Venerdì 3 giugno alle 21.00, presso l'Ala della Pace, il Gruppo Vas di Piasco organizza una serata sul tema “Acqua T.V.B (ti Voglio Bere)”. Protagonista principe dell'incontro sarà uno studio delle acque sorgive cuneesi effettuato dai ragazzi del Liceo Scientifico Peano di Cuneo, coordinati dal Prof. Giacomo Olivero. Il Gruppo Vas di Piasco qualche mese fa, dopo aver lanciato la proposta di installare una Casetta dell'Acqua all'amministrazione comunale piaschese, aveva sollecitato al Liceo Peano le analisi sulle sorgenti più conosciute e frequentate della bassa Valle Varaita. Nel corso della serata ed alla presenza di diversi amministratori locali saranno resi noti e discussi gli esiti e le proprietà dei rilievi sulla Fonte Olivetta a Rossana, Santa Cristina a Costigliole Saluzzo, Isasca e Venasca Centro e della Frazione Serravalle, Tetti Avena e Fontana Barale nel comune di Piasco. Lo studio, in ogni caso, ha ribadito l'assoluta buona qualità di gran parte delle fonti in questione così come dell'acqua del rubinetto di casa. Ritorna di attualità, dunque, la proposta di installare le Casette dell'Acqua ( che erogano anche acqua frizzante) nei nostri comuni così da offrire un servizio utile a tutta la popolazione ed ottenerne un significativo beneficio sia a livello economico e sia dal punto di vista ambientale. Tra l'altro oggi c'è la possibilità di installare queste “casette” a costo zero per le casse comunali. La serata, inoltre, sarà un'occasione in più per sottolineare l'importanza della posta in gioco nei Referendum del 12 – 13 giugno.
Proprio oggi la Corte di Cassazione ha confermato il Referendum sul nucleare allontanando lo spettro del mancato raggiungimento del quorum. Il Comitato Referendario per l'acqua di Cuneo, attraverso la proiezione di alcuni brevi cortometraggi e la mostra “Fino all'ultima goccia”, proporrà qualche ulteriore riflessione sull'importanza dell'elemento acqua quale bene comune, bene che la “casta” di dx, sx e centro sta tentando di “rubare” ai comuni cittadini. La mostra “Le nostre Sorgenti”che riassume tutto lo studio degli allievi del Liceo Scientifico Peano, infine, sarà esposta presso la Porta di Valle di Brossasco dal 2 al 5 giugno 2011, nell'ambito della popolarissima manifestazione culturale “dOCumentarsi”.
Di Dulce (del 03/05/2011 @ 14:10:30, in Ambiente, linkato 1587 volte)
ma dove posso trovarli? Spero presto nella farmacia sotto casa ma nel frattempo....
CHEWING GUM ECOLOGICI, BIODEGRADABII AL CENTO PER CENTO IN VENDITA ALLA FARMACIA COMUNALE DI CAPANNORI Ciacci: “Un’altra buona pratica realizzata nell’ambito della Strategia Rifiuti Zero”. Si chiamano Chicza e sono a base di gomma organica prodotta nella foresta pluviale dello Yucatan.
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Di Dulce (del 23/01/2011 @ 14:06:21, in Ambiente, linkato 2236 volte)
A quando nel paese dei kiwi?
Riporto volentieri questo articolo estratto da LA STAMPA di Giovedì 20 Gennaio. Faccio notare che il Nostro paese e il VAS al quale appartengo vengono citati da una giornalista a noi sconosciuta che è si è interessata del Blog e riporta le nostre richieste. Se gli argomenti che vengono trattati sul Blog di Piasco sono di interesse e ispirazione per altri c'è sicuramente da esserne fieri e continuare a scrivere per migliorarci ogni giorno.
(mi sarebbe piaciuto riuscire a inserire direttamente la pubblicazione, ma non vi sono riuscito, se qualcono potesse darmi qualche dritta, magari al prossimo giro..)
Di cagio (del 27/10/2010 @ 00:42:57, in Ambiente, linkato 3194 volte)
Polemiche ed entusiasmo, questo ha sempre portato la modernità, si tratti del primo treno a vapore o di aggeggio hi-tech o della raccolta porta a porta. Già, la prossima settimana si inizia! Spaventati? Preoccupati? Incazzati? Avete ragione! Ma non dovete prendervela col Comune o con chi ritira i rifiuti, loro non ne possono niente se siete un po' ”turulu” “'nter” “ndaré èd calota”... Comunque anche i più “gnoc” riescono a distinguere la carta dalla plastica, dal vetro e dalla roba che marcisce, altrimenti ci insegna Darwin, che non potrebbero esistere in quanto non saprebbero nemmeno cosa mangiare e morirebbero avvelenati in pochi giorni. Quindi non è difficile, ok che uno può avere dei dubbi, ma il più grosso del lavoro è di una banalità imbarazzante. E quindi pensavo: se il porta a porta è così facile ed a Piasco coi cassonetti facevamo il 50% di differenziata, se in media con questo sistema la quota di differenziata aumenta del 40 – 60% … 50 + 40 = 90 50 + 60 = 110!!! Vuol dire che come minimo se non siamo inferiori alla media, e non vedo perché dovremo visto che prima eravamo molto al di sopra, perché non porci direttamente l'obiettivo di essere il Comune con la più alta percentuale di raccolta differenziata in Italia? Si può fare, custa niente e fa bela figura!
