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Riassunto personalizzato della serata sulla centale
Di cagio (del 01/10/2009 @ 20:23:54, in NO alla centrale, linkato 8500 volte)
Ieri c'è stata la serata informativa sulla centrale a biomasse che verrà costruita a Rossana. Quello che è ho capito, non sono riuscito a sintetizzare, è questo:
- la centrale è piccola, quindi non necessita della VIA, valutazione impatto ambientale, quindi il comune di Rossana e la Provincia non erano tenuti a coinvolgere i comuni vicini. Da parte nostra avremo dovuto informarci: io e molti miei amici ginnici, leggiamo spesso l'albo pretorio del comune di Piasco, per Rossana, Venasca, Pagno, Verzuolo e Costigliole ci attrezzeremo... Per il momento attiverò un “google alert”, almeno non perderò le notizie più significative
- la centrale potrà solo bruciare legna vergine, non trattata che dovrebbe arrivare da qua vicino fino ad un max di 70 km di raggio
- le emissioni saranno controllate in tempo reale e pubbliche
- non sappiamo quanto facciano male i prodotti delle emissioni, anche se nei limiti di legge
- Rossana ha intenzione di fare un'area industriale a Molino Varaita, per giustificare la centrale mi verrebbe da dire. Ero rimasto che il calore e l'elettricità venivano portati dove ce n'era richiesta, questa volta vogliamo portare le attività dove facciamo la centrale. A Molino Varaita non ci sono servizi di alcun tipo oltre l'acqua calda della centrale, ma mancano totalmente fogne, elettricità, acqua, strade...Il Bruido esonda con una notevole frequenza, specie negli ultimi anni; Varaita è a due passi, con un ponte dalle campate piuttosto strette non esente da rischi di intasamento, anche se la zona “industrializzabile sarà a monte io non starei troppo tranquillo. Se si chiama “molino” è una zona dove c'è acqua.
- Una zona industriale piccolina e ben disagreggata da tutte le altre ci manca proprio: a Piasco siamo specialisti ad approvare aree puntiformi, ne abbiamo dalla Monatera a via Giolitti, dalla ex Wild (l'unico posto sensato), ai Campassi... Se a Rossana avranno la fortuna di avere un ventennio ricco di cemento come l'ultimo nostro magari piantano una fabbrica in Lemma!
- La Benarco sarebbe anche disposta a ripristinare (???) il mulino, o credo più realisticamente a restaurarlo. Peccato non ci abbia pensato prima un agriturismo, pigliava pure dei contributi.
- non starei a commentare la cagata delle serre.
- la centrale aumenterà la temperatura della zona circostante perché emetterà in atmosfera fumi a 40° C. L'ingegnere Tebaldi ieri sera ha tirato fuori un “delta T” di 8 gradi, parlando di atmosfera a 32° C... Forse nel Periodo caldo medioevale, quando la groelandia era verde e colonizzata de Erik il Rosso, a Molino Varaita ci sono stati 32°. Forse. Sicuramente non ci saranno d'inverno quando il vapore emesso finirà in un atmosfera ben sotto il punto il punto di solidificazione dell'acqua. Magari nevicherà come suceddeva ogni tanto a Moretta quando i vapori della Locatelli congelavano in aria ed anziché venire dispersi dal vento si raggruppavano e cadevano al suolo.
- economicamente la centrale sta in piedi solo per via dei certificati verdi, e questo quando si facevano i conti della serva fine serata è stato detto chiaramente. Non c'è nulla di male in questo: il fotovoltaico esiste per i contributi, l'agricoltura di EU ed USA vive di contributi, nessuno metterebbe il grano od il mais se non ci fosse il contributo europeo, e non è un peccato coltivere i cereali. Però è giusto che si sappia che una centrale che emette comunque degli inquinanti non sarebbe economicamente conveniente senza i certificati verdi. Io preferirei che si aumentassero i certificati verdi per le rinnovabili vere, e non dessero a queste.
-la centrale potrebbe essere una risorsa per i boscaioli ed i proprietari di boschi.
- se il prezzo del legname aumenterà la redditività dell'impianto sarà sempre più in discussione, mi fa paura pensare a questo perchè prima di chiudere un impianto si scende sempre a degli strani compromessi. Chi lavora nelle fabbriche sa di cosa parlo. Il prezzo del legname è destinato ad aumentare, cercate sul web: ieri sera si parlava di economicità fino a 65 euro al quintale. Ho trovato conti economici per il trentino che si basano sui 70 euro, parlano di cogenerazione, ma il prezzo della materia prima non cambia, cambia il fatto che se c'è mercato il prezzo sale.
non porterà benifici in termini economici alla collettività, se nonper la creazione di qualche posto di lavoro (pochi) anche se di questi tempi non è male
- il fatto che essiccheranno il cippato e dicono che lo venderebbero a prezzo scontato ai residenti è piuttosto ridicolo perchè nessuno ha caldaie a cippato in zona, e Walter l'ha fatto giustamente e fortemente notare.
- la qualità dell'aria peggiora perché si accende un caldaia supercontrollata che comunque emette fumi, e non se ne spengono altre. Le caldaie grandi hanno senso nei condomini, dove spegni quelle autonome.

