Di Marta (del 07/01/2008 @ 23:15:58 in generale, linkato 3710 volte)
Giornali e televisioni ci stanno bombardando di notizie sull'emergenza rifiuti in Campania.
Da qui non ci possiamo chiamare fuori con la semplice scusa che sta succedendo a qualche centinaio di km dalle nostre case: siamo direttamente responsabili dell'emergenza e contribuiamo ogni volta che alziamo il coperchio della pattumiera in cucina (quante volte al giorno?).
C'è chi solidarizza con la popolazione in protesta e chi, da lontano, ricorda che da qualche parte tutta sta spazzatura si dovrà pur mettere...il punto sta nel METTERLA AL POSTO GIUSTO!!!E facendolo all'origine, ovvero quando è un oggetto singolo e distinto nella nostra mano, non quando è ormai ammucchiata indistintamente in un sacco nero in mezzo alla strada.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA è una via per non rendere il nostro pianeta una discarica gigante, per non morire respirando fumi tossici e cancerogeni, per conservare la bellezza della natura (le discariche non sono decisamente estetiche), per lasciare un posto dove vivere alle generazioni future e per la nostra vecchiaia e per non dilapidare le risorse naturali.
Se non vogliamo vedere il nostro paesino ridotto come Napoli differenziamo i nostri rifiuti, ma soprattutto PRODUCIAMONE MENO!
Da qui nascono i quattro grandi pilastri dell'ecologista:
Ridurre, ossia badare all'essenziale
Recuperare, cioè riutilizzare e riclare tutto ciò che può essere rigenerato
Riparare, ossia non gettare gli oggetti al primo danno
E su tutto Rispettare!
La raccolta differenziata e il riciclaggio sono un nostro dovere di abitanti del pianeta e un diritto che dobbiamo pretendere dal nostro vicino!
Se non li pratichiamo per spirito ecologista. facciamolo almeno per egoismo (penso che nessuno voglia morire di tumore intossicato da diossina), e per risparmio economico (riduzione delle tasse a partire da quella dei rifiuti).
Sorretta da queste considerazioni, ecco un “bignami” della raccolta differenziata di Piasco e dintorni.
Ricordo che farla male è inutile perché si rischia che venga buttata nell'indifferenziato (e quindi abbiamo perso tempo inutilmente) e si rischiano sanzioni economiche che inizialmente ricadono sui comuni, e poi su noi contribuenti! Ho notato che molti, anziani ma non solo, non hanno capito come si fa , sia perchè non riescono a leggere le composizioni dei materiali, sia perchè dimenticano dove mettere le cose.
Insomma, fino a pochi anni fa, si buttava tutto nella “drugia” del prato dietro casa o peggio nel canale..
Prendiamo il vizio della raccolta differenziata e diffondiamolo!! Quindi mettete nell'apposito contenitore:
PLASTICA:
bottiglie dell'acqua e delle bibite
flaconi di detersivi, detergenti, prodotti per la casa
vaschette di plastica per alimenti, vasetti di yogurt , budini e simili
polistirolo
cellofan
borse della spesa
cassette di plastica per ortaggi
NON si devono mettere nella plastica, ma nell'indifferenziato:
piatti, bicchieri e posate di plastica
cartocci del latte e dei succhi (tetrapak)
gommapiuma
giocattoli di plastica
bacinelle e secchielli
appendiabiti
vasi e sottovasi
tubi di gomma per l'irrigazione
nylon per orti e serre.
CARTA :
giornali, libri vecchi, quaderni, fogli, fotocopie
opuscoli e riviste (liberi dall'involucro di nylon...)
scatoloni e scatole di cartone (opportunamente schiacciati)
NON si devono mettere nella carta ma nell'indifferenziato:
cartocci del latte e dei succhi (tetrapak)
carta stagnola, carta carbone, carta oleata (compresi i cartoni della pizza!), carta argentata (quella delle patatine), carta sporca di grasso o vernice.
VETRO:
bottiglie e damigiane (senza paglia)
barattoli
lastre e frammenti di vetro
PS: bottiglie e barattoli vanno sciacquati, bisogna togliere il tappo, e buttarli nell'apposito cassonetto senza la borsa di plastica utilizzata per trasportarli
NON si devono mettere nel vetro ma nell'indifferenziato:
piatti e scodelle di ceramica, pirex
lampadine e tubi al neon
specchi e cristalli
schermi televisivi
Infine ricordo l'esistenza: dell' isola ecologica per i rifiuti ingombranti, e del compostaggio per riciclare l'umido e concimare i fiori!
PS: Ma lo sapete che anche a Piasco c'è una discarica!Si trova a Pilone Rocche. Non so quale genere di rifiuto vi portino. Qualcuno ne sa qualcosa?
La dinamo attaccata alla ruota vi alimenta le luci, ma HYmini montato dove volete, vi ricarica il cellulare o qualsiasi altro tecno gadget sfruttando il vento apparente.
Internamente all’HYmini c’è una batteria al litio ricaricabile che accumula energia.
In teoria con un giro in bici di un oretta si ricarica il cellulare per una telefonata di 15 minuti. Per attivare il dispositivo si deve andare almeno a 15 km orari.
Io l’ho montato sulla bici che uso per lavoro, con circa 4 ore di pedalate ( 2 giorni di lavoro) mi ricarico completamente il cellulare! Ma considerate che in città non sempre si fanno i 15 km orari. Penso che con un uscita inbici da corsa si ricarichi più velocemente.
Inoltre si possono collegare all’ HYmini fino a quattro pannelli solari ed esiste anche una manovella manuale per ricaricarlo molto velocemente in caso di necessità!
Unitamente all’HYmini vi vengono consegnanti adattatori per ogni tipo di cellulare, presa USB, adattatori per lettori Mp3 etc…
Invece il pannellino solare, la manovella, il supporto da bici, la fascia per applicarlo al braccio quando si va a correre ed altri tipi di adattatori sono acquistabili a parte.
Il lato negativo per ora è il costo: 60 euro + IVA il solo HYmini, mentre il supporto vi costerà altri 10 euro. In più se si considerano le spesa di spedizione si arriva a poco meno di 100 euro. In Italia si compra solo su http://www.h2planet.eu/ita/. Mentre se vi trovate negli Stati Uniti approfittatene perchè allo stesso prezzo si porta a casa il pacco “Deluxe”, comprensivo di tutti i gadget!
Quindi prima di ammortizzare la spesa ed i costi di produzione e trasporto si deve pedalare un bel po’. Ma, per chi come me pedala parecchio ogni giorno per lavoro o per hobby , può essere un’ idea ecologica ed un modo per rendere più sostenibili quei gadget elettronici tipo cellulare ed iPod, di cui non sappiamo fare a meno.
Di Dulce (del 05/01/2011 @ 22:15:13 in Eventi, linkato 2625 volte)
http://www.ilpopolochemanca.it/
La Fondazione Nuto Revelli onlus invita Martedì 11 gennaio 2011ore 20,45 al Cinema MONVISO - Via XX Settembre,14 -CUNEO, alla prima visione nazionale del filmIL POPOLO CHE MANCAdi Andrea Fenoglio e Diego Mometti.
L’opera è ilrisultato di 5 anni di ricerca e di lavoro intrapreso dai due giovani registi, il filmè stato presentato al TORINO FILM FESTIVAL, dove ha ricevuto il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA, la MENZIONE SPECIALE DEL “PREMIO UCCA – VENTI CITTÀ e la segnalazione della Giuria Premio Avanti! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani)per la distribuzione nel circuito culturale, curata da Lab 80 Film.
Presenterà il film Carlo Grande, giornalista e scrittore.
Il popolo che manca è un film sull’assenza fisica e spirituale della civiltà contadina. Mostra la cesura delle nostre radici, di conseguenza è anche la nostra assenza contemporanea, noi stessi siamo “popolo che manca”. Le testimonianze raccolte tra i contadini della provincia di Cuneo da Nuto Revelli negli anni 70’ del secolo passato, raccontano un mondo al confine. Uomini e donne che hanno lasciato la campagna per contribuire all’industrializzazione del nostro paese. Una memoria inconscia, lasciata latitare, cancellata per vergogna, per volontà legittima di progresso.
Persone che hanno attraversato due guerre mondiali e il boom economico, nate in un mondo contadino trasformatosi rapidamente in società industrializzata del consumo di massa. Ora, ai discendenti di quegli stessi testimoni, mancano le prospettive. La catena dello sviluppo industriale si è inceppata, la memoria della civiltà contadina è stata rimossa. Eppure anche i testimoni di oggi si può dire che riflettano una civiltà di confine. A distanza di mezzo secolo vivono l’insostenibilità di uno sviluppo senza limiti e cercano altre vie possibili che riescano a superare l’utilitarismo fine a se stesso di una società bulimica, senza futuro e senza passato, sospesa. Per questo l’intreccio di vecchie e nuove testimonianze e la stratificazione temporale dei luoghi, ambiscono a tracciare una visione olistica e futuribile del contesto geografico e sociale. Il loro messaggio assume, dunque, un valore metonimico, evoca le trasformazioni globali attese dalla nostra epoca. Le voci registrate da Revelli parlano una lingua che restituisce un nuovo respiro e può dare risposte inaspettate ai discendenti. I paesaggi sono il volto trasfigurato di quelle testimonianze, i resti, i silenzi, le distanze svuotate. Da qui ripartiamo per contribuire a dare una nuova identità al popolo che manca, oggi, domani.
Di Dulce (del 26/11/2008 @ 21:56:11 in Cultura, linkato 4291 volte)
Oggi vi voglio dire che è arrivato il freddo ma
forse lo sapevate.
Quello che potreste non conoscere sono i pannelli termoriflettenti che con piacere vedo in vendita nei fai da te e qualche ipermercato.
Avevo letto una presentazione su Internet ed ho voluto provare: 30 euro di spesa, un’ora di lavoro per l’applicazione ai 6 termosifoni di casa e lo stupore per il risultato. Funziona!!! Il pannello termoriflettente (foglio di materiale isolante rivestito di un sottile strato di alluminio per la riflessione del calore) permette un immediato risparmio perché:
isola il radiatore dalla parete di appoggio;
evita dispersioni termiche all'esterno
riflette nel vostro ambiente tutto il calore disponibile;
permette di riscaldare più velocemente ogni stanza;
mantiene più a lungo il calore negli ambienti dopo lo spegnimento dei termosifoni.
I pannelli sono atossici, ignifughi e durano tutta la vita.
Non si deve smontare il radiatore
Non è necessario l’intervento di un tecnico
Sulla base di alcuni test condotti finora si parla di un miglioramento dal 5 al 10% nell'efficienza di ogni calorifero : non è poco pensando al gas sempre più caro e al pianeta sempre più inquinato.
Il pannello non si vede perché rimane seminascosto dietro al radiatore: quindi quasi nessun problema anche dal punto di vista estetico.
Io ho deciso di migliorare il pannello termoriflettente scegliendo di non fissarlo direttamente al muro con il nastro biadesivo ma bensì di spillarlo con la pinzatrice su di una lastra di cartone che ne aumenta l’isolamento,la rigidità e se si ritiene necessario quando arriverà la bella stagione lo si potrà rimuovere senza segni sulla parete.
Un piccolo gesto per l’ambiente e per il tuo portafoglio.
Di dottore (del 06/12/2011 @ 21:22:48 in Ambiente, linkato 2826 volte)
Ricevo il comunicato stampa da Nicola Carrino (Assessore Costigliole) e diffondo la notizia anche perchè trovo sia un'ottima idea, e inoltre io ne sto già usufruendo!!!
Arriva la “Casa dell’Acqua” a Costigliole Saluzzo
Inaugurazione domenica 11 dicembre alle ore 10
La “Casa dell’acqua” è in arrivo. Tutti potranno rifornirsi di acqua refrigerata da bere a tavola, naturale o frizzante, con poca spesa.
In questo modo Costigliole avvia un progetto con più finalità. Innanzitutto, promuovere tra la popolazione il consumo dell’acqua potabile, controllata e sicura, con un piccolo risparmio economico per il consumatore.
In secondo luogo, grazie al minor uso di bottiglie di plastica, contribuire in modo deciso al bene dell’ambiente. Questo perché ogni cittadino riutilizzerà le sue bottiglie (preferibilmente in vetro, oppure semplicemente in plastica) invece di gettarle ogni volta.
Non solo la prospettiva di diminuzione dei rifiuti in plastica. Anche la volontà di non costruire un nuovo edificio per questo servizio, ma di recuperare e rendere più efficiente un edificio già esistente.
