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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

Ricerca articoli per passeggiata

Di dottore (del 31/03/2009 @ 21:26:29 in Eventi, linkato 1967 volte)

GITA DI PASQUETTA:
SUPERGA E COLLINE TORINESI

RITROVO: h. 8.15
PARTENZA: h. 8.30
MATTINO: passeggiata lungo i sentieri della collina Torinese con
PRANZO AL SACCO
POMERIGGIO: Relax e Visita alla Basilica, salita alla Cupola e Tombe Reali
CENA: un “BOCCONE” in compagnia al Parco del Valentino
RIENTRO: previsto per le h. 21.00

COSTI:

  • Autobus + ingresso cupola e tombe = 15 euro
  • Ingresso cupola e tombe = 5 euro (per chi viene in auto propria)
  • Possibilità di ridiscendere dalla collina della Basilica con CREMAGLIERE al costo di 3,50 euro (facoltativo)

ISCRIZIONI
Nei soli 04-05 aprile prima e dopo le Messe in Cappella invernale con ACCONTO di 5 euro
Per chi viene in auto è OBBLIGATORIA l’iscrizione per la visita guidata con CAPARRA di 3 euro

Se non riesci ad iscriverti negli orari stabiliti rivolgiti ad Enrica Mattio
In ogni caso bisogna iscriversi entro il 05 aprile

IN CASO DI PIOGGIA LA GITA VERRA’ FATTA UGUALMENTE CON ALCUNE VARIAZIONI

 
Di Dulce (del 01/03/2009 @ 20:48:49 in Eventi, linkato 2414 volte)
  

GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA
9 MARZO 2009

Ho deciso di rallentare. Con l’arrivo della bella stagione, mi è presa voglia di godermi le cose che mi piacciono. L’inverno non mi rallenta, in qualche modo mi congela e contemporaneamente mi fa accelerare perché voglio che passi presto.

La giornata della lentezza è ovvio che non cambierà il mio stile di vita, ma soffermarmi

ogni tanto  a pensare con più calma a quello che faccio dovrebbe farmi bene.

Prendo spunto dalla III° giornata della lentezza, ma anche da “Caos calmo”, che fa ripartire la vita dalla staticità di una panchina in cui si sta a riflettere.

A pensarci bene, dopo il primo impatto, non così strana modalità….

Qui da voi si dice…” a bocce ferme” quando si vuole prendere un attimo per riflettere senza ansia sulle cose. Beh,rallentare per vedere,per esempio,per cosa vale la pena di arrabbiarsi,non è un cattivo proposito...

Aderite numerosi su  http://www.vivereconlentezza.it/node/1194

I 14 comandalenti

I nostri primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita

1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria.
2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.
3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell'uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in
ascensore)
4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara...
5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer...se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi.
6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall'altra parte della città
7) Non riempire l'agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto.
8) Non correte per forza a fare la spesa, senz'altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce.
9) Anche se potrebbe costare un po' di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati.
10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta.
11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv.
12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia.
13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza.
14)Smettiamo di continuare a ripetere:"non ho tempo". Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.

... e i 7 comandalenti in cucina

1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate... crediamoci!

2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un'ottima scelta per controllare colesterolo e peso.

3) E' scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?

4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto ... anche l'udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).

5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.

6) Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.

7)Non precipitiamoci ... il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano  

 

Vi segnalo la bella iniziativa organizzata dall'associazione Soroptimist di Cuneo 

Il Soroptimist Club di Cuneo, presieduto da Enrica Tavecchio Fulcheri, in collaborazione con il Museo Civico, intende celebrare la festa della donna aderendo alla terza giornata mondiale della lentezza giovedì 5 marzo alle 17 proponendo una 'passeggiata lenta' nel centro storico di Cuneo in compagnia degli aneddoti che il Prof. Piero Camilla ha raccolto nel suo celebre libro 'Cuneo: storielle e storie'. L’invito è rivolto a tutte le Socie del Club, alle Amiche di altre Associazioni ed a tutte le signore che vorranno regalarsi due ore di piacevole 'lentezza'. La partenza dello slow itinerario è fissata al centro di Piazza Galimberti alle 17 con prosecuzione a piedi fino al 'Pizzo' di Cuneo e ritorno.

