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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

Ricerca articoli per protezione

Di Polin (del 19/06/2011 @ 22:16:28 in Urbanistica, linkato 2582 volte)
Il prossimo 1 luglio, presso il Municipio di Piasco, ci sarà la prima conferenza dei servizi che valuterà la Variante Strutturale al Piano Regolatore Comunale. Il Vas ha chiesto ed ottenuto di poter partecipare per contribuire a portare le istanze della popolazione, in particolare delle famiglie giovani e dei giovani particolarmente coinvolti dal futuro disegno urbanistico del paese. Vogliamo provare a coinvolgere più cittadini possibile nel Progetto al fine di far arrivare nel Palazzo le nostre istanze. Proponiamo, quindi, un piccolo sondaggio, online e cartaceo, che riassume in poche domande dirette le principali novità del Nuovo Piano Regolatore di Piasco, dando la possibilità ad ogni cittadino di esprimersi liberamente e direttamente sulla questione. Il parere di ognuno conta uno, insomma. Online sarà possibile votare soltanto dopo essersi iscritti compilando i form che compaiono nella finestre in corrispondenza di ogni singola domanda per evitare abusi. Una volta che ci si è registrati per rispondere alla prima domanda, per rispondere alle domande successive, sarà sufficiente cliccare su "Socio Toluna > Accedi" ed inserire username e password
 


Si può votare anche in forma cartacea, sulle schede stampabili dal web oppure disponibili in alcuni esercizi del paese, purché la scheda sia corredata da nome e cognome e firma dell'interessato.
Le schede compilate si raccolgono presso la buca delle lettere della Società Operaia in Salita Castello 2, oppure presso Alessio Rosso via Umberto I 18 e Beppe Olivero via Verzuolo 6

Il primo punto preso in considerazione è quello che, verosimilmente, sarà realizzato nei tempi più rapidi: cioè la conversione dell'area produttiva esistente 02PE05 (Isaia) situata all’interno del concentrico, ad area residenziale (8000 mc) e, in parte, a servizi di interesse comune.

Ecco il disegno di com'è e come sarà la nuova area:


La nostra amministrazione comunale, nel progettare il nuovo disegno dell'area, ha escluso a priori la necessità futura di nuovi ampliamenti per la Casa di Riposo (che ha appena concluso tutta una serie di adeguamenti ed ampliamenti) privilegiando l'espansione di Piazza Biandrate per le attività mercatali e di eventi pubblici.

 
 
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Mini alloggi nell'area residenziale vicino alla Casa di Riposo
 
 
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Il secondo punto importante preso in considerazione nella Variante è la nuova area servizi lungo la provinciale nella parte opposta alla Palestra Comunale.
Nella zona che dovrebbe essere accessibile a pedoni e ciclisti mediante un sottopasso stradale, troveranno posto:  
  • il nuovo campo sportivo;
  • un centro polifunzionale di servizi, articolato intorno a una piazza per manifestazioni pubbliche, con spazio coperto per manifestazioni ed eventi di circa 200 posti, oltre agli spogliatoi per le attività sportive, un ricovero mezzi comunali, la sede della protezione Civile e spazi per attività di ristoro, promozione e di servizio;
  • parcheggi pubblici sistemati lungo i viali di accesso ed ambientati nel verde;
  • percorsi pedonali; 
  • una pista ciclabile che assume vera e propria caratteristica di circuito amatoriale sportivo. Ecco come si presenta sulla Mappa
In merito a questo punto, piuttosto articolato, della Variante, il gruppo Vas, pur condividendo l'idea di fondo dell'amministrazione comunale, che vuole riservare vicino all'attuale polo scolastico sportivo una vasta area a servizi per tutta la collettività, ha posto in evidenza diverse questioni.
Buona parte di queste nascono dal terzo punto della Variante Strutturale in oggetto e cioè dalla trasformazione da area servizi dell'attuale campo sportivo e delle vecchie scuole Medie in area residenziale.

 

 
 
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- Il Vas, nel caso si procedesse alla trasformazione, pone come condizione essenziale per una scelta così difficile lo scambio (compensato eventualmente anche in altre forme) del Vecchio Campo Sportivo con l'ultima area residenziale di Via Mario del Pozzo ancora da costruire. In questo modo la Comunità non andrebbe a perdere una vasta area pubblica verde entro i confini naturali del paese. Area da adibire a parco che potrebbe essere utilizzata anche per le attività ricreative e sportive dagli alunni della limitrofa Nuova Scuola Media

Sei d'accordo
 
 
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 - Riguardo alla nuova area servizi, prima di andare a costruire nuove strutture pubbliche per le occasioni di Festa, proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone (Ala della Pace e Palestra in primis) evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione.

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 - Infine, per quanto riguarda il nuovo campo da calcio, la pista ciclabile e pedonale

 
 
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 - Al fine di salvare dalla cementificazione futura una vasta area agricola dalle pregiate caratteristiche che si sviluppa dalla futura nuova area servizi sino alla rotonda di Costigliole

 
 
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- Pensi che lo stesso vincolo sia da porre in gran parte delle aree ancora a vocazione agricola del paese, onde evitare un ulteriore consumo del territorio piaschese, andando a privilegiare e favorire, nello stesso tempo, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente?.
Cosa ne pensi?
 
 
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Di cagio (del 17/07/2007 @ 21:32:04 in generale, linkato 2495 volte)
Dopo più di quattro mesi con lo stesso sondaggio penso che sia giunta l'ora di fornire qualche spiegazione in più al riguardo. Infatti più che un sondaggio vero e proprio è un po' l'argomento di riserva che avevo preparato per il blog. Immaginavo che sarebbe arrivato un momento con scarsità di argomenti ed eccomi qua con la spiegazione del sondaggio-indovinello-trabocchetto.
Umhh... non è che non ci sarebbe altro da dire, ma lo fanno già i giornali e mi sembra che sul tema viabilità il blog abbia già dato un bel contributo alle discussioni, e poi mi sembrerebbe eccessivo oliare un vetro su cui già c'è chi fatica abbastanza ad arrampicarsi!
E allora via con l'argomento che un anno fa mi ha fatto stare un paio di cene sullo stomaco ed è stato uno dei motivi ispiratori per la realizzazione del blog.
Andiamo con ordine: il sondaggio; qualcuno se n'è accorto e qualcun altro l'ha immaginato: a parte l'ipotesi dei lavori in via Roma il cui costo è estremamente variabile a seconda del tipo di intervento per gli altri punti era impossibile indovinare una risposta esatta, per il semplice motivo che il valore (o meglio il costo) dei beni proposti è lo stesso! Già perché l'aumento della pressione fiscale comunale a carico dei cittadini con un reddito comporterà un aumento di gettito per il nostro Comune di 80mila euro, proprio come il costo di un alloggio che era in vendita quando ho messo on line il sondaggio, e proprio come il macchinone da esibizionista o un trattore super attrezzato per lo sgombero neve ed altri usi... e proprio come quell'oggetto di forma e dimensioni simili ad un apecar acquistato come mezzo polifunzionale da usare anche nelle emergenze* che volgarmente io ed altri zotici chiamiamo “motoscopa”. Speravo mi passasse, ma a vedere usati i fondi che il governo destina alla protezione civile per far fronte con uomini preparati e mezzi efficienti ad emergenze di varia natura e a far si che le squadre locali si adoperino in prevenzione, beh... a vederli spesi in uno spazzolone con le ruote, anche dopo più di un anno, continuo a rimanerci male.
Magari non avrò capito le motivazioni dell'acquisto, non percepirò le reali necessità della comunità, ma pensare che 50 euro dei miei sono andati a finire nella motoscopa mi ha fatto riflettere. Anche 50 euro dei tuoi sono andati lì se sei di Piasco ed hai un reddito.
Adesso sarebbe l'ora di inserire un altro sondaggio, ma il caldo mi ha portato via la fantasia.
*così sta scritto, evidentemente sono previste emergenze che io non immagino ed in cui una spazzatrice può rivelarsi determinante
 
Di Dulce (del 02/03/2011 @ 21:30:24 in Eventi, linkato 2289 volte)


IL 5 MARZO 2011 A FOSSANO (CN) CONFERENZA PROMOSSA DA ENERGOCLUB, SOLARE COLLETTIVO ONLUS E RETENERGIE PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE IN TEMA DI NUCLEARE E DELLE PROMETTENTI ALTERNATIVE.

Ospiti dell'evento: Roland Desbordes, Presidente del CRIIRAD, e Massimo Ippolito, ideatore del 'KiteGen', la tecnologia all'avanguardia che sfrutta l'eolico d'alta quota. Domenica 6 marzo, visita guidata all'impianto KiteGen Stem



Si tiene sabato 5 marzo 2011, alle ore 17, presso il Castello degli Acaja di Fossano, in provincia di Cuneo, la nuova tappa del ciclo di conferenze promosso da Energoclub Onlus nell'ambito della Campagna di sensibilizzazione 'Scoprire il nucleare' lanciata lo scorso maggio a Firenze con un convegno internazionale. L'evento e' organizzato in collaborazione con la Cooperativa Retenergie e la partecipazione di Fondazione Culturale Responsabilita' Etica.

Quanto sanno i cittadini italiani della scelta fatta dal Governo di adottare il nucleare come nuova fonte di energia per il Paese? Sono informati correttamente? La Campagna mira proprio a illustrare, grazie all'intervento di docenti ed esperti del settore, le possibili ripercussioni dell'opzione nucleare su ambiente, salute, sicurezza, indipendenza energetica, a valorizzare le fonti rinnovabili e a favorirne il ricorso.

In particolare, il 5 marzo a Fossano interverra' Roland Desbordes, Presidente della CRIIRAD, la Commissione di Ricerca e d'Informazione Indipendenti sulla Radioattivita', per parlare de "Gli impatti ambientali della filiera nucleare, dalla miniera di uranio ai rifiuti radioattivi". La Criirad fu fondata in Francia nel 1986, in seguito all'incidente di Chernobyl, con l'obiettivo di informare la popolazione sull’inquinamento radioattivo, di controllare il rispetto delle regole di radioprotezione vigenti e di favorirne il miglioramento.

Massimo Ippolito, Ricercatore e Direttore Tecnico della Sequoia Automation, aggiornera', invece, la platea sul rivoluzionario "KiteGen Stem", il sistema ad aquiloni in grado di sfruttare l'energia eolica d'alta quota per produrre energia elettrica pulita. Il primo campione preserie, della potenza di 3 MW, e' in fase di ultimazione in una discarica del Comune di Sommariva Perno ed entrerà presto in esercizio. Una volta a regime l’impianto lavorera' per 6.000 ore all’anno e sara' in grado di soddisfare la domanda di energia elettrica di circa 30.000 famiglie. E' gia' prevista la realizzazione di 50 macchine in serie, con ordini provenientida varie parti il mondo.

"Se vogliamo veramente mettere mano al problema del riscaldamento del pianeta – sottolinea Gianfranco Padovan, Presidente di Energoclub - vivere in un ambiente salubre e preservare le risorse per le future generazioni, dobbiamo agire con urgenza perche' in realta' i primi risultati concreti si vedranno solo tra 30 anni. E' questo uno dei motivi per cui il nucleare non rientra tra le soluzioni. Consentirebbe infatti di produrre il primo kWh di energia non prima del 2020 e nel frattempo impegnerebbe enormi capitali e risorse che potrebbero essere utilizzate per la diffusione capillare delle rinnovabili."

"È importante che ognuno di noi si renda bene conto delle conseguenze che le scelte fatte adesso avranno sulle generazioni future, sopratutto in campo energetico" dichiara Marco Mariano, Presidente di Retenergie, "ed è per questo che un'informazione oggettiva è fondamentale per poter operare scelte consapevoli".

Domenica 6 marzo sarà organizzata una visita guidata al KiteGen di Sommariva Perno. Per informazioni scrivere a info@retenergie.it

Scarica il volantino 

Per informazioni:
Sara Capuzzo
Resp. Comunicazione Energoclub Onlus
www.energoclub.org

Marco Mariano

Retenergie Soc Coop
 
Di dottore (del 06/10/2010 @ 20:56:11 in Associazioni, linkato 2270 volte)
DOMENICA 10 OTTOBRE 2010
ANCHE A PIASCO TORNA “UNA MELA PER LA VITA”


FERMA LA SCLEROSI MULTIPA. FAI ANDARE AVANTI LA RICERCA

E per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla fino al 13 ottobre sarà
possibile anche inviare un sms al 45593 da cellulare personale Tim,
Vodafone, Wind, 3 e Coopvoce e donare 1 euro, oppure chiamare lo
stesso numero da telefono fisso Telecom Italia e contribuire con 2 euro

4 milioni di mele saranno distribuite da AISM per sostenere la ricerca sulla
sclerosi multipla e il programma sanitario e sociale AISM “Giovani oltre la SM”.
“Una mela per la vita” è dedicato ai giovani, i più colpiti dalla malattia.
L’Associazione Italiana Sclerosi Multipla ha pensato a tutti i giovani, dedicando loro
un concorso letterario in collaborazione con la prestigiosa Scuola Holden, offrendo
l’opportunità di vincere un corso di scrittura creativa.

