Di Marta (del 27/10/2010 @ 23:37:09 in Politica, linkato 2626 volte)
Se vuoi dire NO:
- alla guerra convenzionale e preventiva come strumento di risoluzione dei conflitti tra i popoli (art. 11 della Costituzione italiana);
- allo scambio guerra / lavoro / occupazione / risorse;
- alla ricerca, alla produzione, al commercio e all’accumulo di armi;
- all’aumento costante delle spese militari e dei bilanci militari, che hanno raggiunto 1.250 miliardi di dollari nel mondo e che in italia sono in continua crescita;
- al modello di difesa armato che paga militari professionisti, veri e propri mercenari della guerra da impiegare al di fuori dei confini nazionali nelle cosiddette “missioni militari di pace” il cui vero obiettivo è tutelare e rafforzare gli interessi economici dominanti;
- allo scandaloso divario tra Nord e Sud del mondo, che il Nord continua ad alimentare con la sua supremazia culturale, scientifica ed economica e con lo strapotere militare; non lavorando per gli impegni formalmente assunti, tra i quali gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio sottoscritti nel 2000 da tutti i 189 membri ONU (eliminare la povertà, la fame e la disparità tra i sessi, combattere il degrado ambientale, assicurare a tutti l’accesso all’educazione, alle cure sanitarie e all’acqua entro il 2015).
Se vuoi dire SI’:
- al cambiamento del sistema di difesa offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento;
- ad una riduzione progressiva delle spese militari;
- all’approvazione di una legge per l’opzione fiscale con la possibilità di finanziare la pace anziché la guerra;
- ad una Difesa Popolare Nonviolenta.
Scegli la Difesa Popolare Nonviolenta (DPN) che:
- difende le relazioni umane presenti su un territorio;
- mantiene i diritti umani, sociali ed economici per tutta la popolazione;
- organizza un sistema istituzionale per fare tutto ciò con la nonviolenza.
La DPN ha acquisito le basi giuridiche per la creazione di istituzioni, modelli ed esperienze alternative alla difesa militare.
Esiste in materia un’ampia letteratura internazionale con studi e ricerche di alto valore giuridico.
La DPN cresce e si sperimenta nelle pratiche di lotte territoriali che possono rappresentare esperienze di difesa popolare di base.
La sperimentazione attuale può portare con azioni civili non armate e nonviolente alla nascita dei Corpi Civili di Pace.
Alcuni esempi si possono ritrovare nelle PBI (Peace Brigades International), i Volontari di Pace in Medio Oriente, i Caschi Bianchi, i Berretti Bianchi e le forme di cooperazione decentrata su progetti di difesa dei diritti umani.
Storicamente la DPN ha sperimentazioni autorevoli come quelle di Gandhi in India, dei numerosi casi di resistenza nonviolenta contro l’occupazione nazifascista, delle lotte contro la repressione nei paesi del blocco sovietico senza ricorrere alle armi, dei movimenti di opposizione agli euromissili, delle lotte contro le servitù e le basi militari (alcuni esempi: Larzac in Francia, La Maddalena in Sardegna, le Murge in Puglia).
Aderisci alla campagna 2010 di obiezione di coscienza alle spese militari
Può dichiararsi Obiettore/Obiettrice qualsiasi persona maggiorenne, anche senza reddito, che vuole aderire per proprie convinzioni ad una riduzione delle spese militari in italia ed impegnarsi per la costruzione di un modello di difesa nonviolento e non armato.
Per saperne di più e scaricare il modulo di adesione visita il sito:
www.osmdpn.it
Di Dulce (del 25/02/2011 @ 23:36:13 in Politica, linkato 2105 volte)
Cuneo ore 15 Piazza del Municipio
Riunione d'urgenza nel pomeriggio di oggi presso il Salone d'Onore del Comune di Cuneo del Comitato per la Difesa della Costituzione nato dalla Resistenza. All'Ordine del giorno, oltre alle ricorrenze previste per i 150 anni dell'Unità d'italia, l'allarme suscitato in città per l'imminente apertura di un punto di aggregazione di CasaPound. "Ai più un nome che non dice nulla - ha sostenuto il segretario provinciale di Rifondazione Comunsita, Fabio Panero - ma che altro non è che una formazione di estrema destra, al cui interno militano personaggi che hanno come riferimento i temi caldi del ventennio fascista". CasaPound inaugurerà domani la sua sede cuneese in via Alba, 15, nel cuore del centro storico. "Proprio stamattina - ha esordito il sindaco, Alberto Valmaggia - ho incontrato il proprietario dell'immobile dal quale i responsabili di CasaPound hanno affittato i locali. Che è sceso dalle nuvole. Il signore - ha continuato Valmaggia - ha firmato il contratto di locazione con una singola persona, e la destinazione d'uso prevista è quella di magazzino. In effetti, si tratta di un'unica stanza, neppure grande, priva di servizi igienici e qualsiasi altra minima normativa che possa prevederne un altro uso". Il sindaco ha messo al corrente il proprietario dell'alloggio circa le eventuali conseguenze cui andrebbe incontro qualora la destinazione d'uso non venisse rispettata: "L'ho informato che effettueremo dei severi controlli, anche con l'intervento dell'Asl e, qualora emergessero irregolarità, ricorreremo a tutte le azioni legali del caso". Pare che il proprietario, ovviamente allarmato, abbia già cercato di rescindere il contratto ma l'inquilino ha risposto picche: la firma c'è e CasaPound domani aprirà regolarmente i battenti. Valmaggia, infine, ha provato a dare una lettura politica circa la decisione dell'organizzazione di aprire su Cuneo: "La vedo come una provocazione - ha asserito il sindaco - nei confronti di una città Medaglia d'Oro per la Resistenza". Intanto, domani pomeriggio alle 15, in contemporanea con l'apertura della sede "nera", qualche centinaio di metri più avanti, in piazza del Municipio, il comitato antifascista di Cuneo organizzerà un sit in di protesta. fonte targatocn
Di Geo (del 11/06/2009 @ 23:33:52 in generale, linkato 2992 volte)
Questi sono i titoli dei giornali e dei telegiornali di questi giorni: Gheddaffi arriva a Roma..Roma blindata per l'arrivo dal Colonnello..Gheddaffi a Roma firmati 4 accordi..Gheddaffi appuntamento con mille donne..Gheddaffi viene da amico..etc. Le televisione e i giornali non parlano del perchè delle così tante polemiche attorno a questa visita, vengono solo accennati velocemente e poi si passa alla notizia vera e propria: il numero di amazzoni accompagnatrici o di cibo mangiato a colazione e a pranzo... Le proteste derivano dalla vera e propria dittatura del colonnello, aiutata economicamente di nostri governi.
Vorrei riuscire a mettere insieme alcune notizie raccolte in rete e cercare di far capire che forse un accoglienza simile se la meriterebbero i migranti che in Libia arrivano e per loro sfortuna vengono arrestati e letteralmente deportati nei carceri del colonnello con mezzi e attrezzature finanziate dal dal nostro Governo dalla nostra civilissima U.E.
L'italia infatti inviò alla Libia 100 gommoni, 6 fuoristrada, 3 pullman, varie attrezzature da campo e 1000 sacchi per cadaveri nel 2003 in seguito ad un accordo segreto stipulato tra il leader Libico e il nostro premier per fermare e arginare l'immigrazione. Da allora (o anche prima) centinaia addirittura migliaia di rifugiati ogni anno vengno arrestati dalla polizia libica e detenuti in carceri, in attesa del rimpatrio. Secondo la Commissione Europea, nel 2004 l'italia finanziò la costruzione di tre campi di detenzione per immigrati in Libia: a Gharyan, Sebha e Kufrah. Le condizioni dei lager libici non si possono immaginare perchè per fortuna nessuno di noi è mai stato arrestato in quei luoghi, quello che si può fare è solo raccontare le storie e le testimonianze terribili di chi dentro quei carceri è entrato e fortunatamente è riuscito a uscire..si tratta di uomini resi prigionieri per aver commesso il reato di trovare un lavoro, accalcati a centinaia dentro celle troppo piccole per contenerli, senza cibo né acqua, costretti a bere e a volte a mangiare i loro escrementi. "La gente soffre! Il cibo è pessimo, l’acqua è sporca. Ci sono donne malate e altre incinte!". Questa è la frase di Gift (29 anni – Nigeria) urlata dalla prigione di a Zlitan a 2 giornalisti inviati in libia per un reportage. "Indossa ancora il vestito che aveva quando l'hanno arrestarono tre mesi fa, ormai ridotto a uno straccio sporco e consumato. - raccontano i giornalisti - ha detto che stava passeggiando con il marito. Non avevano documenti...furono portati a Zlitan. Da allora non vede il marito, che nel frattempo è stato rimpatriato. Dice di avere lasciato i due figli a Tripoli. Di loro non ha più notizie. Viveva in Libia da tre anni. Lavorava come parrucchiera e non aveva nessuna intenzione di attraversare il Canale di Sicilia. Come molti degli arrestati, all’Europa non aveva nemmeno pensato".
A 210 km a est da Tripoli c'è il centro di detenzione, anzi carcere di Misratah nel quale i detenuti sono quasi tutti rifugiati eritrei. Stando al racconto dei due giornalisti al momento del loro passaggio nel carcere c'erano più di 600 persone, comprese 58 donne e neonati. Le dimensioni delle camere/celle erano e purtroppo sono di 4 metri per 5, dentro questi 20 mq. devono starci ammassati in 20. Nessuna finestra, solo di giorno viene concessa un po' di luce in un cortile. Oltre a queste condizioni di “vita” pessime i prigionieri vengono torturati sia fisicamente che mentalmente. Grazie a una mobilitazione internazionale un paio d'anni fa la Libia ha bloccato i rimpatri degli eritrei iniziando così a concentrarli nel campo Misratah.
Spostandoci sulla carta a 2000 chilometri a sud di Tripoli si arriva in centro al deserto e qui si trova il campo di concentramento Libico peggiore, al confine con il Sudan. I migranti arrestati sulla costa vengono trasportati stipati come bestiame dentro container arrugginiti, che sotto il sole diventavano forni alla volta di un luogo il cui nome fa ancora venire i brividi a chi ci è passato: Kufrah. Cinque celle in verticale, il cesso in mezzo. Senza acqua, "nemmeno le bestie potrebbero starci" racconta un prigioniero sopravvissuto.
La versione ufficiale delle autorità libiche è che il centro di Kufrah sia chiuso. Ma nei sobborghi di Tripoli non ci crede nessuno. Anche tra gli ultimi eritrei arrivati la storia è sempre la stessa: fermati dalle pattuglie libiche nel deserto, portati al carcere di Kufrah Un “centro di custodia temporaneo”, dove entri senza tribunale e da dove non sai mai quando uscirai. E ne esci, paradosso, se hai la “chance” di essere “comprato” da un contrabbandiere sudanese. Oppure abbandonati in pieno deserto, lungo la frontiera, di nuovo dentro i containers. "Sono stato arrestato sette volte, incarcerato, rivenduto cinque volte" racconta John, uno dei testimoni. E aggiunge, ancora incredulo, "Questo, essere “venduto”, non l’avrei mai immaginato. Perché sono un uomo".
Si tratta infatti di vero e proprio traffico di esseri umani, un business che fiorisce con 400 dollari a testa per ogni “passaggio”. Kufrah è uno dei campi di detenzione finanziato dall’italia in Libia.
Gli Stati delegano la responsabilità del controllo in cambio di accordi commerciali (non è indifferente il petrolio libico come moneta di scambio) ai Paesi del Maghreb, che non brillano certo per la difesa dei diritti umani.Tutti i mezzi sono permessi.
Il coordinatore di Frontex (l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne), parla solamente di “flussi” e mai di uomini. La Frontex ha un budget europeo di 71 milioni di euro per chiudere un occhio sulle violazioni dei diritti dell’uomo in atto in Libia, un Paese che non ha mai firmato le Convenzione internazionale sui profughi, né quella di Ginevra.
Ritorno un attimo sui containers i mezzi di trasporto dei detenuti, ne esistono di 3 tipi (finanziati anch'essi dal governo italiano e dall' U.E.).piccolo è un pick-up furgonato. Quello medio è l’equivalente di un camioncino. E quello più grande è un vero e proprio container, blu, con tre feritoie per lato, trainato da un auto-rimorchio.
Amnesty International e Human Rights Watch hanno spesso accusato la Libia per il trattamento inumano dei migranti ma al momento nulla sembra voglia essere cambiato.
Se vi capita di trovarvi in giro e vedere scritto su una locandina: questa sera proiezione del film Come un uomo sulla terra, non vi resta che liberarvi la serata e partecipare alla proiezione.
Di Marta (del 21/05/2008 @ 23:32:49 in generale, linkato 3360 volte)
IDEE STRANE PER L'ESTATE.... Sto leggendo su “Altreconomia ”un articolo riguardante vacanze alternative, ecologiche, culturali, naturali, speriamo economiche etc…mi sembra interessante per cui condivido!
LA’ DOVE IL VENTO FA IL SUO GIRO: progetto creativo di comunicazione e ricognizione territoriale “l’Occitania a piedi dalle valli occitane del Piemonte alla Valle d’Aran in Catalunya”, dal 30 agosto al 7 novembre 2008. Una marcia di 1300 km anche per promuovere presso l’Unesco la lingua occitana come patrimonio immateriale dell’ umanità. Chi si vorrà aggregare in qualsiasi punto dell’ itinerario camminerà con una delegazione di 7 persone dell’ associazione promotrice Chambra d’Oc ,accompagnati da enti istituzionali, associazioni e testimonial. Sul sito www.chambradoc.it/Occitania_a_Pe.page si troveranno a breve tutte le indicazioni sulle modalità per poter aderire al cammino. Tutte le tappe sono descritte su una guida appena pubblicata consultabile anche on line.
UN' ESTATE IN PUNTA DI PIEDI: un cammino di 20 giorni lungo tutta la costa ligure(ma non si è obbligati a farlo tutto!) è “CamminAmare liguria 2008”. I camminatori partono da Marina di Carrara il 7 luglio e arrivano a Ventimiglia il 25 luglio2008. Uno degli obiettivi dell’ impresa è sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche ambientali, focalizzandosi sul turismo sostenibile e i suoi vantaggi. Lungo il percorso saranno organizzate conferenze stampa e proiezioni di foto del cammino. L’invito è rivolto a tutti in modo da formare una massa critica che dimostri la reale possibilità di un diverso concetto di vacanza. Al più presto sarà attivo il sito www.camminamare.it per informazioni, dove saranno descritte le singole tappe con cenni storici e gastronomico -culturali, e verranno indicate soluzioni per pernottamenti a basso costo.
UN’ISOLA DA SCOPRIRE TRA LEGALITà E INTERCULTURA: quelli di “viaggi solidali” di Torino pensano che si possa contribuire ad alimentare la cultura dell’ antimafia andando in vacanza. Infatti questa estate organizzano un tour nella Sicilia occidentale fra legalità e intercultura. Un’ occasione di incontro e scoperta che prevede la visita a varie realtà locali, a gruppi italiani e migranti che agiscono sul territorio. Il tour è di 5 giorni alla scoperte del centro storico di Palermo, del mercato di Ballarò, della comunità tunisina di Mazara del Vallo, delle cooperative di Libera che lavorano sulle terre confiscate dalla mafia, etc.. Molte altre proposte e informazioni su www.viaggisolidali.it
Di Dulce (del 26/11/2008 @ 23:11:44 in Eventi, linkato 2459 volte)
Cos'è il Buy nothing day
La giornata mondiale del non acquisto. Iniziativa gioiosa e creativa, nata nel 1992 in Nord America allo scopo di provocare e far pensare rispetto al sistema consumista nel quale viviamo.
Il Buy nothing day, esportato dagli Stati Uniti in molti Paesi del mondo grazie ad associazioni di attivisti locali, si celebra a fine novembre, alla vigilia del Thanks-giving day, la "giornata del ringraziamento" che negli Usa corrisponde -dal punto di vista consumistico- al nostro Natale. Quello che si propone è una moratoria di 24 ore sugli acquisti: non comprare nulla per un giorno. Un gesto importante per sfuggire all'imperativo del consumismo e riappropriarsi di una fetta di tempo trascorsa a fare shopping.
Che cos'è la giornata del non acquisto Una giornata dedicata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e la pressione che esso esercita su tutti gli aspetti della nostra vita. 24 ore per buttare fuori dal nostro stile di vita l'immagine della famiglia felice al sapore del "Mulino bianco", le raccolte punti che soddisfano l'immaginario più che i bisogni delle casalinghe, i piccoli mostri dei cartoni animati che ipnotizzano le fantasie dei piccoli e svuotano i portafogli degli adulti. La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un'economia sostenibile.
Perché la giornata del non acquisto Una piccola idea con grandi implicazioni. Vorremmo che ognuno trovasse le sue ragioni per concedersi una giornata di astensione dal consumismo. Il Buy nothing day commemora le vittime delle politiche orientate alla massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo più deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all'ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell'immaginario a opera di pubblicitari che propongono modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. La giornata del non acquisto è un invito a "demarketizzare" la nostra vita.
A chi è rivolto il messaggio A tutti coloro che condividono l'antipatia per l'invadenza del consumismo. Agli aderenti alle associazioni ambientaliste, terzomondiste, di consumatori, alle Organizzazioni non governative. Ai media. A tutti i comitati che hanno lanciato una campagna di boicottaggio all'acquisto di qualsiasi prodotto o azienda perché la giornata del 29 novembre possa ricordare tutte le malefatte delle multinazionali, spesso passate sotto silenzio.
A casa nostra intanto..
Berlusconi dice che che l'italia sarà davvero toccata dalla crisi economica soltanto se i consumatori smetteranno diconsumare allo stesso ritmo di sempre e gli fanno eco tutti i principali telegiornali e programmi televisivi.
Intanto vorrei sapere con che soldi, secondo lui, un'italia sempre più povera dovrebbe continuare a comprare come prima.
I cassaintegrati aumentano ogni giorno e le persone non hanno la certezza del futuro roseo da lui dipinto.
Forse prima di acquistare un auto,un televisore,un telefonino preferiscono comprare il pane quotidiano e tenere qualche risparmio per l’avvenire.
Inoltre continuare a produrre e consumare, consumare e produrre inseguendo il mito della crescita economica infinita ci ha portati ad una crisi finanziaria ed economica che affama i più poveri: non solo i poveri del mondo, ma anche quelli che vivono nei Paesi cosiddetti sviluppati.
Oltre a tutto viviamo in debito ecologico cosumando tutte le risorse molto più in fretta rispetto al tempo che occorre loro per rigenerarsi.
Io ritengo il Buy nothing day un buon motivo di riflessione su quello di cui ho realmente ho bisogno, una sfida alla dipendenza dal consumismo che non dovrebbe essere svolta solo una volta all’anno ma un modo di vivere quotidiano
In questo senso l’autoproduzione mi sta dando molte soddisfazioni.
Di Marta (del 18/03/2008 @ 23:09:58 in notizie, linkato 1738 volte)
Lo sapevate che a partire dagli anni '90, 57 guerre si sono combattute sul suolo di 45 paesi? Se siete interessati potete consultare l'interessante sito (segnalatomi dall'Ufficio Nazionale del Servizio Civile all' estero):
promosso insieme da Caritas italiana e da Pax Christi italia. All'interno sono raccolte informazioni storiche sulle varie situazioni di crisi in corso, approfondimenti sul tema del conflitto e del diritto internazionale, strumenti per la formazione e l'animazione pastorale, nonchè i racconti delle vittime. Il taglio è volutamente storico, di animazione e di approfondimento, per la cronaca e l'informazione giornaliera ci sono già altri siti. Io l'ho visitato e nonostante sia un sito "giovane" (è nato solo il 1 gennaio 08) e sia ancora un po' lacunoso e da migliorare, è assolutamente interessante e fonte di informazioni che difficilmente si possono reperire in altro modo. Inoltre è fatto dalla gente che in situazione di conflitto vive e opera per svariati motivi, e chiunque vi può contribuire con esperienze personali e informazioni.
PER CONOSCERE,PER NON DIMENTICARE, PER USCIRE DAL NOSTRO PICCOLO ANGOLO DI MONDO.
Oggi, 25 aprile 2011, ho corso il Gp Liberazione classica del ciclismo amatoriale organizzata a Piasco dallo Sc Vigor.
Claudio Mattio ha avuto il coraggio di proporre un tracciato inedito, difficile e suggestivo che andava a toccare molti luoghi simbolo della Resistenza partigiana.
Confesso che, tra una pedalata e l'altra, ho avuto modo di pensare più volte al sacrificio di tanti nostri antenati coraggiosi e di quanto ci sarebbe bisogno anche oggi di una lotta di Liberazione per ripulire l'italia dalla feccia politica di destra, sinistra e centro che ci sta portando alla deriva.
Questa sera sulla mia bacheca FB ho trovato il testo del discorso di Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano. Credo valga la pena condividerlo con i lettori del nostro blog. E' un'occasione per riflettere e per tentare di svegliarci, prima che sia troppo tardi......
Oggi è il 66° anniversario della Liberazione. Il 25 aprile 1945 l’italia ritrovava la Libertà e si incamminava verso la democrazia. L’anno dopo, il 2 ...giugno 1946, il popolo italiano sceglieva la Repubblica. Il 1° gennaio 1948 entrava in vigore la Costituzione della Repubblica italiana. I padri costituenti, grazie alle loro teste ed ai loro cuori saldamente ancorati al movimento partigiano di liberazione dal nazifascismo, consegnavano all’italia e alle generazioni future, quindi a noi tutti, un testo che è molto più di una serie di principi e valori. La Costituzione è l’italia. La Costituzione siamo noi. La Costituzione è la base su cui poggiano le nostre vite. Padri costituenti. Quante volte sono stati evocati negli ultimi 60 anni. Quante volte sono state proiettate le loro foto in convegni, celebrazioni, manifestazioni. Quante volte i loro pensieri sono stati portati a supporto dei ragionamenti dei politici e dei governanti del nostro paese. Quante volte sono state citate loro dichiarazioni o affermazioni. E quante volte abbiamo letto sui monumenti d’italia le loro frasi, i loro propositi, i principi e i valori che volevano trasmetterci. Oggi è il 66° anniversario della Liberazione. Non è passato molto tempo. Neanche 2/3 di secolo. Eppure, sembrano lontanissime quelle immagini di volti italiani, che con gioia ed entusiasmo, ma anche con serietà, austerità e senso del dovere, si accingevano a ricostruire il nostro paese. Ci sembrano lontanissimi tutti quegli occhi carichi di ritrovata speranza. Speranza liberata. Liberata dalla rabbia provocata dall’arroganza di un piccolo podestà di paese. Liberata dal terrore incusso dal libero arbitrio di un gerarca nazista. Speranza che tornava ad albergare nei cuori di tanti italiani onesti, che magari pur non essendone consapevoli, si stavano riconnettendo al movimento risorgimentale. Per ricominciare a costruire l’italia, unita. Per costruire uno Stato nuovo. Uno stato un cui riconoscersi. Uno stato in cui credere. Uno stato di cui fidarsi. Uno Stato che mettesse tutti i cittadini sullo stesso piano. Uno Stato e dei rappresentanti che restituissero agli italiani la fiducia nelle Istituzioni. Noi oggi intitoliamo alla Costituzione della Repubblica italiana questa Pista Ciclabile. I primi dodici articoli, i principi fondamentali che dovrebbero guidare e orientare come una bussola l’agire politico di tutti i governanti e di tutti i cittadini. Ma oggi, invece, da più parti si levano schiamazzi e brusii che, solo per motivi di bassa e misera lotta di potere, vorrebbero mettere in discussione la Costituzione, addirittura il suo primo articolo, laddove recita che “La sovranità appartiene al popolo”. E allora oggi, qui a Cassinetta di Lugagnano, abbiamo deciso di piantarla per Terra la nostra Costituzione. Affinché siano sempre visibili e ben chiare a tutti quali siano le vere fondamenta su cui si basa la nostra libertà, la nostra democrazia e la nostra civile convivenza. Fondamenta che purtroppo non devono essere note, ed è responsabilità di tutti noi, ai vandali che l’altra sera hanno divelto la stele di piazza 25 aprile sui cui sono incise le bellissime parole di Pier Paolo Pasolini: “Venne il giorno della morte e della libertà, il mondo martoriato si riconobbe nuovo nella luce…” Il 25 aprile 1945, l’italia si riconobbe nuova nella luce. Ma quella luce oggi, ci fa vedere un’italia molto diversa da quella che i partigiani sognavano mentre cadevano, mitragliati alle spalle. Oggi, l’italia non è certo quella che sognavano le donne e gli uomini che dopo la resistenza si rimboccarono le maniche per restituire ai loro figli una speranza di futuro. L’italia che oggi vediamo tutti i giorni bistrattata da una politica senza etica e senza responsabilità è davvero cosa ben diversa da quella che volevano avviare con questa Costituzione che oggi vogliamo ripiantare per terra, nei nostri cuori e nel nostro agire. Eccola qui, sotto i nostri occhi l’italia. La vediamo l’italia di oggi? Ci specchiamo nell’italia di oggi? Ci riconosciamo nelle parole di chi oggi dovrebbe essere lo Stato? Ci riconosciamo nelle parole di chi dice che i magistrati sono brigatisti? Ci riconosciamo nelle parole di chi non perde occasione per gettare discredito sulle altre alte cariche dello stato soltanto per perseguire o salvaguardare il proprio interesse di parte? Ci riconosciamo nelle battute di cattivo gusto a sfondo sessuale, nelle barzellette con bestemmia, nell’atteggiamento deteriore di chi gioca al tanto peggio tanto meglio? Ci riconosciamo, noi popolo di migranti, nelle parole cariche di odio e di retorica di chi vede negli stranieri il capro espiatorio di tutti i mali? La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. Così recita l’articolo 1. Ed a proposito di sovranità, tanto evocata da chi ritiene di non essere giudicabile da un magistrato in quanto eletto dal popolo, è davvero gravissimo ed ai limite dell’eversione quanto è accaduto e sta accadendo in queste ore. Sapete che il 12 e 13 giugno si dovrebbero tenere 4 importanti referendum. Per fermare il ritorno al nucleare, per l’Acqua Pubblica, per abrogare la legge sul legittimo impedimento. Referendum richiesti da quasi un milione e mezzo di elettori italiani. Ebbene, il Governo guidato dall’on. Silvio Berlusconi e sostenuto dal PDL, dalla Lega Nord per l’Indipendenza della Padania e dai Responsabili di tale Scilipoti, probabilmente per paura di una sonora sconfitta su Acqua e Nucleare che trascinerebbe anche l’affermazione del principio dell’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, il Governo della Repubblica, sta cercando di impedire al popolo di esercitare nelle forme e nei limiti della Costituzione la propria sovranità. Vogliono bloccare i referendum. Ormai non ci si limita alle sole leggi ad personam. Si pensa di poter arrivare all’impedimento dell’esercizio dei diritti democratici. La responsabilità che si stanno assumendo in queste ore è altissima. Perché bloccare l’espressione dei cittadini, facendosi forza di maggioranze parlamentari, non è altro che EVERSIONE. È questo lo Stato? È in questo stato che dovrebbero riconoscersi le giovani generazioni? So che non è molto istituzionale. Me ne rendo conto. Ma voglio prendere a prestito le parole di un urlo di un giovane cantautore, Michele Salvemini, in arte Caparezza. Non siete Stato voi che parlate di libertà come si parla di una notte brava dentro i lupanari. Non siete Stato voi che trascinate la nazione dentro il buio ma vi divertite a fare i luminari. Non siete Stato voi che siete uomini di polso forse perché circondati da una manica di idioti. Non siete Stato voi che sventolate il tricolore come in curva e tanto basta per sentirvi patrioti. Non siete Stato voi che trattate chi vi critica come un randagio a cui tagliare le corde vocali. Non siete Stato voi, servi, che avete noleggiato costumi da sovrani con soldi immeritati, siete voi confratelli di una loggia che poggia sul valore dei privilegiati come voi che i mafiosi li chiamate eroi e che il corrotto lo chiamate pio e ciascuno di voi, implicato in ogni sorta di reato fissa il magistrato e poi giura su Dio: “Non sono stato io”. Un urlo disperato, rassegnato, sofferente. Al quale dobbiamo dare tutti insieme una risposta. Una risposta che pur nascendo dall’indignazione, deve ritrovare quella gioia e quell’entusiasmo di costruire una nuova italia. Una risposta che faccia emergere in ciascuno di noi, la voglia di muoverci, in fretta! Voglia spinta dal sentimento di dovere che proviamo nei confronti dei nostri figli, e dei figli di chiunque altro in questo paese, Voglia di non lasciare nulla di intentato. Oggi, cari cittadini, è giunto il momento per tutti coloro che amano profondamente l’italia, di impegnarsi in prima persona per dare una risposta al degrado politico, morale e ambientale ed ai gravi problemi economici e sociali che segnano il nostro tempo. Non servono sindaci, presidenti o assessori. Non servono eroi. Servono i cittadini. Come 70 anni fa. È giunto il momento, per tutti coloro che non vogliono rassegnarsi e che vogliono restituire la dignità perduta al nostro paese, di uscire allo scoperto e sporcarsi le mani per togliere, il fango politico che ricopre il nostro paese. Oggi è giunto il momento per i cittadini che assistono passivamente e sconsolati sul divano, di alzarsi di scatto, spegnere la TV e cercare di ridestare dal torpore mediatico anche i loro vicini. È ora di mettersi in gioco, tutti, ed assumersi ciascuno di noi il proprio pezzetto di nuova responsabilità. In molti stanno abbandonando o vorrebbero abbandonare il nostro paese. Io, come molti altri, non me ne andrò. Non lascio questo Stato a chi lo Stato non è. Perché il tempo che stiamo vivendo non va lasciato scorrere. Perchè non dobbiamo cambiare paese, ma dobbiamo cambiare il paese. E costruire quell’italia che durante il ventennio fascista e l’occupazione nazista sognavano quei giovani che a vent’anni, abbandonando le loro famiglie senza neanche un saluto alla cara mamma, senza neanche un ultimo bacio alla cara amata, senza neanche una dolce carezza al proprio figlioletto, salivano in montagna in cerca della libertà e della democrazia. Molti di loro non sono mai tornati. Reclusi, umiliati, mutilati, giustiziati, passati per un camino. Molti di loro non hanno avuto l’opportunità di provare a costruire un bel paese. Molti di loro non hanno potuto guardarla la nuova luce e l’anima dell’italia liberata. Quell’anima splendente che oggi pare proprio smarrita. È davvero giunto il tempo, oggi, che gli italiani onesti e per bene, aiutino questo paese a ritrovarla quest’anima smarrita. Quest’anima smarrita nel buco nero dell’assenza di valori, di etica pubblica e di principi, addormentata
davanti ad un reality televisivo, drogata dall’avidità del potere fine a se stesso, rubata alle prossime generazioni, ai nostri figli. Figli che tra qualche anno ci chiederanno conto di cotanto degrado! Figli ai quali dobbiamo restituire un paese migliore di quello che stiamo ricevendo in eredità dalla classe politica che oggi governa questo paese. Una classe politica, e mi assumo la responsabilità di quanto dico, che non ha nessuna idea di futuro collettivo, ma si esercita solamente a mantenere il potere. Allora, alziamoci tutti dai nostri divani, e ricominciamo a camminare verso il paese che sognavano i nostri padri costituenti, i nostri nonni mai tornati, le giovani staffette partigiane, quei piccoli bambini italiani che con un pigiama a righe guardavano il mondo attraverso il filo spinato. Viva la Resistenza, Viva la Democrazia, Viva la Costituzione! Viva Cassinetta di Lugagnano, Viva l’italia libera. Di: Domenico Finiguerra
Di Dulce (del 26/02/2010 @ 22:30:18 in Eventi, linkato 3111 volte)
Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?
si propone di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società. Questo movimento nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli. Si collega e si ispira La journée sans immigrés: 24h sans nou, il movimento che in Francia sta organizzando uno sciopero degli immigrati per il 1 marzo 2010. Qui potete leggere il nostro manifesto programmatico. Il colore di riferimento di Primo marzo 2010 è il giallo. Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare. Vi invitiamo, quindi, a usare già da oggi un braccialettino o un nastrino giallo come segno di riconoscimento.
TENDA DEL PRIMO MARZO
Cuneo, dal 26 febbraio all'1 marzo in Corso Dante la Tenda del Tavolo delle associazioni del cuneese
Dalle 16,30 alle 19 di venerdì 26, sabato 27, domenica 28 febbraio e naturalmente lunedì 1 marzo i cittadini di Cuneo che passeranno all'incrocio tra Corso Dante e Corso Nizza non potranno non vedere la Tenda del Primo Marzo. Manifesti. volantini, musica, tè animeranno queste quattro giornate con cui il Tavolo delle associazioni del cuneese, cui partecipa anche il nostro giornale, dà vita in provincia di Cuneo al movimento del Primo Marzo che intende dimostrare alla cittadinanza l'indispensabilità e la positività della presenza dei migranti in italia. Vi aspettiamo numerosi
E’ possibile immaginare un mondo senza immigrati?
Per 2 miliardi di anni (da quando e sorto il Homo habilis) Fino al XV secolo (quando gli stati nazione sono sorti), la migrazione o il nomadismo è stato un modo di essere ricorrente della specie umana.
Solo negli ultimi 5 secoli, con l'avvento delle frontiere degli Stati-Nazione, il sedentarismo si stabilì come una regola o linea di principio, e il nomadismo e diventata una eccezione discutibile. Dal punto di vista storico, l'immigrazione non è e non è mai stato un problema. Più al contrario, era ed è l'occasione per un arricchimento reciproco e la trasformazione dei popoli.
Nei tempi attuali, gli Stati delle Nazioni Unite ha dichiarato che esistono nel mondo circa 200 milioni di persone vivono al di fuori dei loro paesi d'origine. Ciò rappresenta una media del 3% degli uomini. Naturalmente, in questa figura non contano i migranti privi di documenti. Né le centinaia di migliaia di persone morte nel tentativo di attraversare le frontiere Vera miseria dell'umanità del XXI secolo!
L'immigrazione di persone impoverite è considerato un problema nei paesi ricchi per una semplice logica usata da Rousseu nell’Emilio per spiegare l'origine della proprietà privata, provocando la violenza fratricida:
"alcuni idioti decidono di costruire recinzioni su aree di terre collettive ..., e prendono più di quello che hanno bisogno. Così è nata la violenza per difendere la proprietà, la libertà e il benessere individuale. "
Nella storia degli Stati-Nazione, alcuni paesi sono diventati ricchi sottraendo e accumulando ciò che una volta è stato di tutti,una volta raggiunto lo stato di benessere,e davanti alle legittime rivendicazioni degli impoveriti, i paesi ricchi rafforzano e militarizzano il confine , per motivi di sicurezza internazionale.
L’ONU stima che, tutti insieme, i paesi ricchi spendono, per il controllo delle frontiere, più di 50 miliardi di dollari all'anno.
Immaginate se questi soldi fossero spesi per gli aiuti allo sviluppo dei paesi impoveriti.
A fronte delle frontiere internazionali assassine è urgente riconsiderare il modello dogmatico di Stato-Nazione.
Non e vero che l'umanità è destinata ad essere vincolata dai limiti dello Stato-Nazione e altrettanto falso che l'accumulo
di ricchezza immorale è necessariamente l’unica sorte dell'umanità.
E 'il momento di provare a sognare stati post-nazione con la cittadinanza universale e opportunità universali.
Con creatività dobbiamo avere il coraggio di diluire i confini mentali, culturali e territoriali che ci viene imposto.
La dottrina ci insegna che la cittadinanza deve essere collegata alla nazionalità. Si è un cittadino nella misura in cui appartiene ad uno Stato-Nazione, la gente non ha diritti o garanzie che la sostengono senza questa appartenenza.
Ecco l'urgenza di ripensare le teorie dogmatiche della cittadinanza dello Stato Nazione.
Si dovrebbe staccare la cittadinanza dalla nazionalità se abbiamo il coraggio di pensare, e diamo credito all'esercizio di una cittadinanza basata sulla residenza.
Senza questa svolta gli immigrati continueranno a sopravvivere in un limbo giuridico. Se non si crea uno stato al di là della Nazione gli immigrati continueranno ad essere trasformati in strumenti monouso nei paesi di destino e come fonti appetibile (macchine) di ricambio nei paesi d'origine.
Ma, senza essere cittadini del nulla. Pertanto, nessun diritto ad avere diritti.
Senza una cittadinanza universale, non è possibile pensare un mondo senza stranieri o immigrati.
Senza una cittadinanza universale non è possibile un mondo di ricchezza e di opportunità distribuite e accessibili a tutti. Senza una cittadinanza universale continueremo a chiamare straniero un nostro fratello.
Senza una cittadinanza universale l’egoismo corroderà l'anima dei popoli trincerati nei i confini delle nazioni.
Così, il Primo Marzo noi dobbiamo chiedere non solo "l’esistenza" per gli immigrati non desiderati .
Dobbiamo chiedere una cittadinanza universale, un ritorno il nostro status di uomo, la vocazione di essere di questa terra e la visione globale di viverci.
Dalla Frontiera
Muro contro Muro
Dove sorgerà la barriera tra Usa e Messico, centinaia di proprietari rifiutano di consegnare le loro terreTerre di confine consegnate di forza alle autorità, cittadini che combattono contro gli espropri, la costruzione sempre più difficoltosa di una barriera lunga centinaia di chilometri che impedisca ai clandestini di passare la frontiera di nascosto. Scene da muro tra Israele e Territori palestinesi occupati, ma che da qualche tempo si ripetono invece in Texas, New Mexico, Arizona e California, in molte aree dove gli Stati Uniti stanno erigendo una rete di recinzione per contrastare l’immigrazione ispanica dal Messico. Centinaia di proprietari terrieri si rifiutano di rinunciare agli appezzamenti dove dovrebbero essere installati reticolati, sensori, lampioni. Ma dopo la causa intentata dal governo, la settimana scorsa un giudice locale ha ordinato i primi sgomberi. Peace Reporter 2008
Spagna-Marocco frontiera mobile
Nello stretto di Gibilterra la collaborazione tra Unione Europea e Marocco articola forme tecnologicamente avanzate di controllo e di internamento dei movimenti migratori.La frontiera viene spostata sempre più a sud dell’area Schengen, ossia in Marocco, dove con i soldi di Spagna ed Europa sono sorte strutture di detenzione per bloccare ed internare i potenziali migranti.In questo spazio si presenta però anche una nuova volontà, quella di un soggetto collettivo post-nazionale e trans-nazionale per una cittadinanza globale che eccede la presenza del confine e la nozione di frontiera. La Red Dos Orillas è una rete di gruppi spagnoli e marocchini che insieme a Madiaq.Indymedia ha elaborato una cartografia della frontiera nell’area dello stretto di Gibilterra. La mappa cartografica individua i luoghi del controllo, della detenzione, dello sfruttamento, ma anche quelli della lotta per i diritti e per la libera circolazione. Intervista a Javier Toret della Casa de las Iniciativas 1.5 di Malaga, Spagna .Associazione Ya Basta! Bologna
La Francia chiede la 'polizia di frontiera la proposta è stata accettata anche dall'italia
Le dichiarazioni del ministro francese dell’immigrazione non lasciano dubbi. E’ stato eletto per fronteggiare l’immigrazione clandestina sia in Francia, sia proponendo all’Europa nuove soluzioni. E proprio da questo dibattito che Eric Besson ha avanzato la proposta di costituire una “polizia di frontiera” con lo scopo di controllare le frontiere esterne e nello smantellamento delle filiere illegali. Il rischio è che dopo l’ultimo sbarco avvenuto in Corsica dove sono arrivati un centinaio di migranti, ed alcuni di loro hanno richiesto asilo, la Francia di preoccupa che possano nascere “nuove rotte” per paura di diventare un nuovo “portone d’ingresso” per l’Europa. Anche l’italia è d’accordo con questa proposta, infatti è stato lo stesso Besson che ha parlato con il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi della questione. Insomma sembra proprio che l’Unione Europa si stia riorganizzando ulteriormente per non far entrare immigrati nel propri spazi.
La dinamo attaccata alla ruota vi alimenta le luci, ma HYmini montato dove volete, vi ricarica il cellulare o qualsiasi altro tecno gadget sfruttando il vento apparente.
Internamente all’HYmini c’è una batteria al litio ricaricabile che accumula energia.
In teoria con un giro in bici di un oretta si ricarica il cellulare per una telefonata di 15 minuti. Per attivare il dispositivo si deve andare almeno a 15 km orari.
Io l’ho montato sulla bici che uso per lavoro, con circa 4 ore di pedalate ( 2 giorni di lavoro) mi ricarico completamente il cellulare! Ma considerate che in città non sempre si fanno i 15 km orari. Penso che con un uscita inbici da corsa si ricarichi più velocemente.
Inoltre si possono collegare all’ HYmini fino a quattro pannelli solari ed esiste anche una manovella manuale per ricaricarlo molto velocemente in caso di necessità!
Unitamente all’HYmini vi vengono consegnanti adattatori per ogni tipo di cellulare, presa USB, adattatori per lettori Mp3 etc…
Invece il pannellino solare, la manovella, il supporto da bici, la fascia per applicarlo al braccio quando si va a correre ed altri tipi di adattatori sono acquistabili a parte.
Il lato negativo per ora è il costo: 60 euro + IVA il solo HYmini, mentre il supporto vi costerà altri 10 euro. In più se si considerano le spesa di spedizione si arriva a poco meno di 100 euro. In italia si compra solo su http://www.h2planet.eu/ita/. Mentre se vi trovate negli Stati Uniti approfittatene perchè allo stesso prezzo si porta a casa il pacco “Deluxe”, comprensivo di tutti i gadget!
Quindi prima di ammortizzare la spesa ed i costi di produzione e trasporto si deve pedalare un bel po’. Ma, per chi come me pedala parecchio ogni giorno per lavoro o per hobby , può essere un’ idea ecologica ed un modo per rendere più sostenibili quei gadget elettronici tipo cellulare ed iPod, di cui non sappiamo fare a meno.
Di cagio (del 25/01/2007 @ 22:26:25 in generale, linkato 2439 volte)
Benvenuti a tutti, non so proprio come potrei cominciare diversamente, e dire che la fantasia non mi manca di certo. Succede quando uno ha tante cose da dire e non sa da dove iniziare, quindi andiamo con ordine! Perché ho sentito la necessità di avere un blog, e di averlo piasco.net? Perché è comodo, infatti a volte vi sarà capitato di fare la stessa conversazione con più persone in tempi diversi, e quindi di dovervi ripetere e di sentire argomentazioni intelligenti, simpatiche, argute, e chi più ne ha più ne metta perdersi nell'aria. Questa potrebbe essere una motivazione più che sufficiente ma se sono qua adesso ascrivere è anche per merito della televisione, di cui proprio non voglio parlare nel primo post. Mi autocensuro fino a febbraio- Cosa scriveranno gli altri autori su questo blog non lo so, da parte mia cercherò di pubblicare fatti ed opinioni il più possibile legati alla realtà locale, comunque senza fare il giornalista, che non è il mio mestiere e neanche il mestiere di molti giornalisti, e poi spero che voi lettori avrete la voglia ed il tempo di commentare, approfondire, suggerire... Questo da per scontato che il blog avrà dei lettori, ma mi pare ragionevole, per saperlo, provare a fare il blog, o no? Se poi vorremo parlare di altri argomenti potremo farlo, se funziona Perché non allargare il discorso ad altri temi, però c'è già una marea di persone che esprime commenti su finanziaria, Iraq, Moggi, Cogne, Erba, erba... Non ho usato servizi tipo myspace o cose del genere perché così il mitico webmaster ufficiale mega galattico Dottore mi ha risparmiato lo sbattimento di impostare una sacco di cose, ad iniziare dalla grafica, e poi perché non piace chiamare la gente a casa mia per discutere di cose di cui si può parlare in piazza. Solo che il blog è una piazza dove io ho le mani grandi come Luca Corrado e chi non sta bravo si prende gli schiaffoni :P Ovviamente spero di poter mantenere sul web i toni della chiacchierata da bar a cui sono abituato, e che nessuno si aspetti post sempre seri, impegnati e a scadenza regolare. Mi piacerebbe che il blog diventasse un posto dove farci anche due risate quando capita. Voglio specificare per bene, e voglio che sia chiaro da subito, che sebbene il blog sia ospitato da piasco.net (il sito della Pro Loco, per chi non lo sapesse) e che sia per definizione “il blog di Piasco, dei piaschesi degli amici” e venga gestito dal sottoscritto che è anche segretario della Pro Loco, TUTTO CIO' CHE SCRIVERO' SUL BLOG SARA' UNA MIA PERSONALE OPINIONE. Per le comunicazioni ufficiali guardatevi il sito, per leggere opinioni e scrivere la vostra usate il blog. Chiaro? Come primo post a rileggere mi fa un pelino schifo, ma del resto se fossi stato capace a scrivere in un buon italiano e a coinvolgere un casino probabilmente avrei fatto un mestiere diverso. :) Have fun! Cagio ...anzi visto che è il primo post mi firmo per esteso:
Sono passati più di 15 giorni oramai da quella fantastica due giorni di musica ed attivismo qual'è stato il Woodstock 5 stelle di Cesena.
Chi vi scrive queste righe era là, in camper con moglie e figli, curioso di partecipare all'evento ma, soprattutto,di incontrare dal vivo la gente del M5Stelle per vedere di che pasta è fatta, quali sono i sentimenti, i valori che la tengono insieme e la spingono ad impegnarsi contro corrente socialmente e politicamente nell'italia di oggi. Al termine di 48ore intensissime, confrontandomi con Paola ed i bimbi, devo dire in tutta sincerità che lo spettacolo più grande non è stata l'ottima musica e neanche i tanti interventi interessanti ma incontrare un'altra italia ed un'altra umanità rispetto a quella descritta quotidianamente da giornali e televisioni. Potrei fare diversi esempi e citare decine di casi. L'ha fatto, sicuramente meglio di me, Roberta Covelli una diciottenne che mi restituisce speranza per il futuro dell'italia, cosi come ognuna delle centomila persone che erano là a Cesena. Alle parole di Roberta aggiungo solo un invito personale. Chi è curioso di saperne di più su questo Movimento che sta crescendo in tutta italia abbia la pazienza di farsene un'idea dal Web o dalle testimonianze dirette è non dalle cronache “ufficiali” dei mass media imperanti. Quello che propone il M5 stelle (nato il 4 ottobre 2009 giorno di San Francesco perché Lui, ha detto Grillo a Cesena, era il pazzo di Dio e noi vogliamo diventare i pazzi della democrazia) è il contrario esatto dell'antipolitica con cui viene spesso etichettato frettolosamente dai giornali del potere. Il guaio per la casta che ci governa ormai da decenni è che esso propone soluzioni ai problemi del nostro tempo con l'obiettivo di perseguire l'interesse generale di tutti e non quello particolare dei “soliti” noti. Qualche esempio concreto? Guardate qua. http://www.corriereinformazione.it/201009283862/politica/politica/decine-di-migliaia-per-woodstock-5-stelle-cronaca-di-un-evento-tra-un-max-gazze-e-un-fabri-fibra-collegamenti-video-con-esperti-di-economia-ambiente-e-innovazione.html
Io ci credo (Roberta Covelli dal blog del Fatto Quotidiano)
Ognuno è responsabile, ognuno ha diritti, ognuno ha doveri. Ed è questo che si è notato sabato e domenica a Cesena, a Woodstock. Scrivo di questo argomento con qualche giorno di ritardo rispetto a quando avrei voluto, perché, nostro malgrado, siamo abituati a dare la precedenza alle notizie negative e lasciar passare in secondo piano quelle positive. Scrivo, anche se in ritardo, perché le belle notizie possono passare in secondo piano, ma non devono passare inosservate. La due giorni di musica e futuro organizzata dal MoVimento 5 Stelle è stata entusiasmante. Mi sarei aspettata, a dir la verità, di ricordare e raccontare dei gruppi, dei cantanti e degli interventi dal palco. Invece, più di quel che è accaduto sul palco, mi ha piacevolmente colpito quel che succedeva sotto al palco. Più di centomila persone (tante eravamo a dispetto delle previsioni meteo inclementi) su un prato, tra gli stand o tra i camper mi hanno colpito. Non tanto il numero, ma l’atteggiamento di tutte quelle persone dovrebbero far notizia: perché camminando non si calpestavano bottiglie o avanzi di cibo, perché in fila per comprarsi il pranzo nessuno superava furbescamente, perché allo staff sono stati riportati portafogli persi, aperti per il semplice motivo di controllare il documento per cercare i proprietari, perché l’acqua potabile era gratis, perché le stoviglie dei ristorantini erano biodegradabili, perché i cestini per la raccolta differenziata erano dappertutto. Sono piccole cose, semplici attenzioni che evidenziano la differenza sostanziale tra chi sabato e domenica era a Cesena e chi demonizza chi cerca di cambiare concretamente l’italia. “Ognuno vale uno” ha ribadito ancora una volta Beppe Grillo dal palco. Nessuno è leader, non esiste l’uomo della Provvidenza: certo è difficile; ci vuole responsabilità (già Gaber cantava che l’uomo “nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà”). Non è Grillo il leader: tutti sono responsabili della politica, del futuro, ma anche del presente (e le idee per rendere Woodstock a “rifiuti zero” sono una prova che non si pensa solo al futuro). Quando volete pensare al MoVimento 5 stelle, non pensate a Beppe. Quando dovete definire il MoVimento pensate ai tanti ragazzi che animano i MeetUp, cercatene uno, che conoscete di persona. Chiedetevi se la competenza che dimostra riguardo a economia, energie rinnovabili, ambiente, è paragonabile a quella di tanti dei nostri dipendenti: scoprirete che mentre i nostri politici bisticciano ancora sulle parole (termovalorizzatori, dissociatori…) i ragazzi del MoVimento si informano e propongono innovazioni. Quando penso al MoVimento, io penso a Giulia, ventiquattro anni, che l'altra sera era ad Annozero. Giulia non è brava perché è giovane: Giulia merita perché si interessa, perché agisce, perché non si limita, come molti della mia e della sua generazione, a digitare proclami da una tastiera. Ecco, anche se ad Annozero non le è stato concesso lo spazio che avrebbe meritato, quando penso al MoVimento penso a lei e all’impegno che traspare dalle sue parole e dal suo sguardo e alla competenza che si nota dalle sue idee e dai suoi discorsi. Un impegno che ha contribuito a realizzare quei due giorni memorabili, di speranza e di coraggio. Una competenza che speriamo le farà fare molta strada.
Di Polin (del 19/06/2011 @ 22:16:28 in Urbanistica, linkato 2659 volte)
Il prossimo 1 luglio, presso il Municipio di Piasco, ci sarà la prima conferenza dei servizi che valuterà la Variante Strutturale al Piano Regolatore Comunale. Il Vas ha chiesto ed ottenuto di poter partecipare per contribuire a portare le istanze della popolazione, in particolare delle famiglie giovani e dei giovani particolarmente coinvolti dal futuro disegno urbanistico del paese. Vogliamo provare a coinvolgere più cittadini possibile nel Progetto al fine di far arrivare nel Palazzo le nostre istanze. Proponiamo, quindi, un piccolo sondaggio, online e cartaceo, che riassume in poche domande dirette le principali novità del Nuovo Piano Regolatore di Piasco, dando la possibilità ad ogni cittadino di esprimersi liberamente e direttamente sulla questione. Il parere di ognuno conta uno, insomma. Online sarà possibile votare soltanto dopo essersi iscritti compilando i form che compaiono nella finestre in corrispondenza di ogni singola domanda per evitare abusi.Una volta che ci si è registrati per rispondere alla prima domanda, per rispondere alle domande successive, sarà sufficiente cliccare su "Socio Toluna > Accedi" ed inserire username e password
Si può votare anche in forma cartacea, sulle schede stampabili dal web oppure disponibili in alcuni esercizi del paese, purché la scheda sia corredata da nome e cognome e firma dell'interessato.
Le schede compilate si raccolgono presso la buca delle lettere della Società Operaia in Salita Castello 2, oppure presso Alessio Rosso via Umberto I 18 e Beppe Olivero via Verzuolo 6
Il primo punto preso in considerazione è quello che, verosimilmente, sarà realizzato nei tempi più rapidi: cioè la conversione dell'area produttiva esistente 02PE05 (Isaia) situata all’interno del concentrico, ad area residenziale (8000 mc) e, in parte, a servizi di interesse comune.
Ecco il disegno di com'è e come sarà la nuova area:
La nostra amministrazione comunale, nel progettare il nuovo disegno dell'area, ha escluso a priori la necessità futura di nuovi ampliamenti per la Casa di Riposo (che ha appena concluso tutta una serie di adeguamenti ed ampliamenti) privilegiando l'espansione di Piazza Biandrate per le attività mercatali e di eventi pubblici.
Il secondo punto importante preso in considerazione nella Variante è la nuova area servizi lungo la provinciale nella parte opposta alla Palestra Comunale. Nella zona che dovrebbe essere accessibile a pedoni e ciclisti mediante un sottopasso stradale, troveranno posto:
il nuovo campo sportivo;
un centro polifunzionale di servizi, articolato intorno a una piazza per manifestazioni pubbliche, con spazio coperto per manifestazioni ed eventi di circa 200 posti, oltre agli spogliatoi per le attività sportive, un ricovero mezzi comunali, la sede della Protezione Civile e spazi per attività di ristoro, promozione e di servizio;
parcheggi pubblici sistemati lungo i viali di accesso ed ambientati nel verde;
percorsi pedonali;
una pista ciclabile che assume vera e propria caratteristica di circuito amatoriale sportivo. Ecco come si presenta sulla Mappa
In merito a questo punto, piuttosto articolato, della Variante, il gruppo Vas, pur condividendo l'idea di fondo dell'amministrazione comunale, che vuole riservare vicino all'attuale polo scolastico sportivo una vasta area a servizi per tutta la collettività, ha posto in evidenza diverse questioni. Buona parte di queste nascono dal terzo punto della Variante Strutturale in oggetto e cioè dalla trasformazione da area servizi dell'attuale campo sportivo e delle vecchie scuole Medie in area residenziale.
- Il Vas, nel caso si procedesse alla trasformazione, pone come condizione essenziale per una scelta così difficile lo scambio (compensato eventualmente anche in altre forme) del Vecchio Campo Sportivo con l'ultima area residenziale di Via Mario del Pozzo ancora da costruire. In questo modo la Comunità non andrebbe a perdere una vasta area pubblica verde entro i confini naturali del paese. Area da adibire a parco che potrebbe essere utilizzata anche per le attività ricreative e sportive dagli alunni della limitrofa Nuova Scuola Media
- Riguardo alla nuova area servizi, prima di andare a costruire nuove strutture pubbliche per le occasioni di Festa, proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone (Ala della Pace e Palestra in primis) evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione.
- Al fine di salvare dalla cementificazione futura una vasta area agricola dalle pregiate caratteristiche che si sviluppa dalla futura nuova area servizi sino alla rotonda di Costigliole
- Pensi che lo stesso vincolo sia da porre in gran parte delle aree ancora a vocazione agricola del paese, onde evitare un ulteriore consumo del territorio piaschese, andando a privilegiare e favorire, nello stesso tempo, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente?.
Di Dulce (del 05/01/2011 @ 22:15:13 in Eventi, linkato 2624 volte)
http://www.ilpopolochemanca.it/
La Fondazione Nuto Revelli onlus invita Martedì 11 gennaio 2011ore 20,45 al Cinema MONVISO - Via XX Settembre,14 -CUNEO, alla prima visione nazionale del filmIL POPOLO CHE MANCAdi Andrea Fenoglio e Diego Mometti.
L’opera è ilrisultato di 5 anni di ricerca e di lavoro intrapreso dai due giovani registi, il filmè stato presentato al TORINO FILM FESTIVAL, dove ha ricevuto il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA, la MENZIONE SPECIALE DEL “PREMIO UCCA – VENTI CITTÀ e la segnalazione della Giuria Premio Avanti! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti italiani)per la distribuzione nel circuito culturale, curata da Lab 80 Film.
Presenterà il film Carlo Grande, giornalista e scrittore.
Il popolo che manca è un film sull’assenza fisica e spirituale della civiltà contadina. Mostra la cesura delle nostre radici, di conseguenza è anche la nostra assenza contemporanea, noi stessi siamo “popolo che manca”. Le testimonianze raccolte tra i contadini della provincia di Cuneo da Nuto Revelli negli anni 70’ del secolo passato, raccontano un mondo al confine. Uomini e donne che hanno lasciato la campagna per contribuire all’industrializzazione del nostro paese. Una memoria inconscia, lasciata latitare, cancellata per vergogna, per volontà legittima di progresso.
Persone che hanno attraversato due guerre mondiali e il boom economico, nate in un mondo contadino trasformatosi rapidamente in società industrializzata del consumo di massa. Ora, ai discendenti di quegli stessi testimoni, mancano le prospettive. La catena dello sviluppo industriale si è inceppata, la memoria della civiltà contadina è stata rimossa. Eppure anche i testimoni di oggi si può dire che riflettano una civiltà di confine. A distanza di mezzo secolo vivono l’insostenibilità di uno sviluppo senza limiti e cercano altre vie possibili che riescano a superare l’utilitarismo fine a se stesso di una società bulimica, senza futuro e senza passato, sospesa. Per questo l’intreccio di vecchie e nuove testimonianze e la stratificazione temporale dei luoghi, ambiscono a tracciare una visione olistica e futuribile del contesto geografico e sociale. Il loro messaggio assume, dunque, un valore metonimico, evoca le trasformazioni globali attese dalla nostra epoca. Le voci registrate da Revelli parlano una lingua che restituisce un nuovo respiro e può dare risposte inaspettate ai discendenti. I paesaggi sono il volto trasfigurato di quelle testimonianze, i resti, i silenzi, le distanze svuotate. Da qui ripartiamo per contribuire a dare una nuova identità al popolo che manca, oggi, domani.
Di Dulce (del 27/05/2008 @ 22:02:26 in Notizie, linkato 2970 volte)
La casa può essere un ambiente meno salubre di quel che si crede: come intervenire? Solo da poco tempo sappiamo che dentro casa può esserci un ambiente meno salubre di quel che si crede.
Le schiume isolanti, i collanti, le vernici usate per le pareti, per i mobili, sono sostanze che producono esalazioni tossiche e poi c’è la formaldeide. I tassi medi di formaldeide sono nove volte più elevati dentro casa che fuori. Nessun odore particolare ci mette in allarme, e tuttavia è classificata come sostanza altamente cancerogena. L’alternativa sarebbe quella di usare materiali più naturali. Chi può. Dopo gli esempi virtuosi francesi, vediamo che cosa si fa in italia. Luca Chianca ha girato un po’ di regioni dall’alto Adige alla Liguria fino alla città di Roma, dove la pubblica amministrazione ha fatto qualcosa di lodevole. Un estratto della puntata di REPORT dell' 11 maggio 2008.
Nella puntata si parla del mio amico Stefano Soldati che ha costruito e fa corsi sulle case di balle di paglia molto più popolari all'estero con il nome di straw bale house. Il suo sito è http://www.laboa.org/
Per concludere volevo farvi vedere come si costruisce una casa con balle di paglia. in particolare il video si riferisce alla costruzione delle stanze per agriturismo mostrate nella puntata di REPORT.