La 'Giornata Mondiale della Lentezza' è nata da un’idea di Bruno Contigiani (che ha fondato l’Associazione 'L’arte del Vivere con lentezza') che nel libro omonimo afferma: “Si possono compiere piccole azioni che possono portare a grandi cambiamenti... perchè rallentare vuol dire cercare il giusto ritmo, il proprio tempo, diverso da persona a persona, trovare un equilibrio intelligente tra il nostro CORRERE QUANDO DOBBIAMO ed il nostro FERMARCI QUANDO POSSIAMO, in una parola dobbiamo RALLENTARE per vivere meglio". Molte sono le città italiane e straniere coinvolte nell’avvenimento con iniziative spontanee e legate alla creatività; l’importante è capire che vale la pena, soprattutto per le donne, di fermarsi un attimo per riflettere e per imparare, piano piano, a farlo tutti i giorni.

A seguire, alle 20, per Socie ed Ospiti, LA CENA LENTA IN GIALLO con lettura e commento dei COMANDALENTI tratti dal libro 'Vivere con lentezza' di Bruno Contigiani.
 

http://www.soroptimist.it/dettaglio.asp?id=256

 
Di cagio (del 08/05/2007 @ 20:35:56 in generale, linkato 2115 volte)
Ultimamente sto trascurando abbastanza il blog, e non dovrei, visto che mi sono preso quest'impegno, ma tra lavoro, università, proloco e tutto il resto fatico a trovare il tempo per leggere la posta... figuriamoci scrivere qualcosa.
Per fortuna che c'è Marta che ci scrive da lontano, buona lettura!

