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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

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Di Dulce (del 20/03/2009 @ 23:50:14 in Eventi, linkato 10184 volte)

 

Quasi quasi ci siamo……

Tutti in piazza alla scoperta del cielo dell'equinozio di primavera
guidati dal geologo Enrico Collo e dall'astrofilo Andrea Mantero

Sabato 21 marzo alle ore 21.00 , Piazza Biandrate  nelle manifestazioni legate all'iniziativa "M'illumino di meno" promossa da Caterpillar Rai Radio 2 e al progetto scolastico "L'uomo e il cielo" sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e che coinvolge i bambini delle scuole elementari della Valle varaita, il Comune di Piasco spegnerà le luci pubbliche del paese per incentivare il risparmio energetico, ridurre l'inquinamento luminoso e osservare le stelle dell'equinozio di primavera.

Sostengono l’iniziativa VAS verdi ambiente e società, Proloco,le Scuole,i Parroci e Oratori.

Le stelle verranno proiettate su un maxi schermo ma se siete curiosi portate un binocolo (si vedono più cose di quante immaginate)

Anche una sedia e una bella coperta potrebbero aiutarvi a trascorrere una serata più piacevole.

Questa è la mappa del cielo.

 

Saturno visto a través de mi telescopio

 

 

 
Stream videos at Ustream Mercoledì 14 aprile alle 21.00, nella Sala Meeting della Palestra Comunale di Piasco avrà luogo la riunione mensile del Vas, il gruppo di cittadini piaschesi più attenti alle tematiche ambientali. Gran parte della serata sarà dedicata alla Centrale a Biomasse di Molino varaita, ragion per cui l'invito a partecipare è esteso anche a tutto il Comitato Valle Sostenibile, nonché a tutti i gruppi, amministratori pubblici e cittadini della nostra vallata e della pianura saluzzese. In primo luogo cercheremo di aggiornarci sull'iter burocratico ed autorizzativo dell'impianto della discordia che, a quanto pare, è ancora lungi dall'esser concluso. Pronti a dar battaglia legale sino all'ultima virgola del procedimento amministrativo della Centrale con il ricorso al Tar, mercoledì sera, ci porteremo un po' avanti con il lavoro andando a conoscere nel dettaglio uno studio effettuato dal Cerigefas (Università di Torino), sull'uso sostenibile delle biomasse nel nostro territorio. Interverrà il dott. Andrea Dematteis di Rore, autore dello studio commissionato dal Comune di Sampeyre, che ci permetterà di approfondire il tema dell'utilizzo delle biomasse legnose vergini per produrre energia. Il nostro intento è cercare di dare un'informazione corretta e completa a tutta la popolazione, per evidenziare, punto per punto, quelle che sono le “contraddizioni” che stanno dietro al Progetto della Benarco e capire se è veramente possibile valorizzare, in modo sensato e sostenibile, il patrimonio boschivo delle nostre montagne. Si perché, contrariamente a quanto sostiene il sindaco di Rossana paragonando chi contesta la Centrale di Rossana a coloro che alla fine dell'ottocento osteggiavano le locomotive a vapore per paura che spaventassero le mucche al pascolo, più ci informiamo e più siamo convinti che la Centrale della Benarco, nella nostra zona, lascerà soltanto le polveri sottili ed un generale peggioramento delle condizioni dell'aria. Carpani, evidentemente, è convinto che la gente, oggi come 150 anni fa, continui ad esser poco informata e si faccia condizionare da vecchi luoghi comuni e da pregiudizi. Per fortuna, invece, c'è ancora chi cerca di distinguere intenti puramente speculativi da progetti veri di valorizzazione di un territorio. Informarsi e farsi un'idea diretta di quanto succede attorno a noi, quindi oggi più che mai, è un dovere oltreché un diritto di ogni cittadino, tanto più se si ricopre qualche carica pubblica. Per questo motivo saremo particolarmente contenti se al nostro incontro vorranno partecipare anche alcuni amministratori dei Comuni della Valle varaita, Rossana compresa. Per agevolare la partecipazione e la conoscenza del problema stiamo predisponendo la trasmissione in diretta streaming della serata sul nostro blog, con possibilità di collegamento in video conferenza per i gruppi e le associazioni che saranno interessate. Vogliamo fare “rete” nel vero senso del termine, insomma, per continuare ad informare e contribuire al bene della collettività.
 
Di beppe.olivero (del 29/01/2013 @ 22:21:07 in Politica, linkato 2960 volte)

Questi candidati alle prossime elezioni politiche non li troviamo, o li troviamo di rado, in Tv e gran parte dei quotidiani nazionali, se deve parlarne, ne parla male. Del resto non c'è da meravigliarsi in quanto le due “caste” dell'informazione, che vivono (mooolto bene) soltanto grazie ai contributi pubblici, dall'eventuale successo del Movimento 5 stelle avrebbero tutto da perdere. La loro campagna elettorale si gioca, quindi, tutta sul web e nelle piazze, sulle strade, oppure nei vari incontri sul territorio. Uno di questi è in programma a Piasco nella sala Polivalente mercoledì 6 febbraio 2013 alle 21.00. Se vogliamo conoscere da vicino e confrontarci, senza filtri, con Fabiana Dadone, Fabrizio Ghiradi, Mauro Campo, Fabrizio Viglietti, Gianfranco Bussone. Andrea Sessa ed altri candidati cuneesi del MoVimento 5 Stelle, questa è un'occasione ghiotta per tutta la Valle varaita. Ricordo ancora che il M5stelle è l'unica forza politica che rinuncia alla truffa dei rimborsi elettorali ( cioè li respinge al mittente, ovvero nelle casse disastrate dello Stato) per cui la campagna è low-cost e totalmente autofinanziata. L'attività elettorale del Movimento 5stelle cuneese culminerà con l'arrivo di Beppe Grillo a Cuneo giovedì 14 febbraio. Per chi volesse approfondire ancora alcuni aspetti del programma ecco un link recentissimo ed interessante.... http://www.beppegrillo.it/2013/01/silvana_carcano__candidata_presidente_portavoce_m5s_regione_lombardia.html Chi ci crede e lo ritiene opportuno ( non so se avremo un'altra occasione per mandare a casa tutti coloro che hanno ridotto così il nostro Paese)può contribuire al passa parola, invitando altri amici alla serata, stampando qualche locandina (anche 4 in un foglio) e distribuendola, in particolare, a chi non si informa sul web. Grazie a tutti ed arrivederci. Beppe Olivero
 
Di beppe.olivero (del 27/11/2009 @ 21:42:34 in NO alla centrale, linkato 3507 volte)

Sabato scorso, 21 novembre a Frassino, un bel gruppo del Comitato Valle Sostenibile ha partecipato alla serata informativa organizzata dal centro studi della valle varaita dal tema: “Centrale a biomasse a Rossana? Riparliamone.”

 

 


In questa sede c'è stata, finalmente, l'occasione di un confronto con il Sindaco di Rossana Marco Carpani, oltre che con Tebaldi e Pastorino, tecnico e titolare della ditta Benarco, l'azienda che vuole costruire la Centrale a Molino varaita.
Un riassunto sintetico della serata i lettori del nostro blog lo possono leggere nell'articolo del Corriere di Saluzzo pubblicato di seguito.
Lo spazio maggiore e l'occasione di dibattito che offre questo strumento magnifico messoci a disposizione da Dottore e Cagio, però, è uno stimolo per fornire a tutti un informazione ancor più dettagliata ed efficace.
Rispetto alla serata del 30 settembre scorso, mi è parso, che si sono fatti passi avanti nella conoscenza del problema. Innanzitutto i proponenti, sindaco Carpani in testa, non hanno più minimizzato l'impatto ambientale della Centrale. Ricordate, a Piasco , gli accenni all'inquinamento simile ad uno o due camion che passano? Ebbene, forse dopo le comparazioni esatte che abbiamo pubblicato sul blog nelle settimane scorse, nessuno ha più tirato fuori quella bugia. La linea difensiva adesso è: “anche la Burgo, la Calce Piasco o la centrale di Costigliole inquinano”.
Mal comune mezzo gaudio, insomma. L'obiezione è talmente ridicola che non merita un commento.
Solo per scrupolo mi sono informato, sommariamente, in merito alla Centrale ad olio vegetale di Costigliole Saluzzo. Lì è successo l'esatto opposto di quanto vorrebbero fare a Rossana. L'impianto è partito come teleriscaldamento, quindi, a fronte di una caldaia grande in più, si sono spente circa 600 utenze private. Contemporaneamente si genera anche energia elettrica, per voi è la stessa cosa?
Un altro arcano, in merito al teleriscaldamento che non c'è, ce l'ha svelato, forse inconsapevolmente, Riccardo Tebaldi il progettista dell'impianto. La centrale potrebbe fornire acqua calda gratis ad un temperatura media durante l'anno di circa 52°. Per ogni grado in più di energia termica la centrale dovrebbe rinunciare a qualche punto di resa elettrica. Hai capito perché ci vogliono aggravare l'aria con immissioni supplementari in più? Perché il business lo fanno sui certificati verdi (che gli paghiamo noi), favorire il teleriscaldamento non gli conviene poiché l'energia elettrica gli rende troppo. Già, in fondo realizzano solo un 20% all'anno, dato presentato da qualche tecnico in sala e mai contestato.
Un siparietto interessante si è aperto con Carpani quando si è tentato di capire come è nato questo progetto.
Il Sindaco di Rossana non ha fatto mistero di aver cercato lui stesso Pastorino per proporgli di fare una centrale a biomasse vicino a casa nostra. I due si conoscevano da tempo per via di un socio - amico comune. Bella storia vero? Il pretesto è sempre quello di valorizzare e dare un mercato al nostro patrimonio boschivo. Se poi si butta addosso ai paesi vicini tonnellate di polveri sottili ed altre porcherie è un dettaglio trascurabile. E pensare che la soluzione ideale, forse, ci sarebbe. Si chiama bio o piro gassificatore, ovvero un impianto che trasforma qualsiasi tipo di biomasse in un gas simile al metano per poi impiegarlo per produrre energia. Questo tipo di centrali sono più versatili, efficienti energeticamente e, soprattutto, ad impatto ambientale minimo, quindi più semplici da insediare sul territorio. Oggi pomeriggio sono stato a Dronero dove l'amministrazione comunale ha indetto una piccola conferenza stampa per presentare un progetto di un impianto di questo tipo nel suo Comune. Si tratterebbe del terzo realizzato in Piemonte.
Prossimamente sul blog e sul Corriere di Saluzzo cercherò di dare più informazioni possibili anche su questo progetto. Spero di essere stato esauriente in merito alla serata di Frassino. Invito tutti quelli che hanno qualcosa da dire sull'argomento ad integrare e commentare questo post. Fate correre la voce...

 

 

 

 




 
Di beppe.olivero (del 08/03/2010 @ 21:38:35 in Politica, linkato 3011 volte)

 

Sono passati più di tre mesi dal mio ultimo contributo al nostro blog ed è venuta l'ora di aggiornare il discorso iniziato con “qualcosa a cui pensare”, dedicato a tutti coloro che, come il sottoscritto, non ne possono più del degrado politico e sociale di questi ultimi vent'anni. Da novembre ai giorni nostri il panorama generale non mi sembra sia migliorato, anzi. Qualcosa di nuovo, però, per le prossime elezioni regionali sembra stia nascendo e con un gruppo di amici.... che in questi ultimi tempi si stanno battendo per difendere il nostro paese da una centrale a biomassa costruita con il solo scopo di “far cassa”, abbiamo deciso di dargli la possibilità di presentarsi e farsi conoscere. Il Movimento Piemonte a Cinque Stelle le 13000 firme necessarie (alla fine hanno abbondato per sicurezza raccogliendone più di 17000) per presentarsi alle prossime amministrative del Piemonte le hanno raccolte ad una ad una trascorrendo decine di giornate al freddo sotto i portici delle città oppure in piazze innevate. Con i tempi che corrono e con gli esempi poco edificanti che abbiamo visto in questi giorni mi sembra sia già questo un buon biglietto da visita. Venerdì 12 marzo è in programma una serata per conoscere più da vicino questo nuovo nuovo soggetto politico che corre da solo in alternativa ad entrambi gli schieramenti politici oggi dominanti. La Sala Polivalente alle ore 21.00, ospiterà un incontro pubblico con il candidato presidente Davide Bono e gran parte della lista provinciale di Piemonte a 5stelle A Piasco, alla fine dell'anno scorso, si è formato un Comitato di Cittadini contro la centrale a biomasse di Rossana che ha ottenuto l'appoggio di 1200 cittadini di Piasco e della Valle varaita. Nel programma elettorale del Movimento a 5 stelle si fa riferimento in modo diretto alle cause che portano sempre più spesso migliaia di cittadini, a Piasco come a Scarnafigi, Santena, Canale d'Alba, Millesimo o in centinaia di altre località ad unirsi per contrastare la realizzazione di opere che finiscono sempre per produrre grossi profitti per pochi ai danni di molti. ”Un sistema politico ed economico che ha prodotto e produce ogni giorno tutti questi problemi non li può risolvere”, dicono spesso quelli del Movimento a 5 stelle. Come fare allora? Esistono e quali sono le alternative? Ecco alcuni motivi per cui può essere interessante partecipare alla serata di venerdì sera a Piasco. Naturalmente l'incontro sarà l'occasione per riparlare ed aggiornarci sulla centrale di Molino varaita, nonché per fare il punto circa la corsa al nucleare ed allo sfruttamento delle biomasse in relazione al reale fabbisogno di energia della Granda. Successivamente i candidati di Piemonte a 5 stelle saranno il 17 marzo a Cuneo (ore 21,00 - Fondazione Delfino - Corso Nizza 2). Il clou sarà il giorno 19 marzo quando Beppe Grillo sarà in Granda per sostenere la candidatura dei candidati provinciali, Fabrizio Biolè, Mauro Campo, Fabrizio Ghirardi e Manuele Isoardi; gli appuntamenti confermati al momento sono due: nel tardo pomeriggio a Cuneo (ore 17,30 - Largo Audifreddi) ed in serata ad Alba (ore 21,00 - Piazza Savona).  Variazioni o aggiunte al programma si possono apprendere consultando il sito

www.piemonte5stelle.it (sezione calendario) o su

facebook cercando MoVimentiamoci Cuneo (sezione eventi).

 

 

 

 

Davide Bono

Candidato presidente della Regione

29 anni – Torino – medico – attivo negli “amici di Beppe Grillo” di Torino, nel comitato acqua pubblica Torino, nel circolo della decrescita felice, nel comitato non grattiamo il cielo di Torino. Fondatore del comitato Rifiuti Zero Torino – perseguo stili di vita coerenti al nuovo paradigma della sostenibilità felice, conscio che ogni nostra azione ha un impatto politico, economico, ambientale e sociale. La rete è la nuova democrazia

Provincia: Torino

Presentazione completa

Il programma del nostro movimento nasce da una traccia nazionale per venire poi declinato da ogni lista civica e dai cittadini della regione, in base alle proprie esigenze. Vogliamo sviluppare il nostro programma per il Piemonte con la partecipazione diretta dei cittadini: vi invitiamo dunque a discutere nel nostro blog, commentando gli articoli che verranno via via pubblicati sui vari argomenti. In questa sezione raccoglieremo poi i risultati della discussione.
Candidati nella provincia di Cuneo
Fabrizio Biolé
32 anni – Cuneo – impiegato – lavoro nel settore librario – ho partecipato ai due V-day e all’organizzazione di serate sull’informazione, l’inquinamento ambientale e i problemi della giustizia italiana – sono consigliere comunale presso il comune di Gaiola per il quale mi sono occupato del problema dei rifiuti – sono membro del tavolo delle Associazioni del Cuneese e Ass. Organizer del Meetup 607 di Cuneo
Mauro Campo  
41 anni – Cuneo – impiegato – sposato – laureato in ingegneria nucleare, ho lavorato nell’automazione industriale, ai primi internet Service Provider piemontesi, alle nuove tecnologie ICT e all’innovazione tecnologica in agricoltura – appassionato del problema energetico, di fonti rinnovabili e delle tematiche dell’immigrazione e integrazione – sono stato Organizer del primo Meetup di Cuneo
Fabrizio Ghirardi  
 
47 anni – Alba – imprenditore – sposato – laurea in lingue – lavoro nella comunicazione per il turismo e ho lavorato nel settore delle energie rinnovabili – Organizer del Meetup di Alba, collaboro dal 2007 alle iniziative dei “grillini” in provincia di Cuneo – promuovo scelte di vita rispettose per l’ambiente – l’amministrazione pubblica può fare moltissimo se assume decisioni per il vero benessere della collettività  
Manuele Isoardi  
37 anni – Cuneo – operaio metalmeccanico – diploma universitario in amministrazione aziendale – celibe – iscritto al Meetup di Cuneo – sono interessato alla gestione dei rifiuti ed a promuovere lo sviluppo sostenibile, la diffusione della rete e delle energie rinnovabili – mi metto in gioco per cambiare dal basso quest’Italia che non ci rappresenta più
 
 

 

 

 
Di cagio (del 22/01/2008 @ 21:15:30 in Carnevale, linkato 2879 volte)
Come ogni anno anche nel 2008 alcune fervide giovani menti piaschesi hanno composto è inciso quella che sarà la hit del carnevale.
Il testo parla di noi, di come realizziamo il carro, delle nostre aspettative, nella prima parte della canzone; nella seconda affrontiamo alcuni argomenti che nei mesi scorsi hanno animato il dibatto nei salotti piaschesi, cioè la quasi querela a Diego (e forse non solo), la nuova struttura in costruzione tra la provinciale e via Mario del Pozzo, e alcune stranezze sulla viabilità locale. Tra le due strofe abbiamo messo una piccola provocazione rivolta ai nostri amici del carro di Brossasco che quest'anno partecipano anche al Grand Prix di Carnevale, così si anima un po' il derby dei carri della Val varaita; Abbiamo tirato in ballo loro e non altri carri, perché sappiamo che non si offendono!
La canzone è cantata da: Matteo, Pitta, Monica, Sara, Kissy, Elena, Marianna, e soprattutto è stata fatta sotto la supervisione di Massimo

Chi vuole la può anche scaricare in versione mp3 "alleggerita" così che è piu comoda da scambiare coi cellulari bluetooth cliccando qua , mentre le canzoni del 2005 e 2007 le trovate qua:
Piascao Meravigliao
Siamo Noi!

