A.D.A.S.
associazione donatori autonomi del sangue
Di Saluzzo e sue Valli
Gruppo di Piasco
Piasco 11/09/2011
Cari amici donatori,
siamo arrivati alla terza donazione annuale!
p.s. vista la buona riuscita del pranzo dei donatori svoltasi per il cinquantennale,verra
riproposto,insieme ai donatori di Rossana e Busca, domenica 27 Novembre 2011.
al ristorante a rossana.( il prezzo per i donatori sarà penso invariato cioè 10 euro)
Invierò prossimamente programmazione definitiva.
L’offerta di sangue è un dono di classe
E SE PORTATE UN NUOVO DONATORE SARA’ COME DONARE DUE VOLTE
DONAZIONE
Domenica 25 settembre 2011
nella sala piano terra del Comune, dalle ore 8.00 alle ore 11.15: sarò presente anch’io, per informazioni, ma anche per ascoltare i vostri consigli per migliorare questo servizio.
Saluti………
ILCAPOGRUPPO
(Silvestro Mirko)
NUOVA A.D.A.S. –FIDAS-
associazione donatori autonomi del sangue
Di Saluzzo e sue Valli
Gruppo di Piasco
Piasco, 14 dicembre 2009
Carissimi amici Donatori,
il NATALE si sta avvicinando. Come tutti gli anni colgo l’occasione per ricordarVi l’importanza del dono del sangue e ringraziarVi per le vostre preziose donazioni. Nel 2009 si sono iscritti 16 donatori nuovi e record come donazioni circa 280, veramente un OTTIMO risultato, mio e vostro, quindi un augurio di buona salute per proseguire e incrementare le donazioni…. ma anche i nuovi donatori!!
Vi invito, pertanto:
MERCOLEDI’ 22 DICEMBRE 2009
alle ore 21
nella Sala Comunale di Piasco
per uno scambio di auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo.
Come di consueto offriremo il panettone natalizio e il calendario 2010 (da tenere in considerazione perché sono evidenziate tutte le date delle donazioni nei Comuni con la Banca del Sangue, i giorni per le donazioni che si effettuano all’ospedale di Saluzzo e di Savigliano e da quest’ anno anche a CUNEO), come semplice segno di riconoscenza. Chi non potesse essere presente, sia così gentile da delegare qualche altro donatore o familiare per il ritiro del pacco natalizio (anche perchè portare il panettone a casa di tutti diventa un servizio un po’ complicato e difficile).
Vi ringrazio anticipatamente , e porgo distinti saluti.
PER TUTTI... PER EVENTUALI CHIARIMENTI
CONTATTATEMI TRANQUILLAMENTE...
Il Capogruppo:
Mirko Silvestro
Di Marta (del 18/03/2008 @ 23:09:58 in notizie, linkato 1738 volte)
Lo sapevate che a partire dagli anni '90, 57 guerre si sono combattute sul suolo di 45 paesi? Se siete interessati potete consultare l'interessante sito (segnalatomi dall'Ufficio Nazionale del servizio Civile all' estero):
promosso insieme da Caritas Italiana e da Pax Christi Italia. All'interno sono raccolte informazioni storiche sulle varie situazioni di crisi in corso, approfondimenti sul tema del conflitto e del diritto internazionale, strumenti per la formazione e l'animazione pastorale, nonchè i racconti delle vittime. Il taglio è volutamente storico, di animazione e di approfondimento, per la cronaca e l'informazione giornaliera ci sono già altri siti. Io l'ho visitato e nonostante sia un sito "giovane" (è nato solo il 1 gennaio 08) e sia ancora un po' lacunoso e da migliorare, è assolutamente interessante e fonte di informazioni che difficilmente si possono reperire in altro modo. Inoltre è fatto dalla gente che in situazione di conflitto vive e opera per svariati motivi, e chiunque vi può contribuire con esperienze personali e informazioni.
PER CONOSCERE,PER NON DIMENTICARE, PER USCIRE DAL NOSTRO PICCOLO ANGOLO DI MONDO.
Di Polin (del 19/06/2011 @ 22:16:28 in Urbanistica, linkato 2659 volte)
Il prossimo 1 luglio, presso il Municipio di Piasco, ci sarà la prima conferenza dei servizi che valuterà la Variante Strutturale al Piano Regolatore Comunale. Il Vas ha chiesto ed ottenuto di poter partecipare per contribuire a portare le istanze della popolazione, in particolare delle famiglie giovani e dei giovani particolarmente coinvolti dal futuro disegno urbanistico del paese. Vogliamo provare a coinvolgere più cittadini possibile nel Progetto al fine di far arrivare nel Palazzo le nostre istanze. Proponiamo, quindi, un piccolo sondaggio, online e cartaceo, che riassume in poche domande dirette le principali novità del Nuovo Piano Regolatore di Piasco, dando la possibilità ad ogni cittadino di esprimersi liberamente e direttamente sulla questione. Il parere di ognuno conta uno, insomma. Online sarà possibile votare soltanto dopo essersi iscritti compilando i form che compaiono nella finestre in corrispondenza di ogni singola domanda per evitare abusi.Una volta che ci si è registrati per rispondere alla prima domanda, per rispondere alle domande successive, sarà sufficiente cliccare su "Socio Toluna > Accedi" ed inserire username e password
Si può votare anche in forma cartacea, sulle schede stampabili dal web oppure disponibili in alcuni esercizi del paese, purché la scheda sia corredata da nome e cognome e firma dell'interessato.
Le schede compilate si raccolgono presso la buca delle lettere della Società Operaia in Salita Castello 2, oppure presso Alessio Rosso via Umberto I 18 e Beppe Olivero via Verzuolo 6
Il primo punto preso in considerazione è quello che, verosimilmente, sarà realizzato nei tempi più rapidi: cioè la conversione dell'area produttiva esistente 02PE05 (Isaia) situata all’interno del concentrico, ad area residenziale (8000 mc) e, in parte, a servizi di interesse comune.
Ecco il disegno di com'è e come sarà la nuova area:
La nostra amministrazione comunale, nel progettare il nuovo disegno dell'area, ha escluso a priori la necessità futura di nuovi ampliamenti per la Casa di Riposo (che ha appena concluso tutta una serie di adeguamenti ed ampliamenti) privilegiando l'espansione di Piazza Biandrate per le attività mercatali e di eventi pubblici.
Il secondo punto importante preso in considerazione nella Variante è la nuova area servizi lungo la provinciale nella parte opposta alla Palestra Comunale. Nella zona che dovrebbe essere accessibile a pedoni e ciclisti mediante un sottopasso stradale, troveranno posto:
il nuovo campo sportivo;
un centro polifunzionale di servizi, articolato intorno a una piazza per manifestazioni pubbliche, con spazio coperto per manifestazioni ed eventi di circa 200 posti, oltre agli spogliatoi per le attività sportive, un ricovero mezzi comunali, la sede della Protezione Civile e spazi per attività di ristoro, promozione e di servizio;
parcheggi pubblici sistemati lungo i viali di accesso ed ambientati nel verde;
percorsi pedonali;
una pista ciclabile che assume vera e propria caratteristica di circuito amatoriale sportivo. Ecco come si presenta sulla Mappa
In merito a questo punto, piuttosto articolato, della Variante, il gruppo Vas, pur condividendo l'idea di fondo dell'amministrazione comunale, che vuole riservare vicino all'attuale polo scolastico sportivo una vasta area a servizi per tutta la collettività, ha posto in evidenza diverse questioni. Buona parte di queste nascono dal terzo punto della Variante Strutturale in oggetto e cioè dalla trasformazione da area servizi dell'attuale campo sportivo e delle vecchie scuole Medie in area residenziale.
- Il Vas, nel caso si procedesse alla trasformazione, pone come condizione essenziale per una scelta così difficile lo scambio (compensato eventualmente anche in altre forme) del Vecchio Campo Sportivo con l'ultima area residenziale di Via Mario del Pozzo ancora da costruire. In questo modo la Comunità non andrebbe a perdere una vasta area pubblica verde entro i confini naturali del paese. Area da adibire a parco che potrebbe essere utilizzata anche per le attività ricreative e sportive dagli alunni della limitrofa Nuova Scuola Media
- Riguardo alla nuova area servizi, prima di andare a costruire nuove strutture pubbliche per le occasioni di Festa, proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone (Ala della Pace e Palestra in primis) evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione.
- Al fine di salvare dalla cementificazione futura una vasta area agricola dalle pregiate caratteristiche che si sviluppa dalla futura nuova area servizi sino alla rotonda di Costigliole
- Pensi che lo stesso vincolo sia da porre in gran parte delle aree ancora a vocazione agricola del paese, onde evitare un ulteriore consumo del territorio piaschese, andando a privilegiare e favorire, nello stesso tempo, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente?.
Di dottore (del 06/12/2011 @ 21:22:48 in Ambiente, linkato 2823 volte)
Ricevo il comunicato stampa da Nicola Carrino (Assessore Costigliole) e diffondo la notizia anche perchè trovo sia un'ottima idea, e inoltre io ne sto già usufruendo!!!
Arriva la “Casa dell’Acqua” a Costigliole Saluzzo
Inaugurazione domenica 11 dicembre alle ore 10
La “Casa dell’acqua” è in arrivo. Tutti potranno rifornirsi di acqua refrigerata da bere a tavola, naturale o frizzante, con poca spesa.
In questo modo Costigliole avvia un progetto con più finalità. Innanzitutto, promuovere tra la popolazione il consumo dell’acqua potabile, controllata e sicura, con un piccolo risparmio economico per il consumatore.
In secondo luogo, grazie al minor uso di bottiglie di plastica, contribuire in modo deciso al bene dell’ambiente. Questo perché ogni cittadino riutilizzerà le sue bottiglie (preferibilmente in vetro, oppure semplicemente in plastica) invece di gettarle ogni volta.
Non solo la prospettiva di diminuzione dei rifiuti in plastica. Anche la volontà di non costruire un nuovo edificio per questo servizio, ma di recuperare e rendere più efficiente un edificio già esistente.
E' infatti l’edificio del peso pubblico, sito in via Divisione Cuneense, ad ospitare la struttura. Continuerà ad essere anche peso, visto che con il sistema elettronico attuale di pesatura, gli spazi interni necessari non sono più quelli di una volta. Così lo spazio libero dell’edificio sarà usufruito per i macchinari di refrigerazione, filtrazione ed erogazione dell’acqua.
Soddisfazione particolare per gli amministratori di Costigliole, uno dei primi paesi che ha questa struttura, in quanto, sulla base della convenzione con la ditta Cryos Srl di Peveragno che gestirà l’impianto, per il Comune non ci saranno costi per la “Casa dell’Acqua”. L’azienda di Peveragno, infatti, ha sostenuto le spese di ristrutturazione ed adeguamento dell’edificio, mentre il Comune si impegnerà gratuitamente alla concessione dei locali per alcuni anni.
Il costo dell’acqua ed i costi indiretti saranno invece, naturalmente, sostenuti dal consumatore attraverso il pagamento della tariffa, che sarà di pochi centesimi al litro (5 centesimi per un litro d'acqua frizzante e 3 centesimi per un litro d'acqua naturale).
Domenica mattina l'inaugurazione con la consegna di bottiglie in vetro e delle tessere per l'erogazione dell'acqua (il distributore funziona comunque anche a monete).
Di Marta (del 26/11/2007 @ 21:20:00 in generale, linkato 2061 volte)
Negli ultimi giorni il Bangladesh ha occupato le prime pagine dei giornali, quindi ho deciso di dire la mia, essendoci stata per sette mesi quest'anno. Questa nazione è il punto d'incontro di alcuni grandi fiumi che scendono dall’Himalaya tra cui il Gange (che entrando in Bangladesh dal confine Indiano occidentale prende il nome di Podda), il Brahmaputrae e il Meghna dalla cui congiunzione nascono una miriade di fiumi e canali, che si estendono fino all’Oceano Indiano. L’abbondanza d’acqua è per un verso una benedizione, essendo il Bangladesh un Paese prevalentemente agricolo; d’altra parte - durante la stagione dei monsoni - può tramutarsi in una tragedia, poiché la gran pioggia, non riuscendo a defluire, inonda gran parte del Paese.…In questi casi si può proprio dire che piove sul bagnato, come purtroppo è successo qualche giorno fa, con il disastroso passaggio dell’uragano Sidr. Il Bangladesh è uno di quei molti stati di cui si sente parlare solamente quando è colpito da calamità naturali, la nera miseria quotidiana non basta, ci vogliono le tragedie per fare notizia. Non a caso infatti, quando ho vinto il Bando del servizio Civile Italiano all’estero -l’ex Obiezione di Coscienza aperto a maschi e femmine dai 18 ai 28 anni, dopo l’abolizione della leva obbligatoria- per questa destinazione, ho accettato d'impulso, e poi mi son chiesta: “…ma dove è il Bangladesh?”
Il Bangladesh è situato nella sezione nordorientale del subcontinente indiano, nell'Asia meridionale. Confina a ovest, a est e a nord con l'India, a sudest con la Birmania e a sud si affaccia sul golfo del Bengala. E' uno Stato esteso su 144.000 km², con una popolazione di 147.000.000 abitanti (di cui il 40% vive con meno di 1 dollaro al giorno) con densità di 889 ab/km². La capitale è Dhaka. Il clima è sub tropicale monsonico. La religione principale è quella musulmana, professata dall'85% della popolazione. Il 12% dei bengalesi sono invece di religione indù mentre il restante 3% appartiene alle religioni cristiana (0,6%), buddista (2%) o animista (0,4%). Storicamente era una regione del Pakistan, da cui ottenne l'indipendenza nel 1971 in seguito ad una serie di conflitti di carattere religioso, legati al problema della partizione tra India e Pakistan, avvenuta il 15 Agosto 1947. L’ultimo governatore inglese della regione, Sir Frederick Burrows, commentò tale evento dicendo: ”Se si dividerà in tal modo il Bengala senza annettergli Calcutta si creerà la più grande topaia rurale della storia.”. A 60 anni di distanza non possono che apparire parole profetiche.
La mia casa nella terra di Sandokan era una missione dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, situata a Chalna, villaggio di campagna raggiungibile solamente in barca o con il carro trainato da…uomini! In vero spirito di condivisione abitavo con tre missionari italiani e circa un centinaio di persone tra cui bambini abbandonati o orfani e disabili fisici e mentali. La missione rivolge la sua attenzione ai più poveri tra i poveri, concentrandosi soprattutto sull’istruzione e sull’assistenza sanitaria; io infatti ho lavorato come fisioterapista.
Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più sul Bangladesh e sulla mia esperienza in particolare, inserisco qui sotto i collegamenti a tre articoli che ho scritto quest'anno per il sito di informazione alternativa: www. antennedipace. org - molto interessante perché raccoglie articoli di volontari in tutto il mondo!
Di Dulce (del 27/02/2009 @ 21:15:33 in Politica, linkato 2048 volte)
ROMA - Via libera alla riforma degli scioperi nei trasporti. Le nuove regole, che di fatto rendono più difficile la possibilità di incrociare le braccia, hanno ottenuto l'ok dal Consiglio dei ministri, con l'approvazione all'unanimità del disegno di legge delega. Un "percorso molto cauto", ha sottolineato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che lascia spazio ad un "ulteriore coinvolgimento" delle parti sociali. Unanime invece non è stata la risposta del fronte sindacale, con le sigle di base che bocciano senza appello il provvedimento e le confederazioni ancora una volta divise tra loro.
Da Cisl, Uil e anche Confindustria è arrivato un giudizio sostanzialmente positivo, mentre la Cgil con il leader Guglielmo Epifani è tornata a lanciare l'avvertimento ad evitare "rapporti di forza" e svolte "autoritarie". Non c'é stato alcun autoritarismo, ha replicato Sacconi: "Tutte le critiche pregiudiziali" sono "assolutamente fuori luogo", ha detto, chiedendo tuttavia di continuare il dialogo. La riforma, che comunque prima di essere operativa dovrà vedere il compimento della delega e dei successivi decreti delegati con il passaggio in Parlamento, senza l'esclusione del recepimento anche di eventuali avvisi comuni tra le parti, fissa una serie di paletti ai conflitti. Il fine è garantire "una più efficace conciliazione tra il sacrosanto e tutelato diritto di sciopero e il diritto alla libera circolazione" delle persone, ha sottolineato Sacconi, spiegando di essersi "limitati al settore del trasporto" perché "in tale ambito si sono manifestate le criticità maggiori".
Di qui, dunque, le nuove regole che vanno dalla soglia del 50% di rappresentatività dei sindacati per poter proclamare uno sciopero, all'obbligo di referendum preventivo per le sigle che invece hanno almeno il 20% di rappresentatività e che, per scendere in piazza, devono ottenere almeno il 30% dei consensi allo stop tra i lavoratori. Le norme mirano a mettere fine anche all'effetto annuncio, affidano la riscossione delle sanzioni ad Equitalia, rendendole "finalmente effettive", ha sottolineato il titolare del Lavoro. Giro di vite contro le proteste 'selvagge' (con multe sino a 5 mila euro), i blocchi della circolazione (con un divieto per chiunque di bloccare strade e aeroporti) ed i fermi dei tir (con la garanzia di servizi minimi e un limite alla durata dell'astensione). Allo stesso tempo si punta ad aumentare il ricorso a conciliazione e arbitrato nei poteri della rinnovata Commissione per le relazioni di lavoro. Arrivano anche l'adesione preventiva individuale e lo sciopero virtuale (che potrà essere obbligatorio se il servizio è necessario) che saranno disciplinati per via contrattuale. Proprio su questi due ultimi punti si sono più divisi i pareri, tra consensi e perplessità. Nel testo "ci sono cose che non vanno" bene, ha detto Epifani, riferendosi in particolare all'adesione preventiva e alla soglia del 20% che obbliga il referendum.
Il leader della Cgil ha bocciato anche lo strumento legislativo scelto: "Su una materia come questa è meglio non delegare niente a nessuno", ha detto. Al contrario il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto "rassicurato" dal ddl delega visto che "é molto largo e rinvia alla contrattazione", mentre il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha promosso l'impianto, apprezzando soprattutto lo sciopero virtuale, ma non "l'imposizione" della dichiarazione preventiva. E' "l'inizio del percorso", ha commentato il leader dell'Ugl, Renata Polverini. Per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il ricorso al referendum potrebbe essere allargato anche ad altre categorie, oltre a quella dei trasporti. Sulla linea opposta i sindacati di base che parlano di norme incostituzionali. "Non ci riteniamo vincolati a osservarle", ha detto la Cub; "sono inapplicabili" per i Cobas. "Tutela e rispetta lavoratori e cittadini", ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri; mentre per l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano (Pd) non va né il ricorso alla legge delega né, nel merito, la definizione delle soglie. ANSA 2009-02-27 20:21
Di dottore (del 02/06/2008 @ 20:54:57 in Notizie, linkato 1925 volte)
servizio di SkyTG24 fatto oggi a Pontechianale... se guardate nelle immagini si può vedere anche un po' del nostro campeggio. Cmq la diga sta vuotando dalle paratie superiori, ma non c'è pericolo.
Di Dulce (del 14/01/2012 @ 20:39:05 in Politica, linkato 1851 volte)
Punto per punto gli effetti della burla anti referendum
GEAPRESS – Il caos sovrano. Questo secondo il Comitato Promotore del Referendum Regionale contro la caccia, l’effetto dell’incredibile emendamento voluto dall’Assessore Claudio Sacchetto (vedi articolo GeaPress). In tal maniera verrebbe cancellata, tutta di un colpo, la legge regionale sulla caccia piemontese. L’Assessore regionale Agricoltura, Caccia e Pesca avrebbe, secondo il Comitato Promotore, così pensato di reagire al non più derogabile impedimento (dopo un quarto di secolo di attesa) messo in atto per non fare svolgere il referendum regionale che vorrebbe abolire alcune importati disposizioni contenute nella norma venatoria piemontese. In modo particolare limitazione dei privilegi venatori concessi alle aziende faunistico-venatorie, riduzione delle specie cacciabili da 29 a 4, divieto di caccia la domenica e in terreno coperto di neve. Per evitare il referendum basterebbe, in effetti, solo modificare la legge accogliendo quanto in oggetto alla richiesta referendaria. Sacchetto, invece, ha proposto di abolire la legge. Salterebbe così il referendum ma, secondo il Comitato Promotore, prima della prossima apertura della stagione venatoria il Piemonte approverebbe un’altra legge ancora più permissiva.
Il Comitato promotore affila le armi e per lunedì prossimo ha indetto alle 14.30 presso la sede del Consiglio Regionale del Piemonte di via Alfieri, una conferenza stampa la quale avverrà contemporaneamente ad un presidio popolare indetto di fronte lo stesso Consiglio Regionale.
La strategia, piuttosto grossolana, che imporrebbe l’eventuale approvazione dell’emendamento Sacchetto è abbastanza ovvia. Si creerebbe una situazione di caos che sarebbe rimediabile con una nuova legge approvata in fretta e furia prima della prossima stagione venatoria, magari ancora più permissiva di quella attuale che, una volta abrogata, avrebbe il solo scopo di fare saltare il referendum.
A dimostrazione di tutto, sempre il Comitato Promotore, snocciola tutte le conseguenze dell’emendamento Sacchetto. Una situazione, forse, più in linea non tanto con il caos, ma con la non molto invidiabile stima che i cittadini hanno dell’attività dei politici. Ecco, secondo il Comitato, cosa verrebbe a crearsi:
Scomparirebbero i criteri per l’attività tassidermica, quelli per l’istituzione delle zone di protezione, delle aziende private di caccia, degli ATC e dei CA, delle zone di allenamento e gare dei cani da caccia, delle zone di ripopolamento e cattura, degli allevamenti di fauna selvatica e le relative norme di gestione. Scomparirebbero organismi importanti che sovrintendono la gestione della fauna selvatica nella regione Piemonte come l’Osservatorio regionale sulla fauna selvatica ed i Comitati regionali e provinciali di coordinamento delle politiche venatorie. Sparirebbero persino gli esami e le commissioni d’esame per l’abilitazione venatoria.
Le specie cacciabili passerebbero dalle attuali 29 alle 48 delle legge nazionale. I periodi dell’attività venatoria si allungherebbero ulteriormente. I giorni di caccia passerebbero dagli attuali tre a cinque. Il carniere giornaliero e stagionale dei cacciatori, buttato nel cestino, consentirebbe di abbattere animali in numero illimitato. Vent’anni di politiche di tutela verrebbero cancellati con un colpo solo.
Alcune deleghe amministrative date alle Province tornerebbero in capo alla Regione. Tra queste ricordiamo il contenzioso amministrativo da pochi mesi trasferito alle Province con enormi difficoltà di riorganizzazione del servizio e costi esorbitanti. Tutta fatica per nulla.
La legge nazionale affida alle regioni il compito di sanzionare molti comportamenti illeciti. Le sanzioni per questi comportamenti verrebbero cancellate dall’emendamento di Sacchetto.
Non sarebbe più sanzionato: - cacciare in ambito di caccia diverso da quello assegnato - cacciare l’avifauna migratoria a meno di 1.000 metri dai valichi montani - l’uso dei cani nella caccia gli ungulati - cacciare da appostamento a meno di 200 metri dalle zone di divieto - addestrare i cani a meno di 100 metri dai luoghi dove la caccia è vietata - causare volontariamente spostamenti della fauna selvatica per allontanarla dalle zone di protezione - cacciare con fonti luminose - produrre, vendere e detenere trappole per la fauna selvatica e reti da uccellagione - l’uso della caccia con i richiami vivi - cacciare senza tesserino venatorio - cacciare a rastrello - superare i limiti di carniere - non recuperare i bossoli delle cartucce - effettuare il tiro a volo su uccelli - allevare specie selvatiche senza autorizzazione - lasciare i cani liberi di vagare ovunque - oltrepassare il limite numerico dei cani durante la caccia - oltrepassare il limite delle giornate di caccia il che causerebbe una gravissima deregolamentazione dell’attività venatoria con distruzione del nostro patrimonio naturale.
Non sarebbe più sanzionato: - cacciare senza licenza - cacciare senza essere accompagnati per i cacciatori neoabilitati - cacciare nelle ore notturne - trasportare nei centri abitati ed a bordo di veicoli armi cariche (per questa violazione oggi è prevista addirittura la confisca dell’arma) il che causerebbe gravi pericoli per la pubblica incolumità.
Di Mirko Sil (del 01/04/2009 @ 20:35:58 in Eventi, linkato 2209 volte)
Saluzzo:ad aprile la 6^edizione della Fiera del Volontariato
E' stata presentata questa mattina dal presidente del CSV Giorgio Groppo e dall'Assessore del Comune di Saluzzo Marcella Risso la 6^ edizione della Fiera del Volontariato, organizzata dal Centro Servizi per il Volontariato, che quest'anno farà tappa proprio a Saluzzo il 3-4-5 aprile ospitata nella Caserma Musso
Un messaggio forte quello proposto dal titolo della Fiera che fa da filo conduttore a tutta la manifestazione:'I care ho a cuore' la frase che Don Milani affisse alla scuola di Agostino Burberi.
Un invito a non girarsi dall'altra parte, ma ad offrire il proprio aiuto a coloro che ne hanno bisogno e che con i tempi che corrono sono sempre di più.
"La frase di Don Milani pone l'attenzione sul fatto che ciascuno di noi è chiamato a svolgere un ruolo, a vincere le paure ed a ricostruire una fiducia in un momento come l'attuale in cui le insicurezze sono all'ordine del giorno - ha commentanto il presidente Groppo -. Riscoprire i valori più importanti che sembrano dimenticati, ma che ci sono e ci accompagnano sempre".
Un programma ricco quello di quest'anno che ha lo scopo di far avvicinare tutti al mondo del volontariato oltre a raggruppare le varie associazioni che, sul territorio svolgono un lavoro molto importante, ma poco appariscente. La Fiera permette anche a queste associazioni, fulcro del volontariato, di conoscersi aprendo nuove e fruttuose possibilità di collaborazione.
"Spero che davvero la fiera abbia il successo che meriti - ha concluso l'assessore Risso -. Per noi è motivo di orgoglio ospitare questa manifestazione a Saluzzo, per questo ringrazio il CSV e la Fondazione Bertoni"
Questo il programma dalla 6^ Fiera del Volontariato 'I care' ho a cuore:
Venerdì 3 aprile 2009
ore 18,30 - INAUGURAZIONE FIERA Intervento di Agostino Burberi – Fondazione Don Milani di Firenze. Seguirà rinfresco
ore 21,00 – CONCERTO con Orchestra Sinfonica “B.Bruni” Direttore M° C.Morbo. In programma musiche di B. Britten, W.A. Mozart e L. van Beethoven (Sala ROSSA)
ore 23,00 – CHIUSURA FIERA
Ingresso al concerto gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo.
Sabato 4 aprile 2009
ore 9,30 – APERTURA FIERA
ore 9,30 – CONVEGNO “ Concretizza i sogni” Convegno Distrettuale Rotary (Sala VERDE) Presentazione dei Progetti di volontariato internazionale promossi da Organizzazioni di servizio con ODV e ONG
ore 10,00 –“PRENDI LA VITA LA VOLO” Incontro con le scuole superiori del territorio (Sala ROSSA)
Convegno sulla SICUREZZA STRADALE e presentazione del Video “Prendi la Vita al Volo” a cura del CSV Società Solidale, Segnal’etica Onlus, Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada, Viviamolavita
ore 11 ,00 - PREMIAZIONE CONCORSO “visioniSOLIDALI” (Sala ROSSA)
ore 11 ,30 - LE SCUOLE VISITANO LA FIERA
ore 15,30 – CONVEGNO: “I CARE: ho a cuore” (Sala VERDE)
Presentazione Buone Prassi delle OdV cuneesi realizzate sul territorio nel 2008
ore 16,30 – da RAI 3: LA MELEVISIONE e IL FANTABOSCO in “ALLA RICERCA DEL MELECANTO” Spettacolo per bambini (sala ROSSA)
ore 17,30 – ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE CON UNITÀ CINOFILE. A cura dell’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo cinofilo Le Fiamme di Centallo con la collaborazione del Nucleo Il Tricolore di Busca e del Nucleo di Alba
ore 18.15 – Conferenza stampa di presentazione del FORUM DELLA SOLIDARIETA’
ore 21,30 – SPETTACOLO/CONCERTO FLAVIO OREGLIO e I LUF: “Non è stato facile cadere così in basso” (Sala ROSSA) + filodiffusione + maxischermo in Sala VERDE
ore 24,00 – CHIUSURA FIERA
Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’Ass. CONIVIP
Ingresso allo spettacolo serale gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo.