Di cagio (del 25/02/2008 @ 21:59:57 in Carnevale, linkato 2908 volte)
Eccoci qua reduci dal carnevale delle meraviglie, con una coppa in più e con una festa imminente! Andiamo con ordine, qua trovate le foto della premiazione di giovedì sera a Paesana. Per la festa organizzata in tempi record e da un numero record di presone (raga' dove siete finiti?) il programma è piuttosto figo: venerdì sera il sindaco consegnerà una targa celebrativa a “Quelli che.. il Carro!” e poi suoneranno gli Operarock (www.myspace.com/operarockband), sentiti dal sottoscrtto al Red House: spettacolo! I casinisti andiamo a nozze con 'sti qua! Molti li avranno già sentiti suonare, infatti nella vita precedente si chiamavano X-over e facevano quello che fanno tutte le cover band, poi sono stati bravi e si sono reincarnati in rocketari incazzati. Astenersi tromboni e gente che non vuole muovere le chiappe. Sabato sera siamo ai fornelli, capo cuoco Pelu ci ha già lasciato le consegne e questa settimana Davide ed io impazziremo a trovargli tutto il necessario per una cena grandiosa. Il menù: due antipasti (si parlava d'insalata d'oriente e cammello tonnato ) un primo, la porchetta del mitico Tarciso con le patate fritte preparate dai due patatosi per eccellenza, dolce, caffe acqua e vino alla ridicola cifra di 18 euri! prenotarsi in fretta da Davide al 348 9187939. dopo cena ci sarà un dj ma non si sa ancora chi: sono in lizza 1 matteo dj, 2 dj kamillo, 3 dj pagnotta, 4 dj teo sammy. Votate il preferito!
Poi per chi come me in queste settimane vive a pane e carnevale e ama navigare un po' il web un sito immancabile è www.carnevale-cento.it, uno dei siti non ufficiali dello splendido carnevale di Cento. Visto che non ho una gran voglia di scrivere vi segnalo due post apparsi sul sito in questione che mi hanno fatto pensare a quanto sia piccola l'italia e come tutti abbiamo gli stessi problemi. Il primo è un pezzo dedicato a chi pensa che per far belle figura basta comprare un carro, infatti ho sentito con le mie orecchie: “Piasco ha vinto perché ha comprato il carro a Cento, facile così”, “Luserna ha montato il carro in mezza giornata”, “una volta era più bello perché ogni gruppo partiva da zero”. A parte che chi non ha mai fatto un carro, e per carro intendo uno coi movimenti, un po' grande, non ha idea dei problemi tecnici che ci sono in un montaggio di figure che provengono da altri carnevali e di come sia difficile fare i tacun a dei giganti di cartapesta credo sia illuminante per tutti sapere come vanno le cose qualche chilometro più a sud, anche perché il Grand Prix di Luserna – Saluzzo – Racconigi grazie alla decina di gruppi presenti tutti gli anni ed ai carri “comprati” (che tanto piacciono al pubblico che vuole essere stupito) sta diventando uno dei carnevali più importanti del Nord Ovest
VIAREGGIO VS CENTO, LA SAGA INFINITA !! Pochi giorni fa sui siti più famosi di informazione viareggina, sono apparsi degli articoli dove il bozzetto della Soc.Risveglio e Ribelli, venivano presi di mira a causa dei pezzi di Viareggio che formeranno il loro carro. Esprimendo la loro strampalata opinione e additandoci come dei parassiti del loro carnevale, vorremmo specificare alcune cose. La prima è che Cento non compra più carri in blocco da molto tempo. La compra vendita diretta di carri completi è finita agli inizi degli anni 90 e i pezzi che sono giunti successivamente sono arrivati dopo che hanno sfilato in altri carnevali, come il carro di Alfredo Ricci e del Malfatti, che hanno sfilato completi a Busseto e a Vercelli. Di certo il viareggino che ha scritto “non ha scoperto l’acqua calda” ed è assolutamente inutile rivangare una questione vecchia trita e ritrita nei confronti di Cento. Perché allora non rivolgere la stessa critica a tutti i carnevali che sfilano con carri di Viareggio ?? Si poteva dire qualcosa a Busseto per il carro di Emilio Cinquini “Vamos a Sposar” che ha sfilato nel 2007, come lo stesso carro delle borse e di una precedente opera del Ricci sulla pasta… Si poteva dire qualcosa a Vercelli dove il carro del Politi 2006 ha sfilato quest’anno e nel 2008 vedremo nelle loro vie “Lo stato di salute del dissenso”. Ma forse il nocciolo della questione è un altro: Il carnevale di Cento, negli ultimi 10 anni è riuscito ad ottenere una copertura mediatica che ha eguagliato e superato Viareggio per alcuni anni. E forse vedere carri di Viareggio sfilare da noi, con il successo che abbiamo, per alcuni viareggini doc viene interpretato come “un farsi belli con il lavoro degli altri”, ma si sa che compriamo carri e alcuni pezzi li creiamo noi. Molti forse non sanno che i carristi centesi (volontari e non professionisti come a Viareggio) nel corso degli anni hanno instaurato un ottimo rapporto con i costruttori viareggini e molti di loro sarebbero felici di vedere sfilare le loro opere nelle nostre vie, perché dopo essere state in altri carnevali, dove di certo non le hanno trattate con i guanti d’oro, i carristi centesi hanno la pazienza di farle rinascere e di riportarle al loro vecchio splendore. Cento, ha anche comprato carri in blocco da altri carnevali, ripresentandoli uguali e con lo stesso titolo. Ma mai nel corso degli anni, i costruttori originali hanno accusato Cento di sfruttare il loro lavoro; anzi sono venuti a sfilare con noi. Quando compriamo i carri, portiamo soldi alle associazioni che ce li vendono, perché siamo gli unici a disporre di cifre per permetterci di comprare pezzi di una certa rilevanza. E’ ora di smetterla di vederci come uno spauracchio che si approfitta degli altri e se non si vuole vedere sfilare i propri carri in altre città, bisognerebbe chiudere il mercato a Vercelli e a Busseto, ma come abbiamo detto in precedenza, i soldi derivanti dalla compravendita dei carri sono oro colato per garantire il futuro del carnevale in questo periodo di crisi per voi, per noi e per tutti gli amanti della cartapesta….
Un altro punto interessante è che a Cento hanno i problemi che forse noi abbiamo superato, almeno nelle sfilate diurne, specie se precedute da una notturna o da una serata al Fortino Il problema però secondo me non va sottovalutato, ragazzi quando qualcuno dei “capi carro” vi urla contro non è per sentirsi importante,e che col costume siete al centro dell'attenzione ed un giudizio negativo su uno qualunque dei figuranti va ad infangare mesi di lavoro volontario, pensateci... per il 2009.
I GRUPPI MASCHERATI ? LA VERA VERGOGNA DEL CARNEVALE
Prego i due web-master di pubblicare la mia mail con la speranza che qualcuno sollevi questo problema che sta affliggendo la nostra manifestazione...
Ieri ho assistito per la prima volta da spettatore al nostro amato carnevale; e oltre a lodare le costruzioni in gara, devo dire che sono disgustato dai gruppi mascherato delle società. Sono lontani i tempi dove 300 persone ballavano e si divertivano davanti ai carri con sorprendenti coreografie; oggi l'unico obiettivi è ubriacarsi, fare danni e ridurre i gruppi ad un'orda di bufali scatenati. Non esiste più l'appartenenza alla società, non esiste più il sano modo di ballare e passare le domeniche con serenità. Oggi vediamo i ragazzi che si passano il bere dalle barricate, ubriachi duri alle due, fare risse e ridursi ad un'orda selvaggia che schiaccia tutto e tutti. Addirittura si trovano pezzi di costumi lungo il corso; ma è anche ora che le società si mettano una mano sulla coscienza e dire basta a questo schifo. Orribile anche la scena del Riscatto, che obbligato a spegnere la musica si è ritrovata tutta la marmaglia a gridare ogni tipo di improperio ai carristi, una scena a dir poco scandalosa. Dovete riorganizzare la distribuzione dei costumi; basta darne via 300, dove solo 50 te li ritrovi davanti al carro e gli altri te li ritrovi in giro a bere o mischiarsi agli altri carri. Fate come fa già qualcuno, tutti sul carro e risolvete i problemi, o se amate così tanto il gruppo a piedi fate un'attenta selezione di 60 persone che ti garantiscono serietà e costume integro. La vera rovina del carnevale non sono i problemi di classifica finale o i soldi che non arrivano, ma sono la maggior parte dei giovani che stanno rovinando, e ci stanno riuscendo molto bene, una caratteristica principale del nostro carnevale.
2012, Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, italia. USA. E' la nuova crisi globale! Come fareste se foste senza lavoro, senza più soldi e sul punto di... farla finita? Niente paura non è un dramma, è una commedia per il nostro Gabriel Nevins che risolverà tutto con determinazione e fantasia. Perché è impossibile conoscere gli uomini senza conoscere la forza delle parole. Perché la coerenza è l’ultimo rifugio delle persone prive d’immaginazione. Una metafora dolcissima e divertentissima sul mondo del lavoro, un meccanismo dove soltanto il pubblico e due personaggi conoscono la verità. La commedia è travolgente! Riuscirà il nostro eroe a sventare la crisi e costruire l'affare del secolo? Volete sapere come andrà a finire??? Non potete perderla!!!
PERSONAGGI E INTERPRETI
HAROLD Fincher, presidente della banca - Lionello Nardo PHOEBE Fincher, sua figlia - Luana Pes DANIEL Adamson, impiegato della banca - Matteo Rosso GABRIEL Nevins, amico di Daniel - Alberto Decostanzi Dr. COLDHEART direttrice generale - Daniela Levrone Dr. DAVIDS, direttore della banca - Giovanni Ciraso Dr. HOFFENBACH, direttore della banca - Alessandro Oreglia Dr. LOCKE, direttrice della banca - Leonora Arnolfo Miss DE FAZIO, Segretaria del presidente - Laura Sassone OLIVIA, donna delle pulizie - Valentina Calice CLARA, stagista presso la banca - Ilaria Papa Lady Henrietta BLOCH - Irene Calvetti Il DISOCCUPATO - Luigi Cagioni
Regia: Valter Scarafia
Ecco cosa dicono di noi in TV, o meglio cosa diciamo noi in TV!
all'interno del telegiornale di GRP TV
e come speciale dedicato allo spettacolo, sempre in onda su GRP TV
Sono passati più di tre mesi dal mio ultimo contributo al nostro blog ed è venuta l'ora di aggiornare il discorso iniziato con “qualcosa a cui pensare”, dedicato a tutti coloro che, come il sottoscritto, non ne possono più del degrado politico e sociale di questi ultimi vent'anni. Da novembre ai giorni nostri il panorama generale non mi sembra sia migliorato, anzi. Qualcosa di nuovo, però, per le prossime elezioni regionali sembra stia nascendo e con un gruppo di amici.... che in questi ultimi tempi si stanno battendo per difendere il nostro paese da una centrale a biomassa costruita con il solo scopo di “far cassa”, abbiamo deciso di dargli la possibilità di presentarsi e farsi conoscere. Il Movimento Piemonte a Cinque Stelle le 13000 firme necessarie (alla fine hanno abbondato per sicurezza raccogliendone più di 17000) per presentarsi alle prossime amministrative del Piemonte le hanno raccolte ad una ad una trascorrendo decine di giornate al freddo sotto i portici delle città oppure in piazze innevate. Con i tempi che corrono e con gli esempi poco edificanti che abbiamo visto in questi giorni mi sembra sia già questo un buon biglietto da visita. Venerdì 12 marzo è in programma una serata per conoscere più da vicino questo nuovo nuovo soggetto politico che corre da solo in alternativa ad entrambi gli schieramenti politici oggi dominanti.
La Sala Polivalente alle ore 21.00, ospiterà un incontro pubblico con il candidato presidente Davide Bono e gran parte della lista provinciale di Piemonte a 5stelle A Piasco, alla fine dell'anno scorso, si è formato un Comitato di Cittadini contro la centrale a biomasse di Rossana che ha ottenuto l'appoggio di 1200 cittadini di Piasco e della Valle Varaita. Nel programma elettorale del Movimento a 5 stelle si fa riferimento in modo diretto alle cause che portano sempre più spesso migliaia di cittadini, a Piasco come a Scarnafigi, Santena, Canale d'Alba, Millesimo o in centinaia di altre località ad unirsi per contrastare la realizzazione di opere che finiscono sempre per produrre grossi profitti per pochi ai danni di molti. ”Un sistema politico ed economico che ha prodotto e produce ogni giorno tutti questi problemi non li può risolvere”, dicono spesso quelli del Movimento a 5 stelle. Come fare allora? Esistono e quali sono le alternative? Ecco alcuni motivi per cui può essere interessante partecipare alla serata di venerdì sera a Piasco. Naturalmente l'incontro sarà l'occasione per riparlare ed aggiornarci sulla centrale di Molino Varaita, nonché per fare il punto circa la corsa al nucleare ed allo sfruttamento delle biomasse in relazione al reale fabbisogno di energia della Granda. Successivamente i candidati di Piemonte a 5 stelle saranno il 17 marzo a Cuneo (ore 21,00 - Fondazione Delfino - Corso Nizza 2). Il clou sarà il giorno 19 marzo quando Beppe Grillo sarà in Granda per sostenere la candidatura dei candidati provinciali, Fabrizio Biolè, Mauro Campo, Fabrizio Ghirardi e Manuele Isoardi; gli appuntamenti confermati al momento sono due: nel tardo pomeriggio a Cuneo (ore 17,30 - Largo Audifreddi) ed in serata ad Alba (ore 21,00 - Piazza Savona).Variazioni o aggiunte al programma si possono apprendere consultando il sito
29 anni – Torino – medico – attivo negli “amici di Beppe Grillo” di Torino, nel comitato acqua pubblica Torino, nel circolo della decrescita felice, nel comitato non grattiamo il cielo di Torino. Fondatore del comitato Rifiuti Zero Torino – perseguo stili di vita coerenti al nuovo paradigma della sostenibilità felice, conscio che ogni nostra azione ha un impatto politico, economico, ambientale e sociale. La rete è la nuova democrazia
Il programma del nostro movimento nasce da una traccia nazionale per venire poi declinato da ogni lista civica e dai cittadini della regione, in base alle proprie esigenze. Vogliamo sviluppare il nostro programma per il Piemonte con la partecipazione diretta dei cittadini: vi invitiamo dunque a discutere nel nostro blog, commentando gli articoli che verranno via via pubblicati sui vari argomenti. In questa sezione raccoglieremo poi i risultati della discussione.
32 anni – Cuneo – impiegato – lavoro nel settore librario – ho partecipato ai due V-day e all’organizzazione di serate sull’informazione, l’inquinamento ambientale e i problemi della giustizia italiana – sono consigliere comunale presso il comune di Gaiola per il quale mi sono occupato del problema dei rifiuti – sono membro del tavolo delle Associazioni del Cuneese e Ass. Organizer del Meetup 607 di Cuneo
41 anni – Cuneo – impiegato – sposato – laureato in ingegneria nucleare, ho lavorato nell’automazione industriale, ai primi internet Service Provider piemontesi, alle nuove tecnologie ICT e all’innovazione tecnologica in agricoltura – appassionato del problema energetico, di fonti rinnovabili e delle tematiche dell’immigrazione e integrazione – sono stato Organizer del primo Meetup di Cuneo
47 anni – Alba – imprenditore – sposato – laurea in lingue – lavoro nella comunicazione per il turismo e ho lavorato nel settore delle energie rinnovabili – Organizer del Meetup di Alba, collaboro dal 2007 alle iniziative dei “grillini” in provincia di Cuneo – promuovo scelte di vita rispettose per l’ambiente – l’amministrazione pubblica può fare moltissimo se assume decisioni per il vero benessere della collettività
37 anni – Cuneo – operaio metalmeccanico – diploma universitario in amministrazione aziendale – celibe – iscritto al Meetup di Cuneo – sono interessato alla gestione dei rifiuti ed a promuovere lo sviluppo sostenibile, la diffusione della rete e delle energie rinnovabili – mi metto in gioco per cambiare dal basso quest’italia che non ci rappresenta più
TOKYO - Poesia dedicata ai rotoli di carta igienica per salvaguardare l'ambiente: è l'eccentrica trovata di un gruppo di ecologisti giapponesi, che sostiene di aver trovato un modo efficiente per tagliare lo spreco di carta nelle toilette pubbliche.
Secondo il centro di ricerca 'Japan Toilet Labo', una "poesia da bagno" - come viene ufficialmente definita - ben posizionata all'altezza degli occhi di chi sta sulla tavoletta é in grado di diminuire fino a un massimo del 20% l'utilizzo di carta igienica per ogni 'sessione' privata. "Ama la toilette", recita una di queste 'poesie', e ancora: "Quella carta ti conoscerà solo per un momento".
"Puntiamo ad appendere le nostre poesie su almeno 1.000 toilette pubbliche", dichiara Ryusuke Nagahara, rappresentante del Japan Toilet Labo, che poi aggiunge: "Ci siamo chiesti cosa mai potessimo fare per l'ambiente nel bagno. La risposta è stata di risparmiare carta e acqua". Con questa insolita iniziativa il gruppo dei 'poeti da bagno' spera di ridurre gradualmente lo spreco di carta igienica, che negli onnipresenti bagni pubblici nipponici è utilizzata in grande quantità - a differenza che nelle case - in quanto gratuita.
Un esempio di poesia italiana dedicata al GABINETTO.
....... Se quando seduti nell'intimità improvvisamente guardando il rotolo della carta igenica vi sentirete ispirati.....
ricordatevi di condividere qui sotto le vostre poesie.
Sabato 29 ottobre 2011 sono stato a Cassinetta di Lugagnano (Mi) dove si è svolta la prima assemblea plenaria del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori. Ero là in rappresentanza del Vas Piasco, insieme ad altri centinaia di rappresentanti di associazioni e comitati locali provenienti da 17 regioni italiane.
L'obiettivo del Forum che riunisce in un'unica voce tutti i movimenti italiani per la salvaguardia della terra e del paesaggio, è sensibilizzare l’opinione pubblica su uno dei più grandi scempi che sta subendo il nostro Paese, sotto silenzio e da troppo tempo: il consumo del suolo libero e fertile, principalmente a favore di cemento e asfalto.
Il Forum intende mettere in campo almeno tre azioni concrete per fermare il consumo di suoli fertili e lo scempio del paesaggio italiano: 1) Elaborare una proposta di legge di iniziativa popolare, la cui bozza è stata presentata sabato all’assemblea per la condivisione e discussione. 2) Proporre un censimento in tutti i Comuni degli immobili (abitazioni, capannoni, edifici pubblici, eccetera) vuoti e non utilizzati. 3) Promuovere una campagna di comunicazione e sensibilizzazione a livello nazionale.
L'assemblea si è aperta con l'introduzione di Domenico Finiguerra, sindaco di Cassinetta di Lugagnano, primo comune italiano a “crescita zero”, Carlo Petrini, presidente Slow Food e Giulia Crespi, presidente onorario Fai. Il congresso è proseguito, nella mattinata, con decine di testimonianze (tra cui Igor Staglianò, giornalista inviato di Tg3 Ambiente italia; Paolo Carsetti, Forum Movimenti Acqua; Pietro Raitano, direttore di Altreconomia; Roberto Ronco, assessore all’ambiente Provincia di Torino; Luigi De Falco, assessore all’urbanistica Comune di Napoli, prima città d'italia a prendere l'esempio da Cassinetta di Lugagnano adottando un piano regolatore a zero consumo di nuovo territorio.
A tarda mattinata è arrivato pure l'assessore all'Expo di Milano, arch. Stefano Boeri, che ha preso la parola per dire d'esser venuto ad “imparare” dalle associazioni e dagli amministratori locali presenti (tantissimi) un nuovo modello di sviluppo per le nostre città.
Nel pomeriggio i partecipanti si sono impegnati, invece, nei due gruppi di lavoro previsti: il primo verteva sulla proposta di legge di iniziativa popolare, il secondo si è concentrato sull'organizzazione interna e sulla campagna di comunicazione nazionale.
Io ho aderito a questo secondo gruppo dove ho incontrato tanti connazionali, dal nord e dal sud d'italia, decisi ad invertire la rotta intrapresa dal nostro paese negli ultimi cinquant'anni. Del resto non c'è più tempo da perdere considerata la velocità con cui, ogni anno, si distruggono per sempre migliaia di ettari (50.000 secondo Lega Ambiente) di terreno fertile.
Noi a Piasco abbiamo già dato abbastanza, in termini di consumo di terreno agricolo. E' sotto gli occhi di tutti, credo, l'espansione incredibile delle aree residenziali ed artigianali.
Dobbiamo dire basta se vogliamo assicurare un futuro alle prossime generazioni piaschesi. L'esempio di Cassinetta di Lugagnano, tra l'altro, dimostra che tutto questo è possibile e non va contro gli interessi legittimi del comparto edile locale che da lavoro a decine di operatori. Si tratta di elaborare proposte e soluzioni che rendano decisamente più conveniente ed opportuno la riqualificazione, conversione e ristrutturazione del patrimonio immobiliare che già c'è. Il Forum Nazionale Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori alcune proposte le ha già nel cassetto.
Nei prossimi mesi è previsto il lancio della campagna nazionale che potrà contare sulla stessa organizzazione capillare dal basso sperimentata ed attuata in occasione dei referendum dal Forum per l'Acqua Pubblica. Pubblico qui di seguito un estratto degli interventi introduttivi di Finiguerra, Petrini e Crespi.
Ricordo che il Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio - Difendiamo i Territori, è nato su impulso dell’associazione Slow Food e del Movimento Stop al Consumo di Territorio, a cui si sono presto aggregate numerose organizzazioni nazionali (tra cui Legambiente, LIPU, Pro Natura, Eddyburg, Movimento Decrescita Felice, Altreconomia, Associazione Comuni Virtuosi, Rete del Nuovo Municipio, Borghi Autentici d’italia, Medici per l’Ambiente, Centro Nuovo Modello di Sviluppo, organizzazioni agricole), oltre 350 associazioni e comitati locali e migliaia di adesioni individuali, tra cui quelle di urbanisti, docenti universitari, sindaci, architetti, giornalisti, produttori agricoli ecc.
«Siamo partiti da questa stessa cittadina nel 2009 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gestione del territorio, ed eravamo pochissimi» – ha esordito Finiguerra. «Da allora sono nati tanti piccoli germogli in tutta italia e adesso siamo qui per lanciare una grande campagna nazionale, così che gli amministratori locali possano avere lo strumento legislativo per attuare l’art. 9 della Costituzione che tutela il paesaggio. Con questa proposta di legge chiameremo i partiti politici a prendere una posizione chiara e univoca sull’argomento. Questa zona sente l’Expo 2015 sulla propria pelle e sarebbe stato bello avere una proposta di evento a cemento zero, purtroppo al momento le pressioni sono troppo forti ed è necessario che la spinta contraria sia altrettanto forte e determinata».
«Questa giornata ci dà la grande speranza che da qui possa iniziare la liberazione da un senso di impotenza nel cambiare la situazione attuale, determinata da un concetto di sviluppo giunto alla sua fase terminale, ma che ha radicalmente plasmato la società zittendo ogni voce contraria» – ha proseguito Petrini. «Con pazienza slow possiamo radicarci in tutto il territorio nazionale e verificare che siamo tantissimi a non pensarla come chi, con arroganza, ha distrutto questo Paese. Il referendum sull’acqua è stato la dimostrazione tangibile di come la nuova politica possa diventare incisiva. La proposta di legge che vogliamo lanciare deve essere formulata in maniera giuridicamente chiara e precisa. I contadini sono la parte più debole del Paese, ma sono anche quelli che presidiano il territorio. Dobbiamo intervenire adesso sulla nuova Pac, affermando che siamo anche noi contadini, abbandonando la logica del consumo e scegliendo di diventare coproduttori. La distruzione del paesaggio è la rovina del futuro dei giovani, invece il nuovo paradigma deve essere il ritorno alla terra. In italia i prezzi dei terreni agricoli salgono ma i prodotti della terra vengono pagati pochissimi centesimi, anche se li ritroviamo nei templi del consumismo a prezzi insostenibili, per poi finire sprecati. Questo paradigma dell’assurdo deve essere invertito, solo così i prodotti dell’agricoltura non saranno più considerati una commodity soggetta alle regole di mercato, e sarà restituito valore al cibo.»
Secondo Giulia Crespi la forza della società civile sta crescendo enormemente, e questa può essere la grande speranza per cambiare il futuro di questo Paese. In tutta italia ci sono tante persone che semplicemente non sono consapevoli, non hanno la percezione del degrado cui è soggetto il nostro bene più prezioso. È necessario unire tutte le forze in campo e superare le differenze che in un movimento così articolato come quello che si presenta oggi inevitabilmente possono esserci. Sempre secondo la Crespi l’obiettivo comune è difendere il territorio e non dare la spalla a chi invece lo sta distruggendo.
Di Dulce (del 02/03/2011 @ 21:30:24 in Eventi, linkato 2358 volte)
IL 5 MARZO 2011 A FOSSANO (CN) CONFERENZA PROMOSSA DA ENERGOCLUB, SOLARE COLLETTIVO ONLUS E RETENERGIE PER UNA CORRETTA INFORMAZIONE IN TEMA DI NUCLEARE E DELLE PROMETTENTI ALTERNATIVE.
Ospiti dell'evento: Roland Desbordes, Presidente del CRIIRAD, e Massimo Ippolito, ideatore del 'KiteGen', la tecnologia all'avanguardia che sfrutta l'eolico d'alta quota. Domenica 6 marzo, visita guidata all'impianto KiteGen Stem
Si tiene sabato 5 marzo 2011, alle ore 17, presso il Castello degli Acaja di Fossano, in provincia di Cuneo, la nuova tappa del ciclo di conferenze promosso da Energoclub Onlus nell'ambito della Campagna di sensibilizzazione 'Scoprire il nucleare' lanciata lo scorso maggio a Firenze con un convegno internazionale. L'evento e' organizzato in collaborazione con la Cooperativa Retenergie e la partecipazione di Fondazione Culturale Responsabilita' Etica.
Quanto sanno i cittadini italiani della scelta fatta dal Governo di adottare il nucleare come nuova fonte di energia per il Paese? Sono informati correttamente? La Campagna mira proprio a illustrare, grazie all'intervento di docenti ed esperti del settore, le possibili ripercussioni dell'opzione nucleare su ambiente, salute, sicurezza, indipendenza energetica, a valorizzare le fonti rinnovabili e a favorirne il ricorso.
In particolare, il 5 marzo a Fossano interverra' Roland Desbordes, Presidente della CRIIRAD, la Commissione di Ricerca e d'Informazione Indipendenti sulla Radioattivita', per parlare de "Gli impatti ambientali della filiera nucleare, dalla miniera di uranio ai rifiuti radioattivi". La Criirad fu fondata in Francia nel 1986, in seguito all'incidente di Chernobyl, con l'obiettivo di informare la popolazione sull’inquinamento radioattivo, di controllare il rispetto delle regole di radioprotezione vigenti e di favorirne il miglioramento.
Massimo Ippolito, Ricercatore e Direttore Tecnico della Sequoia Automation, aggiornera', invece, la platea sul rivoluzionario "KiteGen Stem", il sistema ad aquiloni in grado di sfruttare l'energia eolica d'alta quota per produrre energia elettrica pulita. Il primo campione preserie, della potenza di 3 MW, e' in fase di ultimazione in una discarica del Comune di Sommariva Perno ed entrerà presto in esercizio. Una volta a regime l’impianto lavorera' per 6.000 ore all’anno e sara' in grado di soddisfare la domanda di energia elettrica di circa 30.000 famiglie. E' gia' prevista la realizzazione di 50 macchine in serie, con ordini provenientida varie parti il mondo.
"Se vogliamo veramente mettere mano al problema del riscaldamento del pianeta – sottolinea Gianfranco Padovan, Presidente di Energoclub - vivere in un ambiente salubre e preservare le risorse per le future generazioni, dobbiamo agire con urgenza perche' in realta' i primi risultati concreti si vedranno solo tra 30 anni. E' questo uno dei motivi per cui il nucleare non rientra tra le soluzioni. Consentirebbe infatti di produrre il primo kWh di energia non prima del 2020 e nel frattempo impegnerebbe enormi capitali e risorse che potrebbero essere utilizzate per la diffusione capillare delle rinnovabili."
"È importante che ognuno di noi si renda bene conto delle conseguenze che le scelte fatte adesso avranno sulle generazioni future, sopratutto in campo energetico" dichiara Marco Mariano, Presidente di Retenergie, "ed è per questo che un'informazione oggettiva è fondamentale per poter operare scelte consapevoli".
Domenica 6 marzo sarà organizzata una visita guidata al KiteGen di Sommariva Perno. Per informazioni scrivere a info@retenergie.it
Di Marta (del 26/11/2007 @ 21:20:00 in generale, linkato 2062 volte)
Negli ultimi giorni il Bangladesh ha occupato le prime pagine dei giornali, quindi ho deciso di dire la mia, essendoci stata per sette mesi quest'anno. Questa nazione è il punto d'incontro di alcuni grandi fiumi che scendono dall’Himalaya tra cui il Gange (che entrando in Bangladesh dal confine Indiano occidentale prende il nome di Podda), il Brahmaputrae e il Meghna dalla cui congiunzione nascono una miriade di fiumi e canali, che si estendono fino all’Oceano Indiano. L’abbondanza d’acqua è per un verso una benedizione, essendo il Bangladesh un Paese prevalentemente agricolo; d’altra parte - durante la stagione dei monsoni - può tramutarsi in una tragedia, poiché la gran pioggia, non riuscendo a defluire, inonda gran parte del Paese.…In questi casi si può proprio dire che piove sul bagnato, come purtroppo è successo qualche giorno fa, con il disastroso passaggio dell’uragano Sidr. Il Bangladesh è uno di quei molti stati di cui si sente parlare solamente quando è colpito da calamità naturali, la nera miseria quotidiana non basta, ci vogliono le tragedie per fare notizia. Non a caso infatti, quando ho vinto il Bando del Servizio Civile italiano all’estero -l’ex Obiezione di Coscienza aperto a maschi e femmine dai 18 ai 28 anni, dopo l’abolizione della leva obbligatoria- per questa destinazione, ho accettato d'impulso, e poi mi son chiesta: “…ma dove è il Bangladesh?”
Il Bangladesh è situato nella sezione nordorientale del subcontinente indiano, nell'Asia meridionale. Confina a ovest, a est e a nord con l'India, a sudest con la Birmania e a sud si affaccia sul golfo del Bengala. E' uno Stato esteso su 144.000 km², con una popolazione di 147.000.000 abitanti (di cui il 40% vive con meno di 1 dollaro al giorno) con densità di 889 ab/km². La capitale è Dhaka. Il clima è sub tropicale monsonico. La religione principale è quella musulmana, professata dall'85% della popolazione. Il 12% dei bengalesi sono invece di religione indù mentre il restante 3% appartiene alle religioni cristiana (0,6%), buddista (2%) o animista (0,4%). Storicamente era una regione del Pakistan, da cui ottenne l'indipendenza nel 1971 in seguito ad una serie di conflitti di carattere religioso, legati al problema della partizione tra India e Pakistan, avvenuta il 15 Agosto 1947. L’ultimo governatore inglese della regione, Sir Frederick Burrows, commentò tale evento dicendo: ”Se si dividerà in tal modo il Bengala senza annettergli Calcutta si creerà la più grande topaia rurale della storia.”. A 60 anni di distanza non possono che apparire parole profetiche.
La mia casa nella terra di Sandokan era una missione dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, situata a Chalna, villaggio di campagna raggiungibile solamente in barca o con il carro trainato da…uomini! In vero spirito di condivisione abitavo con tre missionari italiani e circa un centinaio di persone tra cui bambini abbandonati o orfani e disabili fisici e mentali. La missione rivolge la sua attenzione ai più poveri tra i poveri, concentrandosi soprattutto sull’istruzione e sull’assistenza sanitaria; io infatti ho lavorato come fisioterapista.
Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più sul Bangladesh e sulla mia esperienza in particolare, inserisco qui sotto i collegamenti a tre articoli che ho scritto quest'anno per il sito di informazione alternativa: www. antennedipace. org - molto interessante perché raccoglie articoli di volontari in tutto il mondo!
Di Geo (del 16/01/2008 @ 21:16:24 in Notizie, linkato 2581 volte)
Ieri sul notissimo Blog di Beppe Grillo è uscito un articolo che parlava dei finanziamenti dati ai giornali da parte dello Stato (cioè da noi).
Leggendo il post e, meravigliandomi riga dopo riga su quanti soldi vengono dati "a gratis" ai giornali, mi sono soffermato su una cifra: 80000 €...no insignificante ovviamente.. ma sapete a chi vanno questi 80000 €??? ebbene... vanno tutti e 80 mila al "Corriere di Saluzzo"... non l'avrei mai detto!! cioè, un giornale locale, credo letto da moltissimi piaschesi, che finisce su un blog letto in tutto il mondo?? Pazzesco..
Dopo essermi ripreso dallo shock iniziale a freddo ho pensato e fatto un sempice calcolo...cioè 80000 copie vengono pagate 2 volte: una prima volta le paga lo Stato (cioè noi) e una seconda le paghiamo noi [(ri)comprando il giornale dal tabachin]..non so ma forse qualcosa non funziona..booooooo?????
Corriere spiegateci voi come funziona la storia!!!!!! Non vorrei aver capito male...
A scanso d'equivoci riporto l'articolo del blog di Grillo (preso dal sito: www.beppegrillo.it) qui sotto cosicchè tutti possano leggerlo e farsi un opinione propria sulla questione.
La Casta dei giornali/ La Chiesa
Più di 100 giornali o periodici cattolici sono finanziati dallo Stato. Ma non erano sufficienti l'otto per mille e l'esenzione degli immobili religiosi dall'ICI? Le nostre tasse contribuiscono a "La Voce dei Berici della Diocesi di Vicenza" e a "La Valsusa della Stampa Diocesana Segusina". Imperdibili per i fedeli più devoti. "Le testate percettrici di contributi diretti, relativi all’anno 2003, risultavano dunque 386, divise in otto categorie... QUARTA CATEGORIA: in pratica, monopolio di testate facenti capo, direttamente o indirettamente, alla Chiesa cattolica (diocesi, arcidiocesi, ordini religiosi, conventi, associazioni e opere pie, confraternite, ecc.). Fra i 106 «periodici editi da cooperative, fondazioni o enti morali ovvero da società il cui capitale sociale sia detenuto da cooperative, fondazioni o enti morali» si contavano sulla punta delle dita di una sola mano quelli editi da organizzazioni non cattoliche come l’Istituto Buddista e non religiose come l’ANMIL (Associazione dei Mutilati e Invalidi del Lavoro) e la Federazione Orticoltori. A primeggiare era la Società San Paolo. Fondata nel 1914 da don Giacomo Alberione, opera in trenta nazioni «e in molteplici campi di attività: editoria libraria, giornalistica, cinematografica, musicale, televisiva, radiofonica, audiovisiva, multimediale, telematica; centri di studio, ricerca, formazione, animazione». I Paolini sono impegnati programmaticamente e sistematicamente «nella diffusione del messaggio cristiano utilizzando i mezzi che la tecnologia mette a disposizione dell’uomo di oggi per comunicare». E la Periodici San Paolo, in particolare, riusciva a utilizzare puntualmente anche i contributi messi a disposizione dallo Stato italiano, assommando con sei testate una cifra superiore al miliardo delle vecchie lire: Famiglia Cristiana (210 mila euro), Il Giornalino (210 mila), Jesus (49 mila), Vita Pastorale (34 mila), Famiglia Oggi (5 mila) e Letture (5 mila). A parte la San Paolo, la gran parte delle testate di questa categoria si accontentavano di contribuzioni sotto i 50 mila euro: la più bassa in assoluto, meno di duemila euro, quella assicurata alla Impresa Tecnoeditoriale Lombarda per la Rivista Diocesana Milanese. Solo quindici riviste riuscivano ad aggiudicarsi un aiuto pubblico compreso fra i 50 mila e i 100 mila euro: L’amico del Popolo (102 mila), Città Nuova della Pia Associazione Maschile opera di Maria (94 mila), Toscana Oggi (89 mila), La Vita del Popolo dell’Opera San Pio X (82 mila), Corriere di Saluzzo (80 mila), Verona Fedele (74 mila), Il Popolo dell’Opera Odorico da Pordenone (65 mila), La Vita Cattolica (64 mila), L’Azione della Diakonia Ecclesiale (63 mila), La Difesa del Popolo (61 mila), La Voce dei Berici della Diocesi di Vicenza (57 mila), Adista «fatti, notizie, avvenimenti su mondo cattolico e realtà religiose» (56 mila), La Voce del Popolo «settimanale di informazione della cultura cattolica di Brescia. Documenti e informazioni sulla Diocesi e sulla Curia Vescovile» (56 mila), Il Nuovo Rinascimento dell’Istituto Buddista italiano Soka Gakkai (52 mila) e La Valsusa della Stampa Diocesana Segusina (51 mila). Nel 2004 queste testate passeranno da 106 a 115, per una contribuzione complessiva di 3 milioni 674 mila." Beppe Lopez, La Casta dei giornali, ed. Nuovi Equilibri Saluti a tutti!!!
Di Dulce (del 27/02/2009 @ 21:15:33 in Politica, linkato 2049 volte)
ROMA - Via libera alla riforma degli scioperi nei trasporti. Le nuove regole, che di fatto rendono più difficile la possibilità di incrociare le braccia, hanno ottenuto l'ok dal Consiglio dei ministri, con l'approvazione all'unanimità del disegno di legge delega. Un "percorso molto cauto", ha sottolineato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che lascia spazio ad un "ulteriore coinvolgimento" delle parti sociali. Unanime invece non è stata la risposta del fronte sindacale, con le sigle di base che bocciano senza appello il provvedimento e le confederazioni ancora una volta divise tra loro.
Da Cisl, Uil e anche Confindustria è arrivato un giudizio sostanzialmente positivo, mentre la Cgil con il leader Guglielmo Epifani è tornata a lanciare l'avvertimento ad evitare "rapporti di forza" e svolte "autoritarie". Non c'é stato alcun autoritarismo, ha replicato Sacconi: "Tutte le critiche pregiudiziali" sono "assolutamente fuori luogo", ha detto, chiedendo tuttavia di continuare il dialogo. La riforma, che comunque prima di essere operativa dovrà vedere il compimento della delega e dei successivi decreti delegati con il passaggio in Parlamento, senza l'esclusione del recepimento anche di eventuali avvisi comuni tra le parti, fissa una serie di paletti ai conflitti. Il fine è garantire "una più efficace conciliazione tra il sacrosanto e tutelato diritto di sciopero e il diritto alla libera circolazione" delle persone, ha sottolineato Sacconi, spiegando di essersi "limitati al settore del trasporto" perché "in tale ambito si sono manifestate le criticità maggiori".
Di qui, dunque, le nuove regole che vanno dalla soglia del 50% di rappresentatività dei sindacati per poter proclamare uno sciopero, all'obbligo di referendum preventivo per le sigle che invece hanno almeno il 20% di rappresentatività e che, per scendere in piazza, devono ottenere almeno il 30% dei consensi allo stop tra i lavoratori. Le norme mirano a mettere fine anche all'effetto annuncio, affidano la riscossione delle sanzioni ad Equitalia, rendendole "finalmente effettive", ha sottolineato il titolare del Lavoro. Giro di vite contro le proteste 'selvagge' (con multe sino a 5 mila euro), i blocchi della circolazione (con un divieto per chiunque di bloccare strade e aeroporti) ed i fermi dei tir (con la garanzia di servizi minimi e un limite alla durata dell'astensione). Allo stesso tempo si punta ad aumentare il ricorso a conciliazione e arbitrato nei poteri della rinnovata Commissione per le relazioni di lavoro. Arrivano anche l'adesione preventiva individuale e lo sciopero virtuale (che potrà essere obbligatorio se il servizio è necessario) che saranno disciplinati per via contrattuale. Proprio su questi due ultimi punti si sono più divisi i pareri, tra consensi e perplessità. Nel testo "ci sono cose che non vanno" bene, ha detto Epifani, riferendosi in particolare all'adesione preventiva e alla soglia del 20% che obbliga il referendum.
Il leader della Cgil ha bocciato anche lo strumento legislativo scelto: "Su una materia come questa è meglio non delegare niente a nessuno", ha detto. Al contrario il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, si è detto "rassicurato" dal ddl delega visto che "é molto largo e rinvia alla contrattazione", mentre il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha promosso l'impianto, apprezzando soprattutto lo sciopero virtuale, ma non "l'imposizione" della dichiarazione preventiva. E' "l'inizio del percorso", ha commentato il leader dell'Ugl, Renata Polverini. Per il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, il ricorso al referendum potrebbe essere allargato anche ad altre categorie, oltre a quella dei trasporti. Sulla linea opposta i sindacati di base che parlano di norme incostituzionali. "Non ci riteniamo vincolati a osservarle", ha detto la Cub; "sono inapplicabili" per i Cobas. "Tutela e rispetta lavoratori e cittadini", ha detto il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri; mentre per l'ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano (Pd) non va né il ricorso alla legge delega né, nel merito, la definizione delle soglie. ANSA 2009-02-27 20:21
Di Dulce (del 19/04/2009 @ 21:11:27 in Eventi, linkato 2127 volte)
Oggi pioveva e c’è stato anche un terremoto perciò ho deciso di andare in un luogo sicuro e asciutto....
Invito anche voi a visitare la mostra davvero splendida che giustifica a pieno i 25 mila visitatori che ha avuto nel mondo.
Le opere esposte sono espressione della materia nelle sue molteplici forme colori e suoni hanno suscitato in me emozioni ma quella che mi ha impressionato di più è stata dipinta con il sangue dell’artista che davvero sentiva la sua creazione come una parte di se stesso.
Possibilità di abbinare alla mostra d’arte la visita guidata alla Castiglia le sue celle e camminamenti.
Energie Sottili della Materia è una collettiva di scultura contemporanea che dal 3 aprile al 10 maggio presenterà le opere di oltre 30 artisti italiani in un percorso ideale che affiancherà i lavori di alcuni maestri riconosciuti come Melotti, Consagra, Zorio, Paolini, alle sculture di alcuni giovani emergenti meno noti al grande pubblico, con l’obiettivo di offrire al visitatore una possibile sintesi del sistema dell’Arte Contemporanea italiana degli ultimi decenni.
Selezionate dai curatori Marisa Vescovo e Alessandro Carrer, le opere che compongono “Energie Sottili della Materia” sono affiancate spesso da bozzetti e fotografie che illustrano le fasi più salienti del processo creativo di ciascun artista.
La collettiva, infatti, intende mostrare come, negli ultimi quarant’anni, le tecniche e le poetiche scultoree si siano progressivamente modificate ed abbiano subìto importanti trasformazioni, muovendo verso l’integrazione e la molteplicità dei generi: gli artisti hanno lavorato sui materiali, sullo spazio, sulla relazione con lo spettatore, disintegrando ogni volta le forme cristallizzate dell’arte per produrre nuove idee e nuovi mondi. Ciò che emerge è l’impossibilità di scegliere una risposta univoca, un vortice fatto di incroci ed attraversamenti disciplinari che produce un sistema articolato in cui ciascuno prova a conquistare una voce, un punto di vista, una sempre diversa organizzazione della forma e dell’idea. In questo processo il dialogo tra artista e “materia” subisce continue variazioni, ma resta la capacità per quest’ultima di liberare l’energia sottile, risultato e traccia palese di ogni processo creativo.
L’allestimento nello splendido complesso della Castiglia a Saluzzo segna la conclusione di un viaggio di oltre 20.000 km che ha portato le opere di Energie Sottili della Materia in alcuni tra i più importanti musei dell’Estremo Oriente: a Shanghai, a Pechino e a Shenzhen in Cina e a Seoul nella Corea del Sud. In queste occasioni, durante il 2008, il successo di pubblico è stato enorme, con oltre 25.000 visitatori.
Energie Sottili della Materia è allestita da IGAV – Istituto Garuzzo per le Arti Visive – un’associazione culturale senza scopo di lucro con sede a Torino, che dal 2005 organizza e gestisce collettive internazionali di Arte Contemporanea, con l’obiettivo di sostenere e valorizzare l’opera degli artisti italiani all’estero e nel nostro paese.
Di didacum (del 28/10/2008 @ 21:10:25 in Cultura, linkato 2038 volte)
Ciao A Todos. Come ben sapete (penso) in questi giorni abbiamo avuto ospiti nel nostro bel paesello una delegazione di 6 kenioti venuti in italia in occasione del salone del gusto per partecipare a terra madre . Li abbiamo accolti giovedì sera con una splendida (per noi piemontesi) cena a base di bagna cauda (che sembrano aver apprezzato) e polenta. Chi ha partecipato alla serata potrà sicuramente raccontarvi di quanto favolose siano state queste 6 semplici persone, ma per farvelo capire abbiamo deciso di pubblicare qui sul blog la mail che ci ha mandato uno dei delegati per salutarci. La mail è in inglese, tuttavia sono sicuro che tutti sarete in grado di tradurla e comprenderne il significato (anche perchè ci siamo riusciti io e Cagio che siamo tutt'altro che sopra la media).
Good evening collegues.
I have arrived home (Kenya) safely and i thank God for that.
We met at Torino and we exchange were contacts.
The big BALL is in our court as we were challenged by the president. I believe if all would say; ''I shall do what makes the world to be as it were at creation'' and then act as such, Slow Food movement would have never been there in the first place. That not withstanding, it will take you and me to improve on the past and current human error.
We must strive to achieve to out utmost capacities. WE MUST KEEP THE FIRE BURNING AS WE KEEP LIGHTING OTHERS.
DOMENICA 10 OTTOBRE 2010 ANCHE A PIASCO TORNA “UNA MELA PER LA VITA”
FERMA LA SCLEROSI MULTIPA. FAI ANDARE AVANTI LA RICERCA
E per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla fino al 13 ottobre sarà possibile anche inviare un sms al 45593 da cellulare personale Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coopvoce e donare 1 euro, oppure chiamare lo stesso numero da telefono fisso Telecom italia e contribuire con 2 euro
4 milioni di mele saranno distribuite da AISM per sostenere la ricerca sulla sclerosi multipla e il programma sanitario e sociale AISM “Giovani oltre la SM”. “Una mela per la vita” è dedicato ai giovani, i più colpiti dalla malattia. L’Associazione italiana Sclerosi Multipla ha pensato a tutti i giovani, dedicando loro un concorso letterario in collaborazione con la prestigiosa Scuola Holden, offrendo l’opportunità di vincere un corso di scrittura creativa.
In italia, sono 60 mila le persone con SM: circa il 50% sono giovani, cui spesso, la malattia, viene diagnosticata tra i 20 e i 30 anni, nel periodo della vita più ricco di progetti. Una malattia cronica, invalidante e imprevedibile; una delle più gravi del sistema nervoso centrale che si manifesta con disturbi del movimento, della vista e dell’equilibrio seguendo un percorso diverso da persona a persona.
Ed è proprio ai giovani che AISM dedica “Una Mela per la Vita”, giunta alla sua sedicesima edizione. Sabato 9 e domenica 10 ottobre, anche nelle piazze di Cuneo e provincia verranno distribuiti 3.400 sacchetti di mele a fronte di un’offerta di 8 euro ciascuno, fornite da Apo Conerpo.
La manifestazione di solidarietà che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è promossa dall’Associazione italiana Sclerosi Multipla e dalla sua Fondazione, l’unica associazione che in italia si occupa a 360° della sclerosi multipla: promuove ed eroga servizi sia a livello nazionale sia locale, rappresenta e afferma i diritti delle persone con SM e indirizza, promuovere e finanzia la ricerca scientifica. Insieme ad AISM è promotrice dell’iniziativa anche UNAPROA, la principale Unione di organizzazioni di Produttori Ortofrutticoli d’Europa. “Una mela per la Vita” ha anche il patrocinio di Pubblicità Progresso Fondazione per la Comunicazione Sociale.
Gli atleti Gianluca Zambrotta, Massimiliano Rosolino, l’attore Gabriele Greco insieme a Michela Andreozzi attrice e conduttrice televisiva e Antonella Ferrari, attrice e madrina dell’Associazione, sono i personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che insieme all’AISM contribuiranno a sensibilizzare il pubblico a partecipare a “Una mela per la vita”.
L’iniziativa permetterà di raccogliere fondi per sostenere la ricerca scientifica, per incrementare i servizi sanitari e sociali per garantire una maggiore qualità di vita alle persone con SM, e per sostenere il Programma “Giovani oltre la SM”.
Alla raccolta fondi è legato l'sms solidale. Dal 1 al 13 ottobre basta inviare un sms al 45593 dal proprio cellulare personale Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coopvoce
donando così 1 euro, oppure chiamare lo stesso numero da telefono fisso Telecom italia e contribuire con 2 euro. I fondi con sms solidale andranno a sostenere nello specifico il progetto di un nuovo protocollo per la diagnosi della CCSVI (insufficienza cerebro spinale venosa cronica) e di validazione dell’associazione tra CCSVI e sclerosi multipla.
E presso le oltre 700 filiali del Gruppo bancario Cariparma Friuladria sparse per tutta l’italia continua l’iniziativa “Aiutaci con una donazione a fermare la Sclerosi Multipla“, sul territorio nazionale o tramite home banking sarà possibile effettuare un bonifico “zero spese” sul conto corrente n. 49222234 intestato a FISM – Fondazione italiana Sclerosi Multipla.
Negli ultimi dieci anni molti progressi sono stati compiuti dalla ricerca sulla sclerosi multipla, ma ancora non sono state trovate le cause e la cura risolutiva. Per questo AISM con la sua Fondazione, FISM, promuove, finanzia e indirizza la ricerca d’eccellenza: oggi i ricercatori italiani – tra i migliori al mondo – sono impegnati nello studio dei meccanismi della malattia e di terapie innovative.
AISM è al fianco dei giovani con il programma “Giovani oltre la SM”, tramite il quale l’Associazione intende dare supporto proprio a loro in tutti i progetti di vita: famiglia, lavoro, studio, attraverso diversi strumenti come incontri, pubblicazioni, siti internet. Da questo programma è nato un Gruppo Nazionali Giovani con SM che ha aggiunto un importante tassello nell’approfondire la conoscenza di come i giovani vivano la SM, nel rafforzare con loro il rapporto e coinvolgere altri giovani alla vita associativa.
Media sponsor è Lattemiele che in occasione di “Una mela per la vita” contribuirà con spazi di informazione sulla malattia, sui giovani e sulla ricerca scientifica.
VOLONTARI: tante associazioni e 10 mila persone in 3.000 piazze italiane Come ogni anno, saranno l'Associazione Nazionale Bersaglieri unita alla Protezione Civile, all'Associazione Nazionale Carabinieri, all’Associazione Nazionale del Fante e a quella dei Vigili del Fuoco ad affiancare i 10 mila volontari AISM nelle piazze italiane.
Un CONCORSO di parole per parlare di sclerosi multipla Per la prima volta, in occasione di “Una Mela per la Vita”, AISM dedica soprattutto ai giovani un concorso letterario, nato in collaborazione con la Scuola Holden. “Le parole sono semi. Da cui nascono grandi frutti” è il titolo di questo concorso, che vede AISM e la Scuola Holden uniti nel medesimo grande progetto: costruire un unico grande laboratorio di parole… “parole che servono a crescere, parole che aiutano a capire e a pensare, parole che insegnano a credere e che invitano all’ascolto…“. Queste parole, accumulate negli anni, avranno l’intento di costruire un “vocabolario” attraverso cui i giovani – soprattutto i giovani legati al movimento AISM - possano riuscire a raccontarsi con occhi nuovi.
Per le modalità del concorso consultare il sito www.aism.it e www.scuolaholden.it
Per informazioni:
Sezione provinciale di Cuneo: tutte le mattine dalle 9 alle 12,30 e i pomeriggi del lunedì, mercoledì e venerdì dalle 14 alle 17,00
Via Vittorio Amedeo II°, 18 Tel. 0171/66398
Vice Presidente Sig.ra Rita Fiato Tel. 338/3478567
Ciao a tutti. Come avrete notato gli amministratori del sito, con una scelta
che non condivido, ma che rispetto, hanno tolto la possibilità di commentare i post del blog. Di conseguenza,
visto che di informazione a senso unico in italia ed anche a Piasco ne
abbiamo già fin troppa, credo sia corretto da parte mia, per il momento, non pubblicare qui ulteriori articoli o comunicati di carattere politico o sociale. Ho optato per un'altra soluzione che da la possibilità ad ognuno di dire la sua creando la pagina Facebook Piasco5stelle disponibile all'indirizzo web:
https://www.facebook.com/pages/Piasco5stelle/168165583331773
L'informazione, il confronto e l'aggiornamento sul nostro paese inteso come bene comune, per quanto mi riguarda, continua li.
Arrivederci e grazie Beppe Olivero
Di Dulce (del 01/03/2009 @ 20:48:49 in Eventi, linkato 2486 volte)
GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA
9 MARZO 2009
Ho deciso di rallentare. Con l’arrivo della bella stagione, mi è presa voglia di godermi le cose che mi piacciono. L’inverno non mi rallenta, in qualche modo mi congela e contemporaneamente mi fa accelerare perché voglio che passi presto.
La giornata della lentezza è ovvio che non cambierà il mio stile di vita, ma soffermarmi
ogni tantoa pensare con più calma a quello che faccio dovrebbe farmi bene.
Prendo spunto dalla III° giornata della lentezza, ma anche da “Caos calmo”, che fa ripartire la vita dalla staticità di una panchina in cui si sta a riflettere.
A pensarci bene, dopo il primo impatto, non così strana modalità….
Qui da voi si dice…” a bocce ferme” quando si vuole prendere un attimo per riflettere senza ansia sulle cose. Beh,rallentare per vedere,per esempio,per cosa vale la pena di arrabbiarsi,non è un cattivo proposito...
I nostri primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita
1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria. 2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello. 3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell'uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in ascensore) 4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara... 5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer...se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi. 6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall'altra parte della città 7) Non riempire l'agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto. 8) Non correte per forza a fare la spesa, senz'altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce. 9) Anche se potrebbe costare un po' di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati. 10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta. 11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv. 12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia. 13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza. 14)Smettiamo di continuare a ripetere:"non ho tempo". Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.
... e i 7 comandalenti in cucina
1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate... crediamoci!
2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un'ottima scelta per controllare colesterolo e peso.
3) E' scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?
4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto ... anche l'udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).
5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.
6) Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.
7)Non precipitiamoci ... il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano
Vi segnalo la bella iniziativa organizzata dall'associazione Soroptimist di Cuneo
Il Soroptimist Club di Cuneo, presieduto da Enrica Tavecchio Fulcheri, in collaborazione con il Museo Civico, intende celebrare la festa della donna aderendo alla terza giornata mondiale della lentezza giovedì 5 marzo alle 17 proponendo una 'passeggiata lenta' nel centro storico di Cuneo in compagnia degli aneddoti che il Prof. Piero Camilla ha raccolto nel suo celebre libro 'Cuneo: storielle e storie'. L’invito è rivolto a tutte le Socie del Club, alle Amiche di altre Associazioni ed a tutte le signore che vorranno regalarsi due ore di piacevole 'lentezza'. La partenza dello slow itinerario è fissata al centro di Piazza Galimberti alle 17 con prosecuzione a piedi fino al 'Pizzo' di Cuneo e ritorno.
La 'Giornata Mondiale della Lentezza' è nata da un’idea di Bruno Contigiani (che ha fondato l’Associazione 'L’arte del Vivere con lentezza') che nel libro omonimo afferma: “Si possono compiere piccole azioni che possono portare a grandi cambiamenti... perchè rallentare vuol dire cercare il giusto ritmo, il proprio tempo, diverso da persona a persona, trovare un equilibrio intelligente tra il nostro CORRERE QUANDO DOBBIAMO ed il nostro FERMARCI QUANDO POSSIAMO, in una parola dobbiamo RALLENTARE per vivere meglio". Molte sono le città italiane e straniere coinvolte nell’avvenimento con iniziative spontanee e legate alla creatività; l’importante è capire che vale la pena, soprattutto per le donne, di fermarsi un attimo per riflettere e per imparare, piano piano, a farlo tutti i giorni. A seguire, alle 20, per Socie ed Ospiti, LA CENA LENTA IN GIALLO con lettura e commento dei COMANDALENTI tratti dal libro 'Vivere con lentezza' di Bruno Contigiani.
Di dottore (del 12/02/2007 @ 20:44:57 in Carnevale, linkato 2562 volte)
Una delgazione di Magnin (e non..) sabato 10 e Domenica 11 si è recata a Pulfero, in provincia di Udine per partecipare al carnevale nelle valli del Natisone. Esperienza indimenticabile per la grande ospitalità della gente del posto nei nostri confronti, una grande festa, x noi già iniziata il sabato sera dalla cena nel punto ristoro, per proseguire nella palestra dove ne abbiamo cantate due con gli amici di Pulfero e poi ancora fino alle 3:30 di notte a casa del Sindaco! La domenica alle 12:00 ci siamo ritrovati in maschera nel capannone delle feste per poi alle 14:00 iniziare la sfilata per il paese, con molti altri gruppi mascherati dei paesi delle valli vicine, della Slovenia e di altre regioni del nord italia. Naturalmente non abbiamo potuto che complimentarci per le squisite specialità del posto i "Cevapcici", il "Frico" e la "Cubana", e naturalmente per il vino, la birra e soprattutto la grappa! BENONE! questo è tutto ciò che possiamo contarvi! Un grazie ancora a tutta la pro loco del natisone, al sindaco di Pulfero e a tutta la popolazione che ci ha ospitato ed accolti come se fossimo di casa!
Di Mirko Sil (del 01/04/2009 @ 20:35:58 in Eventi, linkato 2209 volte)
Saluzzo:ad aprile la 6^edizione della Fiera del Volontariato
E' stata presentata questa mattina dal presidente del CSV Giorgio Groppo e dall'Assessore del Comune di Saluzzo Marcella Risso la 6^ edizione della Fiera del Volontariato, organizzata dal Centro Servizi per il Volontariato, che quest'anno farà tappa proprio a Saluzzo il 3-4-5 aprile ospitata nella Caserma Musso
Un messaggio forte quello proposto dal titolo della Fiera che fa da filo conduttore a tutta la manifestazione:'I care ho a cuore' la frase che Don Milani affisse alla scuola di Agostino Burberi.
Un invito a non girarsi dall'altra parte, ma ad offrire il proprio aiuto a coloro che ne hanno bisogno e che con i tempi che corrono sono sempre di più.
"La frase di Don Milani pone l'attenzione sul fatto che ciascuno di noi è chiamato a svolgere un ruolo, a vincere le paure ed a ricostruire una fiducia in un momento come l'attuale in cui le insicurezze sono all'ordine del giorno - ha commentanto il presidente Groppo -. Riscoprire i valori più importanti che sembrano dimenticati, ma che ci sono e ci accompagnano sempre".
Un programma ricco quello di quest'anno che ha lo scopo di far avvicinare tutti al mondo del volontariato oltre a raggruppare le varie associazioni che, sul territorio svolgono un lavoro molto importante, ma poco appariscente. La Fiera permette anche a queste associazioni, fulcro del volontariato, di conoscersi aprendo nuove e fruttuose possibilità di collaborazione.
