Ieri c'è stata la serata informativa sulla centrale a biomasse che verrà costruita a Rossana. Quello che è ho capito, non sono riuscito a sintetizzare, è questo: - la centrale è piccola, quindi non necessita della VIA, valutazione impatto ambientale, quindi il comune di Rossana e la Provincia non erano tenuti a coinvolgere i comuni vicini. Da parte nostra avremo dovuto informarci: io e molti miei amici ginnici, leggiamo spesso l'albo pretorio del comune di Piasco, per Rossana, Venasca, Pagno, Verzuolo e Costigliole ci attrezzeremo... Per il momento attiverò un “google alert”, almeno non perderò le notizie più significative - la centrale potrà solo bruciare legna vergine, non trattata che dovrebbe arrivare da qua vicino fino ad un max di 70 km di raggio - le emissioni saranno controllate in tempo reale e pubbliche - non sappiamo quanto facciano male i prodotti delle emissioni, anche se nei limiti di legge - Rossana ha intenzione di fare un'area industriale a Molino Varaita, per giustificare la centrale mi verrebbe da dire. Ero rimasto che il calore e l'elettricità venivano portati dove ce n'era richiesta, questa volta vogliamo portare le attività dove facciamo la centrale. A Molino Varaita non ci sono servizi di alcun tipo oltre l'acqua calda della centrale, ma mancano totalmente fogne, elettricità, acqua, strade...Il Bruido esonda con una notevole frequenza, specie negli ultimi anni; Varaita è a due passi, con un ponte dalle campate piuttosto strette non esente da rischi di intasamento, anche se la zona “industrializzabile sarà a monte io non starei troppo tranquillo. Se si chiama “molino” è una zona dove c'è acqua. - Una zona industriale piccolina e ben disagreggata da tutte le altre ci manca proprio: a Piasco siamo specialisti ad approvare aree puntiformi, ne abbiamo dalla Monatera a via Giolitti, dalla ex Wild (l'unico posto sensato), ai Campassi... Se a Rossana avranno la fortuna di avere un ventennio ricco di cemento come l'ultimo nostro magari piantano una fabbrica in Lemma! - La Benarco sarebbe anche disposta a ripristinare (???) il mulino, o credo più realisticamente a restaurarlo. Peccato non ci abbia pensato prima un agriturismo, pigliava pure dei contributi. - non starei a commentare la cagata delle serre. - la centrale aumenterà la temperatura della zona circostante perché emetterà in atmosfera fumi a 40° C. L'ingegnere Tebaldi ieri sera ha tirato fuori un “delta T” di 8 gradi, parlando di atmosfera a 32° C... Forse nel Periodo caldo medioevale, quando la groelandia era verde e colonizzata de Erik il Rosso, a Molino Varaita ci sono stati 32°. Forse. Sicuramente non ci saranno d'inverno quando il vapore emesso finirà in un atmosfera ben sotto il punto il punto di solidificazione dell'acqua. Magari nevicherà come suceddeva ogni tanto a Moretta quando i vapori della Locatelli congelavano in aria ed anziché venire dispersi dal vento si raggruppavano e cadevano al suolo. - economicamente la centrale sta in piedi solo per via dei certificati verdi, e questo quando si facevano i conti della serva fine serata è stato detto chiaramente. Non c'è nulla di male in questo: il fotovoltaico esiste per i contributi, l'agricoltura di EU ed USA vive di contributi, nessuno metterebbe il grano od il mais se non ci fosse il contributo europeo, e non è un peccato coltivere i cereali. Però è giusto che si sappia che una centrale che emette comunque degli inquinanti non sarebbe economicamente conveniente senza i certificati verdi. Io preferirei che si aumentassero i certificati verdi per le rinnovabili vere, e non dessero a queste. -la centrale potrebbe essere una risorsa per i boscaioli ed i proprietari di boschi. - se il prezzo del legname aumenterà la redditività dell'impianto sarà sempre più in discussione, mi fa paura pensare a questo perchè prima di chiudere un impianto si scende sempre a degli strani compromessi. Chi lavora nelle fabbriche sa di cosa parlo. Il prezzo del legname è destinato ad aumentare, cercate sul web: ieri sera si parlava di economicità fino a 65 euro al quintale. Ho trovato conti economici per il trentino che si basano sui 70 euro, parlano di cogenerazione, ma il prezzo della materia prima non cambia, cambia il fatto che se c'è mercato il prezzo sale. non porterà benifici in termini economici alla collettività, se nonper la creazione di qualche posto di lavoro (pochi) anche se di questi tempi non è male - il fatto che essiccheranno il cippato e dicono che lo venderebbero a prezzo scontato ai residenti è piuttosto ridicolo perchè nessuno ha caldaie a cippato in zona, e Walter l'ha fatto giustamente e fortemente notare. - la qualità dell'aria peggiora perché si accende un caldaia supercontrollata che comunque emette fumi, e non se ne spengono altre. Le caldaie grandi hanno senso nei condomini, dove spegni quelle autonome.