Si sono anche dette, a mio avviso un mucchio di stupidaggini sul teleriscaldamento. Tebaldi ha tentato di dirlo, da come mi è parso di capire, ma non ha potuto farlo. Il teleriscaldamento finalizzato alla produzione di energia elettrica è una cagata pazzesca, perchè chi vuole fare corrente la vuole fare anche nei 9 mesi all'anno in cui il riscaldamento non serve. A Brescia sono molto contenti di usare le loro case e le strade come dissipatori di calore delle centrali, specie in luglio... Poi il teleriscaldamento, se non fatto a livello di isolato ha dei costi enormi di impianti e distribuzione, anche dal punto di vista ecologico ed energetico (si spende energia a metterlo in opera).
Avrebbe molto, molto senso progettare delle piccole reti di teleriscaldamento nelle zone ad alta densità abitativa dove installare dei sistemi di microcogenerazione. Esistono in commercio degli impianti a gassificazione con motori a ciclo Otto, sono a buon punto le sperimentazioni con motori Stinger: con questi si riuscirebbe a spegnere diverse caldaie, magari inquinanti o comunque alimentate a fonti fossili, accendendone poche e poco inquinanti. Questi sistemi possono produrre calore quando serve, che è sempre il prodotto principale di qualunque centrale termoelettrica, con una resa del 60 – 70 % e vendere l'elettricità prodotta (15 -20%). Se se ne rompe una o se ci sono dei problemi non sta al freddo tutto il paese, ma solo qualcuno, anche questo non è da sottovalutare.
Anche sulla centrale di Costigliole si sono dette delle boiate, ed il sindaco Rinaudo ha fatto più danni che vantaggi per chi è contrario alla centrale di Molino Varaita: se la centrale a biomasse ha una resa bassa non ha titolo di parlare chi in casa ha una centrale ad olio vegetale in casa. Mi spiego: coltivare il pioppo in Short Rotation Forestry costa in termini energetici 12 – 15 Gjoule ad ettaro, contro una resa di 200 – 250 GJ/ha. Ipotizziamo che per le altre legnose i termini siano simili, ma forse sono anche più favorevoli, in quanto la SRF implica molte lavorazioni (costi energetici) che i boschi non hanno e la legna viene raccolta in anticipo, quindi non si è ancora sviluppata tutta la massa legnosa che c'è in un bosco di 15 anni. Per l'olio ad andare bene siamo a 28 di “spesa” e 120 di “ricavi”
Questo vuol dire che un ettaro di terreno di bosco che va alla centrale Benarco, solo di energia elettrica produce l'equivalente di 60 GJ, se l'impianto di Costigliole arriva all'85% di resa un ettaro a colza rende 78 GJ. Cosa vuol dire? Che con un impianto di essiccazione del cippato, o una serra, la resa in termini di energia ad ettaro sarebbe favorevole alla Benarco. E questi sfruttano dei boschi, cioè dei terreni marginali. Penso se che se Tebaldi avesse avuto tempo per spiegare questo molti costigliolesi si sarebbero incazzati!

Rimango comunque fortemente contrario a questa centrale, ed invito tutti a firmare contro la sua realizzazione, principalmente per il discorso fumi e CO2, e voglio fare una proposta provocatoria a Presidente Boscaiolo presente ieri sera (spero che il Vas abbia un contato di questo signore, molto preparato). Visto che chi fa il suo mestiere ha tutto l'interesse a vendere legna, noi abbiamo tutto l'interesse ad avere dei boschi puliti ma non vogliamo più fumi di quanti ne abbiamo adesso, perché non formula una bella proposta al Comune ed ai cittadini di Piasco? come cooperativa anziché vendere il legname ad un industriale, che alla fine fa il prezzo che vuole quando assorbe certe quantità di prodotto, perché non lo trasformano in calore ed elettricità attraverso microcentrali di cogenerazione? Installano dei piccoli impianti, vendono calore ai piaschesi che risparmiano e si tolgono le caldaie autonome (ormai semi illegali) ed ammortizzano l'impianto con l'elettricità che vendono. Filiera corta, km 0, dal produttore al consumatore. Ma nel mondo che si scalda sempre di più io una centrale che non recupera il calore non la voglio vedere, le alternative ci sono, anche se Tebaldi inveiva contro Pejo e Walter chiedendo loro come farebbero. (scena degna del peggio Bruno Vespa).
Io semplicemente farei qualcosa che funziona meglio. E vorrei che questo lo chiedessero anche i miei amministratori locali, a tutti i livelli. Siccome spesso però non ho un minimo di fiducia in loro, specie in quelli politicizzati voglio spiegare loro una cosa: il buon senso, l'ecologia ed anche due conti sulla convenienza non hanno colore. In USA un nero smilzo “di sinistra” (democratico) ed un bianco muscoloso “di destra” (repubblicano) fanno a gara a chi è più ambientalista. Se un giorno Barak riduce uno sperco il giorno dopo Arnold dice che se i suoi figli stanno più di 5 minuti sotto la doccia spegne il riscaldamento dell'acqua. Per cui se tra una riunione segreta per la doppia comunità montana, un'inaugurazione di una rotonda, una sagra, una telefonata al sottosegretario, una seggiovia con la pista, una xxx col ministro e mille altre cose trovate il tempo per pensare a che mondo lasciare ai figli, magari avrete un futuro. Altrimenti all'inaugurazione della sagra continueranno ad essere presenti solo i vostri parenti e due vecchi dc che hanno bisogno di parlare a Laratore.
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# 1
speriamo di vedere mooooolti e moooolti commenti a questo riassunto.
intanto ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato ieri, che hanno firmato la petizione e che hanno aderito al comitato.

in attesa di opinioni e prossimi passi.
Di  COMITATO VALLE SOSTENIBILE  (inviato il 01/10/2009 @ 21:34:22)
# 2
Ho dovuto gettare la spugna intorno a mezzanotte per via di 30km di viaggio che nn sempre aiutano e quindi ho perso dall'intervento del Presidente del Vas (non so il nome sorry) in poi.

