Di cagio (del 17/07/2007 @ 21:32:04 in generale, linkato 2558 volte)
Dopo più di quattro mesi con lo stesso sondaggio penso che sia giunta l'ora di fornire qualche spiegazione in più al riguardo. Infatti più che un sondaggio vero e proprio è un po' l'argomento di riserva che avevo preparato per il blog. Immaginavo che sarebbe arrivato un momento con scarsità di argomenti ed eccomi qua con la spiegazione del sondaggio-indovinello-trabocchetto.
Umhh... non è che non ci sarebbe altro da dire, ma lo fanno già i giornali e mi sembra che sul tema viabilità il blog abbia già dato un bel contributo alle discussioni, e poi mi sembrerebbe eccessivo oliare un vetro su cui già c'è chi fatica abbastanza ad arrampicarsi!
E allora via con l'argomento che un anno fa mi ha fatto stare un paio di cene sullo stomaco ed è stato uno dei motivi ispiratori per la realizzazione del blog.
Andiamo con ordine: il sondaggio; qualcuno se n'è accorto e qualcun altro l'ha immaginato: a parte l'ipotesi dei lavori in via Roma il cui costo è estremamente variabile a seconda del tipo di intervento per gli altri punti era impossibile indovinare una risposta esatta, per il semplice motivo che il valore (o meglio il costo) dei beni proposti è lo stesso! Già perché l'aumento della pressione fiscale comunale a carico dei cittadini con un reddito comporterà un aumento di gettito per il nostro Comune di 80mila euro, proprio come il costo di un alloggio che era in vendita quando ho messo on line il sondaggio, e proprio come il macchinone da esibizionista o un trattore super attrezzato per lo sgombero neve ed altri usi... e proprio come quell'oggetto di forma e dimensioni simili ad un apecar acquistato come mezzo polifunzionale da usare anche nelle emergenze* che volgarmente io ed altri zotici chiamiamo “motoscopa”. Speravo mi passasse, ma a vedere usati i fondi che il governo destina alla protezione civile per far fronte con uomini preparati e mezzi efficienti ad emergenze di varia natura e a far si che le squadre locali si adoperino in prevenzione, beh... a vederli spesi in uno spazzolone con le ruote, anche dopo più di un anno, continuo a rimanerci male.
Magari non avrò capito le motivazioni dell'acquisto, non percepirò le reali necessità della comunità, ma pensare che 50 euro dei miei sono andati a finire nella motoscopa mi ha fatto riflettere. Anche 50 euro dei tuoi sono andati lì se sei di Piasco ed hai un reddito.
Adesso sarebbe l'ora di inserire un altro sondaggio, ma il caldo mi ha portato via la fantasia.
*così sta scritto, evidentemente sono previste emergenze che io non immagino ed in cui una spazzatrice può rivelarsi determinante
Di cagio (del 22/01/2008 @ 21:15:30 in Carnevale, linkato 2879 volte)
Come ogni anno anche nel 2008 alcune fervide giovani menti piaschesi hanno composto è inciso quella che sarà la hit del carnevale. Il testo parla di noi, di come realizziamo il carro, delle nostre aspettative, nella prima parte della canzone; nella seconda affrontiamo alcuni argomenti che nei mesi scorsi hanno animato il dibatto nei salotti piaschesi, cioè la quasi querela a Diego (e forse non solo), la nuova struttura in costruzione tra la provinciale e via Mario del Pozzo, e alcune stranezze sulla viabilità locale. Tra le due strofe abbiamo messo una piccola provocazione rivolta ai nostri amici del carro di Brossasco che quest'anno partecipano anche al Grand Prix di Carnevale, così si anima un po' il derby dei carri della Val Varaita; Abbiamo tirato in ballo loro e non altri carri, perché sappiamo che non si offendono! La canzone è cantata da: Matteo, Pitta, Monica, Sara, Kissy, Elena, Marianna, e soprattutto è stata fatta sotto la supervisione di Massimo
Chi vuole la può anche scaricare in versione mp3 "alleggerita" così che è piu comoda da scambiare coi cellulari bluetooth cliccando qua , mentre le canzoni del 2005 e 2007 le trovate qua: Piascao Meravigliao Siamo Noi!
Pitta e Cagio, a nome anche degli altri autori (Monica, Matteo, Rizzo, Ivan...)
ormai son nove anni che i carri noi facciam e sotto quella lobbia ogni sera lavoriam cul fer cul bosc paranc la carta e la pitura faruma belissima figura
puoi essere geloso se con gli altri sfilerai non essere furioso se poi non vinci mai con noi con noi con noi col carro che strabilia noi siamoo la quarta meraviglia
Come sempre, noi di Piasco, lo diciamo al figurante partecipare è importante ma alla fine, ma alla fine ovviamente noi vinciamo
non essere geloso se con gli altri leggo il blog non essere furioso se non querelerò con te con te con te che sei il mio assessore io cambio il pian regolatore
Lentamente, in Val Varaita, Stan crescendo nuovi pesci, tu mi dici, che son squali misurando, misurando resta lunga ma na truta!!!!! la dove c'è una piazza noi facciamo un capannon e in mezzo alle rotonde poi mettiamo dei pietron da noi se vuoi tu puoi passare con il rosso ma occhio perché c'è un gran bel dosso
Di Dulce (del 19/04/2009 @ 21:11:27 in Eventi, linkato 2127 volte)
Oggi pioveva e c’è stato anche un terremoto perciò ho deciso di andare in un luogo sicuro e asciutto....
Invito anche voi a visitare la mostra davvero splendida che giustifica a pieno i 25 mila visitatori che ha avuto nel mondo.
Le opere esposte sono espressione della materia nelle sue molteplici forme colori e suoni hanno suscitato in me emozioni ma quella che mi ha impressionato di più è stata dipinta con il sangue dell’artista che davvero sentiva la sua creazione come una parte di se stesso.
Possibilità di abbinare alla mostra d’arte la visita guidata alla Castiglia le sue celle e camminamenti.
Energie Sottili della Materia è una collettiva di scultura contemporanea che dal 3 aprile al 10 maggio presenterà le opere di oltre 30 artisti italiani in un percorso ideale che affiancherà i lavori di alcuni maestri riconosciuti come Melotti, Consagra, Zorio, Paolini, alle sculture di alcuni giovani emergenti meno noti al grande pubblico, con l’obiettivo di offrire al visitatore una possibile sintesi del sistema dell’Arte Contemporanea italiana degli ultimi decenni.
Selezionate dai curatori Marisa Vescovo e Alessandro Carrer, le opere che compongono “Energie Sottili della Materia” sono affiancate spesso da bozzetti e fotografie che illustrano le fasi più salienti del processo creativo di ciascun artista.
La collettiva, infatti, intende mostrare come, negli ultimi quarant’anni, le tecniche e le poetiche scultoree si siano progressivamente modificate ed abbiano subìto importanti trasformazioni, muovendo verso l’integrazione e la molteplicità dei generi: gli artisti hanno lavorato sui materiali, sullo spazio, sulla relazione con lo spettatore, disintegrando ogni volta le forme cristallizzate dell’arte per produrre nuove idee e nuovi mondi. Ciò che emerge è l’impossibilità di scegliere una risposta univoca, un vortice fatto di incroci ed attraversamenti disciplinari che produce un sistema articolato in cui ciascuno prova a conquistare una voce, un punto di vista, una sempre diversa organizzazione della forma e dell’idea. In questo processo il dialogo tra artista e “materia” subisce continue variazioni, ma resta la capacità per quest’ultima di liberare l’energia sottile, risultato e traccia palese di ogni processo creativo.
L’allestimento nello splendido complesso della Castiglia a Saluzzo segna la conclusione di un viaggio di oltre 20.000 km che ha portato le opere di Energie Sottili della Materia in alcuni tra i più importanti musei dell’Estremo Oriente: a Shanghai, a Pechino e a Shenzhen in Cina e a Seoul nella Corea del Sud. In queste occasioni, durante il 2008, il successo di pubblico è stato enorme, con oltre 25.000 visitatori.
Energie Sottili della Materia è allestita da IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive – un’associazione culturale senza scopo di lucro con sede a Torino, che dal 2005 organizza e gestisce collettive internazionali di Arte Contemporanea, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’opera degli artisti italiani all’estero e nel nostro paese.
Di cagio (del 19/06/2007 @ 20:58:03 in Notizie, linkato 2119 volte)
Allora o 4 è una persona particolarmente informata sui fatti, oppure ha avuto di nuovo avuto la fortuna o l'intuito di fare il commento giusto nel giorno giusto!
Infatti la battuta sulla rotonda che va a Rossana è sicuramente provocatoria ma di certo per nulla fuori luogo. Mi spiego meglio: siccome ho la fortuna di vedere spesso delle persone che nella loro vita non hanno un gran ché da fare perché hanno raggiunto (beati loro) l'età della pensione, una di queste (il mio vecio) mi diceva che c'è stato un “rallentamento” nei lavori di costruzione del fortino vicino al ponte più amato da noi surfisti. Pare, gira la voce, si mormora che non ci sia stata una gran comunicazione tra l'ente che cura l'arredamento delle rotonde e quello che gestisce la viabilità su tre delle quattro strade che si immettono sulla rotatoria... ma non ne sono sicuro, riporto solo quelle che sono delle “chiacchiere da pensionati sotto il viale in una giornata afosa”. qualcuno sa qualcosa di più?
Nel frattempo se è vero che i lavori sono fermi spero che qualcuno possa riflettere su quanto suggerito da Nicola: - E' il caso che per un idiota-barotto che si diverte a passare sulla rotatoria con il suo fuoristrada si metta a rischio l'incolumità di quegli automobilisti che per uno sbaglio o in una situazione di emergenza potrebbero finire sulla rotonda? Non si può cercare di fare in modo che se un veicolo passa sulla rotonda si rovini ma che se ci finisce accidentalmente chi è a bordo non si sfracelli contro un muro*?-
*si può, certo che si può!
PS del tutto fuori luogo: ma 4 e Daffy ed io, siamo o no gli idoli di Piasco in questi giorni?
Di cagio (del 20/10/2009 @ 19:14:17 in Politica, linkato 4473 volte)
In realtà qualcosa in più, perché non tutti gli abitanti di Verzuolo e Costigliole Saluzzo sono cittadini della ex Comunità Montana Valle Varaita, ma voglio estender anche a loro il diritto ad essere risarciti. Già perchè se la sentenza di primo grado nei confronti di Silvano Dovetta dovesse essere confermata anche nei gradi successivi di giudizio e lo Stato stabilirà un pena per chi ha fregato circa 90k€ alla CMVV, nessuno restituirebbe il “mal tolto”, o i soldi rubati per essere chiari. La possibilità ci sarebbe anche stata ma giunta e consiglio dell'ente decisero di non costituirsi parte civile nel processo. Adesso è il momento di battere cassa, siamo circa 18.500 persone dal Colle dell'Agnello a Falicetto, e ognuno di noi può scegliere da chi farsi restituire i sui 4,50 € abbondanti. Io consiglio di andare a chiedere agli ex componenti della giunta che adesso sono il lizza per la Grande Comunità del Monviso come:
da una parte: - Alberto Anello, ex assessore a commercio, turismo, attività produttive, candidato alla presidenza ed “ex amico” di Dovetta e negli ultimi mesi principale rivale politico;
dall'altra: - Bernardino Matteodo, ex Vice Presidente con delega ad iniziative comunitarie, cultura e istruzione, bilancio e programmazione e da sempre l' “eminenza grigia” della CM, storico braccio destro di Dovetta, nonostante si dice che dovrebbe essere uno di sinistra. Avesse i baffi verrebbe da fare il paragone con un'altra coppia di pelato e baffuto, ma non ha i baffi. - Giuseppe Moi, ex assessore ai lavori pubblici, viabilità, servizi associati ed attualmente sindaco di Valmala. - Alessandro Bianco di Pontechianale, ex assessore a caccia e pesca.
Quando poi avremo raggiunto la cifra che la Giustizia stabilirà che manca dalle casse decideremo cosa farne, ci sono un mucchio di possibilità: dalla seggiovia o il chiosco sul lago a Pontechianale, a finanziare i giovani imprenditori della valle, alle proloco, alla Croce Rossa... Sempre che la sentenza di appello non smentisca il Tribunale. Se invece dovesse intervenire la prescrizione io i soldi li voglio indietro lo stesso, anche perché Dovetta a suo tempo dichiarò che voleva dimostrare la propria innocenza, e non allungare i tempi per mandare tutto a monte. Se vi capita chiedete a questi signori, e agli assessori e consiglieri uscenti dalla CM, se la pensano ancora come allora, se sostengono che il giudice si sia sbagliato, o se vogliono metterceli di tasca loro i soldi che non vollero chiedere indietro al loro “capo”. I loro nomi li trovate sul sito della CM Valle Varaita.
Di Dulce (del 15/04/2009 @ 19:09:26 in Ambiente, linkato 2664 volte)
Venasca
carabinieri sequestrano discarica abusiva
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Vinadio
sotto il fossato 3 metri di bottiglie PET della Sant'Anna
E’ stato denunciato alla Procura delle Repubblica di Saluzzo il 67enne proprietario di un terreno agricolo situato a 15 metri dal torrente Varaita adibito a discarica abusiva. A scoprire un ingente quantitativo di materiali edili di risulta, sotterrati nell’appezzamento i carabinieri della stazione di Venasca comandati dal Maresciallo Capo Luigi Matrone. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che l'attività illecita era stata avviata già da alcuni anni e che nel sottosuolo erano stati interrati nel tempo una considerevole quantità di rifiuti dello stesso genere. L'area, di circa 400 mq, sottoposta anche a vincolo paesaggistico, è stata sequestrata. Le indagini continuano per verificare la provenienza dei rifiuti speciali non pericolosi e le modalità con cui sono stati scaricati. (fonte targatocn.it)
.....e se non fossero SOLO rifiuti speciali non pericolosi?
intanto a Vinadio
Vinadio: sotto il fossato del Forte 3 metri di bottiglie PET
Sabato scorso avevamo dato notizia dell'autorizzazione (il link in fondo alla pagina), concessa dal Demanio, a procedere con gli scavi nei pressi del Forte di Vinadio, in particolar modo nella zona del fossato, sotto il quale si sospettava fossero seppelliti ingenti quantitativi di bottiglie d'acqua minerale piene. La segnalazione era partita da un gruppo di cittadini costituitisi in 'Comitato Spontaneo' nel luglio del 2008. Il Comitato aveva presentato un esposto informale indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della Protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.
Lo scavo è stato eseguito questa mattina alla presenza del Demanio, proprietario del terreno, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, del personale dell'Università di Torino che ha effettuato i rilievi, della Guardia di Finanza, che per prima aveva dato seguito alle segnalazioni del Comitato, di una serie di cittadini, del capogruppo di minoranza, del Sindaco Angelo Giverso e di alcuni membri del Comitato stesso. Lo scavo ha confermato la presenza di uno strato di 3 metri circa di bottiglie PET interrate, oltre a materiale di provenienza edilizia, come cemento e piastrelle. Le bottiglie sono etichettate Sant'Anna e gli anni di riferimento sono il 1999 e il 2000.
Lo scorso 3 aprile c'era stata la prima ispezione, condotta da un Professore della Facoltà di Idrogeologia dell'Università di Torino Domenico De Luca. Attraverso un'indagine geoelettrica, erano state rilevate delle anomalie dovute alla presenza di materiale di vario tipo, che alterava, appunto, l''equilibrio elettrico' della zona. Sempre nel corso della stessa ispezione, erano emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e altro ancora. Da qui l'autorizzazione a procedere con lo scavo per determinare la natura del materiale sotterrato.
Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, presente questa mattina durante gli scavi, ha confermato la presenza delle bottiglie e di materiale di altro genere ma ha sottolineato come non sussista alcun pericolo per la salute pubblica. "C'era già stata un'ispezione, condotta dai tecnici dell'Arpa e dall'Asl - precisa - che aveva escluso pericoli di natura ambientale o per la stabilità del terreno. In questa zona non ci sono falde che possano venire inquinate. Il terreno è stabile. Quanto scoperto stamattina è riprovevole, ma ci sono sicuramente molte aree in giro piene di rifiuti interrati. Sono Sindaco dal 1983, ed è solo dal 1984 che il Comune di Vinadio possiede un compattatore per portare i rifiuti alla discarica di Borgo San Dalmazzo. Non è da tanti anni, infatti, che si è iniziato a prestare attenzione a queste cose. Prima si sotterrava di tutto. Comunque in paese si sapeva delle bottiglie, ma solo da qualche mese è diventato un problema."