Si sono anche dette, a mio avviso un mucchio di stupidaggini sul teleriscaldamento. Tebaldi ha tentato di dirlo, da come mi è parso di capire, ma non ha potuto farlo. Il teleriscaldamento finalizzato alla produzione di energia elettrica è una cagata pazzesca, perchè chi vuole fare corrente la vuole fare anche nei 9 mesi all'anno in cui il riscaldamento non serve. A Brescia sono molto contenti di usare le loro case e le strade come dissipatori di calore delle centrali, specie in luglio... Poi il teleriscaldamento, se non fatto a livello di isolato ha dei costi enormi di impianti e distribuzione, anche dal punto di vista ecologico ed energetico (si spende energia a metterlo in opera). Avrebbe molto, molto senso progettare delle piccole reti di teleriscaldamento nelle zone ad alta densità abitativa dove installare dei sistemi di microcogenerazione. Esistono in commercio degli impianti a gassificazione con motori a ciclo Otto, sono a buon punto le sperimentazioni con motori Stinger: con questi si riuscirebbe a spegnere diverse caldaie, magari inquinanti o comunque alimentate a fonti fossili, accendendone poche e poco inquinanti. Questi sistemi possono produrre calore quando serve, che è sempre il prodotto principale di qualunque centrale termoelettrica, con una resa del 60 – 70 % e vendere l'elettricità prodotta (15 -20%). Se se ne rompe una o se ci sono dei problemi non sta al freddo tutto il paese, ma solo qualcuno, anche questo non è da sottovalutare. Anche sulla centrale di Costigliole si sono dette delle boiate, ed il sindaco Rinaudo ha fatto più danni che vantaggi per chi è contrario alla centrale di Molino Varaita: se la centrale a biomasse ha una resa bassa non ha titolo di parlare chi in casa ha una centrale ad olio vegetale in casa. Mi spiego: coltivare il pioppo in Short Rotation Forestry costa in termini energetici 12 – 15 Gjoule ad ettaro, contro una resa di 200 – 250 GJ/ha. Ipotizziamo che per le altre legnose i termini siano simili, ma forse sono anche più favorevoli, in quanto la SRF implica molte lavorazioni (costi energetici) che i boschi non hanno e la legna viene raccolta in anticipo, quindi non si è ancora sviluppata tutta la massa legnosa che c'è in un bosco di 15 anni. Per l'olio ad andare bene siamo a 28 di “spesa” e 120 di “ricavi” Questo vuol dire che un ettaro di terreno di bosco che va alla centrale Benarco, solo di energia elettrica produce l'equivalente di 60 GJ, se l'impianto di Costigliole arriva all'85% di resa un ettaro a colza rende 78 GJ. Cosa vuol dire? Che con un impianto di essiccazione del cippato, o una serra, la resa in termini di energia ad ettaro sarebbe favorevole alla Benarco. E questi sfruttano dei boschi, cioè dei terreni marginali. Penso se che se Tebaldi avesse avuto tempo per spiegare questo molti costigliolesi si sarebbero incazzati!
Rimango comunque fortemente contrario a questa centrale, ed invito tutti a firmare contro la sua realizzazione, principalmente per il discorso fumi e CO2, e voglio fare una proposta provocatoria a Presidente Boscaiolo presente ieri sera (spero che il Vas abbia un contato di questo signore, molto preparato). Visto che chi fa il suo mestiere ha tutto l'interesse a vendere legna, noi abbiamo tutto l'interesse ad avere dei boschi puliti ma non vogliamo più fumi di quanti ne abbiamo adesso, perché non formula una bella proposta al Comune ed ai cittadini di Piasco? come cooperativa anziché vendere il legname ad un industriale, che alla fine fa il prezzo che vuole quando assorbe certe quantità di prodotto, perché non lo trasformano in calore ed elettricità attraverso microcentrali di cogenerazione? Installano dei piccoli impianti, vendono calore ai piaschesi che risparmiano e si tolgono le caldaie autonome (ormai semi illegali) ed ammortizzano l'impianto con l'elettricità che vendono. Filiera corta, km 0, dal produttore al consumatore. Ma nel mondo che si scalda sempre di più io una centrale che non recupera il calore non la voglio vedere, le alternative ci sono, anche se Tebaldi inveiva contro Pejo e Walter chiedendo loro come farebbero. (scena degna del peggio Bruno Vespa). Io semplicemente farei qualcosa che funziona meglio. E vorrei che questo lo chiedessero anche i miei amministratori locali, a tutti i livelli. Siccome spesso però non ho un minimo di fiducia in loro, specie in quelli politicizzati voglio spiegare loro una cosa: il buon senso, l'ecologia ed anche due conti sulla convenienza non hanno colore. In USA un nero smilzo “di sinistra” (democratico) ed un bianco muscoloso “di destra” (repubblicano) fanno a gara a chi è più ambientalista. Se un giorno Barak riduce uno sperco il giorno dopo Arnold dice che se i suoi figli stanno più di 5 minuti sotto la doccia spegne il riscaldamento dell'acqua. Per cui se tra una riunione segreta per la doppia comunità montana, un'inaugurazione di una rotonda, una sagra, una telefonata al sottosegretario, una seggiovia con la pista, una xxx col ministro e mille altre cose trovate il tempo per pensare a che mondo lasciare ai figli, magari avrete un futuro. Altrimenti all'inaugurazione della sagra continueranno ad essere presenti solo i vostri parenti e due vecchi dc che hanno bisogno di parlare a Laratore.
