Di dottore (del 06/12/2011 @ 21:22:48 in Ambiente, linkato 2824 volte)
Ricevo il comunicato stampa da Nicola Carrino (Assessore Costigliole) e diffondo la notizia anche perchè trovo sia un'ottima idea, e inoltre io ne sto già usufruendo!!!
Arriva la “Casa dell’Acqua” a Costigliole Saluzzo
Inaugurazione domenica 11 dicembre alle ore 10
La “Casa dell’acqua” è in arrivo. Tutti potranno rifornirsi di acqua refrigerata da bere a tavola, naturale o frizzante, con poca spesa.
In questo modo Costigliole avvia un progetto con più finalità. Innanzitutto, promuovere tra la popolazione il consumo dell’acqua potabile, controllata e sicura, con un piccolo risparmio economico per il consumatore.
In secondo luogo, grazie al minor uso di bottiglie di plastica, contribuire in modo deciso al bene dell’ambiente. Questo perché ogni cittadino riutilizzerà le sue bottiglie (preferibilmente in vetro, oppure semplicemente in plastica) invece di gettarle ogni volta.
Non solo la prospettiva di diminuzione dei rifiuti in plastica. Anche la volontà di non costruire un nuovo edificio per questo servizio, ma di recuperare e rendere più efficiente un edificio già esistente.
E' infatti l’edificio del peso pubblico, sito in via Divisione Cuneense, ad ospitare la struttura. Continuerà ad essere anche peso, visto che con il sistema elettronico attuale di pesatura, gli spazi interni necessari non sono più quelli di una volta. Così lo spazio libero dell’edificio sarà usufruito per i macchinari di refrigerazione, filtrazione ed erogazione dell’acqua.
Soddisfazione particolare per gli amministratori di Costigliole, uno dei primi paesi che ha questa struttura, in quanto, sulla base della convenzione con la ditta Cryos Srl di Peveragno che gestirà l’impianto, per il Comune non ci saranno costi per la “Casa dell’Acqua”. L’azienda di Peveragno, infatti, ha sostenuto le spese di ristrutturazione ed adeguamento dell’edificio, mentre il Comune si impegnerà gratuitamente alla concessione dei locali per alcuni anni.
Il costo dell’acqua ed i costi indiretti saranno invece, naturalmente, sostenuti dal consumatore attraverso il pagamento della tariffa, che sarà di pochi centesimi al litro (5 centesimi per un litro d'acqua frizzante e 3 centesimi per un litro d'acqua naturale).
Domenica mattina l'inaugurazione con la consegna di bottiglie in vetro e delle tessere per l'erogazione dell'acqua (il distributore funziona comunque anche a monete).
Di cagio (del 08/05/2007 @ 20:35:56 in generale, linkato 2179 volte)
Ultimamente sto trascurando abbastanza il blog, e non dovrei, visto che mi sono preso quest'impegno, ma tra lavoro, università, proloco e tutto il resto fatico a trovare il tempo per leggere la posta... figuriamoci scrivere qualcosa. Per fortuna che c'è Marta che ci scrive da lontano, buona lettura!
Achabua- Chalna bazar , domenica 29/4/2007 Sono le 7,20 ora locale del 24 aprile quando atterro a Dacca per la seconda volta nella mia vita. Dopo venti giorni passati a casa in Italia, visto scaduto in Bangladesh equivale a rimpatrio e non a rinnovo del suddetto, riprende la mia avventura bengalese. Uscita dall’ aereo vado immediatamente in bagno, vengo colpita inaspettatamente dai rumori della strada che entrano da una piccola finestra: urla, clacson di auto pulman e camion, lo sferagliare di mezzi do ogni tipo che procedono aldilà di qualsiasi legge meccanica e dell’ usura. “...bangladesh!” penso. E di colpo mi assale l’emozione e anche il timore di tornare in questo paese orientale che per questo anno sarà “casa”. All’ ufficio immigrazioni assaporo il particolare atteggiamento riservato dai bengalesi agli occidentali, misto di riverenza, gentilezza e ostentata efficenza/inflessibilità: un poliziotto fa spostare una lunga fila di uomini bengalesi per far passare prima al controllo 4 donne “bianche”(compresa io). In modo tale che in pochi minuti vengo catapultata fuori, tra la ressa dei parenti e amici urlanti venuti ad attendere i nuovi arrivati, stipati contro i cancelli perchè a loro è vietato l’ingresso all’ aereoporto per ragioni di sicurezza. Il calore della gente non e’ l’unico, infatti il clima sub tropicale si fa sentire nella sua estate torrida e umida, il cielo e’ velato di foschia e in un attimo sono madida di sudore. Il tasso di umidita’ allarmante e’ lo spiacevole compagno che non ti abbandona mai; di giorno ti stordisce e di notte ti impedisce di dormire, e i ventilatori presenti ovunque in case e uffici risultano piuttosto inefficaci a sconfiggere il caldo. Fortunatamente individuo subito Gilbert che e’ venuto ad attendermi, saliamo su un taxi e attraversiamo Dhacca diretti alla stazione degli autobus, dove prenderemo il pulman per Khulna. Mancano ancora sette ore di bus e trenta minuti di barca prima di arrivare a destinazione. Fatico a tenere una soddisfacente conversazione in inglese con Gilbert , perche’ sono stordita dal viaggio e soprattutto dalla terrificante guida del nostro autista. Caratterizza infatti la maggir parte degli autisti bengalesi una guida “sportiva ”e nervosa, fatta di continue accelerate e inchiodate. D’altronde mi chiedo come sia possibile guidare su queste strade super affollate dove non esistono troppe regole se non la prepotenza del piu’ grande, con l’aggravante dell’attraversamento pedonale selvaggio: infatti la gente non attende che il traffico rallenti e attraversa la strada di corsa rischiando la vita. Spesso a bordo strada ci sono dei mendicanti di ogni eta, essi attendono che il traffico si fermi e poi si incollano letteralmente ai finestrini delle auto chiedendo l’elemosina, le madri sporgono i bambini, i malati sventolano le ricette mediche e gli storpi non esitano a mettersi in mostra pur di ottenere qualcosa. Notando un’occidentale all’interno la nostra macchina viene presa d’assalto ad ogni stop, mi maledico per aver lasciato i soldi nella valigia senza mettermi in tasca gli spiccioli, e non posso far altro che sperare che il viaggio finisca presto perche’ restare impassibili davanti a certe scene e’ veramente impossibile. Finalmente arriviamo e salgo sul pulman, mi colpisce come sempre l’odore della gente, pungente e dolciastro, tipico di chi mastica la “foglia di pam”, usanza diffusissima paragonata al vizio del fumo.* La mia vicina di posto mi chiede come mi chiamo, da dove vengo e soprattutto se sono sposata e dove e’ mio marito, le classiche domande di conoscenza che ho imparato a capire e rispondere in bengalese. Anche chi ti ferma per strada chiede se sei sposato, infatti l’essere single in questa cultura non esiste, ed il nubilato e’ riservato a chi e’ disabile e povero. Inoltre una donna a 24 anni e’ gia’ sposata almeno da 4 anni! Insomma per questo paese esco decisamente dagli schemi. Partiamo, inizialmente siamo ancora imbottigliati nel traffico di van, rishio, camion e pulman fatiscenti, ma dopo poco ci inoltriamo nella periferia. Gli alti palazzoni del centro, precocemente corrosi dalle piogge acide e dall’umidita, si alternano ora a baracche di latta. Dacca e’ una citta’ in continua espansione , ovunque si vedono case in costruzione con impalcatura in bambu sbilenca e decisamente precaria, dove lavorano dei muratori funamboli. I miei occhi colgono cose diverse dalla prima volta che ho attraversato questa citta’ e poi la campagna che sembra un’ unica immensa risaia. La prima volta avevo visto solamente il caos, la folla rumorosa e il traffico disordinato, tanto da rimanerne disorientata e quasi spaventata; ora riesco a cogliere un certo ordine in tutto cio’ e mi colpisce soprattutto la sensazione di fermezza della compagna profusione della tranquillità e lentezza dei suoi abitanti. Probabilmente mi sto abituando alla proverbiale folla bengalese ( il Bangladesh e’ il paese con la piu’ alta densita’ di popolazione al mondo,843 ab per km2), la sensazione di essere sempre in compagnia di qualcuno sconosciuto o conosciuto che sia, l’impossibilita’ di trovare un attimo di solitudine e di fare una passeggiata da sola. Sono seduta sull’ autobus e mi chiedo che cosa ci faccio qui e perche’ dentro di me da sempre coltivo il sogno di essere in “missione”. Le risposte sono profonde e nascoste dentro di me cosi’ la stanchezza vince e mi addormento. Spero pero’ di riuscire un poco a capire il ritmo e in parte l’essenza di questo paese che sento cosi’ lontano per mentalita’ e geografia. Quando Gilbert mi sveglia siamo gia’ a Khulna ormai vicino alla missione. Mi godo il viaggio in barca, con il vento che mi sbatte sulla faccia e mi obbliga a socchiudere gli occhi. Navigare sul Gange e’ un emozione grande e farlo al tramonto e’ impareggiabile. Oltrepasso i cancelli della missione in sordina, senza i bambini, la musica e le ghirlande di fiori che attendevano gli altri viaggiatori e me la scorsa volta. Mi piace arrivare cosi’ come se fossi semplicemente uscita qualche ora prima per andare a lavorare come faccio di solito. Rubo qualche scena di normale vita di missione all’imbrunire, poi butto giu’ la malinconia di casa mia...qualcuno infatti mi ha notato e mi viene incontro per salutarmi. * la foglia di pam si mastica con calce, spezie e noci; lenisce la fame ma corrode denti e gengive colorando di rosso labbra e bocca. Le donne in Bangladesh non fumano sigarette come gli uomini ma sia uomini che donne soprattutto i poveri masticano questa foglia.