E' infatti l’edificio del peso pubblico, sito in via Divisione Cuneense, ad ospitare la struttura. Continuerà ad essere anche peso, visto che con il sistema elettronico attuale di pesatura, gli spazi interni necessari non sono più quelli di una volta. Così lo spazio libero dell’edificio sarà usufruito per i macchinari di refrigerazione, filtrazione ed erogazione dell’acqua.
Soddisfazione particolare per gli amministratori di Costigliole, uno dei primi paesi che ha questa struttura, in quanto, sulla base della convenzione con la ditta Cryos Srl di Peveragno che gestirà l’impianto, per il Comune non ci saranno costi per la “Casa dell’Acqua”. L’azienda di Peveragno, infatti, ha sostenuto le spese di ristrutturazione ed adeguamento dell’edificio, mentre il Comune si impegnerà gratuitamente alla concessione dei locali per alcuni anni.
Il costo dell’acqua ed i costi indiretti saranno invece, naturalmente, sostenuti dal consumatore attraverso il pagamento della tariffa, che sarà di pochi centesimi al litro (5 centesimi per un litro d'acqua frizzante e 3 centesimi per un litro d'acqua naturale).
Domenica mattina l'inaugurazione con la consegna di bottiglie in vetro e delle tessere per l'erogazione dell'acqua (il distributore funziona comunque anche a monete).
Di Dulce (del 01/03/2009 @ 20:48:49 in Eventi, linkato 2486 volte)
GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA
9 MARZO 2009
Ho deciso di rallentare. Con l’arrivo della bella stagione, mi è presa voglia di godermi le cose che mi piacciono. L’inverno non mi rallenta, in qualche modo mi congela e contemporaneamente mi fa accelerare perché voglio che passi presto.
La giornata della lentezza è ovvio che non cambierà il mio stile di vita, ma soffermarmi
ogni tantoa pensare con più calma a quello che faccio dovrebbe farmi bene.
Prendo spunto dalla III° giornata della lentezza, ma anche da “Caos calmo”, che fa ripartire la vita dalla staticità di una panchina in cui si sta a riflettere.
A pensarci bene, dopo il primo impatto, non così strana modalità….
Qui da voi si dice…” a bocce ferme” quando si vuole prendere un attimo per riflettere senza ansia sulle cose. Beh,rallentare per vedere,per esempio,per cosa vale la pena di arrabbiarsi,non è un cattivo proposito...
I nostri primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita
1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria. 2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello. 3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell'uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in ascensore) 4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara... 5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer...se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi. 6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall'altra parte della città 7) Non riempire l'agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto. 8) Non correte per forza a fare la spesa, senz'altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce. 9) Anche se potrebbe costare un po' di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati. 10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta. 11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv. 12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia. 13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza. 14)Smettiamo di continuare a ripetere:"non ho tempo". Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.
... e i 7 comandalenti in cucina
1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate... crediamoci!
2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un'ottima scelta per controllare colesterolo e peso.
3) E' scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?
4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto ... anche l'udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).
5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.
6) Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.
7)Non precipitiamoci ... il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano
Vi segnalo la bella iniziativa organizzata dall'associazione Soroptimist di Cuneo
Il Soroptimist Club di Cuneo, presieduto da Enrica Tavecchio Fulcheri, in collaborazione con il Museo Civico, intende celebrare la festa della donna aderendo alla terza giornata mondiale della lentezza giovedì 5 marzo alle 17 proponendo una 'passeggiata lenta' nel centro storico di Cuneo in compagnia degli aneddoti che il Prof. Piero Camilla ha raccolto nel suo celebre libro 'Cuneo: storielle e storie'. L’invito è rivolto a tutte le Socie del Club, alle Amiche di altre Associazioni ed a tutte le signore che vorranno regalarsi due ore di piacevole 'lentezza'. La partenza dello slow itinerario è fissata al centro di Piazza Galimberti alle 17 con prosecuzione a piedi fino al 'Pizzo' di Cuneo e ritorno.
La 'Giornata Mondiale della Lentezza' è nata da un’idea di Bruno Contigiani (che ha fondato l’Associazione 'L’arte del Vivere con lentezza') che nel libro omonimo afferma: “Si possono compiere piccole azioni che possono portare a grandi cambiamenti... perchè rallentare vuol dire cercare il giusto ritmo, il proprio tempo, diverso da persona a persona, trovare un equilibrio intelligente tra il nostro CORRERE QUANDO DOBBIAMO ed il nostro FERMARCI QUANDO POSSIAMO, in una parola dobbiamo RALLENTARE per vivere meglio". Molte sono le città italiane e straniere coinvolte nell’avvenimento con iniziative spontanee e legate alla creatività; l’importante è capire che vale la pena, soprattutto per le donne, di fermarsi un attimo per riflettere e per imparare, piano piano, a farlo tutti i giorni. A seguire, alle 20, per Socie ed Ospiti, LA CENA LENTA IN GIALLO con lettura e commento dei COMANDALENTI tratti dal libro 'Vivere con lentezza' di Bruno Contigiani.
Ieri c'è stata la serata informativa sulla centrale a biomasse che verrà costruita a Rossana. Quello che è ho capito, non sono riuscito a sintetizzare, è questo: - la centrale è piccola, quindi non necessita della VIA, valutazione impatto ambientale, quindi il comune di Rossana e la Provincia non erano tenuti a coinvolgere i comuni vicini. Da parte nostra avremo dovuto informarci: io e molti miei amici ginnici, leggiamo spesso l'albo pretorio del comune di Piasco, per Rossana, Venasca, Pagno, Verzuolo e Costigliole ci attrezzeremo... Per il momento attiverò un “google alert”, almeno non perderò le notizie più significative - la centrale potrà solo bruciare legna vergine, non trattata che dovrebbe arrivare da qua vicino fino ad un max di 70 km di raggio - le emissioni saranno controllate in tempo reale e pubbliche - non sappiamo quanto facciano male i prodotti delle emissioni, anche se nei limiti di legge - Rossana ha intenzione di fare un'area industriale a Molino Varaita, per giustificare la centrale mi verrebbe da dire. Ero rimasto che il calore e l'elettricità venivano portati dove ce n'era richiesta, questa volta vogliamo portare le attività dove facciamo la centrale. A Molino Varaita non ci sono servizi di alcun tipo oltre l'acqua calda della centrale, ma mancano totalmente fogne, elettricità, acqua, strade...Il Bruido esonda con una notevole frequenza, specie negli ultimi anni; Varaita è a due passi, con un ponte dalle campate piuttosto strette non esente da rischi di intasamento, anche se la zona “industrializzabile sarà a monte io non starei troppo tranquillo. Se si chiama “molino” è una zona dove c'è acqua. - Una zona industriale piccolina e ben disagreggata da tutte le altre ci manca proprio: a Piasco siamo specialisti ad approvare aree puntiformi, ne abbiamo dalla Monatera a via Giolitti, dalla ex Wild (l'unico posto sensato), ai Campassi... Se a Rossana avranno la fortuna di avere un ventennio ricco di cemento come l'ultimo nostro magari piantano una fabbrica in Lemma! - La Benarco sarebbe anche disposta a ripristinare (???) il mulino, o credo più realisticamente a restaurarlo. Peccato non ci abbia pensato prima un agriturismo, pigliava pure dei contributi. - non starei a commentare la cagata delle serre. - la centrale aumenterà la temperatura della zona circostante perché emetterà in atmosfera fumi a 40° C. L'ingegnere Tebaldi ieri sera ha tirato fuori un “delta T” di 8 gradi, parlando di atmosfera a 32° C... Forse nel Periodo caldo medioevale, quando la groelandia era verde e colonizzata de Erik il Rosso, a Molino Varaita ci sono stati 32°. Forse. Sicuramente non ci saranno d'inverno quando il vapore emesso finirà in un atmosfera ben sotto il punto il punto di solidificazione dell'acqua. Magari nevicherà come suceddeva ogni tanto a Moretta quando i vapori della Locatelli congelavano in aria ed anziché venire dispersi dal vento si raggruppavano e cadevano al suolo. - economicamente la centrale sta in piedi solo per via dei certificati verdi, e questo quando si facevano i conti della serva fine serata è stato detto chiaramente. Non c'è nulla di male in questo: il fotovoltaico esiste per i contributi, l'agricoltura di EU ed USA vive di contributi, nessuno metterebbe il grano od il mais se non ci fosse il contributo europeo, e non è un peccato coltivere i cereali. Però è giusto che si sappia che una centrale che emette comunque degli inquinanti non sarebbe economicamente conveniente senza i certificati verdi. Io preferirei che si aumentassero i certificati verdi per le rinnovabili vere, e non dessero a queste. -la centrale potrebbe essere una risorsa per i boscaioli ed i proprietari di boschi. - se il prezzo del legname aumenterà la redditività dell'impianto sarà sempre più in discussione, mi fa paura pensare a questo perchè prima di chiudere un impianto si scende sempre a degli strani compromessi. Chi lavora nelle fabbriche sa di cosa parlo. Il prezzo del legname è destinato ad aumentare, cercate sul web: ieri sera si parlava di economicità fino a 65 euro al quintale. Ho trovato conti economici per il trentino che si basano sui 70 euro, parlano di cogenerazione, ma il prezzo della materia prima non cambia, cambia il fatto che se c'è mercato il prezzo sale. non porterà benifici in termini economici alla collettività, se nonper la creazione di qualche posto di lavoro (pochi) anche se di questi tempi non è male - il fatto che essiccheranno il cippato e dicono che lo venderebbero a prezzo scontato ai residenti è piuttosto ridicolo perchè nessuno ha caldaie a cippato in zona, e Walter l'ha fatto giustamente e fortemente notare. - la qualità dell'aria peggiora perché si accende un caldaia supercontrollata che comunque emette fumi, e non se ne spengono altre. Le caldaie grandi hanno senso nei condomini, dove spegni quelle autonome.
Si sono anche dette, a mio avviso un mucchio di stupidaggini sul teleriscaldamento. Tebaldi ha tentato di dirlo, da come mi è parso di capire, ma non ha potuto farlo. Il teleriscaldamento finalizzato alla produzione di energia elettrica è una cagata pazzesca, perchè chi vuole fare corrente la vuole fare anche nei 9 mesi all'anno in cui il riscaldamento non serve. A Brescia sono molto contenti di usare le loro case e le strade come dissipatori di calore delle centrali, specie in luglio... Poi il teleriscaldamento, se non fatto a livello di isolato ha dei costi enormi di impianti e distribuzione, anche dal punto di vista ecologico ed energetico (si spende energia a metterlo in opera). Avrebbe molto, molto senso progettare delle piccole reti di teleriscaldamento nelle zone ad alta densità abitativa dove installare dei sistemi di microcogenerazione. Esistono in commercio degli impianti a gassificazione con motori a ciclo Otto, sono a buon punto le sperimentazioni con motori Stinger: con questi si riuscirebbe a spegnere diverse caldaie, magari inquinanti o comunque alimentate a fonti fossili, accendendone poche e poco inquinanti. Questi sistemi possono produrre calore quando serve, che è sempre il prodotto principale di qualunque centrale termoelettrica, con una resa del 60 – 70 % e vendere l'elettricità prodotta (15 -20%). Se se ne rompe una o se ci sono dei problemi non sta al freddo tutto il paese, ma solo qualcuno, anche questo non è da sottovalutare. Anche sulla centrale di Costigliole si sono dette delle boiate, ed il sindaco Rinaudo ha fatto più danni che vantaggi per chi è contrario alla centrale di Molino Varaita: se la centrale a biomasse ha una resa bassa non ha titolo di parlare chi in casa ha una centrale ad olio vegetale in casa. Mi spiego: coltivare il pioppo in Short Rotation Forestry costa in termini energetici 12 – 15 Gjoule ad ettaro, contro una resa di 200 – 250 GJ/ha. Ipotizziamo che per le altre legnose i termini siano simili, ma forse sono anche più favorevoli, in quanto la SRF implica molte lavorazioni (costi energetici) che i boschi non hanno e la legna viene raccolta in anticipo, quindi non si è ancora sviluppata tutta la massa legnosa che c'è in un bosco di 15 anni. Per l'olio ad andare bene siamo a 28 di “spesa” e 120 di “ricavi” Questo vuol dire che un ettaro di terreno di bosco che va alla centrale Benarco, solo di energia elettrica produce l'equivalente di 60 GJ, se l'impianto di Costigliole arriva all'85% di resa un ettaro a colza rende 78 GJ. Cosa vuol dire? Che con un impianto di essiccazione del cippato, o una serra, la resa in termini di energia ad ettaro sarebbe favorevole alla Benarco. E questi sfruttano dei boschi, cioè dei terreni marginali. Penso se che se Tebaldi avesse avuto tempo per spiegare questo molti costigliolesi si sarebbero incazzati!
