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Di seguito gli articoli e le fotografie che contengono le parole richieste.

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Di cagio (del 24/10/2007 @ 22:45:07 in generale, linkato 2634 volte)
L'inciviltà ha sempre dato risultati più immediati e facili della cultura, ma col tempo ne è sempre stata sopraffatta; però quando la vedi da vicino ti accorgi che è proprio brutta.
Cosa voglio dire? Per la sagra quest'anno ci siamo impegnati a proporre un evento che valorizzasse i prodotti locali come vorremo venissero intesi: un modo nuovo e sano di consumare. Questa visione che vogliamo dare del nostro territorio, che invita a guardare la provenienza dei prodotti, che assieme alla frutta in vendita associa il nome di un produttore, che sbuccia dal vivo le mele da usare per le frittelle, che macina il granoturco da polenta coltivato a Piasco, non va proprio d'accordo con la cultura delle strade piene di rifiuti, con le discariche puzzolenti e gli inceneritori (e degli inceneritori so che c'è una certa paura eh eh! ; - ) ). Allora ci siamo fatti un bel oluc per essere coerenti con quello che vogliamo proporre: il Comune ci ha aiutati comprando (con una tempistica degna di un privato parecchio efficiente) 16 cassonetti per la raccolta differenziata, il Consorzio S.E.A ci ha fornito (aggrattis!) 2000 piatti in materiale biodegradabile che abbiamo usato per le frittelle ed ha messo una stand per sensibilizzare sulla raccolta differenziata, la Nuova LC ci ha fatto uno sconto sui prodotti biodegradabili da renderli competitivi con quelli in plastica tradizionale, la Pro Loco ha comprato 250 vassoi per non aver mai più da usare le vaschette in plastica a 4 scomparti, noi come volontari abbiamo coordinato un po' il tutto facendo centinaia di telefonate (e non sto sparando grosso) e lavorando perchè tutto funzionasse bene. Risultato? Dovessi dare un voto darei un 4 e mezzo; se poi guardassi l'impegno di tutti quelli che sono stati coinvolti e che ci hanno creduto potrei arrivare ad un cinque più. : - (
Sono quasi deluso, sarà anche il tempo che mette malinconia, mi verrebbe da dire “morite nella vostra adrem che io che la conosco vedrò di galleggiarci più di voi”, ma siccome non perderò mai la capacità per nulla salutare d'incazzarmi come una bestia non mollo. E mi incazzo. Porca miseria, io pensavo che chi viene alla sagra sapesse leggere, e dovrebbe visto che quasi tutti arrivano in auto, ma temo seriamente che non sia così. Sule pattumiere c'erano delle scritte che le avrebbe viste anche un cieco di notte che invitavano a mettere il vetro in un cassonetto, le lattine in un altro, i materiali biodegradabili in un altro ancora... Un disatro! La differenziazione l'abbiamo fatta a mano in quattro un pomeriggio (un ora di lavoro) armati di guanti e pinze.
Posso capire che sulla raccolta degli imballaggi e dei contenitori in plastica ci sia poca chiarezza, ma capire la differenza tra una lattina ed un qualcosa che marcisce non mi sembra improponibile. Il commento più frequente che ho sentito di fronte ai cassonetti è del tipo “ madoi... bele si venta esi ingeniè per campè l'mins”. A parte la mia diffidenza verso ingegneri, architetti, geometri e periti agrari mi chiedo che titolo di studio bisognerà avere per fare cose ben più complesse che separare tre tipi di rifiuti: mia mamma non lo dice a nessuno ma prima di fare una torta di mele (che ha almeno 6 ingredienti ma lei ne usa molti di più) ha collaborato con la NASA ai progetti Apollo. Siamo cresciuti col mito dell'immondizia, buttare le cose ci fa stare bene, ci fa sentire ricchi, in grado di sostituire tutto senza dover recuperare niente, è un piacere quasi fisiologico, come quello di una bella “telefonata al papa”. Chissà quanto dovrà ancora passare prima che scopriremo altre forme di piacere più adulte?
 
Di Polin (del 19/06/2011 @ 22:16:28 in Urbanistica, linkato 2665 volte)
Il prossimo 1 luglio, presso il Municipio di Piasco, ci sarà la prima conferenza dei servizi che valuterà la Variante Strutturale al Piano Regolatore Comunale. Il Vas ha chiesto ed ottenuto di poter partecipare per contribuire a portare le istanze della popolazione, in particolare delle famiglie giovani e dei giovani particolarmente coinvolti dal futuro disegno urbanistico del paese. Vogliamo provare a coinvolgere più cittadini possibile nel Progetto al fine di far arrivare nel Palazzo le nostre istanze. Proponiamo, quindi, un piccolo sondaggio, online e cartaceo, che riassume in poche domande dirette le principali novità del Nuovo Piano Regolatore di Piasco, dando la possibilità ad ogni cittadino di esprimersi liberamente e direttamente sulla questione. Il parere di ognuno conta uno, insomma. Online sarà possibile votare soltanto dopo essersi iscritti compilando i form che compaiono nella finestre in corrispondenza di ogni singola domanda per evitare abusi. Una volta che ci si è registrati per rispondere alla prima domanda, per rispondere alle domande successive, sarà sufficiente cliccare su "Socio Toluna > Accedi" ed inserire username e password
 


Si può votare anche in forma cartacea, sulle schede stampabili dal web oppure disponibili in alcuni esercizi del paese, purché la scheda sia corredata da nome e cognome e firma dell'interessato.
Le schede compilate si raccolgono presso la buca delle lettere della Società Operaia in Salita Castello 2, oppure presso Alessio Rosso via Umberto I 18 e Beppe Olivero via Verzuolo 6

Il primo punto preso in considerazione è quello che, verosimilmente, sarà realizzato nei tempi più rapidi: cioè la conversione dell'area produttiva esistente 02PE05 (Isaia) situata all’interno del concentrico, ad area residenziale (8000 mc) e, in parte, a servizi di interesse comune.

Ecco il disegno di com'è e come sarà la nuova area:


La nostra amministrazione comunale, nel progettare il nuovo disegno dell'area, ha escluso a priori la necessità futura di nuovi ampliamenti per la Casa di Riposo (che ha appena concluso tutta una serie di adeguamenti ed ampliamenti) privilegiando l'espansione di Piazza Biandrate per le attività mercatali e di eventi pubblici.

 
 
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Mini alloggi nell'area residenziale vicino alla Casa di Riposo
 
 
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Il secondo punto importante preso in considerazione nella Variante è la nuova area servizi lungo la provinciale nella parte opposta alla Palestra Comunale.
Nella zona che dovrebbe essere accessibile a pedoni e ciclisti mediante un sottopasso stradale, troveranno posto:  
  • il nuovo campo sportivo;
  • un centro polifunzionale di servizi, articolato intorno a una piazza per manifestazioni pubbliche, con spazio coperto per manifestazioni ed eventi di circa 200 posti, oltre agli spogliatoi per le attività sportive, un ricovero mezzi comunali, la sede della Protezione Civile e spazi per attività di ristoro, promozione e di servizio;
  • parcheggi pubblici sistemati lungo i viali di accesso ed ambientati nel verde;
  • percorsi pedonali; 
  • una pista ciclabile che assume vera e propria caratteristica di circuito amatoriale sportivo. Ecco come si presenta sulla Mappa
In merito a questo punto, piuttosto articolato, della Variante, il gruppo Vas, pur condividendo l'idea di fondo dell'amministrazione comunale, che vuole riservare vicino all'attuale polo scolastico sportivo una vasta area a servizi per tutta la collettività, ha posto in evidenza diverse questioni.
Buona parte di queste nascono dal terzo punto della Variante Strutturale in oggetto e cioè dalla trasformazione da area servizi dell'attuale campo sportivo e delle vecchie scuole Medie in area residenziale.

 

 
 
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- Il Vas, nel caso si procedesse alla trasformazione, pone come condizione essenziale per una scelta così difficile lo scambio (compensato eventualmente anche in altre forme) del Vecchio Campo Sportivo con l'ultima area residenziale di Via Mario del Pozzo ancora da costruire. In questo modo la Comunità non andrebbe a perdere una vasta area pubblica verde entro i confini naturali del paese. Area da adibire a parco che potrebbe essere utilizzata anche per le attività ricreative e sportive dagli alunni della limitrofa Nuova Scuola Media

Sei d'accordo
 
 
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 - Riguardo alla nuova area servizi, prima di andare a costruire nuove strutture pubbliche per le occasioni di Festa, proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone (Ala della Pace e Palestra in primis) evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione.

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 - Infine, per quanto riguarda il nuovo campo da calcio, la pista ciclabile e pedonale

 
 
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 - Al fine di salvare dalla cementificazione futura una vasta area agricola dalle pregiate caratteristiche che si sviluppa dalla futura nuova area servizi sino alla rotonda di Costigliole

 
 
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- Pensi che lo stesso vincolo sia da porre in gran parte delle aree ancora a vocazione agricola del paese, onde evitare un ulteriore consumo del territorio piaschese, andando a privilegiare e favorire, nello stesso tempo, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente?.
Cosa ne pensi?
 
 
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Di cagio (del 25/02/2008 @ 21:59:57 in Carnevale, linkato 2913 volte)
operarockEccoci qua reduci dal carnevale delle meraviglie, con una coppa in più e con una festa imminente!
Andiamo con ordine, qua trovate le foto della premiazione di giovedì sera a Paesana.
Per la festa organizzata in tempi record e da un numero record di presone (raga' dove siete finiti?) il programma è piuttosto figo: venerdì sera il sindaco consegnerà una targa celebrativa a “Quelli che.. il Carro!” e poi suoneranno gli Operarock (www.myspace.com/operarockband), sentiti dal sottoscrtto al Red House: spettacolo! I casinisti andiamo a nozze con 'sti qua! Molti li avranno già sentiti suonare, infatti nella vita precedente si chiamavano X-over e facevano quello che fanno tutte le cover band, poi sono stati bravi e si sono reincarnati in rocketari incazzati. Astenersi tromboni e gente che non vuole muovere le chiappe.
Sabato sera siamo ai fornelli, capo cuoco Pelu ci ha già lasciato le consegne e questa settimana Davide ed io impazziremo a trovargli tutto il necessario per una cena grandiosa. Il menù: due antipasti (si parlava d'insalata d'oriente e cammello tonnato : - D) un primo, la porchetta del mitico Tarciso con le patate fritte preparate dai due patatosi per eccellenza, dolce, caffe acqua e vino alla ridicola cifra di 18 euri! prenotarsi in fretta da Davide al 348 9187939. dopo cena ci sarà un dj ma non si sa ancora chi: sono in lizza 1 matteo dj, 2 dj kamillo, 3 dj pagnotta, 4 dj teo sammy. Votate il preferito!

Poi per chi come me in queste settimane vive a pane e carnevale e ama navigare un po' il web un sito immancabile è www.carnevale-cento.it, uno dei siti non ufficiali dello splendido carnevale di Cento. Visto che non ho una gran voglia di scrivere vi segnalo due post apparsi sul sito in questione che mi hanno fatto pensare a quanto sia piccola l'Italia e come tutti abbiamo gli stessi problemi.
Il primo è un pezzo dedicato a chi pensa che per far belle figura basta comprare un carro, infatti ho sentito con le mie orecchie: “Piasco ha vinto perché ha comprato il carro a Cento, facile così”, “Luserna ha montato il carro in mezza giornata”, “una volta era più bello perché ogni gruppo partiva da zero”.
A parte che chi non ha mai fatto un carro, e per carro intendo uno coi movimenti, un po' grande, non ha idea dei problemi tecnici che ci sono in un montaggio di figure che provengono da altri carnevali e di come sia difficile fare i tacun a dei giganti di cartapesta credo sia illuminante per tutti sapere come vanno le cose qualche chilometro più a sud, anche perché il Grand Prix di Luserna – Saluzzo – Racconigi grazie alla decina di gruppi presenti tutti gli anni ed ai carri “comprati” (che tanto piacciono al pubblico che vuole essere stupito) sta diventando uno dei carnevali più importanti del Nord Ovest

VIAREGGIO VS CENTO, LA SAGA INFINITA !!
Pochi giorni fa sui siti più famosi di informazione viareggina, sono apparsi degli articoli dove il bozzetto della Soc.Risveglio e Ribelli, venivano presi di mira a causa dei pezzi di Viareggio che formeranno il loro carro. Esprimendo la loro strampalata opinione e additandoci come dei parassiti del loro carnevale, vorremmo specificare alcune cose.
La prima è che Cento non compra più carri in blocco da molto tempo. La compra vendita diretta di carri completi è finita agli inizi degli anni 90 e i pezzi che sono giunti successivamente sono arrivati dopo che hanno sfilato in altri carnevali, come il carro di Alfredo Ricci e del Malfatti, che hanno sfilato completi a Busseto e a Vercelli. Di certo il viareggino che ha scritto “non ha scoperto l’acqua calda” ed è assolutamente inutile rivangare una questione vecchia trita e ritrita nei confronti di Cento.
Perché allora non rivolgere la stessa critica a tutti i carnevali che sfilano con carri di Viareggio ??
Si poteva dire qualcosa a Busseto per il carro di Emilio Cinquini “Vamos a Sposar” che ha sfilato nel 2007, come lo stesso carro delle borse e di una precedente opera del Ricci sulla pasta…
Si poteva dire qualcosa a Vercelli dove il carro del Politi 2006 ha sfilato quest’anno e nel 2008 vedremo nelle loro vie “Lo stato di salute del dissenso”.
Ma forse il nocciolo della questione è un altro: Il carnevale di Cento, negli ultimi 10 anni è riuscito ad ottenere una copertura mediatica che ha eguagliato e superato Viareggio per alcuni anni. E forse vedere carri di Viareggio sfilare da noi, con il successo che abbiamo, per alcuni viareggini doc viene interpretato come “un farsi belli con il lavoro degli altri”, ma si sa che compriamo carri e alcuni pezzi li creiamo noi.
Molti forse non sanno che i carristi centesi (volontari e non professionisti come a Viareggio) nel corso degli anni hanno instaurato un ottimo rapporto con i costruttori viareggini e molti di loro sarebbero felici di vedere sfilare le loro opere nelle nostre vie, perché dopo essere state in altri carnevali, dove di certo non le hanno trattate con i guanti d’oro, i carristi centesi hanno la pazienza di farle rinascere e di riportarle al loro vecchio splendore.
Cento, ha anche comprato carri in blocco da altri carnevali, ripresentandoli uguali e con lo stesso titolo. Ma mai nel corso degli anni, i costruttori originali hanno accusato Cento di sfruttare il loro lavoro; anzi sono venuti a sfilare con noi.
Quando compriamo i carri, portiamo soldi alle associazioni che ce li vendono, perché siamo gli unici a disporre di cifre per permetterci di comprare pezzi di una certa rilevanza.
E’ ora di smetterla di vederci come uno spauracchio che si approfitta degli altri e se non si vuole vedere sfilare i propri carri in altre città, bisognerebbe chiudere il mercato a Vercelli e a Busseto, ma come abbiamo detto in precedenza, i soldi derivanti dalla compravendita dei carri sono oro colato per garantire il futuro del carnevale in questo periodo di crisi per voi, per noi e per tutti gli amanti della cartapesta….

Un altro punto interessante è che a Cento hanno i problemi che forse noi abbiamo superato, almeno nelle sfilate diurne, specie se precedute da una notturna o da una serata al Fortino : - )
Il problema però secondo me non va sottovalutato, ragazzi quando qualcuno dei “capi carro” vi urla contro non è per sentirsi importante,e che col costume siete al centro dell'attenzione ed un giudizio negativo su uno qualunque dei figuranti va ad infangare mesi di lavoro volontario, pensateci... per il 2009.

I GRUPPI MASCHERATI ? LA VERA VERGOGNA DEL CARNEVALE

Prego i due web-master di pubblicare la mia mail con la speranza che qualcuno sollevi questo problema che sta affliggendo la nostra manifestazione...

Ieri ho assistito per la prima volta da spettatore al nostro amato carnevale; e oltre a lodare le costruzioni in gara, devo dire che sono disgustato dai gruppi mascherato delle società. Sono lontani i tempi dove 300 persone ballavano e si divertivano davanti ai carri con sorprendenti coreografie; oggi l'unico obiettivi è ubriacarsi, fare danni e ridurre i gruppi ad un'orda di bufali scatenati. Non esiste più l'appartenenza alla società, non esiste più il sano modo di ballare e passare le domeniche con serenità. Oggi vediamo i ragazzi che si passano il bere dalle barricate, ubriachi duri alle due, fare risse e ridursi ad un'orda selvaggia che schiaccia tutto e tutti. Addirittura si trovano pezzi di costumi lungo il corso; ma è anche ora che le società si mettano una mano sulla coscienza e dire basta a questo schifo. Orribile anche la scena del Riscatto, che obbligato a spegnere la musica si è ritrovata tutta la marmaglia a gridare ogni tipo di improperio ai carristi, una scena a dir poco scandalosa. Dovete riorganizzare la distribuzione dei costumi; basta darne via 300, dove solo 50 te li ritrovi davanti al carro e gli altri te li ritrovi in giro a bere o mischiarsi agli altri carri. Fate come fa già qualcuno, tutti sul carro e risolvete i problemi, o se amate così tanto il gruppo a piedi fate un'attenta selezione di 60 persone che ti garantiscono serietà e costume integro. La vera rovina del carnevale non sono i problemi di classifica finale o i soldi che non arrivano, ma sono la maggior parte dei giovani che stanno rovinando, e ci stanno riuscendo molto bene, una caratteristica principale del nostro carnevale.

Grazie e buon carnevale a tutti...

 
Di beppe.olivero (del 18/07/2012 @ 21:57:56 in Ambiente, linkato 4454 volte)
Apriamo sul blog uno spazio virtuale per far conoscere il Progetto Gestalp, presentato ufficialmente a Frassino l'undici luglio scorso.




Qui presentiamo i documenti ufficiali del Progetto affinchè siano disponibili a chiunque è interessato ad approfondire la vicenda di un Progetto pilota per le nostre Valli....

sintesi del Progetto

Impianto Gassificazione in  cantiere a Frassino
 
La presentazione Gestalp del presidente Floriano Luciano
La presentazione del Progetto del dott. Andrea Dematteis
prima parte
seconda parte
terza parte
quarta parte

Clicca sull'immagine per aprire la presentazione del Centro Carni

 
Di Polin (del 17/01/2010 @ 21:55:58 in NO alla centrale, linkato 4110 volte)

Volevo fare alcune considerazioni sull’articolo di Manuele Barbero e sulla lettera del sindaco di Rossana comparsi rispettivamente sui numeri di Dicembre dei periodici “Nost Pais” e “Informa Rossana”, che allego.

Penso che sia importante rispondere anche per chiarire alcuni punti che stanno alla base della nostra contrarietà come “Comitato Valle Sostenibile” a questo tipo di centrale.

Da più parti siamo stati considerati i soliti ambientalisti, che dicono di no a qualsiasi tipo di impianto e che fanno terrorismo psicologico. Proprio su questo punto vorrei chiarire da subito, che fin dall’inizio della nostra battaglia abbiamo sempre detto che noi ci opponiamo a questo impianto così com’è strutturato al momento attuale, perché a nostro avviso è un impianto con una bassissima efficienza energetica (solo 30% a fronte di un 80% disponibile), in quanto tutta la parte termica (9,4 MegaWatt, la più consistente) non viene praticamente sfruttata. Non si tratta di nessun argomento falso, come afferma il sindaco, ma di criticità sollevate dalla stessa ARPA nel corso dell’ultima conferenza dei servizi. Il sindaco di Rossana parla poi di inquinamento irrilevante; nel parere dell’ARPA leggo però: “i bilanci emissivi dell’impianto risultano pesantemente negativi ed i flussi di massa emessi di grandezza non trascurabile”.  

Nel corso delle riunioni tenutesi e soprattutto nella serata del 21 novembre scorso a Frassino, lo stesso costruttore ha ammesso che se fosse sfruttata la parte termica, verrebbe abbassato il rendimento elettrico che guarda caso è il più redditizio. I numeri rendono meglio l’idea: l’energia elettrica derivante da fonte rinnovabile (come la biomassa legnosa), vale 28 centesimi di euro circa al Kw a fronte di un costo medio in bolletta di 10 centesimi, vale a dire 3 volte il costo medio pagato da noi utenti per Kw. Questo rendimento “drogato” deriva dai finanziamenti europei (certificati verdi) che noi utenti paghiamo in bolletta e che durano per 15 anni. Il calore vale invece solo circa 7 centesimi di euro al Kw e quindi i conti sono presto fatti e questo spiega come mai le centrali a biomasse stanno spuntando come funghi.

Sia nell’articolo che nella lettera, si ribadisce l’enorme spreco di legno che ogni anno marcisce nei nostri boschi senza poter essere utilizzato. Sono super d’accordo in merito a tale problema, peccato però che nella centrale di Rossana il 90% del materiale conferito arrivi da 70 Km di distanza (dichiarati e poi chissà da dove arriverà), non giovando quindi al nostro territorio. Il costo medio per l’utilizzo del legno dei nostri boschi è di circa 8 eur (FONTE IPLA) al quintale: lo stesso proponente ha dichiarato che a questi prezzi non è disposto a comprare il legno locale a fronte di un 5 eur al quintale di legno proveniente dai paesi dell’est e poi portato ai famosi 70 km per rimanere nei parametri di legge. Quindi tutto il problema del mancato utilizzo del legno locale non si risolve.

Son d’accordo con Barbero quando dice che abbiamo ritmi di consumo elevati e quindi o ridimensioniamo i nostri stili di vita o la corrente dobbiamo produrla in qualche modo. E su questo punto non ci sono dubbi: perché però non installare un impianto efficiente che produca energia senza peggiorare il bilancio ambientale locale? Questo lo si può fare soltanto sfruttando il calore prodotto e spegnendo i 1100 putagè non controllati delle nostre case, ciò che invece non avviene in questo caso. Quindi oltre alle emissioni dei 1100 putagè abbiamo anche questo bel forno che riversa qualcosa come 41 tonnellate annue circa di polveri sottili, senza contare tutti gli altri prodotti di combustione. E’ inutile minimizzare gli impatti. Sono stra d’accordo sulla sostituzione delle fonti fossili con fonti rinnovabili, ma questo impianto non lo fa perché non permette lo spegnimento di impianti alimentati con fonti fossili; è un impianto che nasce con una tecnologia vecchia. A Dronero invece si costruirà un impianto a pirogassificazione del legno, producendo quindi metano dal legno della Val Maira, senza comprare legna da chissà dove e sfruttando completamente l’impianto anche a livello termico, con l’installazione dello stesso vicino ad una zona industriale e non lontano dal sito industriale come a Rossana.

Il succo di tutto è questo: visto che le tecnologie lo permettono, costruiamo impianti efficienti, che veramente riducano le fonti fossili e non impianti come questo che non è cogenerativo nel vero senso della parola e che è concepito solo per incassare i certificati verdi e smaltire quintali di legno detanizzato proveniente da chissà dove. E non venga a raccontarmela il costruttore che il calore viene sfruttato con il cippatino di qualità che vorrei capire chi compra, visto che le caldaie a cippato sono molto poche e non parliamo poi delle serre in un posto che non vede il sole per 4 mesi all’anno. Sono tutte scuse per giustificare in qualche modo l’impianto.  

E’ INUTILE LAMENTARSI POI DOPO QUANDO L’IMPIANTO SARA’ POI COSTRUITO.

FORSE LA VERA GIUSTIFICAZIONE DELL ’IMPIANTO STA NELLA DISCRETA SOMMA CHE IL COMUNE DI ROSSANA PERCEPIRA’. DIRE CHE “L’AMMINISTRAZIONE DI ROSSANA DEVE RENDER CONTO DEL PROPRIO OPERATO SOLO AI ROSSANESI”, MI STA BENE PER TEMATICHE CHE RIGUARDANO SOLO ROSSANA, MA VISTO CHE IN QUESTO CASO LA CENTRALE IMPATTA SOPRATTUTTO SUI PAESI LIMITROFI, RITENGO SIA UN DISCORSO MOLTO EGOISTICO.

 

 

 

 

Articolo sul periodico “NOST PAIS”:

http://blog.piasco.net/public/dblog/Centrale_su_Nost_Pais.pdf 

 

Articolo sul periodico “INFORMA ROSSANA”:

http://blog.piasco.net/public/dblog/Informa_Rossana_su_Centrale.pdf 

 

Parere ARPA dell’ultima Conferenza dei Servizi del 24 giugno 2009:

http://blog.piasco.net/public/dblog/Parere_Arpa_24_06_09.pdf

 

 

 

 
Di beppe.olivero (del 08/03/2010 @ 21:38:35 in Politica, linkato 3017 volte)

 

Sono passati più di tre mesi dal mio ultimo contributo al nostro blog ed è venuta l'ora di aggiornare il discorso iniziato con “qualcosa a cui pensare”, dedicato a tutti coloro che, come il sottoscritto, non ne possono più del degrado politico e sociale di questi ultimi vent'anni. Da novembre ai giorni nostri il panorama generale non mi sembra sia migliorato, anzi. Qualcosa di nuovo, però, per le prossime elezioni regionali sembra stia nascendo e con un gruppo di amici.... che in questi ultimi tempi si stanno battendo per difendere il nostro paese da una centrale a biomassa costruita con il solo scopo di “far cassa”, abbiamo deciso di dargli la possibilità di presentarsi e farsi conoscere. Il Movimento Piemonte a Cinque Stelle le 13000 firme necessarie (alla fine hanno abbondato per sicurezza raccogliendone più di 17000) per presentarsi alle prossime amministrative del Piemonte le hanno raccolte ad una ad una trascorrendo decine di giornate al freddo sotto i portici delle città oppure in piazze innevate. Con i tempi che corrono e con gli esempi poco edificanti che abbiamo visto in questi giorni mi sembra sia già questo un buon biglietto da visita. Venerdì 12 marzo è in programma una serata per conoscere più da vicino questo nuovo nuovo soggetto politico che corre da solo in alternativa ad entrambi gli schieramenti politici oggi dominanti. La Sala Polivalente alle ore 21.00, ospiterà un incontro pubblico con il candidato presidente Davide Bono e gran parte della lista provinciale di Piemonte a 5stelle A Piasco, alla fine dell'anno scorso, si è formato un Comitato di Cittadini contro la centrale a biomasse di Rossana che ha ottenuto l'appoggio di 1200 cittadini di Piasco e della Valle Varaita. Nel programma elettorale del Movimento a 5 stelle si fa riferimento in modo diretto alle cause che portano sempre più spesso migliaia di cittadini, a Piasco come a Scarnafigi, Santena, Canale d'Alba, Millesimo o in centinaia di altre località ad unirsi per contrastare la realizzazione di opere che finiscono sempre per produrre grossi profitti per pochi ai danni di molti. ”Un sistema politico ed economico che ha prodotto e produce ogni giorno tutti questi problemi non li può risolvere”, dicono spesso quelli del Movimento a 5 stelle. Come fare allora? Esistono e quali sono le alternative? Ecco alcuni motivi per cui può essere interessante partecipare alla serata di venerdì sera a Piasco. Naturalmente l'incontro sarà l'occasione per riparlare ed aggiornarci sulla centrale di Molino Varaita, nonché per fare il punto circa la corsa al nucleare ed allo sfruttamento delle biomasse in relazione al reale fabbisogno di energia della Granda. Successivamente i candidati di Piemonte a 5 stelle saranno il 17 marzo a Cuneo (ore 21,00 - Fondazione Delfino - Corso Nizza 2). Il clou sarà il giorno 19 marzo quando Beppe Grillo sarà in Granda per sostenere la candidatura dei candidati provinciali, Fabrizio Biolè, Mauro Campo, Fabrizio Ghirardi e Manuele Isoardi; gli appuntamenti confermati al momento sono due: nel tardo pomeriggio a Cuneo (ore 17,30 - Largo Audifreddi) ed in serata ad Alba (ore 21,00 - Piazza Savona).  Variazioni o aggiunte al programma si possono apprendere consultando il sito

www.piemonte5stelle.it (sezione calendario) o su

facebook cercando MoVimentiamoci Cuneo (sezione eventi).

