La svolta epocale in materia smaltimento rifiuti che stiamo vivendo in questi giorni a Piasco con il passaggio alla raccolta porta a porta ( scelta di cui sono veramente grato all’amministrazione ed al nostro “mitico” assessore Luca Pittavino), la prima reazione che sta suscitando in tutti i cittadini di buona volontà è una maggior consapevolezza della “rumenta” che ogni giorno produciamo. Differenziare e riciclare in modo virtuoso, indubbiamente, è già un grosso passo avanti, perché non scarica vigliaccamente in casa d’altri il pericolo di una discarica o di un inceneritore. La questione di fondo però, secondo me,rimane un’altra: se vogliamo un futuro veramente più sostenibile e vivibile dobbiamo, innanzitutto, produrre meno rifiuti e consumare di meno. Come fare però? Ormai le logiche di mercato ed il sistema economico impongono determinate scelte e stili di vita. Mettendo in campo un po’ di buon senso e tanta buona volontà, però, possiamo pian piano cambiare la realtà che ci circonda, magari guardando alle esperienze positive che nascono da altre parti. Una di queste è stata attuata recentemente dal Comune di Beinette e sta ottenendo, pare, un successo clamoroso.
Si tratta della Casetta dell’Acqua, una fontana pubblica che eroga acqua dell’acquedotto comunale depurata con un sistema evoluto di filtri e rilasciata in tre modi: naturale a temperatura ambiente, naturale refrigerata e refrigerata gassata, addizionata cioè di CO2.
Guardate quicosa ci ha scritto in proposito l’assessore ai Lavori Pubblici di Beinette Valerio Garelli.
Il Vas sezione di Piasco, in questi giorni, ha presentato ufficialmente all’amministrazione comunale la richiesta di valutare l’opportunità di installare un impianto simile a Piasco.
Oltre ad una riduzione drastica nella produzione di rifiuti la casetta dell’Acqua costituirebbe pure un risparmio nella spesa mensile di ogni famiglia (anche nel caso l’amministrazione comunale decidesse di erogarla a prezzi “sostenibili” pari a qualche centesimo di euro a litro), elemento da non trascurare in tempi di vacche sempre più magre per tutti (o quasi).
L’acqua del Sindaco che, tra l’altro, da’ la possibilità di realizzare in casa in modo economico bibite naturali, ottimi surrogati di coca-cola, aranciata, limonata ecc.ecc, unita al distributore di latte crudo, i detersivi alla spina che già sono realtà nel nostro paese mi sembrano dei notevoli passi avanti verso un mondo più sostenibile. Cosa ne pensate??
Ho telefonato al consorzio CSEA per avere informazioni sulla quantità di bottiglie che sono raccolte a Piasco e mi hanno detto che l'incidenza di quelli che chiamano CPL ovvero Contenitori Per Liquidi è dal 45 al 50%. Perciò se dalle quasi 60000 tonnellate all'anno (dati 2009 http://www.consorziosea.it/2009.pdf)di rifiuti plastica raccolti ci impegnassimo a utilizzare detersivi alla spina e casetta dell'acqua ci sarebbero 270000/30000 tonnellate all'anno in meno di plastica da smaltire. Oltre al portafoglio anche l'ambiente rigrazierebbe.
Di
walter vassallo
(inviato il 22/11/2010 @ 11:30:13)
# 2
Beppe lo sa come la penso in merito..è sicuramente una gran bella proposta ovviamente c'è sempre solo un problema..so che a Beinette l'hanno fatta e come costo iniziale per la struttura e l'avvio del servizio hanno speso 25mila euro..non son proprio briciole..cmq vedremo se un'altr'anno è possibile farlo..sicuramente l'idea è ottima pertanto si farà di tutto per trovare risorse utili a finanziare tale scopo..