"Spero che davvero la fiera abbia il successo che meriti - ha concluso l'assessore Risso -. Per noi è motivo di orgoglio ospitare questa manifestazione a Saluzzo, per questo ringrazio il CSV e la Fondazione Bertoni"
Questo il programma dalla 6^ Fiera del Volontariato 'I care' ho a cuore:
Venerdì 3 aprile 2009
ore 18,30 - INAUGURAZIONE FIERA Intervento di Agostino Burberi – Fondazione Don Milani di Firenze. Seguirà rinfresco
ore 21,00 – CONCERTO con Orchestra Sinfonica “B.Bruni” Direttore M° C.Morbo. In programma musiche di B. Britten, W.A. Mozart e L. van Beethoven (Sala ROSSA)
ore 23,00 – CHIUSURA FIERA
Ingresso al concerto gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo.
Sabato 4 aprile 2009
ore 9,30 – APERTURA FIERA
ore 9,30 – CONVEGNO “ Concretizza i sogni” Convegno Distrettuale Rotary (Sala VERDE) Presentazione dei Progetti di volontariato internazionale promossi da Organizzazioni di Servizio con ODV e ONG
ore 10,00 –“PRENDI LA VITA LA VOLO” Incontro con le scuole superiori del territorio (Sala ROSSA)
Convegno sulla SICUREZZA STRADALE e presentazione del Video “Prendi la Vita al Volo” a cura del CSV Società Solidale, Segnal’etica Onlus, Associazione italiana Familiari e Vittime della strada, Viviamolavita
ore 11 ,00 - PREMIAZIONE CONCORSO “visioniSOLIDALI” (Sala ROSSA)
ore 11 ,30 - LE SCUOLE VISITANO LA FIERA
ore 15,30 – CONVEGNO: “I CARE: ho a cuore” (Sala VERDE)
Presentazione Buone Prassi delle OdV cuneesi realizzate sul territorio nel 2008
ore 16,30 – da RAI 3: LA MELEVISIONE e IL FANTABOSCO in “ALLA RICERCA DEL MELECANTO” Spettacolo per bambini (sala ROSSA)
ore 17,30 – ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE CON UNITÀ CINOFILE. A cura dell’Associazione Nazionale Carabinieri Nucleo cinofilo Le Fiamme di Centallo con la collaborazione del Nucleo Il Tricolore di Busca e del Nucleo di Alba
ore 18.15 – Conferenza stampa di presentazione del FORUM DELLA SOLIDARIETA’
ore 21,30 – SPETTACOLO/CONCERTO FLAVIO OREGLIO e I LUF: “Non è stato facile cadere così in basso” (Sala ROSSA) + filodiffusione + maxischermo in Sala VERDE
ore 24,00 – CHIUSURA FIERA
Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’Ass. CONIVIP
Ingresso allo spettacolo serale gratuito. Biglietto da prenotare presso il CSV Società Solidale (Tel.0171 605660) entro il 31.03.2009, fino ad esaurimento posti. I biglietti vanno ritirati presso lo stand del CSV entro mezz’ora dall’inizio dello spettacolo.
Domenica 5 aprile 2009
ore 9,30 – APERTURA FIERA
ore 9,00/12,00 - Incontro Provinciale Gruppi ACAT (sala VERDE)
ore 10,00 – POMPIEROPOLI – Dove fare il pompiere è un gioco da ragazzi (Area esterna)
ore 15,30 –INTRUGLI ALCHEMICI - Varietà Magico con Beppe Brondino & Madame Zorà
(sala ROSSA)
ore 16,30 – “LE SORPREISE DLA MACIA ‘D VIN” spettacolo teatrale in lingua piemontese a cura della Compagnia teatrale di Cervignasco “I Mach Fina Lì”
ore 18,00 – SPETTACOLO MUSICALE a cura dell’associazione Musica e...
ore 19,30 – CHIUSURA FIERA
ore 20,30 – SERATA DANZANTE CON “MAURIZIO E LA SUA BAND”
Durante il pomeriggio Animazione per Bambini a cura dell’ Ass. MACRAME’ e intrattenimento musicale con il repertorio di canzoni e musiche della tradizione Piemontese a cura dell’Associazione PIJTEVARDA
All’interno della Fiera sarà presente uno stand dell’emittente TV per coinvolgere ospiti e associazioni nell’evento e portare in presa diretta il ricco panorama del volontariato provinciale
Per tutte le informazioni www.fieradelvolontariato.it
alla fiera partecipiamo anche noi come donatori adas di tutti i paesi del saluzzese con uno stand della fidas
Di cagio (del 08/05/2007 @ 20:35:56 in generale, linkato 2179 volte)
Ultimamente sto trascurando abbastanza il blog, e non dovrei, visto che mi sono preso quest'impegno, ma tra lavoro, università, proloco e tutto il resto fatico a trovare il tempo per leggere la posta... figuriamoci scrivere qualcosa. Per fortuna che c'è Marta che ci scrive da lontano, buona lettura!
Achabua- Chalna bazar , domenica 29/4/2007 Sono le 7,20 ora locale del 24 aprile quando atterro a Dacca per la seconda volta nella mia vita. Dopo venti giorni passati a casa in italia, visto scaduto in Bangladesh equivale a rimpatrio e non a rinnovo del suddetto, riprende la mia avventura bengalese. Uscita dall’ aereo vado immediatamente in bagno, vengo colpita inaspettatamente dai rumori della strada che entrano da una piccola finestra: urla, clacson di auto pulman e camion, lo sferagliare di mezzi do ogni tipo che procedono aldilà di qualsiasi legge meccanica e dell’ usura. “...bangladesh!” penso. E di colpo mi assale l’emozione e anche il timore di tornare in questo paese orientale che per questo anno sarà “casa”. All’ ufficio immigrazioni assaporo il particolare atteggiamento riservato dai bengalesi agli occidentali, misto di riverenza, gentilezza e ostentata efficenza/inflessibilità: un poliziotto fa spostare una lunga fila di uomini bengalesi per far passare prima al controllo 4 donne “bianche”(compresa io). In modo tale che in pochi minuti vengo catapultata fuori, tra la ressa dei parenti e amici urlanti venuti ad attendere i nuovi arrivati, stipati contro i cancelli perchè a loro è vietato l’ingresso all’ aereoporto per ragioni di sicurezza. Il calore della gente non e’ l’unico, infatti il clima sub tropicale si fa sentire nella sua estate torrida e umida, il cielo e’ velato di foschia e in un attimo sono madida di sudore. Il tasso di umidita’ allarmante e’ lo spiacevole compagno che non ti abbandona mai; di giorno ti stordisce e di notte ti impedisce di dormire, e i ventilatori presenti ovunque in case e uffici risultano piuttosto inefficaci a sconfiggere il caldo. Fortunatamente individuo subito Gilbert che e’ venuto ad attendermi, saliamo su un taxi e attraversiamo Dhacca diretti alla stazione degli autobus, dove prenderemo il pulman per Khulna. Mancano ancora sette ore di bus e trenta minuti di barca prima di arrivare a destinazione. Fatico a tenere una soddisfacente conversazione in inglese con Gilbert , perche’ sono stordita dal viaggio e soprattutto dalla terrificante guida del nostro autista. Caratterizza infatti la maggir parte degli autisti bengalesi una guida “sportiva ”e nervosa, fatta di continue accelerate e inchiodate. D’altronde mi chiedo come sia possibile guidare su queste strade super affollate dove non esistono troppe regole se non la prepotenza del piu’ grande, con l’aggravante dell’attraversamento pedonale selvaggio: infatti la gente non attende che il traffico rallenti e attraversa la strada di corsa rischiando la vita. Spesso a bordo strada ci sono dei mendicanti di ogni eta, essi attendono che il traffico si fermi e poi si incollano letteralmente ai finestrini delle auto chiedendo l’elemosina, le madri sporgono i bambini, i malati sventolano le ricette mediche e gli storpi non esitano a mettersi in mostra pur di ottenere qualcosa. Notando un’occidentale all’interno la nostra macchina viene presa d’assalto ad ogni stop, mi maledico per aver lasciato i soldi nella valigia senza mettermi in tasca gli spiccioli, e non posso far altro che sperare che il viaggio finisca presto perche’ restare impassibili davanti a certe scene e’ veramente impossibile. Finalmente arriviamo e salgo sul pulman, mi colpisce come sempre l’odore della gente, pungente e dolciastro, tipico di chi mastica la “foglia di pam”, usanza diffusissima paragonata al vizio del fumo.* La mia vicina di posto mi chiede come mi chiamo, da dove vengo e soprattutto se sono sposata e dove e’ mio marito, le classiche domande di conoscenza che ho imparato a capire e rispondere in bengalese. Anche chi ti ferma per strada chiede se sei sposato, infatti l’essere single in questa cultura non esiste, ed il nubilato e’ riservato a chi e’ disabile e povero. Inoltre una donna a 24 anni e’ gia’ sposata almeno da 4 anni! Insomma per questo paese esco decisamente dagli schemi. Partiamo, inizialmente siamo ancora imbottigliati nel traffico di van, rishio, camion e pulman fatiscenti, ma dopo poco ci inoltriamo nella periferia. Gli alti palazzoni del centro, precocemente corrosi dalle piogge acide e dall’umidita, si alternano ora a baracche di latta. Dacca e’ una citta’ in continua espansione , ovunque si vedono case in costruzione con impalcatura in bambu sbilenca e decisamente precaria, dove lavorano dei muratori funamboli. I miei occhi colgono cose diverse dalla prima volta che ho attraversato questa citta’ e poi la campagna che sembra un’ unica immensa risaia. La prima volta avevo visto solamente il caos, la folla rumorosa e il traffico disordinato, tanto da rimanerne disorientata e quasi spaventata; ora riesco a cogliere un certo ordine in tutto cio’ e mi colpisce soprattutto la sensazione di fermezza della compagna profusione della tranquillità e lentezza dei suoi abitanti. Probabilmente mi sto abituando alla proverbiale folla bengalese ( il Bangladesh e’ il paese con la piu’ alta densita’ di popolazione al mondo,843 ab per km2), la sensazione di essere sempre in compagnia di qualcuno sconosciuto o conosciuto che sia, l’impossibilita’ di trovare un attimo di solitudine e di fare una passeggiata da sola. Sono seduta sull’ autobus e mi chiedo che cosa ci faccio qui e perche’ dentro di me da sempre coltivo il sogno di essere in “missione”. Le risposte sono profonde e nascoste dentro di me cosi’ la stanchezza vince e mi addormento. Spero pero’ di riuscire un poco a capire il ritmo e in parte l’essenza di questo paese che sento cosi’ lontano per mentalita’ e geografia. Quando Gilbert mi sveglia siamo gia’ a Khulna ormai vicino alla missione. Mi godo il viaggio in barca, con il vento che mi sbatte sulla faccia e mi obbliga a socchiudere gli occhi. Navigare sul Gange e’ un emozione grande e farlo al tramonto e’ impareggiabile. Oltrepasso i cancelli della missione in sordina, senza i bambini, la musica e le ghirlande di fiori che attendevano gli altri viaggiatori e me la scorsa volta. Mi piace arrivare cosi’ come se fossi semplicemente uscita qualche ora prima per andare a lavorare come faccio di solito. Rubo qualche scena di normale vita di missione all’imbrunire, poi butto giu’ la malinconia di casa mia...qualcuno infatti mi ha notato e mi viene incontro per salutarmi. * la foglia di pam si mastica con calce, spezie e noci; lenisce la fame ma corrode denti e gengive colorando di rosso labbra e bocca. Le donne in Bangladesh non fumano sigarette come gli uomini ma sia uomini che donne soprattutto i poveri masticano questa foglia.
La UEFA ha messo a disposizione sul proprio portale la sezione Live con la possibilità di vedere le partite nella lingua del paese di provenienza in diretta streaming con la possibilità di scegliere tra 2 bitrate: 450 Kbps e 2.000 Kbps (HD) grazie alla Rai. Questo sistema è per la prima volta grautito e vale per tutte le partite dell’Europeo 2008.
Una volta che siamo sul sito della rai e' consigliabile usare Internet Explorer per una corretta visione basta cliccare a sinistra su diretta.. ed il gioco e' fatto!
Free-to-air (Sat) Per chi ha il decoder satellitare invece è tutto molto più semplice. Infatti ci sono moltissimi canali visibili attraverso un normalissimo decoder free-to-air che li trasmettono il lingua straniera e molti dei quali visbili anche dal territorio italiano. Tra queste spiccano: Alsat TV, Armenia 1 TV, Lider TV, ZDF, BBCOne, KNR TV, Rustavi 2, TF 1, Ulster TV, ITV 1, ATV Turkey, Scottish TV e M6. Ogni giorno inseriremo la guida-tv corretta con le varie partite e i canali in programma.
Digitale terrestre (DTT) I diritti sono stati acquistati dalla Rai e sul nuovissimo canale della Rai: Raisport Più, verranno trasmesse anche in high definition tutte le partite di Euro 2008. Per chi non possiede il decoder dtt e le vuole vedere sul pc, può comprare una comodissima penna usb-dtt o in alternativa sperare ancora nel portale della Rai così come è stato fatto per il Giro d’italia 2008 di ciclismo. Se sarà così, allora le potrete vedere anche qui.
Streaming Audio Per quanto riguarda i diritti audio per Euro 2006 è successo un gran bel casino… comunque la situazione dovrebbe essere la seguente. I diritti radiofonici per l’italia sono andati a RTL 102.5 che trasmetterà le radiocronache di tutte le partite degli Europei con i commenti di Paolo Pacchioni eJosè Altafini. Per ascoltarla gratis in streaming clicca qui. Le radiocronache verranno anche trasmesse dalla radio della Rai: Radio1. Al momento non si sa se le trasmissioni vengono oscurate in presenza di eventi sportivi come successo per i Mondiali di calcio scorsi dopo varie pressioni da parte degli amici della tv del magnate, comunque il link per ascoltarla lo trovate qui. Fonte
Il palinsesto Rai degli Europei 2008
- Sabato 7 giugno Svizzera - Repubblica Ceca h. 18.00 RaiUno - Sabato 7 giugno Portogallo - Turchia h. 20.45 RaiUno - Domenica 8 giugno Austria - Croazia h. 18.00 Rai Due - Domenica 8 giugno Germania - Polonia h. 20.45 RaiUno o RaiDue (-) - Lunedì 9 giugno Romania - Francia h. 18.00 RaiUno - Lunedì 9 giugno Olanda - italia h. 20.45 RaiUno - Martedì 10 giugno Spagna - Russia h. 18.00 RaiUno - Martedì 10 giugno Grecia - Svezia h. 20.45 RaiUno - Mercoledì 11 giugno Repubblica Ceca - Portogallo h. 18.00 RaiUno - Mercoledì 11 giugno Svizzera - Turchia h. 20.45 RaiUno - Giovedì 12 giugno Croazia - Germania h. 18.00 RaiUno - Giovedì 12 giugno Austria - Polonia h. 20.45 RaiUno - Venerdì 13 giugno italia - Romania h. 18.00 RaiUno - Venerdì 13 giugno Olanda - Francia h. 20.45 RaiUno - Sabato 14 giugno Svezia - Spagna h. 18.00 RaiUno - Sabato 14 giugno Grecia - Russia h. 20.45 RaiUno - Domenica 15 giugno Svizzera - Portogallo h. 20.45 RaiUno - Domenica 15 giugno Repubblica Ceca - Turchia h. 20.45 RaiDue - Lunedì 16 giugno Austria - Germania h. 20.45 RaiUno - Lunedì 16 giugno Polonia - Croazia h. 20.45 RaiDue - Martedì 17 giugno Francia - italia h. 20.45 RaiUno - Martedì 17 giugno Olanda - Romania h. 20.45 RaiDue - Mercoledì 18 giugno Grecia - Spagna h. 20.45 RaiUno - Mercoledì 18 giugno Russia - Svezia h. 20.45 RaiDue
Quarti di finale - Giovedì 19 giugno Quarto di finale: A1 - B2 h. 20.45 RaiUno - Venerdì 20 giugno Quarto di finale: B1 - A2 h. 20.45 RaiUno - Sabato 21 giugno Quarto di finale: C1 - D2 h. 20.45 RaiUno - Domenica 22 giugno Quarto di finale: D1 - C2 h. 20.45 RaiUno
Semifinali - Mercoledì 25 giugno Semifinale (vinc. 19 e 20 giugno) h. 20.45 RaiUno - Giovedì 26 giugno Semifinale (vinc. 21 e 22 giugno) h. 20.45 RaiUno
Finale - Domenica 29 giugno Finale 1° - 2° posto h. 20.45 RaiUno
Altrimenti possiamo seguire tutte le partite di euro 2008 on line direttamente dal proprio pc, sfruttando lo streaming dei canali tv stranieri.Basta scaricare uno di questi 3 programmi gratuiti:
Ora, questi software vi consentono di connettervi in streaming a tutte le tv del mondo, praticamente è come avere un satellite puntato vestro Astra. Da ora in avanti tutto sta nel trovare il canale giusto dove trasmettono la partita, si potrebbero scorrere tutti, ma ci vuole tempo, quindi quella che segue è la lista dei canali in cui generalmente vengono trasmesse le partite di calcio, non solo queste degli europei ma anche quelle di champions, di serie A ecc.
Di didacum (del 14/01/2009 @ 20:16:10 in Notizie, linkato 1992 volte)
Ogni tanto sapere un pò di quel che succede in giro per il mondo ci fa bene! Per questo motivo pubblico qui sotto l'appello di Alex Zanotelli. Spesso ci dimentichiamo che in giro per il "mappamondo" c'è chi sta molto peggio di noi e non riesce a spiegarsene il perchè... penso che questa lettura possa se non altro aiutarci a riflettere su quello che succede in terre a volte neanche troppo lontane.
12 gennaio 2009 - Alex Zanotelli
Le comunità cristiane in italia hanno appena celebrato il Natale, una festa così carica di messaggi di pace. La stessa Giornata Mondiale della Pace (1 gennaio) è venuta ad accentuare questo tema per i credenti. Ma noi cristiani ci accorgiamo di quello che stiamo celebrando? Come facciamo a proclamare la pace in chiesa mentre non ci accorgiamo che la neghiamo con le scelte violente sia nostre che dei nostri governi? Come possiamo celebrare il Natale, la festa della vita ,con il massacro dei bimbi palestinesi,vera strage degli innocenti? Come possiamo celebrare il Natale senza che questo "urlo" di sofferenza umana, dei palestinesi come anche di tanti altri popoli (dai congolesi ai ceceni), non venga a disturbare le nostre coscienze addormentate di cristiani di Occidente? Ci rendiamo conto che tanta di questa sofferenza è dovuta alle scelte militaristiche dei nostri governi? Un esempio incredibile è l'annuncio fatto poco prima di Natale dal nostro Ministro degli Esteri Frattini, che AFRICOM, il supremo comando Americano per le truppe di terra e di mare per l'Africa, troverà posto a Napoli e a Vicenza. Africom, creato nel 2007 dal presidente Bush e inaugurato il primo ottobre 2008 a Stoccarda (Germania), è guidato oggi dal generale afro-americano William "Kid" Ward. Il generale ha speso il 2008 a cercare una base per questo Comando in Africa. Ma la forte azione diplomatica del Sudafrica contro la presenza di Africom nel continente, ha impedito agli USA di trovarla. Come ultima chance gli americani hanno pensato di trovarla nel paese più vicino all'Africa, la Spagna ed esattamente a Rota (Cadice), ma Zapatero si è opposto. Non rimaneva che l'italia! E il governo Berlusconi è stato ben felice di dare il benvenuto ad Africom a Vicenza e a Napoli .(Nel 2008 il comitato campano Pace e Disarmo aveva scritto un libro dal titolo profetico: Napoli chiama Vicenza, che descrive la pesante militarizzazione del territorio campano dotato di sette basi militari: USA e NATO!). Il ministro Frattini ha anche detto che si tratta di "strutture di comando che operano nel quadro NATO". Bugia! Il comando Africom è uno dei sei comandi unificati del Pentagono. Frattini ha anche dichiarato che non ci sono truppe da combattimento, ma solo componenti civili. Altra bugia! Africom è il comando unificato militare statunitense che ha come scopo la lotta al terrorismo e l'addestramento dei militari africani oltre alla protezione degli enormi interessi americani in Africa. E proprio per potenziare Africom, gli USA hanno costituito due nuovi corpi: i Marines per l'Africa (MAFORAF) e il Diciassettesimo Stormo dell'aeronautica militare USA con il nome di AFAFRICA. Quest'ultimo opererà soprattutto da Vicenza e Sigonella, oggi la più grande base aerea nel Mediterraneo. Le forze armate USA hanno fatto già sapere che 750 militari verranno assegnati a Napoli e a Vicenza. Frattini ha anche detto che la scelta del governo è stata presa dopo aver informato i paesi africani che hanno espresso grande supporto per questa decisione! Strana democrazia quella del governo Berlusconi che tiene nascosta una tale decisione al Parlamento e consulta invece i governi africani! Il nostro Governo dando il suo consenso a Washington contribuisce alla nuova operazione di stampo coloniale mirante al controllo delle aree strategiche dell'Africa. Le domande che sorgono sono molte e inquietanti sia per il nostro governo e parlamento, sia per le amministrazioni della Campania e di Napoli, sia per la chiesa italiana. Governo e parlamento In quali sedi e con quali procedure è stata presa questa decisione di grande importanza strategica? Perché il Parlamento italiano non è stato informato e non c'è stato nessun dibattito parlamentare? Il PD ha qualcosa da dire a riguardo?Oppure c'è un accordo bipartisan su tutto questo? Regione Campania e Comune di Napoli La regione campana, nella persona del suo presidente Bassolino, è stata almeno consultata? E la sindaca di Napoli, Rosa Iervolino, è stata almeno interpellata, dato che Africom sarà posizionato a Napoli? Chiesa italiana Come mai che la CEI non ha alcuna parola da dire su scelte militaristiche così scellerate? Come mai gli istituti missionari e le realtà missionarie laicali come la FOCSIV non reagiscono a decisioni militaristiche così gravi?Come facciamo ad inviare missionari, suore, laici in Africa se non denunciamo scelte come queste che rendono l'Africa sempre più schiava e sfruttata?Se , come missionari, vogliamo proclamare buona novella ai poveri, dobbiamo avere il coraggio di denunciare con forza queste virate militaristiche del nostro governo.Non e' questa la missione globale a cui come missionari siamo chiamati? Mi aspetto una presa di posizione pubblica da parte degli istituti missionari operanti in Africa. A tutti chiedo di inviare una mail al Ministro degli Esteri Frattini e al Ministro della Difesa La Russa , protestando per la scelta di Africom a Vicenza e a Napoli.
Alex Zanotelli
Napoli, 6/01/2009
Appello da inoltrare, firmandolo, ai seguenti indirizzi:
Di cagio (del 17/04/2008 @ 20:14:59 in Eventi, linkato 2511 volte)
Con colpevole ritardo pubblico il programma dei fil che vengono proiettati ad isasca il giorno dopo che al festifal della montagna a Cuneo. Personalmento invito gli amanti della montagna a farsi un giro a Cuneo, ma per correre piu' sere in citta' Isaca e' senz altro piu' comodo!
La rassegna culturale della Comunità Montana Valle Varaita prosegue con una intensa settimana di proiezioni cinematografiche. L’inziativa della “Settimana del cinema di montagna” è realizzata in collaborazione con il Festival della Montagna di Cuneo in occasione del quale verranno presentate numerose e interessanti pellicole che trattano aspetti e problematiche della montagna non solo italiana, ma europea: la guerra, la solitudine, l’avventura, il cambiamento, la musica. Ad Isasca presso il Centro Servizi ogni sera alle ore 21 da mercoledì 16 aprile a sabato 19 e domenica 20 aprile al pomeriggio (h. 14.30) verranno proiettate le pellicole presentate la sera precedente a Cuneo, corredate dei dibattiti e delle presentazioni effettuate dai singoli registi e protagonisti. Al termine della proiezione saranno consegnate delle schede per votare il film preferito e dare così il proprio contributo alla nomina del vincitore del Filmfestival per d’edizione 2008.
L’ingresso e libero e gratuito.
LA MONTANHA: IER, ENCUEI E DEMAN
Settimana del cinema di montagna in collaborazione con il Festival della montagna di Cuneo. Nella sala del Centro Servizi di Isasca saranno proiettate le riprese effettuate la sera precedente a Cuneo comprensive di films e dibattiti.
ISASCA, MERCOLEDI’ 16 APRILE, H. 21
L’ISOLA DESERTA DEI CARBONAI di Andrea Fenoglio (italia, 2007) durata: 72 minuti Attraverso l’azione degli ultimi due carbonai della Val Lemina, in provincia di Torino, si scopre come dal legno si possa ottenere carbone. Il film non solo illustra in modo didascalico una serie di azioni produttive, ma con i racconti dei carbonai e le immagini dei boschi e delle borgate abbandonate, scopre un territorio “desertificato” che pur senza l’uomo, reca le tracce del suo stanziamento, della sua scomparsa e del suo possibile ritorno. IL REGISTA Esordisce nel 2005 con "Scritti di Pietra". "L’isola deserta dei Carbonai" è la sua seconda opera, con la quale è premiato nel 2007 nei festival di Trento e Valtournenche. Con la Fondazione Nuto Revelli sta realizzando una serie di documentari dove, partendo dalle testimonianze de “Il mondo dei vinti” e de “L’anello forte”, raccoglie una serie di “nuove” testimonianze dei discendenti, trattando gli stessi temi in tempi e luoghi diversi.
NANI DI PIETRA GIGANTI DI CARTA di Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni (italia, 2006) durata: 21 minuti L’incontro con Cesarìn, Margherita e Venanzio, ultimi abitanti di una piccola borgata della Valle Stura, testimoni di un modo di vivere diverso, pratico, misurato, lento ma forte, si contrappone al modo frenetico di guardare alla vita tipico della società moderna. Con l’aiuto di alcune riflessioni del meteorologo Luca Mercalli, raccolte durante una delle sue conferenze, il film si propone di delineare alcuni possibili percorsi per iniziare a cambiare rotta e cercare una nuova via di sviluppo. I REGISTI Fabio Gianotti, laureato al D.A.M.S. di Torino, e Silvia Bongiovanni, psicologa, realizzano insieme dal 2005 film e documentari sperimentali; tra questi “Nani di pietra, giganti di carta”, premiato nel 2007 a Cinemambiente di Torino. Attualmente stanno lavorando al progetto “Le due guerre” per la realizzazione di un museo multimediale della Valle Stura in guerra, nel comune di Valloriate.
ISASCA, GIOVEDI’ 17 APRILE, H. 21
PRIMAVERA IN KURDISTAN di Stefano Savona (Francia/italia, 2006) durata: 79 minuti Il regista intraprende un viaggio sul confine tra Iraq e Iran, insieme a un’unità di combattenti del PKK, per raggiungere la frontiera con la Turchia. L’intero viaggio è narrato dal punto di vista di Akif, curdo figlio di emigrati in Germania, che ha lasciato l’Europa per ricercare le proprie origini e lottare per il suo popolo. I suoi pensieri, i dubbi, le speranze, le paure e le discussioni con i compagni di viaggio danno una visione intima del dramma che da decenni coinvolge un intero popolo e le grandi nazioni mediorientali che lo ospitano. IL REGISTA Stefano Savona, dapprima archeologo e antropologo, nel 1995 inizia a lavorare come fotografo indipendente e dal 1999 come documentarista. Tra le sue opere “Roshbash Badolato” e “Un Confine di Specchi”, premiato al Torino Film Festival. Con “Primavera in Kurdistan”, pluripremiato, ha ricevuto anche una nomination ai David di Donatello.
ZA KIM ZVONO ZVONI PER CHI SUONA LA CAMPANA di Dzemal Sabic (Bosnia, 2006) durata: 9 minuti “... non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te” (J. Donne). Un cortometraggio sul male della solitudine e della morte provocato dalla guerra. La vecchia Ana negli ultimi 29 anni si è occupata di far suonare la campana del suo paese, nel centro della Bosnia. Nel 1993, durante la guerra, tutti gli abitanti del villaggio abbandonano le loro case e emigrano in diverse parti del mondo. Ana invece rimane, resiste, per combattere contro il male. IL REGISTA È nato nel 1976 a Sarajevo, dove si è laureato in giornalismo con la tesi "Il film documentario come illusione della realtà“. Lavora dal 2000 come regista e sceneggiatore al dipartimento programmi documentari presso la Federal TV B&H. Ha realizzato numerosi film e documentari, tra i quali i pluripremiati “Cor(n)e(r) of the matter”, “Per chi suona la campana” e “Due sorelle”.
ISASCA, VENERDI’ 18 APRILE, H. 21 REVOLUZIUN di Urs Frey (Svizzera, 2005) durata: 42 minuti La rivoluzione del ‘68 ha lasciato la sua traccia anche nei Grigioni, in Svizzera. Si era contro l’establishment, si voleva cambiare il mondo. L’amore libero, esperimenti di droga, capelli lunghi, eventi di musica e d’arte facevano parte del nuovo stile di vita. Dove sono oggi, questi ex-rivoluzionari? Vedono il mondo come allora? A cosa hanno rinunciato e dove sono rimasti fedeli a se stessi? Tentano una risposta il contadino e montanaro Niculìn Gianotti, la moglie, la figlia ed altri amici del ‘68. IL REGISTA Pedagogo museale, esperto di geografia culturale, storia paesaggistica e agraria, giornalista, regista e produttore. Vive in Engadina occupandosi di vari progetti nei suoi ambiti di specializzazione. Nella sua filmografia i pluripremiati “L’è uscia”, “La scola da Soj”, “Chaus e muntognas” e il provocatorio “Donne a caccia”, presentato a Cuneo nella scorsa edizione del Festival.
EIGER NORDWAND EIGER, PARETE NORD di Gerhard Baur (Germania, 2000) durata: 45 minuti Nel 1983, Holger e Thomas, alpinisti di 18 e 19 anni, conoscono sulla parete nord dell’Eiger il confine tra la vita e la morte. Impegnati nella scalata, a causa di un improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche e al conseguente verificarsi di una incredibile catena di eventi, lottano in quell’inferno per nove giorni. Vent’anni più tardi Thomas racconta il dramma che ha cambiato del tutto la sua vita. IL REGISTA Alpinista e regista, comincia a scalare montagne nel 1959 con il padre e, dal 1965, con la macchina da presa. Realizza nel 1968 il suo primo film e già nel 1976 vince il Gran Premio del Filmfestival di Trento col film “Kangchendzonga”. Guadagna ulteriore fama internazionale con le ricostruzioni storiche delle drammatiche prime salite dell’Eiger e le Grandes Jorasses: “Der Weg ist das Ziel - Die Grandes Jorasses Nordwand” e “Der Weg ist das Ziel – Die Eiger Nordwand”.
ISASCA, SABATO 19 APRILE, H. 21 SIACHEN, UNA GUERRA PER IL GHIACCIO di Fulvio Mariani e Mario Casella (Svizzera, 2005) durata: 82 minuti La storia e la quotidianità della più alta, meno conosciuta e più assurda guerra del pianeta: il conflitto in atto dal 1984 sul ghiacciaio del Siachen, nel cuore dell’Himalaya, all’estremo nord del confine indo-pakistano. In un luogo in cui nessuna telecamera fino ad oggi aveva mai potuto illustrare gli eccessi di una guerra moderna, condotta in condizioni primitive da due stati in via di sviluppo, il documentario trasmette un potente messaggio di pace e denuncia la futilità degli argomenti spesso addotti per motivare un’entrata in guerra. I REGISTI Mario Casella è giornalista, guida alpina, autore di documentari e libri. Dagli anni ’80 lavora per la TSI, dove è stato capo della redazione esteri del TG e corrispondente dagli USA. Nel 2004 pubblica il libro “Cime di guerra” sul conflitto indo-pakistano. Ora realizza documentari per la TSI e come indipendente.
Sognando GROZNY DREAMING Presentazione in anteprima assoluta di alcuni brevi estratti della nuova opera di Fulvio Mariani e Mario Casella durata: trailer di 3 minuti Un’orchestra da camera i cui componenti provengono da tutte le repubbliche del Caucaso vuole dimostrare come si possa convivere e lavorare anche tra etnie, culture e religioni diverse. I musicisti vorrebbero chiudere la tournée con un sogno: un concerto a Grozny, la capitale cecena rasa al suolo da 10 anni di guerra. Il documentario racconterà la genesi, i retroscena, le gioie e i dolori di un progetto musicale le cui note risuonano tra le montagne del Caucaso, teatro da secoli di guerre, massacri e tensioni interetniche. I REGISTI Fulvio Mariani inizia la carriera nel 1981. Nell’83 partecipa ad una spedizione all’Everest dove realizza il suo primo documentario. Nel 1985 filma la prima salita solitaria al Cerro Torre realizzando il film pluripremiato “Cumbre”. Crea la sua casa di produzione “Icebergfilm”, con la quale realizza decine di documentari premiati nei festival di tutto il mondo.
ISASCA, DOMENICA 20 APRILE, H. 14.30
DIE ENTSCHEIDUNG LA DECISIONE di Gerhard Baur (Germania, 1985) durata: 10 minuti Franz Seeberger, alpinista e sciatore esperto, scala da solo il pilastro est del Piz Palü. Ha legato gli sci allo zaino e continua a fermarsi per guardare oltre il pericoloso ghiacciaio pensile vicino al pilastro: vuole scendere per la prima volta con gli sci dalla vetta, attraversando la ripida parete di ghiaccio. Si imprime nella mente i singoli passaggi della pericolosa discesa; il rischio è grande, ma deve decidere. IL REGISTA Ha realizzato più di 60 documentari. Vincitore di due medaglie d’oro al Festival Internazionale per film e televisione di New York oltre ai numerosi riconoscimenti in tutti i maggiori Festival del Cinema di Montagna del mondo. Nel 2002 l’International Alliance for Mountain Film gli ha assegnato il premio alla carriera. Ha lavorato anche per produzioni internazionali quali “Il grido di pietra” di Werner Herzog dove è stato operatore per le riprese in montagna.
DAS KALB IN DER KUH UND DAS KORN IN DER KIST IL GRANO NELLA CASSA E IL VITELLO NELLA VACCA di Josef Schwellensattl (Germania, 2006) durata: 89 minuti I fratelli Luis e Wascht, con l’anziana madre Zilla, si trasferiscono in estate a malga Tufer, 2000 metri, e in agosto falciano il prato attorno anche ai sassi più piccoli. D’inverno, il fieno viene caricato sulle slitte e legato con le corde ricavate da pelle di vacca, costruite pazientemente dai fratelli stessi. La discesa delle slitte è una festa. Un tempo le ragazze sceglievano il ragazzo con la slitta più bella e si ballava, tutti insieme. Ora, invece, non si balla più: mancano le ragazze. IL REGISTA Nato in Val d’Ultimo, in un maso poco distante da quello raccontato nel film. Dopo il diploma alla Scuola d’Arte di Ortisei, si trasferisce a Monaco dove frequenta la Hochschule für Film un Fernsehen. Dal 1981 è autore e regista per la Bayerisches Fernsehen. Ha realizzato circa 70 documentari.
L’ABISSO di Alessandro Anderloni (italia, 2006) durata: 75 minuti Due anni di riprese e oltre 70 speleologi coinvolti raccontano la storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta, sui monti Lessini, la più esplorata e celebre grotta del mondo. Alessandro Anderloni, che ha pure scritto le musiche del film, ha realizzato personalmente le riprese diventando appositamente un esperto speleologo e percorrendo lui stesso gli stretti cunicoli dell’abisso fino alla Sala Nera, a più di 800 metri di profondità, che è stata qui ritratta per la prima volta in video. IL REGISTA Autore e regista di cinema e di teatro, compositore, direttore di coro, direttore artistico del Film Festival della Lessinia, fondatore de “Le Falìe”, associazione culturale diventata un caso nazionale in quanto ne sono parte attiva quasi tutti i 700 abitanti di Velo Veronese, paese in cui è nato e in cui vive, sui monti Lessini. Con “L’Abisso” ha vinto più di dieci premi internazionali. L'ABISSO, IL LIBRO In occasione della presentazione del film "L'Abisso", verrà presentato al pubblico anche il libro "L'Abisso, ottant'anni di esplorazioni nella Spluga della Preta", scritto da Francesco Sauro, già protagonista, soggettista e sceneggiatore del film di Anderloni. Francesco Sauro, uno dei più assidui frequentatori dell'abisso veronese, presenterà personalmente il libro al termine della proiezione del film.
Di Dulce (del 13/06/2009 @ 20:07:55 in Eventi, linkato 2549 volte)
Quest'estate, salvo imprevisti, i volontari della Guardia Nazionale italiana (Gni) dovrebbero iniziare a pattugliare le strade delle città italiane in applicazione del disegno di legge sulla sicurezza del governo Berlusconi (approvato dalla Camera lo scorso 14 maggio, ora all'esame del Senato) che all'articolo 3 (commi 40-44) prevede il concorso di "associazioni di cittadini non armati" al presidio del territorio (le cosiddette ronde). Sono ex appartenenti alle forze armate e alle forze dell'ordine e normali cittadini "patrioti e nazionalisti" pronti a "servire la nostra terra e il popolo italiano" svolgendo attività di vigilanza "per potenziare la sicurezza nei centri urbani" ma anche di "protezione civile" e di "promozione e divulgazione della storia, delle lingue e delle tradizioni italiane con particolare riferimento all'Impero Romano". Hanno un Comandante Generale, il colonnello dei carabinieri in congedo Augusto Calzetta, di Massa Carrara, e un Presidente Nazionale, il giovane ex alpino Maurizio Correnti, di Torino (città in cui si trova anche la loro sede nazionale: le sedi operative sono, per ora, a Sarzana, Reggio Calabria e Siracusa). Indossano una divisa: camicia grigia (inizialmente era prevista kaki) con cinturone e spallaccio neri, cravatta nera, pantaloni grigi con banda nera laterale nera, basco o kepì grigio con il simbolo della Gni: l'aquila imperiale romana. Il loro equipaggiamento completo prevede elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero. Al braccio portano una fascia nera con la "ruota solare", simbolo del Partito Nazionalista italiano (Pni): la nascente formazione politica che sta dietro alla Gni. Anche i membri del Pni avranno un'uniforme: la stessa della Guardia Nazionale italiana. Il programma politico del Pni, di stampo statalista e collettivista, prevede tra l'altro la pena di morte per "gli usurai, i profittatori e i politicanti", la lotta "contro il parlamentarismo corruttore" e la creazione di "un forte potere centrale dello Stato" e di "camere sindacali e professionali", il diritto di cittadinanza e l'accesso alle cariche pubbliche "solo per chi sia di sangue italiano", lo stop a "ogni nuova immigrazione di non-italiani" e l'immediata espulsione forzata di "tutti i non-italiani che sono immigrati in italia dopo il 31 dicembre 1977", il divieto di pubblicazione di "giornali che contrastano con l'interesse della comunità" e l'abolizione di tutte le organizzazioni e istituzioni "che esercitano un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale". I paramilitari del colonnello Calzetta e le camicie grigie del Pni debutteranno ufficialmente il 13 giugno mattina (ore 11) a Milano, al numero 5 di via Chiaravalle, angolo via Larga, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale italiano - Destra Nazionale di Gaetano Saya, che nella sua pagina internet personale si dichiara "l'ispiratore politico" della Guardia Nazionale italiana". Estimatore di Berlusconi e acerrimo nemico di Fini, Saya, che dopo il recente scioglimento di Alleanza Nazionale è rimasto l'unico depositario del simbolo dell'Msi di Almirante, è l'ex agente segreto della Nato ed ex 'gladiatore' legato al Sismi, che già nel 2003 provò a creare un gruppo paramilitare di 'camice grigie' (i Reparti di Protezione Nazionale) e che nel 2005 venne arrestato per l'oscura vicenda dei ‘servizi paralleli' (il Dssa, Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo, diretto da Gaetano Saya e Riccardo Sindoca): una "banda di pataccari" secondo l'allora ministro degli Interni Pisanu, che però risultò avere rapporti con i vertici degli apparati di sicurezza dello Stato, in particolare con i servizi segreti militari. PeaceReporter ha intervistato Gaetano Saya per capire qualcosa di più sulla Guardia Nazionale italiana e sul Partito Nazionalista italiano. Ecco cosa ci ha detto.
Saya, una breve digressione prima di cominciare: com'è finita la storia del Dssa?
L'inchiesta contro di me fu avviata per gettare fumo negli occhi, per sviare l'attenzione dai veri servizi deviati, quelli che facevano e fanno tuttora capo a Marco Mancini, l'allora dirigente del controspionaggio del Sismi. Proprio nei giorni del mio arresto, nel luglio 2005, Mancini e soci stavano rischiando grosso per la vicenda del rapimento di Abu Omar: erano i giorni in cui il capocentro della Cia a Milano, Robert Seldon Lady, lasciava precipitosamente il territorio nazionale per sfuggire alla giustizia italiana. Io e la Dssa siamo stati usati come capro espiatorio, sono stato vittima di una trappola, una cospirazione orchestrata dagli agenti deviati di Mancini, come il giornalista Renato Farina, l'agente ‘Betulla', che su Libero scrisse che io e la Dssa eravamo coinvolti nel rapimento di Omar. Dopo che, nel 2006, Mancini, Pollari, Pio Pompa, Tavaroli e Cirpiani sono finiti nei guai per il caso Abu Omar e per lo scandalo Telecom-Sismi, la persecuzione contro di me non serviva più e quindi è finita nel nulla. Salvo scoprire, proprio pochi giorni fa, che la Procura di Genova ha chiesto la riapertura del caso. Stavolta questi magistrati e poliziotti eversori, legati ai servizi deviati di cui sopra e appoggiati dalla sinistra, ma anche da Gianfranco Fini, vogliono colpire me per colpire il governo Berlusconi. Ci ha già provato, senza riuscirci, la Procura di Torino, cercando di criminalizzare la Guardia Nazionale italiana per far naufragare il decreto sicurezza del governo: pochi giorni prima della sua approvazione alla Camera, la Digos di Cuneo è andata a casa mio figlio Dario accusandolo di far parte della Gni e di detenere illegalmente armi. Speravano di scatenare un putiferio. Ma le armi erano tutte regolarmente detenute, inoltre mio figlio non ha nulla a che fare con la Guardia Nazionale italiana. Adesso, dopo questo buco nell'acqua della Procura di Torino, torna alla carica quella di Genova con la Dssa...
Saya, veniamo alla Guardia Nazionale italiana. Sembra tanto un gruppo paramilitare fascista: le divise, i riferimenti al patriottismo, l'aquila imperiale romana...
Queste sono tutte stupidaggini! La Guardia Nazionale italiana non c'entra niente con il fascismo. Io stesso non sono fascista. Sono di destra, sono un conservatore, un nazionalista: chiamatemi come volete, ma non sono fascista. Se fossi vissuto nel 1943 e avessi visto i fascisti che rastrellavano e fucilavano dei cittadini italiani mi sarei ribellato. Ho appena visto al cinema il film ‘Vincere', che dà una visione molto negativa di Mussolini e del fascismo, e le posso dire che mi è piaciuto molto. Io mi considero un cittadino fedele, un difensore della Costituzione del 1948, sulla quale ogni membro della Guardia Nazionale italiana dovrà giurare. Io ho sempre avuto ottimi rapporti con il governo d'Israele e i suoi servizi segreti: pensa che se fossi fascista gli israeliani lavorerebbero con me? Sulle divise, sa che le dico? Se devono suscitare tutto ‘sto clamore, vorrà dire che magari le cambieremo (dopo quest'intervista, la camicia kaki ha lasciato il posto alla camicia grigia, n.d.r.). L'aquila imperiale romana? Bisogna essere ignoranti per non sapere che è un simbolo storico della nostra patria, visibile su tanti monumenti di Roma, e che non c'entra nulla con il fascismo. La Guardia Nazionale italiana è un'associazione apolitica nella quale può entrare chiunque si riconosca in questa iniziativa: si figuri che hanno aderito perfino dei comunisti, persone di Massa Carrara.
Stento a crederlo. La nostra Costituzione repubblicana si fonda sull'antifascismo, ma sul gruppo Facebook della Guardia Nazionale italiana, il Presidente Nazionale, Maurizio Correnti, scrive ai sostenitori: "Si prega di astenersi con lo scrivere ‘camerati' ecc ecc, comunque frasi e slogan tipici di altri tempi. Con questo - precisa Correnti - non vogliamo assolutamente dichiararci antifascisti, sia ben chiaro". C'è qualcosa che non torna...
Questo lo ha scritto lui, ognuno è libero di scrivere ciò che pensa. Nella Guardia Nazionale italiana ci sono fascisti e non fascisti.
Questo, però, lo ha scritto lei, sulla sua pagina Internet personale, lo scorso febbraio, alla vigilia della creazione della Guardia Nazionale italiana. Cito testualmente: "Migliaia di prostitute straniere schedate e non espulse. Migliaia di zingari che commettono furti nella totale impunità. Milioni di clandestini che si aggirano impunemente nelle città. Migliaia di stranieri che spacciano, rubano, stuprano, uccidono. Un aumento dell'80 percento di scioperi e di occupazione di uffici pubblici e privati. Centinaia di assalti armati contro la proprietà privata commessi da stranieri. Attentati contro la proprietà dello Stato. Gruppi di giovani sovversivi che agiscono al di fuori dei limiti parlamentari. Deputati e Senatori della Repubblica che istigano all'insurrezione armata contro i poteri dello Stato, un ministro dell'Interno dichiaratamente secessionista. Un numero indescrivibile di riviste e programmi televisivi politici che invitano alla rivolta. Giullari e saltimbanchi che oltraggiano e vilipendono i Ministri e il Governo. L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri e le autorità costituite. (...) Il popolo è minorenne, la Nazione malata; ad altri aspetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere, la repressione è il nostro credo. Repressione e Civiltà". E ancora: "Noi vogliamo ripulire l'italia dal marcio che vi si annida, vogliamo riportare una ferrea disciplina in tutta la Nazione". "La Destra snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio, che irretiscono e intristiscono la vita italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo Spirito immortale delle migliaia di morti a testimoni che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci raccoglie, un solo pensiero ci infiamma: contribuire alla grandezza e alla salvezza della Patria. Uomini della Destra di tutta italia, tendete gli spiriti e le forze, bisogna vincere e con l'aiuto di Dio vinceremo!!!".
Ma questi sono solo degli slogan, che faccio un po' qua e un po' là! Allora, chiariamo una cosa: gli immigrati sono l'ultimo dei problemi. Non sono loro il nostro obiettivo. Se proprio vuole saperla tutta, per noi il vero pericolo per l'italia è rappresentato dai secessionisti della Lega Nord. Loro sì che sono contro la Costituzione! Loro che vogliono distruggere la nostra unità nazionale, che offendono continuamente i simboli della nostra patria, che creano impunemente governi provvisori secessionisti e arruolano gente nella formazione anticostituzionale della Guardia Nazionale Padana. E' questa gente che dovrà fare i conti con la nostra Guardia Nazionale italiana: se vedremo un leghista che brucia un tricolore lo faremo arrestare! Che la Lega stia attenta a dove va. E' per contrastare la Lega Nord che alle prossime elezioni ci presenteremo al nord con il Partito Nazionalista italiano.
Quello che per simbolo ha lo schwarze sonne, il sole nero utilizzato da tanti gruppi neo-nazisti? Quella specie di svastica a dodici braccia, antico simbolo pagano germanico, che adorna il pavimento della sala principale del castello di Wewelsburg, il quartier generale delle Ss?
Non diciamo sciocchezze! La ruota solare non ha nessun legame provato con il nazismo, tant'è vero che in Germania essa non è vietata, come lo è invece la svastica, e viene liberamente utilizzata come logo commerciale. Questo simbolo, di cui io detengo la proprietà in italia, è in realtà un simbolo magico dei Maya che evoca il potere...
Scusi se la interrompo, ma come appassionato di cultura Maya e mesoamericana le posso garantire che nel simbolismo di quel popolo non c'è traccia di qualcosa di simile.
Ma come no! Faccia una ricerca su Google con le parole ‘terra cava'!
Torniamo al Partito Nazionalista italiano: ce ne può parlare? Abbiamo capito, dal simbolo e dalle divise comuni, che è legato alla Guardia Nazionale italiana. Ma in che relazione sta con lei e con il suo Msi?
Il Partito Nazionalista italiano, Pni, nascerà ufficialmente a Milano il prossimo 13 giugno, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale italiano-Destra Nazionale. Quel giorno, io lascerò la presidenza dell'Msi-Destra Nazionale a mia moglie, Maria Antonietta Cannizzaro, che è in ottimi rapporti con il capo del governo. Il sottoscritto diventerà quindi presidente del nuovo Partito Nazionalista italiano, che alle prossime elezioni politiche nazionali si presenterà nelle regioni settentrionali, dove la fiamma tricolore non tira molto, per contrapporre al nazionalismo padano il nazionalismo italiano. Nelle regioni centrali e meridionali, invece, si presenterà l'Msi-Destra Nazionale con il suo simbolo storico. Entrambi, spero, come alleati del Pdl di Berlusconi: se poi qualcuno ce lo impedirà, correremo da soli.
Saya, è vero che già duemila persone si sono iscritte alla Guardia Nazionale italiana?
Abbiamo superato ampiamente le duemila adesioni. Ogni giorno ne arriva una valanga di nuove, soprattutto ex appartenenti alle forze dell'ordine. La invito al congresso del 13 giugno, al quale abbiamo invitato anche il presidente Berlusconi, così si renderà conto con i suoi occhi: noi non abbiamo nulla da nascondere.
Di Dulce (del 06/12/2011 @ 20:00:00 in Eventi, linkato 2884 volte)
ingresso libero
lo spot nel post
Noi Migranti in Piasco.
Vivono nel Nostro paese almeno 26 famiglie e singoli migranti che provengono da:
Argentina,Albania,Australia,Burkina Faso,Bosnia,Brasile,Cina,Costa D’avorio,Cuba,Colombia,Equador,Francia,Filippine,Ghana,India,Marocco,Messico.Nigeria,Perù,Romania,Repubblica Ceca,RepubblicaDominicana,Senegal,Somalia,Turchia,Ucraina,Vietnam e sicuro che abbiamo dimenticato qualcuno.
Migranti alla ricerca di una vita migliore, di un lavoro, per amore o per studio.
Migranti come i Piaschesi che il secolo scorso attraversavano le frontiere vicine o l’oceano per gli stessi motivi.
Questi Migranti che risiedono a Piasco pochi sono noti ,i più vivono nell’anonimato,alcuni si incontrano per
realizzare la cena chiamata “MONDO NEL PIATTO” in occasione della Sagra d’Autunno durante la quale volontariamente preparano i loro piatti con un crescendo di partecipazione e gradimento.
Tra questi ultimi è nata l’idea di offrire questa proiezione,la scelta del film non è stata casuale ma ha voluto premiare le tematiche espresse quali il lavoro migrante,e la salvaguardia dell’ambiente. Ma soprattutto è il frutto di una lavorotra il regista francese e due case di animazione italiane che ha portato alla vincita del premio oscar per l’animazione
europea.Segno che la multiculturalità e la collaborazione tra i popoli premia,
Come gruppo abbiamo deciso di instaurare un cammino con le associazioni sul territorio come Proloco
e adesso VAS e Società Operaia.
Un buon inizio certi che anche da questo cresca un Piasco unito multietnico colorato e più bello di prima.
Di Dulce (del 19/05/2012 @ 19:44:45 in Associazioni, linkato 2041 volte)
CANTAPRIMAVERA 2012 Peralba di VENASCA (Valle Varaita – CN) 25, 26 e 27 maggio 2012 A Venasca è…Cantaprimavera! Ritorna l’eco-festa delle tradizioni culturali e musicali italiane a cura dell’Associazione Culturale Topinabò: tre giorni di concerti, canti e balli da Valle d’Aosta, Toscana, Piemonte e Puglia, affiancati da stand gastronomici con pietanze e golosità biologiche e a km0, bibite equosolidali e birra Baladin. La festa inizierà venerdì 25 maggio con la cantante fiorentina Ginevra di Marco, seguita dall’interprete pugliese Rosapaeda e il suo sound system. Subito dopo sarà la volta di della coppia di dj al femminile Ladies Collage di Firenze, con un repertorio che spazia dalla musica balcanica al vintage italiano anni ’50. Sabato 26 musica e danze con il gruppo piemontese-valdostano Abnoba, seguito dai salentini Nidi D’Arac e da dj Grissino. Domenica 27 per tutta la giornata spettacoli itineranti, intrattenimenti per grandi e piccini, mostra sui maggi toscani, canti spontanei delle nostre valli, musica e balli tradizionali (+EVENTI, maggio 2012, p.8) Venerdì 25 maggio dalle 19,30 alle 22,30 - Ristoprimavera (vedi sez.) ore 21,30 – GINEVRA DI MARCO ore 23,00 – ROSAPAEDA Sound System ore 00,30 – LADIES COLLAGE (dj set) Sabato 26 maggio ore 16,00 - “Maggi Toscani”, convegno a cura di Daniele Poli-Tuscae Gentes dalle 19,30 alle 22,30 - Ristoprimavera (vedi sez.) ore 21,30 – ABNOBA ore 23,00 – NIDI D’ARAC ore 00,30 – Dj GRISSINO (dj set) Domenica 27 maggio ore 08,30 - “Mr Tannunzio & His Orkestra” , spettacolo itinerante de LA PARANZA DEL GECO (partenza alle ore 08,30 da Venasca – piazzale del cimitero – e alle ore 09,15 da “Madonna del Vernetto” – prima chiesa che si incontra risalendo l’asfaltata che daVenasca porta a Peralba) dalle 12,00 alle 14,00 – POLENTA per tutti ore 14,30 - “Mamma di Terra”, spettacolo a cura della Compagnia IL MELARANCIO ore 16,00 - “il castello stregato”, spettacolo di burattini a cura de LA GARISENDA dalle 19,30 alle 22,30 - Ristoprimavera (vedi sez.) ore 21,00 - BALLI TRADIZIONALI con Vittorio Fino, Ottavio Boglione, Giorgio Volpi, Stefano Protto …Canto popolare spontaneo, Mostra di burattini, Banchetti delle associazioni, Mostra sui maggi toscani, Cantastorie Daniele Poli, Musica e balli tradizioniali… RISTOPRIMAVERA: Stand Bio e/o a Km0 Stand 01-Carne: Tagliata o Spezzatino preparati dal ristorante ALBERO FIORITO Stand 02-Primi Piatti: Pasta Bio (Iris Bio) o Zuppa di Verdure Stand 03-Verdure: insalate miste Stand 04-Dolci: crepes dolci o frittelle di mele Al Cantaprimavera BIRRA e BIBITE BALADIN Il Cantaprimavera è una Eco-Festa Per informazioni: ASSOCIAZIONE CULTURALE TOPINABO’ cell. 3478050753 fax 0175567215 info@topinabo.it
Di cagio (del 16/11/2007 @ 19:44:23 in generale, linkato 2319 volte)
Che i blog sono qualcosa in più di una moda fastidiosa e passeggera come il Tamagochi se ne sonno accorti anche i vecchietti che stanno al senato e si è fatto, per qualche giorno un gran parlare di nuovi media, partecipazione alla vita dello Stato, antipolitica (ma cos'è?). Però non mi sarei mai aspettato che il termine “blog” finisse in un atto pubblico del COmune* di Piasco, non ci avrei scommesso 100 lire. Ed avrei già perso 10 cent. Ma il punto è che non si parla di un blog qualunque
ma, udite udite, di questo superfansticissimoblog!
A fare i precisi si parla di “blog dalla Proloco” mentre dovrebbe essere “il blog ospitato dal sito della Pro Loco” che per me sono cose un po' diverse, ma pazienza, citèsse.
Dove se ne parla? Nella Delibera di GIunta 110. Che non è ancora all'Albo Pretorio, pazientate.
E come faccio io a saperlo? Perché all'Albo c'è la determina 159SF del 13/11/2007
E tutto questo per dire cosa?
Per dire che la determina, vista la delibera di GIunta 110, paga 2k€ ad uno Studio di avvocati di Saluzzo per “affidare, a seguito di commento apparso sul blog della Pro Loco un'azione legale a tutela dell'onorabilità dell'Amministrazione Comunale”
Ed io che credevo che con un blog si potesse stimolare il dialogo e la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa adesso cosa dirò quando qualcuno mi accuserà di aver fatto buttare nel cesso due stipendi di un italiano medio?
Se qualcuno sa qualcosa di più preciso si faccia sentire, possibilmente qua sul blog, potrebbe diventare famoso un giorno
* Visto che ci tengo all'onorabilità del COmune in cui vivo non voglio essere avaro di maiuscole
Di Marta (del 11/06/2009 @ 19:32:07 in Politica, linkato 2318 volte)
C'è un po di confusione solo nella mia testa o anche nella vostra?
sperando di fare un po' di chiarezza:
I referendum sulla legge elettorale Di Giovanni Guzzetta
1° Quesito Modulo colore Verde
Premio di maggioranza alla lista più votata CAMERA DEI DEPUTATI
2° Quesito Modulo colore Bianco
Premio di maggioranza alla lista più votata SENATO
3° Quesito Modulo colore Rosso
Abrogazione delle candidature multiple
Il 1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento
Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla “singola lista” o alla “coalizione di liste” che ottiene il maggior numero di voti.
Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata.
Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste.
In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Un secondo effetto del referendum è il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioè, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.
In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.
All’esito dell’abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il candidato premier) ed al programma elettorale.
Gli effetti politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito
Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l’italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l’effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione.
Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.
Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all’autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria “quota” di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile.
L’eliminazione di composite e rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta all’attuale. Piuttosto che l’inarrestabile frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento.
Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica
Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione!
E’ inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo.
Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.
La gara internazionale di barche solari, Memorial Gian Mario Bertolino, è giunta nel 2009 alla sua settima edizione. L’evento non si caratterizza solo come manifestazione sportiva che richiama appassionati e amatori anche d’oltre frontiera, ma vuole essere spunto di riflessione su temi ambientali e di sviluppo per un turismo eco-compatibile.
La manifestazione, organizzata dal Parco naturale dei Laghi di Avigliana, in collaborazione con il Comune di Avigliana, nacque nel 2001 grazie alla passione del dott. Gian Mario Bertolino.
Medico dentista, alla fine degli ani ‘90 il dottor Bertolino mise a punto a punto un’imbarcazione che utilizzava esclusivamente propulsori a energia fotovoltaica. Quindi si adoperò affinché anche in italia, come già all’estero, si svolgessero manifestazioni incentrate sull’utilizzo, anche competitivo, di natanti mossi da energia fotovoltaica. Iniziò così la collaborazione col Parco naturale dei Laghi di Avigliana e con Comune di Avigliana che si concretizzò in varie iniziative, la più significativa delle quali è la gara internazionale di barche solari.
Alla gara oggi partecipano equipaggi provenienti da altre parti dell’italia dalla Germania, dalla Svizzera e dalla Francia, dove, negli ultimi anni, sono aumentati gli amatori e alcune imbarcazioni a propulsione solare vengono utilizzate per il trasporto di persone (circa venti passeggeri a veicolo).