L’elenco delle piazze di “Una mela per la vita” sarà disponibile su:
www.aism.it e www.unaproa.com

In Italia, sono 60 mila le persone con SM: circa il 50% sono giovani, cui spesso,
la malattia, viene diagnosticata tra i 20 e i 30 anni, nel periodo della vita più
ricco di progetti. Una malattia cronica, invalidante e imprevedibile; una delle più
gravi del sistema nervoso centrale che si manifesta con disturbi del movimento,
della vista e dell’equilibrio seguendo un percorso diverso da persona a persona.

Ed è proprio ai giovani che AISM dedica “Una Mela per la Vita”, giunta alla sua sedicesima
edizione. Sabato 9 e domenica 10 ottobre, anche nelle piazze di Cuneo e provincia verranno
distribuiti 3.400 sacchetti di mele a fronte di un’offerta di 8 euro ciascuno, fornite da Apo
Conerpo.

La manifestazione di solidarietà che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica, è promossa dall’Associazione Italiana Sclerosi Multipla e dalla
sua Fondazione, l’unica associazione che in Italia si occupa a 360° della sclerosi multipla:
promuove ed eroga servizi sia a livello nazionale sia locale, rappresenta e afferma i diritti delle
persone con SM e indirizza, promuovere e finanzia la ricerca scientifica. Insieme ad AISM
è promotrice dell’iniziativa anche UNAPROA, la principale Unione di organizzazioni
di Produttori Ortofrutticoli d’Europa. “Una mela per la Vita” ha anche il patrocinio di
Pubblicità Progresso Fondazione per la Comunicazione Sociale.

Gli atleti Gianluca Zambrotta, Massimiliano Rosolino, l’attore Gabriele Greco insieme a
Michela Andreozzi attrice e conduttrice televisiva e Antonella Ferrari, attrice e madrina
dell’Associazione, sono i personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che insieme
all’AISM contribuiranno a sensibilizzare il pubblico a partecipare a “Una mela per la vita”.

L’iniziativa permetterà di raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica, per
incrementare i servizi sanitari e sociali per garantire una maggiore qualità di vita alle
persone con SM, e per sostenere il Programma “Giovani oltre la SM”.

Alla raccolta fondi è legato l'sms solidale. Dal 1 al 13 ottobre basta inviare un
sms al 45593 dal proprio cellulare personale Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coopvoce

donando così 1 euro, oppure chiamare lo stesso numero da telefono fisso Telecom Italia e
contribuire con 2 euro. I fondi con sms solidale andranno a sostenere nello specifico
il progetto di un nuovo protocollo per la diagnosi della CCSVI (insufficienza cerebro
spinale venosa cronica) e di validazione dell’associazione tra CCSVI e sclerosi
multipla.

E presso le oltre 700 filiali del Gruppo bancario Cariparma Friuladria sparse per tutta
l’Italia continua l’iniziativa “Aiutaci con una donazione a fermare la Sclerosi Multipla“,
sul territorio nazionale o tramite home banking sarà possibile effettuare un bonifico “zero
spese” sul conto corrente n. 49222234 intestato a FISM – Fondazione Italiana
Sclerosi Multipla.

Negli ultimi dieci anni molti progressi sono stati compiuti dalla ricerca sulla sclerosi multipla,
ma ancora non sono state trovate le cause e la cura risolutiva. Per questo AISM con la
sua Fondazione, FISM, promuove, finanzia e indirizza la ricerca d’eccellenza: oggi
i ricercatori italiani – tra i migliori al mondo – sono impegnati nello studio dei
meccanismi della malattia e di terapie innovative.

AISM è al fianco dei giovani con il programma “Giovani oltre la SM”, tramite il quale
l’Associazione intende dare supporto proprio a loro in tutti i progetti di vita: famiglia, lavoro,
studio, attraverso diversi strumenti come incontri, pubblicazioni, siti internet. Da questo
programma è nato un Gruppo Nazionali Giovani con SM che ha aggiunto un importante
tassello nell’approfondire la conoscenza di come i giovani vivano la SM, nel rafforzare con loro
il rapporto e coinvolgere altri giovani alla vita associativa.

Media sponsor è Lattemiele che in occasione di “Una mela per la vita” contribuirà con
spazi di informazione sulla malattia, sui giovani e sulla ricerca scientifica.

VOLONTARI: tante associazioni e 10 mila persone in 3.000 piazze italiane
Come ogni anno, saranno l'Associazione Nazionale Bersaglieri unita alla protezione Civile,
all'Associazione Nazionale Carabinieri, all’Associazione Nazionale del Fante e a quella dei Vigili
del Fuoco ad affiancare i 10 mila volontari AISM nelle piazze italiane.

Un CONCORSO di parole per parlare di sclerosi multipla
Per la prima volta, in occasione di “Una Mela per la Vita”, AISM dedica soprattutto ai giovani un
concorso letterario, nato in collaborazione con la Scuola Holden.
“Le parole sono semi. Da cui nascono grandi frutti” è il titolo di questo concorso, che
vede AISM e la Scuola Holden uniti nel medesimo grande progetto: costruire un unico
grande laboratorio di parole… “parole che servono a crescere, parole che aiutano
a capire e a pensare, parole che insegnano a credere e che invitano all’ascolto…“.
Queste parole, accumulate negli anni, avranno l’intento di costruire un “vocabolario” attraverso
cui i giovani – soprattutto i giovani legati al movimento AISM - possano riuscire a raccontarsi
con occhi nuovi.

Per le modalità del concorso consultare il sito www.aism.it e www.scuolaholden.it

Per informazioni:

Sezione provinciale di Cuneo: tutte le mattine dalle 9 alle 12,30 e i pomeriggi del
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14 alle 17,00

Via Vittorio Amedeo II°, 18 Tel. 0171/66398

Vice Presidente Sig.ra Rita Fiato Tel. 338/3478567
 
Di Dulce (del 30/05/2008 @ 20:51:35 in Notizie, linkato 2400 volte)

Forse aspettare una serena giornata di sole per domani sarebbe chiedere un po' troppo ma

il peggio sembra essere passato l'immagine si riferisce alla situazione alle 17.30 e si tratta di un radar della pioggia che si aggiorna alla pagina  http://www.arpa.piemonte.it/upload/meteo/immagini/mosaico6.png

le previsioni di    

LA SITUAZIONE METEOROLOGICA

ANCORA ROVESCI E TEMPORALI, MA I TORRENTI MONTANI CALANO, LA PIENA DEL PO AL COLMO IN SPOSTAMENTO VERSO L'ALESSANDRINO; IL TEMPO NON MIGLIORA MA PIOGGE MENO PERICOLOSE DA SABATO.
La depressione HILAL responsabile delle piogge alluvionali sulle valli occidentali si sta attenuando ma la circolazione di aria umida e instabile provocherà ancora rovesci temporali venerdì e in misura minore sabato. I temporali si presenteranno ancora localmente forti, ma per brevi periodi di tempo. Nei giorni successivi le condizioni del tempo continueranno a essere influenzate dalle depressioni atlantiche con nuovi impulsi piovosi, ma innocui.

 

PREVISIONI PER IL PIEMONTE E LA VALLE D'AOSTA

SABATO
31

MAGGIO
2008

Cielo:spiccata variabilità con nubi a tratti estese tra valli di Lanzo, Canavese, Valle d'Aosta, Vercellese e alto Piemonte; su restanti zone abbastanza soleggiato ma con variabilità in accentuazione su rilievi alpini e zone adiacenti; schiarite più ampie e durature tra Astigiano e Alessandrino
Precipitazioni:
in mattinata qualche pioggia e rovesci sparsi tra Valle d'Aosta, Canavese e alto Piemonte, in accentuazione con alcuni temporali; rovesci tenderanno a interessare in giornata Cuneese, Torinese, Valle d'Aosta, Vercellese, alto Piemonte, con temporali e rovesci intensi su zona del Lago Maggiore; quota neve sui 2700-2800 m.
Venti:
pianura e collina: deboli variabili
fondovalle: deboli variabili, brezze diurne moderate
media montagna: deboli da sud-ovest con brezze diurne moderate
alta montagna: deboli da sud-ovest

Temperature:
minime in lieve calo: (12/15 C in pianura e bassa collina;
9/12 C tra 500 e 1000 metri; 6/9 C tra 1000 e 1500 metri). Massime in
aumento: (23/25 C in pianura e bassa collina; 16/23 C tra 500 e 1000
metri; 13/16 C tra 1000 e 1500 metri). Zero gradi sui 3300 metri nelle
ore centrali.

   

DOMENICA
01

GIUGNO
2008

Cielo:variamente nuvoloso su zone alpine cuneesi, torinesi e Valle d'Aosta, qualche schiarita in più su pianure ma in contesto irregolarmente nuvoloso; parzialmente nuvoloso altrove ma con nubi in aumento già dalla mattinata su valli tra Biellese, Sesia e Ossola.
Precipitazioni:
ripresa di qualche pioggia discontinua su zone alpine cuneesi, torinesi e Valle d'Aosta, più frequenti dal pomeriggio con temporanei rovesci; anche su pianure adiacenti temporaneo transito di piovaschi; tra pomeriggio e sera qualche pioggia raggiungerà anche le zone tra Biellese e Ossola; in serata possibile accentuazione e intensificazione dei rovesci sulle valli occidentali; quota neve sui 3000 m
Venti:
pianura e collina: deboli variabili
fondovalle: deboli variabili, brezze diurne moderate
media montagna: deboli o moderati tra est e sud-est
alta montagna: moderati meridionali

Temperature:
minime in lieve aumento: (13/16 C in pianura e bassa collina;
9/13 C tra 500 e 1000 metri; 6/9 C tra 1000 e 1500 metri). Massime in
calo: (21/25 C in pianura e bassa collina; 15/21 C tra 500 e 1000
metri; 13/16 C tra 1000 e 1500 metri). Zero gradi sui 3100 metri nelle
ore centrali.

Un caloroso applauso in modo particolare tutte le persone della protezione Civile e Vigili del Fuoco che sono state fortemente impegnate in questi difficili momenti e saranno impegnate ancora per alcuni giorni nel ripristino della normalità.

http://www.regione.piemonte.it/protezionecivile/

 

 
Di Dulce (del 14/01/2012 @ 20:39:05 in Politica, linkato 1779 volte)


Punto per punto gli effetti della burla anti referendum

GEAPRESS – Il caos sovrano. Questo secondo il Comitato Promotore del Referendum Regionale contro la caccia, l’effetto dell’incredibile emendamento voluto dall’Assessore Claudio Sacchetto (vedi articolo GeaPress). In tal maniera verrebbe cancellata, tutta di un colpo, la legge regionale sulla caccia piemontese. L’Assessore regionale Agricoltura, Caccia e Pesca avrebbe, secondo il Comitato Promotore, così pensato di reagire al non più derogabile impedimento (dopo un quarto di secolo di attesa) messo in atto per non fare svolgere il referendum regionale che vorrebbe abolire alcune importati disposizioni contenute nella norma venatoria piemontese. In modo particolare limitazione dei privilegi venatori concessi alle aziende faunistico-venatorie, riduzione delle specie cacciabili da 29 a 4, divieto di caccia la domenica e in terreno coperto di neve. Per evitare il referendum basterebbe, in effetti, solo modificare la legge accogliendo quanto in oggetto alla richiesta referendaria. Sacchetto, invece, ha proposto di abolire la legge. Salterebbe così il referendum ma, secondo il Comitato Promotore, prima della prossima apertura della stagione venatoria il Piemonte approverebbe un’altra legge ancora più permissiva.

Il Comitato promotore affila le armi e per lunedì prossimo ha indetto alle 14.30 presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte di via Alfieri, una conferenza stampa la quale avverrà contemporaneamente ad un presidio popolare indetto di fronte lo stesso Consiglio Regionale.

La strategia, piuttosto grossolana, che imporrebbe l’eventuale approvazione dell’emendamento Sacchetto è abbastanza ovvia. Si creerebbe una situazione di caos che sarebbe rimediabile con una nuova legge approvata in fretta e furia prima della prossima stagione venatoria, magari ancora più permissiva di quella attuale che, una volta abrogata, avrebbe il solo scopo di fare saltare il referendum.

A dimostrazione di tutto, sempre il Comitato Promotore, snocciola tutte le conseguenze dell’emendamento Sacchetto. Una situazione, forse, più in linea non tanto con il caos, ma con la non molto invidiabile stima che i cittadini hanno dell’attività dei politici. Ecco, secondo il Comitato, cosa verrebbe a crearsi:

Scomparirebbero i criteri per l’attività tassidermica, quelli per l’istituzione delle zone di protezione, delle aziende private di caccia, degli ATC e dei CA, delle zone di allenamento e gare dei cani da caccia, delle zone di ripopolamento e cattura, degli allevamenti di fauna selvatica e le relative norme di gestione. Scomparirebbero organismi importanti che sovrintendono la gestione della fauna selvatica nella regione Piemonte come l’Osservatorio regionale sulla fauna selvatica ed i Comitati regionali e provinciali di coordinamento delle politiche venatorie. Sparirebbero persino gli esami e le commissioni d’esame per l’abilitazione venatoria.

