Di Dulce (del 25/02/2011 @ 23:36:13 in Politica, linkato 2105 volte)
Cuneo ore 15 Piazza del Municipio
Riunione d'urgenza nel pomeriggio di oggi presso il Salone d'Onore del Comune di Cuneo del Comitato per la Difesa della Costituzione nato dalla Resistenza. All'Ordine del giorno, oltre alle ricorrenze previste per i 150 anni dell'Unità d'Italia, l'allarme suscitato in città per l'imminente apertura di un punto di aggregazione di casaPound. "Ai più un nome che non dice nulla - ha sostenuto il segretario provinciale di Rifondazione Comunsita, Fabio Panero - ma che altro non è che una formazione di estrema destra, al cui interno militano personaggi che hanno come riferimento i temi caldi del ventennio fascista". casaPound inaugurerà domani la sua sede cuneese in via Alba, 15, nel cuore del centro storico. "Proprio stamattina - ha esordito il sindaco, Alberto Valmaggia - ho incontrato il proprietario dell'immobile dal quale i responsabili di casaPound hanno affittato i locali. Che è sceso dalle nuvole. Il signore - ha continuato Valmaggia - ha firmato il contratto di locazione con una singola persona, e la destinazione d'uso prevista è quella di magazzino. In effetti, si tratta di un'unica stanza, neppure grande, priva di servizi igienici e qualsiasi altra minima normativa che possa prevederne un altro uso". Il sindaco ha messo al corrente il proprietario dell'alloggio circa le eventuali conseguenze cui andrebbe incontro qualora la destinazione d'uso non venisse rispettata: "L'ho informato che effettueremo dei severi controlli, anche con l'intervento dell'Asl e, qualora emergessero irregolarità, ricorreremo a tutte le azioni legali del caso". Pare che il proprietario, ovviamente allarmato, abbia già cercato di rescindere il contratto ma l'inquilino ha risposto picche: la firma c'è e casaPound domani aprirà regolarmente i battenti. Valmaggia, infine, ha provato a dare una lettura politica circa la decisione dell'organizzazione di aprire su Cuneo: "La vedo come una provocazione - ha asserito il sindaco - nei confronti di una città Medaglia d'Oro per la Resistenza". Intanto, domani pomeriggio alle 15, in contemporanea con l'apertura della sede "nera", qualche centinaio di metri più avanti, in piazza del Municipio, il comitato antifascista di Cuneo organizzerà un sit in di protesta. fonte targatocn
Di Marta (del 25/03/2008 @ 23:26:49 in generale, linkato 2531 volte)
Visto che il post dell’ 11/12/07( Piasco come ti vorrei…) ha scatenato i lettori del blog che hanno scritto moltissimo,ben 55 commenti (WOW!!!!), ho deciso di fare il punto della situazione. Quindi riporto in riassunto le verie proposte che sono state fatte per il nostro paesello (che sono parecchie, RiWOW!!)
Proposte: Creare una sezione del blog dove ognuno può scrivere le proposte. Ciò che non è ancora stato fatto a causa dei troppi impegni del nostro mago dei pc, in ogni caso le proposte sono pervenute come commento al post.
• Mettere una buca delle lettere, magari in biblioteca dove si possano imbucare le proposte per chi non usa il pc. • Un bel giardino o parco attorno alle nuove scuole, con panchine e quant'altro in modo che si possa creare un'area di svago e di ritrovo. • Per le prossime elezioni comunali un incontro-dibattito tra i candidati sindaci, con domande da parte dei cittadini (per comodità di gestione inviate per esempio per mail o messe in un'urna in sala prima dell'inizio). • Internet point in biblioteca con almeno 3 postazioni, con l’utilizzo di vecchi pc dismessi donati da qualche generoso, e l’utilizzo di Linux come sistema operativo. • Sviluppare la rete Wireless Wi-fi sistemando diversi router in Piasco, attraverso la quale i cittadini possono collegarsi gratuitamente alla Rete (cittadini, turisti, commercianti, ...) e telefonando quasi gratuitamente tramite Internet. Ciò sarebbe molto costoso per il comune, ma tra Unione Europea, Regione e Banche, i contributi potrebbero essere davvero tanti! • Un'area sosta camper (anche vicino al cimitero) con possibilità di sosta al massimo per 4-5 giorni consecutivi . • Qualche parcheggio in meno (o almeno auto) e qualche rastrelliera per biciclette, e incentivare l’uso della bicicletta. • Chiarire quali saranno gli utilizzi della casa sulla piazzetta tra via Assandria e via Mario Del Pozzo. • Bacheca su cui appendere info utili un po' per tutti (magari in biblioteca). Visto che non c'è un'informagiovani da noi, è necessario che certe informazioni (tipo su: Leonardo, scambi internazionali, opportunità di lavoro qua e all'estero, eurocultura, eurodesk, eures, viaggi a prezzo stracciato...) vengano fatte girare direttamente da noi per chi abbia voglia e tempo di vederle ed interessarsene. Questo sarebbe utile sia per i giovani sia per i ragazzini. • Celebrare le persone famose nate,vissute o passate a Piasco. • Fare dei corsi di pc usando software open source. • Corsi come quello per imparare a usare il pc in riguardo ai più svariati argomenti dal cucito al giardinaggio etc, dove chi sa fare qualcosa lo insegna ad altri in scambio costruttivo di conoscenze. • Ripristinare il wc pubblico di S. Antonio, sventrare e rifare i gabinetti pubblici di via Cavour, lasciare aperto per il libero utilizzo un wc nella “casa-cosa” della piazzetta tra via Assandria e via M. del Pozzo, e realizzare uno o due wc pubblici nel gabbiotto del peso pubblico in piazza Biandrate. Dotare inoltre tutti i punti di un sistema di lavaggio automatico ed eventuale sistema di sorveglianza esterno per prevenire atti vandalici. • Viabilità: senso unico in via Umberto , direzione chiesa – campo sportivo. • Ad ultimo è nato l’interessante dibattito riguardante i fabbricati rurali o finti tali. In riguardo a questo l’unica proposta concreta per dare una svolta alla polemica è stata in riguardo al commento: ”Vorrei che anche gli uffici competenti del Comune di Piasco facessero una SERIA selezione dei "fabbricati rurali" che sono nati con tale dicitura solo per evadere gli oneri di urbanizzazione, l'ICI e le altre tasse statali.” Ed è stata: “A questo punto non sarebbe più semplice e forse anche utile fare una circolare farla firmare a dieci o quindici persone e farla pervenire al Comune con una raccomandata così devono per forza fare un controllo e magari far pagare l'urbanizzazione agli alloggi "abusivi"?”
Per ora è tutto,e non è poco… Spero che la gente continui a pensare e a condividere le sue idee!!
NUOVA A.D.A.S. –FIDAS-
associazione donatori autonomi del sangue
Di Saluzzo e sue Valli
Gruppo di Piasco
Piasco, 14 dicembre 2009
Carissimi amici Donatori,
il NATALE si sta avvicinando. Come tutti gli anni colgo l’occasione per ricordarVi l’importanza del dono del sangue e ringraziarVi per le vostre preziose donazioni. Nel 2009 si sono iscritti 16 donatori nuovi e record come donazioni circa 280, veramente un OTTIMO risultato, mio e vostro, quindi un augurio di buona salute per proseguire e incrementare le donazioni…. ma anche i nuovi donatori!!
Vi invito, pertanto:
MERCOLEDI’ 22 DICEMBRE 2009
alle ore 21
nella Sala Comunale di Piasco
per uno scambio di auguri di buon Natale e felice Anno Nuovo.
Come di consueto offriremo il panettone natalizio e il calendario 2010 (da tenere in considerazione perché sono evidenziate tutte le date delle donazioni nei Comuni con la Banca del Sangue, i giorni per le donazioni che si effettuano all’ospedale di Saluzzo e di Savigliano e da quest’ anno anche a CUNEO), come semplice segno di riconoscenza. Chi non potesse essere presente, sia così gentile da delegare qualche altro donatore o familiare per il ritiro del pacco natalizio (anche perchè portare il panettone a casa di tutti diventa un servizio un po’ complicato e difficile).
Vi ringrazio anticipatamente , e porgo distinti saluti.
PER TUTTI... PER EVENTUALI CHIARIMENTI
CONTATTATEMI TRANQUILLAMENTE...
Il Capogruppo:
Mirko Silvestro
Di Marta (del 07/01/2008 @ 23:15:58 in generale, linkato 3709 volte)
Giornali e televisioni ci stanno bombardando di notizie sull'emergenza rifiuti in Campania.
Da qui non ci possiamo chiamare fuori con la semplice scusa che sta succedendo a qualche centinaio di km dalle nostre case: siamo direttamente responsabili dell'emergenza e contribuiamo ogni volta che alziamo il coperchio della pattumiera in cucina (quante volte al giorno?).
C'è chi solidarizza con la popolazione in protesta e chi, da lontano, ricorda che da qualche parte tutta sta spazzatura si dovrà pur mettere...il punto sta nel METTERLA AL POSTO GIUSTO!!!E facendolo all'origine, ovvero quando è un oggetto singolo e distinto nella nostra mano, non quando è ormai ammucchiata indistintamente in un sacco nero in mezzo alla strada.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA è una via per non rendere il nostro pianeta una discarica gigante, per non morire respirando fumi tossici e cancerogeni, per conservare la bellezza della natura (le discariche non sono decisamente estetiche), per lasciare un posto dove vivere alle generazioni future e per la nostra vecchiaia e per non dilapidare le risorse naturali.
Se non vogliamo vedere il nostro paesino ridotto come Napoli differenziamo i nostri rifiuti, ma soprattutto PRODUCIAMONE MENO!
Da qui nascono i quattro grandi pilastri dell'ecologista:
Ridurre, ossia badare all'essenziale
Recuperare, cioè riutilizzare e riclare tutto ciò che può essere rigenerato
Riparare, ossia non gettare gli oggetti al primo danno
E su tutto Rispettare!
La raccolta differenziata e il riciclaggio sono un nostro dovere di abitanti del pianeta e un diritto che dobbiamo pretendere dal nostro vicino!
Se non li pratichiamo per spirito ecologista. facciamolo almeno per egoismo (penso che nessuno voglia morire di tumore intossicato da diossina), e per risparmio economico (riduzione delle tasse a partire da quella dei rifiuti).
Sorretta da queste considerazioni, ecco un “bignami” della raccolta differenziata di Piasco e dintorni.
Ricordo che farla male è inutile perché si rischia che venga buttata nell'indifferenziato (e quindi abbiamo perso tempo inutilmente) e si rischiano sanzioni economiche che inizialmente ricadono sui comuni, e poi su noi contribuenti! Ho notato che molti, anziani ma non solo, non hanno capito come si fa , sia perchè non riescono a leggere le composizioni dei materiali, sia perchè dimenticano dove mettere le cose.
Insomma, fino a pochi anni fa, si buttava tutto nella “drugia” del prato dietro casa o peggio nel canale..
Prendiamo il vizio della raccolta differenziata e diffondiamolo!! Quindi mettete nell'apposito contenitore:
PLASTICA:
bottiglie dell'acqua e delle bibite
flaconi di detersivi, detergenti, prodotti per la casa
vaschette di plastica per alimenti, vasetti di yogurt , budini e simili
polistirolo
cellofan
borse della spesa
cassette di plastica per ortaggi
NON si devono mettere nella plastica, ma nell'indifferenziato:
piatti, bicchieri e posate di plastica
cartocci del latte e dei succhi (tetrapak)
gommapiuma
giocattoli di plastica
bacinelle e secchielli
appendiabiti
vasi e sottovasi
tubi di gomma per l'irrigazione
nylon per orti e serre.
CARTA :
giornali, libri vecchi, quaderni, fogli, fotocopie
opuscoli e riviste (liberi dall'involucro di nylon...)
scatoloni e scatole di cartone (opportunamente schiacciati)
NON si devono mettere nella carta ma nell'indifferenziato:
cartocci del latte e dei succhi (tetrapak)
carta stagnola, carta carbone, carta oleata (compresi i cartoni della pizza!), carta argentata (quella delle patatine), carta sporca di grasso o vernice.
VETRO:
bottiglie e damigiane (senza paglia)
barattoli
lastre e frammenti di vetro
PS: bottiglie e barattoli vanno sciacquati, bisogna togliere il tappo, e buttarli nell'apposito cassonetto senza la borsa di plastica utilizzata per trasportarli
NON si devono mettere nel vetro ma nell'indifferenziato:
piatti e scodelle di ceramica, pirex
lampadine e tubi al neon
specchi e cristalli
schermi televisivi
Infine ricordo l'esistenza: dell' isola ecologica per i rifiuti ingombranti, e del compostaggio per riciclare l'umido e concimare i fiori!
PS: Ma lo sapete che anche a Piasco c'è una discarica!Si trova a Pilone Rocche. Non so quale genere di rifiuto vi portino. Qualcuno ne sa qualcosa?
Di Dulce (del 26/11/2008 @ 23:11:44 in Eventi, linkato 2459 volte)
Cos'è il Buy nothing day
La giornata mondiale del non acquisto. Iniziativa gioiosa e creativa, nata nel 1992 in Nord America allo scopo di provocare e far pensare rispetto al sistema consumista nel quale viviamo.
Il Buy nothing day, esportato dagli Stati Uniti in molti Paesi del mondo grazie ad associazioni di attivisti locali, si celebra a fine novembre, alla vigilia del Thanks-giving day, la "giornata del ringraziamento" che negli Usa corrisponde -dal punto di vista consumistico- al nostro Natale. Quello che si propone è una moratoria di 24 ore sugli acquisti: non comprare nulla per un giorno. Un gesto importante per sfuggire all'imperativo del consumismo e riappropriarsi di una fetta di tempo trascorsa a fare shopping.
Che cos'è la giornata del non acquisto Una giornata dedicata a tutto tranne che alle compere, per rendere concreto il dissenso verso il consumismo e la pressione che esso esercita su tutti gli aspetti della nostra vita. 24 ore per buttare fuori dal nostro stile di vita l'immagine della famiglia felice al sapore del "Mulino bianco", le raccolte punti che soddisfano l'immaginario più che i bisogni delle casalinghe, i piccoli mostri dei cartoni animati che ipnotizzano le fantasie dei piccoli e svuotano i portafogli degli adulti. La giornata del non acquisto è un invito alla sobrietà e a ripensare alla solidarietà e alla gratuità quali componenti attive di un'economia sostenibile.
Perché la giornata del non acquisto Una piccola idea con grandi implicazioni. Vorremmo che ognuno trovasse le sue ragioni per concedersi una giornata di astensione dal consumismo. Il Buy nothing day commemora le vittime delle politiche orientate alla massimizzazione dei consumi: dalle popolazioni del Sud del mondo più deboli di fronte alla globalizzazione dei mercati, all'ambiente deturpato da rifiuti e inquinamento, alla colonizzazione dell'immaginario a opera di pubblicitari che propongono modelli di vita irrealizzabili per la maggior parte della popolazione del mondo. La giornata del non acquisto è un invito a "demarketizzare" la nostra vita.
A chi è rivolto il messaggio A tutti coloro che condividono l'antipatia per l'invadenza del consumismo. Agli aderenti alle associazioni ambientaliste, terzomondiste, di consumatori, alle Organizzazioni non governative. Ai media. A tutti i comitati che hanno lanciato una campagna di boicottaggio all'acquisto di qualsiasi prodotto o azienda perché la giornata del 29 novembre possa ricordare tutte le malefatte delle multinazionali, spesso passate sotto silenzio.
A casa nostra intanto..
Berlusconi dice che che l'Italia sarà davvero toccata dalla crisi economica soltanto se i consumatori smetteranno diconsumare allo stesso ritmo di sempre e gli fanno eco tutti i principali telegiornali e programmi televisivi.
Intanto vorrei sapere con che soldi, secondo lui, un'Italia sempre più povera dovrebbe continuare a comprare come prima.
I cassaintegrati aumentano ogni giorno e le persone non hanno la certezza del futuro roseo da lui dipinto.
Forse prima di acquistare un auto,un televisore,un telefonino preferiscono comprare il pane quotidiano e tenere qualche risparmio per l’avvenire.
Inoltre continuare a produrre e consumare, consumare e produrre inseguendo il mito della crescita economica infinita ci ha portati ad una crisi finanziaria ed economica che affama i più poveri: non solo i poveri del mondo, ma anche quelli che vivono nei Paesi cosiddetti sviluppati.
Oltre a tutto viviamo in debito ecologico cosumando tutte le risorse molto più in fretta rispetto al tempo che occorre loro per rigenerarsi.
Io ritengo il Buy nothing day un buon motivo di riflessione su quello di cui ho realmente ho bisogno, una sfida alla dipendenza dal consumismo che non dovrebbe essere svolta solo una volta all’anno ma un modo di vivere quotidiano
In questo senso l’autoproduzione mi sta dando molte soddisfazioni.
Di Geo (del 12/01/2009 @ 22:51:00 in generale, linkato 2276 volte)
I risultati del sondaggio “Sindaco come ti vorrei” sono in Biblioteca Comunale!!
Dalle ore 21 di questa sera (lunedì 12 gennaio 2008) è possibile visionare, studiare, analizzare, fotocopiare, tracopiare, fotografare etc. etc. tutti i risultati del sondaggio popolare “Sindaco come ti vorrei” al quale, ricordiamo hanno partecipato nei giorni 24, 25 e 26 ottobre 200 persone.
Sono state appunto lasciate presso la Biblioteca Comunale (in Via Vittime di Bologna n° 26) a disposizione di tutti 2 copie dei risultati di cui: una la si potrà prendere in prestito e portare a casa (secondo le regole di prestito in vigore...), l'altra invece, rimarrà nel locale in sola consultazione.
Con l'occasione il comitato la Boulé ringrazia ancora tutti coloro che hanno partecipato e sostenuto l'iniziativa..è proprio grazie a tutti voi che si è riusciti a creare questo fascicoletto di 40 pagine ricco di proposte, idee e consigli.
