Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.
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Di Marta (del 27/10/2010 @ 23:37:09 in Politica, linkato 2626 volte)
Se vuoi dire NO:
- alla guerra convenzionale e preventiva come strumento di risoluzione dei conflitti tra i popoli (art. 11 della Costituzione Italiana);
- allo scambio guerra / lavoro / occupazione / risorse;
- alla ricerca, alla produzione, al commercio e all’accumulo di armi;
- all’aumento costante delle spese militari e dei bilanci militari, che hanno raggiunto 1.250 miliardi di dollari nel mondo e che in Italia sono in continua crescita;
- al modello di difesa armato che paga militari professionisti, veri e propri mercenari della guerra da impiegare al di fuori dei confini nazionali nelle cosiddette “missioni militari di pace” il cui vero obiettivo è tutelare e rafforzare gli interessi economici dominanti;
- allo scandaloso divario tra Nord e Sud del mondo, che il Nord continua ad alimentare con la sua supremazia culturale, scientifica ed economica e con lo strapotere militare; non lavorando per gli impegni formalmente assunti, tra i quali gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sottoscritti nel 2000 da tutti i 189 membri ONU (eliminare la povertà, la fame e la disparità tra i sessi, combattere il degrado ambientale, assicurare a tutti l’accesso all’educazione, alle cure sanitarie e all’acqua entro il 2015).
Se vuoi dire SI’:
- al cambiamento del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento;
- ad una riduzione progressiva delle spese militari;
- all’approvazione di una legge per l’opzione fiscale con la possibilità di finanziare la pace anziché la guerra;
- ad una Difesa Popolare Nonviolenta.
Scegli la Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) che:
- difende le relazioni umane presenti su un territorio;
- mantiene i diritti umani, sociali ed economici per tutta la popolazione;
- organizza un sistema istituzionale per fare tutto ciò con la nonviolenza.
La DPN ha acquisito le basi giuridiche per la creazione di istituzioni, modelli ed esperienze alternative alla difesa militare.
Esiste in materia un’ampia letteratura internazionale con studi e ricerche di alto valore giuridico.
La DPN cresce e si sperimenta nelle pratiche di lotte territoriali che possono rappresentare esperienze di difesa popolare di base.
La sperimentazione attuale può portare con azioni civili non armate e nonviolente alla nascita dei Corpi Civili di Pace.
Alcuni esempi si possono ritrovare nelle PBI (Peace Brigades International), i Volontari di Pace in Medio Oriente, i Caschi Bianchi, i Berretti Bianchi e le forme di cooperazione decentrata su progetti di difesa dei diritti umani.
Storicamente la DPN ha sperimentazioni autorevoli come quelle di Gandhi in India, dei numerosi casi di resistenza nonviolenta contro l’occupazione nazifascista, delle lotte contro la repressione nei paesi del blocco sovietico senza ricorrere alle armi, dei movimenti di opposizione agli euromissili, delle lotte contro le servitù e le basi militari (alcuni esempi: Larzac in Francia, La Maddalena in Sardegna, le Murge in Puglia).
Aderisci alla campagna 2010 di obiezione di coscienza alle spese militari
Può dichiararsi Obiettore/Obiettrice qualsiasi persona maggiorenne, anche senza reddito, che vuole aderire per proprie convinzioni ad una riduzione delle spese militari in Italia ed impegnarsi per la costruzione di un modello di difesa nonviolento e non armato.
Per saperne di più e scaricare il modulo di adesione visita il sito:
www.osmdpn.it
Di cagio (del 25/11/2009 @ 18:31:43 in Politica, linkato 3188 volte)
Ricevo e molto volentieri pubblico questa lettera di Maurilio Paseri, in riferimento al mio post del 20 ottobre "quattro euro e mezzo"
Mi scuso con l'autore per i tempi, non proprio tempestivi, della pubblicazione; in ogni caso quanto scrive non ha scadenza e rimarrà attuale ancora per un bel po'.
