Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.
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Di Geo (del 11/06/2009 @ 23:33:52 in generale, linkato 2992 volte)
Questi sono i titoli dei giornali e dei telegiornali di questi giorni: Gheddaffi arriva a Roma..Roma blindata per l'arrivo dal Colonnello..Gheddaffi a Roma firmati 4 accordi..Gheddaffi appuntamento con mille donne..Gheddaffi viene da amico..etc. Le televisione e i giornali non parlano del perchè delle così tante polemiche attorno a questa visita, vengono solo accennati velocemente e poi si passa alla notizia vera e propria: il numero di amazzoni accompagnatrici o di cibo mangiato a colazione e a pranzo... Le proteste derivano dalla vera e propria dittatura del colonnello, aiutata economicamente di nostri governi. Vorrei riuscire a mettere insieme alcune notizie raccolte in rete e cercare di far capire che forse un accoglienza simile se la meriterebbero i migranti che in Libia arrivano e per loro sfortuna vengono arrestati e letteralmente deportati nei carceri del colonnello con mezzi e attrezzature finanziate dal dal nostro Governo dalla nostra civilissima U.E. L'italia infatti inviò alla Libia 100 gommoni, 6 fuoristrada, 3 pullman, varie attrezzature da campo e 1000 sacchi per cadaveri nel 2003 in seguito ad un accordo segreto stipulato tra il leader Libico e il nostro premier per fermare e arginare l'immigrazione. Da allora (o anche prima) centinaia addirittura migliaia di rifugiati ogni anno vengno arrestati dalla polizia libica e detenuti in carceri, in attesa del rimpatrio. Secondo la Commissione Europea, nel 2004 l'Italia finanziò la costruzione di tre campi di detenzione per immigrati in Libia: a Gharyan, Sebha e Kufrah. Le condizioni dei lager libici non si possono immaginare perchè per fortuna nessuno di noi è mai stato arrestato in quei luoghi, quello che si può fare è solo raccontare le storie e le testimonianze terribili di chi dentro quei carceri è entrato e fortunatamente è riuscito a uscire..si tratta di uomini resi prigionieri per aver commesso il reato di trovare un lavoro, accalcati a centinaia dentro celle troppo piccole per contenerli, senza cibo né acqua, costretti a bere e a volte a mangiare i loro escrementi. " La gente soffre! Il cibo è pessimo, l’acqua è sporca. Ci sono donne malate e altre incinte!". Questa è la frase di Gift (29 anni – Nigeria) urlata dalla prigione di a Zlitan a 2 giornalisti inviati in libia per un reportage. " Indossa ancora il vestito che aveva quando l'hanno arrestarono tre mesi fa, ormai ridotto a uno straccio sporco e consumato. - raccontano i giornalisti - ha detto che stava passeggiando con il marito. Non avevano documenti...furono portati a Zlitan. Da allora non vede il marito, che nel frattempo è stato rimpatriato. Dice di avere lasciato i due figli a Tripoli. Di loro non ha più notizie. Viveva in Libia da tre anni. Lavorava come parrucchiera e non aveva nessuna intenzione di attraversare il Canale di Sicilia. Come molti degli arrestati, all’Europa non aveva nemmeno pensato". A 210 km a est da Tripoli c'è il centro di detenzione, anzi carcere di Misratah nel quale i detenuti sono quasi tutti rifugiati eritrei. Stando al racconto dei due giornalisti al momento del loro passaggio nel carcere c'erano più di 600 persone, comprese 58 donne e neonati. Le dimensioni delle camere/celle erano e purtroppo sono di 4 metri per 5, dentro questi 20 mq. devono starci ammassati in 20. Nessuna finestra, solo di giorno viene concessa un po' di luce in un cortile. Oltre a queste condizioni di “vita” pessime i prigionieri vengono torturati sia fisicamente che mentalmente. Grazie a una mobilitazione internazionale un paio d'anni fa la Libia ha bloccato i rimpatri degli eritrei iniziando così a concentrarli nel campo Misratah. Spostandoci sulla carta a 2000 chilometri a sud di Tripoli si arriva in centro al deserto e qui si trova il campo di concentramento Libico peggiore, al confine con il Sudan. I migranti arrestati sulla costa vengono trasportati stipati come bestiame dentro container arrugginiti, che sotto il sole diventavano forni alla volta di un luogo il cui nome fa ancora venire i brividi a chi ci è passato: Kufrah. Cinque celle in verticale, il cesso in mezzo. Senza acqua, " nemmeno le bestie potrebbero starci" racconta un prigioniero sopravvissuto.
La versione ufficiale delle autorità libiche è che il centro di Kufrah sia chiuso. Ma nei sobborghi di Tripoli non ci crede nessuno. Anche tra gli ultimi eritrei arrivati la storia è sempre la stessa: fermati dalle pattuglie libiche nel deserto, portati al carcere di Kufrah Un “centro di custodia temporaneo”, dove entri senza tribunale e da dove non sai mai quando uscirai. E ne esci, paradosso, se hai la “chance” di essere “comprato” da un contrabbandiere sudanese. Oppure abbandonati in pieno deserto, lungo la frontiera, di nuovo dentro i containers. "Sono stato arrestato sette volte, incarcerato, rivenduto cinque volte" racconta John, uno dei testimoni. E aggiunge, ancora incredulo, "Questo, essere “venduto”, non l’avrei mai immaginato. Perché sono un uomo".
Si tratta infatti di vero e proprio traffico di esseri umani, un business che fiorisce con 400 dollari a testa per ogni “passaggio”. Kufrah è uno dei campi di detenzione finanziato dall’Italia in Libia. Gli Stati delegano la responsabilità del controllo in cambio di accordi commerciali (non è indifferente il petrolio libico come moneta di scambio) ai Paesi del Maghreb, che non brillano certo per la difesa dei diritti umani.Tutti i mezzi sono permessi. Il coordinatore di Frontex (l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne), parla solamente di “flussi” e mai di uomini. La Frontex ha un budget europeo di 71 milioni di euro per chiudere un occhio sulle violazioni dei diritti dell’uomo in atto in Libia, un Paese che non ha mai firmato le Convenzione internazionale sui profughi, né quella di Ginevra. Ritorno un attimo sui containers i mezzi di trasporto dei detenuti, ne esistono di 3 tipi (finanziati anch'essi dal governo Italiano e dall' U.E.).piccolo è un pick-up furgonato. Quello medio è l’equivalente di un camioncino. E quello più grande è un vero e proprio container, blu, con tre feritoie per lato, trainato da un auto-rimorchio. Amnesty International e Human Rights Watch hanno spesso accusato la Libia per il trattamento inumano dei migranti ma al momento nulla sembra voglia essere cambiato. Se vi capita di trovarvi in giro e vedere scritto su una locandina: questa sera proiezione del film Come un uomo sulla terra, non vi resta che liberarvi la serata e partecipare alla proiezione.
ciao a tutti Geo
Oggi, 25 aprile 2011, ho corso il Gp Liberazione classica del ciclismo amatoriale organizzata a Piasco dallo Sc Vigor.
Claudio Mattio ha avuto il coraggio di proporre un tracciato inedito, difficile e suggestivo che andava a toccare molti luoghi simbolo della Resistenza partigiana.
Confesso che, tra una pedalata e l'altra, ho avuto modo di pensare più volte al sacrificio di tanti nostri antenati coraggiosi e di quanto ci sarebbe bisogno anche oggi di una lotta di Liberazione per ripulire l'Italia dalla feccia politica di destra, sinistra e centro che ci sta portando alla deriva.
Questa sera sulla mia bacheca FB ho trovato il testo del discorso di Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano. Credo valga la pena condividerlo con i lettori del nostro blog. E' un'occasione per riflettere e per tentare di svegliarci, prima che sia troppo tardi......
Oggi è il 66° anniversario della Liberazione. Il 25 aprile 1945 l’Italia ritrovava la Libertà e si incamminava verso la democrazia. L’anno dopo, il 2 ...giugno 1946, il popolo Italiano sceglieva la Repubblica. Il 1° gennaio 1948 entrava in vigore la Costituzione della Repubblica Italiana. I padri costituenti, grazie alle loro teste ed ai loro cuori saldamente ancorati al movimento partigiano di liberazione dal nazifascismo, consegnavano all’Italia e alle generazioni future, quindi a noi tutti, un testo che è molto più di una serie di principi e valori. La Costituzione è l’Italia. La Costituzione siamo noi. La Costituzione è la base su cui poggiano le nostre vite. Padri costituenti. Quante volte sono stati evocati negli ultimi 60 anni. Quante volte sono state proiettate le loro foto in convegni, celebrazioni, manifestazioni. Quante volte i loro pensieri sono stati portati a supporto dei ragionamenti dei politici e dei governanti del nostro paese. Quante volte sono state citate loro dichiarazioni o affermazioni. E quante volte abbiamo letto sui monumenti d’Italia le loro frasi, i loro propositi, i principi e i valori che volevano trasmetterci. Oggi è il 66° anniversario della Liberazione. Non è passato molto tempo. Neanche 2/3 di secolo. Eppure, sembrano lontanissime quelle immagini di volti italiani, che con gioia ed entusiasmo, ma anche con serietà, austerità e senso del dovere, si accingevano a ricostruire il nostro paese. Ci sembrano lontanissimi tutti quegli occhi carichi di ritrovata speranza. Speranza liberata. Liberata dalla rabbia provocata dall’arroganza di un piccolo podestà di paese. Liberata dal terrore incusso dal libero arbitrio di un gerarca nazista. Speranza che tornava ad albergare nei cuori di tanti italiani onesti, che magari pur non essendone consapevoli, si stavano riconnettendo al movimento risorgimentale. Per ricominciare a costruire l’Italia, unita. Per costruire uno Stato nuovo. Uno stato un cui riconoscersi. Uno stato in cui credere. Uno stato di cui fidarsi. Uno Stato che mettesse tutti i cittadini sullo stesso piano. Uno Stato e dei rappresentanti che restituissero agli italiani la fiducia nelle Istituzioni. Noi oggi intitoliamo alla Costituzione della Repubblica Italiana questa Pista Ciclabile. I primi dodici articoli, i principi fondamentali che dovrebbero guidare e orientare come una bussola l’agire politico di tutti i governanti e di tutti i cittadini. Ma oggi, invece, da più parti si levano schiamazzi e brusii che, solo per motivi di bassa e misera lotta di potere, vorrebbero mettere in discussione la Costituzione, addirittura il suo primo articolo, laddove recita che “La sovranità appartiene al popolo”. E allora oggi, qui a Cassinetta di Lugagnano, abbiamo deciso di piantarla per Terra la nostra Costituzione. Affinché siano sempre visibili e ben chiare a tutti quali siano le vere fondamenta su cui si basa la nostra libertà, la nostra democrazia e la nostra civile convivenza. Fondamenta che purtroppo non devono essere note, ed è responsabilità di tutti noi, ai vandali che l’altra sera hanno divelto la stele di piazza 25 aprile sui cui sono incise le bellissime parole di Pier Paolo Pasolini: “Venne il giorno della morte e della libertà, il mondo martoriato si riconobbe nuovo nella luce…” Il 25 aprile 1945, l’Italia si riconobbe nuova nella luce. Ma quella luce oggi, ci fa vedere un’Italia molto diversa da quella che i partigiani sognavano mentre cadevano, mitragliati alle spalle. Oggi, l’Italia non è certo quella che sognavano le donne e gli uomini che dopo la resistenza si rimboccarono le maniche per restituire ai loro figli una speranza di futuro. L’Italia che oggi vediamo tutti i giorni bistrattata da una politica senza etica e senza responsabilità è davvero cosa ben diversa da quella che volevano avviare con questa Costituzione che oggi vogliamo ripiantare per terra, nei nostri cuori e nel nostro agire. Eccola qui, sotto i nostri occhi l’Italia. La vediamo l’Italia di oggi? Ci specchiamo nell’Italia di oggi? Ci riconosciamo nelle parole di chi oggi dovrebbe essere lo Stato? Ci riconosciamo nelle parole di chi dice che i magistrati sono brigatisti? Ci riconosciamo nelle parole di chi non perde occasione per gettare discredito sulle altre alte cariche dello stato soltanto per perseguire o salvaguardare il proprio interesse di parte? Ci riconosciamo nelle battute di cattivo gusto a sfondo sessuale, nelle barzellette con bestemmia, nell’atteggiamento deteriore di chi gioca al tanto peggio tanto meglio? Ci riconosciamo, noi popolo di migranti, nelle parole cariche di odio e di retorica di chi vede negli stranieri il capro espiatorio di tutti i mali? La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Così recita l’articolo 1. Ed a proposito di sovranità, tanto evocata da chi ritiene di non essere giudicabile da un magistrato in quanto eletto dal popolo, è davvero gravissimo ed ai limite dell’eversione quanto è accaduto e sta accadendo in queste ore. Sapete che il 12 e 13 giugno si dovrebbero tenere 4 importanti referendum. Per fermare il ritorno al nucleare, per l’Acqua Pubblica, per abrogare la legge sul legittimo impedimento. Referendum richiesti da quasi un milione e mezzo di elettori italiani. Ebbene, il Governo guidato dall’on. Silvio Berlusconi e sostenuto dal PDL, dalla Lega Nord per l’Indipendenza della Padania e dai Responsabili di tale Scilipoti, probabilmente per paura di una sonora sconfitta su Acqua e Nucleare che trascinerebbe anche l’affermazione del principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, il Governo della Repubblica, sta cercando di impedire al popolo di esercitare nelle forme e nei limiti della Costituzione la propria sovranità. Vogliono bloccare i referendum. Ormai non ci si limita alle sole leggi ad personam. Si pensa di poter arrivare all’impedimento dell’esercizio dei diritti democratici. La responsabilità che si stanno assumendo in queste ore è altissima. Perché bloccare l’espressione dei cittadini, facendosi forza di maggioranze parlamentari, non è altro che EVERSIONE. È questo lo Stato? È in questo stato che dovrebbero riconoscersi le giovani generazioni? So che non è molto istituzionale. Me ne rendo conto. Ma voglio prendere a prestito le parole di un urlo di un giovane cantautore, Michele Salvemini, in arte Caparezza. Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari. Non siete Stato voi che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari. Non siete Stato voi che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti. Non siete Stato voi che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti. Non siete Stato voi che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali. Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati, siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio: “Non sono stato io”. Un urlo disperato, rassegnato, sofferente. Al quale dobbiamo dare tutti insieme una risposta. Una risposta che pur nascendo dall’indignazione, deve ritrovare quella gioia e quell’entusiasmo di costruire una nuova Italia. Una risposta che faccia emergere in ciascuno di noi, la voglia di muoverci, in fretta! Voglia spinta dal sentimento di dovere che proviamo nei confronti dei nostri figli, e dei figli di chiunque altro in questo paese, Voglia di non lasciare nulla di intentato. Oggi, cari cittadini, è giunto il momento per tutti coloro che amano profondamente l’Italia, di impegnarsi in prima persona per dare una risposta al degrado politico, morale e ambientale ed ai gravi problemi economici e sociali che segnano il nostro tempo. Non servono sindaci, presidenti o assessori. Non servono eroi. Servono i cittadini. Come 70 anni fa. È giunto il momento, per tutti coloro che non vogliono rassegnarsi e che vogliono restituire la dignità perduta al nostro paese, di uscire allo scoperto e sporcarsi le mani per togliere, il fango politico che ricopre il nostro paese. Oggi è giunto il momento per i cittadini che assistono passivamente e sconsolati sul divano, di alzarsi di scatto, spegnere la TV e cercare di ridestare dal torpore mediatico anche i loro vicini. È ora di mettersi in gioco, tutti, ed assumersi ciascuno di noi il proprio pezzetto di nuova responsabilità. In molti stanno abbandonando o vorrebbero abbandonare il nostro paese. Io, come molti altri, non me ne andrò. Non lascio questo Stato a chi lo Stato non è. Perché il tempo che stiamo vivendo non va lasciato scorrere. Perchè non dobbiamo cambiare paese, ma dobbiamo cambiare il paese. E costruire quell’Italia che durante il ventennio fascista e l’occupazione nazista sognavano quei giovani che a vent’anni, abbandonando le loro famiglie senza neanche un saluto alla cara mamma, senza neanche un ultimo bacio alla cara amata, senza neanche una dolce carezza al proprio figlioletto, salivano in montagna in cerca della libertà e della democrazia. Molti di loro non sono mai tornati. Reclusi, umiliati, mutilati, giustiziati, passati per un camino. Molti di loro non hanno avuto l’opportunità di provare a costruire un bel paese. Molti di loro non hanno potuto guardarla la nuova luce e l’anima dell’Italia liberata. Quell’anima splendente che oggi pare proprio smarrita. È davvero giunto il tempo, oggi, che gli italiani onesti e per bene, aiutino questo paese a ritrovarla quest’anima smarrita. Quest’anima smarrita nel buco nero dell’assenza di valori, di etica pubblica e di principi, addormentata
davanti ad un reality televisivo, drogata dall’avidità del potere fine a se stesso, rubata alle prossime generazioni, ai nostri figli. Figli che tra qualche anno ci chiederanno conto di cotanto degrado! Figli ai quali dobbiamo restituire un paese migliore di quello che stiamo ricevendo in eredità dalla classe politica che oggi governa questo paese. Una classe politica, e mi assumo la responsabilità di quanto dico, che non ha nessuna idea di futuro collettivo, ma si esercita solamente a mantenere il potere. Allora, alziamoci tutti dai nostri divani, e ricominciamo a camminare verso il paese che sognavano i nostri padri costituenti, i nostri nonni mai tornati, le giovani staffette partigiane, quei piccoli bambini italiani che con un pigiama a righe guardavano il mondo attraverso il filo spinato. Viva la Resistenza, Viva la Democrazia, Viva la Costituzione! Viva Cassinetta di Lugagnano, Viva l’Italia libera. Di: Domenico Finiguerra
Ciao a tutti son tornato (un pò come lucignolo) e sto per pubblicare una lettera "articolo" inviatami dal nostro geo con cortese richiesta di pubblicazione.
