglio dei delatori e non chiedo a nessuno di fare la “spia”, confido nell’intelligenza di molti di voi che conosco e apprezzo personalmente, e che saprete come riportare sulla retta via questi eroi molto negativi!!!!!!
Di dottore (del 28/05/2007 @ 11:52:25 in generale, linkato 2647 volte)
Il nostro amico Mirko (che vediamo in questa foto, è quello di destra, per chi non l'avesse capito!), ci ha mandato un po' di materiale per porre l'attenzione su di una realtà che è il gruppo di donatori di sangue di piasco.
Speriamo che con questo post, possiamo chiarire e togliere i dubbi a tutte quelle persone che sono un po' titubanti, ed a invogliare nuovi donatori a farsi avanti!
Inoltre ricordo che Domenica 17 giugno 2007 ci sarà la GIORNATA NAZIONALE DEL DONATORE DI SANGUE (Iscrizioni entro il 30 Maggio) Clicca qui per il programma >>>
Il Gruppo di Piasco Questa associazione di donatori volontari è nata nel 1962 per merito di quattro uomini di buona volontà e di grande spirito: GERARDI ANTONIO (capogruppo), OLIVERO GIOVANNI (vice capogruppo), FINA PIERINO e GERARDI FRANCESCO che già da due anni donavano il proprio sangue a chi ne aveva bisogno ( in casi di emergenza si donava “braccio a braccio” cioè dal donatore all’ammalato). Oggi il sangue viene conservato in sacche speciali contenenti un liquido anti-coagulante. Il simbolo dei donatori di sangue di Piasco è un labaro (stendardo) la cui madrina (dal 1962) era la signora BENIGNO Giacomina;deceduta ( purtroppo) durante il suo suo 40° anniversario del suo mandato il 02-10-02. L’ A.D.A.S. è una associazione di volontari che ha lo scopo di propagandare la “coscienza” del DONO del sangue in forma gratuita e anonima. Il nostro gruppo conta n. 210 donatori di cui 105 attivi (almeno una donazione all’anno).
Perchè donare? Il sangue, elemento di vita, non si può fabbricare. E’ indispensabile per gli interventi chirurgici, in genere, ed interventi di elezione come quelli cardiochirurgici e per il trapianto di organi nonché di malattie quali leucemia talassemia etc. Donare il sangue è il più bel gesto che un uomo possa fare ad un altro uomo, è una partecipazione alla sofferenza altrui, esprime solidarietà disinteressata e un’opera di dedizione amichevole. Oggi servono 40.000 unità di sangue intero per ogni milione di abitante, quindi in totale sono necessarie circa 2.300.000 unita di sangue intero e 1.770.000 litri di plasma l’anno perché il nostro paese abbia quanto occorre. Se ogni persona in grado di donarlo contribuisse anche con una minima quantità di sangue in un anno, tutti i problemi sarebbero risolti.
Il beneficio I controlli sui donatori sono molto accurati, al fine di evitare prelievi a persone che non sono nelle migliori condizioni fisiche. La quantità di sangue che viene prelevata è molto limitata, e viene ricostituita in pochi giorni dall’organismo. Inoltre,diventare un donatore periodico - cioè sottoporsi al prelievo almeno un paio di volte all’anno - offre molti vantaggi, perchè il donatore e il suo sangue vengono frequentemente controllati, offrendo l’opportunità di cogliere molte malattie al loro sorgere. Aumentare il numero dei donatori periodici è l’unico sistema per evitare la speculazione o il rischio di contagio.
Chi può donare il sangue? Ogni individuo sano di età compresa fra i 18 ed i 65 anni, di peso corporeo non inferiore ai 50 kg. Al momento della donazione devono essere nella norma, cioè nei limiti previsti dalla legge: la temperatura corporea, la pressione arteriosa , la frequenza cardiaca e l’emoglobina.
Dove si può donare? Presso il centro di raccolta fisso dell’Ospedale Civile di Saluzzo*. Presso il centro Trasfusionale dell’ospedale di Savigliano**. Presso i centri mobili della Banca del Sangue e del Plasma della città di Torino.
*con decorrenza dal mese di gennaio i prelievi festivi saranno effettuati nella seconda domenica nei mesi dispari dalle ore 8.00 alle ore 10.00. Durante la settimana il LUNEDI’ – MERCOLEDI’ – VENERDI’ dalle ore 8.00 alle ore 10.00. **prelievi domenicali effettuati nella seconda domenica sia dei mesi dispari che nei mesi pari dalle ore 8.00 alle ore 10.00. Durante la settimana TUTTI I GIORNI dalle ore 8.00 alle ore 10.00.