Concludiamo riportiamo di seguito gli orari della Biblioteca Comunale (consultabili anche sul sito del Comune di Piasco: http://www.comune.piasco.cn.it)
Orario di apertura:
LUNEDI' dalle20:30 alle 22:00 MARTEDI' dalle 20:30 alle 22:00 MERCOLEDI' dalle 16:00 alle 18:00 SABATO dalle 15:00 alle 18:00
Di Dulce (del 26/02/2010 @ 22:30:18 in Eventi, linkato 3111 volte)
Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?
si propone di organizzare una grande manifestazione non violenta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società. Questo movimento nasce meticcio ed è orgoglioso di riunire al proprio interno italiani, stranieri, seconde generazioni, e chiunque condivida il rifiuto del razzismo e delle discriminazioni verso i più deboli. Si collega e si ispira La journée sans immigrés: 24h sans nou, il movimento che in Francia sta organizzando uno sciopero degli immigrati per il 1 marzo 2010. Qui potete leggere il nostro manifesto programmatico. Il colore di riferimento di Primo marzo 2010 è il giallo. Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare. Vi invitiamo, quindi, a usare già da oggi un braccialettino o un nastrino giallo come segno di riconoscimento.
TENDA DEL PRIMO MARZO
Cuneo, dal 26 febbraio all'1 marzo in Corso Dante la Tenda del Tavolo delle associazioni del cuneese
Dalle 16,30 alle 19 di venerdì 26, sabato 27, domenica 28 febbraio e naturalmente lunedì 1 marzo i cittadini di Cuneo che passeranno all'incrocio tra Corso Dante e Corso Nizza non potranno non vedere la Tenda del Primo Marzo. Manifesti. volantini, musica, tè animeranno queste quattro giornate con cui il Tavolo delle associazioni del cuneese, cui partecipa anche il nostro giornale, dà vita in provincia di Cuneo al movimento del Primo Marzo che intende dimostrare alla cittadinanza l'indispensabilità e la positività della presenza dei migranti in Italia. Vi aspettiamo numerosi
E’ possibile immaginare un mondo senza immigrati?
Per 2 miliardi di anni (da quando e sorto il Homo habilis) Fino al XV secolo (quando gli stati nazione sono sorti), la migrazione o il nomadismo è stato un modo di essere ricorrente della specie umana.
Solo negli ultimi 5 secoli, con l'avvento delle frontiere degli Stati-Nazione, il sedentarismo si stabilì come una regola o linea di principio, e il nomadismo e diventata una eccezione discutibile. Dal punto di vista storico, l'immigrazione non è e non è mai stato un problema. Più al contrario, era ed è l'occasione per un arricchimento reciproco e la trasformazione dei popoli.
Nei tempi attuali, gli Stati delle Nazioni Unite ha dichiarato che esistono nel mondo circa 200 milioni di persone vivono al di fuori dei loro paesi d'origine. Ciò rappresenta una media del 3% degli uomini. Naturalmente, in questa figura non contano i migranti privi di documenti. Né le centinaia di migliaia di persone morte nel tentativo di attraversare le frontiere Vera miseria dell'umanità del XXI secolo!
L'immigrazione di persone impoverite è considerato un problema nei paesi ricchi per una semplice logica usata da Rousseu nell’Emilio per spiegare l'origine della proprietà privata, provocando la violenza fratricida:
"alcuni idioti decidono di costruire recinzioni su aree di terre collettive ..., e prendono più di quello che hanno bisogno. Così è nata la violenza per difendere la proprietà, la libertà e il benessere individuale. "
Nella storia degli Stati-Nazione, alcuni paesi sono diventati ricchi sottraendo e accumulando ciò che una volta è stato di tutti,una volta raggiunto lo stato di benessere,e davanti alle legittime rivendicazioni degli impoveriti, i paesi ricchi rafforzano e militarizzano il confine , per motivi di sicurezza internazionale.
L’ONU stima che, tutti insieme, i paesi ricchi spendono, per il controllo delle frontiere, più di 50 miliardi di dollari all'anno.
Immaginate se questi soldi fossero spesi per gli aiuti allo sviluppo dei paesi impoveriti.
A fronte delle frontiere internazionali assassine è urgente riconsiderare il modello dogmatico di Stato-Nazione.
Non e vero che l'umanità è destinata ad essere vincolata dai limiti dello Stato-Nazione e altrettanto falso che l'accumulo
di ricchezza immorale è necessariamente l’unica sorte dell'umanità.
E 'il momento di provare a sognare stati post-nazione con la cittadinanza universale e opportunità universali.
Con creatività dobbiamo avere il coraggio di diluire i confini mentali, culturali e territoriali che ci viene imposto.
La dottrina ci insegna che la cittadinanza deve essere collegata alla nazionalità. Si è un cittadino nella misura in cui appartiene ad uno Stato-Nazione, la gente non ha diritti o garanzie che la sostengono senza questa appartenenza.
Ecco l'urgenza di ripensare le teorie dogmatiche della cittadinanza dello Stato Nazione.
Si dovrebbe staccare la cittadinanza dalla nazionalità se abbiamo il coraggio di pensare, e diamo credito all'esercizio di una cittadinanza basata sulla residenza.
Senza questa svolta gli immigrati continueranno a sopravvivere in un limbo giuridico. Se non si crea uno stato al di là della Nazione gli immigrati continueranno ad essere trasformati in strumenti monouso nei paesi di destino e come fonti appetibile (macchine) di ricambio nei paesi d'origine.
Ma, senza essere cittadini del nulla. Pertanto, nessun diritto ad avere diritti.
Senza una cittadinanza universale, non è possibile pensare un mondo senza stranieri o immigrati.
Senza una cittadinanza universale non è possibile un mondo di ricchezza e di opportunità distribuite e accessibili a tutti. Senza una cittadinanza universale continueremo a chiamare straniero un nostro fratello.
Senza una cittadinanza universale l’egoismo corroderà l'anima dei popoli trincerati nei i confini delle nazioni.
Così, il Primo Marzo noi dobbiamo chiedere non solo "l’esistenza" per gli immigrati non desiderati .
Dobbiamo chiedere una cittadinanza universale, un ritorno il nostro status di uomo, la vocazione di essere di questa terra e la visione globale di viverci.
Dalla Frontiera
Muro contro Muro
Dove sorgerà la barriera tra Usa e Messico, centinaia di proprietari rifiutano di consegnare le loro terreTerre di confine consegnate di forza alle autorità, cittadini che combattono contro gli espropri, la costruzione sempre più difficoltosa di una barriera lunga centinaia di chilometri che impedisca ai clandestini di passare la frontiera di nascosto. Scene da muro tra Israele e Territori palestinesi occupati, ma che da qualche tempo si ripetono invece in Texas, New Mexico, Arizona e California, in molte aree dove gli Stati Uniti stanno erigendo una rete di recinzione per contrastare l’immigrazione ispanica dal Messico. Centinaia di proprietari terrieri si rifiutano di rinunciare agli appezzamenti dove dovrebbero essere installati reticolati, sensori, lampioni. Ma dopo la causa intentata dal governo, la settimana scorsa un giudice locale ha ordinato i primi sgomberi. Peace Reporter 2008
Spagna-Marocco frontiera mobile
Nello stretto di Gibilterra la collaborazione tra Unione Europea e Marocco articola forme tecnologicamente avanzate di controllo e di internamento dei movimenti migratori.La frontiera viene spostata sempre più a sud dell’area Schengen, ossia in Marocco, dove con i soldi di Spagna ed Europa sono sorte strutture di detenzione per bloccare ed internare i potenziali migranti.In questo spazio si presenta però anche una nuova volontà, quella di un soggetto collettivo post-nazionale e trans-nazionale per una cittadinanza globale che eccede la presenza del confine e la nozione di frontiera. La Red Dos Orillas è una rete di gruppi spagnoli e marocchini che insieme a Madiaq.Indymedia ha elaborato una cartografia della frontiera nell’area dello stretto di Gibilterra. La mappa cartografica individua i luoghi del controllo, della detenzione, dello sfruttamento, ma anche quelli della lotta per i diritti e per la libera circolazione. Intervista a Javier Toret della casa de las Iniciativas 1.5 di Malaga, Spagna .Associazione Ya Basta! Bologna
La Francia chiede la 'polizia di frontiera la proposta è stata accettata anche dall'Italia
Le dichiarazioni del ministro francese dell’immigrazione non lasciano dubbi. E’ stato eletto per fronteggiare l’immigrazione clandestina sia in Francia, sia proponendo all’Europa nuove soluzioni. E proprio da questo dibattito che Eric Besson ha avanzato la proposta di costituire una “polizia di frontiera” con lo scopo di controllare le frontiere esterne e nello smantellamento delle filiere illegali. Il rischio è che dopo l’ultimo sbarco avvenuto in Corsica dove sono arrivati un centinaio di migranti, ed alcuni di loro hanno richiesto asilo, la Francia di preoccupa che possano nascere “nuove rotte” per paura di diventare un nuovo “portone d’ingresso” per l’Europa. Anche l’Italia è d’accordo con questa proposta, infatti è stato lo stesso Besson che ha parlato con il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi della questione. Insomma sembra proprio che l’Unione Europa si stia riorganizzando ulteriormente per non far entrare immigrati nel propri spazi.
La dinamo attaccata alla ruota vi alimenta le luci, ma HYmini montato dove volete, vi ricarica il cellulare o qualsiasi altro tecno gadget sfruttando il vento apparente.
Internamente all’HYmini c’è una batteria al litio ricaricabile che accumula energia.
In teoria con un giro in bici di un oretta si ricarica il cellulare per una telefonata di 15 minuti. Per attivare il dispositivo si deve andare almeno a 15 km orari.
Io l’ho montato sulla bici che uso per lavoro, con circa 4 ore di pedalate ( 2 giorni di lavoro) mi ricarico completamente il cellulare! Ma considerate che in città non sempre si fanno i 15 km orari. Penso che con un uscita inbici da corsa si ricarichi più velocemente.
Inoltre si possono collegare all’ HYmini fino a quattro pannelli solari ed esiste anche una manovella manuale per ricaricarlo molto velocemente in caso di necessità!
Unitamente all’HYmini vi vengono consegnanti adattatori per ogni tipo di cellulare, presa USB, adattatori per lettori Mp3 etc…
Invece il pannellino solare, la manovella, il supporto da bici, la fascia per applicarlo al braccio quando si va a correre ed altri tipi di adattatori sono acquistabili a parte.
Il lato negativo per ora è il costo: 60 euro + IVA il solo HYmini, mentre il supporto vi costerà altri 10 euro. In più se si considerano le spesa di spedizione si arriva a poco meno di 100 euro. In Italia si compra solo su http://www.h2planet.eu/ita/. Mentre se vi trovate negli Stati Uniti approfittatene perchè allo stesso prezzo si porta a casa il pacco “Deluxe”, comprensivo di tutti i gadget!
Quindi prima di ammortizzare la spesa ed i costi di produzione e trasporto si deve pedalare un bel po’. Ma, per chi come me pedala parecchio ogni giorno per lavoro o per hobby , può essere un’ idea ecologica ed un modo per rendere più sostenibili quei gadget elettronici tipo cellulare ed iPod, di cui non sappiamo fare a meno.
Di cagio (del 25/01/2007 @ 22:26:25 in generale, linkato 2439 volte)
Benvenuti a tutti, non so proprio come potrei cominciare diversamente, e dire che la fantasia non mi manca di certo. Succede quando uno ha tante cose da dire e non sa da dove iniziare, quindi andiamo con ordine! Perché ho sentito la necessità di avere un blog, e di averlo piasco.net? Perché è comodo, infatti a volte vi sarà capitato di fare la stessa conversazione con più persone in tempi diversi, e quindi di dovervi ripetere e di sentire argomentazioni intelligenti, simpatiche, argute, e chi più ne ha più ne metta perdersi nell'aria. Questa potrebbe essere una motivazione più che sufficiente ma se sono qua adesso ascrivere è anche per merito della televisione, di cui proprio non voglio parlare nel primo post. Mi autocensuro fino a febbraio- Cosa scriveranno gli altri autori su questo blog non lo so, da parte mia cercherò di pubblicare fatti ed opinioni il più possibile legati alla realtà locale, comunque senza fare il giornalista, che non è il mio mestiere e neanche il mestiere di molti giornalisti, e poi spero che voi lettori avrete la voglia ed il tempo di commentare, approfondire, suggerire... Questo da per scontato che il blog avrà dei lettori, ma mi pare ragionevole, per saperlo, provare a fare il blog, o no? Se poi vorremo parlare di altri argomenti potremo farlo, se funziona Perché non allargare il discorso ad altri temi, però c'è già una marea di persone che esprime commenti su finanziaria, Iraq, Moggi, Cogne, Erba, erba... Non ho usato servizi tipo myspace o cose del genere perché così il mitico webmaster ufficiale mega galattico Dottore mi ha risparmiato lo sbattimento di impostare una sacco di cose, ad iniziare dalla grafica, e poi perché non piace chiamare la gente a casa mia per discutere di cose di cui si può parlare in piazza. Solo che il blog è una piazza dove io ho le mani grandi come Luca Corrado e chi non sta bravo si prende gli schiaffoni :P Ovviamente spero di poter mantenere sul web i toni della chiacchierata da bar a cui sono abituato, e che nessuno si aspetti post sempre seri, impegnati e a scadenza regolare. Mi piacerebbe che il blog diventasse un posto dove farci anche due risate quando capita. Voglio specificare per bene, e voglio che sia chiaro da subito, che sebbene il blog sia ospitato da piasco.net (il sito della Pro Loco, per chi non lo sapesse) e che sia per definizione “il blog di Piasco, dei piaschesi degli amici” e venga gestito dal sottoscritto che è anche segretario della Pro Loco, TUTTO CIO' CHE SCRIVERO' SUL BLOG SARA' UNA MIA PERSONALE OPINIONE. Per le comunicazioni ufficiali guardatevi il sito, per leggere opinioni e scrivere la vostra usate il blog. Chiaro? Come primo post a rileggere mi fa un pelino schifo, ma del resto se fossi stato capace a scrivere in un buon italiano e a coinvolgere un casino probabilmente avrei fatto un mestiere diverso. :) Have fun! Cagio ...anzi visto che è il primo post mi firmo per esteso:
Questi candidati alle prossime elezioni politiche non li troviamo, o li troviamo di rado, in Tv e gran parte dei quotidiani nazionali, se deve parlarne, ne parla male. Del resto non c'è da meravigliarsi in quanto le due “caste” dell'informazione, che vivono (mooolto bene) soltanto grazie ai contributi pubblici, dall'eventuale successo del Movimento 5 stelle avrebbero tutto da perdere.
La loro campagna elettorale si gioca, quindi, tutta sul web e nelle piazze, sulle strade, oppure nei vari incontri sul territorio.
Uno di questi è in programma a Piasco nella sala Polivalente mercoledì 6 febbraio 2013 alle 21.00.
Se vogliamo conoscere da vicino e confrontarci, senza filtri, con Fabiana Dadone, Fabrizio Ghiradi, Mauro Campo, Fabrizio Viglietti, Gianfranco Bussone. Andrea Sessa ed altri candidati cuneesi del MoVimento 5 Stelle, questa è un'occasione ghiotta per tutta la Valle Varaita.
Ricordo ancora che il M5stelle è l'unica forza politica che rinuncia alla truffa dei rimborsi elettorali ( cioè li respinge al mittente, ovvero nelle casse disastrate dello Stato) per cui la campagna è low-cost e totalmente autofinanziata.
L'attività elettorale del Movimento 5stelle cuneese culminerà con l'arrivo di Beppe Grillo a Cuneo giovedì 14 febbraio.
Per chi volesse approfondire ancora alcuni aspetti del programma ecco un link recentissimo ed interessante....
http://www.beppegrillo.it/2013/01/silvana_carcano__candidata_presidente_portavoce_m5s_regione_lombardia.html
Chi ci crede e lo ritiene opportuno ( non so se avremo un'altra occasione per mandare a casa tutti coloro che hanno ridotto così il nostro Paese)può contribuire al passa parola, invitando altri amici alla serata, stampando qualche locandina (anche 4 in un foglio) e distribuendola, in particolare, a chi non si informa sul web.
Grazie a tutti ed arrivederci. Beppe Olivero
Di Polin (del 19/06/2011 @ 22:16:28 in Urbanistica, linkato 2659 volte)
Il prossimo 1 luglio, presso il Municipio di Piasco, ci sarà la prima conferenza dei servizi che valuterà la Variante Strutturale al Piano Regolatore Comunale. Il Vas ha chiesto ed ottenuto di poter partecipare per contribuire a portare le istanze della popolazione, in particolare delle famiglie giovani e dei giovani particolarmente coinvolti dal futuro disegno urbanistico del paese. Vogliamo provare a coinvolgere più cittadini possibile nel Progetto al fine di far arrivare nel Palazzo le nostre istanze. Proponiamo, quindi, un piccolo sondaggio, online e cartaceo, che riassume in poche domande dirette le principali novità del Nuovo Piano Regolatore di Piasco, dando la possibilità ad ogni cittadino di esprimersi liberamente e direttamente sulla questione. Il parere di ognuno conta uno, insomma. Online sarà possibile votare soltanto dopo essersi iscritti compilando i form che compaiono nella finestre in corrispondenza di ogni singola domanda per evitare abusi.Una volta che ci si è registrati per rispondere alla prima domanda, per rispondere alle domande successive, sarà sufficiente cliccare su "Socio Toluna > Accedi" ed inserire username e password
Si può votare anche in forma cartacea, sulle schede stampabili dal web oppure disponibili in alcuni esercizi del paese, purché la scheda sia corredata da nome e cognome e firma dell'interessato.
Le schede compilate si raccolgono presso la buca delle lettere della Società Operaia in Salita Castello 2, oppure presso Alessio Rosso via Umberto I 18 e Beppe Olivero via Verzuolo 6
Il primo punto preso in considerazione è quello che, verosimilmente, sarà realizzato nei tempi più rapidi: cioè la conversione dell'area produttiva esistente 02PE05 (Isaia) situata all’interno del concentrico, ad area residenziale (8000 mc) e, in parte, a servizi di interesse comune.
Ecco il disegno di com'è e come sarà la nuova area:
La nostra amministrazione comunale, nel progettare il nuovo disegno dell'area, ha escluso a priori la necessità futura di nuovi ampliamenti per la casa di Riposo (che ha appena concluso tutta una serie di adeguamenti ed ampliamenti) privilegiando l'espansione di Piazza Biandrate per le attività mercatali e di eventi pubblici.