Pitta e Cagio, a nome anche degli altri autori (Monica, Matteo, Rizzo, Ivan...)

ormai son nove anni
che i carri noi facciam
e sotto quella lobbia
ogni sera lavoriam
cul fer cul bosc paranc
la carta e la pitura
faruma belissima figura

puoi essere geloso
se con gli altri sfilerai
non essere furioso
se poi non vinci mai
con noi con noi con noi
col carro che strabilia
noi siamoo la quarta meraviglia

Come sempre, noi di Piasco,
lo diciamo al figurante
partecipare è importante
ma alla fine, ma alla fine ovviamente noi vinciamo

non essere geloso
se con gli altri leggo il blog
non essere furioso
se non querelerò
con te con te con te
che sei il mio assessore
io cambio il pian regolatore

Lentamente, in Val varaita,
Stan crescendo nuovi pesci,
tu mi dici, che son squali
misurando, misurando resta lunga ma na truta!!!!!
la dove c'è una piazza
noi facciamo un capannon
e in mezzo alle rotonde
poi mettiamo dei pietron
da noi se vuoi tu puoi
passare con il rosso
ma occhio perché c'è un gran bel dosso
 
Di cris (del 29/05/2009 @ 20:46:57 in Politica, linkato 2110 volte)
Faccio semplicemente da tramite, pubblicando queste poche righe di Giorgio! ciao Cris Ciao a tutti, sono Giorgio Barbero e ho deciso di “sottopormi” al blog di Piasco dove scrivono molte persone che conosco e molti amici. Come ormai quasi tutti sanno sono candidato come consigliere alla provincia di Cuneo per una lista civica che si chiama “Cuneo provincia Grande” la quale sostiene la candidatura alla presidenza di Mino Taricco. Qualche settimana fa ho ricevuto una telefonata da un segretario di Taricco che mi proponeva la candidatura dicendo che aveva avuto il mio nominativo da alcune persone di Piasco che erano state contattate. Subito ho pensato di rifiutare per via dei miei già molti impegni e perché proprio nei giorni delle elezioni diventero papà per la terza volta. Mentre stavo per rifiutare mi sono però venute alla mente le parole di papa Paolo VI il quale dice che la politica è la più alta forma di carità e il risultato del sondaggio della Boulè che mi vedeva al secondo posto (seppur con pochi voti) dietro all’attuale Sindaco. Ho così deciso di prendere tempo e di incontrare queste persone per saperne di più. Nel primo contatto che ho avuto ho chiarito che avrei potuto dedicare pochissimo tempo alla campagna elettorale, non avevo soldi da investire e volevo vedere i contenuti. Avute queste rassicurazioni, visto il programma che mi è parso semplice e concreto come anche il candidato presidente che sarei andato a sostenere ho deciso di buttarmi e accettare dopo essermi ovviamente confrontato con mia moglie. Fino ad oggi la mia campagna elettorale si è ridotta a due serate: una a Fossano per la presentazione della lista e una a Verzuolo dove Mino ha presentato i candidati del collegio Verzuolo e Valle varaita. Sabato 30 Maggio dovrebbe esserci un ultimo incontro in vallata al quale non so se potrò partecipare. Spero di poter approfittare dello spazio del Blog di Piasco per poter ricevere domande, critiche, suggerimenti alle quali cercherò di rispondere soprattutto la sera sul tardi. Se qualcuno volesse sostenermi (per esempio distribuendo volantini) ne sarei molto felice. Il mio indirizzo mail è giori.ba@tiscali.it il cell. 3498906171. Grazie per il tempo che mi avete dedicato. Ciao giorgio
 
Di cagio (del 30/08/2010 @ 20:28:48 in generale, linkato 2511 volte)
A settembre è tempo di guardarsi attorno e valutare un po' come andrà la ripresa delle attività, di tutte le attività. Negli ultimi mesi a Piasco si è parlato molto della GrandeStufa di Molino varaita e non si è ancora ben capito come andrà a finire, ma di certo non è l'unica cosa in un paese a ridosso della pianura, delle industrie e che ha sempre dimostrato una certa vitalità. A meno che Piasco non stia diventando il dormitorio dei paesi vicini!
A distanza di 16 mesi si può già dire qualcosa sull'amministrazione comunale, adesso un po' di tempo l'ha avuto, giusto? Quali sono i primi giudizi? Come valutano i lettori del blog quanto è stato fatto? Ci sono delle idee in cantiere?
Siccome conosco la poca propensione ad esporsi dei piaschesi inizio io:
Federalismo fiscale a la buna. Quanti piaschesi hanno fatto la conoscenza dell'autovelox in questi mesi? E dove? Alcuni di noi hanno lasciato punti e soldi sulla circonvallazione in pieno giorno a velocità attorno ai 70 km/h, altri? Personalmente non trovo sia servito a molto, almeno io non ho notato delle differenze significative, chi vive nelle zone dove le strade sono più pericolose ha visto dei miglioramenti?
Feste popolari. C'è stata la festa della Lega Nord ad agosto, cosa ne pensate della partecipazione? Io non riesco a quantificare se i presenti fosseto tanti o pochi, non sono un frequentatore dei politici. Però ho molto apprezzato la musica, e mi ha anche divertito, soprattutto le ultime due canzoni, una di Luciano Ligabue, (che fece per qualche tempo politica nel suo comune, con Rif Com o PDCI) e dei Nomadi. Alle feste non è richiesta coerenza musicale, per fortuna, e la musica bella è di tutti e di nessun colore, però mi ha fatto sorridere.
E delle altre feste cosa si dice? Piaciute le feste estive? Suggerimenti agli organizzatori (solo suggerimenti che le critiche arrivano da sole)
Scuole. Novità dal cantiere, chi abita in zona cosa dice? C'è movimento?
Scatenatevi, voglio vedere il grafico delle visite ai livelli di 18 mesi fa, come minimo!
 
Di Polin (del 15/02/2010 @ 20:27:33 in Eventi, linkato 3003 volte)

Quello che verrà proposto mercoledì 17 febbraio a Sampeyre sarà un modello di scuola lontano dai vecchi stereotipi.

Gli alunni infatti parteciperanno ad una lezione tenuta  dal noto meteorologo Luca Mercalli.

Essi, però, non saranno i soli a beneficiare di questo insegnante d’eccezione, poiché saranno collegati in videoconferenza i plessi di Venasca e Piasco (facenti anch’essi parte dell’Istituto Comprensivo di Venasca), la scuola di Paesana e, dalla sede del Parco delle Alpi Marittime, la scuola di Valdieri: tutti loro potranno seguire e interagire direttamente con Sampeyre.

Questa particolare occasione, affiancandosi  a diverse altre avvenute fino ad ora, si inserisce  all’interno di un importante progetto promosso dalla Regione Piemonte, con la partecipazione di Piemonte Parchi che, nel caso specifico di Sampeyre, vede la collaborazione del Parco delle Alpi Marittime.

“Parola di albero- Vivere i nostri luoghi con gli occhi del futuro" propone agli alunni della scuola primaria un percorso, che ogni istituto può ampiamente personalizzare e caratterizzare, volto alla scoperta delle piante.

A Sampeyre la scelta intrapresa dai docenti, sotto la guida e la supervisione del personale del Parco delle Alpi Marittime, è stata quella di compiere un viaggio alla scoperta delle caratteristiche e dell’importanza delle piante nel proprio territorio, in particolare in relazione all’affascinante tema neve e valanghe, che tanto coinvolge i ragazzi della Valle, soprattutto negli ultimi anni, caratterizzati da abbondanti precipitazioni invernali.

Il progetto, che si svolge nel corso dell’intero anno scolastico, ha  visto il coinvolgimento di diverse figure esperte tra cui: geologi, appassionati conoscitori e frequentatori abituali della montagna, abitanti del luogo quali portatori di una propria cultura fatta di esperienze e conoscenze tramandate anche attraverso detti e proverbi.

Mercoledì, dunque, sarà la volta della meteorologia: gli alunni dalle diverse scuole della Valle varaita e della Valle Po chiederanno a Luca Mercalli di spiegare loro cosa sono le perturbazioni  nevose, come si formano e come le si prevedono.

Tutta l’iniziativa è promossa dalla Scuola di Sampeyre e coordinata dall’insegnante piaschese Serena Margaria   

La lezione si terrà dalle ore 10.00 alle 12.00 e sarà inoltre trasmessa sul sito:

 http://www.segnavia.piemonte.it/

Eccovi il video completo della lezione di Mercalli ai ragazzi 

 


 
Di cagio (del 01/10/2009 @ 20:23:54 in NO alla centrale, linkato 8493 volte)
Ieri c'è stata la serata informativa sulla centrale a biomasse che verrà costruita a Rossana. Quello che è ho capito, non sono riuscito a sintetizzare, è questo:
- la centrale è piccola, quindi non necessita della VIA, valutazione impatto ambientale, quindi il comune di Rossana e la Provincia non erano tenuti a coinvolgere i comuni vicini. Da parte nostra avremo dovuto informarci: io e molti miei amici ginnici, leggiamo spesso l'albo pretorio del comune di Piasco, per Rossana, Venasca, Pagno, Verzuolo e Costigliole ci attrezzeremo... Per il momento attiverò un “google alert”, almeno non perderò le notizie più significative
- la centrale potrà solo bruciare legna vergine, non trattata che dovrebbe arrivare da qua vicino fino ad un max di 70 km di raggio
- le emissioni saranno controllate in tempo reale e pubbliche
- non sappiamo quanto facciano male i prodotti delle emissioni, anche se nei limiti di legge
- Rossana ha intenzione di fare un'area industriale a Molino varaita, per giustificare la centrale mi verrebbe da dire. Ero rimasto che il calore e l'elettricità venivano portati dove ce n'era richiesta, questa volta vogliamo portare le attività dove facciamo la centrale. A Molino varaita non ci sono servizi di alcun tipo oltre l'acqua calda della centrale, ma mancano totalmente fogne, elettricità, acqua, strade...Il Bruido esonda con una notevole frequenza, specie negli ultimi anni; varaita è a due passi, con un ponte dalle campate piuttosto strette non esente da rischi di intasamento, anche se la zona “industrializzabile sarà a monte io non starei troppo tranquillo. Se si chiama “molino” è una zona dove c'è acqua.
- Una zona industriale piccolina e ben disagreggata da tutte le altre ci manca proprio: a Piasco siamo specialisti ad approvare aree puntiformi, ne abbiamo dalla Monatera a via Giolitti, dalla ex Wild (l'unico posto sensato), ai Campassi... Se a Rossana avranno la fortuna di avere un ventennio ricco di cemento come l'ultimo nostro magari piantano una fabbrica in Lemma!
- La Benarco sarebbe anche disposta a ripristinare (???) il mulino, o credo più realisticamente a restaurarlo. Peccato non ci abbia pensato prima un agriturismo, pigliava pure dei contributi.
- non starei a commentare la cagata delle serre.
- la centrale aumenterà la temperatura della zona circostante perché emetterà in atmosfera fumi a 40° C. L'ingegnere Tebaldi ieri sera ha tirato fuori un “delta T” di 8 gradi, parlando di atmosfera a 32° C... Forse nel Periodo caldo medioevale, quando la groelandia era verde e colonizzata de Erik il Rosso, a Molino varaita ci sono stati 32°. Forse. Sicuramente non ci saranno d'inverno quando il vapore emesso finirà in un atmosfera ben sotto il punto il punto di solidificazione dell'acqua. Magari nevicherà come suceddeva ogni tanto a Moretta quando i vapori della Locatelli congelavano in aria ed anziché venire dispersi dal vento si raggruppavano e cadevano al suolo.
- economicamente la centrale sta in piedi solo per via dei certificati verdi, e questo quando si facevano i conti della serva fine serata è stato detto chiaramente. Non c'è nulla di male in questo: il fotovoltaico esiste per i contributi, l'agricoltura di EU ed USA vive di contributi, nessuno metterebbe il grano od il mais se non ci fosse il contributo europeo, e non è un peccato coltivere i cereali. Però è giusto che si sappia che una centrale che emette comunque degli inquinanti non sarebbe economicamente conveniente senza i certificati verdi. Io preferirei che si aumentassero i certificati verdi per le rinnovabili vere, e non dessero a queste.
-la centrale potrebbe essere una risorsa per i boscaioli ed i proprietari di boschi.
- se il prezzo del legname aumenterà la redditività dell'impianto sarà sempre più in discussione, mi fa paura pensare a questo perchè prima di chiudere un impianto si scende sempre a degli strani compromessi. Chi lavora nelle fabbriche sa di cosa parlo. Il prezzo del legname è destinato ad aumentare, cercate sul web: ieri sera si parlava di economicità fino a 65 euro al quintale. Ho trovato conti economici per il trentino che si basano sui 70 euro, parlano di cogenerazione, ma il prezzo della materia prima non cambia, cambia il fatto che se c'è mercato il prezzo sale.
non porterà benifici in termini economici alla collettività, se nonper la creazione di qualche posto di lavoro (pochi) anche se di questi tempi non è male
- il fatto che essiccheranno il cippato e dicono che lo venderebbero a prezzo scontato ai residenti è piuttosto ridicolo perchè nessuno ha caldaie a cippato in zona, e Walter l'ha fatto giustamente e fortemente notare.
- la qualità dell'aria peggiora perché si accende un caldaia supercontrollata che comunque emette fumi, e non se ne spengono altre. Le caldaie grandi hanno senso nei condomini, dove spegni quelle autonome.

Si sono anche dette, a mio avviso un mucchio di stupidaggini sul teleriscaldamento. Tebaldi ha tentato di dirlo, da come mi è parso di capire, ma non ha potuto farlo. Il teleriscaldamento finalizzato alla produzione di energia elettrica è una cagata pazzesca, perchè chi vuole fare corrente la vuole fare anche nei 9 mesi all'anno in cui il riscaldamento non serve. A Brescia sono molto contenti di usare le loro case e le strade come dissipatori di calore delle centrali, specie in luglio... Poi il teleriscaldamento, se non fatto a livello di isolato ha dei costi enormi di impianti e distribuzione, anche dal punto di vista ecologico ed energetico (si spende energia a metterlo in opera).
Avrebbe molto, molto senso progettare delle piccole reti di teleriscaldamento nelle zone ad alta densità abitativa dove installare dei sistemi di microcogenerazione. Esistono in commercio degli impianti a gassificazione con motori a ciclo Otto, sono a buon punto le sperimentazioni con motori Stinger: con questi si riuscirebbe a spegnere diverse caldaie, magari inquinanti o comunque alimentate a fonti fossili, accendendone poche e poco inquinanti. Questi sistemi possono produrre calore quando serve, che è sempre il prodotto principale di qualunque centrale termoelettrica, con una resa del 60 – 70 % e vendere l'elettricità prodotta (15 -20%). Se se ne rompe una o se ci sono dei problemi non sta al freddo tutto il paese, ma solo qualcuno, anche questo non è da sottovalutare.
Anche sulla centrale di Costigliole si sono dette delle boiate, ed il sindaco Rinaudo ha fatto più danni che vantaggi per chi è contrario alla centrale di Molino varaita: se la centrale a biomasse ha una resa bassa non ha titolo di parlare chi in casa ha una centrale ad olio vegetale in casa. Mi spiego: coltivare il pioppo in Short Rotation Forestry costa in termini energetici 12 – 15 Gjoule ad ettaro, contro una resa di 200 – 250 GJ/ha. Ipotizziamo che per le altre legnose i termini siano simili, ma forse sono anche più favorevoli, in quanto la SRF implica molte lavorazioni (costi energetici) che i boschi non hanno e la legna viene raccolta in anticipo, quindi non si è ancora sviluppata tutta la massa legnosa che c'è in un bosco di 15 anni. Per l'olio ad andare bene siamo a 28 di “spesa” e 120 di “ricavi”
Questo vuol dire che un ettaro di terreno di bosco che va alla centrale Benarco, solo di energia elettrica produce l'equivalente di 60 GJ, se l'impianto di Costigliole arriva all'85% di resa un ettaro a colza rende 78 GJ. Cosa vuol dire? Che con un impianto di essiccazione del cippato, o una serra, la resa in termini di energia ad ettaro sarebbe favorevole alla Benarco. E questi sfruttano dei boschi, cioè dei terreni marginali. Penso se che se Tebaldi avesse avuto tempo per spiegare questo molti costigliolesi si sarebbero incazzati!