 

 

 

 

Davide Bono

Candidato presidente della Regione

29 anni – Torino – medico – attivo negli “amici di Beppe Grillo” di Torino, nel comitato acqua pubblica Torino, nel circolo della decrescita felice, nel comitato non grattiamo il cielo di Torino. Fondatore del comitato Rifiuti Zero Torino – perseguo stili di vita coerenti al nuovo paradigma della sostenibilità felice, conscio che ogni nostra azione ha un impatto politico, economico, ambientale e sociale. La rete è la nuova democrazia

Provincia: Torino

Presentazione completa

Il programma del nostro movimento nasce da una traccia nazionale per venire poi declinato da ogni lista civica e dai cittadini della regione, in base alle proprie esigenze. Vogliamo sviluppare il nostro programma per il Piemonte con la partecipazione diretta dei cittadini: vi invitiamo dunque a discutere nel nostro blog, commentando gli articoli che verranno via via pubblicati sui vari argomenti. In questa sezione raccoglieremo poi i risultati della discussione.
Candidati nella provincia di Cuneo
Fabrizio Biolé
32 anni – Cuneo – impiegato – lavoro nel settore librario – ho partecipato ai due V-day e all’organizzazione di serate sull’informazione, l’inquinamento ambientale e i problemi della giustizia italiana – sono consigliere comunale presso il comune di Gaiola per il quale mi sono occupato del problema dei rifiuti – sono membro del tavolo delle Associazioni del Cuneese e Ass. Organizer del Meetup 607 di Cuneo
Mauro Campo  
41 anni – Cuneo – impiegato – sposato – laureato in ingegneria nucleare, ho lavorato nell’automazione industriale, ai primi internet Service Provider piemontesi, alle nuove tecnologie ICT e all’innovazione tecnologica in agricoltura – appassionato del problema energetico, di fonti rinnovabili e delle tematiche dell’immigrazione e integrazione – sono stato Organizer del primo Meetup di Cuneo
Fabrizio Ghirardi  
 
47 anni – Alba – imprenditore – sposato – laurea in lingue – lavoro nella comunicazione per il turismo e ho lavorato nel settore delle energie rinnovabili – Organizer del Meetup di Alba, collaboro dal 2007 alle iniziative dei “grillini” in provincia di Cuneo – promuovo scelte di vita rispettose per l’ambiente – l’amministrazione pubblica può fare moltissimo se assume decisioni per il vero benessere della collettività  
Manuele Isoardi  
37 anni – Cuneo – operaio metalmeccanico – diploma universitario in amministrazione aziendale – celibe – iscritto al Meetup di Cuneo – sono interessato alla gestione dei rifiuti ed a promuovere lo sviluppo sostenibile, la diffusione della rete e delle energie rinnovabili – mi metto in gioco per cambiare dal basso quest’Italia che non ci rappresenta più
 
 

 

 

 
Di beppe.olivero (del 04/11/2011 @ 21:36:24 in Ambiente, linkato 3556 volte)
Sabato 29 ottobre 2011 sono stato a Cassinetta di Lugagnano (Mi) dove si è svolta la prima assemblea plenaria del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori. Ero là in rappresentanza del Vas Piasco, insieme ad altri centinaia di rappresentanti di associazioni e comitati locali provenienti da 17 regioni italiane.

L'obiettivo del Forum
che riunisce in un'unica voce tutti i movimenti italiani per la salvaguardia della terra e del paesaggio, è sensibilizzare l’opinione pubblica su uno dei più grandi scempi che sta subendo il nostro Paese, sotto silenzio e da troppo tempo: il consumo del suolo libero e fertile, principalmente a favore di cemento e asfalto.

Il Forum intende mettere in campo almeno tre azioni concrete per fermare il consumo di suoli fertili e lo scempio del paesaggio italiano:
1) Elaborare una proposta di legge di iniziativa popolare, la cui bozza è stata presentata sabato all’assemblea per la condivisione e discussione.
2) Proporre un censimento in tutti i Comuni degli immobili (abitazioni, capannoni, edifici pubblici, eccetera) vuoti e non utilizzati.
3) Promuovere una campagna di comunicazione e sensibilizzazione a livello nazionale.

L'assemblea si è aperta con l'introduzione di Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, primo comune italiano a “crescita zero”, Carlo Petrini, presidente Slow Food e Giulia Crespi, presidente onorario Fai. Il congresso è proseguito, nella mattinata, con decine di testimonianze (tra cui Igor Staglianò, giornalista inviato di Tg3 Ambiente Italia; Paolo Carsetti, Forum Movimenti Acqua; Pietro Raitano, direttore di Altreconomia; Roberto Ronco, assessore all’ambiente Provincia di Torino; Luigi De Falco, assessore all’urbanistica Comune di Napoli, prima città d'Italia a prendere l'esempio da Cassinetta di Lugagnano adottando un piano regolatore a zero consumo di nuovo territorio.

A tarda mattinata è arrivato pure l'assessore all'Expo di Milano, arch. Stefano Boeri, che ha preso la parola per dire d'esser venuto ad “imparare” dalle associazioni e dagli amministratori locali presenti (tantissimi) un nuovo modello di sviluppo per le nostre città.

Nel pomeriggio i partecipanti si sono impegnati, invece, nei due gruppi di lavoro previsti: il primo verteva sulla proposta di legge di iniziativa popolare, il secondo si è concentrato sull'organizzazione interna e sulla campagna di comunicazione nazionale.

Io ho aderito a questo secondo gruppo dove ho incontrato tanti connazionali, dal nord e dal sud d'Italia, decisi ad invertire la rotta intrapresa dal nostro paese negli ultimi cinquant'anni.
Del resto non c'è più tempo da perdere considerata la velocità con cui, ogni anno, si distruggono per sempre migliaia di ettari (50.000 secondo Lega Ambiente) di terreno fertile.

Noi a Piasco abbiamo già dato abbastanza, in termini di consumo di terreno agricolo. E' sotto gli occhi di tutti, credo, l'espansione incredibile delle aree residenziali ed artigianali.

Dobbiamo dire basta se vogliamo assicurare un futuro alle prossime generazioni piaschesi.
L'esempio di Cassinetta di Lugagnano, tra l'altro, dimostra che tutto questo è possibile e non va contro gli interessi legittimi del comparto edile locale che da lavoro a decine di operatori. Si tratta di elaborare proposte e soluzioni che rendano decisamente più conveniente ed opportuno la riqualificazione, conversione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare che già c'è.
Il Forum Nazionale Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori alcune proposte le ha già nel cassetto.

Nei prossimi mesi è previsto il lancio della campagna nazionale che potrà contare sulla stessa organizzazione capillare dal basso sperimentata ed attuata in occasione dei referendum dal Forum per l'Acqua Pubblica. Pubblico qui di seguito un estratto degli interventi introduttivi di Finiguerra, Petrini e Crespi.



Ricordo che il Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio - Difendiamo i Territori, è nato su impulso dell’associazione Slow Food e del Movimento Stop al Consumo di Territorio, a cui si sono presto aggregate numerose organizzazioni nazionali (tra cui Legambiente, LIPU, Pro Natura, Eddyburg, Movimento Decrescita Felice, Altreconomia, Associazione Comuni Virtuosi, Rete del Nuovo Municipio, Borghi Autentici d’Italia, Medici per l’Ambiente, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, organizzazioni agricole), oltre 350 associazioni e comitati locali e migliaia di adesioni individuali, tra cui quelle di urbanisti, docenti universitari, sindaci, architetti, giornalisti, produttori agricoli ecc.

 «Siamo partiti da questa stessa cittadina nel 2009 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gestione del territorio, ed eravamo pochissimi» – ha esordito Finiguerra. «Da allora sono nati tanti piccoli germogli in tutta Italia e adesso siamo qui per lanciare una grande campagna nazionale, così che gli amministratori locali possano avere lo strumento legislativo per attuare l’art. 9 della Costituzione che tutela il paesaggio. Con questa proposta di legge chiameremo i partiti politici a prendere una posizione chiara e univoca sull’argomento. Questa zona sente l’Expo 2015 sulla propria pelle e sarebbe stato bello avere una proposta di evento a cemento zero, purtroppo al momento le pressioni sono troppo forti ed è necessario che la spinta contraria sia altrettanto forte e determinata».

«Questa giornata ci dà la grande speranza che da qui possa iniziare la liberazione da un senso di impotenza nel cambiare la situazione attuale, determinata da un concetto di sviluppo giunto alla sua fase terminale, ma che ha radicalmente plasmato la società zittendo ogni voce contraria» – ha proseguito Petrini. «Con pazienza slow possiamo radicarci in tutto il territorio nazionale e verificare che siamo tantissimi a non pensarla come chi, con arroganza, ha distrutto questo Paese. Il referendum sull’acqua è stato la dimostrazione tangibile di come la nuova politica possa diventare incisiva.
La proposta di legge che vogliamo lanciare deve essere formulata in maniera giuridicamente chiara e precisa. I contadini sono la parte più debole del Paese, ma sono anche quelli che presidiano il territorio. Dobbiamo intervenire adesso sulla nuova Pac, affermando che siamo anche noi contadini, abbandonando la logica del consumo e scegliendo di diventare coproduttori. La distruzione del paesaggio è la rovina del futuro dei giovani, invece il nuovo paradigma deve essere il ritorno alla terra. In Italia i prezzi dei terreni agricoli salgono ma i prodotti della terra vengono pagati pochissimi centesimi, anche se li ritroviamo nei templi del consumismo a prezzi insostenibili, per poi finire sprecati. Questo paradigma dell’assurdo deve essere invertito, solo così i prodotti dell’agricoltura non saranno più considerati una commodity soggetta alle regole di mercato, e sarà restituito valore al cibo.»

Secondo Giulia Crespi la forza della società civile sta crescendo enormemente, e questa può essere la grande speranza per cambiare il futuro di questo Paese. In tutta Italia ci sono tante persone che semplicemente non sono consapevoli, non hanno la percezione del degrado cui è soggetto il nostro bene più prezioso. È necessario unire tutte le forze in campo e superare le differenze che in un movimento così articolato come quello che si presenta oggi inevitabilmente possono esserci. Sempre secondo la Crespi l’obiettivo comune è difendere il territorio e non dare la spalla a chi invece lo sta distruggendo.
 
Di cagio (del 17/07/2007 @ 21:32:04 in generale, linkato 2564 volte)
Dopo più di quattro mesi con lo stesso sondaggio penso che sia giunta l'ora di fornire qualche spiegazione in più al riguardo. Infatti più che un sondaggio vero e proprio è un po' l'argomento di riserva che avevo preparato per il blog. Immaginavo che sarebbe arrivato un momento con scarsità di argomenti ed eccomi qua con la spiegazione del sondaggio-indovinello-trabocchetto.
Umhh... non è che non ci sarebbe altro da dire, ma lo fanno già i giornali e mi sembra che sul tema viabilità il blog abbia già dato un bel contributo alle discussioni, e poi mi sembrerebbe eccessivo oliare un vetro su cui già c'è chi fatica abbastanza ad arrampicarsi!
E allora via con l'argomento che un anno fa mi ha fatto stare un paio di cene sullo stomaco ed è stato uno dei motivi ispiratori per la realizzazione del blog.
Andiamo con ordine: il sondaggio; qualcuno se n'è accorto e qualcun altro l'ha immaginato: a parte l'ipotesi dei lavori in via Roma il cui costo è estremamente variabile a seconda del tipo di intervento per gli altri punti era impossibile indovinare una risposta esatta, per il semplice motivo che il valore (o meglio il costo) dei beni proposti è lo stesso! Già perché l'aumento della pressione fiscale comunale a carico dei cittadini con un reddito comporterà un aumento di gettito per il nostro Comune di 80mila euro, proprio come il costo di un alloggio che era in vendita quando ho messo on line il sondaggio, e proprio come il macchinone da esibizionista o un trattore super attrezzato per lo sgombero neve ed altri usi... e proprio come quell'oggetto di forma e dimensioni simili ad un apecar acquistato come mezzo polifunzionale da usare anche nelle emergenze* che volgarmente io ed altri zotici chiamiamo “motoscopa”. Speravo mi passasse, ma a vedere usati i fondi che il governo destina alla protezione civile per far fronte con uomini preparati e mezzi efficienti ad emergenze di varia natura e a far si che le squadre locali si adoperino in prevenzione, beh... a vederli spesi in uno spazzolone con le ruote, anche dopo più di un anno, continuo a rimanerci male.
Magari non avrò capito le motivazioni dell'acquisto, non percepirò le reali necessità della comunità, ma pensare che 50 euro dei miei sono andati a finire nella motoscopa mi ha fatto riflettere. Anche 50 euro dei tuoi sono andati lì se sei di Piasco ed hai un reddito.
Adesso sarebbe l'ora di inserire un altro sondaggio, ma il caldo mi ha portato via la fantasia.
*così sta scritto, evidentemente sono previste emergenze che io non immagino ed in cui una spazzatrice può rivelarsi determinante
 
Di dottore (del 06/12/2011 @ 21:22:48 in Ambiente, linkato 2834 volte)
Ricevo il comunicato stampa da Nicola Carrino (Assessore Costigliole) e diffondo la notizia anche perchè trovo sia un'ottima idea, e inoltre io ne sto già usufruendo!!!

Arriva la “Casa dell’Acqua” a Costigliole Saluzzo

Inaugurazione domenica 11 dicembre alle ore 10

La “Casa dell’acqua” è in arrivo. Tutti potranno rifornirsi di acqua refrigerata da bere a tavola, naturale o frizzante, con poca spesa.

In questo modo Costigliole avvia un progetto con più finalità. Innanzitutto, promuovere tra la popolazione il consumo dell’acqua potabile, controllata e sicura, con un piccolo risparmio economico per il consumatore.

In secondo luogo, grazie al minor uso di bottiglie di plastica, contribuire in modo deciso al bene dell’ambiente. Questo perché ogni cittadino riutilizzerà le sue bottiglie (preferibilmente in vetro, oppure semplicemente in plastica) invece di gettarle ogni volta.

Non solo la prospettiva di diminuzione dei rifiuti in plastica. Anche la volontà di non costruire un nuovo edificio per questo servizio, ma di recuperare e rendere più efficiente un edificio già esistente.

E' infatti l’edificio del peso pubblico, sito in via Divisione Cuneense, ad ospitare la struttura. Continuerà ad essere anche peso, visto che con il sistema elettronico attuale di pesatura, gli spazi interni necessari non sono più quelli di una volta. Così lo spazio libero dell’edificio sarà usufruito per i macchinari di refrigerazione, filtrazione ed erogazione dell’acqua.

Soddisfazione particolare per gli amministratori di Costigliole, uno dei primi paesi che ha questa struttura, in quanto, sulla base della convenzione con la ditta Cryos Srl di Peveragno che gestirà l’impianto, per il Comune non ci saranno costi per la “Casa dell’Acqua”. L’azienda di Peveragno, infatti, ha sostenuto le spese di ristrutturazione ed adeguamento dell’edificio, mentre il Comune si impegnerà gratuitamente alla concessione dei locali per alcuni anni.

Il costo dell’acqua ed i costi indiretti saranno invece, naturalmente, sostenuti dal consumatore attraverso il pagamento della tariffa, che sarà di pochi centesimi al litro (5 centesimi per un litro d'acqua frizzante e 3 centesimi per un litro d'acqua naturale).

Domenica mattina l'inaugurazione con la consegna di bottiglie in vetro e delle tessere per l'erogazione dell'acqua (il distributore funziona comunque anche a monete).
 
Di Dulce (del 19/04/2009 @ 21:11:27 in Eventi, linkato 2131 volte)

Oggi pioveva e c’è stato anche un terremoto perciò ho deciso di andare in un luogo sicuro e asciutto....
Invito anche voi a visitare la mostra davvero splendida che giustifica a pieno i 25 mila visitatori che ha avuto nel mondo.
Le opere esposte sono espressione della materia nelle sue molteplici forme colori e suoni  hanno suscitato in me emozioni ma quella che mi ha impressionato di più è stata dipinta con il sangue dell’artista che davvero sentiva la sua creazione come una parte di se stesso.
ENERGIE SOTTILI DELLA MATERIA
Castiglia - Castello dei Marchesi di Saluzzo
Piazza Castello - Saluzzo
 Fino al 10 maggio 2009
 Orari: Venerdì (15.00 – 19.00) sabato (15.00 – 23.00) e domenica
Ingresso 5 euro
Venerdì 24 e sabato 25 aprile  ingresso gratuito.
Possibilità di abbinare alla mostra d’arte la visita guidata alla Castiglia le sue celle e camminamenti.
 
Energie Sottili della Materia è una collettiva di scultura contemporanea che dal 3 aprile al 10 maggio presenterà le opere di oltre 30 artisti italiani in un percorso ideale che affiancherà i lavori di alcuni maestri riconosciuti come Melotti, Consagra, Zorio, Paolini, alle sculture di alcuni giovani emergenti meno noti al grande pubblico, con l’obiettivo di offrire al visitatore una possibile sintesi del sistema dell’Arte Contemporanea italiana degli ultimi decenni.
Selezionate dai curatori Marisa Vescovo e Alessandro Carrer, le opere che compongono “Energie Sottili della Materia” sono affiancate spesso da bozzetti e fotografie che illustrano le fasi più salienti del processo creativo di ciascun artista.
La collettiva, infatti, intende mostrare come, negli ultimi quarant’anni, le tecniche e le poetiche scultoree si siano progressivamente modificate ed abbiano subìto importanti trasformazioni, muovendo verso l’integrazione e la molteplicità dei generi: gli artisti hanno lavorato sui materiali, sullo spazio, sulla relazione con lo spettatore, disintegrando ogni volta le forme cristallizzate dell’arte per produrre nuove idee e nuovi mondi. Ciò che emerge è l’impossibilità di scegliere una risposta univoca, un vortice fatto di incroci ed attraversamenti disciplinari che produce un sistema articolato in cui ciascuno prova a conquistare una voce, un punto di vista, una sempre diversa organizzazione della forma e dell’idea. In questo processo il dialogo tra artista e “materia” subisce continue variazioni, ma resta la capacità per quest’ultima di liberare l’energia sottile, risultato e traccia palese di ogni processo creativo.
L’allestimento nello splendido complesso della Castiglia a Saluzzo segna la conclusione di un viaggio di oltre 20.000 km che ha portato le opere di Energie Sottili della Materia in alcuni tra i più importanti musei dell’Estremo Oriente: a Shanghai, a Pechino e a Shenzhen in Cina e a Seoul nella Corea del Sud. In queste occasioni, durante il 2008, il successo di pubblico è stato enorme, con oltre 25.000 visitatori.
Energie Sottili della Materia è allestita da IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive – un’associazione culturale senza scopo di lucro con sede a Torino, che dal 2005 organizza e gestisce collettive internazionali di Arte Contemporanea, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’opera degli artisti italiani all’estero e nel nostro paese.

 

 
Di didacum (del 28/10/2008 @ 21:10:25 in Cultura, linkato 2044 volte)
Ciao A Todos.
Come ben sapete (penso) in questi giorni abbiamo avuto ospiti nel nostro bel paesello una delegazione di 6 kenioti venuti in Italia in occasione del salone del gusto per partecipare a terra madre .
Li abbiamo accolti giovedì sera con una splendida (per noi piemontesi) cena a base di bagna cauda (che sembrano aver apprezzato) e polenta.
Chi ha partecipato alla serata potrà sicuramente raccontarvi di quanto favolose siano state queste 6 semplici persone, ma per farvelo capire abbiamo deciso di pubblicare qui sul blog la mail che ci ha mandato uno dei delegati per salutarci.
La mail è in inglese, tuttavia sono sicuro che tutti sarete in grado di tradurla e comprenderne il significato (anche perchè ci siamo riusciti io e Cagio che siamo tutt'altro che sopra la media).

Good evening collegues.

 

I have arrived home (Kenya) safely and i thank God for that.

We met at Torino and we exchange were contacts.

The big BALL is in our court as we were challenged by the president. I believe if all would say; ''I shall do what makes the world to be as it were at creation'' and then act as such, Slow Food movement would have never been there in the first place. That not withstanding, it will take you and me to improve on the past and current human error.

We must strive to achieve to out utmost capacities. WE MUST KEEP THE FIRE BURNING AS WE KEEP LIGHTING OTHERS.

Pass regards.

 

Wahome Patrick King'uru

 
 
Di Dulce (del 01/03/2009 @ 20:48:49 in Eventi, linkato 2491 volte)
  

GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA
9 MARZO 2009

Ho deciso di rallentare. Con l’arrivo della bella stagione, mi è presa voglia di godermi le cose che mi piacciono. L’inverno non mi rallenta, in qualche modo mi congela e contemporaneamente mi fa accelerare perché voglio che passi presto.

La giornata della lentezza è ovvio che non cambierà il mio stile di vita, ma soffermarmi

ogni tanto  a pensare con più calma a quello che faccio dovrebbe farmi bene.

Prendo spunto dalla III° giornata della lentezza, ma anche da “Caos calmo”, che fa ripartire la vita dalla staticità di una panchina in cui si sta a riflettere.

A pensarci bene, dopo il primo impatto, non così strana modalità….

Qui da voi si dice…” a bocce ferme” quando si vuole prendere un attimo per riflettere senza ansia sulle cose. Beh,rallentare per vedere,per esempio,per cosa vale la pena di arrabbiarsi,non è un cattivo proposito...

Aderite numerosi su  http://www.vivereconlentezza.it/node/1194

I 14 comandalenti

I nostri primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita

1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria.
2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.
3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell'uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in
ascensore)
4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara...
5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer...se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi.
6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall'altra parte della città
7) Non riempire l'agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto.
8) Non correte per forza a fare la spesa, senz'altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce.
9) Anche se potrebbe costare un po' di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati.
10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta.
11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv.
12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia.
13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza.
14)Smettiamo di continuare a ripetere:"non ho tempo". Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.

... e i 7 comandalenti in cucina

1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate... crediamoci!

2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un'ottima scelta per controllare colesterolo e peso.

3) E' scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?

4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto ... anche l'udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).

5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.

6) Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.

7)Non precipitiamoci ... il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano  

 

Vi segnalo la bella iniziativa organizzata dall'associazione Soroptimist di Cuneo 

Il Soroptimist Club di Cuneo, presieduto da Enrica Tavecchio Fulcheri, in collaborazione con il Museo Civico, intende celebrare la festa della donna aderendo alla terza giornata mondiale della lentezza giovedì 5 marzo alle 17 proponendo una 'passeggiata lenta' nel centro storico di Cuneo in compagnia degli aneddoti che il Prof. Piero Camilla ha raccolto nel suo celebre libro 'Cuneo: storielle e storie'. L’invito è rivolto a tutte le Socie del Club, alle Amiche di altre Associazioni ed a tutte le signore che vorranno regalarsi due ore di piacevole 'lentezza'. La partenza dello slow itinerario è fissata al centro di Piazza Galimberti alle 17 con prosecuzione a piedi fino al 'Pizzo' di Cuneo e ritorno.

La 'Giornata Mondiale della Lentezza' è nata da un’idea di Bruno Contigiani (che ha fondato l’Associazione 'L’arte del Vivere con lentezza') che nel libro omonimo afferma: “Si possono compiere piccole azioni che possono portare a grandi cambiamenti... perchè rallentare vuol dire cercare il giusto ritmo, il proprio tempo, diverso da persona a persona, trovare un equilibrio intelligente tra il nostro CORRERE QUANDO DOBBIAMO ed il nostro FERMARCI QUANDO POSSIAMO, in una parola dobbiamo RALLENTARE per vivere meglio". Molte sono le città italiane e straniere coinvolte nell’avvenimento con iniziative spontanee e legate alla creatività; l’importante è capire che vale la pena, soprattutto per le donne, di fermarsi un attimo per riflettere e per imparare, piano piano, a farlo tutti i giorni.

A seguire, alle 20, per Socie ed Ospiti, LA CENA LENTA IN GIALLO con lettura e commento dei COMANDALENTI tratti dal libro 'Vivere con lentezza' di Bruno Contigiani.
 

http://www.soroptimist.it/dettaglio.asp?id=256

 
Di didacum (del 14/01/2009 @ 20:16:10 in Notizie, linkato 1997 volte)
Ogni tanto sapere un pò di quel che succede in giro per il mondo ci fa bene! Per questo motivo pubblico qui sotto l'appello di Alex Zanotelli.
Spesso ci dimentichiamo che in giro per il "mappamondo" c'è chi sta molto peggio di noi e non riesce a spiegarsene il perchè... penso che questa lettura possa se non altro aiutarci a riflettere su quello che succede in terre a volte neanche troppo lontane.


