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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

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Di Dulce (del 26/02/2010 @ 22:30:18 in Eventi, linkato 3039 volte)

Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?

PRIMO MARZO 2010  
si propone di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società.
Questo movimento nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli. Si collega e si ispira La journée sans immigrés: 24h sans nou, il movimento che in Francia sta organizzando uno sciopero degli immigrati per il 1 marzo 2010. Qui potete leggere il nostro manifesto programmatico.
Il colore di riferimento di Primo marzo 2010 è il giallo. Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare.
Vi invitiamo, quindi, a usare già da oggi un braccialettino o un nastrino giallo come segno di riconoscimento.
 
TENDA DEL PRIMO MARZO
Cuneo, dal 26 febbraio all'1 marzo in Corso Dante la Tenda del Tavolo delle associazioni del cuneese
Dalle 16,30 alle 19 di venerdì 26, sabato 27, domenica 28 febbraio e naturalmente lunedì 1 marzo i cittadini di Cuneo che passeranno all'incrocio tra Corso Dante e Corso Nizza non potranno non vedere la Tenda del Primo Marzo.
Manifesti. volantini, musica, tè animeranno queste quattro giornate con cui il Tavolo delle associazioni del cuneese, cui partecipa anche il nostro giornale, dà vita in provincia di Cuneo al movimento del Primo Marzo che intende dimostrare alla cittadinanza l'indispensabilità e la positività della presenza dei migranti in Italia.
Vi aspettiamo numerosi
 
 
 

 
 
E’ possibile immaginare un mondo senza immigrati?
 
Per 2 miliardi di anni (da quando e sorto il Homo habilis) Fino al XV secolo (quando gli stati nazione sono sorti), la migrazione o il nomadismo è stato un modo di essere ricorrente della specie umana.
Solo negli ultimi 5 secoli, con l'avvento delle frontiere degli Stati-Nazione, il sedentarismo si stabilì come una regola o linea di principio, e il nomadismo e diventata una eccezione discutibile. Dal punto di vista storico, l'immigrazione non è e non è mai stato un problema. Più al contrario, era ed è l'occasione per un arricchimento reciproco e la trasformazione dei popoli.
 
Nei tempi attuali, gli Stati delle Nazioni Unite ha dichiarato che esistono nel mondo circa 200 milioni di persone vivono al di fuori dei loro paesi d'origine. Ciò rappresenta una media del 3% degli uomini. Naturalmente, in questa figura non contano i migranti privi di documenti. Né le centinaia di migliaia di persone morte nel tentativo di attraversare le frontiere Vera miseria dell'umanità  del XXI secolo!
 
L'immigrazione di persone impoverite è considerato un problema  nei paesi ricchi per una  semplice logica usata da Rousseu nell’Emilio per spiegare l'origine della proprietà  privata, provocando la violenza fratricida:
"alcuni idioti decidono di costruire recinzioni su aree di terre collettive ..., e prendono   più di quello che hanno bisogno. Così è nata la violenza per difendere la proprietà, la libertà e il benessere individuale. "
 
Nella storia degli Stati-Nazione, alcuni paesi sono diventati ricchi sottraendo e accumulando ciò che una volta è stato di tutti,una volta raggiunto lo stato di benessere,e davanti alle legittime rivendicazioni degli  impoveriti, i paesi ricchi rafforzano e militarizzano il confine , per motivi di sicurezza internazionale.
L’ONU  stima che, tutti insieme, i paesi ricchi spendono, per il controllo delle frontiere, più di 50 miliardi di dollari all'anno.
Immaginate se questi soldi fossero spesi  per gli aiuti allo sviluppo dei paesi impoveriti.
 
A fronte delle frontiere internazionali assassine è  urgente riconsiderare il  modello dogmatico di Stato-Nazione.
Non e vero che l'umanità è destinata ad essere vincolata dai limiti dello Stato-Nazione e altrettanto falso che l'accumulo
di ricchezza immorale è necessariamente l’unica sorte dell'umanità.
E 'il momento di provare a sognare  stati post-nazione con la cittadinanza universale e opportunità universali.
 