L'azienda Fonti di Vinadio, tramite il suo ufficio stampa, conferma quanto espresso nel comunicato diramato ieri, cioé la totale estraneità ai fatti e soprattutto la volontà di chiarire la situazione. Così dichiarava infatti, ieri, l'azienda: "Fonti di Vinadio non ha mai sotterrato materiale plastico né dato mai incarico ad alcuno di farlo per suo conto. Per lo smaltimento degli scarti di produzione l’azienda si avvale infatti, ovviamente, della collaborazione di fornitori specializzati. Qualora qualcuno abbia agito in modo scorretto e doloso utilizzando il nostro prodotto, saremo i primi a chiedere che venga fatta chiarezza sui fatti, procedendo inoltre ad una richiesta di risarcimento per i gravi danni di immagine che ne potrebbero conseguire".
La Guardia di Finanza, presente sul posto al momento degli scavi, preferisce, almeno per il momento, non rilasciare dichiarazioni a riguardo.
La data concordata è martedì 21 aprile alle 10.30. Alla presenza del Demanio, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, della Guardia di Finanza e di alcuni membri del Comitato Spontaneo dei Residenti di Vinadio, si darà seguito allo scavo test all'interno del fossato del Forte di Vinadio, di proprietà del Demanio appunto, sotto il quale sarebbero stati interrati ingenti quantitativi di bottiglie di plastica contententi acqua minerale. La vicenda risalirebbe a circa 8 anni fa ma solo a luglio del 2008 è scattata l'azione del comitato, capitanato da un imprenditore della zona. E' infatti del 21 luglio scorso il primo esposto informale proveniente dalla frazione Bagni di Vinadio, nel quale viene denunciato il deturpamento di un bene demaniale e artistico – il forte di Vinadio – ad opera di un probabile sotterramento di un ingente quantitativo di bottiglie di plastica.
Una lettera con destinatari eccellenti: in primis indirizzata al Ministero dei Beni e delle Attività Cuturali, e per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della Protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.
Dopo otto mesi è scattata l'indagine della Guardia di Finanza di Cuneo, su sollecitazione del Comandante della brigata di Vinadio maresciallo capo Antonio Merlino. Che vi fossero delle bottiglie seppellite nel fossato del Forte era notizia nota a tutti in paese ma nessuno aveva mai denunciato la cosa alle autorità competenti. Il comitato, nel farlo, si è appellato al d.lgs n. 490 del 1999, che si riferisce alla modifica strutturale di un bene culturale, reato ascrivibile al danneggiamento di un bene paesaggistico e ambientale. Il fossato, dunque, secondo il comitato, doveva rimanere tale e non essere riempito. Inoltre, i cittadini temono che vi possa essere inquinamento ambientale.
La fortificazione di Vinadio è fra gli esempi di architettura militare più significativi dell'intero arco alpino. I lavori di costruzione della fortezza, voluta da Re Carlo Alberto, iniziarono nel 1834 e si conclusero solo nel 1847. Nonostante una breve interruzione, dal 1837 al 1839, in soli undici anni si realizzò un vero capolavoro dell'ingegneria e della tecnica militare e per la sua costruzione in alcuni momenti furono impegnate 4000 persone. Un bene prezioso per Vinadio, dal punto di vista storico, turistico ed economico, al quale i residenti tengono particolarmente. Proprio per questo affetto nei confronti del Forte, i residenti hanno deciso di costituirsi in comitato, autotassarsi e commissionare un’indagine geoelettrica all’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, che, attraverso una serie di ricerche scientifiche in loco, ha redatto una dettagliata relazione in cui dichiara che nel fossato è fondata l’ipotesi ci siano sotterrati materiali che per consistenza è verosimile siano delle bottiglie di Pet.
Lo scorso 3 aprile c'è stata la prima ispezione. Sarebbero emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e molto altro ancora. È stato quindi redatto un verbale e disposta l’autorizzazione ad effettuare uno scavo test per verificare la presenza delle bottiglie. Tale scavo verrà effettuato martedì prossimo.
Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, dal canto suo dichiara che il Demanio ha pieno diritto di effettuare le verifiche del caso, essendo la zona di sua proprietà. "A quanto mi risulta -precisa- c'è già stata un'indagine della Procura, chiusa in quanto non era emerso alcun pericolo né ambientale né per la stabilità del terreno. Forse il Demanio non ne è a conoscenza e per questo ha disposto lo scavo. Che ci fossero bottiglie lo si sapeva da molti anni. E' un atto riprovevole, certamente, ma non giustifica l'attuale allarmismo, a maggior ragione perché la cosa risale a molti anni fa e solo da pochi mesi se ne parla. Mi chiedo perché".
questi due articoli fanno riflettere come anche qui nel profondo nord le discariche abusive ci siano e a volte vengano a galla anche grazie a dei comuni cittadini come quelli ci Vinadio che nel 2008 si sono costituiti come comitato spontaneo.
Anche nel nostro paese si è formato un gruppo di cittadini sotto il nome del VAS con le stesse intenzioni.
Invito tutti a collaborare loro perchè eventi come questi non devono accadere e sono successi nel corso degli anni sarebbe opportuno denuciarne la presenza.
Non è mai troppo tardi per salvare la nostra terra anche perchè non ne abbiamo una di ricambio.
Di Anna76 (del 27/02/2009 @ 18:33:44 in Ambiente, linkato 2437 volte)
In queste ultime settimane in campagna hanno preso il via le potature delle piante, anche gli alberi del viale hanno subito la doverosa "spuntatina" ) .
Fin qui tutto normale.
Ma ora si iniziano a vedere i fumi salire da più parti, perchè la maggior parte degli agricoltori, giardinieri, e addetti ai lavori, preferiscono bruciare le sterpaglie e i rami secchi.
Ora, io mi chiedo: nel 2009 dobbiamo ancora sempre bruciare questi scarti della natura con conseguente emissioni nocive e male odoranti?
A me piacerebbe tanto che il Comune riuscisse ad acquistare una macchina cippatrice, in grado di trasformare i resti delle potature e dei rami del sottobosco (quanto ce n'è in tutta la Valle Varaita vicino a noi...!) in utilissimo cippato .
Si potrebbe incentivare gli agricoltori, giardinieri e addetti ai lavori a conferire il materiale garantendo un "tot" al Kg (fosse anche 0,10 Euro al Kg, tanto loro li brucerebbero) e poi il cippato potrebbe essere distribuito alla futura scuola media che sta per essere costruita.
Insomma, mi sembra che sarebbe una spesa di pubblica utilità e che consentirebbe una minore emissione disostanze inquinanti nell'ambiente.
So che le casse comunali languono (soprattutto perchè ciò che si riesce a risparmiare si metterà nella futura scuola media, come è giusto che sia), ma l'idea mi frullava già da un po' e la butto lì, magari qualcuno legge e ... L'IMPORTANTE E' CHE CI SI CONFRONTI!
Di Marta (del 03/04/2008 @ 18:29:22 in generale, linkato 2753 volte)
FANTA PIASCO Ispirata da un recente convegno di Maurizio Pallante *e da uno degli ultimi commenti del blog (di Pauligno), che chiede chiarimenti sulle future scuole, mi lancio in alcune riflessioni, più o meno personali e provocatorie, sull’ urbanistica piaschese e in particolare sulle fantomatiche nuove scuole medie, di cui si parla da 15 anni (chissà se le vedranno i nostri bis-bis nipoti!) Premetto che non sono una esperta di urbanistica, né un architetto o geometra, ma ammetto di essere parecchio galvanizzata (sto cercando di informarmi e capirci qualcosa) da efficienza energetica , riciclo, riutilizzo, rispetto dell’ambiente, per cui mi avventuro nella …Fantapiasco . Secondo me, urbanisticamente parlando, il nostro paese è in ritardo di anni, soprattutto dal punto di vista del rispetto dell’ambiente, e dei suoi abitanti di conseguenza; ne è limpido esempio la cementizzazione selvaggia dell’ ultimo decennio. Oltretutto basta guardarsi attorno per vedere che le strutture di cat A in base al risparmio energetico (ed economico del suo abitante) sono assolutamente sconosciute a Piasco. Essere in ritardo non è necessariamente una colpa, può essere un vantaggio, in quanto possiamo solo migliorare, guardandoci attorno per imparare dagli errori altrui, ad esempio delle grandi città. Insomma, siamo sicuri che tra qualche anno il nostro paese non avrà l’aspetto e la scarsa vivibilità di una periferia torinese, quando i nuovi palazzoni odierni avranno perso la lucentezza dei primi anni???? Io sinceramente vedo molti presupposti … Oltretutto per legge europea entro il 2020 si dovranno attuare misure per ridurre l’emissione di Co2, che ci coinvolge in ogni aspetto quotidiano dalla casa, al trasporto,viaggi, stile di vita. Per cui è bene portarsi avanti , prevenendo misure drastiche a cui saremo obbligati per legge e per forza.
Ma ora basta criticare, passiamo alle… proposte: Le nuove scuole medie dovrebbero sorgere in via Mario del Pozzo, dietro la palestra, in uno spazio che risulta ormai parecchio angusto. Il risultato sarà una scuola piccola (sufficiente?Piasco cresce..), senza un cortile (per la pausa dell’intervallo etc.), con pochi parcheggi (tutti in bici almeno!), con al massimo 2 arbusti di recinzione (se no il pollice verde del paese si lamenta!). Il nuovo quartiere di via Mario del Pozzo è a mio avviso già sufficientemente saturo di cemento e asfalto, assolutamente privo di verde e irrispettoso dell’ ambiente, con i suoi bei giardinetti tappabuchi (e coscienze) da guardare ma non toccare. E i bimbi dove giocano? Nei giardinetti no, sotto i portici no, nel parcheggio di cemento no ( ci sono i camper, furgoni etc)… a sì, IN STRADA!
Allora perché non fare dietro la palestra un bel parco da vivere, calpestare, giocare, respirare per tutti con panchine, alberi e prato e un bel campo da gioco???( questo era già apparso in un commento sul blog) . Si guadagnerebbe dal punto di vista estetico, ma soprattutto di salute, e di conseguenza di umore!
Per la scuole medie proporrei di riutilizzare il sito dove già si trovano. Di posto ce n’è da vendere, perlopiù in quel luogo un campo sportivo regolamentare non si può fare perché la metratura non è sufficiente. (x curiosità il campo sportivo “vero” dovrebbe essere in via Tivoletto, come da piano regolatore) Quindi si potrebbe ristrutturare (impresa ardua credo), rivalutare, ottimizzare, riciclare la vecchia struttura scolastica o perlomeno sfruttarne l’area in modo intelligente. L’ideale sarebbe costruire una scuola secondo i principi del risparmio energetico, con pannelli solari, aule adeguate (numericamente e qualitativamente), senza barriere architettoniche etc… ovvero una scuola funzionale ed economica. Con il vantaggio di avere una valvola di sfogo nel prato di fronte. La palestra non serve, già c’è quella supermegafantastica del comune, che è comodamente raggiungibile a piedi!
Una proposta è quella di coinvolgere nel progetto istituti, quali ad esempio il Politecnico con la Facoltà di Architettura, indicendo un concorso per nuove idee, magari fresche e moderne! Piasco all’ avanguardia , dai!!! I
n conclusione anche il paese ci guadagnerebbe, perché via Mario del Pozzo sarebbe più vivibile e si eviterebbe di mantenere in piedi il rudere spettrale delle vecchie scuole inutilizzate, o peggio di vedere sorgere un altro palazzone al suo posto.
Chiaramente i problemi logistici ci sono, ma tutti risolvibili con un po’ di buona volontà.
Insomma, abbiamo il centro del paese poco utilizzato, con vecchie case potenzialmente belle trascurate, e si continua a costruire costruire costruire altrove. La logica del produrrre a consumare ci divora, ma siamo sicuri che nuovo sia sinonimo di utile, funzionale, di rispetto ?
Vorrei sapere da voi se questa è solo una mia idea bislacca o siamo in molti a condividere lo stesso ideale di luogo in cui vivere.
*Maurizio Pallante è saggista, laureato in lettere ha svolto lavori di consulenza per il Ministero dell'Ambiente riguardo l'efficienza energetica. È stato tra i fondatori del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE) nel 1988, ha svolto l'attività di assessore all'Ecologia e all'Energia del comune di Rivoli. Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali. Collabora con Caterpillar per la festa della Decrescita felice, di cui è il principale ispiratore. È membro del comitato scientifico di "M'illumino di meno".
Di Geo (del 24/01/2009 @ 18:16:08 in Notizie, linkato 3309 volte)
Ecco a voi il rendering del progetto per la sistemazione viaria della SP8 (parte) più precisamente del tratto interessato dalle vie Vittime di Bologna, Dante e Giolitti (per chi non avesse ancora capito: dalla rotonda della Pace alla rotonda di Rossana).
L'intervento interesserà particolarmente il tratto di strada in via Dante ma a trarne innumerevoli benefici saranno anche le vie Vittime di Bologna e Giolitti.
I lavori consisteranno: nell' istallazione di una tribuna in acciaio zincato di circa 30 posti a sedere, nella predisposizione di n. 1 corsia box, nel parziale rifacimento della segnaletica orizzontale e nella costruzione di n. 1 struttura metallica per l'elevazione di giudice di gara, adattamento semaforo esistente.
In dettaglio:
la tribuna in acciaio zincato di circa 30 posti a sedere verrà posizionata nel giardino di fronte alla pizzeria (via Dante civici 4, 6, 8). Per assistere alle gare automobilistiche, motociclistiche, camionistiche basterà prendere posto sui seggiolini in plastica di colore rosso-arancione a qualsiasi ore del giorno 24h/24. Il costo per ogni posto a sedere sarà pari a € 0,00. Al momento non sono stati previsti abbonamenti o sconti comitiva.
La corsia box avrà circa 8 garage per le varie scuderie. Ogni garage sarà collegato con lo storico distributore esistente.
La segnaletica orizzontale verrà adattata ai sensi della normativa in vigore riguardante la segnaletica degli autodromi. Verranno cancellate le strisce pedonali (semi)esistenti in quanto inutili, al posto di queste verrà disegnata la linea di partenza/traguardo. Tale linea taglierà la carreggiata perpendicolarmente e sarà lunga all'incirca 1,00 m.; sarà disegnata a scacchiera.
La struttura metallica utilizzata dal giudice di gara sarà posizionata 1,00 m. dopo la linea di partenza/traguardo. Il commissario di gara potrà da quella posizione sventolare la bandiera a scacchi e decretare così il vincitore.
In ultimo il semaforo,tutto l' intervento sarà finalizzato a far si che con la luce semaforica rossa qualsiasi veicolo dotato di motore sia realmente fermo, immobile. La squalifica immediata dalla gara sarà infatti la penalità che il pilota dovrà “subire” se, e solo se, il suo veicolo dovesse inavvertitamente muoversi a luce semaforica rossa. La luce di colore arancione verrà eliminata in quanto inutile (prima e dopo l'intervento).
I lavori inizieranno prossimamente con l'arrivo della bella stagione. Le opere saranno eseguire dalla Silverstone autodrome buildings.
Non verranno rilasciati moduli d'iscrizione o di partecipazione alle gare, sarà infatti il primo circuito free al mondo (tutt'oggi innumerevoli piloti testano le prestazioni sia del tracciato sia del proprio veicolo su queste vie ancora non adibite a pista).