Ora mentre aspetto che il grande Cagio faccia anche a lui un profilo da autore (penso che abbia molto da dire) ho deciso di fare da portavoce.
Penso sia una lettera che può far riflettere molto non solo il destinatario ma tutti noi!!!
Una sola domanda! Siamo proprio sicuri di trattare nel migliore dei modi i beni pubblici? ovvero non nostri!
Per concludere mi allaccio all'articolo del Geo (alias Gabriele Marchetti, via Dante 12026 Piasco --> perchè neanche lui non ha paura di firmarsi) per far riflettere coloro che hanno letteralmente imbrattato con nomi e scritte in indelebile la panchina sotto l'ala del comune!!!
...era un bel murales...
L'altro giorno passeggiavo per le vie del paese e, passando in via Guglielmo Marconi (quella dietro l'asilo, per intenderci), qualcosa ha attirato la mai attenzione sul quel bel murales ormai un po' sbiadito che qualche anno fa un buon gruppo di bambini/ragazzi aveva messo anima e corpo nel farlo...”Raffe e Daniele.. tre metri sopra il cielo.. ti amo da morire” scritta con una bomboletta dorata proprio su quel muro...pazzesco!!
Ebbene, vorrei proprio rivolgermi a quel emerito deficiente* (che forse mi fa anche un po' pena, poverino..) che ha avuto questa brillante idea... appunto perchè mi fai pena e per te provo quasi compassione vorrei farti alcune domande:
come cavolo ti è venuta in mente un idea simile?! ti rendi conto di ciò che hai scritto!?
ti sei fregato da solo poveraccio... metti che tra una settimana cambi idea?! cosa fai?
torni lì su quel muro e riporti alla luce il bel disegno che c'era sotto?!
e poi scusa.. io non ti conosco, non so chi sei e non voglio nemmeno saperlo però permettimi di darti qualche piccolo consigli da amico così, se ti ricapita di fare un' altra scritta simile forse, migliori leggermente e fai anche più bella figura: se vuoi fare un bel lavoro usa almeno due o tre colori magari evita l'oro (siamo sì sotto Natale ma daiii.. fa un po' schifo!!), scrivi bene (magari anche dove il muro non gira, cioè, un metro e mezzo più in là da dove hai scritto tu), fai un disegnino (qualcosa anche solo piccolino in fondo o di fianco..), firmati in modo decente, per la miseria!! in modo che tutti capiscano chi è che scrive, metti che diventa un' opera d'arte e te la valutano migliaia di euro?! non sanno neanche chi l'ha fatta..e poi...un po' di gusto ragazzo!! Lo sai, anche l'occhio vuole la sua parte... o no?
Vorrei ancora dirti due cosette... la prima: se proprio la tua mente non ti permette di elaborare scritte fantasiose, al limite della decenza ti consiglio di andare su internet, google, immagini, scrivere per esempio: tre metri sopra il cielo oppure murales e vedrai che qualcosa salta fuori
(es. http://www.sangiorgioweb.it/images/murales1.jpg http://thea.altervista.org/fotomie/murales.jpg);
la seconda:
SE PROPRIO TI PIACE SCRIVERE SUI MURI FALLO A CASA TUA NELLA TUA CAMERETTA E NON SU UN MURO DI TUTTI!!!
Spero proprio chi ha scritto con quella bomboletta schifosa su quel muro si faccia vivo, pulisca e la prossima volta ci pensi una, due, tre volte prima di imbrattare qualcosa.. e ti ricordo ancora un ultima cosa... se ti beccano in flagranza di reato e ti possono anche denunciano per danni al decoro urbano... sono poi tutti c**** tuoi...io te l'avevo poi detto!!
*deficiente in senso buono cioè: mancante di qualcosa.
saluti a tutti...
Colgo anche l'occasione per per augurare a tutti un Buon Natale e un felice 2008!!
Gabriele
Di Marta (del 03/04/2008 @ 18:29:22 in generale, linkato 2753 volte)
FANTA PIASCO Ispirata da un recente convegno di Maurizio Pallante *e da uno degli ultimi commenti del blog (di Pauligno), che chiede chiarimenti sulle future scuole, mi lancio in alcune riflessioni, più o meno personali e provocatorie, sull’ urbanistica piaschese e in particolare sulle fantomatiche nuove scuole medie, di cui si parla da 15 anni (chissà se le vedranno i nostri bis-bis nipoti!) Premetto che non sono una esperta di urbanistica, né un architetto o geometra, ma ammetto di essere parecchio galvanizzata (sto cercando di informarmi e capirci qualcosa) da efficienza energetica , riciclo, riutilizzo, rispetto dell’ambiente, per cui mi avventuro nella …Fantapiasco . Secondo me, urbanisticamente parlando, il nostro paese è in ritardo di anni, soprattutto dal punto di vista del rispetto dell’ambiente, e dei suoi abitanti di conseguenza; ne è limpido esempio la cementizzazione selvaggia dell’ ultimo decennio. Oltretutto basta guardarsi attorno per vedere che le strutture di cat A in base al risparmio energetico (ed economico del suo abitante) sono assolutamente sconosciute a Piasco. Essere in ritardo non è necessariamente una colpa, può essere un vantaggio, in quanto possiamo solo migliorare, guardandoci attorno per imparare dagli errori altrui, ad esempio delle grandi città. Insomma, siamo sicuri che tra qualche anno il nostro paese non avrà l’aspetto e la scarsa vivibilità di una periferia torinese, quando i nuovi palazzoni odierni avranno perso la lucentezza dei primi anni???? Io sinceramente vedo molti presupposti … Oltretutto per legge europea entro il 2020 si dovranno attuare misure per ridurre l’emissione di Co2, che ci coinvolge in ogni aspetto quotidiano dalla casa, al trasporto,viaggi, stile di vita. Per cui è bene portarsi avanti , prevenendo misure drastiche a cui saremo obbligati per legge e per forza.
Ma ora basta criticare, passiamo alle… proposte: Le nuove scuole medie dovrebbero sorgere in via Mario del Pozzo, dietro la palestra, in uno spazio che risulta ormai parecchio angusto. Il risultato sarà una scuola piccola (sufficiente?Piasco cresce..), senza un cortile (per la pausa dell’intervallo etc.), con pochi parcheggi (tutti in bici almeno!), con al massimo 2 arbusti di recinzione (se no il pollice verde del paese si lamenta!). Il nuovo quartiere di via Mario del Pozzo è a mio avviso già sufficientemente saturo di cemento e asfalto, assolutamente privo di verde e irrispettoso dell’ ambiente, con i suoi bei giardinetti tappabuchi (e coscienze) da guardare ma non toccare. E i bimbi dove giocano? Nei giardinetti no, sotto i portici no, nel parcheggio di cemento no ( ci sono i camper, furgoni etc)… a sì, IN STRADA!
Allora perché non fare dietro la palestra un bel parco da vivere, calpestare, giocare, respirare per tutti con panchine, alberi e prato e un bel campo da gioco???( questo era già apparso in un commento sul blog) . Si guadagnerebbe dal punto di vista estetico, ma soprattutto di salute, e di conseguenza di umore!
Per la scuole medie proporrei di riutilizzare il sito dove già si trovano. Di posto ce n’è da vendere, perlopiù in quel luogo un campo sportivo regolamentare non si può fare perché la metratura non è sufficiente. (x curiosità il campo sportivo “vero” dovrebbe essere in via Tivoletto, come da piano regolatore) Quindi si potrebbe ristrutturare (impresa ardua credo), rivalutare, ottimizzare, riciclare la vecchia struttura scolastica o perlomeno sfruttarne l’area in modo intelligente. L’ideale sarebbe costruire una scuola secondo i principi del risparmio energetico, con pannelli solari, aule adeguate (numericamente e qualitativamente), senza barriere architettoniche etc… ovvero una scuola funzionale ed economica. Con il vantaggio di avere una valvola di sfogo nel prato di fronte. La palestra non serve, già c’è quella supermegafantastica del comune, che è comodamente raggiungibile a piedi!
Una proposta è quella di coinvolgere nel progetto istituti, quali ad esempio il Politecnico con la Facoltà di Architettura, indicendo un concorso per nuove idee, magari fresche e moderne! Piasco all’ avanguardia , dai!!! I
n conclusione anche il paese ci guadagnerebbe, perché via Mario del Pozzo sarebbe più vivibile e si eviterebbe di mantenere in piedi il rudere spettrale delle vecchie scuole inutilizzate, o peggio di vedere sorgere un altro palazzone al suo posto.
Chiaramente i problemi logistici ci sono, ma tutti risolvibili con un po’ di buona volontà.
Insomma, abbiamo il centro del paese poco utilizzato, con vecchie case potenzialmente belle trascurate, e si continua a costruire costruire costruire altrove. La logica del produrrre a consumare ci divora, ma siamo sicuri che nuovo sia sinonimo di utile, funzionale, di rispetto ?
Vorrei sapere da voi se questa è solo una mia idea bislacca o siamo in molti a condividere lo stesso ideale di luogo in cui vivere.
*Maurizio Pallante è saggista, laureato in lettere ha svolto lavori di consulenza per il Ministero dell'Ambiente riguardo l'efficienza energetica. È stato tra i fondatori del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE) nel 1988, ha svolto l'attività di assessore all'Ecologia e all'Energia del comune di Rivoli. Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali. Collabora con Caterpillar per la festa della Decrescita felice, di cui è il principale ispiratore. È membro del comitato scientifico di "M'illumino di meno".
Di Geo (del 24/01/2009 @ 18:16:08 in Notizie, linkato 3309 volte)
Ecco a voi il rendering del progetto per la sistemazione viaria della SP8 (parte) più precisamente del tratto interessato dalle vie Vittime di Bologna, Dante e Giolitti (per chi non avesse ancora capito: dalla rotonda della Pace alla rotonda di Rossana).
L'intervento interesserà particolarmente il tratto di strada in via Dante ma a trarne innumerevoli benefici saranno anche le vie Vittime di Bologna e Giolitti.