Con  creatività dobbiamo avere il coraggio di diluire i confini mentali, culturali e territoriali che ci viene imposto.
La dottrina ci insegna che la cittadinanza deve essere collegata alla nazionalità. Si è un  cittadino nella misura in cui  appartiene ad uno Stato-Nazione, la gente non ha diritti o garanzie che la sostengono senza questa appartenenza.
Ecco l'urgenza di ripensare le teorie dogmatiche della cittadinanza  dello Stato Nazione.
Si dovrebbe staccare la cittadinanza dalla nazionalità se abbiamo il coraggio di pensare, e diamo credito all'esercizio di una cittadinanza basata sulla residenza.
Senza questa svolta gli immigrati continueranno a sopravvivere in un limbo giuridico. Se non si crea  uno stato al di là della Nazione gli immigrati continueranno ad essere trasformati in strumenti monouso nei paesi di destino e come fonti appetibile (macchine) di ricambio nei paesi d'origine.
Ma, senza essere cittadini del nulla. Pertanto, nessun diritto ad avere diritti.
 
Senza una cittadinanza universale, non è possibile pensare un mondo senza stranieri o immigrati.
Senza una cittadinanza universale non è possibile un mondo di ricchezza e di opportunità distribuite e accessibili a tutti. Senza una cittadinanza universale continueremo a chiamare straniero un nostro fratello.  
Senza una cittadinanza universale l’egoismo  corroderà l'anima dei popoli trincerati nei i confini delle nazioni.
 
Così, il Primo Marzo noi dobbiamo chiedere non solo "l’esistenza" per gli immigrati non desiderati .
Dobbiamo chiedere una cittadinanza universale, un ritorno il nostro status di uomo, la vocazione di essere di questa terra e la visione globale di viverci.
 
 
Dalla Frontiera
Muro contro Muro
Dove sorgerà la barriera tra Usa e Messico, centinaia di proprietari rifiutano di consegnare le loro terreTerre di confine consegnate di forza alle autorità, cittadini che combattono contro gli espropri, la costruzione sempre più difficoltosa di una barriera lunga centinaia di chilometri che impedisca ai clandestini di passare la frontiera di nascosto. Scene da muro tra Israele e Territori palestinesi occupati, ma che da qualche tempo si ripetono invece in Texas, New Mexico, Arizona e California, in molte aree dove gli Stati Uniti stanno erigendo una rete di recinzione per contrastare l’immigrazione ispanica dal Messico. Centinaia di proprietari terrieri si rifiutano di rinunciare agli appezzamenti dove dovrebbero essere installati reticolati, sensori, lampioni. Ma dopo la causa intentata dal governo, la settimana scorsa un giudice locale ha ordinato i primi sgomberi. Peace Reporter 2008
Spagna-Marocco frontiera mobile
Nello stretto di Gibilterra la collaborazione tra Unione Europea e Marocco articola forme tecnologicamente avanzate di controllo e di internamento dei movimenti migratori.La frontiera viene spostata sempre più a sud dell’area Schengen, ossia in Marocco, dove con i soldi di Spagna ed Europa sono sorte strutture di detenzione per bloccare ed internare i potenziali migranti.In questo spazio si presenta però anche una nuova volontà, quella di un soggetto collettivo post-nazionale e trans-nazionale per una cittadinanza globale che eccede la presenza del confine e la nozione di frontiera.
La
Red Dos Orillas è una rete di gruppi spagnoli e marocchini che insieme a Madiaq.Indymedia ha elaborato una cartografia della frontiera nell’area dello stretto di Gibilterra. La mappa cartografica individua i luoghi del controllo, della detenzione, dello sfruttamento, ma anche quelli della lotta per i diritti e per la libera circolazione.                                                                                                                  
Intervista a Javier Toret della Casa de las Iniciativas 1.5 di Malaga, Spagna .Associazione Ya Basta! Bologna
La Francia chiede la 'polizia di frontiera la proposta è stata accettata anche dall'Italia
Le dichiarazioni del ministro francese dell’immigrazione non lasciano dubbi. E’ stato eletto per fronteggiare l’immigrazione clandestina sia in Francia, sia proponendo all’Europa nuove soluzioni. E proprio da questo dibattito che Eric Besson ha avanzato la proposta di costituire una “polizia di frontiera” con lo scopo di controllare le frontiere esterne e nello smantellamento delle filiere illegali. Il rischio è che dopo l’ultimo sbarco avvenuto in Corsica dove sono arrivati un centinaio di migranti, ed alcuni di loro hanno richiesto asilo, la Francia di preoccupa che possano nascere “nuove rotte” per paura di diventare un nuovo “portone d’ingresso” per l’Europa.
Anche l’Italia è d’accordo con questa proposta, infatti è stato lo stesso Besson che ha parlato con il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi della questione. Insomma sembra proprio che l’Unione Europa si stia riorganizzando ulteriormente per non far entrare immigrati nel propri spazi.                                                    
Giovedì, 25 Febbraio 2010  La Voce
 