Sfogo sotto forma scherzosa non autorizzato da parte di chi la SP8 la deve attraversare tutti i giorni 365 giorni l'anno (l'anno scorso 366 gg.) più volte al giorno con il rischio di farsi asfaltare sia che schiacci sia che non schiacci il semaforo. Ho ormai collezionato una lunga lista di insulti di automobilisti che NON VEDENDO il semaforo passano mentre io (o altri) attraverso la strada e, per non fare un giro sotto le ruote, mi devo fermare e lasciare la precedenza al p.....lota di turno che vedendosi indicare il semaforo (solitamente gli faccio notare che esistono le strisce e che sopra di lui c'è un semaforo con una luce rossa accesa) trombetta energicamente e (se possibile) urla o gesticola in maniera poco simpatica. Ieri il pilota di una bravo bianca in arrivo dalla vallata mi ha guardato stupito come per dire:<> stavo semplicemente esplicitando un mio diritto: quello di avere la precedenza sulle strisce pedonali!
Con la speranza, ma senza l'assoluta certezza, che non succeda mai niente di grave saluto gli amici del blog.
Di cagio (del 03/10/2009 @ 17:50:44 in Politica, linkato 2893 volte)
Ricevo e pubblico due testi che Iveta Kadlecova, consigliere comunale, mi ha inviato. Le sue dichiarazioni sono state anche pubblicate dai giornali e sono agli atti del Comune, quindi, dopo aver concordato con Dottore il contrario, le pubblico integralmente. E' complicato il ruolo di Dottore come webmaster di piasco.net, infatti è il solo responsabile di quanto viene pubblicato, anche non da lui, e se qualche buontempone irascibile decide di denunciare il primo ad avere problemi e lui. Non se lo merita perché ha lavorato molto perchè ognuno possa esprimersi liberamente. Anyway quello che pubblico è depositato in comune, quindi Doc, “stai in 'na bote de fero” Mi scuso anche con chi voleva leggere prima queste cose, ma non lavoriamo per il blog, ne Dottore, ne io, ne altri. Non lavoriamo nemmeno per la Sagra, anche se ore che in queste settimane spendiamo per preparare un evento che sta diventando sempre più complicato da gestire, e con sempre meno gente disposta a prendersi delle responsabilità, stanno ormai superando sia quelle che dedichiamo ai nostri mestieri che ovviamente quelle che andrebbero dedicate al riposo. Se qualcuno invece ha pensato, anche solo per un nanosecondo che il pezzo non sia stato pubblicato prima perché potremo aver subito qualche pressione dovrebbe, in ordine:
vergognarsi;
pensare un attimo al fatto che c'è gente non ricattabile, e siamo tra quelli;
pensare che chi ha il sospetto ha il difetto;
rispettare chi ha sempre avuto il coraggio di scrivere e firmare quello che molti borbottano sottovoce, ricevendo complimenti da molti ma anche non vedendosi più salutare da alcuni, e peggio sentendosi, se pur vagamente, minacciato, non certo nella sua incolumità, ma di ricevere in qualche caso un trattamento, un po' meno uguale degli altri.
Oggi c'è una manifestazione sulla libertà di stampa, figuratevi se mi perdo l'occasione di pubblicare qualcosa di fastidioso ;) Ecco i due pezzi inviatimi da Iveta:
Buona sera a tutti Piasco 29/09/09
1) Concedetemi solo due parole, non voglio annoiarvi.Tutto quello che ho da dire,nel dettaglio lo troverete scritto nel documento che consegnerò al termine del consiglio da allegare al verbale della serata. Chiedo innanzi tutto scusa a tutti i piaschesi ,che in campagna elettorale mi avevano avvertita: non ti fidare, quella non è una lista civica ma una lista politica ben mascherata. Prima o poi la sua vera "NATURA" verrà fuori, ma ero in buona fede.
2) Ora mi rivolgo ai componenti della maggioranza:so che in questi giorni avete cercato di rimettere insieme i cocci, voi pensate di averlo fatto per il bene del paese. Secondo me vi sbagliate. Sapete benissimo che in questi pochi mesi il sindaco ha agito da solo, informando solamente chi voleva lui. Esempio : sulla nomina di alcuni componenti della casa di riposo, sia io che alcuni di voi non ne sapevano nulla,non so gli altri, è vero o non è vero?...Oppure: la gaffe con il marito della dottoressa Manfredi ,quando era alla disperata ricerca del nuovo segretario comunale. Se voi lo sostenete senza ragionare con la vostra testa, alzando solamente la mano in consiglio comunale,come succedeva prima, la prossima volta che andremo a votare, i piaschesi se lo ricorderanno.(Ricordiamoci che la gente voleva il cambiamento anche per quello).
3) Faccio solo un cenno ai fatti più importanti che hanno portato al mio esonero. Casa di riposo: il sindaco mi da il mandato per convincere la sig,Bruna Ballatore a rimanere al suo posto.Dopo che sono riuscita in questo incarico mi dice , bene un problema in meno. Poi improvvisamente di testa sua cambia tutto senza dire niente a nessuno. Voi dite che avete preso le mie difese e vi ringrazio, ma il sindaco ha fatto comunque come ha voluto, e da quel momento non mi ha più rivolto la parola quasi per una settimana ed il nostro rapporto rimasto compromesso.
4) Seconda questione: le scuole medie appaiono degradate e non hanno l'agibilità. Ho chiesto all'ufficio tecnico di fare le verifiche per poter mandare i bambini a scuola in sicurezza. Il sindaco non era per niente entusiasta di questa mia richiesta. Quando si tratta della sicurezza dei nostri ragazzi non possiamo fare finta di niente. Forse lui non lo sa, ma se succede qualcosa il sindaco ne risponde. Invece di ringraziarmi, mi toglie le deleghe. BRAVO! COMPLIMENTI!! Vorrei ricordare che quello che sono riuscita a fare in questi mesi è sotto gli occhi di tutti, e mi dispiace di non poter portare avanti i miei progetti, specialmente quello per il doposcuola e tutti gli altri in ambito sociale, che comunque lascio in buone mani all' assessore Luca Giraudo.
5) Voglio precisare che in seguito a questi fatti, io intendo di assumere in questa sala un ruolo di consigliere indipendente. Mi sembra la cosa più corretta nei confronti dei cittadini che mi hanno votata e non voglio schierarmi con la minoranza.Dico subito che il mio impegno sarà quello di informare la gente su tutto quello che combina o non combina l'amministrazione. Vi posso garantire che in questo compito mi impegnerò al massimo,anche se da quando mi sono state tolte le deleghe, per me è diventato più difficile accedere ai documenti.Molto probabilmente cè lo zampino di qualcuno ! Ma io non mi scoraggio per questo, chi mi conosce sa che sono decisa. Riconosco che a volte non sono stata diplomatica,ma era molto difficile esserlo nelle situazioni in cui mi sono trovata. Non credo alla stima che il sindaco dice di avere nei miei confronti,perchè ,da parte sua,non c'è stato nessun tentativo di dialogo. Io invece la stima che avevo l'ho persa e penso che non sia assolutamente all'altezza del compito che gli è stato affidato, NON E' CAPACE DI FARE IL SINDACO Grazie e buona sera a tutti. Iveta Kadlecova
CRONISTORIA
Questione cellulari
Appena assunte le cariche di assessore e di vicesindaco, mi veniva dato in dotazione un telefonino tipo Motorola RAZR, che nella passata amministrazione veniva usato dal sig. Barberis. Dopo pochi giorni, in Comune, mi chiedevano l'apparecchio per sostituirlo con un modello di ultima generazione HTC DIAMOND. A me sembrava uno spreco e l'ho rifiutato. A questo punto volevo vederci chiaro. Venivo pertanto a conoscenza, che nel comune di Piasco, tutti i dipendenti hanno in dotazione dal 2001 i telefoni cellulari. Ho preso informazioni presso altri comuni della zona, e anche della provincia di Torino e questo non succede praticamente da nessuna altra parte.Visto che tra i punti del nosto programma c'erano la trasparenza e la lotta agli sprechi,ne ho parlato in una riunione del gruppo.I pareri, sulla questione erano diversi, e si decideva di attendere il nuovo segretario prima di prendere una decisione.A questo punto c'è stata una fuga di notizie e alcuni commenti apparsi sul blog, (articolo :Tutto rinnovato 29-07). Io mi sono sentita in dovere di far chiarezza, e ho risposto, sempre sul blog, in data 19-08. Forse questa mia iniziativa non è piaciuta, ma fa lo stesso. Faccio presente che oggi esistono, a costi contenuti, tecnologie che permettono alle aziende e quindi anche ai comuni di non addebitare i costi delle chiamate personali dei dipendenti sul conto del comune, al fine di evitare abusi e privilegi.
Questione Casa di Riposo
Martedì 30 giugno veniva illustato alla maggioranza, dal geom.Dalmasso, il progetto della nuova scuola media. Al termine della serata, il sindaco ribadiva alla sottoscritta la necessità di convincere la signora Bruna Ballatore,(presidente della casa di riposo), a rimanere al suo posto. Mercoledì 01/07/09 mi recavo presso la casa di riposo accompagnata dallo stesso sig. Dalmasso. Riuscivamo ad ottenere dalla presidente la disponibilità a proseguire nell’incarico per un anno ancora. Questo allo scopo di terminare le attività di ampliamento della struttura. L’accordo prevedeva di affiancarle una persona di fiducia dell'amministrazione comunale, come richiesto dal sindaco che, al termine dell'anno indicato, le sarebbe subentrata nella carica insieme a tre nuovi membri. In quella sede la sig.Ballatore chiedeva anche di poter ultimare il lavoro iniziato, con la collaborazione dei signori Bruno Margaria e Remo Monge Roffarello.Pochi minuti dopo il sindaco, nel proprio negozio, commentava: bene un problema in meno per il paese. Quindi parlavamo qualche minuto sulla persona da affiancare alla presidente. Il giorno dopo veniva proposto al sindaco dal consigliere Luca Giraudo il nome di Natale Monge come candidato, ottenendone il consenso . Giovedì 02/07/09 insieme al sig. Luca Giraudo, e il sig.Mauro Dalmasso incontravo il sig. Natale Monge che ci garantiva la propria disponibilità alle condizioni concordate con la Presidente Ballatore Bruna. Lo stesso sindaco, avuta la notizia lo invitava personalmente nell’incontro del gruppo di maggioranza, che si sarebbe tenuto il successivo 10 luglio. Venerdì 10/07/09 avveniva l'incontro previsto e il sindaco, a sorpresa, dichiarava di aver cambiato idea in merito, sostenendo di aver trovato lui tutti i membri per la nuova gestione, e chiedeva al sig. Monge di accettare da subito l'incarico. Lui rifiutava, dichiarando che accordi presi con la sottoscritta e con Luca Giraudo non erano quelli. In guella sede tra il sindaco e me avveniva una discusione molto accesa, dove io, minacciando le dimissioni, dichiaravo di non accettare di essere presa in giro, e che si sarebbe assunto tutta la responsabilità di questo ripensamento. Con il senno di poi credo che, già da quel momento, il sindaco avesse deciso di esautorarmi. Sabato 11/07/09 si teneva, presso la mia abitazione, un'incontro richiesto dal sig. Luca Corrado, nell'intento di trovare un accordo. Era presente anche il sig. Dalmasso In quella sede ribadivo con forza di aver semplicemente agito dietro mandato del sindaco e non di mia spontanea iniziativa, come si voleva far credere.Veniva quindi ipotizzata la soluzione che portasse a sette i consiglieri della casa di riposo, in modo che potessero essere compresi i due membri proposti dalla sig.Ballatore, e i quattro membri proposti dal sindaco. Per poter fare questo bisognava accertarsi che lo statuto dell'ente lo prevedesse. Al termine dell'incontro il consigliere Luca Corrado assicurava che ogni decisione in merito si sarebbe presa collegialmente, durante la riunione prevista per il 17/07/09. Lunedì 13/07/09 Accompagnata dal sig. Mauro Dalmasso,verso le ore 9,30, mi recavo presso la casa di riposo per ritirare copia dello statuto da dare a Luca Corrado. Li venivo informata dalla sig.ra Ballatore che il sindaco in persona, un'ora prima, le aveva comunicato la sua decisione di rinnovare totalmente il direttivo dell'ente. E la riunione prevista per il 17/07/ allora? A questo punto ero intenzionata a dimettermi, ma il sostegno manifestato da tutto il gruppo, ad eccezione del sindaco che non mi parlava più, mi ha convinta a desistere.
Questione scuole
Venerdì 07/08/09 alle nove del mattino veniva da me in comune il presidente della scuola materna sig. Davide Monge, che mi chiedeva un aiuto per ottenere i certificati di agibilità dell'immobile, che lui domandava da anni. Mi recavo presso l'ufficio tecnico dove venivo informata che nessun edificio scolastico a Piasco era provvisto dei certificati di agibilità. Durante la riunione della giunta, nel pomeriggio, chiedevo spiegazioni a riguardo al tecnico comunale geom.Ponza, che mi rispondeva in modo vago, dicendo, che in passato non serviva. A questo punto presentavo richiesta scritta e protocollata , (allegato n°2 ) verifiche di tutti gli edifici scolastici comunali. In quella sede sia il sindaco che l'assessore Barbero non mi hanno appoggiata.Sostenevano la tesi che la mia reazione era esagerata, che non c'era da preoccuparsi troppo, che le scuole strutturalmente erano sicure.Comunque, alla fine, si decideva di contattare un professionista per le verifiche necessarie per ottenere l'agibilità. Purtroppo eravamo ad agosto e l'ingegnere era in ferie, (professionista di fiducia del geom.Ponza ) Primo settembre riunione in comune, presenti il sindaco, l'assessore Barbero, il geom.Ponza, l'ing. di Centallo ed io. Tutti minimizzavano il problema dicendo che c'erano comunque scuole anche più malmesse. Io ribadivo il concetto che noi dovevamo preoccuparci delle nostre e non di quelle degli altri. Ma ero sola contro tutti. In quella sede è stata letta la lettera dei genitori preoccupati dello stato di degrado delle scuole medie. Siamo rimasti d'accordo che questo studio di Centallo avrebbe fornito un preventivo di spesa sui lavori da fare ed il loro onorario.In seguito non sono stata più informata di nulla. Il 03/09/09 si è tenuto un incontro in comune con la nuova preside delle scuole medie. Presenti: il sindaco, la sig.Chiara Monge Rofarello, il geom.Ponza ed io. In quella sede ho parlato della mia richiesta di verifiche del fabbricato in funzione della sicurezza, viste le preoccupazioni mie e dei genitori. Ci siamo recati con la preside a fare un sopralluogo e, appena visionato l'edificio, la prof.Basso ha immediatamente deciso di chiedere le verifiche necessarie. A seguito di questa visita alla scuola, ho presentato richiesta scritta e protocollata ( allegato n°3), al sindaco ed al tecnico comunale, per sollecitare il rilascio di un documento di agibilità provvisorio,che permettesse il regolare inizio dell'anno scolastico. Su questa mia iniziativa il sindaco non era d'accordo, ma ripeto, nel ruolo di assessore ai servizi scolastici, mi sentivo in dovere di intervenire. Segue la risposta dell'uff. tecnico,(allegato 4). 08/09/09 ispezione da parte della ASL in presenza della Preside, del sindaco, dell'ass.Barbero, del tecnico comunale,dei professori Rivoira e Bertone, e della sottoscritta. 10/09/09 ispezione da parte dei vigili del fuoco con la presenza delle stesse persone indicate sopra. Dopo l'ispezione c'è stata una discussione tra il sindaco e la sottoscritta, dove venivo accusata di remare contro, e per questo motivo mi avrebbe tolto tutti gli incarichi. Concludendo: io penso , di aver agito sempre per il bene della comunità e ho la coscienza a posto.
Piasco: la futura centrale a biomasse allarma i cittadini
Se l’intento degli organizzatori della serata era quello di fornire il maggior numero di notizie possibili – pro e contro – all’insediamento della centrale a biomasse in regione Molino Varaita a Rossana e farle pervenire ad un gran numero di persone l’intento è stato raggiunto. Nel salone polivalente 'Serra' di Piasco, ieri sera, davanti ad un pubblico numerosissimo e quasi tutto schierato per il ‘no’ alla centrale è stata sviscerata la questione che da mesi anima i dibattiti dei residenti di Piasco e Rossana. In apertura di serata il piaschese
Giampiero Mattio , del gruppo Vas (Verdi, ambiente e società) ha detto: “Quando siamo venuti a conoscenza del possibile insediamento della centrale ci siamo resi conto che nessuno era al corrente dei rischi che una tale installazione avrebbe comportato. Ci siamo attivati subito contattando il sindaco di Rossana Marco Carpani il quale ci ha indirizzati alla Provincia. Abbiamo quindi ottenuto la documentazione necessaria e ci siamo mossi, perché era nostro preciso dovere farlo, per comunicare ed informare i cittadini”.