Il programma della gara si articola sempre in due giornate: una prima dedicata alla riflessione e seminario su temi ambientali, tutela e utilizzo oculato di energia e risorse del pianeta; la seconda dedicata alla competizione.
I temi del rispetto dell’ambiente e del risparmio energetico sono oggi molto frequenti, Spesso, però, si limitano a rappresentare luoghi comuni influenzando ben poco, soprattutto nel concreto, la mentalità della gente.
Perciò le giornate dedicate alla riflessione e al dibattito sono sempre mirate a trasferire nella pratica principi di utilizzo sostenibile, fornendo anche esempi facilmente applicabili. Nel 2008, ad esempio, il seminario - dal titolo “Il carbonio al suo posto” - ha trattato il tema delle emissioni di carbonio e sul suo potere inquinante. Poco spazio al nozionismo ma riflessioni che partivano da domande concrete: Cosa serve al cittadino? Cosa serve a una famiglia per vivere una vita confortevole? Ogni individuo necessita di nutrirsi, muoversi e scaldarsi, ma quale impatto ambientale hanno questi semplici gesti quotidiani?
La riflessione sul carbonio non viene a caso, mangiare, produrre calore, spostarsi per le attività giornaliere, fanno alzare i livelli di carbonio presenti sulla terra, in modo considerevole, provocando alti livelli di inquinamento. Sembra di parlare di cose scontate, eppure semplici accorgimenti che potrebbero migliorare la situazione attuale, non vengono adottati con facilità. Caldaie a condensazione, impianti solari, lampade a basso consumo, diminuzione dell’utilizzo delle auto, compostaggio domestico, riduzione del consumo di carne e molto altro ridurrebbero significativamente le emissioni di carbonio in atmosfera, oltre a consentire unrisparmio di 4500 euro all’anno per famiglia, elemento non trascurabile.
Messaggio che il comune di Avigliana ha tradotto in un programma di “buone pratiche energetiche” che va in direzione di uno sviluppo sostenibile a livello ambientale.
Ha approvato infatti un regolamento edilizio per ridurre i consumi, corredandolo di un allegato energetico – ambientale, e ha migliorato e potenziato la raccolta differenziata e il biocompostaggio domestico. Ad Avigliana, infine, sono già operanti due strutture alberghiere certificate ECOLAB e l’edificio comunale utilizza solo energia proveniente da fonti rinnovabili. Perciò, rispondendo adeguatamente ai 135 criteri previsti, la città ha ricevuto la bandiera arancione marchio di qualità Turistico Ambientale del Touring Club italiano.
Dunque, la gara di barche a energia solare acquista in questo contesto un significato ancora più importante.
Le imbarcazioni sono semplici barche che ogni amatore ha munito di panelli fotovoltaici che collegati a batterie danno energia al motore.
La tecnologia negli anni è rimasta pressoché invariata, la migliore resa delle imbarcazioni dipende dal voltaggio delle batterie, dall’aerodinamica, dall’idrodinamica e dall’abilità del pilota. La velocità massima che si raggiunge è di circa 20 chilometri orari, ma ciò non toglie nulla all’agonismo dell’evento.
La gara si svolge ogni anno presso il centro velico al Lago Grande di Avigliana ed è composta da tre momenti: fondo (un percorso di trenta chilometri), slalom e velocità.
Lo spettacolo offerto non lascia puzze di benzina o rombo di motori. Le barche scivolano sull’acqua senza turbare la calma del lago e la vita degli uccelli acquatici che incrociano le scie dimostrando che uomo e natura possono coesistere.
Le gare consistono in un percorso di resistenza di 30/35 km, una prova di velocità e una di manovrabilità. Sono aperte alla partecipazione di scuole, istituti di ricerca, industrie e privati che vogliano dimostrare il loro impegno per l’ambiente e la mobilità sostenibile.
In tutte le gare europee si utilizzerà lo stesso regolamento e la classifica generale sarà aggiornata dal Parco dei Laghi di Avigliana
Classi
Euro Classe : SPERIMENTALI
Sviluppo di tecnologie innovative e avanzate, barche fino a 1 kWp fotovoltaico e un pilota.
Euro Classe: EFFICIENTI
Efficienza energetica per il trasporto su acqua fino a 2 kWp fotovoltaico e più di una persona
Euro Classe: ELETTRICHE
Uso prevalente della batteria, fino a 200 Wp
Euro Classe: Open
Tutte le imbarcazioni elettriche e solari che non ricadono nelle precedenti categorie.
Di Dulce (del 11/06/2010 @ 19:01:03 in Eventi, linkato 2249 volte)
Sono iniziati oggi ma
Appello alle autorità sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Ecco il testo di un appello inviato all’ambasciatrice sudafricana in italia, primi firmatari Alex Zanotelli e Carta, dopo il successo della campagna Mondiali al contrario. Inviate la vostra adesione a carta@carta.org con oggetto «Appello Sudafrica» e indicando nome e cognome, città, eventuale qualifica professionale e o organizzazione di appartenenza. Il numero e i nomi degli aderenti saranno riportati su carta.org. Un resoconto periodico sull’andamento della raccolta di adesioni sarà trasmesso all’ambasciata del Sudafrica a Roma. Importante: la campagna mira alla raccolta del massimo numero possibile di adesioni nei primi giorni dei Mondiali, con termine entro domenica 20 giugno.
Appello alle autorità sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Sua Eccellenza Ambasciatrice Thenjiwe Mtintso, siamo associazioni, movimenti di base, singoli cittadini. Tutti noi abbiamo a cuore la storia del Sudafrica, la grande lotta del movimento di liberazione che in esso si è sviluppato negli scorsi decenni e il destino delle popolazioni oppresse che di quelle lotte sono state protagoniste. Riteniamo centrale nella costruzione del nuovo Sudafrica la promozione dei diritti e del ruolo sociale e politico dei poveri.
In particolare, siamo oggi preoccupati per il trattamento subito dagli abitanti delle baraccopoli e dai venditori di strada in occasione della Coppa del mondo. Gli abitanti delle baraccopoli vengono forzatamente sfrattati e fatti vivere in “transit camps”, mentre ai venditori di strada è stato proibito di vendere la propria merce durante tutta la durata della Coppa del mondo. Ai poveri non è stato concesso di partecipare alla costruzione di un percorso comune che portasse verso la Coppa del mondo. Al contrario la Coppa del mondo è divenuta l’occasione per ristrutturare le città secondo criteri che favoriscono solo le élite. I poveri vengono spinti fuori, lontani dagli occhi dei turisti e dei giornalisti. Peraltro, le misure di sicurezza adottate in occasione dei Mondiali limitano fortemente il diritto dei cittadini a esprimere democraticamente il dissenso rispetto a questo stato di cose.
Il movimento di base Abahlali baseMjondolo, costruendo ogni giorno una democrazia reale, diretta e partecipata, sta cercando da anni di opporsi a tutto questo e lotta per il riscatto dei più poveri, per il diritto alla terra, alla casa, ai servizi di base e a un’esistenza dignitosa. Noi condividiamo le lotte di questo straordinario movimento e siamo al suo fianco.
Il movimento è stato oggetto di azioni di repressione e di attacchi violenti, il più grave dei quali si è verificato nel settembre 2009 nell’insediamento informale di Kennedy Road a Durban per opera di decine di persone armate, ed ha causato alcuni morti, la distruzione di case e beni dei membri di Abahlali e la fuga di molti di loro per sottrarsi alle violenze. Ciò nonostante, sono state arrestate 13 persone tra quelle che avevano subito l’attacco. Abahlali baseMjondolo e molti osservatori tra cui leader religiosi, associazioni, ONG, accademici e semplici cittadini denunciano il ruolo ambiguo svolto dalla polizia locale e dai dirigenti locali dell’African National Congress (ANC). Questi ultimi hanno dichiarato alla stampa che l’insediamento di Kennedy Road era stato “liberato” dalla presenza di Abahlali baseMjondolo.
Il 31 maggio una delegazione di Abahlali che era in italia nel corso della campagna “Mondiali al contrario” è stata ricevuta all’ambasciata sudafricana a Roma. Durante l’incontro è stato chiesto che la Sua ambasciata si facesse portavoce delle richieste del movimento presso il governo sudafricano. Ci uniamo anche noi alle richieste di Abahlali baseMjondolo e per Suo tramite chiediamo alle Autorità sudafricane:
- che il Presidente Jacob Zuma risponda al Memorandum presentato da Abahlali baseMjondolo il 22 marzo 2010; - che i “transit camps” vengano aboliti e che i poveri possano avere pieno diritto a vivere nelle città; - che sia istituita una commissione credibile e indipendente per indagare sui fatti avvenuti a Kennedy Road nel settembre 2009; - che vengano immediatamente rilasciati Khaliphile Jali, Stutu Koyi, Zandisile Ngutshana, Siyabulela Mambi e Samukeliso Mkhokhelwa, le 5 persone ancora detenute ingiustamente a Westville a seguito dell’attacco a Kennedy Road e non ancora informate, dopo 9 mesi, sulle motivazioni della loro incarcerazione; - che le Autorità sudafricane nazionali e locali si impegnino a garantire il pluralismo politico, il diritto di associazione e di espressione del dissenso in tutti gli insediamenti informali così come nelle città interessate dalle manifestazioni sportive della Coppa del mondo.
Certi che vorrà dare alla nostra comunicazione il peso che merita, Le porgiamo distinti saluti.
Primi firmatari: Alex Zanotelli, missionario comboniano, Napoli Filippo Mondini, missionario comboniano, Castel Volturno Antonio Bonato, missionario comboniano, Castel Volturno Pierluigi Sullo, direttore di Carta, Roma Gianluca Carmosino, redazione di Carta, Roma Michele Citoni, giornalista e videomaker, Roma Francesco Gastaldon, ricercatore, Verona Valentina Iacoponi, ricercatrice, Roma Fulvio Tortora, volontario, Castel Volturno
Lunedì 16 novembre ho assistito da spettatore al Consiglio Comunale di Scarnafigi, nel quale la maggioranza del sindaco Mario Lovera rispondeva ad una interrogazione della minoranza in merito alla centrale a biogas che la Siram ha in progetto di costruire nel comune dei fratelli Damilano.
L'ho fatto perché mi interessava approfondire direttamente un caso di cui avevo sentito parlare in modo sommario e per capire fino a che punto le logiche del business a tutti i costi avessero contagiato anche questo progetto.
Devo dire che ne sono uscito ancor più sconfortato e deluso (ed incavolato) di quanto lo sia già dopo aver seguito fin dall'inizio la vicenda della centrale a biomasse di Rossana.
Non c'è niente da fare, il miraggio di un nuovo e succulento business (i certificati verdi pagati, tra l'altro, con le nostre tasse) ci ha privato anche di quel po' di buon senso contadino che era rimasto, per non parlare del rispetto verso il prossimo e per l'ambiente in cui viviamo che qualcuno è sempre pronto a calpestare in ossequio al dio denaro.
Provo a descrivervi quello che ho capito sperando che, altri più preparati di me, possano chiarire i punti più oscuri
A Scarnafigi, dove l'allevamento del bestiame è una componente socio -economica importante del paese, hanno il problema dello smaltimento dei reflui zootecnici. L'amministrazione comunale con un atto di indirizzo programmatico, alla fine dell'anno scorso, si era attivata per favorire l'insediamento di una centrale a biogas nel proprio territorio. In pratica si era dichiarata disponibile ad accogliere l'investimento di qualche società privata che risolvesse l'annoso problema dei reflui zootecnici delle aziende agricole locali.
Fin qui niente di male, anzi, se si può trasformare in risorsa un vecchio problema siamo tutti contenti. Le grane, però, iniziano quando si deve passare dalle buone intenzioni ai fatti.
Pochissimi giorni dopo il pronunciamento dell'amministrazione comunale di Scarnafigi, sul tavolo del Sindaco è già bello che pronto un progetto ad hoc della Siram S.p.a di Milano, una società italiana leader nel settore dell'energia.
Un cittadino normale di un paese normale, cosa si aspetta dai propri amministratori in un caso come questo? Si aspetta che siano almeno in grado di valutare cosa serve veramente al paese.
Invece non è così. Il primo progetto della Siram è per una centrale di quasi 9 MWe. Qualcuno ha fatto i conti evidenziando che i reflui zootecnici necessari si sarebbero dovuti reperire in tutta la Provincia. Successivamente la Siram ridimensiona il progetto dell'impianto a circa 5MWe, una potenza che, secondo chi contesta l'impianto, è almeno 5 volte maggiore all'effettiva necessità del paese e del suo circondario.
E' evidente il tentativo della ditta proponente di “ottimizzare” al meglio l'investimento trasformando Scarnafigi nel paese dove si brucia il “sughet” di tutta la pianura.
E chissenefrega di chi in quei paraggi vive e abita tutto l'anno, che sarà costretto a subire camion carichi di merda che vanno e vengono, operazioni di scarico e stoccaggio consistenti tali da “profumare” l'area per diversi km, emissioni in atmosfera decuplicate rispetto all'effettiva esigenza del paese. Per non parlare, in tema ambientale più generale, dello scarsissimo recupero dell'ingente produzione di energia termica. La cosa che sconcerta più di tutto, però, è la totale sottomissione dell'amministrazione comunale di Scarnafigi alle volontà della Siram. E' il Sindaco il padrone di casa ed è il Sindaco che dovrebbe mettere dei paletti ai privati che vengono ad investire nel suo Comune. Invece Lovera se ne lava le mani come Ponzio Pilato, lasciando la patata bollente al Servizio di Valutazione Impatto Ambientale della Provincia.
Io mi sarei aspettato da Lovera almeno qualche giustificazione politica o economica, invece niente.
Il Servizio di Valutazione Impatto Ambientale è un organo tecnico, non politico. Potrà valutare se l'impianto è conforme alla Legge oppure no, ma non potrà mai dire, a meno che non sia espressamente previsto dalle normative, se è sovradimensionato rispetto al contesto locale.
Così anche un principio giusto come la valorizzazione e lo smaltimento dei liquami zootecnici rischia di trasformarsi in un boomerang a livello ambientale e non solo per chi abita nei paraggi. I Comuni vicini si sono espressi contro la decisione dell'amministrazione di Scarnafigi, soprattutto per l'aggravio del traffico pesante. Il neonato Vas di Scarnafigi sta tentando in tutti i modi di sensibilizzare l'opinione pubblica informando correttamente i cittadini.
Il rischio in questi casi è che si accettino le condizioni del primo che arriva perché non si conoscono ( o si fa finta di non conoscere) i termini della questione. In Germania le centrali a biogas sono una realtà consolidata. Ne esistono a migliaia con una potenza che va da 100 KWe a 2,5MWe, la media si aggira attorno al mezzo MWe perché i crucchi non sono scemi e gli impianti li fanno piccoli là dove ce n'è bisogno e non trasportano il liquame per decine di km solo perché fa comodo a qualcuno.
Il principale teorico e sostenitore della strategia rifiuti zero è il professor Paul Connett , che negli ultimi mesi ha partecipato a moltissimi convegni e seminari in tutta la penisola per diffondere le sue idee e sensibilizzare le amministrazioni sull’opportunità di un cambiamento.
Il professore statunitense ha illustrato i passaggi salienti della sua teoria, che si basa sulla concreta differenziazione (porta a porta) dei rifiuti mediante un’azione sinergica di cittadini ed istituzioni. Connett ha parlato, infatti, di non sostenibilità delle tecniche di incenerimento e di problemi connessi all’incenerimento dei rifiuti: emissioni tossiche, smaltimento delle ceneri, costi finanziari, spreco di energia, opposizione dell’opinione pubblica. “Viviamo – ha detto - come se avessimo a disposizione un altro pianeta su cui trasferirci. Non si può continuare a vivere secondo la filosofia usa e getta, secondo la filosofia del fast food su un pianeta che ha delle risorse finite”. L’obiettivo, dunque, è quello di risolvere le questioni legate agli inceneritori e alle discariche, smettendo di produrre rifiuti gradualmente entro il 2020 anche attraverso una migliore strategia industriale.
Dopo San Francisco, Los Angeles, San Jose-Silicon Valley, San Diego, Oakland, Seattle, Toronto, Canberra e tante altre città negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda anche l’italia si affaccia alle nuove Politiche Sostenibili a RIFIUTI ZERO.
In Toscana, più precisamente a Capannori (Lucca), il primo comune italiano a rifiuti zero. Entro il 2020 Capannori riciclerà praticamente il 100% dei suoi rifiuti.
Alessio Ciacci, Assessore all’Ambiente di Capannori spiega come funziona il progetto. RIFIUTI ZERO sebbene sembri un progetto utopico è una realtà della provincia lucchese. Una realtà fortemente proiettata verso il futuro al fine di evitare una grave emergenza e, ovviamente, migliorare la vita di se stessi e del pianeta.
RIFIUTI ZERO significa molteplici cose. E’ prima di tutto raccolta differenziata spinta -porta a porta- (65% in estensione) che riesce ad arrivare a 26000 dei 45000 abitanti del comune.
RIFIUTI ZERO è anche, e soprattutto, riduzione dei rifiuti. “Una filosofia di vita che tende al compostaggio domestico della frazione organica; alla distribuzione del latte alla spina per ridurre imballaggi e avere una filiera corta del latte fresco locale; all’eliminazione dell’acqua minerale e degli imballaggi dalle mense scolastiche con accordi con grandi distributori ed istallazione di distributori alla spina di acqua (e anche di detersivi nel caso dei supermercati); agli accordi con i grandi gestori delle sagre estive al fine di limitare i prodotti usa e getta; a costruire politiche legate alla riduzione dei rifiuti. RIFIUTI ZERO tende fortemente a ridurre la filiera e punta ad una partecipazione attiva e piena dei cittadini.
Obiettivo: eliminare inceneritori e discariche. Entro il 2020 il comune di Capannori si propone di superare l’80 % della raccolta differenziata e di ridurre i rifiuti anche nella parte indifferenziata (il 20% dei prodotti indifferenziati è composto da pannolini. RIFIUTI ZERO promuoverà una politica di sensibilizzazione dedicata alle famiglie al fine di incentivare l’utilizzo di pannolini ecologici).
Alessio Ciacci racconta così l’esperienza del piccolo comune toscano:innanzitutto deve funzionare in maniera capillare la raccolta porta a porta abbinata ad una politica di informazione rivolta a tutte le famiglie e incentivi economici per cui chi produce meno rifiuti meno paga. E i cittadini di Capannori oltre a differenziare rifiuti, autoproducono compost (è il 96% a farlo e a cui viene riconosciuto un ulteriore 10% di sconto sulla TARSU) che viene poi immesso in tre filiere: in agricoltura, per la produzione di terriccio o come fertilizzante e anche la plastica viene a sua volta suddivisa in trasparente, azzurrata, blu, verde e ad alta densità per riciclarla meglio, e gli scarti invece sono usati per la produzione di pancali in materiale riciclato. E se già i cittadini sono stati abituati a differenziare anche quelle bombe ecologiche che sono i pannollini per bambini (a livello nazionale ogni giorno vanno in discarica 6 milioni di pannolini usa e getta al giorno e 2 miliardi in un anno), dal 10 settembre è partita una sperimentazione che coinvolge 50 famiglie a cui è stato fornito un kit di pannolini riciclabili. Il Comune invece si è impegnato nell’e-Procurement aderendo alla procedura GPP (Green Public Procurement) dando una preferenza a quelli prodotti con materiale riciclato come ad esempio le cartucce dei toner che sono raccolte assieme ad altri rifiuti speciali e avviati alla rigenerazione. Altro fiore all’occhiello di Capannori è l’uso massiccio di acqua pubblica grazie ad una campagna mirata che ha informato i cittadini.
A chiare lettere elenca qualche dato sulle conseguenze di questa drastica riduzione dei rifiuti conferiti in discarica a Capannori:
Grazie alla sola raccolta differenziata della carta nel 2007 si è risparmiato l’abbattimento di 100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua, l’emissione di 9.100 tonnellate di CO2. Per un termine di paragone 2,85 milioni di litri di acqua risparmiati equivalgono al risparmio idrico del consumo annuo di ben 31.647 cittadini. Grazie al riciclo del vetro e della plastica, la mancata emissione in atmosfera di CO2 è stata pari a ben 821.200 kg. Grazie all’utilizzo di sfalci e potature si è ottenuto un risparmio di 1.074.500 kg di CO2. Sommando questi dati si ottiene la mancata emissione di 1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di 676.204 barili di petrolio. Nel 2007 sono state raccolte 15.723 tonnellate di materiale differenziato. In Provincia di Lucca il costo medio di conferimento dell’indifferenziato è di 160 euro alla tonnellata. Se queste 15.723 tonnellate fossero finite nel circuito dei rifiuti indifferenziati sarebbero stati necessari ben 2.515.680,00 euro per il loro smaltimento. La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio di queste 15.723 tonnellate è stata invece di 507.688 euro. Inoltre, occorre considerare che la carta è una risorsa. Infatti, dalla vendita delle 6.439 tonnellate di carta raccolta nel 2007, sono stati ricavati ben 340.010 euro. Andando dunque a sottrarre il costo di smaltimento dei materiali differenziati, al ricavo ottenuto con la vendita della carta, si ottiene un costo complessivo per le 15.723 tonnellate di rifiuti differenziati di 167.678 euro. Se confrontiamo questo dato con il costo che sarebbe derivato dallo smaltimento nel ciclo dell’indifferenziato, il risparmio nel conferimento agli impianti è dunque pari a 2.348.000 nel solo 2007. Speriamo che il futuro veda molti altri esempi di comuni come Capannori e Piane Crati, pronti a mettere in pratica le idee del professor Connett, in un paese come l italia dove i fondi per le energie rinnovabili vengono spesi per costruire inceneritori pardon,termovalorizzatori.
Vivere in un mondo più pulito non è poi un’impresa impossibile. L’importante è iniziare e Capannori mi sembra un ottimo esempio.
Immaginate una città che non produce RIFIUTI Sembra un sogno: anche i più appassionati fautori della raccolta differenziata si trovano ad avere a che fare con materiali di natura dubbia che dopo lunghe elucubrazioni finiscono per trovare inevitabilmente il proprio posto nell’indifferenziato. Invece non è un’utopia, è la strada su cui si stanno piano piano avviando in molti. Qualcuno c’è anche già riuscito.
Il primo paese a RIFIUTI ZERO del mondo si chiama Kamikatzu , si trova in Giappone e conta circa duemila abitanti. Racconta Domu:
Dal 2003 dividono i loro rifiuti, dopo averli lavati e asciugati,in 34 contenitori diversi e in cambio del loro lavoro ricevono biglietti della lotteria.
Per i rifiuti organici invece, ogni cittadino fa da sé, provvedendo al compostaggio in casa. Il lavoro necessario a riciclare tutti i rifiuti è notevole, ma la cittadinanza sembra accettarlo bene. Secondo un sondaggio fatto tra la popolazione locale, il 60% degli intervistati si dichiara d’accordo con l’iniziativa.
Un’esperienza simile non nasce a caso in Giappone. E non dipende solo dal fatto che qui ci sono già leggi molto severe sul tema dell’inquinamento e del rispetto ambientale ma anche da fattori culturali e sociali.
Certo, paragonare un caso simile alla situazione italiana può risultare sconfortante, ma sorprendentemente ci sono punte di eccellenza in questo settore anche nel nostro paese. Uno di queste è Piane Crati, un comune in Calabria in cui si riciclano il 93% deirifiuti.
Scrive Blogeko : niente più cassonetti in strada, rifiuti ritirati solo ed esclusivamente a casa e tanti vantaggi per tutti.
Innanzitutto perché pochissimo materiale di scarto finisce in discarica - quindi meno problemi logistici e ambientali - ma soprattutto tanti vantaggi economici per tutti, dal Comune ai cittadini.
Fino a qualche anno fa l’amministrazione portava in discarica oltre 40 tonnellate di monnezza ogni mese, per un costo complessivo intorno ai duemila euro.
Negli ultimi tempi invece è cambiato tutto, i volumi si sono ridotti a meno di due tonnellate, con benefici economici facilmente quantificabili.
Il motore dell’iniziativa? I bambini. Gia, proprio loro, attraverso una campagna di informazione rivolta alle scuole, hanno permesso di far decollare l’iniziativa trasmettendo concetti come riduzione, riuso, riciclaggio.
Non mi aspetto che l’attuale governo coltivi la stessa idea di Obama ma i cittadini e le amministrazioni dei comuni italiani potrebbero fare la differenza seguendo l’esempio di Capannoni e Piane Crati.
1° gennaio 2010 l’italia recepirà la normativa europea EN13432 che vieta la produzione e commercializzazione dei sacchetti di plastica per la spesa.
Si fa presente come ogni cittadino italiano faccia uso ogni anno di circa 30 kg di buste di plastica, con l’aggravante che molto spesso vengono buttate e non riutilizzate, contribuendo a far bruciare tonnellate e tonnellate di petrolio per produrne di nuove.
Non si potrebbe a Piasco avviare in anticipo l’applicazione di questa normativa distribuendo a ciascun cittadino una o più borse di stoffa e sensibilizzarne l’utilizzo iniziando dai commercianti?
Per Finire ,sono orgogliosa che il mio Comune sia arrivato 3° nella classifica del Consorzio Sea
In Lombardia un protocollo tra il ministero della Difesa e quello dell’Istruzione riporta nelle scuole quello che era uscito dalle caserme: la leva
Disciplina, spirito di corpo, sana competizione: valori sportivi e militari. Sembra un filmino dell’Istituto Luce, direttamente dal ventennio, invece è il programma ‘Allenati per la vita’, realtà dal 2007, materia di studio nella scuola superiore lombarda. Sono tre anni che il Pirellone e il Comando militare regionale siglano un protocollo d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale che “si articola in due progetti”, spiega a PeaceReporter il colonnello Affini, Capo Ufficio Comunicazione del Comando regionale Lombardia dell’esercito italiano.
Il progetto porta le firme del generale Camillo De Milato, comandante militare Esercito della Lombardia, nonché precedente comandante Reclutamento e forze di completamento della stessa regione, e del dott. Giuseppe Colosio, direttore scolastico per la Lombardia. Tuttavia l’interesse dei due ministeri competenti è palese, dal momento che la circolare diramata dal comando militare per la Lombardia parla di ‘connubio tra i due dicasteri (Difesa e Istruzione) per la formazione ed educazione dei giovani’.
“I due progetti in cui si articola il protocollo” spiega il colonnello Affini “sono un ‘Concorso civico culturale’ e il programma ‘Allenati per la vita’. Il concorso civico prevede un bando diffuso tra tutte le scuole della regione su base provinciale, al quale gli studenti partecipano con un elaborato scritto, i primi dieci ricevono una borsa di studio. Nell’anno scolastico 2010 - 2011 il tema sarà il 150° anniversario dell’Unità d’italia, mentre lo scorso anno il tema era: ‘Lettera ad un amico impegnato in operazioni di pace’ ”
Ma il vero pezzo forte del protocollo è il programma ‘Allenati per la vita’ che prevede esercitazioni pratiche di tipo militare e dà anche crediti formativi agli studenti. “Il progetto comprende attività extracurriculari” specifica il capo Comunicazione per la Lombardia dell’esercito “da svolgersi fuori dai normali orari di lezione. Scopo del programma è avvicinare i ragazzi al mondo sportivo militare. Sono previste esercitazioni pratiche, esercizi ginnici ma anche aspetti teorici come un’educazione alla legalità e al diritto costituzionale, con lezioni in aula. Temi cari al ministro Gelmini”, ci tiene a specificare il colonnello.
Il colonnello Affini replica affermando “che la realizzazione pratica del progetto era ed è affidata ad associazioni varie, che forniscono gli istruttori” tra le quali spicca l’Unuci, l’Unione nazionale ufficiali in congedo d’italia, che ha fornito alcuni degli istruttori del programma, ex ufficiali dell’esercito. “Le principali attività tendono a diffondere quei valori come la disciplina, lo spirito di corpo e la sana competizione che sono utili nella vita. Non a caso alla fine il programma prevede una giornata di gare in cui i ragazzi sono divisi in squadre composte da quattro elementi, e si devono cimentare con una serie di prove pratiche”.
Il colonnello parla di squadre, ma nel documento del 2009 si trova il termine ‘pattuglie’: “pattuglie è un termine militare, ma in questo caso è più corretto dire squadre” precisa comunque Affini.
Fra questi propositi “encomiabili” spicca addirittura il tiro con armi ad aria compressa, in poligono. “L’attività di tiro non è stata realizzata sempre, dipende dalla disponibilità economica dei distretti scolastici provinciali coinvolti. C’è una serie di linee guida che noi diamo, di carattere generale, all’interno delle quali i distretti scolastici che aderiscono possono scegliere le attività da realizzare. Il tiro si è svolto sempre in poligoni autorizzati e questi hanno un costo” continua Affini “non dobbiamo soffermarci sul tiro ma vedere cha al fianco di queste attività c’è per esempio l’educazione al primo soccorso. Tutto questo è un potente antidoto al bullismo, in quanto educa al rispetto delle regole e al rispetto degli altri”.
Nel corso dell’anno scolastico il rischio è quello di realizzare un vero e proprio addestramento militare, quasi un mini servizio militare spalmato nell’anno e con tanto di benestare del sistema pubblico di istruzione. Il colonnello da parte sua nega il coinvolgimento del ministero della Difesa e del ministro La Russa, a livello di progettazione “il protocollo è esclusivamente regionale” precisa. “È chiaro che il ministero ne è a conoscenza, non potrebbe essere altrimenti, ma che io sappia non c’è nessuna intenzione di renderlo nazionale”. Eppure, negli stampati del 2009 il simbolo dei ministeri c’è.
Ultimo dubbio: è un modo di farsi pubblicità per l’esercito e per spargere un po’ di fertilizzante nelle scuole? Il colonello Affini smentisce: “L’esercito usa altri canali per il reclutamento, ci sono uffici appositi e materiale di propaganda che viene diffuso secondo altri canali, compresa la pubblicità. In realtà non sono militari gli istruttori che realizzano la fase pratica del progetto, ma membri competenti di associazioni varie”. Associazioni varie che sono sempre, per lo più, di ex militari.
Non si spengono le polemiche sul corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".
25/09/2010
I ministri Gelmini, La Russa e Tremonti.
Si chiama “allenati per la vita”. E’ il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico (alla sua quarta edizione), rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra Ufficio scolastico lombardo, Comando regionale dell'esercito, ministero dell’Istruzione e della Difesa (per la prima volta c'è l'investitura ufficiale dei due ministeri). E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? Esperienze di condivisione sociale, culturale e sportive , informa la circolare del comando militare lombardo rivolta ai professori della regione. Dopo le lezioni teoriche “che possono essere inserite nell’attività scolastica di “Diritto e Costituzione” seguiranno infatti corsi di primo soccorso, arrampicata, nuoto e salvataggio e “orienteering”, vale a dire sopravvivenza in ambienti ostili e senso di orientamento, (ma l’autore della circolare scrive orientiring, coniando un neologismo). Non solo, ma agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (naturalmente ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militari”.
Gli istruttori sono militari in congedo (un centinaio). Gli allievi, tutti volontari, l'anno scorso sono stati 900.Il perché bisogna insegnare la vita e la Costituzione a uno studente liceale facendolo sparare con una pistola ad aria compressa viene spiegato nella stessa circolare: “Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso”. Secondo il progetto Gelmini-La Russa, che ha già sollevato perplessità tra i professori che hanno ricevuto la circolare, “la pratica del mondo sportivo militare, veicolata all’interno delle scuole, oltre ad innescare e ad instaurare negli studenti la “conoscenza e l’apprendimento” della legalità, della Costituzione, delle istituzioni e dei principi del diritto internazionale, permette di evidenziare, nel percorso educativo, l’importanza del benessere personale e della collettività attraverso il contrasto al “bullismo” grazie al lavoro di squadra che determina l’aumento dell’autostima individuale ed il senso di appartenenza ad un gruppo”. Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine è proprio pattuglie, recita la circolare, termine che ha fatto storcere il naso a molti docenti, ndr)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto inserire all'interno della scuola pubblica iniziative da collegio militare? O è solo un'opportunità in più per i ragazzi di conoscere meglio il mondo della cooperazione e delle missioni internazionali di pace e di avvicinarsi a organismi e istituzioni come protezione civile, esercito e croce rossa? La circolare ha suscitato un vivacissimo dibattito in Rete avviando numerosi blog e forum di discussione, arrivando fino in Parlamento, attraverso interpellanze del Pd e dei radicali. Anche la Tavola della pace è intervenuta. "E' giusto che l'esercito entri in questo modo nelle scuole superiori?", si è chiesto Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola.
Sulla vicenda è intervenuto per gettare acqua sul fuoco il ministero della Pubblica istruzione. «Le polemiche nate dopo la firmadel protocollo Allenati per la vita sono assolutamente infondate efinalizzate solo alla distorsione del progetto», recita il ministero di viale Trastevere in una nota. "Il progetto non è stato firmato dai ministriGelmini e La Russa, come erroneamente riportato da alcuni giornali. Iministri sono stati semplicemente invitati a partecipare ma non eranopresenti‚ né alla firma né alla cerimonia. L'attività, nata in maniera sperimentale cinque anni fa, è stata ufficializzata con il primo protocollo nel settembre 2007, sotto il governo di Centrosinistra».
Per il ministero si tratta di «un' attivià sportiva complessa e articolata che ha come primoobiettivo la conoscenza di se stessi, la capacità di lavorare in gruppo edi cooperare e l'acquisizione di competenze nei settori della protezione civile e del soccorso. Non è affatto finalizzata all'esaltazione della culturamilitare, come riportano alcuni organi della stampa. Alla firma delprotocollo infatti, erano presenti enti come la Croce Rossa e Associazionidi volontariato a vario livello, che poi parteciperanno alla realizzazionedelle attività», prosegue la nota. «Uno degli aspetti del progetto, e non il più importante, sono le prove di tiro con l'arco e con la carabina ad aria compressa. Non sono attivitàparagonabili a tecniche militari, bensì sono le stesse che si svolgono alivello olimpionico. Sono dunque da respingere tutte le interpretazioni finora avanzate, dettate solo dalla volontà di infangare un'iniziativa a cui aderiscono esclusivamente ragazzi e ragazze volontari, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione», conclude il comunicato del ministro.
Le perplessità, però, per moltissimi docenti e studenti rimangono, come testimoniano le centinaia di blog, forum e articoli di giornale che hanno dedicato spazio alla vicenda, per non parlare dei siti pacifisti. Perché, ad esempio, tra le tante discipline olimpioniche esistenti, dalla canoa alla corsa a ostacoli, nell'ambito dell'insegnamento di Cittadinanza e Costituzione si è scelto proprio il tiro con la pistola? E perché mescolare salvataggio, nuoto, roccia, assistenza, orientamento con attività militaresche tipo i "corsi di sopravvivenza in ambienti ostili", le "pattuglie di studenti", vestiti in mimetica, e via dicendo? Il ministro La Russa ha precisato che, pur avendo condiviso e quindi rinnovato l'iniziativa, probabilmente la sopprimerà il prossimo anno per concentrare le risorse sulla "mini-naja". Che però è rivolta a studenti maggiorenni.
Francesco Anfossi Fonte: http://www.famigliacristiana.it/Informazione/News/articolo/scuola--educazione-militare.aspx
URUBAMBA ONLUS è un’associazione di volontariato senza fini di lucro con sede a Torino, Via Bava 19. Nasce dall’iniziativa di un gruppo di operatori che da molti anni lavorano in campo scolastico, psicologico e socio-assistenziale con lo scopo di promuovere attività di sensibilizzazione ai problemi di bambini ed adolescenti che vivono in condizioni di povertà assoluta sia economica che culturale.
L’Associazione ispirandosi ai principi della solidarietà umana si prefigge come scopo di aiutare bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono con attività dirette “sul campo” e di operare ai fini della divulgazione e sensibilizzazione anche “a distanza”.
In particolare per la realizzazione dello scopo prefisso e nell’intento di agire a favore di tutta la collettività, l’Associazione si propone di:
- Favorire la sensibilizzazione al tema dell’assistenza a bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono attraverso seminari, convegni, mostre, realizzazione di documentazione (fotografica, video, ecc.) e di materiale divulgativo, attività editoriali, pagine web e per mezzo di attività e incontri nelle scuole finalizzati a sviluppare un’educazione interculturale.
- Promuovere la nascita di “case famiglia” e “centri diurni di accoglienza” destinati a bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono.
- Formare e gestire gruppi di volontari e porli in grado di prestare la loro opera nell’assistenza all’interno di “case famiglia”, “centri diurni di accoglienza” o altre strutture analoghe, per assicurare condizioni ambientali e psico-pedagogiche tali da offrire una risposta globale ai bisogni fisici, emozionali, psicologici e pedagogici degli ospiti accolti.
- Istituire programmi di sostegno a distanza per bambini, adolescenti e famiglie in stato di necessità.
- Instaurare rapporti di cooperazione con organizzazioni o associazioni nazionali ed internazionali che perseguano gli stessi scopi.
- Gestire ogni altra attività direttamente o indirettamente funzionale alla realizzazione degli scopi dell’Associazione.
- Raccogliere fondi per le finalità associative.
Il primo impegno dell’Associazione, ispirandosi ai principi per i quali si è costituita, è stato quello di far nascere e sostenere dal 2001 il progetto culturale ed educativo della casa famiglia “Mosoq Runa” attraverso la sensibilizzazione, la promozione e la raccolta fondi destinati unicamente alla realizzazione del Progetto.
La storia Piccola Locanda nasce nel marzo del 2004 come ostello a Cusco in Perù. Si occupa da subito di solidarietà, diventando sede ufficiale per il Perù dell'Associazione Magie delle Ande di Vicenza. Partecipa attivamente al progetto Huaro, una scuola per bambini differentemente abili e dopo un breve periodo instaura un'altra preziosa collaborazione con la Casa Famiglia per bambini in abbandono Mosoq Runa.
L'ostello diventa rapidamente punto d'incontro per le persone che vogliono dare una mano attiva a queste iniziative: volontari ed anche semplici viaggiatori.
Vengono organizzati dei tour dove gli ospiti oltre a visitare i principali luoghi turistici, pranzano nelle Case Famiglia passando alcune ore con i bimbi e con i responsabili dei progetti.
L'iniziativa ha un successo straordinario, grazie alle donazioni dirette ed ai proventi dei tour le cose migliorano a vista d'occhio. Da cosa nasce cosa, qualcuno si ferma come volontario, altri inviano fondi e materiale, si riescono a coprire le necessità basiche dei bambini.
Per questo nel novembre 2004, dall’incontro fra Matteo e Emanuele nasce PeruEtico S.r.l. operatore di viaggi peruviano, regolarmente iscritta al Ministero del Turismo e dotata di tutte le licenze e i permessi necessari per operare ai termini di legge.
Nel 2005 nasce un'altra preziosa collaborazione con Maruja e Daniela del Ceprof (Centro di promozione familiare) di Lima.
Nel 2006 vengono posti parametri etici molto più selettivi nella scelta delle agenzie con cui collaborare sul territorio nazionale e si consolida l'appoggio all' “Hogar de las Estrellas”, Casa Famiglia di Cusco che ospita bambini in abbandono e differentemente abili.
Nello stesso anno Peruetico diventa socia AITR, Associazione italiana Turismo Responsabile.
Nel 2007 siamo diventati la “Famiglia della Piccola Locanda”, un consorzio etico che comprende oltre all'agenzia, l'ostello Piccola Locanda e il ristorante “Osteria della Locanda”. Le tre strutture agiscono compatte nella raccolta dei fondi destinati ai progetti dedicandogli una chiara percentuale sul guadagno.
E per il 2008 ??? Abbiamo aperto la sezione “Viaggi equo-solidali” in collaborazione con Minka Fair Trade, una rete di organizzazioni di produttori rurali che commerciano con l’italia attraverso le Botteghe del Mondo; altra novità importante sarà la nascita dell’Associazione Peruetico (tutta italiana), con lo scopo di promuovere il turismo responsabile, il commercio equo-solidale e ovviamente i progetti che ad essa si appoggiano.
Eccoci, questo è Peruetico, una struttura dinamica, con tante idee e tanto entusiasmo e con la ferma convinzione che il turismo in Perù non sia solo il Machu Picchu ma anche una terra fatta di volti, suoni e colori…
Di Dulce (del 01/12/2009 @ 17:54:52 in Associazioni, linkato 2765 volte)
Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente.
Oggi quell 'impegno rischia di essere tradito. Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, infatti, prevede la vendita dei beni confiscati che non si riescono a destinare entro tre o sei mesi. E' facile immaginare, grazie alle note capacità delle organizzazioni mafiose di mascherare la loro presenza, chi si farà avanti per comprare ville, case e terreni appartenuti ai boss e che rappresentavano altrettanti simboli del loro potere, costruito con la violenza, il sangue, i soprusi, fino all'intervento dello Stato.
La vendita di quei beni significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale, come prevede la legge. E il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura, avrà un effetto dirompente sulla stessa credibilità delle istituzioni.
Per queste ragioni chiediamo al governo e al Parlamento di ripensarci e di ritirare l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati. Si rafforzi, piuttosto, l'azione di chi indaga per individuare le ricchezze dei clan. S'introducano norme che facilitano il riutilizzo sociale dei beni e venga data concreta attuazione alla norma che stabilisce la confisca di beni ai corrotti. E vengano destinate innanzitutto ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia i soldi e le risorse finanziarie sottratte alle mafie. Ma non vendiamo quei beni confiscati che rappresentano il segno del riscatto di un'italia civile, onesta e coraggiosa. Perché quei beni sono davvero tutti "cosa nostra"
don Luigi Ciotti presidente di Libera e Gruppo Abele
IL NOSTRO INVITO A TUTTI I LETTORI DEL BLOG A FIRMARE LA PETIZIONE ALLA PAGINA
INOLTRE INVITO L' AMMINISTRAZIONE DI PIASCO E ALTRI COMUNI A DISCUTERE IL SEGUENTE ORIDINE DEL GIORNO COME AVVERRA' A IN CONSIGLIO COMUNALE A CUNEO IL 15 E 16 DICEMBRE.
( HO INVIATO UNA COPIA DI QUESTO AI COMUNI DI PIASCO E COSTGLIOLE)
Ordine del Giorno contro la vendita dei beni confiscati alle mafie
Il Consiglio Comunale di Cuneo
Ricordato che
Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio
La Torre , aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente.
Preso atto che
Il 13 novembre, nell’ambito del maxi emendamento presentato dal governo alla Legge Finanziaria, l’Aula del Senato ha approvato a maggioranza il provvedimento che introduce la possibilità di vendere i beni confiscati alla criminalità mafiosa
Il nuovo provvedimento stabilisce che se trascorsi i 90 giorni che devono intercorrere tra la data della confisca e quella dell’assegnazione – previsti dalla legge 575/65 – i beni non sono stati assegnati, essi possono essere venduti.
La competenza viene affidata al dirigente del competente ufficio del territorio dell'Agenzia del demanio che dovrà espletare il procedimento di vendita entro sei mesi. In questo modo la competenza in materia di beni confiscati passa dal Ministero dell’Interno al Ministero dell’Economia, per evidenti ragioni di natura economico-finanziaria: le risorse incamerate dalla vendita andranno a finanziare i bilanci del Ministero degli Interni e del Ministero della Giustizia.
Ritenuto che
Il provvedimento approvato dal Senato indebolisce la lotta alle mafie in quanto genera uno stravolgimento inaccettabile di quanto previsto dalla legge 646 del 1982 – Legge Rognoni –
La Torre e del principio di utilizzo sociale dei beni sottratti alla criminalità organizzata previsto dalla legge 109/96.
Condanna
Questo grave atto: confiscare i beni ai mafiosi e utilizzarli per finalità di carattere sociale è fondamentale se si vuol portare avanti una seria e concreta lotta alle mafie da parte di uno Stato credibile e autorevole. Fondamentale perché si sottrae quella ricchezza illecita e quel consenso sociale che sono due pilastri portanti della forza e della prepotenza mafiosa.
L’uso sociale dei beni confiscati è uno strumento formidabile di grande valore e impatto simbolico, utile sia per costruire un tessuto sociale e istituzionale capace di riconoscere realmente i diritti dei cittadini, liberandoli dall’oppressione mafiosa, sia per porre le basi di uno sviluppo economico legale concreto, come testimonia il lavoro delle Cooperative sociali del circuito Libera – Terra.
La vendita dei beni confiscati alle cosche, così come prevista dal provvedimento approvato dal Senato, non garantisce pienamente che ad impossessarsene non saranno più i mafiosi. È notorio, infatti, come da tempo queste organizzazioni criminali, dotate di ingenti risorse finanziarie, si avvalgano di prestanome incensurati per infiltrarsi nel tessuto economico-produttivo-finanziario legale: questo non solo nel Mezzogiorno ma a livello nazionale.
Chiede
Al governo e al Parlamento di ripensarci e di ritirare l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati.
Auspica
La costituzione di un’apposita Agenzia nazionale che si occupi in modo specifico della materia, riducendo sensibilmente i tempi che intercorrono tra la fase di sequestro, confisca, assegnazione e destinazione dei beni, favorendone il loro uso sociale,
Dispone
l’invio del presente Ordine del Giorno al referente provinciale, regionale e nazionale dell’Associazione Libera, ad Avviso Pubblico (associazione contro la delinquenza organizzata in cui si raccolgono le amministrazioni e istituzioni di tutto il paese), ai Sindaci della provincia di Cuneo, ai Consiglieri Regionali del Piemonte, ai Parlamentari eletti in provincia.
Anche se la nostra amministrazione non ha approvato l'ordine del giorno
sono state
RACCOLTE OLTRE 200.000 FIRME. LIBERA CONTINUERA' LA SUA CAMPAGNA CON UN PRESIDIO E UN MONITORAGGIO PERMANENTE SUI TERRITORI PER SEGUIRE L'ITER DELLA VENDITA E PER EVITARE CHE I BENI POSSANO TORNARE IN MANO ALLA CRIMINALITA' ORGANIZZATA.
Di Dulce (del 29/05/2008 @ 17:54:07 in Notizie, linkato 2596 volte)
..... e continua a piovere
Po e Varaita in piena, domani scuole chiuse a Sampeyre
Non invita all’ottimismo l’ultimo bollettino emesso dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente. La previsione di precipitazioni forti e persistenti per le prossime ore rende infatti ancor più precaria la situazione nelle vallate alpine. Il rischio idrogeologico elevato è ora associato a gran parte delle località alpine e prealpine della Granda con un codice 3 (il massimo della scala) per le valli Varaita, Maira, Stura e Po. Le grandi quantità di acqua scese ad alta quota gonfiano fiumi e torrenti.
In uno scenario in costante evoluzione, la situazione è al limite in valle Varaita dove il torrente scende impetuoso lambendo gli argini. A Sampeyre e Frassino si fa il possibile per rimuovere alberi caduti ed altri ostacoli al deflusso delle acque. Pochi minuti fa, il Sindaco Renato Baralis ha emesso per domani l’ordinanza di chiusura per tutte le scuole di ogni ordine e grado per le difficoltà causate dal maltempo alla circolazione stradale. Si segnalano già piccole esondazioni in aree non abitate tra Pontechianale e Chianale e piccole frane sulle strade. Ad Acceglio parte del ponte sul rio Mollasco - chiuso da questa mattina per il rischio di crollo - è crollato. Apprensione anche in valle Po .A Paesana sono stati chiusi in via precauzionale due ponti in frazione Ghisola, mentre a Crissolo nel fiume è caduta parte della ‘scogliera’ del piazzale della Seggiovia. ( fonte targatocn)
Giovedì, 29 Maggio 2008 - 16:24
SITUAZIONE ATTUALE - Nel corso delle ultime 6 ore si sono registrate precipitazioni nei settori alpini nord-occidentali con valori molto forti in Val Chisone, Valle Susa, Valle Orco e valori forti in Val Sesia e Valle Anzasca con superamenti delle soglie di elevata criticità in particolare a Ceresole 83 mm, Balme 94 mm, Massello 112 mm, Val Clarea 75 mm. I livelli idrometrici sono cresciuti, nei settori alpini e prealpini dei bacini compresi tra il Toce e lo Stura di Demonte, con generalizzati superamenti dei livelli di attenzione. I Torrenti Chisone e Dora Riparia hanno superato il livello di criticità elevata rispettivamente a San Martino, Avigliana e Susa.
PREVISIONE PER LE SUCCESSIVE 12 ORE - Un flusso di correnti umide e calde meridionali, alimentate da una area di bassa pressione attualmente sul canale di Sicilia ed in risalita verso nordest, sta interessando il nordovest italiano. Il minimo di bassa pressione risalirà verso il Golfo Ligure nelle prossime 12 ore, alimentando ancora il flusso perturbato e determinando un ulteriore peggioramento delle condizioni meteorologiche in particolare dalle ore pomeridiane. Pioggia: sono previste precipitazioni diffuse, anche a carattere temporalesco, di intensità mediamente moderata con massimi locali forti o molto forti sulle zone montane e pedemontane alpine.
CORSI D'ACQUA - Nelle prossime ore si prevede il transito della piena della Dora Riparia a valle di Susa e di quella del Chisone in Pellice. Significativi innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, di Varaita, Maira, e Stura di Demonte.Ulteriore crescita dei livelli fino a valori di elevata criticità sono attesi dal pomeriggio di oggi, e nella nottata, in particolare nelle valli del Piemonte Occidentale e nel Po a monte di Torino. Innalzamenti dei livelli idrici, fino ai valori di moderata criticità, nei bacini del Toce e del Lago Maggiore.
Di Dulce (del 03/07/2008 @ 17:50:07 in Cultura, linkato 1842 volte)
Bellissimo video ad animazioni dell'ambientalista Annie Leonard che espone, con una tecnica grafica molto accattivante, i grandi limiti dell'attuale sistema economico statunitense, ma le stesse tesi possono essere facilmente estese a tutte le economie moderne.
Il filmato di 20 minuti è stato diviso in tre parti postato su YouTube.
Si ringrazia il progetto dePILiamoci a cura di Roberto Lorusso e Nello De Padova per la traduzione e il doppiaggio italiano
Una analisi sofisticata e contemporaneamente estremamente lineare, ti fa molto riflettere sull'attuale modello di ciclo economico dove la concatenazione di Estrazione > Lavorazione > Distribuzione > Consumo > Smaltimento non é tecnicamente sostenibile nel tempo e comporta inevitabilmente gravi conseguenze ecologiche, sociali, politiche e economiche.
Credimi, sono 20 minuti ben spesi, vengono sfatati molti vecchi concetti con argomentazioni semplici ma molto efficaci che forse ti faranno cambiare il modo di vedere le "Cose" e gli "Oggetti" che ti circondano.
Di Dulce (del 28/04/2009 @ 17:47:53 in Eventi, linkato 2094 volte)
Come ogni anno condividiamo e aiutiamo l'organizzazione di questa serie di eventi dei quali vogliamo farvi partecipi. Walter & Dulce
INCONTRO CONTADINO A VALDIERI - CN 30 aprile 2009
Promosso da : Comune di Valdieri - Comitato “ I Sentieri della Libertà “ -
Associazione Solidarietà Campagna italiana - Banca Etica
PER UN’ AGRICOLTURA CONTADINA ECOLOGICA E SOLIDALE
Programma
Ore 9,30 - 12,30 PATATE DI MONTAGNA
Recupero e valorizzazione di varietà tradizionali e adatte al territorio
Partecipano Consorzio della Quarantina ( GE ) , Produttori Patata di Entraque , Consorzio Patata della Bisalta , Consorzio Patata della Valle Belbo , Scuola Malva Arnaldi di Bibiana ( TO )
Ore 13 – 14,30 Pranzo conviviale
Per mangiare e stare insieme portandoci il cibo
Ore 14,30 – 19,30 PER UNA NUOVA AGRICOLTURA CONTADINA
Seminario di incontro e discussione tra agricoltori sui problemi e le prospettive di una agricoltura contadina , ecologica e solidale.
Un dialogo anche con Associazioni , Enti Pubblici , Tecnici e chiunque sia interessato a questi temi.
Sono previste tre aree tematiche:
- Oltre la burocrazia
Come affrontare il ginepraio di Norme che nei fatti ostacolano la vita dei produttori agricoli
Costruire nuove possibilità a misura contadina
Campagna popolare “ Per una Legge che riconosca l’agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia “
- Liberi semi in libera terra
Recupero e valorizzazione di semi , piante e animali di specie e razze tradizionali in alternativa agli ibridi commerciali , alle varietà brevettate e contro la diffusione degli OGM , che sopprimono la libera coltivazione e distruggono la biodiversità naturale
- Contadini G.A.S.ati
Le esperienze positive di un nuovo rapporto tra agricoltori e cittadini consapevoli per costruire insieme nuove pratiche di produzione e consumo equo e solidale
Ore 20,30 LIBERA cena con contorno di festa
Cena di solidarietà con l.’ Associazione LIBERA
Con prodotti locali e prodotti dalle terre liberate dalla mafia
Aderiscono ad oggi , oltre alle realtà già citate - Rete Semi Rurali , Associazione Rurale italiana Antica Terra Gentile , Via Campesina , ACLI Pace e nuovi stili di vita , Assoc. Solare Collettivo ,Movimento Consumatori Cuneo , GAS Torino , WWOOF italia , Legambiente , Biovalgrana , Asso. Mercato Contadino Caraglio
Libertà a nuove adesioni
Per ogni contatto utilizzare questo indirizzo e-mail o tel. A Roberto Schellino 3351741213
Di Geo (del 21/06/2009 @ 17:33:44 in Notizie, linkato 2431 volte)
Mi è stato chiesto (da parte dell'Amministrazione Comunale) di mettere su blog questo volantino riguardo il Servizio Civile Volontario.
Probabilmente nei prossimi mesi verrà fatto un bando di concorso per poter questo servizio nel nostro Comune (preciso che per il bando bisogna attendere l'approvazone del progetto dall'ufficio regioale).
Se quancuno fosse interessato al Servizio Civile si faccia avanti! La domanda dev'essere presentata presso l'ufficio ragioneria con allegato il curriculum vitae.
Ma chi può farelo?? I ragazzi e le ragazze, di età compresa tra i 18 e 28 anni, di cittadinanza italiana.
Aggiungo ancora che se sarà possible fare servizio civile a Piasco il volontario sarà impiegato molto probabilmente per il doposcuola e le attività con i ragazzi.
Per ulteriori informazoni molto più dettaglite delle mie contattate il Comune (in particolare Iveta).
Piasco: la futura centrale a biomasse allarma i cittadini
Se l’intento degli organizzatori della serata era quello di fornire il maggior numero di notizie possibili – pro e contro – all’insediamento della centrale a biomasse in regione Molino Varaita a Rossana e farle pervenire ad un gran numero di persone l’intento è stato raggiunto. Nel salone polivalente 'Serra' di Piasco, ieri sera, davanti ad un pubblico numerosissimo e quasi tutto schierato per il ‘no’ alla centrale è stata sviscerata la questione che da mesi anima i dibattiti dei residenti di Piasco e Rossana. In apertura di serata il piaschese
Giampiero Mattio , del gruppo Vas (Verdi, ambiente e società) ha detto: “Quando siamo venuti a conoscenza del possibile insediamento della centrale ci siamo resi conto che nessuno era al corrente dei rischi che una tale installazione avrebbe comportato. Ci siamo attivati subito contattando il sindaco di Rossana Marco Carpani il quale ci ha indirizzati alla Provincia. Abbiamo quindi ottenuto la documentazione necessaria e ci siamo mossi, perché era nostro preciso dovere farlo, per comunicare ed informare i cittadini”.
Due gli schieramenti presenti: quelli favorevoli all’impianto e quelli contrari. Tra i primi il titolare della ditta Benarco Energy Adolfo Pastorino e il progettista dell’impianto Riccardo Tabaldi, nonché il dirigente della Provincia Marco Fino. Tra i favorevoli è stato inserito anche il nome del sindaco di Rossana Marco Carpani assente alla serata per impegni amministrativi la cui assenza –giustificata dal primo cittadino con una lettera – è stata contestata nemmeno troppo velatamente. Nettamente contrari, invece, gli esperti dell’associazione Magna Charta invitati a Piasco dagli organizzatori. Adolfo Pastorino ha sostenuto che “con un camion al giorno la centrale produrrebbe energia ad un prezzo contenuto e che le piccole dimensioni dell’impianto garantiscono una produzione che è classificata energia rinnovabile. Inoltre non va dimenticato che il legno utilizzato sarebbe per la quasi totalità acquistato in zona con una positiva ricaduta nell’economia locale”.
Il dirigente della Provincia Marco Fino ha invece evidenziato che “ci sono state tre conferenze dei servizi in cui tutti i soggetti intervenuti hanno espresso parere favorevole all’impianto”. Fino ha poi aggiunto: “Su richiesta della ditta il rilascio della concessione è attualmente sospeso in quando la ditta stessa, attraverso campionature su impianti analoghi, sta valutando la possibilità di diminuire ulteriormente i livelli emissivi”. Molto applaudito dai presenti è stato l’intervento dell’urbanista dell’associazione Magna Charta Mino Marchetti il quale ha sostenuto che “nessun intervento può essere realizzato senza la partecipazione della gente. Un impianto – ha sostenuto - va pensato, programmato e pianificato ma sempre attraverso il coinvolgimento della gente. Si vive sul territorio 365 giorni l’anno e il territorio è di tutti, non solo di chi propone impianti. Dire sì all’impianto senza che la gente abbia avuto la possibilità di esprimersi è una palese violazione alla legge”.
Il medico Gianmarco Lege, sempre dell’associazione Magna Charta, ha parlato dell’impatto sulla salute provocato degli impianti a biomasse con particolare riferimento al benzene (cancerogeno nell’uomo e negli animali) e alla diossina e sui diossidi di azoto che provocano piogge acide e diminuiscono le difese polmonari al punto che, se esposti a concentrazioni superiori ai 400 mg/mc, possono provocare la morte per fibrosi polmonare. Ovviamente le circostanziate parole del medico hanno provocato apprensione in sala e fatto aumentare la contrarietà dell’impianto di Rossana tra i presenti, che hanno manifestato tutto il loro disappunto. Una buona conoscenza del ciclo produttivo di una centrale alimentata a cippato e legno di non grandissime dimensioni (quella di Rossana è di 1 MW) sarà fondamentale per capire rischi e pericoli, ma anche gli aspetti positivi, di un insediamento come quello rossanese.
Una cosa è però emersa in modo chiaro ieri sera: con il gruppo Vas è sorto anche il gruppo ‘Comitato valle sostenibile’: entrambi saranno costantemente impegnati non solo ad informare la popolazione ma anche a provare ad impedire con tutti i mezzi democratici che la centrale venga realizzata. “Siamo solo all’inizio – ha ricordato
Giampiero Mattio – e chi vuole sostenerci e stare al nostro fianco può iscriversi al gruppo versando una piccola quota associativa. Soldi che serviranno a proseguire nella nostra lotta contro l’insediamento di Molino Varaita”.
