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I furbetti del voto utile
Di beppe.olivero (del 13/03/2010 @ 16:57:03, in Politica, linkato 2192 volte)


Ora che li abbiamo incontrati e sappiamo chi sono quelli del Movimento a 5 Stelle la prima impressione,almeno per i candidati della lista provinciale, è che
ci troviamo di fronte a persone normali che in politica possono sembrare “dilettanti allo sbaraglio”, tanto sono lontani dallo stereotipo dell'uomo politico italiano stile “So tutto Io” degli ultimi decenni.
 
La percezione, all'inizio, disorienta un po' tanto siamo abituati alla (finta) democrazia delegativa che in Italia ci ha portato alla situazione di oggi. I “professionisti” della politica è vero, in campagna elettorale, sanno fare ben di più. Tutti slogan e certezze rassicurano le “pecorelle smarrite” con i loro programmi fatti sempre di più: più lavoro, più salute, più educazione, ecc.ecc. In campagna elettorale, sembra quasi una parola d'ordine tra i politici di mestiere, guai ad essere pessimisti oppure semplicemente realisti.
Peccato che, appena superato lo scoglio dell'urna, tutti o quasi tutti si dimenticano delle promesse fatte. I contatti con gli elettori diventano sporadici o superflui.
La “delega” a governare li fa chiudere nei palazzi, sordi alle istanze della gente specie quando queste si vanno a scontrare con gli interessi delle “famiglie potenti” che si sono impossessate di tutti (o quasi) i partiti.

L'alternativa di Davide Bono e di Piemonte 5 stelle richiede innanzitutto uno sforzo culturale. Occorre passare da un modello di democrazia delegativa ad uno di democrazia partecipativa dove ognuno, nella propria sfera di competenze ed interessi, si occupa o meglio si preoccupa di migliorare il mondo intorno a se.

Non esistono alternative se vogliamo costruire un futuro migliore.
Il modello lo abbiamo già sperimentato a Piasco, negli ultimi anni, in campo ambientale o in quello sportivo-ricreativo. Associazioni e gruppi di cittadini, collaborando con l'assessore o l'amministratore di riferimento, hanno fatto fare dei passi avanti alla nostra comunità.
La filosofia politica alla base del Movimento a 5 stelle ora la conosciamo. In due parole l'ha riassunta Fabrizio Ghirardi di Alba quando ha fatto cenno all'ideologia della Decrescita Felice di Maurizio Pallante.

Il sito dedicato la riassume così: La decrescita è la consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio. In quest'ottica, capite bene, che la contrapposizione politica con gli schieramenti dominanti (ma anche, purtroppo, con la cultura) è fortissima.

Un esempio? Il problema energia.
La ricetta degli schieramenti politici dominanti è pressoché uguale. Puntare sulle biomasse (Bresso) oppure sul nucleare (Cota) per produrre più energia in modo alternativo alle fonti fossili. Gli effetti collaterali, naturalmente, sono minimizzati o nascosti in ossequio al grande business che si va a creare. Bono ed il Movimento di Beppe Grillo propongono invece il risparmio energetico, la riqualificazione energetica degli edifici, l'autoproduzione di energia con il sole, l'acqua , il vento sicuramente anche con le biomasse a patto che sia fatto in modo sensato e sostenibile.

Utopie? Forse, peccato che sia già un modello sperimentato con successo da anni in Germania ed Austria. Gli effetti collaterali: una ricaduta in termini di occupazione onesta e dignitosa incredibile in questi tempi di crisi ed un grosso passo avanti nella battaglia per un ambiente più pulito e sano in cui vivere Mi fermo qui augurandomi che altri proseguano ed integrino il discorso sul nostro blog.

Concludo, invece, riportando una lettera pubblicata sul Corriere di Saluzzo che riassume in modo esemplare il dubbio riscontrato in tanti cittadini sull'opportunità di dare il proprio voto ad uno schieramento che, se va bene, arriverà a percentuali ad una cifra eleggendo pochi candidati, virus della democrazia partecipativa, nel Consiglio Regionale.