Rimango comunque fortemente contrario a questa centrale, ed invito tutti a firmare contro la sua realizzazione, principalmente per il discorso fumi e CO2, e voglio fare una proposta provocatoria a Presidente Boscaiolo presente ieri sera (spero che il Vas abbia un contato di questo signore, molto preparato). Visto che chi fa il suo mestiere ha tutto l'interesse a vendere legna, noi abbiamo tutto l'interesse ad avere dei boschi puliti ma non vogliamo più fumi di quanti ne abbiamo adesso, perché non formula una bella proposta al Comune ed ai cittadini di Piasco? come cooperativa anziché vendere il legname ad un industriale, che alla fine fa il prezzo che vuole quando assorbe certe quantità di prodotto, perché non lo trasformano in calore ed elettricità attraverso microcentrali di cogenerazione? Installano dei piccoli impianti, vendono calore ai piaschesi che risparmiano e si tolgono le caldaie autonome (ormai semi illegali) ed ammortizzano l'impianto con l'elettricità che vendono. Filiera corta, km 0, dal produttore al consumatore. Ma nel mondo che si scalda sempre di più io una centrale che non recupera il calore non la voglio vedere, le alternative ci sono, anche se Tebaldi inveiva contro Pejo e Walter chiedendo loro come farebbero. (scena degna del peggio Bruno Vespa). Io semplicemente farei qualcosa che funziona meglio. E vorrei che questo lo chiedessero anche i miei amministratori locali, a tutti i livelli. Siccome spesso però non ho un minimo di fiducia in loro, specie in quelli politicizzati voglio spiegare loro una cosa: il buon senso, l'ecologia ed anche due conti sulla convenienza non hanno colore. In USA un nero smilzo “di sinistra” (democratico) ed un bianco muscoloso “di destra” (repubblicano) fanno a gara a chi è più ambientalista. Se un giorno Barak riduce uno sperco il giorno dopo Arnold dice che se i suoi figli stanno più di 5 minuti sotto la doccia spegne il riscaldamento dell'acqua. Per cui se tra una riunione segreta per la doppia comunità montana, un'inaugurazione di una rotonda, una sagra, una telefonata al sottosegretario, una seggiovia con la pista, una xxx col ministro e mille altre cose trovate il tempo per pensare a che mondo lasciare ai figli, magari avrete un futuro. Altrimenti all'inaugurazione della sagra continueranno ad essere presenti solo i vostri parenti e due vecchi dc che hanno bisogno di parlare a Laratore.
Di Anna76 (del 27/02/2009 @ 18:33:44 in Ambiente, linkato 2437 volte)
In queste ultime settimane in campagna hanno preso il via le potature delle piante, anche gli alberi del viale hanno subito la doverosa "spuntatina" ) .
Fin qui tutto normale.
Ma ora si iniziano a vedere i fumi salire da più parti, perchè la maggior parte degli agricoltori, giardinieri, e addetti ai lavori, preferiscono bruciare le sterpaglie e i rami secchi.
Ora, io mi chiedo: nel 2009 dobbiamo ancora sempre bruciare questi scarti della natura con conseguente emissioni nocive e male odoranti?
A me piacerebbe tanto che il Comune riuscisse ad acquistare una macchina cippatrice, in grado di trasformare i resti delle potature e dei rami del sottobosco (quanto ce n'è in tutta la Valle Varaita vicino a noi...!) in utilissimo cippato .
Si potrebbe incentivare gli agricoltori, giardinieri e addetti ai lavori a conferire il materiale garantendo un "tot" al Kg (fosse anche 0,10 Euro al Kg, tanto loro li brucerebbero) e poi il cippato potrebbe essere distribuito alla futura scuola media che sta per essere costruita.
Insomma, mi sembra che sarebbe una spesa di pubblica utilità e che consentirebbe una minore emissione disostanze inquinanti nell'ambiente.
So che le casse comunali languono (soprattutto perchè ciò che si riesce a risparmiare si metterà nella futura scuola media, come è giusto che sia), ma l'idea mi frullava già da un po' e la butto lì, magari qualcuno legge e ... L'IMPORTANTE E' CHE CI SI CONFRONTI!
Il principale teorico e sostenitore della strategia rifiuti zero è il professor Paul Connett , che negli ultimi mesi ha partecipato a moltissimi convegni e seminari in tutta la penisola per diffondere le sue idee e sensibilizzare le amministrazioni sull’opportunità di un cambiamento.
Il professore statunitense ha illustrato i passaggi salienti della sua teoria, che si basa sulla concreta differenziazione (porta a porta) dei rifiuti mediante un’azione sinergica di cittadini ed istituzioni. Connett ha parlato, infatti, di non sostenibilità delle tecniche di incenerimento e di problemi connessi all’incenerimento dei rifiuti: emissioni tossiche, smaltimento delle ceneri, costi finanziari, spreco di energia, opposizione dell’opinione pubblica. “Viviamo – ha detto - come se avessimo a disposizione un altro pianeta su cui trasferirci. Non si può continuare a vivere secondo la filosofia usa e getta, secondo la filosofia del fast food su un pianeta che ha delle risorse finite”. L’obiettivo, dunque, è quello di risolvere le questioni legate agli inceneritori e alle discariche, smettendo di produrre rifiuti gradualmente entro il 2020 anche attraverso una migliore strategia industriale.
Dopo San Francisco, Los Angeles, San Jose-Silicon Valley, San Diego, Oakland, Seattle, Toronto, Canberra e tante altre città negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda anche l’Italia si affaccia alle nuove Politiche Sostenibili a RIFIUTI ZERO.
In Toscana, più precisamente a Capannori (Lucca), il primo comune italiano a rifiuti zero. Entro il 2020 Capannori riciclerà praticamente il 100% dei suoi rifiuti.
Alessio Ciacci, Assessore all’Ambiente di Capannori spiega come funziona il progetto. RIFIUTI ZERO sebbene sembri un progetto utopico è una realtà della provincia lucchese. Una realtà fortemente proiettata verso il futuro al fine di evitare una grave emergenza e, ovviamente, migliorare la vita di se stessi e del pianeta.
RIFIUTI ZERO significa molteplici cose. E’ prima di tutto raccolta differenziata spinta -porta a porta- (65% in estensione) che riesce ad arrivare a 26000 dei 45000 abitanti del comune.
RIFIUTI ZERO è anche, e soprattutto, riduzione dei rifiuti. “Una filosofia di vita che tende al compostaggio domestico della frazione organica; alla distribuzione del latte alla spina per ridurre imballaggi e avere una filiera corta del latte fresco locale; all’eliminazione dell’acqua minerale e degli imballaggi dalle mense scolastiche con accordi con grandi distributori ed istallazione di distributori alla spina di acqua (e anche di detersivi nel caso dei supermercati); agli accordi con i grandi gestori delle sagre estive al fine di limitare i prodotti usa e getta; a costruire politiche legate alla riduzione dei rifiuti. RIFIUTI ZERO tende fortemente a ridurre la filiera e punta ad una partecipazione attiva e piena dei cittadini.
Obiettivo: eliminare inceneritori e discariche. Entro il 2020 il comune di Capannori si propone di superare l’80 % della raccolta differenziata e di ridurre i rifiuti anche nella parte indifferenziata (il 20% dei prodotti indifferenziati è composto da pannolini. RIFIUTI ZERO promuoverà una politica di sensibilizzazione dedicata alle famiglie al fine di incentivare l’utilizzo di pannolini ecologici).
Alessio Ciacci racconta così l’esperienza del piccolo comune toscano:innanzitutto deve funzionare in maniera capillare la raccolta porta a porta abbinata ad una politica di informazione rivolta a tutte le famiglie e incentivi economici per cui chi produce meno rifiuti meno paga. E i cittadini di Capannori oltre a differenziare rifiuti, autoproducono compost (è il 96% a farlo e a cui viene riconosciuto un ulteriore 10% di sconto sulla TARSU) che viene poi immesso in tre filiere: in agricoltura, per la produzione di terriccio o come fertilizzante e anche la plastica viene a sua volta suddivisa in trasparente, azzurrata, blu, verde e ad alta densità per riciclarla meglio, e gli scarti invece sono usati per la produzione di pancali in materiale riciclato. E se già i cittadini sono stati abituati a differenziare anche quelle bombe ecologiche che sono i pannollini per bambini (a livello nazionale ogni giorno vanno in discarica 6 milioni di pannolini usa e getta al giorno e 2 miliardi in un anno), dal 10 settembre è partita una sperimentazione che coinvolge 50 famiglie a cui è stato fornito un kit di pannolini riciclabili. Il Comune invece si è impegnato nell’e-Procurement aderendo alla procedura GPP (Green Public Procurement) dando una preferenza a quelli prodotti con materiale riciclato come ad esempio le cartucce dei toner che sono raccolte assieme ad altri rifiuti speciali e avviati alla rigenerazione. Altro fiore all’occhiello di Capannori è l’uso massiccio di acqua pubblica grazie ad una campagna mirata che ha informato i cittadini.
A chiare lettere elenca qualche dato sulle conseguenze di questa drastica riduzione dei rifiuti conferiti in discarica a Capannori:
Grazie alla sola raccolta differenziata della carta nel 2007 si è risparmiato l’abbattimento di 100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua, l’emissione di 9.100 tonnellate di CO2. Per un termine di paragone 2,85 milioni di litri di acqua risparmiati equivalgono al risparmio idrico del consumo annuo di ben 31.647 cittadini. Grazie al riciclo del vetro e della plastica, la mancata emissione in atmosfera di CO2 è stata pari a ben 821.200 kg. Grazie all’utilizzo di sfalci e potature si è ottenuto un risparmio di 1.074.500 kg di CO2. Sommando questi dati si ottiene la mancata emissione di 1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di 676.204 barili di petrolio. Nel 2007 sono state raccolte 15.723 tonnellate di materiale differenziato. In Provincia di Lucca il costo medio di conferimento dell’indifferenziato è di 160 euro alla tonnellata. Se queste 15.723 tonnellate fossero finite nel circuito dei rifiuti indifferenziati sarebbero stati necessari ben 2.515.680,00 euro per il loro smaltimento. La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio di queste 15.723 tonnellate è stata invece di 507.688 euro. Inoltre, occorre considerare che la carta è una risorsa. Infatti, dalla vendita delle 6.439 tonnellate di carta raccolta nel 2007, sono stati ricavati ben 340.010 euro. Andando dunque a sottrarre il costo di smaltimento dei materiali differenziati, al ricavo ottenuto con la vendita della carta, si ottiene un costo complessivo per le 15.723 tonnellate di rifiuti differenziati di 167.678 euro. Se confrontiamo questo dato con il costo che sarebbe derivato dallo smaltimento nel ciclo dell’indifferenziato, il risparmio nel conferimento agli impianti è dunque pari a 2.348.000 nel solo 2007. Speriamo che il futuro veda molti altri esempi di comuni come Capannori e Piane Crati, pronti a mettere in pratica le idee del professor Connett, in un paese come l Italia dove i fondi per le energie rinnovabili vengono spesi per costruire inceneritori pardon,termovalorizzatori.
Vivere in un mondo più pulito non è poi un’impresa impossibile. L’importante è iniziare e Capannori mi sembra un ottimo esempio.
Immaginate una città che non produce RIFIUTI Sembra un sogno: anche i più appassionati fautori della raccolta differenziata si trovano ad avere a che fare con materiali di natura dubbia che dopo lunghe elucubrazioni finiscono per trovare inevitabilmente il proprio posto nell’indifferenziato. Invece non è un’utopia, è la strada su cui si stanno piano piano avviando in molti. Qualcuno c’è anche già riuscito.
Il primo paese a RIFIUTI ZERO del mondo si chiama Kamikatzu , si trova in Giappone e conta circa duemila abitanti. Racconta Domu:
Dal 2003 dividono i loro rifiuti, dopo averli lavati e asciugati,in 34 contenitori diversi e in cambio del loro lavoro ricevono biglietti della lotteria.
Per i rifiuti organici invece, ogni cittadino fa da sé, provvedendo al compostaggio in casa. Il lavoro necessario a riciclare tutti i rifiuti è notevole, ma la cittadinanza sembra accettarlo bene. Secondo un sondaggio fatto tra la popolazione locale, il 60% degli intervistati si dichiara d’accordo con l’iniziativa.