Tutti hanno da guadagnarci, ma non per motivi ambientalistici che ormai sappiamo a memoria, guadagni molto più concreti! Ne elenco qualcuno:
Chi fa commercio a Piasco: un paese primo in classifica fa parlare di se, vuol dire che è vivo, attivo, sano, moderno. Ti vien voglia di farci un giro, ti fidi di più a comprare qualcosa e magari pensi che sia un buon posto dove abitare
Chi paga la tassa sui rifiuti: con una differenziata al 95% le spese di smaltimento sarano più basse, magari la tassa non scenderà ma il Comune avrà più soldi da investire
L'amministrazione comunale: con un successo del genere potrà dire realizzato uno dei punti che aveva in programma
La minoranza: che era maggioranza prima potrà dire che hanno dato il via loro al circolo virtuoso
il VAS di cui fanno parte esponenti della minoranza della passate amministrazione che potranno provare che tutto è partito grazie alla loro opera di sensibilizzazione
il sindaco ed il suo partito: un successo di un'amministrazione guidata da un leghista in ambito ecologista, territorio storicamente in mano alla sinistra, sarebbe un beneficio innegabile per l'immagine di un partito dove un giorno si e l'altro anche qualche rappresentante fa delle esternazioni da troglodita
i cristiani: fa molto più peccato lasciare un mondo schifoso alle generazioni future che tradire il coniuge. Nel primo caso si fa male a molte persone; nel secondo, non sempre, ad una o due o tre se proprio ci si fa beccare. (no differenziata = inferno, girone dei sudici)
i non cristiani ma di altre religioni: il vostro Dio è contento se lasciate un cesso di mondo? Non credo, quindi occhio! (no differenziata = castigo brutto o inferno zozzo, o reincarnazione in qualche animale da discarica o Gisa se ti va bene)
Atei ed agnostici: ci siamo evoluti diversamente da altre specie sviluppando una profonda coscienza che ci impesce di commettere dei soprusi sulle altre specie presenti sul pianeta, ed anche al seguito della nostra specie (no differenziata = morte col tormento di aver sprecato l'unica occasone di contribuire al miglioramento della tua specie e dell'universo, quindi essere stato un inutile ammasso di acqua, proteine e minerali semoventi.)
pastafariani: la facevamo già, al massimo ci scappava il tappo della birra col vetro. (no differenziata = inferno pastafariano, accettabile ma tremendo rispetto al paradiso)
Quindi non ci resta che tirare al record. Io ci sono.
In occasione della 22^ sagra d'Autunno il Vas ed il Comitato Valle Sostenibile di Piasco continuano ad informare e sensibilizzare la popolazione in merito alla Centrale a biomasse di Molino Varaita.
Il fatto che, la Centrale in questione, abbia ottenuto regolarmente tutte le autorizzazioni necessarie, infatti, non giustifica per niente un tipo di impianto che produce grossi danni al territorio senza dare nulla in cambio. E' evidente il puro intento speculativo dei proponenti i quali, approfittando di una normativa generale che incentiva giustamente le fonti rinnovabili di energia, in assenza di disposizioni più severe, lascia spazio ai soliti furbetti.
L'assenza di spazi legali per impugnare il provvedimento autorizzativo per il Vas ed per il Comitato Valle Sostenibile ( e ci auguriamo per gran parte della popolazione di Piasco) non significa rassegnarsi ad un progetto scellerato.
La nostra lotta ed il nostro impegno continuano perché ci sono ancora diversi presupposti per intervenire a livello politico.
Chi segue le vicende pubbliche di questi ultimi mesi sa che la crisi economica ha spinto il governo a rivedere il meccanismo degli incentivi pubblici sulle fonti rinnovabili.
Eliminare i certificati verdi sugli impianti non sostenibili che avvelenano gratuitamente l'aria crediamo sia la prima cosa da fare e lo vogliamo affermare con grande forza.
Sempre in questi ultimi tempi lo Stato ha delegato alle Regioni il compito di disciplinare e mettere ordine in materia di fonti rinnovabili di energia. Il Veneto del leghista Luca Zaia sembra stia varando una riforma che, se non farà abortire immediatamente centrali a biomasse come quella di Rossana, le costringerà ad una alta efficienza energetica ed all'approvvigionamento in loco delle biomasse : guarda caso proprio i due punti più critici dell'impianto di Rossana che abbiamo più volte sottolineato.