I furbetti del "voto utile" La correttezza dell’informazione non è propriamente uno dei punti di forza della democrazia italiana. Ma sotto le elezioni, da qualche tempo a questa parte, tutti diventano dei signori, nella premura di garantire a TUTTI i candidati lo stesso spazio a disposizione. A TUTTI?
Beh, no, forse non proprio a tutti... diciamo ai rappresentanti dei due più grandi partiti, dei due osannati Monoliti della politica italiana, e alle rispettive coalizioni.
La cosiddetta “par condicio” è dovuta a loro, che, grazie agli enormi poteri economici che rappresentano e li sponsorizzano (notoriamente legati anche giornali e televisioni), monopolizzano il mercato e detengono il primato delle preferenze. Poi, ci sono anche altre liste, certo, ma... lasciate perdere, ci dicono neanche troppo tra le righe i mezzi d’informazione: votate i Monoliti, tanto vincerà uno di loro.
E i Monoliti godono. Da anni, da decenni (anche se sono nati dopo, hanno ereditato solide ceneri dai loro predecessori) fondano il loro consenso proprio sul “voto utile”, sulla finta democraticità delle campagne elettorali, dove di fatto può vincere solo chi detiene già un’ampia fetta di potere, perché degli altri non si parlerà praticamente nulla.
E i due Colossi, pur cantandosele sonoramente in campagna elettorale per mettere in mostra le differenze, diventano di fatto sempre più simili, in modo che sia sempre garantita una continuità al sistema italiano, con tutti i suoi annessi e connessi che tutti ormai dovremmo conoscere. Insomma, alle elezioni, di fatto, “possiamo cambiar tutto, a patto che si lasci tutto come era”. A meno che... a meno che i cittadini Italiani non comincino, uno dopo l’altro, a guardarsi intorno, valutando TUTTI i programmi, visionando TUTTI i candidati, e non solo quelli che si riferiscono ai Monoliti.
E inizino, sempre in maggior numero, ad assumersi la fatica e la responsabilità di informarsi personalmente, e non solo tramite i Grandi Giornali e le Grandi Televisioni. Perché quella del “voto utile” è una grandissima stupidaggine, che può esistere solo in grazia di un sistema d’informazione malato e dell’assuefazione degli elettori. Che devono rivendicare, proprio attraverso il voto, la loro vera libertà, che è quella non di scegliere quello che si ritiene “il male minore”, ma la lista che veramente, fra tutte, li rappresenta meglio. Una libertà che, se si vogliono veramente cambiare le cose, deve avere il coraggio di rischiare.
Giorgio Perino
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# 1
PER CHI FOSSE INTERESSATO INOLTRO LE RISPOSTE CHE HO RICEVUTO DAL MOVIMENTO 5 STELLE IN MERITO AD ALCUNE DOMANDE CHE HO POSTO LORO

Ufficio Stampa MOVIMENTO 5 STELLE PIEMONTE
apaolocarpani@gmail.com

data22 marzo 2010 12.45
oggettoRe: ALCUNE DOMANDE SUL VOSTRO IMPEGNO IN REGIONE



ciao,
ecco alcune nostre risposte.
Le questioni che poni meriterebbero però di essere approfondite con molta più calma perchè molto importanti.

ciao e grazie

Fabio Martina - Ufficio Stampa




Il giorno 18 marzo 2010 16.40, Paolo Carpani ha scritto:



Mi presento, sono Paolo Carpani, ho 30 anni ed abito a Piasco (CN). Venerdì 12 marzo ho partecipato alla serata presso la sala polivalente del mio paese, in cui avete presentato la vostra lista per le prossime elezioni regionali.
Vorrei farvi alcune domande in merito al Vostro impegno in ambito regionale:



1. Visto che sono un pendolare e viaggio tutti i giorni in treno da Savigliano a Torino, quali sono le vostre proposte per migliorare la situazione dei treni regionali che è davvero un disastro?

La nostra idea di incentivazione e miglioramento del trasporto pubblico e' quella di efficienti linee ad alta frequenza (stile metropolitana) tra i capoluoghi piemontesi e i principali centri tra di essi. Il tutto integrato con un altrettanto efficace e ad alta frequenza rete di trasporti pubblici locali. Gli spostamenti in regione devono diventare semplici ed economici per favorire il lavoro. Il tutto con un'attenzione alle tecnologie a basse o nulle emissioni per il trasporto pubblico.


2. Quali i vostri progetti in termini di infrastrutture regionali?

Siamo per l'incentivazione della filiera corta e dei prodotti a Km.0 affinchè a viaggiare non siano le merci. Ciò favorirebbe sia la qualità dei prodotti che il lavoro locale, i piccoli produttori e artigiani.