Domenica 5 aprile 2009
ore 9,30 – APERTURA FIERA
ore 9,00/12,00 - Incontro Provinciale Gruppi ACAT (sala VERDE)
ore 10,00 – POMPIEROPOLI – Dove fare il pompiere è un gioco da ragazzi (Area esterna)
ore 15,30 –INTRUGLI ALCHEMICI - Varietà Magico con Beppe Brondino & Madame Zorà
(sala ROSSA)
ore 16,30 – “LE SORPREISE DLA MACIA ‘D VIN” spettacolo teatrale in lingua piemontese a cura della Compagnia teatrale di Cervignasco “I Mach Fina Lì”
ore 18,00 – SPETTACOLO MUSICALE a cura dell’associazione Musica e...
ore 19,30 – CHIUSURA FIERA
ore 20,30 – SERATA DANZANTE CON “MAURIZIO E LA SUA BAND”
Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’ Ass. MACRAME’ e intrattenimento musicale con il repertorio di canzoni e musiche della tradizione Piemontese a cura dell’Associazione PIJTEVARDA
All’interno della Fiera sarà presente uno stand dell’emittente TV per coinvolgere ospiti e associazioni nell’evento e portare in presa diretta il ricco panorama del volontariato provinciale
Per tutte le informazioni www.fieradelvolontariato.it
alla fiera partecipiamo anche noi come donatori adas di tutti i paesi del saluzzese con uno stand della fidas
Di Marta (del 31/03/2008 @ 20:09:00 in generale, linkato 2165 volte)
ATTENZIONE ATTENZIONE Novità(MIGLIORAMENTI) in vista sul nostro modo di fare la RACCOLTA DIFFERENZIATA!
La principale è che dal 15 marzo 2008 nel nostro paese si ricicla il famigerato TETRAPAK quindi i cartocci del latte, vino, succhi di frutta,... vanno messi nel cassonetto della carta!!
solamente il tetrapak, non carta stagnola, carta delle patatine, delle uova di Pasqua,... che non sono riciclabili.
Sempre nell' ambito carta e affini ogni martedì mattina(prima delle 10) si effettua la raccolta del cartone separato dalla carta. Per chi vuole usufruire del servizio può posizionare gli scatoloni, liberi dal nylon e schiacciati, vicino ai cassonetti della carta che sono segnalati con l'avviso apposito della raccolta cartone (solo alcuni sparsi nel paese, non tutti).
Perché dividere ulteriormente cartone dalla carta? Perché per ogni kilo di carta che differenziamo si risparmiano 10 centesimi!! ( e si evita di abbattere alberi) per ogni kilo di cartone che differenziamo distinto dalla carta si risparmia 7 volte di più della carta normale ( e si evitano di abbattere più alberi!)
Lunedì 16 novembre ho assistito da spettatore al Consiglio Comunale di Scarnafigi, nel quale la maggioranza del sindaco Mario Lovera rispondeva ad una interrogazione della minoranza in merito alla centrale a biogas che la Siram ha in progetto di costruire nel comune dei fratelli Damilano.
L'ho fatto perché mi interessava approfondire direttamente un caso di cui avevo sentito parlare in modo sommario e per capire fino a che punto le logiche del business a tutti i costi avessero contagiato anche questo progetto.
Devo dire che ne sono uscito ancor più sconfortato e deluso (ed incavolato) di quanto lo sia già dopo aver seguito fin dall'inizio la vicenda della centrale a biomasse di Rossana.
Non c'è niente da fare, il miraggio di un nuovo e succulento business (i certificati verdi pagati, tra l'altro, con le nostre tasse) ci ha privato anche di quel po' di buon senso contadino che era rimasto, per non parlare del rispetto verso il prossimo e per l'ambiente in cui viviamo che qualcuno è sempre pronto a calpestare in ossequio al dio denaro.
Provo a descrivervi quello che ho capito sperando che, altri più preparati di me, possano chiarire i punti più oscuri
A Scarnafigi, dove l'allevamento del bestiame è una componente socio -economica importante del paese, hanno il problema dello smaltimento dei reflui zootecnici. L'amministrazione comunale con un atto di indirizzo programmatico, alla fine dell'anno scorso, si era attivata per favorire l'insediamento di una centrale a biogas nel proprio territorio. In pratica si era dichiarata disponibile ad accogliere l'investimento di qualche società privata che risolvesse l'annoso problema dei reflui zootecnici delle aziende agricole locali.
Fin qui niente di male, anzi, se si può trasformare in risorsa un vecchio problema siamo tutti contenti. Le grane, però, iniziano quando si deve passare dalle buone intenzioni ai fatti.
Pochissimi giorni dopo il pronunciamento dell'amministrazione comunale di Scarnafigi, sul tavolo del Sindaco è già bello che pronto un progetto ad hoc della Siram S.p.a di Milano, una società italiana leader nel settore dell'energia.
Un cittadino normale di un paese normale, cosa si aspetta dai propri amministratori in un caso come questo? Si aspetta che siano almeno in grado di valutare cosa serve veramente al paese.
Invece non è così. Il primo progetto della Siram è per una centrale di quasi 9 MWe. Qualcuno ha fatto i conti evidenziando che i reflui zootecnici necessari si sarebbero dovuti reperire in tutta la Provincia. Successivamente la Siram ridimensiona il progetto dell'impianto a circa 5MWe, una potenza che, secondo chi contesta l'impianto, è almeno 5 volte maggiore all'effettiva necessità del paese e del suo circondario.
E' evidente il tentativo della ditta proponente di “ottimizzare” al meglio l'investimento trasformando Scarnafigi nel paese dove si brucia il “sughet” di tutta la pianura.
E chissenefrega di chi in quei paraggi vive e abita tutto l'anno, che sarà costretto a subire camion carichi di merda che vanno e vengono, operazioni di scarico e stoccaggio consistenti tali da “profumare” l'area per diversi km, emissioni in atmosfera decuplicate rispetto all'effettiva esigenza del paese. Per non parlare, in tema ambientale più generale, dello scarsissimo recupero dell'ingente produzione di energia termica. La cosa che sconcerta più di tutto, però, è la totale sottomissione dell'amministrazione comunale di Scarnafigi alle volontà della Siram. E' il Sindaco il padrone di casa ed è il Sindaco che dovrebbe mettere dei paletti ai privati che vengono ad investire nel suo Comune. Invece Lovera se ne lava le mani come Ponzio Pilato, lasciando la patata bollente al servizio di Valutazione Impatto Ambientale della Provincia.
Io mi sarei aspettato da Lovera almeno qualche giustificazione politica o economica, invece niente.
Il servizio di Valutazione Impatto Ambientale è un organo tecnico, non politico. Potrà valutare se l'impianto è conforme alla Legge oppure no, ma non potrà mai dire, a meno che non sia espressamente previsto dalle normative, se è sovradimensionato rispetto al contesto locale.
Così anche un principio giusto come la valorizzazione e lo smaltimento dei liquami zootecnici rischia di trasformarsi in un boomerang a livello ambientale e non solo per chi abita nei paraggi. I Comuni vicini si sono espressi contro la decisione dell'amministrazione di Scarnafigi, soprattutto per l'aggravio del traffico pesante. Il neonato Vas di Scarnafigi sta tentando in tutti i modi di sensibilizzare l'opinione pubblica informando correttamente i cittadini.
Il rischio in questi casi è che si accettino le condizioni del primo che arriva perché non si conoscono ( o si fa finta di non conoscere) i termini della questione. In Germania le centrali a biogas sono una realtà consolidata. Ne esistono a migliaia con una potenza che va da 100 KWe a 2,5MWe, la media si aggira attorno al mezzo MWe perché i crucchi non sono scemi e gli impianti li fanno piccoli là dove ce n'è bisogno e non trasportano il liquame per decine di km solo perché fa comodo a qualcuno.
Di Mirko Sil (del 26/04/2009 @ 18:35:42 in Eventi, linkato 2174 volte)
A.D.A.S. associazione donatori autonomi del sangue Di Saluzzo e sue Valli Gruppo di Piasco Piasco
22/04/2009 Cari amici donatori, Educare alla donazione del sangue è un’affermazione che non ha bisogno di lunghi commenti: è un terreno privilegiato dove famiglia ,scuola e società dovrebbero sapersi presentare garanti del significato profondo di questo gesto di volontariato…… L’offerta di sangue è un dono di classe E SE PORTATE UN NUOVO DONATORE SARA’ COME DONARE DUE VOLTE
Colgo l’occasione per ricordarvi di effettuare la Donazione il giorno 03 maggio 2009 nella sala piano terra del Comune, dalle ore 8.00 alle ore 11.15: sarò presente anch’io, per informazioni, ma anche per ascoltare i vostri consigli per migliorare questo servizio.
Di Pitta (del 17/09/2010 @ 18:25:48 in Politica, linkato 2566 volte)
Ciao a tutti,
volevo dare alcune informazioni riguardanti le attività comunali:
- il 28/09/10 alle ore 20,30 ci sarà il consiglio comunale sempre nel salone comunale.
- stiamo entrando nella fase calda del cambiamento da raccolta dei rifiuti denominata "stradale" a raccolta "porta a porta" (con noi altri 45 comuni del saluzzese). Il servizio entrerà ufficialmente in vigore dal primo novembre ma in questi mesi antecedenti si provvederà ad informare esaustivamente le persone (o almeno spera). La ditta Aimeri, vincitrice dell'appalto fatto dal consorzio CSEA, ha programmato una campagna di informazione credo ottima che si svilupperà nel seguente modo. In primis vi verrà recapitato a casa tramite posta un opuscolo comprendente la maggior parte delle notizie relative a come si fa la raccolta ed in cosa consiste il cambiamento. In un secondo momento passerà domiciliarmente per consegnare il calendario dove sarà specificato quando e cosa si raccoglie, il kit indispensabile per il servizio e un centalogo dei rifiuti più comuni e la loro sistemazione appropriata. Inoltre Mercoledì 13 ottobre alle ore 18.00 nella sala polivalente si terrà una serata pubblica dove si spiegherà ulteriormente tutto il processo.
Oltre a ciò, il sottoscritto stava pensando di programmare una serata verso metà gennaio per raccogliere tutti i dubbi o problemi sorti all'inizio dell'attività e possibilmente risolverli.
Inizio già da ora a chiedere pubblicamente la massima disponibilità a tutti, è un cambiamento necessario, giusto e obbligatorio. L'amministrazione si impegnerà al massimo per cercare di evitare più disagi possibili ma sicuramente all'inizio i problemi ci saranno e solo con il buon senso e la razionalità potremo risolverli repentinamente.
-invito tutti voi a consultare il sito del comune di piasco che è stato reso più funzionale, ora son pubblicate le news, i documenti scaricabili e tante altre informazioni utili.
In Lombardia un protocollo tra il ministero della Difesa e quello dell’Istruzione riporta nelle scuole quello che era uscito dalle caserme: la leva
Disciplina, spirito di corpo, sana competizione: valori sportivi e militari. Sembra un filmino dell’Istituto Luce, direttamente dal ventennio, invece è il programma ‘Allenati per la vita’, realtà dal 2007, materia di studio nella scuola superiore lombarda. Sono tre anni che il Pirellone e il Comando militare regionale siglano un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale che “si articola in due progetti”, spiega a PeaceReporter il colonnello Affini, Capo Ufficio Comunicazione del Comando regionale Lombardia dell’esercito Italiano.
Il progetto porta le firme del generale Camillo De Milato, comandante militare Esercito della Lombardia, nonché precedente comandante Reclutamento e forze di completamento della stessa regione, e del dott. Giuseppe Colosio, direttore scolastico per la Lombardia. Tuttavia l’interesse dei due ministeri competenti è palese, dal momento che la circolare diramata dal comando militare per la Lombardia parla di ‘connubio tra i due dicasteri (Difesa e Istruzione) per la formazione ed educazione dei giovani’.
“I due progetti in cui si articola il protocollo” spiega il colonnello Affini “sono un ‘Concorso civico culturale’ e il programma ‘Allenati per la vita’. Il concorso civico prevede un bando diffuso tra tutte le scuole della regione su base provinciale, al quale gli studenti partecipano con un elaborato scritto, i primi dieci ricevono una borsa di studio. Nell’anno scolastico 2010 - 2011 il tema sarà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, mentre lo scorso anno il tema era: ‘Lettera ad un amico impegnato in operazioni di pace’ ”
Ma il vero pezzo forte del protocollo è il programma ‘Allenati per la vita’ che prevede esercitazioni pratiche di tipo militare e dà anche crediti formativi agli studenti. “Il progetto comprende attività extracurriculari” specifica il capo Comunicazione per la Lombardia dell’esercito “da svolgersi fuori dai normali orari di lezione. Scopo del programma è avvicinare i ragazzi al mondo sportivo militare. Sono previste esercitazioni pratiche, esercizi ginnici ma anche aspetti teorici come un’educazione alla legalità e al diritto costituzionale, con lezioni in aula. Temi cari al ministro Gelmini”, ci tiene a specificare il colonnello.
Il colonnello Affini replica affermando “che la realizzazione pratica del progetto era ed è affidata ad associazioni varie, che forniscono gli istruttori” tra le quali spicca l’Unuci, l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, che ha fornito alcuni degli istruttori del programma, ex ufficiali dell’esercito. “Le principali attività tendono a diffondere quei valori come la disciplina, lo spirito di corpo e la sana competizione che sono utili nella vita. Non a caso alla fine il programma prevede una giornata di gare in cui i ragazzi sono divisi in squadre composte da quattro elementi, e si devono cimentare con una serie di prove pratiche”.
Il colonnello parla di squadre, ma nel documento del 2009 si trova il termine ‘pattuglie’: “pattuglie è un termine militare, ma in questo caso è più corretto dire squadre” precisa comunque Affini.