Rimango comunque fortemente contrario a questa centrale, ed invito tutti a firmare contro la sua realizzazione, principalmente per il discorso fumi e CO2, e voglio fare una proposta provocatoria a Presidente Boscaiolo presente ieri sera (spero che il Vas abbia un contato di questo signore, molto preparato). Visto che chi fa il suo mestiere ha tutto l'interesse a vendere legna, noi abbiamo tutto l'interesse ad avere dei boschi puliti ma non vogliamo più fumi di quanti ne abbiamo adesso, perché non formula una bella proposta al Comune ed ai cittadini di Piasco? come cooperativa anziché vendere il legname ad un industriale, che alla fine fa il prezzo che vuole quando assorbe certe quantità di prodotto, perché non lo trasformano in calore ed elettricità attraverso microcentrali di cogenerazione? Installano dei piccoli impianti, vendono calore ai piaschesi che risparmiano e si tolgono le caldaie autonome (ormai semi illegali) ed ammortizzano l'impianto con l'elettricità che vendono. Filiera corta, km 0, dal produttore al consumatore. Ma nel mondo che si scalda sempre di più io una centrale che non recupera il calore non la voglio vedere, le alternative ci sono, anche se Tebaldi inveiva contro Pejo e Walter chiedendo loro come farebbero. (scena degna del peggio Bruno Vespa).
Io semplicemente farei qualcosa che funziona meglio. E vorrei che questo lo chiedessero anche i miei amministratori locali, a tutti i livelli. Siccome spesso però non ho un minimo di fiducia in loro, specie in quelli politicizzati voglio spiegare loro una cosa: il buon senso, l'ecologia ed anche due conti sulla convenienza non hanno colore. In USA un nero smilzo “di sinistra” (democratico) ed un bianco muscoloso “di destra” (repubblicano) fanno a gara a chi è più ambientalista. Se un giorno Barak riduce uno sperco il giorno dopo Arnold dice che se i suoi figli stanno più di 5 minuti sotto la doccia spegne il riscaldamento dell'acqua. Per cui se tra una riunione segreta per la doppia comunità montana, un'inaugurazione di una rotonda, una sagra, una telefonata al sottosegretario, una seggiovia con la pista, una xxx col ministro e mille altre cose trovate il tempo per pensare a che mondo lasciare ai figli, magari avrete un futuro. Altrimenti all'inaugurazione della sagra continueranno ad essere presenti solo i vostri parenti e due vecchi dc che hanno bisogno di parlare a Laratore.
 
Di cagio (del 17/04/2008 @ 20:14:59 in Eventi, linkato 2511 volte)
Con colpevole ritardo pubblico il programma dei fil che vengono proiettati ad isasca il giorno dopo che al festifal della montagna a Cuneo. Personalmento invito gli amanti della montagna a farsi un giro a Cuneo, ma per correre piu' sere in citta' Isaca e' senz altro piu' comodo!

La rassegna culturale della Comunità Montana Valle varaita prosegue con una intensa settimana di proiezioni cinematografiche. L’inziativa della “Settimana del cinema di montagna” è realizzata in collaborazione con il Festival della Montagna di Cuneo in occasione del quale verranno presentate numerose e interessanti pellicole che trattano aspetti e problematiche della montagna non solo italiana, ma europea: la guerra, la solitudine, l’avventura, il cambiamento, la musica.
Ad Isasca presso il Centro Servizi ogni sera alle ore 21 da mercoledì 16 aprile a sabato 19 e domenica 20 aprile al pomeriggio (h. 14.30) verranno proiettate le pellicole presentate la sera precedente a Cuneo, corredate dei dibattiti e delle presentazioni effettuate dai singoli registi e protagonisti.
Al termine della proiezione saranno consegnate delle schede per votare il film preferito e dare così il proprio contributo alla nomina del vincitore del Filmfestival per d’edizione 2008.

L’ingresso e libero e gratuito.

LA MONTANHA: IER, ENCUEI E DEMAN

Settimana del cinema di montagna
in collaborazione con il Festival della montagna di Cuneo.
Nella sala del Centro Servizi di Isasca saranno proiettate le riprese effettuate la sera precedente a Cuneo comprensive di films e dibattiti.

ISASCA, MERCOLEDI’ 16 APRILE, H. 21

L’ISOLA DESERTA DEI CARBONAI
di Andrea Fenoglio
(Italia, 2007)
durata: 72 minuti
Attraverso l’azione degli ultimi due carbonai della Val Lemina, in provincia di Torino, si scopre come dal legno si possa ottenere carbone. Il film non solo illustra in modo didascalico una serie di azioni produttive, ma con i racconti dei carbonai e le immagini dei boschi e delle borgate abbandonate, scopre un territorio “desertificato” che pur senza l’uomo, reca le tracce del suo stanziamento, della sua scomparsa e del suo possibile ritorno.
IL REGISTA
Esordisce nel 2005 con "Scritti di Pietra". "L’isola deserta dei Carbonai" è la sua seconda opera, con la quale è premiato nel 2007 nei festival di Trento e Valtournenche. Con la Fondazione Nuto Revelli sta realizzando una serie di documentari dove, partendo dalle testimonianze de “Il mondo dei vinti” e de “L’anello forte”, raccoglie una serie di “nuove” testimonianze dei discendenti, trattando gli stessi temi in tempi e luoghi diversi.

NANI DI PIETRA GIGANTI DI CARTA
di Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni
(Italia, 2006)
durata: 21 minuti
L’incontro con Cesarìn, Margherita e Venanzio, ultimi abitanti di una piccola borgata della Valle Stura, testimoni di un modo di vivere diverso, pratico, misurato, lento ma forte, si contrappone al modo frenetico di guardare alla vita tipico della società moderna. Con l’aiuto di alcune riflessioni del meteorologo Luca Mercalli, raccolte durante una delle sue conferenze, il film si propone di delineare alcuni possibili percorsi per iniziare a cambiare rotta e cercare una nuova via di sviluppo.
I REGISTI
Fabio Gianotti, laureato al D.A.M.S. di Torino, e Silvia Bongiovanni, psicologa, realizzano insieme dal 2005 film e documentari sperimentali; tra questi “Nani di pietra, giganti di carta”, premiato nel 2007 a Cinemambiente di Torino. Attualmente stanno lavorando al progetto “Le due guerre” per la realizzazione di un museo multimediale della Valle Stura in guerra, nel comune di Valloriate.


ISASCA, GIOVEDI’ 17 APRILE, H. 21

PRIMAVERA IN KURDISTAN
di Stefano Savona
(Francia/Italia, 2006)
durata: 79 minuti
Il regista intraprende un viaggio sul confine tra Iraq e Iran, insieme a un’unità di combattenti del PKK, per raggiungere la frontiera con la Turchia. L’intero viaggio è narrato dal punto di vista
di Akif, curdo figlio di emigrati in Germania, che ha lasciato l’Europa per ricercare le proprie origini e lottare per il suo popolo. I suoi pensieri, i dubbi, le speranze, le paure e le discussioni con i compagni di viaggio danno una visione intima del dramma che da decenni coinvolge un intero popolo e le grandi nazioni mediorientali che lo ospitano.
IL REGISTA
Stefano Savona, dapprima archeologo e antropologo, nel 1995 inizia a lavorare come fotografo indipendente e dal 1999 come documentarista. Tra le sue opere “Roshbash Badolato” e “Un Confine di Specchi”, premiato al Torino Film Festival. Con “Primavera in Kurdistan”, pluripremiato, ha ricevuto anche una nomination ai David di Donatello.

ZA KIM ZVONO ZVONI
PER CHI SUONA LA CAMPANA
di Dzemal Sabic
(Bosnia, 2006)
durata: 9 minuti
“... non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te” (J. Donne).
Un cortometraggio sul male della solitudine e della morte provocato dalla guerra. La vecchia Ana negli ultimi 29 anni si è occupata di far suonare la campana del suo paese, nel centro della Bosnia. Nel 1993, durante la guerra, tutti gli abitanti del villaggio abbandonano le loro case e emigrano in diverse parti del mondo. Ana invece rimane, resiste, per combattere contro il male.
IL REGISTA
È nato nel 1976 a Sarajevo, dove si è laureato in giornalismo con la tesi "Il film documentario come illusione della realtà“. Lavora dal 2000 come regista e sceneggiatore al dipartimento programmi documentari presso la Federal TV B&H. Ha realizzato numerosi film e documentari, tra i quali i pluripremiati “Cor(n)e(r) of the matter”, “Per chi suona la campana” e “Due sorelle”.

ISASCA, VENERDI’ 18 APRILE, H. 21
REVOLUZIUN
di Urs Frey
(Svizzera, 2005)
durata: 42 minuti
La rivoluzione del ‘68 ha lasciato la sua traccia anche nei Grigioni, in Svizzera. Si era contro l’establishment, si voleva cambiare il mondo. L’amore libero, esperimenti di droga, capelli lunghi, eventi di musica e d’arte facevano parte del nuovo stile di vita. Dove sono oggi, questi ex-rivoluzionari? Vedono il mondo come allora? A cosa hanno rinunciato e dove sono rimasti fedeli a se stessi? Tentano una risposta il contadino e montanaro Niculìn Gianotti, la moglie, la figlia ed altri amici del ‘68.
IL REGISTA
Pedagogo museale, esperto di geografia culturale, storia paesaggistica e agraria, giornalista, regista e produttore. Vive in Engadina occupandosi di vari progetti nei suoi ambiti di specializzazione. Nella sua filmografia i pluripremiati “L’è uscia”, “La scola da Soj”, “Chaus e muntognas” e il provocatorio “Donne a caccia”, presentato a Cuneo nella scorsa edizione del Festival.

EIGER NORDWAND
EIGER, PARETE NORD
di Gerhard Baur
(Germania, 2000)
durata: 45 minuti
Nel 1983, Holger e Thomas, alpinisti di 18 e 19 anni, conoscono sulla parete nord dell’Eiger il confine tra la vita e la morte.
Impegnati nella scalata, a causa di un improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche e al conseguente verificarsi di una incredibile catena di eventi, lottano in quell’inferno per nove giorni. Vent’anni più tardi Thomas racconta il dramma che ha cambiato del tutto la sua vita.
IL REGISTA
Alpinista e regista, comincia a scalare montagne nel 1959 con il padre e, dal 1965, con la macchina da presa. Realizza nel 1968 il suo primo film e già nel 1976 vince il Gran Premio del Filmfestival di Trento col film “Kangchendzonga”. Guadagna ulteriore fama internazionale con le ricostruzioni storiche delle drammatiche prime salite dell’Eiger e le Grandes Jorasses: “Der Weg ist das Ziel - Die Grandes Jorasses Nordwand” e “Der Weg ist das Ziel – Die Eiger Nordwand”.

ISASCA, SABATO 19 APRILE, H. 21
SIACHEN, UNA GUERRA PER IL GHIACCIO
di Fulvio Mariani e Mario Casella
(Svizzera, 2005)
durata: 82 minuti
La storia e la quotidianità della più alta, meno conosciuta e più assurda guerra del pianeta: il conflitto in atto dal 1984 sul ghiacciaio del Siachen, nel cuore dell’Himalaya, all’estremo nord del confine indo-pakistano. In un luogo in cui nessuna telecamera fino ad oggi aveva mai potuto illustrare gli eccessi di una guerra moderna, condotta in condizioni primitive da due stati in via di sviluppo, il documentario trasmette un potente messaggio di pace e denuncia la futilità degli argomenti spesso addotti per motivare un’entrata in guerra.
I REGISTI
Mario Casella è giornalista, guida alpina, autore di documentari e libri. Dagli anni ’80 lavora per la TSI, dove è stato capo della redazione esteri del TG e corrispondente dagli USA. Nel 2004 pubblica il libro “Cime di guerra” sul conflitto indo-pakistano. Ora realizza documentari per la TSI e come indipendente.

Sognando GROZNY DREAMING
Presentazione in anteprima assoluta di alcuni brevi estratti della nuova opera di
Fulvio Mariani e Mario Casella
durata: trailer di 3 minuti
Un’orchestra da camera i cui componenti provengono da tutte le repubbliche del Caucaso vuole dimostrare come si possa convivere e lavorare anche tra etnie, culture e religioni diverse. I musicisti vorrebbero chiudere la tournée con un sogno: un concerto a Grozny, la capitale cecena rasa al suolo da 10 anni di guerra. Il documentario racconterà la genesi, i retroscena, le gioie e i dolori di un progetto musicale le cui note risuonano tra le montagne del Caucaso, teatro da secoli di guerre, massacri e tensioni interetniche.
I REGISTI
Fulvio Mariani inizia la carriera nel 1981. Nell’83 partecipa ad una spedizione all’Everest dove realizza il suo primo documentario. Nel 1985 filma la prima salita solitaria al Cerro Torre realizzando il film pluripremiato “Cumbre”. Crea la sua casa di produzione “Icebergfilm”, con la quale realizza decine di documentari premiati nei festival di tutto il mondo.

ISASCA, DOMENICA 20 APRILE, H. 14.30

DIE ENTSCHEIDUNG
LA DECISIONE
di Gerhard Baur
(Germania, 1985)
durata: 10 minuti
Franz Seeberger, alpinista e sciatore esperto, scala da solo il pilastro est del Piz Palü. Ha legato gli sci allo zaino e continua a fermarsi per guardare oltre il pericoloso ghiacciaio pensile vicino al pilastro: vuole scendere per la prima volta con gli sci dalla vetta, attraversando la ripida parete di ghiaccio. Si imprime nella mente i singoli passaggi della pericolosa discesa; il rischio è grande, ma deve decidere.
IL REGISTA
Ha realizzato più di 60 documentari. Vincitore di due medaglie d’oro al Festival Internazionale per film e televisione di New York oltre ai numerosi riconoscimenti in tutti i maggiori Festival del Cinema di Montagna del mondo. Nel 2002 l’International Alliance for Mountain Film gli ha assegnato il premio alla carriera. Ha lavorato anche per produzioni internazionali quali “Il grido di pietra” di Werner Herzog dove è stato operatore per le riprese in montagna.

DAS KALB IN DER KUH UND DAS KORN IN DER KIST
IL GRANO NELLA CASSA E IL VITELLO NELLA VACCA
di Josef Schwellensattl
(Germania, 2006)
durata: 89 minuti
I fratelli Luis e Wascht, con l’anziana madre Zilla, si trasferiscono in estate a malga Tufer, 2000 metri, e in agosto falciano il prato attorno anche ai sassi più piccoli. D’inverno, il fieno viene caricato sulle slitte e legato con le corde ricavate da pelle di vacca, costruite pazientemente dai fratelli stessi. La discesa delle slitte è una festa. Un tempo le ragazze sceglievano il ragazzo con la slitta più bella e si ballava, tutti insieme. Ora, invece, non si balla più: mancano le ragazze.
IL REGISTA
Nato in Val d’Ultimo, in un maso poco distante da quello raccontato nel film. Dopo il diploma alla Scuola d’Arte di Ortisei, si trasferisce a Monaco dove frequenta la Hochschule für Film un Fernsehen. Dal 1981 è autore e regista per la Bayerisches Fernsehen.
Ha realizzato circa 70 documentari.