Di cagio (del 17/04/2008 @ 20:14:59 in Eventi, linkato 2511 volte)
Con colpevole ritardo pubblico il programma dei fil che vengono proiettati ad isasca il giorno dopo che al festifal della montagna a Cuneo. Personalmento invito gli amanti della montagna a farsi un giro a Cuneo, ma per correre piu' sere in citta' Isaca e' senz altro piu' comodo!
La rassegna culturale della Comunità Montana Valle Varaita prosegue con una intensa settimana di proiezioni cinematografiche. L’inziativa della “Settimana del cinema di montagna” è realizzata in collaborazione con il Festival della Montagna di Cuneo in occasione del quale verranno presentate numerose e interessanti pellicole che trattano aspetti e problematiche della montagna non solo italiana, ma europea: la guerra, la solitudine, l’avventura, il cambiamento, la musica. Ad Isasca presso il Centro Servizi ogni sera alle ore 21 da mercoledì 16 aprile a sabato 19 e domenica 20 aprile al pomeriggio (h. 14.30) verranno proiettate le pellicole presentate la sera precedente a Cuneo, corredate dei dibattiti e delle presentazioni effettuate dai singoli registi e protagonisti. Al termine della proiezione saranno consegnate delle schede per votare il film preferito e dare così il proprio contributo alla nomina del vincitore del Filmfestival per d’edizione 2008.
L’ingresso e libero e gratuito.
LA MONTANHA: IER, ENCUEI E DEMAN
Settimana del cinema di montagna in collaborazione con il Festival della montagna di Cuneo. Nella sala del Centro Servizi di Isasca saranno proiettate le riprese effettuate la sera precedente a Cuneo comprensive di films e dibattiti.
ISASCA, MERCOLEDI’ 16 APRILE, H. 21
L’ISOLA DESERTA DEI CARBONAI di Andrea Fenoglio (Italia, 2007) durata: 72 minuti Attraverso l’azione degli ultimi due carbonai della Val Lemina, in provincia di Torino, si scopre come dal legno si possa ottenere carbone. Il film non solo illustra in modo didascalico una serie di azioni produttive, ma con i racconti dei carbonai e le immagini dei boschi e delle borgate abbandonate, scopre un territorio “desertificato” che pur senza l’uomo, reca le tracce del suo stanziamento, della sua scomparsa e del suo possibile ritorno. IL REGISTA Esordisce nel 2005 con "Scritti di Pietra". "L’isola deserta dei Carbonai" è la sua seconda opera, con la quale è premiato nel 2007 nei festival di Trento e Valtournenche. Con la Fondazione Nuto Revelli sta realizzando una serie di documentari dove, partendo dalle testimonianze de “Il mondo dei vinti” e de “L’anello forte”, raccoglie una serie di “nuove” testimonianze dei discendenti, trattando gli stessi temi in tempi e luoghi diversi.
NANI DI PIETRA GIGANTI DI CARTA di Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni (Italia, 2006) durata: 21 minuti L’incontro con Cesarìn, Margherita e Venanzio, ultimi abitanti di una piccola borgata della Valle Stura, testimoni di un modo di vivere diverso, pratico, misurato, lento ma forte, si contrappone al modo frenetico di guardare alla vita tipico della società moderna. Con l’aiuto di alcune riflessioni del meteorologo Luca Mercalli, raccolte durante una delle sue conferenze, il film si propone di delineare alcuni possibili percorsi per iniziare a cambiare rotta e cercare una nuova via di sviluppo. I REGISTI Fabio Gianotti, laureato al D.A.M.S. di Torino, e Silvia Bongiovanni, psicologa, realizzano insieme dal 2005 film e documentari sperimentali; tra questi “Nani di pietra, giganti di carta”, premiato nel 2007 a Cinemambiente di Torino. Attualmente stanno lavorando al progetto “Le due guerre” per la realizzazione di un museo multimediale della Valle Stura in guerra, nel comune di Valloriate.
ISASCA, GIOVEDI’ 17 APRILE, H. 21
PRIMAVERA IN KURDISTAN di Stefano Savona (Francia/Italia, 2006) durata: 79 minuti Il regista intraprende un viaggio sul confine tra Iraq e Iran, insieme a un’unità di combattenti del PKK, per raggiungere la frontiera con la Turchia. L’intero viaggio è narrato dal punto di vista di Akif, curdo figlio di emigrati in Germania, che ha lasciato l’Europa per ricercare le proprie origini e lottare per il suo popolo. I suoi pensieri, i dubbi, le speranze, le paure e le discussioni con i compagni di viaggio danno una visione intima del dramma che da decenni coinvolge un intero popolo e le grandi nazioni mediorientali che lo ospitano. IL REGISTA Stefano Savona, dapprima archeologo e antropologo, nel 1995 inizia a lavorare come fotografo indipendente e dal 1999 come documentarista. Tra le sue opere “Roshbash Badolato” e “Un Confine di Specchi”, premiato al Torino Film Festival. Con “Primavera in Kurdistan”, pluripremiato, ha ricevuto anche una nomination ai David di Donatello.
ZA KIM ZVONO ZVONI PER CHI SUONA LA CAMPANA di Dzemal Sabic (Bosnia, 2006) durata: 9 minuti “... non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te” (J. Donne). Un cortometraggio sul male della solitudine e della morte provocato dalla guerra. La vecchia Ana negli ultimi 29 anni si è occupata di far suonare la campana del suo paese, nel centro della Bosnia. Nel 1993, durante la guerra, tutti gli abitanti del villaggio abbandonano le loro case e emigrano in diverse parti del mondo. Ana invece rimane, resiste, per combattere contro il male. IL REGISTA È nato nel 1976 a Sarajevo, dove si è laureato in giornalismo con la tesi "Il film documentario come illusione della realtà“. Lavora dal 2000 come regista e sceneggiatore al dipartimento programmi documentari presso la Federal TV B&H. Ha realizzato numerosi film e documentari, tra i quali i pluripremiati “Cor(n)e(r) of the matter”, “Per chi suona la campana” e “Due sorelle”.