12 gennaio 2009 - Alex Zanotelli
Le comunità cristiane in Italia hanno appena celebrato il Natale, una festa così carica di messaggi di pace. La stessa Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio) è venuta ad accentuare questo tema per i credenti. Ma noi cristiani ci accorgiamo di quello che stiamo celebrando? Come facciamo a proclamare la pace in chiesa mentre non ci accorgiamo che la neghiamo con le scelte violente sia nostre che dei nostri governi?
Come possiamo celebrare il Natale, la festa della vita ,con il massacro dei bimbi palestinesi,vera strage degli innocenti?
Come possiamo celebrare il Natale senza che questo "urlo" di sofferenza umana, dei palestinesi come anche di tanti altri popoli (dai congolesi ai ceceni), non venga a disturbare le nostre coscienze addormentate di cristiani di Occidente?
Ci rendiamo conto che tanta di questa sofferenza è dovuta alle scelte militaristiche dei nostri governi?
Un esempio incredibile è l'annuncio fatto poco prima di Natale dal nostro Ministro degli Esteri Frattini, che AFRICOM, il supremo comando Americano per le truppe di terra e di mare per l'Africa, troverà posto a Napoli e a Vicenza. Africom, creato nel 2007 dal presidente Bush e inaugurato il primo ottobre 2008 a Stoccarda (Germania), è guidato oggi dal generale afro-americano William "Kid" Ward. Il generale ha speso il 2008 a cercare una base per questo Comando in Africa. Ma la forte azione diplomatica del Sudafrica contro la presenza di Africom nel continente, ha impedito agli USA di trovarla.
Come ultima chance gli americani hanno pensato di trovarla nel paese più vicino all'Africa, la Spagna ed esattamente a Rota (Cadice), ma Zapatero si è opposto. Non rimaneva che l'Italia! E il governo Berlusconi è stato ben felice di dare il benvenuto ad Africom a Vicenza e a Napoli .(Nel 2008 il comitato campano Pace e Disarmo aveva scritto un libro dal titolo profetico: Napoli chiama Vicenza, che descrive la pesante militarizzazione del territorio campano dotato di sette basi militari: USA e NATO!).
Il ministro Frattini ha anche detto che si tratta di "strutture di comando che operano nel quadro NATO". Bugia! Il comando Africom è uno dei sei comandi unificati del Pentagono. Frattini ha anche dichiarato che non ci sono truppe da combattimento, ma solo componenti civili. Altra bugia!
Africom è il comando unificato militare statunitense che ha come scopo la lotta al terrorismo e l'addestramento dei militari africani oltre alla protezione degli enormi interessi americani in Africa.
E proprio per potenziare Africom, gli USA hanno costituito due nuovi corpi: i Marines per l'Africa (MAFORAF) e il Diciassettesimo Stormo dell'aeronautica militare USA con il nome di AFAFRICA. Quest'ultimo opererà soprattutto da Vicenza e Sigonella, oggi la più grande base aerea nel Mediterraneo. Le forze armate USA hanno fatto già sapere che 750 militari verranno assegnati a Napoli e a Vicenza. Frattini ha anche detto che la scelta del governo è stata presa dopo aver informato i paesi africani che hanno espresso grande supporto per questa decisione! Strana democrazia quella del governo Berlusconi che tiene nascosta una tale decisione al Parlamento e consulta invece i governi africani!
Il nostro Governo dando il suo consenso a Washington contribuisce alla nuova operazione di stampo coloniale mirante al controllo delle aree strategiche dell'Africa.
Le domande che sorgono sono molte e inquietanti sia per il nostro governo e parlamento, sia per le amministrazioni della Campania e di Napoli, sia per la chiesa italiana.
Governo e parlamento
In quali sedi e con quali procedure è stata presa questa decisione di grande importanza strategica?
Perché il Parlamento italiano non è stato informato e non c'è stato nessun dibattito parlamentare?
Il PD ha qualcosa da dire a riguardo?Oppure c'è un accordo bipartisan su tutto questo?
Regione Campania e Comune di Napoli
La regione campana, nella persona del suo presidente Bassolino, è stata almeno consultata?
E la sindaca di Napoli, Rosa Iervolino, è stata almeno interpellata, dato che Africom sarà posizionato a Napoli?
Chiesa italiana
Come mai che la CEI non ha alcuna parola da dire su scelte militaristiche così scellerate?
Come mai gli istituti missionari e le realtà missionarie laicali come la FOCSIV non reagiscono a decisioni militaristiche così gravi?Come facciamo ad inviare missionari, suore, laici in Africa se non denunciamo scelte come queste che rendono l'Africa sempre più schiava e sfruttata?Se , come missionari, vogliamo proclamare buona novella ai poveri, dobbiamo avere il coraggio di denunciare con forza queste virate militaristiche del nostro governo.Non e' questa la missione globale a cui come missionari siamo chiamati?
Mi aspetto una presa di posizione pubblica da parte degli istituti missionari operanti in Africa.
A tutti chiedo di inviare una mail al Ministro degli Esteri Frattini e al Ministro della Difesa La Russa , protestando per la scelta di Africom a Vicenza e a Napoli.

Alex Zanotelli


Napoli, 6/01/2009

Appello da inoltrare, firmandolo, ai seguenti indirizzi:


 
Di cagio (del 17/04/2008 @ 20:14:59 in Eventi, linkato 2518 volte)
Con colpevole ritardo pubblico il programma dei fil che vengono proiettati ad isasca il giorno dopo che al festifal della montagna a Cuneo. Personalmento invito gli amanti della montagna a farsi un giro a Cuneo, ma per correre piu' sere in citta' Isaca e' senz altro piu' comodo!

La rassegna culturale della Comunità Montana Valle Varaita prosegue con una intensa settimana di proiezioni cinematografiche. L’inziativa della “Settimana del cinema di montagna” è realizzata in collaborazione con il Festival della Montagna di Cuneo in occasione del quale verranno presentate numerose e interessanti pellicole che trattano aspetti e problematiche della montagna non solo italiana, ma europea: la guerra, la solitudine, l’avventura, il cambiamento, la musica.
Ad Isasca presso il Centro Servizi ogni sera alle ore 21 da mercoledì 16 aprile a sabato 19 e domenica 20 aprile al pomeriggio (h. 14.30) verranno proiettate le pellicole presentate la sera precedente a Cuneo, corredate dei dibattiti e delle presentazioni effettuate dai singoli registi e protagonisti.
Al termine della proiezione saranno consegnate delle schede per votare il film preferito e dare così il proprio contributo alla nomina del vincitore del Filmfestival per d’edizione 2008.

L’ingresso e libero e gratuito.

LA MONTANHA: IER, ENCUEI E DEMAN

Settimana del cinema di montagna
in collaborazione con il Festival della montagna di Cuneo.
Nella sala del Centro Servizi di Isasca saranno proiettate le riprese effettuate la sera precedente a Cuneo comprensive di films e dibattiti.

ISASCA, MERCOLEDI’ 16 APRILE, H. 21

L’ISOLA DESERTA DEI CARBONAI
di Andrea Fenoglio
(Italia, 2007)
durata: 72 minuti
Attraverso l’azione degli ultimi due carbonai della Val Lemina, in provincia di Torino, si scopre come dal legno si possa ottenere carbone. Il film non solo illustra in modo didascalico una serie di azioni produttive, ma con i racconti dei carbonai e le immagini dei boschi e delle borgate abbandonate, scopre un territorio “desertificato” che pur senza l’uomo, reca le tracce del suo stanziamento, della sua scomparsa e del suo possibile ritorno.
IL REGISTA
Esordisce nel 2005 con "Scritti di Pietra". "L’isola deserta dei Carbonai" è la sua seconda opera, con la quale è premiato nel 2007 nei festival di Trento e Valtournenche. Con la Fondazione Nuto Revelli sta realizzando una serie di documentari dove, partendo dalle testimonianze de “Il mondo dei vinti” e de “L’anello forte”, raccoglie una serie di “nuove” testimonianze dei discendenti, trattando gli stessi temi in tempi e luoghi diversi.

NANI DI PIETRA GIGANTI DI CARTA
di Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni
(Italia, 2006)
durata: 21 minuti
L’incontro con Cesarìn, Margherita e Venanzio, ultimi abitanti di una piccola borgata della Valle Stura, testimoni di un modo di vivere diverso, pratico, misurato, lento ma forte, si contrappone al modo frenetico di guardare alla vita tipico della società moderna. Con l’aiuto di alcune riflessioni del meteorologo Luca Mercalli, raccolte durante una delle sue conferenze, il film si propone di delineare alcuni possibili percorsi per iniziare a cambiare rotta e cercare una nuova via di sviluppo.
I REGISTI
Fabio Gianotti, laureato al D.A.M.S. di Torino, e Silvia Bongiovanni, psicologa, realizzano insieme dal 2005 film e documentari sperimentali; tra questi “Nani di pietra, giganti di carta”, premiato nel 2007 a Cinemambiente di Torino. Attualmente stanno lavorando al progetto “Le due guerre” per la realizzazione di un museo multimediale della Valle Stura in guerra, nel comune di Valloriate.


ISASCA, GIOVEDI’ 17 APRILE, H. 21

PRIMAVERA IN KURDISTAN
di Stefano Savona
(Francia/Italia, 2006)
durata: 79 minuti
Il regista intraprende un viaggio sul confine tra Iraq e Iran, insieme a un’unità di combattenti del PKK, per raggiungere la frontiera con la Turchia. L’intero viaggio è narrato dal punto di vista
di Akif, curdo figlio di emigrati in Germania, che ha lasciato l’Europa per ricercare le proprie origini e lottare per il suo popolo. I suoi pensieri, i dubbi, le speranze, le paure e le discussioni con i compagni di viaggio danno una visione intima del dramma che da decenni coinvolge un intero popolo e le grandi nazioni mediorientali che lo ospitano.
IL REGISTA
Stefano Savona, dapprima archeologo e antropologo, nel 1995 inizia a lavorare come fotografo indipendente e dal 1999 come documentarista. Tra le sue opere “Roshbash Badolato” e “Un Confine di Specchi”, premiato al Torino Film Festival. Con “Primavera in Kurdistan”, pluripremiato, ha ricevuto anche una nomination ai David di Donatello.

ZA KIM ZVONO ZVONI
PER CHI SUONA LA CAMPANA
di Dzemal Sabic
(Bosnia, 2006)
durata: 9 minuti
“... non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te” (J. Donne).
Un cortometraggio sul male della solitudine e della morte provocato dalla guerra. La vecchia Ana negli ultimi 29 anni si è occupata di far suonare la campana del suo paese, nel centro della Bosnia. Nel 1993, durante la guerra, tutti gli abitanti del villaggio abbandonano le loro case e emigrano in diverse parti del mondo. Ana invece rimane, resiste, per combattere contro il male.
IL REGISTA
È nato nel 1976 a Sarajevo, dove si è laureato in giornalismo con la tesi "Il film documentario come illusione della realtà“. Lavora dal 2000 come regista e sceneggiatore al dipartimento programmi documentari presso la Federal TV B&H. Ha realizzato numerosi film e documentari, tra i quali i pluripremiati “Cor(n)e(r) of the matter”, “Per chi suona la campana” e “Due sorelle”.

ISASCA, VENERDI’ 18 APRILE, H. 21
REVOLUZIUN
di Urs Frey
(Svizzera, 2005)
durata: 42 minuti
La rivoluzione del ‘68 ha lasciato la sua traccia anche nei Grigioni, in Svizzera. Si era contro l’establishment, si voleva cambiare il mondo. L’amore libero, esperimenti di droga, capelli lunghi, eventi di musica e d’arte facevano parte del nuovo stile di vita. Dove sono oggi, questi ex-rivoluzionari? Vedono il mondo come allora? A cosa hanno rinunciato e dove sono rimasti fedeli a se stessi? Tentano una risposta il contadino e montanaro Niculìn Gianotti, la moglie, la figlia ed altri amici del ‘68.
IL REGISTA
Pedagogo museale, esperto di geografia culturale, storia paesaggistica e agraria, giornalista, regista e produttore. Vive in Engadina occupandosi di vari progetti nei suoi ambiti di specializzazione. Nella sua filmografia i pluripremiati “L’è uscia”, “La scola da Soj”, “Chaus e muntognas” e il provocatorio “Donne a caccia”, presentato a Cuneo nella scorsa edizione del Festival.

EIGER NORDWAND
EIGER, PARETE NORD
di Gerhard Baur
(Germania, 2000)
durata: 45 minuti
Nel 1983, Holger e Thomas, alpinisti di 18 e 19 anni, conoscono sulla parete nord dell’Eiger il confine tra la vita e la morte.
Impegnati nella scalata, a causa di un improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche e al conseguente verificarsi di una incredibile catena di eventi, lottano in quell’inferno per nove giorni. Vent’anni più tardi Thomas racconta il dramma che ha cambiato del tutto la sua vita.
IL REGISTA
Alpinista e regista, comincia a scalare montagne nel 1959 con il padre e, dal 1965, con la macchina da presa. Realizza nel 1968 il suo primo film e già nel 1976 vince il Gran Premio del Filmfestival di Trento col film “Kangchendzonga”. Guadagna ulteriore fama internazionale con le ricostruzioni storiche delle drammatiche prime salite dell’Eiger e le Grandes Jorasses: “Der Weg ist das Ziel - Die Grandes Jorasses Nordwand” e “Der Weg ist das Ziel – Die Eiger Nordwand”.

ISASCA, SABATO 19 APRILE, H. 21
SIACHEN, UNA GUERRA PER IL GHIACCIO
di Fulvio Mariani e Mario Casella
(Svizzera, 2005)
durata: 82 minuti
La storia e la quotidianità della più alta, meno conosciuta e più assurda guerra del pianeta: il conflitto in atto dal 1984 sul ghiacciaio del Siachen, nel cuore dell’Himalaya, all’estremo nord del confine indo-pakistano. In un luogo in cui nessuna telecamera fino ad oggi aveva mai potuto illustrare gli eccessi di una guerra moderna, condotta in condizioni primitive da due stati in via di sviluppo, il documentario trasmette un potente messaggio di pace e denuncia la futilità degli argomenti spesso addotti per motivare un’entrata in guerra.
I REGISTI
Mario Casella è giornalista, guida alpina, autore di documentari e libri. Dagli anni ’80 lavora per la TSI, dove è stato capo della redazione esteri del TG e corrispondente dagli USA. Nel 2004 pubblica il libro “Cime di guerra” sul conflitto indo-pakistano. Ora realizza documentari per la TSI e come indipendente.

Sognando GROZNY DREAMING
Presentazione in anteprima assoluta di alcuni brevi estratti della nuova opera di
Fulvio Mariani e Mario Casella
durata: trailer di 3 minuti
Un’orchestra da camera i cui componenti provengono da tutte le repubbliche del Caucaso vuole dimostrare come si possa convivere e lavorare anche tra etnie, culture e religioni diverse. I musicisti vorrebbero chiudere la tournée con un sogno: un concerto a Grozny, la capitale cecena rasa al suolo da 10 anni di guerra. Il documentario racconterà la genesi, i retroscena, le gioie e i dolori di un progetto musicale le cui note risuonano tra le montagne del Caucaso, teatro da secoli di guerre, massacri e tensioni interetniche.
I REGISTI
Fulvio Mariani inizia la carriera nel 1981. Nell’83 partecipa ad una spedizione all’Everest dove realizza il suo primo documentario. Nel 1985 filma la prima salita solitaria al Cerro Torre realizzando il film pluripremiato “Cumbre”. Crea la sua casa di produzione “Icebergfilm”, con la quale realizza decine di documentari premiati nei festival di tutto il mondo.

ISASCA, DOMENICA 20 APRILE, H. 14.30

DIE ENTSCHEIDUNG
LA DECISIONE
di Gerhard Baur
(Germania, 1985)
durata: 10 minuti
Franz Seeberger, alpinista e sciatore esperto, scala da solo il pilastro est del Piz Palü. Ha legato gli sci allo zaino e continua a fermarsi per guardare oltre il pericoloso ghiacciaio pensile vicino al pilastro: vuole scendere per la prima volta con gli sci dalla vetta, attraversando la ripida parete di ghiaccio. Si imprime nella mente i singoli passaggi della pericolosa discesa; il rischio è grande, ma deve decidere.
IL REGISTA
Ha realizzato più di 60 documentari. Vincitore di due medaglie d’oro al Festival Internazionale per film e televisione di New York oltre ai numerosi riconoscimenti in tutti i maggiori Festival del Cinema di Montagna del mondo. Nel 2002 l’International Alliance for Mountain Film gli ha assegnato il premio alla carriera. Ha lavorato anche per produzioni internazionali quali “Il grido di pietra” di Werner Herzog dove è stato operatore per le riprese in montagna.

DAS KALB IN DER KUH UND DAS KORN IN DER KIST
IL GRANO NELLA CASSA E IL VITELLO NELLA VACCA
di Josef Schwellensattl
(Germania, 2006)
durata: 89 minuti
I fratelli Luis e Wascht, con l’anziana madre Zilla, si trasferiscono in estate a malga Tufer, 2000 metri, e in agosto falciano il prato attorno anche ai sassi più piccoli. D’inverno, il fieno viene caricato sulle slitte e legato con le corde ricavate da pelle di vacca, costruite pazientemente dai fratelli stessi. La discesa delle slitte è una festa. Un tempo le ragazze sceglievano il ragazzo con la slitta più bella e si ballava, tutti insieme. Ora, invece, non si balla più: mancano le ragazze.
IL REGISTA
Nato in Val d’Ultimo, in un maso poco distante da quello raccontato nel film. Dopo il diploma alla Scuola d’Arte di Ortisei, si trasferisce a Monaco dove frequenta la Hochschule für Film un Fernsehen. Dal 1981 è autore e regista per la Bayerisches Fernsehen.
Ha realizzato circa 70 documentari.

L’ABISSO
di Alessandro Anderloni
(Italia, 2006)
durata: 75 minuti
Due anni di riprese e oltre 70 speleologi coinvolti raccontano la storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta, sui monti Lessini, la più esplorata e celebre grotta del mondo. Alessandro Anderloni, che ha pure scritto le musiche del film, ha realizzato personalmente le riprese diventando appositamente un esperto speleologo e percorrendo lui stesso gli stretti cunicoli dell’abisso fino alla Sala Nera, a più di 800 metri di profondità, che è stata qui ritratta per la prima volta in video.
IL REGISTA
Autore e regista di cinema e di teatro, compositore, direttore di coro, direttore artistico del Film Festival della Lessinia, fondatore de “Le Falìe”, associazione culturale diventata un caso nazionale in quanto ne sono parte attiva quasi tutti i 700 abitanti di Velo Veronese, paese in cui è nato e in cui vive, sui monti Lessini. Con “L’Abisso” ha vinto più di dieci premi internazionali.
L'ABISSO, IL LIBRO
In occasione della presentazione del film "L'Abisso", verrà presentato al pubblico anche il libro "L'Abisso, ottant'anni di esplorazioni nella Spluga della Preta", scritto da Francesco Sauro, già protagonista, soggettista e sceneggiatore del film di Anderloni. Francesco Sauro, uno dei più assidui frequentatori dell'abisso veronese, presenterà personalmente il libro al termine della proiezione del film.
 
Di dottore (del 23/02/2009 @ 20:13:42 in Ambiente, linkato 2183 volte)
Ecco di seguito i risultati ARPA dei sopraluoghi richiesti dal VAS, pubblicati sul sito del comune di Piasco il 20/02/09 all'indirizzo:
http://www.comune.piasco.cn.it/html/pannello/visualizza_file.asp?categoria=Comunicazioni


20/02/2009 - NOTE CONCLUSIVE ARPA A SEGUITO DEL SOPRALLUOGO 28/10/2008

IN MERITO ALLE ANALISI CONDOTTE SUL CAMPIONE DI SUOLO PRELEVATO IN OCCASIONE DELLE VERIFICHE, GLI ESITI NON HANNO PERMESSO DI STABILIRE SE SIA PRESENTE UNA CONTAMINAIZONE DI ORIGINE ANTROPICA E DI INDIVIDUARE EVENTUALI FONDI, ANCHE IN CONSIDERAZIONE DEL FATTO CHE L'AREA RISULTA OGGETTO DI SISTEMATICI E SIGNIFICATIVI ABBANDONI DI RIFIUTI DI NATURA DOMESTICA, ANCHE PERICOLOSI. IN CONSIDERAZIONE DI QUANTO SOPRA QUESTA AGENZIA SI RISERVA DI EFFETTUARE ULTERIORI ACCERTAMTNI DA EFFETTUARSI IN CONDIZIONI METEOROLOGICHE PIù FAVOREVOLI, ED UNA VOLTA SGOMBERATA L'AREA DAI RIFIUTI PRESENTI, AL FINE DI ACCERARE LA PRESENZA DI EVENTUALI CONTAMINAZIONI ED INDIVIDUARE LE CAUSE.


20/02/2009 - NOTE CONCLUSIVE ARPA A SEGUITO DEI SOPRALLUOGHI DEI GIORNI 23/06 - 22/07 - 04/09 - 03/10 E 29/10/2008.

PER QUANTO RILEVATO E RIPORTATO NELLA PRESENTE GLI INQUINAMENTI SEGNALTATI RISULTEREBBERO IN PARTE RICONDUCIBILI A FENOMENI NATURALI ED IN PARTE AD EVENTI DI ORIGINE ANTROPICA; DI QUESTI ULTIMI NON è STATO POSSIBILE INDIVIDUARE LE CAUSE SE NON FORMULANDO DELL IPOtesi. IN MERITO ALLE EX DISCARICHE PER RIFIUTI URBANI DEI COMUNI DI PIASCO E ROSSANA, ATTIVE PRIMA DELL'ENTRATA IN VIGORE DELL'EX DPR 915/1982, RISULTEREBBE OPPORTUNA QUANTOMENO LA LORO LOCALIZZAZIONE IN MODO INQUIVOCABILE, CON INDIVIDUAZIONE DELLA PRESNUTA ESTENSIONE E DEGLI ESTREMI CATASTALI DELLE AREE INTERESSATE. QUANTO SOPRA AL FINE DI FAVORIRE EVENTUALI ULTERIORI ACCERTAMENTI ED INDIVIDUARE CON CERTEZZA DUE SITI CHE, ALMENO TEORICAMENTE, RAPPRESENTANO DELLE POTENZIALI FONTI DI INQUIDAMENTO/CONTAMINAZIONE PER LE MATRICI AMBIENTALI.
 
Di Marta (del 31/03/2008 @ 20:09:00 in generale, linkato 2173 volte)
ATTENZIONE ATTENZIONE
Novità(MIGLIORAMENTI) in vista sul nostro modo di fare la RACCOLTA DIFFERENZIATA!

La principale è che dal 15 marzo 2008 nel nostro paese si ricicla il famigerato TETRAPAK
quindi i cartocci del latte, vino, succhi di frutta,... vanno messi nel cassonetto della carta!!

solamente il tetrapak, non carta stagnola, carta delle patatine, delle uova di Pasqua,... che non sono riciclabili.

Sempre nell' ambito carta e affini ogni martedì mattina(prima delle 10) si effettua la raccolta del cartone separato dalla carta.
Per chi vuole usufruire del servizio può posizionare gli scatoloni, liberi dal nylon e schiacciati, vicino ai cassonetti della carta che sono segnalati con l'avviso apposito della raccolta cartone (solo alcuni sparsi nel paese, non tutti).

Perché dividere ulteriormente cartone dalla carta?
Perché per ogni kilo di carta che differenziamo si risparmiano 10 centesimi!! ( e si evita di abbattere alberi)
per ogni kilo di cartone che differenziamo distinto dalla carta si risparmia 7 volte di più della carta normale ( e si evitano di abbattere più alberi!)



 
Di Marta (del 11/06/2009 @ 19:32:07 in Politica, linkato 2324 volte)
C'è un po di confusione solo nella mia testa o anche nella vostra?

sperando di fare un po' di chiarezza:

I referendum sulla legge elettorale
Di Giovanni Guzzetta

1° Quesito
Modulo colore Verde

Premio di maggioranza alla lista più votata CAMERA DEI DEPUTATI

2° Quesito
Modulo colore Bianco

Premio di maggioranza alla lista più votata
SENATO

3° Quesito
Modulo colore Rosso

Abrogazione delle candidature multiple

     

Il 1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento

Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla “singola lista” o alla “coalizione di liste” che ottiene il maggior numero di voti.

Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata.

Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste.

In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.

Un secondo effetto del referendum è il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioè, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.

In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.

All’esito dell’abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il candidato premier) ed al programma elettorale.

Gli effetti politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito

Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l’Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l’effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione.

Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.

Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all’autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria “quota” di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile.

L’eliminazione di composite e rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta all’attuale. Piuttosto che l’inarrestabile frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento.

Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica

Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione!

E’ inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo.

Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.


per chi volesse approfondire: http://www.referendumelettorale.org/dettaglio/64285
/Domande_e_risposte_sul_Referendum


qualcuno è per il si:http://www.gadlerner.it/2009/06/09/bossi-di-pietro-la-strategia-dei-ricatti-paralleli.html

qualcuno è per il no:http://www.messinanotizie.it/referendum-21-giugno-lappello-del-comitato-del-no.html

a noi l'ardua sentenza...

 
il comitato boulè

 
Di Dulce (del 15/04/2009 @ 19:09:26 in Ambiente, linkato 2672 volte)

Venasca

carabinieri sequestrano discarica abusiva

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Vinadio

sotto il fossato 3 metri di bottiglie PET della Sant'Anna

E’ stato denunciato alla Procura delle Repubblica di Saluzzo il 67enne proprietario di un terreno agricolo situato a 15 metri dal torrente Varaita adibito a discarica abusiva. A scoprire un ingente quantitativo di materiali edili di risulta, sotterrati nell’appezzamento i carabinieri della stazione di Venasca comandati dal Maresciallo Capo Luigi Matrone. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che l'attività illecita era stata avviata già da alcuni anni e che nel sottosuolo erano stati interrati nel tempo una considerevole quantità di rifiuti dello stesso genere. L'area, di circa 400 mq, sottoposta anche a vincolo paesaggistico, è stata sequestrata. Le indagini continuano per verificare la provenienza dei rifiuti speciali non pericolosi e le modalità con cui sono stati scaricati.    (fonte targatocn.it)

.....e se non fossero SOLO rifiuti speciali non pericolosi?

intanto a Vinadio

Vinadio: sotto il fossato del Forte 3 metri di bottiglie PET

Sabato scorso avevamo dato notizia dell'autorizzazione (il link in fondo alla pagina), concessa dal Demanio, a procedere con gli scavi nei pressi del Forte di Vinadio, in particolar modo nella zona del fossato, sotto il quale si sospettava fossero seppelliti ingenti quantitativi di bottiglie d'acqua minerale piene. La segnalazione era partita da un gruppo di cittadini costituitisi in 'Comitato Spontaneo' nel luglio del 2008. Il Comitato aveva presentato un esposto informale indirizzato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della Protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.