Fra questi propositi “encomiabili” spicca addirittura il tiro con armi ad aria compressa, in poligono. “L’attività di tiro non è stata realizzata sempre, dipende dalla disponibilità economica dei distretti scolastici provinciali coinvolti. C’è una serie di linee guida che noi diamo, di carattere generale, all’interno delle quali i distretti scolastici che aderiscono possono scegliere le attività da realizzare. Il tiro si è svolto sempre in poligoni autorizzati e questi hanno un costo” continua Affini “non dobbiamo soffermarci sul tiro ma vedere cha al fianco di queste attività c’è per esempio l’educazione al primo soccorso. Tutto questo è un potente antidoto al bullismo, in quanto educa al rispetto delle regole e al rispetto degli altri”.
Nel corso dell’anno scolastico il rischio è quello di realizzare un vero e proprio addestramento militare, quasi un mini servizio militare spalmato nell’anno e con tanto di benestare del sistema pubblico di istruzione. Il colonnello da parte sua nega il coinvolgimento del ministero della Difesa e del ministro La Russa, a livello di progettazione “il protocollo è esclusivamente regionale” precisa. “È chiaro che il ministero ne è a conoscenza, non potrebbe essere altrimenti, ma che io sappia non c’è nessuna intenzione di renderlo nazionale”. Eppure, negli stampati del 2009 il simbolo dei ministeri c’è.
Ultimo dubbio: è un modo di farsi pubblicità per l’esercito e per spargere un po’ di fertilizzante nelle scuole? Il colonello Affini smentisce: “L’esercito usa altri canali per il reclutamento, ci sono uffici appositi e materiale di propaganda che viene diffuso secondo altri canali, compresa la pubblicità. In realtà non sono militari gli istruttori che realizzano la fase pratica del progetto, ma membri competenti di associazioni varie”. Associazioni varie che sono sempre, per lo più, di ex militari.
Non si spengono le polemiche sul corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".
25/09/2010
I ministri Gelmini, La Russa e Tremonti.
Si chiama “allenati per la vita”. E’ il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico (alla sua quarta edizione), rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa (per la prima volta c'è l'investitura ufficiale dei due ministeri). E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive , informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento, (ma l’autore della circolare scrive orientiring, coniando un neologismo). Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (naturalmente ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militari”.
Gli istruttori sono militari in congedo (un centinaio). Gli allievi, tutti volontari, l'anno scorso sono stati 900.Il perché bisogna insegnare la vita e la Costituzione a uno studente liceale facendolo sparare con una pistola ad aria compressa viene spiegato nella stessa circolare: “Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”. Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”. Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine è proprio pattuglie, recita la circolare, termine che ha fatto storcere il naso a molti docenti, ndr)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare? O è solo un'opportunità in più per i ragazzi di conoscere meglio il mondo della cooperazione e delle missioni internazionali di pace e di avvicinarsi a organismi e istituzioni come protezione civile, esercito e croce rossa? La circolare ha suscitato un vivacissimo dibattito in Rete avviando numerosi blog e forum di discussione, arrivando fino in Parlamento, attraverso interpellanze del Pd e dei radicali. Anche la Tavola della pace è intervenuta. "E' giusto che l'esercito entri in questo modo nelle scuole superiori?", si è chiesto Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola.
Sulla vicenda è intervenuto per gettare acqua sul fuoco il ministero della Pubblica istruzione. «Le polemiche nate dopo la firmadel protocollo Allenati per la vita sono assolutamente infondate efinalizzate solo alla distorsione del progetto», recita il ministero di viale Trastevere in una nota. "Il progetto non è stato firmato dai ministriGelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. Iministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non eranopresenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di Centrosinistra».
Per il ministero si tratta di «un' attivià sportiva complessa e articolata che ha come primoobiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo edi cooperare e l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della culturamilitare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma delprotocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazionidi volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazionedelle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attivitàparagonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono alivello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il comunicato del ministro.
Le perplessità, però, per moltissimi docenti e studenti rimangono, come testimoniano le centinaia di blog, forum e articoli di giornale che hanno dedicato spazio alla vicenda, per non parlare dei siti pacifisti. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti, dalla canoa alla corsa a ostacoli, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione si è scelto proprio il tiro con la pistola? E perché mescolare salvataggio, nuoto, roccia, assistenza, orientamento con attività militaresche tipo i "corsi di sopravvivenza in ambienti ostili", le "pattuglie di studenti", vestiti in mimetica, e via dicendo? Il ministro La Russa ha precisato che, pur avendo condiviso e quindi rinnovato l'iniziativa, probabilmente la sopprimerà il prossimo anno per concentrare le risorse sulla "mini-naja". Che però è rivolta a studenti maggiorenni.
Francesco Anfossi Fonte: http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/scuola--educazione-militare.aspx
Di Geo (del 21/06/2009 @ 17:33:44 in Notizie, linkato 2431 volte)
Mi è stato chiesto (da parte dell'Amministrazione Comunale) di mettere su blog questo volantino riguardo il servizio Civile Volontario.
Probabilmente nei prossimi mesi verrà fatto un bando di concorso per poter questo servizio nel nostro Comune (preciso che per il bando bisogna attendere l'approvazone del progetto dall'ufficio regioale).
Se quancuno fosse interessato al servizio Civile si faccia avanti! La domanda dev'essere presentata presso l'ufficio ragioneria con allegato il curriculum vitae.
Ma chi può farelo?? I ragazzi e le ragazze, di età compresa tra i 18 e 28 anni, di cittadinanza italiana.
Aggiungo ancora che se sarà possible fare servizio civile a Piasco il volontario sarà impiegato molto probabilmente per il doposcuola e le attività con i ragazzi.
Per ulteriori informazoni molto più dettaglite delle mie contattate il Comune (in particolare Iveta).
Venerdì 3 giugno alle 21.00, presso l'Ala della Pace, il Gruppo Vas di Piasco organizza una serata sul tema “Acqua T.V.B (ti Voglio Bere)”. Protagonista principe dell'incontro sarà uno studio delle acque sorgive cuneesi effettuato dai ragazzi del Liceo Scientifico Peano di Cuneo, coordinati dal Prof. Giacomo Olivero. Il Gruppo Vas di Piasco qualche mese fa, dopo aver lanciato la proposta di installare una Casetta dell'Acqua all'amministrazione comunale piaschese, aveva sollecitato al Liceo Peano le analisi sulle sorgenti più conosciute e frequentate della bassa Valle Varaita. Nel corso della serata ed alla presenza di diversi amministratori locali saranno resi noti e discussi gli esiti e le proprietà dei rilievi sulla Fonte Olivetta a Rossana, Santa Cristina a Costigliole Saluzzo, Isasca e Venasca Centro e della Frazione Serravalle, Tetti Avena e Fontana Barale nel comune di Piasco. Lo studio, in ogni caso, ha ribadito l'assoluta buona qualità di gran parte delle fonti in questione così come dell'acqua del rubinetto di casa. Ritorna di attualità, dunque, la proposta di installare le Casette dell'Acqua ( che erogano anche acqua frizzante) nei nostri comuni così da offrire un servizio utile a tutta la popolazione ed ottenerne un significativo beneficio sia a livello economico e sia dal punto di vista ambientale. Tra l'altro oggi c'è la possibilità di installare queste “casette” a costo zero per le casse comunali. La serata, inoltre, sarà un'occasione in più per sottolineare l'importanza della posta in gioco nei Referendum del 12 – 13 giugno.
Proprio oggi la Corte di Cassazione ha confermato il Referendum sul nucleare allontanando lo spettro del mancato raggiungimento del quorum. Il Comitato Referendario per l'acqua di Cuneo, attraverso la proiezione di alcuni brevi cortometraggi e la mostra “Fino all'ultima goccia”, proporrà qualche ulteriore riflessione sull'importanza dell'elemento acqua quale bene comune, bene che la “casta” di dx, sx e centro sta tentando di “rubare” ai comuni cittadini. La mostra “Le nostre Sorgenti”che riassume tutto lo studio degli allievi del Liceo Scientifico Peano, infine, sarà esposta presso la Porta di Valle di Brossasco dal 2 al 5 giugno 2011, nell'ambito della popolarissima manifestazione culturale “dOCumentarsi”.
Di dottore (del 29/01/2007 @ 14:59:51 in Eventi, linkato 2825 volte)
Come purtroppo abbiamo potuto notare, davanti alla Sala Polivalente di Piasco sono scomparsi i poster pubblicitari dei Film.
Questa è stata una decisione sofferta, ma "obbligata", per la Pro Loco.
Purtroppo quest'anno non ha avuto molti titoli che hanno fatto incassi record un po' in tutta Italia, quindi anche da noi non
è che la gestione sia stata molto redditizia, anzi...
Ma questo non è il nostro scopo, infatti abbiamo tirato avanti anche se la decisione stava già prendendo piede prima del
Natale, proprio perché questo è un servizio che la Pro Loco vuole dare alla popolazione e non essere una macchina da soldi,
perché nessuno di noi vuole ingrassare a spese della Pro Loco.
Il problema si è posto proprio ora con l'inizio della rassegna teatrale, per noi eliminare il sabato, vuol dire eliminare la
serata che porta più gente la cinema, quindi ridurre drasticamente gli incassi, pur mantenendo gli stessi costi..
Facendo due conti la cosa non può reggere, anche perché la pro loco non ha basta soldi per poter sostenere queste spese che
togliendo l'incasso del sabato diventano troppo onerose.
Questo il motivo della fine della rassegna cinematografica.
Ora parte una mia critica personale a tutte quelle persone che non hanno fatto niente perchè questo non accadesse.
Infatti è stato chiesto e ribadito più volte di poter usufruire della sala anche il sabato e di spostare la rassegna al
venerdì, ma nessuno ci è mai venuto incontro.
Per carità è giusto che si facciano anche altre cose a Piasco e la Pro Loco non è proprietaria della Sala (anzi paga
l'affitto al comune per proiettare i cinema), quindi via libera come tutti gli anni alla rassegna.
Un'altra soluzione era quella della proiezione dei film il venerdì sera, una via di mezzo, naturalmente non avremmo avuto gli
incassi del sabato, ma qualcosa è meglio di niente!
Purtroppo ci sono arrivate voci per vie traverse che se avessimo occupato la sala al venerdì ci saremmo trovati sputtanati
(scusate il termine, ma rende l'idea) su tutti i giornali perchè non avremmo permesso le prove dei teatri, quindi avremmo
fatto saltare la rassegna.
Secondo me il direttivo Pro Loco è stato fin troppo buono a lasciare la sala libera, perchè le prove si potevano benissimo
fare da lunedì a giovedì, BEN 4 SERE!
La cosa che mi dispiace di più è che molti se la prendono con il gestore della sala, che dicono che non ha più voglia di dare
i film, che lo fa per ripicca, o se la prendono con la Pro Loco.
Questo non è giusto, perchè la gente deve sapere come vanno veramente le cose, ed è per questo che ringrazio cagio che ha
avuto la brillante idea di questo Blog.
Penso di parlare a nome di tutti quando dico che la decisione di chiudere è stata difficile da prendere, e ci dispiace
moltissimo per tutte quelle famiglie che potevano vedere in questo servizio un modo per passare coi loro figli un sabato sera
diverso senza correre fino a Saluzzo, Savigliano o Cuneo (Borgo), e per tutti quei giovani che potevano tranquillamente
venire al cinema senza doversi far scarrozzare con le macchine per più di 20 km, e di poter usufruire dello sconto tesserati
che permetteva l'ingresso a soli 3 € (6,50€ Saluzzo e Savigliano - 7€ Borgo S.Dalmazzo).
Dottore (Matteo Dalmasso)
Di Dulce (del 13/11/2010 @ 14:45:09 in Politica, linkato 2178 volte)
Moratoria subito, diritto al voto nel 2011
Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.
Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.
Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.
Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia: sulla gestione di un bene essenziale alla vita la decisione non può essere delegata ad alcuno ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.
Per questo chiediamo alle forze politiche e istituzionali l’immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento di MORATORIA sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.
Le scadenze imposte dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008 e successive modificazioni, (31 dicembre 2010 in alcune situazioni e 31 dicembre 2011 per altre), e quelle previste dalla Legge 42/2010 sulla soppressione delle A.ATO, come organi di decisione da parte dei Comuni sui modelli di affidamento, rischiano di far accelerare i processi di privatizzazione in corso e vanno di conseguenza posticipate a dopo il referendum.
Contemporaneamente, poiché in caso di elezioni anticipate, la scadenza referendaria, attualmente prevista per la primavera 2011, verrebbe posticipata di un anno, chiediamo che sin da subito le forze politiche e istituzionali si impegnino ad approvare, nel caso si renda necessario, un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da poter svolgere i referendum entro il 2011.
Così come a livello territoriale chiediamo a tutti gli enti locali di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipativa, e di fermare tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni.
La straordinaria raccolta di firme referendaria e la diffusa consapevolezza sociale sul tema dell’acqua richiedono il rispetto di una volontà popolare già espressa, quella di poter votare prima possibile su un tema essenziale per la vita delle persone.
I referendum per l’acqua costituiscono un’insostituibile occasione per l’apertura di una grande discussione in tutto il Paese su un tema che è di stretta attualità in tutto il pianeta. Dalla Bolivia alla Francia, dal Brasile al Belgio, in tutti i Paesi sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali.
La stessa Assemblea delle Nazioni Unite, ha riconosciuto quest’anno - con il voto favorevole del Governo italiano- che “l’acqua potabile è un diritto fondamentale, essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti i diritti dell’uomo” ed ha rivolto l’invito agli Stati ed alle Organizzazioni internazionali a fornire tutte le risorse finanziarie.
Per questo chiediamo l’apertura di una grande discussione in tutti gli angoli del Paese, con una informazione seria e documentata e un confronto senza menzogne e senza propaganda.
Sarebbe una grande occasione di crescita collettiva e di democrazia.
Di Michela (del 17/08/2008 @ 14:38:33 in Notizie, linkato 4332 volte)
Notizie dell’ ultima ora …
Agosto 2008 La regione ha assegnato un contributo per la nuova scuola media di 693.000 euro
Il Comune di Rossana intende trasferire la sua sede nel palazzo Garro , l’antico municipio recentemente ristrutturato, e quindi tutto l’edificio che oggi ospita anche le scuole elementari rimarrà completamente libero e l’Amministrazione comunale di Rossana lo mette a disposizione per le scuole medie.
Queste due notizie sensazionali aprono diverse possibilità:
La prima …. Con il contributo della regione è possibile pensare concretamente alla realizzazione della nuova scuola media.