Sono felice che il blog sia seguito e partecipato anche fuori Piasco. Leggo con molto ritardo l’intervento di Cagio sulla vicenda Dovetta – Centro di Isasca.Devo dire che apprezzo molto il lavoro che fate sul blog, che è diventato un grande contenitore di discussione democratica e veramente partecipata.Non è vero che non esiste più, a mio modo di vedere, partecipazione civica e il dibattito, solo che non funzionano più le formule classiche come convegni, riunioni politiche ma strumenti come il vostro.Venendo all’articolo in questione devo però dire, in tutta franchezza, che con condivido la parte finale, dove si indicano tutti i Consiglieri della Comunità Montana (ormai ex) come “corresponsabili nella vicenda o quanto meno “silenti”.Così non è stato perché: * ho personalmente firmato un documento, con il gruppo di minoranza, che chiedeva al Consiglio di riunirsi per decidere di costituirsi “parte civile” nel processo; la cosa sarebbe stata fondamentale proprio per recuperare, nel caso di sentenza definitiva, l’eventuale danno subito dall’Ente; * la maggioranza non ha aderito alla richiesta e l’argomento non è stato nemmeno messo all’ordine del giorno; * ancora ad aprile Dovetta è andato in Consiglio a richiedere di nuovo la fiducia, che è stata concessa dai Consiglieri di maggioranza; il nostro gruppo non solo ha votato contro ma ha fatto mettere a verbale che, non essendo più all’epoca Dovetta Consigliere, la cosa non era per noi legittima; * in questi ultimi anni più volte con interpellanze abbiamo sollevato il caso di Isasca (ed anche tante altre questioni), che non dobbiamo dimenticarci, non si limita alla sola vicenda penale ma riguarda la costruzione di un complesso costato 2 milioni di Euro, più le attrezzature, e che adesso è un contenitore vuoto di cui nessuno sa cosa fare; di questo grande flop qualcuno dovrà rispondere politicamente o no ? ricordiamoci che Matteodo ha condiviso in pieno tutto il percorso politico di Dovetta (lo avete chiamato “eminenza grigia” e mi pare perfetto, adesso sarà il nuovo Vice-Presidente della Comunità Montana del Viso, buona fortuna); * due anni fa il nostro gruppo di minoranza aveva convocato una riunione pubblica a Brossasco, con la presenza di Bruna Sibille( allora Assessore Regionale) per porre il problema di come gestire (in positivo) la situazione e venire incontro alle giuste istanze degli artigiani della Valle; venimmo, di fatto, indicati da Matteodo e C. come distruttori dell’immagine della Val Varaita.... * tutte queste, ed altre cose, non sono state quasi riportate dalla stampa locale ed in particolare dal Corriere di Saluzzo che, quasi tutte le settimane, ci propinava la foto di Dovetta con relative “odi”.Ho voluto riportare questi fatti perché qualcuno in questi anni ha provato a portare avanti un opposizione, molte volte costruttiva, in Comunità Montana; il tutto forse con non grandi risultati, ma vi assicuro che non è stata cosa facile.Per onore di cronaca i Consiglieri di Piasco (tutti, maggioranza e minoranza) dell’ultima quinquennio sono sempre stati schierati con il duo Dovetta/Matteodo; liberi ognuno di prendere le proprie decisioni ma, anche, di condividere le responsabilità politiche della gestione. Saluti.Maurilio Paseri - Melle
Michela ne aveva parlato http://blog.piasco.net/dblog/articolo.asp?articolo=234 in occasione della visita di Paul Connett a Cuneo il 3 febbraio ma era necessario ampliare il discorso a seguito della foto al cassonetto fatta da Alessio http://blog.piasco.net/dblog/articolo.asp?articolo=243
Il principale teorico e sostenitore della strategia rifiuti zero è il professor Paul Connett , che negli ultimi mesi ha partecipato a moltissimi convegni e seminari in tutta la penisola per diffondere le sue idee e sensibilizzare le amministrazioni sull’opportunità di un cambiamento.