Lo scavo è stato eseguito questa mattina alla presenza del Demanio, proprietario del terreno, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, del personale dell'Università di Torino che ha effettuato i rilievi, della Guardia di Finanza, che per prima aveva dato seguito alle segnalazioni del Comitato, di una serie di cittadini, del capogruppo di minoranza, del Sindaco Angelo Giverso e di alcuni membri del Comitato stesso. Lo scavo ha confermato la presenza di uno strato di 3 metri circa di bottiglie PET interrate, oltre a materiale di provenienza edilizia, come cemento e piastrelle. Le bottiglie sono etichettate Sant'Anna e gli anni di riferimento sono il 1999 e il 2000.

Lo scorso 3 aprile c'era stata la prima ispezione, condotta da un Professore della Facoltà di Idrogeologia dell'Università di Torino Domenico De Luca. Attraverso un'indagine geoelettrica, erano state rilevate delle anomalie dovute alla presenza di materiale di vario tipo, che alterava, appunto, l''equilibrio elettrico' della zona. Sempre nel corso della stessa ispezione, erano emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e altro ancora. Da qui l'autorizzazione a procedere con lo scavo per determinare la natura del materiale sotterrato.

Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, presente questa mattina durante gli scavi, ha confermato la presenza delle bottiglie e di materiale di altro genere ma ha sottolineato come non sussista alcun pericolo per la salute pubblica. "C'era già stata un'ispezione, condotta dai tecnici dell'Arpa e dall'Asl - precisa - che aveva escluso pericoli di natura ambientale o per la stabilità del terreno. In questa zona non ci sono falde che possano venire inquinate. Il terreno è stabile. Quanto scoperto stamattina è riprovevole, ma ci sono sicuramente molte aree in giro piene di rifiuti interrati. Sono Sindaco dal 1983, ed è solo dal 1984 che il Comune di Vinadio possiede un compattatore per portare i rifiuti alla discarica di Borgo San Dalmazzo. Non è da tanti anni, infatti, che si è iniziato a prestare attenzione a queste cose. Prima si sotterrava di tutto. Comunque in paese si sapeva delle bottiglie, ma solo da qualche mese è diventato un problema."

L'azienda Fonti di Vinadio, tramite il suo ufficio stampa, conferma quanto espresso nel comunicato diramato ieri, cioé la totale estraneità ai fatti e soprattutto la volontà di chiarire la situazione. Così dichiarava infatti, ieri, l'azienda: "Fonti di Vinadio non ha mai sotterrato materiale plastico né dato mai incarico ad alcuno di farlo per suo conto. Per lo smaltimento degli scarti di produzione l’azienda si avvale infatti, ovviamente, della collaborazione di fornitori specializzati. Qualora qualcuno abbia agito in modo scorretto e doloso utilizzando il nostro prodotto, saremo i primi a chiedere che venga fatta chiarezza sui fatti, procedendo inoltre ad una richiesta di risarcimento per i gravi danni di immagine che ne potrebbero conseguire".

La Guardia di Finanza, presente sul posto al momento degli scavi, preferisce, almeno per il momento, non rilasciare dichiarazioni a riguardo.

 
La data concordata è martedì 21 aprile alle 10.30. Alla presenza del Demanio, della Sovraintendenza ai Beni Culturali, della Guardia di Finanza e di alcuni membri del Comitato Spontaneo dei Residenti di Vinadio, si darà seguito allo scavo test all'interno del fossato del Forte di Vinadio, di proprietà del Demanio appunto, sotto il quale sarebbero stati interrati ingenti quantitativi di bottiglie di plastica contententi acqua minerale. La vicenda risalirebbe a circa 8 anni fa ma solo a luglio del 2008 è scattata l'azione del comitato, capitanato da un imprenditore della zona. E' infatti del 21 luglio scorso il primo esposto informale proveniente dalla frazione Bagni di Vinadio, nel quale viene denunciato il deturpamento di un bene demaniale e artistico – il forte di Vinadio – ad opera di un probabile sotterramento di un ingente quantitativo di bottiglie di plastica.

Una lettera con destinatari eccellenti: in primis indirizzata al Ministero dei Beni e delle Attività Cuturali, e per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, alla Regione Piemonte - Assessorato ai Beni Culturali, alla World Health Organization Svizzera, all’European Civil Protection Office di Brusselles e ovviamente al Dipartimento della Protezione Civile, all’ Autorità di Bacino del Fiume Po, al Comando Provinciale Carabinieri e a quello di Vinadio, all’Azienda Sanitaria Locale CN1 e infine al sindaco del Comune di Vinadio Angelo Giverso.

Dopo otto mesi è scattata l'indagine della Guardia di Finanza di Cuneo, su sollecitazione del Comandante della brigata di Vinadio maresciallo capo Antonio Merlino. Che vi fossero delle bottiglie seppellite nel fossato del Forte era notizia nota a tutti in paese ma nessuno aveva mai denunciato la cosa alle autorità competenti. Il comitato, nel farlo, si è appellato al d.lgs n. 490 del 1999, che si riferisce alla modifica strutturale di un bene culturale, reato ascrivibile al danneggiamento di un bene paesaggistico e ambientale. Il fossato, dunque, secondo il comitato, doveva rimanere tale e non essere riempito. Inoltre, i cittadini temono che vi possa essere inquinamento ambientale.

La fortificazione di Vinadio è fra gli esempi di architettura militare più significativi dell'intero arco alpino. I lavori di costruzione della fortezza, voluta da Re Carlo Alberto, iniziarono nel 1834 e si conclusero solo nel 1847. Nonostante una breve interruzione, dal 1837 al 1839, in soli undici anni si realizzò un vero capolavoro dell'ingegneria e della tecnica militare e per la sua costruzione in alcuni momenti furono impegnate 4000 persone. Un bene prezioso per Vinadio, dal punto di vista storico, turistico ed economico, al quale i residenti tengono particolarmente. Proprio per questo affetto nei confronti del Forte, i residenti hanno deciso di costituirsi in comitato, autotassarsi e commissionare un’indagine geoelettrica all’Università degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze della Terra, che, attraverso una serie di ricerche scientifiche in loco, ha redatto una dettagliata relazione in cui dichiara che nel fossato è fondata l’ipotesi ci siano sotterrati materiali che per consistenza è verosimile siano delle bottiglie di Pet.

Lo scorso 3 aprile c'è stata la prima ispezione. Sarebbero emersi una serie di abusi edilizi a ridosso del forte, edificati su terreno demaniale, una discarica sulle sponde del fiume, il subaffitto di terreni demaniali per usi privati, un ingente quantitativo di roulotte posteggiate all’interno del forte e molto altro ancora. È stato quindi redatto un verbale e disposta l’autorizzazione ad effettuare uno scavo test per verificare la presenza delle bottiglie. Tale scavo verrà effettuato martedì prossimo.

Il sindaco di Vinadio, Angelo Giverso, dal canto suo dichiara che il Demanio ha pieno diritto di effettuare le verifiche del caso, essendo la zona di sua proprietà. "A quanto mi risulta -precisa- c'è già stata un'indagine della Procura, chiusa in quanto non era emerso alcun pericolo né ambientale né per la stabilità del terreno. Forse il Demanio non ne è a conoscenza e per questo ha disposto lo scavo. Che ci fossero bottiglie lo si sapeva da molti anni. E' un atto riprovevole, certamente, ma non giustifica l'attuale allarmismo, a maggior ragione perché la cosa risale a molti anni fa e solo da pochi mesi se ne parla. Mi chiedo perché".

questi due articoli fanno riflettere come anche qui nel profondo nord le discariche abusive ci siano e a volte vengano a galla anche grazie a dei comuni cittadini come quelli ci Vinadio che nel 2008 si sono costituiti come comitato spontaneo.
Anche nel nostro paese si è formato un gruppo di cittadini sotto il nome del VAS con le stesse intenzioni.
Invito tutti a collaborare loro perchè eventi come questi non devono accadere e sono successi nel corso degli anni sarebbe opportuno denuciarne la presenza.
Non è mai troppo tardi per salvare la nostra terra anche perchè non ne abbiamo una di ricambio.


 
Di Dulce (del 29/05/2008 @ 17:54:07 in Notizie, linkato 2602 volte)

..... e continua a piovere 

 

Po e Varaita in piena, domani scuole chiuse a Sampeyre

Non invita all’ottimismo l’ultimo bollettino emesso dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. La previsione di precipitazioni forti e persistenti per le prossime ore rende infatti ancor più precaria la situazione nelle vallate alpine. Il rischio idrogeologico elevato è ora associato a gran parte delle località alpine e prealpine della Granda con un codice 3 (il massimo della scala) per le valli Varaita, Maira, Stura e Po. Le grandi quantità di acqua scese ad alta quota gonfiano fiumi e torrenti.

In uno scenario in costante evoluzione, la situazione è al limite in valle Varaita dove il torrente scende impetuoso lambendo gli argini. A Sampeyre e Frassino si fa il possibile per rimuovere alberi caduti ed altri ostacoli al deflusso delle acque. Pochi minuti fa, il Sindaco Renato Baralis ha emesso per domani l’ordinanza di chiusura per tutte le scuole di ogni ordine e grado per le difficoltà causate dal maltempo alla circolazione stradale. Si segnalano già piccole esondazioni in aree non abitate tra Pontechianale e Chianale e piccole frane sulle strade. Ad Acceglio parte del ponte sul rio Mollasco - chiuso da questa mattina per il rischio di crollo - è crollato. Apprensione anche in valle Po .A Paesana sono stati chiusi in via precauzionale due ponti in frazione Ghisola, mentre a Crissolo nel fiume è caduta parte della ‘scogliera’ del piazzale della Seggiovia. ( fonte targatocn)

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Giovedì, 29 Maggio 2008 - 16:24

SITUAZIONE ATTUALE - Nel corso delle ultime 6 ore si sono registrate precipitazioni nei settori alpini nord-occidentali con valori molto forti in Val Chisone, Valle Susa, Valle Orco e valori forti in Val Sesia e Valle Anzasca con superamenti delle soglie di elevata criticità in particolare a Ceresole 83 mm, Balme 94 mm, Massello 112 mm, Val Clarea 75 mm. I livelli idrometrici sono cresciuti, nei settori alpini e prealpini dei bacini compresi tra il Toce e lo Stura di Demonte, con generalizzati superamenti dei livelli di attenzione. I Torrenti Chisone e Dora Riparia hanno superato il livello di criticità elevata rispettivamente a San Martino, Avigliana e Susa.

PREVISIONE PER LE SUCCESSIVE 12 ORE - Un flusso di correnti umide e calde meridionali, alimentate da una area di bassa pressione attualmente sul canale di Sicilia ed in risalita verso nordest, sta interessando il nordovest italiano. Il minimo di bassa pressione risalirà verso il Golfo Ligure nelle prossime 12 ore, alimentando ancora il flusso perturbato e determinando un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche in particolare dalle ore pomeridiane. Pioggia: sono previste precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco, di intensità mediamente moderata con massimi locali forti o molto forti sulle zone montane e pedemontane alpine.

CORSI D'ACQUA - Nelle prossime ore si prevede il transito della piena della Dora Riparia a valle di Susa e di quella del Chisone in Pellice. Significativi innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, di Varaita, Maira, e Stura di Demonte.Ulteriore crescita dei livelli fino a valori di elevata criticità sono attesi dal pomeriggio di oggi, e nella nottata, in particolare nelle valli del Piemonte Occidentale e nel Po a monte di Torino. Innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, nei bacini del Toce e del Lago Maggiore.

Le precipitazioni persisteranno anche per la giornata di domani. Alle 18.00 è previsto l'aggiornamento del bollettino del rischio idrogeologico ed idraulico scaricabile all'indirizzo: http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/Bollettini/bollettino_allerta.pdf     (fonte Arpa Piemonte)

ASPETTANDO CHE TORNI IL SERENO

 
Di cagio (del 03/10/2009 @ 17:50:44 in Politica, linkato 2900 volte)
Ricevo e pubblico due testi che Iveta Kadlecova, consigliere comunale, mi ha inviato. Le sue dichiarazioni sono state anche pubblicate dai giornali e sono agli atti del Comune, quindi, dopo aver concordato con Dottore il contrario, le pubblico integralmente. E' complicato il ruolo di Dottore come webmaster di piasco.net, infatti è il solo responsabile di quanto viene pubblicato, anche non da lui, e se qualche buontempone irascibile decide di denunciare il primo ad avere problemi e lui. Non se lo merita perché ha lavorato molto perchè ognuno possa esprimersi liberamente. Anyway quello che pubblico è depositato in comune, quindi Doc, “stai in 'na bote de fero”
Mi scuso anche con chi voleva leggere prima queste cose, ma non lavoriamo per il blog, ne Dottore, ne io, ne altri. Non lavoriamo nemmeno per la Sagra, anche se ore che in queste settimane spendiamo per preparare un evento che sta diventando sempre più complicato da gestire, e con sempre meno gente disposta a prendersi delle responsabilità, stanno ormai superando sia quelle che dedichiamo ai nostri mestieri che ovviamente quelle che andrebbero dedicate al riposo. Se qualcuno invece ha pensato, anche solo per un nanosecondo che il pezzo non sia stato pubblicato prima perché potremo aver subito qualche pressione dovrebbe, in ordine:
  1. vergognarsi;
  2. pensare un attimo al fatto che c'è gente non ricattabile, e siamo tra quelli;
  3. pensare che chi ha il sospetto ha il difetto;
  4. rispettare chi ha sempre avuto il coraggio di scrivere e firmare quello che molti borbottano sottovoce, ricevendo complimenti da molti ma anche non vedendosi più salutare da alcuni, e peggio sentendosi, se pur vagamente, minacciato, non certo nella sua incolumità, ma di ricevere in qualche caso un trattamento, un po' meno uguale degli altri.
Oggi c'è una manifestazione sulla libertà di stampa, figuratevi se mi perdo l'occasione di pubblicare qualcosa di fastidioso ;)
Ecco i due pezzi inviatimi da Iveta:

Buona sera a tutti       Piasco 29/09/09

1) Concedetemi solo due parole, non voglio annoiarvi.Tutto quello che ho da dire,nel dettaglio lo troverete scritto nel documento che consegnerò al termine del consiglio da allegare al verbale della serata.
Chiedo innanzi tutto scusa a tutti i piaschesi ,che in campagna elettorale mi avevano avvertita: non ti fidare, quella non è una lista civica ma una lista politica ben mascherata. Prima o poi la sua vera "NATURA" verrà fuori, ma ero in buona fede.

2) Ora mi rivolgo ai componenti della maggioranza:so che in questi giorni avete cercato di rimettere insieme i cocci, voi pensate di averlo fatto per il bene del paese. Secondo me vi sbagliate. Sapete benissimo che in questi pochi mesi il sindaco ha agito da solo, informando solamente chi voleva lui. Esempio : sulla nomina di alcuni componenti della casa di riposo, sia io che alcuni di voi non ne sapevano nulla,non so gli altri, è vero o non è vero?...Oppure: la gaffe con il marito della dottoressa Manfredi ,quando era alla disperata ricerca del nuovo segretario comunale. Se voi lo sostenete senza ragionare con la vostra testa, alzando solamente la mano in consiglio comunale,come succedeva prima, la prossima volta che andremo a votare, i piaschesi se lo ricorderanno.(Ricordiamoci che la gente voleva il cambiamento anche per quello).

3) Faccio solo un cenno ai fatti più importanti che hanno portato al mio esonero.
Casa di riposo: il sindaco mi da il mandato per convincere la sig,Bruna Ballatore a rimanere al suo posto.Dopo che sono riuscita in questo incarico mi dice , bene un problema in meno. Poi improvvisamente di testa sua cambia tutto senza dire niente a nessuno. Voi dite che avete preso le mie difese e vi ringrazio, ma il sindaco ha fatto comunque come ha voluto, e da quel momento non mi ha più rivolto la parola quasi per una settimana ed il nostro rapporto rimasto compromesso.

4) Seconda questione: le scuole medie appaiono degradate e non hanno l'agibilità. Ho chiesto all'ufficio tecnico di fare le verifiche per poter mandare i bambini a scuola in sicurezza. Il sindaco non era per niente entusiasta di questa mia richiesta.
Quando si tratta della sicurezza dei nostri ragazzi non possiamo fare finta di niente. Forse lui non lo sa, ma se succede qualcosa il sindaco ne risponde. Invece di ringraziarmi, mi toglie le deleghe. BRAVO! COMPLIMENTI!!
Vorrei ricordare che quello che sono riuscita a fare in questi mesi è sotto gli occhi di tutti, e mi dispiace di non poter portare avanti i miei progetti, specialmente quello per il doposcuola e tutti gli altri in ambito sociale, che comunque lascio in buone mani all' assessore Luca Giraudo.

5) Voglio precisare che in seguito a questi fatti, io intendo di assumere in questa sala un ruolo di consigliere indipendente. Mi sembra la cosa più corretta nei confronti dei cittadini che mi hanno votata e non voglio schierarmi con la minoranza.Dico subito che il mio impegno sarà quello di informare la gente su tutto quello che combina o non combina l'amministrazione. Vi posso garantire che in questo compito mi impegnerò al massimo,anche se da quando mi sono state tolte le deleghe, per me è diventato più difficile accedere ai documenti.Molto probabilmente cè lo zampino di qualcuno ! Ma io non mi scoraggio per questo, chi mi conosce sa che sono decisa.
Riconosco che a volte non sono stata diplomatica,ma era molto difficile esserlo nelle situazioni in cui mi sono trovata. Non credo alla stima che il sindaco dice di avere nei miei confronti,perchè ,da parte sua,non c'è stato nessun tentativo di dialogo. Io invece la stima che avevo l'ho persa e penso che non sia assolutamente all'altezza del compito che gli è stato affidato, NON E' CAPACE DI FARE IL SINDACO
Grazie e buona sera a tutti.
Iveta Kadlecova


CRONISTORIA

Questione cellulari

Appena assunte le cariche di assessore e di vicesindaco, mi veniva dato in dotazione un telefonino tipo Motorola RAZR, che nella passata amministrazione veniva usato dal sig. Barberis. Dopo pochi giorni, in Comune, mi chiedevano l'apparecchio per sostituirlo con un modello di ultima generazione HTC DIAMOND.
A me sembrava uno spreco e l'ho rifiutato. A questo punto volevo vederci chiaro. Venivo pertanto a conoscenza, che nel comune di Piasco, tutti i dipendenti hanno in dotazione dal 2001 i telefoni cellulari.
Ho preso informazioni presso altri comuni della zona, e anche della provincia di Torino e questo non succede praticamente da nessuna altra parte.Visto che tra i punti del nosto programma c'erano la trasparenza e la lotta agli sprechi,ne ho parlato in una riunione del gruppo.I pareri, sulla questione erano diversi, e si decideva di attendere il nuovo segretario prima di prendere una decisione.A questo punto c'è stata una fuga di notizie e alcuni commenti apparsi sul blog,
(articolo :Tutto rinnovato 29-07). Io mi sono sentita in dovere di far chiarezza, e ho risposto, sempre sul blog, in data 19-08.
Forse questa mia iniziativa non è piaciuta, ma fa lo stesso.
Faccio presente che oggi esistono, a costi contenuti, tecnologie che permettono alle aziende e quindi anche ai comuni di non addebitare i costi delle chiamate personali dei dipendenti sul conto del comune, al fine di evitare abusi e privilegi.

Questione Casa di Riposo

Martedì 30 giugno veniva illustato alla maggioranza, dal geom.Dalmasso, il progetto della nuova scuola media. Al termine della serata, il sindaco ribadiva alla sottoscritta la necessità di convincere la signora Bruna Ballatore,(presidente della casa di riposo), a rimanere al suo posto.
Mercoledì 01/07/09 mi recavo presso la casa di riposo accompagnata dallo stesso sig. Dalmasso.
Riuscivamo ad ottenere dalla presidente la disponibilità a proseguire nell’incarico per un anno ancora.
Questo allo scopo di terminare le attività di ampliamento della struttura. L’accordo prevedeva di affiancarle una persona di fiducia dell'amministrazione comunale, come richiesto dal sindaco che, al termine dell'anno indicato, le sarebbe subentrata nella carica insieme a tre nuovi membri.
In quella sede la sig.Ballatore chiedeva anche di poter ultimare il lavoro iniziato, con la collaborazione dei signori Bruno Margaria e Remo Monge Roffarello.Pochi minuti dopo il sindaco, nel proprio negozio, commentava: bene un problema in meno per il paese. Quindi parlavamo qualche minuto sulla persona da affiancare alla presidente. Il giorno dopo veniva proposto al sindaco dal consigliere Luca Giraudo il nome di Natale Monge come candidato, ottenendone il consenso .
Giovedì 02/07/09 insieme al sig. Luca Giraudo, e il sig.Mauro Dalmasso incontravo il sig. Natale Monge che ci garantiva la propria disponibilità alle condizioni concordate con la Presidente Ballatore Bruna. Lo stesso sindaco, avuta la notizia lo invitava personalmente nell’incontro del gruppo di maggioranza, che si sarebbe tenuto il successivo 10 luglio.
Venerdì 10/07/09 avveniva l'incontro previsto e il sindaco, a sorpresa, dichiarava di aver cambiato idea in merito, sostenendo di aver trovato lui tutti i membri per la nuova gestione, e chiedeva al sig. Monge di accettare da subito l'incarico. Lui rifiutava, dichiarando che accordi presi con la sottoscritta e con Luca Giraudo non erano quelli.
In guella sede tra il sindaco e me avveniva una discusione molto accesa, dove io, minacciando le dimissioni, dichiaravo di non accettare di essere presa in giro, e che si sarebbe assunto tutta la responsabilità di questo ripensamento. Con il senno di poi credo che, già da quel momento, il sindaco avesse deciso di esautorarmi.
Sabato 11/07/09 si teneva, presso la mia abitazione, un'incontro richiesto dal sig. Luca Corrado, nell'intento di trovare un accordo. Era presente anche il sig. Dalmasso
In quella sede ribadivo con forza di aver semplicemente agito dietro mandato del sindaco e non di mia spontanea iniziativa, come si voleva far credere.Veniva quindi ipotizzata la soluzione che portasse a sette i consiglieri della casa di riposo, in modo che potessero essere compresi i due membri proposti dalla sig.Ballatore, e i quattro
membri proposti dal sindaco. Per poter fare questo bisognava accertarsi che lo statuto dell'ente lo prevedesse.
Al termine dell'incontro il consigliere Luca Corrado assicurava che ogni decisione in merito si sarebbe presa collegialmente, durante la riunione prevista per il 17/07/09.
Lunedì 13/07/09 Accompagnata dal sig. Mauro Dalmasso,verso le ore 9,30, mi recavo presso la casa di riposo per ritirare copia dello statuto da dare a Luca Corrado. Li venivo informata dalla sig.ra Ballatore che il sindaco in persona, un'ora prima, le aveva comunicato la sua decisione di rinnovare totalmente il direttivo dell'ente.
E la riunione prevista per il 17/07/ allora?
A questo punto ero intenzionata a dimettermi, ma il sostegno manifestato da tutto il gruppo, ad eccezione del sindaco che non mi parlava più, mi ha convinta a desistere.

Questione scuole

Venerdì 07/08/09 alle nove del mattino veniva da me in comune il presidente della scuola materna sig. Davide Monge, che mi chiedeva un aiuto per ottenere i certificati di agibilità dell'immobile, che lui domandava da anni. Mi recavo presso l'ufficio
tecnico dove venivo informata che nessun edificio scolastico a Piasco era provvisto dei certificati di agibilità.
Durante la riunione della giunta, nel pomeriggio, chiedevo spiegazioni a riguardo al tecnico comunale geom.Ponza, che mi rispondeva in modo vago, dicendo, che in passato non serviva. A questo punto presentavo richiesta scritta e protocollata ,
(allegato n°2 ) verifiche di tutti gli edifici scolastici comunali. In quella sede sia il sindaco che l'assessore Barbero non mi hanno appoggiata.Sostenevano la tesi che la mia reazione era esagerata, che non c'era da preoccuparsi troppo, che le scuole strutturalmente erano sicure.Comunque, alla fine, si decideva di contattare un professionista per le verifiche necessarie per ottenere l'agibilità. Purtroppo eravamo ad agosto e l'ingegnere era in ferie, (professionista di fiducia del geom.Ponza )
Primo settembre riunione in comune, presenti il sindaco, l'assessore Barbero, il geom.Ponza, l'ing. di Centallo ed io. Tutti minimizzavano il problema dicendo che c'erano comunque scuole anche più malmesse. Io ribadivo il concetto che noi dovevamo preoccuparci delle nostre e non di quelle degli altri. Ma ero sola contro tutti. In quella sede è stata letta la lettera dei genitori preoccupati dello stato di degrado delle scuole medie. Siamo rimasti d'accordo che questo studio di Centallo avrebbe fornito un preventivo di spesa sui lavori da fare ed il loro onorario.In seguito non sono stata più informata di nulla.
Il 03/09/09 si è tenuto un incontro in comune con la nuova preside delle scuole medie. Presenti: il sindaco, la sig.Chiara Monge Rofarello, il geom.Ponza ed io. In quella sede ho parlato della mia richiesta di verifiche del fabbricato in funzione della sicurezza, viste le preoccupazioni mie e dei genitori. Ci siamo recati con la preside a fare un sopralluogo e, appena visionato l'edificio, la prof.Basso ha immediatamente deciso di chiedere le verifiche necessarie.
A seguito di questa visita alla scuola, ho presentato richiesta scritta e protocollata ( allegato n°3), al sindaco ed al tecnico comunale, per sollecitare il rilascio di un documento di agibilità provvisorio,che permettesse il regolare inizio dell'anno scolastico. Su questa mia iniziativa il sindaco non era d'accordo, ma ripeto, nel ruolo di assessore ai servizi scolastici, mi sentivo in dovere di intervenire. Segue la risposta dell'uff. tecnico,(allegato 4).
08/09/09 ispezione da parte della ASL in presenza della Preside, del sindaco, dell'ass.Barbero, del tecnico comunale,dei
professori Rivoira e Bertone, e della sottoscritta.
10/09/09 ispezione da parte dei vigili del fuoco con la presenza delle stesse persone indicate sopra.
Dopo l'ispezione c'è stata una discussione tra il sindaco e la sottoscritta, dove venivo accusata di remare contro, e per questo motivo mi avrebbe tolto tutti gli incarichi.
Concludendo: io penso , di aver agito sempre per il bene della comunità e ho la coscienza a posto.


Piasco, 29/09/09
Iveta Kadlecova
 
Di Dulce (del 03/07/2008 @ 17:50:07 in Cultura, linkato 1847 volte)

Bellissimo video ad animazioni dell'ambientalista Annie Leonard che espone, con una tecnica grafica molto accattivante, i grandi limiti dell'attuale sistema economico statunitense, ma le stesse tesi possono essere facilmente estese a tutte le economie moderne.