Due gli schieramenti presenti: quelli favorevoli all’impianto e quelli contrari. Tra i primi il titolare della ditta Benarco Energy Adolfo Pastorino e il progettista dell’impianto Riccardo Tabaldi, nonché il dirigente della Provincia Marco Fino. Tra i favorevoli è stato inserito anche il nome del sindaco di Rossana Marco Carpani assente alla serata per impegni amministrativi la cui assenza –giustificata dal primo cittadino con una lettera – è stata contestata nemmeno troppo velatamente. Nettamente contrari, invece, gli esperti dell’associazione Magna Charta invitati a Piasco dagli organizzatori. Adolfo Pastorino ha sostenuto che “con un camion al giorno la centrale produrrebbe energia ad un prezzo contenuto e che le piccole dimensioni dell’impianto garantiscono una produzione che è classificata energia rinnovabile. Inoltre non va dimenticato che il legno utilizzato sarebbe per la quasi totalità acquistato in zona con una positiva ricaduta nell’economia locale”.
Il dirigente della Provincia Marco Fino ha invece evidenziato che “ci sono state tre conferenze dei servizi in cui tutti i soggetti intervenuti hanno espresso parere favorevole all’impianto”. Fino ha poi aggiunto: “Su richiesta della ditta il rilascio della concessione è attualmente sospeso in quando la ditta stessa, attraverso campionature su impianti analoghi, sta valutando la possibilità di diminuire ulteriormente i livelli emissivi”. Molto applaudito dai presenti è stato l’intervento dell’urbanista dell’associazione Magna Charta Mino Marchetti il quale ha sostenuto che “nessun intervento può essere realizzato senza la partecipazione della gente. Un impianto – ha sostenuto - va pensato, programmato e pianificato ma sempre attraverso il coinvolgimento della gente. Si vive sul territorio 365 giorni l’anno e il territorio è di tutti, non solo di chi propone impianti. Dire sì all’impianto senza che la gente abbia avuto la possibilità di esprimersi è una palese violazione alla legge”.
Il medico Gianmarco Lege, sempre dell’associazione Magna Charta, ha parlato dell’impatto sulla salute provocato degli impianti a biomasse con particolare riferimento al benzene (cancerogeno nell’uomo e negli animali) e alla diossina e sui diossidi di azoto che provocano piogge acide e diminuiscono le difese polmonari al punto che, se esposti a concentrazioni superiori ai 400 mg/mc, possono provocare la morte per fibrosi polmonare. Ovviamente le circostanziate parole del medico hanno provocato apprensione in sala e fatto aumentare la contrarietà dell’impianto di Rossana tra i presenti, che hanno manifestato tutto il loro disappunto. Una buona conoscenza del ciclo produttivo di una centrale alimentata a cippato e legno di non grandissime dimensioni (quella di Rossana è di 1 MW) sarà fondamentale per capire rischi e pericoli, ma anche gli aspetti positivi, di un insediamento come quello rossanese.
Una cosa è però emersa in modo chiaro ieri sera: con il gruppo Vas è sorto anche il gruppo ‘Comitato valle sostenibile’: entrambi saranno costantemente impegnati non solo ad informare la popolazione ma anche a provare ad impedire con tutti i mezzi democratici che la centrale venga realizzata. “Siamo solo all’inizio – ha ricordato
Giampiero Mattio – e chi vuole sostenerci e stare al nostro fianco può iscriversi al gruppo versando una piccola quota associativa. Soldi che serviranno a proseguire nella nostra lotta contro l’insediamento di Molino Varaita”.
Rosso su centrale: "Sono state dette alcune inesattezze"
Caro Direttore, ero presente ieri sera (mercoledì 30 settembre, ndr) al convegno indetto dal Comitato VAS di Piasco e la descrizione fatta dall’articolo apparso sulla Vostra testata rispecchia solo parzialmente la realtà del dibattito che si è protratto fino a tarda ora. La posizione presa dal comitato relativa alla poca chiarezza delle procedure intervenute in fase autorizzativa e sulla poca pubblicità data alla richiesta autorizzata, sono state ampiamente smentite dai fatti e dalle dichiarazioni fatte durante al dibattito dal Ing. Fino della Provincia e dal Vostro collega giornalista Rossanese. Il primo elencava tutte le date e le procedure previste dagli attuali decreti normativi ampiamente rispettate e notevolmente migliorate sia in fattore di sicurezza che di emissioni e tempi procedurali. Elencava inoltre tutte le competenze implicate in fase decisionale da tute le funzioni pubbliche preposte alla procedura ed i tempi della stessa dilatati in tre conferenze distribuite nell’arco di un anno dalla data di presentazione. Il secondo faceva notare come gia nell’autunno 2007 in una riunione pubblica tenutasi a Rossana e con ampio riscontro giornalistico, era stata presentato il progetto proposto e nel 2008 in una seconda riunione pubblica, anche questa con rilievo sulla stampa,veniva definito il progetto. In ambo i casi erano presenti rappresentanti delle amministrazioni locali vicine ed alcuni degli organizzatori del Comitato VAS.
Inoltre il presidente del Comitato Vas dichiara di essere venuto in possesso di tutta la documentazione presentata già all’inizio del mese di maggio, quindi precedentemente alla conclusione del procedimento autorizzativi conclusosi solo alla fine di giugno 2009, e quindi con tutto il tempo necessario per presentare qualsivoglia osservazione prima del termine del procedimento. Al di fuori dei dati formali inoltre gli interventi dei professionisti invitati dal Comitato non portavano a conoscenza alcun dato specifico sulla centrale in progetto a Rossana ma dati riferiti ad emissioni e impatti inquinanti di impianti di dimensioni decisamente superiori di circa 50 volte a quello in progetto ed inoltre per loro stessa ammissioni non di centrali a legno ma di impianti ti termovalorizzazione che utilizzano rifiuti come combustibile e quindi sicuramente non confrontabili.
Gli interventi inoltre sulla provenienza della materia prima non tenevano in alcuna considerazione il fatto che il potenziale di produzione di Cippato da legna delle foreste locali e di gran lunga superiore alle necessità della centrale, ed il quantitativo della legna che già oggi prende la strada della Liguria e della Toscana di produzione locale è ampiamente sufficiente al fabbisogno. Non bisogna inoltre dimenticare che le emissioni della centrale equivalgono in quantità a quelle emesse da n. 2, dico due, TIR e che quindi il solo evitare il trasporto della legna stessa compensa in valore e quantità le emissioni della centrale. Molti interventi poi hanno evidenziato come la creazione di un mercato locale del cippato non può che agevolare la filiera di produzione del legname , la valorizzazione e la manutenzione dei boschi e che la creazioni di nuove attività e posti di lavoro sicuramente non sono dannosi all’economia locale, specialmente in questi periodi.
L’unico dubbio che mi resta è che tali centrali possano nascere ed esistere solo grazie agli incentivi statali e che quando gli stessi cesseranno con tutta probabilità si spegneranno anche le centrali. Discorso totalmente diverso è quello relativo alle centrali di riscaldamento a cippato che da subito, senza incentivi, permettono un effettivo risparmio economico e tempi di ritorno dell’investimento di soli tre o quattro anni. Se inoltre si tengono in conto le incentivazioni fiscali, sono convenienti da subito. Il taglio dato dagli interventi dei professionisti invitati dal Comitato VAS metteva ingiustamente in cattiva luce una fonte importante come il legno per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili evidenziando quindi una posizione preconcetta a qualsivoglia progetto e propensi a dare una cattiva informazione, per non dire disinformazione, al fine unico di creare una posizione di diritto di Veto a qualsivoglia iniziativa al di fuori di qualsivoglia regola di buona convivenza civile e rispetto delle regole e di chi cerca nel modo migliore di applicarle, con impegno e serietà Mario ing. Rosso
Bosco: "Su Rossana alcune affermazioni non del tutto esatte"
1) sugli impianti 50 volte più grandi: se il collega si riferisce alla potenza termica, 50 volte il progetto di Rossana (9,4 MWt) significano 470 MWt e, né in Italia, né in tutto il mondo esistono centrali a biomasse, né inceneritori, così grandi (A2A di Brescia non arriva a 300). Se invece parla di potenza elettrica (1,67 MWe) superiamo gli 80 MW, troppi anche per gli inceneritori più grandi (tra i 60 e i 62, es. Silla 2, A2A, Milano).
2) sulla quantità di cloro nel legno e su micro e macro inquinanti non è sufficiente affermare, come spesso succede, "il caminetto inquina di più perché non ha filtri" e "l'inceneritore inquina di più perché brucia di tutto". Le centrali a biomasse hanno filtri meno evoluti rispetto agli inceneritori e devono selezionare attentamente i combustibili per poter competere. Il caminetto inquina di più, ma brucia meno combustibile e non 24 ore su 24 e i risultati richiamati nelle presentazioni e negli interventi dei medici provengono da lavori accettati e pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali più prestigiose, dove i meccanismi di selezione sono severissimi.
In sintesi le prestazioni ambientali di un impianto a fonti rinnovabili non sono automaticamente migliori, ma devono essere anch'esse dimostrate con calcoli e numeri esatti e verificabili, che purtroppo non leggo nella Sua replica, né ho visto presentare durante la serata da parte degli altri intervenuti.
Noi non abbiamo preconcetti e per questo non ci piacciono quelli altrui, ma per stabilire chi ha ragione occorrono le prove e l'indicazione delle fonti, dimostrando totale indipendenza da eventuali conflitti di interesse che possano far sorgere dubbi sull'imparzialità ed obiettività.
Sono sicuro che tali norme deontologiche sono note al collega. Dunque, invece di dilungarmi, preferisco ricordare che le fonti di quanto presentato nelle nostre relazioni sono a completa disposizione di tutti gli interessati.
Cordiali saluti Ing. Massimiliano Bosco
Marchetti : " Considerazioni ulla serata "
Egregio Direttore,
leggiamo con interesse la cronaca della serata svoltasi nel Salone Polivalente di Piasco il 30 settembre scorso e riteniamo opportuno puntualizzare alcuni aspetti non precisi che si desumono dall’articolo.
Vorremmo iniziare dalla definizione degli schieramenti presenti, in particolare dell’Associazione Magna Charta, che non era presente con il ruolo di opporsi alla Centrale in questione, ma con quello di informare i partecipanti sui pericoli che l’insediamento della stessa costituisce per il territorio, attraverso dati di tipo tecnico e sanitario inconfutabili. La presenza dei nostri esperti era quindi legata ad un momento di informazione ai cittadini ea sollecitarne la partecipazione informata, operazione quest’ultima che avrebbe dovuto avvenire prima delle scelte delle varie amministrazioni, così come stabilito dalla Convenzione di Aarhus. Gli interventi tecnico-scientifici e sanitari dei nostri esperti tendevano proprio a dare nel modo più ampio possibile queste informazioni, unitamente a quelle di tipo urbanistico. Proprio queste ultime hanno tratto le conclusioni sulla compatibilità dell’insediamento di tale impianto con gli indirizzi programmatici di un territorio come quello della Val Varaita che ha grandi valenze i di tipo paesaggistico ed ambientale oltre ad interessi turistico-residenziali da non sottovalutare.
I principi di interesse collettivo sono quelli che devono prevalere per lescelte di programmazione e di pianificazione di un territorio, rispetto a quelli di prevalente interesse privato, evidenziati da alcuni interventi individuati come favorevoli dall’articolo.
Era pertanto necessario chiarire tali concetti prima di indicare glischieramenti a favore o contro.
Vogliamo quindi ribadire che l’interesse dell’Associazione era ed è assolutamente motivato dall’opportunità di iniziare un processo di partecipazione informata.
Cordiali saluti.
Il Presidente di Magna Charta
Rossana: centrale a biomasse. I Piaschesi non la apprezzano
Da qualche settimana a questa parte è uno degli argomenti più dibattuti a Piasco e dintorni. La costruzione di una centrale a biomasse in regione Molino Varaita, in un’area confinante, ubicata nel Comune di Rossana, sarà pure il tema di un confronto che un gruppo di cittadini piaschesi ha organizzato per mercoledì 30 settembre alle 20 e 45 nella Sala Polivalente Francesco Serra. Ma quali sono le criticità che il gruppo di oppositori o 'scettici' avanza di fronte all’opera? In primo luogo, i promotori dell’incontro lamentano lo scarso coinvolgimento della comunità piaschese nel processo decisionale che, attraverso tre conferenze dei Servizi, ha portato alla concessione del ‘nulla osta’ per la realizzazione dell'opera da parte degli uffici competenti della Provincia di Cuneo alla ditta ligure Benarco Energy. Il gruppo di cittadini piaschesi sostiene poi che la centrale avrà una resa molto inferiore rispetto ad impianti dello stesso tipo, che gran parte dell’energia termica prodotta andrà persa poiché non è previsto un collegamento ad una rete di teleriscaldamento e che, infine, il legname da bruciare nella centrale non proverrà dalla valle Varaita, ma da località molto più distanti.
Il Sindaco di Rossana Marco Carpani risponde alle obiezioni facendo presente che il percorso seguito “è quello previsto dalla legge. Ci sono state delle conferenze sei Servizi cui hanno partecipato la Regione, l’ARPA ed il nostro Comune. La verifica dei parametri di emissione ha appurato il rispetto dei valori previsti. Ovviamente – prosegue – nessuno nega che Rossana abbia interesse nei confronti di un impianto che permette ai contadini di valorizzare una risorsa come il legname che marcisce nei boschi. La resa dell’impianto è un problema del privato che investe. Immagino che anche in questa circostanza l'imprenditore abbia interesse a guadagnare.” Il Sindaco di Rossana non ritiene fondata nemmeno l’obiezione riguardante la provenienza del legname da bruciare nella centrale. “Anche qui, penso sia interesse dell’imprenditore reperire delle risorse sul territorio per risparmiare sulle spese di trasporto. So che sono state avviate delle trattative con diverse aziende del posto e che un grosso produttore di legno di Rossana si è già accordato per fornire la materia prima. D'altra parte l'imprenditore coinvolto è uno dei più importanti produttori di legname del Nord Italia ed ha rapporti con molti clienti”
La centrale a biomasse, che produrrà energia elettrica tramite vapore, cedendo acqua calda, verrà costruita in’un area in cui il Comune di Rossana ha deciso di concentrare lo sviluppo produttivo del paese. Tra i progetti, vi è quello quello di utilizzare l’acqua calda ed il vapore per servire le attività industriali ed artigianali che si insedieranno in zona e di scaldare alcune serre in cui verranno coltivati e raccolti primizie e prodotti ortofrutticoli anche in pieno inverno. “ non bisogna dimenticare – prosegue Carpani – che con le sue attività produttive Rossana crea l’80% dell’occupazione della valle Varaita. Indipendentemente dalla centrale, avevamo deciso di spostare l’area industriale dalla zona in cui si trova attualmente. Potendo disporre di acqua calda per i loro cicli produttivi a prezzi più vantaggiosi, è probabile che molti imprenditori siano interessati a trasferirsi.” Il primo cittadino di Rossana non ritiene poi che il progetto della centrale a biomasse sia stato portato avanti all’insaputa delle comunità confinanti. “Ci siamo sempre confrontati con i Comuni vicini e le leggi sono state rispettate rigorosamente. Di fronte a certe obiezioni si fa in modo che l’unica soluzione per produrre energia sia quella di bruciare il petrolio tante sono le contrarietà sorte attorno alle biomasse, all’idroelettrico o all’eolico.” Carpani parteciperà all’incontro del 30 settembre a Piasco? “Perchè no? Non abbiamo nulla da nascondere. Tutto è stato fatto alla luce del sole e siamo pronti al confronto.”