Il professore statunitense ha illustrato i passaggi salienti della sua teoria, che si basa sulla concreta differenziazione (porta a porta) dei rifiuti mediante un’azione sinergica di cittadini ed istituzioni. Connett ha parlato, infatti, di non sostenibilità delle tecniche di incenerimento e di problemi connessi all’incenerimento dei rifiuti: emissioni tossiche, smaltimento delle ceneri, costi finanziari, spreco di energia, opposizione dell’opinione pubblica. “Viviamo – ha detto - come se avessimo a disposizione un altro pianeta su cui trasferirci. Non si può continuare a vivere secondo la filosofia usa e getta, secondo la filosofia del fast food su un pianeta che ha delle risorse finite”. L’obiettivo, dunque, è quello di risolvere le questioni legate agli inceneritori e alle discariche, smettendo di produrre rifiuti gradualmente entro il 2020 anche attraverso una migliore strategia industriale.
Dopo San Francisco, Los Angeles, San Jose-Silicon Valley, San Diego, Oakland, Seattle, Toronto, Canberra e tante altre città negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda anche l’Italia si affaccia alle nuove Politiche Sostenibili a RIFIUTI ZERO.
In Toscana, più precisamente a Capannori (Lucca), il primo comune italiano a rifiuti zero. Entro il 2020 Capannori riciclerà praticamente il 100% dei suoi rifiuti.
Alessio Ciacci, Assessore all’Ambiente di Capannori spiega come funziona il progetto. RIFIUTI ZERO sebbene sembri un progetto utopico è una realtà della provincia lucchese. Una realtà fortemente proiettata verso il futuro al fine di evitare una grave emergenza e, ovviamente, migliorare la vita di se stessi e del pianeta.
RIFIUTI ZERO significa molteplici cose. E’ prima di tutto raccolta differenziata spinta -porta a porta- (65% in estensione) che riesce ad arrivare a 26000 dei 45000 abitanti del comune.
RIFIUTI ZERO è anche, e soprattutto, riduzione dei rifiuti. “Una filosofia di vita che tende al compostaggio domestico della frazione organica; alla distribuzione del latte alla spina per ridurre imballaggi e avere una filiera corta del latte fresco locale; all’eliminazione dell’acqua minerale e degli imballaggi dalle mense scolastiche con accordi con grandi distributori ed istallazione di distributori alla spina di acqua (e anche di detersivi nel caso dei supermercati); agli accordi con i grandi gestori delle sagre estive al fine di limitare i prodotti usa e getta; a costruire politiche legate alla riduzione dei rifiuti. RIFIUTI ZERO tende fortemente a ridurre la filiera e punta ad una partecipazione attiva e piena dei cittadini.
Obiettivo: eliminare inceneritori e discariche. Entro il 2020 il comune di Capannori si propone di superare l’80 % della raccolta differenziata e di ridurre i rifiuti anche nella parte indifferenziata (il 20% dei prodotti indifferenziati è composto da pannolini. RIFIUTI ZERO promuoverà una politica di sensibilizzazione dedicata alle famiglie al fine di incentivare l’utilizzo di pannolini ecologici).
Alessio Ciacci racconta così l’esperienza del piccolo comune toscano:innanzitutto deve funzionare in maniera capillare la raccolta porta a porta abbinata ad una politica di informazione rivolta a tutte le famiglie e incentivi economici per cui chi produce meno rifiuti meno paga. E i cittadini di Capannori oltre a differenziare rifiuti, autoproducono compost (è il 96% a farlo e a cui viene riconosciuto un ulteriore 10% di sconto sulla TARSU) che viene poi immesso in tre filiere: in agricoltura, per la produzione di terriccio o come fertilizzante e anche la plastica viene a sua volta suddivisa in trasparente, azzurrata, blu, verde e ad alta densità per riciclarla meglio, e gli scarti invece sono usati per la produzione di pancali in materiale riciclato. E se già i cittadini sono stati abituati a differenziare anche quelle bombe ecologiche che sono i pannollini per bambini (a livello nazionale ogni giorno vanno in discarica 6 milioni di pannolini usa e getta al giorno e 2 miliardi in un anno), dal 10 settembre è partita una sperimentazione che coinvolge 50 famiglie a cui è stato fornito un kit di pannolini riciclabili. Il Comune invece si è impegnato nell’e-Procurement aderendo alla procedura GPP (Green Public Procurement) dando una preferenza a quelli prodotti con materiale riciclato come ad esempio le cartucce dei toner che sono raccolte assieme ad altri rifiuti speciali e avviati alla rigenerazione. Altro fiore all’occhiello di Capannori è l’uso massiccio di acqua pubblica grazie ad una campagna mirata che ha informato i cittadini.