Sul riassunto direi che in generale condivido.

E' saltato fuori se (eh credo proprio di sì) e quanta energia vendono all'Enel?
Ho perso i conti della serva...

Concludo con uno spaccato dei dialoghi (riadattati e tagliati) interessante :P

[Durante la "crociata" ;) contro l'ing della Provincia che parlava della Convenzione di Aarhus]
Sindaco Costigliole: "Mi sento di dire che comunque non è giusto dare tutte le colpe (della poca informazione) alla Provincia.."
Ing. Provincia: "....sì sì conosco il sindaco, ci siam visti in occasione della discussione per la centrale ad olio vegetale di Costigliole..."
Gente dietro di me, quasi ribaltandosi sulla sedia: "Cu l'è ca fan??????"

Eh, meritava di esserci :P
Di  Enrico Allione  (inviato il 02/10/2009 @ 19:13:15)
# 3
Grazie Cagio per questi dettagli tecnici. Mercoledì sera è stato davvero soddisfacente vedere tanta partecipazione alla serata e soprattutto gente che finalmente ha capito che cosa si stia installando in quel di Molino Varaita, anche se a mio avviso ci sono stati un po’ troppo numeri. Era l’obiettivo della serata quello di sensibilizzare. Ammetto la mia ridotta conoscenza a livello tecnico su questa materia, ma non ci vuole una laurea per capire che questo impianto non ha ragione di esistere. Ha un rendimento del 30% quando potrebbe arrivare al 70% sfruttando adeguatamente la parte termica e poi di quei famosi 60 boscaioli della zona se ce ne saranno 4 o 5 che venderanno la legna a Pastorino, va bene, il 90% sarà tutta legna proveniente da fuori e chissà che legna, magari pure trattata chimicamente, altroché biomassa legnosa vergine. Questo impianto ha vantaggi solo per Pastorino e per i fornitori del legno, ma per noi popolo della bassa valle varaita non fa altro che peggiorare il bilancio ambientale, perché non spegne nessuna stufa delle nostre case, anzi ne aggiunge una bella grande. Quando ho provato ad esporre questo problema direttamente a Pastorino, mi ha detto che per ora lui ha pensato al cippatino, conveniente e in grado di ottimizzare le caldaie a cippato (che sono ridottissime tra la popolazione),poi le cose si definiranno man mano. Cavoli se già ora pensandoci su ha elaborato un impianto di questo tipo mi chiedo che cosa realizzerà pensando ancora un po’.
Di fronte all’assenza del sindaco di Rossana non ci sono parole e fa venire tanti dubbi; il tecnico della Provincia personalmente mi ha molto deluso: quando dice che le emissioni di diossine di questo impianto sono pari a zero, mi chiedo in che mondo vive. Quando gli ho chiesto chi ci garantiva la provenienza del legno e la tipologia (biomassa vergine), mi ha detto che sarà tutto certificato con le bolle di trasporto, quando sappiamo tutti che affidabilità abbia questo meccanismo.
Non parliamo poi del signor Rosso, il presidente dei boscaioli, ci mancava solo più quello: è arrivato a dire che quell’impianto ha emissioni come 2 camion, mi chiedo se ci prenda in giro. Tra l’altro ha pure scritto sul sito Targato CN, leggete qui http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=72607&cat_ code
MI RACCOMANDO FIRMATE IL PIU’ POSSIBILE LA PETIZIONE. POTETE CHIEDERE A ROBY MURAGLIA, A ME, A IVO MARGARIA, A WALTER VASSALLO, A TUTTI I COMPONENTI DEL VAS. ALLA SAGRA D’AUTUNNO SAREMO PRESENTI CON UN GAZEBO
Di  Polin (COMITATO VALLE SOSTENIBILE)  (inviato il 02/10/2009 @ 22:52:26)
# 4
Mi collego a ciò che dice Polin riguardo all’intervento del tecnico della provincia, Le nostre perplessità e di conseguenza la nostra ferma opposizione a questa centrale a biomasse sono nate dopo aver letto e riletto proprio i pareri della Provincia ( conferenza dei servizi del 24/06/09) e soprattutto i pareri dell’Arpa che esprimono tutte le criticità presenti in questo tipo di impianto. Cerco di sintetizzarle con un linguaggio semplice perché paroloni difficili ne sono già stati detti tanti. Mi riferisco alla serata, naturalmente.
:
A Molino Varaita verrà accesa un’enorme stufa che potrebbe scaldare 4000 case, ma il calore verrà sprecato e diffuso nell’aria con influenze negative sul clima del nostro territorio .Teniamo presente che questa stufa ci scalderà anche nei mesi di luglio e agosto (se pensiamo all’estate torrida appena passata ci rendiamo forse conto di quanto influirà sulla qualità della nostra vita)

Emissioni inquinanti e polveri sottili: trascrivo il parere dell’Arpa : I BILANCI EMISSIVI DELL’IMPIANTO RISULTANO PESANTEMENTE NEGATIVI E I FLUSSI DI MASSA EMESSI DI GRANDEZZA NON TRACURABILE SOPRATTUTTO PER CIÒ CHE RIGUARDA GLI OSSIDI DI AZOTO.
Considerando inoltre che nella fase di accensione e spegnimento non verranno monitorate le emissioni(la legge non lo richiede),quindi nei momenti più critici( 4 volte all’anno circa)come sarà l’aria che respiriamo? L’intervento ad hoc del presidente del VAS provinciale, in chiusura della serata, ha spiazzato veramente i proponenti dell’impianto .Peccato che era troppo tardi e non si è potuto approfondire.