Di
Luca Pittavino
(inviato il 23/11/2010 @ 19:10:49)
# 3
Io non sono favorevole al distributore gratis. Per più ragioni: innanzitutto i costi che il Comune dovrebbe sostenere, solo a favore di chi non beve già l'acqua del rubinetto o della fontana; poi siccome l'acqua ha un valore eviterei il gratis per contrastarne lo spreco. Inoltre per assurdo il comune quasi ne avrebbe un doppio svantaggio economico, e su questo bisogna riflettere e fare delle proposte serie, in quanto andrebbe a ridursi la frazione di plastica della raccolta rifiuti che: 1 mi pare venga pagata, 2 contribuisce a tenere alta la percentuale di differenziata. So bene che è assurdo ma se vogliamo che l'ecologia diventi un must dobbiamo continuare a dimostrare che è conveniente nel breve periodo, finché non sarà più radicata nella testa della gente. Al prezzo di 5 cent al litro, il distributore, per essere accettabile, dovrebbe “vendere” 600 litri di acqua al giorno, non è impossibile ma non è poca. Magari a questi dubbi c'è già chi ha risposto però ritengo vadano chiariti, altrimenti si rischia che una cosa buona e giusta non venga compresa :(
Di
-Cagio-
(inviato il 24/11/2010 @ 09:55:18)
# 4
Trovo interessante l'iniziativa del comune di Beinette, ma visto che durante il poco tempo libero se possibile preferisco fare altro che partire con le bottiglie alla ricerca dell'acqua più buona di quella del rubinetto, dalla metà di agosto ho montato un piccolo rubinetto a fianco del miscelatore del lavello della cucina collegato a un filtro che purifica l'acqua potabile da cloro, odori, sapori sgradevoli.La durata della cartuccia filtro è di 6 mesi oppure 6000 lt di acqua filtrata. Costo dell'operazione circa 160 euro, la confezione da tre filtri di ricambio costa 115 euro e dura quindi un anno e mezzo, oppure 18000 litri di acqua. La nostra famiglia usa quest'acqua per tutto ciò che è alimentare, bollitura pasta, the ecc. Con l'aggiunta di un gasatore a cartuccia del costo di circa 80 euro abbiamo anche l'acqua gasata. Il costo di ogni litro di acqua filtrata è di circa 6 millesimi di euro al litro e la puoi usare per fare tutto ciò che è alimentare. tutto questo risparmiando corse e sopratutto 8000 bottiglie di plastica. Quindi ben venga il distributore comunale , ma volendo con un piccolo investimento iniziale si può avere tutto questo direttamente sul lavello della cucina.
Di
Ivo Margaria
(inviato il 24/11/2010 @ 21:31:34)
# 5
Oggi ero in Valle Pesio con i ragazzi dello sci club ed al ritorno siamo passati da Beinette per prelevare un pò di acqua da questa casetta. C'era la coda che, però, si è smaltita velocemente in quanto ogni persona non può prelevare più di 6 litri per volta. Durante l'attesa ho "intervistato" la gente che prendeva l'acqua. Sono tutti entusiasti dell'iniziativa e mi hanno assicurato che a tutte le ore del giorno c'è qualcuno che tira acqua. Il prelievo medio giornaliero si aggira sui 1500 litri, un'enormità se si pensa che Beinette è grande come Piasco. Il Comune, per il momento, non fa pagare nulla e sta pensando di ammortizzare i costi installando dei pannelli pubblicitari nell'area della Fontana che, in effetti, è diventato il posto più frequentato del paese. Io, di principio, sono d'accordo con Cagio che propone di far pagare qualcosa all'utente. Con questi numeri, capite, che pochissimi centesimi a litro costituiscono già un buon introito nelle casse comunali, senza gravare sulle famiglie come un impianto domestico. Non sarebbe male nemmeno prevedere un costo minore per i cittadini piaschesi rispetto ai forestieri.....
