L'inciviltà ha sempre dato risultati più immediati e facili della cultura, ma col tempo ne è sempre stata sopraffatta; però quando la vedi da vicino ti accorgi che è proprio brutta.
Cosa voglio dire? Per la sagra quest'anno ci siamo impegnati a proporre un evento che valorizzasse i prodotti locali come vorremo venissero intesi: un modo nuovo e sano di consumare. Questa visione che vogliamo dare del nostro territorio, che invita a guardare la provenienza dei prodotti, che assieme alla frutta in vendita associa il nome di un produttore, che sbuccia dal vivo le mele da usare per le frittelle, che macina il granoturco da polenta coltivato a Piasco, non va proprio d'accordo con la cultura delle strade piene di rifiuti, con le discariche puzzolenti e gli inceneritori (e degli inceneritori so che c'è una certa paura eh eh!
). Allora ci siamo fatti un bel oluc per essere coerenti con quello che vogliamo proporre: il Comune ci ha aiutati comprando (con una tempistica degna di un privato parecchio efficiente) 16 cassonetti per la raccolta differenziata, il Consorzio S.E.A ci ha fornito (aggrattis!) 2000 piatti in materiale biodegradabile che abbiamo usato per le frittelle ed ha messo una stand per sensibilizzare sulla raccolta differenziata, la Nuova LC ci ha fatto uno sconto sui prodotti biodegradabili da renderli competitivi con quelli in plastica tradizionale, la Pro Loco ha comprato 250 vassoi per non aver mai più da usare le vaschette in plastica a 4 scomparti, noi come volontari abbiamo coordinato un po' il tutto facendo centinaia di telefonate (e non sto sparando grosso) e lavorando perchè tutto funzionasse bene. Risultato? Dovessi dare un voto darei un 4 e mezzo; se poi guardassi l'impegno di tutti quelli che sono stati coinvolti e che ci hanno creduto potrei arrivare ad un cinque più.
Sono quasi deluso, sarà anche il tempo che mette malinconia, mi verrebbe da dire “morite nella vostra adrem che io che la conosco vedrò di galleggiarci più di voi”, ma siccome non perderò mai la capacità per nulla salutare d'incazzarmi come una bestia non mollo. E mi incazzo. Porca miseria, io pensavo che chi viene alla sagra sapesse leggere, e dovrebbe visto che quasi tutti arrivano in auto, ma temo seriamente che non sia così. Sule pattumiere c'erano delle scritte che le avrebbe viste anche un cieco di notte che invitavano a mettere il vetro in un cassonetto, le lattine in un altro, i materiali biodegradabili in un altro ancora... Un disatro! La differenziazione l'abbiamo fatta a mano in quattro un pomeriggio (un ora di lavoro) armati di guanti e pinze.
Posso capire che sulla raccolta degli imballaggi e dei contenitori in plastica ci sia poca chiarezza, ma capire la differenza tra una lattina ed un qualcosa che marcisce non mi sembra improponibile. Il commento più frequente che ho sentito di fronte ai cassonetti è del tipo “ madoi... bele si venta esi ingeniè per campè l'mins”. A parte la mia diffidenza verso ingegneri, architetti, geometri e periti agrari mi chiedo che titolo di studio bisognerà avere per fare cose ben più complesse che separare tre tipi di rifiuti: mia mamma non lo dice a nessuno ma prima di fare una torta di mele (che ha almeno 6 ingredienti ma lei ne usa molti di più) ha collaborato con la NASA ai progetti Apollo. Siamo cresciuti col mito dell'immondizia, buttare le cose ci fa stare bene, ci fa sentire ricchi, in grado di sostituire tutto senza dover recuperare niente, è un piacere quasi fisiologico, come quello di una bella “telefonata al papa”. Chissà quanto dovrà ancora passare prima che scopriremo altre forme di piacere più adulte?
Mi ricollego a Cagio porgendogli i miei più sentiti complimenti! E' brutto da dire ma l'autore ha ragione dalla prima all'ultima delle parole scritte sul suo post! Purtroppo siamo degli incivili avanzat: sappiamo usare tutti un computer (chi più chi meno) abbiamo mandato tutti un mms e sappiamo tutti cosa sono un dvd ed una chiavetta USB, però non sappiamo cosa significhi la parola eco-compatibile tanto che non siamo in grado di fare una pseudo raccolata differenziata, continuiamo ad utilizzare la macchina per andare dal panettiere, pur di avere un bel centro storico votiamo contro i pannelli solari e siamo devoti della cementificazione e bitumatura.
Io non credo di essere migliore di nessuno e mi ci metto anch'io negli incivili però se ognuno di noi nel suo piccolo desse un contributo forse riusciremmo a migliorare qualcosa non credete?
Mi allaccio ancora una volta ad un giornale... Andate a sfogliare il corriere di Saluzzo di questa settimana e potrete rendervi conto che i comuni sopra al 30% di raccolta differenziata si possono contare sulle dita delle mani nella nostra provincia!!
Ne approfitto anche per lanciare un messaggio provocazione agli amministratori (tutti non solo di Piasco naturalmente)... Perchè non chiedete consigli ai vostri colleghi del comune di Rossana che si trova ai vertici delle classifiche con la bellezza del 60% di riciclato?
Chissaà magari hanno dei buoni consigli!
Di
Crepe au chocolat
(inviato il 25/10/2007 @ 13:42:22)
Siamo così sicuri che il 60% sia il frutto della raccolta differenziata dei cittadini di Rossana ? A volte anche i numeri,come molto altro, sono relativi , possono premiare o punire al di là del proprio operato e vanno analizzati con maggior cura.
Di
Voltaire
(inviato il 26/10/2007 @ 09:33:02)
Sono d'accordo con Voltaire, però quelle effettivamente sono le uniche fonti che qualcuno ci ha fatto notare, se qualcuno ne sa di più lo dica...ne va anche della serietà del giornale che ha pubblicato le cifre no!?
Di
Diego
(inviato il 26/10/2007 @ 21:20:11)