Achabua- Chalna bazar , domenica 29/4/2007
Sono le 7,20 ora locale del 24 aprile quando atterro a Dacca per la seconda volta nella mia vita.
Dopo venti giorni passati a casa in Italia, visto scaduto in Bangladesh equivale a rimpatrio e non a rinnovo del suddetto, riprende la mia avventura bengalese.
Uscita dall’ aereo vado immediatamente in bagno, vengo colpita inaspettatamente dai rumori della strada che entrano da una piccola finestra: urla, clacson di auto pulman e camion, lo sferagliare di mezzi do ogni tipo che procedono aldilà di qualsiasi legge meccanica e dell’ usura.
“...bangladesh!” penso. E di colpo mi assale l’emozione e anche il timore di tornare in questo paese orientale che per questo anno sarà “casa”.
All’ ufficio immigrazioni assaporo il particolare atteggiamento riservato dai bengalesi agli occidentali, misto di riverenza, gentilezza e ostentata efficenza/inflessibilità: un poliziotto fa spostare una lunga fila di uomini bengalesi per far passare prima al controllo 4 donne “bianche”(compresa io). In modo tale che in pochi minuti vengo catapultata fuori, tra la ressa dei parenti e amici urlanti venuti ad attendere i nuovi arrivati, stipati contro i cancelli perchè a loro è vietato l’ingresso all’ aereoporto per ragioni di sicurezza.
Il calore della gente non e’ l’unico, infatti il clima sub tropicale si fa sentire nella sua estate torrida e umida, il cielo e’ velato di foschia e in un attimo sono madida di sudore.
Il tasso di umidita’ allarmante e’ lo spiacevole compagno che non ti abbandona mai; di giorno ti stordisce e di notte ti impedisce di dormire, e i ventilatori presenti ovunque in case e uffici risultano piuttosto inefficaci a sconfiggere il caldo.
Fortunatamente individuo subito Gilbert che e’ venuto ad attendermi, saliamo su un taxi e attraversiamo Dhacca diretti alla stazione degli autobus, dove prenderemo il pulman per Khulna.
Mancano ancora sette ore di bus e trenta minuti di barca prima di arrivare a destinazione.
Fatico a tenere una soddisfacente conversazione in inglese con Gilbert , perche’ sono stordita dal viaggio e soprattutto dalla terrificante guida del nostro autista.
Caratterizza infatti la maggir parte degli autisti bengalesi una guida “sportiva ”e nervosa, fatta di continue accelerate e inchiodate. D’altronde mi chiedo come sia possibile guidare su queste strade super affollate dove non esistono troppe regole se non la prepotenza del piu’ grande, con l’aggravante dell’attraversamento pedonale selvaggio: infatti la gente non attende che il traffico rallenti e attraversa la strada di corsa rischiando la vita.
Spesso a bordo strada ci sono dei mendicanti di ogni eta, essi attendono che il traffico si fermi e poi si incollano letteralmente ai finestrini delle auto chiedendo l’elemosina, le madri sporgono i bambini, i malati sventolano le ricette mediche e gli storpi non esitano a mettersi in mostra pur di ottenere qualcosa.
Notando un’occidentale all’interno la nostra macchina viene presa d’assalto ad ogni stop, mi maledico per aver lasciato i soldi nella valigia senza mettermi in tasca gli spiccioli, e non posso far altro che sperare che il viaggio finisca presto perche’ restare impassibili davanti a certe scene e’ veramente impossibile.
Finalmente arriviamo e salgo sul pulman, mi colpisce come sempre l’odore della gente, pungente e dolciastro, tipico di chi mastica la “foglia di pam”, usanza diffusissima paragonata al vizio del fumo.*
La mia vicina di posto mi chiede come mi chiamo, da dove vengo e soprattutto se sono sposata e dove e’ mio marito, le classiche domande di conoscenza che ho imparato a capire e rispondere in bengalese.
Anche chi ti ferma per strada chiede se sei sposato, infatti l’essere single in questa cultura non esiste, ed il nubilato e’ riservato a chi e’ disabile e povero.
Inoltre una donna a 24 anni e’ gia’ sposata almeno da 4 anni! Insomma per questo paese esco decisamente dagli schemi.
Partiamo, inizialmente siamo ancora imbottigliati nel traffico di van, rishio, camion e pulman fatiscenti, ma dopo poco ci inoltriamo nella periferia.
Gli alti palazzoni del centro, precocemente corrosi dalle piogge acide e dall’umidita, si alternano ora a baracche di latta.
Dacca e’ una citta’ in continua espansione , ovunque si vedono case in costruzione con impalcatura in bambu sbilenca e decisamente precaria, dove lavorano dei muratori funamboli.
I miei occhi colgono cose diverse dalla prima volta che ho attraversato questa citta’ e poi la campagna che sembra un’ unica immensa risaia.
La prima volta avevo visto solamente il caos, la folla rumorosa e il traffico disordinato, tanto da rimanerne disorientata e quasi spaventata; ora riesco a cogliere un certo ordine in tutto cio’ e mi colpisce soprattutto la sensazione di fermezza della compagna profusione della tranquillità e lentezza dei suoi abitanti.
Probabilmente mi sto abituando alla proverbiale folla bengalese ( il Bangladesh e’ il paese con la piu’ alta densita’ di popolazione al mondo,843 ab per km2), la sensazione di essere sempre in compagnia di qualcuno sconosciuto o conosciuto che sia, l’impossibilita’ di trovare un attimo di solitudine e di fare una passeggiata da sola.
Sono seduta sull’ autobus e mi chiedo che cosa ci faccio qui e perche’ dentro di me da sempre coltivo il sogno di essere in “missione”.
Le risposte sono profonde e nascoste dentro di me cosi’ la stanchezza vince e mi addormento. Spero pero’ di riuscire un poco a capire il ritmo e in parte l’essenza di questo paese che sento cosi’ lontano per mentalita’ e geografia.
Quando Gilbert mi sveglia siamo gia’ a Khulna ormai vicino alla missione.
Mi godo il viaggio in barca, con il vento che mi sbatte sulla faccia e mi obbliga a socchiudere gli occhi. Navigare sul Gange e’ un emozione grande e farlo al tramonto e’ impareggiabile.
Oltrepasso i cancelli della missione in sordina, senza i bambini, la musica e le ghirlande di fiori che attendevano gli altri viaggiatori e me la scorsa volta.
Mi piace arrivare cosi’ come se fossi semplicemente uscita qualche ora prima per andare a lavorare come faccio di solito.
Rubo qualche scena di normale vita di missione all’imbrunire, poi butto giu’ la malinconia di casa mia...qualcuno infatti mi ha notato e mi viene incontro per salutarmi.
* la foglia di pam si mastica con calce, spezie e noci; lenisce la fame ma corrode denti e gengive colorando di rosso labbra e bocca. Le donne in Bangladesh non fumano sigarette come gli uomini ma sia uomini che donne soprattutto i poveri masticano questa foglia.
 