Vediamo in dettaglio cosa comporterà per le casse del comune: 1.700.000euro è la spesa prevista, 700.000 i contributi assegnati , 150.000 la cifra già a disposizione , 850.000 euro la cifra da recuperare ancora per completare l’opera. Penso che con i tempi che corrono, con i tagli alla spesa pubblica, con la crisi economica che avanza non sia una cosa facile.
La seconda….. le scuole di Rossana sono a completa disposizione, gli interventi per metterla nelle condizioni ottimali per accogliere gli alunni delle scuole medie sono di modesta entità, quindi il risparmio di 3 miliardi delle vecchie lire è assicurato. Non mi sembra una cosa da sottovalutare.
A questo proposito mi viene in aiuto un’idea fantastica di Maurizio Pallante che parla di scambio inteso come dare , ricevere e restituire il di più.. Da tempo immemorabile i ragazzi delle medie di Rossana vengono ospitati nelle scuole di Piasco. Perché non accettare l’ospitalità che l’Amministrazione di Rossana ci offre e trasferire le scuole medie nell’ edificio di Rossana? Da alcuni anni un buon numero di bambini di Piasco frequentano le scuole elementari di Rossana , perché non ospitare tutti gli alunni delle elementari di Rossana nelle scuole di Piasco che hanno aule spaziose e locali idonei, formando un polo scolastico unico? Sarebbe un’esperienza scolastica notevole, con ripercussioni decisamente positive sul piano organizzativo e didattico. Le scuole di Piasco sarebbero in grado di accogliere gli alunni di Rossana, con la suddivisione di un'aula grande predisposta per questo intervento e il recupero dei locali della mensa. Se poi vogliamo pensare alla grande, c’è tutto lo spazio sul terrazzo che non è utilizzato e potrebbe permettere la creazione di ulteriori aule, laboratori ed eventualmente un locale per la mensa.
Certo che per scegliere questa seconda via bisogna uscire da una visione campanilistica ed entrare in un’ottica di condivisione delle risorse che forse non è ancora molto diffusa. Se abbiamo dato ospitalità per una quarantina di anni agli alunni di Rossana, non vedo perché non possiamo accettare l’ospitalità che ci offrono gli amministratori di Rossana , tanto più che questo ci farebbe risparmiare una cifra enorme di denaro pubblico.
Questo denaro pubblico potrebbe servire per affrontare finalmente in modo serio le problematiche quali la viabilità , potrebbero dare più respiro ad iniziative in campo sociale e ambientale. Con le risorse risparmiate (una scuola in meno da gestire ogni anno) si potrebbe garantire il servizio gratis di trasporto alunni e il servizio mensa, se non gratis, ridotto ai minimi termini) questo sarebbe un aiuto concreto a quelle famiglie che hanno sempre maggiori difficoltà a giungere a fine mese. Il trasporto effettuato da mezzi pubblici ridurrebbe l’inquinamento e il traffico stradale nelle ore di punta e anche questo aspetto non è da sottovalutare.
Di Dulce (del 14/02/2013 @ 13:44:05 in Carnevale, linkato 3104 volte)
Carnevale è finito ma qui sul blog i commenti sono ancora disabilitati o meglio anche se li postate restano invisibili. Volevo sapere se si tratta di un disservizio tecnico o è una scelta degli amministratori. Se si tratta di una scelta credo che un blog senza commenti non sia degno di chiamarsi così. Non è che qui ci sia la folla di commentatori ma quando accade mi sembrerebbe opportuno che fossero visibili,soprattutto perchè le persone si firmano con nome cognome e mail come nel caso di Franca Torta l'ultimo commento invisibile al post "Comizio elettorale Lega Nord 8 febbraio 2013" Tra le altre cose volevamo raccontarvi che continuiamo a ricevere delle email da MgP Valle Varaita (Movimento giovani Padani Valle Varaita) ai quali siamo sicuri di non aver mai dato il nostro recapito e gradiremo essere cancellati dalla loro mail list come pure i nostri figli Melissa e Rodrigo che nonostate rifiutino l'amicizia continuano ad essere contattati.
Walter Vassallo e Dulce Chan Cab
PS Come autori possiamo vedere i commenti ma perchè da soli? Condividiamo!
Di Dulce (del 11/01/2012 @ 13:19:41 in Politica, linkato 1593 volte)
Non esiste liberalizzazione del servizio idrico che rispetti i referendum
Comunicato stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Ormai da giorni il Presidente del Consiglio Monti e i suoi ministri parlano di privatizzazioni alludendo anche ad un intervento sul servizio idrico. Ultimi in ordine di tempo il sottosegretario Polillo secondo cui il referendum è stato “un mezzo imbroglio” e il sottosegretario Catricalà che ha annunciato “modifiche che non vadano contro il voto referendario” alla gestione dell'acqua.
Diciamo chiaramente a Monti, Passera, Catricalà e Polillo che non esiste nessuna liberalizzazione del servizio idrico che rispetti il voto referendario: il 12 e 13 giugno scorsi gli italiani hanno scelto in massa per la gestione pubblica dell'acqua e per la fuoriuscita degli interessi privati dal servizio idrico.
Non pensi il Governo Monti con la scusa di risanare il debito di poter aggirare il voto referendario con trucchi e trucchetti, 27 milioni di italiani si sono espressi per la ripubblicizzazione del servizio idrico e questo ci aspettiamo dal Governo nei prossimi giorni.
Saremo molto attenti alle prossime mosse del Governo Monti sul fronte delle liberalizzazioni, non permetteremo che la volontà popolare venga abbattuta a colpi di decreto, di Antitrust o di direttive europee in stile Bolkestein. Metteremo in campo ogni strumento utile alla difesa dei referendum, a partire dalla campagna di obbedienza civile lanciata da noi del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.
L'applicazione dei referendum è la prima e la più urgente emergenza democratica nel nostro paese, per questo il Forum chiede, come già fatto e sinora senza risposta, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Mario Monti. Nel contempo chiede a tutte le realtà che hanno sostenuto i referendum, ai partiti che da fuori o dentro il Parlamento hanno dato indicazione per il “Sì” ai referendum di giugno, di prendere da subito una netta posizione in difesa del voto democratico del popolo italiano.
Di cagio (del 03/03/2007 @ 12:40:44 in generale, linkato 2063 volte)
Pubblico questa email che ho ricevuto da Marta Garnero che attualmente sta trascorrendo un periodo di volontariato in Bangladesh
Ovviamente mi ha dato il permesso di farlo!
Ciao bellissimi tutti!!!!!!!!!!
Finalmente mi faccio viva...
E vergognosamente con una mail comunitaria.
Purtroppo ho la possibilità di navigare in internet circa una volta al mese,...sul Gange è decisamente più facile, meno costoso(sigh) e avventurosamente spettacolare.
Innanzitutto vi ringrazio uno ad uno con un abbraccio per le tante mail che ho ricevuto. È un tuffo al cuore vedere il vostro nome sulla letterina. Leggo ogni lettera due o tre volte , anche se in differita di quasi un mese gli auguri di compleanno hanno lo stesso commovente sapore.
Scrivetemi ogni cazzata che vi possa per la testa, gli scoop, pettegolezzi vari, cosa fate ...
Non posso risp a uno ad uno perchè ogni minuto di navigaz satellitare vale oro , ma vi assicuro che leggo tutto con voracità perchè mi fa sentire un po’ a casa.
Scusate se pretendo di ricevere info senza darle...bella presuntuosa eh!!!
Notizia bomba....mi hanno miracolosamente rinnovato il visto!!!!!!
Non sapete che avventura nei sudici uffici bengalese prima di strappare a un invisibile (qui son tutti bassi e magri) funzionario dell’ ambasciata il tanto agognato timbretto sul passaporto. Costo del tutto 50 dollari di una tassa non tanto ben identificata e una giornata di contrattazione, ora si aspetta la visita della polizia che si deve accertare se sono una persona come si deve per confermare la validità del suddetto timbrino. Sicuramente una tazza di te più biscottini e una bella mancetta faranno ricordare al capo poliziotto del villaggio che mi ha già controllato a gennaio e febbraio, ed era tutto a posto (sun na brava fia dle noste).
Con la promessa di non andare vestita di sacco e cilicio per la strada a fare conversioni, e controllata a vista da Rudi e c. sull’ integrità della mia condotta morale, potrò restare fino al 6 aprile. Miracoli della contorta burocrazia bengalese...
Poi si spera nella provvidenza.
Qui lavoro tantissimo.
Ogni giorno arrivano nuovi pazienti. Dovremmo moltiplicare le ore del giorno per seguirli tutti. Arriva gente in certi stati che da noi neanche si può sopravvivere così. Non c’è veramente la cultura di andare dal medico.Innanzitutto il male deve passare da solo, poi si contattano i santoni, infine se proprio non si resiste e si è in punto di morte, si bussa alla porta della comunità . perchè andare direttamente in ospedale vuol dire avere i soldi per il viaggio fino in città.
Ieri è arrivata una signora incinta di sette mesi, in coma. Il marito l’ha portata fino al nostro cancello su un carrettino.
Mi sto inventando esercizi e costruendo ausili con tutto ciò che mi viene a tiro (il che non è molto) ma stiamo iniziando a costruire dei girelli con un fabbro. Per ora escono tutti sbilenchi e poco bilanciati, quando ci metti sopra un paziente devi tenere in piedi sia il paziente che il girello...ma non ci arrendiamo. Spero di cavarne qsa di buono da questa foga che mi è presa di costruire ausili.
Rudi mi ha chiesto di riorganizzare un po’ il servizio di riabilitazione , ma per ora mi da che sto disorganizzando e incasinando ancora di più le cose. Ogni tanto i 3 fisioterapisti qui mi guardan9o allibiti. Il mio primo lavoro concluso è stata una semplice cartella clinica per classificare i pazienti, ma ora che la uso mi vien già voglia di rifarla da capo...
Cmq poco per volta qualcosa esce di buono.
Sto dando libero sfogo alla mia creatività comunicativa. Ora parlo banglingleseitalianico di tutto rispetto.
Il bengalese è un delirio e non ho ancora iniziato a studiarlo per cui non lo imparerò mai.
Però sono diventata la maestra di italiano per i pvv , 3 volte a settimana ci ritroviamo per un ora di delirio organizzato. Ridono come pazzi probabilm perchè non capiscono niente. Però abb imparato a cantare sapore di sale che se vieni in Italia è una cosa fondamentale da sapere.
Mattina e pomeriggio lavoro, alle 18,30 tutti i giorno prego i vespri bengalese e poi cucino per gli italiani presenti. Nei ritagli di tempo gioco, leggo poco e vado un po a spasso.
Con i bimbi è un delirio, però mi fanno divertire un sacco.
Presi a piccole dosi di mezz’oretta sono la cura ideale per le piccole tristezze. La domenica gioco con loro per combattere la mia voglia di montagna che inizia a farsi sentire.
Sono abbatsnza tranquilla e serena. Con rudi sto veramente bene, quando lo vedo....conduce una vita sparata ai 100 all’ora. Con l’altra missionaria Sara le cose sono più faticose, è una tipa molto sfuggente di carattere.
Le due volontarie robi e manu arrivate con me sono diventare i miei angeli custodi e mi coccolano . c’e un via vai spaventoso di volontari dall’ italia , son arrivati certi rompicoglioni che non vi dico, ma grazie al cielo i 4 peggiori oggi hanno preso l’aereo del ritorno.
Sono le 23 e sto crollando di sonno.
Scusate la poca fluidità della lettera ma sono stanca. Appena posso vi faccio un quadretto della difficile situazione politica e amministrativa locale e nazionale, che in questa lettera vi ho risparmiato per la poca freschezza mentale mia.
Vi abbraccio tanto stretto
Vi penso
E vi voglio bene.
Balo acio, nee!!!!
Fate girare sta mail perchè di qualcuno tipo pa e ma non ho l’indirizzo giusto.
Di Geo (del 02/02/2008 @ 12:14:46 in generale, linkato 2181 volte)
Ciao a tutti...torno sul blog pubblicando questo articolo inviatomi pochi minuti fa. A voi il "piacere" di leggere e, ovviamente, commentare:
Questa mattina, il giorno dopo la festa di carnevale in piazza, ci sono dei Piaschesi che si sono risvegliati tra “regalini” davvero poco piacevoli di fronte alla porta di casa. Io ogni tanto MI CHIEDO come sia possibile che certe persone non abbiano appreso l’arte del “riuscire a centrare il buco” quando si trovano in un servizio igienico. Io MI CHIEDO perché abitare in piazza deve essere una condanna, ogni volta che viene fatta una festa di paese? Chiaramente non è colpa degli organizzatori che già in altre occasioni erano stati resi partecipi di ciò che accadeva nelle viuzze, più o meno luminose nei pressi della “Piazza in festa” e avevano preso provvedimenti in proposito, ma dei garzoncelli scherzosi che vi partecipano, (e magari non riescono a portare a casa tutto quello che hanno bevuto). Oggi MI CHIEDO come sia possibile non utilizzare il bagno in dotazione (presente ad ogni festa di paese sulla piazza…dobbiamo dotarlo di insegna luminosa?) e preferire piccoli spiazzi davanti a delle cancellate..e non vorrei essere poco elegante nell’aggiungere che non è il caso di fare dei graffiti sul muro sullo stile arte preistorica..(e non sto parlando di bombolette!). Mi dispiace (anche perché è l’ora di pranzo), che i miei molti interrogativi mi spingano a dover inserire un post con un argomento così poco allegro, ma le serate di festa sono ancora tante e sarebbe molto molto bello poter evitare altri risvegli come quello di oggi. MI CHIEDO infine…servirà a qualcosa?
Di Dulce (del 07/04/2010 @ 11:57:19 in Eventi, linkato 2085 volte)
GIOVEDI’ 8 APRILE 2010 BOVES Teatro BORELLI ore 20.45
DON PAOLO FARINELLA
prete genovese, biblista e scrittore
Chi è Don Paolo Farinella?.......
Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo: lo farò - spero, penso e prego - fino alla fine della mia vita. Ho 62 anni, vengo dal millennio scorso e oggi mi trovo qui: è la prima volta che partecipo a un’assemblea veramente politica e per me è un onore e un orgoglio, perché ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, in quanto.. perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri.