ISASCA, VENERDI’ 18 APRILE, H. 21 REVOLUZIUN di Urs Frey (Svizzera, 2005) durata: 42 minuti La rivoluzione del ‘68 ha lasciato la sua traccia anche nei Grigioni, in Svizzera. Si era contro l’establishment, si voleva cambiare il mondo. L’amore libero, esperimenti di droga, capelli lunghi, eventi di musica e d’arte facevano parte del nuovo stile di vita. Dove sono oggi, questi ex-rivoluzionari? Vedono il mondo come allora? A cosa hanno rinunciato e dove sono rimasti fedeli a se stessi? Tentano una risposta il contadino e montanaro Niculìn Gianotti, la moglie, la figlia ed altri amici del ‘68. IL REGISTA Pedagogo museale, esperto di geografia culturale, storia paesaggistica e agraria, giornalista, regista e produttore. Vive in Engadina occupandosi di vari progetti nei suoi ambiti di specializzazione. Nella sua filmografia i pluripremiati “L’è uscia”, “La scola da Soj”, “Chaus e muntognas” e il provocatorio “Donne a caccia”, presentato a Cuneo nella scorsa edizione del Festival.
EIGER NORDWAND EIGER, PARETE NORD di Gerhard Baur (Germania, 2000) durata: 45 minuti Nel 1983, Holger e Thomas, alpinisti di 18 e 19 anni, conoscono sulla parete nord dell’Eiger il confine tra la vita e la morte. Impegnati nella scalata, a causa di un improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche e al conseguente verificarsi di una incredibile catena di eventi, lottano in quell’inferno per nove giorni. Vent’anni più tardi Thomas racconta il dramma che ha cambiato del tutto la sua vita. IL REGISTA Alpinista e regista, comincia a scalare montagne nel 1959 con il padre e, dal 1965, con la macchina da presa. Realizza nel 1968 il suo primo film e già nel 1976 vince il Gran Premio del Filmfestival di Trento col film “Kangchendzonga”. Guadagna ulteriore fama internazionale con le ricostruzioni storiche delle drammatiche prime salite dell’Eiger e le Grandes Jorasses: “Der Weg ist das Ziel - Die Grandes Jorasses Nordwand” e “Der Weg ist das Ziel – Die Eiger Nordwand”.
ISASCA, SABATO 19 APRILE, H. 21 SIACHEN, UNA GUERRA PER IL GHIACCIO di Fulvio Mariani e Mario Casella (Svizzera, 2005) durata: 82 minuti La storia e la quotidianità della più alta, meno conosciuta e più assurda guerra del pianeta: il conflitto in atto dal 1984 sul ghiacciaio del Siachen, nel cuore dell’Himalaya, all’estremo nord del confine indo-pakistano. In un luogo in cui nessuna telecamera fino ad oggi aveva mai potuto illustrare gli eccessi di una guerra moderna, condotta in condizioni primitive da due stati in via di sviluppo, il documentario trasmette un potente messaggio di pace e denuncia la futilità degli argomenti spesso addotti per motivare un’entrata in guerra. I REGISTI Mario Casella è giornalista, guida alpina, autore di documentari e libri. Dagli anni ’80 lavora per la TSI, dove è stato capo della redazione esteri del TG e corrispondente dagli USA. Nel 2004 pubblica il libro “Cime di guerra” sul conflitto indo-pakistano. Ora realizza documentari per la TSI e come indipendente.
Sognando GROZNY DREAMING Presentazione in anteprima assoluta di alcuni brevi estratti della nuova opera di Fulvio Mariani e Mario Casella durata: trailer di 3 minuti Un’orchestra da camera i cui componenti provengono da tutte le repubbliche del Caucaso vuole dimostrare come si possa convivere e lavorare anche tra etnie, culture e religioni diverse. I musicisti vorrebbero chiudere la tournée con un sogno: un concerto a Grozny, la capitale cecena rasa al suolo da 10 anni di guerra. Il documentario racconterà la genesi, i retroscena, le gioie e i dolori di un progetto musicale le cui note risuonano tra le montagne del Caucaso, teatro da secoli di guerre, massacri e tensioni interetniche. I REGISTI Fulvio Mariani inizia la carriera nel 1981. Nell’83 partecipa ad una spedizione all’Everest dove realizza il suo primo documentario. Nel 1985 filma la prima salita solitaria al Cerro Torre realizzando il film pluripremiato “Cumbre”. Crea la sua casa di produzione “Icebergfilm”, con la quale realizza decine di documentari premiati nei festival di tutto il mondo.
ISASCA, DOMENICA 20 APRILE, H. 14.30
DIE ENTSCHEIDUNG LA DECISIONE di Gerhard Baur (Germania, 1985) durata: 10 minuti Franz Seeberger, alpinista e sciatore esperto, scala da solo il pilastro est del Piz Palü. Ha legato gli sci allo zaino e continua a fermarsi per guardare oltre il pericoloso ghiacciaio pensile vicino al pilastro: vuole scendere per la prima volta con gli sci dalla vetta, attraversando la ripida parete di ghiaccio. Si imprime nella mente i singoli passaggi della pericolosa discesa; il rischio è grande, ma deve decidere. IL REGISTA Ha realizzato più di 60 documentari. Vincitore di due medaglie d’oro al Festival Internazionale per film e televisione di New York oltre ai numerosi riconoscimenti in tutti i maggiori Festival del Cinema di Montagna del mondo. Nel 2002 l’International Alliance for Mountain Film gli ha assegnato il premio alla carriera. Ha lavorato anche per produzioni internazionali quali “Il grido di pietra” di Werner Herzog dove è stato operatore per le riprese in montagna.
DAS KALB IN DER KUH UND DAS KORN IN DER KIST IL GRANO NELLA CASSA E IL VITELLO NELLA VACCA di Josef Schwellensattl (Germania, 2006) durata: 89 minuti I fratelli Luis e Wascht, con l’anziana madre Zilla, si trasferiscono in estate a malga Tufer, 2000 metri, e in agosto falciano il prato attorno anche ai sassi più piccoli. D’inverno, il fieno viene caricato sulle slitte e legato con le corde ricavate da pelle di vacca, costruite pazientemente dai fratelli stessi. La discesa delle slitte è una festa. Un tempo le ragazze sceglievano il ragazzo con la slitta più bella e si ballava, tutti insieme. Ora, invece, non si balla più: mancano le ragazze. IL REGISTA Nato in Val d’Ultimo, in un maso poco distante da quello raccontato nel film. Dopo il diploma alla Scuola d’Arte di Ortisei, si trasferisce a Monaco dove frequenta la Hochschule für Film un Fernsehen. Dal 1981 è autore e regista per la Bayerisches Fernsehen. Ha realizzato circa 70 documentari.
L’ABISSO di Alessandro Anderloni (Italia, 2006) durata: 75 minuti Due anni di riprese e oltre 70 speleologi coinvolti raccontano la storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta, sui monti Lessini, la più esplorata e celebre grotta del mondo. Alessandro Anderloni, che ha pure scritto le musiche del film, ha realizzato personalmente le riprese diventando appositamente un esperto speleologo e percorrendo lui stesso gli stretti cunicoli dell’abisso fino alla Sala Nera, a più di 800 metri di profondità, che è stata qui ritratta per la prima volta in video. IL REGISTA Autore e regista di cinema e di teatro, compositore, direttore di coro, direttore artistico del Film Festival della Lessinia, fondatore de “Le Falìe”, associazione culturale diventata un caso nazionale in quanto ne sono parte attiva quasi tutti i 700 abitanti di Velo Veronese, paese in cui è nato e in cui vive, sui monti Lessini. Con “L’Abisso” ha vinto più di dieci premi internazionali. L'ABISSO, IL LIBRO In occasione della presentazione del film "L'Abisso", verrà presentato al pubblico anche il libro "L'Abisso, ottant'anni di esplorazioni nella Spluga della Preta", scritto da Francesco Sauro, già protagonista, soggettista e sceneggiatore del film di Anderloni. Francesco Sauro, uno dei più assidui frequentatori dell'abisso veronese, presenterà personalmente il libro al termine della proiezione del film.