Di
beppe olivero
(inviato il 24/11/2010 @ 22:36:41)
# 6
penso anch'io sia un'ottima idea e sono d'accordo sul pagare l'acqua che è un bene di tutti e quindi prezioso e da preservare ciao
Di
Cristina R-
(inviato il 29/11/2010 @ 22:06:49)
# 7
Acqua, niente miracoli "Le caraffe col filtro sono inutili o dannose" Inchiesta a Torino: troppo sodio e potassio L'esposto degli industriali delle minerali ha fatto partire gli accertamenti SARAH MARTINENGHI TORINO - Promettono di eliminare sostanze nocive, come calcare, metalli e cloro, e di migliorare la qualità dell'acqua di rubinetto. In poco tempo le caraffe filtranti sono diventate, anche in Italia, le principali concorrenti delle acque minerali. Ma un esposto in procura, firmato non a caso da Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua (la federazione delle industrie delle acque minerali) e inviato un paio di mesi fa al procuratore Raffaele Guariniello, sosteneva il contrario: l'acqua di tre caraffe (Brita, Auchan e Viviverde), dopo il passaggio nei filtri a carboni attivi, diventerebbe "non più potabile", "depauperata di elementi nutritivi", contaminata con la "presenza di corpi estranei". Per questo la procura di Torino aveva aperto un'inchiesta, ipotizzando i reati di commercio di sostanze alimentari nocive per la salute e frode, e affidato l'incarico di analizzare l'acqua filtrata a Ivo Pavan, docente dell'Università di Torino. I risultati sono arrivati: la conclusione, secondo il consulente, è che le caraffe filtranti non migliorano l'acqua del rubinetto, già "perfetta" così com'è. Anzi, per certi versi la peggiorano, e possono diventare rischiose se quell'acqua viene bevuta da persone affette da patologie come diabete, ipertensione o cardiopatie. Nel migliore dei casi sono comunque "inutili". Guariniello ha subito scritto al Ministero della Salute e all'Istituto Superiore di Sanità per segnalare le criticità riscontrate. "Il primo problema riguarda la durezza dell'acqua, ovvero la quantità di calcio e magnesio: dopo il trattamento i valori si abbassano notevolmente. Dopo 120 ore di utilizzo del filtro addirittura si azzerano" spiegano in procura. Vero è che nelle avvertenze delle caraffe è scritto che non devono essere usate con acque che hanno durezza inferiore ai 19 gradi francesi, altrimenti si perdono i sali minerali. Dalle analisi risulta che al posto di calcio e magnesio, vengono introdotti nell'acqua sodio e potassio con valori superiori ai limiti, (diventando così pericolosa per chi ha patologie). Compaiono elementi di cui prima non c'era traccia, come l'ammonio, o l'argento, che serve per abbassare la carica batterica. L'acqua risulta poi inacidita: "il ph iniziale (per legge compreso tra valori di 6,5 e 9,5) era 7,65 - spiegano in procura - dopo il passaggio in una caraffa risulta 6, e 5,92 al termine del filtro". Insomma per la procura "quest'acqua, se fosse pubblica, sarebbe dichiarata "non potabile"". Risulta anche, secondo il consulente "un buon abbattimento della carica batterica", che tende però a risalire con l'uso. L'azienda tedesca Brita, che da 45 anni produce solo caraf
L'azienda tedesca Brita, che da 45 anni produce solo caraffe filtranti (ne ha vendute 300 milioni, di cui un milione e mezzo in Italia dal 2007), controbatte: "Abbiamo le certificazioni di due ministeri della salute (tedesco e austriaco). Non dichiariamo che l'acqua è pura, ma che è filtrata, perché trattiene alcune sostanze e ne rilascia altre consentite dalla legge sulle bevande. Sulle avvertenze scriviamo quale acqua usare, e di consultare il medico se si hanno problemi di salute". [Fonte: http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/2011/05/11/news/acqu a_niente_miracoli_le_caraffe_col_filtro_sono_inutili_o_danno se-16068977/]
anche secondo me non è necessaria la spesa di una casetta per l'acqua. L'acqua del rubinetto di casa nostra è buona, la beviamo da sempre. Da 3 anni, abbiamo acquistato il gasatore, così evitiamo di acquistare le bottiglie di acqua gasata. Per i detersivi, sono stata la prima cliente di Giancarlo ad acquistare detersivo alla spina, va benissimo e utilizzo 2 soli flaconi in tutto l'anno (uno per la lavatrice, uno per i pavimenti). La raccolta differenziata va bene (anzi benissimo ) ma occorre diminuire gli imballaggi già in fase di acquisto. Viva l'Italia, viva gli Italiani!
Cara Anna, approfitto del tuo scritto per ringraziare tutti i piaschesi che in questi trè anni si sono recati nel mio negozio per i detersivi alla spina, per quel che mi riguarda è stato dopo le iniziali difficoltà, è stata una grande esperienza.Ora, a fine giugno cesserò l'attività per raggiunto pensionamento, ma posso assicurare tutti che i detersivi continueranno ad assere venduti a Piasco da luglio presso la coop. Il Casolare.Mi auguro che molte più persone decidano di passare all'Eco detersivo. Ne vale la pena.
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