A chiare lettere elenca qualche dato sulle conseguenze di questa drastica riduzione dei rifiuti conferiti in discarica a Capannori:
Grazie alla sola raccolta differenziata della carta nel 2007 si è risparmiato l’abbattimento di 100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua, l’emissione di 9.100 tonnellate di CO2. Per un termine di paragone 2,85 milioni di litri di acqua risparmiati equivalgono al risparmio idrico del consumo annuo di ben 31.647 cittadini. Grazie al riciclo del vetro e della plastica, la mancata emissione in atmosfera di CO2 è stata pari a ben 821.200 kg. Grazie all’utilizzo di sfalci e potature si è ottenuto un risparmio di 1.074.500 kg di CO2. Sommando questi dati si ottiene la mancata emissione di 1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di 676.204 barili di petrolio. Nel 2007 sono state raccolte 15.723 tonnellate di materiale differenziato. In Provincia di Lucca il costo medio di conferimento dell’indifferenziato è di 160 euro alla tonnellata. Se queste 15.723 tonnellate fossero finite nel circuito dei rifiuti indifferenziati sarebbero stati necessari ben 2.515.680,00 euro per il loro smaltimento. La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio di queste 15.723 tonnellate è stata invece di 507.688 euro. Inoltre, occorre considerare che la carta è una risorsa. Infatti, dalla vendita delle 6.439 tonnellate di carta raccolta nel 2007, sono stati ricavati ben 340.010 euro. Andando dunque a sottrarre il costo di smaltimento dei materiali differenziati, al ricavo ottenuto con la vendita della carta, si ottiene un costo complessivo per le 15.723 tonnellate di rifiuti differenziati di 167.678 euro. Se confrontiamo questo dato con il costo che sarebbe derivato dallo smaltimento nel ciclo dell’indifferenziato, il risparmio nel conferimento agli impianti è dunque pari a 2.348.000 nel solo 2007. Speriamo che il futuro veda molti altri esempi di comuni come Capannori e Piane Crati, pronti a mettere in pratica le idee del professor Connett, in un paese come l Italia dove i fondi per le energie rinnovabili vengono spesi per costruire inceneritori pardon,termovalorizzatori.
Vivere in un mondo più pulito non è poi un’impresa impossibile. L’importante è iniziare e Capannori mi sembra un ottimo esempio.
Immaginate una città che non produce RIFIUTI Sembra un sogno: anche i più appassionati fautori della raccolta differenziata si trovano ad avere a che fare con materiali di natura dubbia che dopo lunghe elucubrazioni finiscono per trovare inevitabilmente il proprio posto nell’indifferenziato. Invece non è un’utopia, è la strada su cui si stanno piano piano avviando in molti. Qualcuno c’è anche già riuscito.
Il primo paese a RIFIUTI ZERO del mondo si chiama Kamikatzu , si trova in Giappone e conta circa duemila abitanti. Racconta Domu:
Dal 2003 dividono i loro rifiuti, dopo averli lavati e asciugati,in 34 contenitori diversi e in cambio del loro lavoro ricevono biglietti della lotteria.
Per i rifiuti organici invece, ogni cittadino fa da sé, provvedendo al compostaggio in casa. Il lavoro necessario a riciclare tutti i rifiuti è notevole, ma la cittadinanza sembra accettarlo bene. Secondo un sondaggio fatto tra la popolazione locale, il 60% degli intervistati si dichiara d’accordo con l’iniziativa.