Link Migranti
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
UN SUCCESSO ANNUNCIATO!!
 
http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/145942/
http://gabrio.noblogs.org/album/1-marzo
http://www.globalproject.info/it/in_movimento/Le-piazze-anti%20razziste-nel-pomeriggio/4118
http://www.meltingpot.org/articolo15286.html
( Grazie a Gianluca del Contributo)
 
Di beppe.olivero (del 22/11/2009 @ 15:52:35 in Politica, linkato 2189 volte)
Da inguaribile ottimista e da cittadino italiano che non vuole rassegnarsi al degrado politico e sociale di questi ultimi vent'anni da tempo mi guardavo attorno per vedere se da qualche parte spuntava qualche progetto concreto per cambiare le cose, pronto naturalmente a fare la mia parte. Il blog di Beppe Grillo con i suoi meetup qualcosa avevano già smosso. Mi chiedevo, però, dov'era finita la parte dell'Italia migliore, quella che ogni giorno si alza al mattino per contribuire ad un mondo più giusto ed umano. Le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, i gruppi e movimenti cattolici, i comitati che sorgono spesso qua e là per rimediare ai disastri della politica. Realtà diverse e frastagliate che, però, se si unissero diventerebbero una forza importante. Oggi ho trovato sulla rete una risposta esemplare di Jacopo Fo e Roberta Lombardi che stanno cercando di mettere assieme tutte queste realtà con il Movimento Etico Popolare. Lo pubblico sul nostro blog per alimentare il dibattito convinto che stiamo vivendo un momento storico importante e delicatissimo dal quale possiamo uscirne solo se sappiamo mettere in campo le energie migliori. Invito tutti a farlo girare in rete, attraverso i propri contatti. Nello scenario agonizzante di questo inizio millennio italiano sta succedendo qualche cosa di grosso? Anche noi avremo a breve un effetto Obama? Sta per cominciare una rivoluzione politica che ridara' alla gente la gioia di lottare e vincere? Impossibile? Se si guardano i telegiornali certamente, ma se si vive nel Movimento dei piccoli gruppi che praticano l’alternativa si assiste a una continua crescita di iniziative e successi. Ovunque fioriscono circoli della Decrescita Felice, del Movimento della Transizione, gruppi d’acquisto, botteghe del commercio equo, feste, concerti, cooperative sociali, imprese ecologiche, filiali di Banca Etica. Un fenomeno enorme che ha poca visibilita' nel suo complesso ma che a furia di piccoli passi sta modificando casa per casa il panorama politico culturale e sociale. Una realta' che crea lavoro, risparmio energetico, imprese solidali in tutto il mondo. Migliaia di pasti cucinati ogni giorno per i disperati del pianeta, migliaia di alberi piantati, pannelli fotovoltaici finanziati e costruiti, cibi biologici prodotti, milioni di litri d’acqua e kilowatt risparmiati. E una cultura diversa che cresce non sui discorsi di chi e' bravo a parlare in pubblico ma grazie all’abilita' delle mani, alla fantasia e al sudore (quello della fronte non quello della lingua). In Italia, nonostante i Veltroni, i D’Alema, i Rutelli, il Presidente e tutte le sue vallette ucraine vestite da babbo natale in bikini, migliaia di persone si alzano ogni mattina e si chiedono: “Come posso far avanzare di un centimetro il mondo migliore?” e si mettono giu' a spremersi il cervello per creare un nuovo conto corrente ribelle, isolare un