Rosso su centrale: "Sono state dette alcune inesattezze"
Caro Direttore, ero presente ieri sera (mercoledì 30 settembre, ndr) al convegno indetto dal Comitato VAS di Piasco e la descrizione fatta dall’articolo apparso sulla Vostra testata rispecchia solo parzialmente la realtà del dibattito che si è protratto fino a tarda ora. La posizione presa dal comitato relativa alla poca chiarezza delle procedure intervenute in fase autorizzativa e sulla poca pubblicità data alla richiesta autorizzata, sono state ampiamente smentite dai fatti e dalle dichiarazioni fatte durante al dibattito dal Ing. Fino della Provincia e dal Vostro collega giornalista Rossanese. Il primo elencava tutte le date e le procedure previste dagli attuali decreti normativi ampiamente rispettate e notevolmente migliorate sia in fattore di sicurezza che di emissioni e tempi procedurali. Elencava inoltre tutte le competenze implicate in fase decisionale da tute le funzioni pubbliche preposte alla procedura ed i tempi della stessa dilatati in tre conferenze distribuite nell’arco di un anno dalla data di presentazione. Il secondo faceva notare come gia nell’autunno 2007 in una riunione pubblica tenutasi a Rossana e con ampio riscontro giornalistico, era stata presentato il progetto proposto e nel 2008 in una seconda riunione pubblica, anche questa con rilievo sulla stampa,veniva definito il progetto. In ambo i casi erano presenti rappresentanti delle amministrazioni locali vicine ed alcuni degli organizzatori del Comitato VAS.
Inoltre il presidente del Comitato Vas dichiara di essere venuto in possesso di tutta la documentazione presentata già all’inizio del mese di maggio, quindi precedentemente alla conclusione del procedimento autorizzativi conclusosi solo alla fine di giugno 2009, e quindi con tutto il tempo necessario per presentare qualsivoglia osservazione prima del termine del procedimento. Al di fuori dei dati formali inoltre gli interventi dei professionisti invitati dal Comitato non portavano a conoscenza alcun dato specifico sulla centrale in progetto a Rossana ma dati riferiti ad emissioni e impatti inquinanti di impianti di dimensioni decisamente superiori di circa 50 volte a quello in progetto ed inoltre per loro stessa ammissioni non di centrali a legno ma di impianti ti termovalorizzazione che utilizzano rifiuti come combustibile e quindi sicuramente non confrontabili.
Gli interventi inoltre sulla provenienza della materia prima non tenevano in alcuna considerazione il fatto che il potenziale di produzione di Cippato da legna delle foreste locali e di gran lunga superiore alle necessità della centrale, ed il quantitativo della legna che già oggi prende la strada della Liguria e della Toscana di produzione locale è ampiamente sufficiente al fabbisogno. Non bisogna inoltre dimenticare che le emissioni della centrale equivalgono in quantità a quelle emesse da n. 2, dico due, TIR e che quindi il solo evitare il trasporto della legna stessa compensa in valore e quantità le emissioni della centrale. Molti interventi poi hanno evidenziato come la creazione di un mercato locale del cippato non può che agevolare la filiera di produzione del legname , la valorizzazione e la manutenzione dei boschi e che la creazioni di nuove attività e posti di lavoro sicuramente non sono dannosi all’economia locale, specialmente in questi periodi.
L’unico dubbio che mi resta è che tali centrali possano nascere ed esistere solo grazie agli incentivi statali e che quando gli stessi cesseranno con tutta probabilità si spegneranno anche le centrali. Discorso totalmente diverso è quello relativo alle centrali di riscaldamento a cippato che da subito, senza incentivi, permettono un effettivo risparmio economico e tempi di ritorno dell’investimento di soli tre o quattro anni. Se inoltre si tengono in conto le incentivazioni fiscali, sono convenienti da subito. Il taglio dato dagli interventi dei professionisti invitati dal Comitato VAS metteva ingiustamente in cattiva luce una fonte importante come il legno per la produzione dell’energia da fonti rinnovabili evidenziando quindi una posizione preconcetta a qualsivoglia progetto e propensi a dare una cattiva informazione, per non dire disinformazione, al fine unico di creare una posizione di diritto di Veto a qualsivoglia iniziativa al di fuori di qualsivoglia regola di buona convivenza civile e rispetto delle regole e di chi cerca nel modo migliore di applicarle, con impegno e serietà Mario ing. Rosso
Bosco: "Su Rossana alcune affermazioni non del tutto esatte"
1) sugli impianti 50 volte più grandi: se il collega si riferisce alla potenza termica, 50 volte il progetto di Rossana (9,4 MWt) significano 470 MWt e, né in italia, né in tutto il mondo esistono centrali a biomasse, né inceneritori, così grandi (A2A di Brescia non arriva a 300). Se invece parla di potenza elettrica (1,67 MWe) superiamo gli 80 MW, troppi anche per gli inceneritori più grandi (tra i 60 e i 62, es. Silla 2, A2A, Milano).
2) sulla quantità di cloro nel legno e su micro e macro inquinanti non è sufficiente affermare, come spesso succede, "il caminetto inquina di più perché non ha filtri" e "l'inceneritore inquina di più perché brucia di tutto". Le centrali a biomasse hanno filtri meno evoluti rispetto agli inceneritori e devono selezionare attentamente i combustibili per poter competere. Il caminetto inquina di più, ma brucia meno combustibile e non 24 ore su 24 e i risultati richiamati nelle presentazioni e negli interventi dei medici provengono da lavori accettati e pubblicati nelle riviste scientifiche internazionali più prestigiose, dove i meccanismi di selezione sono severissimi.
In sintesi le prestazioni ambientali di un impianto a fonti rinnovabili non sono automaticamente migliori, ma devono essere anch'esse dimostrate con calcoli e numeri esatti e verificabili, che purtroppo non leggo nella Sua replica, né ho visto presentare durante la serata da parte degli altri intervenuti.
Noi non abbiamo preconcetti e per questo non ci piacciono quelli altrui, ma per stabilire chi ha ragione occorrono le prove e l'indicazione delle fonti, dimostrando totale indipendenza da eventuali conflitti di interesse che possano far sorgere dubbi sull'imparzialità ed obiettività.
Sono sicuro che tali norme deontologiche sono note al collega. Dunque, invece di dilungarmi, preferisco ricordare che le fonti di quanto presentato nelle nostre relazioni sono a completa disposizione di tutti gli interessati.
Cordiali saluti Ing. Massimiliano Bosco
Marchetti : " Considerazioni ulla serata "
Egregio Direttore,
leggiamo con interesse la cronaca della serata svoltasi nel Salone Polivalente di Piasco il 30 settembre scorso e riteniamo opportuno puntualizzare alcuni aspetti non precisi che si desumono dall’articolo.
Vorremmo iniziare dalla definizione degli schieramenti presenti, in particolare dell’Associazione Magna Charta, che non era presente con il ruolo di opporsi alla Centrale in questione, ma con quello di informare i partecipanti sui pericoli che l’insediamento della stessa costituisce per il territorio, attraverso dati di tipo tecnico e sanitario inconfutabili. La presenza dei nostri esperti era quindi legata ad un momento di informazione ai cittadini ea sollecitarne la partecipazione informata, operazione quest’ultima che avrebbe dovuto avvenire prima delle scelte delle varie amministrazioni, così come stabilito dalla Convenzione di Aarhus. Gli interventi tecnico-scientifici e sanitari dei nostri esperti tendevano proprio a dare nel modo più ampio possibile queste informazioni, unitamente a quelle di tipo urbanistico. Proprio queste ultime hanno tratto le conclusioni sulla compatibilità dell’insediamento di tale impianto con gli indirizzi programmatici di un territorio come quello della Val Varaita che ha grandi valenze i di tipo paesaggistico ed ambientale oltre ad interessi turistico-residenziali da non sottovalutare.
I principi di interesse collettivo sono quelli che devono prevalere per lescelte di programmazione e di pianificazione di un territorio, rispetto a quelli di prevalente interesse privato, evidenziati da alcuni interventi individuati come favorevoli dall’articolo.
Era pertanto necessario chiarire tali concetti prima di indicare glischieramenti a favore o contro.
Vogliamo quindi ribadire che l’interesse dell’Associazione era ed è assolutamente motivato dall’opportunità di iniziare un processo di partecipazione informata.
Cordiali saluti.
Il Presidente di Magna Charta
Rossana: centrale a biomasse. I Piaschesi non la apprezzano
Da qualche settimana a questa parte è uno degli argomenti più dibattuti a Piasco e dintorni. La costruzione di una centrale a biomasse in regione Molino Varaita, in un’area confinante, ubicata nel Comune di Rossana, sarà pure il tema di un confronto che un gruppo di cittadini piaschesi ha organizzato per mercoledì 30 settembre alle 20 e 45 nella Sala Polivalente Francesco Serra. Ma quali sono le criticità che il gruppo di oppositori o 'scettici' avanza di fronte all’opera? In primo luogo, i promotori dell’incontro lamentano lo scarso coinvolgimento della comunità piaschese nel processo decisionale che, attraverso tre conferenze dei Servizi, ha portato alla concessione del ‘nulla osta’ per la realizzazione dell'opera da parte degli uffici competenti della Provincia di Cuneo alla ditta ligure Benarco Energy. Il gruppo di cittadini piaschesi sostiene poi che la centrale avrà una resa molto inferiore rispetto ad impianti dello stesso tipo, che gran parte dell’energia termica prodotta andrà persa poiché non è previsto un collegamento ad una rete di teleriscaldamento e che, infine, il legname da bruciare nella centrale non proverrà dalla valle Varaita, ma da località molto più distanti.
Il Sindaco di Rossana Marco Carpani risponde alle obiezioni facendo presente che il percorso seguito “è quello previsto dalla legge. Ci sono state delle conferenze sei Servizi cui hanno partecipato la Regione, l’ARPA ed il nostro Comune. La verifica dei parametri di emissione ha appurato il rispetto dei valori previsti. Ovviamente – prosegue – nessuno nega che Rossana abbia interesse nei confronti di un impianto che permette ai contadini di valorizzare una risorsa come il legname che marcisce nei boschi. La resa dell’impianto è un problema del privato che investe. Immagino che anche in questa circostanza l'imprenditore abbia interesse a guadagnare.” Il Sindaco di Rossana non ritiene fondata nemmeno l’obiezione riguardante la provenienza del legname da bruciare nella centrale. “Anche qui, penso sia interesse dell’imprenditore reperire delle risorse sul territorio per risparmiare sulle spese di trasporto. So che sono state avviate delle trattative con diverse aziende del posto e che un grosso produttore di legno di Rossana si è già accordato per fornire la materia prima. D'altra parte l'imprenditore coinvolto è uno dei più importanti produttori di legname del Nord italia ed ha rapporti con molti clienti”
La centrale a biomasse, che produrrà energia elettrica tramite vapore, cedendo acqua calda, verrà costruita in’un area in cui il Comune di Rossana ha deciso di concentrare lo sviluppo produttivo del paese. Tra i progetti, vi è quello quello di utilizzare l’acqua calda ed il vapore per servire le attività industriali ed artigianali che si insedieranno in zona e di scaldare alcune serre in cui verranno coltivati e raccolti primizie e prodotti ortofrutticoli anche in pieno inverno. “ non bisogna dimenticare – prosegue Carpani – che con le sue attività produttive Rossana crea l’80% dell’occupazione della valle Varaita. Indipendentemente dalla centrale, avevamo deciso di spostare l’area industriale dalla zona in cui si trova attualmente. Potendo disporre di acqua calda per i loro cicli produttivi a prezzi più vantaggiosi, è probabile che molti imprenditori siano interessati a trasferirsi.” Il primo cittadino di Rossana non ritiene poi che il progetto della centrale a biomasse sia stato portato avanti all’insaputa delle comunità confinanti. “Ci siamo sempre confrontati con i Comuni vicini e le leggi sono state rispettate rigorosamente. Di fronte a certe obiezioni si fa in modo che l’unica soluzione per produrre energia sia quella di bruciare il petrolio tante sono le contrarietà sorte attorno alle biomasse, all’idroelettrico o all’eolico.” Carpani parteciperà all’incontro del 30 settembre a Piasco? “Perchè no? Non abbiamo nulla da nascondere. Tutto è stato fatto alla luce del sole e siamo pronti al confronto.”
Di dottore (del 10/01/2011 @ 17:27:50 in Eventi, linkato 2856 volte)
A. T. Pro Loco di Piasco - Comunicato Stampa
Ripartono le proiezioni alla Sala Polivalente di Piasco con la nuova Rassegna Cinema Gennaio – Aprile 2011.
Con l’ormai classica formula “10 film a 10 €” sono in vendita le tessere per la nuova rassegna cinematografica piaschese che inizierà il 27 e 28 gennaio con il film “Mangia Prega Ama” che vede protagonista una scrittrice newyorkese di successo interpretata da Julia Roberts che lascia marito e lavoro in cerca di se stessa tra Roma, Delhi e Bali. La rassegna prosegue con il film di Claudio Bisio “Benvenuti al Sud” (3-4 febbraio), il film di animazione “Cattivissimo Me” (10-11 febbraio), la commedia italiana “Maschi Contro Femmine” (17-18 febbraio) con un cast di grandi attori tra cui ricordiamo: Paola Cortellesi, Fabio De Luigi, Alessandro Preziosi, Nicolas Vaporidis, Claudio Bisio, Luciana Littizzetto e Emilio Solfrizzi. Si passa poi a film più drammatici come “Una Vita Tranqilla” (24-25 febbraio) e “Stanno Tutti Bene” (10-11 marzo) con Robert De Niro. Il 17-18 marzo tornerà la commedia italiana con “La donna della mia vita” e il 24-25 marzo l’ultimo film di Silvio Muccino: “Un altro mondo”. Concluderanno la rassegna i film “Somewhere” (31 marzo – 01 aprile) e “La solitudine dei numeri primi” (7-8 aprile). Visto il buon risultato di partecipazione alle precedenti rassegne si è pensato di aumentare i luoghi di prevendita delle tessere che sono: Tabaccheria Tallone Davide (Piasco), Tabaccheria del Borgo (Fr. Sant’Antonio – Piasco), Tabaccheria Brugiafreddo (Costigliole Saluzzo) e Palestra Fatti di Fitness (Venasca). Le tessere saranno in vendita sino al 27 gennaio ’11 e saranno anche acquistabili presso la cassa del cinema le sere della prima proiezione. Maggiori informazioni e le trame dei film sono disponibili sul sito www.piasco.net
Di Dulce (del 07/02/2009 @ 17:19:21 in Eventi, linkato 4524 volte)
Questo era Piasco la sera del 13 febbraio
i risultati sono stati evidenti come testimonia questa notizia ansa:
CLIMA: BUIO IN italia E NEL MONDO CONTRO FEBBRE PIANETA/ANSA
M’ILLUMINO DI MENO, RISPARMIATI 500 MW, COME 8 MLN LAMPADINE (ANSA) - ROMA, 13 FEB – Dalla Costiera amalfitana a San Pietro a Roma, passando per Westminster a Londra fino alla Cabot Tower dell’isola di Terranova. Il buio e’ sceso all’unisono in migliaia di comuni italiani e decine di citta’ nel mondo, in occasione della quinta campagna internazionale all’insegna del risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue. Il black out volontario, alla vigilia del compleanno del protocollo di Kyoto che si festeggia lunedi’, vuole dare un segnale concreto per fermare la febbre del Pianeta causata dai mutamenti climatici. Contando solo l’italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio di 500 MW, pari ad un consumo di 8 milioni di lampadine, mentre l’anno scorso la riduzione era stata di 400 MW. A girare l’interruttore per alcuni minuti sono stati monumenti, piazze, palazzi: Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi, le facciate del Quirinale, del Senato e della Camera, del ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, della Giustizia e della Farnesina, oltre a basilica di Superga e Mole Antonelliana a Torino, piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e piazza della Scala a Milano, il castello del Buonconsiglio a Trento. Per la prima volta si e’ spenta la cupola di San Pietro, insieme alla Basilica di Assisi e a quella di Loreto. Oltre a tutte le ambasciate italiane all’estero, il black out volontario ha interessato anche le sedi del parlamento europeo a Bruxelles e a Strasburgo, Westminster a Londra, e le sedi del Parlamento in Grecia, Bulgaria, Slovenia e Lituania. Dalla Costa azzurra con Mougins (paese sopra Cannes) e le piazze delle cittadine della Provenza in Francia, fino alle strade di Sidone in Libano, il tam tam energetico e’ arrivato in Grecia, Spagna, Germania, Romania, Lettonia, ma anche a Malta e Cipro. Iniziative a tappeto hanno percorso l’italia, con oltre 1.000 comuni partecipanti alla campagna, ciascuno a modo suo, senza dimenticare i singoli cittadini. C’e’ chi ne ha approfittato per osservare le stelle con Unione astrofili italiani e Veneto stellato, oppure ha mangiato nei tanti ristoranti con menu ‘a risparmio energetico’, a lume di candela. Decisamente ”aerea” l’iniziativa di Aosta, con la partenza di una mongolfiera: il suo bruciatore ha illuminato la piazza e il comune rimasti al buio. A Verona intanto, i ”ciclisti” della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), hanno pedalato con la luce delle dinamo 220 volte (come 220 Volt) intorno all’Arena spenta. E a Genova, di fronte al Palazzo Ducale al buio, l’associazione ‘In forma di luce’ ha invitato i cittadini a formare un’enorme lampadina con 1.000 bicchieri di plastica biodegradabile in cui galleggiavano cubetti al Led. Significative le adesioni delle scuole, come quelle di Alghero, riunite a leggere favole nell’Auditorium a luce di candela, oppure in Costiera amalfitana, con circa 500 istituti riuniti a Scala, nel borgo piu’ antico. ‘M’illumino di meno’ quest’anno ha avuto tra i suoi partecipanti anche le carceri di Secondigliano (Napoli) e Bollate (Milano). Il sacro si e’ unito al profano: mentre si sono confermate numerose le parrocchie, con l’adesione tra l’altro della Conferenza episcopale italiana, per la prima volta ha partecipato anche il Casino’ di Sanremo. Tra le novita’ di quest’anno, le adesioni di numerose aziende italiane e internazionali (come la sponsor Eni, e poi Vodafone, Coop, Ibm, Ikea Milano, Epson italia, Mc Donald’s, gli Accor Hotel), ma anche musei, societa’ sportive, associazioni e sindacati (da Anci e Agesci a Legambiente, Lipu, Lav e Wwf italia, e poi Federparchi, Cgil, Cisl e Uil, da Coldiretti e Cia a Slowfood), universita’, commercianti e artigiani. E non sono mancate adesioni dai gruppi politici, dal Pd all’Idv. (ANSA).
PIASCO HA CONTRIBUITO ATTIVAMENTE AL SUCCESSO!
perchè non sia un evento di una sera ...
continuiamo insieme nelle seguenti date:
21 MARZO
Spegniamo le luci e…… guardiamo le stelle
Tutti in piazza guidati da esperti astrofili
Ore 21 Piazza Biandrate
24 APRILE
Spegniamo le luci e…… accendiamo il falò
Tutti in piazza con canti, balli, racconti e riflessioni
Ore 21 Piazza Martiri della Liberazione
Anche la Regione Piemonte invita alla continuità di questa manifestazione con il seguente comunicato
UN CLICK PER IL CLIMA - RISPARMIAMO ENERGIA, MIGLIORIAMO L'AMBIENTE
DE RUGGIERO: DA DOMANI SEI SETTIMANE PER IL BENE DELLA TERRA
“Lo spegnimento di piazza Castello non sarà un momento d’arrivo, ma il punto di partenza di “Un click per il clima” , un lungo fil rouge tra il 13 febbraio di “M’illumino di meno” ed il 28 marzo , giorno di “WWF Heart Hour”, in cui il mondo intero, 1000 città, almeno un miliardo di persone, spegnerà le proprie luci per sensibilizzare tutti sulla necessità di intervenire contro il cambio climatico in corso. E un grazie caloroso va a Caterpillar e alla sua iniziativa, che da anni coinvolge e rende consapevoli gli ascoltatori per consumare meno energia”. Nicola de Ruggiero , assessore all’Ambiente e alla promozione del risparmio energetico, lancia così l’idea che animerà per sei settimane il Piemonte e “Uniamo le Energie” , la sfida lanciata nel 2008 dalla presidente Mercedes Bresso per diventare il motore ecologico d’italia e raggiungere per primi gli obiettivi energetici richiesti entro il 2020 dall’Europa: meno 20 % di emissioni, meno 20 % di utilizzo di carburanti fossili, più 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili. Con UN CLICK PER IL CLIMA - Risparmiamo energia, miglioriamo l’ambiente la Regione Piemonte promuove un periodo dedicato alla valorizzazione dei piccoli e grandi gesti etici in materia di risparmio energetico e di buone pratiche ambientali.
“Per questa ragione - aggiunge de Ruggiero - chiediamo a tutti, enti locali, musei, scuole, università, imprese, associazioni e cittadini piemontesi, di promuovere, in particolare nelle prossime sei settimane, azioni di risparmio energetico (attraverso lo spegnimento quotidiano e per un’ora di un’illuminazione); l’attivazione di azioni di animazione, informazione e approfondimento in materia di risparmio energetico in base al principio: non produciamo materiali, ma divulghiamo informazioni e conoscenza; l’adesione alla sfida “Uniamo le Energie” segnalando sul portale dedicato le proprie buone azioni e i suggerimenti di risparmio energetico quotidiani”.
Tutta l’iniziativa sarà documentata sul portale “Uniamo le energie” - www.regione.piemonte.it/energia - verso il quale sono tutti invitati a segnalare le proprie buone pratiche di risparmio energetico, scrivendo a energia@regione.piemonte.it.
“Il miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo - conclude l’assessore - deve essere patrimonio di ogni persona. E Il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile. Quindi è bene che le buone pratiche per mantenere il nostro mondo pulito, energeticamente rinnovabile, con meno rifiuti prodotti alla fonte e con il recupero di più materie possibili da quanto buttiamo via, siano un modo di agire consolidato fin dalla più tenera età e dall’adolescenza. Non è difficile essere ambientalmente corretti, basta avere la costanza e la volontà di farlo tutti i giorni”.
Earth Hour 2009. UN MILIARDO DI PERSONE POSSONO BASTARE!
Nel 2007 l’Ora della Terra è suonata solo a Sidney dove 2,2 milioni di persone hanno compiuto il semplice gesto di spegnere la luce in casa, per strada, negli uffici, a teatro, nei supermercati. Tanto semplice e significativo da contagiare 370 città di 35 paesi nel 2008. Un click che ha unito 50 milioni di persone dalle isole Fiji a New York, passando per Manila, Bangkok, Roma, Copenhagen, Toronto, Chicago, San Francisco. In italia il 29 marzo dell’anno scorso si sono spenti il Colosseo a Roma e Cà Farsetti sede del comune di Venezia, città simbolo dei cambiamenti climatici. Per dire ai leader del Pianeta che contro i cambiamenti climatici occorre agire subito!
Per il 2009 l’ambizione è grandissima e si mira a coinvolgere un miliardo di persone e 1000 città. A 53 giorni dall’Earth Hour sono oltre 400 le città che parteciperanno, il numero cresce di ora in ora e in italia siamo a quota 70 con grandi e piccoli comuni, tra cui Venezia, Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Palermo, dove simbolicamente verranno spenti i monumenti più rappresentativi. Guarda la lista con tutte le città >>
e la risposta ufficiale del Comitato Valle Sostenibile con allegati i pareri ARPA che verrà pubblicata a breve.
Gentilissimo Direttore,
Vorrei rispondere alla lettera dell’Ing. Mario Rosso comparsa sul Suo sito ieri, il quale afferma che è amareggiato in quanto noi del Comitato Valle Sostenibile, del Vas sezione di Piasco e dell’associazione Magna Charta stiamo tentando di distorcere i dati circa le emissioni della costruenda Centrale a Biomasse di Rossana, per creare allarmismo e paura. L’ing. Rosso sostiene poi ancora che ci siamo appellati più volte alla Convenzione di Aarhus, ma siamo i primi a disattenderla in quanto non stiamo dando un’informazione trasparente e puntuale.
Ci chiediamo come mai da quando abbiamo organizzato la serata del 30 settembre, per sensibilizzare la gente, l’ing Rosso abbia scritto più lettere cercando di scardinare quanto abbiamo cercato di dire senza alcun allarmismo, ma facendo presenti le criticità della centrale che sono le stesse sollevate dagli enti quale l’Arpa che ha partecipato alle 3 commissioni dei servizi che si sono svolte in Provincia. Il Signor Rosso ha forse paura che la gente sia troppo informata? Che si faccia troppi interrogativi sulla centrale?
Troviamo poi decisamente grave l’insinuazione che la costituzione del Comitato Valle Sostenibile sia stata fatto allo scopo di reperire i soldi dalle mamme e dalla gente da noi terrorizzata. A forza che pensiamo solo ai soldi, noi del comitato e del VAS, per organizzare la serata ci siamo autotassati. Quindi pregherei il Sig Rosso prima di fare certe dichiarazioni di informarsi adeguatamente e poi se parliamo di trasparenza il meno trasparente è proprio lui, che tenta di minimizzare in tutti i modi l’impatto ambientale che avrà l’impianto, perché ovvio come presidente della Cooperativa Alpiforest ha tutto l’interesse a che venga bruciata più legna possibile nell’impianto. Non nascondiamo dietro a false ragioni di tutela del bosco, interessi economici ben più consistenti. Poi questi riferimenti ai meccanismi pubblicitari sono veramente ridicoli. Il tanto studio diurno e notturno sarebbe meglio applicarlo per altre cause molto più importanti invece che per scardinare le ragioni concrete della gente della bassa Valle Varaita che non è disposta ad accettare un impianto a basso rendimento, inquinante e che non da nulla in contraccambio alla popolazione che deve subire le emissioni. Poi certe dichiarazioni non meritano neanche commenti e visto che l’ing. Rosso ci dice che siamo poco trasparenti e non ci basiamo su dati tecnici puntuali, ma informazioni generiche e provenienti da altri impianti, Le chiediamo gentile Direttore di pubblicare il Parere dell’Arpa (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) della terza Conferenza dei Servizi tenutasi in Provincia il 24 giugno scorso che inviamo in allegato.
Da questo documento pubblico emerge una verità che stride con le tesi dei proponenti e dell'ing. Rosso. Decideranno i lettori a chi credere.
Ricordiamo soltanto che gli interessi economici in gioco rendono meno credibili le tesi di chi minimizza e trascura i danni per l'ambiente e la popolazione locale.
E' per questo che ribadiamo il nostro NO ALLA CENTRALE e, per chi non lo avesse ancora fatto, Vi invitiamo a firmare in massa la petizione contro la costruzione della centrale presso il GAZEBO CHE SARA’ ALLESTITO A PIASCO IN OCCASIONE DELLA PROSSIMA SAGRA D’AUTUNNO http://www.sagradautunno.it/ DOMENICA 11 OTTOBRE a cui Vi invitiamo a partecipare numerosi.
Vi invitiamo anche a seguire le opinioni circa la centrale a biomasse sul blog al seguente indirizzo
Di Marta (del 07/06/2008 @ 16:57:03 in Notizie, linkato 2433 volte)
Oggi su Repubblica è comparsa questa intervista a Jeremy Rifkin, attivista del movimento pacifista ed ambientalista spesso impegnato negli Stati Uniti, anche politicamente, a sostegno dell'adozione di politiche governative "responsabili" in diversi ambiti sia relativi all'ambiente ma anche alla scienza ed alla tecnologia. Ho copiato e incollato spudoratamente l’articolo, ma penso sia per una buona causa. Per non credere ciecamente a tutto ciò che ci viene propinato dai nostri politici, o per lo meno farlo dopo esserci opportunamente informati e aver formulato criticamente una nostra opinione personale. Le centrali sono una "soluzione di retroguardia" e non risolveranno il problema Dopo l'incidente di Krsko il guru dell'economia all'idrogeno spiega perché l'italia sbaglia Rifkin, l'energia fai-da-te così ci salveremo dal nucleare di RICCARDO STAGLIAN UNA fatica inutile. Perché se anche rimpiazzassimo nei prossimi anni tutte le centrali nucleari esistenti nel mondo, il risparmio di emissioni sarebbe comunque un'inezia. Un quarto di quel che serve per cominciare a rimettere le briglie a un clima impazzito. Jeremy Rifkin non ha dubbi: quella atomica è una strada sbagliata, di retroguardia. Come curare malattie nuovissime con la penicillina. E non c'è neppure bisogno dei campanelli di allarme tipo Krsko per capirlo. Basta guardare i numeri senza le lenti dell'ideologia. Proprio l'attitudine che, in italia, scarseggia di più per il guru dell'economia all'idrogeno. Si vedrebbe così che l'uranio, come il petrolio, presto imboccherà la sua parabola discendente: ce ne sarà di meno e costerà di più. E che il problema dello smaltimento delle scorie è drammaticamente aperto anche negli Stati Uniti dove lo studiano da anni. "Vi immaginate uno scenario tipo Napoli, ma dove i rifiuti fossero radioattivi?" è il suo inquietante memento. Meglio puntare su quella che lui chiama la "terza rivoluzione industriale". L'incidente all'impianto sloveno arroventa il dibattito italiano, a pochi giorni dall'annuncio del ritorno al nucleare. Cosa ne pensa? "Ho parlato con persone che hanno conoscenza di prima mano dell'incidente, e mi hanno tranquillizzato. Non ci sono state fughe radioattive e il governo ha gestito bene tutta la vicenda. Ho lavorato con l'amministrazione Jan%u0161a e posso dire che hanno sempre dimostrato una leadership illuminata nel traghettare la Slovenia verso le energie rinnovabili. Non posso dire lo stesso di tutti i paesi europei, ma posso lodare le politiche energetiche di Ljubljana. Superata questa crisi, in generale possiamo sentirci sicuri? "Il problema col nucleare è che si tratta di un'energia con basse probabilità di incidente, ma ad alto rischio. Ovvero: non succede quasi mai niente di brutto, ma se qualcosa va storto può essere una catastrofe. Come Chernobyl". Il governo italiano ha confermato l'inizio della costruzione delle nuove centrali entro il 2013. Coerenza o azzardo? "Non capisco i termini della discussione in corso in italia. Amo il vostro paese, lo seguo da anni ma questa volta mi sento davvero perso. I sostenitori dicono: il nucleare è pulito, non produce diossido di carbonio, quindi contribuirà a risolvere il cambiamento climatico. Un ragionamento che non torna se solo si guarda allo scenario globale. Oggi sono in funzione nel mondo 439 centrali nucleari e producono circa il 5% dell'energia totale. Nei prossimi 20 anni molte di queste centrali andranno rimpiazzate. E nessuno dei top manager del settore energetico crede che lo saranno in una misura maggiore della metà. Ma anche se lo fossero tutte si tratterebbe di un risparmio del 5%. Ora, per avere un qualche impatto nel ridurre il riscaldamento del pianeta, si dovrebbe ridurre del 20% il Co2, un risultato che certo non può venire da qui". Un finto argomento quindi quello del nucleare "verde"? "Non in assoluto, ma relativamente alla realtà, sì. Perché il passaggio al nucleare avesse un impatto sull'ambiente bisognerebbe costruire 3 centrali ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Così facendo fornirebbe il 20% di energia totale, la soglia critica che comincia a fare una differenza. C'è qualcuno sano di mente che pensa che si potrebbe procedere a questo ritmo? La Cina ha ordinato 44 nuove centrali nei prossimi 40 anni per raddoppiare la sua potenza produttiva. Ma si avvia ad essere il principale consumatore di energia...". Ci sono altri ostacoli lungo questa strada? "Io ne conto cinque, e adesso vi dico il secondo. Non sappiamo ancora come trasportare e stoccare le scorie. Gli Stati Uniti hanno straordinari scienziati e hanno investito 8 miliardi di dollari in 18 anni per stoccare i residui all'interno delle montagne Yucca dove avrebbero dovuto restare al sicuro per quasi 10 mila anni. Bene, hanno già cominciato a contaminare l'area nonostante i calcoli, i fondi e i super-ingegneri. Davvero l'italia crede di poter far meglio di noi? L'esperienza di Napoli non autorizza troppo ottimismo. E questa volta i rifiuti sarebbero nucleari, con conseguenze inimmaginabili". Ecoballe all'uranio, un pensiero da brividi. E il terzo ostacolo? "Stando agli studi dell'agenzia internazionale per l'energia atomica l'uranio comincerà a scarseggiare dal 2025-2035. Come il petrolio sta per raggiungere il suo peak. I prezzi, quindi, andranno presto su. Ciò si ripercuoterà sui costi per produrre energia togliendo ulteriori argomenti a questo malpensato progetto. Aggiungo il quarto punto. Si potrebbe puntare sul plutonio. Ma con quello è più facile costruire bombe. La Casa Bianca e molti altri governi fanno un gran parlare dei rischi dell'atomica in mani nemiche. Ma i governi buoni di oggi diventano le canaglie di domani". Siamo arrivati così all'ultima considerazione. Qual è? "Che non c'è abbastanza acqua nel mondo per gestire impianti nucleari. Temo che non sia noto a tutti che circa il 40% dell'acqua potabile francese serve a raffreddare i reattori. L'estate di cinque anni fa, quando molti anziani morirono per il caldo, uno dei danni collaterali che passarono sotto silenzio fu che scarseggiò l'acqua per raffreddare gli impianti. Come conseguenza fu ridotta l'erogazione di energia elettrica. E morirono ancora più anziani per mancanza di aria condizionata". Se questi sono i dati che uso ne fa la politica? "Posso sostenere un dibattito con qualsiasi statista sulla base di questi numeri e dimostrargli che sono giusti, inoppugnabili. Ma la politica a volte segue altre strade rispetto alla razionalità. E questo discorso, anche in italia, è inquinato da considerazioni ideologiche". In che senso? C'è un'energia di destra e una di sinistra? "Direi modelli energetici élitari e altri democratici. Il nucleare è centralizzato, dall'alto in basso, appartiene al XX secolo, all'epoca del carbone. Servono grossi investimenti iniziali e altrettanti di tipo geopolitico per difenderlo". E il modello democratico, invece? "È quello che io chiamo la "terza rivoluzione industriale". Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet". Immagina che sia possibile applicarlo anche in italia? "Sta scherzando? Voi siete messi meglio di tutti: avete il sole dappertutto, il vento in molte località, in Toscana c'è anche il geotermico, in Trentino si possono sfruttare le biomasse. Eppure, con tutto questo ben di dio, siete indietro rispetto a Germania, Scandinavia e Spagna per quel che riguarda le rinnovabili". Ci dica come si affronta questa transizione. "Bisogna cominciare a costruire abitazioni che abbiano al loro interno le tecnologie per produrre energie rinnovabili, come il fotovoltaico. Non è un'opzione, ma un obbligo comunitario quello di arrivare al 20%: voi da dove avete cominciato? Oggi il settore delle costruzioni è il primo fattore di riscaldamento del pianeta, domani potrebbe diventare parte della soluzione. Poi serviranno batterie a idrogeno per immagazzinare questa energia. E una rete intelligente per distribuirla". Oltre che motivi etici, sembrano essercene anche di economici molto convincenti. È così? "In Spagna, che sta procedendo molto rapidamente verso le rinnovabili, alcune nuove compagnie hanno fatto un sacco di soldi proprio realizzando soluzioni "verdi". Il nucleare, invece, è una tecnologia matura e non creerà nessun posto di lavoro. Le energie alternative potrebbero produrne migliaia". A questo punto solo un pazzo potrebbe scegliere un'altra strada. Eppure non è solo Roma ad aver riconsiderato il nucleare. Perché? "Credo che abbia molto a che fare con un gap generazionale. E ve lo dice uno che ha 63 anni. I vecchi politici, cresciuti con la sindrome del controllo, si sentono più a loro agio in un mondo in cui anche l'energia è somministrata da un'entità superiore".
Ora che li abbiamo incontrati e sappiamo chi sono quelli del Movimento a 5 Stelle la prima impressione,almeno per i candidati della lista provinciale, è che ci troviamo di fronte a persone normali che in politica possono sembrare “dilettanti allo sbaraglio”, tanto sono lontani dallo stereotipo dell'uomo politico italiano stile “So tutto Io” degli ultimi decenni.
La percezione, all'inizio, disorienta un po' tanto siamo abituati alla (finta) democrazia delegativa che in italia ci ha portato alla situazione di oggi. I “professionisti” della politica è vero, in campagna elettorale, sanno fare ben di più. Tutti slogan e certezze rassicurano le “pecorelle smarrite” con i loro programmi fatti sempre di più: più lavoro, più salute, più educazione, ecc.ecc. In campagna elettorale, sembra quasi una parola d'ordine tra i politici di mestiere, guai ad essere pessimisti oppure semplicemente realisti. Peccato che, appena superato lo scoglio dell'urna, tutti o quasi tutti si dimenticano delle promesse fatte. I contatti con gli elettori diventano sporadici o superflui. La “delega” a governare li fa chiudere nei palazzi, sordi alle istanze della gente specie quando queste si vanno a scontrare con gli interessi delle “famiglie potenti” che si sono impossessate di tutti (o quasi) i partiti.
L'alternativa di Davide Bono e di Piemonte 5 stelle richiede innanzitutto uno sforzo culturale. Occorre passare da un modello di democrazia delegativa ad uno di democrazia partecipativa dove ognuno, nella propria sfera di competenze ed interessi, si occupa o meglio si preoccupa di migliorare il mondo intorno a se.
Non esistono alternative se vogliamo costruire un futuro migliore. Il modello lo abbiamo già sperimentato a Piasco, negli ultimi anni, in campo ambientale o in quello sportivo-ricreativo. Associazioni e gruppi di cittadini, collaborando con l'assessore o l'amministratore di riferimento, hanno fatto fare dei passi avanti alla nostra comunità. La filosofia politica alla base del Movimento a 5 stelle ora la conosciamo. In due parole l'ha riassunta Fabrizio Ghirardi di Alba quando ha fatto cenno all'ideologia della Decrescita Felice di Maurizio Pallante.
Il sito dedicato la riassume così: La decrescita è la consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio. In quest'ottica, capite bene, che la contrapposizione politica con gli schieramenti dominanti (ma anche, purtroppo, con la cultura) è fortissima.
Un esempio? Il problema energia. La ricetta degli schieramenti politici dominanti è pressoché uguale. Puntare sulle biomasse (Bresso) oppure sul nucleare (Cota) per produrre più energia in modo alternativo alle fonti fossili. Gli effetti collaterali, naturalmente, sono minimizzati o nascosti in ossequio al grande business che si va a creare. Bono ed il Movimento di Beppe Grillo propongono invece il risparmio energetico, la riqualificazione energetica degli edifici, l'autoproduzione di energia con il sole, l'acqua , il vento sicuramente anche con le biomasse a patto che sia fatto in modo sensato e sostenibile.
Utopie? Forse, peccato che sia già un modello sperimentato con successo da anni in Germania ed Austria. Gli effetti collaterali: una ricaduta in termini di occupazione onesta e dignitosa incredibile in questi tempi di crisi ed un grosso passo avanti nella battaglia per un ambiente più pulito e sano in cui vivere Mi fermo qui augurandomi che altri proseguano ed integrino il discorso sul nostro blog.
Concludo, invece, riportando una lettera pubblicata sul Corriere di Saluzzo che riassume in modo esemplare il dubbio riscontrato in tanti cittadini sull'opportunità di dare il proprio voto ad uno schieramento che, se va bene, arriverà a percentuali ad una cifra eleggendo pochi candidati, virus della democrazia partecipativa, nel Consiglio Regionale.
I furbetti del "voto utile" La correttezza dell’informazione non è propriamente uno dei punti di forza della democrazia italiana. Ma sotto le elezioni, da qualche tempo a questa parte, tutti diventano dei signori, nella premura di garantire a TUTTI i candidati lo stesso spazio a disposizione. A TUTTI? Beh, no, forse non proprio a tutti... diciamo ai rappresentanti dei due più grandi partiti, dei due osannati Monoliti della politica italiana, e alle rispettive coalizioni. La cosiddetta “par condicio” è dovuta a loro, che, grazie agli enormi poteri economici che rappresentano e li sponsorizzano (notoriamente legati anche giornali e televisioni), monopolizzano il mercato e detengono il primato delle preferenze. Poi, ci sono anche altre liste, certo, ma... lasciate perdere, ci dicono neanche troppo tra le righe i mezzi d’informazione: votate i Monoliti, tanto vincerà uno di loro. E i Monoliti godono. Da anni, da decenni (anche se sono nati dopo, hanno ereditato solide ceneri dai loro predecessori) fondano il loro consenso proprio sul “voto utile”, sulla finta democraticità delle campagne elettorali, dove di fatto può vincere solo chi detiene già un’ampia fetta di potere, perché degli altri non si parlerà praticamente nulla. E i due Colossi, pur cantandosele sonoramente in campagna elettorale per mettere in mostra le differenze, diventano di fatto sempre più simili, in modo che sia sempre garantita una continuità al sistema italiano, con tutti i suoi annessi e connessi che tutti ormai dovremmo conoscere. Insomma, alle elezioni, di fatto, “possiamo cambiar tutto, a patto che si lasci tutto come era”. A meno che... a meno che i cittadini italiani non comincino, uno dopo l’altro, a guardarsi intorno, valutando TUTTI i programmi, visionando TUTTI i candidati, e non solo quelli che si riferiscono ai Monoliti. E inizino, sempre in maggior numero, ad assumersi la fatica e la responsabilità di informarsi personalmente, e non solo tramite i Grandi Giornali e le Grandi Televisioni. Perché quella del “voto utile” è una grandissima stupidaggine, che può esistere solo in grazia di un sistema d’informazione malato e dell’assuefazione degli elettori. Che devono rivendicare, proprio attraverso il voto, la loro vera libertà, che è quella non di scegliere quello che si ritiene “il male minore”, ma la lista che veramente, fra tutte, li rappresenta meglio. Una libertà che, se si vogliono veramente cambiare le cose, deve avere il coraggio di rischiare.
Di Dulce (del 09/07/2009 @ 16:50:40 in Eventi, linkato 2357 volte)
Dopo il grande successo dello scorso anno a Sant’Anna di Roccabruna, i ragazzi del presidio provinciale di Libera (“Associazioni, nomi e numeri contro le mafie", associazione nata il 25 marzo 1995 su iniziativa di don Ciotti) hanno deciso di continuare l’iniziativa anche quest’estate. Si svolgerà dal 22 al 26 luglio, a Madonna del Colletto (Valdieri), luogo simbolo della Resistenza al nazi-fascismo e sarà dedicato alla libertà d’informazione, perché “si deve far capire alla gente quanto sia importante avere un’informazione seria e indipendente che racconti i fatti così come stanno e badi soltanto al bene dei cittadini” dicono alcuni ragazzi del presidio. Senza contare che quella italiana è una vera e propria tragedia, “con 9 giornalisti ammazzati negli ultimi anni e oltre una decina tuttora sotto scorta”. Dopo lunghi mesi passati a organizzare l’evento, grazie anche alla collaborazione dell’A.N.P.I. (associazione nazionale partigiani italiani), del Comune di Cuneo e quello di Valdieri e dei ragazzi dell' Associazione Culturale 33Giri.
IL PROGRAMMA DEFINITIVO
Mercoledì 22
Primo pomeriggio: “Chiamala, se vuoi, coscienza civile”, con:
Don Ciotti: sacerdote che si batte da anni per la giustizia e l’impegno civile. Fondatore di Libera e del Gruppo Abele.
Andrea Scanzi: giovane e brillante firma di MicroMega e La stampa. Autore del best-seller “Elogio dell’invecchiamento”. Il suo ultimo libro è “Ve lo do io Beppe Grillo”.
Giovedì 23
Mattina: “Per non morire di mafia”
Marco Nebiolo: giornaliste della rivista di approfondimento politico-sociale Narcomafie.
Stefano Fantino: giornalista di Liberainformazione (Osservatorio nazionale sull’informazione per la legalità e contro le mafie).
Pomeriggio: “Cittadini, non sudditi. Giornalisti, non servi”, con:
Carlo Vulpio: Giornalista. Inviato del Corrire della Sera. E’ autore di Roba Nostra e La città delle nuvole. Viaggio nel territorio più inquinato d’Europa. Gli è stato tolto, perché i suoi articoli erano troppo scomodi, l’incarico di seguire come cronista le inchieste del pm De Magistris.
Piero Ricca: Giornalista e famoso blogger (www.pieroricca. org). Dicono di lui: “Che io sia un mafioso è incerto, mentre è certissimo che lei sia uno stronzo!” Marcello Dell’Utri “Se la gente facesse come lui, molti ipocriti dovrebbero espatriare” Beppe Grillo
Pino Maniaci: ovvero l’informazione senza bavaglio come strumento di lotta alla mafia. Davanti alle telecamere della sua Telejato, piccola e indomita emittente siciliana di Partitico, da anni Pino Maniaci ci dà lezioni di buon giornalismo.
Sera: “Gaza, Palestina: strage continua”, videocollegamento con: Vittorio Arrigoni, giornalista inviato di guerra del Manifesto.
Venerdì 24
Mattina: “Diventare giornalisti” con:
Paolo Gerbaudo: giornalista de Il Manifesto. Scrive di politica, ambiente e società.
Pomeriggio: “Noi giochiamo pulito. Presentazione de Il fatto Quotidiano”, con:
Antonio Padellaro: Giornalista. E’ stato direttore de l’Unità. Tra i fondatori, con Marco Travaglio, e futuro direttore de Il fatto Quotidiano. Il suo ultimo libro è “Io gioco Pulito”.
Oliviero Beha: giornalista radiotelevisivo e della carta stampata in prima linea anche nella difesa della libertà dell’informazione. Cura una rubrica di sport e società su Tg3. I suoi ultimi libri sono “I Nuovi Mostri” e “Italiopoli”.
Sera: “Prove tecniche di trasmissione: le radio resistenti”
Giulio Cavalli: è un attore, drammaturgo e regista italiano. L’ultima sua produzione è il recente Do ut Des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi. A causa delle minacce ricevute gli è stata assegnata una scorta.
Sabato 25 Mattina: “Se il giornalista resta solo…”
Alberto Spampanato: Quirinalista dell’Ansa, fratello di Giovanni, il corrispondente del quotidiano L’Ora ucciso a Ragusa nel 1972 mentre pubblicava inchieste sui gruppi eversivi neofascisti e su un oscuro omicidio. Autore del saggio Se il giornalista resta solo.
Carla Rostagno: sorella di Mauro Rostagno, sociologo e giornalista italiano. È stato uno dei fondatori del movimento politico Lotta Continua. Ucciso dalla mafia.
Pomeriggio: “La libera informazione italiana, questa sconosciuta”
Luca Telese: giornalista parlamentare. Scrive su Il Giornale. Autore di numerose trasmissioni televisive. I suoi ultimi libri sono “Qualcuno era comunista” e il best-seller “Cuori Neri”.
Fabio Bovi: tra i fondatori, insieme a Giulietto Chiesa, di PandoraTv (la web-tv completamente libera dai poteri forti). www.pandoratv. it
Domenica 26
Mattina: Camminata sui sentieri partigiani Pomeriggio: “1943-2009. La Resistenza continua”, incontro finale con
Livio Berardo: membro dell’Istituto Storico della Resistenza di Cuneo.
Attilio Martino: presidente provinciale A.N.P.I. (associazione nazionale italiana partigiani)
Andrea Olivero: presidente nazionale A.C.L.I.
Don Aldo Benevelli: prete partigiano, tra i fondatori di Lvia (Associazione Internazionale di Volontariato Laico).
LE SERATE RESISTENTI
Eccovi il programma delle serate del campeggio..ricordo che si puo venire anche solo la sera e che la birra costerà 2.50€:
GIOVEDI 23: TEATRO STORIE DI PIRATI a cura de “L’interezza non è il mio forte” www.interezza.it Prima ci sarà un videocollegamento con Gaza con VITTORIO ARRIGONI
SABATO 25: CONCERTO OCCITANO SIR MESSER a cura dell’associazione Geghebaba
DOMENICA 26: MAXIMEGACONCERTO FINALE TLO Traffic Light Orchstra ARTURO PIAZZA from Colorado Cafè www.arturopiazza.it
“Gli incontri” ci tengono a precisare i ragazzi di Libera “saranno alternati a concerti, balli occitani, dibattiti, spettacoli teatrali e di giocoleria per ricordare che si può essere impegnati nel sociale anche divertendosi”. Il costo è di 50 € per tutto il campeggio, compresi i pasti. Chiunque voglia partecipare (anche solo per alcune giornate) non deve far altro che compilarel’apposito modulo presente nel sito del campeggio
e portarsi la tenda……… se intendete dormire sul posto.
L’anno scorso io e Dulce abbiamo partecipato a 3 giorni di incontri senza fermarci a dormire ciò è possibile anzi vorrei consigliarvelo se non potete fare altrimenti.
Telefonate a Gianluca Serale (3473300525) per avvisare del vostro arrivo e se intendete condividere pranzo o cena che con un contributo finanziano il campeggio.
ULTIMA NOVITA'
Prima del campeggio ci sarà anche una cena di autofinanziamento in concomitanza con l’anniversario della strage di Via D’Amelio sabato 18 luglio aperta a tutti, presso il Parco della Resistenza a Cuneo. Per prenotarsi e pe avere ulteriori informazioni a riguardo si può scrivere a campeggio.resistente@libero.it o parlare col referente del presidio Gianluca Serale (3473300525).
Di Dulce (del 22/03/2010 @ 16:26:51 in Eventi, linkato 2082 volte)
Oggi è la Giornata Mondiale dell’acqua e la situazione per quanto riguarda il diritto di accesso al prezioso liquido è complessa. Se in molte parti del Pianeta l’acqua non è per tutti, in altre lo è ma a costi esorbitanti; in altre ancora i Governi si organizzano per rendere l’acqua un business simile ad un altro. E’ il caso dell’italia che ha visto recentemente l’approvazione di una legge che ne privatizza la gestione. Ieri, dunque si è tenuta ieri a Roma una manifestazione enorme: in 200mila sono scesi in piazza per chiedere che sia abolito il decreto Ronchi che di fatto ha travisato quelle che erano le disposizioni europee in materia.
Questo è l’anno dell’acqua, l’anno in cui noi italiani dobbiamo decidere se l’acqua sarà merce o diritto fondamentale umano. Il 19 novembre 2009, il governo Berlusconi ha votato la legge Ronchi, che privatizza i rubinetti d’italia. E’ la sconfitta della politica, è la vittoria dei potentati economico-finanziari. E’ la vittoria del mercato, la mercificazione della ‘creatura’ più sacra che abbiamo: ’sorella acqua’. Questo decreto sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli di questo Paese, che, per l’aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare le bollette dell’acqua (avremo così cittadini di serie A e di serie B!). Ma soprattutto, la privatizzazione dell’acqua, sarà pagata dai poveri del Sud del mondo con milioni di morti di sete. Per me è criminale affidare alle multinazionali il bene più prezioso dell’umanità (‘l’oro blu’), bene che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici (scioglimento dei ghiacciai e dei nevai) sia per l’incremento demografico. L’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai Comuni a totale capitale pubblico, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile. Purtroppo, il nostro governo, con la legge Ronchi, ha scelto un’altra strada, quella della mercificazione dell’acqua. Ma sono convinto che la vittoria dei potentati economico-finanziari si trasformerà in un boomerang. E’ già oggi notevole la reazione popolare contro questa decisione immorale. Questi anni di impegno e di sensibilizzazione sull’acqua, mi inducono ad affermare che abbiamo ottenuto in italia una vittoria culturale ,che ora deve diventare politica. Ecco perché il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua pubblica, lancia ora il Referendum abrogativo della Legge Ronchi, che dovrà raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme. Non sarà un referendum solo abrogativo, ma una vera e propria consultazione popolare su un tema molto chiaro :o la privatizzazione dell’acqua o il suo affidamento ad un soggetto di diritto pubblico. Le date del referendum verranno annunciate in una grande manifestazione nazionale a Roma il 20 marzo, alla vigilia della Giornata Mondiale dell’acqua (22marzo). Nel frattempo chiediamo a tutti di costituirsi in gruppi e comitati in difesa dell’acqua, che siano poi capaci di coordinarsi a livello provinciale e regionale. E’ la difesa del bene più prezioso che abbiamo (aria e acqua sono i due elementi essenziali per la vita!). Chiediamo a tutti i gruppi e comitati di fare pressione prima di tutto sui propri Comuni affinché convochino consigli monotematici per dichiarare che l’acqua è un bene di non rilevanza economica. Questo apre la possibilità di affidare la gestione dell’acqua ad un soggetto di diritto pubblico. Abbiamo bisogno che migliaia di Comuni si esprimano. Potrebbe essere questo un altro referendum popolare propositivo. Solo un grande movimento popolare trasversale potrà regalarci una grande vittoria per il bene comune. Sull’acqua ci giochiamo tutto, anche la nostra democrazia. Dobbiamo e possiamo vincere. Ce l’ha fatta Parigi (la patria delle grandi multinazionali dell’acqua ,Veolia, Ondeo ,Saur che stanno mettendo le mani sull’acqua italiana) a ritornare alla gestione pubblica. Ce la possiamo fare anche noi. Alex Zanotelli
Nell'attesa vi consiglio vivamente di visitare il sito
Di Dulce (del 15/01/2009 @ 16:23:53 in Notizie, linkato 2535 volte)
*Firma anche tu. Click sulla scritta che scorre*
NON SI PUO' RIMANERE A GUARDARE
C'è un modo per evitare il massacro di civili. C'è un modo per salvare il popolo palestinese. C'è un modo per garantire la sicurezza di Israele e del suo popolo. C'è un modo per dare una possibilità alla pace in Medio Oriente. C'è un modo per non arrendersi alla legge del più forte e affermare il diritto internazionale:
> CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA > RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE > FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA > PROTEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE
Le nostre organizzazioni si impegnano, insieme a chi lo vorrà , per raccogliere e dare voce alla coscienza civile del nostro paese:
ACLI, ARCI, LEGAMBIENTE, CGIL, AUSER, LIBERA, RETE LILLIPUT, Associazione ONG italiane - Piattaforma Medio Oriente, Fondazione Angelo Frammartino, Beati i Costruttori di Pace, FIOM, CGIL Funzione Pubblica, Un ponte per, AIAB, CIES, GRUPPO ABELE, CIPAX - Centro Interconfessionale per la pace, Donne in Nero, A Sud, FAIR, Fairtrade italia, Forum Ambientalista, UCODEP, Terres des Hommes International, Armadilla Onlus, SDL Intercategoriale, Tavola Sarda per la pace, Famiglia di Angelo Frammartino, Luigi Ciotti, Flavio Lotti, Luciana Castellina, Giuliana Sgrena, Enzo Mazzi - Isolotto Firenze, Luisa Morgantini, Vittorio Agnoletto, Giovanni Berlinguer, Sergio Staino, tanti gruppi locali, docenti, amministratori locali, pacifisti e pacifiste, cittadini e cittadine (un primo elenco è consultabile anche su www.arci.it)
Non si può rimanere a guardare! Campagna di raccolta fondi a sostegno della società civile palestinese impegnata nell'assistenza dei civili
In contemporanea con le varie iniziative sostenute dalla nostra associazione a favore della pace nella Striscia di Gaza, Arci ha lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere il partner locale REC (Remedial Education Center) nell'affrontare le conseguenze degli attacchi israeliani in particolare a favore dei minori.
NON SI PUò RIMANERE A GUARDARE!!
ARCI, e tutta l'italia civile, si sta attivando per fermare il massacro di Gaza con appelli, raccolta firme, iniziative ecc. Per dire: CESSATE IL FUOCO IN TUTTA L'AREA RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ISRAELIANE FINE DELL'ASSEDIO DI GAZA PRETEZIONE UMANITARIA INTERNAZIONALE
Per far fronte all'emergenza socio-sanitaria che questi giorni di guerra hanno molto aggravato, Arci lancia una campagna di raccolta fondi a sostegno della società civile palestinese impegnata nel sostegno ai civili.
In particolare, con i fondi raccolti, Arci sosterrà lo sforzo del REC (Remedial Education Center), con cui collabora da diversi anni nella fornitura di servizi e strumenti ai minori palestinesi della Striscia di Gaza con l'obiettivo di combattere l'isolamente in cui sono costretti e cercare di garantire un livello minimo di normalità per le giovani generazioni, nell'assistenza ai minori principali vittime del conflitto israelo-palestinese e di questa nuova ondata di violenza. Ad oggi il nuovo attacco ha provocato più di 1.000 morti tra cui più di 300 minori, che come in ogni altra guerra, sono le prime vittime dirette e indirette della violenza.
Anche tu puoi aiutarci a sostenerli con contributi da versarea:
ARCI CULTURA E SVILUPPO CAMPAGNA ATTIVARCI CAUSALE - EMERGENZA GAZA
Il Remedial Education Center (REC) è una ONG palestinese nata nel 1993 che rivolge il suo operato a bambini con situazioni problematiche ed attualmente conta circa 500 iscritti. I minori provengono da famiglie che, oltre a dover fronteggiare ogni giorno le criticità della situazione contingente, si trovano in condizioni di particolare povertà e disagio, hanno problemi di socializzazione, chiusura, esagerata timidezza, difficoltà di concentrazione e apprendimento con conseguente caduta della rendita scolastica, fobie, incubi ed enuresi notturne.
Gli operatori del REC sono uomini e donne palestinesi supportati, in maniera occasionale da Volontari provenienti soprattutto dai paesi Europei, legati a progetti i cooperazione internazionale. Le attività vengo portate avanti grazie a contributi finanziari provenienti per lo più dai paesi occidentali e tramite gli affidi a distanza.
Il REC opera in una struttura a tre piani in cui ci sono aule didattiche, laboratori vari, un teatrino, aule per il recupero dei disabili.
I REC persegue da sempre una politica innovativa e controcorrente se si considera il luogo in cui viene attuata e che gli operatori che ci lavorano sono anch'essi palestinesi. I bambini e le bambine infatti, svolgono collettivamente ogni attività e le classi formate da non più di 20 bambini comprendono alcuni portatori di handicap. Il recupero psichico e fisico dei disabili è infatti un'altra tipicità del REC che li segue grazie ad un gruppo di psicologi ed operatori qualificati in un paese in cui sarebbero lasciati a loro stessi senza supporto.
Tra le attività del Centro possiamo inoltre evidenziare quelle didattico-educative di sostegno alla scolarità , quelle ricreazionali, i programmi di guida e supporto alle famiglie, quelli di ricerca e sviluppo, i laboratori musicali, i programmi di sostegno alle madri. In particolare si realizzano programmi di educazione personale vera e propria, attraverso la cura all'igiene individuale, dell'alimentazione, di educazione al linguaggio ed alla non violenza nelle relazioni interpersonali.
Attraverso programmi annuali inoltre, avvalendosi della collaborazione di Associazioni estere, il REC organizza campi estivi in paesi Europei (Summer Camp). Alcuni bambini che versano in situazioni di particolare disagio psichico e comportamentale, vengono quindi inseriti in un programma semestrale che serve a prepararli psicologicamente ad affrontare l'impatto con una realtà , quella occidentale, molto diversa dalla loro.
In Europa quindi i bambini acquisiscono la consapevolezza dell'esistenza di una realtà differente che li porta a confrontarsi con i coetanei occidentali e ad aumentare la propria autostima e conoscenza delle proprie potenzialità .