 

 

 

Il filmato di 20 minuti è stato diviso in tre parti postato su YouTube.

Parte 1 (Durata: 09':06") : http://it.youtube.com/watch?v=18a1GQUZ1eU

Parte 2 (Durata: 04':22") : http://it.youtube.com/watch?v=fRrpNgIG0jA

Parte 3 (Durata: 07':08") : http://it.youtube.com/watch?v=WwAgiNbcsIg

oppure download diretto al video completo (sono 167MB ed ha anche qualità migliore): http://83.103.85.180/download/LaStoriaDelleCose.zip

Sito ufficiale
http://www.storyofstuff.com

Si ringrazia il progetto dePILiamoci a cura di Roberto Lorusso e Nello De Padova per la traduzione e il doppiaggio italiano

Una analisi sofisticata e contemporaneamente estremamente lineare, ti fa molto riflettere sull'attuale modello di ciclo economico dove la
concatenazione di Estrazione > Lavorazione > Distribuzione > Consumo > Smaltimento non é tecnicamente sostenibile nel tempo e comporta inevitabilmente gravi conseguenze ecologiche, sociali, politiche e economiche.

Credimi, sono 20 minuti ben spesi, vengono sfatati molti vecchi concetti con argomentazioni semplici ma molto efficaci che forse ti faranno cambiare il modo di vedere le "Cose" e gli "Oggetti" che ti circondano.

Dulce /gawi

 
Di Dulce (del 11/08/2009 @ 17:30:35 in NO alla centrale, linkato 13984 volte)

 

 

aggiornato con articoli di

Targato CN

 

 

Chi è il Stefano Montanari?

http://www.stefanomontanari.net/index.php?option=com_content&task=view&id=1246&Itemid=72

 

 

Dal momento che non si tratta della vostra stufa perchè:

brucerà nella migliore delle ipotesi PCI 2500 kcal/kg

778,56 quintali  al giorno x 8000 ore  259520 quintali di legna all'anno

producendo

22,80 quintali al giorno  x 8000 ore 9600 quintali  di ceneri all'anno

 

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La provincia alle richieste dei Sindaci

 risposta della Provincia

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Targato CN

 

Piasco: la futura centrale a biomasse allarma i cittadini

 

Se l’intento degli organizzatori della serata era quello di fornire il maggior numero di notizie possibili – pro e contro – all’insediamento della centrale a biomasse in regione Molino Varaita a Rossana e farle pervenire ad un gran numero di persone l’intento è stato raggiunto. Nel salone polivalente 'Serra' di Piasco, ieri sera, davanti ad un pubblico numerosissimo e quasi tutto schierato per il ‘no’ alla centrale è stata sviscerata la questione che da mesi anima i dibattiti dei residenti di Piasco e Rossana. In apertura di serata il piaschese Giampiero Mattio , del gruppo Vas (Verdi, ambiente e società) ha detto: “Quando siamo venuti a conoscenza del possibile insediamento della centrale ci siamo resi conto che nessuno era al corrente dei rischi che una tale installazione avrebbe comportato. Ci siamo attivati subito contattando il sindaco di Rossana Marco Carpani il quale ci ha indirizzati alla Provincia. Abbiamo quindi ottenuto la documentazione necessaria e ci siamo mossi, perché era nostro preciso dovere farlo, per comunicare ed informare i cittadini”.

Due gli schieramenti presenti: quelli favorevoli all’impianto e quelli contrari. Tra i primi il titolare della ditta Benarco Energy Adolfo Pastorino e il progettista dell’impianto Riccardo Tabaldi, nonché il dirigente della Provincia Marco Fino. Tra i favorevoli è stato inserito anche il nome del sindaco di Rossana Marco Carpani assente alla serata per impegni amministrativi la cui assenza –giustificata dal primo cittadino con una lettera – è stata contestata nemmeno troppo velatamente. Nettamente contrari, invece, gli esperti dell’associazione Magna Charta invitati a Piasco dagli organizzatori. Adolfo Pastorino ha sostenuto che “con un camion al giorno la centrale produrrebbe energia ad un prezzo contenuto e che le piccole dimensioni dell’impianto garantiscono una produzione che è classificata energia rinnovabile. Inoltre non va dimenticato che il legno utilizzato sarebbe per la quasi totalità acquistato in zona con una positiva ricaduta nell’economia locale”.

Il dirigente della Provincia Marco Fino ha invece evidenziato che “ci sono state tre conferenze dei servizi in cui tutti i soggetti intervenuti hanno espresso parere favorevole all’impianto”. Fino ha poi aggiunto: “Su richiesta della ditta il rilascio della concessione è attualmente sospeso in quando la ditta stessa, attraverso campionature su impianti analoghi, sta valutando la possibilità di diminuire ulteriormente i livelli emissivi”. Molto applaudito dai presenti è stato l’intervento dell’urbanista dell’associazione Magna Charta Mino Marchetti il quale ha sostenuto che “nessun intervento può essere realizzato senza la partecipazione della gente. Un impianto – ha sostenuto - va pensato, programmato e pianificato ma sempre attraverso il coinvolgimento della gente. Si vive sul territorio 365 giorni l’anno e il territorio è di tutti, non solo di chi propone impianti. Dire sì all’impianto senza che la gente abbia avuto la possibilità di esprimersi è una palese violazione alla legge”.

Il medico Gianmarco Lege, sempre dell’associazione Magna Charta, ha parlato dell’impatto sulla salute provocato degli impianti a biomasse con particolare riferimento al benzene (cancerogeno nell’uomo e negli animali) e alla diossina e sui diossidi di azoto che provocano piogge acide e diminuiscono le difese polmonari al punto che, se esposti a concentrazioni superiori ai 400 mg/mc, possono provocare la morte per fibrosi polmonare. Ovviamente le circostanziate parole del medico hanno provocato apprensione in sala e fatto aumentare la contrarietà dell’impianto di Rossana tra i presenti, che hanno manifestato tutto il loro disappunto. Una buona conoscenza del ciclo produttivo di una centrale alimentata a cippato e legno di non grandissime dimensioni (quella di Rossana è di 1 MW) sarà fondamentale per capire rischi e pericoli, ma anche gli aspetti positivi, di un insediamento come quello rossanese.

Una cosa è però emersa in modo chiaro ieri sera: con il gruppo Vas è sorto anche il gruppo ‘Comitato valle sostenibile’: entrambi saranno costantemente impegnati non solo ad informare la popolazione ma anche a provare ad impedire con tutti i mezzi democratici che la centrale venga realizzata. “Siamo solo all’inizio – ha ricordato Giampiero Mattio – e chi vuole sostenerci e stare al nostro fianco può iscriversi al gruppo versando una piccola quota associativa. Soldi che serviranno a proseguire nella nostra lotta contro l’insediamento di Molino Varaita”.

Rosso su centrale: "Sono state dette alcune inesattezze"

Caro Direttore,
ero presente ieri sera (mercoledì 30 settembre, ndr) al
convegno indetto dal Comitato VAS di Piasco e la descrizione fatta dall’articolo apparso sulla Vostra testata rispecchia solo parzialmente la realtà del dibattito che si è protratto fino a tarda ora. La posizione presa dal comitato relativa alla poca chiarezza delle procedure intervenute in fase autorizzativa e sulla poca pubblicità data alla richiesta autorizzata, sono state ampiamente smentite dai fatti e dalle dichiarazioni fatte durante al dibattito dal Ing. Fino della Provincia e dal Vostro collega giornalista Rossanese. Il primo elencava tutte le date e le procedure previste dagli attuali decreti normativi ampiamente rispettate e notevolmente migliorate sia in fattore di sicurezza che di emissioni e tempi procedurali. Elencava inoltre tutte le competenze implicate in fase decisionale da tute le funzioni pubbliche preposte alla procedura ed i tempi della stessa dilatati in tre conferenze distribuite nell’arco di un anno dalla data di presentazione. Il secondo faceva notare come gia nell’autunno 2007 in una riunione pubblica tenutasi a Rossana e con ampio riscontro giornalistico, era stata presentato il progetto proposto e nel 2008 in una seconda riunione pubblica, anche questa con rilievo sulla stampa,veniva definito il progetto. In ambo i casi erano presenti rappresentanti delle amministrazioni locali vicine ed alcuni degli organizzatori del Comitato VAS.

Inoltre il presidente del Comitato Vas dichiara di essere venuto in possesso di tutta la documentazione presentata già all’inizio del mese di maggio, quindi precedentemente alla conclusione del procedimento autorizzativi conclusosi solo alla fine di giugno 2009, e quindi con tutto il tempo necessario per presentare qualsivoglia osservazione prima del termine del procedimento. Al di fuori dei dati formali inoltre gli interventi dei professionisti invitati dal Comitato non portavano a conoscenza alcun dato specifico sulla centrale in progetto a Rossana ma dati riferiti ad emissioni e impatti inquinanti di impianti di dimensioni decisamente superiori di circa 50 volte a quello in progetto ed inoltre per loro stessa ammissioni non di centrali a legno ma di impianti ti termovalorizzazione che utilizzano rifiuti come combustibile e quindi sicuramente non confrontabili.

Gli interventi inoltre sulla provenienza della materia prima non tenevano in alcuna considerazione il fatto che il potenziale di produzione di Cippato da legna delle foreste locali e di gran lunga superiore alle necessità della centrale, ed il quantitativo della legna che già oggi prende la strada della Liguria e della Toscana di produzione locale è ampiamente sufficiente al fabbisogno. Non bisogna inoltre dimenticare che le emissioni della centrale equivalgono in quantità a quelle emesse da n. 2, dico due, TIR e che quindi il solo evitare il trasporto della legna stessa compensa in valore e quantità le emissioni della centrale. Molti interventi poi hanno evidenziato come la creazione di un mercato locale del cippato non può che agevolare la filiera di produzione del legname , la valorizzazione e la manutenzione dei boschi e che la creazioni di nuove attività e posti di lavoro sicuramente non sono dannosi all’economia locale, specialmente in questi periodi.

L’unico dubbio che mi resta è che tali centrali possano nascere ed esistere solo grazie agli incentivi statali e che quando gli stessi cesseranno con tutta probabilità si spegneranno anche le centrali.
Discorso totalmente diverso è quello relativo alle centrali di riscaldamento a cippato che da subito, senza incentivi, permettono un effettivo risparmio economico e tempi di ritorno dell’investimento di soli tre o quattro anni. Se inoltre si tengono in conto le incentivazioni fiscali, sono convenienti da subito. Il taglio dato dagli interventi dei professionisti invitati dal Comitato VAS metteva ingiustamente in cattiva luce una fonte importante come il legno per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili evidenziando quindi una posizione preconcetta a qualsivoglia progetto e propensi a dare una cattiva informazione, per non dire disinformazione, al fine unico di creare una posizione di diritto di Veto a qualsivoglia iniziativa al di fuori di qualsivoglia regola di buona convivenza civile e rispetto delle regole e di chi cerca nel modo migliore di applicarle, con impegno e serietà
Mario ing. Rosso

 

 Bosco: "Su Rossana alcune affermazioni non del tutto esatte"

 

Egregio Direttore,

Leggo sulla Sua testata l'intervento (all'indirizzo
http://www.targatocn.it/it/internal.php?news_code=72607&cat_code), a firma dell'Ing. Rosso, alcune affermzioni non del tutto esatte, almeno per due motivi principali:

1) sugli impianti 50 volte più grandi: se il collega si riferisce alla potenza termica, 50 volte il progetto di Rossana (9,4 MWt) significano 470 MWt e, né in Italia, né in tutto il mondo esistono centrali a biomasse, né inceneritori, così grandi (A2A di Brescia non arriva a 300). Se invece parla di potenza elettrica (1,67 MWe) superiamo gli 80 MW, troppi anche per gli inceneritori più grandi (tra i 60 e i 62, es. Silla 2, A2A, Milano).

2) sulla quantità di cloro nel legno e su micro e macro inquinanti non è sufficiente affermare, come spesso succede, "il caminetto inquina di più perché non ha filtri" e "l'inceneritore inquina di più perché brucia di tutto". Le centrali a biomasse hanno filtri meno evoluti rispetto agli inceneritori e devono selezionare attentamente i combustibili per poter competere. Il caminetto inquina di più, ma brucia meno combustibile e non 24 ore su 24 e i risultati richiamati nelle presentazioni e negli interventi dei medici provengono da lavori accettati e pubblicati nelle riviste
scientifiche internazionali più prestigiose, dove i meccanismi di selezione sono severissimi.

In sintesi le prestazioni ambientali di un impianto a fonti rinnovabili non sono automaticamente migliori, ma devono essere anch'esse dimostrate con calcoli e numeri esatti e verificabili, che purtroppo non leggo nella Sua replica, né ho visto presentare durante la serata da parte degli altri intervenuti.

Noi non abbiamo preconcetti e per questo non ci piacciono quelli altrui, ma per stabilire chi ha ragione occorrono le prove e l'indicazione delle fonti, dimostrando totale indipendenza da eventuali conflitti di interesse che possano far sorgere dubbi sull'imparzialità ed obiettività.

Sono sicuro che tali norme deontologiche sono note al collega. Dunque, invece di dilungarmi, preferisco ricordare che le fonti di quanto presentato nelle nostre relazioni sono a completa disposizione di tutti gli interessati.

Cordiali saluti
Ing. Massimiliano Bosco

 

Marchetti : " Considerazioni ulla serata "

Egregio Direttore,

leggiamo con interesse la cronaca della serata svoltasi nel Salone Polivalente di Piasco il 30 settembre scorso e riteniamo opportuno puntualizzare alcuni aspetti non precisi che si desumono dall’articolo.

 

Vorremmo iniziare dalla definizione degli schieramenti presenti, in particolare dell’Associazione Magna Charta, che non era presente con il ruolo di opporsi alla Centrale in questione, ma con quello di informare i partecipanti sui pericoli che l’insediamento della stessa costituisce per il territorio, attraverso dati di tipo tecnico e sanitario inconfutabili. La presenza dei nostri esperti era quindi legata ad un momento di informazione ai cittadini e  a sollecitarne la partecipazione informata, operazione quest’ultima che avrebbe dovuto avvenire prima delle scelte delle varie amministrazioni, così come stabilito dalla Convenzione di Aarhus. Gli interventi tecnico-scientifici e sanitari dei nostri esperti tendevano proprio a dare nel modo più ampio possibile queste informazioni, unitamente a quelle di tipo urbanistico. Proprio queste ultime hanno tratto le conclusioni sulla compatibilità dell’insediamento di tale impianto con gli indirizzi programmatici di un territorio come quello della Val Varaita che ha grandi valenze i di tipo paesaggistico ed ambientale oltre ad interessi turistico-residenziali da non sottovalutare.

I principi di interesse collettivo sono quelli che devono prevalere per le  scelte di programmazione e di pianificazione di un territorio, rispetto a quelli di prevalente interesse privato, evidenziati da alcuni interventi individuati come favorevoli dall’articolo.

Era pertanto necessario chiarire tali concetti prima di indicare gli  schieramenti a favore o contro.

Vogliamo quindi ribadire che l’interesse dell’Associazione era ed è assolutamente motivato dall’opportunità di iniziare un processo di partecipazione informata.

Cordiali saluti.

 

Il Presidente di Magna Charta

 

Rossana: centrale a biomasse. I Piaschesi non la apprezzano

Da qualche settimana a questa parte è uno degli argomenti più dibattuti a Piasco e dintorni. La costruzione di una centrale a biomasse in regione Molino Varaita, in un’area confinante, ubicata nel Comune di Rossana, sarà pure il tema di un confronto che un gruppo di cittadini piaschesi ha organizzato per mercoledì 30 settembre alle 20 e 45 nella Sala Polivalente Francesco Serra. Ma quali sono le criticità che il gruppo di oppositori o 'scettici' avanza di fronte all’opera? In primo luogo, i promotori dell’incontro lamentano lo scarso coinvolgimento della comunità piaschese nel processo decisionale che, attraverso tre conferenze dei Servizi, ha portato alla concessione del ‘nulla osta’ per la realizzazione dell'opera da parte degli uffici competenti della Provincia di Cuneo alla ditta ligure Benarco Energy. Il gruppo di cittadini piaschesi sostiene poi che la centrale avrà una resa molto inferiore rispetto ad impianti dello stesso tipo, che gran parte dell’energia termica prodotta andrà persa poiché non è previsto un collegamento ad una rete di teleriscaldamento e che, infine, il legname da bruciare nella centrale non proverrà dalla valle Varaita, ma da località molto più distanti.

Il Sindaco di Rossana Marco Carpani risponde alle obiezioni facendo presente che il percorso seguito “è quello previsto dalla legge. Ci sono state delle conferenze sei Servizi cui hanno partecipato la Regione, l’ARPA ed il nostro Comune. La verifica dei parametri di emissione ha appurato il rispetto dei valori previsti. Ovviamente – prosegue – nessuno nega che Rossana abbia interesse nei confronti di un impianto che permette ai contadini di valorizzare una risorsa come il legname che marcisce nei boschi. La resa dell’impianto è un problema del privato che investe. Immagino che anche in questa circostanza l'imprenditore abbia interesse a guadagnare.” Il Sindaco di Rossana non ritiene fondata nemmeno l’obiezione riguardante la provenienza del legname da bruciare nella centrale. “Anche qui, penso sia interesse dell’imprenditore reperire delle risorse sul territorio per risparmiare sulle spese di trasporto. So che sono state avviate delle trattative con diverse aziende del posto e che un grosso produttore di legno di Rossana si è già accordato per fornire la materia prima. D'altra parte l'imprenditore coinvolto è uno dei più importanti produttori di legname del Nord Italia ed ha rapporti con molti clienti

La centrale a biomasse, che produrrà energia elettrica tramite vapore, cedendo acqua calda, verrà costruita in’un area in cui il Comune di Rossana ha deciso di concentrare lo sviluppo produttivo del paese. Tra i progetti, vi è quello quello di utilizzare l’acqua calda ed il vapore per servire le attività industriali ed artigianali che si insedieranno in zona e di scaldare alcune serre in cui verranno coltivati e raccolti primizie e prodotti ortofrutticoli anche in pieno inverno. “ non bisogna dimenticare – prosegue Carpani – che con le sue attività produttive Rossana crea l’80% dell’occupazione della valle Varaita. Indipendentemente dalla centrale, avevamo deciso di spostare l’area industriale dalla zona in cui si trova attualmente. Potendo disporre di acqua calda per i loro cicli produttivi a prezzi più vantaggiosi, è probabile che molti imprenditori siano interessati a trasferirsi.” Il primo cittadino di Rossana non ritiene poi che il progetto della centrale a biomasse sia stato portato avanti all’insaputa delle comunità confinanti. “Ci siamo sempre confrontati con i Comuni vicini e le leggi sono state rispettate rigorosamente. Di fronte a certe obiezioni si fa in modo che l’unica soluzione per produrre energia sia quella di bruciare il petrolio tante sono le contrarietà sorte attorno alle biomasse, all’idroelettrico o all’eolico.” Carpani parteciperà all’incontro del 30 settembre a Piasco? “Perchè no? Non  abbiamo nulla da nascondere. Tutto è stato fatto alla luce del sole e siamo pronti al confronto.” 

Piero Lunati
 

 

 

 

 

 
Di Dulce (del 07/02/2009 @ 17:19:21 in Eventi, linkato 4530 volte)

 

 

Questo era Piasco la sera del 13 febbraio
i risultati sono stati evidenti come testimonia questa notizia ansa:
CLIMA: BUIO IN ITALIA E NEL MONDO CONTRO FEBBRE PIANETA/ANSA
M’ILLUMINO DI MENO, RISPARMIATI 500 MW, COME 8 MLN LAMPADINE 
(ANSA) - ROMA, 13 FEB – Dalla Costiera amalfitana a San 
Pietro a Roma, passando per Westminster a Londra fino alla Cabot 
Tower dell’isola di Terranova. Il buio e’ sceso all’unisono in 
migliaia di comuni italiani e decine di citta’ nel mondo, in 
occasione della quinta campagna internazionale all’insegna del 
risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, lanciata dalla 
trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue. 
Il black out volontario, alla vigilia del compleanno del 
protocollo di Kyoto che si festeggia lunedi’, vuole dare un 
segnale concreto per fermare la febbre del Pianeta causata dai 
mutamenti climatici.  
Contando solo l’Italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio 
di 500 MW, pari ad un consumo di 8 milioni di lampadine, mentre 
l’anno scorso la riduzione era stata di 400 MW. A girare 
l’interruttore per alcuni minuti sono stati monumenti, piazze, 
palazzi: Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi, le facciate del 
Quirinale, del Senato e della Camera, del ministero 
dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, della Giustizia e della 
Farnesina, oltre a basilica di Superga e Mole Antonelliana a 
Torino, piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, 
il Maschio Angioino a Napoli, piazza Maggiore a Bologna, il 
Duomo e piazza della Scala a Milano, il castello del 
Buonconsiglio a Trento. 
Per la prima volta si e’ spenta la cupola di San Pietro, 
insieme alla Basilica di Assisi e a quella di Loreto. Oltre a 
tutte le ambasciate italiane all’estero, il black out volontario 
ha interessato anche le sedi del parlamento europeo a Bruxelles 
e a Strasburgo, Westminster a Londra, e le sedi del Parlamento 
in Grecia, Bulgaria, Slovenia e Lituania. Dalla Costa azzurra 
con Mougins (paese sopra Cannes) e le piazze delle cittadine 
della Provenza in Francia, fino alle strade di Sidone in Libano, 
il tam tam energetico e’ arrivato in Grecia, Spagna, Germania, 
Romania, Lettonia, ma anche a Malta e Cipro.  
Iniziative a tappeto hanno percorso l’Italia, con oltre 1.000 
comuni partecipanti alla campagna, ciascuno a modo suo, senza 
dimenticare i singoli cittadini. C’e’ chi ne ha approfittato per 
osservare le stelle con Unione astrofili italiani e Veneto 
stellato, oppure ha mangiato nei tanti ristoranti con menu ‘a 
risparmio energetico’, a lume di candela. 
Decisamente ”aerea” l’iniziativa di Aosta, con la partenza 
di una mongolfiera: il suo bruciatore ha illuminato la piazza e 
il comune rimasti al buio. A Verona intanto, i ”ciclisti” 
della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), hanno 
pedalato con la luce delle dinamo 220 volte (come 220 Volt) 
intorno all’Arena spenta. E a Genova, di fronte al Palazzo 
Ducale al buio, l’associazione ‘In forma di luce’ ha invitato i 
cittadini a formare un’enorme lampadina con 1.000 bicchieri di 
plastica biodegradabile in cui galleggiavano cubetti al Led. 
Significative le adesioni delle scuole, come quelle di 
Alghero, riunite a leggere favole nell’Auditorium a luce di 
candela, oppure in Costiera amalfitana, con circa 500 istituti 
riuniti a Scala, nel borgo piu’ antico. ‘M’illumino di meno’ 
quest’anno ha avuto tra i suoi partecipanti anche le carceri di 
Secondigliano (Napoli) e Bollate (Milano). Il sacro si e’ unito 
al profano: mentre si sono confermate numerose le parrocchie, 
con l’adesione tra l’altro della Conferenza episcopale italiana, 
per la prima volta ha partecipato anche il Casino’ di Sanremo. 
Tra le novita’ di quest’anno, le adesioni di numerose aziende 
italiane e internazionali (come la sponsor Eni, e poi Vodafone, 
Coop, Ibm, Ikea Milano, Epson Italia, Mc Donald’s, gli Accor 
Hotel), ma anche musei, societa’ sportive, associazioni e 
sindacati (da Anci e Agesci a Legambiente, Lipu, Lav e Wwf 
Italia, e poi Federparchi, Cgil, Cisl e Uil, da Coldiretti e Cia 
a Slowfood), universita’, commercianti e artigiani. E non sono 
mancate adesioni dai gruppi politici, dal Pd all’Idv. (ANSA).
 
PIASCO HA CONTRIBUITO ATTIVAMENTE AL SUCCESSO!
perchè non sia un evento di una sera ...
continuiamo insieme nelle seguenti date:
21 MARZO
Spegniamo le luci e…… guardiamo le stelle
Tutti in piazza guidati da esperti astrofili
Ore 21 Piazza Biandrate
 
24 APRILE
Spegniamo le luci e…… accendiamo il falò
Tutti in piazza con canti, balli, racconti e riflessioni
Ore 21 Piazza Martiri della Liberazione

 

Anche la Regione Piemonte invita alla continuità di questa manifestazione con il seguente comunicato
Comunicati della Giunta Regionale
12 Febbraio 2009 15:45
AMBIENTE
UN CLICK PER IL CLIMA - RISPARMIAMO ENERGIA, MIGLIORIAMO L'AMBIENTE
DE RUGGIERO: DA DOMANI SEI SETTIMANE PER IL BENE DELLA TERRA 
“Lo spegnimento di piazza Castello non sarà un momento d’arrivo, ma il punto di partenza di “Un click per il clima” , un lungo fil rouge tra il 13 febbraio di “M’illumino di meno” ed il 28 marzo , giorno di “WWF Heart Hour”, in cui il mondo intero, 1000 città, almeno un miliardo di persone, spegnerà le proprie luci per sensibilizzare tutti sulla necessità di intervenire contro il cambio climatico in corso. E un grazie caloroso va a Caterpillar e alla sua iniziativa, che da anni coinvolge e rende consapevoli gli ascoltatori per consumare meno energia”. Nicola de Ruggiero , assessore all’Ambiente e alla promozione del risparmio energetico, lancia così l’idea che animerà per sei settimane il Piemonte e “Uniamo le Energie” , la sfida lanciata nel 2008 dalla presidente Mercedes Bresso per diventare il motore ecologico d’Italia e raggiungere per primi gli obiettivi energetici richiesti entro il 2020 dall’Europa: meno 20 % di emissioni, meno 20 % di utilizzo di carburanti fossili, più 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili.
Con UN CLICK PER IL CLIMA - Risparmiamo energia, miglioriamo l’ambiente la Regione Piemonte promuove un periodo dedicato alla valorizzazione dei piccoli e grandi gesti etici in materia di risparmio energetico e di buone pratiche ambientali.

“Per questa ragione - aggiunge de Ruggiero - chiediamo a tutti, enti locali, musei, scuole, università, imprese, associazioni e cittadini piemontesi, di promuovere, in particolare nelle prossime sei settimane, azioni di risparmio energetico (attraverso lo spegnimento quotidiano e per un’ora di un’illuminazione); l’attivazione di azioni di animazione, informazione e approfondimento in materia di risparmio energetico in base al principio: non produciamo materiali, ma divulghiamo informazioni e conoscenza; l’adesione alla sfida “Uniamo le Energie” segnalando sul portale dedicato le proprie buone azioni e i suggerimenti di risparmio energetico quotidiani”.