Di Anna76 (del 27/02/2009 @ 18:33:44 in Ambiente, linkato 2436 volte)
In queste ultime settimane in campagna hanno preso il via le potature delle piante, anche gli alberi del viale hanno subito la doverosa "spuntatina" ) .
Fin qui tutto normale.
Ma ora si iniziano a vedere i fumi salire da più parti, perchè la maggior parte degli agricoltori, giardinieri, e addetti ai lavori, preferiscono bruciare le sterpaglie e i rami secchi.
Ora, io mi chiedo: nel 2009 dobbiamo ancora sempre bruciare questi scarti della natura con conseguente emissioni nocive e male odoranti?
A me piacerebbe tanto che il Comune riuscisse ad acquistare una macchina cippatrice, in grado di trasformare i resti delle potature e dei rami del sottobosco (quanto ce n'è in tutta la Valle Varaita vicino a noi...!) in utilissimo cippato .
Si potrebbe incentivare gli agricoltori, giardinieri e addetti ai lavori a conferire il materiale garantendo un "tot" al Kg (fosse anche 0,10 Euro al Kg, tanto loro li brucerebbero) e poi il cippato potrebbe essere distribuito alla futura scuola media che sta per essere costruita.
Insomma, mi sembra che sarebbe una spesa di pubblica utilità e che consentirebbe una minore emissione disostanze inquinanti nell'ambiente.
So che le casse comunali languono (soprattutto perchè ciò che si riesce a risparmiare si metterà nella futura scuola media, come è giusto che sia), ma l'idea mi frullava già da un po' e la butto lì, magari qualcuno legge e ... L'IMPORTANTE E' CHE CI SI CONFRONTI!
Di Dulce (del 11/11/2010 @ 18:05:32 in Eventi, linkato 1648 volte)
SAMIZDAT VILLAFALLETTO 19 NOVEMBRE - 2 DICEMBRE La necessità di libertà, l’amore per la letteratura e la poesia e la convinzione che la scrittura e la trasmissione di quei testi potesse essere il modo per difendere quei valori irrinunciabili. Migliaia di persone, di notte forse e comunque in situazioni clandestine, intente a copiare a mano o con una macchina da scrivere un testo che poi passava di mano in mano evitando la censura del regime. Fu grazie a questi testi soprannominati SAMIZDAT (che in russo significa: edito in proprio) che, negli anni '50 e '60, il dissenso diffondeva in Unione Sovietica e in Europa orientale documenti di ogni genere: proteste, appelli, versi, romanzi e saggi filosofici...
Il medesimo spirito ha ispirato le seguenti iniziative:
VENERDI' 19 NOVEMBRE ore 21.00 "Oikos Pianeta Casa": la ricerca di nuovi stili di vita, per un migliore rapporto tra essere umano e natura, in un'unica grande casa: LA TERRA. Spettacolo a cura del laboratorio teatrale “Fuori x Caso”
VENERDI' 26 NOVEMBRE ore 21.00 proiezione del film “Mare Dentro" di A. Amenabar
GIOVEDI' 2 DICEMBRE ore 21.00 "Omeopatia: terapeutica dell'individuo unico" Convegno sull'omeopatia con la Dott.ssa Rosalia Grande
Tutte le serate si terranno presso il Salone Comunale "Tavio Cosio" in P.zza Mazzini, Villafalletto (CN)
Di Marta (del 24/06/2008 @ 15:34:35 in generale, linkato 2766 volte)
Spiacente ma torno su un vecchio argomento: sentieri in collina, i "nostri" in quel di Piasco.
Sabato 21 giugno, tradizionale festa a S. Bernardo, con messa, benedizione, distribuzione dei "micun".... Tradizione vuole che si salga alla cappella con trattore e "tamagnun"(ormai pochi a farlo), e in pellegrinaggio, quindi a piedi( forse si dovrebbe anche pregare).
Non so in quanti siano partiti da Piasco a piedi, in quanti abbiano fatto un pezzo in macchina, comunque si era un bel numero a messa. io e il mio babbo siamo partiti da casa a piedi, e a un certo punto abbiamo avuto la strada sbarrata da mucchi di legna appena tagliata. Mi spiego meglio: dopo Tetti Avena si lascia la strada sterrata per prendere sulla destra il sentiero per il bosco, tale sentiero dopo qualche centinaio di metri si trasforma nel famigerato vertical race( più' volte contestato), quella cosa verticale senza curve, senza ombra, delimitato da un lato da una rete( in basso elettrica ??) per intenderci. Tale sentierino era ostruito da svariati cumuli di legna appena tagliata, aggirabili solo risalendo la scarpata e passando nel bosco abbastanza fitto. Non so quante persone l'abbiamo percorso quel tratto, visto che una volta l'anno(per la festa appunto) si ha la possibilita' di percorrere il sentiero storico che porta a san Bernardo ( che si trova nella "cinta") e giustamente molti hanno preferito un bel sentiero al vertical race strozza fiato!
Questa e' una polemica trita e ritrita, ma mi sembra che ostruire il passaggio proprio il giorno della festa sia, per poca sensibilita' o poca attenzione, provocazione e attirarsi volutamente critiche.
Oltretutto e' sparito un cartello indicatore (di quelli in legno a pois colorati) proprio in quel posto. Quello che indicava il sentiero in salita da prendere dalla strada sterrata, ma non accuso nessuno, forse se ne e' andato lui di sua spontanea volonta', per vergogna, a indicare un sentiero che meriti tale nome.
Ancora una volta rilancio i soliti interrogativi: come possiamo tutelare il nostro territorio? A chi dobbiamo rivolgerci? Vi sono già dei responsabili in questo senso? Siamo nel far west o vi sono leggi che regolano queste cose? Chi ha ragione , chi a torto?
Di Dulce (del 08/07/2012 @ 15:28:13 in Eventi, linkato 2471 volte)
Venerdì 13 luglio ore 21 "Ala della Pace" a Piasco l'associazione TATAWELO www.tatawelo.it distribuirà il caffè raccolto 2012 tostato e confezionato in questi giorni.
Tatawelo significa in idioma tzeltal “antenato”, ed è il nome del caffè prodotto dalla Cooperativa di indigeni di etnia tzotzil/tzeltal “Ssit Lequil Lum” (I Frutti della Madre Terra), dello stato del Chiapas in Messico. L’Associazione Tatawelo importa direttamente dalla cooperativa Chiapaneca, con l’obiettivo di garantire la strutturazione di una filiera etica dal produttore fino al consumatore.
Con questo intento alcuni gruppi d'acquisto solidale del saluzzese si sono uniti per partecipare nel novembre scorso alla campagna di prefinaziamento raggiungendo un importo di circa 2000 euro restando così affianco ai produttori della Ssit Lequil Lum nei mesi della raccolta, costruendo una filiera pulita e trasparente che collega produttori e consumatori senza innescare meccanismi di indebitamento, nel Sud del mondo, né di prestiti e interessi bancari, nel Nord. Attraverso il prefinanziamento è stato possibile prenotare una certa quantità di caffè, acquistandolo ad uno sconto del 25% e mettendo così a disposizione delle comunità e dell’associazione risorse per sostenere il raccolto e sviluppare il progetto.
Dopo l’attracco del container Tatawelo al porto di Genova avvenuto giovedì 7 giugno e giunto in magazzino del nostro torrefattore Coffee Import di Diano d’Alba giovedì 14 giugno,abbiamo toccato il caffè verde, verificandone la consistenza direttamente dai sacchi appena arrivati, visto scendere con impeto dalla macchina torrefattrice, annusato l’aroma attraverso il vapore caldo che si sprigiona al contatto dell’aria, sentito lo scrocchiare i chicchi mentre si raffreddano nell’apposito bacino, assaggiato per constatarne la qualità, prima in chicchi tostati e poi con le prove in tazza, stabilendone alla fine la metodica di miscela e di modalità di tostatura per ottimizzare il risultato finale del contenuto del nostro “pacchetto giallo”.