I lavori consisteranno: nell' istallazione di una tribuna in acciaio zincato di circa 30 posti a sedere, nella predisposizione di n. 1 corsia box, nel parziale rifacimento della segnaletica orizzontale e nella costruzione di n. 1 struttura metallica per l'elevazione di giudice di gara, adattamento semaforo esistente. In dettaglio: la tribuna in acciaio zincato di circa 30 posti a sedere verrà posizionata nel giardino di fronte alla pizzeria (via Dante civici 4, 6, 8). Per assistere alle gare automobilistiche, motociclistiche, camionistiche basterà prendere posto sui seggiolini in plastica di colore rosso-arancione a qualsiasi ore del giorno 24h/24. Il costo per ogni posto a sedere sarà pari a € 0,00. Al momento non sono stati previsti abbonamenti o sconti comitiva. La corsia box avrà circa 8 garage per le varie scuderie. Ogni garage sarà collegato con lo storico distributore esistente. La segnaletica orizzontale verrà adattata ai sensi della normativa in vigore riguardante la segnaletica degli autodromi. Verranno cancellate le strisce pedonali (semi)esistenti in quanto inutili, al posto di queste verrà disegnata la linea di partenza/traguardo. Tale linea taglierà la carreggiata perpendicolarmente e sarà lunga all'incirca 1,00 m.; sarà disegnata a scacchiera. La struttura metallica utilizzata dal giudice di gara sarà posizionata 1,00 m. dopo la linea di partenza/traguardo. Il commissario di gara potrà da quella posizione sventolare la bandiera a scacchi e decretare così il vincitore. In ultimo il semaforo,tutto l' intervento sarà finalizzato a far si che con la luce semaforica rossa qualsiasi veicolo dotato di motore sia realmente fermo, immobile. La squalifica immediata dalla gara sarà infatti la penalità che il pilota dovrà “subire” se, e solo se, il suo veicolo dovesse inavvertitamente muoversi a luce semaforica rossa. La luce di colore arancione verrà eliminata in quanto inutile (prima e dopo l'intervento). I lavori inizieranno prossimamente con l'arrivo della bella stagione. Le opere saranno eseguire dalla Silverstone autodrome buildings. Non verranno rilasciati moduli d'iscrizione o di partecipazione alle gare, sarà infatti il primo circuito free al mondo (tutt'oggi innumerevoli piloti testano le prestazioni sia del tracciato sia del proprio veicolo su queste vie ancora non adibite a pista). Sfogo sotto forma scherzosa non autorizzato da parte di chi la SP8 la deve attraversare tutti i giorni 365 giorni l'anno (l'anno scorso 366 gg.) più volte al giorno con il rischio di farsi asfaltare sia che schiacci sia che non schiacci il semaforo. Ho ormai collezionato una lunga lista di insulti di automobilisti che NON VEDENDO il semaforo passano mentre io (o altri) attraverso la strada e, per non fare un giro sotto le ruote, mi devo fermare e lasciare la precedenza al p.....lota di turno che vedendosi indicare il semaforo (solitamente gli faccio notare che esistono le strisce e che sopra di lui c'è un semaforo con una luce rossa accesa) trombetta energicamente e (se possibile) urla o gesticola in maniera poco simpatica. Ieri il pilota di una bravo bianca in arrivo dalla vallata mi ha guardato stupito come per dire:<> stavo semplicemente esplicitando un mio diritto: quello di avere la precedenza sulle strisce pedonali!
Con la speranza, ma senza l'assoluta certezza, che non succeda mai niente di grave saluto gli amici del blog.
Di Dulce (del 26/09/2010 @ 18:10:51 in Politica, linkato 2632 volte)
Il programma per l'Anno Scolastico 2010/2011 prevede che 23/09/2010stampainvia
In Lombardia un protocollo tra il ministero della Difesa e quello dell’Istruzione riporta nelle scuole quello che era uscito dalle caserme: la leva
Disciplina, spirito di corpo, sana competizione: valori sportivi e militari. Sembra un filmino dell’Istituto luce, direttamente dal ventennio, invece è il programma ‘Allenati per la vita’, realtà dal 2007, materia di studio nella scuola superiore lombarda. Sono tre anni che il Pirellone e il Comando militare regionale siglano un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale che “si articola in due progetti”, spiega a PeaceReporter il colonnello Affini, Capo Ufficio Comunicazione del Comando regionale Lombardia dell’esercito Italiano. Il progetto porta le firme del generale Camillo De Milato, comandante militare Esercito della Lombardia, nonché precedente comandante Reclutamento e forze di completamento della stessa regione, e del dott. Giuseppe Colosio, direttore scolastico per la Lombardia. Tuttavia l’interesse dei due ministeri competenti è palese, dal momento che la circolare diramata dal comando militare per la Lombardia parla di ‘connubio tra i due dicasteri (Difesa e Istruzione) per la formazione ed educazione dei giovani’.
“I due progetti in cui si articola il protocollo” spiega il colonnello Affini “sono un ‘Concorso civico culturale’ e il programma ‘Allenati per la vita’. Il concorso civico prevede un bando diffuso tra tutte le scuole della regione su base provinciale, al quale gli studenti partecipano con un elaborato scritto, i primi dieci ricevono una borsa di studio. Nell’anno scolastico 2010 - 2011 il tema sarà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, mentre lo scorso anno il tema era: ‘Lettera ad un amico impegnato in operazioni di pace’ ”
Ma il vero pezzo forte del protocollo è il programma ‘Allenati per la vita’ che prevede esercitazioni pratiche di tipo militare e dà anche crediti formativi agli studenti. “Il progetto comprende attività extracurriculari” specifica il capo Comunicazione per la Lombardia dell’esercito “da svolgersi fuori dai normali orari di lezione. Scopo del programma è avvicinare i ragazzi al mondo sportivo militare. Sono previste esercitazioni pratiche, esercizi ginnici ma anche aspetti teorici come un’educazione alla legalità e al diritto costituzionale, con lezioni in aula. Temi cari al ministro Gelmini”, ci tiene a specificare il colonnello.
Resta il fatto che tra le varie attività oggetto di studio e di pratica, come si può leggere già nel documento di realizzazione del 2009 emanato dalla regione Lombardia, c’è cultura militare, difesa nucleare, batteriologica e chimica, trasmissioni, armi e tiro, mezzi dell’esercito e sopravvivenza in ambienti ostili.
Il colonnello Affini replica affermando “che la realizzazione pratica del progetto era ed è affidata ad associazioni varie, che forniscono gli istruttori” tra le quali spicca l’Unuci, l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, che ha fornito alcuni degli istruttori del programma, ex ufficiali dell’esercito. “Le principali attività tendono a diffondere quei valori come la disciplina, lo spirito di corpo e la sana competizione che sono utili nella vita. Non a caso alla fine il programma prevede una giornata di gare in cui i ragazzi sono divisi in squadre composte da quattro elementi, e si devono cimentare con una serie di prove pratiche”.
Il colonnello parla di squadre, ma nel documento del 2009 si trova il termine ‘pattuglie’: “pattuglie è un termine militare, ma in questo caso è più corretto dire squadre” precisa comunque Affini.
Fra questi propositi “encomiabili” spicca addirittura il tiro con armi ad aria compressa, in poligono. “L’attività di tiro non è stata realizzata sempre, dipende dalla disponibilità economica dei distretti scolastici provinciali coinvolti. C’è una serie di linee guida che noi diamo, di carattere generale, all’interno delle quali i distretti scolastici che aderiscono possono scegliere le attività da realizzare. Il tiro si è svolto sempre in poligoni autorizzati e questi hanno un costo” continua Affini “non dobbiamo soffermarci sul tiro ma vedere cha al fianco di queste attività c’è per esempio l’educazione al primo soccorso. Tutto questo è un potente antidoto al bullismo, in quanto educa al rispetto delle regole e al rispetto degli altri”.
Nel corso dell’anno scolastico il rischio è quello di realizzare un vero e proprio addestramento militare, quasi un mini servizio militare spalmato nell’anno e con tanto di benestare del sistema pubblico di istruzione. Il colonnello da parte sua nega il coinvolgimento del ministero della Difesa e del ministro La Russa, a livello di progettazione “il protocollo è esclusivamente regionale” precisa. “È chiaro che il ministero ne è a conoscenza, non potrebbe essere altrimenti, ma che io sappia non c’è nessuna intenzione di renderlo nazionale”. Eppure, negli stampati del 2009 il simbolo dei ministeri c’è.
Ultimo dubbio: è un modo di farsi pubblicità per l’esercito e per spargere un po’ di fertilizzante nelle scuole? Il colonello Affini smentisce: “L’esercito usa altri canali per il reclutamento, ci sono uffici appositi e materiale di propaganda che viene diffuso secondo altri canali, compresa la pubblicità. In realtà non sono militari gli istruttori che realizzano la fase pratica del progetto, ma membri competenti di associazioni varie”. Associazioni varie che sono sempre, per lo più, di ex militari.
Alessandro Micci
FONTE: http://it.peacereporter.net/articolo/24331/Libro+e+moschetto,+italiano+perfetto
Scuola, educazione militare
Non si spengono le polemiche sul corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".
25/09/2010
I ministri Gelmini, La Russa e Tremonti.
Si chiama “allenati per la vita”. E’ il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico (alla sua quarta edizione), rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa (per la prima volta c'è l'investitura ufficiale dei due ministeri). E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive , informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento, (ma l’autore della circolare scrive orientiring, coniando un neologismo). Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (naturalmente ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militari”. Gli istruttori sono militari in congedo (un centinaio). Gli allievi, tutti volontari, l'anno scorso sono stati 900.Il perché bisogna insegnare la vita e la Costituzione a uno studente liceale facendolo sparare con una pistola ad aria compressa viene spiegato nella stessa circolare: “Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”. Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”. Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine è proprio pattuglie, recita la circolare, termine che ha fatto storcere il naso a molti docenti, ndr)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare? O è solo un'opportunità in più per i ragazzi di conoscere meglio il mondo della cooperazione e delle missioni internazionali di pace e di avvicinarsi a organismi e istituzioni come protezione civile, esercito e croce rossa? La circolare ha suscitato un vivacissimo dibattito in Rete avviando numerosi blog e forum di discussione, arrivando fino in Parlamento, attraverso interpellanze del Pd e dei radicali. Anche la Tavola della pace è intervenuta. "E' giusto che l'esercito entri in questo modo nelle scuole superiori?", si è chiesto Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola. Sulla vicenda è intervenuto per gettare acqua sul fuoco il ministero della Pubblica istruzione. «Le polemiche nate dopo la firmadel protocollo Allenati per la vita sono assolutamente infondate efinalizzate solo alla distorsione del progetto», recita il ministero di viale Trastevere in una nota. "Il progetto non è stato firmato dai ministriGelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. Iministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non eranopresenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di Centrosinistra». Per il ministero si tratta di «un' attivià sportiva complessa e articolata che ha come primoobiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo edi cooperare e l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della culturamilitare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma delprotocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazionidi volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazionedelle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attivitàparagonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono alivello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il comunicato del ministro. Le perplessità, però, per moltissimi docenti e studenti rimangono, come testimoniano le centinaia di blog, forum e articoli di giornale che hanno dedicato spazio alla vicenda, per non parlare dei siti pacifisti. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti, dalla canoa alla corsa a ostacoli, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione si è scelto proprio il tiro con la pistola? E perché mescolare salvataggio, nuoto, roccia, assistenza, orientamento con attività militaresche tipo i "corsi di sopravvivenza in ambienti ostili", le "pattuglie di studenti", vestiti in mimetica, e via dicendo? Il ministro La Russa ha precisato che, pur avendo condiviso e quindi rinnovato l'iniziativa, probabilmente la sopprimerà il prossimo anno per concentrare le risorse sulla "mini-naja". Che però è rivolta a studenti maggiorenni.
Francesco Anfossi Fonte: http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/scuola--educazione-militare.aspx
Nel forum precedente (Piasco, che luce hai?) si accennava in un commento alle strade strette che non si possono più allargare perché i lati sono occupati da case (regolarmente costruite e approvate dai piani regolatori).
Vorrei chiedere la vostra opinione in merito: Secondo voi, ha senso un piano regolatore che consenta di costruire in un paese (Piasco, Verzuolo, Manta, … Frassino, …) le case ovunque, senza un minimo di ordine e criterio?
Mi spiego meglio: Io ho sempre inteso che un paese si debba espandere possibilmente dal concentrico verso l’esterno, lasciando ampi spazi di verde pubblico (giardinetti, parchi giochi, …), eventuali parcheggi e perché no piste ciclabili. Il nostro paese di Piasco mi sembra che sia cresciuto bene (c’è un bellissimo viale, ci sono molti spazi di respiro tra le varie costruzioni, …), ma se devo essere sincera (ed è un mio commento personale) mi dispiace che si continui a costruire alla sinistra della provinciale (salendo da Verzuolo a Venasca), perché secondo me converrebbe prima fare due cose:
1) costruire il nuovo nelle parti ancora edificabili (soprattutto zona S. Antonio) alla destra della provinciale
2) in mancanza di posti o di cifre troppo onerose da sostenere (w il caro mutui ), ristrutturare le tante case vuote che ci sono a Piasco.
Non è una presa politica la mia, ma un ragionamento che faccio molto liberamente, perché a forza di costruire a ridosso delle strade, non ci sarà più spazio per eventuali marciapiedi, piste ciclabili, …. Insomma, non vorrei che Piasco tra qualche anno avesse lo stesso problema di Frassino, ossia:
1) il problema dei cittadini che devono attraversare la strada da sinistra a destra per entrare in paese, con conseguente pericolo di incidente
2) traffico rallentato nei week end e non solo.
Mi piacerebbe sapere il vostro parere al riguardo.
La condivisione è una delle forme di cultura più bella che ci sia, perché ci da il modo di scambiarci idee e opinioni, accrescendo il nostro bagaglio culturale.
