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Di Geo (del 11/06/2009 @ 23:33:52 in generale, linkato 2992 volte)
Questi sono i titoli dei giornali e dei telegiornali di questi giorni: Gheddaffi arriva a Roma..Roma blindata per l'arrivo dal Colonnello..Gheddaffi a Roma firmati 4 accordi..Gheddaffi appuntamento con mille donne..Gheddaffi viene da amico..etc. Le televisione e i giornali non parlano del perchè delle così tante polemiche attorno a questa visita, vengono solo accennati velocemente e poi si passa alla notizia vera e propria: il numero di amazzoni accompagnatrici o di cibo mangiato a colazione e a pranzo... Le proteste derivano dalla vera e propria dittatura del colonnello, aiutata economicamente di nostri governi. Vorrei riuscire a mettere insieme alcune notizie raccolte in rete e cercare di far capire che forse un accoglienza simile se la meriterebbero i migranti che in Libia arrivano e per loro sfortuna vengono arrestati e letteralmente deportati nei carceri del colonnello con mezzi e attrezzature finanziate dal dal nostro Governo dalla nostra civilissima U.E. L'italia infatti inviò alla Libia 100 gommoni, 6 fuoristrada, 3 pullman, varie attrezzature da campo e 1000 sacchi per cadaveri nel 2003 in seguito ad un accordo segreto stipulato tra il leader Libico e il nostro premier per fermare e arginare l'immigrazione. Da allora (o anche prima) centinaia addirittura migliaia di rifugiati ogni anno vengno arrestati dalla polizia libica e detenuti in carceri, in attesa del rimpatrio. Secondo la Commissione Europea, nel 2004 l'Italia finanziò la costruzione di tre campi di detenzione per immigrati in Libia: a Gharyan, Sebha e Kufrah. Le condizioni dei lager li bici non si possono immaginare perchè per fortuna nessuno di noi è mai stato arrestato in quei luoghi, quello che si può fare è solo raccontare le storie e le testimonianze terribili di chi dentro quei carceri è entrato e fortunatamente è riuscito a uscire..si tratta di uomini resi prigionieri per aver commesso il reato di trovare un lavoro, accalcati a centinaia dentro celle troppo piccole per contenerli, senza cibo né acqua, costretti a bere e a volte a mangiare i loro escrementi. " La gente soffre! Il cibo è pessimo, l’acqua è sporca. Ci sono donne malate e altre incinte!". Questa è la frase di Gift (29 anni – Nigeria) urlata dalla prigione di a Zlitan a 2 giornalisti inviati in libia per un reportage. " Indossa ancora il vestito che aveva quando l'hanno arrestarono tre mesi fa, ormai ridotto a uno straccio sporco e consumato. - raccontano i giornalisti - ha detto che stava passeggiando con il marito. Non avevano documenti...furono portati a Zlitan. Da allora non vede il marito, che nel frattempo è stato rimpatriato. Dice di avere lasciato i due figli a Tripoli. Di loro non ha più notizie. Viveva in Libia da tre anni. Lavorava come parrucchiera e non aveva nessuna intenzione di attraversare il Canale di Sicilia. Come molti degli arrestati, all’Europa non aveva nemmeno pensato". A 210 km a est da Tripoli c'è il centro di detenzione, anzi carcere di Misratah nel quale i detenuti sono quasi tutti rifugiati eritrei. Stando al racconto dei due giornalisti al momento del loro passaggio nel carcere c'erano più di 600 persone, comprese 58 donne e neonati. Le dimensioni delle camere/celle erano e purtroppo sono di 4 metri per 5, dentro questi 20 mq. devono starci ammassati in 20. Nessuna finestra, solo di giorno viene concessa un po' di luce in un cortile. Oltre a queste condizioni di “vita” pessime i prigionieri vengono torturati sia fisicamente che mentalmente. Grazie a una mobilitazione internazionale un paio d'anni fa la Libia ha bloccato i rimpatri degli eritrei iniziando così a concentrarli nel campo Misratah. Spostandoci sulla carta a 2000 chilometri a sud di Tripoli si arriva in centro al deserto e qui si trova il campo di concentramento Libico peggiore, al confine con il Sudan. I migranti arrestati sulla costa vengono trasportati stipati come bestiame dentro container arrugginiti, che sotto il sole diventavano forni alla volta di un luogo il cui nome fa ancora venire i brividi a chi ci è passato: Kufrah. Cinque celle in verticale, il cesso in mezzo. Senza acqua, " nemmeno le bestie potrebbero starci" racconta un prigioniero sopravvissuto.
La versione ufficiale delle autorità libiche è che il centro di Kufrah sia chiuso. Ma nei sobborghi di Tripoli non ci crede nessuno. Anche tra gli ultimi eritrei arrivati la storia è sempre la stessa: fermati dalle pattuglie libiche nel deserto, portati al carcere di Kufrah Un “centro di custodia temporaneo”, dove entri senza tribunale e da dove non sai mai quando uscirai. E ne esci, paradosso, se hai la “chance” di essere “comprato” da un contrabbandiere sudanese. Oppure abbandonati in pieno deserto, lungo la frontiera, di nuovo dentro i containers. "Sono stato arrestato sette volte, incarcerato, rivenduto cinque volte" racconta John, uno dei testimoni. E aggiunge, ancora incredulo, "Questo, essere “venduto”, non l’avrei mai immaginato. Perché sono un uomo".
Si tratta infatti di vero e proprio traffico di esseri umani, un business che fiorisce con 400 dollari a testa per ogni “passaggio”. Kufrah è uno dei campi di detenzione finanziato dall’Italia in Libia. Gli Stati delegano la responsabilità del controllo in cambio di accordi commerciali (non è indifferente il petrolio libico come moneta di scambio) ai Paesi del Maghreb, che non brillano certo per la difesa dei diritti umani.Tutti i mezzi sono permessi. Il coordinatore di Frontex (l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne), parla solamente di “flussi” e mai di uomini. La Frontex ha un budget europeo di 71 milioni di euro per chiudere un occhio sulle violazioni dei diritti dell’uomo in atto in Libia, un Paese che non ha mai firmato le Convenzione internazionale sui profughi, né quella di Ginevra. Ritorno un attimo sui containers i mezzi di trasporto dei detenuti, ne esistono di 3 tipi (finanziati anch'essi dal governo Italiano e dall' U.E.).piccolo è un pick-up furgonato. Quello medio è l’equivalente di un camioncino. E quello più grande è un vero e proprio container, blu, con tre feritoie per lato, trainato da un auto-rimorchio. Amnesty International e Human Rights Watch hanno spesso accusato la Libia per il trattamento inumano dei migranti ma al momento nulla sembra voglia essere cambiato. Se vi capita di trovarvi in giro e vedere scritto su una locandina: questa sera proiezione del film Come un uomo sulla terra, non vi resta che liberarvi la serata e partecipare alla proiezione.
ciao a tutti Geo
Di Marta (del 25/03/2008 @ 23:26:49 in generale, linkato 2531 volte)
Visto che il post dell’ 11/12/07( Piasco come ti vorrei…) ha scatenato i lettori del blog che hanno scritto moltissimo,ben 55 commenti (WOW!!!!), ho deciso di fare il punto della situazione. Quindi riporto in riassunto le verie proposte che sono state fatte per il nostro paesello (che sono parecchie, RiWOW!!) Proposte: Creare una sezione del blog dove ognuno può scrivere le proposte. Ciò che non è ancora stato fatto a causa dei troppi impegni del nostro mago dei pc, in ogni caso le proposte sono pervenute come commento al post.