Sempre nella conferenza dei servizi leggo: IN PRATICA SI DEVE CERCARE UN BILANCIAMENTO AFFINCHÉ LA COLLETTIVITÀ CHE COMUNQUE DEVE PAGARE IL DISAGIO DI UN PEGGIORAMENTO AMBIENTALE , ABBIA IN CAMBIO UN IMPIANTO ENERGETICAMENTE EFFICIENTE ( e questo impianto , energeticamente efficiente, non è)
Ma perché noi dobbiamo pagare il disagio di un peggioramento ambientale?
Se l’impianto non è efficiente è perchè lo si è localizzato nel posto sbagliato e per motivi economici : alla ditta costa troppo renderlo veramente efficiente e quindi ha presentato un progetto che ha ridotti ai minimi termini ( ha avuto la sufficienza… sarà un sei politico?) i requisiti per essere approvato , ma che non garantisce una bilanciamento della qualità ambientale del nostro territorio.

Sempre nella conferenza dei servizi leggo: LE RISORSE PUBBLICHE DOVRANNO ESSERE SPESE PER OTTENERE UN BILANCIAMENTO DEL LIVELLO EMISSIVO (in parole povere
Di  michela o.  (inviato il 03/10/2009 @ 23:06:36)
# 5
Scusate .... ho superato i 1000 caratteri Continua (in parole povere accendiamo una stufa grande e ne spegniamo 4000 piccole)
QUINDI È DOVERE DI TUTTE LE AMMINISTRAZIONI CONTENERE AL MASSIMO LE EMISSIONI.
E invece in questo caso diamo i certificati verdi ( soldi nostri vedi bolletta dell’Enel) a chi propone un impianto di questo tipo?
Non c’è coerenza tra ciò che si scrive e le decisioni che vengono prese , mi pare.
Avrei ancora tante cose da dire, per quanto riguarda la partecipazione , ma non voglio dilungarmi troppo! Ciao.