Buona giornata a tutti.
aggiornato con articoli di
Chi è il Stefano Montanari?
http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1246&Itemid=72
Dal momento che non si tratta della vostra stufa perchè:
brucerà nella migliore delle ipotesi PCI 2500 kcal/kg
778,56 quintali al giorno x 8000 ore 259520 quintali di legna all'anno
producendo
22,80 quintali al giorno x 8000 ore 9600 quintali di ceneri all'anno
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La provincia alle richieste dei Sindaci
risposta della Provincia
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Piasco: la futura centrale a biomasse allarma i cittadini
Se l’intento degli organizzatori della serata era quello di fornire il maggior numero di notizie possibili – pro e contro – all’insediamento della centrale a biomasse in regione Molino Varaita a Rossana e farle pervenire ad un gran numero di persone l’intento è stato raggiunto. Nel salone polivalente 'Serra' di Piasco, ieri sera, davanti ad un pubblico numerosissimo e quasi tutto schierato per il ‘no’ alla centrale è stata sviscerata la questione che da mesi anima i dibattiti dei residenti di Piasco e Rossana. In apertura di serata il piaschese
Giampiero Mattio , del gruppo Vas (Verdi, ambiente e società) ha detto: “Quando siamo venuti a conoscenza del possibile insediamento della centrale ci siamo resi conto che nessuno era al corrente dei rischi che una tale installazione avrebbe comportato. Ci siamo attivati subito contattando il sindaco di Rossana Marco Carpani il quale ci ha indirizzati alla Provincia. Abbiamo quindi ottenuto la documentazione necessaria e ci siamo mossi, perché era nostro preciso dovere farlo, per comunicare ed informare i cittadini”.
Due gli schieramenti presenti: quelli favorevoli all’impianto e quelli contrari. Tra i primi il titolare della ditta Benarco Energy Adolfo Pastorino e il progettista dell’impianto Riccardo Tabaldi, nonché il dirigente della Provincia Marco Fino. Tra i favorevoli è stato inserito anche il nome del sindaco di Rossana Marco Carpani assente alla serata per impegni amministrativi la cui assenza –giustificata dal primo cittadino con una lettera – è stata contestata nemmeno troppo velatamente. Nettamente contrari, invece, gli esperti dell’associazione Magna Charta invitati a Piasco dagli organizzatori. Adolfo Pastorino ha sostenuto che “con un camion al giorno la centrale produrrebbe energia ad un prezzo contenuto e che le piccole dimensioni dell’impianto garantiscono una produzione che è classificata energia rinnovabile. Inoltre non va dimenticato che il legno utilizzato sarebbe per la quasi totalità acquistato in zona con una positiva ricaduta nell’economia locale”.
Il dirigente della Provincia Marco Fino ha invece evidenziato che “ci sono state tre conferenze dei servizi in cui tutti i soggetti intervenuti hanno espresso parere favorevole all’impianto”. Fino ha poi aggiunto: “Su richiesta della ditta il rilascio della concessione è attualmente sospeso in quando la ditta stessa, attraverso campionature su impianti analoghi, sta valutando la possibilità di diminuire ulteriormente i livelli emissivi”. Molto applaudito dai presenti è stato l’intervento dell’urbanista dell’associazione Magna Charta Mino Marchetti il quale ha sostenuto che “nessun intervento può essere realizzato senza la partecipazione della gente. Un impianto – ha sostenuto - va pensato, programmato e pianificato ma sempre attraverso il coinvolgimento della gente. Si vive sul territorio 365 giorni l’anno e il territorio è di tutti, non solo di chi propone impianti. Dire sì all’impianto senza che la gente abbia avuto la possibilità di esprimersi è una palese violazione alla legge”.
Il medico Gianmarco Lege, sempre dell’associazione Magna Charta, ha parlato dell’impatto sulla salute provocato degli impianti a biomasse con particolare riferimento al benzene (cancerogeno nell’uomo e negli animali) e alla diossina e sui diossidi di azoto che provocano piogge acide e diminuiscono le difese polmonari al punto che, se esposti a concentrazioni superiori ai 400 mg/mc, possono provocare la morte per fibrosi polmonare. Ovviamente le circostanziate parole del medico hanno provocato apprensione in sala e fatto aumentare la contrarietà dell’impianto di Rossana tra i presenti, che hanno manifestato tutto il loro disappunto. Una buona conoscenza del ciclo produttivo di una centrale alimentata a cippato e legno di non grandissime dimensioni (quella di Rossana è di 1 MW) sarà fondamentale per capire rischi e pericoli, ma anche gli aspetti positivi, di un insediamento come quello rossanese.
Una cosa è però emersa in modo chiaro ieri sera: con il gruppo Vas è sorto anche il gruppo ‘Comitato valle sostenibile’: entrambi saranno costantemente impegnati non solo ad informare la popolazione ma anche a provare ad impedire con tutti i mezzi democratici che la centrale venga realizzata. “Siamo solo all’inizio – ha ricordato
Giampiero Mattio – e chi vuole sostenerci e stare al nostro fianco può iscriversi al gruppo versando una piccola quota associativa. Soldi che serviranno a proseguire nella nostra lotta contro l’insediamento di Molino Varaita”.
Rosso su centrale: "Sono state dette alcune inesattezze"
Caro Direttore, ero presente ieri sera (mercoledì 30 settembre, ndr) al convegno indetto dal Comitato VAS di Piasco e la descrizione fatta dall’articolo apparso sulla Vostra testata rispecchia solo parzialmente la realtà del dibattito che si è protratto fino a tarda ora. La posizione presa dal comitato relativa alla poca chiarezza delle procedure intervenute in fase autorizzativa e sulla poca pubblicità data alla richiesta autorizzata, sono state ampiamente smentite dai fatti e dalle dichiarazioni fatte durante al dibattito dal Ing. Fino della Provincia e dal Vostro collega giornalista Rossanese. Il primo elencava tutte le date e le procedure previste dagli attuali decreti normativi ampiamente rispettate e notevolmente migliorate sia in fattore di sicurezza che di emissioni e tempi procedurali. Elencava inoltre tutte le competenze implicate in fase decisionale da tute le funzioni pubbliche preposte alla procedura ed i tempi della stessa dilatati in tre conferenze distribuite nell’arco di un anno dalla data di presentazione. Il secondo faceva notare come gia nell’autunno 2007 in una riunione pubblica tenutasi a Rossana e con ampio riscontro giornalistico, era stata presentato il progetto proposto e nel 2008 in una seconda riunione pubblica, anche questa con rilievo sulla stampa,veniva definito il progetto. In ambo i casi erano presenti rappresentanti delle amministrazioni locali vicine ed alcuni degli organizzatori del Comitato VAS.
Inoltre il presidente del Comitato Vas dichiara di essere venuto in possesso di tutta la documentazione presentata già all’inizio del mese di maggio, quindi precedentemente alla conclusione del procedimento autorizzativi conclusosi solo alla fine di giugno 2009, e quindi con tutto il tempo necessario per presentare qualsivoglia osservazione prima del termine del procedimento. Al di fuori dei dati formali inoltre gli interventi dei professionisti invitati dal Comitato non portavano a conoscenza alcun dato specifico sulla centrale in progetto a Rossana ma dati riferiti ad emissioni e impatti inquinanti di impianti di dimensioni decisamente superiori di circa 50 volte a quello in progetto ed inoltre per loro stessa ammissioni non di centrali a legno ma di impianti ti termovalorizzazione che utilizzano rifiuti come combustibile e quindi sicuramente non confrontabili.
Gli interventi inoltre sulla provenienza della materia prima non tenevano in alcuna considerazione il fatto che il potenziale di produzione di Cippato da legna delle foreste locali e di gran lunga superiore alle necessità della centrale, ed il quantitativo della legna che già oggi prende la strada della Liguria e della Toscana di produzione locale è ampiamente sufficiente al fabbisogno. Non bisogna inoltre dimenticare che le emissioni della centrale equivalgono in quantità a quelle emesse da n. 2, dico due, TIR e che quindi il solo evitare il trasporto della legna stessa compensa in valore e quantità le emissioni della centrale. Molti interventi poi hanno evidenziato come la creazione di un mercato locale del cippato non può che agevolare la filiera di produzione del legname , la valorizzazione e la manutenzione dei boschi e che la creazioni di nuove attività e posti di lavoro sicuramente non sono dannosi all’economia locale, specialmente in questi periodi.
L’unico dubbio che mi resta è che tali centrali possano nascere ed esistere solo grazie agli incentivi statali e che quando gli stessi cesseranno con tutta probabilità si spegneranno anche le centrali. Discorso totalmente diverso è quello relativo alle centrali di riscaldamento a cippato che da subito, senza incentivi, permettono un effettivo risparmio economico e tempi di ritorno dell’investimento di soli tre o quattro anni. Se inoltre si tengono in conto le incentivazioni fiscali, sono convenienti da subito. Il taglio dato dagli interventi dei professionisti invitati dal Comitato VAS metteva ingiustamente in cattiva luce una fonte importante come il legno per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili evidenziando quindi una posizione preconcetta a qualsivoglia progetto e propensi a dare una cattiva informazione, per non dire disinformazione, al fine unico di creare una posizione di diritto di Veto a qualsivoglia iniziativa al di fuori di qualsivoglia regola di buona convivenza civile e rispetto delle regole e di chi cerca nel modo migliore di applicarle, con impegno e serietà Mario ing. Rosso
Bosco: "Su Rossana alcune affermazioni non del tutto esatte"
Egregio Direttore,
Leggo sulla Sua testata l'intervento (all'indirizzo http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=72607&cat_code), a firma dell'Ing. Rosso, alcune affermzioni non del tutto esatte, almeno per due motivi principali:
1) sugli impianti 50 volte più grandi: se il collega si riferisce alla potenza termica, 50 volte il progetto di Rossana (9,4 MWt) significano 470 MWt e, né in Italia, né in tutto il mondo esistono centrali a biomasse, né inceneritori, così grandi (A2A di Brescia non arriva a 300). Se invece parla di potenza elettrica (1,67 MWe) superiamo gli 80 MW, troppi anche per gli inceneritori più grandi (tra i 60 e i 62, es. Silla 2, A2A, Milano).
2) sulla quantità di cloro nel legno e su micro e macro inquinanti non è sufficiente affermare, come spesso succede, "il caminetto inquina di più perché non ha filtri" e "l'inceneritore inquina di più perché brucia di tutto". Le centrali a biomasse hanno filtri meno evoluti rispetto agli inceneritori e devono selezionare attentamente i combustibili per poter competere. Il caminetto inquina di più, ma brucia meno combustibile e non 24 ore su 24 e i risultati richiamati nelle presentazioni e negli interventi dei medici provengono da lavori accettati e pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali più prestigiose, dove i meccanismi di selezione sono severissimi.
In sintesi le prestazioni ambientali di un impianto a fonti rinnovabili non sono automaticamente migliori, ma devono essere anch'esse dimostrate con calcoli e numeri esatti e verificabili, che purtroppo non leggo nella Sua replica, né ho visto presentare durante la serata da parte degli altri intervenuti.
Noi non abbiamo preconcetti e per questo non ci piacciono quelli altrui, ma per stabilire chi ha ragione occorrono le prove e l'indicazione delle fonti, dimostrando totale indipendenza da eventuali conflitti di interesse che possano far sorgere dubbi sull'imparzialità ed obiettività.
Sono sicuro che tali norme deontologiche sono note al collega. Dunque, invece di dilungarmi, preferisco ricordare che le fonti di quanto presentato nelle nostre relazioni sono a completa disposizione di tutti gli interessati.
Cordiali saluti Ing. Massimiliano Bosco
Marchetti : " Considerazioni ulla serata "
Egregio Direttore,
leggiamo con interesse la cronaca della serata svoltasi nel Salone Polivalente di Piasco il 30 settembre scorso e riteniamo opportuno puntualizzare alcuni aspetti non precisi che si desumono dall’articolo.
Vorremmo iniziare dalla definizione degli schieramenti presenti, in particolare dell’Associazione Magna Charta, che non era presente con il ruolo di opporsi alla Centrale in questione, ma con quello di informare i partecipanti sui pericoli che l’insediamento della stessa costituisce per il territorio, attraverso dati di tipo tecnico e sanitario inconfutabili. La presenza dei nostri esperti era quindi legata ad un momento di informazione ai cittadini e a sollecitarne la partecipazione informata, operazione quest’ultima che avrebbe dovuto avvenire prima delle scelte delle varie amministrazioni, così come stabilito dalla Convenzione di Aarhus. Gli interventi tecnico-scientifici e sanitari dei nostri esperti tendevano proprio a dare nel modo più ampio possibile queste informazioni, unitamente a quelle di tipo urbanistico. Proprio queste ultime hanno tratto le conclusioni sulla compatibilità dell’insediamento di tale impianto con gli indirizzi programmatici di un territorio come quello della Val Varaita che ha grandi valenze i di tipo paesaggistico ed ambientale oltre ad interessi turistico-residenziali da non sottovalutare.
I principi di interesse collettivo sono quelli che devono prevalere per le scelte di programmazione e di pianificazione di un territorio, rispetto a quelli di prevalente interesse privato, evidenziati da alcuni interventi individuati come favorevoli dall’articolo.
Era pertanto necessario chiarire tali concetti prima di indicare gli schieramenti a favore o contro.
Vogliamo quindi ribadire che l’interesse dell’Associazione era ed è assolutamente motivato dall’opportunità di iniziare un processo di partecipazione informata.
Cordiali saluti.
Il Presidente di Magna Charta
Rossana: centrale a biomasse. I Piaschesi non la apprezzano
Da qualche settimana a questa parte è uno degli argomenti più dibattuti a Piasco e dintorni. La costruzione di una centrale a biomasse in regione Molino Varaita, in un’area confinante, ubicata nel Comune di Rossana, sarà pure il tema di un confronto che un gruppo di cittadini piaschesi ha organizzato per mercoledì 30 settembre alle 20 e 45 nella Sala Polivalente Francesco Serra. Ma quali sono le criticità che il gruppo di oppositori o 'scettici' avanza di fronte all’opera? In primo luogo, i promotori dell’incontro lamentano lo scarso coinvolgimento della comunità piaschese nel processo decisionale che, attraverso tre conferenze dei Servizi, ha portato alla concessione del ‘nulla osta’ per la realizzazione dell'opera da parte degli uffici competenti della Provincia di Cuneo alla ditta ligure Benarco Energy. Il gruppo di cittadini piaschesi sostiene poi che la centrale avrà una resa molto inferiore rispetto ad impianti dello stesso tipo, che gran parte dell’energia termica prodotta andrà persa poiché non è previsto un collegamento ad una rete di teleriscaldamento e che, infine, il legname da bruciare nella centrale non proverrà dalla valle Varaita, ma da località molto più distanti.