• Mettere una buca delle lettere, magari in biblioteca dove si possano imbucare le proposte per chi non usa il pc. • Un bel giardino o parco attorno alle nuove scuole, con panchine e quant'altro in modo che si possa creare un'area di svago e di ritrovo. • Per le prossime elezioni comunali un incontro-dibattito tra i candidati sindaci, con domande da parte dei cittadini (per comodità di gestione inviate per esempio per mail o messe in un'urna in sala prima dell'inizio). • Internet point in biblioteca con almeno 3 postazioni, con l’utilizzo di vecchi pc dismessi donati da qualche generoso, e l’utilizzo di Linux come sistema operativo. • Sviluppare la rete Wireless Wi-fi sistemando diversi router in Piasco, attraverso la quale i cittadini possono collegarsi gratuitamente alla Rete (cittadini, turisti, commercianti, ...) e telefonando quasi gratuitamente tramite Internet. Ciò sarebbe molto costoso per il comune, ma tra Unione Europea, Regione e Banche, i contributi potrebbero essere davvero tanti! • Un'area sosta camper (anche vicino al cimitero) con possibilità di sosta al massimo per 4-5 giorni consecutivi . • Qualche parcheggio in meno (o almeno auto) e qualche rastrelliera per biciclette, e incentivare l’uso della bicicletta. • Chiarire quali saranno gli utilizzi della casa sulla piazzetta tra via Assandria e via Mario Del Pozzo. • Bacheca su cui appendere info utili un po' per tutti (magari in biblioteca). Visto che non c'è un'informagiovani da noi, è necessario che certe informazioni (tipo su: Leonardo, scambi internazionali, opportunità di lavoro qua e all'estero, eurocultura, eurodesk, eures, viaggi a prezzo stracciato...) vengano fatte girare direttamente da noi per chi abbia voglia e tempo di vederle ed interessarsene. Questo sarebbe utile sia per i giovani sia per i ragazzini. • Celebrare le persone famose nate,vissute o passate a Piasco. • Fare dei corsi di pc usando software open source. • Corsi come quello per imparare a usare il pc in riguardo ai più svariati argomenti dal cucito al giardinaggio etc, dove chi sa fare qualcosa lo insegna ad altri in scambio costruttivo di conoscenze. • Ripristinare il wc pubblico di S. Antonio, sventrare e rifare i gabinetti pubblici di via Cavour, lasciare aperto per il libero utilizzo un wc nella “casa-cosa” della piazzetta tra via Assandria e via M. del Pozzo, e realizzare uno o due wc pubblici nel gabbiotto del peso pubblico in piazza Biandrate. Dotare inoltre tutti i punti di un sistema di lavaggio automatico ed eventuale sistema di sorveglianza esterno per prevenire atti vandalici. • Viabilità: senso unico in via Umberto , direzione chiesa – campo sportivo. • Ad ultimo è nato l’interessante dibattito riguardante i fabbricati rurali o finti tali. In riguardo a questo l’unica proposta concreta per dare una svolta alla polemica è stata in riguardo al commento: ”Vorrei che anche gli uffici competenti del Comune di Piasco facessero una SERIA selezione dei "fabbricati rurali" che sono nati con tale dicitura solo per evadere gli oneri di urbanizzazione, l'ICI e le altre tasse statali.” Ed è stata: “A questo punto non sarebbe più semplice e forse anche utile fare una circolare farla firmare a dieci o quindici persone e farla pervenire al Comune con una raccomandata così devono per forza fare un controllo e magari far pagare l'urbanizzazione agli alloggi "abusivi"?”
Per ora è tutto,e non è poco… Spero che la gente continui a pensare e a condividere le sue idee!!
Di cagio (del 17/06/2009 @ 22:56:59 in Eventi, linkato 2653 volte)
Davvero, quest'anno a Splash vi offriamo un prodotto eccezionale: Munda (AKA Gabriele Ramonda) ed io (il vecchio Cagio) siamo andati oltre quelle che possono essere le aspettative di una festa della birra: già perché magari uno può avere la birra buona, magari artigianale, ma noi per Splash 2009 siamo andati ben avanti! Abbiamo fatto la splashbier! E non dico una birretta da poco ma una bionda bella carica, profumata, e fatta in un impianto così antico da essere considerato un birrificio museo. Siamo andati a produrre nel paese che tradizionalmente tutti associano alla birra, la Germania e dalla Foresta Nera arriverà la nostra super birra! State pronti!
Ah, visto che la mi coscienza ambientalista poteva rimanere turbata da questi viaggi in auto comunico che sono già a 650 km di bicicletta, usata per andare a lavorare, quindi nel corso dell'estate compenserò il viaggio mio e di Rolf!
Di Marta (del 21/02/2009 @ 22:27:57 in Ambiente, linkato 2393 volte)
Cos’è l’HYmini?
E’ un generatore eolico che attaccato ad una bicicletta trasforma la vostra forza muscolare in elettricità.
Eccolo:
Come si usa?
Guarda questo video.
La dinamo attaccata alla ruota vi alimenta le luci, ma HYmini montato dove volete, vi ricarica il cellulare o qualsiasi altro tecno gadget sfruttando il vento apparente.
Internamente all’HYmini c’è una batteria al litio ricaricabile che accumula energia.
In teoria con un giro in bici di un oretta si ricarica il cellulare per una telefonata di 15 minuti. Per attivare il dispositivo si deve andare almeno a 15 km orari.
Io l’ho montato sulla bici che uso per lavoro, con circa 4 ore di pedalate ( 2 giorni di lavoro) mi ricarico completamente il cellulare! Ma considerate che in città non sempre si fanno i 15 km orari. Penso che con un uscita in bici da corsa si ricarichi più velocemente.
Inoltre si possono collegare all’ HYmini fino a quattro pannelli solari ed esiste anche una manovella manuale per ricaricarlo molto velocemente in caso di necessità!
Unitamente all’HYmini vi vengono consegnanti adattatori per ogni tipo di cellulare, presa USB, adattatori per lettori Mp3 etc…
Invece il pannellino solare, la manovella, il supporto da bici, la fascia per applicarlo al braccio quando si va a correre ed altri tipi di adattatori sono acquistabili a parte.
Il lato negativo per ora è il costo: 60 euro + IVA il solo HYmini, mentre il supporto vi costerà altri 10 euro. In più se si considerano le spesa di spedizione si arriva a poco meno di 100 euro. In Italia si compra solo su http://www.h2planet.eu/ita/. Mentre se vi trovate negli Stati Uniti approfittatene perchè allo stesso prezzo si porta a casa il pacco “Deluxe”, comprensivo di tutti i gadget!
Quindi prima di ammortizzare la spesa ed i costi di produzione e trasporto si deve pedalare un bel po’. Ma, per chi come me pedala parecchio ogni giorno per lavoro o per hobby , può essere un’ idea ecologica ed un modo per rendere più sostenibili quei gadget elettronici tipo cellulare ed iPod, di cui non sappiamo fare a meno.
Per saperne di più consultate il sito ufficiale:
http://www.hymini.com/
Buone pedalate!
Di cagio (del 22/08/2007 @ 21:58:02 in generale, linkato 2269 volte)
Rieccoci! Qualcuno è andato in vacanza e qualcuno (come me) non si è mosso
molto da Piasco se non per poco tempo ma abbiamo fatto un po' di pausa. Ci
voleva.
E come le aziende ritoccano i prezzi dopo la pausa estiva anche il blog e
la pro loco hanno qualche novità in vista. La notizia dalla pro loco è la più
prevedibile ma allo stesso tempo la più rassicurante: riusciamo ad organizzare
la sagra, e non è poco! Sarà come da tradizione simile alle edizioni precedenti
e con qualcosa di nuovo, magari potrà cambiare un po' di aspetto se l'ala dalla
rotonda sarà pronta per ottobre; non mi sbilancio.