L’ABISSO
di Alessandro Anderloni
(Italia, 2006)
durata: 75 minuti
Due anni di riprese e oltre 70 speleologi coinvolti raccontano la storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta, sui monti Lessini, la più esplorata e celebre grotta del mondo. Alessandro Anderloni, che ha pure scritto le musiche del film, ha realizzato personalmente le riprese diventando appositamente un esperto speleologo e percorrendo lui stesso gli stretti cunicoli dell’abisso fino alla Sala Nera, a più di 800 metri di profondità, che è stata qui ritratta per la prima volta in video.
IL REGISTA
Autore e regista di cinema e di teatro, compositore, direttore di coro, direttore artistico del Film Festival della Lessinia, fondatore de “Le Falìe”, associazione culturale diventata un caso nazionale in quanto ne sono parte attiva quasi tutti i 700 abitanti di Velo Veronese, paese in cui è nato e in cui vive, sui monti Lessini. Con “L’Abisso” ha vinto più di dieci premi internazionali.
L'ABISSO, IL LIBRO
In occasione della presentazione del film "L'Abisso", verrà presentato al pubblico anche il libro "L'Abisso, ottant'anni di esplorazioni nella Spluga della Preta", scritto da Francesco Sauro, già protagonista, soggettista e sceneggiatore del film di Anderloni. Francesco Sauro, uno dei più assidui frequentatori dell'abisso veronese, presenterà personalmente il libro al termine della proiezione del film.
 
Di Dulce (del 18/05/2010 @ 20:11:19 in Eventi, linkato 1932 volte)

Mini rassegna saviglianese dal titolo “Una proposta per non consumare più suolo agricolo saviglianese… e iniziare la decrescita felice”.
Due incontri organizzati dal gruppo saviglianese “Stop al consumo di territorio” e dal Movimento per la decrescita felice, in collaborazione con il comune di Savigliano e l’associazione di Savigliano Kerigma:
- venerdì 21 maggio, h.21. Amministratori, associazioni, cittadini a confronto. Interverranno Domenico Finigiuerra, sindaco del primo comune a crescita zero, Sergio Soave, sindaco di Savigliano, Coldiretti, CIA.
- lunedì 24 maggio, h. 21. Incontro pubblico “Decrescita felice, per uscire dalla crisi”. Interverranno Maurizio Pallante, presidente del Movimento per la decrescita felice, Kerigma, Tam Tam, Gruppo d’acquisto solidale fotovoltaico.

Le ragioni della mostra “Savigliano: dal Maira al varaita?” e degli incontri pubblici con Finiguerra e Pallante

Visita la mostra!

 
Di Dulce (del 19/05/2012 @ 19:44:45 in Associazioni, linkato 2041 volte)

 CANTAPRIMAVERA 2012 Peralba di VENASCA (Valle varaita – CN) 25, 26 e 27 maggio 2012 A Venasca è…Cantaprimavera! Ritorna l’eco-festa delle tradizioni culturali e musicali italiane a cura dell’Associazione Culturale Topinabò: tre giorni di concerti, canti e balli da Valle d’Aosta, Toscana, Piemonte e Puglia, affiancati da stand gastronomici con pietanze e golosità biologiche e a km0, bibite equosolidali e birra Baladin. La festa inizierà venerdì 25 maggio con la cantante fiorentina Ginevra di Marco, seguita dall’interprete pugliese Rosapaeda e il suo sound system. Subito dopo sarà la volta di della coppia di dj al femminile Ladies Collage di Firenze, con un repertorio che spazia dalla musica balcanica al vintage italiano anni ’50. Sabato 26 musica e danze con il gruppo piemontese-valdostano Abnoba, seguito dai salentini Nidi D’Arac e da dj Grissino. Domenica 27 per tutta la giornata spettacoli itineranti, intrattenimenti per grandi e piccini, mostra sui maggi toscani, canti spontanei delle nostre valli, musica e balli tradizionali (+EVENTI, maggio 2012, p.8) Venerdì 25 maggio dalle 19,30 alle 22,30 - Ristoprimavera (vedi sez.) ore 21,30 – GINEVRA DI MARCO ore 23,00 – ROSAPAEDA Sound System ore 00,30 – LADIES COLLAGE (dj set) Sabato 26 maggio ore 16,00 - “Maggi Toscani”, convegno a cura di Daniele Poli-Tuscae Gentes dalle 19,30 alle 22,30 - Ristoprimavera (vedi sez.) ore 21,30 – ABNOBA ore 23,00 – NIDI D’ARAC ore 00,30 – Dj GRISSINO (dj set) Domenica 27 maggio ore 08,30 - “Mr Tannunzio & His Orkestra” , spettacolo itinerante de LA PARANZA DEL GECO (partenza alle ore 08,30 da Venasca – piazzale del cimitero – e alle ore 09,15 da “Madonna del Vernetto” – prima chiesa che si incontra risalendo l’asfaltata che daVenasca porta a Peralba) dalle 12,00 alle 14,00 – POLENTA per tutti ore 14,30 - “Mamma di Terra”, spettacolo a cura della Compagnia IL MELARANCIO ore 16,00 - “il castello stregato”, spettacolo di burattini a cura de LA GARISENDA dalle 19,30 alle 22,30 - Ristoprimavera (vedi sez.) ore 21,00 - BALLI TRADIZIONALI con Vittorio Fino, Ottavio Boglione, Giorgio Volpi, Stefano Protto …Canto popolare spontaneo, Mostra di burattini, Banchetti delle associazioni, Mostra sui maggi toscani, Cantastorie Daniele Poli, Musica e balli tradizioniali… RISTOPRIMAVERA: Stand Bio e/o a Km0 Stand 01-Carne: Tagliata o Spezzatino preparati dal ristorante ALBERO FIORITO Stand 02-Primi Piatti: Pasta Bio (Iris Bio) o Zuppa di Verdure Stand 03-Verdure: insalate miste Stand 04-Dolci: crepes dolci o frittelle di mele Al Cantaprimavera BIRRA e BIBITE BALADIN Il Cantaprimavera è una Eco-Festa Per informazioni: ASSOCIAZIONE CULTURALE TOPINABO’ cell. 3478050753 fax 0175567215 info@topinabo.it

 
Di cagio (del 20/10/2009 @ 19:14:17 in Politica, linkato 4473 volte)
In realtà qualcosa in più, perché non tutti gli abitanti di Verzuolo e Costigliole Saluzzo sono cittadini della ex Comunità Montana Valle varaita, ma voglio estender anche a loro il diritto ad essere risarciti. Già perchè se la sentenza di primo grado nei confronti di Silvano Dovetta dovesse essere confermata anche nei gradi successivi di giudizio e lo Stato stabilirà un pena per chi ha fregato circa 90k€ alla CMVV, nessuno restituirebbe il “mal tolto”, o i soldi rubati per essere chiari. La possibilità ci sarebbe anche stata ma giunta e consiglio dell'ente decisero di non costituirsi parte civile nel processo.
Adesso è il momento di battere cassa, siamo circa 18.500 persone dal Colle dell'Agnello a Falicetto, e ognuno di noi può scegliere da chi farsi restituire i sui 4,50 € abbondanti. Io consiglio di andare a chiedere agli ex componenti della giunta che adesso sono il lizza per la Grande Comunità del Monviso come:

da una parte:
- Alberto Anello, ex assessore a commercio, turismo, attività produttive, candidato alla presidenza ed “ex amico” di Dovetta e negli ultimi mesi principale rivale politico;

dall'altra:
- Bernardino Matteodo, ex Vice Presidente con delega ad iniziative comunitarie, cultura e istruzione, bilancio e programmazione e da sempre l' “eminenza grigia” della CM, storico braccio destro di Dovetta, nonostante si dice che dovrebbe essere uno di sinistra. Avesse i baffi verrebbe da fare il paragone con un'altra coppia di pelato e baffuto, ma non ha i baffi.
- Giuseppe Moi, ex assessore ai lavori pubblici, viabilità, servizi associati ed attualmente sindaco di Valmala.
- Alessandro Bianco di Pontechianale, ex assessore a caccia e pesca.

Quando poi avremo raggiunto la cifra che la Giustizia stabilirà che manca dalle casse decideremo cosa farne, ci sono un mucchio di possibilità: dalla seggiovia o il chiosco sul lago a Pontechianale, a finanziare i giovani imprenditori della valle, alle proloco, alla Croce Rossa... Sempre che la sentenza di appello non smentisca il Tribunale. Se invece dovesse intervenire la prescrizione io i soldi li voglio indietro lo stesso, anche perché Dovetta a suo tempo dichiarò che voleva dimostrare la propria innocenza, e non allungare i tempi per mandare tutto a monte.
Se vi capita chiedete a questi signori, e agli assessori e consiglieri uscenti dalla CM, se la pensano ancora come allora, se sostengono che il giudice si sia sbagliato, o se vogliono metterceli di tasca loro i soldi che non vollero chiedere indietro al loro “capo”. I loro nomi li trovate sul sito della CM Valle varaita.
 
Di Dulce (del 15/04/2009 @ 19:09:26 in Ambiente, linkato 2664 volte)

Venasca

carabinieri sequestrano discarica abusiva

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Vinadio

sotto il fossato 3 metri di bottiglie PET della Sant'Anna

E’ stato denunciato alla Procura delle Repubblica di Saluzzo il 67enne proprietario di un terreno agricolo situato a 15 metri dal torrente varaita adibito a discarica abusiva. A scoprire un ingente quantitativo di materiali edili di risulta, sotterrati nell’appezzamento i carabinieri della stazione di Venasca comandati dal Maresciallo Capo Luigi Matrone. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che l'attività illecita era stata avviata già da alcuni anni e che nel sottosuolo erano stati interrati nel tempo una considerevole quantità di rifiuti dello stesso genere. L'area, di circa 400 mq, sottoposta anche a vincolo paesaggistico, è stata sequestrata. Le indagini continuano per verificare la provenienza dei rifiuti speciali non pericolosi e le modalità con cui sono stati scaricati.    (fonte targatocn.it)

.....e se non fossero SOLO rifiuti speciali non pericolosi?

intanto a Vinadio

Vinadio: sotto il fossato del Forte 3 metri di bottiglie PET

Sabato scorso avevamo dato notizia dell'autorizzazione (il link in fondo alla pagina), concessa dal Demanio, a procedere con gli scavi nei pressi del Forte di Vinadio, in particolar modo nella zona del fossato, sotto il quale si sospettava fossero seppelliti ingenti quantitativi di bottiglie d'acqua minerale piene. La segnalazione era partita da un gruppo di cittadini costituitisi in 'Comitato Spontaneo' nel luglio del 2008. Il Comitato aveva presentato un esposto informale indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della Protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.

Lo scavo è stato eseguito questa mattina alla presenza del Demanio, proprietario del terreno, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, del personale dell'Università di Torino che ha effettuato i rilievi, della Guardia di Finanza, che per prima aveva dato seguito alle segnalazioni del Comitato, di una serie di cittadini, del capogruppo di minoranza, del Sindaco Angelo Giverso e di alcuni membri del Comitato stesso. Lo scavo ha confermato la presenza di uno strato di 3 metri circa di bottiglie PET interrate, oltre a materiale di provenienza edilizia, come cemento e piastrelle. Le bottiglie sono etichettate Sant'Anna e gli anni di riferimento sono il 1999 e il 2000.

Lo scorso 3 aprile c'era stata la prima ispezione, condotta da un Professore della Facoltà di Idrogeologia dell'Università di Torino Domenico De Luca. Attraverso un'indagine geoelettrica, erano state rilevate delle anomalie dovute alla presenza di materiale di vario tipo, che alterava, appunto, l''equilibrio elettrico' della zona. Sempre nel corso della stessa ispezione, erano emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e altro ancora. Da qui l'autorizzazione a procedere con lo scavo per determinare la natura del materiale sotterrato.

Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, presente questa mattina durante gli scavi, ha confermato la presenza delle bottiglie e di materiale di altro genere ma ha sottolineato come non sussista alcun pericolo per la salute pubblica. "C'era già stata un'ispezione, condotta dai tecnici dell'Arpa e dall'Asl - precisa - che aveva escluso pericoli di natura ambientale o per la stabilità del terreno. In questa zona non ci sono falde che possano venire inquinate. Il terreno è stabile. Quanto scoperto stamattina è riprovevole, ma ci sono sicuramente molte aree in giro piene di rifiuti interrati. Sono Sindaco dal 1983, ed è solo dal 1984 che il Comune di Vinadio possiede un compattatore per portare i rifiuti alla discarica di Borgo San Dalmazzo. Non è da tanti anni, infatti, che si è iniziato a prestare attenzione a queste cose. Prima si sotterrava di tutto. Comunque in paese si sapeva delle bottiglie, ma solo da qualche mese è diventato un problema."

L'azienda Fonti di Vinadio, tramite il suo ufficio stampa, conferma quanto espresso nel comunicato diramato ieri, cioé la totale estraneità ai fatti e soprattutto la volontà di chiarire la situazione. Così dichiarava infatti, ieri, l'azienda: "Fonti di Vinadio non ha mai sotterrato materiale plastico né dato mai incarico ad alcuno di farlo per suo conto. Per lo smaltimento degli scarti di produzione l’azienda si avvale infatti, ovviamente, della collaborazione di fornitori specializzati. Qualora qualcuno abbia agito in modo scorretto e doloso utilizzando il nostro prodotto, saremo i primi a chiedere che venga fatta chiarezza sui fatti, procedendo inoltre ad una richiesta di risarcimento per i gravi danni di immagine che ne potrebbero conseguire".

La Guardia di Finanza, presente sul posto al momento degli scavi, preferisce, almeno per il momento, non rilasciare dichiarazioni a riguardo.

 
La data concordata è martedì 21 aprile alle 10.30. Alla presenza del Demanio, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, della Guardia di Finanza e di alcuni membri del Comitato Spontaneo dei Residenti di Vinadio, si darà seguito allo scavo test all'interno del fossato del Forte di Vinadio, di proprietà del Demanio appunto, sotto il quale sarebbero stati interrati ingenti quantitativi di bottiglie di plastica contententi acqua minerale. La vicenda risalirebbe a circa 8 anni fa ma solo a luglio del 2008 è scattata l'azione del comitato, capitanato da un imprenditore della zona. E' infatti del 21 luglio scorso il primo esposto informale proveniente dalla frazione Bagni di Vinadio, nel quale viene denunciato il deturpamento di un bene demaniale e artistico – il forte di Vinadio – ad opera di un probabile sotterramento di un ingente quantitativo di bottiglie di plastica.

Una lettera con destinatari eccellenti: in primis indirizzata al Ministero dei Beni e delle Attività Cuturali, e per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della Protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.

Dopo otto mesi è scattata l'indagine della Guardia di Finanza di Cuneo, su sollecitazione del Comandante della brigata di Vinadio maresciallo capo Antonio Merlino. Che vi fossero delle bottiglie seppellite nel fossato del Forte era notizia nota a tutti in paese ma nessuno aveva mai denunciato la cosa alle autorità competenti. Il comitato, nel farlo, si è appellato al d.lgs n. 490 del 1999, che si riferisce alla modifica strutturale di un bene culturale, reato ascrivibile al danneggiamento di un bene paesaggistico e ambientale. Il fossato, dunque, secondo il comitato, doveva rimanere tale e non essere riempito. Inoltre, i cittadini temono che vi possa essere inquinamento ambientale.

La fortificazione di Vinadio è fra gli esempi di architettura militare più significativi dell'intero arco alpino. I lavori di costruzione della fortezza, voluta da Re Carlo Alberto, iniziarono nel 1834 e si conclusero solo nel 1847. Nonostante una breve interruzione, dal 1837 al 1839, in soli undici anni si realizzò un vero capolavoro dell'ingegneria e della tecnica militare e per la sua costruzione in alcuni momenti furono impegnate 4000 persone. Un bene prezioso per Vinadio, dal punto di vista storico, turistico ed economico, al quale i residenti tengono particolarmente. Proprio per questo affetto nei confronti del Forte, i residenti hanno deciso di costituirsi in comitato, autotassarsi e commissionare un’indagine geoelettrica all’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, che, attraverso una serie di ricerche scientifiche in loco, ha redatto una dettagliata relazione in cui dichiara che nel fossato è fondata l’ipotesi ci siano sotterrati materiali che per consistenza è verosimile siano delle bottiglie di Pet.

Lo scorso 3 aprile c'è stata la prima ispezione. Sarebbero emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e molto altro ancora. È stato quindi redatto un verbale e disposta l’autorizzazione ad effettuare uno scavo test per verificare la presenza delle bottiglie. Tale scavo verrà effettuato martedì prossimo.

Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, dal canto suo dichiara che il Demanio ha pieno diritto di effettuare le verifiche del caso, essendo la zona di sua proprietà. "A quanto mi risulta -precisa- c'è già stata un'indagine della Procura, chiusa in quanto non era emerso alcun pericolo né ambientale né per la stabilità del terreno. Forse il Demanio non ne è a conoscenza e per questo ha disposto lo scavo. Che ci fossero bottiglie lo si sapeva da molti anni. E' un atto riprovevole, certamente, ma non giustifica l'attuale allarmismo, a maggior ragione perché la cosa risale a molti anni fa e solo da pochi mesi se ne parla. Mi chiedo perché".

questi due articoli fanno riflettere come anche qui nel profondo nord le discariche abusive ci siano e a volte vengano a galla anche grazie a dei comuni cittadini come quelli ci Vinadio che nel 2008 si sono costituiti come comitato spontaneo.
Anche nel nostro paese si è formato un gruppo di cittadini sotto il nome del VAS con le stesse intenzioni.
Invito tutti a collaborare loro perchè eventi come questi non devono accadere e sono successi nel corso degli anni sarebbe opportuno denuciarne la presenza.
Non è mai troppo tardi per salvare la nostra terra anche perchè non ne abbiamo una di ricambio.