Un’esperienza simile non nasce a caso in Giappone. E non dipende solo dal fatto che qui ci sono già leggi molto severe sul tema dell’inquinamento e del rispetto ambientale ma anche da fattori culturali e sociali.
Certo, paragonare un caso simile alla situazione italiana può risultare sconfortante, ma sorprendentemente ci sono punte di eccellenza in questo settore anche nel nostro paese. Uno di queste è Piane Crati, un comune in Calabria in cui si riciclano il 93% dei rifiuti.
Scrive Blogeko : niente più cassonetti in strada, rifiuti ritirati solo ed esclusivamente a casa e tanti vantaggi per tutti.
Innanzitutto perché pochissimo materiale di scarto finisce in discarica - quindi meno problemi logistici e ambientali - ma soprattutto tanti vantaggi economici per tutti, dal Comune ai cittadini.
Fino a qualche anno fa l’amministrazione portava in discarica oltre 40 tonnellate di monnezza ogni mese, per un costo complessivo intorno ai duemila euro.
Negli ultimi tempi invece è cambiato tutto, i volumi si sono ridotti a meno di due tonnellate, con benefici economici facilmente quantificabili.
Il motore dell’iniziativa? I bambini. Gia, proprio loro, attraverso una campagna di informazione rivolta alle scuole, hanno permesso di far decollare l’iniziativa trasmettendo concetti come riduzione, riuso, riciclaggio.
Non mi aspetto che l’attuale governo coltivi la stessa idea di Obama ma i cittadini e le amministrazioni dei comuni italiani potrebbero fare la differenza seguendo l’esempio di Capannoni e Piane Crati.
1° gennaio 2010 l’Italia recepirà la normativa europea EN13432 che vieta la produzione e commercializzazione dei sacchetti di plastica per la spesa.
Si fa presente come ogni cittadino italiano faccia uso ogni anno di circa 30 kg di buste di plastica, con l’aggravante che molto spesso vengono buttate e non riutilizzate, contribuendo a far bruciare tonnellate e tonnellate di petrolio per produrne di nuove.
Non si potrebbe a Piasco avviare in anticipo l’applicazione di questa normativa distribuendo a ciascun cittadino una o più borse di stoffa e sensibilizzarne l’utilizzo iniziando dai commercianti?
Per Finire ,sono orgogliosa che il mio Comune sia arrivato 3° nella classifica del Consorzio Sea
La strada per raggiungere i RIFIUTI ZERO è ancora lunga......
non parlatemi di utopia iniziamo a camminare insieme.
Il pensiero di Paul Connett espresso a Cuneo è scaricabile nella mia pagina di condivisione:
Alcuni video di chi sta lavorando per un mondo migliore:
Aggiungo con piacere questo link su segnalazione nei commenti augurandomi di vedere presto il nostro comune nella lista degli aderenti.
http://www.comunivirtuosi.org/
http://www.comunivirtuosi.org/index.php/strategia-rifiuti-zero
venerdì 13 novembre
RITROVO ORE 20 PIAZZA BIANDRATE
PIASCO
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Siamo stati invitati e parteciperemo portando la nostra esperienza alla serata organizzata dalla
ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA PER LA SOSTENIBILITA’
a Pinerolo nella Sala de Circondario Provincia di Torino in Viale Alpi Cozie Parco Olimpico
Durante la serata oltre a Fernando Giarrusso
Presidente Associazione Ecologista per la Sostenibilita' incontreremo
Paolo Covato - Sindaco di Pinerolo
Roberto Prinzio - Presidente ACEA
Andrea Coucourde - Presidente Comunita' Montana Valli Chisone e Germanasca
Lido Riba - Presidente IPLA
Mino Taricco - Assessore Regionale all'Agricoltura (uno dei destinatari della raccolta firme)
Le modalità di partecipazione e l’organizzazione delle auto per il trasferimento saranno discusse Mercoledì 11 novembre alla consueta riunione del Comitato Valle Sostenibile presso la sala riunioni della Palestra di Piasco.