Di Geo (del 07/03/2010 @ 15:45:58 in Cultura, linkato 2132 volte)
Buongiorno a tutti, mi è stato chiesto di pubblicizzare la serata di sabato sera su questo blog...cerco di fare del mio meglio.
SABATO 13 MARZO 2010 La compagnia Teatrale di Saluzzo “TEATRO DEL MARCHESATO”
"Sporchi soldi! Ma divertentissimi”
Una nuova commedia che vede come protagonisti gli stessi attori che portarono in scena “Matrimonio col Vizietto”. La commedia semplice e divertente narra la storia di un comunissimo impiegato Saluzzese che al ritorno dal lavoro, per sbaglio entra in possesso di una valigetta uguale alla sua, contenente tre milioni di euro. L’effetto euforia è immediato, ma sulle tracce per il ritrovamento del denaro troppe persone e tanti avvenimenti faranno scaturire situazioni comiche e divertentissime gag. Che fine farà il denaro? E cosa succederà ai protagonisti? Venite a scoprirlo voi stessi il 13 marzo 2010 a Piasco!
Il ricavato della serata verrà interamente devoluto per l'ospedale di Sololo in Kenya per la cura dei bambini di età inferiore ai 5 anni.
Per rendere meglio l'idea di cosa si può fare con “pochi” euro vi elenco i risultati ottenuti grazie agli aiuti raccolti (lo scorso anno) durante la serata della rassegna teatrale e quelli derivanti da privati. I dati, come già detto si riferiscono all'anno 2009 per la precisione dai primi di novembre 2008 a metà ottobre 2009 :
3000 bambini sotto i cinque anni curati;
il tasso di mortalità (bambini al di sotto dei 5 anni) era sui dieci bambini al mese, ora si era ridotto a tre casi in un anno;
è stato acquistato un carico di farmaci per un'improvvisa epidemia di colera;
acquistato un nuovo gruppo elettrogeno da 40 kw per l'ospedale;
acquistato un nuovo frigo a panneli solari per la sala operatoria;
è stato potenziato con panneli fotovoltaici per la luce notturna il reparto generale (chirurgia e pediatria)
è stata calata una nuova pompa solare in ospedale;
c'è stata un'ottimizzazione dell'acqua (ora l'ospedale ha giornalmente circa 7000-10000 lt d'acqua a disposizione);
è stata ristrutturata la sala da fisioterapia, con l'acquisto degli attrezzi, i quali sono stati prodotti presso un centro di riabilitazione in Kenya;
sono stati inviati due infermieri per il corso da fisioterapisti;
è stata allestita presso l'ospedale un'aula per corsi di aggiornamento del personale, con testi e pc e video proiettore;
è stato inviato del personale della sala operatoria a corsi di aggiornamento presso altre strutture sanitarie;
è stata ristrutturata la sala raggi, con invio di un intensificatore di brillanza dall'Italia è stato inviato sul posto un tecnico di radiologia italiano, volontario in Kenya, per un corso al personale sanitario sull'uso dell'intensificatore e taratura dell'apparecchio.
Tutti questi lavori sono stati svolti con la collaborazione del personale della manutenzione dell'ospedale e con l'impiego di lavoratori occasionali, perlopiù studenti, per lavori di manutenzione straordinaria, scavi, ecc..
Visti questi numeri non possiamo far altro che darci apèuntamento sabato 13 marzo alle 21 presso la Sala Polivalente per dare una mano a quei bambini di Sololo (e non solo) che quotidianamente hanno bisogno del nostro aiuto.
Il filo conduttore del Campeggio Resistente di quest’anno sarà legato alla ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. L’iniziativa si terrà nel Comune di Valloriate dal 26 al 31 luglio e il percorso dei dibattiti seguirà differenti tematiche: lavoro, immigrazione, mafie, economie alternative, satira...
Il programma ideato e organizzato dai ragazzi del presidio cuneese di Libera “Daniele Polimeni”, delle associazioni 33Giri e LiberaVoce ripercorrerà in buona parte quanto fatto negli anni scorsi, introducendo alcune novità.
IL PROGRAMMA
MARTEDI' 26 Luglio
Dalle ore 10.00 alle 14.30. Sistemazione e accoglienza campeggianti. (pranzo al sacco da casa)
Ore 15. Presentazione del Campeggio Resistente 2011 con Autorità, Organizzatori e promotori.
Ore 17. Inizio “Gioco delle bande partigiane e della Resistenza” nei boschi e delle frazioni limitrofe a Valloriate.
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo: “La politica e la religione. Tra eretici, Chiesa e vicende italiane”
Relatori: Paolo Giaccone (storico, autore di "C'è una croce sullo scudo – Le basi cattoliche della DC Cuneese"), Pier Paolo Simonini (studioso di teologia e storia, professore di religione al Liceo Scientifico di Cuneo G. Peano), Alberto Romussi (studioso di diritto, Pastore del Circolo Evangelico cuneese).
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Conferenza-dialogo. “L'ancella d'Italia. 150 anni di mafia, da fenomeno criminale di territorio a impresa mafiosa ”
Relatore: Isaia Sales (docente di Storia della Criminalità Organizzata dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ex parlamentare e consigliere regionale della Regione Campania)
Ore 18. Conferenza-discussione. “Non c'è più il futuro di una volta. Un dialogo sulle passioni che muovono (ancora?) la politica”
Relatori: Emilio Carnevali (giornalista di MicroMega) e Luca Telese (giornalista de Il Fatto Quotidiano, scrittore e conduttore su La7).
Ore 20. Cena presso il salone Polivalente.
Ore 21. Incontro. “Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni: tra sviluppo economico e tutela del territorio”.
Relatori: Paolo Casalis (regista di Langhe DOC), Federico Ferrero (autore del libro Langhe DOC), Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni (registi di “Nani di pietra, giganti di carta”)
Ore 22.30. Spettacolo teatrale: “Che bella gente” (tributo al grande Giorgio Gaber) Compagnia teatrale “L'Interezza non è il mio forte” (Torino).
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo: “La vita e il lavoro nell'era del turbo capitalismo. Lentezza e soddisfazione: si può conciliare lavoro e salute ai nostri tempi?”.
Relatori: Federico Baccomo (ex-avvocato d'affari, ora scrittore di successo. Autore di “Studio Illegale” e “La gente che sta bene”, sulla sua esperienza nell'olimpo della finanza), Alessandra Re (docente di psicologia del lavoro all'Università di Torino).
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Tavola rotonda. “Orientarsi sulle strade della cooperazione. Storia, Filosofia, Progetti “
Relatori: Roberto Schellino (Coordinamento Contadino Piemontese – piccoli produttori del territorio), Enrico Zaninetti (Banca Etica), Peppe Pagano (Libera Terra Campania), Marco Mariano (coop. Retenergie – Solare Collettivo – energie rinnovabili), Luca Gioelli (coop. Libero Mondo – equo solidale e sociale).
Ore 18. Conferenza-dialogo. “Il lavoro. Si scrive posto fisso, si legge utopia”
Relatori: Giorgio Airaudo (segreteria nazionale sindacato FIOM), Filippo Taddei (docente universitario di macroeconomia al Collegio Carlo Alberto di Torino).
Ore 20. Cena presso il salone Polivalente e concerto de “Succulents”
Ore 21. Presentazione progetto “I Granai della Memoria” (interviste alla popolazione locale).
Ore 21.30. Spettacolo e letture poetiche: “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare” di e con Vincenzo Costantino, detto Chinaski (poeta narratore e interprete milanese)
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo. “Le migrazioni, tra sofferenza e desideri. Una prospettiva glocale”
Relatori. Lele Viola (editorialista del La Guida), Valentina Ferrai (associazione MondoQui), ragazze palestinesi del Campo profughi di Jenin (testimoni diretti della questione israelo-palestinese).
Incontro/dialogo. “Uno sguardo sull'Italia e sul Risorgimento” con Daniela Bernagozzi (docente di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico G. Peano di Cuneo)
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Grande assemblea e dibattito collettivo tra i Campeggianti: “E ora che si fa? Alla ricerca di una prospettiva d’azione e di nuovi desideri”.
Ore 17.30. Conferenza. “La vergogna e la fortuna. Storie di migranti e di mafie”.
Relatore: Bianca Stancanelli (giornalista e scrittrice. Inviato speciale del settimanale Panorama. Autrice di “La vergogna e la fortuna. Storie di rom” e “A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario”).
Ore 18.30. Spettacolo teatrale: “La spremuta” (sulla rivolta degli immigrati africani di Rosarno) di e Con Beppe Casales.
Ore 9.00 – Ore 12,30: mattinata sportiva (arrampicata, canoa, equitazione con pony, camminata in montagna)
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Conferenza-discussione. “La satira (e l'Italia) ai tempi del Bunga Bunga”
Relatori: Francesca Fornario (giornalista satirica dell'Unità), Alessandro Bonino e Stefano Andreoli (ideatori e curatori del celebre sito di satira Spinoza.it), redazione del Misfatto (inserto satirico de Il Fatto Quotidiano).
Ore 18. Conferenza-dialogo. “Le mafie nel nord Italia: nomi, numeri e fatti di una realtà”.
Relatori. Giampiero Rossi (caporedattore della Rizzoli, autore di “Mafia a Milano”, “I boss di Chinatown. La mafia cinese in Italia”),Marco Nebiolo (giornalista di Narcomafie), Giuseppe Catozzella (giornalista collabora con L'Espresso, autore di “L'alveare” sulle mafie al nord), Enzo Ciconte (docente di storia della criminalità organizzata a Firenze, autore di “'Ndrangheta padana”). Modera: Stefano Caselli (giornalista de Il Fatto Quotidiano)
Ore 9. Ore 10. Partenze per camminata sui sentieri partigiani con guida storica: Valloriate – Paraloup
Ore 12. Inaugurazione mostra artistica di Marco Cordero, a Paraloup (in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli)
Ore 13. Pranzo al sacco a Paraloup.
Ore 15. Incontro/dialogo a Paraloup. “L'Italia e il disagio dell'inciviltà: tra delusioni, passioni e desideri”.
Relatori. Marco Revelli (sociologo e professore presso l'Università del Piemonte Orientale, autore di “Poveri, Noi”, “Controcanto”), Laurana Lajolo (scrittrice, sociologa e docente presso l’Università del Piemonte Orientale), Franco Chittolina (Presidente di APICE: Associazione per l'incontro delle culture in Europa), On. Attilio Martino (partigiano, presidente provinciale ANPI).
Ore. 17. Conferenza conclusiva Campeggio Resistente 2011, a Paraloup.
Intervengono: gli organizzatori del Campeggio Resistente 2011, Maria José Fava (referente regione Piemonte di Libera), Valentina Sandroni (coordinatrice provincia Cuneo di Libera), Autorità cittadine.
Ore 18.30. Ritorno a Valloriate sui sentieri partigiani.
Ore 20. “Ultima Cena” presso il salone Polivalente.
Di Dulce (del 11/07/2008 @ 14:20:09 in Eventi, linkato 2349 volte)
Un seminario formativo su mafia, resistenza, costituzione e legalità. Sono questi i temi dell'iniziativa del Comune di Cuneo in collaborazione con l’Associazione Libera giunta a conclusione di un’annata intensa di lavoro con i giovani delle scuole e delle associazioni cuneesi che si terrà dal 24 al 27 luglio a Sant’Anna di Roccabruna.
Dopo il 'Treno della memoria', la fiaccolata per ricordare le vittime di mafia, gli incontri pubblici per ricordare Peppino Impastato, ecco il campeggio estivo a S. Anna di Roccabruna, piccola borgata in cui sorse, durante la II Guerra Mondiale, uno dei primi rifugi partigiani.
Per non dimenticare, ma soprattutto per comprendere ciò che veramente significò la lotta partigiana, le associazioni coinvolte organizzeranno una serie di incontri e dibattiti con esponenti del mondo politico, religioso e civile. Il tema centrale del seminario, oltre alla resistenza è il sessantesimo anniversario dell'entrata in vigore della costituzione italiana, una carta nella quale dovrebbe riconoscersi ogni cittadino.
Ecco nel dettaglio il programma:
Giovedì 24 Luglio Arrivo e sistemazione, assemblea di apertura del campo e presentazione dell’iniziativa da parte di ospiti delle varie associazioni che aderiscono. Cena conviviale e serata musicale sul tema 'l’Italia una e indivisibile' con CapLeVat (gruppo occitano) e A67 (giovani napoletani di Scampia che denunciano la camorra con la musica)
Venerdì 25 Luglio 'l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro'. Interverranno: Cesare Damiano (ex ministro del lavoro), Antonio Bocuzzi (operaio della TyssenKrupp, scampato dalla strage che ha scosso l'italia), Caparezza (autore di un album musicale sulle problematiche del lavoro per i giovani). lavori a gruppi. 'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'. Interverranno Beppe Giulietti (presidente nazionale dell'associazione art.21 sulla libertà di informazione), Marco Nebiolo (giornalista di narcomafie, rivista d'inchiesta sulle organizzazioni mafiose). In serata concerto di Caparezza al Nuvolari di Cuneo e per l'occasione i ragazzi scenderanno da Roccabruna in pullman.
Sabato 26 Luglio 'L'Italia ripudia la guerra come strumento d'offesa'. Interverranno Rosario Crocetta (sindaco di Gela che si è accollato in prima persona l'onere della guerra alla mafia) e personaggi che ci racconteranno di situazioni belliche dimenticate, come quella del Kosovo e quella dell'Iran. lavori a gruppi e videocollegamento con giovani cuneesi impegnati in operazioni umanitarie in Kosovo. In serata proiezione del film 'Biutiful Cauntri' sulla situazione dei rifiuti campani con possibile incontro con il regista, a seguire musica e spettacolo teatrale.
Domenica 27 Luglio Passeggiata sui sentieri partigiani che circondano il rifugio con letture e testimonianze dirette per ricordare gli orrori del fascismo in Italia. Nel pomeriggio incontro con i responsabili delle varie associazioni cuneesi per prendersi l’onere di testimoniare con l’impegno sociale i valori fondanti della resistenza. Assemblea conclusiva con Don Luigi Ciotti (presidente di Libera e del gruppo Abele). Serata musicale con gruppi emergenti.
I partecipanti dormiranno nelle loro tende e, in caso di pioggia, sarà possibile utilizzare il rifugio partigiano, di cui è stato appena terminato il restauro grazie all’A.N.P.I. Il costo è di 5 euro al giorno, comprensivo dei pasti e della partecipazione agli incontri per un totale di 20 euro.
Di dottore (del 19/06/2008 @ 14:05:34 in Eventi, linkato 38023 volte)
Leggo ora sul sito del Corriere di Saluzzo che Sabato apre la Piscina!
Riporto di seguito l'articolo di Beppe Olivero tratto appunto dal sito del Corriere:
Apre la piscina
PIASCO - Con l'arrivo annunciato e tanto atteso dell'estate, sabato 21 giugno apre i battenti la nuova piscina privata all'aperto. Presso l'imponente impianto sportivo in fase di costruzione lungo la provinciale della Valle Varaita (che a lavori ultimati potrà contare ancora su tre vasche al coperto), si stanno completando i lavori del parcheggio e della nuova rotatoria stradale. Salvo improbabili colpi di coda del maltempo, dunque, l'impianto estivo completato già la scorsa estate aprirà ufficialmente al pubblico.
La nuova area sportiva piaschese si estende, complessivamente, su circa 3500 metri quadrati di terreno e comprende una vasca grande di 25 metri per 12,5 con un'altezza media di 125 cm. ed una più piccola per i bambini di 8 metri per 7 ed una profondità di appena 60 cm.
Completa l'offerta ludico - sportiva una terza vasca sempre di 8 metri per 7, più profonda, posta allo sbocco di un divertente acqua scivolo a 4 corsie, lungo circa 20 metri ed alto 6.
L'acqua di tutte le vasche, precisano opportunamente i gestori, è riscaldata ed è usufruibile sempre ad una temperatura di 27-28 gradi circa. Un'ampia area verde con docce e spogliatoi e tanto di vista panoramica sul Monviso e sulle altre cime della Valle Varaita fa da splendida cornice agli impianti natatori. La gestione è affidata alla Hydro Sport, la stessa società che da anni cura con ottimi risultati la piscina di San Salvatore.