 
Di Anna76 (del 27/02/2009 @ 18:33:44 in Ambiente, linkato 2437 volte)

In queste ultime settimane in campagna hanno preso il via le potature delle piante, anche gli alberi del viale hanno subito la doverosa "spuntatina" : - )) .

Fin qui tutto normale.

Ma ora si iniziano a vedere i fumi salire da più parti, perchè la maggior parte degli agricoltori, giardinieri, e addetti ai lavori, preferiscono bruciare le sterpaglie e i rami secchi.

Ora, io mi chiedo: nel 2009 dobbiamo ancora sempre bruciare questi scarti della natura con conseguente emissioni nocive e male odoranti? : - o

A me piacerebbe tanto che il Comune riuscisse ad acquistare una macchina cippatrice, in grado di trasformare i resti delle potature e dei rami del sottobosco (quanto ce n'è in tutta la Valle varaita vicino a noi...!) in utilissimo cippato : - P.

Si potrebbe incentivare gli agricoltori, giardinieri e addetti ai lavori a conferire il materiale garantendo un "tot" al Kg (fosse anche 0,10 Euro al Kg, tanto loro li brucerebbero) e poi il cippato potrebbe essere distribuito alla futura scuola media che sta per essere costruita.

Insomma, mi sembra che sarebbe una spesa di pubblica utilità e che consentirebbe una minore emissione disostanze inquinanti nell'ambiente.

So che le casse comunali languono (soprattutto perchè ciò che si riesce a risparmiare si metterà nella futura scuola media, come è giusto che sia), ma l'idea mi frullava già da un po' e la butto lì, magari qualcuno legge e ... L'IMPORTANTE E' CHE CI SI CONFRONTI!

Voi cosa ne pensate?
 
Di cagio (del 25/11/2009 @ 18:31:43 in Politica, linkato 3188 volte)
Ricevo e molto volentieri pubblico questa lettera di Maurilio Paseri, in riferimento al mio post del 20 ottobre "quattro euro e mezzo"
Mi scuso con l'autore per i tempi, non proprio tempestivi, della pubblicazione; in ogni caso quanto scrive non ha scadenza e rimarrà attuale ancora per un bel po'.
Sono felice che il blog sia seguito e partecipato anche fuori Piasco.



Leggo con molto ritardo l’intervento di Cagio sulla vicenda Dovetta – Centro di Isasca.

Devo dire che apprezzo molto il lavoro che fate sul blog, che è diventato un grande contenitore di discussione democratica e veramente partecipata.

Non è vero che non esiste più, a mio modo di vedere, partecipazione civica e il dibattito, solo che non funzionano più le formule classiche come convegni, riunioni politiche ma strumenti come il vostro.

Venendo all’articolo in questione devo però dire, in tutta franchezza, che con condivido la parte finale, dove si indicano tutti i Consiglieri della Comunità Montana (ormai ex) come “corresponsabili nella vicenda o quanto meno “silenti”.

Così non è stato perché:

* ho personalmente firmato un documento, con il gruppo di minoranza, che chiedeva al Consiglio di riunirsi per decidere di costituirsi “parte civile” nel processo; la cosa sarebbe stata fondamentale proprio per recuperare, nel caso di sentenza definitiva, l’eventuale danno subito dall’Ente;
* la maggioranza non ha aderito alla richiesta e l’argomento non è stato nemmeno messo all’ordine del giorno;
* ancora ad aprile Dovetta è andato in Consiglio a richiedere di nuovo la fiducia, che è stata concessa dai Consiglieri di maggioranza; il nostro gruppo non solo ha votato contro ma ha fatto mettere a verbale che, non essendo più all’epoca Dovetta Consigliere, la cosa non era per noi legittima;
* in questi ultimi anni più volte con interpellanze abbiamo sollevato il caso di Isasca (ed anche tante altre questioni), che non dobbiamo dimenticarci, non si limita alla sola vicenda penale ma riguarda la costruzione di un complesso costato 2 milioni di Euro, più le attrezzature, e che adesso è un contenitore vuoto di cui nessuno sa cosa fare; di questo grande flop qualcuno dovrà rispondere politicamente o no ? ricordiamoci che Matteodo ha condiviso in pieno tutto il percorso politico di Dovetta (lo avete chiamato “eminenza grigia” e mi pare perfetto, adesso sarà il nuovo Vice-Presidente della Comunità Montana del Viso, buona fortuna);
* due anni fa il nostro gruppo di minoranza aveva convocato una riunione pubblica a Brossasco, con la presenza di Bruna Sibille( allora Assessore Regionale) per porre il problema di come gestire (in positivo) la situazione e venire incontro alle giuste istanze degli artigiani della Valle; venimmo, di fatto, indicati da Matteodo e C. come distruttori dell’immagine della Val varaita....
* tutte queste, ed altre cose, non sono state quasi riportate dalla stampa locale ed in particolare dal Corriere di Saluzzo che, quasi tutte le settimane, ci propinava la foto di Dovetta con relative “odi”.

Ho voluto riportare questi fatti perché qualcuno in questi anni ha provato a portare avanti un opposizione, molte volte costruttiva, in Comunità Montana; il tutto forse con non grandi risultati, ma vi assicuro che non è stata cosa facile.

Per onore di cronaca i Consiglieri di Piasco (tutti, maggioranza e minoranza) dell’ultima quinquennio sono sempre stati schierati con il duo Dovetta/Matteodo; liberi ognuno di prendere le proprie decisioni ma, anche, di condividere le responsabilità politiche della gestione.

Saluti.

Maurilio Paseri - Melle
 
Di Dulce (del 29/05/2008 @ 17:54:07 in Notizie, linkato 2596 volte)

..... e continua a piovere 

 

Po e varaita in piena, domani scuole chiuse a Sampeyre

Non invita all’ottimismo l’ultimo bollettino emesso dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. La previsione di precipitazioni forti e persistenti per le prossime ore rende infatti ancor più precaria la situazione nelle vallate alpine. Il rischio idrogeologico elevato è ora associato a gran parte delle località alpine e prealpine della Granda con un codice 3 (il massimo della scala) per le valli varaita, Maira, Stura e Po. Le grandi quantità di acqua scese ad alta quota gonfiano fiumi e torrenti.

In uno scenario in costante evoluzione, la situazione è al limite in valle varaita dove il torrente scende impetuoso lambendo gli argini. A Sampeyre e Frassino si fa il possibile per rimuovere alberi caduti ed altri ostacoli al deflusso delle acque. Pochi minuti fa, il Sindaco Renato Baralis ha emesso per domani l’ordinanza di chiusura per tutte le scuole di ogni ordine e grado per le difficoltà causate dal maltempo alla circolazione stradale. Si segnalano già piccole esondazioni in aree non abitate tra Pontechianale e Chianale e piccole frane sulle strade. Ad Acceglio parte del ponte sul rio Mollasco - chiuso da questa mattina per il rischio di crollo - è crollato. Apprensione anche in valle Po .A Paesana sono stati chiusi in via precauzionale due ponti in frazione Ghisola, mentre a Crissolo nel fiume è caduta parte della ‘scogliera’ del piazzale della Seggiovia. ( fonte targatocn)

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Giovedì, 29 Maggio 2008 - 16:24

SITUAZIONE ATTUALE - Nel corso delle ultime 6 ore si sono registrate precipitazioni nei settori alpini nord-occidentali con valori molto forti in Val Chisone, Valle Susa, Valle Orco e valori forti in Val Sesia e Valle Anzasca con superamenti delle soglie di elevata criticità in particolare a Ceresole 83 mm, Balme 94 mm, Massello 112 mm, Val Clarea 75 mm. I livelli idrometrici sono cresciuti, nei settori alpini e prealpini dei bacini compresi tra il Toce e lo Stura di Demonte, con generalizzati superamenti dei livelli di attenzione. I Torrenti Chisone e Dora Riparia hanno superato il livello di criticità elevata rispettivamente a San Martino, Avigliana e Susa.

PREVISIONE PER LE SUCCESSIVE 12 ORE - Un flusso di correnti umide e calde meridionali, alimentate da una area di bassa pressione attualmente sul canale di Sicilia ed in risalita verso nordest, sta interessando il nordovest italiano. Il minimo di bassa pressione risalirà verso il Golfo Ligure nelle prossime 12 ore, alimentando ancora il flusso perturbato e determinando un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche in particolare dalle ore pomeridiane. Pioggia: sono previste precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco, di intensità mediamente moderata con massimi locali forti o molto forti sulle zone montane e pedemontane alpine.

CORSI D'ACQUA - Nelle prossime ore si prevede il transito della piena della Dora Riparia a valle di Susa e di quella del Chisone in Pellice. Significativi innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, di varaita, Maira, e Stura di Demonte.Ulteriore crescita dei livelli fino a valori di elevata criticità sono attesi dal pomeriggio di oggi, e nella nottata, in particolare nelle valli del Piemonte Occidentale e nel Po a monte di Torino. Innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, nei bacini del Toce e del Lago Maggiore.

Le precipitazioni persisteranno anche per la giornata di domani. Alle 18.00 è previsto l'aggiornamento del bollettino del rischio idrogeologico ed idraulico scaricabile all'indirizzo: http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/Bollettini/bollettino_allerta.pdf     (fonte Arpa Piemonte)

ASPETTANDO CHE TORNI IL SERENO

 
Di Dulce (del 11/08/2009 @ 17:30:35 in NO alla centrale, linkato 13975 volte)

 

 

aggiornato con articoli di

Targato CN

 

 

Chi è il Stefano Montanari?

http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1246&Itemid=72

 

 

Dal momento che non si tratta della vostra stufa perchè:

brucerà nella migliore delle ipotesi PCI 2500 kcal/kg

778,56 quintali  al giorno x 8000 ore  259520 quintali di legna all'anno

producendo

22,80 quintali al giorno  x 8000 ore 9600 quintali  di ceneri all'anno

 

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La provincia alle richieste dei Sindaci

 risposta della Provincia

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Targato CN

 

Piasco: la futura centrale a biomasse allarma i cittadini

 

Se l’intento degli organizzatori della serata era quello di fornire il maggior numero di notizie possibili – pro e contro – all’insediamento della centrale a biomasse in regione Molino varaita a Rossana e farle pervenire ad un gran numero di persone l’intento è stato raggiunto. Nel salone polivalente 'Serra' di Piasco, ieri sera, davanti ad un pubblico numerosissimo e quasi tutto schierato per il ‘no’ alla centrale è stata sviscerata la questione che da mesi anima i dibattiti dei residenti di Piasco e Rossana. In apertura di serata il piaschese Giampiero Mattio , del gruppo Vas (Verdi, ambiente e società) ha detto: “Quando siamo venuti a conoscenza del possibile insediamento della centrale ci siamo resi conto che nessuno era al corrente dei rischi che una tale installazione avrebbe comportato. Ci siamo attivati subito contattando il sindaco di Rossana Marco Carpani il quale ci ha indirizzati alla Provincia. Abbiamo quindi ottenuto la documentazione necessaria e ci siamo mossi, perché era nostro preciso dovere farlo, per comunicare ed informare i cittadini”.

Due gli schieramenti presenti: quelli favorevoli all’impianto e quelli contrari. Tra i primi il titolare della ditta Benarco Energy Adolfo Pastorino e il progettista dell’impianto Riccardo Tabaldi, nonché il dirigente della Provincia Marco Fino. Tra i favorevoli è stato inserito anche il nome del sindaco di Rossana Marco Carpani assente alla serata per impegni amministrativi la cui assenza –giustificata dal primo cittadino con una lettera – è stata contestata nemmeno troppo velatamente. Nettamente contrari, invece, gli esperti dell’associazione Magna Charta invitati a Piasco dagli organizzatori. Adolfo Pastorino ha sostenuto che “con un camion al giorno la centrale produrrebbe energia ad un prezzo contenuto e che le piccole dimensioni dell’impianto garantiscono una produzione che è classificata energia rinnovabile. Inoltre non va dimenticato che il legno utilizzato sarebbe per la quasi totalità acquistato in zona con una positiva ricaduta nell’economia locale”.

Il dirigente della Provincia Marco Fino ha invece evidenziato che “ci sono state tre conferenze dei servizi in cui tutti i soggetti intervenuti hanno espresso parere favorevole all’impianto”. Fino ha poi aggiunto: “Su richiesta della ditta il rilascio della concessione è attualmente sospeso in quando la ditta stessa, attraverso campionature su impianti analoghi, sta valutando la possibilità di diminuire ulteriormente i livelli emissivi”. Molto applaudito dai presenti è stato l’intervento dell’urbanista dell’associazione Magna Charta Mino Marchetti il quale ha sostenuto che “nessun intervento può essere realizzato senza la partecipazione della gente. Un impianto – ha sostenuto - va pensato, programmato e pianificato ma sempre attraverso il coinvolgimento della gente. Si vive sul territorio 365 giorni l’anno e il territorio è di tutti, non solo di chi propone impianti. Dire sì all’impianto senza che la gente abbia avuto la possibilità di esprimersi è una palese violazione alla legge”.

Il medico Gianmarco Lege, sempre dell’associazione Magna Charta, ha parlato dell’impatto sulla salute provocato degli impianti a biomasse con particolare riferimento al benzene (cancerogeno nell’uomo e negli animali) e alla diossina e sui diossidi di azoto che provocano piogge acide e diminuiscono le difese polmonari al punto che, se esposti a concentrazioni superiori ai 400 mg/mc, possono provocare la morte per fibrosi polmonare. Ovviamente le circostanziate parole del medico hanno provocato apprensione in sala e fatto aumentare la contrarietà dell’impianto di Rossana tra i presenti, che hanno manifestato tutto il loro disappunto. Una buona conoscenza del ciclo produttivo di una centrale alimentata a cippato e legno di non grandissime dimensioni (quella di Rossana è di 1 MW) sarà fondamentale per capire rischi e pericoli, ma anche gli aspetti positivi, di un insediamento come quello rossanese.

Una cosa è però emersa in modo chiaro ieri sera: con il gruppo Vas è sorto anche il gruppo ‘Comitato valle sostenibile’: entrambi saranno costantemente impegnati non solo ad informare la popolazione ma anche a provare ad impedire con tutti i mezzi democratici che la centrale venga realizzata. “Siamo solo all’inizio – ha ricordato Giampiero Mattio – e chi vuole sostenerci e stare al nostro fianco può iscriversi al gruppo versando una piccola quota associativa. Soldi che serviranno a proseguire nella nostra lotta contro l’insediamento di Molino varaita.

Rosso su centrale: "Sono state dette alcune inesattezze"

Caro Direttore,
ero presente ieri sera (mercoledì 30 settembre, ndr) al
convegno indetto dal Comitato VAS di Piasco e la descrizione fatta dall’articolo apparso sulla Vostra testata rispecchia solo parzialmente la realtà del dibattito che si è protratto fino a tarda ora. La posizione presa dal comitato relativa alla poca chiarezza delle procedure intervenute in fase autorizzativa e sulla poca pubblicità data alla richiesta autorizzata, sono state ampiamente smentite dai fatti e dalle dichiarazioni fatte durante al dibattito dal Ing. Fino della Provincia e dal Vostro collega giornalista Rossanese. Il primo elencava tutte le date e le procedure previste dagli attuali decreti normativi ampiamente rispettate e notevolmente migliorate sia in fattore di sicurezza che di emissioni e tempi procedurali. Elencava inoltre tutte le competenze implicate in fase decisionale da tute le funzioni pubbliche preposte alla procedura ed i tempi della stessa dilatati in tre conferenze distribuite nell’arco di un anno dalla data di presentazione. Il secondo faceva notare come gia nell’autunno 2007 in una riunione pubblica tenutasi a Rossana e con ampio riscontro giornalistico, era stata presentato il progetto proposto e nel 2008 in una seconda riunione pubblica, anche questa con rilievo sulla stampa,veniva definito il progetto. In ambo i casi erano presenti rappresentanti delle amministrazioni locali vicine ed alcuni degli organizzatori del Comitato VAS.

Inoltre il presidente del Comitato Vas dichiara di essere venuto in possesso di tutta la documentazione presentata già all’inizio del mese di maggio, quindi precedentemente alla conclusione del procedimento autorizzativi conclusosi solo alla fine di giugno 2009, e quindi con tutto il tempo necessario per presentare qualsivoglia osservazione prima del termine del procedimento. Al di fuori dei dati formali inoltre gli interventi dei professionisti invitati dal Comitato non portavano a conoscenza alcun dato specifico sulla centrale in progetto a Rossana ma dati riferiti ad emissioni e impatti inquinanti di impianti di dimensioni decisamente superiori di circa 50 volte a quello in progetto ed inoltre per loro stessa ammissioni non di centrali a legno ma di impianti ti termovalorizzazione che utilizzano rifiuti come combustibile e quindi sicuramente non confrontabili.