Collaborazione ARCI-REC
Attraverso programmi annuali e avvalendosi della collaborazione di Associazioni estere, il REC organizza campi estivi in paesi Europei (Summer Camp). Alcuni bambini che versano in situazioni di particolare disagio psichico e comportamentale, vengono inseriti in un programma che serve a prepararli psicologicamente ad affrontare l'impatto con una realtà , quella occidentale, molto diversa dalla loro. In Europa quindi i bambini acquisiscono la consapevolezza dell'esistenza di una realtà differente che li porta a confrontarsi con i coetanei occidentali e ad aumentare la propria autostima e conoscenza delle proprie potenzialità . Negli ultimi anni, l'ARCI ha gestito i Summer Camp del REC nella Città di Grottaglie stringendo così i rapporti di collaborazione con il REC e facendosi promotore di campagne di finanziamento insieme ad alcune Associazioni Laziali e Lombarde e con il coinvolgimento degli Enti locali.
Prima della chiusura della striscia di Gaza, che ha di fatto bloccato la possibilità di continuare a sviluppare le attività , la sede del REC è stata visitata dalla delegazione nazionale dell'ARCI giunta in Palestina con l'obiettivo di espandere la conoscenza riguardo alla situazione politico-sociale della Palestina e dei suoi rapporti con lo stato Israeliano.
La metodologia prescelta per il lavoro comune sino ad oggi svolto è quella di laboratori tematici, che utilizzino varie forme di espressione, e che abbiano come filo conduttore la convenzione sui diritti dell'infanzia dell'Onu del 1989. Tale scelta è stata suggerita dal partner sulla base della propria esperienza pluriennale in questo tipo di lavoro.
La chiusura della Striscia di Gaza da parte di Israele e il riacuirsi del conflitto hanno costretto, nell'ultimo anno, a sospendere le attività progettuali programmate, mentre in questa fase vi è urgenza di affrontare la tragica situazione creata dalla nuova situazione di emergenza causata dal conflitto.
Quello che non sapete su Gaza
Il NYTimes di oggi pubblica un articolo interessante di Rashid Khalidi, professore di studi arabi alla Columbia, autore di 'Sowing Crisis: The Cold War and American Dominance in the Middle East'.
* * *
Quello che non sapete su Gaza
di Rashid Khalidi (NYTimes, 7-1-09)
Quasi tutto quello che siete stati portati a credere su Gaza è sbagliato. Alcuni punti essenziali sembrano mancare dal discorso, svoltosi per lo più sulla stampa, circa l'attacco di Israele alla striscia di Gaza.
Il popolo di Gaza La maggioranza di chi vive a Gaza non è lì per scelta. Un milione e cinquecentomila persone stipate nelle 140 miglia quadrate della striscia di Gaza fanno parte per lo più di famiglie provenienti dai paesi e dai villaggi attorno a Gaza come Ashkelon e Beersheba. Vi furono condotte a Gaza dall'esercito israeliano nel 1948.
L'occupazione Gli abitanti di Gaza vivono sotto l'occupazione israeliana dall'epoca della Guerra dei sei giorni (1967). Israele è tuttora considerata una forza di occupazione, anche se ha tolto le sue truppe e i suoi coloni dalla striscia nel 2005. Israele controlla ancora l'accesso all'area, l'import e l'export, e i movimenti di persone in ingresso e in uscita. Israele controlla lo spazio aereo e le coste di Gaza, e i suoi militari entrano nell'area a piacere. Come forza di occupazione, Israele ha la responsabilità di garantire il benessere della popolazione civile della striscia di Gaza (Quarta Convenzione di Ginevra).
Il blocco Il blocco della striscia da parte di Israele, con l'appoggio degli Stati Uniti e dell'Unione Europea, si è fatto sempre più serrato da quando Hamas ha vinto le elezioni per il Consiglio Legislativo Palestinese nel gennaio 2006. Carburante, elettricità , importazioni, esportazioni e movimento di persone in ingresso e in uscita dalla striscia sono stati lentamente strozzati, causando problemi che minacciano la sopravvivenza (igiene, assistenza medica, approvvigionamento d'acqua e trasporti).
Il blocco ha costretto molti alla disoccupazione, alla povertà e alla malnutrizione. Questo equivale alla punizione collettiva -col tacito appoggio degli Stati Uniti- di una popolazione civile che esercita i suoi diritti democratici.
Il cessate-il-fuoco Togliere il blocco, insieme con la cessazione del lancio dei razzi, era uno dei punti chiave del cessate-il-fuoco fra Israele e Hamas nel giugno scorso. L'accordo portò a una riduzione dei razzi lanciati dalla striscia: dalle centinaia di maggio e giugno a meno di venti nei quattro mesi successivi (secondo stime del governo israeliano). Il cessate-il-fuoco venne interrotto quando le forze israeliane lanciarono un imponente attacco aereo e terrestre ai primi di novembre; sei soldati di Hamas vennero uccisi.
Crimini di guerra Colpire civili, sia da parte di Hamas che di Israele, è potenzialmente un crimine di guerra. Ogni vita umana è preziosa. Ma i numeri parlano da soli: circa 700 palestinesi, per la maggior parte civili, sono stati uccisi da quando è esploso il conflitto alla fine dello scorso anno. Per contro, sono stati uccisi 12 israeliani, per la maggior parte soldati. Il negoziato è un modo molto più efficace per affrontare razzi e altre forme di violenza. Questo sarebbe successo se Israele avesse rispettato i termini del cessate-il-fuoco di giugno e tolto il suo blocco dalla striscia di Gaza.
In un momento in cui Israele sta bombardando Gaza cercando di schiacciare Hamas, vale la pena di ricordare che Israele stesso aiutò ad allevare Hamas.
Quando Hamas fu fondata nel 1987, Israele era per lo più preoccupata del movimento Fatah di Yasser Arafat e pensò che una organizzazione religiosa palestinese avrebbe aiutato a indebolire Fatah. Israele calcolò che tutti quei fondamentalisti musulmani avrebbero passato il loro tempo a pregare nelle moschee, così diede un giro di vite a Fatah e permise a Hamas di crescere come forza alternativa.
In Medio Oriente stiamo assistendo alla sindrome del boomerang. Il terrorismo arabo ha creato un appoggio ai politici israeliani di estrema destra, che hanno reagito duramente contro i palestinesi, che hanno risposto con altro terrorismo, ecc. Gli estremisti di entrambe le parti si sostengono a vicenda e l'assalto terrestre eccessivo di Israele a Gaza creerà verosimilmente altri terroristi nel lungo periodo. (...)
Da inguaribile ottimista e da cittadino italiano che non vuole rassegnarsi al degrado politico e sociale di questi ultimi vent'anni da tempo mi guardavo attorno per vedere se da qualche parte spuntava qualche progetto concreto per cambiare le cose, pronto naturalmente a fare la mia parte.
Il blog di Beppe Grillo con i suoi meetup qualcosa avevano già smosso. Mi chiedevo, però, dov'era finita la parte dell'italia migliore, quella che ogni giorno si alza al mattino per contribuire ad un mondo più giusto ed umano. Le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, i gruppi e movimenti cattolici, i comitati che sorgono spesso qua e là per rimediare ai disastri della politica.
Realtà diverse e frastagliate che, però, se si unissero diventerebbero una forza importante.
Oggi ho trovato sulla rete una risposta esemplare di Jacopo Fo e Roberta Lombardi che stanno cercando di mettere assieme tutte queste realtà con il Movimento Etico Popolare.
Lo pubblico sul nostro blog per alimentare il dibattito convinto che stiamo vivendo un momento storico importante e delicatissimo dal quale possiamo uscirne solo se sappiamo mettere in campo le energie migliori.
Invito tutti a farlo girare in rete, attraverso i propri contatti.
Nello scenario agonizzante di questo inizio millennio italiano sta succedendo qualche cosa di grosso?
Anche noi avremo a breve un effetto Obama?
Sta per cominciare una rivoluzione politica che ridara' alla gente la gioia di lottare e vincere?
Impossibile?
Se si guardano i telegiornali certamente, ma se si vive nel Movimento dei piccoli gruppi che praticano l’alternativa si assiste a una continua crescita di iniziative e successi. Ovunque fioriscono circoli della Decrescita Felice, del Movimento della Transizione, gruppi d’acquisto, botteghe del commercio equo, feste, concerti, cooperative sociali, imprese ecologiche, filiali di Banca Etica.
Un fenomeno enorme che ha poca visibilita' nel suo complesso ma che a furia di piccoli passi sta modificando casa per casa il panorama politico culturale e sociale. Una realta' che crea lavoro, risparmio energetico, imprese solidali in tutto il mondo.
Migliaia di pasti cucinati ogni giorno per i disperati del pianeta, migliaia di alberi piantati, pannelli fotovoltaici finanziati e costruiti, cibi biologici prodotti, milioni di litri d’acqua e kilowatt risparmiati.
E una cultura diversa che cresce non sui discorsi di chi e' bravo a parlare in pubblico ma grazie all’abilita' delle mani, alla fantasia e al sudore (quello della fronte non quello della lingua). In italia, nonostante i Veltroni, i D’Alema, i Rutelli, il Presidente e tutte le sue vallette ucraine vestite da babbo natale in bikini, migliaia di persone si alzano ogni mattina e si chiedono: “Come posso far avanzare di un centimetro il mondo migliore?” e si mettono giu' a spremersi il cervello per creare un nuovo conto corrente ribelle, isolare un tetto, vendere un chilo di caffe' che ha dentro la speranza di un contadino peruviano, far arrivare un piccolo mulino a vento nel Kalahari.
E ci riescono!
Questa gente meravigliosa, questi che non sono crollati psicologicamente neanche di fronte all’ultimo disastro elettorale, se si mettono assieme cosa potrebbero combinare?
Pensa per un attimo se questo Movimento del fare si saldasse con i circoli degli amici di Beppe Grillo, con i comitati di lotta contro gli inceneritori e le industrie inquinanti, con componenti di base dei verdi e della sinistra. Pensa se fosse capace di parlare anche alla gente di buon senso che oggi vota a destra perche' non vede alternative.
Siamo tanti, anche se siamo divisi e incapaci di far nascere una strategia comune.
Ma in questi anni abbiamo imparato a usare mezzi nuovi come il web, a organizzarci a rete, a fare impresa e costruire concretamente nuovi mestieri, attivita' commerciali, installare pannelli solari, lampioni ad alta efficienza e caldaie ecologiche, andando oltre la denuncia del marcio nel sistema.
Bello ma impossibile?
E se ti dicessi che qualcuno ci sta pensando?
Sono stato cinque ore con Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, Alfredo Giacon che ha fatto il giro del mondo in barca a vela come ambasciatore del movimento solidale italiano e Piera Marsilio, scrittrice e musicista. Abbiamo parlato del neonato Movimento Etico Solidale. Parlare oggi di un nuovo movimento politico puo' sembrare una follia. Ma la cosa non spaventa i fondatori di questo gruppo che credono che sia proprio questo il momento per chiamare all’unita' su obiettivi concreti il popolo che sta opponendosi con i fatti allo sfascio nazionale.
Salviato mi racconta che in Francia le associazioni delle signore che amano i cani, gli ecologisti della prima ora, gli amanti dell’ambiente bucolico, i terrorizzati dalla catastrofe ambientale, i gruppi etici e solidali e i comitati spontanei di difesa del territorio sono riusciti a fare un patto che e' partito dal basso e che ha permesso al movimento ecologista-etico di ottenere un risultato formidabile: oggi sono il terzo “partito” con il 16% dei voti, solo un pelo al di sotto del Partito socialista.
Perche' non facciamo lo stesso?
Uniamo il Movimento del fare, dei piccoli passi, dei piccoli circoli locali, la gente concreta che non ama le chiacchiere e ha a cuore i risultati!
Mentre scrivo stanno arrivando i dati sulle elezioni regionali in Germania. Anche li' una nuova sinistra ha ottenuto risultati notevoli, un segnale che qualche cosa si sta muovendo a livello internazionale.
Quello che mi affascina del Movimento Etico Solidale e' il rifiuto per le divisioni ideologiche, la partenza cercando di portare idee semplici, proposte concrete. Salviato inizia dicendo che sogna un movimento che misuri l’impegno dei propri militanti con il numero di pannelli solari installati, con la quantita' di combustibile fossile risparmiato.
Oggi sarebbe possibile trasformare in fatti le nostre proposte.
Abbiamo decenni di esperienza e le tecnologie sono mature.
Possiamo immaginare di proporre finalmente nuovi strumenti di risparmio, permettendo alle famiglie italiane di investire in modo sicuro e vantaggioso nelle fonti di energia rinnovabile, estendere la logica dei gruppi di acquisto a servizi complessi come la telefonia o le assicurazioni, far risparmiare le famiglie e valorizzare le imprese etiche.
E possiamo perfino dimostrare che un comune che ha bisogno di 3 milioni di euro per costruire una scuola puo' ottenerli dando vita a un progetto globale di razionalizzazione delle risorse energetiche.
Cambi le lampadine e i regolatori di flusso della corrente e tagli l’80% dei costi dell’illuminazione stradale, produci biogas dai rifiuti urbani organici, tagli del 50% i costi del riscaldamento isolando gli immobili, copri i tetti e i parcheggi con pannelli fotovoltaici, dove puoi installi generatori di elettricita' eolici, idrici, a scarti di legno. Con una semplice operazione di prefinanziamento e grazie ai finanziamenti dello Stato puoi realizzare gli investimenti senza sborsare un euro e ottenere contemporaneamente i 3 milioni di euro per la scuola, facendoti anticipare i risparmi ottenuti e gli utili provenienti dalla produzione diretta di elettricita'.
Oggi possiamo non limitarci a dirlo, il Movimento contiene le professionalita' e l’esperienza per trasformare questa possibilita' in un’azione politica diretta. In campagne di riconversione dell’economia dei Comuni. Far vivere la nostra propaganda politica sulle esperienze.
Quando avremo realizzato simili interventi in 10 Comuni avremo dimostrato di avere un progetto vero per la rinascita economica, ecologica e culturale dell’italia. Non chiacchiere.
Il fatto di trovarmi per la prima volta di fronte a un’organizzazione politica che si muove su questa linea di pensiero mi ha entusiasmato.
E credo che sia importante in questo momento aprire una discussione su questi temi.
Ben sapendo che non sara' facile, non sara' comodo ma potrebbe essere un’esperienza straordinaria di cambiamento.
Vogliamo farlo?
Possiamo farlo?
Come?
abbiamo molto parlato in questi giorni ed il sogno europe ecologique da costruire qui in italia è una sfida che ci piacerebbe vincere.
un primo incontro c'è stato ad alcatraz da jacopo a metà ottobre ed hanno iniziato ad aderire tutta una serie di associazione e realtà che lavorano quotidianamente nella solidarietà, nella filiera corta, nelle energie rinnovabili.
per ora hanno aderito al progetto
Lifegate Planet
Associazione Alcatraz
El Tamiso
Brio
Ecor NaturaSì
Cooperativa Immigrazionisti
Associazione Mairi e Soliles
Unaretedamore
Coscienza in Rete
Associazione Impronta Leggera
e noi che facciamo?
sì lo so, c'è il movimento a 5 stelle e le regionali, ma una cosa non esclude l'altra... ANZI l'amplifica enormemente!
beppe e jacopo hanno parlato di questa cosa più volte e jacopo si è messo in contatto con i ragazzi di campania ed emilia che stanno lavorando al progetto liste civiche regionali. penso sia in contatto anche con voi.
noi nel lazio stiamo anche lavorando con i ragazzi di PBC...
ma voi non li sentite i passi di una MOLTITUDINE INARRESTABILE che inizia a camminare insieme verso la stessa direzione????? vogliamo fare rete con chi abbiamo vicino ogni giorno: chi fa la raccolta differenziata perchè vuole rifiuti zero, chi compra dalla filiera corta ed in modo critico, chi ha un conto in banca etica, chi si fa da solo la sua energia rinnovabile, chi vuole che l'acqua rimanga pubblica, chi coltiva l'orto di quartiere...?
perchè dall'incontro di cue persone che quotidiamente tentano di migliorare il mondo si crea un legame saldo ed insieme siamo una moltitudine inarrestabile!
Di Geo (del 07/03/2010 @ 15:45:58 in Cultura, linkato 2132 volte)
Buongiorno a tutti, mi è stato chiesto di pubblicizzare la serata di sabato sera su questo blog...cerco di fare del mio meglio.
SABATO 13 MARZO 2010 La compagnia Teatrale di Saluzzo “TEATRO DEL MARCHESATO”
"Sporchi soldi! Ma divertentissimi”
Una nuova commedia che vede come protagonisti gli stessi attori che portarono in scena “Matrimonio col Vizietto”. La commedia semplice e divertente narra la storia di un comunissimo impiegato Saluzzese che al ritorno dal lavoro, per sbaglio entra in possesso di una valigetta uguale alla sua, contenente tre milioni di euro. L’effetto euforia è immediato, ma sulle tracce per il ritrovamento del denaro troppe persone e tanti avvenimenti faranno scaturire situazioni comiche e divertentissime gag. Che fine farà il denaro? E cosa succederà ai protagonisti? Venite a scoprirlo voi stessi il 13 marzo 2010 a Piasco!
Il ricavato della serata verrà interamente devoluto per l'ospedale di Sololo in Kenya per la cura dei bambini di età inferiore ai 5 anni.
Per rendere meglio l'idea di cosa si può fare con “pochi” euro vi elenco i risultati ottenuti grazie agli aiuti raccolti (lo scorso anno) durante la serata della rassegna teatrale e quelli derivanti da privati. I dati, come già detto si riferiscono all'anno 2009 per la precisione dai primi di novembre 2008 a metà ottobre 2009 :
3000 bambini sotto i cinque anni curati;
il tasso di mortalità (bambini al di sotto dei 5 anni) era sui dieci bambini al mese, ora si era ridotto a tre casi in un anno;
è stato acquistato un carico di farmaci per un'improvvisa epidemia di colera;
acquistato un nuovo gruppo elettrogeno da 40 kw per l'ospedale;
acquistato un nuovo frigo a panneli solari per la sala operatoria;
è stato potenziato con panneli fotovoltaici per la luce notturna il reparto generale (chirurgia e pediatria)
è stata calata una nuova pompa solare in ospedale;
c'è stata un'ottimizzazione dell'acqua (ora l'ospedale ha giornalmente circa 7000-10000 lt d'acqua a disposizione);
è stata ristrutturata la sala da fisioterapia, con l'acquisto degli attrezzi, i quali sono stati prodotti presso un centro di riabilitazione in Kenya;
sono stati inviati due infermieri per il corso da fisioterapisti;
è stata allestita presso l'ospedale un'aula per corsi di aggiornamento del personale, con testi e pc e video proiettore;
è stato inviato del personale della sala operatoria a corsi di aggiornamento presso altre strutture sanitarie;
è stata ristrutturata la sala raggi, con invio di un intensificatore di brillanza dall'italia è stato inviato sul posto un tecnico di radiologia italiano, volontario in Kenya, per un corso al personale sanitario sull'uso dell'intensificatore e taratura dell'apparecchio.
Tutti questi lavori sono stati svolti con la collaborazione del personale della manutenzione dell'ospedale e con l'impiego di lavoratori occasionali, perlopiù studenti, per lavori di manutenzione straordinaria, scavi, ecc..
Visti questi numeri non possiamo far altro che darci apèuntamento sabato 13 marzo alle 21 presso la Sala Polivalente per dare una mano a quei bambini di Sololo (e non solo) che quotidianamente hanno bisogno del nostro aiuto.
Di cagio (del 12/12/2008 @ 15:45:38 in Agricoltura, linkato 3144 volte)
E' di questi giorni la notizia che il crudo sia pericoloso per la salute umana almeno quanto il fumo e l'alcol; le televisioni, le radio, il web ed i giornali ne parlano a gran voce ed all'unisono, come sempre. Ecco, adesso tra un po' esco, con 50 centesimi in tasca ed il boccale da mezzo litro in mano, vado all'Alapacis, accarezzo la “vacca con le corna bianche” (che è una rarità) e mi sparo mezzo litro di latte crudo alla volè. Se qualcuno vuole venire a cantare “la bicera” per farmi da accompagnamento è benvenuto Perché sarei disposto a correre questo rischio enorme, rischiando chissà quale infezione per non aver fatto bollire il latte? Perché oltre ad aver una discreta esperienza nel settore (ed un paio di pezzi carta) mi informo, e spero di riuscire ad informare anche i lettori del blog. L'infezione che ha colpito una decina di bambini (9 secondo alcune fonti) in italia in 2 anni è causata dall'Escherichia coli O157, un ceppo patogeno del comunissimo batterio che abita gli intestini degli animali a sangue caldo. Non è certo, almeno non per tutti casi, che i bambini siano stati infettati da E. coli proveniente dal latte crudo, e stiamo parlando di un numero molto basso. Questo non vuol dire che vale la pena rischiare ma non vale nemmeno la pena ascoltare quello che dal ministro all'ultimo dei giornalisti stanno dicendo a gran voce: bollire il latte. Ma fate furb, fate còsi ti. Il ministro rievoca i consigli della nonna... che risalgono a prima della guerra, inevitabilmente, quando il latte veniva munto a mano, in secchi che venivano lavati con n po' d'acqua fresca, le stalle erano un po' diverse da quelle attuali, non esistevano analisi sul prodotto, non c'erano i frigoriferi, molti animali erano affetti da tubercolosi e da brucellosi (responsabile delle febbri maltesi, roba seria): forse bollire il latte era il minimo che si potesse fare. Chissà se il buon Zaia ascolta anche la nonna quando dice che “maunèt fa grasèt”, “l'eva endebliss”... A parte le battute, non ritengo necessario che una persona adulta, in buon stato di salute rinunci a tutti benefici del latte crudo per lo spauracchio, nel peggiore dei casi, di una dissenteria, e soprattutto voglio dire che non è il caso di bollire il latte nemmeno per i bambini o le persone debilitate, che dalla E. coli O157 potrebbero avere conseguenza peggiori: 70 – 75 ° C per pochi minuti sono più che sufficienti per avere un prodotto sicuro dal punto vista microbiologico, anzi basterebbe anche meno. Spero che i piaschesi continuino a preferire la qualità e non si facciano terrorizare dai media, poi se uno vuole può scegliere di bere cosa vuole, per carità, l'importante è che pensi sempre a cosa consuma.
Ecco un sintesi della filiera del latte pastorizzato, ipotizzando una provenienza locale del latte: - Mungitura - Refrigerazione - Trasporto in autocarro coibentato (miscelazione con altre partite di altri allevamenti) - Stoccaggio in centrale (miscelazione con altre partite di altri giri di raccolta) - Degassatura - Pastorizzazione - Raffreddamento - Confezionamento in plastica o tetrapak - Stoccaggio (refrigerato) - Trasporto (refrigerato) - Eventuali stoccaggi in piattaforme logistiche, viaggi su altri camion - Stoccaggio presso il punto vendita - Banco frigo di vendita
e la filiera del latte del distributore automatico: - Mungitura - Refrigerazione - Trasporto al distributore (pochi minuti di viaggio) - Latte in vendita nel distributore (refrigerato)
Di cagio (del 06/04/2007 @ 15:44:52 in Eventi, linkato 3062 volte)
C'era da aspettarselo, prima o sarebbe toccato anche a noi. Tra Piasco, Costigliole, Verzuolo, Manta, Busca e Villafalletto vivono quasi 30.000 persone. E tutta questa gente utilizza dei servizi, consuma e produce immondizie. Non si poteva certo pretendere di continuare ad utilizzare la corrente prodotta in altri posti e mandare via i rifiuti. La notizia, che non tarderà ad essere ufficiale, è trapelata da fonti ben informate; il progetto non è stato discusso nei consigli comunali per non creare inutili allarmismi e gli isterismi che creano inevitabilmente questo tipo di strutture. A cavallo tra i comuni di Piasco, Verzuolo e Costigliole (a muiane, per chi conosce la zona) verrà costruita (sono già stati identificati i lotti e gli scavi inizieranno in maggio) una centrale termoelettrica a fonti fossili associata ad un termovalozzitore, per la produzione di circa 10 megawatt di elettricità. Certo che 10 MW non sono neanche un terzo del consumo locale ma le dimensioni dell'impianto sono comunque considerevoli. L'inceneritore avrà tutte le caratteristiche dei moderni bruciatori: portando l'immondizia – combustibile a temperature altissime non produrrà i classici fumi ma solamente particelle piccolissime, dal diametro inferiore ai 2,5 micron, così piccole che in italia fino a poco tempo fa c'era una sola apparecchiature in grado di rilevarle, adesso ne sta entrando in funzione un altra; le dimensioni nanoscopiche di queste particelle consentiranno ai fumi di distribuirsi su una zona di diversi km dalla centrale, in particolare di notte viaggeranno col vento verso valle e di giorno con le correnti ascensionali colpiranno più Piasco e la vallata. Non è il massimo, lo so, ma non possiamo pretendere che i nostri rifiuti continui a smaltirli qualcun altro, inoltre abbiamo bisogno di energia per cui non abbiamo scelta: o le nanopolveri della centrale a carbone + spazzatura sul bedale del corso (serve acqua fresca per l'impianto) o stare al buio! A dire il vero di una possibile alternativa se ne parla, ma pare improbabile e fantasiosa: raddoppiare la raccolta differenziata (superare il 70%) e ridurre i consumi energetici di un quarto. E' vero che in certe realtà la raccolta differenziata supera anche l'85% e che con la finanziaria 2007 c'è la possibilità di detrarre il 55% delle spese per le opere di miglioramento dell'efficienza energetica, che oltretutto consentono di risparmiare un bel mucchio di soldi su luce e riscaldamento, ma ognuno deve fare la sua parte... Sappiamo com'è: la gente preferisce continuare a pagare 3 volte di più e starsene tranquilla. Magari una centrale nucleare sotto casa difficilmente viene accettata, ma per una centrale a carbone ed un inceneritore nessuno ha mai fatto storie. Il 4 maggio alla Sala Polivalente ci sarà una serata in cui si parlerà di risparmio energetico come risorsa economica, in particolare degli esperti affronteranno anche i temi dei nuovi contributi pubblici per le fonti rinnovabili, le nuove regole per le costruzione e ristrutturazione di edifici, le opportunità che si vengono a creare, le possibilità di risparmio immediato ed altri temi cari agli idealisti e a chi ha paura ad investire i soldi nelle grandi imprese agroalimentari emiliane e laziali, o di telecomunicazioni nazionali, o in titoli di paesi lontani in grande crescita economica. Io non ci andrò, sarò a Muiane a guardare dove mettere la ciminiera dell'inceneritore, cioè del termovalorizzatore, in modo che sia ben visibile a tutti quelli che vogliono spalancare le finestre d'inverno e tenere la tv accesa per far vedere ai ladri che c'è qualcuno in casa.
Di Dulce (del 02/12/2010 @ 15:30:11 in Eventi, linkato 1947 volte)
Il popolo dell'acqua torna in piazza
CANCUN - TORINO : 4 DICEMBRE 2010
Per la giustizia sociale e ambientale, per l'acqua e i beni comuni
Dal 26 novembre al 10 dicembre ha luogo a Cancun (Messico) la 16-ma Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. In queste due settimane si manifesta in tutto il mondo per la giustizia climatica. L'Acqua è il primo elemento attraverso il quale il cambiamento climatico influenza l'ecosistema terrestre.
In italia i movimenti per l'acqua pubblica tornano in piazza in tutte le regioni dando vita a nodi pulsanti di una rete che, da nord a sud, intende preservare un bene primario come l'acqua e difenderlo dalla privatizzazione.
Il Comitato Referendario Cuneo e Provincia partecipa alla
manifestazione regionale del 4 dicembre a TORINO con Programma
ore 14 ritrovo alla Fontana Angelica in PIAZZA SOLFERINO dove confluirà il corteo degli Studenti partito da Piazza Arbarello
ore 15 corteo fino a PIAZZA CASTELLO e MANIFESTAZIONE con i Comitati Piemontesi per l'Acqua Pubblica, con artisti, scrittori e musicisti, con Beppe Grillo e con il prof. Ugo Mattei
La partenza da Cuneo è prevista con il treno delle ore 12.03 con raccolta degli aderenti a
Il filo conduttore del Campeggio Resistente di quest’anno sarà legato alla ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’italia. L’iniziativa si terrà nel Comune di Valloriate dal 26 al 31 luglio e il percorso dei dibattiti seguirà differenti tematiche: lavoro, immigrazione, mafie, economie alternative, satira...
Il programma ideato e organizzato dai ragazzi del presidio cuneese di Libera “Daniele Polimeni”, delle associazioni 33Giri e LiberaVoce ripercorrerà in buona parte quanto fatto negli anni scorsi, introducendo alcune novità.
IL PROGRAMMA
MARTEDI' 26 Luglio
Dalle ore 10.00 alle 14.30. Sistemazione e accoglienza campeggianti. (pranzo al sacco da casa)
Ore 15. Presentazione del Campeggio Resistente 2011 con Autorità, Organizzatori e promotori.
Ore 17. Inizio “Gioco delle bande partigiane e della Resistenza” nei boschi e delle frazioni limitrofe a Valloriate.
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo: “La politica e la religione. Tra eretici, Chiesa e vicende italiane”
Relatori: Paolo Giaccone (storico, autore di "C'è una croce sullo scudo – Le basi cattoliche della DC Cuneese"), Pier Paolo Simonini (studioso di teologia e storia, professore di religione al Liceo Scientifico di Cuneo G. Peano), Alberto Romussi (studioso di diritto, Pastore del Circolo Evangelico cuneese).
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Conferenza-dialogo. “L'ancella d'italia. 150 anni di mafia, da fenomeno criminale di territorio a impresa mafiosa ”
Relatore: Isaia Sales (docente di Storia della Criminalità Organizzata dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ex parlamentare e consigliere regionale della Regione Campania)
Ore 18. Conferenza-discussione. “Non c'è più il futuro di una volta. Un dialogo sulle passioni che muovono (ancora?) la politica”
Relatori: Emilio Carnevali (giornalista di MicroMega) e Luca Telese (giornalista de Il Fatto Quotidiano, scrittore e conduttore su La7).
Ore 20. Cena presso il salone Polivalente.
Ore 21. Incontro. “Langhe Doc - Storie di eretici nell'italia dei capannoni: tra sviluppo economico e tutela del territorio”.
Relatori: Paolo Casalis (regista di Langhe DOC), Federico Ferrero (autore del libro Langhe DOC), Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni (registi di “Nani di pietra, giganti di carta”)
Ore 22.30. Spettacolo teatrale: “Che bella gente” (tributo al grande Giorgio Gaber) Compagnia teatrale “L'Interezza non è il mio forte” (Torino).
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo: “La vita e il lavoro nell'era del turbo capitalismo. Lentezza e soddisfazione: si può conciliare lavoro e salute ai nostri tempi?”.
Relatori: Federico Baccomo (ex-avvocato d'affari, ora scrittore di successo. Autore di “Studio Illegale” e “La gente che sta bene”, sulla sua esperienza nell'olimpo della finanza), Alessandra Re (docente di psicologia del lavoro all'Università di Torino).
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Tavola rotonda. “Orientarsi sulle strade della cooperazione. Storia, Filosofia, Progetti “
Relatori: Roberto Schellino (Coordinamento Contadino Piemontese – piccoli produttori del territorio), Enrico Zaninetti (Banca Etica), Peppe Pagano (Libera Terra Campania), Marco Mariano (coop. Retenergie – Solare Collettivo – energie rinnovabili), Luca Gioelli (coop. Libero Mondo – equo solidale e sociale).
Ore 18. Conferenza-dialogo. “Il lavoro. Si scrive posto fisso, si legge utopia”
Relatori: Giorgio Airaudo (segreteria nazionale sindacato FIOM), Filippo Taddei (docente universitario di macroeconomia al Collegio Carlo Alberto di Torino).
Ore 20. Cena presso il salone Polivalente e concerto de “Succulents”
Ore 21. Presentazione progetto “I Granai della Memoria” (interviste alla popolazione locale).
Ore 21.30. Spettacolo e letture poetiche: “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare” di e con Vincenzo Costantino, detto Chinaski (poeta narratore e interprete milanese)
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo. “Le migrazioni, tra sofferenza e desideri. Una prospettiva glocale”
Relatori. Lele Viola (editorialista del La Guida), Valentina Ferrai (associazione MondoQui), ragazze palestinesi del Campo profughi di Jenin (testimoni diretti della questione israelo-palestinese).
Incontro/dialogo. “Uno sguardo sull'italia e sul Risorgimento” con Daniela Bernagozzi (docente di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico G. Peano di Cuneo)
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Grande assemblea e dibattito collettivo tra i Campeggianti: “E ora che si fa? Alla ricerca di una prospettiva d’azione e di nuovi desideri”.
Ore 17.30. Conferenza. “La vergogna e la fortuna. Storie di migranti e di mafie”.
Relatore: Bianca Stancanelli (giornalista e scrittrice. Inviato speciale del settimanale Panorama. Autrice di “La vergogna e la fortuna. Storie di rom” e “A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario”).
Ore 18.30. Spettacolo teatrale: “La spremuta” (sulla rivolta degli immigrati africani di Rosarno) di e Con Beppe Casales.
Ore 9.00 – Ore 12,30: mattinata sportiva (arrampicata, canoa, equitazione con pony, camminata in montagna)
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Conferenza-discussione. “La satira (e l'italia) ai tempi del Bunga Bunga”
Relatori: Francesca Fornario (giornalista satirica dell'Unità), Alessandro Bonino e Stefano Andreoli (ideatori e curatori del celebre sito di satira Spinoza.it), redazione del Misfatto (inserto satirico de Il Fatto Quotidiano).
Ore 18. Conferenza-dialogo. “Le mafie nel nord italia: nomi, numeri e fatti di una realtà”.
Relatori. Giampiero Rossi (caporedattore della Rizzoli, autore di “Mafia a Milano”, “I boss di Chinatown. La mafia cinese in italia”),Marco Nebiolo (giornalista di Narcomafie), Giuseppe Catozzella (giornalista collabora con L'Espresso, autore di “L'alveare” sulle mafie al nord), Enzo Ciconte (docente di storia della criminalità organizzata a Firenze, autore di “'Ndrangheta padana”). Modera: Stefano Caselli (giornalista de Il Fatto Quotidiano)
Ore 9. Ore 10. Partenze per camminata sui sentieri partigiani con guida storica: Valloriate – Paraloup
Ore 12. Inaugurazione mostra artistica di Marco Cordero, a Paraloup (in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli)
Ore 13. Pranzo al sacco a Paraloup.
Ore 15. Incontro/dialogo a Paraloup. “L'italia e il disagio dell'inciviltà: tra delusioni, passioni e desideri”.
Relatori. Marco Revelli (sociologo e professore presso l'Università del Piemonte Orientale, autore di “Poveri, Noi”, “Controcanto”), Laurana Lajolo (scrittrice, sociologa e docente presso l’Università del Piemonte Orientale), Franco Chittolina (Presidente di APICE: Associazione per l'incontro delle culture in Europa), On. Attilio Martino (partigiano, presidente provinciale ANPI).
Ore. 17. Conferenza conclusiva Campeggio Resistente 2011, a Paraloup.
Intervengono: gli organizzatori del Campeggio Resistente 2011, Maria José Fava (referente regione Piemonte di Libera), Valentina Sandroni (coordinatrice provincia Cuneo di Libera), Autorità cittadine.
Ore 18.30. Ritorno a Valloriate sui sentieri partigiani.
Ore 20. “Ultima Cena” presso il salone Polivalente.
Di Dulce (del 11/03/2009 @ 15:13:30 in Eventi, linkato 3029 volte)
LUNEDì 6 APRILE ORE 21 CINEMA MONVISO CUNEO
Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di italia ed Europa.
Dag studiava Giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alle violenze dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumane deportazioni. Sopravvissuto alla trappola Libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in italia, a Roma, dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano Asinitas Onlus punto di incontro di molti immigrati africani coordinato da Marco Carsetti e da altri operatori e volontari. Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del video-documentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie di suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del Colonnello Gheddafi.
“Come un uomo sulla terra” è un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane, rispetto alle quali l’italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il documentario si inserisce in un progetto di Archivio delle Memorie Migranti che dal 2006 l’associazione Asinitas Onlus, centri di educazione e cura con i migranti (www.asinitas.net) sta sviluppando a Roma in collaborazione con ZaLab (www.zalab.org), gruppo di autori video specializzati in video partecipativo e documentario sociale e con AAMOD – Archivio Audioviso Movimento Operaio e Democratico. Le attività della “scuola di italiano” Asinitas Onlus sono portate avanti con il sostegno della fondazione Lettera 27 e della Tavola Valdese. Il film è stato prodotto da Marco Carsetti e Alessandro Triulzi per Asinitas Onlus e da Andrea Segre per ZaLab. Si ringrazia per la collaborazione al progetto Mauro Morbidelli.
A: Presidenti Camera dei Deputati della Repubblica italiana - On. Gianfranco Fini
Presidente Senato della Repubblica italiana - On. Renato Schifani
Presidente Parlameno Europeo – Mr. Hans G. Poettering
Presidente della Commissione Europea – Josè M. Barroso
Commissario per Giustizia, Libertà e Sicurezza e Vice-Presidente Commissione Europea – Mr. Jacques Barrot
Alto Commissario UNHCR – Mr. António Guterres
Dopo aver ascoltato o letto (anche grazie al documentario COME UN UOMO SULLA TERRA) le storie di rifugiati africani residenti in italia sui viaggi attraverso la Libia,
noi sottoscritti
Riteniamo sia necessario fermare le violenze inflitte a migliaia di esseri umani arrestati e deportati dalla polizia libica, al fine di fermarne l’emigrazione verso l’Europa.
Riteniamo sia anche necessario chiarire le responsabilità italiane rispetto a questa situazione. Visti i noti e successivi accordi bilaterali con cui il Governo italiano sin dal 2004 sostiene finanziariamente e tecnicamente la Libia nel “controllo dei flussi di immigrazione clandestina”.
Pertanto con questa petizione chiediamo a
PARLAMENTO italiaNO e PARLAMENTO EUROPEO
COMMISSIONE EUROPEA
UNHCR
1. di promuovere:
Una commissione di inchiesta internazionale e indipendente sulle modalità di controllo dei flussi migratori in Libia in seguito agli accordi bilaterali con il Governo italiano.
Inchiesta che sia anche finalizzata a chiarire le responsabilità italiane dirette o indirette, al fine di bloccare eventuali rinnovi degli accordi bilaterali, riconducendo la collaborazione con la Libia ad un quadro europeo ed internazionale.
2. di avviare rapidamente, vista l’emergenza della situazione,
Una missione internazionale umanitaria in Libia per verificare la condizione delle persone detenute nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri.
Il film sta girando le sale cinematografiche in autonomia perchè Rai, Istituto Luce, Lucky Red, Fandango si sono rifiutate di distribuirlo.
Questo succede ai film "scomodi",per fortuna in italia esistono delle persone sensibili che vogliono confrontarsi con questa realtà.
Per organizzare una presentazione questa è la procedura:
1. Tecnicamente bastano un videoproiettore, uno schermo, un lettore dvd e un impianto audio. Se avete a disposizione una sala più professionale il film è disponibile anche in MiniDv o in BetaSP.
2. Appena avete individuato un luogo e un periodo contattateci a comeunuomosullaterra@zalab.org e fisseremo insieme la data in cui qualcuno degli autori potrà raggiungervi.
3. Economicamente i costi non sono eccessivi e siamo sempre disposti a stabilire insieme le condizioni caso per caso. Tariffe agevolate per proiezioni in luoghi particolari come scuole, università, associazioni, corsi di formazione.
Grazie.
Più il film girerà e più potremo sperare di abbattere il muro di silenzio che copre la realtà degli accordi italia/Libia per fermare i migranti africani.
Di Dulce (del 19/01/2010 @ 14:59:54 in Ambiente, linkato 3791 volte)
Oggi ho sentito il mio amico Marco Ballestra http://www.beveraedintorni.com che mi ha confermato quanto ho letto sul suo blog. Pastorino e Tebaldi sono almeno 15gg che provano ad accendere la centrale ma il comunicato è giunto alla stampa solo oggi. ( Tebaldi se leggi il blog potresti invitare il Comitato Valle Sostenibile a visitare il tuo gioiello della tecnica )
L'ultima persona
19 gennaio 2010 Parte la Centrale a biomasse di Bevera e chiaramente il sindaco Scullino deve dire la sua. Perdendo ancora una volta un'occasione d'oro per tacere.Cito un breve passo dall'articolo de Il Secolo XIX in edicola l'altro ieri: .... il sindaco Scullino conferma il suo costante impegno per la buona riuscita di questo progetto....in quanto é suo irrinunciabile obiettivo migliorare la qualità della vita nel rispetto dell'ambiente e della salute della cittadinanza. In un'intervista dei giorni scorsi egli invocava la collaborazzione dell' Istituto Tumori di Genova e del Prof.Federico Valerio, per assicurare tutte le garanzie del mondo ai cittadini e soprattutto, per cercare di salvare la faccia di fronte ai cittadini. Tenete conto che lo stesso Prof.Valerio da lui invocato, nella pubblica riunione del 18 febbraio 2008 aveva avvisato pesantemente il sindaco e sodali sulle gravi conseguenze derivanti da questo insediamento. Alla fine di questo incontro, il sindaco si impegno' a "rivedere l'oppurtunita di consentire tale realizzazione". Chiaramente non fece nulla anzi, tenne un comportamento di bassissimo profilo per sostenere in tutti i modi questa opera. Dopo Anselmo Genovese, anch'io andai dai Carabinieri, denunciando il sindaco per mancata tutela della salute pubblica. In seguito, presentai un esposto (del quale non ho saputo piu nulla) alle Procure della Repubblica di Sanremo ed Imperia. Recentemente il sindaco ha sferrato un duro attacco ai Carminati alla Cave ed alla Centrale. Chissa come mai? Qualcuno di Voi puo' avere un'idea concreta che gli sfiora il cervello? Ora, in occasione dell'inaugurazione, Sullino si mette addosso la pelle dell'agnello alla ricerca della verginità perduta. Senza voler tornare allo scomputo degli oneri della Centrale, che se fossero veramente dei parcheggi all'interno del recinto della Energy Greeen si tratterebbe di un autentico furto all città. Non tornando suegli altri aspetti sqallIdi della vicenda. Dico solo che il sindaco Gaetano Antonio Scullino é l'ultima persona titolata a parlare di tutela ambientale e di interesse dei cittadini. L'ultima.
Leggi l'articolo..
Biomasse Ventimiglia: inizia la sperimentazione centrale a biomasse E' previsto per oggi l’inizio dell’attività di sperimentazione della Centrale elettrica a biomasse verde nella frazione di Bevera che ha lo scopo di fornire una fonte di energia pulita ed efficace alternativa ai combustibili fossili normalmente adoperati. L’impianto, autorizzato dalla Provincia di Imperia, aveva creato forti perplessità e preoccupazioni nella popolazione residente nella zona e per questo l’Amministrazione comunale si è fatta carico, affianco ai cittadini, di richiedere, con successo, una serie di tutele assolutamente dovute e necessarie. Tra le richieste avanzate dall’Amministrazione comunale, a tutela della salute pubblica, è stata avviata una stretta collaborazione tra l’Istituto Mario Negri di Milano, uno dei più qualificati e conosciuti centri di ricerca italiani, che ha nel Dott. Marco Lodi il suo rappresentante, con lo scopo di sovrintendere al controllo dell’impatto ambientale e sanitario della centrale. Intervento quest’ultimo ritenutosi importante anche dopo gli interventi qualificati fatti sull’argomento dal prof. Federico Valerio, dell’IST di Genova, che svolge attività di assistenza sanitaria e di ricerca biomedica e sanitaria, di tipo clinico e traslazionale in ambito oncologico. "L’Amministrazione comunale, dice il sindaco Gaetano Scullino - conferma il suo costante impegno per la buona riuscita di questo progetto che coinvolge diverse strutture ed enti locali in quanto è suo irrinunciabile obiettivo migliorare la qualità della vita nel rispetto dell’ambiente e della salute della cittadinanza. Tale intento, continua il Dott. Matteo Scriva, consigliere comunale e responsabile del reparto di chirurgia dell’ospedale di Bordighera - è altresì garantito dal rispetto dell’accordo di collaborazione stipulato con la ditta Energy Green e per l’attuazione del quale è stata nominata una Commissione di controllo composta, oltreché dal sottoscritto come coordinatore, dai consiglieri comunali Mario Fucile e Franco Paganelli". "A breve termine, concludono il sindaco Gaetano Scullino ed il consigliere comunale Matteo Scriva - sarà indetta un’assemblea pubblica nella quale sarà illustrato il Protocollo di Monitoraggio per l’Ambiente e la Salute che consentirà di procedere con metodo scientifico a correggere o eliminare eventuali anomalie che possano verificarsi nel corso dell’attività della centrale e per porre quindi in assoluta sicurezza e tranquillità la cittadinanza da ogni forma di rischio e pericolo per la salute. Noi siamo per la nuova tecnologia e per le fonti alternative di energia pulita, ma se sorgessero dubbi, ci schiereremo nuovamente a totale fianco della cittadinanza che abita la zona interessata dal nuovo impianto a biomasse verdi". Carlo Alessi Lunedì 18 Gennaio 2010 ore 09:14
Dal momento che si parla del Professor. FEDERICO VALERIO vi lascio un suo video dove parla della combustione delle biomasse
Di dottore (del 29/01/2007 @ 14:59:51 in Eventi, linkato 2825 volte)
Come purtroppo abbiamo potuto notare, davanti alla Sala Polivalente di Piasco sono scomparsi i poster pubblicitari dei Film.
Questa è stata una decisione sofferta, ma "obbligata", per la Pro Loco.
Purtroppo quest'anno non ha avuto molti titoli che hanno fatto incassi record un po' in tutta italia, quindi anche da noi non
è che la gestione sia stata molto redditizia, anzi...
Ma questo non è il nostro scopo, infatti abbiamo tirato avanti anche se la decisione stava già prendendo piede prima del
Natale, proprio perché questo è un servizio che la Pro Loco vuole dare alla popolazione e non essere una macchina da soldi,
perché nessuno di noi vuole ingrassare a spese della Pro Loco.
Il problema si è posto proprio ora con l'inizio della rassegna teatrale, per noi eliminare il sabato, vuol dire eliminare la
serata che porta più gente la cinema, quindi ridurre drasticamente gli incassi, pur mantenendo gli stessi costi..
Facendo due conti la cosa non può reggere, anche perché la pro loco non ha basta soldi per poter sostenere queste spese che
togliendo l'incasso del sabato diventano troppo onerose.
Questo il motivo della fine della rassegna cinematografica.
Ora parte una mia critica personale a tutte quelle persone che non hanno fatto niente perchè questo non accadesse.
Infatti è stato chiesto e ribadito più volte di poter usufruire della sala anche il sabato e di spostare la rassegna al
venerdì, ma nessuno ci è mai venuto incontro.
Per carità è giusto che si facciano anche altre cose a Piasco e la Pro Loco non è proprietaria della Sala (anzi paga
l'affitto al comune per proiettare i cinema), quindi via libera come tutti gli anni alla rassegna.
Un'altra soluzione era quella della proiezione dei film il venerdì sera, una via di mezzo, naturalmente non avremmo avuto gli
incassi del sabato, ma qualcosa è meglio di niente!
Purtroppo ci sono arrivate voci per vie traverse che se avessimo occupato la sala al venerdì ci saremmo trovati sputtanati
(scusate il termine, ma rende l'idea) su tutti i giornali perchè non avremmo permesso le prove dei teatri, quindi avremmo
fatto saltare la rassegna.
Secondo me il direttivo Pro Loco è stato fin troppo buono a lasciare la sala libera, perchè le prove si potevano benissimo
fare da lunedì a giovedì, BEN 4 SERE!
La cosa che mi dispiace di più è che molti se la prendono con il gestore della sala, che dicono che non ha più voglia di dare
i film, che lo fa per ripicca, o se la prendono con la Pro Loco.
Questo non è giusto, perchè la gente deve sapere come vanno veramente le cose, ed è per questo che ringrazio cagio che ha
avuto la brillante idea di questo Blog.
Penso di parlare a nome di tutti quando dico che la decisione di chiudere è stata difficile da prendere, e ci dispiace
moltissimo per tutte quelle famiglie che potevano vedere in questo servizio un modo per passare coi loro figli un sabato sera
diverso senza correre fino a Saluzzo, Savigliano o Cuneo (Borgo), e per tutti quei giovani che potevano tranquillamente
venire al cinema senza doversi far scarrozzare con le macchine per più di 20 km, e di poter usufruire dello sconto tesserati
che permetteva l'ingresso a soli 3 € (6,50€ Saluzzo e Savigliano - 7€ Borgo S.Dalmazzo).
Dottore (Matteo Dalmasso)
Di cagio (del 16/02/2007 @ 14:46:34 in generale, linkato 2619 volte)
Oggi è la giornata del risparmio energetico e molti enti e moltissimi privati aderiranno all'iniziativa lanciata da due simpatici conduttori di radio 2 chiamata “M'illumino di meno” Chi ha meno di quarant'anni ed un briciolo di voglia d'invecchiare non è di certo indifferente ai problemi dell'ambiente e vede queste iniziative come doverose ed anche un po' scontate, peccato che il mondo (e l'italia in particolare)sia in mano a gente che anziché godersi la pensione vuole decidere del futuro altrui. Fossero dei saggi mi starebbe bene ma mi pare che per come si comportano non vogliano molto bene ai loro nipoti. Detto questo vorrei che anche da noi la sensibilità a questi problemi aumentasse e “M'illumino di meno” può essere un bel punto di partenza. Qualcuno più informato di me sa se il Comune di Piasco od altri in zona hanno aderito all'iniziativa, io da qualche settimana non leggo l'albo pretorio per cui non sono aggiornato. Anyway “M'illumino con senso” dovrebbe durare tutto l'anno, mi spiego: forse io sono un eco-fanatico ma spesso quando il mercoledì alle due di notte vorrei guardare le stelle (mi piace, sono un romantico in fondo ) mi accorgo che non posso perché la via dove abito, ed in cui in una notte infrasettimanale passano di certo meno di 50 auto, è illuminata a giorno! Questo accade anche per via Verzuolo, via Giolitti, la via vecchia per Venasca (che non mi ricordo come si chiama) e a giro doppio via Vittime di Bologna. Chi abita in queste strade per poter dormire al buio la notte è costretto a rinunciare al piacere dell'alba che rischiara la camera da letto, eppure in molti casi ha rotto le balle alle varie amministrazioni che si sono susseguite di avere la strada illuminata, spesso senza tenere conto che dove ha costruito la sua casa era terreno agricolo (via Europa, via Isola Inferiore...) ed in campagna le luci non ci dovrebbero essere. Cosa ne pensate? Facciamo una proposta di spegnere le luci di troppo tutto l'anno? Ci facciamo fare un preventivo di quanti soldi (e CO2) si potrebbero risparmiare? Poi proponiamo anche come usarli quei soldi, oppure vogliamo permettere che un per un pugno di voti della luminosa periferia non si comprino libri per la biblioteca ed i contributi alle associazioni di volontariato vengano ridotti del 10%? ecoCagio PS: abito in via Costigliole S., rileggendo ho visto che non era chiaro.
Di Dulce (del 01/12/2010 @ 14:46:26 in Eventi, linkato 2881 volte)
Un'intensa storia di emigrazione vista attraverso gli occhi di un bambino e adatta a tutta la famiglia. Non mancare!
PIASCO – Sarà proiettato martedi 7 dicembre alle ore 21 presso la sala polivalente il film Solo Andata di Fabio Caramaschi, intensa storia di emigrazione vista attraverso gli occhi di un bambino.
Sidi è un giovane Tuareg, erede degli "uomini blu" del deserto del Sahara, che è emigrato assieme alla sua famiglia a Pordenone, nel cuore del nord-est industriale italiano.Dopo avere vissuto metà della sua vita in Africa e metà in italia, la sua identità adolescente è divisa fra il desiderio di integrarsi nella realtà italiana e la nostalgia della vita semplice e libera dell’infanzia africana negli immensi spazi della sua terra. Per affrontare i suoi dubbi e le sue paure, Sidi impugna lui stesso la telecamera, un mezzo che progressivamente impara ad usare durante il film per scoprire il nostro mondo e contemporaneamente rivelare a noi il suo.
L’ “inchiesta” di Sidi raggiunge un fondamentale punto di svolta quando finalmente il padre riesce a vincere la sua battaglia contro la burocrazia italiana e ottiene i documenti per fare venire in italia anche il fratello più piccolo di Sidi, Alkassoum, che aveva dovuto abbandonare per anni in Niger a causa delle leggi italiane sul ricongiungimento. Mentre il loro nonno e gli ultimi custodi della tradizione, che non hanno abbandonato il loro deserto, lo percorrono ancora una volta in carovana, i due fratelli in italia affrontano uniti una non facile integrazione in un mondo dove sembrano essere necessari, ma non sempre voluti. “Ho incontrato i protagonisti di questa storia quasi dieci anni fa in Niger e il rapporto di amicizia e di fiducia reciproca che si è instaurato tra noi è l’elemento fondamentale che ha permesso la realizzazione di questo progetto – afferma il regista - Grazie a un paziente lavoro di avvicinamento, la mia telecamera è diventata per i giovani protagonisti Sidi ed Alkassoum, non solo un compagno di viaggio cui rivelare confidenze e desideri, ma anche un utile alleato in un difficile percorso di comprensione e di riaffermazione della propria identità Tuareg. Il fatto che sia lo stesso Sidi a filmare parte delle immagini e delle interviste diventa parte delracconto e si intreccia con le vicende dei personaggi”.
Il film ha riscosso importanti riconoscimenti all’African Film Festival di New York e all’IDFA di Amsterdam.
L’iniziativa è organizzata da Ciastralet e si inserisce all’interno di un percorso di sensibilizzazione sul tema dell’immigrazione avviato sul terriorio dal gruppo in collaborazione con l’associazionismo locale. Anche la proiezione di un film può essere occasione per riflettere su una questione importante e contribuire alla costruzione di una cultura diffusa dell’accoglienza e dell’integrazione, al di là dei luoghi comuni e delle speculazioni politiche di stampo razzista.
Di Dulce (del 13/11/2010 @ 14:45:09 in Politica, linkato 2178 volte)
Moratoria subito, diritto al voto nel 2011
Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.
Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.
Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.
Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto un’imprescindibile questione di democrazia: sulla gestione di un bene essenziale alla vita la decisione non può essere delegata ad alcuno ma deve appartenere a tutti attraverso il referendum.
Per questo chiediamo alle forze politiche e istituzionali l’immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento di MORATORIA sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi” e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.
Le scadenze imposte dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008 e successive modificazioni, (31 dicembre 2010 in alcune situazioni e 31 dicembre 2011 per altre), e quelle previste dalla Legge 42/2010 sulla soppressione delle A.ATO, come organi di decisione da parte dei Comuni sui modelli di affidamento, rischiano di far accelerare i processi di privatizzazione in corso e vanno di conseguenza posticipate a dopo il referendum.
Contemporaneamente, poiché in caso di elezioni anticipate, la scadenza referendaria, attualmente prevista per la primavera 2011, verrebbe posticipata di un anno, chiediamo che sin da subito le forze politiche e istituzionali si impegnino ad approvare, nel caso si renda necessario, un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da poter svolgere i referendum entro il 2011.
Così come a livello territoriale chiediamo a tutti gli enti locali di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipativa, e di fermare tutte quelle iniziative che predispongono l’ingresso dei privati nelle società, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale e tutte le manovre societarie di inglobamento dei grandi gestori nei confronti delle piccole gestioni.
La straordinaria raccolta di firme referendaria e la diffusa consapevolezza sociale sul tema dell’acqua richiedono il rispetto di una volontà popolare già espressa, quella di poter votare prima possibile su un tema essenziale per la vita delle persone.
I referendum per l’acqua costituiscono un’insostituibile occasione per l’apertura di una grande discussione in tutto il Paese su un tema che è di stretta attualità in tutto il pianeta. Dalla Bolivia alla Francia, dal Brasile al Belgio, in tutti i Paesi sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipativa dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali.
La stessa Assemblea delle Nazioni Unite, ha riconosciuto quest’anno - con il voto favorevole del Governo italiano- che “l’acqua potabile è un diritto fondamentale, essenziale per il pieno godimento del diritto alla vita e di tutti i diritti dell’uomo” ed ha rivolto l’invito agli Stati ed alle Organizzazioni internazionali a fornire tutte le risorse finanziarie.
Per questo chiediamo l’apertura di una grande discussione in tutti gli angoli del Paese, con una informazione seria e documentata e un confronto senza menzogne e senza propaganda.
Sarebbe una grande occasione di crescita collettiva e di democrazia.
Di cris (del 02/01/2008 @ 14:20:25 in Solidarietà, linkato 2175 volte)
ciao a tutti e grazie agli autori del blog per l'ospitalità!
Inizio la mia "carriera" di bloggista (si dirà così?) con qualche riga su una proposta della Papa Giovanni XXIII, la comunità fondata da Don Oreste Benzi e a cui appartengono anche mio fratello e mia cognata (Giorgio e Rita, ndr).
Da alcuni anni in corrispondenza di capodanno la Comunità ha avviato una raccolta fondi per sostenere le varie iniziative in italia e in terra di missione, come case famiglia, case di preghiera, comunità di recupero, centri diurni, centri anziani, centri sanitari...
La proposta è questa ed è valida fino ad oggi, 2 gennaio 2008:
dietro il semplice gesto dell'inviare un sms, gesto ormai consueto e abusato, viene offerta a molti la possibilità di dare una famiglia a chi non ce l'ha.
E' possibile inviare 1 sms al 48583 per donare 1€ da cell e 2€ da telefono fisso per sostenere le case famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII.
L'invito è non solo ad aderire all'iniziativa, ma anche a divulgarla il più possibile in questa giornata!
Grazie e buon anno a tutti!
Di Dulce (del 11/07/2008 @ 14:20:09 in Eventi, linkato 2348 volte)
Un seminario formativo su mafia, resistenza, costituzione e legalità. Sono questi i temi dell'iniziativa del Comune di Cuneo in collaborazione con l’Associazione Libera giunta a conclusione di un’annata intensa di lavoro con i giovani delle scuole e delle associazioni cuneesi che si terrà dal 24 al 27 luglio a Sant’Anna di Roccabruna.
Dopo il 'Treno della memoria', la fiaccolata per ricordare le vittime di mafia, gli incontri pubblici per ricordare Peppino Impastato, ecco il campeggio estivo a S. Anna di Roccabruna, piccola borgata in cui sorse, durante la II Guerra Mondiale, uno dei primi rifugi partigiani.
Per non dimenticare, ma soprattutto per comprendere ciò che veramente significò la lotta partigiana, le associazioni coinvolte organizzeranno una serie di incontri e dibattiti con esponenti del mondo politico, religioso e civile. Il tema centrale del seminario, oltre alla resistenza è il sessantesimo anniversario dell'entrata in vigore della costituzione italiana, una carta nella quale dovrebbe riconoscersi ogni cittadino.