Di Michela (del 23/09/2009 @ 14:28:18, in Viabilità, linkato 2825 volte)
Inserisco nel blog la lettera che sta girando in via Verzuolo e via Roma e via Gesiole per una raccolta firme, invito chi condivide e vuol firmare a farsi avanti . Perché l’ho inserita nel blog? Per verificare se il problema è sentito da molti abitanti della zona interessata e per trasparenza: so che problematiche relative alla viabilità sono presenti in vari punti del paese e vorrei che anche dalle altre zone partissero delle proposte all’amministrazione. Questo per me è cittadinanza attiva . E’ cittadinanza attiva anche la formazione del “ Comitato Valle sostenibile” sulla centrale a biomasse ANCHE QUI VI INVITO AD ADERIRE
Al Sig. Sindaco di Piasco
Siamo un gruppo di cittadini di via Roma e via Verzuolo e vorremmo porre alla sua attenzione la problematica inerente l’alta velocità del tratto di strada di accesso al paese .
Già con la precedente amministrazione gli abitanti delle vie menzionate avevano sollecitato degli interventi per ridurre la velocità :si erano fatti dei sondaggi a cui era seguito un incontro(anno 2005) con l’amministrazione Bergiotti dove erano state presentate proposte di interventi condivisi dalla totalità dei presenti alla serata(una ciquantina di abitanti della zona)
Essendo in previsione l’allestimento della rotonda in via Verzuolo, l’amministrazione si riservò di affrontare la problematica dopo la realizzazione della rotonda ,avvenuta nell’autunno del 2008.
Considerando che la rotonda disassata non ha risolto la problematica evidenziata , la passata amministrazione ha richiesto un incontro con i tecnici della provincia i quali hanno trasmesso una bozza di progetto che prevedeva una modifica della viabilità sull’incrocio davanti a Tranchero.
Purtroppo finora nulla è stato realizzato e ben tre sono gli incidenti, fortunatamente non gravi, già avvenuti. Il progetto proposto avrebbe come ricaduta
· il rallentamento della velocità dei veicoli sia in via Roma che in via Europa( almeno nel primo tratto)
· la creazione di un percorso ciclabile e pedonale sicuro in ingresso al paese
· la riqualificazione dell’area
e non permetterebbe più agli automobilisti” pazzi” che provengono dal paese di percorrere la rotonda in senso contrario.
Dal momento che la viabilità alternativa è fortemente sostenuta anche dal governo centrale ( vedi campagna incentivi per l’ acquisto delle biciclette)l’intervento proposto si colloca perfettamente in linea con le direttive del governo.
Noi pensiamo che le Amministrazioni che si attivano per creare dei percorsi sicuri danno un segno di coerenza e di rispetto per chi sulla strada è più vulnerabile( pedoni e ciclisti).
Fiduciosi che la nostra proposta verrà presa in considerazione, ringraziamo anticipatamente e porgiamo distinti saluti
Piasco,20/09/09 Gli abitanti di via Verzuolo , via Roma e via Gesiole
Di Pitta (del 21/09/2009 @ 13:55:04, in Politica, linkato 2652 volte)
Buongiorno,
vi comunico che il 29 Settembre alle ore 20,30 presso la Sala delle Adunanze della Casa Municipale, si terrà il consiglio comunale.
a seguito l'ordine del giorno:
1) Lettura e approvazione verbali seduta 22/09/2009
2) Salvaguardia degli equilibri di bilancio - Ricognizione stato attuale dei programmi.
3) Assestamento del bilancio di previsione per l'esercizo 2009 e variazione alla relazione previsionale programmatica 2009/2011
4) Modifica regolamento edilizio
5) Approvazione nuovo statuto Consorzio Bacino Imbrifero Montano del Po
6) Comunicazione del Sindaco in merito alla revoca di Assessore e Vicesindaco - Presa d'atto.
7) Comunicazione del Sindaco in merito alla nomina di Assessore e del Vicesindaco.
8) Comunicazione delle nomine effettuate
9) 2 interpellanze a risposta orale presentate dal gruppo consigliare di minoranza.
Saluti.
Ho allegato la risposta della Provincia in merito alla lettera inviata dal sottoscritto su cui chiedevo spiegazioni in merito alla centrale a biomasse.
Di cagio (del 13/09/2009 @ 18:28:55, in Politica, linkato 4215 volte)
Venerdì 11 settembre 2009 è giorno di mercato nel piccolo villaggio degli gnomi tra il fiume e la montagna. Gli gnomi e le “gnome” che vanno al mercato si scambiano le ultime notizie e… quella più succulenta riguarda l’assemblea degli gnomi saggi.
Quello che segue purtroppo non è una favola, abbiamo appreso, da vie molto informali ed ufficiose che Iveta Kadlecova, eletta con un bel numero di voti e nominata vicesindaco dopo le elezioni di giugno sia stata "deferita" al ruolo di semplice consigliere comunale.
E’ vera questa notizia?
Che ci fossero stati degli screzi fra il Sindaco e Iveta in seguito alle nomine del nuovo direttivo della Casa di Riposo era noto ma la situazione deve essere peggiorata in breve tempo.
Supponiamo che qualcosa di piuttosto grave sia successo, più importante di quanto il vicesindaco stava portando avanti. (A parere nostro ha fatto più Iveta in 3 mesi che 3/5 della vecchia giunta in 5 anni).
Le voci del mercato parlano di una “questione scuole” e “cellulari dipendenti” gestita con troppa intraprendenza dall’Assessore Iveta, ma anche di un terzo incomodo con cui è in particolare contatto, mal tollerato dal resto dell’assemblea.
Ovvio che sono supposizioni ma… vox populi…….
L’assessore Pittavano che è in ferie, e stato informato del precipitare della situazione.