Anche per il blog ci saranno delle novità: si può considerare conclusa la fase
di "collaudo" in cui abbiamo verificato che funzionasse dal punto di vista tecnico,
che fosse seguito, che piacesse. Adesso è il momento in cui il blog dei piaschesi
diventi effettivamente tale (non solo io e Dottore siamo piaschesi!) e verranno
abilitati nuovi autori. Ovviamente fare parte della proloco con il diventare
autore del blog serve come il campanello sulla bici da corsa (a poco) per cui
ribadisco per l'ennesima volta che le due cosa NON sono legate. Chiunque può
essere autore del blog, deve solo dimostrare di saper usare un briciolo il computer ed avere argomenti da scrivere che possano interessare anche gli altri. Quello
che fa la Proloco è mettere a disposizione di tutti una parte del suo sito, ma
non può certo essere identificata come responsabile di ciò che ognuno scrive nei
post e nei commenti. Chi è interessato a scrivere non ha che da chiedere!
PS: visto che tra i mie hobby c'è da sempre quello di fare la birra specifico che il "molto malto" che ha commentato il post 80k€ non so chi sia... noi birrai seri di scuola tedesca usiamo puro malto ed anche il correttore ortografico
Di cagio (del 12/06/2007 @ 20:46:18 in Eventi, linkato 2412 volte)
Ricevo e pubblico molto volentieri il commenti di Quattro sulla ventiquattrore di Finale Ligure. Cliccate sulla foto per vederla ingrandita e per vedere anche le altre
Finale Ligure 19/20 maggio2007 MTB FESTIVAL FINALE – 24 ORE MTB, il team de “I PISME N’CUNTRA” c’è!!!
Daniele, Gef, Danilo, Rizzo, Cheghe, Cepu, Paolo, Galva, Ivo, Daffy, Diego e Quattro sono pronti a cimentarsi nella staffetta di mtb lungo gli impervi sentieri dell’entroterra ligure! Partenza ore 13.00 del sabato, arrivo ore 13.00 della domenica! Sarà dura! In effetti è stata dura ma ne è valsa la pena! Un’esperienza indimenticabile! 24 ore non solo di pedalate insieme a ben 1500 concorrenti provenienti da tutta Europa, ma di concerti ed esibizioni di Biker professionisti conditi dal nostro doping personale: Costine e Birra….e naturalmente dal tifo del numeroso gruppo di supporters che ci hanno sostenuto in questa dura competizione cicloenogastronomica!!!! Esperienza da ripetere sicuramente e perché no….da organizzare in zona!!! I sentieri non ci mancano e se non sbaglio a Piasco mi pare ci sia pure una squadra di bici o forse due…cosa che potrebbe agevolare la parte organizzativa e gestionale dell’evento. In valle abbiamo il lago, abbiamo di nuovo una seggiovia (speriamo 2 nei prossimi anni), da poco abbiamo un istituto musicale, a breve avremo una porta di valle.. non possiamo non avere una nostra 24 di mtb!!!
Quattro
Di Marta (del 03/04/2008 @ 18:29:22 in generale, linkato 2753 volte)
FANTA PIASCO Ispirata da un recente convegno di Maurizio Pallante *e da uno degli ultimi commenti del blog (di Pauligno), che chiede chiarimenti sulle future scuole, mi lancio in alcune riflessioni, più o meno personali e provocatorie, sull’ urbanistica piaschese e in particolare sulle fantomatiche nuove scuole medie, di cui si parla da 15 anni (chissà se le vedranno i nostri bis-bis nipoti!) Premetto che non sono una esperta di urbanistica, né un architetto o geometra, ma ammetto di essere parecchio galvanizzata (sto cercando di informarmi e capirci qualcosa) da efficienza energetica , riciclo, riutilizzo, rispetto dell’ambiente, per cui mi avventuro nella …Fantapiasco . Secondo me, urbanisticamente parlando, il nostro paese è in ritardo di anni, soprattutto dal punto di vista del rispetto dell’ambiente, e dei suoi abitanti di conseguenza; ne è limpido esempio la cementizzazione selvaggia dell’ ultimo decennio. Oltretutto basta guardarsi attorno per vedere che le strutture di cat A in base al risparmio energetico (ed economico del suo abitante) sono assolutamente sconosciute a Piasco. Essere in ritardo non è necessariamente una colpa, può essere un vantaggio, in quanto possiamo solo migliorare, guardandoci attorno per imparare dagli errori altrui, ad esempio delle grandi città. Insomma, siamo sicuri che tra qualche anno il nostro paese non avrà l’aspetto e la scarsa vivibilità di una periferia torinese, quando i nuovi palazzoni odierni avranno perso la lucentezza dei primi anni???? Io sinceramente vedo molti presupposti … Oltretutto per legge europea entro il 2020 si dovranno attuare misure per ridurre l’emissione di Co2, che ci coinvolge in ogni aspetto quotidiano dalla casa, al trasporto,viaggi, stile di vita. Per cui è bene portarsi avanti , prevenendo misure drastiche a cui saremo obbligati per legge e per forza.
Ma ora basta criticare, passiamo alle… proposte: Le nuove scuole medie dovrebbero sorgere in via Mario del Pozzo, dietro la palestra, in uno spazio che risulta ormai parecchio angusto. Il risultato sarà una scuola piccola (sufficiente?Piasco cresce..), senza un cortile (per la pausa dell’intervallo etc.), con pochi parcheggi (tutti in bici almeno!), con al massimo 2 arbusti di recinzione (se no il pollice verde del paese si lamenta!). Il nuovo quartiere di via Mario del Pozzo è a mio avviso già sufficientemente saturo di cemento e asfalto, assolutamente privo di verde e irrispettoso dell’ ambiente, con i suoi bei giardinetti tappabuchi (e coscienze) da guardare ma non toccare. E i bimbi dove giocano? Nei giardinetti no, sotto i portici no, nel parcheggio di cemento no ( ci sono i camper, furgoni etc)… a sì, IN STRADA!
Allora perché non fare dietro la palestra un bel parco da vivere, calpestare, giocare, respirare per tutti con panchine, alberi e prato e un bel campo da gioco???( questo era già apparso in un commento sul blog) . Si guadagnerebbe dal punto di vista estetico, ma soprattutto di salute, e di conseguenza di umore!
Per la scuole medie proporrei di riutilizzare il sito dove già si trovano. Di posto ce n’è da vendere, perlopiù in quel luogo un campo sportivo regolamentare non si può fare perché la metratura non è sufficiente. (x curiosità il campo sportivo “vero” dovrebbe essere in via Tivoletto, come da piano regolatore) Quindi si potrebbe ristrutturare (impresa ardua credo), rivalutare, ottimizzare, riciclare la vecchia struttura scolastica o perlomeno sfruttarne l’area in modo intelligente. L’ideale sarebbe costruire una scuola secondo i principi del risparmio energetico, con pannelli solari, aule adeguate (numericamente e qualitativamente), senza barriere architettoniche etc… ovvero una scuola funzionale ed economica. Con il vantaggio di avere una valvola di sfogo nel prato di fronte. La palestra non serve, già c’è quella supermegafantastica del comune, che è comodamente raggiungibile a piedi!
Una proposta è quella di coinvolgere nel progetto istituti, quali ad esempio il Politecnico con la Facoltà di Architettura, indicendo un concorso per nuove idee, magari fresche e moderne! Piasco all’ avanguardia , dai!!! I
n conclusione anche il paese ci guadagnerebbe, perché via Mario del Pozzo sarebbe più vivibile e si eviterebbe di mantenere in piedi il rudere spettrale delle vecchie scuole inutilizzate, o peggio di vedere sorgere un altro palazzone al suo posto.
Chiaramente i problemi logistici ci sono, ma tutti risolvibili con un po’ di buona volontà.