Partendo dalla considerazione, ormai chiara ed inequivocabile (alla faccia della “stufetta” con cui i proponenti cercavano di minimizzare l'impatto ambientale della Centrale) che anche gli impianti a biomasse legnose inquinano parecchio e, quindi, devono nascere soltanto in sostituzione di impianti a fonti fossili e sfruttare in primo luogo tutta l'energia termica, ecco qualche buon motivo per esporre le bandiere No Centrale che troverete presso lo stand del Comitato Valle Sostenibile durante la Sagra.
1)Alla Regione Piemonte chiediamo di mettere ordine in questa materia affinché ai piemontesi sia risparmiata la beffa di “incentivare” economicamente chi gli avvelena in modo sensibile l'aria che respirano con progetti che, tra l'altro, non sono sostenibili nel tempo senza il meccanismo “drogato” degli incentivi pubblici.
2) Al Sindaco di Rossana Marco Carpani vogliamo far sentire tutta la responsabilità di una scelta politica sbagliata per indurlo a porre dei correttivi al Progetto, affinché si incrementi in modo serio il recupero energetico dell'impianto magari con interventi che favoriscano veramente l'occupazione locale.
3) Agli organi preposti al controllo dell'impatto ambientale dell'impianto chiediamo di analizzare in modo approfondito la situazione precedente alla messa in funzione della Centrale per valutare con precisione e tempestività l'aggravio delle condizioni in particolare nelle immissioni che, per legge, non vengono nemmeno prese in considerazione come nel caso della diossina prodotta dalle centrali che non funzionano a dovere.
4) A tutti gli amministratori locali sino alla giunta regionale segnaliamo in contrapposizione ad un progetto scellerato come quello di Rossana un progetto serio e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che socio economico, come il Progetto Gestalp realizzato dalla Fondazione Universitaria Cerigefas per conto del Comune di Sampeyre.
Di Polin (del 24/05/2010 @ 20:22:45, in Ambiente, linkato 3045 volte)
Visto che probabilmente stiamo arrivando al dunque in relazione alla Centrale a Biomasse di Rossana, vorrei sottoporre alla Vostra attenzione un esempio di centrale a biomasse sostenibile, che valorizza il territorio locale e che permette di ottenere risultati ottimali dal punto di vista del bilancio ambientale ed economico. La Centrale in esame è quella di Dobbiaco - San Candido, in provincia di Bolzano. L'innovazione dell'impianto, sta nella gestione attraverso una "cooperativa di consumatori". Il principio è che l'utente acquisti l'energia di cui necessita dalla cooperativa di cui diviene socio egli stesso (comprandone le quote). Ciò crea un forte legame tra la centrale e gli utenti che partecipano alle scelte di investimento e alla definizione dei prezzi di vendita dell'energia. Lo stesso Comune di Dobbiaco è un socio della cooperativa. Questa centrale inoltre alimenta, tramite una rete di teleriscaldamento, oltre mille utenze permettendo quindi l'utilizzo del legno in modo davvero efficiente. L'impiego del legno locale produce un valore aggiunto per il territorio, supportando l'economia forestale locale e la manutenzione del bosco. Questo è davvero un esempio di Centrale a Biomasse come si deve, che nasce dalla comunità locale che tramite la cooperativa partecipa attivamente nella gestione dell'impianto e ha interesse a che funzioni in modo efficiente. L'utilizzo del legno locale nell'ottica della filiera forestale locale e il completo sfruttamento del calore, rendono tale impianto davvero sostenibile. Direi che la centrale di Rossana in confronto a questa è davvero un progetto che non ha nessun senso: non è per nulla efficiente, non utilizza legno locale, non utilizza il calore che produce e non coinvolge in nessun modo la gente locale nella gestione dell'impianto se non nelle 5 o 6 persone che Vi lavoreranno. E' un impianto che non nasce dalla volontà della gente, ma dagli interessi economici di un grande commerciante di legname, che per'altro non è nemmeno del posto, che ha bisogno di un impianto per riciclare del legno detanizzato che altrimenti sarebbe rifiuto, triplicando il rendimento elettrico tramite l'effetto drogato dei certificati verdi. Non ho parole......
Eccovi il link all’articolo comparso su Piemonte Parchi:
Di Dulce (del 14/05/2010 @ 13:55:04, in Ambiente, linkato 2078 volte)
In questi tempi in cui l'acqua è un tema discusso il VAS ha il piacere di rendere pubbliche le analisi dell'acquedotto di Piasco 2009 2010 con lo scopo di informare ma soprattutto nella speranza che si riduca l'uso dell'acqua in bottiglia.
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