Nel caso la notizia sia vera, i consiglieri un po' più lontani dal gruppo leghista (Fulvio, Pitta, Luca G...) che cosa ne pensano?
La nomina di Iveta a vicesindaco aveva sorpreso positivamente molti di noi, colorando di un verde più tenue la neonata Amministrazione!
Operazione di facciata, mah! Aspettiamo le risposte in Consiglio o come si preferisce.
E' un po' buffo che nella settimana in cui il povero Bossi, Cota e tutti i travasatori d'acqua della Lega Lombarda si trovino in val Po, l'amministrazione piaschese, lista civica ma con molti tesserati del partito di Calderoli e Borghezio, dia una pedata all'esponente che garantiva un immagine lontana dal razzismo, essendo originaria di un paese fino a pochi anni fa esterno all'EU.
Sembra quasi non voler far brutta figura con i capi!
Magari un’ampolla della “miracolosa” acqua del Po non ci starebbe male nella sala del consiglio,
all’occorrenza guarirebbe eventuali pensatori dissociati.
Si aspettano motivazioni, risposte, chiarimenti e non il solito: “… passiamo al punto seguente.”
Di Michela (del 12/08/2009 @ 05:57:38, in Viabilità, linkato 2086 volte)
Evviva !! Finalmente è stato inventato il dosso “ intelligente”!
Veramente più che un dosso è un attraversamento pedonale ampio e rialzato. Non è delimitato da lastre di pietra e ricoperto da porfido: è semplicemente fatto di asfalto.
Perché l’ho chiamato intelligente? Perché non dà fastidio a chi lo supera a bassa velocità, anzi lo fa ondeggiare dolcemente, mentre fa sobbalzare coloro che lo percorrono ad alta velocità. Quindi punisce chi se lo merita e non chi rispetta le regole.
Provare per credere!
Dove si trova questo dosso intelligente? A Villanovetta, il paese che in quanto a dossi ha una certa esperienza! Li han provati tutti e procedendo per tentativi ed errori forse son riusciti a trovare una soluzione economica, di facile realizzazione e veramente efficace come deterrente alla velocità nei centri abitati.Ne avevo trovato uno simile a Savigliano , nei pressi di una scuola materna e una scuola elementare. Vorrei sentire come la pensate , quindi vi consiglio di passare da Villanovetta per sperimentare se ciò che affermo è vero oppure no.
Se non siete d’accordo vi chiedo di esprimerlo con rispetto. Grazie!
Piasco: la futura centrale a biomasse allarma i cittadini
Se l’intento degli organizzatori della serata era quello di fornire il maggior numero di notizie possibili – pro e contro – all’insediamento della centrale a biomasse in regione Molino Varaita a Rossana e farle pervenire ad un gran numero di persone l’intento è stato raggiunto. Nel salone polivalente 'Serra' di Piasco, ieri sera, davanti ad un pubblico numerosissimo e quasi tutto schierato per il ‘no’ alla centrale è stata sviscerata la questione che da mesi anima i dibattiti dei residenti di Piasco e Rossana. In apertura di serata il piaschese
Giampiero Mattio , del gruppo Vas (Verdi, ambiente e società) ha detto: “Quando siamo venuti a conoscenza del possibile insediamento della centrale ci siamo resi conto che nessuno era al corrente dei rischi che una tale installazione avrebbe comportato. Ci siamo attivati subito contattando il sindaco di Rossana Marco Carpani il quale ci ha indirizzati alla Provincia. Abbiamo quindi ottenuto la documentazione necessaria e ci siamo mossi, perché era nostro preciso dovere farlo, per comunicare ed informare i cittadini”.
Due gli schieramenti presenti: quelli favorevoli all’impianto e quelli contrari. Tra i primi il titolare della ditta Benarco Energy Adolfo Pastorino e il progettista dell’impianto Riccardo Tabaldi, nonché il dirigente della Provincia Marco Fino. Tra i favorevoli è stato inserito anche il nome del sindaco di Rossana Marco Carpani assente alla serata per impegni amministrativi la cui assenza –giustificata dal primo cittadino con una lettera – è stata contestata nemmeno troppo velatamente. Nettamente contrari, invece, gli esperti dell’associazione Magna Charta invitati a Piasco dagli organizzatori. Adolfo Pastorino ha sostenuto che “con un camion al giorno la centrale produrrebbe energia ad un prezzo contenuto e che le piccole dimensioni dell’impianto garantiscono una produzione che è classificata energia rinnovabile. Inoltre non va dimenticato che il legno utilizzato sarebbe per la quasi totalità acquistato in zona con una positiva ricaduta nell’economia locale”.
Il dirigente della Provincia Marco Fino ha invece evidenziato che “ci sono state tre conferenze dei servizi in cui tutti i soggetti intervenuti hanno espresso parere favorevole all’impianto”. Fino ha poi aggiunto: “Su richiesta della ditta il rilascio della concessione è attualmente sospeso in quando la ditta stessa, attraverso campionature su impianti analoghi, sta valutando la possibilità di diminuire ulteriormente i livelli emissivi”. Molto applaudito dai presenti è stato l’intervento dell’urbanista dell’associazione Magna Charta Mino Marchetti il quale ha sostenuto che “nessun intervento può essere realizzato senza la partecipazione della gente. Un impianto – ha sostenuto - va pensato, programmato e pianificato ma sempre attraverso il coinvolgimento della gente. Si vive sul territorio 365 giorni l’anno e il territorio è di tutti, non solo di chi propone impianti. Dire sì all’impianto senza che la gente abbia avuto la possibilità di esprimersi è una palese violazione alla legge”.