Di Geo (del 14/02/2008 @ 17:03:03 in generale, linkato 4544 volte)
13 febbraio 2008 - temperatura gradevole, cielo azzurro, sole, niente vento, poco da studiare, voglia di rimanere rinchiusi in casa davanti a un computer pari a zero...cosa fare??? un bel giro in mountain bike...ovviamente...sono salito al Bau in direzione “casa di Cris” in cerca di un sentierino che mi portasse a tetti Avena, ho costeggiato i ruderi del castello medioevale, dopo un po' sono sbucato in un campo di actinidia, ho continuato su una strada probabilmente battuta da mezzi agricoli, ho raggiuto due o tre fabbricati rurali e senza saper bene dove fossi ho continuo a pedalare sulla stessa strada..
un altro fabbricato, un cancello aperto, continuo, un altro cancello (aperto), poi a un certo punto, ho iniziato a intravedere una piccola borgata eeeeeee...sorpresa!!

un bel CANCELLO CHIUSO con lucchetto e FILO SPINATO!!

Dopo aver esultato alcuni minuti non mi è rimasta altra soluzione se non quella di scavalcare il bel cancello di colore verde chiaro con tanto di filo spinato sperando (anche perchè di tornare indietro non avevo alcuna voglia)...prima la bici e poi il sottoscritto..quasi una faticaccia..

Riuscito nell'impresa sono risalito in sella e ho continuato su quella strada che nel frattempo da salita era diventata discesa...sono sbucato sulla strada che porta a tetti Avena, non proprio dove volevo arrivare io ma è andato bene lo stesso (a parte il cancello!)..il mio itinerario si è poi concluso con successo.. maaaa...
che senso ha mettere un cancello chiuso con lucchetto alto più di 2 metri su una strada dove al massimo passano tre o quattro persone a settimana (a dir tanto) dietro il quale non c'è nulla e ripeto NULLA da prendere e, anche se ci fosse qualcosa basterebbe fare il giro dalla parte opposta, rubare quello che c'è da rubare e andarsene indisturbati???? Secondo me non ha alcun senso!!!
I cancelli blindati, le recinzioni, i fili spinati (o addirittura elettrici) non servono a nulla! Negano solo a tutti il diritto di fare una bella e tranquilla passeggiata in mezzo alla natura..

Secondo me, inoltre, chi fa un giro in bici o a piedi (o in moto) su uno dei numerosi sentieri piaschesi, non può far altro che valorizzaziare il sentiero stesso, contribuendo, col passaggio, alla pulizia e impedendo alle cosiddette RUNSE di invaderlo completamente.