Insomma, abbiamo il centro del paese poco utilizzato, con vecchie case potenzialmente belle trascurate, e si continua a costruire costruire costruire altrove. La logica del produrrre a consumare ci divora, ma siamo sicuri che nuovo sia sinonimo di utile, funzionale, di rispetto ?
Vorrei sapere da voi se questa è solo una mia idea bislacca o siamo in molti a condividere lo stesso ideale di luogo in cui vivere.
*Maurizio Pallante è saggista, laureato in lettere ha svolto lavori di consulenza per il Ministero dell'Ambiente riguardo l'efficienza energetica. È stato tra i fondatori del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE) nel 1988, ha svolto l'attività di assessore all'Ecologia e all'Energia del comune di Rivoli. Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali. Collabora con Caterpillar per la festa della Decrescita felice, di cui è il principale ispiratore. È membro del comitato scientifico di "M'illumino di meno".
Di Dulce (del 07/02/2009 @ 17:19:21 in Eventi, linkato 4524 volte)
Questo era Piasco la sera del 13 febbraio
i risultati sono stati evidenti come testimonia questa notizia ansa:
CLIMA: BUIO IN ITALIA E NEL MONDO CONTRO FEBBRE PIANETA/ANSA
M’ILLUMINO DI MENO, RISPARMIATI 500 MW, COME 8 MLN LAMPADINE (ANSA) - ROMA, 13 FEB – Dalla Costiera amalfitana a San Pietro a Roma, passando per Westminster a Londra fino alla Cabot Tower dell’isola di Terranova. Il buio e’ sceso all’unisono in migliaia di comuni italiani e decine di citta’ nel mondo, in occasione della quinta campagna internazionale all’insegna del risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue. Il black out volontario, alla vigilia del compleanno del protocollo di Kyoto che si festeggia lunedi’, vuole dare un segnale concreto per fermare la febbre del Pianeta causata dai mutamenti climatici. Contando solo l’Italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio di 500 MW, pari ad un consumo di 8 milioni di lampadine, mentre l’anno scorso la riduzione era stata di 400 MW. A girare l’interruttore per alcuni minuti sono stati monumenti, piazze, palazzi: Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi, le facciate del Quirinale, del Senato e della Camera, del ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, della Giustizia e della Farnesina, oltre a basilica di Superga e Mole Antonelliana a Torino, piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e piazza della Scala a Milano, il castello del Buonconsiglio a Trento. Per la prima volta si e’ spenta la cupola di San Pietro, insieme alla Basilica di Assisi e a quella di Loreto. Oltre a tutte le ambasciate italiane all’estero, il black out volontario ha interessato anche le sedi del parlamento europeo a Bruxelles e a Strasburgo, Westminster a Londra, e le sedi del Parlamento in Grecia, Bulgaria, Slovenia e Lituania. Dalla Costa azzurra con Mougins (paese sopra Cannes) e le piazze delle cittadine della Provenza in Francia, fino alle strade di Sidone in Libano, il tam tam energetico e’ arrivato in Grecia, Spagna, Germania, Romania, Lettonia, ma anche a Malta e Cipro. Iniziative a tappeto hanno percorso l’Italia, con oltre 1.000 comuni partecipanti alla campagna, ciascuno a modo suo, senza dimenticare i singoli cittadini. C’e’ chi ne ha approfittato per osservare le stelle con Unione astrofili italiani e Veneto stellato, oppure ha mangiato nei tanti ristoranti con menu ‘a risparmio energetico’, a lume di candela. Decisamente ”aerea” l’iniziativa di Aosta, con la partenza di una mongolfiera: il suo bruciatore ha illuminato la piazza e il comune rimasti al buio. A Verona intanto, i ”ciclisti” della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), hanno pedalato con la luce delle dinamo 220 volte (come 220 Volt) intorno all’Arena spenta. E a Genova, di fronte al Palazzo Ducale al buio, l’associazione ‘In forma di luce’ ha invitato i cittadini a formare un’enorme lampadina con 1.000 bicchieri di plastica biodegradabile in cui galleggiavano cubetti al Led. Significative le adesioni delle scuole, come quelle di Alghero, riunite a leggere favole nell’Auditorium a luce di candela, oppure in Costiera amalfitana, con circa 500 istituti riuniti a Scala, nel borgo piu’ antico. ‘M’illumino di meno’ quest’anno ha avuto tra i suoi partecipanti anche le carceri di Secondigliano (Napoli) e Bollate (Milano). Il sacro si e’ unito al profano: mentre si sono confermate numerose le parrocchie, con l’adesione tra l’altro della Conferenza episcopale italiana, per la prima volta ha partecipato anche il Casino’ di Sanremo. Tra le novita’ di quest’anno, le adesioni di numerose aziende italiane e internazionali (come la sponsor Eni, e poi Vodafone, Coop, Ibm, Ikea Milano, Epson Italia, Mc Donald’s, gli Accor Hotel), ma anche musei, societa’ sportive, associazioni e sindacati (da Anci e Agesci a Legambiente, Lipu, Lav e Wwf Italia, e poi Federparchi, Cgil, Cisl e Uil, da Coldiretti e Cia a Slowfood), universita’, commercianti e artigiani. E non sono mancate adesioni dai gruppi politici, dal Pd all’Idv. (ANSA).
PIASCO HA CONTRIBUITO ATTIVAMENTE AL SUCCESSO!
perchè non sia un evento di una sera ...
continuiamo insieme nelle seguenti date:
21 MARZO
Spegniamo le luci e…… guardiamo le stelle
Tutti in piazza guidati da esperti astrofili
Ore 21 Piazza Biandrate
24 APRILE
Spegniamo le luci e…… accendiamo il falò
Tutti in piazza con canti, balli, racconti e riflessioni
Ore 21 Piazza Martiri della Liberazione
Anche la Regione Piemonte invita alla continuità di questa manifestazione con il seguente comunicato
Comunicati della Giunta Regionale
12 Febbraio 2009 15:45
AMBIENTE
UN CLICK PER IL CLIMA - RISPARMIAMO ENERGIA, MIGLIORIAMO L'AMBIENTE
DE RUGGIERO: DA DOMANI SEI SETTIMANE PER IL BENE DELLA TERRA
“Lo spegnimento di piazza Castello non sarà un momento d’arrivo, ma il punto di partenza di “Un click per il clima” , un lungo fil rouge tra il 13 febbraio di “M’illumino di meno” ed il 28 marzo , giorno di “WWF Heart Hour”, in cui il mondo intero, 1000 città, almeno un miliardo di persone, spegnerà le proprie luci per sensibilizzare tutti sulla necessità di intervenire contro il cambio climatico in corso. E un grazie caloroso va a Caterpillar e alla sua iniziativa, che da anni coinvolge e rende consapevoli gli ascoltatori per consumare meno energia”. Nicola de Ruggiero , assessore all’Ambiente e alla promozione del risparmio energetico, lancia così l’idea che animerà per sei settimane il Piemonte e “Uniamo le Energie” , la sfida lanciata nel 2008 dalla presidente Mercedes Bresso per diventare il motore ecologico d’Italia e raggiungere per primi gli obiettivi energetici richiesti entro il 2020 dall’Europa: meno 20 % di emissioni, meno 20 % di utilizzo di carburanti fossili, più 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili. Con UN CLICK PER IL CLIMA - Risparmiamo energia, miglioriamo l’ambiente la Regione Piemonte promuove un periodo dedicato alla valorizzazione dei piccoli e grandi gesti etici in materia di risparmio energetico e di buone pratiche ambientali.