Gli interventi inoltre sulla provenienza della materia prima non tenevano in alcuna considerazione il fatto che il potenziale di produzione di Cippato da legna delle foreste locali e di gran lunga superiore alle necessità della centrale, ed il quantitativo della legna che già oggi prende la strada della Liguria e della Toscana di produzione locale è ampiamente sufficiente al fabbisogno. Non bisogna inoltre dimenticare che le emissioni della centrale equivalgono in quantità a quelle emesse da n. 2, dico due, TIR e che quindi il solo evitare il trasporto della legna stessa compensa in valore e quantità le emissioni della centrale. Molti interventi poi hanno evidenziato come la creazione di un mercato locale del cippato non può che agevolare la filiera di produzione del legname , la valorizzazione e la manutenzione dei boschi e che la creazioni di nuove attività e posti di lavoro sicuramente non sono dannosi all’economia locale, specialmente in questi periodi.

L’unico dubbio che mi resta è che tali centrali possano nascere ed esistere solo grazie agli incentivi statali e che quando gli stessi cesseranno con tutta probabilità si spegneranno anche le centrali.
Discorso totalmente diverso è quello relativo alle centrali di riscaldamento a cippato che da subito, senza incentivi, permettono un effettivo risparmio economico e tempi di ritorno dell’investimento di soli tre o quattro anni. Se inoltre si tengono in conto le incentivazioni fiscali, sono convenienti da subito. Il taglio dato dagli interventi dei professionisti invitati dal Comitato VAS metteva ingiustamente in cattiva luce una fonte importante come il legno per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili evidenziando quindi una posizione preconcetta a qualsivoglia progetto e propensi a dare una cattiva informazione, per non dire disinformazione, al fine unico di creare una posizione di diritto di Veto a qualsivoglia iniziativa al di fuori di qualsivoglia regola di buona convivenza civile e rispetto delle regole e di chi cerca nel modo migliore di applicarle, con impegno e serietà
Mario ing. Rosso

 

 Bosco: "Su Rossana alcune affermazioni non del tutto esatte"

 

Egregio Direttore,

Leggo sulla Sua testata l'intervento (all'indirizzo
http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=72607&cat_code), a firma dell'Ing. Rosso, alcune affermzioni non del tutto esatte, almeno per due motivi principali:

1) sugli impianti 50 volte più grandi: se il collega si riferisce alla potenza termica, 50 volte il progetto di Rossana (9,4 MWt) significano 470 MWt e, né in Italia, né in tutto il mondo esistono centrali a biomasse, né inceneritori, così grandi (A2A di Brescia non arriva a 300). Se invece parla di potenza elettrica (1,67 MWe) superiamo gli 80 MW, troppi anche per gli inceneritori più grandi (tra i 60 e i 62, es. Silla 2, A2A, Milano).

2) sulla quantità di cloro nel legno e su micro e macro inquinanti non è sufficiente affermare, come spesso succede, "il caminetto inquina di più perché non ha filtri" e "l'inceneritore inquina di più perché brucia di tutto". Le centrali a biomasse hanno filtri meno evoluti rispetto agli inceneritori e devono selezionare attentamente i combustibili per poter competere. Il caminetto inquina di più, ma brucia meno combustibile e non 24 ore su 24 e i risultati richiamati nelle presentazioni e negli interventi dei medici provengono da lavori accettati e pubblicati nelle riviste
scientifiche internazionali più prestigiose, dove i meccanismi di selezione sono severissimi.

In sintesi le prestazioni ambientali di un impianto a fonti rinnovabili non sono automaticamente migliori, ma devono essere anch'esse dimostrate con calcoli e numeri esatti e verificabili, che purtroppo non leggo nella Sua replica, né ho visto presentare durante la serata da parte degli altri intervenuti.

Noi non abbiamo preconcetti e per questo non ci piacciono quelli altrui, ma per stabilire chi ha ragione occorrono le prove e l'indicazione delle fonti, dimostrando totale indipendenza da eventuali conflitti di interesse che possano far sorgere dubbi sull'imparzialità ed obiettività.

Sono sicuro che tali norme deontologiche sono note al collega. Dunque, invece di dilungarmi, preferisco ricordare che le fonti di quanto presentato nelle nostre relazioni sono a completa disposizione di tutti gli interessati.

Cordiali saluti
Ing. Massimiliano Bosco

 

Marchetti : " Considerazioni ulla serata "

Egregio Direttore,

leggiamo con interesse la cronaca della serata svoltasi nel Salone Polivalente di Piasco il 30 settembre scorso e riteniamo opportuno puntualizzare alcuni aspetti non precisi che si desumono dall’articolo.

 

Vorremmo iniziare dalla definizione degli schieramenti presenti, in particolare dell’Associazione Magna Charta, che non era presente con il ruolo di opporsi alla Centrale in questione, ma con quello di informare i partecipanti sui pericoli che l’insediamento della stessa costituisce per il territorio, attraverso dati di tipo tecnico e sanitario inconfutabili. La presenza dei nostri esperti era quindi legata ad un momento di informazione ai cittadini e  a sollecitarne la partecipazione informata, operazione quest’ultima che avrebbe dovuto avvenire prima delle scelte delle varie amministrazioni, così come stabilito dalla Convenzione di Aarhus. Gli interventi tecnico-scientifici e sanitari dei nostri esperti tendevano proprio a dare nel modo più ampio possibile queste informazioni, unitamente a quelle di tipo urbanistico. Proprio queste ultime hanno tratto le conclusioni sulla compatibilità dell’insediamento di tale impianto con gli indirizzi programmatici di un territorio come quello della Val varaita che ha grandi valenze i di tipo paesaggistico ed ambientale oltre ad interessi turistico-residenziali da non sottovalutare.

I principi di interesse collettivo sono quelli che devono prevalere per le  scelte di programmazione e di pianificazione di un territorio, rispetto a quelli di prevalente interesse privato, evidenziati da alcuni interventi individuati come favorevoli dall’articolo.

Era pertanto necessario chiarire tali concetti prima di indicare gli  schieramenti a favore o contro.

Vogliamo quindi ribadire che l’interesse dell’Associazione era ed è assolutamente motivato dall’opportunità di iniziare un processo di partecipazione informata.

Cordiali saluti.

 

Il Presidente di Magna Charta

 

Rossana: centrale a biomasse. I Piaschesi non la apprezzano

Da qualche settimana a questa parte è uno degli argomenti più dibattuti a Piasco e dintorni. La costruzione di una centrale a biomasse in regione Molino varaita, in un’area confinante, ubicata nel Comune di Rossana, sarà pure il tema di un confronto che un gruppo di cittadini piaschesi ha organizzato per mercoledì 30 settembre alle 20 e 45 nella Sala Polivalente Francesco Serra. Ma quali sono le criticità che il gruppo di oppositori o 'scettici' avanza di fronte all’opera? In primo luogo, i promotori dell’incontro lamentano lo scarso coinvolgimento della comunità piaschese nel processo decisionale che, attraverso tre conferenze dei Servizi, ha portato alla concessione del ‘nulla osta’ per la realizzazione dell'opera da parte degli uffici competenti della Provincia di Cuneo alla ditta ligure Benarco Energy. Il gruppo di cittadini piaschesi sostiene poi che la centrale avrà una resa molto inferiore rispetto ad impianti dello stesso tipo, che gran parte dell’energia termica prodotta andrà persa poiché non è previsto un collegamento ad una rete di teleriscaldamento e che, infine, il legname da bruciare nella centrale non proverrà dalla valle varaita, ma da località molto più distanti.

Il Sindaco di Rossana Marco Carpani risponde alle obiezioni facendo presente che il percorso seguito “è quello previsto dalla legge. Ci sono state delle conferenze sei Servizi cui hanno partecipato la Regione, l’ARPA ed il nostro Comune. La verifica dei parametri di emissione ha appurato il rispetto dei valori previsti. Ovviamente – prosegue – nessuno nega che Rossana abbia interesse nei confronti di un impianto che permette ai contadini di valorizzare una risorsa come il legname che marcisce nei boschi. La resa dell’impianto è un problema del privato che investe. Immagino che anche in questa circostanza l'imprenditore abbia interesse a guadagnare.” Il Sindaco di Rossana non ritiene fondata nemmeno l’obiezione riguardante la provenienza del legname da bruciare nella centrale. “Anche qui, penso sia interesse dell’imprenditore reperire delle risorse sul territorio per risparmiare sulle spese di trasporto. So che sono state avviate delle trattative con diverse aziende del posto e che un grosso produttore di legno di Rossana si è già accordato per fornire la materia prima. D'altra parte l'imprenditore coinvolto è uno dei più importanti produttori di legname del Nord Italia ed ha rapporti con molti clienti

La centrale a biomasse, che produrrà energia elettrica tramite vapore, cedendo acqua calda, verrà costruita in’un area in cui il Comune di Rossana ha deciso di concentrare lo sviluppo produttivo del paese. Tra i progetti, vi è quello quello di utilizzare l’acqua calda ed il vapore per servire le attività industriali ed artigianali che si insedieranno in zona e di scaldare alcune serre in cui verranno coltivati e raccolti primizie e prodotti ortofrutticoli anche in pieno inverno. “ non bisogna dimenticare – prosegue Carpani – che con le sue attività produttive Rossana crea l’80% dell’occupazione della valle varaita. Indipendentemente dalla centrale, avevamo deciso di spostare l’area industriale dalla zona in cui si trova attualmente. Potendo disporre di acqua calda per i loro cicli produttivi a prezzi più vantaggiosi, è probabile che molti imprenditori siano interessati a trasferirsi.” Il primo cittadino di Rossana non ritiene poi che il progetto della centrale a biomasse sia stato portato avanti all’insaputa delle comunità confinanti. “Ci siamo sempre confrontati con i Comuni vicini e le leggi sono state rispettate rigorosamente. Di fronte a certe obiezioni si fa in modo che l’unica soluzione per produrre energia sia quella di bruciare il petrolio tante sono le contrarietà sorte attorno alle biomasse, all’idroelettrico o all’eolico.” Carpani parteciperà all’incontro del 30 settembre a Piasco? “Perchè no? Non  abbiamo nulla da nascondere. Tutto è stato fatto alla luce del sole e siamo pronti al confronto.” 

Piero Lunati
 

 

 

 

 

 
Di Dulce (del 12/10/2009 @ 16:57:08 in NO alla centrale, linkato 3241 volte)

 GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE
alle
1000
persone ci hanno dato il loro sostegno e fiducia
 firmando la petizione
per bloccare la costruzione della centrale a biomasse

  Non hai firmato?  

Guardati il video il blog e leggi il documento

    ti aspettiamo!  

 
Sicuri che si faranno portavoce invitando altri che ancora non hanno firmato ad aderire
 
La vostra firma
è importante per fare sentire la nostra voce in provincia
 
La vostra firma
non vi creerà mai problemi di carattere giuridico
 
La vostra firma
vi eviterà problemi gravi di carattere ambientale ed economico a voi e a tutte le generazioni che verranno.
  
 
La vostra firma
potete farla in qualsiasi momento
a Piasco nei seguenti negozi a cui diciamo grazie
 
BAR DEL CENTRO
BAR COFFEE
COOPERATIVA CASOLARE
TABACCHERIA PIASCO
TABACCHERIA S'ANTONIO
PAOLETTI MOTO
SALUMERIA BERTAINA
ALIMENTARI MURAGLIA
MACELLERIA BERTAINA
PANETTERIA ZAMPERLIN
PANETTERIA CAVALLO
PANETTERIA DEMARIA
LA CREMERIA
 
a Costigliole
PRESSO L’UFFICIO ANAGRAFE
 
 
 
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...
 
Dal momento che lo scopo del comitato è fare una giusta informazione
voglio pubblicare qui sotto una delle lettere che l’ing Rosso   
 
e la risposta ufficiale del Comitato Valle Sostenibile con allegati i pareri ARPA che verrà pubblicata a breve.
 
 
Gentilissimo Direttore,
Vorrei rispondere alla lettera dell’Ing. Mario Rosso comparsa sul Suo sito ieri, il quale afferma che è amareggiato in quanto noi del Comitato Valle Sostenibile, del Vas sezione di Piasco e dell’associazione Magna Charta stiamo tentando di distorcere i dati circa le emissioni della costruenda Centrale a Biomasse di Rossana, per creare allarmismo e paura. L’ing. Rosso sostiene poi ancora che ci siamo appellati più volte alla Convenzione di Aarhus, ma siamo i primi a disattenderla in quanto non stiamo dando un’informazione trasparente e puntuale.
Ci chiediamo come mai da quando abbiamo organizzato la serata del 30 settembre, per sensibilizzare la gente, l’ing Rosso abbia scritto più lettere cercando di scardinare quanto abbiamo cercato di dire senza alcun allarmismo, ma facendo presenti le criticità della centrale che sono le stesse sollevate dagli enti quale l’Arpa che ha partecipato alle 3 commissioni dei servizi che si sono svolte in Provincia. Il Signor Rosso ha forse paura che la gente sia troppo informata? Che si faccia troppi interrogativi sulla centrale?
Troviamo poi decisamente grave l’insinuazione che la costituzione del Comitato Valle Sostenibile sia stata fatto allo scopo di reperire i soldi dalle mamme e dalla gente da noi terrorizzata. A forza che pensiamo solo ai soldi, noi del comitato e del VAS, per organizzare la serata ci siamo autotassati. Quindi pregherei il Sig Rosso prima di fare certe dichiarazioni di informarsi adeguatamente e poi se parliamo di trasparenza il meno trasparente è proprio lui, che tenta di minimizzare in tutti i modi l’impatto ambientale che avrà l’impianto, perché ovvio come presidente della Cooperativa Alpiforest ha tutto l’interesse a che venga bruciata più legna possibile nell’impianto. Non nascondiamo dietro a false ragioni di tutela del bosco, interessi economici ben più consistenti. Poi questi riferimenti ai meccanismi pubblicitari sono veramente ridicoli. Il tanto studio diurno e notturno sarebbe meglio applicarlo per altre cause molto più importanti invece che per scardinare le ragioni concrete della gente della bassa Valle varaita che non è disposta ad accettare un impianto a basso rendimento, inquinante e che non da nulla in contraccambio alla popolazione che deve subire le emissioni. Poi certe dichiarazioni non meritano neanche commenti e visto che l’ing. Rosso ci dice che siamo poco trasparenti e non ci basiamo su dati tecnici puntuali, ma informazioni generiche e provenienti da altri impianti, Le chiediamo gentile Direttore di pubblicare il Parere dell’Arpa (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) della terza Conferenza dei Servizi tenutasi in Provincia il 24 giugno scorso che inviamo in allegato.
Da questo documento pubblico emerge una verità che stride con le tesi dei proponenti  e dell'ing. Rosso. Decideranno i lettori a chi credere.
Ricordiamo soltanto che gli interessi economici in gioco rendono meno credibili le tesi di chi minimizza e trascura i danni per l'ambiente e la popolazione locale.
E' per questo che ribadiamo il nostro NO ALLA CENTRALE e, per chi non lo avesse ancora fatto, Vi invitiamo a firmare in massa la petizione contro la costruzione della centrale presso il GAZEBO CHE SARA’ ALLESTITO A PIASCO IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA SAGRA D’AUTUNNO http://www.sagradautunno.it/  DOMENICA 11 OTTOBRE a cui Vi invitiamo a partecipare numerosi.
Vi invitiamo anche a seguire le opinioni circa la centrale a biomasse sul blog al seguente indirizzo
GRAZIE
Cordiali Saluti
Paolo Carpani a nome del COMITATO VALLE SOSTENIBILE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Di beppe.olivero (del 01/06/2011 @ 16:25:07 in Ambiente, linkato 2314 volte)

Venerdì 3 giugno alle 21.00, presso l'Ala della Pace, il Gruppo Vas di Piasco organizza una serata sul tema “Acqua T.V.B (ti Voglio Bere)”. Protagonista principe dell'incontro sarà uno studio delle acque sorgive cuneesi effettuato dai ragazzi del Liceo Scientifico Peano di Cuneo, coordinati dal Prof. Giacomo Olivero. Il Gruppo Vas di Piasco qualche mese fa, dopo aver lanciato la proposta di installare una Casetta dell'Acqua all'amministrazione comunale piaschese, aveva sollecitato al Liceo Peano le analisi sulle sorgenti più conosciute e frequentate della bassa Valle varaita. Nel corso della serata ed alla presenza di diversi amministratori locali saranno resi noti e discussi gli esiti e le proprietà dei rilievi sulla Fonte Olivetta a Rossana, Santa Cristina a Costigliole Saluzzo, Isasca e Venasca Centro e della Frazione Serravalle, Tetti Avena e Fontana Barale nel comune di Piasco. Lo studio, in ogni caso, ha ribadito l'assoluta buona qualità di gran parte delle fonti in questione così come dell'acqua del rubinetto di casa. Ritorna di attualità, dunque, la proposta di installare le Casette dell'Acqua ( che erogano anche acqua frizzante) nei nostri comuni così da offrire un servizio utile a tutta la popolazione ed ottenerne un significativo beneficio sia a livello economico e sia dal punto di vista ambientale. Tra l'altro oggi c'è la possibilità di installare queste “casette” a costo zero per le casse comunali.
La serata, inoltre, sarà un'occasione in più per sottolineare l'importanza della posta in gioco nei Referendum del 12 – 13 giugno.