Il secondo punto importante preso in considerazione nella Variante è la nuova area servizi lungo la provinciale nella parte opposta alla Palestra Comunale. Nella zona che dovrebbe essere accessibile a pedoni e ciclisti mediante un sottopasso stradale, troveranno posto:
il nuovo campo sportivo;
un centro polifunzionale di servizi, articolato intorno a una piazza per manifestazioni pubbliche, con spazio coperto per manifestazioni ed eventi di circa 200 posti, oltre agli spogliatoi per le attività sportive, un ricovero mezzi comunali, la sede della Protezione Civile e spazi per attività di ristoro, promozione e di servizio;
parcheggi pubblici sistemati lungo i viali di accesso ed ambientati nel verde;
percorsi pedonali;
una pista ciclabile che assume vera e propria caratteristica di circuito amatoriale sportivo. Ecco come si presenta sulla Mappa
In merito a questo punto, piuttosto articolato, della Variante, il gruppo Vas, pur condividendo l'idea di fondo dell'amministrazione comunale, che vuole riservare vicino all'attuale polo scolastico sportivo una vasta area a servizi per tutta la collettività, ha posto in evidenza diverse questioni. Buona parte di queste nascono dal terzo punto della Variante Strutturale in oggetto e cioè dalla trasformazione da area servizi dell'attuale campo sportivo e delle vecchie scuole Medie in area residenziale.
- Il Vas, nel caso si procedesse alla trasformazione, pone come condizione essenziale per una scelta così difficile lo scambio (compensato eventualmente anche in altre forme) del Vecchio Campo Sportivo con l'ultima area residenziale di Via Mario del Pozzo ancora da costruire. In questo modo la Comunità non andrebbe a perdere una vasta area pubblica verde entro i confini naturali del paese. Area da adibire a parco che potrebbe essere utilizzata anche per le attività ricreative e sportive dagli alunni della limitrofa Nuova Scuola Media
- Riguardo alla nuova area servizi, prima di andare a costruire nuove strutture pubbliche per le occasioni di Festa, proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone (Ala della Pace e Palestra in primis) evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione.
- Al fine di salvare dalla cementificazione futura una vasta area agricola dalle pregiate caratteristiche che si sviluppa dalla futura nuova area servizi sino alla rotonda di Costigliole
- Pensi che lo stesso vincolo sia da porre in gran parte delle aree ancora a vocazione agricola del paese, onde evitare un ulteriore consumo del territorio piaschese, andando a privilegiare e favorire, nello stesso tempo, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente?.
Di cagio (del 07/02/2007 @ 22:11:48 in generale, linkato 3156 volte)
Ho appena finito di leggere l'articolo sul Corriere di Saluzzo sul Consiglio comunale di Piasco del 22 gennaio. E SONO INCAZZATO. Può darsi che io abbia assistito ad un altro Consiglio e allora scrivo la mia cronaca, per quello che mi ricordo, visto che è già passato qualche giorno. Alle 20,30 i consiglieri sono quasi tutti presenti i sala e si aspetta che il deputato Costa Jr, di cui nessuno conosce il nome ma tutti sanno che è il figlio di Raffaele Costa, arrivi. Finita la chiacchierata in via Assandria tra casa di Marchetti e quella di Eugenio (l'ho visto mentre andavo in municipio) il deputato è entrato in ritardo scusandosi e giustificandosi col fatto che è molto impegnato; creduto da tutti ha iniziato un coinvolgente discorso nel più perfetto stile democristiano anni '70. A metà discorso avrebbe potuto continuare il senatore Carlotto e nessuno se ne sarebbe accorto. Di tutta l'aria fritta detta ricordo solo la promessa del suo personale impegno per la nuove scuole medie. Siamo a posto! Un deputato eletto col proporzionale (quindi non votato dai cittadini, come del resto gli altri 629), per giunta dello schieramento di minoranza, promette di interessarsi alle nostre scuole! Ma dico io: se ci sono dei fondi pubblici per le scuole dovranno mica venire distribuiti per interessamento di un deputato figlio di un deputato che ha i “ganci giusti”!? Ma sono cose da dire in un consiglio comunale? Altro che seconda repubblica, qua non siamo arrivati neanche ad uscire dal feudalesimo. Dopo questo splendido intervento è arrivato il peggio: Berji ha ricordato l'amicizia che lo lega al deputato, fatto questo che ricopre grande importanza per la vita amministrativa del comune , e soprattutto visto che nessuno se la sentiva di commentare Guido Monge ha deciso di fare un intervento dei suoi: interessante il primo minuto, forbito, acuto... ma dopo 90 secondi “coinvolgente” come sempre. Costa con uno sforzo non indifferente dei muscoli mascellari ha evitato l'incidente diplomatico trattenendo lo sbadiglio che aveva ormai contagiato tutti i presenti. Il rampollo forzista di Mondovì sorridendo si è poi congedato ed è iniziato il Consiglio vero e proprio, scandito dalla voce nasale del segretario comunale e da asincrone alzate di mano su temi di davvero scarsa importanza. Ben più interessanti sono state le relazioni di Stefano Gherzino sull'attività della Sala Polivalente e di Guido Monge (che quando parla di cose interassanti e non tanto per coprire un imbarazzante silenzio è anche piacevole da ascoltare) sul Consorzio Monviso Solidale.
Di dottore (del 01/03/2007 @ 22:06:49 in generale, linkato 2428 volte)
Pubblico questa lettera ricevuta da Luciano (più conosciuto come Ciano o Lucio), gestore della Sala Polivalente.
In questi giorni ho vissuto la triste esperienza di un dramma famigliare, la scomparsa di mio padre.. Era già da quasi ormai un anno e mezzo che non stava più molto bene, ma per ben che uno sia preparato, il dolore della scomparsa di un padre è uno dei momenti più difficili e dolorosi della vita di un uomo. Quindi voglio ringraziare col cuore, tutte quelle persone che mi sono state vicine in questi giorni, ma soprattutto tutti quelli che sono stati vicini a mio padre. In particolare la dott.sa Dellavalle e il team delle infermiere di Saluzzo, le infermiere dell'A.S.L di Verzuolo, che venivano con molta pazienza a medicarlo a casa, tutto il reparto di Medicina B dell’ospedale di Saluzzo e soprattutto mia moglie per tutte le ore che gli ha dedicato. Ancora un ringraziamento a Don Rocco e a tutti i massari di Madonna del Carmine, di cui mio papà ha fatto parte per 50 anni ed ai molti amici e parenti. Voglio anche chiarire l'equivoco creatosi sabato per lo svolgimento della rassegna teatrale, presso la Sala Polivalente di cui sono il gestore. Infatti sabato mattina si è presentato il sig. Paolo Mattio, organizzatore della serata, per chiedere di aprire lo stesso la sala. Come facilmente si può immaginare, nello stato emotivo in cui mi trovavo avrei preferito essere lasciato in pace col mio dolore, anche perchè l'abitazione di mio padre si trova di fronte alla sala. Dopo l'interessamento delle autorità civili, la sala è stata aperta per il regolare svolgimento dello spettacolo. Devo dire che c'è stato un grande rispetto da parte dell'organizzazione e degli spettatori a cominciare dallo spegnimento delle luci esterne della sala, per il minuto di silenzio fatto prima dello spettacolo e per la discrezione nell'uscita del pubblico. Voglio quindi rivolgere le mie scuse al sig. Paolo Mattio, per il mio comportamento forse un po' troppo egoistico, chiedendo la sua comprensione per la difficoltà di quel momento.
Di Dulce (del 27/05/2008 @ 22:02:26 in Notizie, linkato 2970 volte)
La casa può essere un ambiente meno salubre di quel che si crede: come intervenire? Solo da poco tempo sappiamo che dentro casa può esserci un ambiente meno salubre di quel che si crede.
Le schiume isolanti, i collanti, le vernici usate per le pareti, per i mobili, sono sostanze che producono esalazioni tossiche e poi c’è la formaldeide. I tassi medi di formaldeide sono nove volte più elevati dentro casa che fuori. Nessun odore particolare ci mette in allarme, e tuttavia è classificata come sostanza altamente cancerogena. L’alternativa sarebbe quella di usare materiali più naturali. Chi può. Dopo gli esempi virtuosi francesi, vediamo che cosa si fa in Italia. Luca Chianca ha girato un po’ di regioni dall’alto Adige alla Liguria fino alla città di Roma, dove la pubblica amministrazione ha fatto qualcosa di lodevole. Un estratto della puntata di REPORT dell' 11 maggio 2008.
Nella puntata si parla del mio amico Stefano Soldati che ha costruito e fa corsi sulle case di balle di paglia molto più popolari all'estero con il nome di straw bale house. Il suo sito è http://www.laboa.org/
Per concludere volevo farvi vedere come si costruisce una casa con balle di paglia. in particolare il video si riferisce alla costruzione delle stanze per agriturismo mostrate nella puntata di REPORT.
Di Dulce (del 26/11/2008 @ 21:56:11 in Cultura, linkato 4290 volte)
Oggi vi voglio dire che è arrivato il freddo ma
forse lo sapevate.
Quello che potreste non conoscere sono i pannelli termoriflettenti che con piacere vedo in vendita nei fai da te e qualche ipermercato.
Avevo letto una presentazione su Internet ed ho voluto provare: 30 euro di spesa, un’ora di lavoro per l’applicazione ai 6 termosifoni di casa e lo stupore per il risultato. Funziona!!! Il pannello termoriflettente (foglio di materiale isolante rivestito di un sottile strato di alluminio per la riflessione del calore) permette un immediato risparmio perché:
isola il radiatore dalla parete di appoggio;
evita dispersioni termiche all'esterno
riflette nel vostro ambiente tutto il calore disponibile;
permette di riscaldare più velocemente ogni stanza;
mantiene più a lungo il calore negli ambienti dopo lo spegnimento dei termosifoni.
I pannelli sono atossici, ignifughi e durano tutta la vita.
Non si deve smontare il radiatore
Non è necessario l’intervento di un tecnico
Sulla base di alcuni test condotti finora si parla di un miglioramento dal 5 al 10% nell'efficienza di ogni calorifero : non è poco pensando al gas sempre più caro e al pianeta sempre più inquinato.
Il pannello non si vede perché rimane seminascosto dietro al radiatore: quindi quasi nessun problema anche dal punto di vista estetico.
Io ho deciso di migliorare il pannello termoriflettente scegliendo di non fissarlo direttamente al muro con il nastro biadesivo ma bensì di spillarlo con la pinzatrice su di una lastra di cartone che ne aumenta l’isolamento,la rigidità e se si ritiene necessario quando arriverà la bella stagione lo si potrà rimuovere senza segni sulla parete.
Un piccolo gesto per l’ambiente e per il tuo portafoglio.
Sabato scorso, 21 novembre a Frassino, un bel gruppo del Comitato Valle Sostenibile ha partecipato alla serata informativa organizzata dal centro studi della valle Varaita dal tema: “Centrale a biomasse a Rossana? Riparliamone.”
In questa sede c'è stata, finalmente, l'occasione di un confronto con il Sindaco di Rossana Marco Carpani, oltre che con Tebaldi e Pastorino, tecnico e titolare della ditta Benarco, l'azienda che vuole costruire la Centrale a Molino Varaita. Un riassunto sintetico della serata i lettori del nostro blog lo possono leggere nell'articolo del Corriere di Saluzzo pubblicato di seguito. Lo spazio maggiore e l'occasione di dibattito che offre questo strumento magnifico messoci a disposizione da Dottore e Cagio, però, è uno stimolo per fornire a tutti un informazione ancor più dettagliata ed efficace. Rispetto alla serata del 30 settembre scorso, mi è parso, che si sono fatti passi avanti nella conoscenza del problema. Innanzitutto i proponenti, sindaco Carpani in testa, non hanno più minimizzato l'impatto ambientale della Centrale. Ricordate, a Piasco , gli accenni all'inquinamento simile ad uno o due camion che passano? Ebbene, forse dopo le comparazioni esatte che abbiamo pubblicato sul blog nelle settimane scorse, nessuno ha più tirato fuori quella bugia. La linea difensiva adesso è: “anche la Burgo, la Calce Piasco o la centrale di Costigliole inquinano”. Mal comune mezzo gaudio, insomma. L'obiezione è talmente ridicola che non merita un commento. Solo per scrupolo mi sono informato, sommariamente, in merito alla Centrale ad olio vegetale di Costigliole Saluzzo. Lì è successo l'esatto opposto di quanto vorrebbero fare a Rossana. L'impianto è partito come teleriscaldamento, quindi, a fronte di una caldaia grande in più, si sono spente circa 600 utenze private. Contemporaneamente si genera anche energia elettrica, per voi è la stessa cosa? Un altro arcano, in merito al teleriscaldamento che non c'è, ce l'ha svelato, forse inconsapevolmente, Riccardo Tebaldi il progettista dell'impianto. La centrale potrebbe fornire acqua calda gratis ad un temperatura media durante l'anno di circa 52°. Per ogni grado in più di energia termica la centrale dovrebbe rinunciare a qualche punto di resa elettrica. Hai capito perché ci vogliono aggravare l'aria con immissioni supplementari in più? Perché il business lo fanno sui certificati verdi (che gli paghiamo noi), favorire il teleriscaldamento non gli conviene poiché l'energia elettrica gli rende troppo. Già, in fondo realizzano solo un 20% all'anno, dato presentato da qualche tecnico in sala e mai contestato. Un siparietto interessante si è aperto con Carpani quando si è tentato di capire come è nato questo progetto. Il Sindaco di Rossana non ha fatto mistero di aver cercato lui stesso Pastorino per proporgli di fare una centrale a biomasse vicino a casa nostra. I due si conoscevano da tempo per via di un socio - amico comune. Bella storia vero? Il pretesto è sempre quello di valorizzare e dare un mercato al nostro patrimonio boschivo. Se poi si butta addosso ai paesi vicini tonnellate di polveri sottili ed altre porcherie è un dettaglio trascurabile. E pensare che la soluzione ideale, forse, ci sarebbe. Si chiama bio o piro gassificatore, ovvero un impianto che trasforma qualsiasi tipo di biomasse in un gas simile al metano per poi impiegarlo per produrre energia. Questo tipo di centrali sono più versatili, efficienti energeticamente e, soprattutto, ad impatto ambientale minimo, quindi più semplici da insediare sul territorio. Oggi pomeriggio sono stato a Dronero dove l'amministrazione comunale ha indetto una piccola conferenza stampa per presentare un progetto di un impianto di questo tipo nel suo Comune. Si tratterebbe del terzo realizzato in Piemonte. Prossimamente sul blog e sul Corriere di Saluzzo cercherò di dare più informazioni possibili anche su questo progetto. Spero di essere stato esauriente in merito alla serata di Frassino. Invito tutti quelli che hanno qualcosa da dire sull'argomento ad integrare e commentare questo post. Fate correre la voce...
Di dottore (del 06/12/2011 @ 21:22:48 in Ambiente, linkato 2824 volte)
Ricevo il comunicato stampa da Nicola Carrino (Assessore Costigliole) e diffondo la notizia anche perchè trovo sia un'ottima idea, e inoltre io ne sto già usufruendo!!!
Arriva la “casa dell’Acqua” a Costigliole Saluzzo
Inaugurazione domenica 11 dicembre alle ore 10
La “casa dell’acqua” è in arrivo. Tutti potranno rifornirsi di acqua refrigerata da bere a tavola, naturale o frizzante, con poca spesa.
In questo modo Costigliole avvia un progetto con più finalità. Innanzitutto, promuovere tra la popolazione il consumo dell’acqua potabile, controllata e sicura, con un piccolo risparmio economico per il consumatore.
In secondo luogo, grazie al minor uso di bottiglie di plastica, contribuire in modo deciso al bene dell’ambiente. Questo perché ogni cittadino riutilizzerà le sue bottiglie (preferibilmente in vetro, oppure semplicemente in plastica) invece di gettarle ogni volta.
Non solo la prospettiva di diminuzione dei rifiuti in plastica. Anche la volontà di non costruire un nuovo edificio per questo servizio, ma di recuperare e rendere più efficiente un edificio già esistente.
E' infatti l’edificio del peso pubblico, sito in via Divisione Cuneense, ad ospitare la struttura. Continuerà ad essere anche peso, visto che con il sistema elettronico attuale di pesatura, gli spazi interni necessari non sono più quelli di una volta. Così lo spazio libero dell’edificio sarà usufruito per i macchinari di refrigerazione, filtrazione ed erogazione dell’acqua.
Soddisfazione particolare per gli amministratori di Costigliole, uno dei primi paesi che ha questa struttura, in quanto, sulla base della convenzione con la ditta Cryos Srl di Peveragno che gestirà l’impianto, per il Comune non ci saranno costi per la “casa dell’Acqua”. L’azienda di Peveragno, infatti, ha sostenuto le spese di ristrutturazione ed adeguamento dell’edificio, mentre il Comune si impegnerà gratuitamente alla concessione dei locali per alcuni anni.
Il costo dell’acqua ed i costi indiretti saranno invece, naturalmente, sostenuti dal consumatore attraverso il pagamento della tariffa, che sarà di pochi centesimi al litro (5 centesimi per un litro d'acqua frizzante e 3 centesimi per un litro d'acqua naturale).
Domenica mattina l'inaugurazione con la consegna di bottiglie in vetro e delle tessere per l'erogazione dell'acqua (il distributore funziona comunque anche a monete).
Di Marta (del 26/11/2007 @ 21:20:00 in generale, linkato 2062 volte)
Negli ultimi giorni il Bangladesh ha occupato le prime pagine dei giornali, quindi ho deciso di dire la mia, essendoci stata per sette mesi quest'anno. Questa nazione è il punto d'incontro di alcuni grandi fiumi che scendono dall’Himalaya tra cui il Gange (che entrando in Bangladesh dal confine Indiano occidentale prende il nome di Podda), il Brahmaputrae e il Meghna dalla cui congiunzione nascono una miriade di fiumi e canali, che si estendono fino all’Oceano Indiano. L’abbondanza d’acqua è per un verso una benedizione, essendo il Bangladesh un Paese prevalentemente agricolo; d’altra parte - durante la stagione dei monsoni - può tramutarsi in una tragedia, poiché la gran pioggia, non riuscendo a defluire, inonda gran parte del Paese.…In questi casi si può proprio dire che piove sul bagnato, come purtroppo è successo qualche giorno fa, con il disastroso passaggio dell’uragano Sidr. Il Bangladesh è uno di quei molti stati di cui si sente parlare solamente quando è colpito da calamità naturali, la nera miseria quotidiana non basta, ci vogliono le tragedie per fare notizia. Non a caso infatti, quando ho vinto il Bando del Servizio Civile Italiano all’estero -l’ex Obiezione di Coscienza aperto a maschi e femmine dai 18 ai 28 anni, dopo l’abolizione della leva obbligatoria- per questa destinazione, ho accettato d'impulso, e poi mi son chiesta: “…ma dove è il Bangladesh?”