Di  michela o  (inviato il 03/10/2009 @ 23:13:02)
# 6
Ringrazio molto Cagio (e chi si è accodato a lui) per aver dato un quadro riassuntivo della questione. Questo va un po' ad integrare (nella mia mente incompetente in materia) ciò che ho sentito mercoledì sera in cui a tratti purtroppo non capivo nulla (ma nel complesso è stata proficua). Lodevole la voglia "di chi sa" di mettere a disposizione di altri le proprie conoscenze, in questa realtà così complessa in cui bisognerebbe essere specialisti di tutto per poter capire e farsi un'idea delle cose. Alla fine della fiera, dico: no a QUESTA centrale, poichè il bilancio costi (dato da impatto amb e emissioni) non pareggia con i benefici della collettività, ma solo con quelli della BENARCO. Bene smaltire in loco legname della zona, ma anche questo va fatto con senso. Il fine non giustifica i mezzi! Bene anche appoggiare l'iniziativa privata, se serve, ma questo deve andare a vantaggio di tutti, non solo riempire le tasche del buon Pastorino.
Complimenti complimenti al comitato!! State dando uno splendido esempio di come si può essere cittadini attivi e impegnati: con l'informazione e la sensibilizzazione. In modo chiaro, corretto, trasparente! C'è da imparare, anche pensando allo squallido quadretto del consiglio comunale...di martedì. Il problema non è la divergenza di idee, ma l'arroganza di chi si arrocca sulle proprie posizioni e si rivolge in modo scorretto, maleducato e disdicevole a chi esprime posizioni diverse. E non è questione di diplomazia, ma di CORRETTEZZA.
PROPOSTA: cosa ne dite di un banchetto informativo sulla centrale alla Sagra d'autunno? E' possibile?
Grazie ancora!
Di  Serena Margaria  (inviato il 04/10/2009 @ 12:42:31)
# 7
Ero presente alla serata del 30 settembre del Vas e ho letto il riassunto di Cagio. Mi piacerebbe pubblicarlo tale e quale sul mensile La Strada se lui è d'accordo. Aggiungo una riflessione su democrazia e partecipazione, che su questo caso trovo appropriata: il progetto della centrale venne presentato in una pubblica riunione il 13 giugno 2007 a Rossana, per iniziativa del sindaco Carpani. In quella riunione non c'era contraddittorio (come in quella del Vas) e i presenti non ebbero la possibilità di sentire altro che le voci favorevoli dei proponenti e del Comune. Ma alla riunione erano presenti anche amministratori comunali piaschesi ed era chiaro fin da subito, vista l'ubicazione della centrale, che il problema sarebbe stato dei piaschesi e non tanto dei rossanesi. Da allora sono trascorsi 2 anni e 4 mesi, i proponenti hanno ottenuto le concessioni, ma nessuna istituzione da noi democraticamente eletta, Comune, Comunità montana (forse non lo sapete ma in Cm c'è un assessore all'ambiente retribuito) ha pensato di fare ciò che il Vas ha fatto con molta più fatica, il 30 settembre. Perché non hanno fatto nulla, perché sono rimasti in silenzio per due anni e quattro mesi? Ora che la Benarco ha ottenuto le concessioni è molto più difficile opporsi.
Grazie per l'ospitalità.
Di  Valter Tonda, Brossasco  (inviato il 04/10/2009 @ 15:38:15)
# 8
Riguardo a quanto detto dal sig Valter Tonda,tengo a chiarire come del resto ho gia fatto nella serata del 30-09,che personalmente ho partecipato come amministratore solamente ad una serata,non mi ricordo esattamente in che data,in quel di Rossana dove non erano affatto presenti i proponenti l'impianto ma il responsabile provinciale di Legambiente ing Bertolino che in termini forzatamente generici,non conoscendo nulla dell'impianto in oggetto,dimostro una notevole preoccupazione soprattutto in relazione alla produzione delle cosidette polveri sottili e con il quale avemmo modo di confrontarci.Oltre a me erano presenti come amministratori Riccardo Barberis e Michela Olivero,oltre ad alcuni piaschesi attualmente iscritti al VAS.Ad onor del vero devo dire che erano molti di più i piaschesi che i rossanesi presenti,anche se il totale non superava la trentina di persone. In quell'occasione avemmo garanzie da parte del sindaco di Rossana che ci sarebbero state altre serate informative e un dibattito a cui saremmo stati certamente invitati a partecipare. Invece non avemmo più alcuna notizia sull'evolversi della situazione.Non mi risulta che amministratori piaschesi siano venuti a conoscenza e abbiano partecipato ad altre riunioni sull'argomento.Penso che ora dobbiamo darci da fare come comitato,possibilmente con l'appoggio dell'amministrazione,per contrastare questa iniziativa per tutti i motivi che sono gia stati ampliamente illustrati,ricordandoci che anni fa la mobilitazione di tutta la cittadinanza impedì la realizzazione dell'impianto per il recupero dell'alluminio che si voleva realizzare a Pilone Rocche.Facciamo però attenzione ,e lo dico al sig Tonda,a non trasformare un bell'esempio di partecipazione popolare,a cui necessita un incondizionato appoggio da parte di tutti,in un fazioso scontro politico.
Di  Mauro B.  (inviato il 05/10/2009 @ 02:29:28)
# 9
Quando al termine di un commento si lancia il pericolo di un comportamento che può divenire fazioso, e si invoca il bell’esempio di partecipazione popolare, fa nascere subito dei dubbi.. La partecipazione popolare è cosa ben diversa da una riunione di 30 persone, e qualche amministratore può anche lamentarsi quando si tira in causa il mancato coinvolgimento delle persone che vivono in un territorio, ma l’assemblea con più di 350 persone è proprio a dimostrare quanto si può fare e quanto viene fatto.. ed anche chi non lo fa. Proseguire nell’attività di bloccare la costruzione della centrale è compito di tutti, ma con la consapevolezza degli interessi in campo, alcuni solo politici, altri solo di facciata, ed una corretta informazione su come si è dispiegato fin qui il progetto può dar fastidio a qualcuno ma è più che necessaria, in quanto permette di non ripetere gli errori e stratifica conoscenza sociale. Di ragionamenti e interventi ve ne sono già stati molti, inutile ripetersi, val la pena soffermarsi ancora su un paio di aspetti: Riguardo la partecipazione bisogna annotare come la grave mancanza d’informazione riguardo alla possibile futura centrale non è un dato casuale, la provincia e gli enti preposti si saranno anche comportati a norma di legge affiggendo quanto dovevano e dove dovevano, ma le modalità avevano un unico scopo: celare il maggiormente possibile ogni informazione ed il motivo è presto riscontrabile nel rumore che si alzava in sala nei confronti del progetto. Importante è poi la considerazione che per evitare nuove centrali, o la follia del nucleare che dovremo esser pronti a rigettare a mittente, uno dei noccioli gira attorno ai nostri livelli di consumo: vogliamo meno centrali e meno inquinamento? Consumiamo di meno, ricicliamo di più, adottiamo stili di vita più rispettosi della natura, cerchiamo soluzioni con energie realmente rinnovabili, iniziamo un percorso per scrollarci di dosso questi inquinanti che son realmente il frutto di un sistema economico e sociale Diviene evidente come si separino due campi in modo abbastanza netto, da una parte l’interesse privato, economico, che non comunica e decide sulla testa di tutti, che inquina e ci racconta le favole come fossimo bambini, che ci prospetta un futuro con un territorio inquinato per centinaia di anni e maggior disboscamento, dall’altra parte un interesse pubblico e comunitario, che permette la partecipazione e la comunicazione orizzontale, che propone di ridurre l’inquinamento e si racconta le cose come stanno, che si prospetta un futuro migliore per se e per le generazioni a venire. Faziosi no, ma di parte si, e speriamo che la scelta di molti divenga l’interesse pubblico e comunitario, in modo che si riesca a bloccare questa opera anche in presenza di tutte le autorizzazioni che per legge può ottenere
Di  gianluca, piasco  (inviato il 05/10/2009 @ 12:53:45)
# 10
L'unica arma che ho come cittadino è quella di mettere una firma anti-centrale,
qualcuno però,può dirmi dove si raccolgono queste firme?...magari lo avete già scritto ma in mezzo a questo marasma di commenti mi sono perso....Grazie
Di  Nicola 4  (inviato il 05/10/2009 @ 14:39:31)
# 11
Anch'io sono stata soddisfatta dell'affluenza alla serata, ma penso che la strada sia ancora lunga! secondo il mio parere, visto che ormai i permessi, i certificati verdi ecc sono già stati rilasciati, occorre puntare alla mancata comunicazione e partecipazione popolare appellandoci alla legge! non ricordo il nome (sorry). infatti non penso che la serata di due anni fa fosse 'informazione'infatti non erano nemmeno presenti le parti in causa (sig. Pastorino); inoltre, leggendo la conferenza dei servizi si può vedere come l'arpa stessa sia sempre stata dubbiosa sul fatto che la popolazione dovesse avere un riscontro positivo in'cambio' del disagio ambientale creato dalla centrale. Quindi cerchiamo di trovare 'un cavillo' che ci permetta di fermarla o quantomeno di modificarla a nostro vantaggio. firmate TUTTIIIIII!
Di  cristina r.  (inviato il 05/10/2009 @ 16:42:13)
# 12
SCRIVO IN GRASSETTO COSì TUTTI VEDONO!! :D