“Per questa ragione - aggiunge de Ruggiero - chiediamo a tutti, enti locali, musei, scuole, università, imprese, associazioni e cittadini piemontesi, di promuovere, in particolare nelle prossime sei settimane, azioni di risparmio energetico (attraverso lo spegnimento quotidiano e per un’ora di un’illuminazione); l’attivazione di azioni di animazione, informazione e approfondimento in materia di risparmio energetico in base al principio: non produciamo materiali, ma divulghiamo informazioni e conoscenza; l’adesione alla sfida “Uniamo le Energie” segnalando sul portale dedicato le proprie buone azioni e i suggerimenti di risparmio energetico quotidiani”.
Tutta l’iniziativa sarà documentata sul portale “Uniamo le energie” - www.regione.piemonte.it/energia - verso il quale sono tutti invitati a segnalare le proprie buone pratiche di risparmio energetico, scrivendo a energia@regione.piemonte.it.
“Il miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo - conclude l’assessore - deve essere patrimonio di ogni persona. E Il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile. Quindi è bene che le buone pratiche per mantenere il nostro mondo pulito, energeticamente rinnovabile, con meno rifiuti prodotti alla fonte e con il recupero di più materie possibili da quanto buttiamo via, siano un modo di agire consolidato fin dalla più tenera età e dall’adolescenza. Non è difficile essere ambientalmente corretti, basta avere la costanza e la volontà di farlo tutti i giorni”.
http://www.regione.piemonte.it/energia/un-click-per-il-clima.html
Earth Hour 2009. UN MILIARDO DI PERSONE POSSONO BASTARE!
Nel 2007 l’Ora della Terra è suonata solo a Sidney dove 2,2 milioni di persone hanno compiuto il semplice gesto di spegnere la luce in casa, per strada, negli uffici, a teatro, nei supermercati. Tanto semplice e significativo da contagiare 370 città di 35 paesi nel 2008. Un click che ha unito 50 milioni di persone dalle isole Fiji a New York, passando per Manila, Bangkok, Roma, Copenhagen, Toronto, Chicago, San Francisco. In Italia il 29 marzo dell’anno scorso si sono spenti il Colosseo a Roma e Cà Farsetti sede del comune di Venezia, città simbolo dei cambiamenti climatici. Per dire ai leader del Pianeta che contro i cambiamenti climatici occorre agire subito!
Per il 2009 l’ambizione è grandissima e si mira a coinvolgere un miliardo di persone e 1000 città. A 53 giorni dall’Earth Hour sono oltre 400 le città che parteciperanno, il numero cresce di ora in ora e in Italia siamo a quota 70 con grandi e piccoli comuni, tra cui Venezia, Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Palermo, dove simbolicamente verranno spenti i monumenti più rappresentativi. Guarda la lista con tutte le città >>
Chiedi al sindaco della tua città di aderire, facendo spegnere un edificio pubblico che tutti conoscono! (Scrivi a r.runza@wwf.it).
Fate della Cena a lume di candela un evento periodico
E' un occasione per stare insieme, stimola il dialogo e non solo
Menù a lume di candela
Insalata sedano e noci
Cous Cous alla libanese
Ceviche alla messicana
Carpaccio di vitello in citronette
Caprino alla melograna
Amoretto
I piatti descritti possono essere preparati senza l’uso di fonti energetiche.
L’unica fonte di energia siete voi.
il menù vuole essere fonte di ispirazione
ma siamo sicuri che siete a conoscenza
di altre portate a basso consumo.
Le ricette
Insalata sedano e noci
120 gr. di sedano bianco
50 gr. di noci
1 Mela Verde
1 Limone
Olio D oliva
Sale
Pepe
Tagliate il sedano a listerelle sottili e la mela a cubetti
metteteli in un'insalatiera insieme e irrorate con il succo di mezzo limone e mescolate.
Aggiungete il prezzemolo tritato e metà dei gherigli di noci spezzettati. In una ciotola
preparate una vinaigrette con olio, sale, pepe e succo di limone.
Incorporate i rimanenti gherigli di noci tritati e versate nell'insalatiera.
Cous Cous alla libanese
200gr di cous cous
6 pomodori ramati
2 cipollotti
1/2 limone
Olio d’oliva extravergine
menta fresca e prezzemolo.
Si tiene il cous cous in bagno in acqua fredda per un'ora.
Si tagliano i pomodori a piccoli dadini, si sminuzzano le cipolle, si lava asciuga e trita
grossolanamente abbondante menta fresca e abbondante prezzemolo. Si spreme il succo di limone.
Poi si mescola tutto insieme, si condisce con olio e volendo con del pepe macinato e si lascia insaporire.
Solo poco prima di servire si aggiunge il sale, si gira il cous cous
e si serve sopra delle foglie di lattuga romana (in Libano usano le foglie di vite).
Ceviche alla messicana
4 filetti di pesce bianco
6 pomodori ramati
2 cipolle rosse di troppa
4 limoni
coriandolo fresco o prezzemolo
peperoncino
Affettare il filetto di pesce a cubetti e la cipolla e marinarli per
4 ore con il succo di limone e un pizzico di sale in recipienti separati.
Scolarli e unirli ai pomodori tagliati a cubetti.
Cospargere il tutto con coriandolo fresco o prezzemolo.
Correggere con il sale se necessario.
Peperoncino macinato grossolanamente a piacere.
Carpaccio di vitello in citronette
300 gr di fettine per carpaccio
succo di 1/2 limone
un pizzico di sale e pepe
olio d’oliva extra in q.tà uguale al succo di limone
cuori di carciofo affettato finemente
In una ciotola unire il succo di limone (utilizzare un limone con una bella scorza
profumata, leggermente verde) con il sale, il pepe e l'olio extra. Utilizzare una piccola
frusta per montare
la citronette. Lavorarla sino ad ottenere una salsa legata.
Sistemare nei piatti e condire con due cucchiai di citronette, e
completare con i cuori di carciofo.
Caprino al melograno
250 gr di caprino
50 gr di mascarpone
1 melagrana
Stemperare il caprino amalgamandolo col mascarpone. Sgranare la melagrana
mescolare metà dei grani al caprino schiacciandoli in modo che rilascino il succo.
Amalgamare bene e acconciare in una terrina. Decorare cospargendo con i restanti
grani di frutto
Amoretto
6 uova
1,2 etto di zucchero
500 gr mascarpone
50 gr di panna da montare
1,5 etti di amaretti
1 bicchierino di Amaretto di Saronno
1 scatola di lingue di gatto o tegole
Dividere tuorli e albumi. Montare a spuma i tuorli con lo zucchero e a neve
fermissima i gli albumi, montare la panna, ridurre gli amaretti in polvere finissima.
Aggiungere ai tuorli il liquore, il mascarpone la panna montata gli amaretti in
polvere, infine incorporare gli albumi usando un cucchiaio di legno. Raffreddare in
una capiente terrina in frigo e servire in delle coppe con i biscotti.
Queste dosi sono per 8 persone. In frigo dura almeno due giorni.
Di Geo (del 14/02/2008 @ 17:03:03 in generale, linkato 4694 volte)
13 febbraio 2008 - temperatura gradevole, cielo azzurro, sole, niente vento, poco da studiare, voglia di rimanere rinchiusi in casa davanti a un computer pari a zero...cosa fare??? un bel giro in mountain bike...ovviamente...sono salito al Bau in direzione “casa di Cris” in cerca di un sentierino che mi portasse a tetti Avena, ho costeggiato i ruderi del castello medioevale, dopo un po' sono sbucato in un campo di actinidia, ho continuato su una strada probabilmente battuta da mezzi agricoli, ho raggiuto due o tre fabbricati rurali e senza saper bene dove fossi ho continuo a pedalare sulla stessa strada.. un altro fabbricato, un cancello aperto, continuo, un altro cancello (aperto), poi a un certo punto, ho iniziato a intravedere una piccola borgata eeeeeee...sorpresa!!
un bel CANCELLO CHIUSO con lucchetto e FILO SPINATO!!