Le specie cacciabili passerebbero dalle attuali 29 alle 48 delle legge nazionale. I periodi dell’attività venatoria si allungherebbero ulteriormente. I giorni di caccia passerebbero dagli attuali tre a cinque. Il carniere giornaliero e stagionale dei cacciatori, buttato nel cestino, consentirebbe di abbattere animali in numero illimitato. Vent’anni di politiche di tutela verrebbero cancellati con un colpo solo.

Alcune deleghe amministrative date alle Province tornerebbero in capo alla Regione. Tra queste ricordiamo il contenzioso amministrativo da pochi mesi trasferito alle Province con enormi difficoltà di riorganizzazione del
servizio e costi esorbitanti. Tutta fatica per nulla.

La legge nazionale affida alle regioni il compito di sanzionare molti comportamenti illeciti. Le sanzioni per questi comportamenti verrebbero cancellate dall’emendamento di Sacchetto.

Non sarebbe più sanzionato:
- cacciare in ambito di caccia diverso da quello assegnato
- cacciare l’avifauna migratoria a meno di 1.000 metri dai valichi montani
- l’uso dei cani nella caccia gli ungulati
- cacciare da appostamento a meno di 200 metri dalle zone di divieto
- addestrare i cani a meno di 100 metri dai luoghi dove la caccia è vietata
- causare volontariamente spostamenti della fauna selvatica per allontanarla dalle
zone di protezione
- cacciare con fonti luminose
- produrre, vendere e detenere trappole per la fauna selvatica e reti da uccellagione
- l’uso della caccia con i richiami vivi
- cacciare senza tesserino venatorio
- cacciare a rastrello
- superare i limiti di carniere
- non recuperare i bossoli delle cartucce
- effettuare il tiro a volo su uccelli
- allevare specie selvatiche senza autorizzazione
- lasciare i cani liberi di vagare ovunque
- oltrepassare il limite numerico dei cani durante la caccia
- oltrepassare il limite delle giornate di caccia
il che causerebbe una gravissima deregolamentazione dell’attività venatoria con
distruzione del nostro patrimonio naturale.

Non sarebbe più sanzionato:
- cacciare senza licenza
- cacciare senza essere accompagnati per i cacciatori neoabilitati
- cacciare nelle ore notturne
- trasportare nei centri abitati ed a bordo di veicoli armi cariche (per questa
violazione oggi è prevista addirittura la confisca dell’arma)
il che causerebbe gravi pericoli per la pubblica incolumità.

Copyright GeaPress – http://www.geapress.org/

 
Di Mirko Sil (del 01/04/2009 @ 20:35:58 in Eventi, linkato 2146 volte)
Saluzzo:ad aprile la 6^edizione della Fiera del Volontariato E' stata presentata questa mattina dal presidente del CSV Giorgio Groppo e dall'Assessore del Comune di Saluzzo Marcella Risso la 6^ edizione della Fiera del Volontariato, organizzata dal Centro Servizi per il Volontariato, che quest'anno farà tappa proprio a Saluzzo il 3-4-5 aprile ospitata nella Caserma Musso Un messaggio forte quello proposto dal titolo della Fiera che fa da filo conduttore a tutta la manifestazione:'I care ho a cuore' la frase che Don Milani affisse alla scuola di Agostino Burberi. Un invito a non girarsi dall'altra parte, ma ad offrire il proprio aiuto a coloro che ne hanno bisogno e che con i tempi che corrono sono sempre di più. "La frase di Don Milani pone l'attenzione sul fatto che ciascuno di noi è chiamato a svolgere un ruolo, a vincere le paure ed a ricostruire una fiducia in un momento come l'attuale in cui le insicurezze sono all'ordine del giorno - ha commentanto il presidente Groppo -. Riscoprire i valori più importanti che sembrano dimenticati, ma che ci sono e ci accompagnano sempre". Un programma ricco quello di quest'anno che ha lo scopo di far avvicinare tutti al mondo del volontariato oltre a raggruppare le varie associazioni che, sul territorio svolgono un lavoro molto importante, ma poco appariscente. La Fiera permette anche a queste associazioni, fulcro del volontariato, di conoscersi aprendo nuove e fruttuose possibilità di collaborazione. "Spero che davvero la fiera abbia il successo che meriti - ha concluso l'assessore Risso -. Per noi è motivo di orgoglio ospitare questa manifestazione a Saluzzo, per questo ringrazio il CSV e la Fondazione Bertoni" Questo il programma dalla 6^ Fiera del Volontariato 'I care' ho a cuore: Venerdì 3 aprile 2009 ore 18,30 - INAUGURAZIONE FIERA Intervento di Agostino Burberi – Fondazione Don Milani di Firenze. Seguirà rinfresco ore 21,00 – CONCERTO con Orchestra Sinfonica “B.Bruni” Direttore M° C.Morbo. In programma musiche di B. Britten, W.A. Mozart e L. van Beethoven (Sala ROSSA) ore 23,00 – CHIUSURA FIERA Ingresso al concerto gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo. Sabato 4 aprile 2009 ore 9,30 – APERTURA FIERA ore 9,30 – CONVEGNO “ Concretizza i sogni” Convegno Distrettuale Rotary (Sala VERDE) Presentazione dei Progetti di volontariato internazionale promossi da Organizzazioni di Servizio con ODV e ONG ore 10,00 –“PRENDI LA VITA LA VOLO” Incontro con le scuole superiori del territorio (Sala ROSSA) Convegno sulla SICUREZZA STRADALE e presentazione del Video “Prendi la Vita al Volo” a cura del CSV Società Solidale, Segnal’etica Onlus, Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada, Viviamolavita ore 11 ,00 - PREMIAZIONE CONCORSO “visioniSOLIDALI” (Sala ROSSA) ore 11 ,30 - LE SCUOLE VISITANO LA FIERA ore 15,30 – CONVEGNO: “I CARE: ho a cuore” (Sala VERDE) Presentazione Buone Prassi delle OdV cuneesi realizzate sul territorio nel 2008 ore 16,30 – da RAI 3: LA MELEVISIONE e IL FANTABOSCO in “ALLA RICERCA DEL MELECANTO” Spettacolo per bambini (sala ROSSA) ore 17,30 – ESERCITAZIONE DI protezione CIVILE CON UNITÀ CINOFILE. A cura dell’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo cinofilo Le Fiamme di Centallo con la collaborazione del Nucleo Il Tricolore di Busca e del Nucleo di Alba ore 18.15 – Conferenza stampa di presentazione del FORUM DELLA SOLIDARIETA’ ore 21,30 – SPETTACOLO/CONCERTO FLAVIO OREGLIO e I LUF: “Non è stato facile cadere così in basso” (Sala ROSSA) + filodiffusione + maxischermo in Sala VERDE ore 24,00 – CHIUSURA FIERA Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’Ass. CONIVIP Ingresso allo spettacolo serale gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo. Domenica 5 aprile 2009 ore 9,30 – APERTURA FIERA ore 9,00/12,00 - Incontro Provinciale Gruppi ACAT (sala VERDE) ore 10,00 – POMPIEROPOLI – Dove fare il pompiere è un gioco da ragazzi (Area esterna) ore 15,30 –INTRUGLI ALCHEMICI - Varietà Magico con Beppe Brondino & Madame Zorà (sala ROSSA) ore 16,30 – “LE SORPREISE DLA MACIA ‘D VIN” spettacolo teatrale in lingua piemontese a cura della Compagnia teatrale di Cervignasco “I Mach Fina Lì” ore 18,00 – SPETTACOLO MUSICALE a cura dell’associazione Musica e... ore 19,30 – CHIUSURA FIERA ore 20,30 – SERATA DANZANTE CON “MAURIZIO E LA SUA BAND” Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’ Ass. MACRAME’ e intrattenimento musicale con il repertorio di canzoni e musiche della tradizione Piemontese a cura dell’Associazione PIJTEVARDA All’interno della Fiera sarà presente uno stand dell’emittente TV per coinvolgere ospiti e associazioni nell’evento e portare in presa diretta il ricco panorama del volontariato provinciale Per tutte le informazioni www.fieradelvolontariato.it alla fiera partecipiamo anche noi come donatori adas di tutti i paesi del saluzzese con uno stand della fidas
 
Di didacum (del 14/01/2009 @ 20:16:10 in Notizie, linkato 1924 volte)
Ogni tanto sapere un pò di quel che succede in giro per il mondo ci fa bene! Per questo motivo pubblico qui sotto l'appello di Alex Zanotelli.
Spesso ci dimentichiamo che in giro per il "mappamondo" c'è chi sta molto peggio di noi e non riesce a spiegarsene il perchè... penso che questa lettura possa se non altro aiutarci a riflettere su quello che succede in terre a volte neanche troppo lontane.


12 gennaio 2009 - Alex Zanotelli
Le comunità cristiane in Italia hanno appena celebrato il Natale, una festa così carica di messaggi di pace. La stessa Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio) è venuta ad accentuare questo tema per i credenti. Ma noi cristiani ci accorgiamo di quello che stiamo celebrando? Come facciamo a proclamare la pace in chiesa mentre non ci accorgiamo che la neghiamo con le scelte violente sia nostre che dei nostri governi?
Come possiamo celebrare il Natale, la festa della vita ,con il massacro dei bimbi palestinesi,vera strage degli innocenti?
Come possiamo celebrare il Natale senza che questo "urlo" di sofferenza umana, dei palestinesi come anche di tanti altri popoli (dai congolesi ai ceceni), non venga a disturbare le nostre coscienze addormentate di cristiani di Occidente?
Ci rendiamo conto che tanta di questa sofferenza è dovuta alle scelte militaristiche dei nostri governi?
Un esempio incredibile è l'annuncio fatto poco prima di Natale dal nostro Ministro degli Esteri Frattini, che AFRICOM, il supremo comando Americano per le truppe di terra e di mare per l'Africa, troverà posto a Napoli e a Vicenza. Africom, creato nel 2007 dal presidente Bush e inaugurato il primo ottobre 2008 a Stoccarda (Germania), è guidato oggi dal generale afro-americano William "Kid" Ward. Il generale ha speso il 2008 a cercare una base per questo Comando in Africa. Ma la forte azione diplomatica del Sudafrica contro la presenza di Africom nel continente, ha impedito agli USA di trovarla.
Come ultima chance gli americani hanno pensato di trovarla nel paese più vicino all'Africa, la Spagna ed esattamente a Rota (Cadice), ma Zapatero si è opposto. Non rimaneva che l'Italia! E il governo Berlusconi è stato ben felice di dare il benvenuto ad Africom a Vicenza e a Napoli .(Nel 2008 il comitato campano Pace e Disarmo aveva scritto un libro dal titolo profetico: Napoli chiama Vicenza, che descrive la pesante militarizzazione del territorio campano dotato di sette basi militari: USA e NATO!).
Il ministro Frattini ha anche detto che si tratta di "strutture di comando che operano nel quadro NATO". Bugia! Il comando Africom è uno dei sei comandi unificati del Pentagono. Frattini ha anche dichiarato che non ci sono truppe da combattimento, ma solo componenti civili. Altra bugia!
Africom è il comando unificato militare statunitense che ha come scopo la lotta al terrorismo e l'addestramento dei militari africani oltre alla protezione degli enormi interessi americani in Africa.
E proprio per potenziare Africom, gli USA hanno costituito due nuovi corpi: i Marines per l'Africa (MAFORAF) e il Diciassettesimo Stormo dell'aeronautica militare USA con il nome di AFAFRICA. Quest'ultimo opererà soprattutto da Vicenza e Sigonella, oggi la più grande base aerea nel Mediterraneo. Le forze armate USA hanno fatto già sapere che 750 militari verranno assegnati a Napoli e a Vicenza. Frattini ha anche detto che la scelta del governo è stata presa dopo aver informato i paesi africani che hanno espresso grande supporto per questa decisione! Strana democrazia quella del governo Berlusconi che tiene nascosta una tale decisione al Parlamento e consulta invece i governi africani!
Il nostro Governo dando il suo consenso a Washington contribuisce alla nuova operazione di stampo coloniale mirante al controllo delle aree strategiche dell'Africa.
Le domande che sorgono sono molte e inquietanti sia per il nostro governo e parlamento, sia per le amministrazioni della Campania e di Napoli, sia per la chiesa italiana.
Governo e parlamento
In quali sedi e con quali procedure è stata presa questa decisione di grande importanza strategica?
Perché il Parlamento italiano non è stato informato e non c'è stato nessun dibattito parlamentare?
Il PD ha qualcosa da dire a riguardo?Oppure c'è un accordo bipartisan su tutto questo?
Regione Campania e Comune di Napoli
La regione campana, nella persona del suo presidente Bassolino, è stata almeno consultata?
E la sindaca di Napoli, Rosa Iervolino, è stata almeno interpellata, dato che Africom sarà posizionato a Napoli?
Chiesa italiana
Come mai che la CEI non ha alcuna parola da dire su scelte militaristiche così scellerate?
Come mai gli istituti missionari e le realtà missionarie laicali come la FOCSIV non reagiscono a decisioni militaristiche così gravi?Come facciamo ad inviare missionari, suore, laici in Africa se non denunciamo scelte come queste che rendono l'Africa sempre più schiava e sfruttata?Se , come missionari, vogliamo proclamare buona novella ai poveri, dobbiamo avere il coraggio di denunciare con forza queste virate militaristiche del nostro governo.Non e' questa la missione globale a cui come missionari siamo chiamati?
Mi aspetto una presa di posizione pubblica da parte degli istituti missionari operanti in Africa.
A tutti chiedo di inviare una mail al Ministro degli Esteri Frattini e al Ministro della Difesa La Russa , protestando per la scelta di Africom a Vicenza e a Napoli.