Adesso siamo pronti per la consegna che avverrà venerdì 13 luglio presso l'Ala della Pace a Piasco dove sarà possibile degustare e acquistare il caffè TATAWELO conoscere il progetto in compagnia dei soci prefinaziatori accompagnato dalla visione del film "Corazon del Tiempo" uno sguardo sulla vita e la lotta quotidiana per difendere quelle terre dalle multinazionali o dallo stato che con ogni mezzo tentano l'esproprio. Le comunità indigene continuano anche grazie al nostro appoggio la loro resistenza coltivando ogni giorno quella terra essenza stessa della loro vita.
PS
IL CAFFE' TATAWELO DISTRIBUITO DEGUSTATO E VENDUTO DURANTE LA SERA E' 100% ARABICA CON COLTIVAZIONE NATURALE E' STATO RACCOLTO A MARZO SPEDITO A GIUGNO E TOSTATO A LUGLIO
IL PREZZO TRASPARENTE E' DI 3,80 EURO L'ADESIONE AL GRUPPO D'ACQUISTO PREVEDE UN PREZZO 3,23 EURO
Di dottore (del 29/01/2007 @ 14:59:51 in Eventi, linkato 2825 volte)
Come purtroppo abbiamo potuto notare, davanti alla Sala Polivalente di Piasco sono scomparsi i poster pubblicitari dei Film.
Questa è stata una decisione sofferta, ma "obbligata", per la Pro Loco.
Purtroppo quest'anno non ha avuto molti titoli che hanno fatto incassi record un po' in tutta Italia, quindi anche da noi non
è che la gestione sia stata molto redditizia, anzi...
Ma questo non è il nostro scopo, infatti abbiamo tirato avanti anche se la decisione stava già prendendo piede prima del
Natale, proprio perché questo è un servizio che la Pro Loco vuole dare alla popolazione e non essere una macchina da soldi,
perché nessuno di noi vuole ingrassare a spese della Pro Loco.
Il problema si è posto proprio ora con l'inizio della rassegna teatrale, per noi eliminare il sabato, vuol dire eliminare la
serata che porta più gente la cinema, quindi ridurre drasticamente gli incassi, pur mantenendo gli stessi costi..
Facendo due conti la cosa non può reggere, anche perché la pro loco non ha basta soldi per poter sostenere queste spese che
togliendo l'incasso del sabato diventano troppo onerose.
Questo il motivo della fine della rassegna cinematografica.
Ora parte una mia critica personale a tutte quelle persone che non hanno fatto niente perchè questo non accadesse.
Infatti è stato chiesto e ribadito più volte di poter usufruire della sala anche il sabato e di spostare la rassegna al
venerdì, ma nessuno ci è mai venuto incontro.
Per carità è giusto che si facciano anche altre cose a Piasco e la Pro Loco non è proprietaria della Sala (anzi paga
l'affitto al comune per proiettare i cinema), quindi via libera come tutti gli anni alla rassegna.
Un'altra soluzione era quella della proiezione dei film il venerdì sera, una via di mezzo, naturalmente non avremmo avuto gli
incassi del sabato, ma qualcosa è meglio di niente!
Purtroppo ci sono arrivate voci per vie traverse che se avessimo occupato la sala al venerdì ci saremmo trovati sputtanati
(scusate il termine, ma rende l'idea) su tutti i giornali perchè non avremmo permesso le prove dei teatri, quindi avremmo
fatto saltare la rassegna.
Secondo me il direttivo Pro Loco è stato fin troppo buono a lasciare la sala libera, perchè le prove si potevano benissimo
fare da lunedì a giovedì, BEN 4 SERE!
La cosa che mi dispiace di più è che molti se la prendono con il gestore della sala, che dicono che non ha più voglia di dare
i film, che lo fa per ripicca, o se la prendono con la Pro Loco.
Questo non è giusto, perchè la gente deve sapere come vanno veramente le cose, ed è per questo che ringrazio cagio che ha
avuto la brillante idea di questo Blog.
Penso di parlare a nome di tutti quando dico che la decisione di chiudere è stata difficile da prendere, e ci dispiace
moltissimo per tutte quelle famiglie che potevano vedere in questo servizio un modo per passare coi loro figli un sabato sera
diverso senza correre fino a Saluzzo, Savigliano o Cuneo (Borgo), e per tutti quei giovani che potevano tranquillamente
venire al cinema senza doversi far scarrozzare con le macchine per più di 20 km, e di poter usufruire dello sconto tesserati
che permetteva l'ingresso a soli 3 € (6,50€ Saluzzo e Savigliano - 7€ Borgo S.Dalmazzo).
Dottore (Matteo Dalmasso)
Di cagio (del 20/04/2007 @ 14:11:13 in Eventi, linkato 2567 volte)
Dal 20 al 29 aprile ci sono le giornate per la sicurezza stradale: i politicanti fanno delle dichiarazioni, l'aci appende degli striscioni che stimolano la gente a toccarsi i “gioiellini”, in qualche locale si distribuiscono foto scioccanti ed alcoltest portatili con cui i più “feroci” possono sfidarsi a chi regge di più. Non viviamo in una grande città e molti Critical Mass non hanno idea di cosa sia. A me come idea piace un casino: tanta gente insieme che in bicicletta si riappropria della strada, mettendo in crisi chi ha scelto l'automobile! Da noi non si può pretendere di arrivare a tanto, ma una sera si può fare una bella festa tutti assieme: si esce in bici (con le luci, mi raccomando), ci si ritrova da qualche parte e poi semplicemente si va in qualche pub, bar o cosa si preferisce. In pratica una serata normale per uno scandinavo. L'abbiamo già fatto il 4 novembre 2006, in 4 e ci siamo divertiti per 16! Io, che ho una calamita per le “grane”, ce l'ho anche fatta a litigare con primate addetto alla sicurezza di un locale (cioè un buttafuori) perché non mi lasciava parcheggiare la mountan bike dove volevo io, poi per fortuna Daffy mi ha salvato; lo ringrazio ancora adesso. Che ne pensate? Se la cosa vi piace proponete la serata e qualche idea su dove andare nei commenti e fate girare il messaggio!
Qua sotto trovate il testo di quello che potrei chiamare “critical mass zero” visto il numero di partecipanti, o “beta test del CM”. Michele, Sonia e Daffy hanno detto che la “beta girava bene, funzionava, era solo da implementare”... rilasciamo la versione ufficiale?
dedicato a quelli che dicono faccia freddo e stanno fuori dai locali a fumare nel tempo in cui noi facciamo, con calma, ben più di un chilometro
dedicato a quelli che sostengono come unica causa degli incidenti stradali la poca responsabilità dei giovani, e che in sessanta anni non sono riusciti a far altro che creare una società basata sull'auto, creando i miti della velocità e dei grandi consumi come simboli di virilità
dedicato a chi crede che i problemi della Terra si risolvano rottamando alcune carrette non “Euro 4”
dedicato a chi per rilassarsi o per pensare si fa un giro in macchina
dedicato a chi vuole la sua stradina illuminata dal comune ma non pensa alla sicurezza di strade statali e provinciali (che tradotto vuole dire: non sarebbe l'ora di fare della piste ciclabili?)
dedicato a chi sponsorizza le squadre ciclistiche e poi va al lavoro a 1600 metri da casa con l'ammiraglia
dedicato a chi preferisce prendere la sua auto così torna quando vuole ed evita di parlare con chi gli sta antipatico
Di Geo (del 20/06/2008 @ 14:09:59 in Eventi, linkato 2623 volte)
Vigili urbani, Polizia, Croce Rossa, Protezione Civile, AIB, guardia forestale...cosa sarà mai successo in piazza mercoledì 18 giugno??? sicuramente un ATTENTATO!?!?!?!? Noooo...niente di grave...tranquilli!! Si è solamente svolta la giornata “S.O.S. in piazza” organizzata nell'ambito delle attività di Estate Ragazzi.