Il Bangladesh è situato nella sezione nordorientale del subcontinente indiano, nell'Asia meridionale. Confina a ovest, a est e a nord con l'India, a sudest con la Birmania e a sud si affaccia sul golfo del Bengala. E' uno Stato esteso su 144.000 km², con una popolazione di 147.000.000 abitanti (di cui il 40% vive con meno di 1 dollaro al giorno) con densità di 889 ab/km². La capitale è Dhaka. Il clima è sub tropicale monsonico. La religione principale è quella musulmana, professata dall'85% della popolazione. Il 12% dei bengalesi sono invece di religione indù mentre il restante 3% appartiene alle religioni cristiana (0,6%), buddista (2%) o animista (0,4%). Storicamente era una regione del Pakistan, da cui ottenne l'indipendenza nel 1971 in seguito ad una serie di conflitti di carattere religioso, legati al problema della partizione tra India e Pakistan, avvenuta il 15 Agosto 1947. L’ultimo governatore inglese della regione, Sir Frederick Burrows, commentò tale evento dicendo: ”Se si dividerà in tal modo il Bengala senza annettergli Calcutta si creerà la più grande topaia rurale della storia.”. A 60 anni di distanza non possono che apparire parole profetiche.
La mia casa nella terra di Sandokan era una missione dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, situata a Chalna, villaggio di campagna raggiungibile solamente in barca o con il carro trainato da…uomini! In vero spirito di condivisione abitavo con tre missionari italiani e circa un centinaio di persone tra cui bambini abbandonati o orfani e disabili fisici e mentali. La missione rivolge la sua attenzione ai più poveri tra i poveri, concentrandosi soprattutto sull’istruzione e sull’assistenza sanitaria; io infatti ho lavorato come fisioterapista.
Per chi fosse interessato a sapere qualcosa di più sul Bangladesh e sulla mia esperienza in particolare, inserisco qui sotto i collegamenti a tre articoli che ho scritto quest'anno per il sito di informazione alternativa: www. antennedipace. org - molto interessante perché raccoglie articoli di volontari in tutto il mondo!
Di dottore (del 07/01/2008 @ 20:57:29 in Eventi, linkato 2058 volte)
Ieri a mezzogiorno presso il salone dell'oratorio di Piasco si è svolta la premiazione del concorso Presepi e del concorso Alberi di Natale. 29 i partecipanti delle due Parrocchie San Giovanni e Sant'Antonio.
Ecco i vincitori:
Concorso Alberi di Natale
1° Classificato Classe III Elementare per l'allestimento dell'Albero davanti alla Chiesa della Confraternita
2° Classificato Baby Parking "Coccolandia"
3° Classificato Maero Elvio e Angela
Premio Speciale Condomino "casa Fanfani"
Premio Originalità Vassallo Rodrigo e Melissa
Premio Particolarità Gruppo Giovanissimi - Parrocchia San Giovanni
Concorso Presepi
1° Classificato Bertaina Michele e Alberto
2° Classificato Chiari Alessandro
3° Classificato Revello Mattia
Premio Speciale Paolo Mattio
Premio Originalità Trovò Agostino
Premio Particolarità Scuola Elementare - Capanna sul laghetto
Compliementi a tutti i partecipanti.
Per visualizzare la FotoGallery di tutti i Presepi ed Alberi in concorso clicca qui
Di Dulce (del 01/03/2009 @ 20:48:49 in Eventi, linkato 2486 volte)
GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA
9 MARZO 2009
Ho deciso di rallentare. Con l’arrivo della bella stagione, mi è presa voglia di godermi le cose che mi piacciono. L’inverno non mi rallenta, in qualche modo mi congela e contemporaneamente mi fa accelerare perché voglio che passi presto.
La giornata della lentezza è ovvio che non cambierà il mio stile di vita, ma soffermarmi
ogni tantoa pensare con più calma a quello che faccio dovrebbe farmi bene.
Prendo spunto dalla III° giornata della lentezza, ma anche da “Caos calmo”, che fa ripartire la vita dalla staticità di una panchina in cui si sta a riflettere.
A pensarci bene, dopo il primo impatto, non così strana modalità….
Qui da voi si dice…” a bocce ferme” quando si vuole prendere un attimo per riflettere senza ansia sulle cose. Beh,rallentare per vedere,per esempio,per cosa vale la pena di arrabbiarsi,non è un cattivo proposito...
I nostri primi 14 comandalenti, per trovare la velocità giusta nella vita
1) Svegliarsi 5 minuti prima del solito per farsi la barba, truccarsi o far colazione senza fretta e con un pizzico di allegria. 2) Se siamo in coda nel traffico o alla cassa di un supermercato, evitiamo di arrabbiarci e usiamo questo tempo per programmare mentalmente la serata o per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello. 3) Se entrate in un bar per un caffè:ricordatevi di salutare il barista, gustarvi il caffè e risalutare barista e cassiera al momento dell'uscita(questa regola vale per tutti i negozi, in ufficio e anche in ascensore) 4) Scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara... 5) Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer...se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi. 6) Evitiamo di iscrivere noi o i nostri figli ad una scuola o una palestra dall'altra parte della città 7) Non riempire l'agenda della nostra giornata di appuntamenti, anche se piacevoli, impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto. 8) Non correte per forza a fare la spesa, senz'altro la vostra dispensa vi consentirà di cucinare una buona cenetta dal primo al dolce. 9) Anche se potrebbe costare un po' di più, ogni tanto concediamoci una visitina al negozio sottocasa, risparmieremo in tempo e saremo meno stressati. 10) Facciamo una camminata, soli o in compagnia, invece di incolonnarci in auto per raggiungere la solita trattoria fuori porta. 11) La sera leggete i giornali e non continuate a fare zapping davanti alla tv. 12) Evitate qualche viaggio nei week-end o durante i lunghi ponti, ma gustatevi la vostra città, qualunque essa sia. 13) Se avete 15 giorni di ferie, dedicatene 10 alle vacanze e utilizzate i rimanenti come decompressione pre o post vacanza. 14)Smettiamo di continuare a ripetere:"non ho tempo". Il continuare a farlo non ci farà certo sembrare più importanti.
... e i 7 comandalenti in cucina
1) Il cibo è la tua prima medicina: insegna Ippocrate... crediamoci!
2) La poesia del cibo inizia quando facciamo la spesa: scegliamo prodotti di stagione e di qualità. Se vogliamo risparmiare diminuiamo la quantità: che è anche un'ottima scelta per controllare colesterolo e peso.
3) E' scientificamente provato che l'acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?
4) Utilizziamo tutti i nostri sensi per godere dei singoli ingredienti: la vista, il tatto, l'olfatto, il gusto ... anche l'udito (i rumori della cucina fanno tanto casa e calore!).
5) Gustiamo ogni forchettata e ogni piccolo sorso di quel vino che, anche se da incompetenti, avremo scelto con amore e cura.
6) Evitiamo il "due in uno"! Se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo.
7)Non precipitiamoci ... il cinema, la lavastoviglie, l'ultimo ritocco al computer, ecc. aspettano
Vi segnalo la bella iniziativa organizzata dall'associazione Soroptimist di Cuneo
Il Soroptimist Club di Cuneo, presieduto da Enrica Tavecchio Fulcheri, in collaborazione con il Museo Civico, intende celebrare la festa della donna aderendo alla terza giornata mondiale della lentezza giovedì 5 marzo alle 17 proponendo una 'passeggiata lenta' nel centro storico di Cuneo in compagnia degli aneddoti che il Prof. Piero Camilla ha raccolto nel suo celebre libro 'Cuneo: storielle e storie'. L’invito è rivolto a tutte le Socie del Club, alle Amiche di altre Associazioni ed a tutte le signore che vorranno regalarsi due ore di piacevole 'lentezza'. La partenza dello slow itinerario è fissata al centro di Piazza Galimberti alle 17 con prosecuzione a piedi fino al 'Pizzo' di Cuneo e ritorno.
La 'Giornata Mondiale della Lentezza' è nata da un’idea di Bruno Contigiani (che ha fondato l’Associazione 'L’arte del Vivere con lentezza') che nel libro omonimo afferma: “Si possono compiere piccole azioni che possono portare a grandi cambiamenti... perchè rallentare vuol dire cercare il giusto ritmo, il proprio tempo, diverso da persona a persona, trovare un equilibrio intelligente tra il nostro CORRERE QUANDO DOBBIAMO ed il nostro FERMARCI QUANDO POSSIAMO, in una parola dobbiamo RALLENTARE per vivere meglio". Molte sono le città italiane e straniere coinvolte nell’avvenimento con iniziative spontanee e legate alla creatività; l’importante è capire che vale la pena, soprattutto per le donne, di fermarsi un attimo per riflettere e per imparare, piano piano, a farlo tutti i giorni. A seguire, alle 20, per Socie ed Ospiti, LA CENA LENTA IN GIALLO con lettura e commento dei COMANDALENTI tratti dal libro 'Vivere con lentezza' di Bruno Contigiani.
Di dottore (del 12/02/2007 @ 20:44:57 in Carnevale, linkato 2562 volte)
Una delgazione di Magnin (e non..) sabato 10 e Domenica 11 si è recata a Pulfero, in provincia di Udine per partecipare al carnevale nelle valli del Natisone. Esperienza indimenticabile per la grande ospitalità della gente del posto nei nostri confronti, una grande festa, x noi già iniziata il sabato sera dalla cena nel punto ristoro, per proseguire nella palestra dove ne abbiamo cantate due con gli amici di Pulfero e poi ancora fino alle 3:30 di notte a casa del Sindaco! La domenica alle 12:00 ci siamo ritrovati in maschera nel capannone delle feste per poi alle 14:00 iniziare la sfilata per il paese, con molti altri gruppi mascherati dei paesi delle valli vicine, della Slovenia e di altre regioni del nord italia. Naturalmente non abbiamo potuto che complimentarci per le squisite specialità del posto i "Cevapcici", il "Frico" e la "Cubana", e naturalmente per il vino, la birra e soprattutto la grappa! BENONE! questo è tutto ciò che possiamo contarvi! Un grazie ancora a tutta la pro loco del natisone, al sindaco di Pulfero e a tutta la popolazione che ci ha ospitato ed accolti come se fossimo di casa!
Di cagio (del 08/05/2007 @ 20:35:56 in generale, linkato 2179 volte)
Ultimamente sto trascurando abbastanza il blog, e non dovrei, visto che mi sono preso quest'impegno, ma tra lavoro, università, proloco e tutto il resto fatico a trovare il tempo per leggere la posta... figuriamoci scrivere qualcosa. Per fortuna che c'è Marta che ci scrive da lontano, buona lettura!
Achabua- Chalna bazar , domenica 29/4/2007 Sono le 7,20 ora locale del 24 aprile quando atterro a Dacca per la seconda volta nella mia vita. Dopo venti giorni passati a casa in Italia, visto scaduto in Bangladesh equivale a rimpatrio e non a rinnovo del suddetto, riprende la mia avventura bengalese. Uscita dall’ aereo vado immediatamente in bagno, vengo colpita inaspettatamente dai rumori della strada che entrano da una piccola finestra: urla, clacson di auto pulman e camion, lo sferagliare di mezzi do ogni tipo che procedono aldilà di qualsiasi legge meccanica e dell’ usura. “...bangladesh!” penso. E di colpo mi assale l’emozione e anche il timore di tornare in questo paese orientale che per questo anno sarà “casa”. All’ ufficio immigrazioni assaporo il particolare atteggiamento riservato dai bengalesi agli occidentali, misto di riverenza, gentilezza e ostentata efficenza/inflessibilità: un poliziotto fa spostare una lunga fila di uomini bengalesi per far passare prima al controllo 4 donne “bianche”(compresa io). In modo tale che in pochi minuti vengo catapultata fuori, tra la ressa dei parenti e amici urlanti venuti ad attendere i nuovi arrivati, stipati contro i cancelli perchè a loro è vietato l’ingresso all’ aereoporto per ragioni di sicurezza. Il calore della gente non e’ l’unico, infatti il clima sub tropicale si fa sentire nella sua estate torrida e umida, il cielo e’ velato di foschia e in un attimo sono madida di sudore. Il tasso di umidita’ allarmante e’ lo spiacevole compagno che non ti abbandona mai; di giorno ti stordisce e di notte ti impedisce di dormire, e i ventilatori presenti ovunque in case e uffici risultano piuttosto inefficaci a sconfiggere il caldo. Fortunatamente individuo subito Gilbert che e’ venuto ad attendermi, saliamo su un taxi e attraversiamo Dhacca diretti alla stazione degli autobus, dove prenderemo il pulman per Khulna. Mancano ancora sette ore di bus e trenta minuti di barca prima di arrivare a destinazione. Fatico a tenere una soddisfacente conversazione in inglese con Gilbert , perche’ sono stordita dal viaggio e soprattutto dalla terrificante guida del nostro autista. Caratterizza infatti la maggir parte degli autisti bengalesi una guida “sportiva ”e nervosa, fatta di continue accelerate e inchiodate. D’altronde mi chiedo come sia possibile guidare su queste strade super affollate dove non esistono troppe regole se non la prepotenza del piu’ grande, con l’aggravante dell’attraversamento pedonale selvaggio: infatti la gente non attende che il traffico rallenti e attraversa la strada di corsa rischiando la vita. Spesso a bordo strada ci sono dei mendicanti di ogni eta, essi attendono che il traffico si fermi e poi si incollano letteralmente ai finestrini delle auto chiedendo l’elemosina, le madri sporgono i bambini, i malati sventolano le ricette mediche e gli storpi non esitano a mettersi in mostra pur di ottenere qualcosa. Notando un’occidentale all’interno la nostra macchina viene presa d’assalto ad ogni stop, mi maledico per aver lasciato i soldi nella valigia senza mettermi in tasca gli spiccioli, e non posso far altro che sperare che il viaggio finisca presto perche’ restare impassibili davanti a certe scene e’ veramente impossibile. Finalmente arriviamo e salgo sul pulman, mi colpisce come sempre l’odore della gente, pungente e dolciastro, tipico di chi mastica la “foglia di pam”, usanza diffusissima paragonata al vizio del fumo.* La mia vicina di posto mi chiede come mi chiamo, da dove vengo e soprattutto se sono sposata e dove e’ mio marito, le classiche domande di conoscenza che ho imparato a capire e rispondere in bengalese. Anche chi ti ferma per strada chiede se sei sposato, infatti l’essere single in questa cultura non esiste, ed il nubilato e’ riservato a chi e’ disabile e povero. Inoltre una donna a 24 anni e’ gia’ sposata almeno da 4 anni! Insomma per questo paese esco decisamente dagli schemi. Partiamo, inizialmente siamo ancora imbottigliati nel traffico di van, rishio, camion e pulman fatiscenti, ma dopo poco ci inoltriamo nella periferia. Gli alti palazzoni del centro, precocemente corrosi dalle piogge acide e dall’umidita, si alternano ora a baracche di latta. Dacca e’ una citta’ in continua espansione , ovunque si vedono case in costruzione con impalcatura in bambu sbilenca e decisamente precaria, dove lavorano dei muratori funamboli. I miei occhi colgono cose diverse dalla prima volta che ho attraversato questa citta’ e poi la campagna che sembra un’ unica immensa risaia. La prima volta avevo visto solamente il caos, la folla rumorosa e il traffico disordinato, tanto da rimanerne disorientata e quasi spaventata; ora riesco a cogliere un certo ordine in tutto cio’ e mi colpisce soprattutto la sensazione di fermezza della compagna profusione della tranquillità e lentezza dei suoi abitanti. Probabilmente mi sto abituando alla proverbiale folla bengalese ( il Bangladesh e’ il paese con la piu’ alta densita’ di popolazione al mondo,843 ab per km2), la sensazione di essere sempre in compagnia di qualcuno sconosciuto o conosciuto che sia, l’impossibilita’ di trovare un attimo di solitudine e di fare una passeggiata da sola. Sono seduta sull’ autobus e mi chiedo che cosa ci faccio qui e perche’ dentro di me da sempre coltivo il sogno di essere in “missione”. Le risposte sono profonde e nascoste dentro di me cosi’ la stanchezza vince e mi addormento. Spero pero’ di riuscire un poco a capire il ritmo e in parte l’essenza di questo paese che sento cosi’ lontano per mentalita’ e geografia. Quando Gilbert mi sveglia siamo gia’ a Khulna ormai vicino alla missione. Mi godo il viaggio in barca, con il vento che mi sbatte sulla faccia e mi obbliga a socchiudere gli occhi. Navigare sul Gange e’ un emozione grande e farlo al tramonto e’ impareggiabile. Oltrepasso i cancelli della missione in sordina, senza i bambini, la musica e le ghirlande di fiori che attendevano gli altri viaggiatori e me la scorsa volta. Mi piace arrivare cosi’ come se fossi semplicemente uscita qualche ora prima per andare a lavorare come faccio di solito. Rubo qualche scena di normale vita di missione all’imbrunire, poi butto giu’ la malinconia di casa mia...qualcuno infatti mi ha notato e mi viene incontro per salutarmi. * la foglia di pam si mastica con calce, spezie e noci; lenisce la fame ma corrode denti e gengive colorando di rosso labbra e bocca. Le donne in Bangladesh non fumano sigarette come gli uomini ma sia uomini che donne soprattutto i poveri masticano questa foglia.