Alex Zanotelli


Napoli, 6/01/2009

Appello da inoltrare, firmandolo, ai seguenti indirizzi:


 
Di Dulce (del 13/06/2009 @ 20:07:55 in Eventi, linkato 2470 volte)

Quest'estate, salvo imprevisti, i volontari della Guardia Nazionale Italiana (Gni) dovrebbero iniziare a pattugliare le strade delle città italiane in applicazione del disegno di legge sulla sicurezza del governo Berlusconi (approvato dalla Camera lo scorso 14 maggio, ora all'esame del Senato) che all'articolo 3 (commi 40-44) prevede il concorso di "associazioni di cittadini non armati" al presidio del territorio (le cosiddette ronde).
Sono ex appartenenti alle forze armate e alle forze dell'ordine e normali cittadini "patrioti e nazionalisti" pronti a "servire la nostra terra e il popolo italiano" svolgendo attività di vigilanza "per potenziare la sicurezza nei centri urbani" ma anche di "protezione civile" e di "promozione e divulgazione della storia, delle lingue e delle tradizioni Italiane con particolare riferimento all'Impero Romano".
Hanno un Comandante Generale, il colonnello dei carabinieri in congedo Augusto Calzetta, di Massa Carrara, e un Presidente Nazionale, il giovane ex alpino Maurizio Correnti, di Torino (città in cui si trova anche la loro sede nazionale: le sedi operative sono, per ora, a Sarzana, Reggio Calabria e Siracusa).
Indossano una divisa: camicia grigia (inizialmente era prevista kaki) con cinturone e spallaccio neri, cravatta nera, pantaloni grigi con banda nera laterale nera, basco o kepì grigio con il simbolo della Gni: l'aquila imperiale romana.
Il loro equipaggiamento completo prevede elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero.
Al braccio portano una fascia nera con la "ruota solare", simbolo del Partito Nazionalista Italiano (Pni): la nascente formazione politica che sta dietro alla Gni.
Il sito del PniAnche i membri del Pni avranno un'uniforme: la stessa della Guardia Nazionale Italiana. Il programma politico del Pni, di stampo statalista e collettivista, prevede tra l'altro la pena di morte per "gli usurai, i profittatori e i politicanti", la lotta "contro il parlamentarismo corruttore" e la creazione di "un forte potere centrale dello Stato" e di "camere sindacali e professionali", il diritto di cittadinanza e l'accesso alle cariche pubbliche "solo per chi sia di sangue italiano", lo stop a "ogni nuova immigrazione di non-italiani" e l'immediata espulsione forzata di "tutti i non-italiani che sono immigrati in Italia dopo il 31 dicembre 1977", il divieto di pubblicazione di "giornali che contrastano con l'interesse della comunità" e l'abolizione di tutte le organizzazioni e istituzioni "che esercitano un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale".
La divisa grigia del Pni e della GniI paramilitari del colonnello Calzetta e le camicie grigie del Pni debutteranno ufficialmente il 13 giugno mattina (ore 11) a Milano, al numero 5 di via Chiaravalle, angolo via Larga, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale di Gaetano Saya, che nella sua pagina internet personale si dichiara "l'ispiratore politico" della Guardia Nazionale Italiana".
Estimatore di Berlusconi e acerrimo nemico di Fini, Saya, che dopo il recente scioglimento di Alleanza Nazionale è rimasto l'unico depositario del simbolo dell'Msi di Almirante, è l'ex agente segreto della Nato ed ex 'gladiatore' legato al Sismi, che già nel 2003 provò a creare un gruppo paramilitare di 'camice grigie' (i Reparti di protezione Nazionale) e che nel 2005 venne arrestato per l'oscura vicenda dei ‘servizi paralleli' (il Dssa, Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo, diretto da Gaetano Saya e Riccardo Sindoca): una "banda di pataccari" secondo l'allora ministro degli Interni Pisanu, che però risultò avere rapporti con i vertici degli apparati di sicurezza dello Stato, in particolare con i servizi segreti militari.
PeaceReporter ha intervistato Gaetano Saya per capire qualcosa di più sulla Guardia Nazionale Italiana e sul Partito Nazionalista Italiano. Ecco cosa ci ha detto.

Gaetano SayaSaya, una breve digressione prima di cominciare: com'è finita la storia del Dssa?

L'inchiesta contro di me fu avviata per gettare fumo negli occhi, per sviare l'attenzione dai veri servizi deviati, quelli che facevano e fanno tuttora capo a Marco Mancini, l'allora dirigente del controspionaggio del Sismi. Proprio nei giorni del mio arresto, nel luglio 2005, Mancini e soci stavano rischiando grosso per la vicenda del rapimento di Abu Omar: erano i giorni in cui il capocentro della Cia a Milano, Robert Seldon Lady, lasciava precipitosamente il territorio nazionale per sfuggire alla giustizia italiana.
Io e la Dssa siamo stati usati come capro espiatorio, sono stato vittima di una trappola, una cospirazione orchestrata dagli agenti deviati di Mancini, come il giornalista Renato Farina, l'agente ‘Betulla', che su Libero scrisse che io e la Dssa eravamo coinvolti nel rapimento di Omar.
Dopo che, nel 2006, Mancini, Pollari, Pio Pompa, Tavaroli e Cirpiani sono finiti nei guai per il caso Abu Omar e per lo scandalo Telecom-Sismi, la persecuzione contro di me non serviva più e quindi è finita nel nulla. Salvo scoprire, proprio pochi giorni fa, che la Procura di Genova ha chiesto la riapertura del caso. Stavolta questi magistrati e poliziotti eversori, legati ai servizi deviati di cui sopra e appoggiati dalla sinistra, ma anche da Gianfranco Fini, vogliono colpire me per colpire il governo Berlusconi. Ci ha già provato, senza riuscirci, la Procura di Torino, cercando di criminalizzare la Guardia Nazionale Italiana per far naufragare il decreto sicurezza del governo: pochi giorni prima della sua approvazione alla Camera, la Digos di Cuneo è andata a casa mio figlio Dario accusandolo di far parte della Gni e di detenere illegalmente armi. Speravano di scatenare un putiferio. Ma le armi erano tutte regolarmente detenute, inoltre mio figlio non ha nulla a che fare con la Guardia Nazionale Italiana. Adesso, dopo questo buco nell'acqua della Procura di Torino, torna alla carica quella di Genova con la Dssa...

La fascia con la 'ruota solare'Saya, veniamo alla Guardia Nazionale Italiana. Sembra tanto un gruppo paramilitare fascista: le divise, i riferimenti al patriottismo, l'aquila imperiale romana...

Queste sono tutte stupidaggini! La Guardia Nazionale Italiana non c'entra niente con il fascismo. Io stesso non sono fascista. Sono di destra, sono un conservatore, un nazionalista: chiamatemi come volete, ma non sono fascista. Se fossi vissuto nel 1943 e avessi visto i fascisti che rastrellavano e fucilavano dei cittadini italiani mi sarei ribellato. Ho appena visto al cinema il film ‘Vincere', che dà una visione molto negativa di Mussolini e del fascismo, e le posso dire che mi è piaciuto molto. Io mi considero un cittadino fedele, un difensore della Costituzione del 1948, sulla quale ogni membro della Guardia Nazionale Italiana dovrà giurare. Io ho sempre avuto ottimi rapporti con il governo d'Israele e i suoi servizi segreti: pensa che se fossi fascista gli israeliani lavorerebbero con me? Sulle divise, sa che le dico? Se devono suscitare tutto ‘sto clamore, vorrà dire che magari le cambieremo (dopo quest'intervista, la camicia kaki ha lasciato il posto alla camicia grigia, n.d.r.). L'aquila imperiale romana? Bisogna essere ignoranti per non sapere che è un simbolo storico della nostra patria, visibile su tanti monumenti di Roma, e che non c'entra nulla con il fascismo.
La Guardia Nazionale Italiana è un'associazione apolitica nella quale può entrare chiunque si riconosca in questa iniziativa: si figuri che hanno aderito perfino dei comunisti, persone di Massa Carrara.

Stento a crederlo. La nostra Costituzione repubblicana si fonda sull'antifascismo, ma sul gruppo Facebook della Guardia Nazionale Italiana, il Presidente Nazionale, Maurizio Correnti, scrive ai sostenitori: "Si prega di astenersi con lo scrivere ‘camerati' ecc ecc, comunque frasi e slogan tipici di altri tempi. Con questo - precisa Correnti - non vogliamo assolutamente dichiararci antifascisti, sia ben chiaro". C'è qualcosa che non torna...

Questo lo ha scritto lui, ognuno è libero di scrivere ciò che pensa. Nella Guardia Nazionale Italiana ci sono fascisti e non fascisti.

Neonazisti UsaQuesto, però, lo ha scritto lei, sulla sua pagina Internet personale, lo scorso febbraio, alla vigilia della creazione della Guardia Nazionale Italiana. Cito testualmente: "Migliaia di prostitute straniere schedate e non espulse. Migliaia di zingari che commettono furti nella totale impunità. Milioni di clandestini che si aggirano impunemente nelle città. Migliaia di stranieri che spacciano, rubano, stuprano, uccidono. Un aumento dell'80 percento di scioperi e di occupazione di uffici pubblici e privati. Centinaia di assalti armati contro la proprietà privata commessi da stranieri. Attentati contro la proprietà dello Stato. Gruppi di giovani sovversivi che agiscono al di fuori dei limiti parlamentari. Deputati e Senatori della Repubblica che istigano all'insurrezione armata contro i poteri dello Stato, un ministro dell'Interno dichiaratamente secessionista. Un numero indescrivibile di riviste e programmi televisivi politici che invitano alla rivolta. Giullari e saltimbanchi che oltraggiano e vilipendono i Ministri e il Governo. L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri e le autorità costituite. (...) Il popolo è minorenne, la Nazione malata; ad altri aspetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere, la repressione è il nostro credo. Repressione e Civiltà". E ancora: "Noi vogliamo ripulire l'Italia dal marcio che vi si annida, vogliamo riportare una ferrea disciplina in tutta la Nazione". "La Destra snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio, che irretiscono e intristiscono la vita Italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo Spirito immortale delle migliaia di morti a testimoni che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci raccoglie, un solo pensiero ci infiamma: contribuire alla grandezza e alla salvezza della Patria. Uomini della Destra di tutta Italia, tendete gli spiriti e le forze, bisogna vincere e con l'aiuto di Dio vinceremo!!!".

Ma questi sono solo degli slogan, che faccio un po' qua e un po' là! Allora, chiariamo una cosa: gli immigrati sono l'ultimo dei problemi. Non sono loro il nostro obiettivo. Se proprio vuole saperla tutta, per noi il vero pericolo per l'Italia è rappresentato dai secessionisti della Lega Nord. Loro sì che sono contro la Costituzione! Loro che vogliono distruggere la nostra unità nazionale, che offendono continuamente i simboli della nostra patria, che creano impunemente governi provvisori secessionisti e arruolano gente nella formazione anticostituzionale della Guardia Nazionale Padana. E' questa gente che dovrà fare i conti con la nostra Guardia Nazionale Italiana: se vedremo un leghista che brucia un tricolore lo faremo arrestare! Che la Lega stia attenta a dove va. E' per contrastare la Lega Nord che alle prossime elezioni ci presenteremo al nord con il Partito Nazionalista Italiano.

La sala ufficiali del castello di WewelsburgQuello che per simbolo ha lo schwarze sonne, il sole nero utilizzato da tanti gruppi neo-nazisti? Quella specie di svastica a dodici braccia, antico simbolo pagano germanico, che adorna il pavimento della sala principale del castello di Wewelsburg, il quartier generale delle Ss?

Non diciamo sciocchezze! La ruota solare non ha nessun legame provato con il nazismo, tant'è vero che in Germania essa non è vietata, come lo è invece la svastica, e viene liberamente utilizzata come logo commerciale. Questo simbolo, di cui io detengo la proprietà in Italia, è in realtà un simbolo magico dei Maya che evoca il potere...

Scusi se la interrompo, ma come appassionato di cultura Maya e mesoamericana le posso garantire che nel simbolismo di quel popolo non c'è traccia di qualcosa di simile.