Si era già fatto, qualche anno fa un pomeriggio simile quindi non è stato una vera e propria novità ma, visto l'interesse avuto dai bambini/ragazzi quel giorno, a distana di 4-5 anni si è pensato di riproporre l'evento con l'obbiettivo di coinvolgere più persone possibile.
Come si dice in questi casi la macchina organizzativa si è messa in moto e dopo domande scritte, lettere, telefonate, inviti è riuscita ad ottenere un buon numero di risposte positive. Dalle 14:30 di mercoledì 18 giugno le piazze Martiri e Tommaso Rosso sono state dunque invase da uomini (e donne) in divisa pronti a spiegare ai ragazzi quale fosse il loro compito all'interno della società.
La Polizia Stradale di Saluzzo ha fatto vedere l'etilometro e l'autovelox, la protezione civile le idrovore e altri strumenti, la CRI l'ambulanza, le barelle e, coinvolgendo alcuni ragazzi ha simulato un intervento, l'AIB ha rinfrescato un po' la giornata annacquando un po' i ragazzi e gli animatori, i Vigili (anzi le vigilesse) hanno spiegato come muoversi con sicurezza sulle strade del paese e soprattutto some attraversare la strada e la forestale ha parlato dei fiori delle piante e degli animali tutti noi possiamo incontrare sulle nostre montagne. Il Soccorso Alpino si sarebbe volentieri calato dal campanile ma purtroppo un intervento in val Po non gli ha permesso di arrivare a Piasco..peccato...rinnoveremo l'invito l'anno prossimo.
Il suono delle sirene degli automezzi ha poi concluso gioiosamente la giornata...
A nome dell'Oratorio di Piasco e di tutti gli animatori ringrazio tutti i corpi e gruppi che hanno partecipato alla giornata S.O.S. in piazza.
Di cagio (del 02/06/2007 @ 13:49:29 in generale, linkato 2215 volte)
La nuova Pro Loco come c'era da aspettarsi non sta perdendo tempo e l'organizzazione di “slpash” 2007 sta procedendo piuttosto bene, a parte qualche intoppo di “poco conto” Visto che però come sempre non si naviga nell'oro ci servono alcune cose che magari chiedendo in giro possiamo cavarcela a costo zero:
- Linoleum A cosa ci servono 20 -30 metri lineari (per una larghezza di almeno un paio) di linoleum lo scoprirete a fine giugno, oppure in anteprima se riuscite a trovarci qualcuno che ce lo impresta o regala. Visto l'uso che ne andremo a fare non ha senso che lo compriamo, e non c'è bisogno che sia bello nuovo e perfetto, l'importante è che sia un po' liscio. Poi se non è linoleum ma è polietilene o policarbonato va bene lo stesso.
- Linux Visto che i lavori in quella che era la piazza vicino alla rotonda procedono alacremente e quindi verosimilmente a breve la Pro Loco avrà una sede avremo bisogno di un computer per gestire un minimo la contabilità ed archiviare files di domande, permessi, comunicazioni, etc... E, visto sempre che i soldi non li facciamo sulla tazza, e che non ci serve una gran macchina, non penso sia il caso di comprarlo. Infatti con Linux riusciamo tranquillamente a recuperare un pc anche piuttosto datato e farne l'uso che ci interessa. Quindi mi rivolgo a privati o ditta che vogliono sostituire le loro apparecchiature (magari perché non abbastanza potenti per vi$ta o icspì... argh!) 'Non buttate via niente!!! regalate il computer vecchio alla Pro loco ed avrà nuova vita!' Poi se invece di uno ne arrivano di più... no problem! C'è sempre un gran bisogno di macchine per i corsi che organizza la commissione cultura, e con un bel live cd di Ubuntu piuttosto che altre distro ancora più leggere qualunque computer può andare sul web, gestire la posta, scrivere e far di conto
- Libertà di organizzare siamo nominati da una settimana ed incontriamo i primi problemi, non male. A parte una percentuale molto piccola di persone che, con una visione piuttosto limitata, riescono a lamentarsi per il rumore, per il fumo, per la strada chiusa... (e che IMO sono le stesse che si lamenterebbero se non si facesse niente), che è comunque fisiologica e del tutto trascurabile, torniamo ad avere i “soliti” problemi burocratici... sempre i soliti da una decina d'anni (o più, ma non ero ancora in Pro Loco). Già per noi non è semplice organizzare eventi in un paese senza piazze, e vi assicuro che far stare palco piscine, calcio balilla umano, cucine, servizi e mille altre cose in quel fiorire di marciapiedi-pali-lampioni delirio di geometri e architetti schizofrenici che è piazza nuova non è affatto semplice, se poi ci troviamo ancora dei funzionari che si sentono investiti di potere decisionale diventa veramente poco piacevole. Comunque anche stavolta ce la caveremo, anche perché oltre ad essere giovani e decisi, conosciamo anche noi le leggi ed i regolamenti, per cui di certe cose ce ne facciamo un baffo anzi... un paio!
Di dottore (del 21/09/2007 @ 13:42:10 in Notizie, linkato 2440 volte)
E' on-line già da alcuni giorni su youtube il video dell'incidente avvenuto durante il Rally Valle Varaita dello scorso Week-end. Putroppo questo incidente è costato la vita di una persona, e logicamente i commissari hanno deciso di fermare la manifestazione in segno di lutto. I commenti su internet sono già molteplici riguardo al filmato, chi dice si tratti di cinismo e chi invece lo indica come spunto per evitare incidenti futuri. Secondo me una cosa è certa, dobbiamo metterci in testa che esistono sport pericolosi da andare a vedere, e non possiamo metterci a fare quello che vogliamo, a meterci in posti dove non possiamo, ma dobbiamo usare la testa. Perchè in quella gincana senza protezioni c'erano quei fotografi? non è che perchè si ha una macchina foto in mano si ha lo scudo spaziale addosso...
Di cagio (del 14/04/2007 @ 13:40:43 in generale, linkato 3026 volte)
Ho fatto parlare Piasco di energia per una settimana. Non male, anzi decisamente più di quanto mi aspettassi. Ho giocato a fare l'Orson Wells della Val Varaita, ma il mio non è uno scherzo finalizzato al diventare famoso, ne un pesce d'aprile in ritardo. Non è in progetto nessun inceneritore, ma le premesse rimangono: consumiamo energia che fanno altri e facciamo un mucchio d'immondizia che altri “smaltiscono”. Ma l'idea di diventare autonomi sotto questo profilo con un inceneritore non è gradita. Il titolo del post “Not im my back yard” è stato quanto mai azzeccato, infatti come qualcuno ha scritto nei commenti “vogliamo l'uovo, la gallina ed il culo caldo”. Chi fino a qualche giorno fa, a Piasco, parlava di risparmio energetico o di raccolta differenziata veniva da molti etichettato come un fanatico, un hippy in ritardo col '68, un fondamentalista dell'ambiente, uno va contro il progresso. Adesso qualcuno parla dei tumori causati da micro e nano particelle. Ho creato il panico ma forse qualcuno avrà pensato cosa sia meglio fare: a) continuare a fare comodamente come fa e beccarsi una malattia mortalmente moderna e figlia del progresso* b) cambiare registro e fare uno uso razionale dell'energia e di ciò che non può più riutilizzare? Secondo me è già qualcosa, poi quando tutti capiranno che chi fa la raccolta differenziata come si deve, a gennaio sta in casa col maglione e non in t-shirt, beve l'acqua del rubinetto o della fontana e non quella in plastica, sostituisce le lampadine ad incandescenza, spegne le luci e chiude i rubinetti al momento giusto, va in bici, e magari usa anche Linux, TROMBA molto di più, e soprattuto mooolto meglio, degli sfigati che buttano l'erba sfalciata del giardino nella pattumiera e pensano ancora che faccia fighi far le accelerate a vuoto al semaforo e farsi un giro in macchina per rilassarsi, beh... allora a quel punto i problemi si risolveranno da soli; per il momento noi ci godiamo l'esclusiva Mi spiace invece constatare che in una settimana ho solo avuto UNA richiesta di chiarimento (da una persona del '78, grande annata!), mentre molta gente, oltre a non verificare la veridicità del testo che contiene anche degli errori tecnici bestiali, è andata direttamente a rompere le balle a Bergj ed amministratori vari. Cacchio ma prima di andare a far perdere tempo al sindaco, che ha anche altro (molto altro) da fare, telefonatemi, leggete l'albo pretorio, pensate, porca miseria, se un'opera parte a maggio avrà ben avuto una concessione edilizia o ci sarà stata una delibera che la autorizza! Ci si fida un po' troppo di chi da informazioni, di chi le riporta e di chi al bar o al mercato le modifica-ingigantisce-adatta; in un paese all'ottantesimo posto al mondo per la libertà di stampa questo è preoccupante; mi fermo altrimenti ne scrivo un libro. Ah, se qualcuno se ne stesse dimenticando il 4 maggio alla Polivalente si parlerà di energie rinnovabili, risparmio energetico, incentivi pubblici, pannelli solari termici e fotovoltaici e tutte quelle cose tanto care ai talebani dell'ambiente ma anche, come si è visto questa settimana, a quelli che non gradiscono l'idea che in futuro, magari tra 5 o 10 anni si costruisca, qualche inceneritore o centrale a carbone dalle nostri parti. Non si sa mai, alle volte la realtà supera la fantasia.