Il medico Gianmarco Lege, sempre dell’associazione Magna Charta, ha parlato dell’impatto sulla salute provocato degli impianti a biomasse con particolare riferimento al benzene (cancerogeno nell’uomo e negli animali) e alla diossina e sui diossidi di azoto che provocano piogge acide e diminuiscono le difese polmonari al punto che, se esposti a concentrazioni superiori ai 400 mg/mc, possono provocare la morte per fibrosi polmonare. Ovviamente le circostanziate parole del medico hanno provocato apprensione in sala e fatto aumentare la contrarietà dell’impianto di Rossana tra i presenti, che hanno manifestato tutto il loro disappunto. Una buona conoscenza del ciclo produttivo di una centrale alimentata a cippato e legno di non grandissime dimensioni (quella di Rossana è di 1 MW) sarà fondamentale per capire rischi e pericoli, ma anche gli aspetti positivi, di un insediamento come quello rossanese.
Una cosa è però emersa in modo chiaro ieri sera: con il gruppo Vas è sorto anche il gruppo ‘Comitato valle sostenibile’: entrambi saranno costantemente impegnati non solo ad informare la popolazione ma anche a provare ad impedire con tutti i mezzi democratici che la centrale venga realizzata. “Siamo solo all’inizio – ha ricordato
Giampiero Mattio – e chi vuole sostenerci e stare al nostro fianco può iscriversi al gruppo versando una piccola quota associativa. Soldi che serviranno a proseguire nella nostra lotta contro l’insediamento di Molino Varaita”.
Rosso su centrale: "Sono state dette alcune inesattezze"
Caro Direttore, ero presente ieri sera (mercoledì 30 settembre, ndr) al convegno indetto dal Comitato VAS di Piasco e la descrizione fatta dall’articolo apparso sulla Vostra testata rispecchia solo parzialmente la realtà del dibattito che si è protratto fino a tarda ora. La posizione presa dal comitato relativa alla poca chiarezza delle procedure intervenute in fase autorizzativa e sulla poca pubblicità data alla richiesta autorizzata, sono state ampiamente smentite dai fatti e dalle dichiarazioni fatte durante al dibattito dal Ing. Fino della Provincia e dal Vostro collega giornalista Rossanese. Il primo elencava tutte le date e le procedure previste dagli attuali decreti normativi ampiamente rispettate e notevolmente migliorate sia in fattore di sicurezza che di emissioni e tempi procedurali. Elencava inoltre tutte le competenze implicate in fase decisionale da tute le funzioni pubbliche preposte alla procedura ed i tempi della stessa dilatati in tre conferenze distribuite nell’arco di un anno dalla data di presentazione. Il secondo faceva notare come gia nell’autunno 2007 in una riunione pubblica tenutasi a Rossana e con ampio riscontro giornalistico, era stata presentato il progetto proposto e nel 2008 in una seconda riunione pubblica, anche questa con rilievo sulla stampa,veniva definito il progetto. In ambo i casi erano presenti rappresentanti delle amministrazioni locali vicine ed alcuni degli organizzatori del Comitato VAS.
Inoltre il presidente del Comitato Vas dichiara di essere venuto in possesso di tutta la documentazione presentata già all’inizio del mese di maggio, quindi precedentemente alla conclusione del procedimento autorizzativi conclusosi solo alla fine di giugno 2009, e quindi con tutto il tempo necessario per presentare qualsivoglia osservazione prima del termine del procedimento. Al di fuori dei dati formali inoltre gli interventi dei professionisti invitati dal Comitato non portavano a conoscenza alcun dato specifico sulla centrale in progetto a Rossana ma dati riferiti ad emissioni e impatti inquinanti di impianti di dimensioni decisamente superiori di circa 50 volte a quello in progetto ed inoltre per loro stessa ammissioni non di centrali a legno ma di impianti ti termovalorizzazione che utilizzano rifiuti come combustibile e quindi sicuramente non confrontabili.
Gli interventi inoltre sulla provenienza della materia prima non tenevano in alcuna considerazione il fatto che il potenziale di produzione di Cippato da legna delle foreste locali e di gran lunga superiore alle necessità della centrale, ed il quantitativo della legna che già oggi prende la strada della Liguria e della Toscana di produzione locale è ampiamente sufficiente al fabbisogno. Non bisogna inoltre dimenticare che le emissioni della centrale equivalgono in quantità a quelle emesse da n. 2, dico due, TIR e che quindi il solo evitare il trasporto della legna stessa compensa in valore e quantità le emissioni della centrale. Molti interventi poi hanno evidenziato come la creazione di un mercato locale del cippato non può che agevolare la filiera di produzione del legname , la valorizzazione e la manutenzione dei boschi e che la creazioni di nuove attività e posti di lavoro sicuramente non sono dannosi all’economia locale, specialmente in questi periodi.