Un’esperienza simile non nasce a caso in Giappone. E non dipende solo dal fatto che qui ci sono già leggi molto severe sul tema dell’inquinamento e del rispetto ambientale ma anche da fattori culturali e sociali.
Certo, paragonare un caso simile alla situazione italiana può risultare sconfortante, ma sorprendentemente ci sono punte di eccellenza in questo settore anche nel nostro paese. Uno di queste è Piane Crati, un comune in Calabria in cui si riciclano il 93% deirifiuti.
Scrive Blogeko : niente più cassonetti in strada, rifiuti ritirati solo ed esclusivamente a casa e tanti vantaggi per tutti.
Innanzitutto perché pochissimo materiale di scarto finisce in discarica - quindi meno problemi logistici e ambientali - ma soprattutto tanti vantaggi economici per tutti, dal Comune ai cittadini.
Fino a qualche anno fa l’amministrazione portava in discarica oltre 40 tonnellate di monnezza ogni mese, per un costo complessivo intorno ai duemila euro.
Negli ultimi tempi invece è cambiato tutto, i volumi si sono ridotti a meno di due tonnellate, con benefici economici facilmente quantificabili.
Il motore dell’iniziativa? I bambini. Gia, proprio loro, attraverso una campagna di informazione rivolta alle scuole, hanno permesso di far decollare l’iniziativa trasmettendo concetti come riduzione, riuso, riciclaggio.
Non mi aspetto che l’attuale governo coltivi la stessa idea di Obama ma i cittadini e le amministrazioni dei comuni italiani potrebbero fare la differenza seguendo l’esempio di Capannoni e Piane Crati.
1° gennaio 2010 l’Italia recepirà la normativa europea EN13432 che vieta la produzione e commercializzazione dei sacchetti di plastica per la spesa.
Si fa presente come ogni cittadino italiano faccia uso ogni anno di circa 30 kg di buste di plastica, con l’aggravante che molto spesso vengono buttate e non riutilizzate, contribuendo a far bruciare tonnellate e tonnellate di petrolio per produrne di nuove.
Non si potrebbe a Piasco avviare in anticipo l’applicazione di questa normativa distribuendo a ciascun cittadino una o più borse di stoffa e sensibilizzarne l’utilizzo iniziando dai commercianti?
Per Finire ,sono orgogliosa che il mio Comune sia arrivato 3° nella classifica del Consorzio Sea
Di cagio (del 03/10/2009 @ 17:50:44 in Politica, linkato 2894 volte)
Ricevo e pubblico due testi che Iveta Kadlecova, consigliere comunale, mi ha inviato. Le sue dichiarazioni sono state anche pubblicate dai giornali e sono agli atti del Comune, quindi, dopo aver concordato con Dottore il contrario, le pubblico integralmente. E' complicato il ruolo di Dottore come webmaster di piasco.net, infatti è il solo responsabile di quanto viene pubblicato, anche non da lui, e se qualche buontempone irascibile decide di denunciare il primo ad avere problemi e lui. Non se lo merita perché ha lavorato molto perchè ognuno possa esprimersi liberamente. Anyway quello che pubblico è depositato in comune, quindi Doc, “stai in 'na bote de fero” Mi scuso anche con chi voleva leggere prima queste cose, ma non lavoriamo per il blog, ne Dottore, ne io, ne altri. Non lavoriamo nemmeno per la Sagra, anche se ore che in queste settimane spendiamo per preparare un evento che sta diventando sempre più complicato da gestire, e con sempre meno gente disposta a prendersi delle responsabilità, stanno ormai superando sia quelle che dedichiamo ai nostri mestieri che ovviamente quelle che andrebbero dedicate al riposo. Se qualcuno invece ha pensato, anche solo per un nanosecondo che il pezzo non sia stato pubblicato prima perché potremo aver subito qualche pressione dovrebbe, in ordine:
vergognarsi;
pensare un attimo al fatto che c'è gente non ricattabile, e siamo tra quelli;
pensare che chi ha il sospetto ha il difetto;
rispettare chi ha sempre avuto il coraggio di scrivere e firmare quello che molti borbottano sottovoce, ricevendo complimenti da molti ma anche non vedendosi più salutare da alcuni, e peggio sentendosi, se pur vagamente, minacciato, non certo nella sua incolumità, ma di ricevere in qualche caso un trattamento, un po' meno uguale degli altri.
Oggi c'è una manifestazione sulla libertà di stampa, figuratevi se mi perdo l'occasione di pubblicare qualcosa di fastidioso ;) Ecco i due pezzi inviatimi da Iveta:
Buona sera a tutti Piasco 29/09/09
1) Concedetemi solo due parole, non voglio annoiarvi.Tutto quello che ho da dire,nel dettaglio lo troverete scritto nel documento che consegnerò al termine del consiglio da allegare al verbale della serata. Chiedo innanzi tutto scusa a tutti i piaschesi ,che in campagna elettorale mi avevano avvertita: non ti fidare, quella non è una lista civica ma una lista politica ben mascherata. Prima o poi la sua vera "NATURA" verrà fuori, ma ero in buona fede.
2) Ora mi rivolgo ai componenti della maggioranza:so che in questi giorni avete cercato di rimettere insieme i cocci, voi pensate di averlo fatto per il bene del paese. Secondo me vi sbagliate. Sapete benissimo che in questi pochi mesi il sindaco ha agito da solo, informando solamente chi voleva lui. Esempio : sulla nomina di alcuni componenti della casa di riposo, sia io che alcuni di voi non ne sapevano nulla,non so gli altri, è vero o non è vero?...Oppure: la gaffe con il marito della dottoressa Manfredi ,quando era alla disperata ricerca del nuovo segretario comunale. Se voi lo sostenete senza ragionare con la vostra testa, alzando solamente la mano in consiglio comunale,come succedeva prima, la prossima volta che andremo a votare, i piaschesi se lo ricorderanno.(Ricordiamoci che la gente voleva il cambiamento anche per quello).
3) Faccio solo un cenno ai fatti più importanti che hanno portato al mio esonero. Casa di riposo: il sindaco mi da il mandato per convincere la sig,Bruna Ballatore a rimanere al suo posto.Dopo che sono riuscita in questo incarico mi dice , bene un problema in meno. Poi improvvisamente di testa sua cambia tutto senza dire niente a nessuno. Voi dite che avete preso le mie difese e vi ringrazio, ma il sindaco ha fatto comunque come ha voluto, e da quel momento non mi ha più rivolto la parola quasi per una settimana ed il nostro rapporto rimasto compromesso.
4) Seconda questione: le scuole medie appaiono degradate e non hanno l'agibilità. Ho chiesto all'ufficio tecnico di fare le verifiche per poter mandare i bambini a scuola in sicurezza. Il sindaco non era per niente entusiasta di questa mia richiesta. Quando si tratta della sicurezza dei nostri ragazzi non possiamo fare finta di niente. Forse lui non lo sa, ma se succede qualcosa il sindaco ne risponde. Invece di ringraziarmi, mi toglie le deleghe. BRAVO! COMPLIMENTI!! Vorrei ricordare che quello che sono riuscita a fare in questi mesi è sotto gli occhi di tutti, e mi dispiace di non poter portare avanti i miei progetti, specialmente quello per il doposcuola e tutti gli altri in ambito sociale, che comunque lascio in buone mani all' assessore Luca Giraudo.
5) Voglio precisare che in seguito a questi fatti, io intendo di assumere in questa sala un ruolo di consigliere indipendente. Mi sembra la cosa più corretta nei confronti dei cittadini che mi hanno votata e non voglio schierarmi con la minoranza.Dico subito che il mio impegno sarà quello di informare la gente su tutto quello che combina o non combina l'amministrazione. Vi posso garantire che in questo compito mi impegnerò al massimo,anche se da quando mi sono state tolte le deleghe, per me è diventato più difficile accedere ai documenti.Molto probabilmente cè lo zampino di qualcuno ! Ma io non mi scoraggio per questo, chi mi conosce sa che sono decisa. Riconosco che a volte non sono stata diplomatica,ma era molto difficile esserlo nelle situazioni in cui mi sono trovata. Non credo alla stima che il sindaco dice di avere nei miei confronti,perchè ,da parte sua,non c'è stato nessun tentativo di dialogo. Io invece la stima che avevo l'ho persa e penso che non sia assolutamente all'altezza del compito che gli è stato affidato, NON E' CAPACE DI FARE IL SINDACO Grazie e buona sera a tutti. Iveta Kadlecova
CRONISTORIA
Questione cellulari
Appena assunte le cariche di assessore e di vicesindaco, mi veniva dato in dotazione un telefonino tipo Motorola RAZR, che nella passata amministrazione veniva usato dal sig. Barberis. Dopo pochi giorni, in Comune, mi chiedevano l'apparecchio per sostituirlo con un modello di ultima generazione HTC DIAMOND. A me sembrava uno spreco e l'ho rifiutato. A questo punto volevo vederci chiaro. Venivo pertanto a conoscenza, che nel comune di Piasco, tutti i dipendenti hanno in dotazione dal 2001 i telefoni cellulari. Ho preso informazioni presso altri comuni della zona, e anche della provincia di Torino e questo non succede praticamente da nessuna altra parte.Visto che tra i punti del nosto programma c'erano la trasparenza e la lotta agli sprechi,ne ho parlato in una riunione del gruppo.I pareri, sulla questione erano diversi, e si decideva di attendere il nuovo segretario prima di prendere una decisione.A questo punto c'è stata una fuga di notizie e alcuni commenti apparsi sul blog, (articolo :Tutto rinnovato 29-07). Io mi sono sentita in dovere di far chiarezza, e ho risposto, sempre sul blog, in data 19-08. Forse questa mia iniziativa non è piaciuta, ma fa lo stesso. Faccio presente che oggi esistono, a costi contenuti, tecnologie che permettono alle aziende e quindi anche ai comuni di non addebitare i costi delle chiamate personali dei dipendenti sul conto del comune, al fine di evitare abusi e privilegi.
Questione Casa di Riposo
Martedì 30 giugno veniva illustato alla maggioranza, dal geom.Dalmasso, il progetto della nuova scuola media. Al termine della serata, il sindaco ribadiva alla sottoscritta la necessità di convincere la signora Bruna Ballatore,(presidente della casa di riposo), a rimanere al suo posto. Mercoledì 01/07/09 mi recavo presso la casa di riposo accompagnata dallo stesso sig. Dalmasso. Riuscivamo ad ottenere dalla presidente la disponibilità a proseguire nell’incarico per un anno ancora. Questo allo scopo di terminare le attività di ampliamento della struttura. L’accordo prevedeva di affiancarle una persona di fiducia dell'amministrazione comunale, come richiesto dal sindaco che, al termine dell'anno indicato, le sarebbe subentrata nella carica insieme a tre nuovi membri. In quella sede la sig.Ballatore chiedeva anche di poter ultimare il lavoro iniziato, con la collaborazione dei signori Bruno Margaria e Remo Monge Roffarello.Pochi minuti dopo il sindaco, nel proprio negozio, commentava: bene un problema in meno per il paese. Quindi parlavamo qualche minuto sulla persona da affiancare alla presidente. Il giorno dopo veniva proposto al sindaco dal consigliere Luca Giraudo il nome di Natale Monge come candidato, ottenendone il consenso . Giovedì 02/07/09 insieme al sig. Luca Giraudo, e il sig.Mauro Dalmasso incontravo il sig. Natale Monge che ci garantiva la propria disponibilità alle condizioni concordate con la Presidente Ballatore Bruna. Lo stesso sindaco, avuta la notizia lo invitava personalmente nell’incontro del gruppo di maggioranza, che si sarebbe tenuto il successivo 10 luglio. Venerdì 10/07/09 avveniva l'incontro previsto e il sindaco, a sorpresa, dichiarava di aver cambiato idea in merito, sostenendo di aver trovato lui tutti i membri per la nuova gestione, e chiedeva al sig. Monge di accettare da subito l'incarico. Lui rifiutava, dichiarando che accordi presi con la sottoscritta e con Luca Giraudo non erano quelli. In guella sede tra il sindaco e me avveniva una discusione molto accesa, dove io, minacciando le dimissioni, dichiaravo di non accettare di essere presa in giro, e che si sarebbe assunto tutta la responsabilità di questo ripensamento. Con il senno di poi credo che, già da quel momento, il sindaco avesse deciso di esautorarmi. Sabato 11/07/09 si teneva, presso la mia abitazione, un'incontro richiesto dal sig. Luca Corrado, nell'intento di trovare un accordo. Era presente anche il sig. Dalmasso In quella sede ribadivo con forza di aver semplicemente agito dietro mandato del sindaco e non di mia spontanea iniziativa, come si voleva far credere.Veniva quindi ipotizzata la soluzione che portasse a sette i consiglieri della casa di riposo, in modo che potessero essere compresi i due membri proposti dalla sig.Ballatore, e i quattro membri proposti dal sindaco. Per poter fare questo bisognava accertarsi che lo statuto dell'ente lo prevedesse. Al termine dell'incontro il consigliere Luca Corrado assicurava che ogni decisione in merito si sarebbe presa collegialmente, durante la riunione prevista per il 17/07/09. Lunedì 13/07/09 Accompagnata dal sig. Mauro Dalmasso,verso le ore 9,30, mi recavo presso la casa di riposo per ritirare copia dello statuto da dare a Luca Corrado. Li venivo informata dalla sig.ra Ballatore che il sindaco in persona, un'ora prima, le aveva comunicato la sua decisione di rinnovare totalmente il direttivo dell'ente. E la riunione prevista per il 17/07/ allora? A questo punto ero intenzionata a dimettermi, ma il sostegno manifestato da tutto il gruppo, ad eccezione del sindaco che non mi parlava più, mi ha convinta a desistere.