LE FIRME VENGONO RACCOLTE NEI NEGOZI A PIASCO- CREDO QUASI TUTTI- E DAI COMPONENTI DEL COMITATO (TRA CUI ROBY MURAGLIA, POLIN, IVO MARGARIA, WALTER VASSALLO)

CI SARA' POI UN GAZZEBO ALLA SAGRA D'AUTUNNO (PER RISPONDERE A SERENA) DOVE SPIEGHEREMO ULTERIORMENTE I NOSTRI DUBBI E RACCOGLIEREMO LE FIRME!

Di  COMITATO VALLE SOSTENIBILE  (inviato il 05/10/2009 @ 17:22:08)
# 13
Provo a mettere giù qualche considerazione/proposta in merito alla serata informativa sulla centrale a biomasse, premesso che non ho potuto presenziare fino alla fine causa distanza rientro e successiva mattinata di lavoro.
Mi ha stupito non poco sentire il proponente inventarsi svariate e azzardate soluzioni per giustificare la centrale e tentare di alzarne il penoso rendimento elettrico: dall'area industriale da rilocalizzare presso il sito quale potenziale acquirente di calore (altra preziosa risorsa suolo che se ne va!), alle serre riscaldate..., all'utilizzo del calore per essiccare cippato; mi è sorta una domanda che non ho avuto modo, per ragioni di tempo, di porre: dobbiamo produrre ex novo altro calore (da combustione, che non è mai un processo così innocuo come si vuol far credere) per essiccare, quando in ambito provinciale esite un mare di calore residuo industriale buttato letteralmente via? (conosco al proposito diverse situazioni). Una risposta per me ovvia è che dalle nostre parti c'è una (volutamente?) scarsa capacità programmatoria, incapace di perseguire le soluzioni migliori e meno impattanti quali un efficace risparmio energetico da impianti già esistenti. Questa è la vera e intelligente strada da battere, con la verifica delle disponibilità di calore e la promozione di accordi produttori/utilizzatori. In seconda battuta: non è vero che i cascami di legno, almeno quelli di piccola media taglia, debbano per forza essere bruciati "senno' vanno sprecati": oggi i suoli coltivati più o meno intensivamente sono sempre più carenti di sostanza organica, insomma serve materiale organico per ripristinare livelli accettabili di humus nel suolo, il che significherebbe anche (per quanto qualcuno la sera del dibattito abbia affermato il contrario) permettere al suolo di riprendersi una funzione fondamentale, quella di fissare notevoli quantitativi di carbonio sottraendoli di fatto all'atmosfera (in altre parole meno anidride carbonica che provoca effetto serra). Dunque i cascami possono produrre in alternativa humus (basterebbe dotarsi di cippatrici idonee "comunitarie" e letteralmente distribuire il cippato sul suolo (tale tecnica è nota e utilzzata con buoni risultati in Canada e anche in Francia). Questo eviterebbe molto inquinamento, compreso quello legato alla abitudine (da abbandonare!) di bruciare, a mo' di falo', rami e cascami vari (spesso l'aria delle zone pedemontane è appestata a causa di questa pessima pratica).
Infine il miglior calore per utilizzi a bassa temperatura è quello semplicemente "trasferito" da fonti già esistenti (pompe di calore) o direttamente sfruttando l'energia solare (gli essicatori solari esistono e funzionano)
Certo queste proposte vanno ad infrangersi contro lo scoglio... dei certificati verdi, che a mio avviso andrebbero decisamente ridimensionati a favor
Di  Gianfranco Peano  (inviato il 05/10/2009 @ 22:33:37)
# 14
Ho notato che a causa lieve sforamento n.ro caratteri il testo risulta incompleto e quindi lo riprendo e chiudo: ....a favore dei cosiddetti "certificati bianchi" o titoli di efficienza energetica, molto più proficui per la salute nostra e del pianeta.
Da parte mia il massimo sostegno alle iniziative del comitato
Gianfranco Peano
Legambiente Cuneo
Di  Gianfranco Peano  (inviato il 05/10/2009 @ 22:42:50)
# 15
A CAGIO/solo oggi leggo il riassunto della serata, e condivido la esposizione e un po' meno i commenti.Rispondo solamente alla domanda provocatoria.
La proposta della ooperativa ALPIFOREST esposta in vari convegni a partire da Villar San Constanzo nel lontano novembre 2007 con presenza di amministratori di CM , sindaci e l'intervento dell'assessore Regionale Taricco, ripresa in varie altre occasioni, non ultimo in occasione della ultima fiera della meccanzzazione di Savigliano dove circa duecento spettatori hanno partecipato al convegno "le Foreste del Piemonte Petrolio verde per lo sviluppo" con varie autorità intervenute,Sindaco assessori regionali e provinciali e non ultimo il convegno alla fiera di Saluzzo, e quindi ben nota e divulgata. Lo stesso Targatoci più volte a ripreso le nostre tesi, come pure La Guida e altri giornali locali.
La tesi è di una semplicità disarmante.
1) il legno proveniente da una gestione sostenibile delle nostre foreste (le piante nascono –crescono – muoiono) può essere utilizzata all’80% solo per un fine utile, essere bruciata
2) Gli apparati in assoluto allo stato dell’arte più efficienti allo scopo sia per rendimento (oltre 90%) che per emissioni ampiamente nelle norme sono le caldaie a Cippato per uso termico con potenze da 20KW a parecchi MW, con preferenza agli impianti medio-piccoli
3) La produzione elettrica è proponibile in modo vantaggioso solo in presenza di consumi termici elevati per rendere efficiente il processo od in alterativa in grandi impianti le cui efficienze raggiungono valori ottimali (oltre 40%)
4) In assoluto la soluzione peggiore in ogni caso è NON FARE NULLA come si è fatto negli ultimi 80 anni e i disastri sono sotto gli occhi di tutti