Ieri c'è stata la serata informativa sulla centrale a biomasse che verrà costruita a Rossana. Quello che è ho capito, non sono riuscito a sintetizzare, è questo: - la centrale è piccola, quindi non necessita della VIA, valutazione impatto ambientale, quindi il comune di Rossana e la Provincia non erano tenuti a coinvolgere i comuni vicini. Da parte nostra avremo dovuto informarci: io e molti miei amici ginnici, leggiamo spesso l'albo pretorio del comune di Piasco, per Rossana, Venasca, Pagno, Verzuolo e Costigliole ci attrezzeremo... Per il momento attiverò un “google alert”, almeno non perderò le notizie più significative - la centrale potrà solo bruciare legna vergine, non trattata che dovrebbe arrivare da qua vicino fino ad un max di 70 km di raggio - le emissioni saranno controllate in tempo reale e pubbliche - non sappiamo quanto facciano male i prodotti delle emissioni, anche se nei limiti di legge - Rossana ha intenzione di fare un'area industriale a Molino Varaita, per giustificare la centrale mi verrebbe da dire. Ero rimasto che il calore e l'elettricità venivano portati dove ce n'era richiesta, questa volta vogliamo portare le attività dove facciamo la centrale. A Molino Varaita non ci sono servizi di alcun tipo oltre l'acqua calda della centrale, ma mancano totalmente fogne, elettricità, acqua, strade...Il Bruido esonda con una notevole frequenza, specie negli ultimi anni; Varaita è a due passi, con un ponte dalle campate piuttosto strette non esente da rischi di intasamento, anche se la zona “industrializzabile sarà a monte io non starei troppo tranquillo. Se si chiama “molino” è una zona dove c'è acqua. - Una zona industriale piccolina e ben disagreggata da tutte le altre ci manca proprio: a Piasco siamo specialisti ad approvare aree puntiformi, ne abbiamo dalla Monatera a via Giolitti, dalla ex Wild (l'unico posto sensato), ai Campassi... Se a Rossana avranno la fortuna di avere un ventennio ricco di cemento come l'ultimo nostro magari piantano una fabbrica in Lemma! - La Benarco sarebbe anche disposta a ripristinare (???) il mulino, o credo più realisticamente a restaurarlo. Peccato non ci abbia pensato prima un agriturismo, pigliava pure dei contributi. - non starei a commentare la cagata delle serre. - la centrale aumenterà la temperatura della zona circostante perché emetterà in atmosfera fumi a 40° C. L'ingegnere Tebaldi ieri sera ha tirato fuori un “delta T” di 8 gradi, parlando di atmosfera a 32° C... Forse nel Periodo caldo medioevale, quando la groelandia era verde e colonizzata de Erik il Rosso, a Molino Varaita ci sono stati 32°. Forse. Sicuramente non ci saranno d'inverno quando il vapore emesso finirà in un atmosfera ben sotto il punto il punto di solidificazione dell'acqua. Magari nevicherà come suceddeva ogni tanto a Moretta quando i vapori della Locatelli congelavano in aria ed anziché venire dispersi dal vento si raggruppavano e cadevano al suolo. - economicamente la centrale sta in piedi solo per via dei certificati verdi, e questo quando si facevano i conti della serva fine serata è stato detto chiaramente. Non c'è nulla di male in questo: il fotovoltaico esiste per i contributi, l'agricoltura di EU ed USA vive di contributi, nessuno metterebbe il grano od il mais se non ci fosse il contributo europeo, e non è un peccato coltivere i cereali. Però è giusto che si sappia che una centrale che emette comunque degli inquinanti non sarebbe economicamente conveniente senza i certificati verdi. Io preferirei che si aumentassero i certificati verdi per le rinnovabili vere, e non dessero a queste. -la centrale potrebbe essere una risorsa per i boscaioli ed i proprietari di boschi. - se il prezzo del legname aumenterà la redditività dell'impianto sarà sempre più in discussione, mi fa paura pensare a questo perchè prima di chiudere un impianto si scende sempre a degli strani compromessi. Chi lavora nelle fabbriche sa di cosa parlo. Il prezzo del legname è destinato ad aumentare, cercate sul web: ieri sera si parlava di economicità fino a 65 euro al quintale. Ho trovato conti economici per il trentino che si basano sui 70 euro, parlano di cogenerazione, ma il prezzo della materia prima non cambia, cambia il fatto che se c'è mercato il prezzo sale. non porterà benifici in termini economici alla collettività, se nonper la creazione di qualche posto di lavoro (pochi) anche se di questi tempi non è male - il fatto che essiccheranno il cippato e dicono che lo venderebbero a prezzo scontato ai residenti è piuttosto ridicolo perchè nessuno ha caldaie a cippato in zona, e Walter l'ha fatto giustamente e fortemente notare. - la qualità dell'aria peggiora perché si accende un caldaia supercontrollata che comunque emette fumi, e non se ne spengono altre. Le caldaie grandi hanno senso nei condomini, dove spegni quelle autonome.
Si sono anche dette, a mio avviso un mucchio di stupidaggini sul teleriscaldamento. Tebaldi ha tentato di dirlo, da come mi è parso di capire, ma non ha potuto farlo. Il teleriscaldamento finalizzato alla produzione di energia elettrica è una cagata pazzesca, perchè chi vuole fare corrente la vuole fare anche nei 9 mesi all'anno in cui il riscaldamento non serve. A Brescia sono molto contenti di usare le loro case e le strade come dissipatori di calore delle centrali, specie in luglio... Poi il teleriscaldamento, se non fatto a livello di isolato ha dei costi enormi di impianti e distribuzione, anche dal punto di vista ecologico ed energetico (si spende energia a metterlo in opera). Avrebbe molto, molto senso progettare delle piccole reti di teleriscaldamento nelle zone ad alta densità abitativa dove installare dei sistemi di microcogenerazione. Esistono in commercio degli impianti a gassificazione con motori a ciclo Otto, sono a buon punto le sperimentazioni con motori Stinger: con questi si riuscirebbe a spegnere diverse caldaie, magari inquinanti o comunque alimentate a fonti fossili, accendendone poche e poco inquinanti. Questi sistemi possono produrre calore quando serve, che è sempre il prodotto principale di qualunque centrale termoelettrica, con una resa del 60 – 70 % e vendere l'elettricità prodotta (15 -20%). Se se ne rompe una o se ci sono dei problemi non sta al freddo tutto il paese, ma solo qualcuno, anche questo non è da sottovalutare. Anche sulla centrale di Costigliole si sono dette delle boiate, ed il sindaco Rinaudo ha fatto più danni che vantaggi per chi è contrario alla centrale di Molino Varaita: se la centrale a biomasse ha una resa bassa non ha titolo di parlare chi in casa ha una centrale ad olio vegetale in casa. Mi spiego: coltivare il pioppo in Short Rotation Forestry costa in termini energetici 12 – 15 Gjoule ad ettaro, contro una resa di 200 – 250 GJ/ha. Ipotizziamo che per le altre legnose i termini siano simili, ma forse sono anche più favorevoli, in quanto la SRF implica molte lavorazioni (costi energetici) che i boschi non hanno e la legna viene raccolta in anticipo, quindi non si è ancora sviluppata tutta la massa legnosa che c'è in un bosco di 15 anni. Per l'olio ad andare bene siamo a 28 di “spesa” e 120 di “ricavi” Questo vuol dire che un ettaro di terreno di bosco che va alla centrale Benarco, solo di energia elettrica produce l'equivalente di 60 GJ, se l'impianto di Costigliole arriva all'85% di resa un ettaro a colza rende 78 GJ. Cosa vuol dire? Che con un impianto di essiccazione del cippato, o una serra, la resa in termini di energia ad ettaro sarebbe favorevole alla Benarco. E questi sfruttano dei boschi, cioè dei terreni marginali. Penso se che se Tebaldi avesse avuto tempo per spiegare questo molti costigliolesi si sarebbero incazzati!
Rimango comunque fortemente contrario a questa centrale, ed invito tutti a firmare contro la sua realizzazione, principalmente per il discorso fumi e CO2, e voglio fare una proposta provocatoria a Presidente Boscaiolo presente ieri sera (spero che il Vas abbia un contato di questo signore, molto preparato). Visto che chi fa il suo mestiere ha tutto l'interesse a vendere legna, noi abbiamo tutto l'interesse ad avere dei boschi puliti ma non vogliamo più fumi di quanti ne abbiamo adesso, perché non formula una bella proposta al Comune ed ai cittadini di Piasco? come cooperativa anziché vendere il legname ad un industriale, che alla fine fa il prezzo che vuole quando assorbe certe quantità di prodotto, perché non lo trasformano in calore ed elettricità attraverso microcentrali di cogenerazione? Installano dei piccoli impianti, vendono calore ai piaschesi che risparmiano e si tolgono le caldaie autonome (ormai semi illegali) ed ammortizzano l'impianto con l'elettricità che vendono. Filiera corta, km 0, dal produttore al consumatore. Ma nel mondo che si scalda sempre di più io una centrale che non recupera il calore non la voglio vedere, le alternative ci sono, anche se Tebaldi inveiva contro Pejo e Walter chiedendo loro come farebbero. (scena degna del peggio Bruno Vespa). Io semplicemente farei qualcosa che funziona meglio. E vorrei che questo lo chiedessero anche i miei amministratori locali, a tutti i livelli. Siccome spesso però non ho un minimo di fiducia in loro, specie in quelli politicizzati voglio spiegare loro una cosa: il buon senso, l'ecologia ed anche due conti sulla convenienza non hanno colore. In USA un nero smilzo “di sinistra” (democratico) ed un bianco muscoloso “di destra” (repubblicano) fanno a gara a chi è più ambientalista. Se un giorno Barak riduce uno sperco il giorno dopo Arnold dice che se i suoi figli stanno più di 5 minuti sotto la doccia spegne il riscaldamento dell'acqua. Per cui se tra una riunione segreta per la doppia comunità montana, un'inaugurazione di una rotonda, una sagra, una telefonata al sottosegretario, una seggiovia con la pista, una xxx col ministro e mille altre cose trovate il tempo per pensare a che mondo lasciare ai figli, magari avrete un futuro. Altrimenti all'inaugurazione della sagra continueranno ad essere presenti solo i vostri parenti e due vecchi dc che hanno bisogno di parlare a Laratore.
Di cagio (del 21/06/2007 @ 20:17:22 in generale, linkato 2558 volte)
Pubblico volentieri una mail di Nicola "4" sulla viabilità a Piasco. sottolineo che la pubblico volentieri perché la condivido e mi fa piacere che queste cose le dica un non Piaschese (4 è di San Bartolomeo - Venasca). Nicola infatti non vota Piasco e non conosce chi ha voluto, progettato e segue la circolazione stradale nel nostro comune, la sua è l'opinione di un utente della strada.
Prendo spunto dalla mia stessa provocazione per porre l’attenzione su altri due problemi di viabilità sulle strade piaschesi…dato che in molti da tempo si lamentano ma nulla è stato fatto per migliorare le cose….. La più abominevole è il semaforo “DEFICIENTE”. Ma si è mai visto che quando ti trovi a 20 metri da un semaforo alla velocità consentita di 50 km/h questo diventa rosso perché qualcuno che proviene dalla direzione opposta,superando il limite, lo ha fatto scattare?! Io rispetto la velocità indicata ma mi devo fermare perché dall’altra corsia uno supera il limite!!! Oltretutto l’ARANCIO a Piasco equivale al ROSSO, in entrambi i casi si è in infrazione (credo di non aver bisogno di dare altre spiegazioni al riguardo)! La fantasia tricolore raggiunge poi il suo apice nel momento in cui qualcuno si prenota per l’attraversamento pedonale……li si raggiunge il caos più totale! Il secondo problema è rappresentato dalla rotonda vicino alla casa di riposo. Normalmente chi proviene dalla vallata o da Costigliole e vuole entrare dentro Piasco rischia di essere investito da chi proviene da Saluzzo che, data la struttura della rotonda non è incentivato/obbligato a rallentare in quanto la strada prosegue pressoché diritta in direzione vallata. Nella maggior parte dei casi è chi è già dentro la rotonda, che per evitare sinistri, da la precedenza a chi proviene da Saluzzo!
W le rotonde! Anche quelle con i dossi dentro!…..di tre rotonde a Piasco non ce n’è una normale!
Di cagio (del 17/04/2008 @ 20:14:59 in Eventi, linkato 2511 volte)
Con colpevole ritardo pubblico il programma dei fil che vengono proiettati ad isasca il giorno dopo che al festifal della montagna a Cuneo. Personalmento invito gli amanti della montagna a farsi un giro a Cuneo, ma per correre piu' sere in citta' Isaca e' senz altro piu' comodo!
La rassegna culturale della Comunità Montana Valle Varaita prosegue con una intensa settimana di proiezioni cinematografiche. L’inziativa della “Settimana del cinema di montagna” è realizzata in collaborazione con il Festival della Montagna di Cuneo in occasione del quale verranno presentate numerose e interessanti pellicole che trattano aspetti e problematiche della montagna non solo italiana, ma europea: la guerra, la solitudine, l’avventura, il cambiamento, la musica. Ad Isasca presso il Centro Servizi ogni sera alle ore 21 da mercoledì 16 aprile a sabato 19 e domenica 20 aprile al pomeriggio (h. 14.30) verranno proiettate le pellicole presentate la sera precedente a Cuneo, corredate dei dibattiti e delle presentazioni effettuate dai singoli registi e protagonisti. Al termine della proiezione saranno consegnate delle schede per votare il film preferito e dare così il proprio contributo alla nomina del vincitore del Filmfestival per d’edizione 2008.
L’ingresso e libero e gratuito.
LA MONTANHA: IER, ENCUEI E DEMAN
Settimana del cinema di montagna in collaborazione con il Festival della montagna di Cuneo. Nella sala del Centro Servizi di Isasca saranno proiettate le riprese effettuate la sera precedente a Cuneo comprensive di films e dibattiti.
ISASCA, MERCOLEDI’ 16 APRILE, H. 21
L’ISOLA DESERTA DEI CARBONAI di Andrea Fenoglio (Italia, 2007) durata: 72 minuti Attraverso l’azione degli ultimi due carbonai della Val Lemina, in provincia di Torino, si scopre come dal legno si possa ottenere carbone. Il film non solo illustra in modo didascalico una serie di azioni produttive, ma con i racconti dei carbonai e le immagini dei boschi e delle borgate abbandonate, scopre un territorio “desertificato” che pur senza l’uomo, reca le tracce del suo stanziamento, della sua scomparsa e del suo possibile ritorno. IL REGISTA Esordisce nel 2005 con "Scritti di Pietra". "L’isola deserta dei Carbonai" è la sua seconda opera, con la quale è premiato nel 2007 nei festival di Trento e Valtournenche. Con la Fondazione Nuto Revelli sta realizzando una serie di documentari dove, partendo dalle testimonianze de “Il mondo dei vinti” e de “L’anello forte”, raccoglie una serie di “nuove” testimonianze dei discendenti, trattando gli stessi temi in tempi e luoghi diversi.
NANI DI PIETRA GIGANTI DI CARTA di Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni (Italia, 2006) durata: 21 minuti L’incontro con Cesarìn, Margherita e Venanzio, ultimi abitanti di una piccola borgata della Valle Stura, testimoni di un modo di vivere diverso, pratico, misurato, lento ma forte, si contrappone al modo frenetico di guardare alla vita tipico della società moderna. Con l’aiuto di alcune riflessioni del meteorologo Luca Mercalli, raccolte durante una delle sue conferenze, il film si propone di delineare alcuni possibili percorsi per iniziare a cambiare rotta e cercare una nuova via di sviluppo. I REGISTI Fabio Gianotti, laureato al D.A.M.S. di Torino, e Silvia Bongiovanni, psicologa, realizzano insieme dal 2005 film e documentari sperimentali; tra questi “Nani di pietra, giganti di carta”, premiato nel 2007 a Cinemambiente di Torino. Attualmente stanno lavorando al progetto “Le due guerre” per la realizzazione di un museo multimediale della Valle Stura in guerra, nel comune di Valloriate.
ISASCA, GIOVEDI’ 17 APRILE, H. 21
PRIMAVERA IN KURDISTAN di Stefano Savona (Francia/Italia, 2006) durata: 79 minuti Il regista intraprende un viaggio sul confine tra Iraq e Iran, insieme a un’unità di combattenti del PKK, per raggiungere la frontiera con la Turchia. L’intero viaggio è narrato dal punto di vista di Akif, curdo figlio di emigrati in Germania, che ha lasciato l’Europa per ricercare le proprie origini e lottare per il suo popolo. I suoi pensieri, i dubbi, le speranze, le paure e le discussioni con i compagni di viaggio danno una visione intima del dramma che da decenni coinvolge un intero popolo e le grandi nazioni mediorientali che lo ospitano. IL REGISTA Stefano Savona, dapprima archeologo e antropologo, nel 1995 inizia a lavorare come fotografo indipendente e dal 1999 come documentarista. Tra le sue opere “Roshbash Badolato” e “Un Confine di Specchi”, premiato al Torino Film Festival. Con “Primavera in Kurdistan”, pluripremiato, ha ricevuto anche una nomination ai David di Donatello.
ZA KIM ZVONO ZVONI PER CHI SUONA LA CAMPANA di Dzemal Sabic (Bosnia, 2006) durata: 9 minuti “... non chiedere mai per chi suona la campana: essa suona per te” (J. Donne). Un cortometraggio sul male della solitudine e della morte provocato dalla guerra. La vecchia Ana negli ultimi 29 anni si è occupata di far suonare la campana del suo paese, nel centro della Bosnia. Nel 1993, durante la guerra, tutti gli abitanti del villaggio abbandonano le loro case e emigrano in diverse parti del mondo. Ana invece rimane, resiste, per combattere contro il male. IL REGISTA È nato nel 1976 a Sarajevo, dove si è laureato in giornalismo con la tesi "Il film documentario come illusione della realtà“. Lavora dal 2000 come regista e sceneggiatore al dipartimento programmi documentari presso la Federal TV B&H. Ha realizzato numerosi film e documentari, tra i quali i pluripremiati “Cor(n)e(r) of the matter”, “Per chi suona la campana” e “Due sorelle”.
ISASCA, VENERDI’ 18 APRILE, H. 21 REVOLUZIUN di Urs Frey (Svizzera, 2005) durata: 42 minuti La rivoluzione del ‘68 ha lasciato la sua traccia anche nei Grigioni, in Svizzera. Si era contro l’establishment, si voleva cambiare il mondo. L’amore libero, esperimenti di droga, capelli lunghi, eventi di musica e d’arte facevano parte del nuovo stile di vita. Dove sono oggi, questi ex-rivoluzionari? Vedono il mondo come allora? A cosa hanno rinunciato e dove sono rimasti fedeli a se stessi? Tentano una risposta il contadino e montanaro Niculìn Gianotti, la moglie, la figlia ed altri amici del ‘68. IL REGISTA Pedagogo museale, esperto di geografia culturale, storia paesaggistica e agraria, giornalista, regista e produttore. Vive in Engadina occupandosi di vari progetti nei suoi ambiti di specializzazione. Nella sua filmografia i pluripremiati “L’è uscia”, “La scola da Soj”, “Chaus e muntognas” e il provocatorio “Donne a caccia”, presentato a Cuneo nella scorsa edizione del Festival.