Questione scuole
Venerdì 07/08/09 alle nove del mattino veniva da me in comune il presidente della scuola materna sig. Davide Monge, che mi chiedeva un aiuto per ottenere i certificati di agibilità dell'immobile, che lui domandava da anni. Mi recavo presso l'ufficio tecnico dove venivo informata che nessun edificio scolastico a Piasco era provvisto dei certificati di agibilità. Durante la riunione della giunta, nel pomeriggio, chiedevo spiegazioni a riguardo al tecnico comunale geom.Ponza, che mi rispondeva in modo vago, dicendo, che in passato non serviva. A questo punto presentavo richiesta scritta e protocollata , (allegato n°2 ) verifiche di tutti gli edifici scolastici comunali. In quella sede sia il sindaco che l'assessore Barbero non mi hanno appoggiata.Sostenevano la tesi che la mia reazione era esagerata, che non c'era da preoccuparsi troppo, che le scuole strutturalmente erano sicure.Comunque, alla fine, si decideva di contattare un professionista per le verifiche necessarie per ottenere l'agibilità. Purtroppo eravamo ad agosto e l'ingegnere era in ferie, (professionista di fiducia del geom.Ponza ) Primo settembre riunione in comune, presenti il sindaco, l'assessore Barbero, il geom.Ponza, l'ing. di Centallo ed io. Tutti minimizzavano il problema dicendo che c'erano comunque scuole anche più malmesse. Io ribadivo il concetto che noi dovevamo preoccuparci delle nostre e non di quelle degli altri. Ma ero sola contro tutti. In quella sede è stata letta la lettera dei genitori preoccupati dello stato di degrado delle scuole medie. Siamo rimasti d'accordo che questo studio di Centallo avrebbe fornito un preventivo di spesa sui lavori da fare ed il loro onorario.In seguito non sono stata più informata di nulla. Il 03/09/09 si è tenuto un incontro in comune con la nuova preside delle scuole medie. Presenti: il sindaco, la sig.Chiara Monge Rofarello, il geom.Ponza ed io. In quella sede ho parlato della mia richiesta di verifiche del fabbricato in funzione della sicurezza, viste le preoccupazioni mie e dei genitori. Ci siamo recati con la preside a fare un sopralluogo e, appena visionato l'edificio, la prof.Basso ha immediatamente deciso di chiedere le verifiche necessarie. A seguito di questa visita alla scuola, ho presentato richiesta scritta e protocollata ( allegato n°3), al sindaco ed al tecnico comunale, per sollecitare il rilascio di un documento di agibilità provvisorio,che permettesse il regolare inizio dell'anno scolastico. Su questa mia iniziativa il sindaco non era d'accordo, ma ripeto, nel ruolo di assessore ai servizi scolastici, mi sentivo in dovere di intervenire. Segue la risposta dell'uff. tecnico,(allegato 4). 08/09/09 ispezione da parte della ASL in presenza della Preside, del sindaco, dell'ass.Barbero, del tecnico comunale,dei professori Rivoira e Bertone, e della sottoscritta. 10/09/09 ispezione da parte dei vigili del fuoco con la presenza delle stesse persone indicate sopra. Dopo l'ispezione c'è stata una discussione tra il sindaco e la sottoscritta, dove venivo accusata di remare contro, e per questo motivo mi avrebbe tolto tutti gli incarichi. Concludendo: io penso , di aver agito sempre per il bene della comunità e ho la coscienza a posto.
Di Michela (del 17/08/2008 @ 14:38:33 in Notizie, linkato 4333 volte)
Notizie dell’ ultima ora …
Agosto 2008 La regione ha assegnato un contributo per la nuova scuola media di 693.000 euro
Il Comune di Rossana intende trasferire la sua sede nel palazzo Garro , l’antico municipio recentemente ristrutturato, e quindi tutto l’edificio che oggi ospita anche le scuole elementari rimarrà completamente libero e l’Amministrazione comunale di Rossana lo mette a disposizione per le scuole medie.
Queste due notizie sensazionali aprono diverse possibilità:
La prima …. Con il contributo della regione è possibile pensare concretamente alla realizzazione della nuova scuola media.
Vediamo in dettaglio cosa comporterà per le casse del comune: 1.700.000euro è la spesa prevista, 700.000 i contributi assegnati , 150.000 la cifra già a disposizione , 850.000 euro la cifra da recuperare ancora per completare l’opera. Penso che con i tempi che corrono, con i tagli alla spesa pubblica, con la crisi economica che avanza non sia una cosa facile.
La seconda….. le scuole di Rossana sono a completa disposizione, gli interventi per metterla nelle condizioni ottimali per accogliere gli alunni delle scuole medie sono di modesta entità, quindi il risparmio di 3 miliardi delle vecchie lire è assicurato. Non mi sembra una cosa da sottovalutare.
A questo proposito mi viene in aiuto un’idea fantastica di Maurizio Pallante che parla di scambio inteso come dare , ricevere e restituire il di più.. Da tempo immemorabile i ragazzi delle medie di Rossana vengono ospitati nelle scuole di Piasco. Perché non accettare l’ospitalità che l’Amministrazione di Rossana ci offre e trasferire le scuole medie nell’ edificio di Rossana? Da alcuni anni un buon numero di bambini di Piasco frequentano le scuole elementari di Rossana , perché non ospitare tutti gli alunni delle elementari di Rossana nelle scuole di Piasco che hanno aule spaziose e locali idonei, formando un polo scolastico unico? Sarebbe un’esperienza scolastica notevole, con ripercussioni decisamente positive sul piano organizzativo e didattico. Le scuole di Piasco sarebbero in grado di accogliere gli alunni di Rossana, con la suddivisione di un'aula grande predisposta per questo intervento e il recupero dei locali della mensa. Se poi vogliamo pensare alla grande, c’è tutto lo spazio sul terrazzo che non è utilizzato e potrebbe permettere la creazione di ulteriori aule, laboratori ed eventualmente un locale per la mensa.
Certo che per scegliere questa seconda via bisogna uscire da una visione campanilistica ed entrare in un’ottica di condivisione delle risorse che forse non è ancora molto diffusa. Se abbiamo dato ospitalità per una quarantina di anni agli alunni di Rossana, non vedo perché non possiamo accettare l’ospitalità che ci offrono gli amministratori di Rossana , tanto più che questo ci farebbe risparmiare una cifra enorme di denaro pubblico.
Questo denaro pubblico potrebbe servire per affrontare finalmente in modo serio le problematiche quali la viabilità , potrebbero dare più respiro ad iniziative in campo sociale e ambientale. Con le risorse risparmiate (una scuola in meno da gestire ogni anno) si potrebbe garantire il servizio gratis di trasporto alunni e il servizio mensa, se non gratis, ridotto ai minimi termini) questo sarebbe un aiuto concreto a quelle famiglie che hanno sempre maggiori difficoltà a giungere a fine mese. Il trasporto effettuato da mezzi pubblici ridurrebbe l’inquinamento e il traffico stradale nelle ore di punta e anche questo aspetto non è da sottovalutare.
Di cagio (del 24/05/2008 @ 13:33:07 in Notizie, linkato 2296 volte)
La squadra Prodi non mi ha di certo
entusiasmato per quello che ha combinato nei 2 anni di governo, a
partire dall'indulto, ma qualcosina di buono l'aveva anche fatto,
piccolezze come la possibilità di recuperare una bella parte
della spesa fattta per l'acquisto di materiali per rendere più
efficiente le nostre case o per produrre energia. Però un
finale così cancella tutto quello che ha fatto di buono e di
decente per non peggiorare la nostra (fragile IMHO) democrazia. Con
un “simpatico decreto infatti ha imposto il segreto di stato su
discariche e de altri siti:
“Il
decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16
aprile 2008, numero 90. Prevede che: "Nei luoghi coperti dal
segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle
aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del
fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a
livello centrale dalle amministrazioni interessate che li
costituiscono con proprio provvedimento".
"Le
amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso
le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco
a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o
consultazione".
"Sono
suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni,
le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le
cose attinenti alle materie di riferimento".
L'articolo
261 del Codice penale prevede per chi rivela un segreto di Stato una
pena non inferiore ai cinque anni di reclusione. Per cui se un
sindaco dovesse divulgare ai suoi cittadini l'esistenza di una
discarica di scorie nucleari nel suo comune finirebbe in galera ma se
un sindaco non informasse i cittadini tradirebbe il suo mandato nei
loro confronti.
In pratica, se un giorno dal ministero,
dopo attenti studi che non saranno mai verificabili perché
segretati, qualcuno decidesse che nella ex cava di ghiaia alle Rocche
ci potrebbero stare, oltre ai fanghi delle cartiere, anche rifiuti
tossici, pericolosi, radioattivi, e quant'altro, beh... dal giorno
dopo potrebbero iniziare a stoccarli a nostra insaputa!
Alla faccia della crescente attenzione
dei cittadini ai problemi ambientali!
Approfitto del blog per chiedere scusa
Pejo (Giampiero Mattio): Gli avevo promesso che avrei sottoscritto il
foglio in cui attestavo il mio interessamento alle iniziative del
Vas, lui si è sbattuto a manddarmelo ed io mi sono
dimenticato! Non ho scuse. Allora esprimo qua il mio parere e quello
di miei parenti ed amici che pur non avendo firmato il foglio che è
stato presentato in Comune ritengono l'iniziativa importante, degna
di attenzione ed anche ovviamente di aiuto se ne avrà bisogno.
Visto che il blog è molto letto invito chi non avesse firmato
il foglio del vas a commentare qua sopra, non sarà la stessa
cosa ma fa sempre un po' di effetto. Anzi siccome qua è
pubblico e tutti possono leggere di effetto ne fa parecchio.
Di dottore (del 15/05/2009 @ 13:00:00 in Notizie, linkato 2460 volte)
Si avvicina la data del 20 maggio, giorno in cui ci sarà lo switch-over, ovvero il passaggio sul digitale terrestre di rai2 e rete4. Dovremo perciò essere pronti per quella data, quindi acquistare un decoder per ogni televisione oppure sostituire direttamente il televisore con uno che abbia il decoder incorporato. Ma siamo proprio sicuri che la Provincia di Cuneo per intero sia interessata da questo passaggio? Se andiamo a controllare sul sito www.piemontedigitale.it (sito nel quale compare anche il logo della Regione Piemonte), ci accorgeremo, nell’elenco dei comuni interessati dallo switch-over, che in realtà solo il 57% dei comuni del territorio provinciale sarà interessato dall’evento mentre il restante 43% continuerà con il vecchio sistema analogico. Sempre su internet si legge pure che nelle vallate dove, forse, non ci sarà mai la ricezione del digitale terrestre potrebbe poi essere necessario acquistare un decoder specifico, in grado di ricevere da antenna satellitare (quindi da parabola) e permettere la visione in chiaro di ciò che solitamente viene oscurato.
Ora mi chiedo: possibile che gli organi d’informazione non siano in grado di dare indicazioni puntuali e precise ed in particolare di dire in maniera chiara: “Il 20 maggio ci sarò lo switch-over ed interesserà, per la Provincia di Cuneo, 131 comuni per il passaggio al digitale di rai2 e rete4 e 12 comuni per il passaggio al digitale solamente di rai2”?
Chi abita in uno dei 107 Comuni che continuerà a ricevere con il vecchio sistema analogico immagino potrà riportare il decoder dove l’ha acquistato e si vedrà riaccreditata la somma spesa per un acquisto rivelatosi inutile?