Il Sindaco di Rossana Marco Carpani risponde alle obiezioni facendo presente che il percorso seguito “è quello previsto dalla legge. Ci sono state delle conferenze sei Servizi cui hanno partecipato la Regione, l’ARPA ed il nostro Comune. La verifica dei parametri di emissione ha appurato il rispetto dei valori previsti. Ovviamente – prosegue – nessuno nega che Rossana abbia interesse nei confronti di un impianto che permette ai contadini di valorizzare una risorsa come il legname che marcisce nei boschi. La resa dell’impianto è un problema del privato che investe. Immagino che anche in questa circostanza l'imprenditore abbia interesse a guadagnare.” Il Sindaco di Rossana non ritiene fondata nemmeno l’obiezione riguardante la provenienza del legname da bruciare nella centrale. “Anche qui, penso sia interesse dell’imprenditore reperire delle risorse sul territorio per risparmiare sulle spese di trasporto. So che sono state avviate delle trattative con diverse aziende del posto e che un grosso produttore di legno di Rossana si è già accordato per fornire la materia prima. D'altra parte l'imprenditore coinvolto è uno dei più importanti produttori di legname del Nord Italia ed ha rapporti con molti clienti”
La centrale a biomasse, che produrrà energia elettrica tramite vapore, cedendo acqua calda, verrà costruita in’un area in cui il Comune di Rossana ha deciso di concentrare lo sviluppo produttivo del paese. Tra i progetti, vi è quello quello di utilizzare l’acqua calda ed il vapore per servire le attività industriali ed artigianali che si insedieranno in zona e di scaldare alcune serre in cui verranno coltivati e raccolti primizie e prodotti ortofrutticoli anche in pieno inverno. “ non bisogna dimenticare – prosegue Carpani – che con le sue attività produttive Rossana crea l’80% dell’occupazione della valle Varaita. Indipendentemente dalla centrale, avevamo deciso di spostare l’area industriale dalla zona in cui si trova attualmente. Potendo disporre di acqua calda per i loro cicli produttivi a prezzi più vantaggiosi, è probabile che molti imprenditori siano interessati a trasferirsi.” Il primo cittadino di Rossana non ritiene poi che il progetto della centrale a biomasse sia stato portato avanti all’insaputa delle comunità confinanti. “Ci siamo sempre confrontati con i Comuni vicini e le leggi sono state rispettate rigorosamente. Di fronte a certe obiezioni si fa in modo che l’unica soluzione per produrre energia sia quella di bruciare il petrolio tante sono le contrarietà sorte attorno alle biomasse, all’idroelettrico o all’eolico.” Carpani parteciperà all’incontro del 30 settembre a Piasco? “Perchè no? Non abbiamo nulla da nascondere. Tutto è stato fatto alla luce del sole e siamo pronti al confronto.”
Piero Lunati
Di Dulce (del 07/02/2009 @ 17:19:21 in Eventi, linkato 4524 volte)
Questo era Piasco la sera del 13 febbraio
i risultati sono stati evidenti come testimonia questa notizia ansa:
CLIMA: BUIO IN ITALIA E NEL MONDO CONTRO FEBBRE PIANETA/ANSA
M’ILLUMINO DI MENO, RISPARMIATI 500 MW, COME 8 MLN LAMPADINE (ANSA) - ROMA, 13 FEB – Dalla Costiera amalfitana a San Pietro a Roma, passando per Westminster a Londra fino alla Cabot Tower dell’isola di Terranova. Il buio e’ sceso all’unisono in migliaia di comuni italiani e decine di citta’ nel mondo, in occasione della quinta campagna internazionale all’insegna del risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue. Il black out volontario, alla vigilia del compleanno del protocollo di Kyoto che si festeggia lunedi’, vuole dare un segnale concreto per fermare la febbre del Pianeta causata dai mutamenti climatici. Contando solo l’Italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio di 500 MW, pari ad un consumo di 8 milioni di lampadine, mentre l’anno scorso la riduzione era stata di 400 MW. A girare l’interruttore per alcuni minuti sono stati monumenti, piazze, palazzi: Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi, le facciate del Quirinale, del Senato e della Camera, del ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, della Giustizia e della Farnesina, oltre a basilica di Superga e Mole Antonelliana a Torino, piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e piazza della Scala a Milano, il castello del Buonconsiglio a Trento. Per la prima volta si e’ spenta la cupola di San Pietro, insieme alla Basilica di Assisi e a quella di Loreto. Oltre a tutte le ambasciate italiane all’estero, il black out volontario ha interessato anche le sedi del parlamento europeo a Bruxelles e a Strasburgo, Westminster a Londra, e le sedi del Parlamento in Grecia, Bulgaria, Slovenia e Lituania. Dalla Costa azzurra con Mougins (paese sopra Cannes) e le piazze delle cittadine della Provenza in Francia, fino alle strade di Sidone in Libano, il tam tam energetico e’ arrivato in Grecia, Spagna, Germania, Romania, Lettonia, ma anche a Malta e Cipro. Iniziative a tappeto hanno percorso l’Italia, con oltre 1.000 comuni partecipanti alla campagna, ciascuno a modo suo, senza dimenticare i singoli cittadini. C’e’ chi ne ha approfittato per osservare le stelle con Unione astrofili italiani e Veneto stellato, oppure ha mangiato nei tanti ristoranti con menu ‘a risparmio energetico’, a lume di candela. Decisamente ”aerea” l’iniziativa di Aosta, con la partenza di una mongolfiera: il suo bruciatore ha illuminato la piazza e il comune rimasti al buio. A Verona intanto, i ”ciclisti” della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), hanno pedalato con la luce delle dinamo 220 volte (come 220 Volt) intorno all’Arena spenta. E a Genova, di fronte al Palazzo Ducale al buio, l’associazione ‘In forma di luce’ ha invitato i cittadini a formare un’enorme lampadina con 1.000 bicchieri di plastica biodegradabile in cui galleggiavano cubetti al Led. Significative le adesioni delle scuole, come quelle di Alghero, riunite a leggere favole nell’Auditorium a luce di candela, oppure in Costiera amalfitana, con circa 500 istituti riuniti a Scala, nel borgo piu’ antico. ‘M’illumino di meno’ quest’anno ha avuto tra i suoi partecipanti anche le carceri di Secondigliano (Napoli) e Bollate (Milano). Il sacro si e’ unito al profano: mentre si sono confermate numerose le parrocchie, con l’adesione tra l’altro della Conferenza episcopale italiana, per la prima volta ha partecipato anche il Casino’ di Sanremo. Tra le novita’ di quest’anno, le adesioni di numerose aziende italiane e internazionali (come la sponsor Eni, e poi Vodafone, Coop, Ibm, Ikea Milano, Epson Italia, Mc Donald’s, gli Accor Hotel), ma anche musei, societa’ sportive, associazioni e sindacati (da Anci e Agesci a Legambiente, Lipu, Lav e Wwf Italia, e poi Federparchi, Cgil, Cisl e Uil, da Coldiretti e Cia a Slowfood), universita’, commercianti e artigiani. E non sono mancate adesioni dai gruppi politici, dal Pd all’Idv. (ANSA).
PIASCO HA CONTRIBUITO ATTIVAMENTE AL SUCCESSO!
perchè non sia un evento di una sera ...
continuiamo insieme nelle seguenti date:
21 MARZO
Spegniamo le luci e…… guardiamo le stelle
Tutti in piazza guidati da esperti astrofili
Ore 21 Piazza Biandrate
24 APRILE
Spegniamo le luci e…… accendiamo il falò
Tutti in piazza con canti, balli, racconti e riflessioni
Ore 21 Piazza Martiri della Liberazione
Anche la Regione Piemonte invita alla continuità di questa manifestazione con il seguente comunicato
Comunicati della Giunta Regionale
12 Febbraio 2009 15:45
AMBIENTE
UN CLICK PER IL CLIMA - RISPARMIAMO ENERGIA, MIGLIORIAMO L'AMBIENTE
DE RUGGIERO: DA DOMANI SEI SETTIMANE PER IL BENE DELLA TERRA
“Lo spegnimento di piazza Castello non sarà un momento d’arrivo, ma il punto di partenza di “Un click per il clima” , un lungo fil rouge tra il 13 febbraio di “M’illumino di meno” ed il 28 marzo , giorno di “WWF Heart Hour”, in cui il mondo intero, 1000 città, almeno un miliardo di persone, spegnerà le proprie luci per sensibilizzare tutti sulla necessità di intervenire contro il cambio climatico in corso. E un grazie caloroso va a Caterpillar e alla sua iniziativa, che da anni coinvolge e rende consapevoli gli ascoltatori per consumare meno energia”. Nicola de Ruggiero , assessore all’Ambiente e alla promozione del risparmio energetico, lancia così l’idea che animerà per sei settimane il Piemonte e “Uniamo le Energie” , la sfida lanciata nel 2008 dalla presidente Mercedes Bresso per diventare il motore ecologico d’Italia e raggiungere per primi gli obiettivi energetici richiesti entro il 2020 dall’Europa: meno 20 % di emissioni, meno 20 % di utilizzo di carburanti fossili, più 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili. Con UN CLICK PER IL CLIMA - Risparmiamo energia, miglioriamo l’ambiente la Regione Piemonte promuove un periodo dedicato alla valorizzazione dei piccoli e grandi gesti etici in materia di risparmio energetico e di buone pratiche ambientali.
“Per questa ragione - aggiunge de Ruggiero - chiediamo a tutti, enti locali, musei, scuole, università, imprese, associazioni e cittadini piemontesi, di promuovere, in particolare nelle prossime sei settimane, azioni di risparmio energetico (attraverso lo spegnimento quotidiano e per un’ora di un’illuminazione); l’attivazione di azioni di animazione, informazione e approfondimento in materia di risparmio energetico in base al principio: non produciamo materiali, ma divulghiamo informazioni e conoscenza; l’adesione alla sfida “Uniamo le Energie” segnalando sul portale dedicato le proprie buone azioni e i suggerimenti di risparmio energetico quotidiani”.
Tutta l’iniziativa sarà documentata sul portale “Uniamo le energie” - www.regione.piemonte.it/energia - verso il quale sono tutti invitati a segnalare le proprie buone pratiche di risparmio energetico, scrivendo a energia@regione.piemonte.it.
“Il miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo - conclude l’assessore - deve essere patrimonio di ogni persona. E Il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile. Quindi è bene che le buone pratiche per mantenere il nostro mondo pulito, energeticamente rinnovabile, con meno rifiuti prodotti alla fonte e con il recupero di più materie possibili da quanto buttiamo via, siano un modo di agire consolidato fin dalla più tenera età e dall’adolescenza. Non è difficile essere ambientalmente corretti, basta avere la costanza e la volontà di farlo tutti i giorni”.
http://www.regione.piemonte.it/energia/un-click-per-il-clima.html
Earth Hour 2009. UN MILIARDO DI PERSONE POSSONO BASTARE!
Nel 2007 l’Ora della Terra è suonata solo a Sidney dove 2,2 milioni di persone hanno compiuto il semplice gesto di spegnere la luce in casa, per strada, negli uffici, a teatro, nei supermercati. Tanto semplice e significativo da contagiare 370 città di 35 paesi nel 2008. Un click che ha unito 50 milioni di persone dalle isole Fiji a New York, passando per Manila, Bangkok, Roma, Copenhagen, Toronto, Chicago, San Francisco. In Italia il 29 marzo dell’anno scorso si sono spenti il Colosseo a Roma e Cà Farsetti sede del comune di Venezia, città simbolo dei cambiamenti climatici. Per dire ai leader del Pianeta che contro i cambiamenti climatici occorre agire subito!
Per il 2009 l’ambizione è grandissima e si mira a coinvolgere un miliardo di persone e 1000 città. A 53 giorni dall’Earth Hour sono oltre 400 le città che parteciperanno, il numero cresce di ora in ora e in Italia siamo a quota 70 con grandi e piccoli comuni, tra cui Venezia, Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Palermo, dove simbolicamente verranno spenti i monumenti più rappresentativi. Guarda la lista con tutte le città >>
Chiedi al sindaco della tua città di aderire, facendo spegnere un edificio pubblico che tutti conoscono! (Scrivi a r.runza@wwf.it).
Fate della Cena a lume di candela un evento periodico
E' un occasione per stare insieme, stimola il dialogo e non solo
Menù a lume di candela
Insalata sedano e noci
Cous Cous alla libanese
Ceviche alla messicana
Carpaccio di vitello in citronette
Caprino alla melograna
Amoretto
I piatti descritti possono essere preparati senza l’uso di fonti energetiche.
L’unica fonte di energia siete voi.
il menù vuole essere fonte di ispirazione
ma siamo sicuri che siete a conoscenza
di altre portate a basso consumo.
Le ricette
Insalata sedano e noci
120 gr. di sedano bianco
50 gr. di noci
1 Mela Verde
1 Limone
Olio D oliva
Sale
Pepe
Tagliate il sedano a listerelle sottili e la mela a cubetti
metteteli in un'insalatiera insieme e irrorate con il succo di mezzo limone e mescolate.
Aggiungete il prezzemolo tritato e metà dei gherigli di noci spezzettati. In una ciotola
preparate una vinaigrette con olio, sale, pepe e succo di limone.
Incorporate i rimanenti gherigli di noci tritati e versate nell'insalatiera.
Cous Cous alla libanese
200gr di cous cous
6 pomodori ramati
2 cipollotti
1/2 limone
Olio d’oliva extravergine
menta fresca e prezzemolo.
Si tiene il cous cous in bagno in acqua fredda per un'ora.
Si tagliano i pomodori a piccoli dadini, si sminuzzano le cipolle, si lava asciuga e trita
grossolanamente abbondante menta fresca e abbondante prezzemolo. Si spreme il succo di limone.
Poi si mescola tutto insieme, si condisce con olio e volendo con del pepe macinato e si lascia insaporire.
Solo poco prima di servire si aggiunge il sale, si gira il cous cous
e si serve sopra delle foglie di lattuga romana (in Libano usano le foglie di vite).
