apr22ven
Date da bere agli assetati (purché abbiano la carta di credito)
Nei giorni in cui il Governo Italiano, sempre più disorientato, sta cercando di “stoppare” i referendum del 12-13 giugno apportando modifiche, probabilmente “temporanee”, ai decreti legislativi su acqua e nucleare mi sembra giusto tornare a ribadire sul nostro nostro blog lo scenario che si andrebbe a realizzare in Italia con la privatizzazione dell’acqua.
Recentemente “AltroConsumo” ha pubblicato un articolo di Diego Parasole Riccardo Pifferi che descrive con efficace ironia cause ed effetti della corsa all'oro blu.
Eccolo:
Date da bere agli assetati (purché abbiano la carta di credito)
È primavera, stagione della rinascita, della vitalità. Marzo è pazzerello col suo carattere instabile, un po’ variabile, che un giorno decide che piove, un giorno che c’è il sole: chissà per quanto tempo ancora sarà MARZO a deciderlo, e non qualche multinazionale che si è comprata anche le nuvole.
È già successo che una multinazionale si sia comprata tutta l’acqua di un paese: quella dei laghi, dei fiumi… anche l’acqua piovana. Voi direte: “Ma dove l’hai letto? Su Topolino? E chi è che l’ha comprata? Paperon de Paperoni?”. E invece sì, è successo qualche anno fa in Bolivia, a Cochabamba, dove anche i contadini più poveri dovevano pagare persino l’acqua piovana. Poi, dopo una rivolta popolare, l’acqua è tornata un bene comune, pubblico, ma ci sono continuamente tentativi di rendere privata una cosa così indispensabile.
L’acqua è il business del futuro. Ormai è quotata in borsa e un investitore che ha fatto “un buco nell’acqua” è uno che sta facendo un sacco di soldi. Sì, perché qualcuno, quell’acqua, primo o poi, la comprerà. E al prezzo che decideranno loro. Con conseguenze non proprio piacevoli.
Per esempio, in Gran Bretagna, quando Margaret Thatcher decise di affidare l’acqua ai privati, due milioni di famiglie si trovarono a non avere i soldi per pagarsi le bollette. Poi dicono che gli inglesi si lavano poco e non hanno neanche il bidet! Per forza, con quel che costa lavarsi!
E anche qui in Italia, nelle città dove l’acqua è stata privatizzata, ci sono dei problemi. Come a Latina, dove sono arrivate anche bollette da due o tremila euro. Ci sono anziani che han visto la bolletta e han detto: “Tremila euro di acqua? Mi suicido con gas che costa meno!”.
Se continua così come finiremo?
“Ciao! Dove vai?”
“Vado in tintoria, a ritirare mio marito!”
“ Anche tu lo lavi a secco?”
“Eh, sì: eran tre settimane che lo smacchiavo in casa, ma ormai… era così conciato che l’ho portato in tintoria!”.
Oppure, per risparmiare acqua, in famiglia faremo la doccia solo quando si mangia la pasta: uno cucina, l’altro si insapona. Poi il primo scola e l’altro si sciacqua. Irrigare il giardino sarà fantascienza. Niente alberi, niente ombra: i giardini avranno solo piante grasse. E i sette nani in canottiera per il caldo. Quando qualcuno avrà un mancamento, per strada, sentiremo:
“Presto, un bicchiere d’acqua!”
“Ma sei matto?!Dagli due schiaffoni e speriamo bene!!”
La gente andrà a Lourdes… ma più che altro per bere gratis. E ogni volta che ci riuscirà, dirà: “Miracolo!”. E anche andare in bagno sarà un problema: lo sciacquone rappresenta il 30-40% di acqua che consumiamo, 10-15 litri ogni volta. E quando l’acqua costerà troppo… Useremo la cassettina del gatto, col gatto che ci guarderà un po’ seccato perché useremo il suo water… Ma non è niente rispetto a come ci guarderà quando cominceremo a lavarci come lui: slinguazzandoci le ascelle.
Cosa possiamo fare per non arrivare a questo? Anche se nessuno ne parla – e chi dovrebbe farlo continua a tenere ostinatamente l’“acqua in bocca” – dobbiamo assolutamente andare a votare SI’, quando ci sarà il referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
Poi, se anche questo sarà inutile… Smetteremo di lavarci e organizzeremo un grande sciopero. Come quelli dei metalmeccanici degli anni Settanta. Con una differenza: loro scioperavano incrociando le braccia, noi, smetteremo di lavarci per due settimane, andremo in comune con le braccia alzate e faremo sentire la voce delle nostre ascelle. Combatteremo la privatizzazione con l’unica arma biologica ed eco sostenibile allo stesso tempo.
Ricordatevi: l’acqua è come l’amore, ti rendi conto di quant’è importante quando non ce l’hai più!!
Lo sbando del Governo centrale e dei suoi componenti (che hanno una fifa blu) di perdere il cadreghino, se non peggio, è ormai conclamata. E' più che mai necessario resistere localmente per un nuovo risorgimento nazionale, l'Italia ancora esiste, anche se si fa di tutto per "affondarla"! A questo però devono soprattutto credere gli amministratori locali che subiscono e sempre più subiranno gli effetti dissennati di una politica ormai inesistente. L'acqua pubblica è libertà, la libertà nasce dalla resistenza ad ogni regime: politico od economico. "Resistenza"non deve essere la ricorrenza di un giorno - 25 aprile - ma una goccia conquistata tutti giorni per non soccombere alla strapotenza, all'ignoranza e al degrado di ogni genere.
