apr06lun
D'inverno la neve.... in primavera la pioggia
Di cagio (del 06/04/2009 @ 00:27:23, in generale, linkato 2202 volte)
Sembra che il ritorno delle stagioni, o
almeno delle ultime due ci stia mettendo non poco in difficoltà.
Così ad ogni evento climatico i Comuni devono affrontare delle
crisi, i Vigili del Fuoco intervengono a ritmo continuo, la
protezione civile allerta, i volontari intervengono... e soprattutto,
tutti assieme si assiste impotenti alla volontà della natura.Ma se
le nevicate di quest'inverno avevano dell'eccezionale non si può
dire lo stesso delle piogge che mettono a dura prova i nostri
territori. E non possiamo nemmeno sperare che la situazione cambi,
visto che con il riscaldamento globale si prevede che nelle nostre
aree gli eventi alluvionali andranno aumentando di frequenza ed
intesità.
Cosa potrà fare chi sarà chiamato ad
amministrare nei prossimi anni per cercare di contenere i danni? Non
è facile, e come spesso accade quando si ha a che fare con la
natura, non è facile da digerire, perché spesso impopolare. Io che
sono andato in tv, sono laureato e tutti mi conoscono*
posso giocarmi un
po' della mia popolarità per affermare alcuni punti:
la pulizia dei
fiumi e dei rii laterali è di primaria importanza per la
prevenzione delle alluvioni ma a patto che venga fatta con criterio.
Un torrente senza anse, isolotti e vegetazione non è in grado di
rallentare la velocità dell'acqua.
La vegetazione
del fiume e dei torrenti va controllata, vanno estirpate anche
dalla prossimità degli argini le piante con apparati radicali poco
resistenti, in particolare i pioppi ma anche le robinie non fanno
certo del bene alla salute del sistema. Vanno invece preservati gli
ontani, le querce e le piante autoctone nate da seme, che negli
ultimi eventi hanno fermato molti tronchi che arrivavano da monte.
Ed è meglio se sono le piante degli isolotti a fermare il legname
che i ponti.
Come accade
più a valle, in tutta la pianura padana, è necessario prevedere,
direi in ogni comune, delle zone di laminazione, dove i torrenti
possano esondare senza fare danni, allagando quelle zone agricole
che già storicamente avevano meno valore (“lo lì l'è na
gravera” non è un complimento parlando di fondi rustici). Per
questo la Regione ha già realizzato degli studi mi pare, e cercando
sul catasto si individuerebbero facilmente le zone adatte, che
spesso sono demaniali. Certo, c'è il rischio di avere qualche
grana, ma nessuno può pretendere di avere i terreni in Varaita e di
non essere allagato ogni tanto; sarebbe come mettere i kiwi a
Fontanelle e pretendere che non gelino.
Bisogna
riuscire a limitare l'acqua che finisce nei torrenti, altrimenti
finiamo come a Genova, dove ad un temporale corrisponde un
alluvione. Le superfici in grado di fare da spugna per le piogge
sono diminuite moltissimo, e la tendenza non è a smettere. Allora
una soluzione potrebbe essere imporre a chi costruisce su un terreno
che prima era agricolo di utilizzare il più possibile
pavimentazioni drenanti, prevedere delle vasche di raccolta delle
acque piovane (che si potrebbero poi utilizzare per irrigazione di
orti, lavaggio veicoli, toilette). Oppure una bella moratoria
provinciale su certi tipi di costruzioni evitabili (residenziale
quando nel raggio di 10 km esistono edifici recuperabili al momento
vuoti, idem per l'artigianale quando non legato all'ampliamento di
una attività esistente...)
Per il momento
iniziamo a ringraziare la Regione che ha destinato dei fondi per
ricostruire gli argini del Varaita dove sono stati distrutti l'estate
scorsa, ma non illudiamoci che massi ciclopici e gabbionate diano in
grado di contenere l'acqua. Bisogna che ci mettiamo in gioco e
pensiamo a soluzioni che arrivino da monte, in tutti i sensi.
*citazione, di autore che non cito
acqua;
alluvioni;
argini;
piogge;
prevenzione;
varaita;
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CagiOrson Wells (7%) Diego alla serata “L’Espaci de l’ambient” (6%) IL PROGRESSO DELL' ACQUA (46%) RIFIUTI ZERO (4%) Fate bollire l'acqua (25%) Arriva la “Casa dell’Acqua” a Costigliole! (38%)
Finalmente! Condivido dalla A alla Z ciò che hai detto ! Ne ho sentite tante in questi giorni !Tutti danno consigli , fanno critiche o proposte, ma è la prima volta che “quoto in toto” come dite voi giovani. Io non ho la tua preparazione in materia ,ma con un pizzico di saggezza antica ( la mia età forse me lo permette) e i ricordi legati ad un’esperienza fatta nella scuola in cui ho insegnato per molti anni ( progetto “Adottiamo il Varaita “)mi son permessa di esprimere di fronte al fiume esondato ciò che penso delle gabbionate e dei frutteti lungo il fiume. Non ti dico le occhiatacce di alcuni contadini presenti. Chissà se i cambiamenti climatici e le calamità naturali conseguenti ci faranno recuperare un po’ di quella saggezza antica che ci permetterà di capire che ciò che si ruba al fiume, il fiume prima o poi se lo riprende, che l’acqua va dove deve andare, che le gabbionate non risolvono il problema, ma lo spostano più a valle . Un esperto del nostro progetto aveva definito l’argine come un atto prettamente egoistico , perché l’acqua compressa tra gli argini acquista molta più potenza e il più delle volte sfoga la sua furia a valle. Spero vivamente che le Amministrazioni future , coadiuvate dalle Protezioni civili si facciano carico di questo enorme problema e intervengano in modo oculato avvalendosi dei consigli di chi è esperto nel campo.
Di
michela o.
(inviato il 06/04/2009 @ 06:18:28)
Anche io condivido la tua analisi. In un altro 3D avevo parlato della cippatrice come possibilità di recupero scarti di potatura e ramaglie del sottobosco, per cui anche delle ramaglie che ci sono lungo i fiumi.
Aggiungerei che però il lavoro come viene fatto a valle, deve essere fatto anche a monte, altrimenti rischiamo di tenere pulito quaggiù e poi vederci arrivare addosso i tronchi da lassù.
Ma di questo non può farsi carico un singolo Comune, deve esserci un progetto di insieme di più Comuni, meglio ancora se coordinato dalla Regione e Provincia.
Di
anna 76
(inviato il 06/04/2009 @ 17:19:01)
leggo sempre con molto interesse il blog e fa veramente ben sperare tutto questo interesse da parte di giovani piaschesi sulle varie problematiche del nostro paesello. Tutto questo mi porta a pensare e a sperare che viste le prossime elezioni comunali possa nascere veramente qualcosa di nuovo e di innovativo. Forza ragazzi e ragazze! I tempi son maturi!
Di
ausilia
(inviato il 06/04/2009 @ 18:34:54)
dal momento che "Le superfici in grado di fare da spugna per le piogge sono diminuite moltissimo, e la tendenza non è a smettere" invito i lettori di questo blog a visitare http://www.stopalconsumoditerritorio.it e guardare questo video dedicato alla nostra provincia. http://vimeo.com/2748759
Di
walter
(inviato il 07/04/2009 @ 23:10:20)
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