* piccola digressione filosofica sul progresso: il progresso è quella cosa che ci fa rubare il petrolio in Africa e Medio Oriente, così possiamo produrre di tutto il più in fretta possibile con migliaia di morti all'anno sul lavoro, per comprarci una bela macchina potente con cui suicidarci; inoltre grazie al progresso possiamo finalmente bere l'acqua vecchia di tre mesi nella bottiglie di plastica, perché i nostri nonni che la prendevano alla fontana erano dei pirla.
Di Dulce (del 05/12/2012 @ 12:27:40 in Associazioni, linkato 3188 volte)
Prefinanziamento 2013
Adesione entro il 15 dicembre 2012
Cari/e amici, amiche e sostenitori del Progetto Tatawelo,
sulle montagne del Chiapas stanno nuovamente maturando i frutti rossi del caffè.
I soci della cooperativa Ssit Lequil Lum in Chiapas (come anche gli amici del Guatemala) si apprestano a raccoglierli e noi invitiamo nuovamente tutti voi a sostenere questa raccolta, partecipando al prefinanziamento.
C’è tempo fino al 15 Dicembre per ordinare il caffè che i produttori raccoglieranno nei prossimi mesi.
I termini, le condizioni e il modulo d’ordine per partecipare al prefinanziamento sono compilabili a questo indirizzo:
Aderire alla Campagna diPrefinanziamento significa sostenere i produttori durante i mesi della raccolta e permettere all’Associazione Tatawelo di inviare l’anticipo ai produttori nel momento della definizione del contratto d’acquisto.
Il prefinanziamento è uno dei cardini del commercio equo solidale. Significa costruire una filiera trasparente che collega produttori del Sud e consumatori del Nord in una rete di solidarietà e significa rompere i classici meccanismi di indebitamento, di prestiti e interessi bancari, nel Sud e nel Nord del Mondo.
Attraverso il prefinanziamento del Cafè Tatawelo è possibile prenotare entro il 15 dicembre 2012 una certa quantità di caffè, acquistandolo ad uno sconto del 25%, mettendo così a disposizione dei produttori di caffè e dell'Associazione Tatawelo le risorse per sostenere il raccolto e sviluppare il progetto.
Il caffè, prenotato e pagato al momento dell’ordine, sarà consegnato ai prefinanzianti nell’estate 2013, dopo essere stato raccolto, lavato, asciugato, ammassato e selezionato dai produttori, spedito in Italia e qui macinato, tostato e impacchettato.
Referenze ordinabili attraverso il prefinanziamento
E' possibile prefinanziare le seguenti referenze di caffè:
ØTatawelo Café Excelente (pacchetto giallo)
Prodotto dall’Associazione Tatawelo, unisce due arabiche provenienti rispettivamente dai Municipi Autonomi Zapatisti del Caracol 5 Roberto Barrios, in Chiapas (Messico) e dal Guatemala. Pregi e caratteristiche delle due varietà si uniscono armoniosamente, donando alla miscela “Excelente” gusto e aroma particolarmente equilibrati.
Il pacchetto, invece di essere sottovuoto, ha una valvola unidirezionale "intelligente" che consente il parziale sfogo dei gas naturalmente prodotti dal caffè, assicurandone la conservazione ottimale. Il caffè appena tostato e macinato viene confezionato nel sacchetto con valvola "salvaroma", che impedisce all'aria di entrare e ossidare la miscela. Il pacchetto resta morbido, mentre il caffè prosegue così la maturazione nei propri aromi, salvaguardando la purezza originaria del gusto.
Oltre al "pacchetto giallo" è possibile ordinare le referenze della linea "Café Progetto Tatawelo", prodotte dalla Cooperativa Libero Mondo in collaborazione con l'Associazione Tatawelo:
ØCialde (e cialde decaffeinate)
Le cialde vengono prodotte a partire dall'arabica del Messico (Ssit Lequil Lum) e dal Guatemala (El Bosque), e dalla robusta, proveniente dalla Tanzania (coltivata dalla coop. Kagera).
ØCafé espresso
Caffè proveniente dal 100% arabica Chiapas, appositamente macinato per la macchinaespresso.
ØCafé decaffeinato
Proveniente dall'arabica messicana, viene decaffeinato con un metodo naturale: il processo di estrazione della caffeina avviene mediante l'utilizzo di vapore acqueo e acetato di etile, sostanza organica presente già in origine nel chicco di caffè. Il contenuto residuo di caffeina è inferiore allo 0,10%.
ØCafé miscela
Miscela arabica-robusta che unisce il profumo dell’arabica messicana alla corposità della robusta africana (caffè prodotto dalla Coop Kagera in Tanzania), correttamente dosati per ottenere un gusto forte, pieno e armonioso.
ØCafé Chiapas arabica monorigine
Caffè monorigine coltivata nelle Comunità Zapatiste del Chiapas (Messico). Il caffè del Chiapas è riconosciuto come una delle migliori arabiche al mondo. Il suo gusto delicato mantiene la peculiarità aromatica dell’area di provenienza, con un equilibrio nei toni di acidità e dolcezza e un aroma fruttato e floreale.
ØGrani (500 gr.)
Caffé miscela in grani 70% arabica, proveniente dal Messico, 30% robusta proveniente dalla Tanzania.
Come si partecipa al prefinanziamento
Per aderire al prefinanziamento:
Come lo scorso anno abbiamo formato un gruppo di sostenitori Tatawelo
il caffè lo ordiniamo insieme e il prossimo anno condivideremo un momento di festa dove avverrà la distribuzione del raccolto.
il modulo di ordine si compila online a questo indirizzo
Black Gold analizza l’itinerario che segue il mercato del caffè, portandoci sulle tracce di un bene la cui presenza nel nostro quotidiano è data per scontata. Già acclamato in numerosi festival, il film denuncia la drammatica situazione dei coltivatori di caffè in Etiopia. Sono gli effetti della globalizzazione: mentre le multinazionali dell’alimentazione continuano ad aumentare i loro profitti, le raccolte di caffè vengono pagate sempremeno e i coltivatori etiopi sono costretti ad abbandonare le loro coltivazioni un tempo floride.
L'analisi dei costi componenti il Prezzo Trasparente per le varie referenze prefinanziabili, di cui alcune soltanto ipotizzabili in questo momento, ha determinato una "ridefinizione" del prezzo di vendita. Il Tatawelo Café Excelente passerà dagli attuali 3,80 a 3,90 (variazione di poco meno del 3%), i Grani arriveranno a 7,95 dagli attuali 7,50 (variazione del 6%), mentre per le altre 6 referenze verranno mantenuti i prezzi attualmente in vigore.