Ecco nel dettaglio il programma:
Giovedì 24 Luglio Arrivo e sistemazione, assemblea di apertura del campo e presentazione dell’iniziativa da parte di ospiti delle varie associazioni che aderiscono. Cena conviviale e serata musicale sul tema 'l’italia una e indivisibile' con CapLeVat (gruppo occitano) e A67 (giovani napoletani di Scampia che denunciano la camorra con la musica)
Venerdì 25 Luglio 'l’italia è una repubblica fondata sul lavoro'. Interverranno: Cesare Damiano (ex ministro del lavoro), Antonio Bocuzzi (operaio della TyssenKrupp, scampato dalla strage che ha scosso l'italia), Caparezza (autore di un album musicale sulle problematiche del lavoro per i giovani). Lavori a gruppi. 'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'. Interverranno Beppe Giulietti (presidente nazionale dell'associazione art.21 sulla libertà di informazione), Marco Nebiolo (giornalista di narcomafie, rivista d'inchiesta sulle organizzazioni mafiose). In serata concerto di Caparezza al Nuvolari di Cuneo e per l'occasione i ragazzi scenderanno da Roccabruna in pullman.
Sabato 26 Luglio 'L'italia ripudia la guerra come strumento d'offesa'. Interverranno Rosario Crocetta (sindaco di Gela che si è accollato in prima persona l'onere della guerra alla mafia) e personaggi che ci racconteranno di situazioni belliche dimenticate, come quella del Kosovo e quella dell'Iran. Lavori a gruppi e videocollegamento con giovani cuneesi impegnati in operazioni umanitarie in Kosovo. In serata proiezione del film 'Biutiful Cauntri' sulla situazione dei rifiuti campani con possibile incontro con il regista, a seguire musica e spettacolo teatrale.
Domenica 27 Luglio Passeggiata sui sentieri partigiani che circondano il rifugio con letture e testimonianze dirette per ricordare gli orrori del fascismo in italia. Nel pomeriggio incontro con i responsabili delle varie associazioni cuneesi per prendersi l’onere di testimoniare con l’impegno sociale i valori fondanti della resistenza. Assemblea conclusiva con Don Luigi Ciotti (presidente di Libera e del gruppo Abele). Serata musicale con gruppi emergenti.
I partecipanti dormiranno nelle loro tende e, in caso di pioggia, sarà possibile utilizzare il rifugio partigiano, di cui è stato appena terminato il restauro grazie all’A.N.P.I. Il costo è di 5 euro al giorno, comprensivo dei pasti e della partecipazione agli incontri per un totale di 20 euro.
Di Dulce (del 03/05/2011 @ 14:10:30 in Ambiente, linkato 1643 volte)
ma dove posso trovarli? Spero presto nella farmacia sotto casa ma nel frattempo....
CHEWING GUM ECOLOGICI, BIODEGRADABII AL CENTO PER CENTO IN VENDITA ALLA FARMACIA COMUNALE DI CAPANNORI Ciacci: “Un’altra buona pratica realizzata nell’ambito della Strategia Rifiuti Zero”. Si chiamano Chicza e sono a base di gomma organica prodotta nella foresta pluviale dello Yucatan.
Per l’acquisto rivolgersi alla Farmacia Comunale Tel: 0583/933260 oppure potete ordinarli a chicza.italia@libero.it
Nei giorni in cui il Governo italiano, sempre più disorientato, sta cercando di “stoppare” i referendum del 12-13 giugno apportando modifiche, probabilmente “temporanee”, ai decreti legislativi su acqua e nucleare mi sembra giusto tornare a ribadire sul nostro nostro blog lo scenario che si andrebbe a realizzare in italia con la privatizzazione dell’acqua.
Recentemente “AltroConsumo” ha pubblicato un articolo di Diego Parasole Riccardo Pifferi che descrive con efficace ironia cause ed effetti della corsa all'oro blu.
Eccolo:
Date da bere agli assetati (purché abbiano la carta di credito)
È primavera, stagione della rinascita, della vitalità. Marzo è pazzerello col suo carattere instabile, un po’ variabile, che un giorno decide che piove, un giorno che c’è il sole: chissà per quanto tempo ancora sarà MARZO a deciderlo, e non qualche multinazionale che si è comprata anche le nuvole.
È già successo che una multinazionale si sia comprata tutta l’acqua di un paese: quella dei laghi, dei fiumi… anche l’acqua piovana. Voi direte: “Ma dove l’hai letto? Su Topolino? E chi è che l’ha comprata? Paperon de Paperoni?”. E invece sì, è successo qualche anno fa in Bolivia, a Cochabamba, dove anche i contadini più poveri dovevano pagare persino l’acqua piovana. Poi, dopo una rivolta popolare, l’acqua è tornata un bene comune, pubblico, ma ci sono continuamente tentativi di rendere privata una cosa così indispensabile.
L’acqua è il business del futuro. Ormai è quotata in borsa e un investitore che ha fatto “un buco nell’acqua” è uno che sta facendo un sacco di soldi. Sì, perché qualcuno, quell’acqua, primo o poi, la comprerà. E al prezzo che decideranno loro. Con conseguenze non proprio piacevoli.
Per esempio, in Gran Bretagna, quando Margaret Thatcher decise di affidare l’acqua ai privati, due milioni di famiglie si trovarono a non avere i soldi per pagarsi le bollette. Poi dicono che gli inglesi si lavano poco e non hanno neanche il bidet! Per forza, con quel che costa lavarsi!
E anche qui in italia, nelle città dove l’acqua è stata privatizzata, ci sono dei problemi. Come a Latina, dove sono arrivate anche bollette da due o tremila euro. Ci sono anziani che han visto la bolletta e han detto: “Tremila euro di acqua? Mi suicido con gas che costa meno!”.
Se continua così come finiremo?
“Ciao! Dove vai?”
“Vado in tintoria, a ritirare mio marito!”
“ Anche tu lo lavi a secco?”
“Eh, sì: eran tre settimane che lo smacchiavo in casa, ma ormai… era così conciato che l’ho portato in tintoria!”.
Oppure, per risparmiare acqua, in famiglia faremo la doccia solo quando si mangia la pasta: uno cucina, l’altro si insapona. Poi il primo scola e l’altro si sciacqua. Irrigare il giardino sarà fantascienza. Niente alberi, niente ombra: i giardini avranno solo piante grasse. E i sette nani in canottiera per il caldo. Quando qualcuno avrà un mancamento, per strada, sentiremo:
“Presto, un bicchiere d’acqua!”
“Ma sei matto?!Dagli due schiaffoni e speriamo bene!!”
La gente andrà a Lourdes… ma più che altro per bere gratis. E ogni volta che ci riuscirà, dirà: “Miracolo!”. E anche andare in bagno sarà un problema: lo sciacquone rappresenta il 30-40% di acqua che consumiamo, 10-15 litri ogni volta. E quando l’acqua costerà troppo… Useremo la cassettina del gatto, col gatto che ci guarderà un po’ seccato perché useremo il suo water… Ma non è niente rispetto a come ci guarderà quando cominceremo a lavarci come lui: slinguazzandoci le ascelle.
Cosa possiamo fare per non arrivare a questo? Anche se nessuno ne parla – e chi dovrebbe farlo continua a tenere ostinatamente l’“acqua in bocca” – dobbiamo assolutamente andare a votare SI’, quando ci sarà il referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
Poi, se anche questo sarà inutile… Smetteremo di lavarci e organizzeremo un grande sciopero. Come quelli dei metalmeccanici degli anni Settanta. Con una differenza: loro scioperavano incrociando le braccia, noi, smetteremo di lavarci per due settimane, andremo in comune con le braccia alzate e faremo sentire la voce delle nostre ascelle. Combatteremo la privatizzazione con l’unica arma biologica ed eco sostenibile allo stesso tempo.
Ricordatevi: l’acqua è come l’amore, ti rendi conto di quant’è importante quando non ce l’hai più!!
Di dottore (del 24/02/2007 @ 13:51:12 in generale, linkato 2628 volte)
Posto per intero la mail che ha inviato Beppe Olivero rispondendo all'articolo di Cagio riguardante il Consiglio Comunale di Piasco. ((S)consiglio)
Ecco la mail:
L’intervento sul blog di Gigi Cagioni, in merito al pezzo del C.C. piaschese di gennaio pubblicato sul Corriere di Saluzzo, mi “costringe” alla replica se non altro perché mi vede direttamente tirato in ballo.
L’amico Cagio si sorprenderà quando, tanto per cominciare, lo ringrazio per la risposta all’intervento di Silver. Al Corriere, con tutti i limiti di questo mondo, non abbiamo “padroni” politici quindi le cronache a “gentile richiesta” proprio non ci toccano.
Forse Cagio si sorprenderà ancora di più quando gli rispondo che condivido al cento per cento anche la sua conclusione “altrochè seconda repubblica qui non siamo nemmeno usciti dal feudalesimo”. La situazione in italia, purtroppo, è questa qua e non da ora ma da decenni!!!! Basta guardarsi attorno e vedere dove sono finiti tanti finanziamenti pubblici. Report, circa un anno fa, ha dedicato una trasmissione intera all’argomento. Non so se Cagio l’ha vista, di certo so che mi sono incazzato sul serio anch’io.
Premesso questo posso affermare in tutta onestà che, nonostante il partito dell’onorevole monregalese sia lontano anni luce dalle mie posizioni politiche, ho interpretato nel modo diametralmente opposto a Cagio la “visita” di Costa agli amministratori piaschesi. A mio modo di vedere, e forse mi sbaglio per troppo buonismo, mi è parso un tentativo di avvicinare le istituzioni alla gente. Incontrare pubblicamente chi gestisce la vita amministrativa di un paese, mi è sembrato un modo trasparente per conoscere da vicino e, magari, farsi carico dei problemi reali di tutti i giorni. Ho interpellato qualche collega della carta stampata con più esperienza di me ed ho avuto la conferma che, se non unica, un’iniziativa come quella del giovane onorevole del centro destra è piuttosto rara.
Sono convinto che se tanti parlamentari di maggioranza ed opposizione si ricordassero della gente comune anche lontano dai periodi elettorali l’italia sarebbe un pochino più giusta.
In un particolare fondamentale non concordo per niente su quanto scritto da Cagio, un po’ maliziosamente, nel suo intervento sul blog. Il deputato non ha promesso un interessamento diretto nella questione del finanziamento della nuova scuola media anche perché, ha precisato, l’edilizia scolastica è di competenza della Regione. Mi sembra, invece, che si sia dichiarato disponibile a seguire la vicenda per offrire un’informazione tempestiva e dei consigli sulle nuove opportunità di finanziamento che via via si presenteranno.
Tutto sempre alla luce del sole, senza accordi sotto banco. Se è vero che siamo ancora al medioevo, perlomeno è un modo un po’ meno arbitrario di gestire la cosa pubblica.
Sono d’accordo di nuovo con Cagio quando scrive che, in fondo, le cose più interessanti nel consiglio in questione sono arrivate dalle relazioni di Monge e Gherzino sul Consorzio Monviso Solidale e sulla sala Polivalente. Tanto interessanti da meritare qualcosa in più di due semplici righe di commento, quindi ho rimandato ai numeri successivi un pezzo per ciascuno dei due argomenti.
Nelle settimane seguenti, purtroppo, è mancato lo spazio perché sono entrati in scena il Carnevale con il nostro fantastico Carro ed il Museo dell’Arpa, ma sugli argomenti prometto che ci ritornerò, magari nella Quaresima periodo un po’ meno ricco d’avvenimenti.
Il problema del finanziamento della Nuova Scuola Media su cui ho centrato il pezzo in questione, del resto, è destinato a diventare di grand’attualità già nei prossimi giorni quando i nostri amministratori saranno costretti a fare scelte difficili e dolorose per le nostre tasche.
Concludo qui anche se sul ritorno all’epoca del feudalesimo ci sarebbe da scrivere un torrente di parole. Se pensiamo che dopo cinque anni di governo del partito che ha fatto del federalismo la sua bandiera ci ritroviamo, non solo senza aver fatto un minimo passo avanti, ma anche privati della scelta diretta dei nostri rappresentanti in Parlamento allora diciamo tutto.
Cordialmente Beppe Olivero corrispondente da Piasco del Corriere di Saluzzo
Ps Complimenti per la realizzazione del blog. Consiglio a tutti quelli che bazzicano da queste parti di frequentare qualche volta il blog: www.beppegrillo.it per trovare un informazione veramente alternativa e molto spesso “illuminante”.
Di dottore (del 31/10/2007 @ 13:41:31 in Informatica, linkato 2485 volte)
Ciao a tutti, non è un articolo che centra molto con tutto ciò che fin ora è stato scritto sul blog, ma sono certo che questa notizia renderà felici molti di voi utenti ADSL di Alice!
Ecco il comunicato stampa di Telecom italia:
TELECOM italia: AUMENTA A 7 MEGA LA VELOCITA’ DI ACCESSO AD INTERNET DI ALICE FLAT
A partire da domani, con la nuova offerta base Alice Flat, aumenta per i clienti Residenziali e Business la velocità di accesso ad Internet da 2 a 7 megabit al secondo, senza costi aggiuntivi
Grazie alla maggiore velocità di connessione sarà possibile fruire con più efficienza di contenuti e servizi web
A partire da domani, con la nuova offerta base Alice Flat per la clientela Residenziale e Business aumenta la velocità di accesso ad Internet da 2 a 7 megabit al secondo senza costi aggiuntivi. Le nuove offerte flat “Alice 7 Mega” per la clientela Residenziale e “Alice Business Flat” per la clientela Business consentiranno di navigare ad una velocità quasi quadruplicata ed accedere a tutti i contenuti ed i servizi del Web con una maggiore efficienza e qualità.
Le nuove offerte ADSL “Alice 7 Mega” e “Alice Business Flat” propongono un collegamento ad Internet senza limiti di tempo con una velocità di download fino a 7 megabit al secondo senza variazioni di costo rispetto alle precedenti offerte flat a 2 megabit al secondo. La maggiore velocità di connessione permetterà ad esempio una migliore fruizione dei contenuti di Rosso Alice, il Portale ADSL di Telecom italia. Il nuovo profilo consentirà inoltre di effettuare l’upload di contenuti alla velocità di 384 kilobit al secondo, permettendo così di entrare nel mondo del Web 2.0 e condividere on line contenuti come audio, video ed immagini. Infine con “Alice 7 Mega” e “Alice Business Flat” è possibile attivare le offerte Alice Voce e Alice Business Voce che consentono di sfruttare tutte le potenzialità della connessione ADSL anche per telefonare in modalità VoIP.
A partire dai prossimi mesi, anche gli attuali clienti Alice Flat con il profilo a 2 Mega potranno beneficiare della nuova velocità, senza costi aggiuntivi e senza dover fare alcuna richiesta. E’ infatti previsto sia per i clienti Residenziali che per i clienti Business il progressivo passaggio dal precedente profilo alla nuova offerta a 7 Mega.
La scuola Gebhard-Müller di Biberach (Germania)Il centro scolastico di Biberach (Germania) è stato costruito negli anni Settanta come progetto di modello scolastico con tre differenti scuole sotto lo stesso tetto. Uno dei principali requisiti richiesti è stato quello che il nuovo fabbricato a tre piani doveva soddisfare è stato quello di offrire una struttura spaziale delle aule facilmente variabile. Nel nuovo edificio sono inoltre combinate diverse tecnologie innovative, una delle quali è lo sfruttamento geotermico del suolo. Una pompa di calore estrae energia dalla falda idrica allo scopo di riscaldamento e raffreddamento dell’edificio. Il riscaldamento e il raffreddamento degli locali avviene per mezzo di solai termoattivi alimentati con acqua a bassa temperatura.....more
Una scuola elementare a Francoforte s.M.
Nel quartiere Riedberg di Francoforte sul Meno, si sta attualmente svolgendo il più grande intervento di urbanizzazione della Regione Assia. Secondo le previsioni, entro il 2012, vi dovranno abitare fino a 15.000 persone. Sono previste dodici scuole d’infanzia e quattro nuove scuole. Una di queste è stata costruita come edificio passivo....more
Scuola „passiva“ di Waldshut (Germania)
A Waldshut, non lontano dal Lago di Costanza, è stata realizzata una delle prime scuole secondo il concetto dell’edificio passivo. Tramite lo sfruttamento di masse inerti, l’uso di un sistema di ventilazione controllato con recupero di calore e un forte isolamento termico dell’involucro edilizio, il fabbisogno termico dell’edificio risulta inferiore a 15 kWh/m²a. Lo standard energetico è stato certificato dal Passivhaus-Institut di Darmstadt.....more
Prima scuola “passiva” certificata
Il terzo corpo di ampliamento della scuola Waldorf di Brema è il primo edificio scolastico tedesco certificato secondo lo standard di edificio passivo. Il fabbisogno termico è di 14,7 kWh/(m²a) e quello di energia primaria ammonta a 103,5 kWh/(m²a). Gli impianti alimentati con energia geotermica ed energia solare sono osservabili da docenti e studenti in quanto fanno parte dell’attrezzatura didattica della scuola. Gli studenti controllano e misurano i consumi energetici e, nell’ambito delle lezioni di fisica, si assumono anche parte della manutenzione.....more
Ristrutturazione energetica della biblioteca universitaria di Brema
Riduzione del 70% del consumo di energia primaria; miglioramenti energetici, architettonici, impiantistici ed ergonomici; impianti indipendenti di riscaldamento, ventilazione e di raffreddamento.....more
Centro di Informatica della TU Braunschweig (D) L’edificio del Centro di Informatica ha sei piani ed è contiguo all’edificio a torre dell’Università Tecnica (TU) di Braunschweig. Il fabbisogno termico specifico dell’edificio ammonta a 39 kWh/m2 anno (calcolato secondo la legge del 95). Attualmente è in esecuzione un ampio programma pluriennale di monitoraggio.....more
Zentrum für Umweltbewusstes Bauen - Kassel
Il Zentrum für Umweltbewusstes Bauen e.V. - ZUB - è l'istituto interdisciplinare di edilizia ecologica dell’Università di Kassel (Germania).....more
Solar-Campus-Jülich (Germania)
Il Solar-Campus Jülich ospita l’Istituto per l’Energia Solare (SIJ), un reparto dell’Istituto Tecnico (Fachhochschule) di Aachen (Aquisgrana). Con il progetto si è voluto dimostrare che un complesso architettonico a basso consumo energetico, adeguatamente progettato, non comporta costi supplementari o quasi.....more
!!PARTECIPATE NUMEROSI !! PARTECIPATE NUMEROSI !!
Dopo tutti questi esempi dalla Germania volevo inserire anche questo nostro gioiello italiano
che si trova a LAION in val Gardena un paese di 2410 abitanti
Ringrazio Alessio per averci messo a conoscenza del progetto di Mussotto d’Alba e ho deciso di renderVi partecipi postando l’articolo foto e prezzo di questa realizzazione.
Costruzione di un fabbricato ad un solo piano fuori terra di circa 1200 mq, con i seguenti locali scolastici: • n. 9 aule con antistanti zone filtro e guardaroba (di cui 3 con finitura al rustico); • n.2 laboratori multifunzionali ed accorpabili, segreteria; • sala insegnanti; • servizi igienici per normodotati e per disabili; • segreteria; • ripostiglio- magazzino; • bidelleria; • ampio spazio ricreativo comune centrale.
Il fabbricato, alla luce del sempre maggiore interesse sociale per il rispetto dell’ambiente, è pensato con l’utilizzo di materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro. Inoltre l’acqua calda, il riscaldamento e l’energia elettrica potranno essere prodotte in gran parte da energie alternative.
Ripartizione Opere Pubbliche - Settore Programmazione e Progetti strategici e Settore Lavori Pubblici ed Edilizia Scolastica Responsabile Unico del Procedimento: Arch. Daniela ALBANO Progettisti: Arch. Daniela ALBANO e Geom. Maurizio CAUDA Collaboratori esterni: ing. Francesco Gobino (per la parte impiantistica) e arch. Giorgio Sordo (per la parte strutturale e coordinazione sicurezza)
Alba: una scuola con i muri di lana, edificio ecocompatibile
Nel 2006, la scuola Media 'Macrino' di Frazione Mussotto ad Alba, subì un maldestro tentativo di furto, che causò una dispersione delle fibre di amianto contenute nei pannelli dell’edificio. La scuola venne tempestivamente chiusa e le lezioni trasferite in una sede provvisoria. Mentre la struttura prefabbricata veniva demolita ed il luogo completamente bonificato, partì l’idea di costruire un nuovo edificio, che tenesse conto dei dettami dell’architettura bio-compatibile ed eco-sostenibile. A distanza di un anno dall’inizio dei lavori i traguardi sono stati raggiunti e la Città di Alba è pronta ad inaugurare la nuova scuola 'ecologica'. Martedì 27 gennaio alle 11, in Via Cesare Delpiano 5, verrà tagliato il nastro e benedetta la struttura, mentre il Sindaco, Giuseppe Rossetto, l’Assessore all’Ambiente ed ai Lavori pubblici, Alessandro Pelisseri, e l’Assessore all’Istruzione, Ivana Brignolo Miroglio, illustreranno al Direttore didattico Michele Cauda ed agli studenti, le caratteristiche che rendono speciale la loro scuola.
La progettazione ha seguito i principi dell’architettura naturale: pannelli fotovoltaici, terrazzini pensili verdi, riscaldamento a pavimento, materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro ecc. I muri perimetrali sono stati realizzati con mattoni ottenuti esclusivamente da miscele di argilla, evitando di utilizzare tecniche artificiali di alleggerimento, quali l’inserimento nell’impasto di polistirolo, fanghi o atri rifiuti di lavorazioni industriali. Come isolante termico è stato invece scelto un materiale tanto singolare, quando naturale: la lana di pecora. La lana è un materiale completamente bio-compatibile in quanto non si polverizza, non provoca reazioni allergiche, non genera polveri irritanti ed è la fibra più igroscopica che esista, cioè assorbe l’umidità per restituirla molto lentamente equilibrando l’aria. Indispensabile il potere mitigante dei 'ponti termici' dei fogli di sughero naturale. Il tetto, in legno lamellare di abete, è invece coibentato con pannellature in fibra di legno, non trattate chimicamente, per evitare di immettere nella produzione e nell’ambiente sostanze nocive per la salute. Le fibre impiegate derivano dagli scarti della lavorazione delle conifere delle segherie che, riciclati, ritornano ed essere un indispensabile ed ecologico materiale edile. E’ in fase di realizzazione una centrale termica a biomasse, un’esperienza pilota per la realtà cittadina, segnale della crescente sensibilità verso il risparmio energetico. L’impianto verrà alimentato a biomasse legnose e riscalderà tre plessi scolastici e l’impianto sportivo della frazione, consentendo l’eliminazione delle vetuste centrali esistenti. A breve verrà completato un sistema di raccolta delle acque piovane che, convogliate in appositi serbatoi, saranno utilizzate per l’irrigazione del verde. La Regione Piemonte ha lodato questa iniziativa, ammettendola ad un finanziamento. Il nuovo fabbricato, di circa 1.200 metri quadrati, ospita nove aule, due laboratori multifunzionali con annessa segreteria, la sala insegnanti, i servizi igienici, la segreteria didattica, un magazzino-ripostiglio, la bidelleria ed un ampio spazio ricreativo comune centrale.
Alessandro Pelisseri – Assessore ai Lavori Pubblici e all’Ambiente commenta: “I criteri di ecosostenibilità, costituiscono uno degli elementi fondanti di una serie di progetti che la città di Alba vuole portare avanti. In questi anni si è fatta molta campagna a favore delle energie alternative e dell’utilizzo di materiali ecologici. Le Amministrazioni comunali devono dare il buon esempio ai cittadini, progettando edifici che rispondano alle nuove esigenze di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente". Ivana Brignolo Miroglio – Assessore all’Istruzione commenta: “La scuola del Mussotto rappresenta un progetto pilota che ha aperto le porte ad nuovo modo di concepire le strutture pubbliche. Una struttura luminosa, ariosa, confortevole ed ecologica, non solo sostiene nel miglior modo i ragazzi nello studio, ma insegna loro a rispettare l’ambiente".
Di Dulce (del 11/01/2012 @ 13:19:41 in Politica, linkato 1593 volte)
Non esiste liberalizzazione del servizio idrico che rispetti i referendum
Comunicato stampa Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua
Ormai da giorni il Presidente del Consiglio Monti e i suoi ministri parlano di privatizzazioni alludendo anche ad un intervento sul servizio idrico. Ultimi in ordine di tempo il sottosegretario Polillo secondo cui il referendum è stato “un mezzo imbroglio” e il sottosegretario Catricalà che ha annunciato “modifiche che non vadano contro il voto referendario” alla gestione dell'acqua.
Diciamo chiaramente a Monti, Passera, Catricalà e Polillo che non esiste nessuna liberalizzazione del servizio idrico che rispetti il voto referendario: il 12 e 13 giugno scorsi gli italiani hanno scelto in massa per la gestione pubblica dell'acqua e per la fuoriuscita degli interessi privati dal servizio idrico.
Non pensi il Governo Monti con la scusa di risanare il debito di poter aggirare il voto referendario con trucchi e trucchetti, 27 milioni di italiani si sono espressi per la ripubblicizzazione del servizio idrico e questo ci aspettiamo dal Governo nei prossimi giorni.
Saremo molto attenti alle prossime mosse del Governo Monti sul fronte delle liberalizzazioni, non permetteremo che la volontà popolare venga abbattuta a colpi di decreto, di Antitrust o di direttive europee in stile Bolkestein. Metteremo in campo ogni strumento utile alla difesa dei referendum, a partire dalla campagna di obbedienza civile lanciata da noi del Forum italiano dei Movimenti per l'Acqua.
L'applicazione dei referendum è la prima e la più urgente emergenza democratica nel nostro paese, per questo il Forum chiede, come già fatto e sinora senza risposta, un incontro urgente con il Presidente del Consiglio Mario Monti. Nel contempo chiede a tutte le realtà che hanno sostenuto i referendum, ai partiti che da fuori o dentro il Parlamento hanno dato indicazione per il “Sì” ai referendum di giugno, di prendere da subito una netta posizione in difesa del voto democratico del popolo italiano.
Di Dulce (del 23/02/2012 @ 13:00:08 in Associazioni, linkato 1931 volte)
Campagna contro l’acquisto dei cacciabombardieri F-35 “Joint Strike Fighter” da parte dell’italia 100 Piazze d’italia contro i caccia F-35 Sabato 25 febbraio CUNEO
Programma:
ore 17.00 Partenza da Piazza Duccio Galimberti (ritrovo sotto il monumento)
ore 17.15 Passeggiata sotto i portici dei due lati di Via Roma
ore 17.30 Interventi e letture in Piazzetta del Municipio
ore 18.15 Salone d'onore del Comune per proiezione video, riflessioni, conclusioni
Di Dulce (del 21/09/2010 @ 12:57:19 in Eventi, linkato 1842 volte)
Il “Clandestino Day” è la giornata nazionale promossa dalla rivista Carta, quest’anno nella giornata del 24 settembre in tutta italia, un giorno nel quale ognuno di noi si dichiara clandestino, come risposta al progressivo peggioramento delle condizioni di vita dei migranti nel nostro paese.
Dopo il successo che nel 2009 ha visto attivarsi 500 organizzazioni in 60 città, la giornata del “Clandestino Day” si rinnova con la forza e la volontà del confronto per una futura convivenza multietnica, ma soprattutto per rendere evidente l’attuale condizione disumana di sfruttamento, violenza, emarginazione e mancanza di diritti umani in cui vivono molti migranti partiti da lontano in cerca di una vita migliore.
I promotori della rivista Carta hanno pensato di suggerire un tema e un luogo sui quali concentrare l’immaginazione del Clandestino Day: la formazione e la scuola. Migliaia di insegnanti, dalle materne alle superiori, fanno ogni giorno un lavoro prezioso per far crescere e vivere insieme i figli degli italiani e degli immigrati, lavoro sempre più minacciato dalle campagne mediatiche e dai tagli alla scuola. Per questo oggi è fondamentale difendere e credere nella scuola come luogo primario dove costruire un altro modo di vivere insieme. Cene, proiezioni, concerti, partite di pallone, lezioni all’aperto, manifestazioni, presidi, presentazioni di libri, azioni, mostre fotografiche, assemblee, feste, spettacoli teatrali, tante espressioni diverse per un unico linguaggio di integrazione con l’obbiettivo di una convivenza e rispetto umano, sperimentano conoscenza e confronto. Siamo un popolo di distratti, distratti per convenienza o per tacita omertà che nasconde le vergogne nostrane, quelle che tutti sanno ma fanno finta di non conoscere. Rosarno è stato solo un drammatico allarme, la punta incandescente del fenomeno “clandestinità”, sinonimo di persona senza documenti, troppo dolce per la tragica vicenda della vita e della morte sul lavoro. Un bollettino di guerra che raggiunge situazioni spaventose e nasconde non solo distrazioni o mancanza di attenzione alle norme di sicurezza, ma un sistema dilagante nel mondo del lavoro “nero” sprovvisto di moralità, che acquista al prezzo di 2 o 3 euro l’ora la vita dei nuovi schiavi, quando paga, senza il minimo rispetto per la dignità umana.
Esiste un mondo sommerso, inizia dalla malavita organizzata che trasporta su gomma galee di schiavi al lavoro nero sui ponteggi dei cantieri, nei campi, nei mercati, o semplicemente badanti nelle case dei privati. La stessa malavita che fornisce cocaina come “integratore” per sfruttare al massimo i cottimisti, braccianti agricoli ai lavori forzati, pagati poco o nulla da imprenditori convinti di creare posti di lavoro, ma che in realtà guardano solo al profitto e il fine giustifica i mezzi, sino a quando qualcuno muore dalla fatica. Eppure accade tutto ora, in italia, nel Bel paese, dal ricco nord-est alla Sicilia, due secoli di storia cancellati di colpo con la spugna del profitto, e sono ritornate a solcare i mari le galee degli schiavi. Una vergogna umana che credevamo estinta come la peste. A testimoniare la drammatica vicenda di centinaia vite umane è il rapporto redatto e pubblicato da Medici Senza Frontiere, dal titolo“Una stagione all’inferno”. Scaricabile da internet. Nell’introduzione si legge: - Gli immigrati stagionali vivono in case abbandonate, in fabbriche in disuso, talvolta per strada. Pur di sopravvivere offrono le proprie braccia per meno di 25 euro al giorno e per molti l'obiettivo di inviare risparmi alle loro famiglie nei paesi di origine fallisce miseramente. Sebbene arrivino in italia in buone condizioni di salute, i lavoratori stranieri si ammalano per le durissime condizioni lavorative. Si ammalano perché quando rientrano dai campi non hanno acqua potabile da bere, né luoghi asciutti e salubri in cui stare. Queste malattie, per lo più curabili con una semplice terapia antibiotica si cronicizzano perché non si ha un medico a cui rivolgersi, né soldi sufficienti per acquistare medicine. Queste sono le persone che sostengono l'agricoltura nel Sud italia. Queste sono le persone sfruttate da un sistema che produce profitti grondanti disperazione e malattia. Una stagione all'inferno è quella che abbiamo testimoniato viaggiando da una regione all'altra del Sud. Una stagione all'inferno è quella che vivono ogni anno gli stranieri stagionali. E a tutte queste persone è dedicato questo rapporto. E a loro prestiamo la nostra voce – Nessuno di noi oggi può redimersi dal prendere atto di una situazione umana insostenibile e vergognosa per un paese civile. fonte:http://www.popolis.it
Di cagio (del 03/03/2007 @ 12:40:44 in generale, linkato 2063 volte)
Pubblico questa email che ho ricevuto da Marta Garnero che attualmente sta trascorrendo un periodo di volontariato in Bangladesh
Ovviamente mi ha dato il permesso di farlo!
Ciao bellissimi tutti!!!!!!!!!!
Finalmente mi faccio viva...
E vergognosamente con una mail comunitaria.
Purtroppo ho la possibilità di navigare in internet circa una volta al mese,...sul Gange è decisamente più facile, meno costoso(sigh) e avventurosamente spettacolare.
Innanzitutto vi ringrazio uno ad uno con un abbraccio per le tante mail che ho ricevuto. È un tuffo al cuore vedere il vostro nome sulla letterina. Leggo ogni lettera due o tre volte , anche se in differita di quasi un mese gli auguri di compleanno hanno lo stesso commovente sapore.
Scrivetemi ogni cazzata che vi possa per la testa, gli scoop, pettegolezzi vari, cosa fate ...
Non posso risp a uno ad uno perchè ogni minuto di navigaz satellitare vale oro , ma vi assicuro che leggo tutto con voracità perchè mi fa sentire un po’ a casa.
Scusate se pretendo di ricevere info senza darle...bella presuntuosa eh!!!
Notizia bomba....mi hanno miracolosamente rinnovato il visto!!!!!!
Non sapete che avventura nei sudici uffici bengalese prima di strappare a un invisibile (qui son tutti bassi e magri) funzionario dell’ ambasciata il tanto agognato timbretto sul passaporto. Costo del tutto 50 dollari di una tassa non tanto ben identificata e una giornata di contrattazione, ora si aspetta la visita della polizia che si deve accertare se sono una persona come si deve per confermare la validità del suddetto timbrino. Sicuramente una tazza di te più biscottini e una bella mancetta faranno ricordare al capo poliziotto del villaggio che mi ha già controllato a gennaio e febbraio, ed era tutto a posto (sun na brava fia dle noste).
Con la promessa di non andare vestita di sacco e cilicio per la strada a fare conversioni, e controllata a vista da Rudi e c. sull’ integrità della mia condotta morale, potrò restare fino al 6 aprile. Miracoli della contorta burocrazia bengalese...
Poi si spera nella provvidenza.
Qui lavoro tantissimo.
Ogni giorno arrivano nuovi pazienti. Dovremmo moltiplicare le ore del giorno per seguirli tutti. Arriva gente in certi stati che da noi neanche si può sopravvivere così. Non c’è veramente la cultura di andare dal medico.Innanzitutto il male deve passare da solo, poi si contattano i santoni, infine se proprio non si resiste e si è in punto di morte, si bussa alla porta della comunità . perchè andare direttamente in ospedale vuol dire avere i soldi per il viaggio fino in città.
Ieri è arrivata una signora incinta di sette mesi, in coma. Il marito l’ha portata fino al nostro cancello su un carrettino.
Mi sto inventando esercizi e costruendo ausili con tutto ciò che mi viene a tiro (il che non è molto) ma stiamo iniziando a costruire dei girelli con un fabbro. Per ora escono tutti sbilenchi e poco bilanciati, quando ci metti sopra un paziente devi tenere in piedi sia il paziente che il girello...ma non ci arrendiamo. Spero di cavarne qsa di buono da questa foga che mi è presa di costruire ausili.
Rudi mi ha chiesto di riorganizzare un po’ il servizio di riabilitazione , ma per ora mi da che sto disorganizzando e incasinando ancora di più le cose. Ogni tanto i 3 fisioterapisti qui mi guardan9o allibiti. Il mio primo lavoro concluso è stata una semplice cartella clinica per classificare i pazienti, ma ora che la uso mi vien già voglia di rifarla da capo...
Cmq poco per volta qualcosa esce di buono.
Sto dando libero sfogo alla mia creatività comunicativa. Ora parlo banglingleseitalianico di tutto rispetto.
Il bengalese è un delirio e non ho ancora iniziato a studiarlo per cui non lo imparerò mai.
Però sono diventata la maestra di italiano per i pvv , 3 volte a settimana ci ritroviamo per un ora di delirio organizzato. Ridono come pazzi probabilm perchè non capiscono niente. Però abb imparato a cantare sapore di sale che se vieni in italia è una cosa fondamentale da sapere.
Mattina e pomeriggio lavoro, alle 18,30 tutti i giorno prego i vespri bengalese e poi cucino per gli italiani presenti. Nei ritagli di tempo gioco, leggo poco e vado un po a spasso.
Con i bimbi è un delirio, però mi fanno divertire un sacco.
Presi a piccole dosi di mezz’oretta sono la cura ideale per le piccole tristezze. La domenica gioco con loro per combattere la mia voglia di montagna che inizia a farsi sentire.
Sono abbatsnza tranquilla e serena. Con rudi sto veramente bene, quando lo vedo....conduce una vita sparata ai 100 all’ora. Con l’altra missionaria Sara le cose sono più faticose, è una tipa molto sfuggente di carattere.
Le due volontarie robi e manu arrivate con me sono diventare i miei angeli custodi e mi coccolano . c’e un via vai spaventoso di volontari dall’ italia , son arrivati certi rompicoglioni che non vi dico, ma grazie al cielo i 4 peggiori oggi hanno preso l’aereo del ritorno.
Sono le 23 e sto crollando di sonno.
Scusate la poca fluidità della lettera ma sono stanca. Appena posso vi faccio un quadretto della difficile situazione politica e amministrativa locale e nazionale, che in questa lettera vi ho risparmiato per la poca freschezza mentale mia.
Vi abbraccio tanto stretto
Vi penso
E vi voglio bene.
Balo acio, nee!!!!
Fate girare sta mail perchè di qualcuno tipo pa e ma non ho l’indirizzo giusto.
Di Dulce (del 05/12/2012 @ 12:27:40 in Associazioni, linkato 3189 volte)
Prefinanziamento 2013
Adesione entro il 15 dicembre 2012
Cari/e amici, amiche e sostenitori del Progetto Tatawelo,
sulle montagne del Chiapas stanno nuovamente maturando i frutti rossi del caffè.
I soci della cooperativa Ssit Lequil Lum in Chiapas (come anche gli amici del Guatemala) si apprestano a raccoglierli e noi invitiamo nuovamente tutti voi a sostenere questa raccolta, partecipando al prefinanziamento.
C’è tempo fino al 15 Dicembre per ordinare il caffè che i produttori raccoglieranno nei prossimi mesi.
I termini, le condizioni e il modulo d’ordine per partecipare al prefinanziamento sono compilabili a questo indirizzo:
Aderire alla Campagna diPrefinanziamento significa sostenere i produttori durante i mesi della raccolta e permettere all’Associazione Tatawelo di inviare l’anticipo ai produttori nel momento della definizione del contratto d’acquisto.
Il prefinanziamento è uno dei cardini del commercio equo solidale. Significa costruire una filiera trasparente che collega produttori del Sud e consumatori del Nord in una rete di solidarietà e significa rompere i classici meccanismi di indebitamento, di prestiti e interessi bancari, nel Sud e nel Nord del Mondo.
Attraverso il prefinanziamento del Cafè Tatawelo è possibile prenotare entro il 15 dicembre 2012 una certa quantità di caffè, acquistandolo ad uno sconto del 25%, mettendo così a disposizione dei produttori di caffè e dell'Associazione Tatawelo le risorse per sostenere il raccolto e sviluppare il progetto.
Il caffè, prenotato e pagato al momento dell’ordine, sarà consegnato ai prefinanzianti nell’estate 2013, dopo essere stato raccolto, lavato, asciugato, ammassato e selezionato dai produttori, spedito in italia e qui macinato, tostato e impacchettato.
Referenze ordinabili attraverso il prefinanziamento
E' possibile prefinanziare le seguenti referenze di caffè:
ØTatawelo Café Excelente (pacchetto giallo)
Prodotto dall’Associazione Tatawelo, unisce due arabiche provenienti rispettivamente dai Municipi Autonomi Zapatisti del Caracol 5 Roberto Barrios, in Chiapas (Messico) e dal Guatemala. Pregi e caratteristiche delle due varietà si uniscono armoniosamente, donando alla miscela “Excelente” gusto e aroma particolarmente equilibrati.
Il pacchetto, invece di essere sottovuoto, ha una valvola unidirezionale "intelligente" che consente il parziale sfogo dei gas naturalmente prodotti dal caffè, assicurandone la conservazione ottimale. Il caffè appena tostato e macinato viene confezionato nel sacchetto con valvola "salvaroma", che impedisce all'aria di entrare e ossidare la miscela. Il pacchetto resta morbido, mentre il caffè prosegue così la maturazione nei propri aromi, salvaguardando la purezza originaria del gusto.
Oltre al "pacchetto giallo" è possibile ordinare le referenze della linea "Café Progetto Tatawelo", prodotte dalla Cooperativa Libero Mondo in collaborazione con l'Associazione Tatawelo:
ØCialde (e cialde decaffeinate)
Le cialde vengono prodotte a partire dall'arabica del Messico (Ssit Lequil Lum) e dal Guatemala (El Bosque), e dalla robusta, proveniente dalla Tanzania (coltivata dalla coop. Kagera).
ØCafé espresso
Caffè proveniente dal 100% arabica Chiapas, appositamente macinato per la macchinaespresso.
ØCafé decaffeinato
Proveniente dall'arabica messicana, viene decaffeinato con un metodo naturale: il processo di estrazione della caffeina avviene mediante l'utilizzo di vapore acqueo e acetato di etile, sostanza organica presente già in origine nel chicco di caffè. Il contenuto residuo di caffeina è inferiore allo 0,10%.
ØCafé miscela
Miscela arabica-robusta che unisce il profumo dell’arabica messicana alla corposità della robusta africana (caffè prodotto dalla Coop Kagera in Tanzania), correttamente dosati per ottenere un gusto forte, pieno e armonioso.
ØCafé Chiapas arabica monorigine
Caffè monorigine coltivata nelle Comunità Zapatiste del Chiapas (Messico). Il caffè del Chiapas è riconosciuto come una delle migliori arabiche al mondo. Il suo gusto delicato mantiene la peculiarità aromatica dell’area di provenienza, con un equilibrio nei toni di acidità e dolcezza e un aroma fruttato e floreale.
ØGrani (500 gr.)
Caffé miscela in grani 70% arabica, proveniente dal Messico, 30% robusta proveniente dalla Tanzania.
Come si partecipa al prefinanziamento
Per aderire al prefinanziamento:
Come lo scorso anno abbiamo formato un gruppo di sostenitori Tatawelo
il caffè lo ordiniamo insieme e il prossimo anno condivideremo un momento di festa dove avverrà la distribuzione del raccolto.
il modulo di ordine si compila online a questo indirizzo
Black Gold analizza l’itinerario che segue il mercato del caffè, portandoci sulle tracce di un bene la cui presenza nel nostro quotidiano è data per scontata. Già acclamato in numerosi festival, il film denuncia la drammatica situazione dei coltivatori di caffè in Etiopia. Sono gli effetti della globalizzazione: mentre le multinazionali dell’alimentazione continuano ad aumentare i loro profitti, le raccolte di caffè vengono pagate sempremeno e i coltivatori etiopi sono costretti ad abbandonare le loro coltivazioni un tempo floride.
L'analisi dei costi componenti il Prezzo Trasparente per le varie referenze prefinanziabili, di cui alcune soltanto ipotizzabili in questo momento, ha determinato una "ridefinizione" del prezzo di vendita. Il Tatawelo Café Excelente passerà dagli attuali 3,80 a 3,90 (variazione di poco meno del 3%), i Grani arriveranno a 7,95 dagli attuali 7,50 (variazione del 6%), mentre per le altre 6 referenze verranno mantenuti i prezzi attualmente in vigore.
Queste "contenute" variazioni di prezzo sono dovute alle condizioni specifiche di produzione che ogni referenza ha, principalmente per l'aumento dei costi vivi di lavorazione, materiali di confezionamento e trasporto.
Sul sito www.tatawelo.it potete trovare la scheda del Prezzo Trasparente del Tatawelo Café Excelente.
Novità dal Chiapas:
caffè autocertificato dalle Giunte di Buon Governo zapatiste
La grande novità di quest’anno è l’autocertificazione del caffè prodotto dalla Cooperativa Ssit Lequil Lum.
Le autorità zapatiste hanno riconosciuto che si tratta di un caffè organico e di alta qualità, rilasciando alla cooperativa una certificazione.
I produttori chiapanechi non riconoscono l’efficacia dei sistemi di certificazione internazionale, che trovano eccessivamente cari e poco seri. Hanno scelto quindi, nell’ambito del loro percorso di autonomia, di dotarsi di una serie di criteri nella raccolta e lavorazione del caffè, che tutti i soci devono rispettare.
Una commissione di soci della cooperativa (cosiddetti tecnici locali e municipali), che ricevono una formazione costante dalla Ong messicana Desmi, si fanno carico della formazione degli altri soci e della verifica del loro lavoro.
Visitano annualmente le piantagioni di tutti i soci, valutano il rispetto dei criteri adottati dalla cooperativa, e danno indicazioni correttive sulle tecniche di coltivazione organica del caffè (semina, potatura, tecniche di concimatura, utilizzo di alberi per ombra, ecc..), nonché sulla coltivazione degli altri alimenti destinati al consumo quotidiano.
L’autocertificazione rilasciata dalle autorità zapatiste è il risultato di un lavoro iniziato quasi 10 anni fa (dal momento stesso della costituzione della cooperativa), e che premia la cura e l’amore per la Madre Terra dimostrata quotidianamente dai nostri produttori.
Novità dal Guatemala:
I soci della Cooperativa Nueva Esperanza del Bosque continuano il processo di conversione alla coltivazione organica, anche grazie alla sensibilizzazione dei volontari italiani, con l'ente certificatore Mayacert; il loro percorso punta alla salvaguardia, al mantenimento della biodiversità e alla tutela del territorio, duramente colpito dai ripetuti uragani degli ultimi anni, che hanno causato la distruzione di intere coltivazioni.
In Guatemala non esistono autorità o enti autonomi che possano certificare o seguire un processo di autocertificazione, pertanto da quest'anno il nostro partner italiano per l'importazione del caffè da commercio equo, la nuova cooperativa Shadhilly (nata dalla cooperativa Mondo Solidale per dedicarsi esclusivamente al caffè ed ai progetti a questo collegati) ha deciso di iniziare la collaborazione con Adisque, un'associazione di Quetzaltepeque, che intende promuovere lo sviluppo delle popolazioni locali sostenendo principalmente l'istruzione degli adulti con i proventi del caffè di qualità certificato organico, prodotto ed elaborato nella zona, contrastando inoltre il riciclaggio di denaro proveniente dal narcotraffico per la compravendita del caffè attraverso i coyotes.
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Per maggiori informazioni sul Progetto e l'Associazione Tatawelo visita il sito: www.tatawelo.it
Di Polin (del 21/09/2011 @ 12:26:48 in Politica, linkato 1775 volte)
MOLTO IMPORTANTE LEGGI CON ATTENZIONE
Entro il 25 settembre
si può andare in comune ( in qualunque comune d'italia presso l' ufficio elettorale) a firmare a favore del referendum che abroga l'attuale legge elettorale, quella che consente ai capi di partito di scegliere chi mandare in parlamento e negli altri consigli importanti
INOLTRE, altrettanto IMPORTANTE
è possibile firmare a favore del referendum che richiede il DIMEZZAMENTO del numero dei consiglieri regionali e la diminuzione dello STIPENDIO dei restanti....mica male
chiaramente pubblicità NESSUNA!!
se potete fate girare il messaggio tra i vostri amici e su facebook, se siamo in tanti si possono ancora smuovere le cose.
Di Dulce (del 07/04/2010 @ 11:57:19 in Eventi, linkato 2086 volte)
GIOVEDI’ 8 APRILE 2010 BOVES Teatro BORELLI ore 20.45
DON PAOLO FARINELLA
prete genovese, biblista e scrittore
Chi è Don Paolo Farinella?.......
Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo: lo farò - spero, penso e prego - fino alla fine della mia vita. Ho 62 anni, vengo dal millennio scorso e oggi mi trovo qui: è la prima volta che partecipo a un’assemblea veramente politica e per me è un onore e un orgoglio, perché ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, in quanto.. perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri.
Sig. Presidente «pro tempore» del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, Palazzo Chigi 00100 Roma
Lettera di ripudio
Il mio nome è Paolo Farinella, prete della Chiesa cattolica residente nella diocesi di Genova. Come cittadino della Repubblica italiana, riconosco la legittimità formale del suo governo, pur pensando che lei abbia manipolato l’adesione della maggioranza dei pensionati e delle casalinghe che si formano un’idea di voto solo attraverso le tv, di cui lei ha fatto un uso spregiudicato e illegittimo. Lei in italia possiede tre tv e comanda quelle pubbliche nelle quali ha piazzato uomini della sua azienda o a lei devoti e proni. Nel mese di agosto 2009 ha inaugurato una nuova tv africana, Nessma, a cui ha fatto pubblicità sfruttando illecitamente la sua posizione di presidente del consiglio e dove ha detto il contrario di quello che opera in politica e con le leggi varate dal suo governo in materi di immigrazione. Se lei è pronto a smentire, come è suo solito, ecco, si guardi il seguente filmato e giudichi da lei perché potrebbe trattarsi di Veronica Lario travestita da lei: < http://www.youtube.com/watch?v=Se3yqycsMyg&feature=video_response >. Faccia vedere il video ai suoi amici leghisti e nel frattempo ascolti cosa dice il sindaco di Treviso, lo sceriffo Giancarlo Gentilini del partito di Bossi, ad un raduno del suo partito xenofobo dove ha esposto «Il vangelo secondo Gentilini» con chiarezza diabolica: «Voglio la rivoluzione contro gli extracomunitari … Voglio la rivoluzione contro i bambini degli immigrati … Ho distrutto due campi di nomadi e ne vado orgoglioso. Voglio la rivoluzione contro coloro che vogliono le moschee: i musulmani se vogliono pregare devono andare nel deserto, ecc. ecc. Questo è il Vangelo secondo Giancarlo Gentilini (sindaco di Treviso): “Tutto a noi e se avanza qualcosa agli altri, ma non avanzerà niente”». Questo il link con la sua voce in diretta; si prepari ad ascoltare il demonio in persona: < http://www.youtube.com/watch?v=_WCZNQJkV3E&feature=related >.
Legittimità elettorale e dignità etica Riconoscere la legittimità del suo governo, con riserva etico-giuridica, non significa riconoscere anche la sua legittimità morale a governare il Paese perché lei non ha alcuna cultura dello Stato e delle sue Istituzioni, ma solo quella di difendere se stesso dalla Giustizia e i suoi interessi patrimoniali che sotto i suoi governi prosperano alacremente. Il conflitto di interessi pesa come un macigno sulla Nazione e la sua economia, ma lei è bravo ad imbrogliare le carte, facendolo derubricare nella coscienza della maggioranza che ne paga le conseguenze economiche e democratiche. Cornuti e mazziati dicono a Napoli. Quando la sua maggioranza si sveglierà dall’oppio che lei ha diffuso a piene mani sarà troppo tardi e intanto il Paese paga il conto dei suoi avvocati, nominati da lei senatori, cioè stipendiati con soldi pubblici. Allo stesso modo stiamo pagando i condoni fiscali che lei si è fatto su misura sua e della sua azienda, sottraendo denaro al popolo italiano. In morale questo viene definito come doppio furto. Da quando lei «è sceso in campo», l’italia ha iniziato un degrado inesorabile e costante che perdura ancora oggi, codificato nel termine «berlusconismo» che è la sintesi delle maledizioni che hanno colpito l’italia sia sul piano economico (mai l’economia è stata così disastrata come sotto i suoi governi), su quello sociale (mai si sono avuti tanti poveri, disoccupati e precari come sotto i suoi governi), e su quello civile (mai come sotto i suoi governi è sorta la categoria del «nemico» da odiare e da abbattere). Lei, infatti, usa la menzogna come verità e la calunnia come metodo, presentandosi come modello di furbizia e di utilizzatore finale di leggi immorali e antidemocratiche come tutte quelle «ad personam». Nei confronti dell’ultima illegalità, che grida giustizia al cospetto di Dio, il decreto 733-B/2009, che segna una pietra miliare nel cammino di inciviltà e di negazione di quelle radici cristiane di cui la sua maggioranza ama fare i gargarismi, sappia che siamo cento, mille, diecimila, milioni che faremo obiezione di coscienza all’ignobile e illegale decreto, pomposamente detto «decreto sicurezza»: diventeremo tutti clandestini e sostenitori dei cittadini di altri Paesi, specialmente africani, in quanto «persone», anche se clandestini, a costo della nostra vita. Dobbiamo ubbidire alla nostra coscienza piuttosto che alle sue leggi razziali e disumane. La legge che definisce l’immigrazione come illegalità è un insulto a tutte le Carte internazioni e nazionali sui «diritti», un vulnus alla dottrina sociale della Chiesa e colloca l’italia tra le nazioni responsabili delle stragi degli innocenti, perseguitati e titolari del diritto di asilo.
Essere «alto» ed essere »grande» Lei non è e non sarà mai uno «statista» se sente il bisogno di fare vedere alle sue donnine i filmati che lo ritraggono tra i «grandi». Per essere «grande», non basta rialzare le suole delle scarpe, ma occorre avere una visione oltre se stesso, una visione «politica» che a lei è estranea del tutto, incapace come è di vedere oltre i suoi interessi. Per potere emergere dallo squallore in cui lei è maestro, ha profuso a piene mani il virus dell’antipolitica, il qualunquismo populista, trasformando la «polis» da luogo di convergenza di ideali e di interessi a mercato di convenienza e di sopraffazione. Lei, da esperto di vecchio pelo, ha indotto i cittadini ad evadere il fisco che in uno Stato democratico è prevalentemente un dovere civile di solidarietà e per un cristiano un obbligo di coscienza perché strumento di condivisione per servizi essenziali alla corretta e ordinata convivenza civile e sociale. Durante il suo governo le tasse sono aumentate perché incapace di porre un freno alla spesa pubblica che anzi galoppa come non si è mai visto. Non faccia confusione tra «essere alto» e «essere grande», come insegna Napoleone che lei ben volentieri scimmiotta, senza riuscire ad eguagliare l’ombra del dittatore. Lei non può negare di essere stato piduista (tessera n. 1816) e forse di esserlo ancora, se come sembra, con il suo governo cerca di realizzare la strategia descritta nei documenti sequestrati al gran maestro Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi (Comunicato Ansa del 17 marzo 1981 ore 12:18, da cui emerge il suo numero di tesserato; cf intervista di Licio Gelli su Repubblica.it del 28-09-2003).
La maledizione italiana A lei nulla importa dei valori religiosi, etici e sociali, che usa come stracci a suo comodo esclusivo, senza esimere di vantarsi di essere ossequioso degli insegnamenti etici e sociali della Chiesa cattolica, di cui si è sempre servito per averne l’appoggio e il sostegno. Partecipa convinto al «Family-Day» in difesa della famiglia tradizionale, monogamica formata da maschio e femmina e poi ce lo ritroviamo con prostitute a pagamento che registrano la sua voce nel letto di Putin; oppure spogliarelliste che lei ha nominato ministre: è lecito chiedersi, in cambio di cosa? Come concilia questo suo comportamento con le sue dichiarazioni di adesione agli insegnamenti della Chiesa cattolica? La «corrispondenza d’amorosi sensi» tra lei, il Vaticano e la gerarchia cattolica è la maledizione piombata sull’italia ed una delle cause del progressivo e costante allontanamento dalla Chiesa delle persone migliori. I prelati, come sempre nella storia, fanno gli affari loro e lei che di affari se ne intende si è lasciato usare ed ha usato senza scrupoli offrendo la sua collaborazione e cercando quella della cosiddetta «finanza cattolica» legata a doppia mandata con il Vaticano. Se volesse avere la documentazione di legga il molto istruttivo saggio di Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel, «L’unto del Signore», BUR, Rizzoli, Milano 2009. Gli ecclesiastici, da perfetti «uomini di mondo, hanno capito che con lei al governo potevano imporre al parlamento leggi e decreti di loro interesse, utilizzandolo quindi come braccio secolare. Per questo obiettivo, devono però rinunciare alla loro religiosità e adeguarsi alla paganità del potere che esige la contropartita. Lei, infatti, è sostenuto dall’Opus Dei, da Comunione e Liberazione e da tutte le organizzazioni e sètte cattoliche che si lasciano manovrare a piacimento con lo spauracchio dei «comunisti» e con l’odore satanico dei soldi. Il Vaticano e i vescovi, non essendo profeti, ma esercenti gestori di una ditta pagana, non hanno saputo o voluto cogliere le conseguenze nefaste che sarebbero derivate al Paese da questo connubio incestuoso; di fatto sono caduti nella trappola che essi stessi e lei avevate preparato. L’incidente di Vittorio Feltri, da lei, tramite la famiglia, nominato direttore del suo «Il Giornale» con cui uccide sulla pubblica piazza Dino Boffo, direttore di «Avvenire» portavoce della Cei, va oltre le vostre intenzioni e come un granellino si sabbia inceppa il motore. Oppure, secondo l’altra vulgata, tutto sarebbe stato progettato da lei e Bertone per permettere a questi di mettere le mani sulla Cei e a lei di fare tacere un sussurro appena modulato di critica sui suoi comportamenti disgustosi. Senza volersi arrampicare sugli specchi forse si è verificato un combinato disposto, non nei tempi e nelle forme da voi progettato. Il giorno 7 agosto 2009, in un colloquio riservato con il cardinale Angelo Bagnasco, lo misi in guardia: «Stia attento – gli dissi – e si prepari alla guerra d’autunno perché con la nomina di Feltri al Giornale di Berlusconi (20-07-2009), la guerra sarà totale e senza esclusione di colpi. Berlusconi non può rispondere alle domande di la Repubblica e non può andare in tv a dare spiegazioni. Può continuare a negare sulle piazze per gli allocchi, ma nemmeno lui, menzognero di professione potrebbe negare davanti a domande precise e contestazioni puntuali. Per questo non lo farà mai, tanto meno in Parlamento. Non ha che un mezzo: sguazzare nel fango facendolo schizzare su tutti e su tutto, in base al principio che se tutto è infangato, nessuno è infangato». Il cardinale mi guardò come stupito e incredulo, reputando impossibile la mia previsione. Credo che ora si morda le labbra. Eppure credo anche che lei sia finito: per la finanza internazionale e per gli interessi di coloro che lo hanno sostenuto, Vaticano compreso, lei ora è ingombrante e impresentabile e deve essere sostituito, ma lei non cadrà indenne, farà più danni che potrà, un nuovo Sansone in miniatura. Lei sa che deve andarsene, ma sa anche che passerà alla storia non come quel «grande, immenso» presidente che è stato lei, ma come «l’utilizzatore finale di prostitute che altri pagavano per conto suo». Non c’è che dire: lei è un grande in bassezza e amoralità.
Spergiuro Nella trappola non è caduto il popolo di Dio, formato da «cristiani adulti» che tanto dispiacciano al papa «pro tempore» Benedetto XVI: lei non potrà mai manipolarli come non potrà mai possedere le coscienze dei non credenti austeri, cultori della laicità dello Stato che lei vilipende e svende, sempre e comunque, per suo inverecondo interesse. Lei ha la presunzione ossessiva di definirsi liberale, ma non sa cosa sia il liberismo, mentre è l’ultima caricatura di promettente e decadente comunista sovietico di stampo breshnieviano, capace di usare il popolo per affermare la propria ingordigia patologica di potere. D’altronde il suo amico per la pelle non è l’ex «kgb» Vladimir Vladimiroviè Putin, nella cui dacia è ospitato secondo la migliore tradizione comunista italiana? Dal punto di vista della morale cattolica, lei è uno spergiuro perché ha giurato sulla testa dei suoi figli, senza pudore e alcuni giorni dopo il «ratto di Noemi», ha dato dello stesso fatto diverse versioni differenti, condannando se stesso e la testa dei suoi figli alla pena dello spergiuro che già Cicerone condannava con la «rovina» e l’esposizione all’umana infamia: «Periurii poena divina exitium, humana dedecus – La pena divina dello spergiuro è la rovina e l’infamia/il disprezzo degli uomini» (De legibus, II, 10, 23; cf anche De officis, III, 29, 104;in CICERONE, Opere politiche e filosofiche, a c. di Leonardo Ferrero e Nevio Zorzetti, vol. I, UTET, Torino, 1974, risp. p. 489 e p. 823). Anche il Diritto Canonico, per sua informazione, riserva allo spergiuro «una giusta pena» (CJC, can. 1368), demandata all’Autorità, in questo caso il papa, che avrebbe dovuto comminarle la pena canonica, invece di indirizzarle una lettera diplomatica per il g8 e i suoi «deferenti saluti». Non ci può essere deferenza, tanto meno papale, per un uomo che ha toccato il fondo della dignità politica e morale. Gli ultimi fatti di Villa Certosa e Palazzo Grazioli hanno sprofondato lei (non era difficile), ma anche l’Istituto Presidenza del Consiglio in un letamaio senza precedenti. Mai l’italia è stata derisa nel mondo intero (ormai da quattro mesi continui) a causa di un suo presidente del consiglio che, su denuncia della moglie, frequenta le minorenni e sempre per ammissione della moglie che lo frequenta da oltre trent’anni, per cui si presume lo conosca bene, è malato e come un dio d’altri tempi esige per la sua perversione, sacrifici di giovani vergini per nascondere a se stesso i problemi del tempo che inesorabilmente passa, nonostante il trucco abbondante.