EIGER NORDWAND EIGER, PARETE NORD di Gerhard Baur (Germania, 2000) durata: 45 minuti Nel 1983, Holger e Thomas, alpinisti di 18 e 19 anni, conoscono sulla parete nord dell’Eiger il confine tra la vita e la morte. Impegnati nella scalata, a causa di un improvviso cambiamento delle condizioni meteorologiche e al conseguente verificarsi di una incredibile catena di eventi, lottano in quell’inferno per nove giorni. Vent’anni più tardi Thomas racconta il dramma che ha cambiato del tutto la sua vita. IL REGISTA Alpinista e regista, comincia a scalare montagne nel 1959 con il padre e, dal 1965, con la macchina da presa. Realizza nel 1968 il suo primo film e già nel 1976 vince il Gran Premio del Filmfestival di Trento col film “Kangchendzonga”. Guadagna ulteriore fama internazionale con le ricostruzioni storiche delle drammatiche prime salite dell’Eiger e le Grandes Jorasses: “Der Weg ist das Ziel - Die Grandes Jorasses Nordwand” e “Der Weg ist das Ziel – Die Eiger Nordwand”.
ISASCA, SABATO 19 APRILE, H. 21 SIACHEN, UNA GUERRA PER IL GHIACCIO di Fulvio Mariani e Mario Casella (Svizzera, 2005) durata: 82 minuti La storia e la quotidianità della più alta, meno conosciuta e più assurda guerra del pianeta: il conflitto in atto dal 1984 sul ghiacciaio del Siachen, nel cuore dell’Himalaya, all’estremo nord del confine indo-pakistano. In un luogo in cui nessuna telecamera fino ad oggi aveva mai potuto illustrare gli eccessi di una guerra moderna, condotta in condizioni primitive da due stati in via di sviluppo, il documentario trasmette un potente messaggio di pace e denuncia la futilità degli argomenti spesso addotti per motivare un’entrata in guerra. I REGISTI Mario Casella è giornalista, guida alpina, autore di documentari e libri. Dagli anni ’80 lavora per la TSI, dove è stato capo della redazione esteri del TG e corrispondente dagli USA. Nel 2004 pubblica il libro “Cime di guerra” sul conflitto indo-pakistano. Ora realizza documentari per la TSI e come indipendente.
Sognando GROZNY DREAMING Presentazione in anteprima assoluta di alcuni brevi estratti della nuova opera di Fulvio Mariani e Mario Casella durata: trailer di 3 minuti Un’orchestra da camera i cui componenti provengono da tutte le repubbliche del Caucaso vuole dimostrare come si possa convivere e lavorare anche tra etnie, culture e religioni diverse. I musicisti vorrebbero chiudere la tournée con un sogno: un concerto a Grozny, la capitale cecena rasa al suolo da 10 anni di guerra. Il documentario racconterà la genesi, i retroscena, le gioie e i dolori di un progetto musicale le cui note risuonano tra le montagne del Caucaso, teatro da secoli di guerre, massacri e tensioni interetniche. I REGISTI Fulvio Mariani inizia la carriera nel 1981. Nell’83 partecipa ad una spedizione all’Everest dove realizza il suo primo documentario. Nel 1985 filma la prima salita solitaria al Cerro Torre realizzando il film pluripremiato “Cumbre”. Crea la sua casa di produzione “Icebergfilm”, con la quale realizza decine di documentari premiati nei festival di tutto il mondo.
ISASCA, DOMENICA 20 APRILE, H. 14.30
DIE ENTSCHEIDUNG LA DECISIONE di Gerhard Baur (Germania, 1985) durata: 10 minuti Franz Seeberger, alpinista e sciatore esperto, scala da solo il pilastro est del Piz Palü. Ha legato gli sci allo zaino e continua a fermarsi per guardare oltre il pericoloso ghiacciaio pensile vicino al pilastro: vuole scendere per la prima volta con gli sci dalla vetta, attraversando la ripida parete di ghiaccio. Si imprime nella mente i singoli passaggi della pericolosa discesa; il rischio è grande, ma deve decidere. IL REGISTA Ha realizzato più di 60 documentari. Vincitore di due medaglie d’oro al Festival Internazionale per film e televisione di New York oltre ai numerosi riconoscimenti in tutti i maggiori Festival del Cinema di Montagna del mondo. Nel 2002 l’International Alliance for Mountain Film gli ha assegnato il premio alla carriera. Ha lavorato anche per produzioni internazionali quali “Il grido di pietra” di Werner Herzog dove è stato operatore per le riprese in montagna.
DAS KALB IN DER KUH UND DAS KORN IN DER KIST IL GRANO NELLA CASSA E IL VITELLO NELLA VACCA di Josef Schwellensattl (Germania, 2006) durata: 89 minuti I fratelli Luis e Wascht, con l’anziana madre Zilla, si trasferiscono in estate a malga Tufer, 2000 metri, e in agosto falciano il prato attorno anche ai sassi più piccoli. D’inverno, il fieno viene caricato sulle slitte e legato con le corde ricavate da pelle di vacca, costruite pazientemente dai fratelli stessi. La discesa delle slitte è una festa. Un tempo le ragazze sceglievano il ragazzo con la slitta più bella e si ballava, tutti insieme. Ora, invece, non si balla più: mancano le ragazze. IL REGISTA Nato in Val d’Ultimo, in un maso poco distante da quello raccontato nel film. Dopo il diploma alla Scuola d’Arte di Ortisei, si trasferisce a Monaco dove frequenta la Hochschule für Film un Fernsehen. Dal 1981 è autore e regista per la Bayerisches Fernsehen. Ha realizzato circa 70 documentari.
L’ABISSO di Alessandro Anderloni (Italia, 2006) durata: 75 minuti Due anni di riprese e oltre 70 speleologi coinvolti raccontano la storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta, sui monti Lessini, la più esplorata e celebre grotta del mondo. Alessandro Anderloni, che ha pure scritto le musiche del film, ha realizzato personalmente le riprese diventando appositamente un esperto speleologo e percorrendo lui stesso gli stretti cunicoli dell’abisso fino alla Sala Nera, a più di 800 metri di profondità, che è stata qui ritratta per la prima volta in video. IL REGISTA Autore e regista di cinema e di teatro, compositore, direttore di coro, direttore artistico del Film Festival della Lessinia, fondatore de “Le Falìe”, associazione culturale diventata un caso nazionale in quanto ne sono parte attiva quasi tutti i 700 abitanti di Velo Veronese, paese in cui è nato e in cui vive, sui monti Lessini. Con “L’Abisso” ha vinto più di dieci premi internazionali. L'ABISSO, IL LIBRO In occasione della presentazione del film "L'Abisso", verrà presentato al pubblico anche il libro "L'Abisso, ottant'anni di esplorazioni nella Spluga della Preta", scritto da Francesco Sauro, già protagonista, soggettista e sceneggiatore del film di Anderloni. Francesco Sauro, uno dei più assidui frequentatori dell'abisso veronese, presenterà personalmente il libro al termine della proiezione del film.
Di Dulce (del 13/06/2009 @ 20:07:55 in Eventi, linkato 2549 volte)
Quest'estate, salvo imprevisti, i volontari della Guardia Nazionale Italiana (Gni) dovrebbero iniziare a pattugliare le strade delle città italiane in applicazione del disegno di legge sulla sicurezza del governo Berlusconi (approvato dalla Camera lo scorso 14 maggio, ora all'esame del Senato) che all'articolo 3 (commi 40-44) prevede il concorso di "associazioni di cittadini non armati" al presidio del territorio (le cosiddette ronde). Sono ex appartenenti alle forze armate e alle forze dell'ordine e normali cittadini "patrioti e nazionalisti" pronti a "servire la nostra terra e il popolo italiano" svolgendo attività di vigilanza "per potenziare la sicurezza nei centri urbani" ma anche di "protezione civile" e di "promozione e divulgazione della storia, delle lingue e delle tradizioni Italiane con particolare riferimento all'Impero Romano". Hanno un Comandante Generale, il colonnello dei carabinieri in congedo Augusto Calzetta, di Massa Carrara, e un Presidente Nazionale, il giovane ex alpino Maurizio Correnti, di Torino (città in cui si trova anche la loro sede nazionale: le sedi operative sono, per ora, a Sarzana, Reggio Calabria e Siracusa). Indossano una divisa: camicia grigia (inizialmente era prevista kaki) con cinturone e spallaccio neri, cravatta nera, pantaloni grigi con banda nera laterale nera, basco o kepì grigio con il simbolo della Gni: l'aquila imperiale romana. Il loro equipaggiamento completo prevede elmetto, anfibi neri, guanti di pelle e una grossa torcia elettrica di metallo nero. Al braccio portano una fascia nera con la "ruota solare", simbolo del Partito Nazionalista Italiano (Pni): la nascente formazione politica che sta dietro alla Gni. Anche i membri del Pni avranno un'uniforme: la stessa della Guardia Nazionale Italiana. Il programma politico del Pni, di stampo statalista e collettivista, prevede tra l'altro la pena di morte per "gli usurai, i profittatori e i politicanti", la lotta "contro il parlamentarismo corruttore" e la creazione di "un forte potere centrale dello Stato" e di "camere sindacali e professionali", il diritto di cittadinanza e l'accesso alle cariche pubbliche "solo per chi sia di sangue italiano", lo stop a "ogni nuova immigrazione di non-italiani" e l'immediata espulsione forzata di "tutti i non-italiani che sono immigrati in Italia dopo il 31 dicembre 1977", il divieto di pubblicazione di "giornali che contrastano con l'interesse della comunità" e l'abolizione di tutte le organizzazioni e istituzioni "che esercitano un influsso disgregatore sulla nostra vita nazionale". I paramilitari del colonnello Calzetta e le camicie grigie del Pni debutteranno ufficialmente il 13 giugno mattina (ore 11) a Milano, al numero 5 di via Chiaravalle, angolo via Larga, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale di Gaetano Saya, che nella sua pagina internet personale si dichiara "l'ispiratore politico" della Guardia Nazionale Italiana". Estimatore di Berlusconi e acerrimo nemico di Fini, Saya, che dopo il recente scioglimento di Alleanza Nazionale è rimasto l'unico depositario del simbolo dell'Msi di Almirante, è l'ex agente segreto della Nato ed ex 'gladiatore' legato al Sismi, che già nel 2003 provò a creare un gruppo paramilitare di 'camice grigie' (i Reparti di Protezione Nazionale) e che nel 2005 venne arrestato per l'oscura vicenda dei ‘servizi paralleli' (il Dssa, Dipartimento Studi Strategici Antiterrorismo, diretto da Gaetano Saya e Riccardo Sindoca): una "banda di pataccari" secondo l'allora ministro degli Interni Pisanu, che però risultò avere rapporti con i vertici degli apparati di sicurezza dello Stato, in particolare con i servizi segreti militari. PeaceReporter ha intervistato Gaetano Saya per capire qualcosa di più sulla Guardia Nazionale Italiana e sul Partito Nazionalista Italiano. Ecco cosa ci ha detto.
Saya, una breve digressione prima di cominciare: com'è finita la storia del Dssa?
L'inchiesta contro di me fu avviata per gettare fumo negli occhi, per sviare l'attenzione dai veri servizi deviati, quelli che facevano e fanno tuttora capo a Marco Mancini, l'allora dirigente del controspionaggio del Sismi. Proprio nei giorni del mio arresto, nel luglio 2005, Mancini e soci stavano rischiando grosso per la vicenda del rapimento di Abu Omar: erano i giorni in cui il capocentro della Cia a Milano, Robert Seldon Lady, lasciava precipitosamente il territorio nazionale per sfuggire alla giustizia italiana. Io e la Dssa siamo stati usati come capro espiatorio, sono stato vittima di una trappola, una cospirazione orchestrata dagli agenti deviati di Mancini, come il giornalista Renato Farina, l'agente ‘Betulla', che su Libero scrisse che io e la Dssa eravamo coinvolti nel rapimento di Omar. Dopo che, nel 2006, Mancini, Pollari, Pio Pompa, Tavaroli e Cirpiani sono finiti nei guai per il caso Abu Omar e per lo scandalo Telecom-Sismi, la persecuzione contro di me non serviva più e quindi è finita nel nulla. Salvo scoprire, proprio pochi giorni fa, che la Procura di Genova ha chiesto la riapertura del caso. Stavolta questi magistrati e poliziotti eversori, legati ai servizi deviati di cui sopra e appoggiati dalla sinistra, ma anche da Gianfranco Fini, vogliono colpire me per colpire il governo Berlusconi. Ci ha già provato, senza riuscirci, la Procura di Torino, cercando di criminalizzare la Guardia Nazionale Italiana per far naufragare il decreto sicurezza del governo: pochi giorni prima della sua approvazione alla Camera, la Digos di Cuneo è andata a casa mio figlio Dario accusandolo di far parte della Gni e di detenere illegalmente armi. Speravano di scatenare un putiferio. Ma le armi erano tutte regolarmente detenute, inoltre mio figlio non ha nulla a che fare con la Guardia Nazionale Italiana. Adesso, dopo questo buco nell'acqua della Procura di Torino, torna alla carica quella di Genova con la Dssa...
Saya, veniamo alla Guardia Nazionale Italiana. Sembra tanto un gruppo paramilitare fascista: le divise, i riferimenti al patriottismo, l'aquila imperiale romana...
Queste sono tutte stupidaggini! La Guardia Nazionale Italiana non c'entra niente con il fascismo. Io stesso non sono fascista. Sono di destra, sono un conservatore, un nazionalista: chiamatemi come volete, ma non sono fascista. Se fossi vissuto nel 1943 e avessi visto i fascisti che rastrellavano e fucilavano dei cittadini italiani mi sarei ribellato. Ho appena visto al cinema il film ‘Vincere', che dà una visione molto negativa di Mussolini e del fascismo, e le posso dire che mi è piaciuto molto. Io mi considero un cittadino fedele, un difensore della Costituzione del 1948, sulla quale ogni membro della Guardia Nazionale Italiana dovrà giurare. Io ho sempre avuto ottimi rapporti con il governo d'Israele e i suoi servizi segreti: pensa che se fossi fascista gli israeliani lavorerebbero con me? Sulle divise, sa che le dico? Se devono suscitare tutto ‘sto clamore, vorrà dire che magari le cambieremo (dopo quest'intervista, la camicia kaki ha lasciato il posto alla camicia grigia, n.d.r.). L'aquila imperiale romana? Bisogna essere ignoranti per non sapere che è un simbolo storico della nostra patria, visibile su tanti monumenti di Roma, e che non c'entra nulla con il fascismo. La Guardia Nazionale Italiana è un'associazione apolitica nella quale può entrare chiunque si riconosca in questa iniziativa: si figuri che hanno aderito perfino dei comunisti, persone di Massa Carrara.
Stento a crederlo. La nostra Costituzione repubblicana si fonda sull'antifascismo, ma sul gruppo Facebook della Guardia Nazionale Italiana, il Presidente Nazionale, Maurizio Correnti, scrive ai sostenitori: "Si prega di astenersi con lo scrivere ‘camerati' ecc ecc, comunque frasi e slogan tipici di altri tempi. Con questo - precisa Correnti - non vogliamo assolutamente dichiararci antifascisti, sia ben chiaro". C'è qualcosa che non torna...
Questo lo ha scritto lui, ognuno è libero di scrivere ciò che pensa. Nella Guardia Nazionale Italiana ci sono fascisti e non fascisti.
Questo, però, lo ha scritto lei, sulla sua pagina Internet personale, lo scorso febbraio, alla vigilia della creazione della Guardia Nazionale Italiana. Cito testualmente: "Migliaia di prostitute straniere schedate e non espulse. Migliaia di zingari che commettono furti nella totale impunità. Milioni di clandestini che si aggirano impunemente nelle città. Migliaia di stranieri che spacciano, rubano, stuprano, uccidono. Un aumento dell'80 percento di scioperi e di occupazione di uffici pubblici e privati. Centinaia di assalti armati contro la proprietà privata commessi da stranieri. Attentati contro la proprietà dello Stato. Gruppi di giovani sovversivi che agiscono al di fuori dei limiti parlamentari. Deputati e Senatori della Repubblica che istigano all'insurrezione armata contro i poteri dello Stato, un ministro dell'Interno dichiaratamente secessionista. Un numero indescrivibile di riviste e programmi televisivi politici che invitano alla rivolta. Giullari e saltimbanchi che oltraggiano e vilipendono i Ministri e il Governo. L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri e le autorità costituite. (...) Il popolo è minorenne, la Nazione malata; ad altri aspetta il compito di curare e di educare. A noi il dovere di reprimere, la repressione è il nostro credo. Repressione e Civiltà". E ancora: "Noi vogliamo ripulire l'Italia dal marcio che vi si annida, vogliamo riportare una ferrea disciplina in tutta la Nazione". "La Destra snuda la sua spada per tagliare i troppi nodi di Gordio, che irretiscono e intristiscono la vita Italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo Spirito immortale delle migliaia di morti a testimoni che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci raccoglie, un solo pensiero ci infiamma: contribuire alla grandezza e alla salvezza della Patria. Uomini della Destra di tutta Italia, tendete gli spiriti e le forze, bisogna vincere e con l'aiuto di Dio vinceremo!!!".
Ma questi sono solo degli slogan, che faccio un po' qua e un po' là! Allora, chiariamo una cosa: gli immigrati sono l'ultimo dei problemi. Non sono loro il nostro obiettivo. Se proprio vuole saperla tutta, per noi il vero pericolo per l'Italia è rappresentato dai secessionisti della Lega Nord. Loro sì che sono contro la Costituzione! Loro che vogliono distruggere la nostra unità nazionale, che offendono continuamente i simboli della nostra patria, che creano impunemente governi provvisori secessionisti e arruolano gente nella formazione anticostituzionale della Guardia Nazionale Padana. E' questa gente che dovrà fare i conti con la nostra Guardia Nazionale Italiana: se vedremo un leghista che brucia un tricolore lo faremo arrestare! Che la Lega stia attenta a dove va. E' per contrastare la Lega Nord che alle prossime elezioni ci presenteremo al nord con il Partito Nazionalista Italiano.
Quello che per simbolo ha lo schwarze sonne, il sole nero utilizzato da tanti gruppi neo-nazisti? Quella specie di svastica a dodici braccia, antico simbolo pagano germanico, che adorna il pavimento della sala principale del castello di Wewelsburg, il quartier generale delle Ss?
Non diciamo sciocchezze! La ruota solare non ha nessun legame provato con il nazismo, tant'è vero che in Germania essa non è vietata, come lo è invece la svastica, e viene liberamente utilizzata come logo commerciale. Questo simbolo, di cui io detengo la proprietà in Italia, è in realtà un simbolo magico dei Maya che evoca il potere...
Scusi se la interrompo, ma come appassionato di cultura Maya e mesoamericana le posso garantire che nel simbolismo di quel popolo non c'è traccia di qualcosa di simile.
Ma come no! Faccia una ricerca su Google con le parole ‘terra cava'!