Ma come no! Faccia una ricerca su Google con le parole ‘terra cava'!

Maria Antonietta Cannizzaro con BerlusconiTorniamo al Partito Nazionalista Italiano: ce ne può parlare? Abbiamo capito, dal simbolo e dalle divise comuni, che è legato alla Guardia Nazionale Italiana. Ma in che relazione sta con lei e con il suo Msi?

Il Partito Nazionalista Italiano, Pni, nascerà ufficialmente a Milano il prossimo 13 giugno, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale. Quel giorno, io lascerò la presidenza dell'Msi-Destra Nazionale a mia moglie, Maria Antonietta Cannizzaro, che è in ottimi rapporti con il capo del governo. Il sottoscritto diventerà quindi presidente del nuovo Partito Nazionalista Italiano, che alle prossime elezioni politiche nazionali si presenterà nelle regioni settentrionali, dove la fiamma tricolore non tira molto, per contrapporre al nazionalismo padano il nazionalismo italiano. Nelle regioni centrali e meridionali, invece, si presenterà l'Msi-Destra Nazionale con il suo simbolo storico. Entrambi, spero, come alleati del Pdl di Berlusconi: se poi qualcuno ce lo impedirà, correremo da soli.

Saya, è vero che già duemila persone si sono iscritte alla Guardia Nazionale Italiana?

Abbiamo superato ampiamente le duemila adesioni. Ogni giorno ne arriva una valanga di nuove, soprattutto ex appartenenti alle forze dell'ordine. La invito al congresso del 13 giugno, al quale abbiamo invitato anche il presidente Berlusconi, così si renderà conto con i suoi occhi: noi non abbiamo nulla da nascondere.

FONTE

http://it.peacereporter.net/homepage.php

http://it.peacereporter.net/articolo/16046/Arrivano+le+ronde+nere

 

 

 
Di Dulce (del 15/04/2009 @ 19:09:26 in Ambiente, linkato 2600 volte)

Venasca

carabinieri sequestrano discarica abusiva

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Vinadio

sotto il fossato 3 metri di bottiglie PET della Sant'Anna

E’ stato denunciato alla Procura delle Repubblica di Saluzzo il 67enne proprietario di un terreno agricolo situato a 15 metri dal torrente Varaita adibito a discarica abusiva. A scoprire un ingente quantitativo di materiali edili di risulta, sotterrati nell’appezzamento i carabinieri della stazione di Venasca comandati dal Maresciallo Capo Luigi Matrone. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che l'attività illecita era stata avviata già da alcuni anni e che nel sottosuolo erano stati interrati nel tempo una considerevole quantità di rifiuti dello stesso genere. L'area, di circa 400 mq, sottoposta anche a vincolo paesaggistico, è stata sequestrata. Le indagini continuano per verificare la provenienza dei rifiuti speciali non pericolosi e le modalità con cui sono stati scaricati.    (fonte targatocn.it)

.....e se non fossero SOLO rifiuti speciali non pericolosi?

intanto a Vinadio

Vinadio: sotto il fossato del Forte 3 metri di bottiglie PET

Sabato scorso avevamo dato notizia dell'autorizzazione (il link in fondo alla pagina), concessa dal Demanio, a procedere con gli scavi nei pressi del Forte di Vinadio, in particolar modo nella zona del fossato, sotto il quale si sospettava fossero seppelliti ingenti quantitativi di bottiglie d'acqua minerale piene. La segnalazione era partita da un gruppo di cittadini costituitisi in 'Comitato Spontaneo' nel luglio del 2008. Il Comitato aveva presentato un esposto informale indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.

Lo scavo è stato eseguito questa mattina alla presenza del Demanio, proprietario del terreno, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, del personale dell'Università di Torino che ha effettuato i rilievi, della Guardia di Finanza, che per prima aveva dato seguito alle segnalazioni del Comitato, di una serie di cittadini, del capogruppo di minoranza, del Sindaco Angelo Giverso e di alcuni membri del Comitato stesso. Lo scavo ha confermato la presenza di uno strato di 3 metri circa di bottiglie PET interrate, oltre a materiale di provenienza edilizia, come cemento e piastrelle. Le bottiglie sono etichettate Sant'Anna e gli anni di riferimento sono il 1999 e il 2000.

Lo scorso 3 aprile c'era stata la prima ispezione, condotta da un Professore della Facoltà di Idrogeologia dell'Università di Torino Domenico De Luca. Attraverso un'indagine geoelettrica, erano state rilevate delle anomalie dovute alla presenza di materiale di vario tipo, che alterava, appunto, l''equilibrio elettrico' della zona. Sempre nel corso della stessa ispezione, erano emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e altro ancora. Da qui l'autorizzazione a procedere con lo scavo per determinare la natura del materiale sotterrato.

Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, presente questa mattina durante gli scavi, ha confermato la presenza delle bottiglie e di materiale di altro genere ma ha sottolineato come non sussista alcun pericolo per la salute pubblica. "C'era già stata un'ispezione, condotta dai tecnici dell'Arpa e dall'Asl - precisa - che aveva escluso pericoli di natura ambientale o per la stabilità del terreno. In questa zona non ci sono falde che possano venire inquinate. Il terreno è stabile. Quanto scoperto stamattina è riprovevole, ma ci sono sicuramente molte aree in giro piene di rifiuti interrati. Sono Sindaco dal 1983, ed è solo dal 1984 che il Comune di Vinadio possiede un compattatore per portare i rifiuti alla discarica di Borgo San Dalmazzo. Non è da tanti anni, infatti, che si è iniziato a prestare attenzione a queste cose. Prima si sotterrava di tutto. Comunque in paese si sapeva delle bottiglie, ma solo da qualche mese è diventato un problema."

L'azienda Fonti di Vinadio, tramite il suo ufficio stampa, conferma quanto espresso nel comunicato diramato ieri, cioé la totale estraneità ai fatti e soprattutto la volontà di chiarire la situazione. Così dichiarava infatti, ieri, l'azienda: "Fonti di Vinadio non ha mai sotterrato materiale plastico né dato mai incarico ad alcuno di farlo per suo conto. Per lo smaltimento degli scarti di produzione l’azienda si avvale infatti, ovviamente, della collaborazione di fornitori specializzati. Qualora qualcuno abbia agito in modo scorretto e doloso utilizzando il nostro prodotto, saremo i primi a chiedere che venga fatta chiarezza sui fatti, procedendo inoltre ad una richiesta di risarcimento per i gravi danni di immagine che ne potrebbero conseguire".

La Guardia di Finanza, presente sul posto al momento degli scavi, preferisce, almeno per il momento, non rilasciare dichiarazioni a riguardo.

 
La data concordata è martedì 21 aprile alle 10.30. Alla presenza del Demanio, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, della Guardia di Finanza e di alcuni membri del Comitato Spontaneo dei Residenti di Vinadio, si darà seguito allo scavo test all'interno del fossato del Forte di Vinadio, di proprietà del Demanio appunto, sotto il quale sarebbero stati interrati ingenti quantitativi di bottiglie di plastica contententi acqua minerale. La vicenda risalirebbe a circa 8 anni fa ma solo a luglio del 2008 è scattata l'azione del comitato, capitanato da un imprenditore della zona. E' infatti del 21 luglio scorso il primo esposto informale proveniente dalla frazione Bagni di Vinadio, nel quale viene denunciato il deturpamento di un bene demaniale e artistico – il forte di Vinadio – ad opera di un probabile sotterramento di un ingente quantitativo di bottiglie di plastica.

Una lettera con destinatari eccellenti: in primis indirizzata al Ministero dei Beni e delle Attività Cuturali, e per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.

Dopo otto mesi è scattata l'indagine della Guardia di Finanza di Cuneo, su sollecitazione del Comandante della brigata di Vinadio maresciallo capo Antonio Merlino. Che vi fossero delle bottiglie seppellite nel fossato del Forte era notizia nota a tutti in paese ma nessuno aveva mai denunciato la cosa alle autorità competenti. Il comitato, nel farlo, si è appellato al d.lgs n. 490 del 1999, che si riferisce alla modifica strutturale di un bene culturale, reato ascrivibile al danneggiamento di un bene paesaggistico e ambientale. Il fossato, dunque, secondo il comitato, doveva rimanere tale e non essere riempito. Inoltre, i cittadini temono che vi possa essere inquinamento ambientale.

La fortificazione di Vinadio è fra gli esempi di architettura militare più significativi dell'intero arco alpino. I lavori di costruzione della fortezza, voluta da Re Carlo Alberto, iniziarono nel 1834 e si conclusero solo nel 1847. Nonostante una breve interruzione, dal 1837 al 1839, in soli undici anni si realizzò un vero capolavoro dell'ingegneria e della tecnica militare e per la sua costruzione in alcuni momenti furono impegnate 4000 persone. Un bene prezioso per Vinadio, dal punto di vista storico, turistico ed economico, al quale i residenti tengono particolarmente. Proprio per questo affetto nei confronti del Forte, i residenti hanno deciso di costituirsi in comitato, autotassarsi e commissionare un’indagine geoelettrica all’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, che, attraverso una serie di ricerche scientifiche in loco, ha redatto una dettagliata relazione in cui dichiara che nel fossato è fondata l’ipotesi ci siano sotterrati materiali che per consistenza è verosimile siano delle bottiglie di Pet.

Lo scorso 3 aprile c'è stata la prima ispezione. Sarebbero emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e molto altro ancora. È stato quindi redatto un verbale e disposta l’autorizzazione ad effettuare uno scavo test per verificare la presenza delle bottiglie. Tale scavo verrà effettuato martedì prossimo.

Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, dal canto suo dichiara che il Demanio ha pieno diritto di effettuare le verifiche del caso, essendo la zona di sua proprietà. "A quanto mi risulta -precisa- c'è già stata un'indagine della Procura, chiusa in quanto non era emerso alcun pericolo né ambientale né per la stabilità del terreno. Forse il Demanio non ne è a conoscenza e per questo ha disposto lo scavo. Che ci fossero bottiglie lo si sapeva da molti anni. E' un atto riprovevole, certamente, ma non giustifica l'attuale allarmismo, a maggior ragione perché la cosa risale a molti anni fa e solo da pochi mesi se ne parla. Mi chiedo perché".

questi due articoli fanno riflettere come anche qui nel profondo nord le discariche abusive ci siano e a volte vengano a galla anche grazie a dei comuni cittadini come quelli ci Vinadio che nel 2008 si sono costituiti come comitato spontaneo.
Anche nel nostro paese si è formato un gruppo di cittadini sotto il nome del VAS con le stesse intenzioni.
Invito tutti a collaborare loro perchè eventi come questi non devono accadere e sono successi nel corso degli anni sarebbe opportuno denuciarne la presenza.
Non è mai troppo tardi per salvare la nostra terra anche perchè non ne abbiamo una di ricambio.


 
Di Dulce (del 26/09/2010 @ 18:10:51 in Politica, linkato 2559 volte)
Il programma per l'Anno Scolastico 2010/2011 prevede che

23/09/2010
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In Lombardia un protocollo tra il ministero della Difesa e quello dell’Istruzione riporta nelle scuole quello che era uscito dalle caserme: la leva

Disciplina, spirito di corpo, sana competizione: valori sportivi e militari. Sembra un filmino dell’Istituto Luce, direttamente dal ventennio, invece è il programma ‘Allenati per la vita’, realtà dal 2007, materia di studio nella scuola superiore lombarda.
Sono tre anni che il Pirellone e il Comando militare regionale siglano un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale che “si articola in due progetti”, spiega a PeaceReporter il colonnello Affini, Capo Ufficio Comunicazione del Comando regionale Lombardia dell’esercito Italiano.
 
Il progetto porta le firme del generale Camillo De Milato, comandante militare Esercito della Lombardia, nonché precedente comandante Reclutamento e forze di completamento della stessa regione, e del dott. Giuseppe Colosio, direttore scolastico per la Lombardia.
Tuttavia l’interesse dei due ministeri competenti è palese, dal momento che la circolare diramata dal comando militare per la Lombardia parla di ‘connubio tra i due dicasteri (Difesa e Istruzione) per la formazione ed educazione dei giovani’.

“I due progetti in cui si articola il protocollo” spiega il colonnello Affini “sono un ‘Concorso civico culturale’ e il programma ‘Allenati per la vita’. Il concorso civico prevede un bando diffuso tra tutte le scuole della regione su base provinciale, al quale gli studenti partecipano con un elaborato scritto, i primi dieci ricevono una borsa di studio. Nell’anno scolastico 2010 - 2011 il tema sarà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, mentre lo scorso anno il tema era: ‘Lettera ad un amico impegnato in operazioni di pace’

Ma  il vero pezzo forte del protocollo è il programma ‘Allenati per la vita’ che prevede esercitazioni pratiche di tipo militare e dà anche crediti formativi agli studenti. “Il progetto comprende attività extracurriculari” specifica il capo Comunicazione per la Lombardia dell’esercito “da svolgersi fuori dai normali orari di lezione. Scopo del programma è avvicinare i ragazzi al mondo sportivo militare. Sono previste esercitazioni pratiche, esercizi ginnici  ma anche aspetti teorici come un’educazione alla legalità e al diritto costituzionale, con lezioni in aula. Temi cari al ministro Gelmini”, ci tiene a specificare il colonnello.