Quindi....TOGLIETE I LUCCHETTI e I FILI SPINATI!!!


commentete...commentate!!

Geo
 
Di cagio (del 29/08/2007 @ 15:14:22 in generale, linkato 3964 volte)
il versante sud del MonvisoIn questi giorni si sono verificati due incidenti mortali sulle montagne del cuneese; l'alpinismo da sempre ha molti appassionati tra i piaschesi, da chi va una volta l'anno ai laghi blu a chi è stato sull'Himalaya, sulle Ande, sul Kenya o Kilimanjaro; probabilmente dalle nostre parti è lo sport che è praticato da più persone. Luca Dalmasso ha scritto queste considerazioni nella speranza che facciano riflettere un po' di gente e che magari stimolino una discussione su un tema spesso sottovalutato.

Di incidenti in montagna ce ne sono sempre stati, e ce ne saranno sempre.
Succedono in tutte le parti del mondo, perché qualcuno dice che "la montagna è assassina". A volte, però succede che incidenti mortali capitano vicino a casa, su montagne conosciute, magari su cui ci si è saliti tante volte, magari una montagna simbolo per una grandissima parte di persone: il Monviso. Negli ultimi anni (come probabilmente anche nei "penultimi" anni, e anche quelli prima ancora...) sono successi diversi incidenti mortali, che hanno colpito tutti, giovani, vecchi, donne, alpinisti espertissimi, escursionisti della domenica...
Quella gran persona che ha tirato fuori la famosa frase "la montagna è assassina" forse dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere. Ma soprattutto dovremmo fermarci TUTTI a riflettere: dall'alpinista più bravo del mondo, a un cazzone come me, fino all'escursionista meno esperto del mondo che va in montagna a fare una passeggiata una volta ogni 5 anni. La montagna non è un gioco. Non è andare in piscina, andare a spasso sotto i portici. Tutte le cose nella vita andrebbero sempre fatte usando la testa, ma questo mondo ci sta portando a usarla sempre meno. Per tante cose non fa niente. Per esempio per giocare alla Play Station, o per guardare un reality, se si usa poco la testa non crea nessun problema (anzi, credo che se si usasse la testa manco li farebbero sti programmi... non me ne vogliano i fanatici del GF o di qualche sperduta isola che improvvisamente diventa famosa....). Ma in montagna non si può andare senza usare la testa. Credo che se ne parli sempre troppo poco di questo discorso, ma la gente DEVE sapere, deve farsi un'idea di che cosa vuol dire e le differenze che ci sono tra salire una cima, arrampicare su una parete, fare una passeggiata in un bosco o su una pietraia, o salire una cascata di ghiaccio, cosi come fare 2 passi sulla neve.... non è tutto banale come la gente crede, ho sentito con le mie orecchie (che notoriamente sono pure grandi) mille volte dire che quella passeggiata è banale, che quella salita è talmente facile che non merita nemmeno farla, soprattutto ho sentito tante volte che la normale al Viso fa ridere, è per principianti. Nonostante sia poco tempo che frequento la montagna, credo di avere un minimo, una piccola base di esperienza, e credo di avere salito molte vie e montagne più difficili della normale al Monviso. Ma porto un rispetto incredibile per quella via, (così come per tutte le cime, le vie e i sentieri), che non ritengo banale per niente al mondo: mi piacerebbe sapere quante persone tra le decine e decine che salgono la normale in questo periodo, sanno quali pericoli oggettivi può avere quella parete, quanti salgono con un casco sulla testa, quanti si informano sulle condizioni della via prima di salire, quanti si portano dietro un pezzetto di corda (non si sa mai cosa può succedere), quanti si son allenati un minimo prima di provare questa salita. Credo che chi può rispondere a tutte queste domande si conti sulle dita di una mano.
Basta accusare, a valle è facile dirne di tutti i colori su un incidente capitato in montagna: ogni volta si sente dire "ha rischiato troppo, se l'è cercata, non avrebbe dovuto andare". Ogni volta che succede un incidente (mortale o no) sento ste frasi e sempre da persone poco o per nulla esperte, che davanti alla Tv si permettono di giudicare. Invece di gridare allo scandalo tutte le volte che ci scappa un morto, pensiamoci prima. E soprattutto facciamo funzionare il cervello, invece di lasciarcelo rubare
dalla Tv....
la montagna merita più rispetto...
 