Torniamo al Partito Nazionalista Italiano: ce ne può parlare? Abbiamo capito, dal simbolo e dalle divise comuni, che è legato alla Guardia Nazionale Italiana. Ma in che relazione sta con lei e con il suo Msi?
Il Partito Nazionalista Italiano, Pni, nascerà ufficialmente a Milano il prossimo 13 giugno, in occasione del congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale. Quel giorno, io lascerò la presidenza dell'Msi-Destra Nazionale a mia moglie, Maria Antonietta Cannizzaro, che è in ottimi rapporti con il capo del governo. Il sottoscritto diventerà quindi presidente del nuovo Partito Nazionalista Italiano, che alle prossime elezioni politiche nazionali si presenterà nelle regioni settentrionali, dove la fiamma tricolore non tira molto, per contrapporre al nazionalismo padano il nazionalismo italiano. Nelle regioni centrali e meridionali, invece, si presenterà l'Msi-Destra Nazionale con il suo simbolo storico. Entrambi, spero, come alleati del Pdl di Berlusconi: se poi qualcuno ce lo impedirà, correremo da soli.
Saya, è vero che già duemila persone si sono iscritte alla Guardia Nazionale Italiana?
Abbiamo superato ampiamente le duemila adesioni. Ogni giorno ne arriva una valanga di nuove, soprattutto ex appartenenti alle forze dell'ordine. La invito al congresso del 13 giugno, al quale abbiamo invitato anche il presidente Berlusconi, così si renderà conto con i suoi occhi: noi non abbiamo nulla da nascondere.
Di dottore (del 28/04/2011 @ 19:29:27 in Eventi, linkato 1877 volte)
La POLISPORTIVA PIASCHESE con gli ORATORI di PIASCO E S. ANTONIO propongono per DOMENICA 1° MAGGIO 2011 una GITA ESCURSIONISTICA IN VALLE ROYA (Francia), un percorso senza difficoltà e accessibile a tutti.
Inoltre sempre la Polisportiva organizza a Piasco un Corso di Fitwalking in 10 lezioni di 1 ora che sarà tenuto da un istruttore abilitato con la supervisione dei fratelli Damilano.
Vediamo in dettaglio i 2 appuntamenti:
GITA ESCURSIONISTICA IN VALLE ROYA PERCORSO ESCURSIONISTICO DI TRASFERIMENTO SENZA DIFFICOLTA’, ACCESSIBILE A TUTTI CON MEDIO/BASSO DISLIVELLO. RITROVO h. 6,45, PARTENZA IN AUTOBUS CON DESTINAZIONE BREIL, ESCURSIONE FINO AL PAESE DI AIROLE CON PRANZO AL SACCO DURANTE IL PERCORSO, RIENTRO A casa IN AUTOBUS NEL POMERIGGIO. QUOTA DI ISCRIZIONE: EURO 15.00 A PARTECIPANTE (Con minimo 30/35 iscritti). INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI ENTRO E NON OLTRE GIOVEDI' 28 APRILE 2011 PRESSO: MATTIO GIANPIERO 347/2666475 - MONGE PAOLO 349/4459895 Maggiori info: http://www.piasco.net/escursione.asp
CORSO DI FITWALKING Il corso pratico si svolgerà in 10 lezioni di 1 ora ciascuna e sarà tenuto da un istruttore abilitato con la supervisione dei fratelli Damilano. La cadenza sarà bi-settimanale: lunedì e mercoledì dalle 18.30 alle 19.30. Il costo è di 100,00 €. Prima lezione lunedì 2 maggio 2011. Il corso permette a tutti i partecipanti di acquisire la base di una corretta tecnica di cammino e di fitwalking per avviarsi verso una camminata veloce di tipo sportivo. Durante le 10 lezioni verranno eseguiti 2 test di funzionalità cardiocircolatoria (uno di base ad inizio corso ed uno di comparazione al termine) eseguiti secondo il protocollo studiato con il centro di Ricerca Biomedica dell’Università di Ferrara. L’appuntamento per le iscrizioni è fissato alla palestra comunale per lunedì 2 maggio 2011 alle ore 18.00. Per informazioni Polisportiva Piaschese Tel. 380/4686684 Maggiori info: http://www.piasco.net/corso_fitwalking.asp
Di Dulce (del 11/06/2010 @ 19:01:03 in Eventi, linkato 2249 volte)
Sono iniziati oggi ma
Appello alle autorità sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Ecco il testo di un appello inviato all’ambasciatrice sudafricana in Italia, primi firmatari Alex Zanotelli e Carta, dopo il successo della campagna Mondiali al contrario. Inviate la vostra adesione a carta@carta.org con oggetto «Appello Sudafrica» e indicando nome e cognome, città, eventuale qualifica professionale e o organizzazione di appartenenza. Il numero e i nomi degli aderenti saranno riportati su carta.org. Un resoconto periodico sull’andamento della raccolta di adesioni sarà trasmesso all’ambasciata del Sudafrica a Roma. Importante: la campagna mira alla raccolta del massimo numero possibile di adesioni nei primi giorni dei Mondiali, con termine entro domenica 20 giugno.
Appello alle autorità sudafricane: giustizia e diritti a partire dai poveri nel Sudafrica dei Mondiali
Sua Eccellenza Ambasciatrice Thenjiwe Mtintso, siamo associazioni, movimenti di base, singoli cittadini. Tutti noi abbiamo a cuore la storia del Sudafrica, la grande lotta del movimento di liberazione che in esso si è sviluppato negli scorsi decenni e il destino delle popolazioni oppresse che di quelle lotte sono state protagoniste. Riteniamo centrale nella costruzione del nuovo Sudafrica la promozione dei diritti e del ruolo sociale e politico dei poveri.
In particolare, siamo oggi preoccupati per il trattamento subito dagli abitanti delle baraccopoli e dai venditori di strada in occasione della Coppa del mondo. Gli abitanti delle baraccopoli vengono forzatamente sfrattati e fatti vivere in “transit camps”, mentre ai venditori di strada è stato proibito di vendere la propria merce durante tutta la durata della Coppa del mondo. Ai poveri non è stato concesso di partecipare alla costruzione di un percorso comune che portasse verso la Coppa del mondo. Al contrario la Coppa del mondo è divenuta l’occasione per ristrutturare le città secondo criteri che favoriscono solo le élite. I poveri vengono spinti fuori, lontani dagli occhi dei turisti e dei giornalisti. Peraltro, le misure di sicurezza adottate in occasione dei Mondiali limitano fortemente il diritto dei cittadini a esprimere democraticamente il dissenso rispetto a questo stato di cose.
Il movimento di base Abahlali baseMjondolo, costruendo ogni giorno una democrazia reale, diretta e partecipata, sta cercando da anni di opporsi a tutto questo e lotta per il riscatto dei più poveri, per il diritto alla terra, alla casa, ai servizi di base e a un’esistenza dignitosa. Noi condividiamo le lotte di questo straordinario movimento e siamo al suo fianco.
Il movimento è stato oggetto di azioni di repressione e di attacchi violenti, il più grave dei quali si è verificato nel settembre 2009 nell’insediamento informale di Kennedy Road a Durban per opera di decine di persone armate, ed ha causato alcuni morti, la distruzione di case e beni dei membri di Abahlali e la fuga di molti di loro per sottrarsi alle violenze. Ciò nonostante, sono state arrestate 13 persone tra quelle che avevano subito l’attacco. Abahlali baseMjondolo e molti osservatori tra cui leader religiosi, associazioni, ONG, accademici e semplici cittadini denunciano il ruolo ambiguo svolto dalla polizia locale e dai dirigenti locali dell’African National Congress (ANC). Questi ultimi hanno dichiarato alla stampa che l’insediamento di Kennedy Road era stato “liberato” dalla presenza di Abahlali baseMjondolo.
Il 31 maggio una delegazione di Abahlali che era in Italia nel corso della campagna “Mondiali al contrario” è stata ricevuta all’ambasciata sudafricana a Roma. Durante l’incontro è stato chiesto che la Sua ambasciata si facesse portavoce delle richieste del movimento presso il governo sudafricano. Ci uniamo anche noi alle richieste di Abahlali baseMjondolo e per Suo tramite chiediamo alle Autorità sudafricane:
- che il Presidente Jacob Zuma risponda al Memorandum presentato da Abahlali baseMjondolo il 22 marzo 2010; - che i “transit camps” vengano aboliti e che i poveri possano avere pieno diritto a vivere nelle città; - che sia istituita una commissione credibile e indipendente per indagare sui fatti avvenuti a Kennedy Road nel settembre 2009; - che vengano immediatamente rilasciati Khaliphile Jali, Stutu Koyi, Zandisile Ngutshana, Siyabulela Mambi e Samukeliso Mkhokhelwa, le 5 persone ancora detenute ingiustamente a Westville a seguito dell’attacco a Kennedy Road e non ancora informate, dopo 9 mesi, sulle motivazioni della loro incarcerazione; - che le Autorità sudafricane nazionali e locali si impegnino a garantire il pluralismo politico, il diritto di associazione e di espressione del dissenso in tutti gli insediamenti informali così come nelle città interessate dalle manifestazioni sportive della Coppa del mondo.
Certi che vorrà dare alla nostra comunicazione il peso che merita, Le porgiamo distinti saluti.
Primi firmatari: Alex Zanotelli, missionario comboniano, Napoli Filippo Mondini, missionario comboniano, Castel Volturno Antonio Bonato, missionario comboniano, Castel Volturno Pierluigi Sullo, direttore di Carta, Roma Gianluca Carmosino, redazione di Carta, Roma Michele Citoni, giornalista e videomaker, Roma Francesco Gastaldon, ricercatore, Verona Valentina Iacoponi, ricercatrice, Roma Fulvio Tortora, volontario, Castel Volturno
Lunedì 16 novembre ho assistito da spettatore al Consiglio Comunale di Scarnafigi, nel quale la maggioranza del sindaco Mario Lovera rispondeva ad una interrogazione della minoranza in merito alla centrale a biogas che la Siram ha in progetto di costruire nel comune dei fratelli Damilano.
L'ho fatto perché mi interessava approfondire direttamente un caso di cui avevo sentito parlare in modo sommario e per capire fino a che punto le logiche del business a tutti i costi avessero contagiato anche questo progetto.
Devo dire che ne sono uscito ancor più sconfortato e deluso (ed incavolato) di quanto lo sia già dopo aver seguito fin dall'inizio la vicenda della centrale a biomasse di Rossana.
Non c'è niente da fare, il miraggio di un nuovo e succulento business (i certificati verdi pagati, tra l'altro, con le nostre tasse) ci ha privato anche di quel po' di buon senso contadino che era rimasto, per non parlare del rispetto verso il prossimo e per l'ambiente in cui viviamo che qualcuno è sempre pronto a calpestare in ossequio al dio denaro.
Provo a descrivervi quello che ho capito sperando che, altri più preparati di me, possano chiarire i punti più oscuri
A Scarnafigi, dove l'allevamento del bestiame è una componente socio -economica importante del paese, hanno il problema dello smaltimento dei reflui zootecnici. L'amministrazione comunale con un atto di indirizzo programmatico, alla fine dell'anno scorso, si era attivata per favorire l'insediamento di una centrale a biogas nel proprio territorio. In pratica si era dichiarata disponibile ad accogliere l'investimento di qualche società privata che risolvesse l'annoso problema dei reflui zootecnici delle aziende agricole locali.
Fin qui niente di male, anzi, se si può trasformare in risorsa un vecchio problema siamo tutti contenti. Le grane, però, iniziano quando si deve passare dalle buone intenzioni ai fatti.
Pochissimi giorni dopo il pronunciamento dell'amministrazione comunale di Scarnafigi, sul tavolo del Sindaco è già bello che pronto un progetto ad hoc della Siram S.p.a di Milano, una società italiana leader nel settore dell'energia.
Un cittadino normale di un paese normale, cosa si aspetta dai propri amministratori in un caso come questo? Si aspetta che siano almeno in grado di valutare cosa serve veramente al paese.
Invece non è così. Il primo progetto della Siram è per una centrale di quasi 9 MWe. Qualcuno ha fatto i conti evidenziando che i reflui zootecnici necessari si sarebbero dovuti reperire in tutta la Provincia. Successivamente la Siram ridimensiona il progetto dell'impianto a circa 5MWe, una potenza che, secondo chi contesta l'impianto, è almeno 5 volte maggiore all'effettiva necessità del paese e del suo circondario.
E' evidente il tentativo della ditta proponente di “ottimizzare” al meglio l'investimento trasformando Scarnafigi nel paese dove si brucia il “sughet” di tutta la pianura.
E chissenefrega di chi in quei paraggi vive e abita tutto l'anno, che sarà costretto a subire camion carichi di merda che vanno e vengono, operazioni di scarico e stoccaggio consistenti tali da “profumare” l'area per diversi km, emissioni in atmosfera decuplicate rispetto all'effettiva esigenza del paese. Per non parlare, in tema ambientale più generale, dello scarsissimo recupero dell'ingente produzione di energia termica. La cosa che sconcerta più di tutto, però, è la totale sottomissione dell'amministrazione comunale di Scarnafigi alle volontà della Siram. E' il Sindaco il padrone di casa ed è il Sindaco che dovrebbe mettere dei paletti ai privati che vengono ad investire nel suo Comune. Invece Lovera se ne lava le mani come Ponzio Pilato, lasciando la patata bollente al Servizio di Valutazione Impatto Ambientale della Provincia.
Io mi sarei aspettato da Lovera almeno qualche giustificazione politica o economica, invece niente.
Il Servizio di Valutazione Impatto Ambientale è un organo tecnico, non politico. Potrà valutare se l'impianto è conforme alla Legge oppure no, ma non potrà mai dire, a meno che non sia espressamente previsto dalle normative, se è sovradimensionato rispetto al contesto locale.
Così anche un principio giusto come la valorizzazione e lo smaltimento dei liquami zootecnici rischia di trasformarsi in un boomerang a livello ambientale e non solo per chi abita nei paraggi. I Comuni vicini si sono espressi contro la decisione dell'amministrazione di Scarnafigi, soprattutto per l'aggravio del traffico pesante. Il neonato Vas di Scarnafigi sta tentando in tutti i modi di sensibilizzare l'opinione pubblica informando correttamente i cittadini.
Il rischio in questi casi è che si accettino le condizioni del primo che arriva perché non si conoscono ( o si fa finta di non conoscere) i termini della questione. In Germania le centrali a biogas sono una realtà consolidata. Ne esistono a migliaia con una potenza che va da 100 KWe a 2,5MWe, la media si aggira attorno al mezzo MWe perché i crucchi non sono scemi e gli impianti li fanno piccoli là dove ce n'è bisogno e non trasportano il liquame per decine di km solo perché fa comodo a qualcuno.
Di didacum (del 11/12/2007 @ 18:31:31 in generale, linkato 2480 volte)
Ciao a tutti son tornato (un pò come lucignolo) e sto per pubblicare una lettera "articolo" inviatami dal nostro geo con cortese richiesta di pubblicazione.
Ora mentre aspetto che il grande Cagio faccia anche a lui un profilo da autore (penso che abbia molto da dire) ho deciso di fare da portavoce.
Penso sia una lettera che può far riflettere molto non solo il destinatario ma tutti noi!!!
Una sola domanda! Siamo proprio sicuri di trattare nel migliore dei modi i beni pubblici? ovvero non nostri!
Per concludere mi allaccio all'articolo del Geo (alias Gabriele Marchetti, via Dante 12026 Piasco --> perchè neanche lui non ha paura di firmarsi) per far riflettere coloro che hanno letteralmente imbrattato con nomi e scritte in indelebile la panchina sotto l'ala del comune!!!
...era un bel murales...
L'altro giorno passeggiavo per le vie del paese e, passando in via Guglielmo Marconi (quella dietro l'asilo, per intenderci), qualcosa ha attirato la mai attenzione sul quel bel murales ormai un po' sbiadito che qualche anno fa un buon gruppo di bambini/ragazzi aveva messo anima e corpo nel farlo...”Raffe e Daniele.. tre metri sopra il cielo.. ti amo da morire” scritta con una bomboletta dorata proprio su quel muro...pazzesco!!
Ebbene, vorrei proprio rivolgermi a quel emerito deficiente* (che forse mi fa anche un po' pena, poverino..) che ha avuto questa brillante idea... appunto perchè mi fai pena e per te provo quasi compassione vorrei farti alcune domande:
come cavolo ti è venuta in mente un idea simile?! ti rendi conto di ciò che hai scritto!?
ti sei fregato da solo poveraccio... metti che tra una settimana cambi idea?! cosa fai?
torni lì su quel muro e riporti alla luce il bel disegno che c'era sotto?!
e poi scusa.. io non ti conosco, non so chi sei e non voglio nemmeno saperlo però permettimi di darti qualche piccolo consigli da amico così, se ti ricapita di fare un' altra scritta simile forse, migliori leggermente e fai anche più bella figura: se vuoi fare un bel lavoro usa almeno due o tre colori magari evita l'oro (siamo sì sotto Natale ma daiii.. fa un po' schifo!!), scrivi bene (magari anche dove il muro non gira, cioè, un metro e mezzo più in là da dove hai scritto tu), fai un disegnino (qualcosa anche solo piccolino in fondo o di fianco..), firmati in modo decente, per la miseria!! in modo che tutti capiscano chi è che scrive, metti che diventa un' opera d'arte e te la valutano migliaia di euro?! non sanno neanche chi l'ha fatta..e poi...un po' di gusto ragazzo!! Lo sai, anche l'occhio vuole la sua parte... o no?
Vorrei ancora dirti due cosette... la prima: se proprio la tua mente non ti permette di elaborare scritte fantasiose, al limite della decenza ti consiglio di andare su internet, google, immagini, scrivere per esempio: tre metri sopra il cielo oppure murales e vedrai che qualcosa salta fuori
(es. http://www.sangiorgioweb.it/images/murales1.jpg http://thea.altervista.org/fotomie/murales.jpg);
la seconda:
SE PROPRIO TI PIACE SCRIVERE SUI MURI FALLO A casa TUA NELLA TUA CAMERETTA E NON SU UN MURO DI TUTTI!!!
Spero proprio chi ha scritto con quella bomboletta schifosa su quel muro si faccia vivo, pulisca e la prossima volta ci pensi una, due, tre volte prima di imbrattare qualcosa.. e ti ricordo ancora un ultima cosa... se ti beccano in flagranza di reato e ti possono anche denunciano per danni al decoro urbano... sono poi tutti c**** tuoi...io te l'avevo poi detto!!
*deficiente in senso buono cioè: mancante di qualcosa.
saluti a tutti...