Affari privati o deriva di Stato? Lei dice di volere difendere la sua privacy, ma non c’è privacy per uno che ha portato i suoi fatti «privati» in tv attaccando indecorosamente la sua stessa moglie che ha intrapreso la strada del divorzio. Forse lei ha dimenticato che sull’immagine della sua «felice famiglia italiana» lei ha costruito se stesso e la sua fortuna politica ed economica. Lei si comporta per quello che è: uno spaccone che in piazza si vanta di tutto ciò che non ha mai fatto e poi pretende che nessuno ne parli. Se lei mette il segreto di Stato sulle sue ville, queste diventano ipso facto «affare politico» perché lei le usa anche per incontri istituzionali e quindi fanno parte dell’Istituzione della presidenza del consiglio. Lei non ha diritto alla vita privata, quando si comporta da uomo pubblico e promette carriere tv o posti in parlamento a donnine compiacenti che la sollazzano nel suo «privato». Non è lei che ha detto in una intercettazione, parlando con Saccà che «le donne più son cattoliche più son troie»? Può spiegare, di grazia, il significato di queste parole altamente religiose e rispettose delle donne e indicarci a chi si riferiva? C’entrano le due donne che siedono nel suo governo e che si vantano di essere cattoliche: la Carfagna e la Gelmini? Lei e suoi paraninfi continuate a dire che si tratta di questioni private senza rilevanza pubblica, sapendo di mentire ancora e senza pudore. Sarebbero affari privati se Silvio Berlusconi non fosse presidente del consiglio che alle donnine che gli accompagnano anche a pagamento, non promettesse incarichi in aziende pubbliche (tv) o posti in parlamento se non addirittura al governo. Vorrei chiederle per curiosità: quali sono i meriti e le benemerenze delle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini per essere assurte, non ancora quarantenni, a posti di rilievo nel suo governo? Perché Mara Carfagna posava nuda o la Gelmini prendeva l’abilitazione in Calabria? Le sue ville sono ancora sotto la tutela del segreto di Stato e quindi guardate a vista da polizia, carabinieri, esercito? A spese di chi? Può ancora dire che sono residenze private? Fu lei in persona ad andare dal suo devoto suddito Bruno Vespa a rispondere pubblicamente a suo moglie, Veroni Lario, rendendo pubblici i fatti che la riguardavano e attaccando sua moglie senza alcuna pietà, facendo pubblicare dal suo «killer mediatico» le foto di sua moglie a seno nudo di quando faceva l’attrice. Non credo che lei possa dire che le sue vicende sono private perché ci riguardano tutti, come cittadini e come suoi «sovrani» costituzionali perché una cosa è certa: noi non abdicheremo mai alla nostra dignità di cittadini sovrani figli orgogliosi della nostra insuperabile Costituzione. Noi non permetteremo mai che lei diventi il «padrone» della nostra dignità. Per lei è cominciato l’inizio della fine perché il suo declino è iniziato nel momento stesso in cui è andato nella tv di Stato compiacente e, senza contraddittorio, alla presenza del solo cerimoniere e maggiordomo fidato, ha cominciato a farfugliare bugie, contraddizioni, falsità che non hanno retto l’urto dei fatti crudi. Se lei fosse onesto, anche solo per una parte infinitesimale, dovrebbe rassegnare le dimissioni, come aveva promesso nel suddetto, compiacente recital.
Strategie convergenti Lei può fare affari col Vaticano e chiudere nel cassetto morale e dignità, ma sappia che il Vaticano non è la Chiesa, per nostra fortuna e per sua e vostra disgrazia. Noi, uomini e donne semplici, vogliamo onorare e difendere la nostra dignità e la nostra fede, contro ogni tentativo di manipolazione e di incesto tra altare e politica. Purtroppo lei, supportato da parte della gerarchia, ha fatto scadere la «politica» da arte a servizio del bene comune a mercimonio di malaffare e a sentina maleodorante. Le istituzioni cattoliche che lo hanno appoggiato ne portano, con lei, la responsabilità morale, in base al principio giuridico della complicità. Strana accoppiata: i difensori della moralità ufficiale, costretti a tacere per mesi di fronte a comportamenti indegni e a leggi inique, perché lautamente ricompensati o in vista della mancia promessa. Trattasi solo di un baratto di cui i responsabili dovranno rendere conto. I vescovi hanno ritrovato la parola quando si sono visti attaccare, inaspettatamente, da lei con avvertimenti di stampo mafioso (per interposta persona). La gerarchia, in genere felpata e compassata, in questo frangette è risorta come un sol uomo, arruolando anche il papa alla bisogna, ma cogliendo anche l’occasione per dare corpo alle vendette interne e regolare i conti tra ruiniani e bertoniani. Come insegna l’amabile Andreotti «la vendetta è un piatto che si gusta freddo». Strategie convergenti che hanno sprigionato il disgusto del popolo cattolico e dei cittadini che ancora pensano con la propria testa.
Ripudio Io, Paolo Farinella, prete mi vergogno della sua presidenza, per me e la mia Nazione e, mi creda, in italia siamo la maggioranza che non è quella elettorale, ottenuta da una «legge porcata» che ben esprime l’identità della sua maggioranza e del governo e di lei che lo presiede (o lo possiede?). Lei potrà avere il sostegno del Vaticano (uno Stato estero) e della Cei che con il loro silenzio e le loro arti diplomatiche condannano se stessi come complici di ingiustizia e di immoralità. Per questi motivi, per quanto mi concerne in forza del mio diritto di cittadino sovrano, non voglio più essere rappresentato da lei in italia e all’Estero, io la ripudio come politico e come presidente del consiglio: lei non può rappresentarmi né in italia e tanto meno all’estero perché lei è la negazione evidente di tutto quello in cui credo e spero di vedere realizzato per il mio Paese. sia perché non mi rappresenta sia perché è indegno di rappresentare il buon nome dell’italia seria, laboriosa e civile e legale che amo e per la quale lotto e impegno la mia vita. Non importa che lei abbia la maggioranza parlamentare, a me interessa molto di più che non abbia la mia coscienza Io, Paolo Farinella, prete ripudio lei, Silvio Berlusconi, presidente pro tempore del consiglio dei ministri e tutto quello che rappresenta insieme a coloro che l’adulano, lo ingannano, lo manipolano e lo sorreggono: li/vi ripudio dal profondo del cuore. in nome della politica, dell’etica e della fede cattolica. La ripudio e prego Dio che liberi l’italia dal flagello nefasto della sua presenza.
Di Dulce (del 12/11/2008 @ 11:33:19 in Cultura, linkato 2530 volte)
Volevo segnalare questa splendida rassegna cinematografica che è iniziata sabato scorso.
Una grande iniziativa di integrazione che mi piacerebbe fosse proposta anche nel nostro paese
CINEMIGRANTE
E’ partita da Bagnolo Piemonte l'avventura di CineMigrante, proiezione gratuita di film popolari, italiani e internazionali, rappresentativi delle comunità più numerose residenti nei comuni di Barge e Bagnolo Piemonte (provincia di Cuneo). L'obiettivo di CineMigrante è quello di creare occasioni di incontro, aggregazione e comunicazione tra le culture autoctone e migranti, attraverso la preparazione e la realizzazione di un evento. La migrazione è intesa come occasione di conoscenza reciproca e di scambio culturale e non ridotta a fenomeno di emergenza sociale. Questa rassegna ideata e organizzata dall’Associazione i313 si realizza grazie alla Regione Piemonte che conferma impegno e sensibilità rispetto alle tematiche trattate, alle modalità di azione sul territorio e grazie all’interesse e alla collaborazione dei due comuni che ospitano l’iniziativa e dal Consorzio Monviso Solidale, punto di riferimento sul territorio.
Saranno presenti: 8 film in lingua originale con sottotitoli in italiano scelti dagli stessi abitanti in due paesi ad alta densità migratoria, 1 prima nazionale, 2 prime regionali, film provenienti da Cina, Hong Kong, italia, Marocco, Francia, Albania e Argentina, 4 rinfreschi realizzati da associazioni locali, produzione di 2 filmati. La migrazione è occasione di scambio culturale e non fenomeno di emergenza sociale. La specificità del progetto risiede nella proiezione di film in lingua originale con sottotitoli in italiano e nella scelta partecipata dei film. Infatti, attraverso un’inchiesta sul territorio svolta nei mesi precedenti alla rassegna, gli abitanti stessi indicano le loro preferenze cinematografiche, contribuendo così alla programmazione delle serate. Si sono voluti coinvolgere in modo particolare i giovani; non a caso 5 film hanno come protagonisti adolescenti e giovani(Secret, Ali zaoua, Xanda, Slogans, la Schivata) e l’apertura è stata affidata a Non pensarci, una commedia italiana fresca e divertente rivelazione dell'ultima stagione.
Oltre ai film ci saranno anche quattro rinfreschi organizzati da associazioni locali: due rinfreschi organizzati dall'Associazione amicizia italia-Cina (8 novembre e 17 gennaio), gruppo di lavoro composto dai ragazzi cinesi di II generazione e della cosiddetta generazione di mezzo che vivono nei comuni della valle Infernotto e che hanno come obiettivo principale l'interscambio tra le due culture; un rinfresco organizzato dall'Associazione Famiglie 0Insieme per...0 (1 febbraio), che da anni è attiva nel campo dell'inserimento e dell'accoglienza dei nuovi abitanti della zona; il rinfresco sarà organizzato da un gruppo di donne marocchine che frequentano abitualmente un corso di italiano per stranieri a Barge e che preparerà una merenda con dolci e specialità marocchine; un rinfresco organizzato dall'Associazione Culturale Italo-Albanese Vatra (22 novembre) con sede a Torino e attiva su tutto il territorio regionale.
I comuni di Barge (7646 abitanti) e Bagnolo Piemonte (5832 abitanti), situati a 5 km di distanza tra loro nella Valle Infernotto in provincia di Cuneo, rappresentano dei luoghi privilegiati e molto particolari in relazione ai movimenti migratori. Queste due cittadine ospitano infatti un'eccezionale percentuale di migranti residenti sul territorio in relazione al totale della popolazione: a Bagnolo la percentuale di residenti stranieri è del 8,7% (511 residenti) e a Barge è del 10,6% (815 residenti). Quello che rende particolare il contesto di questi due comuni è la presenza di una delle comunità cinesi più grandi d'italia. Circa due terzi della popolazione straniera è infatti di origine cinese. L'immigrazione in questi luoghi si è sviluppata attorno al lavoro nelle cave di pietra, in cui i cinesi residenti lavorano come scalpellini. Il resto della popolazione straniera residente è composta prevalentemente da persone provenienti dal Marocco, dall'America Latina, e da paesi dell’este Europa.
Tutte le proiezioni saranno in versione originale con sottotitoli in italiano. Ogni sera saranno proiettati degli estratti del video realizzato a Barge e a Bagnolo nei mesi precedenti alla rassegna che testimoniano la scelta partecipata dei film.
Sabato 15 novembre – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 21:00 Secret di Jay Chou (Zhou Jielun), TAIWAN 2007,
V.O.con sott. it. con Jay Chou (Zhou Jielun), Kwai Lun-Mei (Gui Lunmei), Anthony Wong (Huang Qiusheng), Alice Tzeng (Zeng Kaixuan).
Jay, un giovane prodigio del pianoforte, approda ad una prestigiosa scuola di musica in cui incontra Rain, di cui si innamora perdutamente...ma un misterioso segreto renderà drammatico un legame fino ad allora perfetto. Primo film del celebre cantante cinese Jay Chou.
Sabato 22 novembre – BAGNOLO PIEMONTE Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 21:00 Parrulat (Slogans) di Gjergj Xhuvani
ALBANIA/FRANCIA 2001, 90', V.O. con sott. it. con Artur Gorishti, Birce Hasko, Agim Qirjaqi, Luiza Xhuvani, Niko Kanxheri, Robert Ndrenika André
Un giovane professore di biologia, è stato destinato ad una scuola elementare sulle montagne albanesi. Da subito si troverà di fronte alle curiose ossessioni del preside e alle grottesche richieste del partito. L'opera che ha portato il regista Gjergj Xhuvani al successo internazionale.
A seguire rinfresco con specialità albanesi a cura dell'Associazione Italo-Albanese Vatra
sabato 29 novembre – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 21:00 L’esquive (La schivata) di Abdellatif Kechiche
FRANCIA 2003, 117', V.O. con sott. it. con Osman Elkharraz, Sara Forestier, Sabrina Ouazani, Nanou Benhamou
Periferia parigina. Due adolescenti, Lidia e Krimo, preparano con i compagni di classe la recita scolastica. Il teatro permetterà loro di parlare un linguaggio comune in una banlieu abitata da tante culture diverse. Giovanissimi interpreti spontanei e intensi.
sabato 17 gennaio – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 20:45 Apertura e rinfresco a cura dell’Associazione Amicizia italia Cina “Zhong yi you yi” ore 21:15 La città proibita, di Zhang Yimou (Zh¨¡ng Yìmóu)
CINA/HONG KONG, 2006, 111', V.O. con sott. it. - Con Chow Yun-Fat(Zh¨u Rùnf¨¡), Gong Li (G¨¯ng Lì), Jay Chou (Zhou Jielun)
C’era una volta, nella Cina del decimo secolo, la grande dinastia dei Tang. Nella città imperiale lo sfarzo e la ricchezza si respirano ovunque; ma, come in ogni famiglia e favola che si rispettino, il segreto e l'intrigo sono dietro l’angolo.
venerdì 23 gennaio – BAGNOLO PIEMONTE - Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 21.00 La historia oficial (La storia ufficiale) di Luis Puenzo
ARGENTINA 1985, 112', V.O. con sott. it. con Héctor Alterio, Norma Aleandro, Chunchuna Villafañe, Hugo Arana Buenos Aires, 1983.
Alicia, donna realizzata e insegnante di storia, ritrova una vecchia amica scampata alla dittatura argentina. L’incontro le farà aprire gli occhi sulla storia del proprio paese e sulle orribili verità nascoste dal marito. Vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero nel 1986.
domenica 1 febbraio – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 15.00 Ali Zaoua, prince de la rue (Ali Zaoua, principe della strada) di Nabil Ayouch
MAROCCO/FRANCIA/TUNISIA/ BELGIO 2000, 105', V.O. con sott. it. con Mounïm Kbab, Mustapha Hansali, Hicham Moussoune.
Il sogno e le vicissitudini di quattro bambini di Casablanca, costretti ad affrontare la dura vita di strada, con l'unico conforto della loro amicizia. Un film intenso e commovente.
A seguire, merenda con specialità marocchine a cura del gruppo Incontro di donne - Associazione Famiglie “Insieme per...”.
domenica 8 febbraio – BAGNOLO PIEMONTE - Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 21.00 Proiezione del video realizzato nell'ambito del progetto Sguardi Migranti – Programma Gioventù in Azione ore 21.30 Xanda di Marco Mak Chi Sin,
CINA/HONG KONG, 2003, 92', V.O.con sott. it. con Sang Wei-Lin, Zhao Zi-Long, Zhang Hong-Jun, Ni Jing-Yang.
Qiang ragazzo di campagna campione di Wushu decide di trasferirsi in città. Una serie di vicissitudini lo portano a scoprire una nuova arte marziale, chiamata Xanda, tanto appassionante quanto estrema.
Di Dulce (del 25/02/2009 @ 11:28:42 in Eventi, linkato 3133 volte)
28 FEBBRAIO 2009
DRONERO: ore 10,30
inaugurazione Mostra di Pittura presso la sala Tripoli, via Mazzini angolo via Roma; ore 17,30 conferenza su “Trifase, un sistema italiano” presso il Centro G. Giolitti, via XXV Aprile 25.
1 MARZO 2009
DRONERO: ore 9
presentazione di cicli ferroviari presso la Stazione ferroviaria; ore 11,30 trasferimento a Villar S. Costanzo.
VILLAR S. COSTANZO: ore 12
visita al parco dei “Ciciu” con aperitivo e possibilità di pranzare presso la locanda omonima (è gradita la prenotazione); ore 14,30 visita alla cripta della chiesa di S. Pietro in Vincoli (XI sec.).
BUSCA: ore 9
apertura mostra filatelica a tema presso la Stazione ferroviaria;
ore 12 arrivo, da Savigliano, del treno speciale a vapore del Museo Ferroviario Piemontese con la locomotiva N° 3;
ore 15 corsetta del treno speciale da Busca a Saluzzo e ritorno;
ore 18 partenza del treno speciale per Savigliano.
E' stata una bellissima giornata ,credo che turisticamente i treni a vapore abbiano un futuro perchè ho visto molto entusiasmo nei volti dei viaggiatori e molta passione nelle persone che hanno organizzato l'evento.
Spero che non sia una volta l'anno ma che presto rivedremo camminare treni come questo che hanno davvero molto da offrire. Un' esperienza unica. un elogio alla lentezza in un mondo che corre.
Di Geo (del 06/06/2009 @ 11:16:09 in Politica, linkato 1962 volte)
Ci siamo! si votaaaa!! ma quanto e come???
Quando?
Oggi Sabato 6 giugno, dalle ore 15.00 alle ore 22.00, e domani domenica 7 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 22.00.
Come?
ELEZIONI EUROPEE
L’elettore, all’atto della votazione, riceverà un’unica scheda, di colore diverso a seconda della circoscrizione elettorale nelle cui liste è iscritto: grigio per l’italia nord-occidentale (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia); marrone per l’italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna); rosso per l’italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio); arancione per l’italia meridionale (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria); rosa per l’italia insulare (Sicilia, Sardegna). Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. I voti di preferenza − nel numero massimo di tre, tranne che per le liste di minoranza linguistica collegate ad altra lista per le quali può esprimersi una sola preferenza − si esprimono scrivendo nelle apposite righe, tracciate a fianco e nel rettangolo contenente il contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome tra candidati, deve scriversi sempre il nome e cognome e, ove occorra, data e luogo di nascita. Non è ammessa l’espressione del voto di preferenza con indicazioni numeriche.
ELEZIONI PROVINCIALI (SCHEDA GIALLA)
Ciascun elettore può votare: - per uno dei candidati al consiglio provinciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato; - per uno dei candidati alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia; - per un candidato alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presidente della provincia.
Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto disgiunto”, cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro gruppo o gruppo di liste.
Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto.
ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SUPERIORE A 15.000 ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA) (omiss...)
ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000 ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA)
L’elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno di voto sul nominativo di un candidato alla carica di sindaco; - tracciando un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere; - tracciando un segno di voto sia sul contrassegno prescelto che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tutti i predetti casi, il voto si intenderà attribuito sia in favore del candidato alla carica di sindaco sia in favore della lista ad esso collegata. L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, segnando sull’apposita riga stampata sulla scheda il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista compresa nel medesimo riquadro, senza dover apporre alcun altro segno di voto sul relativo contrassegno. In tal modo, il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato medesimo appartiene nonché al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista stessa.
E lo scrutinio???
Lo scrutinio dei voti per il Parlamento europeo inizierà a partire dalle ore 22.00 di domenica 7 giugno, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l’accertamento del numero dei votanti; lo scrutinio dei voti per le consultazioni amministrative avrà inizio alle ore 14.00 di lunedì 8 giugno, dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni provinciali, comunali e, eventualmente, circoscrizionali.
Di Dulce (del 05/07/2008 @ 10:56:42 in Eventi, linkato 2841 volte)
Oggi voglio segnalarvi un’appuntamento a cui sono molto legata.
ISOLA DI MONDO
CUNEO
Nata 10 anni fa come manifestazione è sempre cresciuta in termini di popolarità fino a diventare ad oggi una delle manifestazioni inserite nel calendario del comune di Cuneo.
La manifestazione è stata ideata dal centro Migrantes di Cuneo per promuovere la cultura e le tradizioni degli immigrati che vivevano nella nostra provincia dei quali molte volte si conosce poco o nulla.
Sulla base di questo spirito la cosa che accomuna tutti gli uomini è la tavola perciò si è pensato di proporre vari piatti delle diverse etnie presenti sul territorio.
Ogni nazione presente alla manifestazione ha un gazebo dal quale escono profumi e colori della cucina ma anche musica e artigianato.
Le nazioni che parteciperanno quest’anno sono:Albania, Argentina, Bangladesh, Bolivia, Bosnia Erzegovina, Brasile, Burkina Faso, Camerun, Cile, Cina, Colombia, Congo, Costa d’Avorio, Cuba, Egitto, Filippine, Ghana, Guinea Francese, India, Marocco, Messico, Nicaragua, Nigeria, Perù, Repubblica Dominicana, Romania, Russia, Senegal, Somalia, Sri Lanka, Thailandia, Tunisia, Ucraina, U.S.A., Venezuela, Vietnam.
Per gustare i piatti e le bibite dei paesi partecipanti è necessario comperare dei buoni alle casse che potranno essere spesi in qualsiasi stand.(agli stand non si accettano contanti).
Si inizia alle 16 con l'esposizione di artigianato, alle 18 la sfilata delle nazioni partecipanti con la banda musicale 'Duccio Galimberti' diretta dal M° Gabriella Martini e alle 19 'Accent - Romania'. In Largo Audifreddi alle 20.30 'Quartetto Armonia' (Albania), 'N'Galam' (Senegal), 'Insalata mista' con danza, teatro e musica con i ragazzi del progetto 'Integrazioni Possibili' e 'Emozioni' (Vietnam - italia).
“Una grande iniziativa di integrazione che mi piacerebbe
fosse proposta anche nel nostro paese”
Copio e incollo il programma forse stavolta a qualcuno viene la voglia di tentare……
Terminata da poco
la VI edizione di CINEMAinSTRADA che ha registrato ben 3.500 spettatori, l’Associazione Culturale i313 ha avviato dal 14 novembre 2009
la II edizione di CineMigrante la cui seconda parte si svolgerà fino al 13 febbraio 2010 nei Comuni di Bagnolo Piemonte e Barge. Da quest'anno CineMigrante rientra nel circuito del Festival Itinerante di Cinema di Comunità, un progetto dell'Associazione i313 suggerito e sostenuto dalla Regione Piemonte che unisce le manifestazioni CINEMAinSTRADA e CineMigrante, inserendole in una dimensione territoriale più ampia che coinvolge diverse località del territorio piemontese ad alta densità migratoria ispirandosi alla filosofia del cinema di comunità, che coniuga la dimensione artistica e culturale con quella sociale, relazionale e comunitaria.
Le specificità di CineMigrante consistono nella proiezione gratuita di film in lingua originale sottotitolati in italiano e nel coinvolgimento delle comunità locali sia nella scelta delle pellicole che nella organizzazione e promozione dell’evento. Ne scaturisce una rassegna eclettica e originale che mescola lingue e paesaggi, generi e stili, proponendo film popolari, italiani e internazionali, rappresentativi delle comunità più numerose residenti nei due Comuni cuneesi. La scelta partecipata dei film si è svolta attraverso un’inchiesta-video sul territorio realizzata nei mesi precedenti la rassegna dall’Associazione i313 con la collaborazione dei ragazzi del doposcuola di Barge 'La formica'. Durante questa fase un gruppo di giovanissimi di varie provenienze nazionali ha affiancato la troupe sul territorio intervistando gli abitanti sui loro gusti cinematografici. Con le riprese realizzate è stato prodotto un divertente video che documenta il lavoro di indagine e che sarà proiettato ogni sera prima dei film.
La programmazione è divisa in due parti da 4 proiezioni l’una. La prima parte si è svolta dal 14 novembre al 4 dicembre 2009 ed ha registrato la partecipazione di un folto pubblico. Le pellicole sono provenienti da Cina, Hong Kong, Taiwan, italia, Francia e Argentina, sono soprattutto all'insegna della commedia (Una vita difficile, Cercando una stella, Generazione 1000 euro, Conversationes con mamà) ma non mancano i film d'amore (Cercando una stella e Secret) e di avventura (La foresta dei pugnali volanti e La battaglia dei tre regni). In linea con una composizione demografica caratterizzata da una forte presenza di giovani famiglie si è voluta dedicare un'attenzione particolare alle tematiche giovanili (Generazione 1000 euro, Cercando una stella e Secret) e femminili (Insh'Allah Dimanche e Conversationes con mamà). L'apertura e la chiusura della rassegna sono dedicate alla Cina, paese dal quale proviene la maggior parte dei migranti dei due comuni, con due film che sono all'insegna dell'epica e delle arti marziali, elementi fortemente apprezzati dal pubblico cinese. Il primo, La foresta dei pugnali volanti del mostro sacro Zhang Ymou, ha conseguito un enorme successo sia in Asia che nei paesi occidentali; l'ultimo, La battaglia dei tre regni del celebre John Woo, uscito da poco nelle sale italiane dopo aver riempito quelle del continente asiatico. Il cinema viene utilizzato come strumento trasversale e universale capace di raccontare storie e culture che possano contrastare i pregiudizi sulle popolazioni migranti. La migrazione è intesa come occasione di conoscenza reciproca e di scambio culturale e non come fenomeno di emergenza sociale.
TUTTE LE PROIEZIONI SONO GRATUITE E IN VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN italiaNO
PROGRAMMA:
Ogni sera sarà proiettato anche un divertente video che documenta il lavoro di indagine svolto nei mesi precedenti la rassegna per la realizzazione della scelta partecipata dei film con gli abitanti dei due paesi coinvolti.
Sabato 23 gennaio 2010 – BAGNOLO PIEMONTE Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 20:45 Apertura e rinfresco a cura del Comune di Bagnolo Piemonte ore 21:15 'Cercando una stella' di Andrew Lau - HONG KONG 2009, 117', V.O. con sott. it. Con Andy Lau Tak-Wah, Shu Qi, Denise Ho Wan-Si, Zhang Hanyu, Lam Ka-Wah, Zhang Xinyi, Maria Cordero, ecc. Una raffinata commedia incentrata sulla domanda se le differenze di classe sociale abbiano o meno un ruolo nelle storie d’amore, Andy Lau ritorna al genere sentimentale, dopo una parentesi epica, sotto la direzione di Andrew Lau.
Sabato 30 gennaio 2010 – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 21.00 Generazione 1000 euro di Massimo Venier, italia 2009, 101’ con Valentina Lodovini, Carolina Crescentini, Paolo Villaggio, Natalino Balasso, Francesco Mandelli, Alessandro Tiberi, Francesco Brandi, Francesca Inaudi, Roberto Citran, Lucia Ocone. Una commedia ambientata a Milano sulle figure di diversi trentenni alle prese con il problema del precariato occupazionale tra mancate prospettive di carriera, l'affitto da pagare e amori che sembrano risentire della stessa incertezza dell'ambito lavorativo.
Sabato 6 febbraio 2010 – BAGNOLO PIEMONTE Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 21.00 Conversaciones con mamà (Conversazioni con mamma) di Santiago Carlos Oves, ARGENTINA 2004, 90', V.O. con sott. it. con China Zorrilla, Eduardo Blanco, Ulises Dumont, Silvina Bosco. La crisi in Argentina attraverso il rapporto tra Jaime, cinquantenne di successo e l'anziana madre che vive una seconda giovinezza. Commedia brillante.
Sabato 13 febbraio 2010 – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 21.00 La battaglia dei tre regni di John Woo, CINA 2008, 125', V.O.con sott. it., titolo originale Chi bi; Con Tony Leung, Takeshi Kaneshiro, Zhang Fengyi, Chen Chang, Wei Zhao. Ottanta milioni di dollari fanno del film la produzione più costosa della storia del cinema cinese; un epico kolossal sulla battaglia di Red Cliff
La notizia, scoperta del giurista Valentino Spataro e rilanciata da Punto Informatico, fece scoppiare un pandemonio. Si scusarono e dissociarono i ministri Di Pietro e Gentiloni, ne rise il Times, Beppe Grillo pubblicò un commento di fuoco sul suo blog. Il progetto subì una brusca frenata e dopo un po' le acque si calmarono. Cadde il governo Prodi.
Un anno dopo: novembre 2008. Un altro giurista, Daniele Minotti, si accorge che il progetto di legge gira di nuovo nelle aule del nostro Parlamento, affidato in sede referente alla commissione Cultura della Camera (DdL C. 1269).
Minotti ne fa una breve analisi sul proprio blog, marcando le diversità fra il nuovo testo e quello precedente. Abbiamo tuttavia alcune differenze di interpretazione. Diamo insieme un'occhiata ai punti salienti del progetto di Legge per capire cosa possono aspettarsi i navigatori e i blogger italiani:
Art. 2. (Definizione di prodotto editoriale).
1. Ai fini della presente legge, per prodotto editoriale si intende qualsiasi prodotto contraddistinto da finalità di informazione, di formazione, di divulgazione o di intrattenimento e destinato alla pubblicazione, quali che siano la forma nella quale esso è realizzato e il mezzo con il quale esso viene diffuso.
Qualsiasi blog rientra in questa definizione.
Art. 8. (Attività editoriale sulla rete internet).
1. L'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale sulla rete internetrileva anche ai fini dell'applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa.
3. Sono esclusi dall'obbligo dell'iscrizione nel Registro degli operatori di comunicazione i soggetti che accedono alla rete internet o che operano sulla stessa in forme o con prodotti, quali i siti personali o a uso collettivo, che non costituiscono il frutto di un'organizzazione imprenditoriale del lavoro.
All'apparenza il comma 3 escluderebbe la maggioranza dei blog dall'obbligo di registrazione e dai correlati rischi legali. Ma non è così. Ecco alcuni esempi pratici.
Il blog di Beppe Grillo ha una redazione, ha banner pubblicitari, vende prodotti. In parole povere: sia secondo il Codice Civile, sia secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa. Se il progetto di legge fosse approvato, perciò, Beppe Grillo avrebbe con tutta probabilità l'obbligo di iscriversi al ROC. Non solo: sarebbe in questo modo soggetto alle varie pene previste per i reati a mezzo stampa.
Affari suoi, diranno forse alcuni. Eppure non è l'unico a doversi preoccupare. Nella stessa situazione si troverebbero decine, probabilmente centinaia di altri ignari blogger. Infatti: chiunque correda le proprie pubblicazioni con banner, promozioni, o anche annunci di Google AdSense, secondo la comune interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, fa attività di impresa.
Il ragionamento è semplice. L'apposizione di banner è un'attività pubblicitaria continuativa che genera introiti; una prestazione continuativa è un'attività di impresa; chi fa impresa grazie alle proprie pubblicazioni deve registrarsi al ROC; chi è registrato al ROC può incorrere nei reati di stampa. Chi invece è in questa situazione e non si registra al ROC, può essere denunciato per stampa clandestina (ricordiamo un caso recente).
Per quanto in nostra conoscenza, manca ancora un pronunciamento strettamente ufficiale dell'Agenzia delle Entrate (interpello) se l'uso di qualche banner rientri nelle attività dell'impresa (ma l'orientamento è piuttosto chiaro: banner = attività lucrosa continuativa; attività lucrosa continuativa = impresa).
Per questa ragione, se il progetto di Legge venisse approvato come è ora proposto, saremmo nel migliore dei casi di fronte ad una legge passibile di più interpretazioni e quindi potenzialmente molto pericolosa. Facciamo un esempio di fantasia, ambientato a Paperopoli.
Rockerduck: "Se non cancelli l'articolo sul tuo blog che parla male di me, ti trascino in tribunale per diffamazione a mezzo stampa." Paperino: "Ma il mio blog non è una testata!" Rockerduck: "Però hai un banner pubblicitario, quindi potresti essere un'impresa, e quindi devi iscriverti al ROC. Anzi, se non togli l'articolo ti denuncio pure per stampa clandestina." Paperino: "Ok. Sob."
Provate a sostituire "Rockerduck" con "picciotto" e "Paperino" con "cittadino" e il gioco è fatto.
Di Dulce (del 13/01/2011 @ 09:59:13 in Eventi, linkato 1712 volte)
COMUNICATO STAMPA
Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini
La Corte Costituzionale ha ammesso due quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua. A primavera gli uomini e le donne di questo paese decideranno su un bene essenziale. La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.
Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.
Il Comitato Promotore oggi più che mai esige un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.
Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.
Hey....!! Indovinate chi si è fatto vivo negli ultimi tempi a Rossana? Nientemeno che Mister Pastorino, il titolare della Benarco l'azienda che vuole costruire la Centrale a biomasse nel sito della vecchia cava di calce Pellini.
Pastorino è stato notato in auto a Molino Varaita, all'imbocco della stradina che porta alla ex cava di calce, dove ha atteso un'altra macchina accompagnandola, poco dopo, nel cortile del vecchio stabilimento. Credo proprio che, nei prossimi giorni, ci saranno novità sull'argomento. Le ultime notizie ufficiali parlavano della richiesta di un nuovo rinvio all'inizio dei lavori, lavori che sarebbero già dovuti iniziare da un pezzo. E' importante che torniamo attenti e vigili sulla questione, anche perché le notizie che ci arrivano da Bevera, dove Pastorino ha costruito una Centrale identica a quella che vuole costruire qui da noi, non sono affatto rassicuranti. Laggiù la gente si è svegliata tardi ed ora è in rivolta per il fumo ed il rumore tremendo prodotto dalla Centrale. A questi link trovate due recenti articoli della Stampa e del Secolo d'italia che testimoniano la situazione. Buona lettura..
Di Dulce (del 18/11/2009 @ 09:44:08 in Eventi, linkato 2082 volte)
La Settimana del Baratto | dal 16 al 22 novembre 2009
La crisi impazza? Il viaggiatore si evolve e fa di necessità virtù. Se è vero che la crisi ha inciso, in parte, nel capitolo spesa dei viaggi degli italiani, è altrettanto vero che c’è stata una inversione di tendenza che ha visto le mete italiane, le città d’arte, i piccoli borghi medievali, le riserve naturalistiche, i paesini di montagna, le località balneari, mettere in ombra i viaggi all’estero e le mete esotiche.
Una inversione di tendenza che ha investito anche le modalità dell’alloggio con una preferenza per i B&B e le strutture di microricettività, lontani dalla formalità degli hotel e vocati ad un tipo di ospitalità familiare e all’accoglienza tipica delle abitazioni private.
Per far conoscere e apprezzare tale ospitalità e per riproporre una antica, e quanto mai attuale forma di pagamento diventata una filosofia di vita, il portale www.bed-and-breakfast.it lancia una interessante e coinvolgente iniziativa. Dal 16 al 22 novembre migliaia di strutture affiliate al portale (che hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità) aderiranno alla Settimana del Baratto. Avete sgranato gli occhi per la sorpresa? Sì, avete letto bene. Il Baratto, sul quale si è basata per secoli l’economia familiare, è tornato di moda arricchendosi di sfumature e sfruttando le potenzialità del web. Su Internet si sono moltiplicati i siti che propongono scambi senza circolo di denaro e dagli USA è arrivata la moda degli swap party, privati o pubblici, nei quali ci si ritrova per scambiarsi beni e servizi.
Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità.
Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend.
E se siete dei gestori … potreste barattare il pernottamento con delle lezioni di musica o, in alternativa, ospitare un idraulico o un giardiniere che elargiranno i loro servizi e dimostreranno la loro professionalità con piccoli lavori nella vostra struttura. In casa, si sa, c’è sempre qualche piccola riparazione da barattare con un pernottamento e una colazione.
Le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi, non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, curiosità, empatia, simpatia, originalità. E’ così che il “dovere” può diventare un piacere e vi darà la possibilità non solo di conoscere luoghi che non avete mai visitato ma anche di incontrare i gestori delle strutture che costituiscono il cuore pulsante del B&B italiano.
La settimana del Baratto sarà l’occasione per mettere in circolo viaggiatori, sensibilità, esperienze creando nuove relazioni di amicizia, stima e fiducia, oltre che un ottimo e inusuale modo per conoscere l’italia e la sua gente.
Cos'è il BARATTO ?
In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici (individui, imprese, enti, governi, ecc.) senza uso di moneta. Nel diritto civile, il baratto viene classificato sotto la denominazione di permuta.
Esso è generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, ed è dunque ben anteriore alle forme di scambio monetario. Una delle ragioni è che è molto più difficile, in assenza di moneta, risparmiare una parte del reddito. Il risparmio può avvenire in un sistema basato sul baratto solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo.
Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza ricorrere esplicitamente ad un'unità di misura di valore monetario dei beni stessi.
Il valore di equivalenza si raggiunge attraverso la considerazione qualitativa e quantitativa delle merci scambiate, secondo l'accordo delle parti, che talvolta può confidare negli usi, ma più spesso si richiama a fattuali ragioni di mutuo fabbisogno.
Anche nel baratto, dunque, il valore delle merci scambiate corrisponde al punto di incontro fra la domanda e l'offerta.
Si può distinguere tra baratto semplice (o baratto diretto), quando entrambe le parti desiderano procurarsi il bene o il servizio che ricevono in cambio del bene o del servizio ceduto, e baratto multiplo (o baratto indiretto), quando un soggetto cede un bene o un servizio ricevendone in cambio un altro bene o servizio che non desidera avere, ma che scambia per ottenere quanto desiderato (si dice che il bene ottenuto nello scambio è desiderato per il suo valore di scambio e non per il suo valore d'uso). Quest'ultimo è anche il caso in cui l'ottenimento del bene desiderato debba essere differito per ragioni di stagionalità o deperibilità.
Una forma speciale e specifica di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi, e dalle Reti di ospitalità mondiali; associazioni per lo più recenti nate negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse.
Negli ultimi anni si stanno affacciando su internet portali o forum dedicati al baratto, molti dei quali completamente gratuiti, che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Il baratto, ai giorni nostri, può rivestire un valore educativo in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni e oggetti.
Il baratto su internet è detto anche "swapping", da swap, letteralmente scambio, ed è una forma sempre più popolare di baratto, generalmente informale, in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria.
I beni scambiati possono essere i più svariati, dagli indumenti, ai DVD, ai CD musicali, ad ogni tipo di oggetto e gadget e possono essere già in possesso dei partecipanti allo swapping, acquistati appositamente o creati con svariate tecniche, spesso seguendo un tema predefinito. Esistono anche e-mail swap, nei quali in genere sono scambiate informazioni, opinioni o foto a tema.
Di Dulce (del 25/11/2009 @ 09:42:12 in Agricoltura, linkato 2234 volte)
Uno degli interventi che più mi ha colpito durante CUNEO 2020 è stato quello della rete TRANSITION italiahttp://transitionitalia.wordpress.com/ che è un movimento culturale impegnato nel traghettare la nostra società industrializzata dall’attuale modello economico profondamente basato su una vasta disponibilità di petrolio a basso costo e sulla logica di consumo delle risorse a un nuovo modello sostenibile non dipendente dal petrolio e caratterizzato da un alto livello di resilienza. L’agricoltura è oggi fortemente dipendente dal petrolio ma qualcosa sta cambiando
Ecco un documentario della BBC sottotitolato in italiano che parla della possibile transizione
Di Dulce (del 12/06/2011 @ 09:24:38 in Eventi, linkato 2021 volte)
REFERENDUM NAZIONALE 12 E 13 GIUGNO 2011
SI VOTA DALLE ORE 8 ALLE ORE 22 DI DOMENICA E DALLE ORE 7 ALLE 15 DI LUNEDI'
PERCHE' IL REFERENDUM SIA VALIDO DEVONO VOTARE IL 50% + 1 DEGLI AVENTI DIRITTO
IL NUMERO MAGICO E' 25.209.345
IL VOTO E' UN DIRITTO
MENTRE NON LO E' L'ASTENSIONE DAL VOTO
PERCHE' SI TRATTA DI UNA LIBERA SCELTA DI NON ESERCITARE UN DIRITTO
PIASCO CHIUDE I SEGGI CON IL 65,85% UN GRANDE RISULTATO
COME RAPPRESENTANTE DI LISTA DEL COMITATO REFERENDARIO CUNEESE 2SI PER L'ACQUA BENE COMUNE VOGLIO RINGRAZIARE PRESIDENTI E SCRUTATORI DEI SEGGI PER LA LORO DISPONIBILITA'
ABBIAMO VINTO TUTTI HA VINTO LA DEMOCRAZIA!
Per l'acqua questa vittoria è l'inizio di una nuova stagione cominceremo da mercoledì il tavolo di lavoro per una gestione partecipata dell'acqua e siete tutti invitati. continuate a seguirci su http://it.groups.yahoo.com/group/acquapub/ non siamo e non saremo mai un partito politico ma l'espressione di una cittadinanza attiva nella difesa dei beni comuni.
VOTA SI': chi è contrario alla privatizzazione dell�€ï¿½acqua
VOTA NO: chi è favorevole alla privatizzazione dell'acqua
Con il quesito si propone infatti l�€ï¿½abrogazione dell�€ï¿½art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.
La normativa, approvata dal Governo Berlusconi, stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l�€ï¿½affidamento a soggetti privati attraverso gara o l�€ï¿½affidamento a società a capitale misto pubblico-privato, all�€ï¿½interno delle quali il privato sia stato scelto attraverso gara e detenga almeno il 40%. Non solo, la norma disciplina le società miste collocate in Borsa che, se vorranno mantenere l'affidamento del servizio, dovranno diminuire la quota di capitale pubblico al 40% entro giugno 2013 e al 30% entro il dicembre 2015.
QUESITO NUMERO 2 SCHEDA GIALLA
Il secondo quesito sul tema dell'acqua recita: �€ï¿½Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma�€ï¿½
«Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell�€ï¿½art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 �€ï¿½Norme in materia ambientale�€ï¿½, limitatamente alla seguente parte: �€ï¿½dell�€ï¿½adeguatezza della remunerazione del capitale investito�€ï¿½?».
VOTA SI': chi è contrario al ricarico del 7% sulla bolletta dei cittadini a compensazione del capitale investito da parte dell'azienda
VITA NO: chi è favorevole al ricarico del 7% sulla bolletta dei cittadini a compensazione del capitale investito da parte dell'azienda
Si propone infatti l�€ï¿½abrogazione dell�€ï¿½ï¿½€ï¿½art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell�€ï¿½Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell�€ï¿½ �€ï¿½adeguatezza della remunerazione del capitale investito�€ï¿½.
L'abrogazione parziale è legata alla parte di normativa che permette al gestore del servizio idrico di ottenere quindi profitti garantiti sulla tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a remunerazione del capitale investito, senza alcun collegamento a logiche di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio stesso.
QUESITO NUMERO 3 SCHEDA GRIGIO
Il titolo del referendum sul nucleare, riformulato dalla Corte di Cassazione alla luce delle norme introdotte con il decreto Omnibus, sarà:
«Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare». Il testo del quesito dice: «Volete che siano abrogati i commi 1 e 8 dell�€ï¿½articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75?»
VOTA SI': chi è contrario al ritorno del nucleare in italia
VOTA NO: chi è favorevole al possibile ritorno del nucleare in italia
In seguito al dibattito costruttivo sul Piano Regolatore Generale Comunale ( che, ricordiamo, prevede l'insediamento teorico sul nostro territorio di ben 5412 abitanti) del Consiglio Comunale Aperto di martedì 17 aprile ci sembra sia emersa la buona volontà di tutta l'amministrazione comunale nei confronti del censimento degli immobili presenti nel territorio del Comune di Piasco, proposto recentemente in tutta italia dal Forum italiano per la Terra ed il Paesaggio. Con la presente le chiediamo ufficialmente di dare corso, già dai prossimi giorni, al censimento, strumento importante per ragionare, senza pregiudizi e con dati precisi sul consumo di nuovo terreno fertile anche nel nostro comune. Rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento ed ogni altra forma di collaborazione le alleghiamo tutto il materiale occorrente per il censimento.
Di Dulce (del 17/04/2012 @ 08:29:16 in Eventi, linkato 2030 volte)
VERZUOLO, Palazzo Drago VENERDI 20 aprile, ore 21
Presentazione del libro DI QUA NON SONO LIBERO (Edizioni Trengari, 2012) a cura del Comitato Antirazzista Saluzzese.
Il racconto dei braccianti africani a Saluzzo “Nomi, volti, storie. I migranti non sono una categoria sociale alla quale associare soltanto diffidenza, pregiudizi, paure. Esseri umani che si portano dentro drammi, solitudine e nostalgia che spesso non possono neppure manifestarsi a causa dell’indifferenza che li circonda e delle difficoltà quotidiane che essi incontrano per soddisfare bisogni primari quali il lavoro, la casa, il cibo. Costretti a muoversi continuamente alla ricerca di una occupazione, aggrappati ad uno straccio di contratto, ossessionati dalla burocrazia, ostaggi di norme incomprensibili e anonimi funzionari di questura. Sfruttati, truffati, in alcuni casi ridotti in schiavitù, ammutoliti dalla paura e dalla stanchezza, delusi da una realtà diversa da quella immaginata alla partenza. E allora, incrociare gli sguardi e riconoscersi, saper ascoltare, condividere una condizione di precarietà che ci accomuna tutti e la tensione al cambiamento, non escludere la dimensione del conflitto, inevitabile in una società ingiusta e violenta. Le storie che abbiamo raccolto alla stazione ci raccontano tutto questo e altro ancora: in un italiano stentato, in modo semplice e spontaneo magari anche ingenuo. E gonfiano il cuore di passione e di rabbia”. Durante la serata sarà proiettato il film LA TERRA (E)STREMA (italia, 2009) di Montalbano, Giardina, Sposito Terra che non lascia scampo, fruttuosa, che arricchisce, che può lasciare morti di fame, rendere schiavi, assassinare. Terra che rispecchia la struttura di una società in bilico tra benessere ed estrema povertà, tra accesso all`universo conosciuto e ignoranza del proprio cortile, dove sempre più forte è il rischio della catastrofe che accade nella situazione di più ovvia normalità. Questa è una terra estrema che non è soltanto Sicilia... La terra (e)strema è un racconto delle "campagne" e dei soggetti che compongono la produzione e il sistema agricolo, soggetti che sono diventati invisibili ai più, al mondo urbano e metropolitano: il piccolo produttore, che diviene bracciante di sè stesso, e il bracciante straniero, che lavora per due soldi, nella maggior parte dei casi senza contratto, senza casa e costretto a ripiegare su un sistema di accoglienza ambiguo e simulatore. Il film è una produzione indipendente di Andy Studio Video, cofinanziata da Stiftung Menschenwurde und Arbeitswelt [Berlino] Stiftung Omina Freundeshilfe [Zurigo], Associazione studi giuridici sull’immigrazione e Arci Sicilia. ANPI e Coimitato Antirazzista saluzzese
Di Dulce (del 23/04/2011 @ 01:43:23 in Eventi, linkato 1492 volte)
“Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà” .
Giordano Cavestro (“Mirko"), 18 anni, studente di Parma, medaglia d’oro al valor militare, scrisse questa lettera appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944. Il 25 aprile ha il suo nome. Il 25 aprile ha il nome di tutti quei meravigliosi ragazzi e ragazze che immolarono la loro breve vita, senza alcuna esitazione, alla causa della liberazione del proprio Paese dalla tirannia nazifascista.
Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, nella coscienza, e li diffonderemo nelle piazze, ne faremo una ragione di impegno, ancora, per il futuro di una democrazia che, come sappiamo, come vediamo, non è data una volta per tutte, non vive di respiri propri, ma va irrobustita, vivificata, giorno per giorno. Il 25 aprile diremo il nome di Giordano Cavestro a quei senatori della destra, che stanno tentando, con una ignobile proposta di legge, di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista.
Diremo NO! E’ una vergogna, un oltraggio ai caduti per la libertà. All’italia intera. Il 25 aprile diremo che dalla Liberazione non si torna indietro. Da tutte le piazze, vie, scuole, caserme, mostreremo ancora una volta, e questa volta di più, il volto dell’italia più bella e civile: quella che non dimentica. L’italia democratica e antifascista.
Questo l'Appello del Comitato nazionale dell'Anpi per il 25 aprile, festa della Liberazione
Di Dulce (del 23/08/2010 @ 01:14:14 in Eventi, linkato 1756 volte)
La discriminazione razziale e la pena di morte sono temi tristemente attuali e anche se qui in provincia quasi facciamo finta che BARTOLOMEO VANZETTI (Villafalletto, 11 giugno 1888 – Charlestown, 23 agosto 1927) non era cuneese.
Il 23 agosto di ogni anno si celebra in molte parti del mondo ed in italia il SACCO E VANZETTI MEMORIAL DAY fin dal 1977 quando il governatore del Massachusetts, Michael s. Dukakis istituendolo scrisse che
“il processo e l’esecuzione di Sacco e Vanzetti devono ricordarci sempre che tutti i cittadini dovrebbero stare in guardia contro i propri pregiudizi, l’intolleranza verso le idee non ortodosse, con l’impegno di difendere sempre i diritti delle persone che consideriamo straniere per il rispetto dell’uomo e della verità”.
"Sono così convinto di essere nel giusto, che se voi aveste il potere di ammazzarmi due volte ed io per due volte potessi rinascere, rivivrei per fare esattamente le cose che ho fatto."
Di cagio (del 27/10/2010 @ 00:42:57 in Ambiente, linkato 3261 volte)
Polemiche ed entusiasmo, questo ha sempre portato la modernità, si tratti del primo treno a vapore o di aggeggio hi-tech o della raccolta porta a porta. Già, la prossima settimana si inizia! Spaventati? Preoccupati? Incazzati? Avete ragione! Ma non dovete prendervela col Comune o con chi ritira i rifiuti, loro non ne possono niente se siete un po' ”turulu” “'nter” “ndaré èd calota”... Comunque anche i più “gnoc” riescono a distinguere la carta dalla plastica, dal vetro e dalla roba che marcisce, altrimenti ci insegna Darwin, che non potrebbero esistere in quanto non saprebbero nemmeno cosa mangiare e morirebbero avvelenati in pochi giorni. Quindi non è difficile, ok che uno può avere dei dubbi, ma il più grosso del lavoro è di una banalità imbarazzante. E quindi pensavo: se il porta a porta è così facile ed a Piasco coi cassonetti facevamo il 50% di differenziata, se in media con questo sistema la quota di differenziata aumenta del 40 – 60% … 50 + 40 = 90 50 + 60 = 110!!! Vuol dire che come minimo se non siamo inferiori alla media, e non vedo perché dovremo visto che prima eravamo molto al di sopra, perché non porci direttamente l'obiettivo di essere il Comune con la più alta percentuale di raccolta differenziata in italia? Si può fare, custa niente e fa bela figura!
Tutti hanno da guadagnarci, ma non per motivi ambientalistici che ormai sappiamo a memoria, guadagni molto più concreti! Ne elenco qualcuno:
Chi fa commercio a Piasco: un paese primo in classifica fa parlare di se, vuol dire che è vivo, attivo, sano, moderno. Ti vien voglia di farci un giro, ti fidi di più a comprare qualcosa e magari pensi che sia un buon posto dove abitare
Chi paga la tassa sui rifiuti: con una differenziata al 95% le spese di smaltimento sarano più basse, magari la tassa non scenderà ma il Comune avrà più soldi da investire
L'amministrazione comunale: con un successo del genere potrà dire realizzato uno dei punti che aveva in programma
La minoranza: che era maggioranza prima potrà dire che hanno dato il via loro al circolo virtuoso
il VAS di cui fanno parte esponenti della minoranza della passate amministrazione che potranno provare che tutto è partito grazie alla loro opera di sensibilizzazione
il sindaco ed il suo partito: un successo di un'amministrazione guidata da un leghista in ambito ecologista, territorio storicamente in mano alla sinistra, sarebbe un beneficio innegabile per l'immagine di un partito dove un giorno si e l'altro anche qualche rappresentante fa delle esternazioni da troglodita
i cristiani: fa molto più peccato lasciare un mondo schifoso alle generazioni future che tradire il coniuge. Nel primo caso si fa male a molte persone; nel secondo, non sempre, ad una o due o tre se proprio ci si fa beccare. (no differenziata = inferno, girone dei sudici)
i non cristiani ma di altre religioni: il vostro Dio è contento se lasciate un cesso di mondo? Non credo, quindi occhio! (no differenziata = castigo brutto o inferno zozzo, o reincarnazione in qualche animale da discarica o Gisa se ti va bene)
Atei ed agnostici: ci siamo evoluti diversamente da altre specie sviluppando una profonda coscienza che ci impesce di commettere dei soprusi sulle altre specie presenti sul pianeta, ed anche al seguito della nostra specie (no differenziata = morte col tormento di aver sprecato l'unica occasone di contribuire al miglioramento della tua specie e dell'universo, quindi essere stato un inutile ammasso di acqua, proteine e minerali semoventi.)
pastafariani: la facevamo già, al massimo ci scappava il tappo della birra col vetro. (no differenziata = inferno pastafariano, accettabile ma tremendo rispetto al paradiso)
Quindi non ci resta che tirare al record. Io ci sono.
Di cagio (del 22/03/2007 @ 00:28:25 in generale, linkato 2464 volte)
Ieri mi sono sbilanciato dicendo che oggi avrei postato qualcosa sulla riunione di ieri sera in Comune, e visto che sono di parola eccomi qua, all'ultimo minuto come sempre. Inizio con un'osservazione che con la riunione di ieri sera c'entra come Bruno Vespa in un programma d'informazione*: La sala del Consiglio Comunale era illuminata da lampadine a basso consumo! Lasciatemi credere che sia perché l'ho scritto sul blog nel post sull'ultimo Consiglio! La riunione, a differenza della maggioranza delle riunioni che si fanno in giro per il mondo, ha dato degli spunti e dei suggerimenti per il futuro che ritengo importanti per la Proloco e per l'organizzazione di eventi in generale, e di questo va reso merito al Sindaco e ad Alessio, che (grazie anche all'autorità che gli conferiscono le loro cariche istituzionali, ed al luogo “importante” dove ci trovavamo) hanno saputo condurre le discussioni al raggiungimento di un buon (IMHO) compromesso Ma di cosa abbiamo discusso? Anche qua ho il sospetto che il blog abbia la sua importanza, visto che abbiamo parlato della fine anticipata della stagione cinematografica in concomitanza con la rassegna teatrale. La soluzione che ha trovato più o meno tutti d'accordo consiste nell'anticipare la rassegna teatrale in autunno, consentendo così al cinema di lavorare regolarmente nei periodi più favorevoli cioè gennaio e febbraio. Non sappiamo se la il teatro funzionerà bene come prima e se il cinema riuscirà a ritornare ai livelli di ingressi che ci auspichiamo, ma c'è la volontà di provare e questo è importante. Abbiamo anche parlato di altri argomenti tra cui e altre feste in programma e gli ormai immancabili pannelli promozionali lungo le strade del paese, argomento quest'ultimo che riesce a mettere il mio cervello in stand-by e trasportarmi verso posti fantastici ed irreali... praticamente una sorta di peyote gratis, legale e sempre disponibile! Questo per il momento è tutto, sono in ritardo perché pubblico dopo la mezzanotte e quindi non ho mantenuto la promessa, ma sono in tolleranza... in fondo siamo in italia no? Mi spiace per chi sperava fossimo stati convocati per un qualche cazziatone o per un qualche scontro tra proloco, comune o altri enti associazioni, persone, eccetera... ma si sa, siamo persone per bene noi, e non facciamo di queste cose
*Scrivendo “cazzo" avrei fatto più in fretta ma sarebbe stato poco educato
Di cagio (del 17/05/2007 @ 00:18:17 in Eventi, linkato 2492 volte)
Caro piaschese ti scrivo così
ti coinvolgo un po' e siccome sei spesso freddino caldamente ti scriverò
Da quando c'è la Proloco ogni
tre anni la si rinnova il direttivo vecchio è in scadenza
già e uno nuovo s'ha da votar...
Vi risparmio il resto della
storpiatura, anche perché i fans di Dalla potrebbero aversene
a male, ma il concetto rimane.
Da un bel po' di anni faccio parte del
direttivo della Proloco e spesso sento che altri membri* ricevono
lamentele e, più raramente proposte , sull'operato
dell'associazione. Ben vengano le critiche ma adesso è il
momento per tutti di poter dare un'impronta al futuro della Proloco:
martedì 22 maggio alle 21 ci sarà l'assemblea
dell'associazione e tutti i tesserati potranno partecipare, sarà
possibile anche fare la tessera sul momento, e votare i
rappresentanti per il consiglio direttivo che “governerà”
la Proloco per i prossimi tre anni.
E' importante che tutti i tesserati
esprimano la loro scelta in quanto il direttivo che uscirà dal
voto sarà molto più stimolato a lavorare bene se
legittimato da un buon numero di elettori. Inoltre ritengo che sia
molto importante che volti nuovi diano la loro disponibilità a
lavorare in proloco; il gruppo uscente infatti, pur avendo dalla sua
la compattezza e l'amicizia dei componenti, ha il limete di essere
essenzialmente composto da maschi tra i 20 e i 40 anni. Ci vorrebbero
le quote rosa anche in proloco! E poi, caso più unico che raro
in italia, ci vorrebbero le quote
anziano-pensionato-con_tanto_tempo_libero. Per cui signore,
signorine, pensionati e tutti coloro che si vogliono dare da fare par
far si che a Piasco non si muoia di noia: FATEVI AVANTI!
Un unico avvertimento: la Proloco
Piasco in questi 20 anni è andata avanti abbastanza bene,
IMHO, per due ragioni: 1) non è stata usata come strumento di
questa o di quella corrente politica, ne come rampa di lancio per
aspiranti politicanti; 2) è stata molte volte un po' anarchica
e casinista, ma questo è il grande pregio della democrazia
totale. Quindi, aspiranti futuri sindaci e primedonne varie, se
avrete l'onere di essere nominati nel direttivo 2007 – 2010 della
Proloco, prendevi la responsabilità di non calpestare per i
vostri fini ciò che di buono è stato fatto in questi
anni, e magari date anche un'occhiata al cosa è successo alle
proloco dei leader o dei politici nei paesi del circondario.
*non so perché ma a me nessuno
viene mai a dire niente, e pensare che sono il segretario, si vede
che non godo di sufficiente stima!
Di dottore (del 18/06/2008 @ 22:12:43, vista 5398 volte)
Foto della Giornata S.O.S. in Piazza che si è svolta il 18-06-08 a Piasco con la partecipazione di Polizia Stradale, Croce Rossa italiana, Protezione Civile, Polizia Municipale, Guardia Forestale dello Stato e Anti Incendi Boschivi. ...
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