Per eventuali integrazioni e informazioni vi rimandiamo al nostro sito www.alpiforest.it
Di  Mario Rosso  (inviato il 06/10/2009 @ 08:52:21)
# 16
cosa si intende per i disastri sono sotto gli occhi di tutti???
Di  Paulignoo  (inviato il 06/10/2009 @ 17:37:28)
# 17
Nei vari articoli sulla centrale sono stati fatti molti numeri, mi permetto di aggiungerne alcuni:
- PORTATA MASSIMA DEI FUMI 31.700 Nm3(normal metro cubo)/h, TEMPERATURA 160°C cioè un enorme quadrato di 31,7 Km per lato, alto 1 m che prima si trova alla temperatura di 15,4°C (temperatura media annua città di Cuneo) e che in un’ora circa raggiunge la temperatura di 160°C. !
Non sembra impossibile pensare che inserendo uno scambiatore (un grosso termosifone!) alla base del camino si potrebbe ridurre questa temperatura fino a 80°/100°C in questo modo si potrebbe avere dell’acqua calda a costo energetico pari A ZERO! Inoltre si scalderebbe metà aria;
- CONDENSATORE: 18.000 Nm3/h:
cioè un enorme quadrato di 18 Km per lato alto un metro che prima si trova alla temperatura di 15,4°C e che un’ora dopo si trova a circa 42°C.
Anche qui utilizzando un condensatore ad acqua si potrebbe recuperare il calore che altrimenti viene disperso in atmosfera.

QUESTIONE TELERISCALDAMENTO!
Se si recuperasse il calore come sopra suggerito, non penso ci dovrebbero essere grosse difficoltà per realizzare il teleriscaldamento, tenendo conto che nemmeno la localizzazione della centrale dovrebbe essere un problema, infatti, con le nuove tecnologie, si calcola una dispersione di un grado al KM; tutti sappiamo che nelle vicinanze ci sono delle strutture e che devono essere riscaldate: piscina, Bitron, Ceros. non dovremmo nemmeno aspettare la messa in opera delle serre! O della fabbrica di marmellata di castagne!)