Tutta l’iniziativa sarà documentata sul portale “Uniamo le energie” - www.regione.piemonte.it/energia - verso il quale sono tutti invitati a segnalare le proprie buone pratiche di risparmio energetico, scrivendo a energia@regione.piemonte.it.

“Il miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo - conclude l’assessore - deve essere patrimonio di ogni persona. E Il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile. Quindi è bene che le buone pratiche per mantenere il nostro mondo pulito, energeticamente rinnovabile, con meno rifiuti prodotti alla fonte e con il recupero di più materie possibili da quanto buttiamo via, siano un modo di agire consolidato fin dalla più tenera età e dall’adolescenza. Non è difficile essere ambientalmente corretti, basta avere la costanza e la volontà di farlo tutti i giorni”.
 

http://www.regione.piemonte.it/energia/un-click-per-il-clima.html

 

 
Earth Hour 2009. UN MILIARDO DI PERSONE POSSONO BASTARE!



Nel 2007 l’Ora della Terra è suonata solo a Sidney dove 2,2 milioni di persone hanno compiuto il semplice gesto di spegnere la luce in casa, per strada, negli uffici, a teatro, nei supermercati. Tanto semplice e significativo da contagiare 370 città di 35 paesi nel 2008. Un click che ha unito 50 milioni di persone dalle isole Fiji a New York, passando per Manila, Bangkok, Roma, Copenhagen, Toronto, Chicago, San Francisco. In Italia il 29 marzo dell’anno scorso si sono spenti il Colosseo a Roma e Cà Farsetti sede del comune di Venezia, città simbolo dei cambiamenti climatici. Per dire ai leader del Pianeta che contro i cambiamenti climatici occorre agire subito!

Per il 2009 l’ambizione è grandissima
e si mira a coinvolgere un miliardo di persone e 1000 città. A 53 giorni dall’Earth Hour sono oltre 400 le città che parteciperanno, il numero cresce di ora in ora e in Italia siamo a quota 70 con grandi e piccoli comuni, tra cui Venezia, Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Palermo, dove simbolicamente verranno spenti i monumenti più rappresentativi. Guarda la lista con tutte le città >>
Conferma che ci sarai anche tu, partecipa all'Ora della Terra! A registrazione completata, riceverai strumenti utili e suggerimenti per entrare a far parte della grande mobilitazione Earth Hour >>

Chiedi al sindaco della tua città di aderire, facendo spegnere un edificio pubblico che tutti conoscono!  (Scrivi a r.runza@wwf.it).

Guarda il video di Massimo Cacciari, sindaco di Venezia,
Boris Johnson, sindaco di Londra racconta cosa farà esattamente per l’Earth Hour… scoprilo!
 

  Fate della Cena a lume di candela un evento periodico

E' un occasione per stare insieme, stimola il dialogo e non solo

Menù a lume di candela

Insalata sedano e noci

Cous Cous alla libanese

Ceviche alla messicana

Carpaccio di vitello in citronette

Caprino alla melograna

Amoretto

I piatti descritti  possono essere preparati senza l’uso di fonti energetiche.

L’unica fonte di energia siete voi.

il menù vuole essere fonte di ispirazione

ma siamo sicuri che siete a conoscenza

di altre portate a basso consumo.

Le ricette

Insalata sedano e noci

120 gr. di sedano bianco

50 gr. di noci

1 Mela Verde

1 Limone

Olio D oliva

Sale

Pepe

Tagliate il sedano a listerelle sottili e la mela a cubetti

metteteli in un'insalatiera insieme e irrorate con il succo di mezzo limone e mescolate.

Aggiungete il prezzemolo tritato e metà dei gherigli di noci spezzettati. In una ciotola

preparate una vinaigrette con olio, sale, pepe e succo di limone.

Incorporate i rimanenti gherigli di noci tritati e versate nell'insalatiera.

Cous Cous alla libanese

200gr di cous cous

6 pomodori ramati

2 cipollotti

1/2 limone

Olio d’oliva extravergine

menta fresca e prezzemolo.

Si tiene il cous cous  in bagno in acqua fredda per un'ora.

Si tagliano i pomodori a piccoli dadini, si sminuzzano le cipolle, si lava asciuga e trita

grossolanamente abbondante menta fresca e abbondante prezzemolo. Si spreme il succo di limone.

Poi si mescola tutto insieme, si condisce con olio e volendo con del pepe macinato e si lascia insaporire.

 Solo poco prima di servire si aggiunge il sale, si gira il cous cous 

e si serve sopra delle foglie di lattuga romana (in Libano usano le foglie di vite).

Ceviche alla messicana

4 filetti di pesce bianco

6 pomodori ramati

2 cipolle rosse di troppa

4 limoni

coriandolo fresco o prezzemolo

peperoncino

Affettare il filetto di pesce a cubetti  e la cipolla e marinarli per

4 ore con il succo di limone e un pizzico di sale in recipienti separati.

Scolarli e unirli ai pomodori tagliati a cubetti.

Cospargere il tutto con coriandolo fresco o prezzemolo.

Correggere con il sale se necessario.

Peperoncino macinato grossolanamente a piacere.

Carpaccio di vitello in citronette

300 gr di fettine per carpaccio

succo di 1/2 limone

un pizzico di sale e pepe

olio d’oliva extra in q.tà uguale al succo di limone

cuori di carciofo affettato finemente

In una ciotola unire il succo di limone (utilizzare un limone con una bella scorza

profumata, leggermente verde) con il sale, il pepe e l'olio extra. Utilizzare una piccola

frusta per montare la citronette. Lavorarla sino ad ottenere una salsa legata.

Sistemare nei piatti e condire con due cucchiai di citronette, e

completare con i cuori di carciofo.

Caprino al melograno

250 gr di caprino

50 gr di mascarpone

1 melagrana

Stemperare il caprino amalgamandolo col mascarpone. Sgranare la melagrana

mescolare metà dei grani al caprino schiacciandoli in modo che rilascino il succo.

Amalgamare bene e acconciare in una terrina. Decorare cospargendo con i restanti

grani di frutto

Amoretto

6 uova

1,2 etto  di  zucchero

500 gr mascarpone

50 gr di  panna da montare

1,5 etti di  amaretti

1 bicchierino di Amaretto  di  Saronno

1 scatola di  lingue di gatto o tegole

Dividere  tuorli   e albumi. Montare a spuma i  tuorli  con lo zucchero  e a neve

fermissima i  gli  albumi,  montare la panna, ridurre gli  amaretti  in polvere finissima.

Aggiungere ai  tuorli  il  liquore, il  mascarpone la panna montata gli  amaretti  in

polvere, infine incorporare gli albumi usando  un  cucchiaio  di legno. Raffreddare in

una capiente terrina in  frigo  e servire in  delle coppe con i biscotti.

Queste dosi sono per 8 persone. In frigo  dura almeno  due giorni.

 

 
Di Dulce (del 12/10/2009 @ 16:57:08 in NO alla centrale, linkato 3245 volte)

 GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE
alle
1000
persone ci hanno dato il loro sostegno e fiducia
 firmando la petizione
per bloccare la costruzione della centrale a biomasse

  Non hai firmato?  

Guardati il video il blog e leggi il documento

    ti aspettiamo!  

 
Sicuri che si faranno portavoce invitando altri che ancora non hanno firmato ad aderire
 
La vostra firma
è importante per fare sentire la nostra voce in provincia
 
La vostra firma
non vi creerà mai problemi di carattere giuridico
 
La vostra firma
vi eviterà problemi gravi di carattere ambientale ed economico a voi e a tutte le generazioni che verranno.
  
 
La vostra firma
potete farla in qualsiasi momento
a Piasco nei seguenti negozi a cui diciamo grazie
 
BAR DEL CENTRO
BAR COFFEE
COOPERATIVA CASOLARE
TABACCHERIA PIASCO
TABACCHERIA S'ANTONIO
PAOLETTI MOTO
SALUMERIA BERTAINA
ALIMENTARI MURAGLIA
MACELLERIA BERTAINA
PANETTERIA ZAMPERLIN
PANETTERIA CAVALLO
PANETTERIA DEMARIA
LA CREMERIA
 
a Costigliole
PRESSO L’UFFICIO ANAGRAFE
 
 
 
………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...
 
Dal momento che lo scopo del comitato è fare una giusta informazione
voglio pubblicare qui sotto una delle lettere che l’ing Rosso   
 
e la risposta ufficiale del Comitato Valle Sostenibile con allegati i pareri ARPA che verrà pubblicata a breve.
 
 
Gentilissimo Direttore,
Vorrei rispondere alla lettera dell’Ing. Mario Rosso comparsa sul Suo sito ieri, il quale afferma che è amareggiato in quanto noi del Comitato Valle Sostenibile, del Vas sezione di Piasco e dell’associazione Magna Charta stiamo tentando di distorcere i dati circa le emissioni della costruenda Centrale a Biomasse di Rossana, per creare allarmismo e paura. L’ing. Rosso sostiene poi ancora che ci siamo appellati più volte alla Convenzione di Aarhus, ma siamo i primi a disattenderla in quanto non stiamo dando un’informazione trasparente e puntuale.
Ci chiediamo come mai da quando abbiamo organizzato la serata del 30 settembre, per sensibilizzare la gente, l’ing Rosso abbia scritto più lettere cercando di scardinare quanto abbiamo cercato di dire senza alcun allarmismo, ma facendo presenti le criticità della centrale che sono le stesse sollevate dagli enti quale l’Arpa che ha partecipato alle 3 commissioni dei servizi che si sono svolte in Provincia. Il Signor Rosso ha forse paura che la gente sia troppo informata? Che si faccia troppi interrogativi sulla centrale?
Troviamo poi decisamente grave l’insinuazione che la costituzione del Comitato Valle Sostenibile sia stata fatto allo scopo di reperire i soldi dalle mamme e dalla gente da noi terrorizzata. A forza che pensiamo solo ai soldi, noi del comitato e del VAS, per organizzare la serata ci siamo autotassati. Quindi pregherei il Sig Rosso prima di fare certe dichiarazioni di informarsi adeguatamente e poi se parliamo di trasparenza il meno trasparente è proprio lui, che tenta di minimizzare in tutti i modi l’impatto ambientale che avrà l’impianto, perché ovvio come presidente della Cooperativa Alpiforest ha tutto l’interesse a che venga bruciata più legna possibile nell’impianto. Non nascondiamo dietro a false ragioni di tutela del bosco, interessi economici ben più consistenti. Poi questi riferimenti ai meccanismi pubblicitari sono veramente ridicoli. Il tanto studio diurno e notturno sarebbe meglio applicarlo per altre cause molto più importanti invece che per scardinare le ragioni concrete della gente della bassa Valle Varaita che non è disposta ad accettare un impianto a basso rendimento, inquinante e che non da nulla in contraccambio alla popolazione che deve subire le emissioni. Poi certe dichiarazioni non meritano neanche commenti e visto che l’ing. Rosso ci dice che siamo poco trasparenti e non ci basiamo su dati tecnici puntuali, ma informazioni generiche e provenienti da altri impianti, Le chiediamo gentile Direttore di pubblicare il Parere dell’Arpa (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) della terza Conferenza dei Servizi tenutasi in Provincia il 24 giugno scorso che inviamo in allegato.
Da questo documento pubblico emerge una verità che stride con le tesi dei proponenti  e dell'ing. Rosso. Decideranno i lettori a chi credere.
Ricordiamo soltanto che gli interessi economici in gioco rendono meno credibili le tesi di chi minimizza e trascura i danni per l'ambiente e la popolazione locale.
E' per questo che ribadiamo il nostro NO ALLA CENTRALE e, per chi non lo avesse ancora fatto, Vi invitiamo a firmare in massa la petizione contro la costruzione della centrale presso il GAZEBO CHE SARA’ ALLESTITO A PIASCO IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA SAGRA D’AUTUNNO http://www.sagradautunno.it/  DOMENICA 11 OTTOBRE a cui Vi invitiamo a partecipare numerosi.
Vi invitiamo anche a seguire le opinioni circa la centrale a biomasse sul blog al seguente indirizzo
GRAZIE
Cordiali Saluti
Paolo Carpani a nome del COMITATO VALLE SOSTENIBILE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
Di cagio (del 12/12/2008 @ 15:45:38 in Agricoltura, linkato 3151 volte)
E' di questi giorni la notizia che il crudo sia pericoloso per la salute umana almeno quanto il fumo e l'alcol; le televisioni, le radio, il web ed i giornali ne parlano a gran voce ed all'unisono, come sempre.
Ecco, adesso tra un po' esco, con 50 centesimi in tasca ed il boccale da mezzo litro in mano, vado all'Alapacis, accarezzo la “vacca con le corna bianche” (che è una rarità) e mi sparo mezzo litro di latte crudo alla volè. Se qualcuno vuole venire a cantare “la bicera” per farmi da accompagnamento è benvenuto : - )
Perché sarei disposto a correre questo rischio enorme, rischiando chissà quale infezione per non aver fatto bollire il latte?
Perché oltre ad aver una discreta esperienza nel settore (ed un paio di pezzi carta) mi informo, e spero di riuscire ad informare anche i lettori del blog.
L'infezione che ha colpito una decina di bambini (9 secondo alcune fonti) in Italia in 2 anni è causata dall'Escherichia coli O157, un ceppo patogeno del comunissimo batterio che abita gli intestini degli animali a sangue caldo. Non è certo, almeno non per tutti casi, che i bambini siano stati infettati da E. coli proveniente dal latte crudo, e stiamo parlando di un numero molto basso. Questo non vuol dire che vale la pena rischiare ma non vale nemmeno la pena ascoltare quello che dal ministro all'ultimo dei giornalisti stanno dicendo a gran voce: bollire il latte. Ma fate furb, fate còsi ti.
Il ministro rievoca i consigli della nonna... che risalgono a prima della guerra, inevitabilmente, quando il latte veniva munto a mano, in secchi che venivano lavati con n po' d'acqua fresca, le stalle erano un po' diverse da quelle attuali, non esistevano analisi sul prodotto, non c'erano i frigoriferi, molti animali erano affetti da tubercolosi e da brucellosi (responsabile delle febbri maltesi, roba seria): forse bollire il latte era il minimo che si potesse fare. Chissà se il buon Zaia ascolta anche la nonna quando dice che “maunèt fa grasèt”, “l'eva endebliss”...
A parte le battute, non ritengo necessario che una persona adulta, in buon stato di salute rinunci a tutti benefici del latte crudo per lo spauracchio, nel peggiore dei casi, di una dissenteria, e soprattutto voglio dire che non è il caso di bollire il latte nemmeno per i bambini o le persone debilitate, che dalla E. coli O157 potrebbero avere conseguenza peggiori: 70 – 75 ° C per pochi minuti sono più che sufficienti per avere un prodotto sicuro dal punto vista microbiologico, anzi basterebbe anche meno.
Spero che i piaschesi continuino a preferire la qualità e non si facciano terrorizare dai media, poi se uno vuole può scegliere di bere cosa vuole, per carità, l'importante è che pensi sempre a cosa consuma.

Ecco un sintesi della filiera del latte pastorizzato, ipotizzando una provenienza locale del latte:
- Mungitura
- Refrigerazione
- Trasporto in autocarro coibentato (miscelazione con altre partite di altri allevamenti)
- Stoccaggio in centrale (miscelazione con altre partite di altri giri di raccolta)
- Degassatura
- Pastorizzazione
- Raffreddamento
- Confezionamento in plastica o tetrapak
- Stoccaggio (refrigerato)
- Trasporto (refrigerato)
- Eventuali stoccaggi in piattaforme logistiche, viaggi su altri camion
- Stoccaggio presso il punto vendita
- Banco frigo di vendita

e la filiera del latte del distributore automatico:
- Mungitura
- Refrigerazione
- Trasporto al distributore (pochi minuti di viaggio)
- Latte in vendita nel distributore (refrigerato)

Quale filiera risulta più controllabile?
 
Di Dulce (del 02/12/2010 @ 15:30:11 in Eventi, linkato 1954 volte)


Il popolo dell'acqua torna in piazza

CANCUN - TORINO : 4 DICEMBRE 2010

Per la giustizia sociale e ambientale, per l'acqua e i beni comuni

Dal 26 novembre al 10 dicembre ha luogo a Cancun (Messico) la 16-ma Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. In queste due settimane si manifesta in tutto il mondo per la giustizia climatica. L'Acqua è il primo elemento attraverso il quale il cambiamento climatico influenza l'ecosistema terrestre.

In Italia i movimenti per l'acqua pubblica tornano in piazza in tutte le regioni dando vita a nodi pulsanti di una rete che, da nord a sud, intende preservare un bene primario come l'acqua e difenderlo dalla privatizzazione.

Il Comitato Referendario Cuneo e Provincia partecipa alla

manifestazione regionale del 4 dicembre a TORINO con Programma

ore 14 ritrovo alla Fontana Angelica in PIAZZA SOLFERINO dove confluirà il corteo degli Studenti partito da Piazza Arbarello

ore 15 corteo fino a PIAZZA CASTELLO e MANIFESTAZIONE con i Comitati Piemontesi per l'Acqua Pubblica, con artisti, scrittori e musicisti, con Beppe Grillo e con il prof. Ugo Mattei

La partenza da Cuneo è prevista con il treno delle ore 12.03 con raccolta degli aderenti a

Centallo 12.15 ,Fossano 12.25 ,Savigliano 12.36 ,Cavallermaggiore 12.42 e Racconigi 12.50

Per informazioni

Cuneo Fossano: Oreste Delfino 3201425545  Alberto Collidà 3479802622

Mondovì : Rosa Pesa 3495372854

Savigliano Saluzzo: Walter Vassallo 3200552443    Gianluca Sasia 3336010470


A Piasco il ritrovo è previsto alle ore 11.45 in Piazza Biandrate
 al fine di organizzare il trasporto a Savigliano.


L'ACQUA NON SI VENDE L'ACQUA SI DIFENDE

MUOVITI ADESSO





 
Di Dulce (del 11/07/2008 @ 14:20:09 in Eventi, linkato 2356 volte)
Un seminario formativo su mafia, resistenza, costituzione e legalità. Sono questi i temi dell'iniziativa del Comune di Cuneo in collaborazione con l’Associazione Libera giunta a conclusione di un’annata intensa di lavoro con i giovani delle scuole e delle associazioni cuneesi che si terrà dal 24 al 27 luglio a Sant’Anna di Roccabruna.
Dopo il 'Treno della memoria', la fiaccolata per ricordare le vittime di mafia, gli incontri pubblici per ricordare Peppino Impastato, ecco il campeggio estivo a S. Anna di Roccabruna, piccola borgata in cui sorse, durante la II Guerra Mondiale, uno dei primi rifugi partigiani.
 
Per non dimenticare, ma soprattutto per comprendere ciò che veramente significò la lotta partigiana, le associazioni coinvolte organizzeranno una serie di incontri e dibattiti con esponenti del mondo politico, religioso e civile. Il tema centrale del seminario, oltre alla resistenza è il sessantesimo anniversario dell'entrata in vigore della costituzione italiana, una carta nella quale dovrebbe riconoscersi ogni cittadino.
  
 
Ecco nel dettaglio il programma:

Giovedì 24 Luglio
Arrivo e sistemazione, assemblea di apertura del campo e presentazione dell’iniziativa da parte di ospiti delle varie associazioni che aderiscono. Cena conviviale e serata musicale sul tema 'l’Italia una e indivisibile' con CapLeVat (gruppo occitano) e A67 (giovani napoletani di Scampia che denunciano la camorra con la musica)

Venerdì 25 Luglio
'l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro'. Interverranno: Cesare Damiano (ex ministro del lavoro), Antonio Bocuzzi (operaio della TyssenKrupp, scampato dalla strage che ha scosso l'italia), Caparezza (autore di un album musicale sulle problematiche del lavoro per i giovani). Lavori a gruppi. 'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'. Interverranno Beppe Giulietti (presidente nazionale dell'associazione art.21 sulla libertà di informazione), Marco Nebiolo (giornalista di narcomafie, rivista d'inchiesta sulle organizzazioni mafiose). In serata concerto di Caparezza al Nuvolari di Cuneo e per l'occasione i ragazzi scenderanno da Roccabruna in pullman.

Sabato 26 Luglio
'L'Italia ripudia la guerra come strumento d'offesa'. Interverranno Rosario Crocetta (sindaco di Gela che si è accollato in prima persona l'onere della guerra alla mafia) e personaggi che ci racconteranno di situazioni belliche dimenticate, come quella del Kosovo e quella dell'Iran. Lavori a gruppi e videocollegamento con giovani cuneesi impegnati in operazioni umanitarie in Kosovo. In serata proiezione del film 'Biutiful Cauntri' sulla situazione dei rifiuti campani con possibile incontro con il regista, a seguire musica e spettacolo teatrale.

Domenica 27 Luglio
Passeggiata sui sentieri partigiani che circondano il rifugio con letture e testimonianze dirette per ricordare gli orrori del fascismo in Italia. Nel pomeriggio incontro con i responsabili delle varie associazioni cuneesi per prendersi l’onere di testimoniare con l’impegno sociale i valori fondanti della resistenza. Assemblea conclusiva con Don Luigi Ciotti (presidente di Libera e del gruppo Abele). Serata musicale con gruppi emergenti.

I partecipanti dormiranno nelle loro tende e, in caso di pioggia, sarà possibile utilizzare il rifugio partigiano, di cui è stato appena terminato il restauro grazie all’A.N.P.I. Il costo è di 5 euro al giorno, comprensivo dei pasti e della partecipazione agli incontri per un totale di 20 euro.
Per iscrizioni e informazioni:
Gianluca: cell. 3473300525; mail: liberacuneo@libero.it;
Informagiovani di Cuneo: tel. 0171444421; mail: Informagiovani@comune.cuneo.it
 
 
  
 
 
Di dottore (del 05/11/2007 @ 13:53:46 in Eventi, linkato 2463 volte)
Il nostro Didacum (alias Diego Botta) sarà presente questo mercoledì sera ore 21 presso la sede del Museo Sòn de Lenga di Espaci Occitan a Dronero, via val Maira 19 (ex Caserme Beltricco) per presentare la sua tesi di Laurea premiata nell’ambito del V Bando di Concorso Espaci Occitan, anno 2006.

La serata è intitolata “L’Espaci de l’ambient” dove il dott. Diego Botta presenterà lo “Studio di Fattibilità per la valorizzazione turistica e lo sviluppo rurale della Valle Varaita”.

Quindi cosa dirvi.. non mancate all'appuntamento!

in seguito il comunicato stampa con tutti gli appuntamenti e i relatori.



L’Espaci del Mercre

Per quattro mercoledì consecutivi a partire dalle ore 21 presso la sede del Museo Sòn de Lenga di Espaci Occitan a Dronero, via val Maira 19 (ex Caserme Beltricco), si terranno le presentazioni delle tesi di laurea premiate nell’ambito del V Bando di Concorso Espaci Occitan, anno 2006. Quattro serate a ingresso libero in nome delle cultura e della scoperta delle peculiarità locali. Il primo appuntamento è per mercoledì 07 novembre conL’Espaci de l’ambient”, interverranno: dott. Diego Botta - “Studio di Fattibilità per la valorizzazione turistica e lo sviluppo rurale della Valle Varaita”; dott.ssa Elisabetta Barbero - “Attività zootecniche in Valle Maira e caratterizzazione di produzioni lattiero-casearie”; dott. Matteo Cesano -  “Studio della biocenosi del cinipede orientale del castagno Dryocosmus Kuriphilus Yasumatsu (Hymenoptera cynipede) recentemente introdotto in Europa”. Seguirà l’appuntamento di mercoledì 14 novembre conL’Espaci de l’art”, interverranno: dott.ssa Federica Natta - "Vie di pellegrinaggio e devozioni tra Liguria, Piemonte, Provenza. Il culto di Santa Maria Maddalena"; dott. Giulio Antonio Borsarelli - “Occupazioni e oggetti d’uso quotidiano nella pittura sacra del cuneese (secc. XV-XVI)”; dott.ssa Zelda Beltramo - “Comunicare una residenza. Il Castello del Roccolo a Busca”. Il terzo appuntamento è per mercoledì 21 novembre con “L’Espaci de la societat”, interverranno: dott.ssa Elisa Andreis - “Senso di appartenenza e identificazione in un’azienda sanitaria”; dott.ssa Elisabetta Ottonelli - “Analisi di un comprensorio montano (alta Val Varaita) e formazione di un repertorio architettonico-urbanistico in funzione di una proposta progettuale”; dott.ssa Manuela Soldà - "Il fenomeno del revival nel repertorio coreutica e musicale di alcune valli occitane”. Il programma si conclude con la serata di mercoledì 28 novembre con “L’Espaci de la lenga e de la cultura”, interverranno: dott.ssa Chiara Galleano - “Il kje di Prea: aspetti fonetici e morfologici di un dialetto provenzale alpino con forti influenze liguri e piemontesi”; dott.ssa Stella Di Carlo - “La toponomastica del comune di Usseaux”; dott. Martino Laurenti - “Terra di confine. La Comunità di Perosa tra dominazione sabauda e francese nella prima metà del XVII secolo”. Fiduciosi di potervi proporre trattazioni originali e condotte ad alto livello, confidiamo nella vostra partecipazione. Per ulteriori informazioni 0171 904075 o segreteria@espaci-occitan.org.