Dopo aver esultato alcuni minuti non mi è rimasta altra soluzione se non quella di scavalcare il bel cancello di colore verde chiaro con tanto di filo spinato sperando (anche perchè di tornare indietro non avevo alcuna voglia)...prima la bici e poi il sottoscritto..quasi una faticaccia.. Riuscito nell'impresa sono risalito in sella e ho continuato su quella strada che nel frattempo da salita era diventata discesa...sono sbucato sulla strada che porta a tetti Avena, non proprio dove volevo arrivare io ma è andato bene lo stesso (a parte il cancello!)..il mio itinerario si è poi concluso con successo.. maaaa... che senso ha mettere un cancello chiuso con lucchetto alto più di 2 metri su una strada dove al massimo passano tre o quattro persone a settimana (a dir tanto) dietro il quale non c'è nulla e ripeto NULLA da prendere e, anche se ci fosse qualcosa basterebbe fare il giro dalla parte opposta, rubare quello che c'è da rubare e andarsene indisturbati???? Secondo me non ha alcun senso!!! I cancelli blindati, le recinzioni, i fili spinati (o addirittura elettrici) non servono a nulla! Negano solo a tutti il diritto di fare una bella e tranquilla passeggiata in mezzo alla natura.. Secondo me, inoltre, chi fa un giro in bici o a piedi (o in moto) su uno dei numerosi sentieri piaschesi, non può far altro che valorizzaziare il sentiero stesso, contribuendo, col passaggio, alla pulizia e impedendo alle cosiddette RUNSE di invaderlo completamente. Quindi.... TOGLIETE I LUCCHETTI e I FILI SPINATI!!! commentete...commentate!!
Geo
Inserisco nel blog la lettera che sta girando in via Verzuolo e via Roma e via Gesiole per una raccolta firme, invito chi condivide e vuol firmare a farsi avanti . Perché l’ho inserita nel blog? Per verificare se il problema è sentito da molti abitanti della zona interessata e per trasparenza: so che problematiche relative alla viabilità sono presenti in vari punti del paese e vorrei che anche dalle altre zone partissero delle proposte all’amministrazione. Questo per me è cittadinanza attiva . E’ cittadinanza attiva anche la formazione del “ Comitato Valle sostenibile” sulla centrale a biomasse ANCHE QUI VI INVITO AD ADERIRE
Al Sig. Sindaco di Piasco
Siamo un gruppo di cittadini di via Roma e via Verzuolo e vorremmo porre alla sua attenzione la problematica inerente l’alta velocità del tratto di strada di accesso al paese .
Già con la precedente amministrazione gli abitanti delle vie menzionate avevano sollecitato degli interventi per ridurre la velocità :si erano fatti dei sondaggi a cui era seguito un incontro(anno 2005) con l’amministrazione Bergiotti dove erano state presentate proposte di interventi condivisi dalla totalità dei presenti alla serata(una ciquantina di abitanti della zona)
Essendo in previsione l’allestimento della rotonda in via Verzuolo, l’amministrazione si riservò di affrontare la problematica dopo la realizzazione della rotonda ,avvenuta nell’autunno del 2008.
Considerando che la rotonda disassata non ha risolto la problematica evidenziata , la passata amministrazione ha richiesto un incontro con i tecnici della provincia i quali hanno trasmesso una bozza di progetto che prevedeva una modifica della viabilità sull’incrocio davanti a Tranchero.
Purtroppo finora nulla è stato realizzato e ben tre sono gli incidenti, fortunatamente non gravi, già avvenuti. Il progetto proposto avrebbe come ricaduta
· il rallentamento della velocità dei veicoli sia in via Roma che in via Europa( almeno nel primo tratto)
· la creazione di un percorso ciclabile e pedonale sicuro in ingresso al paese
· la riqualificazione dell’area
e non permetterebbe più agli automobilisti” pazzi” che provengono dal paese di percorrere la rotonda in senso contrario.
Dal momento che la viabilità alternativa è fortemente sostenuta anche dal governo centrale ( vedi campagna incentivi per l’ acquisto delle biciclette)l’intervento proposto si colloca perfettamente in linea con le direttive del governo.
Noi pensiamo che le Amministrazioni che si attivano per creare dei percorsi sicuri danno un segno di coerenza e di rispetto per chi sulla strada è più vulnerabile( pedoni e ciclisti).
Fiduciosi che la nostra proposta verrà presa in considerazione, ringraziamo anticipatamente e porgiamo distinti saluti
Piasco,20/09/09 Gli abitanti di via Verzuolo , via Roma e via Gesiole
Di cagio (del 20/04/2007 @ 14:11:13 in Eventi, linkato 2567 volte)
Dal 20 al 29 aprile ci sono le giornate per la sicurezza stradale: i politicanti fanno delle dichiarazioni, l'aci appende degli striscioni che stimolano la gente a toccarsi i “gioiellini”, in qualche locale si distribuiscono foto scioccanti ed alcoltest portatili con cui i più “feroci” possono sfidarsi a chi regge di più. Non viviamo in una grande città e molti Critical Mass non hanno idea di cosa sia. A me come idea piace un casino: tanta gente insieme che in bicicletta si riappropria della strada, mettendo in crisi chi ha scelto l'automobile! Da noi non si può pretendere di arrivare a tanto, ma una sera si può fare una bella festa tutti assieme: si esce in bici (con le luci, mi raccomando), ci si ritrova da qualche parte e poi semplicemente si va in qualche pub, bar o cosa si preferisce. In pratica una serata normale per uno scandinavo. L'abbiamo già fatto il 4 novembre 2006, in 4 e ci siamo divertiti per 16! Io, che ho una calamita per le “grane”, ce l'ho anche fatta a litigare con primate addetto alla sicurezza di un locale (cioè un buttafuori) perché non mi lasciava parcheggiare la mountan bike dove volevo io, poi per fortuna Daffy mi ha salvato; lo ringrazio ancora adesso. Che ne pensate? Se la cosa vi piace proponete la serata e qualche idea su dove andare nei commenti e fate girare il messaggio! Qua sotto trovate il testo di quello che potrei chiamare “critical mass zero” visto il numero di partecipanti, o “beta test del CM”. Michele, Sonia e Daffy hanno detto che la “beta girava bene, funzionava, era solo da implementare”... rilasciamo la versione ufficiale? Sabato 4 novembre 2006 ore 21,30Piasco – Costigliole Saluzzo – VerzuoloPRIMO CRITICAL MASS CUNEESE
- dedicato a quelli che dicono faccia freddo e stanno fuori dai locali a fumare nel tempo in cui noi facciamo, con calma, ben più di un chilometro
- dedicato a quelli che sostengono come unica causa degli incidenti stradali la poca responsabilità dei giovani, e che in sessanta anni non sono riusciti a far altro che creare una società basata sull'auto, creando i miti della velocità e dei grandi consumi come simboli di virilità
- dedicato a chi crede che i problemi della Terra si risolvano rottamando alcune carrette non “Euro 4”
- dedicato a chi per rilassarsi o per pensare si fa un giro in macchina
- dedicato a chi vuole la sua stradina illuminata dal comune ma non pensa alla sicurezza di strade statali e provinciali (che tradotto vuole dire: non sarebbe l'ora di fare della piste ciclabili?)
- dedicato a chi sponsorizza le squadre ciclistiche e poi va al lavoro a 1600 metri da casa con l'ammiraglia
- dedicato a chi preferisce prendere la sua auto così torna quando vuole ed evita di parlare con chi gli sta antipatico
- ...