Resta il fatto che tra le varie attività oggetto di studio e di pratica, come si può leggere già nel documento di realizzazione del 2009 emanato dalla regione Lombardia, c’è cultura militare, difesa nucleare, batteriologica e chimica, trasmissioni, armi e tiro, mezzi dell’esercito e sopravvivenza in ambienti ostili.

Il colonnello Affini replica affermando “che la realizzazione pratica del progetto era ed è affidata ad associazioni varie, che forniscono gli istruttori” tra le quali spicca l’Unuci, l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, che ha fornito alcuni degli istruttori del programma, ex ufficiali dell’esercito.
“Le principali attività tendono a diffondere quei valori come la disciplina, lo spirito di corpo e la sana competizione che sono utili nella vita.
Non a caso alla fine il programma prevede una giornata di gare in cui i ragazzi sono divisi in squadre composte da quattro elementi, e si devono cimentare con una serie di prove pratiche”.

Il colonnello parla di squadre, ma nel documento del 2009 si trova il termine ‘pattuglie’: “pattuglie è un termine militare, ma in questo caso è più corretto dire squadre” precisa comunque Affini.

Fra questi propositi “encomiabili” spicca addirittura il tiro con armi ad aria compressa, in poligono.
“L’attività di tiro non è stata realizzata sempre, dipende dalla disponibilità economica dei distretti scolastici provinciali coinvolti. C’è una serie di linee guida che noi diamo, di carattere generale, all’interno delle quali i distretti scolastici che aderiscono possono scegliere le attività da realizzare. Il tiro si è svolto sempre in poligoni autorizzati e questi hanno un costo” continua Affini “non dobbiamo soffermarci sul tiro ma vedere cha al fianco di queste attività c’è per esempio l’educazione al primo soccorso. Tutto questo è un potente antidoto al bullismo, in quanto educa al rispetto delle regole e al rispetto degli altri”.

Nel corso dell’anno scolastico il rischio è quello di realizzare un vero e proprio addestramento militare, quasi un mini servizio militare spalmato nell’anno e con tanto di benestare del sistema pubblico di istruzione.
Il colonnello da parte sua nega il coinvolgimento del ministero della Difesa e del ministro La Russa, a livello di progettazione “il protocollo è esclusivamente regionale” precisa. “È chiaro che il ministero ne è a conoscenza, non potrebbe essere altrimenti, ma che io sappia non c’è nessuna intenzione di renderlo nazionale”. Eppure, negli stampati del 2009 il simbolo dei ministeri c’è.

Ultimo dubbio: è un modo di farsi pubblicità per l’esercito e per spargere un po’ di fertilizzante nelle scuole? Il colonello Affini smentisce: “L’esercito usa altri canali per il reclutamento, ci sono uffici appositi e materiale di propaganda che viene diffuso secondo altri canali, compresa la pubblicità. In realtà non sono militari gli istruttori che realizzano la fase pratica del progetto, ma membri competenti di associazioni varie”.
Associazioni varie che sono sempre, per lo più, di ex militari.

Alessandro Micci

FONTE:  http://it.peacereporter.net/articolo/24331/Libro+e+moschetto,+italiano+perfetto

Scuola, educazione militare

Non si spengono le polemiche sul corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".

25/09/2010
I ministri Gelmini, La Russa e Tremonti.
I ministri Gelmini, La Russa e Tremonti.

Si chiama “allenati per la vita”. E’ il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico (alla sua quarta edizione), rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa (per la prima volta c'è l'investitura ufficiale dei due ministeri). E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive , informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento, (ma l’autore della circolare scrive orientiring, coniando un neologismo). Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (naturalmente ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militari”.

Gli istruttori sono militari in congedo (un centinaio). Gli allievi, tutti volontari, l'anno scorso sono stati 900.Il perché bisogna insegnare la vita e la Costituzione a uno studente liceale facendolo sparare con una pistola ad aria compressa viene spiegato nella stessa circolare: “Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”. Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”. Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine è proprio pattuglie, recita la circolare, termine che ha fatto storcere il naso a molti docenti, ndr)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare? O è solo un'opportunità in più per i ragazzi di conoscere meglio il mondo della cooperazione e delle missioni internazionali di pace e di avvicinarsi a organismi e istituzioni come protezione civile, esercito e croce rossa? La circolare ha suscitato un vivacissimo dibattito in Rete avviando numerosi blog e forum di discussione, arrivando fino in Parlamento, attraverso interpellanze del Pd e dei radicali. Anche la Tavola della pace è intervenuta. "E' giusto che l'esercito entri in questo modo nelle scuole superiori?", si è chiesto Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola.

Sulla vicenda è intervenuto per gettare acqua sul fuoco il ministero della Pubblica istruzione. «Le polemiche nate dopo la firmadel protocollo Allenati per la vita sono assolutamente infondate efinalizzate solo alla distorsione del progetto», recita il ministero di viale Trastevere in una nota. "Il progetto non è stato firmato dai ministriGelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. Iministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non eranopresenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di Centrosinistra». 

Per il ministero si tratta di «un' attivià sportiva complessa e articolata che ha come primoobiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo edi cooperare e l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della culturamilitare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma delprotocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazionidi volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazionedelle attività», prosegue la nota.  «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attivitàparagonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono alivello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il comunicato del ministro.
 
Le perplessità, però, per moltissimi docenti e studenti rimangono, come testimoniano le centinaia di blog, forum e articoli di giornale che hanno dedicato spazio alla vicenda, per non parlare dei siti pacifisti. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti, dalla canoa alla corsa a ostacoli, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione si è scelto proprio il tiro con la pistola? E perché mescolare salvataggio, nuoto, roccia, assistenza, orientamento con attività militaresche tipo i "corsi di sopravvivenza in ambienti ostili", le "pattuglie di studenti", vestiti in mimetica, e via dicendo? Il ministro La Russa ha precisato che, pur avendo condiviso e quindi rinnovato l'iniziativa, probabilmente la sopprimerà il prossimo anno per concentrare le risorse sulla "mini-naja". Che però è rivolta a studenti maggiorenni.


Francesco Anfossi
Fonte: http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/scuola--educazione-militare.aspx



 
Di didacum (del 15/12/2008 @ 17:55:26 in generale, linkato 2536 volte)
Pubblico la comunicazione di un convegno che si svolgerà a Cuneo Venerdì e che optrebbe interessare a Qualcno


19 dicembre  a Cuneo seminario sui nuovi studi del CNR in ambito montano
> .I PROBLEMI IDROGEOLOGICI DEI TERRITORI MONTANI.
> PREVISIONE DEI RISCHI, GESTIONE DEI DISSESTI, ORGANIZZAZIONE DELLA
> SICUREZZA.
>
>
> Una nuova visione della Comunità montana non può prescindere dal
> potenziamento delle funzioni primarie di gestione e manutenzione del
> territorio, che in montagna sono di fondamentale importanza. La
> situazione idrogeologica - dalla previsione dei rischi alla gestione
> degli interventi per fronteggiare e mitigare i dissesti - sarà il tema
> dell.incontro che si terrà a Cuneo il 19 dicembre prossimo,
> organizzato dall.Uncem con la collaborazione della Provincia di Cuneo,
> della sede torinese del CNR-IRPI (Istituto per la protezione
> Idrogeologica), della Comunità montana Alta Valle Elvo, dell.A.Di.S e
> della Regione Piemonte.
>
> Una  giornata a carattere di seminario destinata ad amministratori,
> tecnici e professionisti del territorio,  in cui il CNR illustrerà le
> nuove metodologie di studio nella valutazione del potenziale
> detritico, messe a punto per l.Alta Valle Elvo, così come spiega
> Domenico Tropeano, responsabile del progetto: .Si tratta di
> un.indagine finalizzata al riconoscimento e alla rappresentazione
> delle criticità territoriali connesse alla geomorfologia dei versanti
> e dei bacini idrografici, con l.individuazione del grado di
> pericolosità connesso alla potenziale interazione dei corsi d.acqua
> con nuclei abitati. Nell.ambito della ricerca sono stati effettuati
> specifici sopralluoghi per l.identificazione dei caratteri
> morfologici, dei condizionamenti antropici e naturali, nonché per una
> valutazione di possibili scenari di evento. Un esempio concreto di
> manutenzione programmata del territorio..
>
> .Gli eventi alluvionali e i dissesti idrogeologici nella nostra
> regione . afferma Lido Riba, presidente dell.Uncem Piemonte - si
> mangiano quasi 500 milioni di euro all.anno. Non si potrebbe
> utilizzare una parte di questi soldi per prevenire anziché
> ricostruire? Per questo l.Uncem è impegnata a sostenere tutte le
> ricerche e i progetti volti ad assicurare e garantire la sicurezza del
> territorio, che tra l.altro . sottolinea Riba . rientra nelle
> competenze che la legge 1102 del .71 attribuisce alle Comunità
> montane, qualificandole quali enti di bonifica..
>
> L.incontro si terrà presso la Sala Falco della Provincia di Cuneo .
> corso Nizza 21 . dalle ore 9.30 alle 16.00.
>
> Tra gli interventi previsti: Alberto Valmaggia, sindaco di Cuneo,
> Silvano Dovetta,  assessore alla Montagna Provincia di Cuneo, Bruna
> Sibille, assessore regionale alla Montagna; Vito Debrando, dirigente
> responsabile Settore idraulica forestale e tutela del territorio
> Regione Piemonte, Federico Gregorio, assessore alla protezione Civile
> Provincia di Cuneo, Agostino Bonino, componente di Giunta Uncem
> Piemonte, Laura Turconi, ricercatrice CNR-IRPI Sezione di Torino,
> Davide Fogliatti, responsabile Ufficio tecnico Comunità montana Alta
> Valle Elvo, Livio Quaranta, presidente Comunità montana Valle Stura,
> Carlo Giraudo, dirigente regionale settore decentrato OO.PP. e difesa
> assetto idrogeologico di Cuneo, Giorgio Cacciabue, referente regionale
> Settore Idraulica Forestale e Tutela del Territorio.
 
Di Dulce (del 29/05/2008 @ 17:54:07 in Notizie, linkato 2532 volte)

..... e continua a piovere 

 

Po e Varaita in piena, domani scuole chiuse a Sampeyre

Non invita all’ottimismo l’ultimo bollettino emesso dall’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente. La previsione di precipitazioni forti e persistenti per le prossime ore rende infatti ancor più precaria la situazione nelle vallate alpine. Il rischio idrogeologico elevato è ora associato a gran parte delle località alpine e prealpine della Granda con un codice 3 (il massimo della scala) per le valli Varaita, Maira, Stura e Po. Le grandi quantità di acqua scese ad alta quota gonfiano fiumi e torrenti.

In uno scenario in costante evoluzione, la situazione è al limite in valle Varaita dove il torrente scende impetuoso lambendo gli argini. A Sampeyre e Frassino si fa il possibile per rimuovere alberi caduti ed altri ostacoli al deflusso delle acque. Pochi minuti fa, il Sindaco Renato Baralis ha emesso per domani l’ordinanza di chiusura per tutte le scuole di ogni ordine e grado per le difficoltà causate dal maltempo alla circolazione stradale. Si segnalano già piccole esondazioni in aree non abitate tra Pontechianale e Chianale e piccole frane sulle strade. Ad Acceglio parte del ponte sul rio Mollasco - chiuso da questa mattina per il rischio di crollo - è crollato. Apprensione anche in valle Po .A Paesana sono stati chiusi in via precauzionale due ponti in frazione Ghisola, mentre a Crissolo nel fiume è caduta parte della ‘scogliera’ del piazzale della Seggiovia. ( fonte targatocn)

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Giovedì, 29 Maggio 2008 - 16:24

SITUAZIONE ATTUALE - Nel corso delle ultime 6 ore si sono registrate precipitazioni nei settori alpini nord-occidentali con valori molto forti in Val Chisone, Valle Susa, Valle Orco e valori forti in Val Sesia e Valle Anzasca con superamenti delle soglie di elevata criticità in particolare a Ceresole 83 mm, Balme 94 mm, Massello 112 mm, Val Clarea 75 mm. I livelli idrometrici sono cresciuti, nei settori alpini e prealpini dei bacini compresi tra il Toce e lo Stura di Demonte, con generalizzati superamenti dei livelli di attenzione. I Torrenti Chisone e Dora Riparia hanno superato il livello di criticità elevata rispettivamente a San Martino, Avigliana e Susa.

PREVISIONE PER LE SUCCESSIVE 12 ORE - Un flusso di correnti umide e calde meridionali, alimentate da una area di bassa pressione attualmente sul canale di Sicilia ed in risalita verso nordest, sta interessando il nordovest italiano. Il minimo di bassa pressione risalirà verso il Golfo Ligure nelle prossime 12 ore, alimentando ancora il flusso perturbato e determinando un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche in particolare dalle ore pomeridiane. Pioggia: sono previste precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco, di intensità mediamente moderata con massimi locali forti o molto forti sulle zone montane e pedemontane alpine.