Di cagio (del 27/09/2008 @ 13:53:25 in generale, linkato 2631 volte)
Il 24 settembre c'è; stato il Consiglio Comunale, e come promesso ecco un piccolo report di com'è; andata. Inizio coi presenti perché; oltre a tutti i consiglieri c'era anche, finalmente un bel po' di pubblico che riassumo: un Cagioni, un Botta, Un Dalmasso, due Olivero, quattro Mattio, due Mattio e qualcun altro che non ricordo; non male! E' Stato un consiglio dibattuto fin dal primo punto all'odg, e qui chiederei a qualcuno dei presenti di illustrare meglio com'è; andata perché sono arrivato tardi. I primi due punti (anzi il secondo ed il terzo), sul bilancio, sono stati illustrati e votati senza grandi colpi di scena e come al solito hanno lasciato ben poco: purtroppo l'argomento è estremamente burocratico e non comprensibile per dei non addetti ai lavori. Sicuramente andrebbe spiegato in un modo più comprensibile, magari accorpando diverse voci di bilancio che riguardano argomenti simili ma su capitoli contabili diversi, in modo che consiglieri e presenti riescano a farsi un'idea di ciò che si sta dibattendo, magari proiettando delle slide che semplifichino la cosa. Sul quarto punto l'opposizione si è schierata compatta sul no insistendo particolarmente: si parlava del "recupero" cioè dell'abbattimento di una vecchia casa del centro, di fianco alla panetteria Zamperlin, dietro a cui verrà creata una piazzetta con una decina di posti auto. A parole è difficile da spiegare ma spero che sarà pubblicato il progetto che l'amministrazione manderà in Regione, comunque in sintesi al posto del fabbricato attuale si vuole fare un portico (quindi molto più; basso) che consenta il passaggio alla piazzetta ed i volumi abitabili verranno recuperati facendo delle case, o un piccolo palazzo, dietro quello attuale. Poi tutto tranquillo fino alle comunicazioni del sindaco e divertente bagarre tra maggioranza e minoranza: il primo cittadino comunica che è arrivato un contributo regionale per asfaltare delle strade e spiega l'intenzione di sistemare finalmente via Venasca, che è piena di buche, la minoranza fa notare che su quel tratto di strada di strada bisognerebbe intervenire per migliorare la sicurezza in quanto molti cittadini si lamentano per la velocità delle auto, abitano famiglie con bambini e verrà sistemato anche un piccolo parco in via Monviso. I toni si accendono subito: l'assessore Reynaudo sostiene che non sia il caso e che nessuno vorrebbe dei dossi in quel tratto di strada; dal fondo del tavolo Olivero e Allasia ribattono che la questione va affrontata e non esistono solo i dossi, portando l'esempio degli attraversamenti pedonali rialzati che garantirebbero una maggiore sicurezza per bambini ed anziani e ridurrebbero la velocità dei veicoli che entrano in Sant Antonio. Reynaudo, dall'altro capo del tavolo ribatte «Non possiamo rovinare la viabilità per un parco giochi!» e sostiene che in sostanza si sta parlando di dossi, la minoranza attacca ancora sostenendo che molta gente ha chiesto di fare qualcosa per la sicurezza di quel tratto di strada e l'assessore torna a rispondere «lo so, li conosco tutti per nome e cognome, sono una minoranza esigua, io li ci abito da 40 anni». Da metà tavolo Barbero (maggioranza) torna a proporre l'autovelox come soluzione e viene osteggiato dall'opposizione e dai suoi colleghi di lista, acceso ribatte «Si vuole che la gente vada piano ma non i dossi e non l'autovelox». Dopo minuti di batti e ribatti Reynado, particolarmente attivo in questa fase della seduta va alla carica: «Davanti a nosta ca' l'è nen ca sa sia el masim» e se prima il dibattito era caldo adesso è infiammato e non basta l'uscita di Margaria (anche lui assessore) «La gente dice che i dossi vanno bene purché non li facciano vicino a casa mia» a riportare la calma. Dai tempi di Brugiafreddo e Rinudo non ricordavo un "dibattito" del genere! Il Sindaco ha non poche difficoltà a riportare il dialogo su toni più moderati (gli tocca pure fare il Veltroni, o il Cicchito!) Alla mezza la seduta si chiude, ma nessuno credo l'abbia trovata noiosa. Penso sarebbe utile, per chi non può assistere ai consigli che le sedute fossero registrate o filmate e rese pubbliche, ma questo purtroppo non è possibile senza modificare il regolamento del Consiglio. Spero che qualcuno colga la proposta, così da evitarmi lo sbattimento di raccogliere le firme per presentarla come mozione popolare.
E spero che apprezziate la mia cronaca, ho focalizzato un attimo di più su quello che difficilmente verra scritto sui giornali e che non sarà possibile leggere all'albo pretorio,sperando anche questo possa interessare. Alla prossima, con l'invito a partecipare sempre numerosi agli atti pubblici della vita del nostro paisot
Di cagio (del 02/06/2007 @ 13:49:29 in generale, linkato 2215 volte)
La nuova Pro Loco come c'era da aspettarsi non sta perdendo tempo e l'organizzazione di “slpash” 2007 sta procedendo piuttosto bene, a parte qualche intoppo di “poco conto” Visto che però come sempre non si naviga nell'oro ci servono alcune cose che magari chiedendo in giro possiamo cavarcela a costo zero:
- Linoleum A cosa ci servono 20 -30 metri lineari (per una larghezza di almeno un paio) di linoleum lo scoprirete a fine giugno, oppure in anteprima se riuscite a trovarci qualcuno che ce lo impresta o regala. Visto l'uso che ne andremo a fare non ha senso che lo compriamo, e non c'è bisogno che sia bello nuovo e perfetto, l'importante è che sia un po' liscio. Poi se non è linoleum ma è polietilene o policarbonato va bene lo stesso.
- Linux Visto che i lavori in quella che era la piazza vicino alla rotonda procedono alacremente e quindi verosimilmente a breve la Pro Loco avrà una sede avremo bisogno di un computer per gestire un minimo la contabilità ed archiviare files di domande, permessi, comunicazioni, etc... E, visto sempre che i soldi non li facciamo sulla tazza, e che non ci serve una gran macchina, non penso sia il caso di comprarlo. Infatti con Linux riusciamo tranquillamente a recuperare un pc anche piuttosto datato e farne l'uso che ci interessa. Quindi mi rivolgo a privati o ditta che vogliono sostituire le loro apparecchiature (magari perché non abbastanza potenti per vi$ta o icspì... argh!) 'Non buttate via niente!!! regalate il computer vecchio alla Pro loco ed avrà nuova vita!' Poi se invece di uno ne arrivano di più... no problem! C'è sempre un gran bisogno di macchine per i corsi che organizza la commissione cultura, e con un bel live cd di Ubuntu piuttosto che altre distro ancora più leggere qualunque computer può andare sul web, gestire la posta, scrivere e far di conto
- Libertà di organizzare siamo nominati da una settimana ed incontriamo i primi problemi, non male. A parte una percentuale molto piccola di persone che, con una visione piuttosto limitata, riescono a lamentarsi per il rumore, per il fumo, per la strada chiusa... (e che IMO sono le stesse che si lamenterebbero se non si facesse niente), che è comunque fisiologica e del tutto trascurabile, torniamo ad avere i “soliti” problemi burocratici... sempre i soliti da una decina d'anni (o più, ma non ero ancora in Pro Loco). Già per noi non è semplice organizzare eventi in un paese senza piazze, e vi assicuro che far stare palco piscine, calcio balilla umano, cucine, servizi e mille altre cose in quel fiorire di marciapiedi-pali-lampioni delirio di geometri e architetti schizofrenici che è piazza nuova non è affatto semplice, se poi ci troviamo ancora dei funzionari che si sentono investiti di potere decisionale diventa veramente poco piacevole. Comunque anche stavolta ce la caveremo, anche perché oltre ad essere giovani e decisi, conosciamo anche noi le leggi ed i regolamenti, per cui di certe cose ce ne facciamo un baffo anzi... un paio!
La scuola Gebhard-Müller di Biberach (Germania)Il centro scolastico di Biberach (Germania) è stato costruito negli anni Settanta come progetto di modello scolastico con tre differenti scuole sotto lo stesso tetto. Uno dei principali requisiti richiesti è stato quello che il nuovo fabbricato a tre piani doveva soddisfare è stato quello di offrire una struttura spaziale delle aule facilmente variabile. Nel nuovo edificio sono inoltre combinate diverse tecnologie innovative, una delle quali è lo sfruttamento geotermico del suolo. Una pompa di calore estrae energia dalla falda idrica allo scopo di riscaldamento e raffreddamento dell’edificio. Il riscaldamento e il raffreddamento degli locali avviene per mezzo di solai termoattivi alimentati con acqua a bassa temperatura.....more
Una scuola elementare a Francoforte s.M.
Nel quartiere Riedberg di Francoforte sul Meno, si sta attualmente svolgendo il più grande intervento di urbanizzazione della Regione Assia. Secondo le previsioni, entro il 2012, vi dovranno abitare fino a 15.000 persone. Sono previste dodici scuole d’infanzia e quattro nuove scuole. Una di queste è stata costruita come edificio passivo....more
Scuola „passiva“ di Waldshut (Germania)
A Waldshut, non lontano dal Lago di Costanza, è stata realizzata una delle prime scuole secondo il concetto dell’edificio passivo. Tramite lo sfruttamento di masse inerti, l’uso di un sistema di ventilazione controllato con recupero di calore e un forte isolamento termico dell’involucro edilizio, il fabbisogno termico dell’edificio risulta inferiore a 15 kWh/m²a. Lo standard energetico è stato certificato dal Passivhaus-Institut di Darmstadt.....more
Prima scuola “passiva” certificata
Il terzo corpo di ampliamento della scuola Waldorf di Brema è il primo edificio scolastico tedesco certificato secondo lo standard di edificio passivo. Il fabbisogno termico è di 14,7 kWh/(m²a) e quello di energia primaria ammonta a 103,5 kWh/(m²a). Gli impianti alimentati con energia geotermica ed energia solare sono osservabili da docenti e studenti in quanto fanno parte dell’attrezzatura didattica della scuola. Gli studenti controllano e misurano i consumi energetici e, nell’ambito delle lezioni di fisica, si assumono anche parte della manutenzione.....more
Ristrutturazione energetica della biblioteca universitaria di Brema
Riduzione del 70% del consumo di energia primaria; miglioramenti energetici, architettonici, impiantistici ed ergonomici; impianti indipendenti di riscaldamento, ventilazione e di raffreddamento.....more
Centro di Informatica della TU Braunschweig (D) L’edificio del Centro di Informatica ha sei piani ed è contiguo all’edificio a torre dell’Università Tecnica (TU) di Braunschweig. Il fabbisogno termico specifico dell’edificio ammonta a 39 kWh/m2 anno (calcolato secondo la legge del 95). Attualmente è in esecuzione un ampio programma pluriennale di monitoraggio.....more
Zentrum für Umweltbewusstes Bauen - Kassel
Il Zentrum für Umweltbewusstes Bauen e.V. - ZUB - è l'istituto interdisciplinare di edilizia ecologica dell’Università di Kassel (Germania).....more
Solar-Campus-Jülich (Germania)
Il Solar-Campus Jülich ospita l’Istituto per l’Energia Solare (SIJ), un reparto dell’Istituto Tecnico (Fachhochschule) di Aachen (Aquisgrana). Con il progetto si è voluto dimostrare che un complesso architettonico a basso consumo energetico, adeguatamente progettato, non comporta costi supplementari o quasi.....more
!!PARTECIPATE NUMEROSI !! PARTECIPATE NUMEROSI !!
Dopo tutti questi esempi dalla Germania volevo inserire anche questo nostro gioiello italiano
che si trova a LAION in val Gardena un paese di 2410 abitanti
Ringrazio Alessio per averci messo a conoscenza del progetto di Mussotto d’Alba e ho deciso di renderVi partecipi postando l’articolo foto e prezzo di questa realizzazione.
Costruzione di un fabbricato ad un solo piano fuori terra di circa 1200 mq, con i seguenti locali scolastici: • n. 9 aule con antistanti zone filtro e guardaroba (di cui 3 con finitura al rustico); • n.2 laboratori multifunzionali ed accorpabili, segreteria; • sala insegnanti; • servizi igienici per normodotati e per disabili; • segreteria; • ripostiglio- magazzino; • bidelleria; • ampio spazio ricreativo comune centrale.
Il fabbricato, alla luce del sempre maggiore interesse sociale per il rispetto dell’ambiente, è pensato con l’utilizzo di materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro. Inoltre l’acqua calda, il riscaldamento e l’energia elettrica potranno essere prodotte in gran parte da energie alternative.
Ripartizione Opere Pubbliche - Settore Programmazione e Progetti strategici e Settore lavori Pubblici ed Edilizia Scolastica Responsabile Unico del Procedimento: Arch. Daniela ALBANO Progettisti: Arch. Daniela ALBANO e Geom. Maurizio CAUDA Collaboratori esterni: ing. Francesco Gobino (per la parte impiantistica) e arch. Giorgio Sordo (per la parte strutturale e coordinazione sicurezza)
Alba: una scuola con i muri di lana, edificio ecocompatibile
Nel 2006, la scuola Media 'Macrino' di Frazione Mussotto ad Alba, subì un maldestro tentativo di furto, che causò una dispersione delle fibre di amianto contenute nei pannelli dell’edificio. La scuola venne tempestivamente chiusa e le lezioni trasferite in una sede provvisoria. Mentre la struttura prefabbricata veniva demolita ed il luogo completamente bonificato, partì l’idea di costruire un nuovo edificio, che tenesse conto dei dettami dell’architettura bio-compatibile ed eco-sostenibile. A distanza di un anno dall’inizio dei lavori i traguardi sono stati raggiunti e la Città di Alba è pronta ad inaugurare la nuova scuola 'ecologica'. Martedì 27 gennaio alle 11, in Via Cesare Delpiano 5, verrà tagliato il nastro e benedetta la struttura, mentre il Sindaco, Giuseppe Rossetto, l’Assessore all’Ambiente ed ai lavori pubblici, Alessandro Pelisseri, e l’Assessore all’Istruzione, Ivana Brignolo Miroglio, illustreranno al Direttore didattico Michele Cauda ed agli studenti, le caratteristiche che rendono speciale la loro scuola.
La progettazione ha seguito i principi dell’architettura naturale: pannelli fotovoltaici, terrazzini pensili verdi, riscaldamento a pavimento, materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro ecc. I muri perimetrali sono stati realizzati con mattoni ottenuti esclusivamente da miscele di argilla, evitando di utilizzare tecniche artificiali di alleggerimento, quali l’inserimento nell’impasto di polistirolo, fanghi o atri rifiuti di lavorazioni industriali. Come isolante termico è stato invece scelto un materiale tanto singolare, quando naturale: la lana di pecora. La lana è un materiale completamente bio-compatibile in quanto non si polverizza, non provoca reazioni allergiche, non genera polveri irritanti ed è la fibra più igroscopica che esista, cioè assorbe l’umidità per restituirla molto lentamente equilibrando l’aria. Indispensabile il potere mitigante dei 'ponti termici' dei fogli di sughero naturale. Il tetto, in legno lamellare di abete, è invece coibentato con pannellature in fibra di legno, non trattate chimicamente, per evitare di immettere nella produzione e nell’ambiente sostanze nocive per la salute. Le fibre impiegate derivano dagli scarti della lavorazione delle conifere delle segherie che, riciclati, ritornano ed essere un indispensabile ed ecologico materiale edile. E’ in fase di realizzazione una centrale termica a biomasse, un’esperienza pilota per la realtà cittadina, segnale della crescente sensibilità verso il risparmio energetico. L’impianto verrà alimentato a biomasse legnose e riscalderà tre plessi scolastici e l’impianto sportivo della frazione, consentendo l’eliminazione delle vetuste centrali esistenti. A breve verrà completato un sistema di raccolta delle acque piovane che, convogliate in appositi serbatoi, saranno utilizzate per l’irrigazione del verde. La Regione Piemonte ha lodato questa iniziativa, ammettendola ad un finanziamento. Il nuovo fabbricato, di circa 1.200 metri quadrati, ospita nove aule, due laboratori multifunzionali con annessa segreteria, la sala insegnanti, i servizi igienici, la segreteria didattica, un magazzino-ripostiglio, la bidelleria ed un ampio spazio ricreativo comune centrale.