Di cagio (del 21/07/2007 @ 13:42:56 in generale, linkato 2524 volte)
Ho letto che anche a Piasco si potrà firmare per la proposta di legge, a livello provinciale o regionale, che prevede la chiusura dei locali pubblici all'una di notte, e questo per un po' di tempo sarà l'argomento del nuovo sondaggio. Per ora non esprimo la mia posizione in merito, vi invito solo a riflettere sul problema, su cio che ha comportato finora e su su ciò che comporta una scelta del genere. Votate e dite la vostra!
Secondo argomento: tra un po' (quando?) ci sarà Rossana Rock, una delle mie feste preferite (per dirla alla Celentano la proloco di Rosana è rock!). Visto che a Rossana si pagano le spese dei concerti con la birra che vendono e che non è buona cosa mettersi alla guida dopo avere degnamente contribuito alla manifestazione propongo di andare alla festa in bici, anche perchè è proprio dietro l'angolo. Inoltre visto che a Rossana i parcheggi sono pochi (più che a Piasco, ma pochi) risolviamo anche un altro problema!
Sempre nell'ambito delle iniziative a trazione “umana” non mi ricordo più bene di quanto ho sofferto due anni fa ad andare da Piasco ai laghi blu a piedi, per cui sono tentato di ripetere l'esperienza, a patto di trovare una compagnia di “pellegrini” con cui condividere la passeggiata. Può farlo chiunque, basta camminare per 14 – 16 ore senza lamentarsi!
Di cagio (del 14/04/2007 @ 13:40:43 in generale, linkato 3025 volte)
Ho fatto parlare Piasco di energia per una settimana. Non male, anzi decisamente più di quanto mi aspettassi. Ho giocato a fare l'Orson Wells della Val Varaita, ma il mio non è uno scherzo finalizzato al diventare famoso, ne un pesce d'aprile in ritardo. Non è in progetto nessun inceneritore, ma le premesse rimangono: consumiamo energia che fanno altri e facciamo un mucchio d'immondizia che altri “smaltiscono”. Ma l'idea di diventare autonomi sotto questo profilo con un inceneritore non è gradita. Il titolo del post “Not im my back yard” è stato quanto mai azzeccato, infatti come qualcuno ha scritto nei commenti “vogliamo l'uovo, la gallina ed il culo caldo”. Chi fino a qualche giorno fa, a Piasco, parlava di risparmio energetico o di raccolta differenziata veniva da molti etichettato come un fanatico, un hippy in ritardo col '68, un fondamentalista dell'ambiente, uno va contro il progresso. Adesso qualcuno parla dei tumori causati da micro e nano particelle. Ho creato il panico ma forse qualcuno avrà pensato cosa sia meglio fare: a) continuare a fare comodamente come fa e beccarsi una malattia mortalmente moderna e figlia del progresso* b) cambiare registro e fare uno uso razionale dell'energia e di ciò che non può più riutilizzare? Secondo me è già qualcosa, poi quando tutti capiranno che chi fa la raccolta differenziata come si deve, a gennaio sta in casa col maglione e non in t-shirt, beve l'acqua del rubinetto o della fontana e non quella in plastica, sostituisce le lampadine ad incandescenza, spegne le luci e chiude i rubinetti al momento giusto, va in bici, e magari usa anche Linux, TROMBA molto di più, e soprattuto mooolto meglio, degli sfigati che buttano l'erba sfalciata del giardino nella pattumiera e pensano ancora che faccia fighi far le accelerate a vuoto al semaforo e farsi un giro in macchina per rilassarsi, beh... allora a quel punto i problemi si risolveranno da soli; per il momento noi ci godiamo l'esclusiva Mi spiace invece constatare che in una settimana ho solo avuto UNA richiesta di chiarimento (da una persona del '78, grande annata!), mentre molta gente, oltre a non verificare la veridicità del testo che contiene anche degli errori tecnici bestiali, è andata direttamente a rompere le balle a Bergj ed amministratori vari. Cacchio ma prima di andare a far perdere tempo al sindaco, che ha anche altro (molto altro) da fare, telefonatemi, leggete l'albo pretorio, pensate, porca miseria, se un'opera parte a maggio avrà ben avuto una concessione edilizia o ci sarà stata una delibera che la autorizza! Ci si fida un po' troppo di chi da informazioni, di chi le riporta e di chi al bar o al mercato le modifica-ingigantisce-adatta; in un paese all'ottantesimo posto al mondo per la libertà di stampa questo è preoccupante; mi fermo altrimenti ne scrivo un libro. Ah, se qualcuno se ne stesse dimenticando il 4 maggio alla Polivalente si parlerà di energie rinnovabili, risparmio energetico, incentivi pubblici, pannelli solari termici e fotovoltaici e tutte quelle cose tanto care ai talebani dell'ambiente ma anche, come si è visto questa settimana, a quelli che non gradiscono l'idea che in futuro, magari tra 5 o 10 anni si costruisca, qualche inceneritore o centrale a carbone dalle nostri parti. Non si sa mai, alle volte la realtà supera la fantasia. * piccola digressione filosofica sul progresso: il progresso è quella cosa che ci fa rubare il petrolio in Africa e Medio Oriente, così possiamo produrre di tutto il più in fretta possibile con migliaia di morti all'anno sul lavoro, per comprarci una bela macchina potente con cui suicidarci; inoltre grazie al progresso possiamo finalmente bere l'acqua vecchia di tre mesi nella bottiglie di plastica, perché i nostri nonni che la prendevano alla fontana erano dei pirla.
Ciao a tutti con questo articolo (se così si può definire)esordisco anch'io come autore del blog. Ne approfitto di questo mezzo per rendere pubblico un comunicato stampa fatto da alcuni colleghi tedeschi guide di MTB che operano in Valle Maira e che verrà pubblicato su alcune testate estere. L'articolo riguarda la questione dell'asfaltatura e sistemazione della strada dei cannoni (per intenderci quella che dal colle della Capra sopra Valmala porta al colle di Sampeyre percorrendo la cresta tra Valle Varaita e Valle Maira) e di alcune strade di accesso alla stessa. Martedì sera si è infatti svolta una Riunione a S.Anna di Rocca Bruna sulla questione che da tempo era nell'aria e da qui è emerso che le Comunità Montane Valle Varaita e Maira in collaborazione con alcune altre amministrazioni pubbliche hanno intenzione di spendere circa 1.000.000 di € per realizzare quella che loro hanno battezzato "la più alta pista ciclabile d'Europa". Il problema è che l'intervento prevede in teoria l'asfaltatura completa di alcune strade sterrate di accesso alla Strada dei Cannoni (normalmente percorse durante l'anno da molti escursionisti e bikers) e la risistemazione del piano viabile di quest'ultima in modo da renderla accessibile oltre che alle biciclette da corsa anche ai mezzi motorizzati. Ora questa notizia ha avuto poca risonanza sui quotidiani locali, ma sta nascendo una vera protesta in quanto si sta cercando di compiere un vero e proprio scempio della natura e come se non bastasse si sta cercando di mascherare il tutto e farlo apparire agli occhi delle persone come un favore a chi adora immergersi nella natura con la propria 2 ruote!! Vi posso garantire che quest'estate quelle strade le ho percorse più e più volte; li sopra ho incontrato decine di turisti di almeno 2 o 3 nazionalità diverse (oltre ai local naturalmente) e tutti erano entusiasti dei tracciati proprio per la loro condizione di "natura selvaggia". Ora che vi ho introdotto la situazione (spero senza aver creato troppa confusione) allego il comunicato stampa che mi è stato inoltrato e nella speranza che una volta tanto anche qualche amministratore locale si esponga a dirci la propria opinione vi invito a riflettere su quel che sta capitando proprio vicino a "casa nostra".