Di Dulce (del 28/03/2011 @ 14:28:13 in Eventi, linkato 1893 volte)


FRASSINO
DOMENICA 3 APRILE 2011

IL GIORNO DEL TOMINO E DELLE BUONE ERBE 5 EDIZIONE


Anche quest’anno torna la tradizionale presentazione primaverile del Tomino, che si terrà domenica
3 Aprile a partire dalle h 9,30 presso la sala pro loco del Comune di Frassino.
Nella prima edizione, quattro anni fa, fu Giampiero Boschero, studioso di cultura occitana e
tradizioni locali, e autore del primo studio sul toumin, a riproporre la storia di questo particolare
formaggio e furono due delle piccole produttrici a mostrare i semplici strumenti della sua
produzione, svelando qualche segreto.
Per la seconda edizione è stata realizzata e proposta una mostra fotografica (“Il tomino ieri e oggi”),
conservata presso i locali pro loco, che illustra con alcune foto antiche e altre recenti la produzione
del toumin.
Nel terzo appuntamento è stata distribuita una poesia dedicata al tomino.
L’anno scorso, il Vicepresidente dell’Onaf , Elio Ragazzoni, ha accompagnato la degustazione di
tomini freschi e più stagionati di differenti produttori locali e il tomino, in un nuovo menu è stato
abbinato poi anche alla frutta (mela e kiwi).
L’edizione di quest’anno abbina il tema del formaggio alle erbe, le aromatiche coltivate e le buone
erbe spontanee.
Durante la mattinata si prevede una breve passeggiata guidata nei dintorni con l’accompagnamento
di una persona esperta, Cristina Bargis, che ha già tenuto corsi di riconoscimento e utilizzo di erbe e
fiori.
La partecipazione a tale attività è gratuita.
Le erbe e i fiori troveranno successivamente posto anche in cucina.
Verso le 13 si terrà il tradizionale pranzo “Tuttotomino” (dodici euro per gli adulti con gratuità per i
bambini) che propone la possibilità di una variante, “Senzatomino”, un menu senza formaggio.
Si consiglia la prenotazione ai seguenti numeri entro domenica 27 marzo:
Elena (328 4038421) Francesca (338 7682540) Maria (347 7764572)

IL MENU'

Antipasto
(fantasia di tomini erbe e fiori)
Cannelloni con tomino
e salvia sclarea
Rotolo di frittata
con erbe aromatiche e tomino
Dolcetomino (semifreddo)

o, in alternativa

Menu Niente Tomino
Antipasto ( misto crudo
con erbe e fiori)
Cannelloni
con salvia sclarea
Rotolo di frittata
con erbe aromatiche
Semifreddo

Costo pranzo 12 Euro
(bevande escluse)
Gratuità per i bambini
 
Di Dulce (del 11/07/2008 @ 14:20:09 in Eventi, linkato 2274 volte)
Un seminario formativo su mafia, resistenza, costituzione e legalità. Sono questi i temi dell'iniziativa del Comune di Cuneo in collaborazione con l’Associazione Libera giunta a conclusione di un’annata intensa di lavoro con i giovani delle scuole e delle associazioni cuneesi che si terrà dal 24 al 27 luglio a Sant’Anna di Roccabruna.
Dopo il 'Treno della memoria', la fiaccolata per ricordare le vittime di mafia, gli incontri pubblici per ricordare Peppino Impastato, ecco il campeggio estivo a S. Anna di Roccabruna, piccola borgata in cui sorse, durante la II Guerra Mondiale, uno dei primi rifugi partigiani.
 