OSSIGENO PRESENTE NEI FUMI: 13%
Sembrerebbe una bella cosa, ma non lo è! La combustione è una reazione chimica, è una “rapida ossidazione” di un combustibile che si trova alla temperatura opportuna. Per bruciare 1 kg di legna servono circa 2,5 Nm3 di aria così facendo si avrebbe una percentuale di ossigeno nei fumi pari a zero (aria stechiometrica ossia dell’aria chimicamente necessaria alla combustione)
Vale a dire :3.244Kg/h per 2,5 Nm3 =8.110Nm3
In questa caldaia viene utilizzata una quantità quadrupla di aria rispetto a quella stecchiometricamente necessaria!!!
Ricapitoliamo! Ciò significa che vengono scaldati 31.700Nm3 di aria, se ne utilizza ¼, è vero che per avere una combustione completa se ne usa in pratica una quantità almeno doppia di quella stechiometrica (8.110 x 2 = 16.220) ma in questo caso la quantità è maggiore e di molto, ci sono circa 15.500 m3 in più! A cosa serviranno noi ci chiediamo, semplice, a diluire le polveri (non vedere il fumo nero) cioè NOX, CO2, DIOSSINA etc…
Il concetto è semplice: in una tazzina da caffè metto 10 grammi di zucchero, se lo trovo troppo dolce, posso raddoppiare la quantità di caffè! (intanto a noi cittadini fanno comprare le auto euro 5 e mettere le caldaiette a condensazione!).
A questo punt
Di  Fabrizio R.  (inviato il 08/10/2009 @ 16:50:20)
# 18
vi chiedo scuso ma ho superato i 1.000 caratA questo punto non si ritiene che i fumi che fuoriescono dalla centrale possano essere pari a quelli di due camion come sostiene l’ingegner Rosso!!!
CONCLUDENDO:
con la centrale così realizzata si avrà:
- una quantità di calore in atmosfera tra camino e condensatore enorme (povera neve!), tutto per una produzione di MW limitata. Tutto ciò apporta alle popolazioni locali, e parlo al plurale perché includo TUTTI i paesi limitrofi, anche Rossana ( i rossanesi credo siano convinti che l’aria circoli solo a senso unico, cioè a valle, ma non penso sia proprio così);
- una danno alla popolazione locale dovuta anche ai fumi! (anche quelli dei camion che transiteranno per le strade, visto che per i rossanesi non ci sono problemi perché non si suggerisce di farli transitare per la Colletta, almeno un piccolo problema potremmo risolverlo!).
Mi sembra che dopo questa analisi ci sia solo un soggetto veramente avvantaggiato dalla centrale: la BENARCO!
Ciao a tutti FIRMATEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
teri.
Di  Fabrizio R.  (inviato il 08/10/2009 @ 16:52:46)
# 19
ecco alcuni punti in cui è possibile firmare la petizione:
BAR DEL CENTRO
BAR COFFEE
COOPERATIVA CASOLARE
TABACCHERIA PIASCO
TABACCHERIA S'ANTONIO
PAOLETTI MOTO
SALUMERIA BERTAINA
ALIMENTARI MURAGLIA
MACELLERIA BERTAINA
PANETTEIRIA ZAMPERLIN
PANETTERIA CAVALLO
PANETTERIA DEMARIA
LA CREMERIA
Di  COMITATO VALLE SOSTENIBILE  (inviato il 08/10/2009 @ 20:15:27)
# 20
Grande Fabrizio. Hai davvero reso bene l'idea. Grazie per questi tuoi esempi pratici che senza troppi tecnicismi fanno bene capire come questa centrale che potrebbe essere utile diventa solo uno spreco e fa solo bene alla Benarco, all'Alpiforest e ai grandi produttori di legname a 70 km da noi
Di  Polin (Paolo Carpani)  (inviato il 08/10/2009 @ 23:10:35)
# 21
Ero presente alla serata di mercoledì 30 settembre.
E’ la prima volta che partecipo sulla zona ad un dibattito del genere e mi ha colpito l'altissimo livello di partecipazione (sia quantitativo, si di vero interesse attivo al problema).
Mi è saltato però all'occhio, dopo pochi minuti, quello che secondo me è un ostacolo essenziale: manca la partecipazione dei giovani (dai 14 ai 20 anni), manca la partecipazione di coloro che da domani vivranno appieno questo problema.
Anche se sono a piena conoscenza, perché ne faccio parte e mi scontro con loro quotidianamente, che i giovani sono difficili da coinvolgere e sensibilizzare, credo che sia proprio in quella fascia d’età che risiedono tante energie e idee, utili se si vogliono raggiungere, o almeno provare a raggiungere, obbiettivi e risultati più grandi.
Sono difficili ma essenziali.
Ieri sera ad Annozero una ragazza di 14 anni, Cecilia Sala, in due minuti di intervento (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-32b1 79a6-6c7d-44ae-9c61-d49536864c85.html?p=0) ha dato il messaggio più forte e diretto dell’intera trasmissione.
Da parte mia, nel mio piccolo, parlerò dell’incontro e di questa centrale (portando anche quanto scritto da Cagio e tutto ciò che riesco a reperire sull’argomento) ai 30 giovani (il più “vecchio” ha 23 anni!), membri dell’Associazione Culturale Topinabò, di cui sono presidente.
Ci riuniamo giovedì 15, cercherò di attivare una discussione sull’argomento per vedere se c’è la volontà di assumere una posizione, vedrò le reazioni che avranno i miei amici (e soci).
Se saranno d’accordo, si potrebbe poi anche organizzare un incontro con il Comitato, avere maggiori informazioni e magari tirare fuori, insieme, delle idee per coinvolgere gli altri “assopiti” giovani valligiani.
Comunque l’importante è che, visto l’inizio, si continui la battaglia, ma ricordandosi sempre che, come disse Oscar Wilde, «Niente è come la giovinezza. Gli uomini di mezza età sono sotto ipoteca della vita, i vecchi si trovano nel suo ripostiglio. Ma i giovani sono i Signori della Vita.». Spero di aver reso l’idea. Grazie. Ciao.
Di  Fabio Conterno  (inviato il 09/10/2009 @ 15:45:11)
# 22
A una persona speciale, intelligente, altruista, sensibile, disponibile, ottima cuoca, chi non ha assaggiato le torte, i biscotti e le sue pizze, beh ha perso molto!
A una persona per la quale "la poltrona" è stata meno importante della sua onestà ed integrità morale.
A IVETA.
Continua così, tu hai ragione chi ha torto marcio sono altri.
Grazie per tutto ciò che hai fatto anche per me.
Con immenso affetto tua cognata Gemma A.
Di  Gemma Anghilante  (inviato il 02/11/2009 @ 18:35:36)
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