Espaci Occitan
Via Val Maira 19 - Dronero (Cn)
tel/fax 0171 904075 
www.espaci-occitan.org 

 
Di cagio (del 27/09/2008 @ 13:53:25 in generale, linkato 2635 volte)
Il 24 settembre c'è; stato il Consiglio Comunale, e come promesso ecco un piccolo report di com'è; andata.
Inizio coi presenti perché; oltre a tutti i consiglieri c'era anche, finalmente un bel po' di pubblico che riassumo:
un Cagioni, un Botta, Un Dalmasso, due Olivero, quattro Mattio, due Mattio e qualcun altro che non ricordo; non male!
E' Stato un consiglio dibattuto fin dal primo punto all'odg, e qui chiederei a qualcuno dei presenti di illustrare meglio com'è; andata perché sono arrivato tardi.
I primi due punti (anzi il secondo ed il terzo), sul bilancio, sono stati illustrati e votati senza grandi colpi di scena e come al solito hanno lasciato ben poco: purtroppo l'argomento è estremamente burocratico e non comprensibile per dei non addetti ai lavori. Sicuramente andrebbe spiegato in un modo più comprensibile, magari accorpando diverse voci di bilancio che riguardano argomenti simili ma su capitoli contabili diversi, in modo che consiglieri e presenti riescano a farsi un'idea di ciò che si sta dibattendo, magari proiettando delle slide che semplifichino la cosa.
Sul quarto punto l'opposizione si è schierata compatta sul no insistendo particolarmente: si parlava del "recupero" cioè dell'abbattimento di una vecchia casa del centro, di fianco alla panetteria Zamperlin, dietro a cui verrà creata una piazzetta con una decina di posti auto. A parole è difficile da spiegare ma spero che sarà pubblicato il progetto che l'amministrazione manderà in Regione, comunque in sintesi al posto del fabbricato attuale si vuole fare un portico (quindi molto più; basso) che consenta il passaggio alla piazzetta ed i volumi abitabili verranno recuperati facendo delle case, o un piccolo palazzo, dietro quello attuale.
Poi tutto tranquillo fino alle comunicazioni del sindaco e divertente bagarre tra maggioranza e minoranza: il primo cittadino comunica che è arrivato un contributo regionale per asfaltare delle strade e spiega l'intenzione di sistemare finalmente via Venasca, che è piena di buche, la minoranza fa notare che su quel tratto di strada di strada bisognerebbe intervenire per migliorare la sicurezza in quanto molti cittadini si lamentano per la velocità delle auto, abitano famiglie con bambini e verrà sistemato anche un piccolo parco in via Monviso. I toni si accendono subito: l'assessore Reynaudo sostiene che non sia il caso e che nessuno vorrebbe dei dossi in quel tratto di strada; dal fondo del tavolo Olivero e Allasia ribattono che la questione va affrontata e non esistono solo i dossi, portando l'esempio degli attraversamenti pedonali rialzati che garantirebbero una maggiore sicurezza per bambini ed anziani e ridurrebbero la velocità dei veicoli che entrano in Sant Antonio. Reynaudo, dall'altro capo del tavolo ribatte «Non possiamo rovinare la viabilità per un parco giochi!» e sostiene che in sostanza si sta parlando di dossi, la minoranza attacca ancora sostenendo che molta gente ha chiesto di fare qualcosa per la sicurezza di quel tratto di strada e l'assessore torna a rispondere «lo so, li conosco tutti per nome e cognome, sono una minoranza esigua, io li ci abito da 40 anni». Da metà tavolo Barbero (maggioranza) torna a proporre l'autovelox come soluzione e viene osteggiato dall'opposizione e dai suoi colleghi di lista, acceso ribatte «Si vuole che la gente vada piano ma non i dossi e non l'autovelox». Dopo minuti di batti e ribatti Reynado, particolarmente attivo in questa fase della seduta va alla carica: «Davanti a nosta ca' l'è nen ca sa sia el masim» e se prima il dibattito era caldo adesso è infiammato e non basta l'uscita di Margaria (anche lui assessore) «La gente dice che i dossi vanno bene purché non li facciano vicino a casa mia» a riportare la calma. Dai tempi di Brugiafreddo e Rinudo non ricordavo un "dibattito" del genere! Il Sindaco ha non poche difficoltà a riportare il dialogo su toni più moderati (gli tocca pure fare il Veltroni, o il Cicchito!)
Alla mezza la seduta si chiude, ma nessuno credo l'abbia trovata noiosa.
Penso sarebbe utile, per chi non può assistere ai consigli che le sedute fossero registrate o filmate e rese pubbliche, ma questo purtroppo non è possibile senza modificare il regolamento del Consiglio. Spero che qualcuno colga la proposta, così da evitarmi lo sbattimento di raccogliere le firme per presentarla come mozione popolare. E spero che apprezziate la mia cronaca, ho focalizzato un attimo di più su quello che difficilmente verra scritto sui giornali e che non sarà possibile leggere all'albo pretorio,sperando anche questo possa interessare. Alla prossima, con l'invito a partecipare sempre numerosi agli atti pubblici della vita del nostro paisot
 
Di cagio (del 14/04/2007 @ 13:40:43 in generale, linkato 3032 volte)
cagiorsonwellsHo fatto parlare Piasco di energia per una settimana. Non male, anzi decisamente più di quanto mi aspettassi.
Ho giocato a fare l'Orson Wells della Val Varaita, ma il mio non è uno scherzo finalizzato al diventare famoso, ne un pesce d'aprile in ritardo. Non è in progetto nessun inceneritore, ma le premesse rimangono: consumiamo energia che fanno altri e facciamo un mucchio d'immondizia che altri “smaltiscono”. Ma l'idea di diventare autonomi sotto questo profilo con un inceneritore non è gradita. Il titolo del post “Not im my back yard” è stato quanto mai azzeccato, infatti come qualcuno ha scritto nei commenti “vogliamo l'uovo, la gallina ed il culo caldo”.
Chi fino a qualche giorno fa, a Piasco, parlava di risparmio energetico o di raccolta differenziata veniva da molti etichettato come un fanatico, un hippy in ritardo col '68, un fondamentalista dell'ambiente, uno va contro il progresso. Adesso qualcuno parla dei tumori causati da micro e nano particelle. Ho creato il panico ma forse qualcuno avrà pensato cosa sia meglio fare:
a) continuare a fare comodamente come fa e beccarsi una malattia mortalmente moderna e figlia del progresso*
b) cambiare registro e fare uno uso razionale dell'energia e di ciò che non può più riutilizzare?
Secondo me è già qualcosa, poi quando tutti capiranno che chi fa la raccolta differenziata come si deve, a gennaio sta in casa col maglione e non in t-shirt, beve l'acqua del rubinetto o della fontana e non quella in plastica, sostituisce le lampadine ad incandescenza, spegne le luci e chiude i rubinetti al momento giusto, va in bici, e magari usa anche Linux, TROMBA molto di più, e soprattuto mooolto meglio, degli sfigati che buttano l'erba sfalciata del giardino nella pattumiera e pensano ancora che faccia fighi far le accelerate a vuoto al semaforo e farsi un giro in macchina per rilassarsi, beh... allora a quel punto i problemi si risolveranno da soli; per il momento noi ci godiamo l'esclusiva ; - )
Mi spiace invece constatare che in una settimana ho solo avuto UNA richiesta di chiarimento (da una persona del '78, grande annata!), mentre molta gente, oltre a non verificare la veridicità del testo che contiene anche degli errori tecnici bestiali, è andata direttamente a rompere le balle a Bergj ed amministratori vari. Cacchio ma prima di andare a far perdere tempo al sindaco, che ha anche altro (molto altro) da fare, telefonatemi, leggete l'albo pretorio, pensate, porca miseria, se un'opera parte a maggio avrà ben avuto una concessione edilizia o ci sarà stata una delibera che la autorizza! Ci si fida un po' troppo di chi da informazioni, di chi le riporta e di chi al bar o al mercato le modifica-ingigantisce-adatta; in un paese all'ottantesimo posto al mondo per la libertà di stampa questo è preoccupante; mi fermo altrimenti ne scrivo un libro.
Ah, se qualcuno se ne stesse dimenticando il 4 maggio alla Polivalente si parlerà di energie rinnovabili, risparmio energetico, incentivi pubblici, pannelli solari termici e fotovoltaici e tutte quelle cose tanto care ai talebani dell'ambiente ma anche, come si è visto questa settimana, a quelli che non gradiscono l'idea che in futuro, magari tra 5 o 10 anni si costruisca, qualche inceneritore o centrale a carbone dalle nostri parti. Non si sa mai, alle volte la realtà supera la fantasia.

* piccola digressione filosofica sul progresso: il progresso è quella cosa che ci fa rubare il petrolio in Africa e Medio Oriente, così possiamo produrre di tutto il più in fretta possibile con migliaia di morti all'anno sul lavoro, per comprarci una bela macchina potente con cui suicidarci; inoltre grazie al progresso possiamo finalmente bere l'acqua vecchia di tre mesi nella bottiglie di plastica, perché i nostri nonni che la prendevano alla fontana erano dei pirla.
 
Di Dulce (del 07/04/2010 @ 11:57:19 in Eventi, linkato 2091 volte)

GIOVEDI’ 8 APRILE 2010  BOVES Teatro BORELLI ore 20.45

 DON PAOLO FARINELLA

prete genovese, biblista e scrittore

Chi è Don Paolo Farinella?.......

Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo: lo farò - spero, penso e prego - fino alla fine della mia vita. Ho 62 anni, vengo dal millennio scorso e oggi mi trovo qui: è la prima volta che partecipo a un’assemblea veramente politica e per me è un onore e un orgoglio, perché ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, in quanto.. perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri.

 

Sig. Presidente «pro tempore»
del Consiglio dei Ministri
Silvio Berlusconi,
Palazzo Chigi
00100 Roma


Lettera di ripudio

Il mio nome è Paolo Farinella, prete della Chiesa cattolica residente nella diocesi di Genova. Come cittadino della Repubblica Italiana, riconosco la legittimità formale del suo governo, pur pensando che lei abbia manipolato l’adesione della maggioranza dei pensionati e delle casalinghe che si formano un’idea di voto solo attraverso le tv, di cui lei ha fatto un uso spregiudicato e illegittimo. Lei in Italia possiede tre tv e comanda quelle pubbliche nelle quali ha piazzato uomini della sua azienda o a lei devoti e proni. Nel mese di agosto 2009 ha inaugurato una nuova tv africana, Nessma, a cui ha fatto pubblicità sfruttando illecitamente la sua posizione di presidente del consiglio e dove ha detto il contrario di quello che opera in politica e con le leggi varate dal suo governo in materi di immigrazione. Se lei è pronto a smentire, come è suo solito, ecco, si guardi il seguente filmato e giudichi da lei perché potrebbe trattarsi di Veronica Lario travestita da lei:
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http://www.youtube.com/watch?v=Se3yqycsMyg&feature=video_response >.
Faccia vedere il video ai suoi amici leghisti e nel frattempo ascolti cosa dice il sindaco di Treviso, lo sceriffo Giancarlo Gentilini del partito di Bossi, ad un raduno del suo partito xenofobo dove ha esposto «Il vangelo secondo Gentilini» con chiarezza diabolica: «Voglio la rivoluzione contro gli extracomunitari … Voglio la rivoluzione contro i bambini degli immigrati … Ho distrutto due campi di nomadi e ne vado orgoglioso. Voglio la rivoluzione contro coloro che vogliono le moschee: i musulmani se vogliono pregare devono andare nel deserto, ecc. ecc. Questo è il Vangelo secondo Giancarlo Gentilini (sindaco di Treviso): “Tutto a noi e se avanza qualcosa agli altri, ma non avanzerà niente”». Questo il link con la sua voce in diretta; si prepari ad ascoltare il demonio in persona:
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http://www.youtube.com/watch?v=_WCZNQJkV3E&feature=related >.

Legittimità elettorale e dignità etica
Riconoscere la legittimità del suo governo, con riserva etico-giuridica, non significa riconoscere anche la sua legittimità morale a governare il Paese perché lei non ha alcuna cultura dello Stato e delle sue Istituzioni, ma solo quella di difendere se stesso dalla Giustizia e i suoi interessi patrimoniali che sotto i suoi governi prosperano alacremente. Il conflitto di interessi pesa come un macigno sulla Nazione e la sua economia, ma lei è bravo ad imbrogliare le carte, facendolo derubricare nella coscienza della maggioranza che ne paga le conseguenze economiche e democratiche. Cornuti e mazziati dicono a Napoli.
Quando la sua maggioranza si sveglierà dall’oppio che lei ha diffuso a piene mani sarà troppo tardi e intanto il Paese paga il conto dei suoi avvocati, nominati da lei senatori, cioè stipendiati con soldi pubblici. Allo stesso modo stiamo pagando i condoni fiscali che lei si è fatto su misura sua e della sua azienda, sottraendo denaro al popolo italiano. In morale questo viene definito come doppio furto.
Da quando lei «è sceso in campo», l’Italia ha iniziato un degrado inesorabile e costante che perdura ancora oggi, codificato nel termine «berlusconismo» che è la sintesi delle maledizioni che hanno colpito l’Italia sia sul piano economico (mai l’economia è stata così disastrata come sotto i suoi governi), su quello sociale (mai si sono avuti tanti poveri, disoccupati e precari come sotto i suoi governi), e su quello civile (mai come sotto i suoi governi è sorta la categoria del «nemico» da odiare e da abbattere). Lei, infatti, usa la menzogna come verità e la calunnia come metodo, presentandosi come modello di furbizia e di utilizzatore finale di leggi immorali e antidemocratiche come tutte quelle «ad personam».
Nei confronti dell’ultima illegalità, che grida giustizia al cospetto di Dio, il decreto 733-B/2009, che segna una pietra miliare nel cammino di inciviltà e di negazione di quelle radici cristiane di cui la sua maggioranza ama fare i gargarismi, sappia che siamo cento, mille, diecimila, milioni che faremo obiezione di coscienza all’ignobile e illegale decreto, pomposamente detto «decreto sicurezza»: diventeremo tutti clandestini e sostenitori dei cittadini di altri Paesi, specialmente africani, in quanto «persone», anche se clandestini, a costo della nostra vita. Dobbiamo ubbidire alla nostra coscienza piuttosto che alle sue leggi razziali e disumane. La legge che definisce l’immigrazione come illegalità è un insulto a tutte le Carte internazioni e nazionali sui «diritti», un vulnus alla dottrina sociale della Chiesa e colloca l’Italia tra le nazioni responsabili delle stragi degli innocenti, perseguitati e titolari del diritto di asilo.


Essere «alto» ed essere »grande»
Lei non è e non sarà mai uno «statista» se sente il bisogno di fare vedere alle sue donnine i filmati che lo ritraggono tra i «grandi». Per essere «grande», non basta rialzare le suole delle scarpe, ma occorre avere una visione oltre se stesso, una visione «politica» che a lei è estranea del tutto, incapace come è di vedere oltre i suoi interessi. Per potere emergere dallo squallore in cui lei è maestro, ha profuso a piene mani il virus dell’antipolitica, il qualunquismo populista, trasformando la «polis» da luogo di convergenza di ideali e di interessi a mercato di convenienza e di sopraffazione. Lei, da esperto di vecchio pelo, ha indotto i cittadini ad evadere il fisco che in uno Stato democratico è prevalentemente un dovere civile di solidarietà e per un cristiano un obbligo di coscienza perché strumento di condivisione per servizi essenziali alla corretta e ordinata convivenza civile e sociale. Durante il suo governo le tasse sono aumentate perché incapace di porre un freno alla spesa pubblica che anzi galoppa come non si è mai visto. Non faccia confusione tra «essere alto» e «essere grande», come insegna Napoleone che lei ben volentieri scimmiotta, senza riuscire ad eguagliare l’ombra del dittatore.
Lei non può negare di essere stato piduista (tessera n. 1816) e forse di esserlo ancora, se come sembra, con il suo governo cerca di realizzare la strategia descritta nei documenti sequestrati al gran maestro Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi (Comunicato Ansa del 17 marzo 1981 ore 12:18, da cui emerge il suo numero di tesserato; cf intervista di Licio Gelli su Repubblica.it del 28-09-2003).

La maledizione italiana
A lei nulla importa dei valori religiosi, etici e sociali, che usa come stracci a suo comodo esclusivo, senza esimere di vantarsi di essere ossequioso degli insegnamenti etici e sociali della Chiesa cattolica, di cui si è sempre servito per averne l’appoggio e il sostegno. Partecipa convinto al «Family-Day» in difesa della famiglia tradizionale, monogamica formata da maschio e femmina e poi ce lo ritroviamo con prostitute a pagamento che registrano la sua voce nel letto di Putin; oppure spogliarelliste che lei ha nominato ministre: è lecito chiedersi, in cambio di cosa? Come concilia questo suo comportamento con le sue dichiarazioni di adesione agli insegnamenti della Chiesa cattolica? La «corrispondenza d’amorosi sensi» tra lei, il Vaticano e la gerarchia cattolica è la maledizione piombata sull’Italia ed una delle cause del progressivo e costante allontanamento dalla Chiesa delle persone migliori. I prelati, come sempre nella storia, fanno gli affari loro e lei che di affari se ne intende si è lasciato usare ed ha usato senza scrupoli offrendo la sua collaborazione e cercando quella della cosiddetta «finanza cattolica» legata a doppia mandata con il Vaticano. Se volesse avere la documentazione di legga il molto istruttivo saggio di Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel, «L’unto del Signore», BUR, Rizzoli, Milano 2009.
Gli ecclesiastici, da perfetti «uomini di mondo, hanno capito che con lei al governo potevano imporre al parlamento leggi e decreti di loro interesse, utilizzandolo quindi come braccio secolare. Per questo obiettivo, devono però rinunciare alla loro religiosità e adeguarsi alla paganità del potere che esige la contropartita. Lei, infatti, è sostenuto dall’Opus Dei, da Comunione e Liberazione e da tutte le organizzazioni e sètte cattoliche che si lasciano manovrare a piacimento con lo spauracchio dei «comunisti» e con l’odore satanico dei soldi.
Il Vaticano e i vescovi, non essendo profeti, ma esercenti gestori di una ditta pagana, non hanno saputo o voluto cogliere le conseguenze nefaste che sarebbero derivate al Paese da questo connubio incestuoso; di fatto sono caduti nella trappola che essi stessi e lei avevate preparato. L’incidente di Vittorio Feltri, da lei, tramite la famiglia, nominato direttore del suo «Il Giornale» con cui uccide sulla pubblica piazza Dino Boffo, direttore di «Avvenire» portavoce della Cei, va oltre le vostre intenzioni e come un granellino si sabbia inceppa il motore. Oppure, secondo l’altra vulgata, tutto sarebbe stato progettato da lei e Bertone per permettere a questi di mettere le mani sulla Cei e a lei di fare tacere un sussurro appena modulato di critica sui suoi comportamenti disgustosi. Senza volersi arrampicare sugli specchi forse si è verificato un combinato disposto, non nei tempi e nelle forme da voi progettato.
Il giorno 7 agosto 2009, in un colloquio riservato con il cardinale Angelo Bagnasco, lo misi in guardia: «Stia attento – gli dissi – e si prepari alla guerra d’autunno perché con la nomina di Feltri al Giornale di Berlusconi (20-07-2009), la guerra sarà totale e senza esclusione di colpi. Berlusconi non può rispondere alle domande di la Repubblica e non può andare in tv a dare spiegazioni. Può continuare a negare sulle piazze per gli allocchi, ma nemmeno lui, menzognero di professione potrebbe negare davanti a domande precise e contestazioni puntuali. Per questo non lo farà mai, tanto meno in Parlamento. Non ha che un mezzo: sguazzare nel fango facendolo schizzare su tutti e su tutto, in base al principio che se tutto è infangato, nessuno è infangato». Il cardinale mi guardò come stupito e incredulo, reputando impossibile la mia previsione. Credo che ora si morda le labbra.
Eppure credo anche che lei sia finito: per la finanza internazionale e per gli interessi di coloro che lo hanno sostenuto, Vaticano compreso, lei ora è ingombrante e impresentabile e deve essere sostituito, ma lei non cadrà indenne, farà più danni che potrà, un nuovo Sansone in miniatura. Lei sa che deve andarsene, ma sa anche che passerà alla storia non come quel «grande, immenso» presidente che è stato lei, ma come «l’utilizzatore finale di prostitute che altri pagavano per conto suo». Non c’è che dire: lei è un grande in bassezza e amoralità.

Spergiuro
Nella trappola non è caduto il popolo di Dio, formato da «cristiani adulti» che tanto dispiacciano al papa «pro tempore» Benedetto XVI: lei non potrà mai manipolarli come non potrà mai possedere le coscienze dei non credenti austeri, cultori della laicità dello Stato che lei vilipende e svende, sempre e comunque, per suo inverecondo interesse. Lei ha la presunzione ossessiva di definirsi liberale, ma non sa cosa sia il liberismo, mentre è l’ultima caricatura di promettente e decadente comunista sovietico di stampo breshnieviano, capace di usare il popolo per affermare la propria ingordigia patologica di potere. D’altronde il suo amico per la pelle non è l’ex «kgb» Vladimir Vladimiroviè Putin, nella cui dacia è ospitato secondo la migliore tradizione comunista italiana?
Dal punto di vista della morale cattolica, lei è uno spergiuro perché ha giurato sulla testa dei suoi figli, senza pudore e alcuni giorni dopo il «ratto di Noemi», ha dato dello stesso fatto diverse versioni differenti, condannando se stesso e la testa dei suoi figli alla pena dello spergiuro che già Cicerone condannava con la «rovina» e l’esposizione all’umana infamia: «Periurii poena divina exitium, humana dedecus – La pena divina dello spergiuro è la rovina e l’infamia/il disprezzo degli uomini» (De legibus, II, 10, 23; cf anche De officis, III, 29, 104;in CICERONE, Opere politiche e filosofiche, a c. di Leonardo Ferrero e Nevio Zorzetti, vol. I, UTET, Torino, 1974, risp. p. 489 e p. 823). Anche il Diritto Canonico, per sua informazione, riserva allo spergiuro «una giusta pena» (CJC, can. 1368), demandata all’Autorità, in questo caso il papa, che avrebbe dovuto comminarle la pena canonica, invece di indirizzarle una lettera diplomatica per il g8 e i suoi «deferenti saluti». Non ci può essere deferenza, tanto meno papale, per un uomo che ha toccato il fondo della dignità politica e morale.
Gli ultimi fatti di Villa Certosa e Palazzo Grazioli hanno sprofondato lei (non era difficile), ma anche l’Istituto Presidenza del Consiglio in un letamaio senza precedenti. Mai l’Italia è stata derisa nel mondo intero (ormai da quattro mesi continui) a causa di un suo presidente del consiglio che, su denuncia della moglie, frequenta le minorenni e sempre per ammissione della moglie che lo frequenta da oltre trent’anni, per cui si presume lo conosca bene, è malato e come un dio d’altri tempi esige per la sua perversione, sacrifici di giovani vergini per nascondere a se stesso i problemi del tempo che inesorabilmente passa, nonostante il trucco abbondante.

Affari privati o deriva di Stato?
Lei dice di volere difendere la sua privacy, ma non c’è privacy per uno che ha portato i suoi fatti «privati» in tv attaccando indecorosamente la sua stessa moglie che ha intrapreso la strada del divorzio. Forse lei ha dimenticato che sull’immagine della sua «felice famiglia italiana» lei ha costruito se stesso e la sua fortuna politica ed economica. Lei si comporta per quello che è: uno spaccone che in piazza si vanta di tutto ciò che non ha mai fatto e poi pretende che nessuno ne parli. Se lei mette il segreto di Stato sulle sue ville, queste diventano ipso facto «affare politico» perché lei le usa anche per incontri istituzionali e quindi fanno parte dell’Istituzione della presidenza del consiglio. Lei non ha diritto alla vita privata, quando si comporta da uomo pubblico e promette carriere tv o posti in parlamento a donnine compiacenti che la sollazzano nel suo «privato». Non è lei che ha detto in una intercettazione, parlando con Saccà che «le donne più son cattoliche più son troie»? Può spiegare, di grazia, il significato di queste parole altamente religiose e rispettose delle donne e indicarci a chi si riferiva? C’entrano le due donne che siedono nel suo governo e che si vantano di essere cattoliche: la Carfagna e la Gelmini?
Lei e suoi paraninfi continuate a dire che si tratta di questioni private senza rilevanza pubblica, sapendo di mentire ancora e senza pudore. Sarebbero affari privati se Silvio Berlusconi non fosse presidente del consiglio che alle donnine che gli accompagnano anche a pagamento, non promettesse incarichi in aziende pubbliche (tv) o posti in parlamento se non addirittura al governo. Vorrei chiederle per curiosità: quali sono i meriti e le benemerenze delle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini per essere assurte, non ancora quarantenni, a posti di rilievo nel suo governo? Perché Mara Carfagna posava nuda o la Gelmini prendeva l’abilitazione in Calabria?
Le sue ville sono ancora sotto la tutela del segreto di Stato e quindi guardate a vista da polizia, carabinieri, esercito? A spese di chi? Può ancora dire che sono residenze private? Fu lei in persona ad andare dal suo devoto suddito Bruno Vespa a rispondere pubblicamente a suo moglie, Veroni Lario, rendendo pubblici i fatti che la riguardavano e attaccando sua moglie senza alcuna pietà, facendo pubblicare dal suo «killer mediatico» le foto di sua moglie a seno nudo di quando faceva l’attrice. Non credo che lei possa dire che le sue vicende sono private perché ci riguardano tutti, come cittadini e come suoi «sovrani» costituzionali perché una cosa è certa: noi non abdicheremo mai alla nostra dignità di cittadini sovrani figli orgogliosi della nostra insuperabile Costituzione. Noi non permetteremo mai che lei diventi il «padrone» della nostra dignità.
Per lei è cominciato l’inizio della fine perché il suo declino è iniziato nel momento stesso in cui è andato nella tv di Stato compiacente e, senza contraddittorio, alla presenza del solo cerimoniere e maggiordomo fidato, ha cominciato a farfugliare bugie, contraddizioni, falsità che non hanno retto l’urto dei fatti crudi. Se lei fosse onesto, anche solo per una parte infinitesimale, dovrebbe rassegnare le dimissioni, come aveva promesso nel suddetto, compiacente recital.

Strategie convergenti
Lei può fare affari col Vaticano e chiudere nel cassetto morale e dignità, ma sappia che il Vaticano non è la Chiesa, per nostra fortuna e per sua e vostra disgrazia. Noi, uomini e donne semplici, vogliamo onorare e difendere la nostra dignità e la nostra fede, contro ogni tentativo di manipolazione e di incesto tra altare e politica. Purtroppo lei, supportato da parte della gerarchia, ha fatto scadere la «politica» da arte a servizio del bene comune a mercimonio di malaffare e a sentina maleodorante. Le istituzioni cattoliche che lo hanno appoggiato ne portano, con lei, la responsabilità morale, in base al principio giuridico della complicità.
Strana accoppiata: i difensori della moralità ufficiale, costretti a tacere per mesi di fronte a comportamenti indegni e a leggi inique, perché lautamente ricompensati o in vista della mancia promessa. Trattasi solo di un baratto di cui i responsabili dovranno rendere conto. I vescovi hanno ritrovato la parola quando si sono visti attaccare, inaspettatamente, da lei con avvertimenti di stampo mafioso (per interposta persona). La gerarchia, in genere felpata e compassata, in questo frangette è risorta come un sol uomo, arruolando anche il papa alla bisogna, ma cogliendo anche l’occasione per dare corpo alle vendette interne e regolare i conti tra ruiniani e bertoniani. Come insegna l’amabile Andreotti «la vendetta è un piatto che si gusta freddo». Strategie convergenti che hanno sprigionato il disgusto del popolo cattolico e dei cittadini che ancora pensano con la propria testa.