Per non dimenticare, ma soprattutto per comprendere ciò che veramente significò la lotta partigiana, le associazioni coinvolte organizzeranno una serie di incontri e dibattiti con esponenti del mondo politico, religioso e civile. Il tema centrale del seminario, oltre alla resistenza è il sessantesimo anniversario dell'entrata in vigore della costituzione italiana, una carta nella quale dovrebbe riconoscersi ogni cittadino.
  
 
Ecco nel dettaglio il programma:

Giovedì 24 Luglio
Arrivo e sistemazione, assemblea di apertura del campo e presentazione dell’iniziativa da parte di ospiti delle varie associazioni che aderiscono. Cena conviviale e serata musicale sul tema 'l’Italia una e indivisibile' con CapLeVat (gruppo occitano) e A67 (giovani napoletani di Scampia che denunciano la camorra con la musica)

Venerdì 25 Luglio
'l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro'. Interverranno: Cesare Damiano (ex ministro del lavoro), Antonio Bocuzzi (operaio della TyssenKrupp, scampato dalla strage che ha scosso l'italia), Caparezza (autore di un album musicale sulle problematiche del lavoro per i giovani). Lavori a gruppi. 'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'. Interverranno Beppe Giulietti (presidente nazionale dell'associazione art.21 sulla libertà di informazione), Marco Nebiolo (giornalista di narcomafie, rivista d'inchiesta sulle organizzazioni mafiose). In serata concerto di Caparezza al Nuvolari di Cuneo e per l'occasione i ragazzi scenderanno da Roccabruna in pullman.

Sabato 26 Luglio
'L'Italia ripudia la guerra come strumento d'offesa'. Interverranno Rosario Crocetta (sindaco di Gela che si è accollato in prima persona l'onere della guerra alla mafia) e personaggi che ci racconteranno di situazioni belliche dimenticate, come quella del Kosovo e quella dell'Iran. Lavori a gruppi e videocollegamento con giovani cuneesi impegnati in operazioni umanitarie in Kosovo. In serata proiezione del film 'Biutiful Cauntri' sulla situazione dei rifiuti campani con possibile incontro con il regista, a seguire musica e spettacolo teatrale.

Domenica 27 Luglio
passeggiata sui sentieri partigiani che circondano il rifugio con letture e testimonianze dirette per ricordare gli orrori del fascismo in Italia. Nel pomeriggio incontro con i responsabili delle varie associazioni cuneesi per prendersi l’onere di testimoniare con l’impegno sociale i valori fondanti della resistenza. Assemblea conclusiva con Don Luigi Ciotti (presidente di Libera e del gruppo Abele). Serata musicale con gruppi emergenti.

I partecipanti dormiranno nelle loro tende e, in caso di pioggia, sarà possibile utilizzare il rifugio partigiano, di cui è stato appena terminato il restauro grazie all’A.N.P.I. Il costo è di 5 euro al giorno, comprensivo dei pasti e della partecipazione agli incontri per un totale di 20 euro.
Per iscrizioni e informazioni:
Gianluca: cell. 3473300525; mail: liberacuneo@libero.it;
Informagiovani di Cuneo: tel. 0171444421; mail: Informagiovani@comune.cuneo.it
 
 
  
 
 
Di Dulce (del 28/03/2010 @ 13:45:35 in Politica, linkato 1969 volte)

UNA SANA passeggiata PER VEDERE  I RISULTATI SOTTO L'ALA DEL MUNICIPIO GIOVA SICURO ALLA SALUTE MA DAL MOMENTO CHE PIOVE POTETE LEGGERLI QUI SOTTO