Alessandro Pelisseri – Assessore ai lavori Pubblici e all’Ambiente commenta: “I criteri di ecosostenibilità, costituiscono uno degli elementi fondanti di una serie di progetti che la città di Alba vuole portare avanti. In questi anni si è fatta molta campagna a favore delle energie alternative e dell’utilizzo di materiali ecologici. Le Amministrazioni comunali devono dare il buon esempio ai cittadini, progettando edifici che rispondano alle nuove esigenze di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente". Ivana Brignolo Miroglio – Assessore all’Istruzione commenta: “La scuola del Mussotto rappresenta un progetto pilota che ha aperto le porte ad nuovo modo di concepire le strutture pubbliche. Una struttura luminosa, ariosa, confortevole ed ecologica, non solo sostiene nel miglior modo i ragazzi nello studio, ma insegna loro a rispettare l’ambiente".
Di Dulce (del 21/09/2010 @ 12:57:19 in Eventi, linkato 1842 volte)
Il “Clandestino Day” è la giornata nazionale promossa dalla rivista Carta, quest’anno nella giornata del 24 settembre in tutta Italia, un giorno nel quale ognuno di noi si dichiara clandestino, come risposta al progressivo peggioramento delle condizioni di vita dei migranti nel nostro paese.
Dopo il successo che nel 2009 ha visto attivarsi 500 organizzazioni in 60 città, la giornata del “Clandestino Day” si rinnova con la forza e la volontà del confronto per una futura convivenza multietnica, ma soprattutto per rendere evidente l’attuale condizione disumana di sfruttamento, violenza, emarginazione e mancanza di diritti umani in cui vivono molti migranti partiti da lontano in cerca di una vita migliore.
I promotori della rivista Carta hanno pensato di suggerire un tema e un luogo sui quali concentrare l’immaginazione del Clandestino Day: la formazione e la scuola. Migliaia di insegnanti, dalle materne alle superiori, fanno ogni giorno un lavoro prezioso per far crescere e vivere insieme i figli degli italiani e degli immigrati, lavoro sempre più minacciato dalle campagne mediatiche e dai tagli alla scuola. Per questo oggi è fondamentale difendere e credere nella scuola come luogo primario dove costruire un altro modo di vivere insieme. Cene, proiezioni, concerti, partite di pallone, lezioni all’aperto, manifestazioni, presidi, presentazioni di libri, azioni, mostre fotografiche, assemblee, feste, spettacoli teatrali, tante espressioni diverse per un unico linguaggio di integrazione con l’obbiettivo di una convivenza e rispetto umano, sperimentano conoscenza e confronto. Siamo un popolo di distratti, distratti per convenienza o per tacita omertà che nasconde le vergogne nostrane, quelle che tutti sanno ma fanno finta di non conoscere. Rosarno è stato solo un drammatico allarme, la punta incandescente del fenomeno “clandestinità”, sinonimo di persona senza documenti, troppo dolce per la tragica vicenda della vita e della morte sul lavoro. Un bollettino di guerra che raggiunge situazioni spaventose e nasconde non solo distrazioni o mancanza di attenzione alle norme di sicurezza, ma un sistema dilagante nel mondo del lavoro “nero” sprovvisto di moralità, che acquista al prezzo di 2 o 3 euro l’ora la vita dei nuovi schiavi, quando paga, senza il minimo rispetto per la dignità umana.
Esiste un mondo sommerso, inizia dalla malavita organizzata che trasporta su gomma galee di schiavi al lavoro nero sui ponteggi dei cantieri, nei campi, nei mercati, o semplicemente badanti nelle case dei privati. La stessa malavita che fornisce cocaina come “integratore” per sfruttare al massimo i cottimisti, braccianti agricoli ai lavori forzati, pagati poco o nulla da imprenditori convinti di creare posti di lavoro, ma che in realtà guardano solo al profitto e il fine giustifica i mezzi, sino a quando qualcuno muore dalla fatica. Eppure accade tutto ora, in Italia, nel Bel paese, dal ricco nord-est alla Sicilia, due secoli di storia cancellati di colpo con la spugna del profitto, e sono ritornate a solcare i mari le galee degli schiavi. Una vergogna umana che credevamo estinta come la peste. A testimoniare la drammatica vicenda di centinaia vite umane è il rapporto redatto e pubblicato da Medici Senza Frontiere, dal titolo“Una stagione all’inferno”. Scaricabile da internet. Nell’introduzione si legge: - Gli immigrati stagionali vivono in case abbandonate, in fabbriche in disuso, talvolta per strada. Pur di sopravvivere offrono le proprie braccia per meno di 25 euro al giorno e per molti l'obiettivo di inviare risparmi alle loro famiglie nei paesi di origine fallisce miseramente. Sebbene arrivino in Italia in buone condizioni di salute, i lavoratori stranieri si ammalano per le durissime condizioni lavorative. Si ammalano perché quando rientrano dai campi non hanno acqua potabile da bere, né luoghi asciutti e salubri in cui stare. Queste malattie, per lo più curabili con una semplice terapia antibiotica si cronicizzano perché non si ha un medico a cui rivolgersi, né soldi sufficienti per acquistare medicine. Queste sono le persone che sostengono l'agricoltura nel Sud Italia. Queste sono le persone sfruttate da un sistema che produce profitti grondanti disperazione e malattia. Una stagione all'inferno è quella che abbiamo testimoniato viaggiando da una regione all'altra del Sud. Una stagione all'inferno è quella che vivono ogni anno gli stranieri stagionali. E a tutte queste persone è dedicato questo rapporto. E a loro prestiamo la nostra voce – Nessuno di noi oggi può redimersi dal prendere atto di una situazione umana insostenibile e vergognosa per un paese civile. fonte:http://www.popolis.it
Di nicola 4 (del 08/11/2007 @ 11:06:45 in Carnevale, linkato 5579 volte)
Ciao a tutti è un po’ presto per parlare di carnevale ma dato che quest’anno si comincia a sfilare il 20 di gennaio, dobbiamo accorciare i tempi soprattutto per confezionare i costumi!
Le iscrizioni per il carro 2008 sono ufficialmente aperte! I riferimenti come al solito sono
DAVIDE: 3489187939 e NICOLA: 3495131062.
Il limite massimo per iscriversi è il 4 gennaio data in cui cominceranno le prove per il balletto.
Le altre date per le prove, quelle delle sfilate ed eventuali informazioni usciranno ufficialmente verso fine novembre.
Intanto cominciamo a fare un po’ di rumore perché i tempi stringono!
Ah dimenticavo il tema del carro è……..col c…..che ve lo dico!
I lavori al capannone intanto proseguono a ritmo sostenuto! Posso dire che ci stiamo impegnando a creare una meraviglia! Soprattutto ci stiamo sforzando (come tutti gli anni) affinché non piaccia alla giuria di Luserna……perché in caso contrario starebbe a significare che sfiliamo con un carro mediocre conoscendo i loro parametri di valutazione…….ops sono stato polemico?…..scusate mi viene proprio spontaneo!
Mi rifarò vivo per nuovi aggiornamenti!
Saluti
Quattro
“Quelli che il…..carro”
La notizia, scoperta del giurista Valentino Spataro e rilanciata da Punto Informatico, fece scoppiare un pandemonio. Si scusarono e dissociarono i ministri Di Pietro e Gentiloni, ne rise il Times, Beppe Grillo pubblicò un commento di fuoco sul suo blog. Il progetto subì una brusca frenata e dopo un po' le acque si calmarono. Cadde il governo Prodi.
Un anno dopo: novembre 2008. Un altro giurista, Daniele Minotti, si accorge che il progetto di legge gira di nuovo nelle aule del nostro Parlamento, affidato in sede referente alla commissione Cultura della Camera (DdL C. 1269).
Minotti ne fa una breve analisi sul proprio blog, marcando le diversità fra il nuovo testo e quello precedente. Abbiamo tuttavia alcune differenze di interpretazione. Diamo insieme un'occhiata ai punti salienti del progetto di Legge per capire cosa possono aspettarsi i navigatori e i blogger italiani:
Art. 2. (Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
Qualsiasi blog rientra in questa definizione.
Art. 8. (Attività editoriale sulla rete internet).
1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internetrileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.
All'apparenza il comma 3 escluderebbe la maggioranza dei blog dall'obbligo di registrazione e dai correlati rischi legali. Ma non è così. Ecco alcuni esempi pratici.
Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l'obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa.
Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l'unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.
Il ragionamento è semplice. L'apposizione di banner è un'attività pubblicitaria continuativa che genera introiti; una prestazione continuativa è un'attività di impresa; chi fa impresa grazie alle proprie pubblicazioni deve registrarsi al ROC; chi è registrato al ROC può incorrere nei reati di stampa. Chi invece è in questa situazione e non si registra al ROC, può essere denunciato per stampa clandestina (ricordiamo un caso recente).
Per quanto in nostra conoscenza, manca ancora un pronunciamento strettamente ufficiale dell'Agenzia delle Entrate (interpello) se l'uso di qualche banner rientri nelle attività dell'impresa (ma l'orientamento è piuttosto chiaro: banner = attività lucrosa continuativa; attività lucrosa continuativa = impresa).
Per questa ragione, se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.
Rockerduck: "Se non cancelli l'articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa." Paperino: "Ma il mio blog non è una testata!" Rockerduck: "Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un'impresa, e quindi devi iscriverti al ROC. Anzi, se non togli l'articolo ti denuncio pure per stampa clandestina." Paperino: "Ok. Sob."
Provate a sostituire "Rockerduck" con "picciotto" e "Paperino" con "cittadino" e il gioco è fatto.
Ricevo e pubblico dal Comitato di Poirino questa inchiesta che è stata pubblicata sul quotidiano La Stampa ringraziandoli per l'informazione davvero illuminante. In questo momento la corsa alle biomasse come fonte di energia o calore sembra essere la soluzione ottimale e tutti i giornali e i media si adoperano per la pubblicità e diffusione in tal senso.
Sarà davvero tutto oro verde?
Roberto Travan propone una verifica di quello che è successo in provincia di Torino.
In provincia maxirisorse per impianti mai decollati
roberto travan
torino
Doveva essere la rivoluzione verde della provincia di Torino: sei centrali termiche a biomassa (il combustibile ricavato dal legno) per riscaldare scuole, palestre, edifici pubblici, abitazioni private, abbattendo inquinamento e costi di gestione. E con un obiettivo ambizioso: tentare il rilancio dell’economia rurale con la «filiera del legno», cioè il taglio programmato dei boschi, la trasformazione del legname in combustibile (di cui almeno il 35% da destinarsi alle centrali) e la piantumazione di nuovi alberi. Ma qualcosa è andato storto perché gli impianti costruiti nel 2007 ad Almese, Chianocco, Cuorgnè, Mattie, Rubiana e San Giorio hanno fino ad ora funzionato poco o male, e in alcuni casi non sono mai stati accesi. Ma non è finita lì: hanno consumato pochissimo cippato (il combustibile ecologico ricavato dalla frantumazione del legno) ma in compenso, si fa per dire, hanno bruciato una gran quantità di denaro pubblico: oltre due milioni di euro. E le spese non sono finite. Il motivo? Errori di progettazione, di installazione e anche, sembra, qualche distrazione politica e amministrativa. Insomma, più che una rivoluzione un flop. Che al verde sembra aver lasciato soprattutto i conti pubblici.
Valsusa maglia nera Dei dodici interventi finanziati nel 2006 dalla Regione, cinque se li è aggiudicati la provincia di Torino. Alla Comunità montana bassa Val di Susa è stato dato un contributo di 500 mila euro per costruire le centrali termiche di Almese, Chianocco, Mattie, Rubiana e San Giorio.
Almese, impianto ko A Milanere, piccola frazione di Almese, è stata costruita la caldaia per la scuola elementare, il refettorio e il centro sociale: 196 mila euro in tutto, spartiti fra Regione, Comunità montana e Comune. «L'impianto è stato consegnato nel 2007: ha funzionato un mese o poco più, poi si è bloccato», dice il sindaco di Almese Bruno Gonella. Nel 2008 la centrale non viene nemmeno accesa: «L’impianto ha evidenziato subito alcune grosse lacune tanto che ad oggi non è ancora in grado di riscaldare il refettorio», dice il primo cittadino. Ma almeno il combustibile lo producete voi? «No, perché l’attrezzatura che abbiamo acquistato non ci consente di produrre cippato della giusta dimensione. Lo compriamo al 70% nel Cuneese e solo il restante 30% viene prodotto qui in valle, ma non da noi». Insomma, non è esattamente
la filiera Km-zero che qualcuno aveva immaginato, anzi. Il Comune spera di poter risolvere al più presto i problemi dell’impianto. «Confidiamo nel nuovo gestore, l’Acsel», dice Gonella. Ma per farlo ci vorranno altri soldi. «Ovviamente. Li recupereremo risparmiando sui costi di gestione, praticamente dimezzati rispetto a prima», conclude il sindaco. Un affare, insomma, peccato averci pensato solo ora.
Chianocco, meglio l’Enel La centrale avrebbe dovuto scaldare la scuola elementare e qualche abitazione privata di Chianocco. L'impianto è costato oltre 90 mila euro, ma sono riusciti ad accenderlo solo qualche mese fa. «Purtroppo il cippato utilizzato - spiega il vicesindaco Fabrizio Ivol - è difficile da reperire e lo si può ottenere solo dalla lavorazione dei tronchi e non dalla trasformazione degli sfalci e dei rami, come ci era stato raccontato». Un’incomprensione che non è di poco conto. Ma è soprattutto il grande consumo di energia elettrica necessario a far funzionare la centrale ad aver sorpreso l'amministrazione comunale. «Basterebbe a scaldare la scuola con le stufette elettriche - conclude - e la bolletta, probabilmente, sarebbe la stessa». Sconcertante.
Mattie: «Chi paga?» L’impianto per riscaldare il municipio, la scuola elementare, l'asilo, l'ufficio postale, il centro polivalente e la biblioteca di Mattie, è costato oltre 275 mila euro. «In realtà - dice Paolo Catalano, sindaco dallo scorso giugno - la centrale è stata avviata solo due mesi fa e funziona in modo continuativo da non più di 20 giorni» . I problemi? «Senza dubbio di realizzazione: ora è però necessario individuare velocemente i difetti e soprattutto capire chi deve pagare».
Rubiana: flop annunciato Il cerino acceso della centrale non funzionante di Rubiana alla fine è rimasto nelle mani di Gianluca Blandino, eletto primo cittadino lo scorso anno. Dice: «Il problema era noto e lo avevo già denunciato quando sedevo tra le file della minoranza in Comune e in Comunità montana». L'impianto nato per riscaldare la palestra, l'asilo, la scuola elementare e il municipio, è costato oltre 260 mila euro ma fino ad ora ha scaldato a malapena solo le prime due strutture. E solo da quest'anno, tra l'altro. «Carenze di progetto - afferma -, ma anche di esecuzione e soprattutto di controllo da parte della Comunità montana che non ha vigilato come avrebbe dovuto: peggio di così non poteva andare». Insomma, un cerino che il sindaco restituisce volentieri a chi lo ha preceduto, buono per accenderci, più che la caldaia, una polemica politica
mai sopita.
San Giorio, zero assistenza Sono stati spesi 200 mila euro per l'impianto di riscaldamento dell'asilo, la scuola elementare e il municipio di San Giorio. È fermo dal 2007. «Purtroppo sono stati fatti molti errori, a partire dal tipo di cippato scelto per alimentare la caldaia», dice il sindaco Danilo Bar. «Anche l'assistenza prestata il primo anno dalla ditta costruttrice (
la Scotta Impianti , ndr) è stata fallimentare: figurarsi che tutte le volte che l’impianto andava in blocco il loro addetto era costretto a partire da Cavallermaggiore in provincia di Cuneo: oltre 140 chilometri di strada tra andata e ritorno, una follia». «Alla fine - conclude - abbiamo preferito lasciar perdere: con la centrale sempre ferma, si inquinava di più a farlo correre fin qui tutti i giorni». Almeno dal punto di visto ecologico l’affermazione non fa una grinza.