Queste "contenute" variazioni di prezzo sono dovute alle condizioni specifiche di produzione che ogni referenza ha, principalmente per l'aumento dei costi vivi di lavorazione, materiali di confezionamento e trasporto.
Sul sito www.tatawelo.it potete trovare la scheda del Prezzo Trasparente del Tatawelo Café Excelente.
Novità dal Chiapas:
caffè autocertificato dalle Giunte di Buon Governo zapatiste
La grande novità di quest’anno è l’autocertificazione del caffè prodotto dalla Cooperativa Ssit Lequil Lum.
Le autorità zapatiste hanno riconosciuto che si tratta di un caffè organico e di alta qualità, rilasciando alla cooperativa una certificazione.
I produttori chiapanechi non riconoscono l’efficacia dei sistemi di certificazione internazionale, che trovano eccessivamente cari e poco seri. Hanno scelto quindi, nell’ambito del loro percorso di autonomia, di dotarsi di una serie di criteri nella raccolta e lavorazione del caffè, che tutti i soci devono rispettare.
Una commissione di soci della cooperativa (cosiddetti tecnici locali e municipali), che ricevono una formazione costante dalla Ong messicana Desmi, si fanno carico della formazione degli altri soci e della verifica del loro lavoro.
Visitano annualmente le piantagioni di tutti i soci, valutano il rispetto dei criteri adottati dalla cooperativa, e danno indicazioni correttive sulle tecniche di coltivazione organica del caffè (semina, potatura, tecniche di concimatura, utilizzo di alberi per ombra, ecc..), nonché sulla coltivazione degli altri alimenti destinati al consumo quotidiano.
L’autocertificazione rilasciata dalle autorità zapatiste è il risultato di un lavoro iniziato quasi 10 anni fa (dal momento stesso della costituzione della cooperativa), e che premia la cura e l’amore per la Madre Terra dimostrata quotidianamente dai nostri produttori.
Novità dal Guatemala:
I soci della Cooperativa Nueva Esperanza del Bosque continuano il processo di conversione alla coltivazione organica, anche grazie alla sensibilizzazione dei volontari italiani, con l'ente certificatore Mayacert; il loro percorso punta alla salvaguardia, al mantenimento della biodiversità e alla tutela del territorio, duramente colpito dai ripetuti uragani degli ultimi anni, che hanno causato la distruzione di intere coltivazioni.
In Guatemala non esistono autorità o enti autonomi che possano certificare o seguire un processo di autocertificazione, pertanto da quest'anno il nostro partner italiano per l'importazione del caffè da commercio equo, la nuova cooperativa Shadhilly (nata dalla cooperativa Mondo Solidale per dedicarsi esclusivamente al caffè ed ai progetti a questo collegati) ha deciso di iniziare la collaborazione con Adisque, un'associazione di Quetzaltepeque, che intende promuovere lo sviluppo delle popolazioni locali sostenendo principalmente l'istruzione degli adulti con i proventi del caffè di qualità certificato organico, prodotto ed elaborato nella zona, contrastando inoltre il riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico per la compravendita del caffè attraverso i coyotes.
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Per maggiori informazioni sul Progetto e l'Associazione Tatawelo visita il sito: www.tatawelo.it
Di Dulce (del 08/02/2010 @ 11:40:31 in Eventi, linkato 1967 volte)
DECOLONIZZARE L’IMMAGINARIO
Il mitodella crescita economicaha caratterizzatoi paesi industrializzatia partire dalla fine della 2°guerra mondiale.Dalla metà degli anni ’80,l’assunzione delle ideologie di libero mercato, deregulation e globalizzazione,ha impresso un’accelerazione sfrenata allo sviluppo che, drogato dalla finanza speculativa e da un eccesso sovraproduttivo, è entrato nella più profonda crisi economica della sua storia. Le soluzioni messe in campo dai governi statali, supportate da vaghe promesse di regole certe e controlli rigorosi, svelano la cecità e la malafede dei politici, marionette manovrate dal vero Potere che domina le nostre esistenze: IL PENSIERO ECONOMICO DEL PROFITTO!
Per la sua perpetuazione, oltre alle ben note devastazioni ambientali, sociali e politico-economiche, ancheil nostro immaginario è statocolonizzato: un processo inesorabile e pervasivo, che informa per non far conoscere, allieta per non far pensare, democratizza per non far scegliere e persuade al sovraconsumo dell’inutile.
“In quale misura ciascuno di noi è pronto a resistere, nella propria vita quotidiana, alla colonizzazione dei bisogni socialmente costruiti?” La domandadello scrittore iraniano Majid Rahnema, ci invita a mettere in discussione il domino dell’economia sulla vita, nella teoria e nella pratica, ma soprattutto nelle nostre coscienze.Si tratta di svincolarci dall’ossessione del PIL che considera positivetutte le produzioni, anche inutili e nocive come il Nucleare; di mettere in discussione ilvolume esagerato degli spostamenti di persone e merci sul pianeta, come
la TAV , e il relativo impatto negativo sull’ambiente; la pubblicità ossessiva che sottilmente induce al consumo; l’obsolescenza accelerata dei prodotti, concepiti col metodo usa e getta, e le conseguenti montagne di rifiuti e i termovalorizzatori inquinanti. Uscire da questo modello di sviluppo, e le sue nefaste conseguenze, non è impresa semplice, perché la gigantesca megamacchina capitalistica ha invaso ormai tutto l’esistente. La presa di coscienza, però, non è rimandabile.Occorre liberarci dall’indifferenza bulimica in cui trascorre la nostra quotidianità e cominciare a capire cosa sta succedendo intorno a noi, dal locale al globale.
TAV, centrali Nucleari e a Biomasse, sono progetti che non hanno nessun ritorno di benessere sulla popolazione, né in termini economici, né sociali, né tantomeno di salute: sono esclusivamente investimenti di capitale con alti valori di profitto per coloro che realmente detengono il Potere economico. E’ indispensabile mettere in discussione i valori su cui si basa l’attuale modello di crescita economica per arrivare alla decolonizzazione dell’immaginario, necessaria per concepire e volere una società in cui l’economia riassume il suo ruolo come semplice mezzo della vita umana e non come fine ultimo ed unico. L’iniziativa organizzata dal gruppo Ciastralet (nome di una borgata della resistenza partigiana in Val Varaita) si propone di andare in questa direzione:informare sulla nuova avventura nucleare e i suoi aspetti speculativi;recuperare quel gusto della convivialità a basso consumo energetico, che i rapporti socio-economici attuali, con la loro frenesia mercantilistica, hanno dimenticato. Buona convivialità a tutti
Hey....!! Indovinate chi si è fatto vivo negli ultimi tempi a Rossana? Nientemeno che Mister Pastorino, il titolare della Benarco l'azienda che vuole costruire la Centrale a biomasse nel sito della vecchia cava di calce Pellini.
Pastorino è stato notato in auto a Molino Varaita, all'imbocco della stradina che porta alla ex cava di calce, dove ha atteso un'altra macchina accompagnandola, poco dopo, nel cortile del vecchio stabilimento. Credo proprio che, nei prossimi giorni, ci saranno novità sull'argomento. Le ultime notizie ufficiali parlavano della richiesta di un nuovo rinvio all'inizio dei lavori, lavori che sarebbero già dovuti iniziare da un pezzo. E' importante che torniamo attenti e vigili sulla questione, anche perché le notizie che ci arrivano da Bevera, dove Pastorino ha costruito una Centrale identica a quella che vuole costruire qui da noi, non sono affatto rassicuranti. Laggiù la gente si è svegliata tardi ed ora è in rivolta per il fumo ed il rumore tremendo prodotto dalla Centrale. A questi link trovate due recenti articoli della Stampa e del Secolo d'Italia che testimoniano la situazione. Buona lettura..
Sei di Piasco o quasi?
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