Ministero dell'Interno

la divisione dei voti per partito a Piasco

http://regionali2010.interno.it/regio100328/R010271660.htm

le preferenze a Piasco

http://regionali2010.interno.it/regio100328/prefY010271660.htm#00652

Regione Piemonte

http://www.consiglioregionale.piemonte.it/elezioni2010/online/

Provincia di Cuneo

http://www.prefettura.it/cuneo/index.php?f=Elezioni&s=risultati.php&tipo=&nodo=332453812&id_sito=1180&tornata=2010-03-28&id_tornata=5&url=aHR0cDovL3NhbGFzdGFtcGEuaW50ZXJuby5pdC92b3RhbnRpL3ZvdGFudGkxMDAzMjgvUnZvdGFudGkwMjcuaHRt

 

 
Di cagio (del 21/07/2007 @ 13:42:56 in generale, linkato 2464 volte)
Ho letto che anche a Piasco si potrà firmare per la proposta di legge, a livello provinciale o regionale, che prevede la chiusura dei locali pubblici all'una di notte, e questo per un po' di tempo sarà l'argomento del nuovo sondaggio. Per ora non esprimo la mia posizione in merito, vi invito solo a riflettere sul problema, su cio che ha comportato finora e su su ciò che comporta una scelta del genere. Votate e dite la vostra!
Secondo argomento: tra un po' (quando?) ci sarà Rossana Rock, una delle mie feste preferite (per dirla alla Celentano la proloco di Rosana è rock!). Visto che a Rossana si pagano le spese dei concerti con la birra che vendono e che non è buona cosa mettersi alla guida dopo avere degnamente contribuito alla manifestazione : - ) propongo di andare alla festa in bici, anche perchè è proprio dietro l'angolo. Inoltre visto che a Rossana i parcheggi sono pochi (più che a Piasco, ma pochi) risolviamo anche un altro problema!
Sempre nell'ambito delle iniziative a trazione “umana” non mi ricordo più bene di quanto ho sofferto due anni fa ad andare da Piasco ai laghi blu a piedi, per cui sono tentato di ripetere l'esperienza, a patto di trovare una compagnia di “pellegrini” con cui condividere la passeggiata. Può farlo chiunque, basta camminare per 14 – 16 ore senza lamentarsi!
 
Di Dulce (del 23/02/2012 @ 13:00:08 in Associazioni, linkato 1863 volte)


Campagna contro l’acquisto dei
cacciabombardieri F-35 “Joint Strike Fighter”
da parte dell’Italia
100 Piazze d’Italia contro i caccia F-35
Sabato 25 febbraio
 CUNEO



Programma:

ore 17.00    Partenza da Piazza Duccio Galimberti      (ritrovo sotto il monumento)

ore 17.15    passeggiata sotto i portici dei due lati   di Via Roma

ore 17.30    Interventi e letture in Piazzetta del  Municipio

ore 18.15    Salone d'onore del Comune per  proiezione video, riflessioni, conclusioni






 
Di Dulce (del 26/05/2011 @ 10:42:26 in Eventi, linkato 2204 volte)


In occasione della festa di S. Filippo Neri  del  28-29 maggio 2011 il cui programma completo lo trovate qui

ll Vas Circolo di Piasco organizza l’accoglienza della carovana Balacaval

proponendo:

-  il 28 maggio passeggiata con partenza da Verzuolo – palestra tennis tavolo - alle ore 8.00 percorrendo lentamente strade bianche e campi si raggiungerà la periferia di Piasco con ritrovo alle ore 10.00 circa presso piazzale Dao / Rivoira (strada delle Gaide) nei pressi di via Europa;

- accoglienza della carovana da parte dell’amministrazione comunale, popolazione e associazioni che si aggiungeranno al corteo ;

seguirà breve sosta con saluto agli anziani della Casa di Riposo e per finire arrivo all’Ala della pace con momento conviviale  e rinfresco.

Seguite il blog della carovana http://carovanabalacavalit.wordpress.com/


 

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23/04/2024 @ 18:45:23
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