CORSI D'ACQUA - Nelle prossime ore si prevede il transito della piena della Dora Riparia a valle di Susa e di quella del Chisone in Pellice. Significativi innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, di Varaita, Maira, e Stura di Demonte.Ulteriore crescita dei livelli fino a valori di elevata criticità sono attesi dal pomeriggio di oggi, e nella nottata, in particolare nelle valli del Piemonte Occidentale e nel Po a monte di Torino. Innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, nei bacini del Toce e del Lago Maggiore.

Le precipitazioni persisteranno anche per la giornata di domani. Alle 18.00 è previsto l'aggiornamento del bollettino del rischio idrogeologico ed idraulico scaricabile all'indirizzo: http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/Bollettini/bollettino_allerta.pdf     (fonte Arpa Piemonte)

ASPETTANDO CHE TORNI IL SERENO

 
Di Dulce (del 12/10/2009 @ 16:57:08 in NO alla centrale, linkato 3176 volte)

 GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE
alle
1000
persone ci hanno dato il loro sostegno e fiducia
 firmando la petizione
per bloccare la costruzione della centrale a biomasse

  Non hai firmato?  

Guardati il video il blog e leggi il documento

    ti aspettiamo!  

 
Sicuri che si faranno portavoce invitando altri che ancora non hanno firmato ad aderire
 
La vostra firma
è importante per fare sentire la nostra voce in provincia
 
La vostra firma
non vi creerà mai problemi di carattere giuridico
 
La vostra firma
vi eviterà problemi gravi di carattere ambientale ed economico a voi e a tutte le generazioni che verranno.
  
 
La vostra firma
potete farla in qualsiasi momento
a Piasco nei seguenti negozi a cui diciamo grazie
 
BAR DEL CENTRO
BAR COFFEE
COOPERATIVA CASOLARE
TABACCHERIA PIASCO
TABACCHERIA S'ANTONIO
PAOLETTI MOTO
SALUMERIA BERTAINA
ALIMENTARI MURAGLIA
MACELLERIA BERTAINA
PANETTERIA ZAMPERLIN
PANETTERIA CAVALLO
PANETTERIA DEMARIA
LA CREMERIA
 
a Costigliole
PRESSO L’UFFICIO ANAGRAFE
 
 
 
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...
 
Dal momento che lo scopo del comitato è fare una giusta informazione
voglio pubblicare qui sotto una delle lettere che l’ing Rosso   
 
e la risposta ufficiale del Comitato Valle Sostenibile con allegati i pareri ARPA che verrà pubblicata a breve.
 
 
Gentilissimo Direttore,
Vorrei rispondere alla lettera dell’Ing. Mario Rosso comparsa sul Suo sito ieri, il quale afferma che è amareggiato in quanto noi del Comitato Valle Sostenibile, del Vas sezione di Piasco e dell’associazione Magna Charta stiamo tentando di distorcere i dati circa le emissioni della costruenda Centrale a Biomasse di Rossana, per creare allarmismo e paura. L’ing. Rosso sostiene poi ancora che ci siamo appellati più volte alla Convenzione di Aarhus, ma siamo i primi a disattenderla in quanto non stiamo dando un’informazione trasparente e puntuale.
Ci chiediamo come mai da quando abbiamo organizzato la serata del 30 settembre, per sensibilizzare la gente, l’ing Rosso abbia scritto più lettere cercando di scardinare quanto abbiamo cercato di dire senza alcun allarmismo, ma facendo presenti le criticità della centrale che sono le stesse sollevate dagli enti quale l’Arpa che ha partecipato alle 3 commissioni dei servizi che si sono svolte in Provincia. Il Signor Rosso ha forse paura che la gente sia troppo informata? Che si faccia troppi interrogativi sulla centrale?
Troviamo poi decisamente grave l’insinuazione che la costituzione del Comitato Valle Sostenibile sia stata fatto allo scopo di reperire i soldi dalle mamme e dalla gente da noi terrorizzata. A forza che pensiamo solo ai soldi, noi del comitato e del VAS, per organizzare la serata ci siamo autotassati. Quindi pregherei il Sig Rosso prima di fare certe dichiarazioni di informarsi adeguatamente e poi se parliamo di trasparenza il meno trasparente è proprio lui, che tenta di minimizzare in tutti i modi l’impatto ambientale che avrà l’impianto, perché ovvio come presidente della Cooperativa Alpiforest ha tutto l’interesse a che venga bruciata più legna possibile nell’impianto. Non nascondiamo dietro a false ragioni di tutela del bosco, interessi economici ben più consistenti. Poi questi riferimenti ai meccanismi pubblicitari sono veramente ridicoli. Il tanto studio diurno e notturno sarebbe meglio applicarlo per altre cause molto più importanti invece che per scardinare le ragioni concrete della gente della bassa Valle Varaita che non è disposta ad accettare un impianto a basso rendimento, inquinante e che non da nulla in contraccambio alla popolazione che deve subire le emissioni. Poi certe dichiarazioni non meritano neanche commenti e visto che l’ing. Rosso ci dice che siamo poco trasparenti e non ci basiamo su dati tecnici puntuali, ma informazioni generiche e provenienti da altri impianti, Le chiediamo gentile Direttore di pubblicare il Parere dell’Arpa (Agenzia Regionale di protezione Ambientale) della terza Conferenza dei Servizi tenutasi in Provincia il 24 giugno scorso che inviamo in allegato.
Da questo documento pubblico emerge una verità che stride con le tesi dei proponenti  e dell'ing. Rosso. Decideranno i lettori a chi credere.
Ricordiamo soltanto che gli interessi economici in gioco rendono meno credibili le tesi di chi minimizza e trascura i danni per l'ambiente e la popolazione locale.
E' per questo che ribadiamo il nostro NO ALLA CENTRALE e, per chi non lo avesse ancora fatto, Vi invitiamo a firmare in massa la petizione contro la costruzione della centrale presso il GAZEBO CHE SARA’ ALLESTITO A PIASCO IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA SAGRA D’AUTUNNO http://www.sagradautunno.it/  DOMENICA 11 OTTOBRE a cui Vi invitiamo a partecipare numerosi.
Vi invitiamo anche a seguire le opinioni circa la centrale a biomasse sul blog al seguente indirizzo
GRAZIE
Cordiali Saluti
Paolo Carpani a nome del COMITATO VALLE SOSTENIBILE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Di Dulce (del 15/01/2009 @ 16:23:53 in Notizie, linkato 2454 volte)

*Firma anche tu. Click sulla scritta che scorre*

NON SI PUO' RIMANERE A GUARDARE

C'è un modo per evitare il massacro di civili. C'è un modo per salvare il popolo palestinese. C'è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C'è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C'è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:

> CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA
> RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
> FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA
> protezione UMANITARIA INTERNAZIONALE

Facciamo appello a chi ha responsabilità politiche e a chi sente il dovere civile perché sia rotto il silenzio e si agisca. Le Nazioni Unite e l'Unione Europea escano dall'immobilismo e si attivino per imporre il pieno rispetto del diritto internazionale
L'Italia democratica faccia la sua parte.

Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà, per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese:

ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, CGIL, AUSER, LIBERA, RETE LILLIPUT, Associazione ONG Italiane - Piattaforma Medio Oriente, Fondazione Angelo Frammartino, Beati i Costruttori di Pace, FIOM, CGIL Funzione Pubblica, Un ponte per, AIAB, CIES, GRUPPO ABELE, CIPAX - Centro Interconfessionale per la pace, Donne in Nero, A Sud, FAIR, Fairtrade Italia, Forum Ambientalista, UCODEP, Terres des Hommes International, Armadilla Onlus, SDL Intercategoriale, Tavola Sarda per la pace, Famiglia di Angelo Frammartino, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Luciana Castellina, Giuliana Sgrena, Enzo Mazzi - Isolotto Firenze, Luisa Morgantini, Vittorio Agnoletto, Giovanni Berlinguer, Sergio Staino, tanti gruppi locali, docenti, amministratori locali, pacifisti e pacifiste, cittadini e cittadine (un primo elenco è consultabile anche su www.arci.it)


Non si può rimanere a guardare! Campagna di raccolta fondi a sostegno della società civile palestinese impegnata nell'assistenza dei civili

In contemporanea con le varie iniziative sostenute dalla nostra associazione a favore della pace nella Striscia di Gaza, Arci ha lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere il partner locale REC (Remedial Education Center) nell'affrontare le conseguenze degli attacchi israeliani in particolare a favore dei minori.


NON SI PUò RIMANERE A GUARDARE!!

ARCI, e tutta l'Italia civile, si sta attivando per fermare il massacro di Gaza con appelli, raccolta firme, iniziative ecc.
Per dire:
CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA
RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE
FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA
PRETEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE

Per far fronte all'emergenza socio-sanitaria che questi giorni di guerra hanno molto aggravato, Arci lancia una campagna di raccolta fondi a sostegno della società civile palestinese impegnata nel sostegno ai civili.

In particolare, con i fondi raccolti, Arci sosterrà lo sforzo del REC (Remedial Education Center), con cui collabora da diversi anni nella fornitura di servizi e strumenti ai minori palestinesi della Striscia di Gaza con l'obiettivo di combattere l'isolamente in cui sono costretti e cercare di garantire un livello minimo di normalità per le giovani generazioni, nell'assistenza ai minori principali vittime del conflitto israelo-palestinese e di questa nuova ondata di violenza. Ad oggi il nuovo attacco ha provocato più di 1.000 morti tra cui più di 300 minori, che come in ogni altra guerra, sono le prime vittime dirette e indirette della violenza.

Anche tu puoi aiutarci a sostenerli con contributi da versarea:

ARCI CULTURA E SVILUPPO
CAMPAGNA ATTIVARCI
CAUSALE - EMERGENZA GAZA

Banca Popolare Etica
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REMEDIAL EDUCATION CENTER (REC) - GAZA
Il Remedial Education Center (REC) è una ONG palestinese nata nel 1993 che rivolge il suo operato a bambini con situazioni problematiche ed attualmente conta circa 500 iscritti. I minori provengono da famiglie che, oltre a dover fronteggiare ogni giorno le criticità della situazione contingente, si trovano in condizioni di particolare povertà e disagio, hanno problemi di socializzazione, chiusura, esagerata timidezza, difficoltà di concentrazione e apprendimento con conseguente caduta della rendita scolastica, fobie, incubi ed enuresi notturne.
Gli operatori del REC sono uomini e donne palestinesi supportati, in maniera occasionale da Volontari provenienti soprattutto dai paesi Europei, legati a progetti i cooperazione internazionale. Le attività vengo portate avanti grazie a contributi finanziari provenienti per lo più dai paesi occidentali e tramite gli affidi a distanza.
Il REC opera in una struttura a tre piani in cui ci sono aule didattiche, laboratori vari, un teatrino, aule per il recupero dei disabili.
I REC persegue da sempre una politica innovativa e controcorrente se si considera il luogo in cui viene attuata e che gli operatori che ci lavorano sono anch'essi palestinesi. I bambini e le bambine infatti, svolgono collettivamente ogni attività e le classi formate da non più di 20 bambini comprendono alcuni portatori di handicap. Il recupero psichico e fisico dei disabili è infatti un'altra tipicità del REC che li segue grazie ad un gruppo di psicologi ed operatori qualificati in un paese in cui sarebbero lasciati a loro stessi senza supporto.
Tra le attività del Centro possiamo inoltre evidenziare quelle didattico-educative di sostegno alla scolarità, quelle ricreazionali, i programmi di guida e supporto alle famiglie, quelli di ricerca e sviluppo, i laboratori musicali, i programmi di sostegno alle madri. In particolare si realizzano programmi di educazione personale vera e propria, attraverso la cura all'igiene individuale, dell'alimentazione, di educazione al linguaggio ed alla non violenza nelle relazioni interpersonali.
Attraverso programmi annuali inoltre, avvalendosi della collaborazione di Associazioni estere, il REC organizza campi estivi in paesi Europei (Summer Camp). Alcuni bambini che versano in situazioni di particolare disagio psichico e comportamentale, vengono quindi inseriti in un programma semestrale che serve a prepararli psicologicamente ad affrontare l'impatto con una realtà, quella occidentale, molto diversa dalla loro.
In Europa quindi i bambini acquisiscono la consapevolezza dell'esistenza di una realtà differente che li porta a confrontarsi con i coetanei occidentali e ad aumentare la propria autostima e conoscenza delle proprie potenzialità.
Collaborazione ARCI-REC
Attraverso programmi annuali e avvalendosi della collaborazione di Associazioni estere, il REC organizza campi estivi in paesi Europei (Summer Camp). Alcuni bambini che versano in situazioni di particolare disagio psichico e comportamentale, vengono inseriti in un programma che serve a prepararli psicologicamente ad affrontare l'impatto con una realtà, quella occidentale, molto diversa dalla loro. In Europa quindi i bambini acquisiscono la consapevolezza dell'esistenza di una realtà differente che li porta a confrontarsi con i coetanei occidentali e ad aumentare la propria autostima e conoscenza delle proprie potenzialità. Negli ultimi anni, l'ARCI ha gestito i Summer Camp del REC nella Città di Grottaglie stringendo così i rapporti di collaborazione con il REC e facendosi promotore di campagne di finanziamento insieme ad alcune Associazioni Laziali e Lombarde e con il coinvolgimento degli Enti locali.
Prima della chiusura della striscia di Gaza, che ha di fatto bloccato la possibilità di continuare a sviluppare le attività, la sede del REC è stata visitata dalla delegazione nazionale dell'ARCI giunta in Palestina con l'obiettivo di espandere la conoscenza riguardo alla situazione politico-sociale della Palestina e dei suoi rapporti con lo stato Israeliano.
La metodologia prescelta per il lavoro comune sino ad oggi svolto è quella di laboratori tematici, che utilizzino varie forme di espressione, e che abbiano come filo conduttore la convenzione sui diritti dell'infanzia dell'Onu del 1989. Tale scelta è stata suggerita dal partner sulla base della propria esperienza pluriennale in questo tipo di lavoro.
La chiusura della Striscia di Gaza da parte di Israele e il riacuirsi del conflitto hanno costretto, nell'ultimo anno, a sospendere le attività progettuali programmate, mentre in questa fase vi è urgenza di affrontare la tragica situazione creata dalla nuova situazione di emergenza causata dal conflitto.