tetto, vendere un chilo di caffe' che ha dentro la speranza di un contadino peruviano, far arrivare un piccolo mulino a vento nel Kalahari. E ci riescono! Questa gente meravigliosa, questi che non sono crollati psicologicamente neanche di fronte all’ultimo disastro elettorale, se si mettono assieme cosa potrebbero combinare? Pensa per un attimo se questo Movimento del fare si saldasse con i circoli degli amici di Beppe Grillo, con i comitati di lotta contro gli inceneritori e le industrie inquinanti, con componenti di base dei verdi e della sinistra. Pensa se fosse capace di parlare anche alla gente di buon senso che oggi vota a destra perche' non vede alternative. Siamo tanti, anche se siamo divisi e incapaci di far nascere una strategia comune. Ma in questi anni abbiamo imparato a usare mezzi nuovi come il web, a organizzarci a rete, a fare impresa e costruire concretamente nuovi mestieri, attivita' commerciali, installare pannelli solari, lampioni ad alta efficienza e caldaie ecologiche, andando oltre la denuncia del marcio nel sistema. Bello ma impossibile? E se ti dicessi che qualcuno ci sta pensando? Sono stato cinque ore con Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, Alfredo Giacon che ha fatto il giro del mondo in barca a vela come ambasciatore del movimento solidale italiano e Piera Marsilio, scrittrice e musicista. Abbiamo parlato del neonato Movimento Etico Solidale. Parlare oggi di un nuovo movimento politico puo' sembrare una follia. Ma la cosa non spaventa i fondatori di questo gruppo che credono che sia proprio questo il momento per chiamare all’unita' su obiettivi concreti il popolo che sta opponendosi con i fatti allo sfascio nazionale. Salviato mi racconta che in Francia le associazioni delle signore che amano i cani, gli ecologisti della prima ora, gli amanti dell’ambiente bucolico, i terrorizzati dalla catastrofe ambientale, i gruppi etici e solidali e i comitati spontanei di difesa del territorio sono riusciti a fare un patto che e' partito dal basso e che ha permesso al movimento ecologista-etico di ottenere un risultato formidabile: oggi sono il terzo “partito” con il 16% dei voti, solo un pelo al di sotto del Partito socialista. Perche' non facciamo lo stesso? Uniamo il Movimento del fare, dei piccoli passi, dei piccoli circoli locali, la gente concreta che non ama le chiacchiere e ha a cuore i risultati! Mentre scrivo stanno arrivando i dati sulle elezioni regionali in Germania. Anche li' una nuova sinistra ha ottenuto risultati notevoli, un segnale che qualche cosa si sta muovendo a livello internazionale. Quello che mi affascina del Movimento Etico Solidale e' il rifiuto per le divisioni ideologiche, la partenza cercando di portare idee semplici, proposte concrete. Salviato inizia dicendo che sogna un movimento che misuri l’impegno dei propri militanti con il numero di pannelli solari installati, con la quantita' di combustibile fossile risparmiato. Oggi sarebbe possibile trasformare in fatti le nostre proposte. Abbiamo decenni di esperienza e le tecnologie sono mature. Possiamo immaginare di proporre finalmente nuovi strumenti di risparmio, permettendo alle famiglie italiane di investire in modo sicuro e vantaggioso nelle fonti di energia rinnovabile, estendere la logica dei gruppi di acquisto a servizi complessi come la telefonia o le assicurazioni, far risparmiare