Ripudio
Io, Paolo Farinella, prete mi vergogno della sua presidenza, per me e la mia Nazione e, mi creda, in Italia siamo la maggioranza che non è quella elettorale, ottenuta da una «legge porcata» che ben esprime l’identità della sua maggioranza e del governo e di lei che lo presiede (o lo possiede?). Lei potrà avere il sostegno del Vaticano (uno Stato estero) e della Cei che con il loro silenzio e le loro arti diplomatiche condannano se stessi come complici di ingiustizia e di immoralità.
Per questi motivi, per quanto mi concerne in forza del mio diritto di cittadino sovrano, non voglio più essere rappresentato da lei in Italia e all’Estero, io la ripudio come politico e come presidente del consiglio: lei non può rappresentarmi né in Italia e tanto meno all’estero perché lei è la negazione evidente di tutto quello in cui credo e spero di vedere realizzato per il mio Paese. sia perché non mi rappresenta sia perché è indegno di rappresentare il buon nome dell’Italia seria, laboriosa e civile e legale che amo e per la quale lotto e impegno la mia vita. Non importa che lei abbia la maggioranza parlamentare, a me interessa molto di più che non abbia la mia coscienza
Io, Paolo Farinella, prete ripudio lei, Silvio Berlusconi, presidente pro tempore del consiglio dei ministri e tutto quello che rappresenta insieme a coloro che l’adulano, lo ingannano, lo manipolano e lo sorreggono: li/vi ripudio dal profondo del cuore. in nome della politica, dell’etica e della fede cattolica. La ripudio e prego Dio che liberi l’Italia dal flagello nefasto della sua presenza.

Genova 09 settembre 2009

Paolo Farinella, prete


 
Di Dulce (del 23/01/2010 @ 10:43:42 in Eventi, linkato 2371 volte)

Nel 2008 vi avevo segnalato la rassegna CINEMIGRANTE http://blog.piasco.net/dblog/pubblicazioni.asp?d=20081112

Avevo anche scritto :

“Una grande iniziativa di integrazione che mi piacerebbe

fosse proposta anche nel nostro paese”

Copio e incollo il programma forse stavolta a qualcuno viene la voglia di tentare……

Terminata da poco la VI edizione di CINEMAinSTRADA che ha registrato ben 3.500 spettatori, l’Associazione Culturale i313 ha avviato dal 14 novembre 2009 la II edizione di CineMigrante la cui seconda parte si svolgerà fino al 13 febbraio 2010 nei Comuni di Bagnolo Piemonte e Barge. Da quest'anno CineMigrante rientra nel circuito del Festival Itinerante di Cinema di Comunità, un progetto dell'Associazione i313 suggerito e sostenuto dalla Regione Piemonte che unisce le manifestazioni CINEMAinSTRADA e CineMigrante, inserendole in una dimensione territoriale più ampia che coinvolge diverse località del territorio piemontese ad alta densità migratoria ispirandosi alla filosofia del cinema di comunità, che coniuga la dimensione artistica e culturale con quella sociale, relazionale e comunitaria.

Le specificità di CineMigrante consistono nella proiezione gratuita di film in lingua originale sottotitolati in italiano e nel coinvolgimento delle comunità locali sia nella scelta delle pellicole che nella organizzazione e promozione dell’evento. Ne scaturisce una rassegna eclettica e originale che mescola lingue e paesaggi, generi e stili, proponendo film popolari, italiani e internazionali, rappresentativi delle comunità più numerose residenti nei due Comuni cuneesi. La scelta partecipata dei film si è svolta attraverso un’inchiesta-video sul territorio realizzata nei mesi precedenti la rassegna dall’Associazione i313 con la collaborazione dei ragazzi del doposcuola di Barge 'La formica'. Durante questa fase un gruppo di giovanissimi di varie provenienze nazionali ha affiancato la troupe sul territorio intervistando gli abitanti sui loro gusti cinematografici. Con le riprese realizzate è stato prodotto un divertente video che documenta il lavoro di indagine e che sarà proiettato ogni sera prima dei film.

La programmazione è divisa in due parti da 4 proiezioni l’una. La prima parte si è svolta dal 14 novembre al 4 dicembre 2009 ed ha registrato la partecipazione di un folto pubblico. Le pellicole sono provenienti da Cina, Hong Kong, Taiwan, Italia, Francia e Argentina, sono soprattutto all'insegna della commedia (Una vita difficile, Cercando una stella, Generazione 1000 euro, Conversationes con mamà) ma non mancano i film d'amore (Cercando una stella e Secret) e di avventura (La foresta dei pugnali volanti e La battaglia dei tre regni). In linea con una composizione demografica caratterizzata da una forte presenza di giovani famiglie si è voluta dedicare un'attenzione particolare alle tematiche giovanili (Generazione 1000 euro, Cercando una stella e Secret) e femminili (Insh'Allah Dimanche e Conversationes con mamà). L'apertura e la chiusura della rassegna sono dedicate alla Cina, paese dal quale proviene la maggior parte dei migranti dei due comuni, con due film che sono all'insegna dell'epica e delle arti marziali, elementi fortemente apprezzati dal pubblico cinese. Il primo, La foresta dei pugnali volanti del mostro sacro Zhang Ymou, ha conseguito un enorme successo sia in Asia che nei paesi occidentali; l'ultimo, La battaglia dei tre regni del celebre John Woo, uscito da poco nelle sale italiane dopo aver riempito quelle del continente asiatico. Il cinema viene utilizzato come strumento trasversale e universale capace di raccontare storie e culture che possano contrastare i pregiudizi sulle popolazioni migranti. La migrazione è intesa come occasione di conoscenza reciproca e di scambio culturale e non come fenomeno di emergenza sociale.

TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE E IN VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO

PROGRAMMA:

Ogni sera sarà proiettato anche un divertente video che documenta il lavoro di indagine svolto nei mesi precedenti la rassegna per la realizzazione della scelta partecipata dei film con gli abitanti dei due paesi coinvolti.

Sabato 23 gennaio 2010 – BAGNOLO PIEMONTE Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1
ore 20:45 Apertura e rinfresco a cura del Comune di Bagnolo Piemonte
ore 21:15 'Cercando una stella' di Andrew Lau - HONG KONG 2009, 117', V.O. con sott. it. Con Andy Lau Tak-Wah, Shu Qi, Denise Ho Wan-Si, Zhang Hanyu, Lam Ka-Wah, Zhang Xinyi, Maria Cordero, ecc. Una raffinata commedia incentrata sulla domanda se le differenze di classe sociale abbiano o meno un ruolo nelle storie d’amore, Andy Lau ritorna al genere sentimentale, dopo una parentesi epica, sotto la direzione di Andrew Lau.

Sabato 30 gennaio 2010 – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta
ore 21.00
Generazione 1000 euro di Massimo Venier, ITALIA 2009, 101’
con Valentina Lodovini, Carolina Crescentini, Paolo Villaggio, Natalino Balasso, Francesco Mandelli, Alessandro Tiberi, Francesco Brandi, Francesca Inaudi, Roberto Citran, Lucia Ocone. Una commedia ambientata a Milano sulle figure di diversi trentenni alle prese con il problema del precariato occupazionale tra mancate prospettive di carriera, l'affitto da pagare e amori che sembrano risentire della stessa incertezza dell'ambito lavorativo.

Sabato 6 febbraio 2010 – BAGNOLO PIEMONTE Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1
ore 21.00
Conversaciones con mamà (Conversazioni con mamma) di Santiago Carlos Oves, ARGENTINA 2004, 90', V.O. con sott. it. con China Zorrilla, Eduardo Blanco, Ulises Dumont, Silvina Bosco. La crisi in Argentina attraverso il rapporto tra Jaime, cinquantenne di successo e l'anziana madre che vive una seconda giovinezza. Commedia brillante.

Sabato 13 febbraio 2010 – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta
ore 21.00
La battaglia dei tre regni di John Woo, CINA 2008, 125', V.O.con sott. it., titolo originale Chi bi; Con Tony Leung, Takeshi Kaneshiro, Zhang Fengyi, Chen Chang, Wei Zhao. Ottanta milioni di dollari fanno del film la produzione più costosa della storia del cinema cinese; un epico kolossal sulla battaglia di Red Cliff

 

(fonte TargatoCN)

http://www.associazione313.org/index.html

 
 
Di beppe.olivero (del 09/10/2010 @ 10:30:26 in Ambiente, linkato 1972 volte)
In occasione della 22^ sagra d'Autunno il Vas ed il Comitato Valle Sostenibile di Piasco continuano ad informare e sensibilizzare la popolazione in merito alla Centrale a biomasse di Molino Varaita. Il fatto che, la Centrale in questione, abbia ottenuto regolarmente tutte le autorizzazioni necessarie, infatti, non giustifica per niente un tipo di impianto che produce grossi danni al territorio senza dare nulla in cambio. E' evidente il puro intento speculativo dei proponenti i quali, approfittando di una normativa generale che incentiva giustamente le fonti rinnovabili di energia, in assenza di disposizioni più severe, lascia spazio ai soliti furbetti. L'assenza di spazi legali per impugnare il provvedimento autorizzativo per il Vas ed per il Comitato Valle Sostenibile ( e ci auguriamo per gran parte della popolazione di Piasco) non significa rassegnarsi ad un progetto scellerato. La nostra lotta ed il nostro impegno continuano perché ci sono ancora diversi presupposti per intervenire a livello politico. Chi segue le vicende pubbliche di questi ultimi mesi sa che la crisi economica ha spinto il governo a rivedere il meccanismo degli incentivi pubblici sulle fonti rinnovabili. Eliminare i certificati verdi sugli impianti non sostenibili che avvelenano gratuitamente l'aria crediamo sia la prima cosa da fare e lo vogliamo affermare con grande forza. Sempre in questi ultimi tempi lo Stato ha delegato alle Regioni il compito di disciplinare e mettere ordine in materia di fonti rinnovabili di energia. Il Veneto del leghista Luca Zaia sembra stia varando una riforma che, se non farà abortire immediatamente centrali a biomasse come quella di Rossana, le costringerà ad una alta efficienza energetica ed all'approvvigionamento in loco delle biomasse : guarda caso proprio i due punti più critici dell'impianto di Rossana che abbiamo più volte sottolineato. Partendo dalla considerazione, ormai chiara ed inequivocabile (alla faccia della “stufetta” con cui i proponenti cercavano di minimizzare l'impatto ambientale della Centrale) che anche gli impianti a biomasse legnose inquinano parecchio e, quindi, devono nascere soltanto in sostituzione di impianti a fonti fossili e sfruttare in primo luogo tutta l'energia termica, ecco qualche buon motivo per esporre le bandiere No Centrale che troverete presso lo stand del Comitato Valle Sostenibile durante la Sagra. 1)Alla Regione Piemonte chiediamo di mettere ordine in questa materia affinché ai piemontesi sia risparmiata la beffa di “incentivare” economicamente chi gli avvelena in modo sensibile l'aria che respirano con progetti che, tra l'altro, non sono sostenibili nel tempo senza il meccanismo “drogato” degli incentivi pubblici. 2) Al Sindaco di Rossana Marco Carpani vogliamo far sentire tutta la responsabilità di una scelta politica sbagliata per indurlo a porre dei correttivi al Progetto, affinché si incrementi in modo serio il recupero energetico dell'impianto magari con interventi che favoriscano veramente l'occupazione locale. 3) Agli organi preposti al controllo dell'impatto ambientale dell'impianto chiediamo di analizzare in modo approfondito la situazione precedente alla messa in funzione della Centrale per valutare con precisione e tempestività l'aggravio delle condizioni in particolare nelle immissioni che, per legge, non vengono nemmeno prese in considerazione come nel caso della diossina prodotta dalle centrali che non funzionano a dovere. 4) A tutti gli amministratori locali sino alla giunta regionale segnaliamo in contrapposizione ad un progetto scellerato come quello di Rossana un progetto serio e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che socio economico, come il Progetto Gestalp realizzato dalla Fondazione Universitaria Cerigefas per conto del Comune di Sampeyre.
 
Di beppe.olivero (del 22/11/2010 @ 10:08:38 in Eventi, linkato 3327 volte)




La svolta epocale in materia smaltimento rifiuti che stiamo vivendo in questi giorni a Piasco con il passaggio alla raccolta porta a porta ( scelta di cui sono veramente grato all’amministrazione ed al nostro “mitico” assessore Luca Pittavino), la prima reazione che sta suscitando in tutti i cittadini di buona volontà è una maggior consapevolezza della “rumenta” che ogni giorno produciamo. Differenziare e riciclare in modo virtuoso, indubbiamente, è già un grosso passo avanti, perché non scarica vigliaccamente in casa d’altri il pericolo di una discarica o di un inceneritore. La questione di fondo però, secondo me,  rimane un’altra: se vogliamo un futuro veramente più sostenibile e vivibile dobbiamo, innanzitutto, produrre meno rifiuti e consumare di meno. Come fare però? Ormai le logiche di mercato ed il sistema economico impongono determinate scelte e stili di vita. Mettendo in campo un po’ di buon senso e tanta buona volontà, però, possiamo pian piano cambiare la realtà che ci circonda, magari guardando alle esperienze positive che nascono da altre parti. Una di queste è stata attuata recentemente dal Comune di Beinette e sta ottenendo, pare, un successo clamoroso.

Si tratta della Casetta dell’Acqua, una fontana pubblica che eroga acqua dell’acquedotto comunale depurata con un sistema evoluto di filtri e rilasciata in tre modi: naturale a temperatura ambiente, naturale refrigerata e refrigerata gassata, addizionata cioè di CO2.

Guardate qui cosa ci ha scritto in proposito l’assessore ai Lavori Pubblici di Beinette Valerio Garelli.

Il Vas sezione di Piasco, in questi giorni, ha presentato ufficialmente all’amministrazione comunale la richiesta di valutare l’opportunità di installare un impianto simile a Piasco.

Oltre ad una riduzione drastica nella produzione di rifiuti la casetta dell’Acqua costituirebbe pure un risparmio nella spesa mensile di ogni famiglia (anche nel caso l’amministrazione comunale decidesse di erogarla a prezzi “sostenibili” pari a qualche centesimo di euro a litro), elemento da non trascurare in tempi di vacche sempre più magre per tutti (o quasi).

L’acqua del Sindaco che, tra l’altro, da’ la possibilità di realizzare in casa in modo economico bibite naturali, ottimi surrogati di coca-cola, aranciata, limonata ecc.ecc, unita al distributore di latte crudo, i detersivi alla spina che già sono realtà nel nostro paese mi sembrano dei notevoli passi avanti verso un mondo più sostenibile. Cosa ne pensate??

 
Di Dulce (del 18/11/2009 @ 09:44:08 in Eventi, linkato 2088 volte)

baratta la llunaLa Settimana del Baratto | dal 16 al 22 novembre 2009

La crisi impazza? Il viaggiatore si evolve e fa di necessità virtù. Se è vero che la crisi ha inciso, in parte, nel capitolo spesa dei viaggi degli italiani, è altrettanto vero che c’è stata una inversione di tendenza che ha visto le mete italiane, le città d’arte, i piccoli borghi medievali, le riserve naturalistiche, i paesini di montagna, le località balneari, mettere in ombra i viaggi all’estero e le mete esotiche.

Una inversione di tendenza che ha investito anche le modalità dell’alloggio con una preferenza per i B&B e le strutture di microricettività, lontani dalla formalità degli hotel e vocati ad un tipo di ospitalità familiare e all’accoglienza tipica delle abitazioni private.

Per far conoscere e apprezzare tale ospitalità e per riproporre una antica, e quanto mai attuale forma di pagamento diventata una filosofia di vita, il portale www.bed-and-breakfast.it lancia una interessante e coinvolgente iniziativa. Dal 16 al 22 novembre migliaia di strutture affiliate al portale (che hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità) aderiranno alla Settimana del Baratto. Avete sgranato gli occhi per la sorpresa? Sì, avete letto bene. Il Baratto, sul quale si è basata per secoli l’economia familiare, è tornato di moda arricchendosi di sfumature e sfruttando le potenzialità del web. Su Internet si sono moltiplicati i siti che propongono scambi senza circolo di denaro e dagli USA è arrivata la moda degli swap party, privati o pubblici, nei quali ci si ritrova per scambiarsi beni e servizi.

Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità.

Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend.

E se siete dei gestori … potreste barattare il pernottamento con delle lezioni di musica o, in alternativa, ospitare un idraulico o un giardiniere che elargiranno i loro servizi e dimostreranno la loro professionalità con piccoli lavori nella vostra struttura. In casa, si sa, c’è sempre qualche piccola riparazione da barattare con un pernottamento e una colazione.

Le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi, non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, curiosità, empatia, simpatia, originalità. E’ così che il “dovere” può diventare un piacere e vi darà la possibilità non solo di conoscere luoghi che non avete mai visitato ma anche di incontrare i gestori delle strutture che costituiscono il cuore pulsante del B&B italiano.

La settimana del Baratto sarà l’occasione per mettere in circolo viaggiatori, sensibilità, esperienze creando nuove relazioni di amicizia, stima e fiducia, oltre che un ottimo e inusuale modo per conoscere l’Italia e la sua gente.

Cos'è il BARATTO ?

In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici (individui, imprese, enti, governi, ecc.) senza uso di moneta. Nel diritto civile, il baratto viene classificato sotto la denominazione di permuta.

Esso è generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, ed è dunque ben anteriore alle forme di scambio monetario. Una delle ragioni è che è molto più difficile, in assenza di moneta, risparmiare una parte del reddito. Il risparmio può avvenire in un sistema basato sul baratto solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo.

Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza ricorrere esplicitamente ad un'unità di misura di valore monetario dei beni stessi.

Il valore di equivalenza si raggiunge attraverso la considerazione qualitativa e quantitativa delle merci scambiate, secondo l'accordo delle parti, che talvolta può confidare negli usi, ma più spesso si richiama a fattuali ragioni di mutuo fabbisogno.

Anche nel baratto, dunque, il valore delle merci scambiate corrisponde al punto di incontro fra la domanda e l'offerta.

Si può distinguere tra baratto semplice (o baratto diretto), quando entrambe le parti desiderano procurarsi il bene o il servizio che ricevono in cambio del bene o del servizio ceduto, e baratto multiplo (o baratto indiretto), quando un soggetto cede un bene o un servizio ricevendone in cambio un altro bene o servizio che non desidera avere, ma che scambia per ottenere quanto desiderato (si dice che il bene ottenuto nello scambio è desiderato per il suo valore di scambio e non per il suo valore d'uso). Quest'ultimo è anche il caso in cui l'ottenimento del bene desiderato debba essere differito per ragioni di stagionalità o deperibilità.

Una forma speciale e specifica di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi, e dalle Reti di ospitalità mondiali; associazioni per lo più recenti nate negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse.

Negli ultimi anni si stanno affacciando su internet portali o forum dedicati al baratto, molti dei quali completamente gratuiti, che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Il baratto, ai giorni nostri, può rivestire un valore educativo in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni e oggetti.

Il baratto su internet è detto anche "swapping", da swap, letteralmente scambio, ed è una forma sempre più popolare di baratto, generalmente informale, in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria.

I beni scambiati possono essere i più svariati, dagli indumenti, ai DVD, ai CD musicali, ad ogni tipo di oggetto e gadget e possono essere già in possesso dei partecipanti allo swapping, acquistati appositamente o creati con svariate tecniche, spesso seguendo un tema predefinito. Esistono anche e-mail swap, nei quali in genere sono scambiate informazioni, opinioni o foto a tema.

ELENCO SITI DI BARATTO ON LINE

http://www.zerorelativo.it/

http://www.scambiamoci.it/

http://www.barattopoli.com/

http://www.suesu.it/suesu/index.jsp

 

 

 
Di cagio (del 06/04/2009 @ 00:27:23 in generale, linkato 2206 volte)

Sembra che il ritorno delle stagioni, o almeno delle ultime due ci stia mettendo non poco in difficoltà. Così ad ogni evento climatico i Comuni devono affrontare delle crisi, i Vigili del Fuoco intervengono a ritmo continuo, la protezione civile allerta, i volontari intervengono... e soprattutto, tutti assieme si assiste impotenti alla volontà della natura.Ma se le nevicate di quest'inverno avevano dell'eccezionale non si può dire lo stesso delle piogge che mettono a dura prova i nostri territori. E non possiamo nemmeno sperare che la situazione cambi, visto che con il riscaldamento globale si prevede che nelle nostre aree gli eventi alluvionali andranno aumentando di frequenza ed intesità.

Cosa potrà fare chi sarà chiamato ad amministrare nei prossimi anni per cercare di contenere i danni? Non è facile, e come spesso accade quando si ha a che fare con la natura, non è facile da digerire, perché spesso impopolare. Io che sono andato in tv, sono laureato e tutti mi conoscono* posso giocarmi un po' della mia popolarità per affermare alcuni punti:

  • la pulizia dei fiumi e dei rii laterali è di primaria importanza per la prevenzione delle alluvioni ma a patto che venga fatta con criterio. Un torrente senza anse, isolotti e vegetazione non è in grado di rallentare la velocità dell'acqua.

  • La vegetazione del fiume e dei torrenti va controllata, vanno estirpate anche dalla prossimità degli argini le piante con apparati radicali poco resistenti, in particolare i pioppi ma anche le robinie non fanno certo del bene alla salute del sistema. Vanno invece preservati gli ontani, le querce e le piante autoctone nate da seme, che negli ultimi eventi hanno fermato molti tronchi che arrivavano da monte. Ed è meglio se sono le piante degli isolotti a fermare il legname che i ponti.

  • Come accade più a valle, in tutta la pianura padana, è necessario prevedere, direi in ogni comune, delle zone di laminazione, dove i torrenti possano esondare senza fare danni, allagando quelle zone agricole che già storicamente avevano meno valore (“lo lì l'è na gravera” non è un complimento parlando di fondi rustici). Per questo la Regione ha già realizzato degli studi mi pare, e cercando sul catasto si individuerebbero facilmente le zone adatte, che spesso sono demaniali. Certo, c'è il rischio di avere qualche grana, ma nessuno può pretendere di avere i terreni in Varaita e di non essere allagato ogni tanto; sarebbe come mettere i kiwi a Fontanelle e pretendere che non gelino.

  • Bisogna riuscire a limitare l'acqua che finisce nei torrenti, altrimenti finiamo come a Genova, dove ad un temporale corrisponde un alluvione. Le superfici in grado di fare da spugna per le piogge sono diminuite moltissimo, e la tendenza non è a smettere. Allora una soluzione potrebbe essere imporre a chi costruisce su un terreno che prima era agricolo di utilizzare il più possibile pavimentazioni drenanti, prevedere delle vasche di raccolta delle acque piovane (che si potrebbero poi utilizzare per irrigazione di orti, lavaggio veicoli, toilette). Oppure una bella moratoria provinciale su certi tipi di costruzioni evitabili (residenziale quando nel raggio di 10 km esistono edifici recuperabili al momento vuoti, idem per l'artigianale quando non legato all'ampliamento di una attività esistente...)

Per il momento iniziamo a ringraziare la Regione che ha destinato dei fondi per ricostruire gli argini del Varaita dove sono stati distrutti l'estate scorsa, ma non illudiamoci che massi ciclopici e gabbionate diano in grado di contenere l'acqua. Bisogna che ci mettiamo in gioco e pensiamo a soluzioni che arrivino da monte, in tutti i sensi.

*citazione, di autore che non cito
 
Di cagio (del 21/09/2007 @ 00:12:58 in generale, linkato 2235 volte)
Non è stato uno di quei consigli comunali entusiasmanti e coinvolgenti: pochi i punti all'ordine del giorno, pochi gli spettatori, consiglio breve. Conseguenza: poche smorfie, nessuno assonnato, pochi interventi e dei soliti 3 o 4 più avvezzi ad argomentare (Bergiotti, Battisti, Rosso, Olivero in primis)
Due i punti che mi hanno interessato:
L'ipotesi di una piazzetta tra via Umberto e Via M. Del Pozzo, circa di fronte alla piazza Poste - Farmacia (dove abita Frenkiu, per quelli della mia leva : - ) ). Si è parlato di come realizzarla, arco, non arco, buco, e se la Regione approverà mai il progetto. L'idea dell'arco proposta dalla minoranza mi piace già di più che la creazione di un “dente”, cioè di un buco tra case contigue che sconvolgerebbe un po' troppo l'aspetto del centro storico, ma io farei diversamente (prevedibile come l'equinozio, ma che Bastian Contrari sarei altrimenti?). L'iniziativa di dotare il centro di Piasco di parcheggi è lodevole, agevola il commercio (che tiene in vita il paese) e chi ha problemi di mobilità con mezzi diversi dall'auto (anche anziani, disabili, e mamme con bambini piccoli fanno la spesa, ricordiamocelo) ma pone un altro problema: il traffico in via Umberto. Visto che via M. Del Pozzo è poco trafficata e sopporta meglio il passaggio di due veicoli in contemporanea non sarebbe opportuno limitare l'accesso al parcheggio solo da questa parte del centro e rendere il passaggio per Via Umberto agibile solo a pedoni e biciclette? Questo limiterebbe il problema di dei veicoli che devono immettersi sulla via centrale (e chi pedala sa che paura fanno i musi delle macchine che sbucano) e consentirebbe di non modificare l'aspetto esteriore dell'edificio, mantenendo i volumi abitativi dove sono (questo deve essere un traguardo da perseguire onde evitare di cementificare altre aree). Boh... magari tecnicamente non sarà realizzabile o come al solito sarò arrivato in ritardo, ma una mia proposta l'ho fatta.
L'altro punto che mi ha interessato è stata la controdeduzione all'osservazione che aveva presentato Alessio Rosso sulla variante al piano regolatore. Infatti per la variante non era prevista nel centro storico l'installazione di panelli solari (termici e fotovoltaici). L'osservazione di Alessio è stata accolta quasi all'unanimità, col solo voto contrario di un consigliere* di maggioranza che si è dichiarato contrario ai pannelli. Adesso guardo se ha la parabola e se la vedo gliela smonto, io sono contrario a questi dischi bianchi che deturpano il paese : - P hi hi hi!
*non dirò mai chi è, ma ai consigli occupa un posto molto citato nella Bibbia ed il diminutivo del suo cognome ricorda una bambola bionda che di recente ha avuto problemi di tossicità ; - )
Poi si è parlato di altre modifiche (a Sant'Antonio) ma non ho capito bene riguardo a cosa e dove e tutto è filato liscio.
L'appuntamento è per il 26 settembre
 

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