Quello che non sapete su Gaza

Il NYTimes di oggi pubblica un articolo interessante di Rashid Khalidi, professore di studi arabi alla Columbia, autore di 'Sowing Crisis: The Cold War and American Dominance in the Middle East'.
* * *
Quello che non sapete su Gaza
di Rashid Khalidi (NYTimes, 7-1-09)
Quasi tutto quello che siete stati portati a credere su Gaza è sbagliato. Alcuni punti essenziali sembrano mancare dal discorso, svoltosi per lo più sulla stampa, circa l'attacco di Israele alla striscia di Gaza.
Il popolo di Gaza
La maggioranza di chi vive a Gaza non è lì per scelta. Un milione e cinquecentomila persone stipate nelle 140 miglia quadrate della striscia di Gaza fanno parte per lo più di famiglie provenienti dai paesi e dai villaggi attorno a Gaza come Ashkelon e Beersheba. Vi furono condotte a Gaza dall'esercito israeliano nel 1948.
L'occupazione
Gli abitanti di Gaza vivono sotto l'occupazione israeliana dall'epoca della Guerra dei sei giorni (1967). Israele è tuttora considerata una forza di occupazione, anche se ha tolto le sue truppe e i suoi coloni dalla striscia nel 2005. Israele controlla ancora l'accesso all'area, l'import e l'export, e i movimenti di persone in ingresso e in uscita. Israele controlla lo spazio aereo e le coste di Gaza, e i suoi militari entrano nell'area a piacere. Come forza di occupazione, Israele ha la responsabilità di garantire il benessere della popolazione civile della striscia di Gaza (Quarta Convenzione di Ginevra).
Il blocco
Il blocco della striscia da parte di Israele, con l'appoggio degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, si è fatto sempre più serrato da quando Hamas ha vinto le elezioni per il Consiglio Legislativo Palestinese nel gennaio 2006. Carburante, elettricità, importazioni, esportazioni e movimento di persone in ingresso e in uscita dalla striscia sono stati lentamente strozzati, causando problemi che minacciano la sopravvivenza (igiene, assistenza medica, approvvigionamento d'acqua e trasporti).
Il blocco ha costretto molti alla disoccupazione, alla povertà e alla malnutrizione. Questo equivale alla punizione collettiva -col tacito appoggio degli Stati Uniti- di una popolazione civile che esercita i suoi diritti democratici.
Il cessate-il-fuoco
Togliere il blocco, insieme con la cessazione del lancio dei razzi, era uno dei punti chiave del cessate-il-fuoco fra Israele e Hamas nel giugno scorso. L'accordo portò a una riduzione dei razzi lanciati dalla striscia: dalle centinaia di maggio e giugno a meno di venti nei quattro mesi successivi (secondo stime del governo israeliano). Il cessate-il-fuoco venne interrotto quando le forze israeliane lanciarono un imponente attacco aereo e terrestre ai primi di novembre; sei soldati di Hamas vennero uccisi.
Crimini di guerra
Colpire civili, sia da parte di Hamas che di Israele, è potenzialmente un crimine di guerra. Ogni vita umana è preziosa. Ma i numeri parlano da soli: circa 700 palestinesi, per la maggior parte civili, sono stati uccisi da quando è esploso il conflitto alla fine dello scorso anno. Per contro, sono stati uccisi 12 israeliani, per la maggior parte soldati. Il negoziato è un modo molto più efficace per affrontare razzi e altre forme di violenza. Questo sarebbe successo se Israele avesse rispettato i termini del cessate-il-fuoco di giugno e tolto il suo blocco dalla striscia di Gaza.
Questa guerra contro la popolazione di Gaza non riguarda in realtà i razzi. Né riguarda il 'ristabilire la deterrenza di Israele', come la stampa israeliana vorrebbe farvi credere. Molto più rivelatrici le parole dette nel 2002 da Moshe Yaalon, allora capo delle Forze di Difesa israeliane:'Occorre far capire ai palestinesi nei recessi più profondi della loro coscienza che sono un popolo sconfitto.'
Il boomerang di Gaza
di Nicholas Kristof (NYTimes, 7-1-09)
In un momento in cui Israele sta bombardando Gaza cercando di schiacciare Hamas, vale la pena di ricordare che Israele stesso aiutò ad allevare Hamas.
Quando Hamas fu fondata nel 1987, Israele era per lo più preoccupata del movimento Fatah di Yasser Arafat e pensò che una organizzazione religiosa palestinese avrebbe aiutato a indebolire Fatah. Israele calcolò che tutti quei fondamentalisti musulmani avrebbero passato il loro tempo a pregare nelle moschee, così diede un giro di vite a Fatah e permise a Hamas di crescere come forza alternativa.
In Medio Oriente stiamo assistendo alla sindrome del boomerang. Il terrorismo arabo ha creato un appoggio ai politici israeliani di estrema destra, che hanno reagito duramente contro i palestinesi, che hanno risposto con altro terrorismo, ecc. Gli estremisti di entrambe le parti si sostengono a vicenda e l'assalto terrestre eccessivo di Israele a Gaza creerà verosimilmente altri terroristi nel lungo periodo. (...)
(il resto dell'articolo qui.)
 
Di Geo (del 20/06/2008 @ 14:09:59 in Eventi, linkato 2561 volte)
Vigili urbani, Polizia, Croce Rossa, protezione Civile, AIB, guardia forestale...cosa sarà mai successo in piazza mercoledì 18 giugno??? sicuramente un ATTENTATO!?!?!?!?
Noooo...niente di grave...tranquilli!! Si è solamente svolta la giornata “S.O.S. in piazza” organizzata nell'ambito delle attività di Estate Ragazzi.

Si era già fatto, qualche anno fa un pomeriggio simile quindi non è stato una vera e propria novità ma, visto l'interesse avuto dai bambini/ragazzi quel giorno, a distana di 4-5 anni si è pensato di riproporre l'evento con l'obbiettivo di coinvolgere più persone possibile.

Come si dice in questi casi la macchina organizzativa si è messa in moto e dopo domande scritte, lettere, telefonate, inviti è riuscita ad ottenere un buon numero di risposte positive.
Dalle 14:30 di mercoledì 18 giugno le piazze Martiri e Tommaso Rosso sono state dunque invase da uomini (e donne) in divisa pronti a spiegare ai ragazzi quale fosse il loro compito all'interno della società.

La Polizia Stradale di Saluzzo ha fatto vedere l'etilometro e l'autovelox, la protezione civile le idrovore e altri strumenti, la CRI l'ambulanza, le barelle e, coinvolgendo alcuni ragazzi ha simulato un intervento, l'AIB ha rinfrescato un po' la giornata annacquando un po' i ragazzi e gli animatori, i Vigili (anzi le vigilesse) hanno spiegato come muoversi con sicurezza sulle strade del paese e soprattutto some attraversare la strada e la forestale ha parlato dei fiori delle piante e degli animali tutti noi possiamo incontrare sulle nostre montagne. Il Soccorso Alpino si sarebbe volentieri calato dal campanile ma purtroppo un intervento in val Po non gli ha permesso di arrivare a Piasco..peccato...rinnoveremo l'invito l'anno prossimo.

Il suono delle sirene degli automezzi ha poi concluso gioiosamente la giornata...




A nome dell'Oratorio di Piasco e di tutti gli animatori ringrazio tutti i corpi e gruppi che hanno partecipato alla giornata S.O.S. in piazza.

Foto: http://blog.piasco.net/dblog/fotogallery.asp?fotografia=43

Geo
 
Di cagio (del 06/04/2009 @ 00:27:23 in generale, linkato 2141 volte)

Sembra che il ritorno delle stagioni, o almeno delle ultime due ci stia mettendo non poco in difficoltà. Così ad ogni evento climatico i Comuni devono affrontare delle crisi, i Vigili del Fuoco intervengono a ritmo continuo, la protezione civile allerta, i volontari intervengono... e soprattutto, tutti assieme si assiste impotenti alla volontà della natura.Ma se le nevicate di quest'inverno avevano dell'eccezionale non si può dire lo stesso delle piogge che mettono a dura prova i nostri territori. E non possiamo nemmeno sperare che la situazione cambi, visto che con il riscaldamento globale si prevede che nelle nostre aree gli eventi alluvionali andranno aumentando di frequenza ed intesità.

Cosa potrà fare chi sarà chiamato ad amministrare nei prossimi anni per cercare di contenere i danni? Non è facile, e come spesso accade quando si ha a che fare con la natura, non è facile da digerire, perché spesso impopolare. Io che sono andato in tv, sono laureato e tutti mi conoscono* posso giocarmi un po' della mia popolarità per affermare alcuni punti:

  • la pulizia dei fiumi e dei rii laterali è di primaria importanza per la prevenzione delle alluvioni ma a patto che venga fatta con criterio. Un torrente senza anse, isolotti e vegetazione non è in grado di rallentare la velocità dell'acqua.

  • La vegetazione del fiume e dei torrenti va controllata, vanno estirpate anche dalla prossimità degli argini le piante con apparati radicali poco resistenti, in particolare i pioppi ma anche le robinie non fanno certo del bene alla salute del sistema. Vanno invece preservati gli ontani, le querce e le piante autoctone nate da seme, che negli ultimi eventi hanno fermato molti tronchi che arrivavano da monte. Ed è meglio se sono le piante degli isolotti a fermare il legname che i ponti.

  • Come accade più a valle, in tutta la pianura padana, è necessario prevedere, direi in ogni comune, delle zone di laminazione, dove i torrenti possano esondare senza fare danni, allagando quelle zone agricole che già storicamente avevano meno valore (“lo lì l'è na gravera” non è un complimento parlando di fondi rustici). Per questo la Regione ha già realizzato degli studi mi pare, e cercando sul catasto si individuerebbero facilmente le zone adatte, che spesso sono demaniali. Certo, c'è il rischio di avere qualche grana, ma nessuno può pretendere di avere i terreni in Varaita e di non essere allagato ogni tanto; sarebbe come mettere i kiwi a Fontanelle e pretendere che non gelino.

  • Bisogna riuscire a limitare l'acqua che finisce nei torrenti, altrimenti finiamo come a Genova, dove ad un temporale corrisponde un alluvione. Le superfici in grado di fare da spugna per le piogge sono diminuite moltissimo, e la tendenza non è a smettere. Allora una soluzione potrebbe essere imporre a chi costruisce su un terreno che prima era agricolo di utilizzare il più possibile pavimentazioni drenanti, prevedere delle vasche di raccolta delle acque piovane (che si potrebbero poi utilizzare per irrigazione di orti, lavaggio veicoli, toilette). Oppure una bella moratoria provinciale su certi tipi di costruzioni evitabili (residenziale quando nel raggio di 10 km esistono edifici recuperabili al momento vuoti, idem per l'artigianale quando non legato all'ampliamento di una attività esistente...)

Per il momento iniziamo a ringraziare la Regione che ha destinato dei fondi per ricostruire gli argini del Varaita dove sono stati distrutti l'estate scorsa, ma non illudiamoci che massi ciclopici e gabbionate diano in grado di contenere l'acqua. Bisogna che ci mettiamo in gioco e pensiamo a soluzioni che arrivino da monte, in tutti i sensi.

*citazione, di autore che non cito
 

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Di dottore (del 18/06/2008 @ 22:12:43, vista 5200 volte)
Foto della Giornata S.O.S. in Piazza che si è svolta il 18-06-08 a Piasco con la partecipazione di Polizia Stradale, Croce Rossa Italiana, protezione Civile, Polizia Municipale, Guardia Forestale dello Stato e Anti Incendi Boschivi. ...
 
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