Ceviche alla messicana
4 filetti di pesce bianco
6 pomodori ramati
2 cipolle rosse di troppa
4 limoni
coriandolo fresco o prezzemolo
peperoncino
Affettare il filetto di pesce a cubetti e la cipolla e marinarli per
4 ore con il succo di limone e un pizzico di sale in recipienti separati.
Scolarli e unirli ai pomodori tagliati a cubetti.
Cospargere il tutto con coriandolo fresco o prezzemolo.
Correggere con il sale se necessario.
Peperoncino macinato grossolanamente a piacere.
Carpaccio di vitello in citronette
300 gr di fettine per carpaccio
succo di 1/2 limone
un pizzico di sale e pepe
olio d’oliva extra in q.tà uguale al succo di limone
cuori di carciofo affettato finemente
In una ciotola unire il succo di limone (utilizzare un limone con una bella scorza
profumata, leggermente verde) con il sale, il pepe e l'olio extra. Utilizzare una piccola
frusta per montare
la citronette. Lavorarla sino ad ottenere una salsa legata.
Sistemare nei piatti e condire con due cucchiai di citronette, e
completare con i cuori di carciofo.
Caprino al melograno
250 gr di caprino
50 gr di mascarpone
1 melagrana
Stemperare il caprino amalgamandolo col mascarpone. Sgranare la melagrana
mescolare metà dei grani al caprino schiacciandoli in modo che rilascino il succo.
Amalgamare bene e acconciare in una terrina. Decorare cospargendo con i restanti
grani di frutto
Amoretto
6 uova
1,2 etto di zucchero
500 gr mascarpone
50 gr di panna da montare
1,5 etti di amaretti
1 bicchierino di Amaretto di Saronno
1 scatola di lingue di gatto o tegole
Dividere tuorli e albumi. Montare a spuma i tuorli con lo zucchero e a neve
fermissima i gli albumi, montare la panna, ridurre gli amaretti in polvere finissima.
Aggiungere ai tuorli il liquore, il mascarpone la panna montata gli amaretti in
polvere, infine incorporare gli albumi usando un cucchiaio di legno. Raffreddare in
una capiente terrina in frigo e servire in delle coppe con i biscotti.
Queste dosi sono per 8 persone. In frigo dura almeno due giorni.
Di Geo (del 07/03/2010 @ 15:45:58 in Cultura, linkato 2132 volte)
Buongiorno a tutti, mi è stato chiesto di pubblicizzare la serata di sabato sera su questo blog...cerco di fare del mio meglio.
SABATO 13 MARZO 2010 La compagnia Teatrale di Saluzzo “TEATRO DEL MARCHESATO”
"Sporchi soldi! Ma divertentissimi”
Una nuova commedia che vede come protagonisti gli stessi attori che portarono in scena “Matrimonio col Vizietto”. La commedia semplice e divertente narra la storia di un comunissimo impiegato Saluzzese che al ritorno dal lavoro, per sbaglio entra in possesso di una valigetta uguale alla sua, contenente tre milioni di euro. L’effetto euforia è immediato, ma sulle tracce per il ritrovamento del denaro troppe persone e tanti avvenimenti faranno scaturire situazioni comiche e divertentissime gag. Che fine farà il denaro? E cosa succederà ai protagonisti? Venite a scoprirlo voi stessi il 13 marzo 2010 a Piasco!
Il ricavato della serata verrà interamente devoluto per l'ospedale di Sololo in Kenya per la cura dei bambini di età inferiore ai 5 anni.
Per rendere meglio l'idea di cosa si può fare con “pochi” euro vi elenco i risultati ottenuti grazie agli aiuti raccolti (lo scorso anno) durante la serata della rassegna teatrale e quelli derivanti da privati. I dati, come già detto si riferiscono all'anno 2009 per la precisione dai primi di novembre 2008 a metà ottobre 2009 :
- 3000 bambini sotto i cinque anni curati;
- il tasso di mortalità (bambini al di sotto dei 5 anni) era sui dieci bambini al mese, ora si era ridotto a tre casi in un anno;
- è stato acquistato un carico di farmaci per un'improvvisa epidemia di colera;
- acquistato un nuovo gruppo elettrogeno da 40 kw per l'ospedale;
- acquistato un nuovo frigo a panneli solari per la sala operatoria;
- è stato potenziato con panneli fotovoltaici per la luce notturna il reparto generale (chirurgia e pediatria)
- è stata calata una nuova pompa solare in ospedale;
- c'è stata un'ottimizzazione dell'acqua (ora l'ospedale ha giornalmente circa 7000-10000 lt d'acqua a disposizione);
- è stata ristrutturata la sala da fisioterapia, con l'acquisto degli attrezzi, i quali sono stati prodotti presso un centro di riabilitazione in Kenya;
- sono stati inviati due infermieri per il corso da fisioterapisti;
- è stata allestita presso l'ospedale un'aula per corsi di aggiornamento del personale, con testi e pc e video proiettore;
- è stato inviato del personale della sala operatoria a corsi di aggiornamento presso altre strutture sanitarie;
- è stata ristrutturata la sala raggi, con invio di un intensificatore di brillanza dall'Italia è stato inviato sul posto un tecnico di radiologia italiano, volontario in Kenya, per un corso al personale sanitario sull'uso dell'intensificatore e taratura dell'apparecchio.
Tutti questi lavori sono stati svolti con la collaborazione del personale della manutenzione dell'ospedale e con l'impiego di lavoratori occasionali, perlopiù studenti, per lavori di manutenzione straordinaria, scavi, ecc..
Visti questi numeri non possiamo far altro che darci apèuntamento sabato 13 marzo alle 21 presso la Sala Polivalente per dare una mano a quei bambini di Sololo (e non solo) che quotidianamente hanno bisogno del nostro aiuto.
Buon pomeriggio a tutti..
Geo
Di cagio (del 06/04/2007 @ 15:44:52 in Eventi, linkato 3062 volte)
C'era da aspettarselo, prima o sarebbe toccato anche a noi. Tra Piasco, Costigliole, Verzuolo, Manta, Busca e Villafalletto vivono quasi 30.000 persone. E tutta questa gente utilizza dei servizi, consuma e produce immondizie. Non si poteva certo pretendere di continuare ad utilizzare la corrente prodotta in altri posti e mandare via i rifiuti. La notizia, che non tarderà ad essere ufficiale, è trapelata da fonti ben informate; il progetto non è stato discusso nei consigli comunali per non creare inutili allarmismi e gli isterismi che creano inevitabilmente questo tipo di strutture. A cavallo tra i comuni di Piasco, Verzuolo e Costigliole (a muiane, per chi conosce la zona) verrà costruita (sono già stati identificati i lotti e gli scavi inizieranno in maggio) una centrale termoelettrica a fonti fossili associata ad un termovalozzitore, per la produzione di circa 10 megawatt di elettricità. Certo che 10 MW non sono neanche un terzo del consumo locale ma le dimensioni dell'impianto sono comunque considerevoli. L'inceneritore avrà tutte le caratteristiche dei moderni bruciatori: portando l'immondizia – combustibile a temperature altissime non produrrà i classici fumi ma solamente particelle piccolissime, dal diametro inferiore ai 2,5 micron, così piccole che in Italia fino a poco tempo fa c'era una sola apparecchiature in grado di rilevarle, adesso ne sta entrando in funzione un altra; le dimensioni nanoscopiche di queste particelle consentiranno ai fumi di distribuirsi su una zona di diversi km dalla centrale, in particolare di notte viaggeranno col vento verso valle e di giorno con le correnti ascensionali colpiranno più Piasco e la vallata. Non è il massimo, lo so, ma non possiamo pretendere che i nostri rifiuti continui a smaltirli qualcun altro, inoltre abbiamo bisogno di energia per cui non abbiamo scelta: o le nanopolveri della centrale a carbone + spazzatura sul bedale del corso (serve acqua fresca per l'impianto) o stare al buio! A dire il vero di una possibile alternativa se ne parla, ma pare improbabile e fantasiosa: raddoppiare la raccolta differenziata (superare il 70%) e ridurre i consumi energetici di un quarto. E' vero che in certe realtà la raccolta differenziata supera anche l'85% e che con la finanziaria 2007 c'è la possibilità di detrarre il 55% delle spese per le opere di miglioramento dell'efficienza energetica, che oltretutto consentono di risparmiare un bel mucchio di soldi su luce e riscaldamento, ma ognuno deve fare la sua parte... Sappiamo com'è: la gente preferisce continuare a pagare 3 volte di più e starsene tranquilla. Magari una centrale nucleare sotto casa difficilmente viene accettata, ma per una centrale a carbone ed un inceneritore nessuno ha mai fatto storie. Il 4 maggio alla Sala Polivalente ci sarà una serata in cui si parlerà di risparmio energetico come risorsa economica, in particolare degli esperti affronteranno anche i temi dei nuovi contributi pubblici per le fonti rinnovabili, le nuove regole per le costruzione e ristrutturazione di edifici, le opportunità che si vengono a creare, le possibilità di risparmio immediato ed altri temi cari agli idealisti e a chi ha paura ad investire i soldi nelle grandi imprese agroalimentari emiliane e laziali, o di telecomunicazioni nazionali, o in titoli di paesi lontani in grande crescita economica. Io non ci andrò, sarò a Muiane a guardare dove mettere la ciminiera dell'inceneritore, cioè del termovalorizzatore, in modo che sia ben visibile a tutti quelli che vogliono spalancare le finestre d'inverno e tenere la tv accesa per far vedere ai ladri che c'è qualcuno in casa.
Di Dulce (del 11/03/2009 @ 15:13:30 in Eventi, linkato 3029 volte)
LUNEDì 6 APRILE ORE 21 CINEMA MONVISO CUNEO
Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.
Dag studiava Giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alle violenze dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumane deportazioni. Sopravvissuto alla trappola Libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma, dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano Asinitas Onlus punto di incontro di molti immigrati africani coordinato da Marco Carsetti e da altri operatori e volontari. Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del video-documentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie di suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del Colonnello Gheddafi.
“Come un uomo sulla terra” è un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il documentario si inserisce in un progetto di Archivio delle Memorie Migranti che dal 2006 l’associazione Asinitas Onlus, centri di educazione e cura con i migranti (www.asinitas.net) sta sviluppando a Roma in collaborazione con ZaLab (www.zalab.org), gruppo di autori video specializzati in video partecipativo e documentario sociale e con AAMOD – Archivio Audioviso Movimento Operaio e Democratico. Le attività della “scuola di italiano” Asinitas Onlus sono portate avanti con il sostegno della fondazione Lettera 27 e della Tavola Valdese. Il film è stato prodotto da Marco Carsetti e Alessandro Triulzi per Asinitas Onlus e da Andrea Segre per ZaLab. Si ringrazia per la collaborazione al progetto Mauro Morbidelli.
http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/
Se vuoi raccoglirere le firme su carta nella tua città clicca qui per scaricare una versione Pdf. Una volta raccolte le firme,
contattaci via mail (comeunuomosullaterra@zalab.org) e ti diremo come e dove spedirle.
Oppure firma la petizione on line direttamente in questa pagina
A: Presidenti Camera dei Deputati della Repubblica Italiana - On. Gianfranco Fini
Presidente Senato della Repubblica Italiana - On. Renato Schifani
Presidente Parlameno Europeo – Mr. Hans G. Poettering
Presidente della Commissione Europea – Josè M. Barroso
Commissario per Giustizia, Libertà e Sicurezza e Vice-Presidente Commissione Europea – Mr. Jacques Barrot
Alto Commissario UNHCR – Mr. António Guterres
Dopo aver ascoltato o letto (anche grazie al documentario COME UN UOMO SULLA TERRA) le storie di rifugiati africani residenti in Italia sui viaggi attraverso la Libia,
noi sottoscritti
Riteniamo sia necessario fermare le violenze inflitte a migliaia di esseri umani arrestati e deportati dalla polizia libica, al fine di fermarne l’emigrazione verso l’Europa.
Riteniamo sia anche necessario chiarire le responsabilità italiane rispetto a questa situazione. Visti i noti e successivi accordi bilaterali con cui il Governo italiano sin dal 2004 sostiene finanziariamente e tecnicamente la Libia nel “controllo dei flussi di immigrazione clandestina”.
Pertanto con questa petizione chiediamo a
PARLAMENTO ITALIANO e PARLAMENTO EUROPEO
COMMISSIONE EUROPEA
UNHCR
1. di promuovere:
Una commissione di inchiesta internazionale e indipendente sulle modalità di controllo dei flussi migratori in Libia in seguito agli accordi bilaterali con il Governo Italiano.
Inchiesta che sia anche finalizzata a chiarire le responsabilità italiane dirette o indirette, al fine di bloccare eventuali rinnovi degli accordi bilaterali, riconducendo la collaborazione con la Libia ad un quadro europeo ed internazionale.
2. di avviare rapidamente, vista l’emergenza della situazione,
Una missione internazionale umanitaria in Libia per verificare la condizione delle persone detenute nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri.
Il film sta girando le sale cinematografiche in autonomia perchè Rai, Istituto luce, Lucky Red, Fandango si sono rifiutate di distribuirlo.
Questo succede ai film "scomodi",per fortuna in Italia esistono delle persone sensibili che vogliono confrontarsi con questa realtà.
Per organizzare una presentazione questa è la procedura:
1. Tecnicamente bastano un videoproiettore, uno schermo, un lettore dvd e un impianto audio. Se avete a disposizione una sala più professionale il film è disponibile anche in MiniDv o in BetaSP.
2. Appena avete individuato un luogo e un periodo contattateci a comeunuomosullaterra@zalab.org e fisseremo insieme la data in cui qualcuno degli autori potrà raggiungervi.
3. Economicamente i costi non sono eccessivi e siamo sempre disposti a stabilire insieme le condizioni caso per caso. Tariffe agevolate per proiezioni in luoghi particolari come scuole, università, associazioni, corsi di formazione.
Grazie.
Più il film girerà e più potremo sperare di abbattere il muro di silenzio che copre la realtà degli accordi Italia/Libia per fermare i migranti africani.