La strada dei cannoni non deve essere asfaltata!
Propongono di asfaltare la strada ex-militare dei cannoni e si dice che questo progetto “avrà notevole rilievo ed importanza, oltre che per la viabilità del territorio, per il turismo religioso, enogastronomico e ambientale; un’opera che darà certamente un forte contributo alla crescita turistica del territorio…” L’intervento costerà circa 1 milione di Euro, senza contare i costi annuali per la manutenzione.
I mountainbiker dalla Svizzera, rappresentati da Lukas Stöckli e Peter Vogt, che passano da anni parrecchi giorni in Valle Maira vedono le cose totalmente diverse e sono molto preoccupati per questo progetto. Sono convinti che questo progetto non sia un “forte contributo alla crescita turistica” ma al contrario sarà un investimento dannoso e controproducente.
La maggioranza dei turisti che passano alcuni giorni in Valle Maira (vuol dire pernottan-do)sono camminatori e mountainbiker, sopratutto dalla Germania, dalla Svizzera, dall’Austria, dall’Olanda. In valle forse sono circa 20 000 pernottamenti all’anno. Si trovano anche ciclisti da strada che fanno i colli(Colle d’Esischie, Colle dei Morti, Colle Sampeyre). Questi sono prevalentemente Cuneesi e fanno escursioni di un giorno. Per i camminatori e per i mountainbiker una strada asfaltata non fa piacere, di solito loro evitano l’asfalto. In questo contesto scriveno Boggia/Pellegrino nella Guida”La Valle Maira” Ambiente-Cultura-Escursioni”, Edizioni L’Arciere, 2006, pag.146 “La recente asfaltatura della strada che scende dal Colle del Preit nel vallone omonimo ha reso questo itinerario meno interessante dal punto di vista escursionistico” e quest’ itinerario non è più proposto! Ecco. La Strada dei Cannoni è ottimo come percorso mountain bike e molto apprezzato dei biker (parecchi mountainbiker vengono dall’estero in Valle Maira esclusivamente per fare questa strada) ed è anche meta di molti camminatori. Asfaltare la strada dei cannoni sarebbe una forte svalutazione per questi gruppi di turisti(che fanno la maggioranza dei pernottamenti). E per i ciclisti da strada? A prima vista sarebbe un vantaggio per loro ma devono purtroppo pagare questo con un aumento di traffico motorizzato, su questa strada stessa e sulle strade di collegamento come Colle d’Esischie e Sampeyre già adesso frequentati dei ciclisti. Una chiusura della strada dei Cannoni asfaltata per il traffico motorizzato(non sappiamo se questo è previsto) invece sarebbe un vantaggio per loro, ma non per i camminatori e i mountainbiker. Il gruppo dei turisti che fanno tours con mezzi motorizzati è di poco valore per la Valle, sono turisti che fanno in gran parte picnic(con alimenti portati da casa, lasciando spesso rifiuti), non pernottano, inquinano l’ambiente. Non vediamo nè enogastronomia nè rispetto per l’ambiente. Non lasciano soldi in Valle. L’asfaltatura della Strada dei Cannoni e anche di altre strade ancora sterrate attira questo tipo di turisti. Dov’è dunque la crescita turistica per il territorio? Inesistente, al contrario un abbandono della clientela che pernotta sarà la conseguenza. E in più si fanno investimenti considerevoli per produrre questo danno! Assurdo.
Per uno sviluppo di un turismo persistente e sostenibile in Valle Maira si dovrebbero prendere le misure seguenti. I costi sono di sicuro molto minori che asfaltare la strada dei cannoni, ma hanno un effetto positivo per l’economia della valle e per la tutela dell’ambiente.
Chiusura per il traffico motorizzato delle strade sterrate ex-militari: strada dei Cannoni dal Colle della Ciabra al Colle Bicocca; Strada del Altopiano della Gardetta dal Colle del Preit al Colle della Bandia.
Non asfaltare le strade sterrate ex-militari ma garantirne una manutenzione minimale (ripristinare zone franate e dissestate).
Tenere aperte le strade di accesso già asfaltate come sul Colle d’Esischie, sul Colle dei Morti e sul Colle Sampeyre dal 15 maggio al 30 ottobre(per prolungare la stagione turistica) e ripristinare regolarmente la pavimentazione.
Edizione di una carta geografica dei sentieri attendibile, precisa e aggiornata, scala 1:25000, che comprenda tutta la Valle Maira da Busca fino al confine con la Francia.
Lukas Stöckli, Stans, Svizzera, professionista di mountain bike
Peter Dott. Vogt, Zürich, Svizzera, promotore della Valle Maira all’estero
Di cagio (del 21/09/2007 @ 00:12:58 in generale, linkato 2228 volte)
Non è stato uno di quei consigli comunali entusiasmanti e coinvolgenti: pochi i punti all'ordine del giorno, pochi gli spettatori, consiglio breve. Conseguenza: poche smorfie, nessuno assonnato, pochi interventi e dei soliti 3 o 4 più avvezzi ad argomentare (Bergiotti, Battisti, Rosso, Olivero in primis)
Due i punti che mi hanno interessato: L'ipotesi di una piazzetta tra via Umberto e Via M. Del Pozzo, circa di fronte alla piazza Poste - Farmacia (dove abita Frenkiu, per quelli della mia leva ). Si è parlato di come realizzarla, arco, non arco, buco, e se la Regione approverà mai il progetto. L'idea dell'arco proposta dalla minoranza mi piace già di più che la creazione di un “dente”, cioè di un buco tra case contigue che sconvolgerebbe un po' troppo l'aspetto del centro storico, ma io farei diversamente (prevedibile come l'equinozio, ma che Bastian Contrari sarei altrimenti?). L'iniziativa di dotare il centro di Piasco di parcheggi è lodevole, agevola il commercio (che tiene in vita il paese) e chi ha problemi di mobilità con mezzi diversi dall'auto (anche anziani, disabili, e mamme con bambini piccoli fanno la spesa, ricordiamocelo) ma pone un altro problema: il traffico in via Umberto. Visto che via M. Del Pozzo è poco trafficata e sopporta meglio il passaggio di due veicoli in contemporanea non sarebbe opportuno limitare l'accesso al parcheggio solo da questa parte del centro e rendere il passaggio per Via Umberto agibile solo a pedoni e biciclette? Questo limiterebbe il problema di dei veicoli che devono immettersi sulla via centrale (e chi pedala sa che paura fanno i musi delle macchine che sbucano) e consentirebbe di non modificare l'aspetto esteriore dell'edificio, mantenendo i volumi abitativi dove sono (questo deve essere un traguardo da perseguire onde evitare di cementificare altre aree). Boh... magari tecnicamente non sarà realizzabile o come al solito sarò arrivato in ritardo, ma una mia proposta l'ho fatta.
L'altro punto che mi ha interessato è stata la controdeduzione all'osservazione che aveva presentato Alessio Rosso sulla variante al piano regolatore. Infatti per la variante non era prevista nel centro storico l'installazione di panelli solari (termici e fotovoltaici). L'osservazione di Alessio è stata accolta quasi all'unanimità, col solo voto contrario di un consigliere* di maggioranza che si è dichiarato contrario ai pannelli. Adesso guardo se ha la parabola e se la vedo gliela smonto, io sono contrario a questi dischi bianchi che deturpano il paese hi hi hi!
*non dirò mai chi è, ma ai consigli occupa un posto molto citato nella Bibbia ed il diminutivo del suo cognome ricorda una bambola bionda che di recente ha avuto problemi di tossicità
Poi si è parlato di altre modifiche (a Sant'Antonio) ma non ho capito bene riguardo a cosa e dove e tutto è filato liscio.
L'appuntamento è per il 26 settembre
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