Garanzie scadute Nel frattempo, fra indecisioni, incomprensioni e false partenze, gli impianti non sono più in garanzia. «Lo scorso settembre - racconta Mauro Parisio, responsabile dell’Area tecnica della Comunità montana, l’ente che ha coordinato tutti gli interventi realizzati in bassa Val Susa - le fidejussioni depositate a garanzia degli impianti sono state restituite». Peccato che le centrali non siano mai entrate in funzione.
Cuorgnè, impianti fermi Simile anche il caso di Cuorgnè che ha speso oltre un milione e 200 mila euro per la centrale a biomassa e la rete per teleriscaldare una decina di edifici pubblici. «Tutto a posto, i lavori sono terminati tre anni fa», dice la responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, Teresa Noto. Peccato che la centrale non sia mai entrata in funzione. «È vero - dice - sfortunatamente l’Asa, la società pubblica che ha affiancato il Comune nella costruzione dell’impianto (aggiungendo 400 mila euro ai 720 mila stanziati dalla Regione) a causa di problemi societari non è stata in grado di mettere in esercizio l’impianto». Come mai? «Stiamo concludendo i lavori - afferma Emilio Filipponi, direttore generale dell’Asa -, abbiamo avuto qualche piccolo intoppo ma siamo convinti di riuscire a farcela per fine mese». Forse in tempo per scaldare uno degli inverni più rigidi degli ultimi venticinque anni.
La svolta epocale in materia smaltimento rifiuti che stiamo vivendo in questi giorni a Piasco con il passaggio alla raccolta porta a porta ( scelta di cui sono veramente grato all’amministrazione ed al nostro “mitico” assessore Luca Pittavino), la prima reazione che sta suscitando in tutti i cittadini di buona volontà è una maggior consapevolezza della “rumenta” che ogni giorno produciamo. Differenziare e riciclare in modo virtuoso, indubbiamente, è già un grosso passo avanti, perché non scarica vigliaccamente in casa d’altri il pericolo di una discarica o di un inceneritore. La questione di fondo però, secondo me,rimane un’altra: se vogliamo un futuro veramente più sostenibile e vivibile dobbiamo, innanzitutto, produrre meno rifiuti e consumare di meno. Come fare però? Ormai le logiche di mercato ed il sistema economico impongono determinate scelte e stili di vita. Mettendo in campo un po’ di buon senso e tanta buona volontà, però, possiamo pian piano cambiare la realtà che ci circonda, magari guardando alle esperienze positive che nascono da altre parti. Una di queste è stata attuata recentemente dal Comune di Beinette e sta ottenendo, pare, un successo clamoroso.
Si tratta della Casetta dell’Acqua, una fontana pubblica che eroga acqua dell’acquedotto comunale depurata con un sistema evoluto di filtri e rilasciata in tre modi: naturale a temperatura ambiente, naturale refrigerata e refrigerata gassata, addizionata cioè di CO2.
Guardate quicosa ci ha scritto in proposito l’assessore ai lavori Pubblici di Beinette Valerio Garelli.
Il Vas sezione di Piasco, in questi giorni, ha presentato ufficialmente all’amministrazione comunale la richiesta di valutare l’opportunità di installare un impianto simile a Piasco.
Oltre ad una riduzione drastica nella produzione di rifiuti la casetta dell’Acqua costituirebbe pure un risparmio nella spesa mensile di ogni famiglia (anche nel caso l’amministrazione comunale decidesse di erogarla a prezzi “sostenibili” pari a qualche centesimo di euro a litro), elemento da non trascurare in tempi di vacche sempre più magre per tutti (o quasi).
L’acqua del Sindaco che, tra l’altro, da’ la possibilità di realizzare in casa in modo economico bibite naturali, ottimi surrogati di coca-cola, aranciata, limonata ecc.ecc, unita al distributore di latte crudo, i detersivi alla spina che già sono realtà nel nostro paese mi sembrano dei notevoli passi avanti verso un mondo più sostenibile. Cosa ne pensate??
Hey....!! Indovinate chi si è fatto vivo negli ultimi tempi a Rossana? Nientemeno che Mister Pastorino, il titolare della Benarco l'azienda che vuole costruire la Centrale a biomasse nel sito della vecchia cava di calce Pellini.
Pastorino è stato notato in auto a Molino Varaita, all'imbocco della stradina che porta alla ex cava di calce, dove ha atteso un'altra macchina accompagnandola, poco dopo, nel cortile del vecchio stabilimento. Credo proprio che, nei prossimi giorni, ci saranno novità sull'argomento. Le ultime notizie ufficiali parlavano della richiesta di un nuovo rinvio all'inizio dei lavori, lavori che sarebbero già dovuti iniziare da un pezzo. E' importante che torniamo attenti e vigili sulla questione, anche perché le notizie che ci arrivano da Bevera, dove Pastorino ha costruito una Centrale identica a quella che vuole costruire qui da noi, non sono affatto rassicuranti. Laggiù la gente si è svegliata tardi ed ora è in rivolta per il fumo ed il rumore tremendo prodotto dalla Centrale. A questi link trovate due recenti articoli della Stampa e del Secolo d'Italia che testimoniano la situazione. Buona lettura..
Di Dulce (del 18/11/2009 @ 09:44:08 in Eventi, linkato 2082 volte)
La Settimana del Baratto | dal 16 al 22 novembre 2009
La crisi impazza? Il viaggiatore si evolve e fa di necessità virtù. Se è vero che la crisi ha inciso, in parte, nel capitolo spesa dei viaggi degli italiani, è altrettanto vero che c’è stata una inversione di tendenza che ha visto le mete italiane, le città d’arte, i piccoli borghi medievali, le riserve naturalistiche, i paesini di montagna, le località balneari, mettere in ombra i viaggi all’estero e le mete esotiche.
Una inversione di tendenza che ha investito anche le modalità dell’alloggio con una preferenza per i B&B e le strutture di microricettività, lontani dalla formalità degli hotel e vocati ad un tipo di ospitalità familiare e all’accoglienza tipica delle abitazioni private.
Per far conoscere e apprezzare tale ospitalità e per riproporre una antica, e quanto mai attuale forma di pagamento diventata una filosofia di vita, il portale www.bed-and-breakfast.it lancia una interessante e coinvolgente iniziativa. Dal 16 al 22 novembre migliaia di strutture affiliate al portale (che hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità) aderiranno alla Settimana del Baratto. Avete sgranato gli occhi per la sorpresa? Sì, avete letto bene. Il Baratto, sul quale si è basata per secoli l’economia familiare, è tornato di moda arricchendosi di sfumature e sfruttando le potenzialità del web. Su Internet si sono moltiplicati i siti che propongono scambi senza circolo di denaro e dagli USA è arrivata la moda degli swap party, privati o pubblici, nei quali ci si ritrova per scambiarsi beni e servizi.
Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità.
Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend.
E se siete dei gestori … potreste barattare il pernottamento con delle lezioni di musica o, in alternativa, ospitare un idraulico o un giardiniere che elargiranno i loro servizi e dimostreranno la loro professionalità con piccoli lavori nella vostra struttura. In casa, si sa, c’è sempre qualche piccola riparazione da barattare con un pernottamento e una colazione.
Le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi, non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, curiosità, empatia, simpatia, originalità. E’ così che il “dovere” può diventare un piacere e vi darà la possibilità non solo di conoscere luoghi che non avete mai visitato ma anche di incontrare i gestori delle strutture che costituiscono il cuore pulsante del B&B italiano.
La settimana del Baratto sarà l’occasione per mettere in circolo viaggiatori, sensibilità, esperienze creando nuove relazioni di amicizia, stima e fiducia, oltre che un ottimo e inusuale modo per conoscere l’Italia e la sua gente.
Cos'è il BARATTO ?
In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici (individui, imprese, enti, governi, ecc.) senza uso di moneta. Nel diritto civile, il baratto viene classificato sotto la denominazione di permuta.
Esso è generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, ed è dunque ben anteriore alle forme di scambio monetario. Una delle ragioni è che è molto più difficile, in assenza di moneta, risparmiare una parte del reddito. Il risparmio può avvenire in un sistema basato sul baratto solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo.
Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza ricorrere esplicitamente ad un'unità di misura di valore monetario dei beni stessi.
Il valore di equivalenza si raggiunge attraverso la considerazione qualitativa e quantitativa delle merci scambiate, secondo l'accordo delle parti, che talvolta può confidare negli usi, ma più spesso si richiama a fattuali ragioni di mutuo fabbisogno.
Anche nel baratto, dunque, il valore delle merci scambiate corrisponde al punto di incontro fra la domanda e l'offerta.
Si può distinguere tra baratto semplice (o baratto diretto), quando entrambe le parti desiderano procurarsi il bene o il servizio che ricevono in cambio del bene o del servizio ceduto, e baratto multiplo (o baratto indiretto), quando un soggetto cede un bene o un servizio ricevendone in cambio un altro bene o servizio che non desidera avere, ma che scambia per ottenere quanto desiderato (si dice che il bene ottenuto nello scambio è desiderato per il suo valore di scambio e non per il suo valore d'uso). Quest'ultimo è anche il caso in cui l'ottenimento del bene desiderato debba essere differito per ragioni di stagionalità o deperibilità.
Una forma speciale e specifica di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi, e dalle Reti di ospitalità mondiali; associazioni per lo più recenti nate negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse.
Negli ultimi anni si stanno affacciando su internet portali o forum dedicati al baratto, molti dei quali completamente gratuiti, che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Il baratto, ai giorni nostri, può rivestire un valore educativo in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni e oggetti.
Il baratto su internet è detto anche "swapping", da swap, letteralmente scambio, ed è una forma sempre più popolare di baratto, generalmente informale, in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria.
I beni scambiati possono essere i più svariati, dagli indumenti, ai DVD, ai CD musicali, ad ogni tipo di oggetto e gadget e possono essere già in possesso dei partecipanti allo swapping, acquistati appositamente o creati con svariate tecniche, spesso seguendo un tema predefinito. Esistono anche e-mail swap, nei quali in genere sono scambiate informazioni, opinioni o foto a tema.
Sulla Variante Strutturale al Piano Regolatore, che la nostra amministrazione comunale sta discutendo ed approvando in queste settimane, il Gruppo Vas ha espresso (e scritto) la sua posizione “neutra” di cittadini piaschesi che si propongono di tutelare gli interessi di tutta la collettività. Lungi dall'essere una posizione definitiva e “chiusa” a nuove idee e proposte, il gruppo vuole sperimentare sul nostro blog un po' di democrazia partecipativa “dal basso” invitando tutti i piaschesi ad esprimere spontaneamente ed in forma palese (quindi non saranno presi in considerazione gli interventi anonimi) la propria opinione in proposito. Stiamo valutando anche la possibilità di effettuare un sondaggio serio online riducendo a 4-5 quesiti fondamentali la proposta della Variante che sarà discussa fra qualche settimana nella conferenza dei servizi con tutte le parti in causa. Il Vas ha chiesto di partecipare per contribuire a portare le istanze di tutta la popolazione. Pubblichiamo qui di seguito copia delle osservazioni e proposte inviate dal Vas all'amministrazione comunale e, per chi se lo fosse perso, l'articolo pubblicato sul Corriere con l'intervista al portavoce del gruppo Giampiero Mattio. Leggete, commentate e passate parola, quindi, in particolare giovani e famiglie giovani direttamente interessate dallo sviluppo futuro di Piasco.
All’attenzione del signor Sindaco del comune di Piasco Roberto Ponte a seguito del Consiglio comunale tenutosi mercoledì 30 marzo 2011 in cui è stata approvata la “Variante strutturale al piano regolatore – Documento programmatico art.31 TER L.R. 56/77 e art. 2 L.R. 1/2007 e documento tecnico di verifica V.A.S., desideriamo esprimere nuovamente il nostro punto di vista sugli interventi riguardanti: - la nuova piazza Biandrate ed il nuovo insediamento da 8000mc posto sull’attuale proprietà Isaia a pochi metri dalla proprietà della Casa di riposo; - destinazione d’uso/vendita delle attuali scuole medie e del relativo campo da calcio e la nuova area servizi da destinarsi sui terreni che fiancheggiano la strada provinciale nel tratto che va dalla rotonda per Costigliole fino al semaforo nelle vicinanze delle scuole elementari attualmente ad uso agricolo; Riflessioni: in merito alla nuova piazza Biandrate e al nuovo insediamento adiacente il VAS intende rimarcare il consenso a lavori che permettono di migliorare la vivibilità del nostro comune utilizzando spazi peraltro già urbanizzati (area Isaia), ci chiediamo se questo nuovo insediamento edilizio potrebbe essere sostituito da un’area verde adiacente alla piazza considerando che attualmente nel nostro comune sono già approvati almeno un centinaio di nuovi alloggi che non corrispondono alla crescita demografica del paese (vedi relazione arch. Rudella). In particolare per quanto concerne questo nuovo cantiere riteniamo sia opportuno pensare però all’avvenire garantendo più spazio possibile alla struttura della Casa di riposo in vista di futuri anche se attualmente impensabili nuovi ampliamenti. Area di servizi: considerato che già oggi abbiamo in centro un campetto che i nostri ragazzi possono usare liberamente e gratuitamente al pomeriggio, le chiediamo se un nuovo campo (qualora questo venisse smantellato)sarà un servizio per tutta la gioventù di Piasco o se sarà un’area riservata esclusivamente alle società calcistiche in quanto impianto sportivo da doversi mantenere in perfetta efficienza. Siamo del parere che si debba riflettere insieme se ne vale veramente la pena privare di un bene storico l’intera popolazione per favorirne una minima parte; resta certo il fatto che se il terreno dell’attuale scuola media con annesso campetto verrà venduto, si potrebbe valutare la possibilità di scambiare scuola e campo con l’ultimo lotto da costruire di via Mario del Pozzo confinante con il viale al fine di ricavarci un parco cittadino . Vantaggi che deriverebbero dall’usufruire dell’attuale area COESP: - si creerebbe un “polmone verde” in una zona fortemente urbanizzata migliorandone la qualità estetica; - facile accesso alla popolazione vista la centralità del sito (non si attraverserebbe la provinciale); - vicinanza con il polo scolastico /palestra; - si creerebbe uno spazio di cui gli alunni delle scuole (in primis le medie) potrebbero usufruire. Per quanto riguarda il nuovo campo da calcio riteniamo sensato che questo sia collocato nelle vicinanze del polo scolastico/sportivo quindi condividiamo la scelta di vincolare il terreno che fiancheggia la strada provinciale ad area servizi, siamo però convinti che vada posta sotto vincolo l’intera area di circa 40000mq (prima proposta) in quanto questo è l’unico strumento per salvarla dalla cementificazione futura che, come spiegato durante il Consiglio comunale dall’arch. Rudella proseguirà allineandosi al perimetro dell’attuale terreno vincolato. Siamo certi che quest’area dalle pregiate caratteristiche agricole vada tutelata con un vincolo che ne mantenga tale vocazione. Infine per quanto concerne la necessità di una sala festeggiamenti proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione. In questo senso possono essere utili anche le esperienze e le scelte di buon senso adottate in Comuni vicini a noi (Busca ,Roccabruna). In conclusione , il VAS Circolo di Piasco ritiene prioritario che al più presto vengano definiti i limiti entro cui contenere il consumo di territorio fertile del nostro Comune anche per salvaguardare alle generazioni future un’area prossima al polo scolastico-sportivo da destinarsi alla creazione di un grande parco cittadino. L’idea che la crisi economica fermerà la corsa alla cementificazione, riteniamo non sia una garanzia sufficiente a tutelare il territorio di Piasco che non è illimitato, anzi, ben delimitato dalla morfologia del fondovalle. Se non modifichiamo l’attuale concezione di sviluppo, cosa lasceremo ai nostri figli e nipoti? Distinti saluti. Piasco, 7 maggio 2011 IL PRESIDENTE
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