Proprio oggi la Corte di Cassazione ha confermato il Referendum sul nucleare allontanando lo spettro del mancato raggiungimento del quorum. Il Comitato Referendario per l'acqua di Cuneo, attraverso la proiezione di alcuni brevi cortometraggi e la mostra “Fino all'ultima goccia”, proporrà qualche ulteriore riflessione sull'importanza dell'elemento acqua quale bene comune, bene che la “casta” di dx, sx e centro sta tentando di “rubare” ai comuni cittadini. La mostra “Le nostre Sorgenti”che riassume tutto lo studio degli allievi del Liceo Scientifico Peano, infine, sarà esposta presso la Porta di Valle di Brossasco dal 2 al 5 giugno 2011, nell'ambito della popolarissima manifestazione culturale “dOCumentarsi”.
 
Di Dulce (del 04/05/2011 @ 15:08:57 in Eventi, linkato 2106 volte)


CAPAREZZA
venerdi 27 maggio in concerto gratis
organizzando il bus dalla Valle varaita




Venerdì 27 maggio 2011
in occasione del festival Collisioni di Novello
andremo a incontrare CAPAREZZA grande difensore dell' ACQUA BENE COMUNE

Dalla Valle varaita è previsto un bus da 53 posti
al prezzo indicativo di 12 euro
che si sta riempendo velocemente.

Affrettatevi a prenotare l'appuntamento è imperdibile!

Info line e prenotazioni
Maria Silvestri 347 77 64 572
maria@boero.info
 
Di dottore (del 19/06/2008 @ 14:05:34 in Eventi, linkato 38023 volte)
Leggo ora sul sito del Corriere di Saluzzo che Sabato apre la Piscina!

Riporto di seguito l'articolo di Beppe Olivero tratto appunto dal sito del Corriere:

Apre la piscina


PIASCO
- Con l'arrivo annunciato e tanto atteso dell'estate, sabato 21 giugno apre i battenti la nuova piscina privata all'aperto. Presso l'imponente impianto sportivo in fase di costruzione lungo la provinciale della Valle varaita (che a lavori ultimati potrà contare ancora su tre vasche al coperto), si stanno completando i lavori del parcheggio e della nuova rotatoria stradale. Salvo improbabili colpi di coda del maltempo, dunque, l'impianto estivo completato già la scorsa estate aprirà ufficialmente al pubblico.

La nuova area sportiva piaschese si estende, complessivamente, su circa 3500 metri quadrati di terreno e comprende una vasca grande di 25 metri per 12,5 con un'altezza media di 125 cm. ed una più piccola per i bambini di 8 metri per 7 ed una profondità di appena 60 cm.

Completa l'offerta ludico - sportiva una terza vasca sempre di 8 metri per 7, più profonda, posta allo sbocco di un divertente acqua scivolo a 4 corsie, lungo circa 20 metri ed alto 6.

L'acqua di tutte le vasche, precisano opportunamente i gestori, è riscaldata ed è usufruibile sempre ad una temperatura di 27-28 gradi circa. Un'ampia area verde con docce e spogliatoi e tanto di vista panoramica sul Monviso e sulle altre cime della Valle varaita fa da splendida cornice agli impianti natatori. La gestione è affidata alla Hydro Sport, la stessa società che da anni cura con ottimi risultati la piscina di San Salvatore.

beppe olivero

Fonte: http://www.corrieredisaluzzo.it




Per maggiori informazioni potete contattare la piscina telefonando al numero: 0175 04.95.10
 
Di dottore (del 05/11/2007 @ 13:53:46 in Eventi, linkato 2457 volte)
Il nostro Didacum (alias Diego Botta) sarà presente questo mercoledì sera ore 21 presso la sede del Museo Sòn de Lenga di Espaci Occitan a Dronero, via val Maira 19 (ex Caserme Beltricco) per presentare la sua Tesi di Laurea premiata nell’ambito del V Bando di Concorso Espaci Occitan, anno 2006.

La serata è intitolata “L’Espaci de l’ambient” dove il dott. Diego Botta presenterà lo “Studio di Fattibilità per la valorizzazione turistica e lo sviluppo rurale della Valle varaita”.

Quindi cosa dirvi.. non mancate all'appuntamento!

in seguito il comunicato stampa con tutti gli appuntamenti e i relatori.



L’Espaci del Mercre

Per quattro mercoledì consecutivi a partire dalle ore 21 presso la sede del Museo Sòn de Lenga di Espaci Occitan a Dronero, via val Maira 19 (ex Caserme Beltricco), si terranno le presentazioni delle tesi di laurea premiate nell’ambito del V Bando di Concorso Espaci Occitan, anno 2006. Quattro serate a ingresso libero in nome delle cultura e della scoperta delle peculiarità locali. Il primo appuntamento è per mercoledì 07 novembre conL’Espaci de l’ambient”, interverranno: dott. Diego Botta - “Studio di Fattibilità per la valorizzazione turistica e lo sviluppo rurale della Valle varaita”; dott.ssa Elisabetta Barbero - “Attività zootecniche in Valle Maira e caratterizzazione di produzioni lattiero-casearie”; dott. Matteo Cesano -  “Studio della biocenosi del cinipede orientale del castagno Dryocosmus Kuriphilus Yasumatsu (Hymenoptera cynipede) recentemente introdotto in Europa”. Seguirà l’appuntamento di mercoledì 14 novembre conL’Espaci de l’art”, interverranno: dott.ssa Federica Natta - "Vie di pellegrinaggio e devozioni tra Liguria, Piemonte, Provenza. Il culto di Santa Maria Maddalena"; dott. Giulio Antonio Borsarelli - “Occupazioni e oggetti d’uso quotidiano nella pittura sacra del cuneese (secc. XV-XVI)”; dott.ssa Zelda Beltramo - “Comunicare una residenza. Il Castello del Roccolo a Busca”. Il terzo appuntamento è per mercoledì 21 novembre con “L’Espaci de la societat”, interverranno: dott.ssa Elisa Andreis - “Senso di appartenenza e identificazione in un’azienda sanitaria”; dott.ssa Elisabetta Ottonelli - “Analisi di un comprensorio montano (alta Val varaita) e formazione di un repertorio architettonico-urbanistico in funzione di una proposta progettuale”; dott.ssa Manuela Soldà - "Il fenomeno del revival nel repertorio coreutica e musicale di alcune valli occitane”. Il programma si conclude con la serata di mercoledì 28 novembre con “L’Espaci de la lenga e de la cultura”, interverranno: dott.ssa Chiara Galleano - “Il kje di Prea: aspetti fonetici e morfologici di un dialetto provenzale alpino con forti influenze liguri e piemontesi”; dott.ssa Stella Di Carlo - “La toponomastica del comune di Usseaux”; dott. Martino Laurenti - “Terra di confine. La Comunità di Perosa tra dominazione sabauda e francese nella prima metà del XVII secolo”. Fiduciosi di potervi proporre trattazioni originali e condotte ad alto livello, confidiamo nella vostra partecipazione. Per ulteriori informazioni 0171 904075 o segreteria@espaci-occitan.org.

Espaci Occitan
Via Val Maira 19 - Dronero (Cn)
tel/fax 0171 904075 
www.espaci-occitan.org 

 
Di Dulce (del 14/02/2013 @ 13:44:05 in Carnevale, linkato 3105 volte)


Carnevale è finito ma qui sul blog i commenti sono ancora disabilitati o meglio anche se li postate restano invisibili.
Volevo sapere se si tratta di un disservizio tecnico o è una scelta degli amministratori.
Se si tratta di una scelta credo che un blog senza commenti non sia degno di chiamarsi così.
Non è che qui ci sia la folla di commentatori ma quando accade mi sembrerebbe opportuno che fossero visibili,soprattutto perchè le persone si firmano con nome cognome e mail come nel caso di Franca Torta l'ultimo commento invisibile al post   "Comizio elettorale Lega Nord 8 febbraio 2013"
Tra le altre cose volevamo raccontarvi che continuiamo a ricevere delle email da  MgP Valle varaita (Movimento giovani Padani Valle varaita)
ai quali siamo sicuri di non aver mai dato il nostro recapito e gradiremo essere cancellati dalla loro mail list come pure i nostri figli Melissa e Rodrigo che nonostate rifiutino l'amicizia continuano ad essere contattati.

Walter Vassallo e Dulce Chan Cab

PS
Come autori possiamo vedere i commenti ma perchè da soli?
Condividiamo!



 

 
Di dottore (del 21/09/2007 @ 13:42:10 in Notizie, linkato 2440 volte)


E' on-line già da alcuni giorni su youtube il video dell'incidente avvenuto durante il Rally Valle varaita dello scorso Week-end. Putroppo questo incidente è costato la vita di una persona, e logicamente i commissari hanno deciso di fermare la manifestazione in segno di lutto.
I commenti su internet sono già molteplici riguardo al filmato, chi dice si tratti di cinismo e chi invece lo indica come spunto per evitare incidenti futuri.
Secondo me una cosa è certa, dobbiamo metterci in testa che esistono sport pericolosi da andare a vedere, e non possiamo metterci a fare quello che vogliamo, a meterci in posti dove non possiamo, ma dobbiamo usare la testa. Perchè in quella gincana senza protezioni c'erano quei fotografi? non è che perchè si ha una macchina foto in mano si ha lo scudo spaziale addosso...

 
Di cagio (del 14/04/2007 @ 13:40:43 in generale, linkato 3026 volte)
cagiorsonwellsHo fatto parlare Piasco di energia per una settimana. Non male, anzi decisamente più di quanto mi aspettassi.
Ho giocato a fare l'Orson Wells della Val varaita, ma il mio non è uno scherzo finalizzato al diventare famoso, ne un pesce d'aprile in ritardo. Non è in progetto nessun inceneritore, ma le premesse rimangono: consumiamo energia che fanno altri e facciamo un mucchio d'immondizia che altri “smaltiscono”. Ma l'idea di diventare autonomi sotto questo profilo con un inceneritore non è gradita. Il titolo del post “Not im my back yard” è stato quanto mai azzeccato, infatti come qualcuno ha scritto nei commenti “vogliamo l'uovo, la gallina ed il culo caldo”.
Chi fino a qualche giorno fa, a Piasco, parlava di risparmio energetico o di raccolta differenziata veniva da molti etichettato come un fanatico, un hippy in ritardo col '68, un fondamentalista dell'ambiente, uno va contro il progresso. Adesso qualcuno parla dei tumori causati da micro e nano particelle. Ho creato il panico ma forse qualcuno avrà pensato cosa sia meglio fare:
a) continuare a fare comodamente come fa e beccarsi una malattia mortalmente moderna e figlia del progresso*
b) cambiare registro e fare uno uso razionale dell'energia e di ciò che non può più riutilizzare?
Secondo me è già qualcosa, poi quando tutti capiranno che chi fa la raccolta differenziata come si deve, a gennaio sta in casa col maglione e non in t-shirt, beve l'acqua del rubinetto o della fontana e non quella in plastica, sostituisce le lampadine ad incandescenza, spegne le luci e chiude i rubinetti al momento giusto, va in bici, e magari usa anche Linux, TROMBA molto di più, e soprattuto mooolto meglio, degli sfigati che buttano l'erba sfalciata del giardino nella pattumiera e pensano ancora che faccia fighi far le accelerate a vuoto al semaforo e farsi un giro in macchina per rilassarsi, beh... allora a quel punto i problemi si risolveranno da soli; per il momento noi ci godiamo l'esclusiva ; - )
Mi spiace invece constatare che in una settimana ho solo avuto UNA richiesta di chiarimento (da una persona del '78, grande annata!), mentre molta gente, oltre a non verificare la veridicità del testo che contiene anche degli errori tecnici bestiali, è andata direttamente a rompere le balle a Bergj ed amministratori vari. Cacchio ma prima di andare a far perdere tempo al sindaco, che ha anche altro (molto altro) da fare, telefonatemi, leggete l'albo pretorio, pensate, porca miseria, se un'opera parte a maggio avrà ben avuto una concessione edilizia o ci sarà stata una delibera che la autorizza! Ci si fida un po' troppo di chi da informazioni, di chi le riporta e di chi al bar o al mercato le modifica-ingigantisce-adatta; in un paese all'ottantesimo posto al mondo per la libertà di stampa questo è preoccupante; mi fermo altrimenti ne scrivo un libro.
Ah, se qualcuno se ne stesse dimenticando il 4 maggio alla Polivalente si parlerà di energie rinnovabili, risparmio energetico, incentivi pubblici, pannelli solari termici e fotovoltaici e tutte quelle cose tanto care ai talebani dell'ambiente ma anche, come si è visto questa settimana, a quelli che non gradiscono l'idea che in futuro, magari tra 5 o 10 anni si costruisca, qualche inceneritore o centrale a carbone dalle nostri parti. Non si sa mai, alle volte la realtà supera la fantasia.

* piccola digressione filosofica sul progresso: il progresso è quella cosa che ci fa rubare il petrolio in Africa e Medio Oriente, così possiamo produrre di tutto il più in fretta possibile con migliaia di morti all'anno sul lavoro, per comprarci una bela macchina potente con cui suicidarci; inoltre grazie al progresso possiamo finalmente bere l'acqua vecchia di tre mesi nella bottiglie di plastica, perché i nostri nonni che la prendevano alla fontana erano dei pirla.
 
Di didacum (del 20/09/2007 @ 13:05:42 in Notizie, linkato 6905 volte)

Ciao a tutti con questo articolo (se così si può definire)esordisco anch'io come autore del blog. Ne approfitto di questo mezzo per rendere pubblico un comunicato stampa fatto da alcuni colleghi tedeschi guide di MTB che operano in Valle Maira e che verrà pubblicato su alcune testate estere. L'articolo riguarda la questione dell'asfaltatura e sistemazione della strada dei cannoni (per intenderci quella che dal colle della Capra sopra Valmala porta al colle di Sampeyre percorrendo la cresta tra Valle varaita e Valle Maira) e di alcune strade di accesso alla stessa. Martedì sera si è infatti svolta una Riunione a S.Anna di Rocca Bruna sulla questione che da tempo era nell'aria e da qui è emerso che le Comunità Montane Valle varaita e Maira in collaborazione con alcune altre amministrazioni pubbliche hanno intenzione di spendere circa 1.000.000 di € per realizzare quella che loro hanno battezzato "la più alta pista ciclabile d'Europa". Il problema è che l'intervento prevede in teoria l'asfaltatura completa di alcune strade sterrate di accesso alla Strada dei Cannoni (normalmente percorse durante l'anno da molti escursionisti e bikers) e la risistemazione del piano viabile di quest'ultima in modo da renderla accessibile oltre che alle biciclette da corsa anche ai mezzi motorizzati. Ora questa notizia ha avuto poca risonanza sui quotidiani locali, ma sta nascendo una vera protesta in quanto si sta cercando di compiere un vero e proprio scempio della natura e come se non bastasse si sta cercando di mascherare il tutto e farlo apparire agli occhi delle persone come un favore a chi adora immergersi nella natura con la propria 2 ruote!! Vi posso garantire che quest'estate quelle strade le ho percorse più e più volte; li sopra ho incontrato decine di turisti di almeno 2 o 3 nazionalità diverse (oltre ai local naturalmente) e tutti erano entusiasti dei tracciati proprio per la loro condizione di "natura selvaggia". Ora che vi ho introdotto la situazione (spero senza aver creato troppa confusione) allego il comunicato stampa che mi è stato inoltrato e nella speranza che una volta tanto anche qualche amministratore locale si esponga a dirci la propria opinione vi invito a riflettere su quel che sta capitando proprio vicino a "casa nostra".

La strada dei cannoni non deve essere asfaltata!

Propongono di asfaltare la strada ex-militare dei cannoni e si dice che questo progetto “avrà notevole rilievo ed importanza, oltre che per la viabilità del territorio, per il turismo religioso, enogastronomico e ambientale; un’opera che darà certamente un forte contributo alla crescita turistica del territorio…” L’intervento costerà circa 1 milione di Euro, senza contare i costi annuali per la manutenzione.