le famiglie e valorizzare le imprese etiche. E possiamo perfino dimostrare che un comune che ha bisogno di 3 milioni di euro per costruire una scuola puo' ottenerli dando vita a un progetto globale di razionalizzazione delle risorse energetiche. Cambi le lampadine e i regolatori di flusso della corrente e tagli l’80% dei costi dell’illuminazione stradale, produci biogas dai rifiuti urbani organici, tagli del 50% i costi del riscaldamento isolando gli immobili, copri i tetti e i parcheggi con pannelli fotovoltaici, dove puoi installi generatori di elettricita' eolici, idrici, a scarti di legno. Con una semplice operazione di prefinanziamento e grazie ai finanziamenti dello Stato puoi realizzare gli investimenti senza sborsare un euro e ottenere contemporaneamente i 3 milioni di euro per la scuola, facendoti anticipare i risparmi ottenuti e gli utili provenienti dalla produzione diretta di elettricita'. Oggi possiamo non limitarci a dirlo, il Movimento contiene le professionalita' e l’esperienza per trasformare questa possibilita' in un’azione politica diretta. In campagne di riconversione dell’economia dei Comuni. Far vivere la nostra propaganda politica sulle esperienze. Quando avremo realizzato simili interventi in 10 Comuni avremo dimostrato di avere un progetto vero per la rinascita economica, ecologica e culturale dell’Italia. Non chiacchiere. Il fatto di trovarmi per la prima volta di fronte a un’organizzazione politica che si muove su questa linea di pensiero mi ha entusiasmato. E credo che sia importante in questo momento aprire una discussione su questi temi. Ben sapendo che non sara' facile, non sara' comodo ma potrebbe essere un’esperienza straordinaria di cambiamento. Vogliamo farlo? Possiamo farlo? Come? abbiamo molto parlato in questi giorni ed il sogno europe ecologique da costruire qui in italia è una sfida che ci piacerebbe vincere. un primo incontro c'è stato ad alcatraz da jacopo a metà ottobre ed hanno iniziato ad aderire tutta una serie di associazione e realtà che lavorano quotidianamente nella solidarietà, nella filiera corta, nelle energie rinnovabili. per ora hanno aderito al progetto Lifegate Planet Associazione Alcatraz El Tamiso Brio Ecor NaturaSì Cooperativa Immigrazionisti Associazione Mairi e Soliles Unaretedamore Coscienza in Rete Associazione Impronta Leggera e noi che facciamo? sì lo so, c'è il movimento a 5 stelle e le regionali, ma una cosa non esclude l'altra... ANZI l'amplifica enormemente! beppe e jacopo hanno parlato di questa cosa più volte e jacopo si è messo in contatto con i ragazzi di campania ed emilia che stanno lavorando al progetto liste civiche regionali. penso sia in contatto anche con voi. noi nel lazio stiamo anche lavorando con i ragazzi di PBC... ma voi non li sentite i passi di una MOLTITUDINE INARRESTABILE che inizia a camminare insieme verso la stessa direzione????? vogliamo fare rete con chi abbiamo vicino ogni giorno: chi fa la raccolta differenziata perchè vuole rifiuti zero, chi compra dalla filiera corta ed in modo critico, chi ha un conto in banca etica, chi si fa da solo la sua energia rinnovabile, chi vuole che l'acqua rimanga pubblica, chi coltiva l'orto di quartiere...? perchè dall'incontro di cue persone che quotidiamente tentano di migliorare il mondo si crea un legame saldo ed insieme siamo una moltitudine inarrestabile!
 