3. Quali politiche a sostegno della famiglia e degli anziani con pensioni minime intendete adottare?

Tra le nostre priorità c'è quella di implementare l'assistenza domiciliare di tipo infermieristico e medico (es. l'ADI), e aiutare maggiormente le famiglie con anziani o pazienti cronici, con sgravi fiscali.
Per dare immediata risposta ad alcune difficoltà delle famiglie proponiamo ad esempio di valorizzare la domiciliarità che si è rivelata preziosa come soluzione dei bisogni sociali (come l'assistenza agli anziani) ed educativi (nidi in famiglia) sia a livello di costi che di soluzioni, con l'impegno di provare a risolvere il problema del vuoto normativo per il contratto di lavoro di questo settore che la legge Biagi non prevede.


4. Qual è il vostro orientamento in merito alle unioni omosessuali, all’aborto e all’eutanas
Di  Polin  (inviato il 22/03/2010 @ 13:11:34)
# 2
4. Qual è il vostro orientamento in merito alle unioni omosessuali, all’aborto e all’eutanasia?

Siamo per il rispetto della singola persona, categorizzare in gruppi è molto pericoloso, è questo che crea razzismo, omofobia e sofferenza. Lo Stato deve garantire a tutti la possibilità di realizzare pienamente la propria personalità e il proprio stile di vita fin tanto che ciò non danneggia gli altri, senza privilegiare un sistema di valori rispetto ad un altro. E' necessario regolamentare in qualche modo le unioni di fatto, anche omosessuali.
Sarebbe bello che ci fosse tolleranza e la scuola, se sostenuta con adeguata formazione e progetti, potrebbe fare tantissimo in questo senso, basti pensare alla peer education per combattere il bullismo, che comunque è un fenomeno sociale di accanimento del più forte contro il diverso.
Le scelte che portano una persona a scegliere l'aborto o l'eutanasia sono talmente individuali e personali che credo nessuno di noi abbia il diritto di poter decidere. La legge sull'aborto è ancora oggi validissima perchè prevede di portare la persona dopo un percorso di accompagnamento a prendere la scelta giusta elaborando la situazione in maniera molto profonda e consapevole, non sicuramente alla leggera come superficialmente si può pensare.
Per l'eutanasia potrebbe valere lo stesso principio.


5. Quali strategie proponete per arginare la disoccupazione?

E' necessario oltre che economicamente conveniente investire da subito nelle energie rinnovabili, nel risparmio energetico e nella corretta gestione dei rifiuti. Azioni simili in Germania hanno prodotto negli ultimi anni 750.000 posti di lavoro, agendo oltretutto da volano per l’economia, la ricerca, lo sviluppo tecnologico.
La nostra economia è in crisi anche per via del fatto che le posizioni di responsabilità, sia pubbliche che private, vengono spesso assegnate per raccomandazione invece che per merito: il sistema politico, con corruzione e sprechi, impone costi aggiuntivi pesanti su tutti. Eliminando queste due storture è possibile perlomeno ottenere migliori prodotti e servizi e più posti di lavoro dalle aziende e dalle strutture pubbliche che già esistono, senza spendere di più.


6. Leggendo il Vostro programma, ho visto che intendete abolire il valore legale dei titoli di studio. Potete spiegarmi meglio che cosa intendete?

Oggi tutte le lauree hanno lo stesso peso sia che tu ti sia laureato alla Bocconi di Milano o all'ultima università sotto casa mia. Ma poi ai concorsi, grazie al (a causa del) valore legale dei titoli di studio ti capiterà di essere sorpassato da chi ha preso 110 in una università “meno prestigiosa” mentre tu che hai sgobbato per un 108 alla Bocconi meriteresti sicuramente di vincere. Togliendo il valore legale gli stude
Di  Polin  (inviato il 22/03/2010 @ 13:13:43)
# 3
Togliendo il valore legale gli studenti cominceranno a pretendere che le università dove studiano siano organizzate bene, abbiano professori validi, laboratori, aule moderne, ecc. affinchè la Laurea che prenderanno sia davvero riconosciuta per meriti “acquisiti sul campo”. Questo metterà in competizione le università che faranno di tutto per migliorare l’offerta formativa.
Di  Polin  (inviato il 22/03/2010 @ 20:01:03)
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