I mountainbiker dalla Svizzera, rappresentati da Lukas Stöckli e Peter Vogt, che passano da anni parrecchi giorni in Valle Maira vedono le cose totalmente diverse e sono molto preoccupati per questo progetto. Sono convinti che questo progetto non sia un “forte contributo alla crescita turistica” ma al contrario sarà un investimento dannoso e controproducente.

 

La maggioranza dei turisti che passano alcuni giorni in Valle Maira (vuol dire pernottan-do)sono camminatori e mountainbiker, sopratutto dalla Germania, dalla Svizzera, dall’Austria, dall’Olanda. In valle forse sono circa 20 000 pernottamenti all’anno. Si trovano anche ciclisti da strada che fanno i colli(Colle d’Esischie, Colle dei Morti, Colle Sampeyre). Questi sono prevalentemente Cuneesi e fanno escursioni di un giorno. Per i camminatori e per i mountainbiker una strada asfaltata non fa piacere, di solito loro evitano l’asfalto. In questo contesto scriveno Boggia/Pellegrino nella Guida”La Valle Maira” Ambiente-Cultura-Escursioni”, Edizioni L’Arciere, 2006, pag.146 “La recente asfaltatura della strada che scende dal Colle del Preit nel vallone omonimo ha reso questo itinerario meno interessante dal punto di vista escursionistico” e quest’ itinerario non è più proposto! Ecco. La Strada dei Cannoni è ottimo come percorso mountain bike e molto apprezzato dei biker (parecchi mountainbiker vengono dall’estero in Valle Maira esclusivamente per fare questa strada) ed è anche meta di molti camminatori. Asfaltare la strada dei cannoni sarebbe una forte svalutazione per questi gruppi di turisti(che fanno la maggioranza dei pernottamenti). E per i ciclisti da strada? A prima vista sarebbe un vantaggio per loro ma devono purtroppo pagare questo con un aumento di traffico motorizzato, su questa strada stessa e sulle strade di collegamento come Colle d’Esischie e Sampeyre già adesso frequentati dei ciclisti. Una chiusura della strada dei Cannoni asfaltata per il traffico motorizzato(non sappiamo se questo è previsto) invece sarebbe un vantaggio per loro, ma non per i camminatori e i mountainbiker. Il gruppo dei turisti che fanno tours con mezzi motorizzati è di poco valore per la Valle, sono turisti che fanno in gran parte picnic(con alimenti portati da casa, lasciando spesso rifiuti), non pernottano, inquinano l’ambiente. Non vediamo nè enogastronomia nè rispetto per l’ambiente. Non lasciano soldi in Valle. L’asfaltatura della Strada dei Cannoni e anche di altre strade ancora sterrate attira questo tipo di turisti. Dov’è dunque la crescita turistica per il territorio? Inesistente, al contrario un abbandono della clientela che pernotta sarà la conseguenza. E in più si fanno investimenti considerevoli per produrre questo danno! Assurdo.

 Per uno sviluppo di un turismo persistente e sostenibile in Valle Maira si dovrebbero prendere le misure seguenti. I costi sono di sicuro molto minori che asfaltare la strada dei cannoni, ma hanno un effetto positivo per l’economia della valle e per la tutela dell’ambiente.

­Chiusura per il traffico motorizzato delle strade sterrate ex-militari: strada dei Cannoni dal Colle della Ciabra al Colle Bicocca; Strada del Altopiano della Gardetta dal Colle del Preit al Colle della Bandia.

­Non asfaltare le strade sterrate ex-militari ma garantirne una manutenzione minimale (ripristinare zone franate e dissestate). 

 

­Tenere aperte le strade di accesso già asfaltate come sul Colle d’Esischie, sul Colle dei Morti e sul Colle Sampeyre dal 15 maggio al 30 ottobre(per prolungare la stagione turistica) e ripristinare regolarmente la pavimentazione.

 ­Edizione di una carta geografica dei sentieri attendibile, precisa e aggiornata, scala 1:25000, che comprenda tutta la Valle Maira da Busca fino al confine con la Francia.

Lukas Stöckli, Stans, Svizzera, professionista di mountain bike

Peter Dott. Vogt, Zürich, Svizzera, promotore della Valle Maira all’estero

 

 

 

 
Di Dulce (del 08/02/2010 @ 11:40:31 in Eventi, linkato 1967 volte)

DECOLONIZZARE L’IMMAGINARIO

Il mito  della crescita economica  ha caratterizzato  i paesi industrializzati  a partire dalla fine della 2°guerra mondiale.  Dalla metà degli anni ’80,  l’assunzione delle ideologie di libero mercato, deregulation e globalizzazione,  ha impresso un’accelerazione sfrenata allo sviluppo che, drogato dalla finanza speculativa e da un eccesso sovraproduttivo, è entrato nella più profonda crisi economica della sua storia. Le soluzioni messe in campo dai governi statali, supportate da vaghe promesse di regole certe e controlli rigorosi, svelano la cecità e la malafede dei politici, marionette manovrate dal vero Potere che domina le nostre esistenze: IL PENSIERO ECONOMICO DEL PROFITTO!

Per la sua perpetuazione, oltre alle ben note devastazioni ambientali, sociali e politico-economiche, anche  il nostro immaginario è stato  colonizzato: un processo inesorabile e pervasivo, che informa per non far conoscere, allieta per non far pensare, democratizza per non far scegliere e persuade al sovraconsumo dell’inutile.

“In quale misura ciascuno di noi è pronto a resistere, nella propria vita quotidiana, alla colonizzazione dei bisogni socialmente costruiti?” La domanda  dello scrittore iraniano Majid Rahnema, ci invita a mettere in discussione il domino dell’economia sulla vita, nella teoria e nella pratica, ma soprattutto nelle nostre coscienze.Si tratta di svincolarci dall’ossessione del PIL che considera positive  tutte le produzioni, anche inutili e nocive come il Nucleare; di mettere in discussione il  volume esagerato degli spostamenti di persone e merci sul pianeta, come la TAV , e il relativo impatto negativo sull’ambiente; la pubblicità ossessiva che sottilmente induce al consumo; l’obsolescenza accelerata dei prodotti, concepiti col metodo usa e getta, e le conseguenti montagne di rifiuti e i termovalorizzatori inquinanti. Uscire da questo modello di sviluppo, e le sue nefaste conseguenze, non è impresa semplice, perché la gigantesca megamacchina capitalistica ha invaso ormai tutto l’esistente. La presa di coscienza, però, non è rimandabile.Occorre liberarci dall’indifferenza bulimica in cui trascorre la nostra quotidianità e cominciare a capire cosa sta succedendo intorno a noi, dal locale al globale.

TAV, centrali Nucleari e a Biomasse, sono progetti che non hanno nessun ritorno di benessere sulla popolazione, né in termini economici, né sociali, né tantomeno di salute: sono esclusivamente investimenti di capitale con alti valori di profitto per coloro che realmente detengono il Potere economico. E’ indispensabile mettere in discussione i valori su cui si basa l’attuale modello di crescita economica per arrivare alla decolonizzazione dell’immaginario, necessaria per concepire e volere una società in cui l’economia riassume il suo ruolo come semplice mezzo della vita umana e non come fine ultimo ed unico. L’iniziativa organizzata dal gruppo Ciastralet (nome di una borgata della resistenza partigiana in Val varaita) si propone di andare in questa direzione:  informare sulla nuova avventura nucleare e i suoi aspetti speculativi;  recuperare quel gusto della convivialità a basso consumo energetico, che i rapporti socio-economici attuali, con la loro frenesia mercantilistica, hanno dimenticato. Buona convivialità a tutti

                                                                                                   Ciastralet

http://www.myspace.com/fabrizioscolletta 

 
Di beppe.olivero (del 09/10/2010 @ 10:30:26 in Ambiente, linkato 1966 volte)
In occasione della 22^ sagra d'Autunno il Vas ed il Comitato Valle Sostenibile di Piasco continuano ad informare e sensibilizzare la popolazione in merito alla Centrale a biomasse di Molino varaita. Il fatto che, la Centrale in questione, abbia ottenuto regolarmente tutte le autorizzazioni necessarie, infatti, non giustifica per niente un tipo di impianto che produce grossi danni al territorio senza dare nulla in cambio. E' evidente il puro intento speculativo dei proponenti i quali, approfittando di una normativa generale che incentiva giustamente le fonti rinnovabili di energia, in assenza di disposizioni più severe, lascia spazio ai soliti furbetti. L'assenza di spazi legali per impugnare il provvedimento autorizzativo per il Vas ed per il Comitato Valle Sostenibile ( e ci auguriamo per gran parte della popolazione di Piasco) non significa rassegnarsi ad un progetto scellerato. La nostra lotta ed il nostro impegno continuano perché ci sono ancora diversi presupposti per intervenire a livello politico. Chi segue le vicende pubbliche di questi ultimi mesi sa che la crisi economica ha spinto il governo a rivedere il meccanismo degli incentivi pubblici sulle fonti rinnovabili. Eliminare i certificati verdi sugli impianti non sostenibili che avvelenano gratuitamente l'aria crediamo sia la prima cosa da fare e lo vogliamo affermare con grande forza. Sempre in questi ultimi tempi lo Stato ha delegato alle Regioni il compito di disciplinare e mettere ordine in materia di fonti rinnovabili di energia. Il Veneto del leghista Luca Zaia sembra stia varando una riforma che, se non farà abortire immediatamente centrali a biomasse come quella di Rossana, le costringerà ad una alta efficienza energetica ed all'approvvigionamento in loco delle biomasse : guarda caso proprio i due punti più critici dell'impianto di Rossana che abbiamo più volte sottolineato. Partendo dalla considerazione, ormai chiara ed inequivocabile (alla faccia della “stufetta” con cui i proponenti cercavano di minimizzare l'impatto ambientale della Centrale) che anche gli impianti a biomasse legnose inquinano parecchio e, quindi, devono nascere soltanto in sostituzione di impianti a fonti fossili e sfruttare in primo luogo tutta l'energia termica, ecco qualche buon motivo per esporre le bandiere No Centrale che troverete presso lo stand del Comitato Valle Sostenibile durante la Sagra. 1)Alla Regione Piemonte chiediamo di mettere ordine in questa materia affinché ai piemontesi sia risparmiata la beffa di “incentivare” economicamente chi gli avvelena in modo sensibile l'aria che respirano con progetti che, tra l'altro, non sono sostenibili nel tempo senza il meccanismo “drogato” degli incentivi pubblici. 2) Al Sindaco di Rossana Marco Carpani vogliamo far sentire tutta la responsabilità di una scelta politica sbagliata per indurlo a porre dei correttivi al Progetto, affinché si incrementi in modo serio il recupero energetico dell'impianto magari con interventi che favoriscano veramente l'occupazione locale. 3) Agli organi preposti al controllo dell'impatto ambientale dell'impianto chiediamo di analizzare in modo approfondito la situazione precedente alla messa in funzione della Centrale per valutare con precisione e tempestività l'aggravio delle condizioni in particolare nelle immissioni che, per legge, non vengono nemmeno prese in considerazione come nel caso della diossina prodotta dalle centrali che non funzionano a dovere. 4) A tutti gli amministratori locali sino alla giunta regionale segnaliamo in contrapposizione ad un progetto scellerato come quello di Rossana un progetto serio e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che socio economico, come il Progetto Gestalp realizzato dalla Fondazione Universitaria Cerigefas per conto del Comune di Sampeyre.
 
Di Dulce (del 24/01/2011 @ 10:30:10 in Eventi, linkato 2752 volte)


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Ringrazio Marco Ballestra per tenerci aggiornati e vogliamo condividere con voi

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Di beppe.olivero (del 14/12/2011 @ 09:44:53 in Ambiente, linkato 3544 volte)
Hey....!! Indovinate chi si è fatto vivo negli ultimi tempi a Rossana? Nientemeno che Mister Pastorino, il titolare della Benarco l'azienda che vuole costruire la Centrale a biomasse nel sito della vecchia cava di calce Pellini.
la centrale di Pastorino in funzione a Bevera - Ventimiglia

Pastorino è stato notato in auto a Molino varaita, all'imbocco della stradina che porta alla ex cava di calce, dove ha atteso un'altra macchina accompagnandola, poco dopo, nel cortile del vecchio stabilimento. Credo proprio che, nei prossimi giorni, ci saranno novità sull'argomento. Le ultime notizie ufficiali parlavano della richiesta di un nuovo rinvio all'inizio dei lavori, lavori che sarebbero già dovuti iniziare da un pezzo. E' importante che torniamo attenti e vigili sulla questione, anche perché le notizie che ci arrivano da Bevera, dove Pastorino ha costruito una Centrale identica a quella che vuole costruire qui da noi, non sono affatto rassicuranti. Laggiù la gente si è svegliata tardi ed ora è in rivolta per il fumo ed il rumore tremendo prodotto dalla Centrale. A questi link trovate due recenti articoli della Stampa e del Secolo d'Italia che testimoniano la situazione. Buona lettura..

articolobeverasecolo
articolostampabevera
verbale C.C.Ventimiglia
 
Di cagio (del 06/04/2009 @ 00:27:23 in generale, linkato 2201 volte)

Sembra che il ritorno delle stagioni, o almeno delle ultime due ci stia mettendo non poco in difficoltà. Così ad ogni evento climatico i Comuni devono affrontare delle crisi, i Vigili del Fuoco intervengono a ritmo continuo, la protezione civile allerta, i volontari intervengono... e soprattutto, tutti assieme si assiste impotenti alla volontà della natura.Ma se le nevicate di quest'inverno avevano dell'eccezionale non si può dire lo stesso delle piogge che mettono a dura prova i nostri territori. E non possiamo nemmeno sperare che la situazione cambi, visto che con il riscaldamento globale si prevede che nelle nostre aree gli eventi alluvionali andranno aumentando di frequenza ed intesità.

Cosa potrà fare chi sarà chiamato ad amministrare nei prossimi anni per cercare di contenere i danni? Non è facile, e come spesso accade quando si ha a che fare con la natura, non è facile da digerire, perché spesso impopolare. Io che sono andato in tv, sono laureato e tutti mi conoscono* posso giocarmi un po' della mia popolarità per affermare alcuni punti:

  • la pulizia dei fiumi e dei rii laterali è di primaria importanza per la prevenzione delle alluvioni ma a patto che venga fatta con criterio. Un torrente senza anse, isolotti e vegetazione non è in grado di rallentare la velocità dell'acqua.

  • La vegetazione del fiume e dei torrenti va controllata, vanno estirpate anche dalla prossimità degli argini le piante con apparati radicali poco resistenti, in particolare i pioppi ma anche le robinie non fanno certo del bene alla salute del sistema. Vanno invece preservati gli ontani, le querce e le piante autoctone nate da seme, che negli ultimi eventi hanno fermato molti tronchi che arrivavano da monte. Ed è meglio se sono le piante degli isolotti a fermare il legname che i ponti.

  • Come accade più a valle, in tutta la pianura padana, è necessario prevedere, direi in ogni comune, delle zone di laminazione, dove i torrenti possano esondare senza fare danni, allagando quelle zone agricole che già storicamente avevano meno valore (“lo lì l'è na gravera” non è un complimento parlando di fondi rustici). Per questo la Regione ha già realizzato degli studi mi pare, e cercando sul catasto si individuerebbero facilmente le zone adatte, che spesso sono demaniali. Certo, c'è il rischio di avere qualche grana, ma nessuno può pretendere di avere i terreni in varaita e di non essere allagato ogni tanto; sarebbe come mettere i kiwi a Fontanelle e pretendere che non gelino.

  • Bisogna riuscire a limitare l'acqua che finisce nei torrenti, altrimenti finiamo come a Genova, dove ad un temporale corrisponde un alluvione. Le superfici in grado di fare da spugna per le piogge sono diminuite moltissimo, e la tendenza non è a smettere. Allora una soluzione potrebbe essere imporre a chi costruisce su un terreno che prima era agricolo di utilizzare il più possibile pavimentazioni drenanti, prevedere delle vasche di raccolta delle acque piovane (che si potrebbero poi utilizzare per irrigazione di orti, lavaggio veicoli, toilette). Oppure una bella moratoria provinciale su certi tipi di costruzioni evitabili (residenziale quando nel raggio di 10 km esistono edifici recuperabili al momento vuoti, idem per l'artigianale quando non legato all'ampliamento di una attività esistente...)

Per il momento iniziamo a ringraziare la Regione che ha destinato dei fondi per ricostruire gli argini del varaita dove sono stati distrutti l'estate scorsa, ma non illudiamoci che massi ciclopici e gabbionate diano in grado di contenere l'acqua. Bisogna che ci mettiamo in gioco e pensiamo a soluzioni che arrivino da monte, in tutti i sensi.

*citazione, di autore che non cito
 

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