Qui sotto trovate un articolo di un giornale locale che parla
dei progetti di Benarco a None e della ferma opposizione dell'ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA PER LA SOSTENIBILITA’
Di cagio (del 27/09/2008 @ 13:53:25 in generale, linkato 2630 volte)
Il 24 settembre c'è; stato il Consiglio Comunale, e come promesso ecco un piccolo report di com'è; andata. Inizio coi presenti perché; oltre a tutti i consiglieri c'era anche, finalmente un bel po' di pubblico che riassumo: un Cagioni, un Botta, Un Dalmasso, due Olivero, quattro Mattio, due Mattio e qualcun altro che non ricordo; non male! E' Stato un consiglio dibattuto fin dal primo punto all'odg, e qui chiederei a qualcuno dei presenti di illustrare meglio com'è; andata perché sono arrivato tardi. I primi due punti (anzi il secondo ed il terzo), sul bilancio, sono stati illustrati e votati senza grandi colpi di scena e come al solito hanno lasciato ben poco: purtroppo l'argomento è estremamente burocratico e non comprensibile per dei non addetti ai lavori. Sicuramente andrebbe spiegato in un modo più comprensibile, magari accorpando diverse voci di bilancio che riguardano argomenti simili ma su capitoli contabili diversi, in modo che consiglieri e presenti riescano a farsi un'idea di ciò che si sta dibattendo, magari proiettando delle slide che semplifichino la cosa. Sul quarto punto l'opposizione si è schierata compatta sul no insistendo particolarmente: si parlava del "recupero" cioè dell'abbattimento di una vecchia casa del centro, di fianco alla panetteria Zamperlin, dietro a cui verrà creata una piazzetta con una decina di posti auto. A parole è difficile da spiegare ma spero che sarà pubblicato il progetto che l'amministrazione manderà in Regione, comunque in sintesi al posto del fabbricato attuale si vuole fare un portico (quindi molto più; basso) che consenta il passaggio alla piazzetta ed i volumi abitabili verranno recuperati facendo delle case, o un piccolo palazzo, dietro quello attuale. Poi tutto tranquillo fino alle comunicazioni del sindaco e divertente bagarre tra maggioranza e minoranza: il primo cittadino comunica che è arrivato un contributo regionale per asfaltare delle strade e spiega l'intenzione di sistemare finalmente via Venasca, che è piena di buche, la minoranza fa notare che su quel tratto di strada di strada bisognerebbe intervenire per migliorare la sicurezza in quanto molti cittadini si lamentano per la velocità delle auto, abitano famiglie con bambini e verrà sistemato anche un piccolo parco in via Monviso. I toni si accendono subito: l'assessore Reynaudo sostiene che non sia il caso e che nessuno vorrebbe dei dossi in quel tratto di strada; dal fondo del tavolo Olivero e Allasia ribattono che la questione va affrontata e non esistono solo i dossi, portando l'esempio degli attraversamenti pedonali rialzati che garantirebbero una maggiore sicurezza per bambini ed anziani e ridurrebbero la velocità dei veicoli che entrano in Sant Antonio. Reynaudo, dall'altro capo del tavolo ribatte «Non possiamo rovinare la viabilità per un parco giochi!» e sostiene che in sostanza si sta parlando di dossi, la minoranza attacca ancora sostenendo che molta gente ha chiesto di fare qualcosa per la sicurezza di quel tratto di strada e l'assessore torna a rispondere «lo so, li conosco tutti per nome e cognome, sono una minoranza esigua, io li ci abito da 40 anni». Da metà tavolo Barbero (maggioranza) torna a proporre l'autovelox come soluzione e viene osteggiato dall'opposizione e dai suoi colleghi di lista, acceso ribatte «Si vuole che la gente vada piano ma non i dossi e non l'autovelox». Dopo minuti di batti e ribatti Reynado, particolarmente attivo in questa fase della seduta va alla carica: «Davanti a nosta ca' l'è nen ca sa sia el masim» e se prima il dibattito era caldo adesso è infiammato e non basta l'uscita di Margaria (anche lui assessore) «La gente dice che i dossi vanno bene purché non li facciano vicino a casa mia» a riportare la calma. Dai tempi di Brugiafreddo e Rinudo non ricordavo un "dibattito" del genere! Il Sindaco ha non poche difficoltà a riportare il dialogo su toni più moderati (gli tocca pure fare il Veltroni, o il Cicchito!) Alla mezza la seduta si chiude, ma nessuno credo l'abbia trovata noiosa. Penso sarebbe utile, per chi non può assistere ai consigli che le sedute fossero registrate o filmate e rese pubbliche, ma questo purtroppo non è possibile senza modificare il regolamento del Consiglio. Spero che qualcuno colga la proposta, così da evitarmi lo sbattimento di raccogliere le firme per presentarla come mozione popolare.