L’unico dubbio che mi resta è che tali centrali possano nascere ed esistere solo grazie agli incentivi statali e che quando gli stessi cesseranno con tutta probabilità si spegneranno anche le centrali. Discorso totalmente diverso è quello relativo alle centrali di riscaldamento a cippato che da subito, senza incentivi, permettono un effettivo risparmio economico e tempi di ritorno dell’investimento di soli tre o quattro anni. Se inoltre si tengono in conto le incentivazioni fiscali, sono convenienti da subito. Il taglio dato dagli interventi dei professionisti invitati dal Comitato VAS metteva ingiustamente in cattiva luce una fonte importante come il legno per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili evidenziando quindi una posizione preconcetta a qualsivoglia progetto e propensi a dare una cattiva informazione, per non dire disinformazione, al fine unico di creare una posizione di diritto di Veto a qualsivoglia iniziativa al di fuori di qualsivoglia regola di buona convivenza civile e rispetto delle regole e di chi cerca nel modo migliore di applicarle, con impegno e serietà Mario ing. Rosso
Bosco: "Su Rossana alcune affermazioni non del tutto esatte"
1) sugli impianti 50 volte più grandi: se il collega si riferisce alla potenza termica, 50 volte il progetto di Rossana (9,4 MWt) significano 470 MWt e, né in Italia, né in tutto il mondo esistono centrali a biomasse, né inceneritori, così grandi (A2A di Brescia non arriva a 300). Se invece parla di potenza elettrica (1,67 MWe) superiamo gli 80 MW, troppi anche per gli inceneritori più grandi (tra i 60 e i 62, es. Silla 2, A2A, Milano).
2) sulla quantità di cloro nel legno e su micro e macro inquinanti non è sufficiente affermare, come spesso succede, "il caminetto inquina di più perché non ha filtri" e "l'inceneritore inquina di più perché brucia di tutto". Le centrali a biomasse hanno filtri meno evoluti rispetto agli inceneritori e devono selezionare attentamente i combustibili per poter competere. Il caminetto inquina di più, ma brucia meno combustibile e non 24 ore su 24 e i risultati richiamati nelle presentazioni e negli interventi dei medici provengono da lavori accettati e pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali più prestigiose, dove i meccanismi di selezione sono severissimi.
In sintesi le prestazioni ambientali di un impianto a fonti rinnovabili non sono automaticamente migliori, ma devono essere anch'esse dimostrate con calcoli e numeri esatti e verificabili, che purtroppo non leggo nella Sua replica, né ho visto presentare durante la serata da parte degli altri intervenuti.
Noi non abbiamo preconcetti e per questo non ci piacciono quelli altrui, ma per stabilire chi ha ragione occorrono le prove e l'indicazione delle fonti, dimostrando totale indipendenza da eventuali conflitti di interesse che possano far sorgere dubbi sull'imparzialità ed obiettività.
Sono sicuro che tali norme deontologiche sono note al collega. Dunque, invece di dilungarmi, preferisco ricordare che le fonti di quanto presentato nelle nostre relazioni sono a completa disposizione di tutti gli interessati.
Cordiali saluti Ing. Massimiliano Bosco
Marchetti : " Considerazioni ulla serata "
Egregio Direttore,
leggiamo con interesse la cronaca della serata svoltasi nel Salone Polivalente di Piasco il 30 settembre scorso e riteniamo opportuno puntualizzare alcuni aspetti non precisi che si desumono dall’articolo.
Vorremmo iniziare dalla definizione degli schieramenti presenti, in particolare dell’Associazione Magna Charta, che non era presente con il ruolo di opporsi alla Centrale in questione, ma con quello di informare i partecipanti sui pericoli che l’insediamento della stessa costituisce per il territorio, attraverso dati di tipo tecnico e sanitario inconfutabili. La presenza dei nostri esperti era quindi legata ad un momento di informazione ai cittadini ea sollecitarne la partecipazione informata, operazione quest’ultima che avrebbe dovuto avvenire prima delle scelte delle varie amministrazioni, così come stabilito dalla Convenzione di Aarhus. Gli interventi tecnico-scientifici e sanitari dei nostri esperti tendevano proprio a dare nel modo più ampio possibile queste informazioni, unitamente a quelle di tipo urbanistico. Proprio queste ultime hanno tratto le conclusioni sulla compatibilità dell’insediamento di tale impianto con gli indirizzi programmatici di un territorio come quello della Val Varaita che ha grandi valenze i di tipo paesaggistico ed ambientale oltre ad interessi turistico-residenziali da non sottovalutare.
I principi di interesse collettivo sono quelli che devono prevalere per lescelte di programmazione e di pianificazione di un territorio, rispetto a quelli di prevalente interesse privato, evidenziati da alcuni interventi individuati come favorevoli dall’articolo.
Era pertanto necessario chiarire tali concetti prima di indicare glischieramenti a favore o contro.
Vogliamo quindi ribadire che l’interesse dell’Associazione era ed è assolutamente motivato dall’opportunità di iniziare un processo di partecipazione informata.
Cordiali saluti.
Il Presidente di Magna Charta
Rossana: centrale a biomasse. I Piaschesi non la apprezzano
Da qualche settimana a questa parte è uno degli argomenti più dibattuti a Piasco e dintorni. La costruzione di una centrale a biomasse in regione Molino Varaita, in un’area confinante, ubicata nel Comune di Rossana, sarà pure il tema di un confronto che un gruppo di cittadini piaschesi ha organizzato per mercoledì 30 settembre alle 20 e 45 nella Sala Polivalente Francesco Serra. Ma quali sono le criticità che il gruppo di oppositori o 'scettici' avanza di fronte all’opera? In primo luogo, i promotori dell’incontro lamentano lo scarso coinvolgimento della comunità piaschese nel processo decisionale che, attraverso tre conferenze dei Servizi, ha portato alla concessione del ‘nulla osta’ per la realizzazione dell'opera da parte degli uffici competenti della Provincia di Cuneo alla ditta ligure Benarco Energy. Il gruppo di cittadini piaschesi sostiene poi che la centrale avrà una resa molto inferiore rispetto ad impianti dello stesso tipo, che gran parte dell’energia termica prodotta andrà persa poiché non è previsto un collegamento ad una rete di teleriscaldamento e che, infine, il legname da bruciare nella centrale non proverrà dalla valle Varaita, ma da località molto più distanti.