Sig. Presidente «pro tempore» del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, Palazzo Chigi 00100 Roma
Lettera di ripudio
Il mio nome è Paolo Farinella, prete della Chiesa cattolica residente nella diocesi di Genova. Come cittadino della Repubblica Italiana, riconosco la legittimità formale del suo governo, pur pensando che lei abbia manipolato l’adesione della maggioranza dei pensionati e delle casalinghe che si formano un’idea di voto solo attraverso le tv, di cui lei ha fatto un uso spregiudicato e illegittimo. Lei in Italia possiede tre tv e comanda quelle pubbliche nelle quali ha piazzato uomini della sua azienda o a lei devoti e proni. Nel mese di agosto 2009 ha inaugurato una nuova tv africana, Nessma, a cui ha fatto pubblicità sfruttando illecitamente la sua posizione di presidente del consiglio e dove ha detto il contrario di quello che opera in politica e con le leggi varate dal suo governo in materi di immigrazione. Se lei è pronto a smentire, come è suo solito, ecco, si guardi il seguente filmato e giudichi da lei perché potrebbe trattarsi di Veronica Lario travestita da lei: < http://www.youtube.com/watch?v=Se3yqycsMyg&feature=video_response >. Faccia vedere il video ai suoi amici leghisti e nel frattempo ascolti cosa dice il sindaco di Treviso, lo sceriffo Giancarlo Gentilini del partito di Bossi, ad un raduno del suo partito xenofobo dove ha esposto «Il vangelo secondo Gentilini» con chiarezza diabolica: «Voglio la rivoluzione contro gli extracomunitari … Voglio la rivoluzione contro i bambini degli immigrati … Ho distrutto due campi di nomadi e ne vado orgoglioso. Voglio la rivoluzione contro coloro che vogliono le moschee: i musulmani se vogliono pregare devono andare nel deserto, ecc. ecc. Questo è il Vangelo secondo Giancarlo Gentilini (sindaco di Treviso): “Tutto a noi e se avanza qualcosa agli altri, ma non avanzerà niente”». Questo il link con la sua voce in diretta; si prepari ad ascoltare il demonio in persona: < http://www.youtube.com/watch?v=_WCZNQJkV3E&feature=related >.
Legittimità elettorale e dignità etica Riconoscere la legittimità del suo governo, con riserva etico-giuridica, non significa riconoscere anche la sua legittimità morale a governare il Paese perché lei non ha alcuna cultura dello Stato e delle sue Istituzioni, ma solo quella di difendere se stesso dalla Giustizia e i suoi interessi patrimoniali che sotto i suoi governi prosperano alacremente. Il conflitto di interessi pesa come un macigno sulla Nazione e la sua economia, ma lei è bravo ad imbrogliare le carte, facendolo derubricare nella coscienza della maggioranza che ne paga le conseguenze economiche e democratiche. Cornuti e mazziati dicono a Napoli. Quando la sua maggioranza si sveglierà dall’oppio che lei ha diffuso a piene mani sarà troppo tardi e intanto il Paese paga il conto dei suoi avvocati, nominati da lei senatori, cioè stipendiati con soldi pubblici. Allo stesso modo stiamo pagando i condoni fiscali che lei si è fatto su misura sua e della sua azienda, sottraendo denaro al popolo italiano. In morale questo viene definito come doppio furto. Da quando lei «è sceso in campo», l’Italia ha iniziato un degrado inesorabile e costante che perdura ancora oggi, codificato nel termine «berlusconismo» che è la sintesi delle maledizioni che hanno colpito l’Italia sia sul piano economico (mai l’economia è stata così disastrata come sotto i suoi governi), su quello sociale (mai si sono avuti tanti poveri, disoccupati e precari come sotto i suoi governi), e su quello civile (mai come sotto i suoi governi è sorta la categoria del «nemico» da odiare e da abbattere). Lei, infatti, usa la menzogna come verità e la calunnia come metodo, presentandosi come modello di furbizia e di utilizzatore finale di leggi immorali e antidemocratiche come tutte quelle «ad personam». Nei confronti dell’ultima illegalità, che grida giustizia al cospetto di Dio, il decreto 733-B/2009, che segna una pietra miliare nel cammino di inciviltà e di negazione di quelle radici cristiane di cui la sua maggioranza ama fare i gargarismi, sappia che siamo cento, mille, diecimila, milioni che faremo obiezione di coscienza all’ignobile e illegale decreto, pomposamente detto «decreto sicurezza»: diventeremo tutti clandestini e sostenitori dei cittadini di altri Paesi, specialmente africani, in quanto «persone», anche se clandestini, a costo della nostra vita. Dobbiamo ubbidire alla nostra coscienza piuttosto che alle sue leggi razziali e disumane. La legge che definisce l’immigrazione come illegalità è un insulto a tutte le Carte internazioni e nazionali sui «diritti», un vulnus alla dottrina sociale della Chiesa e colloca l’Italia tra le nazioni responsabili delle stragi degli innocenti, perseguitati e titolari del diritto di asilo.
Essere «alto» ed essere »grande» Lei non è e non sarà mai uno «statista» se sente il bisogno di fare vedere alle sue donnine i filmati che lo ritraggono tra i «grandi». Per essere «grande», non basta rialzare le suole delle scarpe, ma occorre avere una visione oltre se stesso, una visione «politica» che a lei è estranea del tutto, incapace come è di vedere oltre i suoi interessi. Per potere emergere dallo squallore in cui lei è maestro, ha profuso a piene mani il virus dell’antipolitica, il qualunquismo populista, trasformando la «polis» da luogo di convergenza di ideali e di interessi a mercato di convenienza e di sopraffazione. Lei, da esperto di vecchio pelo, ha indotto i cittadini ad evadere il fisco che in uno Stato democratico è prevalentemente un dovere civile di solidarietà e per un cristiano un obbligo di coscienza perché strumento di condivisione per servizi essenziali alla corretta e ordinata convivenza civile e sociale. Durante il suo governo le tasse sono aumentate perché incapace di porre un freno alla spesa pubblica che anzi galoppa come non si è mai visto. Non faccia confusione tra «essere alto» e «essere grande», come insegna Napoleone che lei ben volentieri scimmiotta, senza riuscire ad eguagliare l’ombra del dittatore. Lei non può negare di essere stato piduista (tessera n. 1816) e forse di esserlo ancora, se come sembra, con il suo governo cerca di realizzare la strategia descritta nei documenti sequestrati al gran maestro Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi (Comunicato Ansa del 17 marzo 1981 ore 12:18, da cui emerge il suo numero di tesserato; cf intervista di Licio Gelli su Repubblica.it del 28-09-2003).
La maledizione italiana A lei nulla importa dei valori religiosi, etici e sociali, che usa come stracci a suo comodo esclusivo, senza esimere di vantarsi di essere ossequioso degli insegnamenti etici e sociali della Chiesa cattolica, di cui si è sempre servito per averne l’appoggio e il sostegno. Partecipa convinto al «Family-Day» in difesa della famiglia tradizionale, monogamica formata da maschio e femmina e poi ce lo ritroviamo con prostitute a pagamento che registrano la sua voce nel letto di Putin; oppure spogliarelliste che lei ha nominato ministre: è lecito chiedersi, in cambio di cosa? Come concilia questo suo comportamento con le sue dichiarazioni di adesione agli insegnamenti della Chiesa cattolica? La «corrispondenza d’amorosi sensi» tra lei, il Vaticano e la gerarchia cattolica è la maledizione piombata sull’Italia ed una delle cause del progressivo e costante allontanamento dalla Chiesa delle persone migliori. I prelati, come sempre nella storia, fanno gli affari loro e lei che di affari se ne intende si è lasciato usare ed ha usato senza scrupoli offrendo la sua collaborazione e cercando quella della cosiddetta «finanza cattolica» legata a doppia mandata con il Vaticano. Se volesse avere la documentazione di legga il molto istruttivo saggio di Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel, «L’unto del Signore», BUR, Rizzoli, Milano 2009. Gli ecclesiastici, da perfetti «uomini di mondo, hanno capito che con lei al governo potevano imporre al parlamento leggi e decreti di loro interesse, utilizzandolo quindi come braccio secolare. Per questo obiettivo, devono però rinunciare alla loro religiosità e adeguarsi alla paganità del potere che esige la contropartita. Lei, infatti, è sostenuto dall’Opus Dei, da Comunione e Liberazione e da tutte le organizzazioni e sètte cattoliche che si lasciano manovrare a piacimento con lo spauracchio dei «comunisti» e con l’odore satanico dei soldi. Il Vaticano e i vescovi, non essendo profeti, ma esercenti gestori di una ditta pagana, non hanno saputo o voluto cogliere le conseguenze nefaste che sarebbero derivate al Paese da questo connubio incestuoso; di fatto sono caduti nella trappola che essi stessi e lei avevate preparato. L’incidente di Vittorio Feltri, da lei, tramite la famiglia, nominato direttore del suo «Il Giornale» con cui uccide sulla pubblica piazza Dino Boffo, direttore di «Avvenire» portavoce della Cei, va oltre le vostre intenzioni e come un granellino si sabbia inceppa il motore. Oppure, secondo l’altra vulgata, tutto sarebbe stato progettato da lei e Bertone per permettere a questi di mettere le mani sulla Cei e a lei di fare tacere un sussurro appena modulato di critica sui suoi comportamenti disgustosi. Senza volersi arrampicare sugli specchi forse si è verificato un combinato disposto, non nei tempi e nelle forme da voi progettato. Il giorno 7 agosto 2009, in un colloquio riservato con il cardinale Angelo Bagnasco, lo misi in guardia: «Stia attento – gli dissi – e si prepari alla guerra d’autunno perché con la nomina di Feltri al Giornale di Berlusconi (20-07-2009), la guerra sarà totale e senza esclusione di colpi. Berlusconi non può rispondere alle domande di la Repubblica e non può andare in tv a dare spiegazioni. Può continuare a negare sulle piazze per gli allocchi, ma nemmeno lui, menzognero di professione potrebbe negare davanti a domande precise e contestazioni puntuali. Per questo non lo farà mai, tanto meno in Parlamento. Non ha che un mezzo: sguazzare nel fango facendolo schizzare su tutti e su tutto, in base al principio che se tutto è infangato, nessuno è infangato». Il cardinale mi guardò come stupito e incredulo, reputando impossibile la mia previsione. Credo che ora si morda le labbra. Eppure credo anche che lei sia finito: per la finanza internazionale e per gli interessi di coloro che lo hanno sostenuto, Vaticano compreso, lei ora è ingombrante e impresentabile e deve essere sostituito, ma lei non cadrà indenne, farà più danni che potrà, un nuovo Sansone in miniatura. Lei sa che deve andarsene, ma sa anche che passerà alla storia non come quel «grande, immenso» presidente che è stato lei, ma come «l’utilizzatore finale di prostitute che altri pagavano per conto suo». Non c’è che dire: lei è un grande in bassezza e amoralità.
Spergiuro Nella trappola non è caduto il popolo di Dio, formato da «cristiani adulti» che tanto dispiacciano al papa «pro tempore» Benedetto XVI: lei non potrà mai manipolarli come non potrà mai possedere le coscienze dei non credenti austeri, cultori della laicità dello Stato che lei vilipende e svende, sempre e comunque, per suo inverecondo interesse. Lei ha la presunzione ossessiva di definirsi liberale, ma non sa cosa sia il liberismo, mentre è l’ultima caricatura di promettente e decadente comunista sovietico di stampo breshnieviano, capace di usare il popolo per affermare la propria ingordigia patologica di potere. D’altronde il suo amico per la pelle non è l’ex «kgb» Vladimir Vladimiroviè Putin, nella cui dacia è ospitato secondo la migliore tradizione comunista italiana? Dal punto di vista della morale cattolica, lei è uno spergiuro perché ha giurato sulla testa dei suoi figli, senza pudore e alcuni giorni dopo il «ratto di Noemi», ha dato dello stesso fatto diverse versioni differenti, condannando se stesso e la testa dei suoi figli alla pena dello spergiuro che già Cicerone condannava con la «rovina» e l’esposizione all’umana infamia: «Periurii poena divina exitium, humana dedecus – La pena divina dello spergiuro è la rovina e l’infamia/il disprezzo degli uomini» (De legibus, II, 10, 23; cf anche De officis, III, 29, 104;in CICERONE, Opere politiche e filosofiche, a c. di Leonardo Ferrero e Nevio Zorzetti, vol. I, UTET, Torino, 1974, risp. p. 489 e p. 823). Anche il Diritto Canonico, per sua informazione, riserva allo spergiuro «una giusta pena» (CJC, can. 1368), demandata all’Autorità, in questo caso il papa, che avrebbe dovuto comminarle la pena canonica, invece di indirizzarle una lettera diplomatica per il g8 e i suoi «deferenti saluti». Non ci può essere deferenza, tanto meno papale, per un uomo che ha toccato il fondo della dignità politica e morale. Gli ultimi fatti di Villa Certosa e Palazzo Grazioli hanno sprofondato lei (non era difficile), ma anche l’Istituto Presidenza del Consiglio in un letamaio senza precedenti. Mai l’Italia è stata derisa nel mondo intero (ormai da quattro mesi continui) a causa di un suo presidente del consiglio che, su denuncia della moglie, frequenta le minorenni e sempre per ammissione della moglie che lo frequenta da oltre trent’anni, per cui si presume lo conosca bene, è malato e come un dio d’altri tempi esige per la sua perversione, sacrifici di giovani vergini per nascondere a se stesso i problemi del tempo che inesorabilmente passa, nonostante il trucco abbondante.