E spero che apprezziate la mia cronaca, ho focalizzato un attimo di più su quello che difficilmente verra scritto sui giornali e che non sarà possibile leggere all'albo pretorio,sperando anche questo possa interessare. Alla prossima, con l'invito a partecipare sempre numerosi agli atti pubblici della vita del nostro paisot
Posto per intero la mail che ha inviato Beppe Olivero rispondendo all'articolo di Cagio riguardante il Consiglio Comunale di Piasco. ((S)consiglio)
Ecco la mail:
L’intervento sul blog di Gigi Cagioni, in merito al pezzo del C.C. piaschese di gennaio pubblicato sul Corriere di Saluzzo, mi “costringe” alla replica se non altro perché mi vede direttamente tirato in ballo.
L’amico Cagio si sorprenderà quando, tanto per cominciare, lo ringrazio per la risposta all’intervento di Silver. Al Corriere, con tutti i limiti di questo mondo, non abbiamo “padroni” politici quindi le cronache a “gentile richiesta” proprio non ci toccano.
Forse Cagio si sorprenderà ancora di più quando gli rispondo che condivido al cento per cento anche la sua conclusione “altrochè seconda repubblica qui non siamo nemmeno usciti dal feudalesimo”. La situazione in Italia, purtroppo, è questa qua e non da ora ma da decenni!!!! Basta guardarsi attorno e vedere dove sono finiti tanti finanziamenti pubblici. Report, circa un anno fa, ha dedicato una trasmissione intera all’argomento. Non so se Cagio l’ha vista, di certo so che mi sono incazzato sul serio anch’io.
Premesso questo posso affermare in tutta onestà che, nonostante il partito dell’onorevole monregalese sia lontano anni luce dalle mie posizioni politiche, ho interpretato nel modo diametralmente opposto a Cagio la “visita” di Costa agli amministratori piaschesi. A mio modo di vedere, e forse mi sbaglio per troppo buonismo, mi è parso un tentativo di avvicinare le istituzioni alla gente. Incontrare pubblicamente chi gestisce la vita amministrativa di un paese, mi è sembrato un modo trasparente per conoscere da vicino e, magari, farsi carico dei problemi reali di tutti i giorni. Ho interpellato qualche collega della carta stampata con più esperienza di me ed ho avuto la conferma che, se non unica, un’iniziativa come quella del giovane onorevole del centro destra è piuttosto rara.
Sono convinto che se tanti parlamentari di maggioranza ed opposizione si ricordassero della gente comune anche lontano dai periodi elettorali l’Italia sarebbe un pochino più giusta.
In un particolare fondamentale non concordo per niente su quanto scritto da Cagio, un po’ maliziosamente, nel suo intervento sul blog. Il deputato non ha promesso un interessamento diretto nella questione del finanziamento della nuova scuola media anche perché, ha precisato, l’edilizia scolastica è di competenza della Regione. Mi sembra, invece, che si sia dichiarato disponibile a seguire la vicenda per offrire un’informazione tempestiva e dei consigli sulle nuove opportunità di finanziamento che via via si presenteranno.