Il Sindaco di Rossana Marco Carpani risponde alle obiezioni facendo presente che il percorso seguito “è quello previsto dalla legge. Ci sono state delle conferenze sei Servizi cui hanno partecipato la Regione, l’ARPA ed il nostro Comune. La verifica dei parametri di emissione ha appurato il rispetto dei valori previsti. Ovviamente – prosegue – nessuno nega che Rossana abbia interesse nei confronti di un impianto che permette ai contadini di valorizzare una risorsa come il legname che marcisce nei boschi. La resa dell’impianto è un problema del privato che investe. Immagino che anche in questa circostanza l'imprenditore abbia interesse a guadagnare.” Il Sindaco di Rossana non ritiene fondata nemmeno l’obiezione riguardante la provenienza del legname da bruciare nella centrale. “Anche qui, penso sia interesse dell’imprenditore reperire delle risorse sul territorio per risparmiare sulle spese di trasporto. So che sono state avviate delle trattative con diverse aziende del posto e che un grosso produttore di legno di Rossana si è già accordato per fornire la materia prima. D'altra parte l'imprenditore coinvolto è uno dei più importanti produttori di legname del Nord Italia ed ha rapporti con molti clienti”
La centrale a biomasse, che produrrà energia elettrica tramite vapore, cedendo acqua calda, verrà costruita in’un area in cui il Comune di Rossana ha deciso di concentrare lo sviluppo produttivo del paese. Tra i progetti, vi è quello quello di utilizzare l’acqua calda ed il vapore per servire le attività industriali ed artigianali che si insedieranno in zona e di scaldare alcune serre in cui verranno coltivati e raccolti primizie e prodotti ortofrutticoli anche in pieno inverno. “ non bisogna dimenticare – prosegue Carpani – che con le sue attività produttive Rossana crea l’80% dell’occupazione della valle Varaita. Indipendentemente dalla centrale, avevamo deciso di spostare l’area industriale dalla zona in cui si trova attualmente. Potendo disporre di acqua calda per i loro cicli produttivi a prezzi più vantaggiosi, è probabile che molti imprenditori siano interessati a trasferirsi.” Il primo cittadino di Rossana non ritiene poi che il progetto della centrale a biomasse sia stato portato avanti all’insaputa delle comunità confinanti. “Ci siamo sempre confrontati con i Comuni vicini e le leggi sono state rispettate rigorosamente. Di fronte a certe obiezioni si fa in modo che l’unica soluzione per produrre energia sia quella di bruciare il petrolio tante sono le contrarietà sorte attorno alle biomasse, all’idroelettrico o all’eolico.” Carpani parteciperà all’incontro del 30 settembre a Piasco? “Perchè no? Non abbiamo nulla da nascondere. Tutto è stato fatto alla luce del sole e siamo pronti al confronto.”
Di Pitta (del 23/07/2009 @ 18:32:44, in Politica, linkato 1862 volte)
Ieri sera si è svolto il consiglio comunale, dove sono state formate le commissioni e dove si è ufficializzato il cambio di segretario comunale.
Volevo informare tutti che sono state messe sul sito del comune n°2 delibere di giunta di queste ultime due settimane e la delibera del consiglio appena effettuato.
Di Marta (del 21/07/2009 @ 20:45:31, in Eventi, linkato 2065 volte)
E' estate: è tempo di vacanza, sta arrivando agosto: sta arrivando il CAMPEGGIO a Castello di Pontechianale!!!!
Per chi lo ama da quando è bambino, per chi non c'è mai stato, ma ne ha sentito parlare, che chi ci torna sempre volentieri, per chi non lo conosce ma chi si fida che è bello ...
quindi
Anche quest’anno, a grande richiesta, in quel di PONTECHIANALE(frz Castello):
CAMPO GIOVANI 2009
Per chi: è aperto a tutti dalla prima superiore (fatta!!!!! ) in su (qui non ci son limiti!!!)
Requisiti minimi: nessuno! A parte voglia di impegnarti, di condividere una bella settimana, di riflettere , di parlare, di giocare …..
Siete tutti invitati!!!
Tema del campo:
EDUCHIAMOCI ALLA NON VIOLENZA PER COSTRUIRE LA PACE
Quando: il campo inizia domenica 9 agosto ore 17 circa e finisce venerdì 14 agosto dopo il pranzo.
Iscrizioni: entro e non oltre il 30 luglio da don Rocco
La gara internazionale di barche solari, Memorial Gian Mario Bertolino, è giunta nel 2009 alla sua settima edizione. L’evento non si caratterizza solo come manifestazione sportiva che richiama appassionati e amatori anche d’oltre frontiera, ma vuole essere spunto di riflessione su temi ambientali e di sviluppo per un turismo eco-compatibile.
La manifestazione, organizzata dal Parco naturale dei Laghi di Avigliana, in collaborazione con il Comune di Avigliana, nacque nel 2001 grazie alla passione del dott. Gian Mario Bertolino.