Affari privati o deriva di Stato? Lei dice di volere difendere la sua privacy, ma non c’è privacy per uno che ha portato i suoi fatti «privati» in tv attaccando indecorosamente la sua stessa moglie che ha intrapreso la strada del divorzio. Forse lei ha dimenticato che sull’immagine della sua «felice famiglia italiana» lei ha costruito se stesso e la sua fortuna politica ed economica. Lei si comporta per quello che è: uno spaccone che in piazza si vanta di tutto ciò che non ha mai fatto e poi pretende che nessuno ne parli. Se lei mette il segreto di Stato sulle sue ville, queste diventano ipso facto «affare politico» perché lei le usa anche per incontri istituzionali e quindi fanno parte dell’Istituzione della presidenza del consiglio. Lei non ha diritto alla vita privata, quando si comporta da uomo pubblico e promette carriere tv o posti in parlamento a donnine compiacenti che la sollazzano nel suo «privato». Non è lei che ha detto in una intercettazione, parlando con Saccà che «le donne più son cattoliche più son troie»? Può spiegare, di grazia, il significato di queste parole altamente religiose e rispettose delle donne e indicarci a chi si riferiva? C’entrano le due donne che siedono nel suo governo e che si vantano di essere cattoliche: la Carfagna e la Gelmini? Lei e suoi paraninfi continuate a dire che si tratta di questioni private senza rilevanza pubblica, sapendo di mentire ancora e senza pudore. Sarebbero affari privati se Silvio Berlusconi non fosse presidente del consiglio che alle donnine che gli accompagnano anche a pagamento, non promettesse incarichi in aziende pubbliche (tv) o posti in parlamento se non addirittura al governo. Vorrei chiederle per curiosità: quali sono i meriti e le benemerenze delle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini per essere assurte, non ancora quarantenni, a posti di rilievo nel suo governo? Perché Mara Carfagna posava nuda o la Gelmini prendeva l’abilitazione in Calabria? Le sue ville sono ancora sotto la tutela del segreto di Stato e quindi guardate a vista da polizia, carabinieri, esercito? A spese di chi? Può ancora dire che sono residenze private? Fu lei in persona ad andare dal suo devoto suddito Bruno Vespa a rispondere pubblicamente a suo moglie, Veroni Lario, rendendo pubblici i fatti che la riguardavano e attaccando sua moglie senza alcuna pietà, facendo pubblicare dal suo «killer mediatico» le foto di sua moglie a seno nudo di quando faceva l’attrice. Non credo che lei possa dire che le sue vicende sono private perché ci riguardano tutti, come cittadini e come suoi «sovrani» costituzionali perché una cosa è certa: noi non abdicheremo mai alla nostra dignità di cittadini sovrani figli orgogliosi della nostra insuperabile Costituzione. Noi non permetteremo mai che lei diventi il «padrone» della nostra dignità. Per lei è cominciato l’inizio della fine perché il suo declino è iniziato nel momento stesso in cui è andato nella tv di Stato compiacente e, senza contraddittorio, alla presenza del solo cerimoniere e maggiordomo fidato, ha cominciato a farfugliare bugie, contraddizioni, falsità che non hanno retto l’urto dei fatti crudi. Se lei fosse onesto, anche solo per una parte infinitesimale, dovrebbe rassegnare le dimissioni, come aveva promesso nel suddetto, compiacente recital.
Strategie convergenti Lei può fare affari col Vaticano e chiudere nel cassetto morale e dignità, ma sappia che il Vaticano non è la Chiesa, per nostra fortuna e per sua e vostra disgrazia. Noi, uomini e donne semplici, vogliamo onorare e difendere la nostra dignità e la nostra fede, contro ogni tentativo di manipolazione e di incesto tra altare e politica. Purtroppo lei, supportato da parte della gerarchia, ha fatto scadere la «politica» da arte a servizio del bene comune a mercimonio di malaffare e a sentina maleodorante. Le istituzioni cattoliche che lo hanno appoggiato ne portano, con lei, la responsabilità morale, in base al principio giuridico della complicità. Strana accoppiata: i difensori della moralità ufficiale, costretti a tacere per mesi di fronte a comportamenti indegni e a leggi inique, perché lautamente ricompensati o in vista della mancia promessa. Trattasi solo di un baratto di cui i responsabili dovranno rendere conto. I vescovi hanno ritrovato la parola quando si sono visti attaccare, inaspettatamente, da lei con avvertimenti di stampo mafioso (per interposta persona). La gerarchia, in genere felpata e compassata, in questo frangette è risorta come un sol uomo, arruolando anche il papa alla bisogna, ma cogliendo anche l’occasione per dare corpo alle vendette interne e regolare i conti tra ruiniani e bertoniani. Come insegna l’amabile Andreotti «la vendetta è un piatto che si gusta freddo». Strategie convergenti che hanno sprigionato il disgusto del popolo cattolico e dei cittadini che ancora pensano con la propria testa.
Ripudio Io, Paolo Farinella, prete mi vergogno della sua presidenza, per me e la mia Nazione e, mi creda, in Italia siamo la maggioranza che non è quella elettorale, ottenuta da una «legge porcata» che ben esprime l’identità della sua maggioranza e del governo e di lei che lo presiede (o lo possiede?). Lei potrà avere il sostegno del Vaticano (uno Stato estero) e della Cei che con il loro silenzio e le loro arti diplomatiche condannano se stessi come complici di ingiustizia e di immoralità. Per questi motivi, per quanto mi concerne in forza del mio diritto di cittadino sovrano, non voglio più essere rappresentato da lei in Italia e all’Estero, io la ripudio come politico e come presidente del consiglio: lei non può rappresentarmi né in Italia e tanto meno all’estero perché lei è la negazione evidente di tutto quello in cui credo e spero di vedere realizzato per il mio Paese. sia perché non mi rappresenta sia perché è indegno di rappresentare il buon nome dell’Italia seria, laboriosa e civile e legale che amo e per la quale lotto e impegno la mia vita. Non importa che lei abbia la maggioranza parlamentare, a me interessa molto di più che non abbia la mia coscienza Io, Paolo Farinella, prete ripudio lei, Silvio Berlusconi, presidente pro tempore del consiglio dei ministri e tutto quello che rappresenta insieme a coloro che l’adulano, lo ingannano, lo manipolano e lo sorreggono: li/vi ripudio dal profondo del cuore. in nome della politica, dell’etica e della fede cattolica. La ripudio e prego Dio che liberi l’Italia dal flagello nefasto della sua presenza.
Di Dulce (del 05/07/2012 @ 09:50:13 in Ambiente, linkato 5758 volte)
Al sindaco del comune di Piasco sig. Roberto Ponte e p.c. all’amministrazione comunale di Piasco
Oggetto: Richiesta installazione “Casetta dell’acqua” a Piasco
Il gruppo VAS Circolo di Piasco
torna a chiedere
all’amministrazione comunale di Piasco (vedi precedente richiesta del novembre 2010) di installare una “Casetta dell’acqua” sul territorio comunale sulla base del notevole successo che questi impianti stanno avendo nei comuni limitrofi (vedi Costigliole Saluzzo) , al fine di fornire alla popolazione acqua dell’acquedotto “affinata” cioè depurata con eliminazione di sostanze in sospensione e di eventuali inquinanti chimici, odori e sapori sgradevoli garantendo un’ottima qualità della stessa, quindi acqua più buona, più controllata, più economica, più ecologica e indirettamente minor utilizzo di bottiglie in plastica da dover riciclare, con la possibilità di fornire uno splendido servizio alla popolazione a costo zero per le casse comunali ,tutto ciò anche in considerazione del fatto che la centralissima “fontana Barale” di Piasco spesso risulta inquinata.
Il gruppo VAS si rende pertanto disponibile ad un confronto per trovare insieme all’amministrazione comunale e ad eventuali cittadini interessati la strada migliore da intraprendere.
Fiducioso che la presente richiesta venga accolta favorevolmente, resto in attesa di un gradito riscontro.
Distinti saluti.
Piasco, 05 luglio 2012
costigliole saluzzo la casetta dell'acqua un successo a costo zero per l'amministrazione
Di Dulce (del 18/11/2009 @ 09:44:08 in Eventi, linkato 2082 volte)
La Settimana del Baratto | dal 16 al 22 novembre 2009
La crisi impazza? Il viaggiatore si evolve e fa di necessità virtù. Se è vero che la crisi ha inciso, in parte, nel capitolo spesa dei viaggi degli italiani, è altrettanto vero che c’è stata una inversione di tendenza che ha visto le mete italiane, le città d’arte, i piccoli borghi medievali, le riserve naturalistiche, i paesini di montagna, le località balneari, mettere in ombra i viaggi all’estero e le mete esotiche.
Una inversione di tendenza che ha investito anche le modalità dell’alloggio con una preferenza per i B&B e le strutture di microricettività, lontani dalla formalità degli hotel e vocati ad un tipo di ospitalità familiare e all’accoglienza tipica delle abitazioni private.
Per far conoscere e apprezzare tale ospitalità e per riproporre una antica, e quanto mai attuale forma di pagamento diventata una filosofia di vita, il portale www.bed-and-breakfast.it lancia una interessante e coinvolgente iniziativa. Dal 16 al 22 novembre migliaia di strutture affiliate al portale (che hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità) aderiranno alla Settimana del Baratto. Avete sgranato gli occhi per la sorpresa? Sì, avete letto bene. Il Baratto, sul quale si è basata per secoli l’economia familiare, è tornato di moda arricchendosi di sfumature e sfruttando le potenzialità del web. Su Internet si sono moltiplicati i siti che propongono scambi senza circolo di denaro e dagli USA è arrivata la moda degli swap party, privati o pubblici, nei quali ci si ritrova per scambiarsi beni e servizi.
Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità.
Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend.
E se siete dei gestori … potreste barattare il pernottamento con delle lezioni di musica o, in alternativa, ospitare un idraulico o un giardiniere che elargiranno i loro servizi e dimostreranno la loro professionalità con piccoli lavori nella vostra struttura. In casa, si sa, c’è sempre qualche piccola riparazione da barattare con un pernottamento e una colazione.
Le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi, non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, curiosità, empatia, simpatia, originalità. E’ così che il “dovere” può diventare un piacere e vi darà la possibilità non solo di conoscere luoghi che non avete mai visitato ma anche di incontrare i gestori delle strutture che costituiscono il cuore pulsante del B&B italiano.
La settimana del Baratto sarà l’occasione per mettere in circolo viaggiatori, sensibilità, esperienze creando nuove relazioni di amicizia, stima e fiducia, oltre che un ottimo e inusuale modo per conoscere l’Italia e la sua gente.
Cos'è il BARATTO ?
In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici (individui, imprese, enti, governi, ecc.) senza uso di moneta. Nel diritto civile, il baratto viene classificato sotto la denominazione di permuta.
Esso è generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, ed è dunque ben anteriore alle forme di scambio monetario. Una delle ragioni è che è molto più difficile, in assenza di moneta, risparmiare una parte del reddito. Il risparmio può avvenire in un sistema basato sul baratto solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo.
Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza ricorrere esplicitamente ad un'unità di misura di valore monetario dei beni stessi.
Il valore di equivalenza si raggiunge attraverso la considerazione qualitativa e quantitativa delle merci scambiate, secondo l'accordo delle parti, che talvolta può confidare negli usi, ma più spesso si richiama a fattuali ragioni di mutuo fabbisogno.
Anche nel baratto, dunque, il valore delle merci scambiate corrisponde al punto di incontro fra la domanda e l'offerta.
Si può distinguere tra baratto semplice (o baratto diretto), quando entrambe le parti desiderano procurarsi il bene o il servizio che ricevono in cambio del bene o del servizio ceduto, e baratto multiplo (o baratto indiretto), quando un soggetto cede un bene o un servizio ricevendone in cambio un altro bene o servizio che non desidera avere, ma che scambia per ottenere quanto desiderato (si dice che il bene ottenuto nello scambio è desiderato per il suo valore di scambio e non per il suo valore d'uso). Quest'ultimo è anche il caso in cui l'ottenimento del bene desiderato debba essere differito per ragioni di stagionalità o deperibilità.
Una forma speciale e specifica di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi, e dalle Reti di ospitalità mondiali; associazioni per lo più recenti nate negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse.
Negli ultimi anni si stanno affacciando su internet portali o forum dedicati al baratto, molti dei quali completamente gratuiti, che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Il baratto, ai giorni nostri, può rivestire un valore educativo in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni e oggetti.
Il baratto su internet è detto anche "swapping", da swap, letteralmente scambio, ed è una forma sempre più popolare di baratto, generalmente informale, in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria.
I beni scambiati possono essere i più svariati, dagli indumenti, ai DVD, ai CD musicali, ad ogni tipo di oggetto e gadget e possono essere già in possesso dei partecipanti allo swapping, acquistati appositamente o creati con svariate tecniche, spesso seguendo un tema predefinito. Esistono anche e-mail swap, nei quali in genere sono scambiate informazioni, opinioni o foto a tema.
Sulla Variante Strutturale al Piano Regolatore, che la nostra amministrazione comunale sta discutendo ed approvando in queste settimane, il Gruppo Vas ha espresso (e scritto) la sua posizione “neutra” di cittadini piaschesi che si propongono di tutelare gli interessi di tutta la collettività. Lungi dall'essere una posizione definitiva e “chiusa” a nuove idee e proposte, il gruppo vuole sperimentare sul nostro blog un po' di democrazia partecipativa “dal basso” invitando tutti i piaschesi ad esprimere spontaneamente ed in forma palese (quindi non saranno presi in considerazione gli interventi anonimi) la propria opinione in proposito. Stiamo valutando anche la possibilità di effettuare un sondaggio serio online riducendo a 4-5 quesiti fondamentali la proposta della Variante che sarà discussa fra qualche settimana nella conferenza dei servizi con tutte le parti in causa. Il Vas ha chiesto di partecipare per contribuire a portare le istanze di tutta la popolazione. Pubblichiamo qui di seguito copia delle osservazioni e proposte inviate dal Vas all'amministrazione comunale e, per chi se lo fosse perso, l'articolo pubblicato sul Corriere con l'intervista al portavoce del gruppo Giampiero Mattio. Leggete, commentate e passate parola, quindi, in particolare giovani e famiglie giovani direttamente interessate dallo sviluppo futuro di Piasco.