Tutto sempre alla luce del sole, senza accordi sotto banco. Se è vero che siamo ancora al medioevo, perlomeno è un modo un po’ meno arbitrario di gestire la cosa pubblica.
Sono d’accordo di nuovo con Cagio quando scrive che, in fondo, le cose più interessanti nel consiglio in questione sono arrivate dalle relazioni di Monge e Gherzino sul Consorzio Monviso Solidale e sulla sala Polivalente. Tanto interessanti da meritare qualcosa in più di due semplici righe di commento, quindi ho rimandato ai numeri successivi un pezzo per ciascuno dei due argomenti.
Nelle settimane seguenti, purtroppo, è mancato lo spazio perché sono entrati in scena il Carnevale con il nostro fantastico Carro ed il Museo dell’Arpa, ma sugli argomenti prometto che ci ritornerò, magari nella Quaresima periodo un po’ meno ricco d’avvenimenti.
Il problema del finanziamento della Nuova Scuola Media su cui ho centrato il pezzo in questione, del resto, è destinato a diventare di grand’attualità già nei prossimi giorni quando i nostri amministratori saranno costretti a fare scelte difficili e dolorose per le nostre tasche.
Concludo qui anche se sul ritorno all’epoca del feudalesimo ci sarebbe da scrivere un torrente di parole. Se pensiamo che dopo cinque anni di governo del partito che ha fatto del federalismo la sua bandiera ci ritroviamo, non solo senza aver fatto un minimo passo avanti, ma anche privati della scelta diretta dei nostri rappresentanti in Parlamento allora diciamo tutto.
Cordialmente Beppe Olivero corrispondente da Piasco del Corriere di Saluzzo
Ps Complimenti per la realizzazione del blog. Consiglio a tutti quelli che bazzicano da queste parti di frequentare qualche volta il blog: www.beppegrillo.it per trovare un informazione veramente alternativa e molto spesso “illuminante”.
Di Pitta (del 27/06/2009 @ 12:03:10 in Politica, linkato 2088 volte)
Buongiono a tutti,
martedì ha avuto sviluppo il primo consiglio ed è stato decretato quanto segue:
- costituzione del consiglio e della giunta comunale.
- formazione della commissione elettorale.
- approvazione della linea programmatica.
Il Sindaco ha aperto la seduta con un discorso, a mio parere, giusto è intelligente. Lo riporto così anche voi potrete giudicarlo:
"Buonasera,
Siamo qui riuniti per la prima convocazione del Consiglio Comunale.
Le elezioni hanno avuto luogo dopo una campagna elettorale vivace e combattuta, ma corretta.
Ringrazio i miei elettori e prometto un’amministrazione imparziale per tutti.
Affermo, senza retorica, che sarò il Sindaco, in uguale misura, di tutta la Cittadinanza.
Nell’impegno di Sindaco, sarò affiancato e sostenuto dall’aiuto collegiale del mio gruppo formato da amministratori valenti, capaci, disponibili e volenterosi.
Nel contempo, conoscendo i consiglieri del gruppo di minoranza, desidero sperare che la loro opposizione, necessaria per il controllo della buona gestione della amministrazione pubblica, sia costruttiva e portatrice di idee e progettualità.
Sarà sempre presa in attenta considerazione.
Ritengo che i principi che ci hanno resi diversi nella formazione delle liste non siano stati antagonismi tra i candidati, ma la sana competizione di programmi differenti.
Gli elettori hanno evidentemente preferito il nostro programma, ma esprimo nuovamente la mia stima personale ai consiglieri tutti quanti, auspicando una fattiva collaborazione per il bene dell’intera popolazione."
Per ulteriori informazioni potete scaricarvi (.pdf) i verbali in versone integrale pubblicati sul sito del comune.
P.s. Questo articolo verrà redatto sempre dopo la pubblicazione sull'albo pretorio del verbale ufficiale pertanto dovrete sempre pazientare almeno 4 o 5 giorni prima di leggerlo e trarre informazione. Grazie.
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