Di cagio (del 02/06/2007 @ 13:49:29 in generale, linkato 2148 volte)

La nuova Pro Loco come c'era da aspettarsi non sta perdendo tempo e l'organizzazione di “slpash” 2007 sta procedendo piuttosto bene, a parte qualche intoppo di “poco conto”
Visto che però come sempre non si naviga nell'oro ci servono alcune cose che magari chiedendo in giro possiamo cavarcela a costo zero:

- Linoleum
A cosa ci servono 20 -30 metri lineari (per una larghezza di almeno un paio) di linoleum lo scoprirete a fine giugno, oppure in anteprima se riuscite a trovarci qualcuno che ce lo impresta o regala. Visto l'uso che ne andremo a fare non ha senso che lo compriamo, e non c'è bisogno che sia bello nuovo e perfetto, l'importante è che sia un po' liscio. Poi se non è linoleum ma è polietilene o policarbonato va bene lo stesso.

- Linux
Visto che i lavori in quella che era la piazza vicino alla rotonda procedono alacremente ; - ) e quindi verosimilmente a breve la Pro Loco avrà una sede avremo bisogno di un computer per gestire un minimo la contabilità ed archiviare files di domande, permessi, comunicazioni, etc... E, visto sempre che i soldi non li facciamo sulla tazza, e che non ci serve una gran macchina, non penso sia il caso di comprarlo. Infatti con Linux riusciamo tranquillamente a recuperare un pc anche piuttosto datato e farne l'uso che ci interessa. Quindi mi rivolgo a privati o ditta che vogliono sostituire le loro apparecchiature (magari perché non abbastanza potenti per vi$ta o icspì... argh!)
'Non buttate via niente!!! regalate il computer vecchio alla Pro loco ed avrà nuova vita!'
Poi se invece di uno ne arrivano di più... no problem! C'è sempre un gran bisogno di macchine per i corsi che organizza la commissione cultura, e con un bel live cd di Ubuntu piuttosto che altre distro ancora più leggere qualunque computer può andare sul web, gestire la posta, scrivere e far di conto

- Libertà di organizzare
siamo nominati da una settimana ed incontriamo i primi problemi, non male. A parte una percentuale molto piccola di persone che, con una visione piuttosto limitata, riescono a lamentarsi per il rumore, per il fumo, per la strada chiusa... (e che IMO sono le stesse che si lamenterebbero se non si facesse niente), che è comunque fisiologica e del tutto trascurabile, torniamo ad avere i “soliti” problemi burocratici... sempre i soliti da una decina d'anni (o più, ma non ero ancora in Pro Loco). Già per noi non è semplice organizzare eventi in un paese senza piazze, e vi assicuro che far stare palco piscine, calcio balilla umano, cucine, servizi e mille altre cose in quel fiorire di marciapiedi-pali-lampioni delirio di geometri e architetti schizofrenici che è piazza nuova non è affatto semplice, se poi ci troviamo ancora dei funzionari che si sentono investiti di potere decisionale diventa veramente poco piacevole. Comunque anche stavolta ce la caveremo, anche perché oltre ad essere giovani e decisi, conosciamo anche noi le leggi ed i regolamenti, per cui di certe cose ce ne facciamo un baffo anzi... un paio!

 
Di Anna76 (del 19/12/2007 @ 10:13:01 in generale, linkato 3069 volte)

Lunedì sera ho accolto l'invito di Diego e sono andata al Consiglio Comunale. Durante la serata è emersa la proposta da parte di un consigliere di illuminare di meno il Comune di Piasco per un risparmio energetico, poichè sembra che in alcuni posti il paese sia esageratamente illuminato.

Se da una parte sono d'accordo di non illuminare certe parti come uno stadio (vedi provinciale dal fondo Piasco a Rio torto, dove secondo me sarebbero sufficienti la metà dei lampioni accesi X - |), dall'altra mi spaventa un po' l'idea di avere un paese un po' più buio. Solo sabato, in Via Mario Del Pozzo c'è stato un furto in casa tra le 16.30 e le 18.00, quando già iniziava ad essere buio, e nessuno si è accorto di nulla (dire che sono entrati da un balcone : - o).

Come fare per continuare ad avere il paese illuminato in maniera "giusta" (nè troppo, nè troppo poco) e dare però un contributo anche noi - come piccolo paese - in tema di risparmio energetico? L'idea di installare pannelli fotovoltaici sopra i singoli lampioni è ovviamente troppo costosa in termini di costo/benefici. Perchè non approfittare del blog per mettere in rete le idee dei piaschesi in merito a questo problema?

Io butto lì le mie:

1) il Comune potrebbe acquistare un terreno in collina, e installare un grande impianto fotovoltaico di quelli a girasole, che costano di più ma rendono anche decisamente di più (magari usufruendo di alcuni incentivi fiscali) Non è escluso che si possa arrivare a coprire il fabbisogno di tutto il paese, non solo degli impianti pubblici : - P . Ma io sono solo una ragioniera e qui devono farsi avanti i competenti in materia. : - D

2) Visto che Piasco è esposto a correnti di valle (sia estate che inverno), perchè non installare due o tre pale eoliche al fondo di S. Antonio, dove la corrente tira di più? Anche in questo caso potrebbero coprire il fabbisogno di tutti i Piaschesi. : - P

So che sembrano idee un po' strambalate, forse molto costose, ma se pensiamo a quanto paghiamo di bolletta ogni bimestre (media di 70 euro a famiglia, le più risparmiose) e che il costo aumenterà sempre di più, perchè non discuterne almeno?