Il Sangue: com’è fatto e a che serve Il sangue è un liquido che rappresenta il 7% del nostro corpo. E’ responsabile delle più importanti funzioni vitali. Si compone di una parte liquida, il plasma, e di minuscoli corpi invisibili ad occhio nudo,ma numerosissimi e attivissimi ed instancabili nel purificare e difendere il corpo umano: si tratta dei globuli bianchi, dei globuli rossi e delle piastrine.Il sangue in base a particolari sostanze presenti nei globuli rossi si differenzia in quattro tipi fondamentali: gruppo A gruppo B ,gruppo AB e gruppo O . Conoscere il proprio gruppo sanguigno è molto importante. Riassumendo: i globuli rossi ossigenano l’organismo, i bianchi ci difendono dalle infezioni e le piastrine sono essenziali per la coagulazione.Insomma il sangue testimonia lo stato di salute del nostro corpo e ci è indispensabile per vivere.
Per informazioni rivolgersi a SILVESTRO Mirko Tel. n. 0175/797062 n.3478276568 silmirk@libero.it
Di cagio (del 06/04/2009 @ 00:27:23 in generale, linkato 2186 volte)
Sembra che il ritorno delle stagioni, o
almeno delle ultime due ci stia mettendo non poco in difficoltà.
Così ad ogni evento climatico i Comuni devono affrontare delle
crisi, i Vigili del Fuoco intervengono a ritmo continuo, la
protezione civile allerta, i volontari intervengono... e soprattutto,
tutti assieme si assiste impotenti alla volontà della natura.Ma se
le nevicate di quest'inverno avevano dell'eccezionale non si può
dire lo stesso delle piogge che mettono a dura prova i nostri
territori. E non possiamo nemmeno sperare che la situazione cambi,
visto che con il riscaldamento globale si prevede che nelle nostre
aree gli eventi alluvionali andranno aumentando di frequenza ed
intesità.
Cosa potrà fare chi sarà chiamato ad
amministrare nei prossimi anni per cercare di contenere i danni? Non
è facile, e come spesso accade quando si ha a che fare con la
natura, non è facile da digerire, perché spesso impopolare. Io che
sono andato in tv, sono laureato e tutti mi conoscono*
posso giocarmi un
po' della mia popolarità per affermare alcuni punti:
la pulizia dei
fiumi e dei rii laterali è di primaria importanza per la
prevenzione delle alluvioni ma a patto che venga fatta con criterio.
Un torrente senza anse, isolotti e vegetazione non è in grado di
rallentare la velocità dell'acqua.
La vegetazione
del fiume e dei torrenti va controllata, vanno estirpate anche
dalla prossimità degli argini le piante con apparati radicali poco
resistenti, in particolare i pioppi ma anche le robinie non fanno
certo del bene alla salute del sistema. Vanno invece preservati gli
ontani, le querce e le piante autoctone nate da seme, che negli
ultimi eventi hanno fermato molti tronchi che arrivavano da monte.
Ed è meglio se sono le piante degli isolotti a fermare il legname
che i ponti.
Come accade
più a valle, in tutta la pianura padana, è necessario prevedere,
direi in ogni comune, delle zone di laminazione, dove i torrenti
possano esondare senza fare danni, allagando quelle zone agricole
che già storicamente avevano meno valore (“lo lì l'è na
gravera” non è un complimento parlando di fondi rustici). Per
questo la Regione ha già realizzato degli studi mi pare, e cercando
sul catasto si individuerebbero facilmente le zone adatte, che
spesso sono demaniali. Certo, c'è il rischio di avere qualche
grana, ma nessuno può pretendere di avere i terreni in Varaita e di
non essere allagato ogni tanto; sarebbe come mettere i kiwi a
Fontanelle e pretendere che non gelino.
Bisogna
riuscire a limitare l'acqua che finisce nei torrenti, altrimenti
finiamo come a Genova, dove ad un temporale corrisponde un
alluvione. Le superfici in grado di fare da spugna per le piogge
sono diminuite moltissimo, e la tendenza non è a smettere. Allora
una soluzione potrebbe essere imporre a chi costruisce su un terreno
che prima era agricolo di utilizzare il più possibile
pavimentazioni drenanti, prevedere delle vasche di raccolta delle
acque piovane (che si potrebbero poi utilizzare per irrigazione di
orti, lavaggio veicoli, toilette). Oppure una bella moratoria
provinciale su certi tipi di costruzioni evitabili (residenziale
quando nel raggio di 10 km esistono edifici recuperabili al momento
vuoti, idem per l'artigianale quando non legato all'ampliamento di
una attività esistente...)
Per il momento
iniziamo a ringraziare la Regione che ha destinato dei fondi per
ricostruire gli argini del Varaita dove sono stati distrutti l'estate
scorsa, ma non illudiamoci che massi ciclopici e gabbionate diano in
grado di contenere l'acqua. Bisogna che ci mettiamo in gioco e
pensiamo a soluzioni che arrivino da monte, in tutti i sensi.
Sei di Piasco o quasi?
Hai un tuo blog e vuoi che i tuoi amici e concittadini lo vedano?
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Cagio e Dottore e pubblicheranno il link al tuo blog qua sotto!