Cari organi d’informazione e Istituzioni preposte, ma quanto ci costerà questa parziale informazione?
Grazie a chi vorrà rispondere.
Due cittadini dei 107 Comuni non raggiunti dallo switch-over (Dronero e Piasco).
Di Dulce (del 05/06/2012 @ 12:11:28 in Associazioni, linkato 1832 volte)
Solarecollettivo Onlus www.solarecollettivo.it promotore del percorso "Ambientiamoci", educazione ambientale svolta presso diverse scuole della Provincia di Cuneo, con l'intento di condividere rivolgendosi ad un pubblico adulto organizza Martedì 12 giugno ore 21 Stazione FS Costigliole Saluzzo (cn) presso sede Carpe Diem Onlus SAPONE E DINTORNI (corso autoproduzione di saponi e cosmetici naturali) euro 20 con prenotazione ai numeri 017579311 - 3200552443
Programma:
Introduzione al sapone e ai cosmetici naturali.
Come leggere una etichetta INCI ed analisi degli ingredienti presenti in un prodotto industriale.
Riconoscimento degli ingredienti più adatti,degli strumenti da utilizzare e dove reperirli.
Dimostrazione della preparazione di un balsamo labbra e di un eco-deodorante spray.
Descrizione delle fasi salienti della saponificazione col metodo a freddo.
Guidati dal nostro formatore ogni partecipante preparerà 1 Kg di sapone per il corpo all’olio di oliva bio.
Le materie prime le portiamo noi, a voi resteranno i prodotti e le ricette.
Partecipare all'incontro vi consentirà di vedere tutte le fasi di lavorazione, conoscere le norme di sicurezza e , potrete tornare a casa con il VOSTRO sapone. Ci sono tantissimi vantaggi e buoni motivi per produrre in casa il sapone:
è salutare: rispetta la nostra pelle evitando l’uso di molti prodotti chimici, che spesso la danneggiano e provocano allergie.
è ecologico: non produce scorie tossiche per l’ambiente e permette di evitare prodotti inquinanti, consentendo il riuso/riciclo di numerosi contenitori di plastica; sono a Km Zero impedendo l’inquinamento da trasporto,
è economico: gli ingredienti base sono poco costosi e facilmente reperibili, la spesa non è aggravata dai costi di tutti i passaggi della filiera commerciale e della pubblicità.
è etico: l’autoproduzione permette di non comprare più detergenti commerciali, prodotti soprattutto da multinazionali a discapito di ambiente, animali e altri uomini.
è facile e divertente: basta una semplice attrezzatura da cucina, un po’ di preparazione e di prudenza.... e un pizzico di creatività!
Di Dulce (del 07/04/2010 @ 11:57:19 in Eventi, linkato 2087 volte)
GIOVEDI’ 8 APRILE 2010 BOVES Teatro BORELLI ore 20.45
DON PAOLO FARINELLA
prete genovese, biblista e scrittore
Chi è Don Paolo Farinella?.......
Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo: lo farò - spero, penso e prego - fino alla fine della mia vita. Ho 62 anni, vengo dal millennio scorso e oggi mi trovo qui: è la prima volta che partecipo a un’assemblea veramente politica e per me è un onore e un orgoglio, perché ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, in quanto.. perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri.
Sig. Presidente «pro tempore» del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, Palazzo Chigi 00100 Roma
Lettera di ripudio
Il mio nome è Paolo Farinella, prete della Chiesa cattolica residente nella diocesi di Genova. Come cittadino della Repubblica Italiana, riconosco la legittimità formale del suo governo, pur pensando che lei abbia manipolato l’adesione della maggioranza dei pensionati e delle casalinghe che si formano un’idea di voto solo attraverso le tv, di cui lei ha fatto un uso spregiudicato e illegittimo. Lei in Italia possiede tre tv e comanda quelle pubbliche nelle quali ha piazzato uomini della sua azienda o a lei devoti e proni. Nel mese di agosto 2009 ha inaugurato una nuova tv africana, Nessma, a cui ha fatto pubblicità sfruttando illecitamente la sua posizione di presidente del consiglio e dove ha detto il contrario di quello che opera in politica e con le leggi varate dal suo governo in materi di immigrazione. Se lei è pronto a smentire, come è suo solito, ecco, si guardi il seguente filmato e giudichi da lei perché potrebbe trattarsi di Veronica Lario travestita da lei: < http://www.youtube.com/watch?v=Se3yqycsMyg&feature=video_response >. Faccia vedere il video ai suoi amici leghisti e nel frattempo ascolti cosa dice il sindaco di Treviso, lo sceriffo Giancarlo Gentilini del partito di Bossi, ad un raduno del suo partito xenofobo dove ha esposto «Il vangelo secondo Gentilini» con chiarezza diabolica: «Voglio la rivoluzione contro gli extracomunitari … Voglio la rivoluzione contro i bambini degli immigrati … Ho distrutto due campi di nomadi e ne vado orgoglioso. Voglio la rivoluzione contro coloro che vogliono le moschee: i musulmani se vogliono pregare devono andare nel deserto, ecc. ecc. Questo è il Vangelo secondo Giancarlo Gentilini (sindaco di Treviso): “Tutto a noi e se avanza qualcosa agli altri, ma non avanzerà niente”». Questo il link con la sua voce in diretta; si prepari ad ascoltare il demonio in persona: < http://www.youtube.com/watch?v=_WCZNQJkV3E&feature=related >.
Legittimità elettorale e dignità etica Riconoscere la legittimità del suo governo, con riserva etico-giuridica, non significa riconoscere anche la sua legittimità morale a governare il Paese perché lei non ha alcuna cultura dello Stato e delle sue Istituzioni, ma solo quella di difendere se stesso dalla Giustizia e i suoi interessi patrimoniali che sotto i suoi governi prosperano alacremente. Il conflitto di interessi pesa come un macigno sulla Nazione e la sua economia, ma lei è bravo ad imbrogliare le carte, facendolo derubricare nella coscienza della maggioranza che ne paga le conseguenze economiche e democratiche. Cornuti e mazziati dicono a Napoli. Quando la sua maggioranza si sveglierà dall’oppio che lei ha diffuso a piene mani sarà troppo tardi e intanto il Paese paga il conto dei suoi avvocati, nominati da lei senatori, cioè stipendiati con soldi pubblici. Allo stesso modo stiamo pagando i condoni fiscali che lei si è fatto su misura sua e della sua azienda, sottraendo denaro al popolo italiano. In morale questo viene definito come doppio furto. Da quando lei «è sceso in campo», l’Italia ha iniziato un degrado inesorabile e costante che perdura ancora oggi, codificato nel termine «berlusconismo» che è la sintesi delle maledizioni che hanno colpito l’Italia sia sul piano economico (mai l’economia è stata così disastrata come sotto i suoi governi), su quello sociale (mai si sono avuti tanti poveri, disoccupati e precari come sotto i suoi governi), e su quello civile (mai come sotto i suoi governi è sorta la categoria del «nemico» da odiare e da abbattere). Lei, infatti, usa la menzogna come verità e la calunnia come metodo, presentandosi come modello di furbizia e di utilizzatore finale di leggi immorali e antidemocratiche come tutte quelle «ad personam». Nei confronti dell’ultima illegalità, che grida giustizia al cospetto di Dio, il decreto 733-B/2009, che segna una pietra miliare nel cammino di inciviltà e di negazione di quelle radici cristiane di cui la sua maggioranza ama fare i gargarismi, sappia che siamo cento, mille, diecimila, milioni che faremo obiezione di coscienza all’ignobile e illegale decreto, pomposamente detto «decreto sicurezza»: diventeremo tutti clandestini e sostenitori dei cittadini di altri Paesi, specialmente africani, in quanto «persone», anche se clandestini, a costo della nostra vita. Dobbiamo ubbidire alla nostra coscienza piuttosto che alle sue leggi razziali e disumane. La legge che definisce l’immigrazione come illegalità è un insulto a tutte le Carte internazioni e nazionali sui «diritti», un vulnus alla dottrina sociale della Chiesa e colloca l’Italia tra le nazioni responsabili delle stragi degli innocenti, perseguitati e titolari del diritto di asilo.
Essere «alto» ed essere »grande» Lei non è e non sarà mai uno «statista» se sente il bisogno di fare vedere alle sue donnine i filmati che lo ritraggono tra i «grandi». Per essere «grande», non basta rialzare le suole delle scarpe, ma occorre avere una visione oltre se stesso, una visione «politica» che a lei è estranea del tutto, incapace come è di vedere oltre i suoi interessi. Per potere emergere dallo squallore in cui lei è maestro, ha profuso a piene mani il virus dell’antipolitica, il qualunquismo populista, trasformando la «polis» da luogo di convergenza di ideali e di interessi a mercato di convenienza e di sopraffazione. Lei, da esperto di vecchio pelo, ha indotto i cittadini ad evadere il fisco che in uno Stato democratico è prevalentemente un dovere civile di solidarietà e per un cristiano un obbligo di coscienza perché strumento di condivisione per servizi essenziali alla corretta e ordinata convivenza civile e sociale. Durante il suo governo le tasse sono aumentate perché incapace di porre un freno alla spesa pubblica che anzi galoppa come non si è mai visto. Non faccia confusione tra «essere alto» e «essere grande», come insegna Napoleone che lei ben volentieri scimmiotta, senza riuscire ad eguagliare l’ombra del dittatore. Lei non può negare di essere stato piduista (tessera n. 1816) e forse di esserlo ancora, se come sembra, con il suo governo cerca di realizzare la strategia descritta nei documenti sequestrati al gran maestro Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi (Comunicato Ansa del 17 marzo 1981 ore 12:18, da cui emerge il suo numero di tesserato; cf intervista di Licio Gelli su Repubblica.it del 28-09-2003).
La maledizione italiana A lei nulla importa dei valori religiosi, etici e sociali, che usa come stracci a suo comodo esclusivo, senza esimere di vantarsi di essere ossequioso degli insegnamenti etici e sociali della Chiesa cattolica, di cui si è sempre servito per averne l’appoggio e il sostegno. Partecipa convinto al «Family-Day» in difesa della famiglia tradizionale, monogamica formata da maschio e femmina e poi ce lo ritroviamo con prostitute a pagamento che registrano la sua voce nel letto di Putin; oppure spogliarelliste che lei ha nominato ministre: è lecito chiedersi, in cambio di cosa? Come concilia questo suo comportamento con le sue dichiarazioni di adesione agli insegnamenti della Chiesa cattolica? La «corrispondenza d’amorosi sensi» tra lei, il Vaticano e la gerarchia cattolica è la maledizione piombata sull’Italia ed una delle cause del progressivo e costante allontanamento dalla Chiesa delle persone migliori. I prelati, come sempre nella storia, fanno gli affari loro e lei che di affari se ne intende si è lasciato usare ed ha usato senza scrupoli offrendo la sua collaborazione e cercando quella della cosiddetta «finanza cattolica» legata a doppia mandata con il Vaticano. Se volesse avere la documentazione di legga il molto istruttivo saggio di Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel, «L’unto del Signore», BUR, Rizzoli, Milano 2009. Gli ecclesiastici, da perfetti «uomini di mondo, hanno capito che con lei al governo potevano imporre al parlamento leggi e decreti di loro interesse, utilizzandolo quindi come braccio secolare. Per questo obiettivo, devono però rinunciare alla loro religiosità e adeguarsi alla paganità del potere che esige la contropartita. Lei, infatti, è sostenuto dall’Opus Dei, da Comunione e Liberazione e da tutte le organizzazioni e sètte cattoliche che si lasciano manovrare a piacimento con lo spauracchio dei «comunisti» e con l’odore satanico dei soldi. Il Vaticano e i vescovi, non essendo profeti, ma esercenti gestori di una ditta pagana, non hanno saputo o voluto cogliere le conseguenze nefaste che sarebbero derivate al Paese da questo connubio incestuoso; di fatto sono caduti nella trappola che essi stessi e lei avevate preparato. L’incidente di Vittorio Feltri, da lei, tramite la famiglia, nominato direttore del suo «Il Giornale» con cui uccide sulla pubblica piazza Dino Boffo, direttore di «Avvenire» portavoce della Cei, va oltre le vostre intenzioni e come un granellino si sabbia inceppa il motore. Oppure, secondo l’altra vulgata, tutto sarebbe stato progettato da lei e Bertone per permettere a questi di mettere le mani sulla Cei e a lei di fare tacere un sussurro appena modulato di critica sui suoi comportamenti disgustosi. Senza volersi arrampicare sugli specchi forse si è verificato un combinato disposto, non nei tempi e nelle forme da voi progettato. Il giorno 7 agosto 2009, in un colloquio riservato con il cardinale Angelo Bagnasco, lo misi in guardia: «Stia attento – gli dissi – e si prepari alla guerra d’autunno perché con la nomina di Feltri al Giornale di Berlusconi (20-07-2009), la guerra sarà totale e senza esclusione di colpi. Berlusconi non può rispondere alle domande di la Repubblica e non può andare in tv a dare spiegazioni. Può continuare a negare sulle piazze per gli allocchi, ma nemmeno lui, menzognero di professione potrebbe negare davanti a domande precise e contestazioni puntuali. Per questo non lo farà mai, tanto meno in Parlamento. Non ha che un mezzo: sguazzare nel fango facendolo schizzare su tutti e su tutto, in base al principio che se tutto è infangato, nessuno è infangato». Il cardinale mi guardò come stupito e incredulo, reputando impossibile la mia previsione. Credo che ora si morda le labbra. Eppure credo anche che lei sia finito: per la finanza internazionale e per gli interessi di coloro che lo hanno sostenuto, Vaticano compreso, lei ora è ingombrante e impresentabile e deve essere sostituito, ma lei non cadrà indenne, farà più danni che potrà, un nuovo Sansone in miniatura. Lei sa che deve andarsene, ma sa anche che passerà alla storia non come quel «grande, immenso» presidente che è stato lei, ma come «l’utilizzatore finale di prostitute che altri pagavano per conto suo». Non c’è che dire: lei è un grande in bassezza e amoralità.