L'orchestra del creato,diretta sapientemente da madre natura, si preparava a suonare la sinfonia per l'entrata in scena del primo attore: Il Sole! Ogni cosa sostava immobile, tesa e pronta a scattare come un atleta. A poco a poco la valle venne inondata da fasci di potente luce,che diedero il "la" all'apparire degli strumenti naturali che passarono da un brulichio nascosto ad un tripudio gaudioso di gioia travolgente, come una marcia nuziale:era il vagito di una splendida bambina che Rosa aveva dato alla luce. Anna era nata! Non ci fu cosa che rimase estranea al calore di quell'avvenimento. Anni dopo un raggio di luce avrebbe dato un nuovo "la" all'apertura di un momento gioioso:la nascita dell'Amicizia tra Sofia e Daniela. Quell'incontro racchiuse in se i colori dell'arcobaleno;un'emozione unica e calda che donava il sole,quando si tuffava al tramonto nell'orizzonte scarlatto,per risorgere il giorno dopo.
Per l'acquisto del libro rivolgersi a
Ilaria Dalmasso: 347/9672177 o ilariaepiero@libero.it
Posto per intero la mail che ha inviato Beppe Olivero rispondendo all'articolo di Cagio riguardante il Consiglio Comunale di Piasco. ((S)consiglio)
Ecco la mail:
L’intervento sul blog di Gigi Cagioni, in merito al pezzo del C.C. piaschese di gennaio pubblicato sul Corriere di Saluzzo, mi “costringe” alla replica se non altro perché mi vede direttamente tirato in ballo.
L’amico Cagio si sorprenderà quando, tanto per cominciare, lo ringrazio per la risposta all’intervento di Silver. Al Corriere, con tutti i limiti di questo mondo, non abbiamo “padroni” politici quindi le cronache a “gentile richiesta” proprio non ci toccano.
Forse Cagio si sorprenderà ancora di più quando gli rispondo che condivido al cento per cento anche la sua conclusione “altrochè seconda repubblica qui non siamo nemmeno usciti dal feudalesimo”. La situazione in Italia, purtroppo, è questa qua e non da ora ma da decenni!!!! Basta guardarsi attorno e vedere dove sono finiti tanti finanziamenti pubblici. Report, circa un anno fa, ha dedicato una trasmissione intera all’argomento. Non so se Cagio l’ha vista, di certo so che mi sono incazzato sul serio anch’io.
Premesso questo posso affermare in tutta onestà che, nonostante il partito dell’onorevole monregalese sia lontano anni luce dalle mie posizioni politiche, ho interpretato nel modo diametralmente opposto a Cagio la “visita” di Costa agli amministratori piaschesi. A mio modo di vedere, e forse mi sbaglio per troppo buonismo, mi è parso un tentativo di avvicinare le istituzioni alla gente. Incontrare pubblicamente chi gestisce la vita amministrativa di un paese, mi è sembrato un modo trasparente per conoscere da vicino e, magari, farsi carico dei problemi reali di tutti i giorni. Ho interpellato qualche collega della carta stampata con più esperienza di me ed ho avuto la conferma che, se non unica, un’iniziativa come quella del giovane onorevole del centro destra è piuttosto rara.
Sono convinto che se tanti parlamentari di maggioranza ed opposizione si ricordassero della gente comune anche lontano dai periodi elettorali l’Italia sarebbe un pochino più giusta.
In un particolare fondamentale non concordo per niente su quanto scritto da Cagio, un po’ maliziosamente, nel suo intervento sul blog. Il deputato non ha promesso un interessamento diretto nella questione del finanziamento della nuova scuola media anche perché, ha precisato, l’edilizia scolastica è di competenza della Regione. Mi sembra, invece, che si sia dichiarato disponibile a seguire la vicenda per offrire un’informazione tempestiva e dei consigli sulle nuove opportunità di finanziamento che via via si presenteranno.
Tutto sempre alla luce del sole, senza accordi sotto banco. Se è vero che siamo ancora al medioevo, perlomeno è un modo un po’ meno arbitrario di gestire la cosa pubblica.
Sono d’accordo di nuovo con Cagio quando scrive che, in fondo, le cose più interessanti nel consiglio in questione sono arrivate dalle relazioni di Monge e Gherzino sul Consorzio Monviso Solidale e sulla sala Polivalente. Tanto interessanti da meritare qualcosa in più di due semplici righe di commento, quindi ho rimandato ai numeri successivi un pezzo per ciascuno dei due argomenti.
Nelle settimane seguenti, purtroppo, è mancato lo spazio perché sono entrati in scena il Carnevale con il nostro fantastico Carro ed il Museo dell’Arpa, ma sugli argomenti prometto che ci ritornerò, magari nella Quaresima periodo un po’ meno ricco d’avvenimenti.
Il problema del finanziamento della Nuova Scuola Media su cui ho centrato il pezzo in questione, del resto, è destinato a diventare di grand’attualità già nei prossimi giorni quando i nostri amministratori saranno costretti a fare scelte difficili e dolorose per le nostre tasche.
Concludo qui anche se sul ritorno all’epoca del feudalesimo ci sarebbe da scrivere un torrente di parole. Se pensiamo che dopo cinque anni di governo del partito che ha fatto del federalismo la sua bandiera ci ritroviamo, non solo senza aver fatto un minimo passo avanti, ma anche privati della scelta diretta dei nostri rappresentanti in Parlamento allora diciamo tutto.
Cordialmente Beppe Olivero corrispondente da Piasco del Corriere di Saluzzo
Ps Complimenti per la realizzazione del blog. Consiglio a tutti quelli che bazzicano da queste parti di frequentare qualche volta il blog: www.beppegrillo.it per trovare un informazione veramente alternativa e molto spesso “illuminante”.
Di Dulce (del 13/01/2009 @ 13:36:42 in Notizie, linkato 5533 volte)
COMUNE DI PIASCO
Martedì 13 gennaio 2009 - Ore 21:00 Piasco - Sala Polivalente
Presentazione alla Popolazione del progetto della
NUOVA SCUOLA MEDIA
Progetto realizzato da:
- Ing. Gaudenzi di Bologna - Arch. Bachiorrini di Saluzzo
Costo Stimato dell'opera: 1.700.000,00 €
Contributi già erogati: - Governo Italiano 150.000,00 € - Regione Piemonte 693.000,00 €
Mutuo di 825.000,00 € già accordato dalla Cassa Depositi e Prestiti
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il progetto completo lo potete scaricare qui
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Sicuramente lo sapevate ma ho deciso di postarlo nel blog
con la speranza che questa sera il progetto sia almeno simile
a questi che riporto qui sotto.
Edifici scolastici |
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- La scuola Gebhard-Müller di Biberach (Germania)Il centro scolastico di Biberach (Germania) è stato costruito negli anni Settanta come progetto di modello scolastico con tre differenti scuole sotto lo stesso tetto. Uno dei principali requisiti richiesti è stato quello che il nuovo fabbricato a tre piani doveva soddisfare è stato quello di offrire una struttura spaziale delle aule facilmente variabile. Nel nuovo edificio sono inoltre combinate diverse tecnologie innovative, una delle quali è lo sfruttamento geotermico del suolo. Una pompa di calore estrae energia dalla falda idrica allo scopo di riscaldamento e raffreddamento dell’edificio. Il riscaldamento e il raffreddamento degli locali avviene per mezzo di solai termoattivi alimentati con acqua a bassa temperatura.....more
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- Una scuola elementare a Francoforte s.M.
- Nel quartiere Riedberg di Francoforte sul Meno, si sta attualmente svolgendo il più grande intervento di urbanizzazione della Regione Assia. Secondo le previsioni, entro il 2012, vi dovranno abitare fino a 15.000 persone. Sono previste dodici scuole d’infanzia e quattro nuove scuole. Una di queste è stata costruita come edificio passivo....more
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- Scuola „passiva“ di Waldshut (Germania)
- A Waldshut, non lontano dal Lago di Costanza, è stata realizzata una delle prime scuole secondo il concetto dell’edificio passivo. Tramite lo sfruttamento di masse inerti, l’uso di un sistema di ventilazione controllato con recupero di calore e un forte isolamento termico dell’involucro edilizio, il fabbisogno termico dell’edificio risulta inferiore a 15 kWh/m²a. Lo standard energetico è stato certificato dal Passivhaus-Institut di Darmstadt.....more
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- Prima scuola “passiva” certificata
- Il terzo corpo di ampliamento della scuola Waldorf di Brema è il primo edificio scolastico tedesco certificato secondo lo standard di edificio passivo. Il fabbisogno termico è di 14,7 kWh/(m²a) e quello di energia primaria ammonta a 103,5 kWh/(m²a). Gli impianti alimentati con energia geotermica ed energia solare sono osservabili da docenti e studenti in quanto fanno parte dell’attrezzatura didattica della scuola. Gli studenti controllano e misurano i consumi energetici e, nell’ambito delle lezioni di fisica, si assumono anche parte della manutenzione.....more
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- Ristrutturazione energetica della biblioteca universitaria di Brema
- Riduzione del 70% del consumo di energia primaria; miglioramenti energetici, architettonici, impiantistici ed ergonomici; impianti indipendenti di riscaldamento, ventilazione e di raffreddamento.....more
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- Centro di Informatica della TU Braunschweig (D) L’edificio del Centro di Informatica ha sei piani ed è contiguo all’edificio a torre dell’Università Tecnica (TU) di Braunschweig. Il fabbisogno termico specifico dell’edificio ammonta a 39 kWh/m2 anno (calcolato secondo la legge del 95). Attualmente è in esecuzione un ampio programma pluriennale di monitoraggio.....more
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- Zentrum für Umweltbewusstes Bauen - Kassel
- Il Zentrum für Umweltbewusstes Bauen e.V. - ZUB - è l'istituto interdisciplinare di edilizia ecologica dell’Università di Kassel (Germania).....more
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- Solar-Campus-Jülich (Germania)
- Il Solar-Campus Jülich ospita l’Istituto per l’Energia Solare (SIJ), un reparto dell’Istituto Tecnico (Fachhochschule) di Aachen (Aquisgrana). Con il progetto si è voluto dimostrare che un complesso architettonico a basso consumo energetico, adeguatamente progettato, non comporta costi supplementari o quasi.....more
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!!PARTECIPATE NUMEROSI !! PARTECIPATE NUMEROSI !!
Dopo tutti questi esempi dalla Germania volevo inserire anche questo nostro gioiello italiano
che si trova a LAION in val Gardena un paese di 2410 abitanti
http://www.4shared.com/file/80450799/7c3f41ce/ScuolaPassiva.html
- Commitente: Comune di Laion
- Progettista: arch.TV
- D.L.: Dr.Arch. Johann Vonmetz
- CasaClima ® Gold+
- Consumo energetico 9kWh/m2a
- Impianto solare: 18,00 m2a
- Luglio 2004 - Luglio 2006
- Costi totali: 1.500.000,00 €
- Superf. utlie: 624,90 m2 su due piani
- Cubatura tot.: 2.823,53 m3
Ringrazio Alessio per averci messo a conoscenza del progetto di Mussotto d’Alba e ho deciso di renderVi partecipi postando l’articolo foto e prezzo di questa realizzazione.
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Costruzione di un fabbricato ad un solo piano fuori terra di circa 1200 mq, con i seguenti locali scolastici: • n. 9 aule con antistanti zone filtro e guardaroba (di cui 3 con finitura al rustico); • n.2 laboratori multifunzionali ed accorpabili, segreteria; • sala insegnanti; • servizi igienici per normodotati e per disabili; • segreteria; • ripostiglio- magazzino; • bidelleria; • ampio spazio ricreativo comune centrale.
Il fabbricato, alla luce del sempre maggiore interesse sociale per il rispetto dell’ambiente, è pensato con l’utilizzo di materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro. Inoltre l’acqua calda, il riscaldamento e l’energia elettrica potranno essere prodotte in gran parte da energie alternative.
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Ripartizione Opere Pubbliche - Settore Programmazione e Progetti strategici e Settore Lavori Pubblici ed Edilizia Scolastica Responsabile Unico del Procedimento: Arch. Daniela ALBANO Progettisti: Arch. Daniela ALBANO e Geom. Maurizio CAUDA Collaboratori esterni: ing. Francesco Gobino (per la parte impiantistica) e arch. Giorgio Sordo (per la parte strutturale e coordinazione sicurezza)
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€1.300.000,00
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http://www.comune.alba.cn.it/COMUNE/Servizi_Uffici/Opere_Pubbliche/LavoriPubblici/da%20Ripartizione%20Opere%20Pubbliche/Scuole%20ed%20edifici%20comunali/Nuova%20Media%20Mussotto/Media%20Mussotto.htm
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Alba: una scuola con i muri di lana, edificio ecocompatibile
Nel 2006, la scuola Media 'Macrino' di Frazione Mussotto ad Alba, subì un maldestro tentativo di furto, che causò una dispersione delle fibre di amianto contenute nei pannelli dell’edificio. La scuola venne tempestivamente chiusa e le lezioni trasferite in una sede provvisoria. Mentre la struttura prefabbricata veniva demolita ed il luogo completamente bonificato, partì l’idea di costruire un nuovo edificio, che tenesse conto dei dettami dell’architettura bio-compatibile ed eco-sostenibile. A distanza di un anno dall’inizio dei lavori i traguardi sono stati raggiunti e la Città di Alba è pronta ad inaugurare la nuova scuola 'ecologica'. Martedì 27 gennaio alle 11, in Via Cesare Delpiano 5, verrà tagliato il nastro e benedetta la struttura, mentre il Sindaco, Giuseppe Rossetto, l’Assessore all’Ambiente ed ai Lavori pubblici, Alessandro Pelisseri, e l’Assessore all’Istruzione, Ivana Brignolo Miroglio, illustreranno al Direttore didattico Michele Cauda ed agli studenti, le caratteristiche che rendono speciale la loro scuola.