Di
Ω Alessio
(inviato il 22/04/2011 @ 15:11:42)
Cari/e, come tutti/e saprete è notizia delle ultime ore la possibile scelta del governo di agire nei confronti del referendum per l'acqua come già ha fatto con il nucleare e di aggirare così la volontà popolare. Che vuol dire? Che probabilmente si proverà a fare una "leggina" sull'acqua e il servizio idrico. Ma quale differenza c'è con il nucleare? La differenza sta nel fatto che per l'acqua è molto più difficile “venire incontro” alle nostre richieste visto che chiediamo la fuoriuscita dell'acqua dal mercato.
Per questo la strategia sarà quella di creare una cortina fumogena, di confondere le acque e i cittadini e poter dire che non c'è più bisogno dei referendum. Ovvero non c'è più bisogno che gli italiani dicano la loro rispetto a questioni vitali. Si calpesta la richiesta di esprimersi in prima persona e partecipare al di là dell'urna. Si concretizza quello che andiamo dicendo da tempo: si scrive acqua, si legge democrazia.
E' necessario essere all'altezza dell'attacco che ci stanno portando e, per questo, dobbiamo chiamare alla mobilitazione tutto il popolo dell'acqua che, al di là di facili retoriche, possa affermare l'importanza della nostra battaglia ma, ancor di più, della difesa degli spazi di agibilità democratica e politica. A questo punto, raccolti pareri tra telefonate e mail che ci sono arrivate ininterrotte già da ieri sera, facciamo una serie di proposte per l'attivazione e la comunicazione:
- nei prossimi giorni produrremo un appello da far firmare a cittadini, associazioni, sindacati ed enti locali, oltre che ad esponenti della cultura, del mondo accademico e della politica, in difesa dei beni comuni e dell'espressione democratica nel nostro paese; - da Martedì 26 a Giovedì 28 attiviamo un azione di pressione tramite l'invio di mail a tutti i parlamentari dal titolo “Non provate a toccare i referendum”; - convochiamo per Venerdì 29, di fronte alle prefetture di tutta Italia, manifestazioni comunicative e includenti per l'acqua bene comune, in difesa dello svolgimento dei referendum e la libertà dei cittadini di partecipare alla vita pubblica di questo paese. - In ultimo, dopo il 1° Maggio, diamo vita ad azioni di visibilità con le bandiere dell'acqua presso i monumenti storici delle nostre città.
Su queste proposte attendiamo contributi e commenti entro 24 ore, in modo tale da poter rendere operative tutte le comunicazioni.
-- Segreteria Comitato Referendario 2 Sì per l'Acqua Bene Comune Via di S. Ambrogio n.4 - 00186 Roma Tel. 06/97615507 Fax 06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00; e-mail: segreteria@acquabenecomune.org Sito web: www.acquabenecomune.org
Di
walter
(inviato il 23/04/2011 @ 03:43:40)
NON TOCCATECI I REFERENDUM Sono destituite di ogni fondamento le dichiarazioni, prima del ministro Romani e poi del sottosegretario Saglia, secondo i quali basterebbe una modifica del decreto Ronchi con l'introduzione di una authority nazionale di regolazione del settore idrico per bloccare i due referendum per l'Acqua Pubblica. La completezza e complessità dei due quesiti proposti dal Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua, rendono completamente impossibile cogliere la volontà espressa dai promotori e dai firmatari dei due referendum con un simile provvedimento legislativo. Ciò senza contare che i tempi per il doppio passaggio parlamentare e la successiva pronuncia del settore referendum della Corte di Cassazione non consentono assolutamente una pronuncia entro la data del voto. Quindi i referendum sull'Acqua, ma anche quello sul nucleare, ci saranno sicuramente nelle date stabilite del 12 e 13 giugno 2011. Chiaramente i fautori del no o dell'astensione hanno voluto con questo iniziare la campagna elettorale approfittando della loro posizione dominante per convincere i cittadini della inutilità del voto referendario in quanto il governo si starebbe muovendo nel senso giusto. Con questo hanno finalmente dimostrato pubblicamente quanto temano la libera espressione del voto degli italiani. Al contrario i Comitati Referendari per i due Sì all'Acqua Bene Comune sanno che i cittadini sono in grado di valutare e decidere e che parteciperanno al voto dando completa attuazione al nostro motto: SI SCRIVE ACQUA, SI LEGGE DEMOCRAZIA. Il Comitato di Cuneo parteciperà alla fiaccolata della Liberazione del 24 aprile e sarà presente con un proprio banchetto informativo in piazza Virginio, durante il concerto della BandaBardò.
Di
oreste
(inviato il 23/04/2011 @ 15:41:27)
leggo dalla gazzetta di Saluzzo: Venerdì 20 alle ore 21 in Salita al castello, nell'antico palazzo comunale, salita castello, convegno su "Energia nucleare, opportunità o rischio inacettabile?". Interverranno:Carlo Roggero presidente di Ecotermica, Maurizio Pallante, Giovanni Tricerri, sindaco di Trino. .
Di
ausilia
(inviato il 19/05/2011 @ 20:43:12)
Tutto sarà trasmesso in direwtta su streaming sul sito www.tekla.tv dando la possibilità di interagire in diretta da tutta Italia.Penso che sia una serata da non perdere.
Di
ausilia
(inviato il 19/05/2011 @ 20:47:25)
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