Spergiuro Nella trappola non è caduto il popolo di Dio, formato da «cristiani adulti» che tanto dispiacciano al papa «pro tempore» Benedetto XVI: lei non potrà mai manipolarli come non potrà mai possedere le coscienze dei non credenti austeri, cultori della laicità dello Stato che lei vilipende e svende, sempre e comunque, per suo inverecondo interesse. Lei ha la presunzione ossessiva di definirsi liberale, ma non sa cosa sia il liberismo, mentre è l’ultima caricatura di promettente e decadente comunista sovietico di stampo breshnieviano, capace di usare il popolo per affermare la propria ingordigia patologica di potere. D’altronde il suo amico per la pelle non è l’ex «kgb» Vladimir Vladimiroviè Putin, nella cui dacia è ospitato secondo la migliore tradizione comunista italiana? Dal punto di vista della morale cattolica, lei è uno spergiuro perché ha giurato sulla testa dei suoi figli, senza pudore e alcuni giorni dopo il «ratto di Noemi», ha dato dello stesso fatto diverse versioni differenti, condannando se stesso e la testa dei suoi figli alla pena dello spergiuro che già Cicerone condannava con la «rovina» e l’esposizione all’umana infamia: «Periurii poena divina exitium, humana dedecus – La pena divina dello spergiuro è la rovina e l’infamia/il disprezzo degli uomini» (De legibus, II, 10, 23; cf anche De officis, III, 29, 104;in CICERONE, Opere politiche e filosofiche, a c. di Leonardo Ferrero e Nevio Zorzetti, vol. I, UTET, Torino, 1974, risp. p. 489 e p. 823). Anche il Diritto Canonico, per sua informazione, riserva allo spergiuro «una giusta pena» (CJC, can. 1368), demandata all’Autorità, in questo caso il papa, che avrebbe dovuto comminarle la pena canonica, invece di indirizzarle una lettera diplomatica per il g8 e i suoi «deferenti saluti». Non ci può essere deferenza, tanto meno papale, per un uomo che ha toccato il fondo della dignità politica e morale. Gli ultimi fatti di Villa Certosa e Palazzo Grazioli hanno sprofondato lei (non era difficile), ma anche l’Istituto Presidenza del Consiglio in un letamaio senza precedenti. Mai l’Italia è stata derisa nel mondo intero (ormai da quattro mesi continui) a causa di un suo presidente del consiglio che, su denuncia della moglie, frequenta le minorenni e sempre per ammissione della moglie che lo frequenta da oltre trent’anni, per cui si presume lo conosca bene, è malato e come un dio d’altri tempi esige per la sua perversione, sacrifici di giovani vergini per nascondere a se stesso i problemi del tempo che inesorabilmente passa, nonostante il trucco abbondante.
Affari privati o deriva di Stato? Lei dice di volere difendere la sua privacy, ma non c’è privacy per uno che ha portato i suoi fatti «privati» in tv attaccando indecorosamente la sua stessa moglie che ha intrapreso la strada del divorzio. Forse lei ha dimenticato che sull’immagine della sua «felice famiglia italiana» lei ha costruito se stesso e la sua fortuna politica ed economica. Lei si comporta per quello che è: uno spaccone che in piazza si vanta di tutto ciò che non ha mai fatto e poi pretende che nessuno ne parli. Se lei mette il segreto di Stato sulle sue ville, queste diventano ipso facto «affare politico» perché lei le usa anche per incontri istituzionali e quindi fanno parte dell’Istituzione della presidenza del consiglio. Lei non ha diritto alla vita privata, quando si comporta da uomo pubblico e promette carriere tv o posti in parlamento a donnine compiacenti che la sollazzano nel suo «privato». Non è lei che ha detto in una intercettazione, parlando con Saccà che «le donne più son cattoliche più son troie»? Può spiegare, di grazia, il significato di queste parole altamente religiose e rispettose delle donne e indicarci a chi si riferiva? C’entrano le due donne che siedono nel suo governo e che si vantano di essere cattoliche: la Carfagna e la Gelmini? Lei e suoi paraninfi continuate a dire che si tratta di questioni private senza rilevanza pubblica, sapendo di mentire ancora e senza pudore. Sarebbero affari privati se Silvio Berlusconi non fosse presidente del consiglio che alle donnine che gli accompagnano anche a pagamento, non promettesse incarichi in aziende pubbliche (tv) o posti in parlamento se non addirittura al governo. Vorrei chiederle per curiosità: quali sono i meriti e le benemerenze delle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini per essere assurte, non ancora quarantenni, a posti di rilievo nel suo governo? Perché Mara Carfagna posava nuda o la Gelmini prendeva l’abilitazione in Calabria? Le sue ville sono ancora sotto la tutela del segreto di Stato e quindi guardate a vista da polizia, carabinieri, esercito? A spese di chi? Può ancora dire che sono residenze private? Fu lei in persona ad andare dal suo devoto suddito Bruno Vespa a rispondere pubblicamente a suo moglie, Veroni Lario, rendendo pubblici i fatti che la riguardavano e attaccando sua moglie senza alcuna pietà, facendo pubblicare dal suo «killer mediatico» le foto di sua moglie a seno nudo di quando faceva l’attrice. Non credo che lei possa dire che le sue vicende sono private perché ci riguardano tutti, come cittadini e come suoi «sovrani» costituzionali perché una cosa è certa: noi non abdicheremo mai alla nostra dignità di cittadini sovrani figli orgogliosi della nostra insuperabile Costituzione. Noi non permetteremo mai che lei diventi il «padrone» della nostra dignità. Per lei è cominciato l’inizio della fine perché il suo declino è iniziato nel momento stesso in cui è andato nella tv di Stato compiacente e, senza contraddittorio, alla presenza del solo cerimoniere e maggiordomo fidato, ha cominciato a farfugliare bugie, contraddizioni, falsità che non hanno retto l’urto dei fatti crudi. Se lei fosse onesto, anche solo per una parte infinitesimale, dovrebbe rassegnare le dimissioni, come aveva promesso nel suddetto, compiacente recital.
Strategie convergenti Lei può fare affari col Vaticano e chiudere nel cassetto morale e dignità, ma sappia che il Vaticano non è la Chiesa, per nostra fortuna e per sua e vostra disgrazia. Noi, uomini e donne semplici, vogliamo onorare e difendere la nostra dignità e la nostra fede, contro ogni tentativo di manipolazione e di incesto tra altare e politica. Purtroppo lei, supportato da parte della gerarchia, ha fatto scadere la «politica» da arte a servizio del bene comune a mercimonio di malaffare e a sentina maleodorante. Le istituzioni cattoliche che lo hanno appoggiato ne portano, con lei, la responsabilità morale, in base al principio giuridico della complicità. Strana accoppiata: i difensori della moralità ufficiale, costretti a tacere per mesi di fronte a comportamenti indegni e a leggi inique, perché lautamente ricompensati o in vista della mancia promessa. Trattasi solo di un baratto di cui i responsabili dovranno rendere conto. I vescovi hanno ritrovato la parola quando si sono visti attaccare, inaspettatamente, da lei con avvertimenti di stampo mafioso (per interposta persona). La gerarchia, in genere felpata e compassata, in questo frangette è risorta come un sol uomo, arruolando anche il papa alla bisogna, ma cogliendo anche l’occasione per dare corpo alle vendette interne e regolare i conti tra ruiniani e bertoniani. Come insegna l’amabile Andreotti «la vendetta è un piatto che si gusta freddo». Strategie convergenti che hanno sprigionato il disgusto del popolo cattolico e dei cittadini che ancora pensano con la propria testa.
Ripudio Io, Paolo Farinella, prete mi vergogno della sua presidenza, per me e la mia Nazione e, mi creda, in Italia siamo la maggioranza che non è quella elettorale, ottenuta da una «legge porcata» che ben esprime l’identità della sua maggioranza e del governo e di lei che lo presiede (o lo possiede?). Lei potrà avere il sostegno del Vaticano (uno Stato estero) e della Cei che con il loro silenzio e le loro arti diplomatiche condannano se stessi come complici di ingiustizia e di immoralità. Per questi motivi, per quanto mi concerne in forza del mio diritto di cittadino sovrano, non voglio più essere rappresentato da lei in Italia e all’Estero, io la ripudio come politico e come presidente del consiglio: lei non può rappresentarmi né in Italia e tanto meno all’estero perché lei è la negazione evidente di tutto quello in cui credo e spero di vedere realizzato per il mio Paese. sia perché non mi rappresenta sia perché è indegno di rappresentare il buon nome dell’Italia seria, laboriosa e civile e legale che amo e per la quale lotto e impegno la mia vita. Non importa che lei abbia la maggioranza parlamentare, a me interessa molto di più che non abbia la mia coscienza Io, Paolo Farinella, prete ripudio lei, Silvio Berlusconi, presidente pro tempore del consiglio dei ministri e tutto quello che rappresenta insieme a coloro che l’adulano, lo ingannano, lo manipolano e lo sorreggono: li/vi ripudio dal profondo del cuore. in nome della politica, dell’etica e della fede cattolica. La ripudio e prego Dio che liberi l’Italia dal flagello nefasto della sua presenza.
Di didacum (del 29/05/2008 @ 10:36:00 in generale, linkato 1902 volte)
Martedì sera passando in Piazza della pace mi è tornato in mente quanto detto dai nostri amministratori circa un mese fa (durarante l'innaugurazione ufficiale) relativamente all'ALA PACIS ovvero che all'interno della struttura sorgerà uno dei primi farmer's market della zona!! A un certo punto mi sono chiesto ma cosa sarà veramente un farmer's market di preciso, quindi sono andato a documentarmi su internet e fianalmente sono riuscito a capire cosa succederà nei prossimi mesi (spero e penso a breve dato l'arrivo imminente della bella stagione). Sul sito mercatidelcontadino.it viene spiegato in modo molto esaustivo di cosa si tratta e vengono proposte alcune esperienze già attivate nelle diverse regioni. Ecco quindi un decalogo che riassume cos'è un farmer's market:
priorità ai piccoli produttori
mercati ‘senza mercanti’, che accorciano la filiera in quanto permettono l’incontro diretto tra produttore e consumatore
luoghi di convivialità, dove è possibile fermarsi, parlare, consumare un pasto e un bicchiere di vino in compagnia, dove fare la spesa non è più solo un atto “funzionale” ed alienante, ma un tempo riconquistato al piacere e alla socialità
vendita di prodotti su scala locale (provinciale-regionale): l’idea è anche quella di evitare il trasporto su lunghe distanze e di riscoprire il rapporto con il proprio territorio
apertura puntuale anche alle "agricolture di fatto": piccolissimi produttori, come chi coltiva per l’autoconsumo, ma periodicamente ha delle eccedenze da vendere (ad. es. agriturismi…)
tecniche biologiche di coltivazione dei prodotti
rispetto delle stagionalità: i mercati contadini permettono di ritrovare immediatamente il senso delle stagioni, in quanto il prodotto coltivato fuori stagione richiede consumi eccessivi di energia.
Non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà!!