Dai piaschesi, mettiamo in moto le rotelle e facciamoci venire un'idea, o semplicemente DITE LA VOSTRA!!!! : - D

 
Di Michela (del 24/06/2009 @ 08:05:46 in Viabilità, linkato 2593 volte)
Ora che non sono più membro dell’Amministrazione comunale e son ritornata ad essere una semplice cittadina di Piasco , voglio parlarvi di come si vive su una rotonda disassata. La rotonda di cui parlo,per essere più precisi, è quella in via Verzuolo , perché di rotonde disassate a Piasco ce ne sono ben tre. Se prima della costruzione della rotonda molte macchine sfrecciavano ai cento all’ora davanti a casa mia, ora il numero degli automobilisti incoscienti si è ridotto , ma è aumentato il pericolo: infatti chi non rallenta sulla rotonda sovente rischia di sbandare e andare fuori strada e guarda caso” il fuori strada” è costituito dalla recinzione della nostra proprietà. E’ già successo un incidente circa sei mesi fa : un’automobile , alle dieci di sera, dopo aver sbandato e aver divelto un segnale stradale, è finita contro la nostra cancellata, fortunatamente senza grossi danni. Se qualcuno vuole una prova di ciò che ho detto può trovare, ancor oggi, il segnale di cui parlo, sul ciglio della strada,in prossimità della rotonda, di fronte alla nostra abitazione. Tutti i giorni però assistiamo a scene da brivido e non sto esagerando.Di notte poi non parliamone : il rumore assordante delle moto e delle macchine ci fa capire che non c’è il minimo rallentamento. Proprio in questo momento sta sopraggiungendo un camion rimorchio a velocità sostenuta, esco sul balcone, osservo, trasporta una mandria all’alpeggio, trattengo il fiato …..è andata bene. Per un attimo mi son vista una mandria di mucche nel mio cortile .Va beh! E vero che, nel recinto, ho Powa, un cane bovaro, ma non vorrei si trovasse a governare un’intera mandria dall’oggi al domani . Penso sia chiaro che il pericolo, dopo la costruzione della rotonda , per noi è aumentato. E’ aumentato anche l’inquinamento dell’aria perché durante l’accelerazione aumenta la produzione di gas. E’ aumentato di conseguenza l’inquinamento acustico e l’inquinamento luminoso. Pensate… ben undici lampioni sono stati installati su questa rotonda; il dodicesimo doveva essere proprio davanti al nostro cancello, nella nostra proprietà, in barba al risparmio energetico . Ci siamo opposti, naturalmente! L’inquinamento luminoso non solo ci impedisce di vedere le stelle, ma ci costringe a dormire d’estate con le tapparelle chiuse perchè la stanza non sia illuminata a giorno. Vorrei ancora descrivervi cosa succede quando rientriamo a casa. A parte il rischio che corriamo perchè sovente chi proviene da Verzuolo non rallenta,e questo è un problema comune a tutte le rotonde disassate ,noi siamo in pericolo anche quando dobbiamo svoltare a destra per rientrare nella nostra proprietà in quanto gli automobilisti impazienti, e ce ne sono veramente tanti, sono costretti a rallentare proprio quando vorrebbero accelerare. Da questa constatazione era nata una proposta da parte del gruppo dell’ex minoranza, di modifica dell’incrocio all’ingresso del paese che avrebbe permesso di evitare le problematiche ai residenti e avrebbe favorito enormemente anche la viabilità alternativa all’ingresso del paese( molti sono i ciclisti che percorrono questa strada), ma il mandato si è concluso e nulla è stato fatto La nuova Amministrazione ha dato molta rilevanza, in campagna elettorale, alla viabilità, spero quindi che le problematiche che ho evidenziato vengano prese nella giusta considerazione. Grazie!
 

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