La progettazione ha seguito i principi dell’architettura naturale: pannelli fotovoltaici, terrazzini pensili verdi, riscaldamento a pavimento, materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro ecc. I muri perimetrali sono stati realizzati con mattoni ottenuti esclusivamente da miscele di argilla, evitando di utilizzare tecniche artificiali di alleggerimento, quali l’inserimento nell’impasto di polistirolo, fanghi o atri rifiuti di lavorazioni industriali. Come isolante termico è stato invece scelto un materiale tanto singolare, quando naturale: la lana di pecora. La lana è un materiale completamente bio-compatibile in quanto non si polverizza, non provoca reazioni allergiche, non genera polveri irritanti ed è la fibra più igroscopica che esista, cioè assorbe l’umidità per restituirla molto lentamente equilibrando l’aria. Indispensabile il potere mitigante dei 'ponti termici' dei fogli di sughero naturale. Il tetto, in legno lamellare di abete, è invece coibentato con pannellature in fibra di legno, non trattate chimicamente, per evitare di immettere nella produzione e nell’ambiente sostanze nocive per la salute. Le fibre impiegate derivano dagli scarti della lavorazione delle conifere delle segherie che, riciclati, ritornano ed essere un indispensabile ed ecologico materiale edile. E’ in fase di realizzazione una centrale termica a biomasse, un’esperienza pilota per la realtà cittadina, segnale della crescente sensibilità verso il risparmio energetico. L’impianto verrà alimentato a biomasse legnose e riscalderà tre plessi scolastici e l’impianto sportivo della frazione, consentendo l’eliminazione delle vetuste centrali esistenti. A breve verrà completato un sistema di raccolta delle acque piovane che, convogliate in appositi serbatoi, saranno utilizzate per l’irrigazione del verde. La Regione Piemonte ha lodato questa iniziativa, ammettendola ad un finanziamento. Il nuovo fabbricato, di circa 1.200 metri quadrati, ospita nove aule, due laboratori multifunzionali con annessa segreteria, la sala insegnanti, i servizi igienici, la segreteria didattica, un magazzino-ripostiglio, la bidelleria ed un ampio spazio ricreativo comune centrale.
Alessandro Pelisseri – Assessore ai Lavori Pubblici e all’Ambiente commenta: “I criteri di ecosostenibilità, costituiscono uno degli elementi fondanti di una serie di progetti che la città di Alba vuole portare avanti. In questi anni si è fatta molta campagna a favore delle energie alternative e dell’utilizzo di materiali ecologici. Le Amministrazioni comunali devono dare il buon esempio ai cittadini, progettando edifici che rispondano alle nuove esigenze di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente". Ivana Brignolo Miroglio – Assessore all’Istruzione commenta: “La scuola del Mussotto rappresenta un progetto pilota che ha aperto le porte ad nuovo modo di concepire le strutture pubbliche. Una struttura luminosa, ariosa, confortevole ed ecologica, non solo sostiene nel miglior modo i ragazzi nello studio, ma insegna loro a rispettare l’ambiente".
Lunedì sera ho accolto l'invito di Diego e sono andata al Consiglio Comunale. Durante la serata è emersa la proposta da parte di un consigliere di illuminare di meno il Comune di Piasco per un risparmio energetico, poichè sembra che in alcuni posti il paese sia esageratamente illuminato.
Se da una parte sono d'accordo di non illuminare certe parti come uno stadio (vedi provinciale dal fondo Piasco a Rio torto, dove secondo me sarebbero sufficienti la metà dei lampioni accesi ), dall'altra mi spaventa un po' l'idea di avere un paese un po' più buio. Solo sabato, in Via Mario Del Pozzo c'è stato un furto in casa tra le 16.30 e le 18.00, quando già iniziava ad essere buio, e nessuno si è accorto di nulla (dire che sono entrati da un balcone ).
Come fare per continuare ad avere il paese illuminato in maniera "giusta" (nè troppo, nè troppo poco) e dare però un contributo anche noi - come piccolo paese - in tema di risparmio energetico? L'idea di installare pannelli fotovoltaici sopra i singoli lampioni è ovviamente troppo costosa in termini di costo/benefici. Perchè non approfittare del blog per mettere in rete le idee dei piaschesi in merito a questo problema?
Io butto lì le mie:
1) il Comune potrebbe acquistare un terreno in collina, e installare un grande impianto fotovoltaico di quelli a girasole, che costano di più ma rendono anche decisamente di più (magari usufruendo di alcuni incentivi fiscali) Non è escluso che si possa arrivare a coprire il fabbisogno di tutto il paese, non solo degli impianti pubblici . Ma io sono solo una ragioniera e qui devono farsi avanti i competenti in materia.
2) Visto che Piasco è esposto a correnti di valle (sia estate che inverno), perchè non installare due o tre pale eoliche al fondo di S. Antonio, dove la corrente tira di più? Anche in questo caso potrebbero coprire il fabbisogno di tutti i Piaschesi.
So che sembrano idee un po' strambalate, forse molto costose, ma se pensiamo a quanto paghiamo di bolletta ogni bimestre (media di 70 euro a famiglia, le più risparmiose) e che il costo aumenterà sempre di più, perchè non discuterne almeno?
Dai piaschesi, mettiamo in moto le rotelle e facciamoci venire un'idea, o semplicemente DITE LA VOSTRA!!!!
Di Dulce (del 12/06/2011 @ 09:24:38 in Eventi, linkato 2021 volte)
REFERENDUM NAZIONALE 12 E 13 GIUGNO 2011
SI VOTA DALLE ORE 8 ALLE ORE 22 DI DOMENICA E DALLE ORE 7 ALLE 15 DI LUNEDI'
PERCHE' IL REFERENDUM SIA VALIDO DEVONO VOTARE IL 50% + 1 DEGLI AVENTI DIRITTO
IL NUMERO MAGICO E' 25.209.345
IL VOTO E' UN DIRITTO
MENTRE NON LO E' L'ASTENSIONE DAL VOTO
PERCHE' SI TRATTA DI UNA LIBERA SCELTA DI NON ESERCITARE UN DIRITTO
PIASCO CHIUDE I SEGGI CON IL 65,85% UN GRANDE RISULTATO
COME RAPPRESENTANTE DI LISTA DEL COMITATO REFERENDARIO CUNEESE 2SI PER L'ACQUA BENE COMUNE VOGLIO RINGRAZIARE PRESIDENTI E SCRUTATORI DEI SEGGI PER LA LORO DISPONIBILITA'
ABBIAMO VINTO TUTTI HA VINTO LA DEMOCRAZIA!
Per l'acqua questa vittoria è l'inizio di una nuova stagione cominceremo da mercoledì il tavolo di lavoro per una gestione partecipata dell'acqua e siete tutti invitati. continuate a seguirci su http://it.groups.yahoo.com/group/acquapub/ non siamo e non saremo mai un partito politico ma l'espressione di una cittadinanza attiva nella difesa dei beni comuni.
Gli aventi diritto al voto sul territorio nazionale sono 47.118.784 elettori - 22.604.585 maschi e 24.514.199 femmine - che potranno votare nelle 61.601 sezioni. Il corpo elettorale della circoscrizione estero, che si è già espresso, è pari a 3.299.905 elettori. Con questi, gli italiani che possono votare sono circa 50,4 milioni. Perch��© il referendum sia valido bisogna raggiungere il quorum del 50% più uno, qualora non dovesse raggiungersi resterà la situazione attuale.
Acqua, nucleare, legittimo impedimento.
Cosa e come votare il 12 giugno
QUESITO NUMERO 1 SCHEDA ROSSA
�€ï¿½Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica. Abrogazione�€ï¿½
«Volete voi che sia abrogato l'art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria" convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall'art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonch��© in materia di energia" e dall'art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea" convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?»
VOTA SI': chi è contrario alla privatizzazione dell�€ï¿½acqua
VOTA NO: chi è favorevole alla privatizzazione dell'acqua
Con il quesito si propone infatti l�€ï¿½abrogazione dell�€ï¿½art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
La normativa, approvata dal Governo Berlusconi, stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l�€ï¿½affidamento a soggetti privati attraverso gara o l�€ï¿½affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all�€ï¿½interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%. Non solo, la norma disciplina le società miste collocate in Borsa che, se vorranno mantenere l'affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
QUESITO NUMERO 2 SCHEDA GIALLA
Il secondo quesito sul tema dell'acqua recita: �€ï¿½Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma�€ï¿½
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell�€ï¿½art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 �€ï¿½Norme in materia ambientale�€ï¿½, limitatamente alla seguente parte: �€ï¿½dell�€ï¿½adeguatezza della remunerazione del capitale investito�€ï¿½?».
VOTA SI': chi è contrario al ricarico del 7% sulla bolletta dei cittadini a compensazione del capitale investito da parte dell'azienda
VITA NO: chi è favorevole al ricarico del 7% sulla bolletta dei cittadini a compensazione del capitale investito da parte dell'azienda
Si propone infatti l�€ï¿½abrogazione dell�€ï¿½ï¿½€ï¿½art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell�€ï¿½Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell�€ï¿½ �€ï¿½adeguatezza della remunerazione del capitale investito�€ï¿½.
L'abrogazione parziale è legata alla parte di normativa che permette al gestore del servizio idrico di ottenere quindi profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a logiche di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio stesso.
QUESITO NUMERO 3 SCHEDA GRIGIO
Il titolo del referendum sul nucleare, riformulato dalla Corte di Cassazione alla luce delle norme introdotte con il decreto Omnibus, sarà:
«Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare». Il testo del quesito dice: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell�€ï¿½articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?»
VOTA SI': chi è contrario al ritorno del nucleare in Italia
VOTA NO: chi è favorevole al possibile ritorno del nucleare in Italia
QUESITO NUMERO 4 SCHEDA VERDE
Cos'è anzitutto il �€ï¿½legittimo impedimento�€ï¿½? Nel diritto processuale penale italiano, il legittimo impedimento è l'istituto che permette all'imputato, in alcuni casi, di giustificare la propria assenza in aula. Il Senato ha approvato il ddl (disegno di legge) il 10 marzo 2010 che introduce il �€ï¿½legittimo impedimento�€ï¿½, tramite due voti di fiducia. La legge prevede che il presidente del Consiglio dei ministri possa invocare il legittimo impedimento a comparire in un'udienza penale, qualora imputato, in caso di concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste per leggi o dai regolamenti e delle relative attività preparatorie e consequenziali, nonch��© di ogni attività, comunque, coessenziale alle funzioni di Governo (art.1, comma 1). Per i ministri invece costituisce legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali quali imputati, l'esercizio delle attività previste da leggi e regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni (art.1, comma 2).
Ma ecco il quesito:
«Volete voi che siano abrogati l'articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonch��© l'articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante "disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?».
VOTA SI: chi è contrario al legittimo impedimento
VOTA NO: chi è favorevole al legittimo impedimento
NON SOVRAPPONETE LE SCHEDE SONO COPIATIVE
Di Dulce (del 11/11/2009 @ 08:27:28 in Eventi, linkato 2851 volte)
Mi auguro una buona partecipazione alla serata informativa e una discussione che faccia luce su questo tema tanto discusso in ambienti scolastici. Il filo conduttore della serata dovrebbe solo essere il benessere e i vantaggi degli alunni di oggi e delle generazioni future. Il foglio è stato giustamante distribuito nei tre ordini di scuola del nostro paese. Ho deciso di postarlo sul blog nell'intento di aggiungere le famiglie con figli piccoli o in attesa o in progetto perchè saranno anche questi alunni di domani vivendo direttamente le conseguenze della scelta di oggi.
Un saluto a tutti; sono Chiara Monge.
Visto che il Blog è uno strumento che spesso viene usato per sensibilizzare Piaschesi, e non, anche sulle tematiche ambientali, ho deciso di raccontarvi "brevemente" una bella esperienza ecologica che è nata, e sta prendendo piede, proprio qui a Piasco.
A inizio anno la nostra famiglia ha deciso di sperimentare i pannolini lavabili, per me, che ero rimasta al ricordo dei vecchi ciripà, è stata una bella sorpresa scoprire che oggi i pannolini lavabili si sono evoluti e sono diventati facili da gestire, rapidi da asciugare e bellissimi da indossare.
Mi spiego meglio: adesso sono alla portata anche dei genitori che lavorano, basta organizzarsi e soprattutto farli lavare dalla lavatrice!
In poco tempo con il passaparola si è diffusa la notizia e si sono unite a noi alcune famiglie con le quali abbiamo condiviso acquisti, dubbi, scambiato opinioni e risolto piccoli problemi.
Poichè i vantaggi dell'utilizzo dei lavabili sono molti e non interessano solo i nostri figli, ma tutta la cittadinanza (ogni bambino in 3 anni produce più di 1000 kg di spazzatura non riciclabile e non compostabile), e le difficoltà di utilizzo vengono spesso sovrastimate... Crediamo che questa "novità" debba essere messa in luce il più possibile.
Domenica, alla Sagra ci troverete ad un banchetto in Piazza Martiri della Liberazione, saremo felici di farvi vedere e toccare i pannolini che usiamo (non li vendiamo per carità)... i più interessati saranno senz'altro le mamme i papà con bebè, ma consigliamo a TUTTI di dare una sbirciatina, perchè, oltre ai pannolini da bambini, ci sarà anche un angolo dedicato alle alternative ecologiche per l'igiene femminile.
Annesso al gazebo, verrà allestito un punto allattamento e un punto fasciatoio, dove, chi ha bimbi piccoli, si potrà fermare per una sosta e una bevanda calda. Si tratta di un servizio GRATUITO che in grandi manifestazioni come il Salone del Gusto 2008 e Cheese 2009 ha già riscosso un grande successo: così abbiamo deciso di imitarli nel nostra piccola realtà.
Inoltre distribuiremo in anteprima i pieghevoli informativi della serata a tema che si svolgerà mercoledì 21 presso la Sala Polivalente, alla quale tutta la popolazione è caldamente invitata.
Colgo l'occasione per ringraziare tutte quelle persone (tante, troppe per menzionarle una ad una) che, credendo nella bontà di questa iniziativa, si sono adoperate e continuano ad adoperarsi perchè venga realizzata. Soprattutto ringrazio il gruppo "nonsolociripà", commissione Cultura, Assessorato alla Cultura, Assessorato all'Ambiente, Pro Loco, Oratorio.... .
A presto.
Chiara e famiglia, a nome di tutte le eco-famiglie piaschesi.
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Cagio e Dottore e pubblicheranno il link al tuo blog qua sotto!
21/11/2024 @ 13:39:47
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