La svolta epocale in materia smaltimento rifiuti che stiamo vivendo in questi giorni a Piasco con il passaggio alla raccolta porta a porta ( scelta di cui sono veramente grato all’amministrazione ed al nostro “mitico” assessore Luca Pittavino), la prima reazione che sta suscitando in tutti i cittadini di buona volontà è una maggior consapevolezza della “rumenta” che ogni giorno produciamo. Differenziare e riciclare in modo virtuoso, indubbiamente, è già un grosso passo avanti, perché non scarica vigliaccamente in casa d’altri il pericolo di una discarica o di un inceneritore. La questione di fondo però, secondo me,rimane un’altra: se vogliamo un futuro veramente più sostenibile e vivibile dobbiamo, innanzitutto, produrre meno rifiuti e consumare di meno. Come fare però? Ormai le logiche di mercato ed il sistema economico impongono determinate scelte e stili di vita. Mettendo in campo un po’ di buon senso e tanta buona volontà, però, possiamo pian piano cambiare la realtà che ci circonda, magari guardando alle esperienze positive che nascono da altre parti. Una di queste è stata attuata recentemente dal Comune di Beinette e sta ottenendo, pare, un successo clamoroso.
Si tratta della Casetta dell’Acqua, una fontana pubblica che eroga acqua dell’acquedotto comunale depurata con un sistema evoluto di filtri e rilasciata in tre modi: naturale a temperatura ambiente, naturale refrigerata e refrigerata gassata, addizionata cioè di CO2.
Guardate quicosa ci ha scritto in proposito l’assessore ai Lavori Pubblici di Beinette Valerio Garelli.
Il Vas sezione di Piasco, in questi giorni, ha presentato ufficialmente all’amministrazione comunale la richiesta di valutare l’opportunità di installare un impianto simile a Piasco.
Oltre ad una riduzione drastica nella produzione di rifiuti la casetta dell’Acqua costituirebbe pure un risparmio nella spesa mensile di ogni famiglia (anche nel caso l’amministrazione comunale decidesse di erogarla a prezzi “sostenibili” pari a qualche centesimo di euro a litro), elemento da non trascurare in tempi di vacche sempre più magre per tutti (o quasi).
L’acqua del Sindaco che, tra l’altro, da’ la possibilità di realizzare in casa in modo economico bibite naturali, ottimi surrogati di coca-cola, aranciata, limonata ecc.ecc, unita al distributore di latte crudo, i detersivi alla spina che già sono realtà nel nostro paese mi sembrano dei notevoli passi avanti verso un mondo più sostenibile. Cosa ne pensate??
Di Dulce (del 18/11/2009 @ 09:44:08 in Eventi, linkato 2082 volte)
La Settimana del Baratto | dal 16 al 22 novembre 2009
La crisi impazza? Il viaggiatore si evolve e fa di necessità virtù. Se è vero che la crisi ha inciso, in parte, nel capitolo spesa dei viaggi degli italiani, è altrettanto vero che c’è stata una inversione di tendenza che ha visto le mete italiane, le città d’arte, i piccoli borghi medievali, le riserve naturalistiche, i paesini di montagna, le località balneari, mettere in ombra i viaggi all’estero e le mete esotiche.
Una inversione di tendenza che ha investito anche le modalità dell’alloggio con una preferenza per i B&B e le strutture di microricettività, lontani dalla formalità degli hotel e vocati ad un tipo di ospitalità familiare e all’accoglienza tipica delle abitazioni private.
Per far conoscere e apprezzare tale ospitalità e per riproporre una antica, e quanto mai attuale forma di pagamento diventata una filosofia di vita, il portale www.bed-and-breakfast.it lancia una interessante e coinvolgente iniziativa. Dal 16 al 22 novembre migliaia di strutture affiliate al portale (che hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità) aderiranno alla Settimana del Baratto. Avete sgranato gli occhi per la sorpresa? Sì, avete letto bene. Il Baratto, sul quale si è basata per secoli l’economia familiare, è tornato di moda arricchendosi di sfumature e sfruttando le potenzialità del web. Su Internet si sono moltiplicati i siti che propongono scambi senza circolo di denaro e dagli USA è arrivata la moda degli swap party, privati o pubblici, nei quali ci si ritrova per scambiarsi beni e servizi.
Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità.
Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend.
E se siete dei gestori … potreste barattare il pernottamento con delle lezioni di musica o, in alternativa, ospitare un idraulico o un giardiniere che elargiranno i loro servizi e dimostreranno la loro professionalità con piccoli lavori nella vostra struttura. In casa, si sa, c’è sempre qualche piccola riparazione da barattare con un pernottamento e una colazione.
Le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi, non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, curiosità, empatia, simpatia, originalità. E’ così che il “dovere” può diventare un piacere e vi darà la possibilità non solo di conoscere luoghi che non avete mai visitato ma anche di incontrare i gestori delle strutture che costituiscono il cuore pulsante del B&B italiano.
La settimana del Baratto sarà l’occasione per mettere in circolo viaggiatori, sensibilità, esperienze creando nuove relazioni di amicizia, stima e fiducia, oltre che un ottimo e inusuale modo per conoscere l’Italia e la sua gente.
Cos'è il BARATTO ?
In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici (individui, imprese, enti, governi, ecc.) senza uso di moneta. Nel diritto civile, il baratto viene classificato sotto la denominazione di permuta.
Esso è generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, ed è dunque ben anteriore alle forme di scambio monetario. Una delle ragioni è che è molto più difficile, in assenza di moneta, risparmiare una parte del reddito. Il risparmio può avvenire in un sistema basato sul baratto solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo.
Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza ricorrere esplicitamente ad un'unità di misura di valore monetario dei beni stessi.
Il valore di equivalenza si raggiunge attraverso la considerazione qualitativa e quantitativa delle merci scambiate, secondo l'accordo delle parti, che talvolta può confidare negli usi, ma più spesso si richiama a fattuali ragioni di mutuo fabbisogno.
Anche nel baratto, dunque, il valore delle merci scambiate corrisponde al punto di incontro fra la domanda e l'offerta.
Si può distinguere tra baratto semplice (o baratto diretto), quando entrambe le parti desiderano procurarsi il bene o il servizio che ricevono in cambio del bene o del servizio ceduto, e baratto multiplo (o baratto indiretto), quando un soggetto cede un bene o un servizio ricevendone in cambio un altro bene o servizio che non desidera avere, ma che scambia per ottenere quanto desiderato (si dice che il bene ottenuto nello scambio è desiderato per il suo valore di scambio e non per il suo valore d'uso). Quest'ultimo è anche il caso in cui l'ottenimento del bene desiderato debba essere differito per ragioni di stagionalità o deperibilità.
Una forma speciale e specifica di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi, e dalle Reti di ospitalità mondiali; associazioni per lo più recenti nate negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse.
Negli ultimi anni si stanno affacciando su internet portali o forum dedicati al baratto, molti dei quali completamente gratuiti, che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Il baratto, ai giorni nostri, può rivestire un valore educativo in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni e oggetti.
Il baratto su internet è detto anche "swapping", da swap, letteralmente scambio, ed è una forma sempre più popolare di baratto, generalmente informale, in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria.
I beni scambiati possono essere i più svariati, dagli indumenti, ai DVD, ai CD musicali, ad ogni tipo di oggetto e gadget e possono essere già in possesso dei partecipanti allo swapping, acquistati appositamente o creati con svariate tecniche, spesso seguendo un tema predefinito. Esistono anche e-mail swap, nei quali in genere sono scambiate informazioni, opinioni o foto a tema.
Di cagio (del 08/03/2007 @ 00:36:31 in generale, linkato 2469 volte)
In questi giorni molta gente mi sta chiedendo se martedì scorso sono andato al Consiglio Comunale. Sì ci sono andato e mi fa piacere che qualcuno me lo chieda, vuol dire che il mio post (S)Consiglio oltre ad essere stato letto è anche piaciuto, magari non proprio a tutti ma è piaciuto. Cosa posso dire dell'ultimo CC che non si legga sui giornali... del premio per i molti bambini avrete già letto, dell'addizionale irpef che aumenta anche, dei problemi di viabilità in via Roma e dalla strettoia davanti a Tommy ne parlano già un po' tutti... diciamo che altre cose interessantissime non si sono dette, infatti la seduta è filata via tra il liscio ed il noioso abbastanza in fretta. L'unica cosa che mi ha colpito (oltre ai 50 euro di addizionale) è arrivata con le comunicazioni del sindaco a fine assemblea: pare che una E.S.C.O di Cuneo o dintorni sia interessata ad investire sulla rete di illuminazione pubblica piaschese... Figata! Da sempre sono un sostenitore di questo tipo di investimenti che per le amministrazioni non costano nulla e dopo pochi anni iniziano a fruttare (sotto forma di risparmio) dei bei soldi. Speriamo in bene, cioè che l'amministrazione non sia sorda a questa proposta, ma che però provi a farsi fare dei preventivi anche da altre ditte, e soprattutto anche per altre voci di spesa (illuminazione edifici, riscaldamento...). Con una serie di iniziative volte ad ottimizzare la spesa energetica magari fra qualche anno riusciremo a pagare di IRPEF come i nostri vicini di Costigliole. Comunque mi ha fatto piacere sentire queste proposte ed i consiglieri parlare di iniziative a favore per l'ambiente, peccato che continuino a farlo in una sala illuminata con 9 lampadine ad incandescenza! Spero (ma dubito) che i 2 faretti che illuminano l'arpa siano a led. Cerco 8 soci per donare alla Sala del Consiglio lampadine degne del luogo, se poi siamo di più compriamo anche i faretti a led!
Di cagio (del 21/09/2007 @ 00:12:58 in generale, linkato 2230 volte)
Non è stato uno di quei consigli comunali entusiasmanti e coinvolgenti: pochi i punti all'ordine del giorno, pochi gli spettatori, consiglio breve. Conseguenza: poche smorfie, nessuno assonnato, pochi interventi e dei soliti 3 o 4 più avvezzi ad argomentare (Bergiotti, Battisti, Rosso, Olivero in primis)
Due i punti che mi hanno interessato: L'ipotesi di una piazzetta tra via Umberto e Via M. Del Pozzo, circa di fronte alla piazza Poste - Farmacia (dove abita Frenkiu, per quelli della mia leva ). Si è parlato di come realizzarla, arco, non arco, buco, e se la Regione approverà mai il progetto. L'idea dell'arco proposta dalla minoranza mi piace già di più che la creazione di un “dente”, cioè di un buco tra case contigue che sconvolgerebbe un po' troppo l'aspetto del centro storico, ma io farei diversamente (prevedibile come l'equinozio, ma che Bastian Contrari sarei altrimenti?). L'iniziativa di dotare il centro di Piasco di parcheggi è lodevole, agevola il commercio (che tiene in vita il paese) e chi ha problemi di mobilità con mezzi diversi dall'auto (anche anziani, disabili, e mamme con bambini piccoli fanno la spesa, ricordiamocelo) ma pone un altro problema: il traffico in via Umberto. Visto che via M. Del Pozzo è poco trafficata e sopporta meglio il passaggio di due veicoli in contemporanea non sarebbe opportuno limitare l'accesso al parcheggio solo da questa parte del centro e rendere il passaggio per Via Umberto agibile solo a pedoni e biciclette? Questo limiterebbe il problema di dei veicoli che devono immettersi sulla via centrale (e chi pedala sa che paura fanno i musi delle macchine che sbucano) e consentirebbe di non modificare l'aspetto esteriore dell'edificio, mantenendo i volumi abitativi dove sono (questo deve essere un traguardo da perseguire onde evitare di cementificare altre aree). Boh... magari tecnicamente non sarà realizzabile o come al solito sarò arrivato in ritardo, ma una mia proposta l'ho fatta.
L'altro punto che mi ha interessato è stata la controdeduzione all'osservazione che aveva presentato Alessio Rosso sulla variante al piano regolatore. Infatti per la variante non era prevista nel centro storico l'installazione di panelli solari (termici e fotovoltaici). L'osservazione di Alessio è stata accolta quasi all'unanimità, col solo voto contrario di un consigliere* di maggioranza che si è dichiarato contrario ai pannelli. Adesso guardo se ha la parabola e se la vedo gliela smonto, io sono contrario a questi dischi bianchi che deturpano il paese hi hi hi!
*non dirò mai chi è, ma ai consigli occupa un posto molto citato nella Bibbia ed il diminutivo del suo cognome ricorda una bambola bionda che di recente ha avuto problemi di tossicità
Poi si è parlato di altre modifiche (a Sant'Antonio) ma non ho capito bene riguardo a cosa e dove e tutto è filato liscio.
L'appuntamento è per il 26 settembre
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