All’attenzione del signor Sindaco del comune di Piasco Roberto Ponte a seguito del Consiglio comunale tenutosi mercoledì 30 marzo 2011 in cui è stata approvata la “Variante strutturale al piano regolatore – Documento programmatico art.31 TER L.R. 56/77 e art. 2 L.R. 1/2007 e documento tecnico di verifica V.A.S., desideriamo esprimere nuovamente il nostro punto di vista sugli interventi riguardanti: - la nuova piazza Biandrate ed il nuovo insediamento da 8000mc posto sull’attuale proprietà Isaia a pochi metri dalla proprietà della Casa di riposo; - destinazione d’uso/vendita delle attuali scuole medie e del relativo campo da calcio e la nuova area servizi da destinarsi sui terreni che fiancheggiano la strada provinciale nel tratto che va dalla rotonda per Costigliole fino al semaforo nelle vicinanze delle scuole elementari attualmente ad uso agricolo; Riflessioni: in merito alla nuova piazza Biandrate e al nuovo insediamento adiacente il VAS intende rimarcare il consenso a lavori che permettono di migliorare la vivibilità del nostro comune utilizzando spazi peraltro già urbanizzati (area Isaia), ci chiediamo se questo nuovo insediamento edilizio potrebbe essere sostituito da un’area verde adiacente alla piazza considerando che attualmente nel nostro comune sono già approvati almeno un centinaio di nuovi alloggi che non corrispondono alla crescita demografica del paese (vedi relazione arch. Rudella). In particolare per quanto concerne questo nuovo cantiere riteniamo sia opportuno pensare però all’avvenire garantendo più spazio possibile alla struttura della Casa di riposo in vista di futuri anche se attualmente impensabili nuovi ampliamenti. Area di servizi: considerato che già oggi abbiamo in centro un campetto che i nostri ragazzi possono usare liberamente e gratuitamente al pomeriggio, le chiediamo se un nuovo campo (qualora questo venisse smantellato)sarà un servizio per tutta la gioventù di Piasco o se sarà un’area riservata esclusivamente alle società calcistiche in quanto impianto sportivo da doversi mantenere in perfetta efficienza. Siamo del parere che si debba riflettere insieme se ne vale veramente la pena privare di un bene storico l’intera popolazione per favorirne una minima parte; resta certo il fatto che se il terreno dell’attuale scuola media con annesso campetto verrà venduto, si potrebbe valutare la possibilità di scambiare scuola e campo con l’ultimo lotto da costruire di via Mario del Pozzo confinante con il viale al fine di ricavarci un parco cittadino . Vantaggi che deriverebbero dall’usufruire dell’attuale area COESP: - si creerebbe un “polmone verde” in una zona fortemente urbanizzata migliorandone la qualità estetica; - facile accesso alla popolazione vista la centralità del sito (non si attraverserebbe la provinciale); - vicinanza con il polo scolastico /palestra; - si creerebbe uno spazio di cui gli alunni delle scuole (in primis le medie) potrebbero usufruire. Per quanto riguarda il nuovo campo da calcio riteniamo sensato che questo sia collocato nelle vicinanze del polo scolastico/sportivo quindi condividiamo la scelta di vincolare il terreno che fiancheggia la strada provinciale ad area servizi, siamo però convinti che vada posta sotto vincolo l’intera area di circa 40000mq (prima proposta) in quanto questo è l’unico strumento per salvarla dalla cementificazione futura che, come spiegato durante il Consiglio comunale dall’arch. Rudella proseguirà allineandosi al perimetro dell’attuale terreno vincolato. Siamo certi che quest’area dalle pregiate caratteristiche agricole vada tutelata con un vincolo che ne mantenga tale vocazione. Infine per quanto concerne la necessità di una sala festeggiamenti proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione. In questo senso possono essere utili anche le esperienze e le scelte di buon senso adottate in Comuni vicini a noi (Busca ,Roccabruna). In conclusione , il VAS Circolo di Piasco ritiene prioritario che al più presto vengano definiti i limiti entro cui contenere il consumo di territorio fertile del nostro Comune anche per salvaguardare alle generazioni future un’area prossima al polo scolastico-sportivo da destinarsi alla creazione di un grande parco cittadino. L’idea che la crisi economica fermerà la corsa alla cementificazione, riteniamo non sia una garanzia sufficiente a tutelare il territorio di Piasco che non è illimitato, anzi, ben delimitato dalla morfologia del fondovalle. Se non modifichiamo l’attuale concezione di sviluppo, cosa lasceremo ai nostri figli e nipoti? Distinti saluti. Piasco, 7 maggio 2011 IL PRESIDENTE
Di Dulce (del 12/06/2011 @ 09:24:38 in Eventi, linkato 2021 volte)
REFERENDUM NAZIONALE 12 E 13 GIUGNO 2011
SI VOTA DALLE ORE 8 ALLE ORE 22 DI DOMENICA E DALLE ORE 7 ALLE 15 DI LUNEDI'
PERCHE' IL REFERENDUM SIA VALIDO DEVONO VOTARE IL 50% + 1 DEGLI AVENTI DIRITTO
IL NUMERO MAGICO E' 25.209.345
IL VOTO E' UN DIRITTO
MENTRE NON LO E' L'ASTENSIONE DAL VOTO
PERCHE' SI TRATTA DI UNA LIBERA SCELTA DI NON ESERCITARE UN DIRITTO
PIASCO CHIUDE I SEGGI CON IL 65,85% UN GRANDE RISULTATO
COME RAPPRESENTANTE DI LISTA DEL COMITATO REFERENDARIO CUNEESE 2SI PER L'ACQUA BENE COMUNE VOGLIO RINGRAZIARE PRESIDENTI E SCRUTATORI DEI SEGGI PER LA LORO DISPONIBILITA'
ABBIAMO VINTO TUTTI HA VINTO LA DEMOCRAZIA!
Per l'acqua questa vittoria è l'inizio di una nuova stagione cominceremo da mercoledì il tavolo di lavoro per una gestione partecipata dell'acqua e siete tutti invitati. continuate a seguirci su http://it.groups.yahoo.com/group/acquapub/ non siamo e non saremo mai un partito politico ma l'espressione di una cittadinanza attiva nella difesa dei beni comuni.
VOTA SI': chi è contrario alla privatizzazione dell�€ï¿½acqua
VOTA NO: chi è favorevole alla privatizzazione dell'acqua
Con il quesito si propone infatti l�€ï¿½abrogazione dell�€ï¿½art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
La normativa, approvata dal Governo Berlusconi, stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l�€ï¿½affidamento a soggetti privati attraverso gara o l�€ï¿½affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all�€ï¿½interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%. Non solo, la norma disciplina le società miste collocate in Borsa che, se vorranno mantenere l'affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
QUESITO NUMERO 2 SCHEDA GIALLA
Il secondo quesito sul tema dell'acqua recita: �€ï¿½Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma�€ï¿½
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell�€ï¿½art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 �€ï¿½Norme in materia ambientale�€ï¿½, limitatamente alla seguente parte: �€ï¿½dell�€ï¿½adeguatezza della remunerazione del capitale investito�€ï¿½?».
VOTA SI': chi è contrario al ricarico del 7% sulla bolletta dei cittadini a compensazione del capitale investito da parte dell'azienda
VITA NO: chi è favorevole al ricarico del 7% sulla bolletta dei cittadini a compensazione del capitale investito da parte dell'azienda
Si propone infatti l�€ï¿½abrogazione dell�€ï¿½ï¿½€ï¿½art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell�€ï¿½Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell�€ï¿½ �€ï¿½adeguatezza della remunerazione del capitale investito�€ï¿½.
L'abrogazione parziale è legata alla parte di normativa che permette al gestore del servizio idrico di ottenere quindi profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a logiche di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio stesso.
QUESITO NUMERO 3 SCHEDA GRIGIO
Il titolo del referendum sul nucleare, riformulato dalla Corte di Cassazione alla luce delle norme introdotte con il decreto Omnibus, sarà:
«Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare». Il testo del quesito dice: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell�€ï¿½articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?»
VOTA SI': chi è contrario al ritorno del nucleare in Italia
VOTA NO: chi è favorevole al possibile ritorno del nucleare in Italia
Dal mese di marzo è partita, in via definitiva, la RACCOLTA porta a porta DEL VERDE
Il servizio verrà effettuato al mercoledì dalle 13,30 alle 16,30 e al sabato dalle 14 alle 16,30.
CHI INTENDE USUFRUIRE DEL servizio:
DEVE COMUNICARLO, NATURALMENTE LA PRIMA VOLTA, ALL’ UFFICIO RAGIONERIA E TRIBUTI DEL COMUNE CON UNA SEMPLICE TELEFONATA, INDICANDO CHIARAMENTE IL PROPRIO NOME, COGNOME E LA VIA.
DEVE UTILIZZARE IL BIDONE VERDE O BLU O GIALLO CHE DEVE ESSERE CONTRASSEGNATO DA NOME E COGNOME, (CHI NON CE L’HA ANCORA PUÒ RICHIEDERLO IN COMUNE, ALLO STESSO UFFICIO)
NON DEVE POSIZIONARE IL BIDONE VICINO AI CASSONETTI DELLA DIFFERENZIATA, MA IN PROSSIMITÀ DELLA PROPRIA ABITAZIONE.
IL MATERIALE,TIPO FOGLIE O ERBA, DEVE ESSERE INSERITO IN SACCHI DI CARTA CHE VERRANNO DISTRIBUITI DAGLI OPERATORI DELLA RACCOLTA O RICHIESTI AD AGRISEL (IN VIA EUROPA, VICINO AL PARCO GIOCHI)
E’ CONSIGLIABILE INSERIRE GLI SFALCI D’ERBA NEI SACCHI SOLO IL GIORNO DELLA RACCOLTA.
LE RAMAGLIE DEVONO ESSERE LEGATE IN FASCI. È DA EVITARE LA PLASTICA.
È CONSIGLIABILE NON ACCUMULARE TROPPO MATERIALE.
CHI NON PUÒ ATTENERSI ALLE INDICAZIONI DATE, PUÒ CONFERIRE IL VERDE ALL’ISOLA ECOLOGICA, IL MERCOLEDÌ POMERIGGIO E IL SABATO TUTTO IL GIORNO.
E’ SEVERAMENTE PROIBITO CONFERIRE IL VERDE NEI CASSONETTI STRADALI.
RISPONDO ALLE DOMANDE CHE MI SONO STATE POSTE DA MOLTI CITTADINI IN SEGUITO ALLA DIFFUSIONE DELLE REGOLE A CUI ATTENERSI PER POTER USUFRUIRE DEL servizio DI RACCOLTA DEL VERDE.
Perché non possiamo inserire il materiale direttamente nei bidoni, ma dobbiamo metterlo nei sacchi? Perché si agevola in questo modo la raccolta (tengo a precisare che in due ore il servizio deve essere effettuato su tutto il territorio piaschese) Alzare il bidone richiede più tempo e fatica, questo tempo e questa fatica moltiplicata per una cinquantina di punti di raccolta fanno sì che il servizio non possa essere effettuato nel tempo stabilito (orario di apertura dell’isola ecologica).
Perché dobbiamo inserire il materiale nei sacchi di carta e non in quelli di plastica? Perché gli sfalci d’erba dopo poco tempo, chiusi nella plastica, puzzano terribilmente. E’ una questione di rispetto per chi deve effettuare il lavoro.
Perché dobbiamo utilizzare il bidone e non possiamo mettere i sacchi direttamente davanti alla nostra abitazione? Perché il bidone è più visibile e indica che il materiale da raccogliere è il verde; nei sacchi abbandonati lungo il ciglio della strada o peggio vicino ai cassonetti della differenziata si può trovare ben altro. Il sacco di carta nel bidone può rompersi se si inserisce l’erba umida. I sacchi del mangime o della farina sono abbastanza robusti, bisogna lasciarli aperti in modo che il vapore possa fuoriuscire (ricordo che si possono richiedere ad Agrisell in via Europa) Se si verificherà questo inconveniente si prenderanno opportuni accorgimenti.
Perché non facciamo come gli altri paesi che hanno il cassonetto marrone stradale per la raccolta del verde? Perché i costi di questo servizio sarebbero elevatissimi e l’impatto ambientale notevole; stiamo cercando di avviarci gradualmente al porta a porta, ma è necessaria la collaborazione della popolazione.
Un saluto a tutti; sono Chiara Monge.
Visto che il Blog è uno strumento che spesso viene usato per sensibilizzare Piaschesi, e non, anche sulle tematiche ambientali, ho deciso di raccontarvi "brevemente" una bella esperienza ecologica che è nata, e sta prendendo piede, proprio qui a Piasco.
A inizio anno la nostra famiglia ha deciso di sperimentare i pannolini lavabili, per me, che ero rimasta al ricordo dei vecchi ciripà, è stata una bella sorpresa scoprire che oggi i pannolini lavabili si sono evoluti e sono diventati facili da gestire, rapidi da asciugare e bellissimi da indossare.
Mi spiego meglio: adesso sono alla portata anche dei genitori che lavorano, basta organizzarsi e soprattutto farli lavare dalla lavatrice!
In poco tempo con il passaparola si è diffusa la notizia e si sono unite a noi alcune famiglie con le quali abbiamo condiviso acquisti, dubbi, scambiato opinioni e risolto piccoli problemi.
Poichè i vantaggi dell'utilizzo dei lavabili sono molti e non interessano solo i nostri figli, ma tutta la cittadinanza (ogni bambino in 3 anni produce più di 1000 kg di spazzatura non riciclabile e non compostabile), e le difficoltà di utilizzo vengono spesso sovrastimate... Crediamo che questa "novità" debba essere messa in luce il più possibile.
Domenica, alla Sagra ci troverete ad un banchetto in Piazza Martiri della Liberazione, saremo felici di farvi vedere e toccare i pannolini che usiamo (non li vendiamo per carità)... i più interessati saranno senz'altro le mamme i papà con bebè, ma consigliamo a TUTTI di dare una sbirciatina, perchè, oltre ai pannolini da bambini, ci sarà anche un angolo dedicato alle alternative ecologiche per l'igiene femminile.
Annesso al gazebo, verrà allestito un punto allattamento e un punto fasciatoio, dove, chi ha bimbi piccoli, si potrà fermare per una sosta e una bevanda calda. Si tratta di un servizio GRATUITO che in grandi manifestazioni come il Salone del Gusto 2008 e Cheese 2009 ha già riscosso un grande successo: così abbiamo deciso di imitarli nel nostra piccola realtà.
Inoltre distribuiremo in anteprima i pieghevoli informativi della serata a tema che si svolgerà mercoledì 21 presso la Sala Polivalente, alla quale tutta la popolazione è caldamente invitata.
Colgo l'occasione per ringraziare tutte quelle persone (tante, troppe per menzionarle una ad una) che, credendo nella bontà di questa iniziativa, si sono adoperate e continuano ad adoperarsi perchè venga realizzata. Soprattutto ringrazio il gruppo "nonsolociripà", commissione Cultura, Assessorato alla Cultura, Assessorato all'Ambiente, Pro Loco, Oratorio.... .
A presto.
Chiara e famiglia, a nome di tutte le eco-famiglie piaschesi.
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