Medico dentista, alla fine degli ani ‘90 il dottor Bertolino mise a punto a punto un’imbarcazione che utilizzava esclusivamente propulsori a energia fotovoltaica. Quindi si adoperò affinché anche in Italia, come già all’estero, si svolgessero manifestazioni incentrate sull’utilizzo, anche competitivo, di natanti mossi da energia fotovoltaica. Iniziò così la collaborazione col Parco naturale dei Laghi di Avigliana e con Comune di Avigliana che si concretizzò in varie iniziative, la più significativa delle quali è la gara internazionale di barche solari.
Alla gara oggi partecipano equipaggi provenienti da altre parti dell’Italia dalla Germania, dalla Svizzera e dalla Francia, dove, negli ultimi anni, sono aumentati gli amatori e alcune imbarcazioni a propulsione solare vengono utilizzate per il trasporto di persone (circa venti passeggeri a veicolo).
Il programma della gara si articola sempre in due giornate: una prima dedicata alla riflessione e seminario su temi ambientali, tutela e utilizzo oculato di energia e risorse del pianeta; la seconda dedicata alla competizione.
I temi del rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico sono oggi molto frequenti, Spesso, però, si limitano a rappresentare luoghi comuni influenzando ben poco, soprattutto nel concreto, la mentalità della gente.
Perciò le giornate dedicate alla riflessione e al dibattito sono sempre mirate a trasferire nella pratica principi di utilizzo sostenibile, fornendo anche esempi facilmente applicabili. Nel 2008, ad esempio, il seminario - dal titolo “Il carbonio al suo posto” - ha trattato il tema delle emissioni di carbonio e sul suo potere inquinante. Poco spazio al nozionismo ma riflessioni che partivano da domande concrete: Cosa serve al cittadino? Cosa serve a una famiglia per vivere una vita confortevole? Ogni individuo necessita di nutrirsi, muoversi e scaldarsi, ma quale impatto ambientale hanno questi semplici gesti quotidiani?
La riflessione sul carbonio non viene a caso, mangiare, produrre calore, spostarsi per le attività giornaliere, fanno alzare i livelli di carbonio presenti sulla terra, in modo considerevole, provocando alti livelli di inquinamento. Sembra di parlare di cose scontate, eppure semplici accorgimenti che potrebbero migliorare la situazione attuale, non vengono adottati con facilità. Caldaie a condensazione, impianti solari, lampade a basso consumo, diminuzione dell’utilizzo delle auto, compostaggio domestico, riduzione del consumo di carne e molto altro ridurrebbero significativamente le emissioni di carbonio in atmosfera, oltre a consentire unrisparmio di 4500 euro all’anno per famiglia, elemento non trascurabile.
Messaggio che il comune di Avigliana ha tradotto in un programma di “buone pratiche energetiche” che va in direzione di uno sviluppo sostenibile a livello ambientale.
Ha approvato infatti un regolamento edilizio per ridurre i consumi, corredandolo di un allegato energetico – ambientale, e ha migliorato e potenziato la raccolta differenziata e il biocompostaggio domestico. Ad Avigliana, infine, sono già operanti due strutture alberghiere certificate ECOLAB e l’edificio comunale utilizza solo energia proveniente da fonti rinnovabili. Perciò, rispondendo adeguatamente ai 135 criteri previsti, la città ha ricevuto la bandiera arancione marchio di qualità Turistico Ambientale del Touring Club Italiano.
Dunque, la gara di barche a energia solare acquista in questo contesto un significato ancora più importante.
Le imbarcazioni sono semplici barche che ogni amatore ha munito di panelli fotovoltaici che collegati a batterie danno energia al motore.
La tecnologia negli anni è rimasta pressoché invariata, la migliore resa delle imbarcazioni dipende dal voltaggio delle batterie, dall’aerodinamica, dall’idrodinamica e dall’abilità del pilota. La velocità massima che si raggiunge è di circa 20 chilometri orari, ma ciò non toglie nulla all’agonismo dell’evento.
La gara si svolge ogni anno presso il centro velico al Lago Grande di Avigliana ed è composta da tre momenti: fondo (un percorso di trenta chilometri), slalom e velocità.
Lo spettacolo offerto non lascia puzze di benzina o rombo di motori. Le barche scivolano sull’acqua senza turbare la calma del lago e la vita degli uccelli acquatici che incrociano le scie dimostrando che uomo e natura possono coesistere.
Le gare consistono in un percorso di resistenza di 30/35 km, una prova di velocità e una di manovrabilità. Sono aperte alla partecipazione di scuole, istituti di ricerca, industrie e privati che vogliano dimostrare il loro impegno per l’ambiente e la mobilità sostenibile.
In tutte le gare europee si utilizzerà lo stesso regolamento e la classifica generale sarà aggiornata dal Parco dei Laghi di Avigliana
Classi
Euro Classe : SPERIMENTALI
Sviluppo di tecnologie innovative e avanzate, barche fino a 1 kWp fotovoltaico e un pilota.
Euro Classe: EFFICIENTI
Efficienza energetica per il trasporto su acqua fino a 2 kWp fotovoltaico e più di una persona
Euro Classe: ELETTRICHE
Uso prevalente della batteria, fino a 200 Wp
Euro Classe: Open
Tutte le imbarcazioni elettriche e solari che non ricadono nelle precedenti categorie.
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