Colgo anche l'occasione per per augurare a tutti un Buon Natale e un felice 2008!!
Gabriele
Di Marta (del 03/04/2008 @ 18:29:22 in generale, linkato 2753 volte)
FANTA PIASCO Ispirata da un recente convegno di Maurizio Pallante *e da uno degli ultimi commenti del blog (di Pauligno), che chiede chiarimenti sulle future scuole, mi lancio in alcune riflessioni, più o meno personali e provocatorie, sull’ urbanistica piaschese e in particolare sulle fantomatiche nuove scuole medie, di cui si parla da 15 anni (chissà se le vedranno i nostri bis-bis nipoti!) Premetto che non sono una esperta di urbanistica, né un architetto o geometra, ma ammetto di essere parecchio galvanizzata (sto cercando di informarmi e capirci qualcosa) da efficienza energetica , riciclo, riutilizzo, rispetto dell’ambiente, per cui mi avventuro nella …Fantapiasco . Secondo me, urbanisticamente parlando, il nostro paese è in ritardo di anni, soprattutto dal punto di vista del rispetto dell’ambiente, e dei suoi abitanti di conseguenza; ne è limpido esempio la cementizzazione selvaggia dell’ ultimo decennio. Oltretutto basta guardarsi attorno per vedere che le strutture di cat A in base al risparmio energetico (ed economico del suo abitante) sono assolutamente sconosciute a Piasco. Essere in ritardo non è necessariamente una colpa, può essere un vantaggio, in quanto possiamo solo migliorare, guardandoci attorno per imparare dagli errori altrui, ad esempio delle grandi città. Insomma, siamo sicuri che tra qualche anno il nostro paese non avrà l’aspetto e la scarsa vivibilità di una periferia torinese, quando i nuovi palazzoni odierni avranno perso la lucentezza dei primi anni???? Io sinceramente vedo molti presupposti … Oltretutto per legge europea entro il 2020 si dovranno attuare misure per ridurre l’emissione di Co2, che ci coinvolge in ogni aspetto quotidiano dalla casa, al trasporto,viaggi, stile di vita. Per cui è bene portarsi avanti , prevenendo misure drastiche a cui saremo obbligati per legge e per forza.
Ma ora basta criticare, passiamo alle… proposte: Le nuove scuole medie dovrebbero sorgere in via Mario del Pozzo, dietro la palestra, in uno spazio che risulta ormai parecchio angusto. Il risultato sarà una scuola piccola (sufficiente?Piasco cresce..), senza un cortile (per la pausa dell’intervallo etc.), con pochi parcheggi (tutti in bici almeno!), con al massimo 2 arbusti di recinzione (se no il pollice verde del paese si lamenta!). Il nuovo quartiere di via Mario del Pozzo è a mio avviso già sufficientemente saturo di cemento e asfalto, assolutamente privo di verde e irrispettoso dell’ ambiente, con i suoi bei giardinetti tappabuchi (e coscienze) da guardare ma non toccare. E i bimbi dove giocano? Nei giardinetti no, sotto i portici no, nel parcheggio di cemento no ( ci sono i camper, furgoni etc)… a sì, IN STRADA!
Allora perché non fare dietro la palestra un bel parco da vivere, calpestare, giocare, respirare per tutti con panchine, alberi e prato e un bel campo da gioco???( questo era già apparso in un commento sul blog) . Si guadagnerebbe dal punto di vista estetico, ma soprattutto di salute, e di conseguenza di umore!
Per la scuole medie proporrei di riutilizzare il sito dove già si trovano. Di posto ce n’è da vendere, perlopiù in quel luogo un campo sportivo regolamentare non si può fare perché la metratura non è sufficiente. (x curiosità il campo sportivo “vero” dovrebbe essere in via Tivoletto, come da piano regolatore) Quindi si potrebbe ristrutturare (impresa ardua credo), rivalutare, ottimizzare, riciclare la vecchia struttura scolastica o perlomeno sfruttarne l’area in modo intelligente. L’ideale sarebbe costruire una scuola secondo i principi del risparmio energetico, con pannelli solari, aule adeguate (numericamente e qualitativamente), senza barriere architettoniche etc… ovvero una scuola funzionale ed economica. Con il vantaggio di avere una valvola di sfogo nel prato di fronte. La palestra non serve, già c’è quella supermegafantastica del comune, che è comodamente raggiungibile a piedi!
Una proposta è quella di coinvolgere nel progetto istituti, quali ad esempio il Politecnico con la Facoltà di Architettura, indicendo un concorso per nuove idee, magari fresche e moderne! Piasco all’ avanguardia , dai!!! I
n conclusione anche il paese ci guadagnerebbe, perché via Mario del Pozzo sarebbe più vivibile e si eviterebbe di mantenere in piedi il rudere spettrale delle vecchie scuole inutilizzate, o peggio di vedere sorgere un altro palazzone al suo posto.
Chiaramente i problemi logistici ci sono, ma tutti risolvibili con un po’ di buona volontà.
Insomma, abbiamo il centro del paese poco utilizzato, con vecchie case potenzialmente belle trascurate, e si continua a costruire costruire costruire altrove. La logica del produrrre a consumare ci divora, ma siamo sicuri che nuovo sia sinonimo di utile, funzionale, di rispetto ?
Vorrei sapere da voi se questa è solo una mia idea bislacca o siamo in molti a condividere lo stesso ideale di luogo in cui vivere.
*Maurizio Pallante è saggista, laureato in lettere ha svolto lavori di consulenza per il Ministero dell'Ambiente riguardo l'efficienza energetica. È stato tra i fondatori del Comitato per l’uso razionale dell’energia (CURE) nel 1988, ha svolto l'attività di assessore all'Ecologia e all'Energia del comune di Rivoli. Svolge attività di ricerca e di pubblicazione saggistica nel campo del risparmio energetico e delle tecnologie ambientali. Collabora con Caterpillar per la festa della Decrescita felice, di cui è il principale ispiratore. È membro del comitato scientifico di "M'illumino di meno".
Di cagio (del 13/09/2009 @ 18:28:55 in Politica, linkato 4216 volte)
Venerdì 11 settembre 2009 è giorno di mercato nel piccolo villaggio degli gnomi tra il fiume e la montagna. Gli gnomi e le “gnome” che vanno al mercato si scambiano le ultime notizie e… quella più succulenta riguarda l’assemblea degli gnomi saggi.
Quello che segue purtroppo non è una favola, abbiamo appreso, da vie molto informali ed ufficiose che Iveta Kadlecova, eletta con un bel numero di voti e nominata vicesindaco dopo le elezioni di giugno sia stata "deferita" al ruolo di semplice consigliere comunale.
E’ vera questa notizia?
Che ci fossero stati degli screzi fra il Sindaco e Iveta in seguito alle nomine del nuovo direttivo della casa di Riposo era noto ma la situazione deve essere peggiorata in breve tempo.
Supponiamo che qualcosa di piuttosto grave sia successo, più importante di quanto il vicesindaco stava portando avanti. (A parere nostro ha fatto più Iveta in 3 mesi che 3/5 della vecchia giunta in 5 anni).
Le voci del mercato parlano di una “questione scuole” e “cellulari dipendenti” gestita con troppa intraprendenza dall’Assessore Iveta, ma anche di un terzo incomodo con cui è in particolare contatto, mal tollerato dal resto dell’assemblea.
Ovvio che sono supposizioni ma… vox populi…….
L’assessore Pittavano che è in ferie, e stato informato del precipitare della situazione.
Nel caso la notizia sia vera, i consiglieri un po' più lontani dal gruppo leghista (Fulvio, Pitta, Luca G...) che cosa ne pensano?
La nomina di Iveta a vicesindaco aveva sorpreso positivamente molti di noi, colorando di un verde più tenue la neonata Amministrazione!
Operazione di facciata, mah! Aspettiamo le risposte in Consiglio o come si preferisce.
E' un po' buffo che nella settimana in cui il povero Bossi, Cota e tutti i travasatori d'acqua della Lega Lombarda si trovino in val Po, l'amministrazione piaschese, lista civica ma con molti tesserati del partito di Calderoli e Borghezio, dia una pedata all'esponente che garantiva un immagine lontana dal razzismo, essendo originaria di un paese fino a pochi anni fa esterno all'EU.
Sembra quasi non voler far brutta figura con i capi!
Magari un’ampolla della “miracolosa” acqua del Po non ci starebbe male nella sala del consiglio,
all’occorrenza guarirebbe eventuali pensatori dissociati.
Si aspettano motivazioni, risposte, chiarimenti e non il solito: “… passiamo al punto seguente.”
Di Pitta (del 17/09/2010 @ 18:25:48 in Politica, linkato 2566 volte)
Ciao a tutti,
volevo dare alcune informazioni riguardanti le attività comunali:
- il 28/09/10 alle ore 20,30 ci sarà il consiglio comunale sempre nel salone comunale.
- stiamo entrando nella fase calda del cambiamento da raccolta dei rifiuti denominata "stradale" a raccolta "porta a porta" (con noi altri 45 comuni del saluzzese). Il servizio entrerà ufficialmente in vigore dal primo novembre ma in questi mesi antecedenti si provvederà ad informare esaustivamente le persone (o almeno spera). La ditta Aimeri, vincitrice dell'appalto fatto dal consorzio CSEA, ha programmato una campagna di informazione credo ottima che si svilupperà nel seguente modo. In primis vi verrà recapitato a casa tramite posta un opuscolo comprendente la maggior parte delle notizie relative a come si fa la raccolta ed in cosa consiste il cambiamento. In un secondo momento passerà domiciliarmente per consegnare il calendario dove sarà specificato quando e cosa si raccoglie, il kit indispensabile per il servizio e un centalogo dei rifiuti più comuni e la loro sistemazione appropriata. Inoltre Mercoledì 13 ottobre alle ore 18.00 nella sala polivalente si terrà una serata pubblica dove si spiegherà ulteriormente tutto il processo.
Oltre a ciò, il sottoscritto stava pensando di programmare una serata verso metà gennaio per raccogliere tutti i dubbi o problemi sorti all'inizio dell'attività e possibilmente risolverli.
Inizio già da ora a chiedere pubblicamente la massima disponibilità a tutti, è un cambiamento necessario, giusto e obbligatorio. L'amministrazione si impegnerà al massimo per cercare di evitare più disagi possibili ma sicuramente all'inizio i problemi ci saranno e solo con il buon senso e la razionalità potremo risolverli repentinamente.
-invito tutti voi a consultare il sito del comune di piasco che è stato reso più funzionale, ora son pubblicate le news, i documenti scaricabili e tante altre informazioni utili.
Il principale teorico e sostenitore della strategia rifiuti zero è il professor Paul Connett , che negli ultimi mesi ha partecipato a moltissimi convegni e seminari in tutta la penisola per diffondere le sue idee e sensibilizzare le amministrazioni sull’opportunità di un cambiamento.
Il professore statunitense ha illustrato i passaggi salienti della sua teoria, che si basa sulla concreta differenziazione (porta a porta) dei rifiuti mediante un’azione sinergica di cittadini ed istituzioni. Connett ha parlato, infatti, di non sostenibilità delle tecniche di incenerimento e di problemi connessi all’incenerimento dei rifiuti: emissioni tossiche, smaltimento delle ceneri, costi finanziari, spreco di energia, opposizione dell’opinione pubblica. “Viviamo – ha detto - come se avessimo a disposizione un altro pianeta su cui trasferirci. Non si può continuare a vivere secondo la filosofia usa e getta, secondo la filosofia del fast food su un pianeta che ha delle risorse finite”. L’obiettivo, dunque, è quello di risolvere le questioni legate agli inceneritori e alle discariche, smettendo di produrre rifiuti gradualmente entro il 2020 anche attraverso una migliore strategia industriale.
Dopo San Francisco, Los Angeles, San Jose-Silicon Valley, San Diego, Oakland, Seattle, Toronto, Canberra e tante altre città negli Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda anche l’Italia si affaccia alle nuove Politiche Sostenibili a RIFIUTI ZERO.
In Toscana, più precisamente a Capannori (Lucca), il primo comune italiano a rifiuti zero. Entro il 2020 Capannori riciclerà praticamente il 100% dei suoi rifiuti.
Alessio Ciacci, Assessore all’Ambiente di Capannori spiega come funziona il progetto. RIFIUTI ZERO sebbene sembri un progetto utopico è una realtà della provincia lucchese. Una realtà fortemente proiettata verso il futuro al fine di evitare una grave emergenza e, ovviamente, migliorare la vita di se stessi e del pianeta.
RIFIUTI ZERO significa molteplici cose. E’ prima di tutto raccolta differenziata spinta -porta a porta- (65% in estensione) che riesce ad arrivare a 26000 dei 45000 abitanti del comune.
RIFIUTI ZERO è anche, e soprattutto, riduzione dei rifiuti. “Una filosofia di vita che tende al compostaggio domestico della frazione organica; alla distribuzione del latte alla spina per ridurre imballaggi e avere una filiera corta del latte fresco locale; all’eliminazione dell’acqua minerale e degli imballaggi dalle mense scolastiche con accordi con grandi distributori ed istallazione di distributori alla spina di acqua (e anche di detersivi nel caso dei supermercati); agli accordi con i grandi gestori delle sagre estive al fine di limitare i prodotti usa e getta; a costruire politiche legate alla riduzione dei rifiuti. RIFIUTI ZERO tende fortemente a ridurre la filiera e punta ad una partecipazione attiva e piena dei cittadini.
Obiettivo: eliminare inceneritori e discariche. Entro il 2020 il comune di Capannori si propone di superare l’80 % della raccolta differenziata e di ridurre i rifiuti anche nella parte indifferenziata (il 20% dei prodotti indifferenziati è composto da pannolini. RIFIUTI ZERO promuoverà una politica di sensibilizzazione dedicata alle famiglie al fine di incentivare l’utilizzo di pannolini ecologici).
Alessio Ciacci racconta così l’esperienza del piccolo comune toscano:innanzitutto deve funzionare in maniera capillare la raccolta porta a porta abbinata ad una politica di informazione rivolta a tutte le famiglie e incentivi economici per cui chi produce meno rifiuti meno paga. E i cittadini di Capannori oltre a differenziare rifiuti, autoproducono compost (è il 96% a farlo e a cui viene riconosciuto un ulteriore 10% di sconto sulla TARSU) che viene poi immesso in tre filiere: in agricoltura, per la produzione di terriccio o come fertilizzante e anche la plastica viene a sua volta suddivisa in trasparente, azzurrata, blu, verde e ad alta densità per riciclarla meglio, e gli scarti invece sono usati per la produzione di pancali in materiale riciclato. E se già i cittadini sono stati abituati a differenziare anche quelle bombe ecologiche che sono i pannollini per bambini (a livello nazionale ogni giorno vanno in discarica 6 milioni di pannolini usa e getta al giorno e 2 miliardi in un anno), dal 10 settembre è partita una sperimentazione che coinvolge 50 famiglie a cui è stato fornito un kit di pannolini riciclabili. Il Comune invece si è impegnato nell’e-Procurement aderendo alla procedura GPP (Green Public Procurement) dando una preferenza a quelli prodotti con materiale riciclato come ad esempio le cartucce dei toner che sono raccolte assieme ad altri rifiuti speciali e avviati alla rigenerazione. Altro fiore all’occhiello di Capannori è l’uso massiccio di acqua pubblica grazie ad una campagna mirata che ha informato i cittadini.
A chiare lettere elenca qualche dato sulle conseguenze di questa drastica riduzione dei rifiuti conferiti in discarica a Capannori:
Grazie alla sola raccolta differenziata della carta nel 2007 si è risparmiato l’abbattimento di 100.000 alberi, il consumo di 2.85 milioni di litri di acqua, l’emissione di 9.100 tonnellate di CO2. Per un termine di paragone 2,85 milioni di litri di acqua risparmiati equivalgono al risparmio idrico del consumo annuo di ben 31.647 cittadini. Grazie al riciclo del vetro e della plastica, la mancata emissione in atmosfera di CO2 è stata pari a ben 821.200 kg. Grazie all’utilizzo di sfalci e potature si è ottenuto un risparmio di 1.074.500 kg di CO2. Sommando questi dati si ottiene la mancata emissione di 1.904.800 tonnellate di CO2 in atmosfera, dato che coincide con il mancato consumo di 676.204 barili di petrolio. Nel 2007 sono state raccolte 15.723 tonnellate di materiale differenziato. In Provincia di Lucca il costo medio di conferimento dell’indifferenziato è di 160 euro alla tonnellata. Se queste 15.723 tonnellate fossero finite nel circuito dei rifiuti indifferenziati sarebbero stati necessari ben 2.515.680,00 euro per il loro smaltimento. La spesa di conferimento agli impianti di riciclaggio di queste 15.723 tonnellate è stata invece di 507.688 euro. Inoltre, occorre considerare che la carta è una risorsa. Infatti, dalla vendita delle 6.439 tonnellate di carta raccolta nel 2007, sono stati ricavati ben 340.010 euro. Andando dunque a sottrarre il costo di smaltimento dei materiali differenziati, al ricavo ottenuto con la vendita della carta, si ottiene un costo complessivo per le 15.723 tonnellate di rifiuti differenziati di 167.678 euro. Se confrontiamo questo dato con il costo che sarebbe derivato dallo smaltimento nel ciclo dell’indifferenziato, il risparmio nel conferimento agli impianti è dunque pari a 2.348.000 nel solo 2007. Speriamo che il futuro veda molti altri esempi di comuni come Capannori e Piane Crati, pronti a mettere in pratica le idee del professor Connett, in un paese come l Italia dove i fondi per le energie rinnovabili vengono spesi per costruire inceneritori pardon,termovalorizzatori.
Vivere in un mondo più pulito non è poi un’impresa impossibile. L’importante è iniziare e Capannori mi sembra un ottimo esempio.
Immaginate una città che non produce RIFIUTI Sembra un sogno: anche i più appassionati fautori della raccolta differenziata si trovano ad avere a che fare con materiali di natura dubbia che dopo lunghe elucubrazioni finiscono per trovare inevitabilmente il proprio posto nell’indifferenziato. Invece non è un’utopia, è la strada su cui si stanno piano piano avviando in molti. Qualcuno c’è anche già riuscito.
Il primo paese a RIFIUTI ZERO del mondo si chiama Kamikatzu , si trova in Giappone e conta circa duemila abitanti. Racconta Domu:
Dal 2003 dividono i loro rifiuti, dopo averli lavati e asciugati,in 34 contenitori diversi e in cambio del loro lavoro ricevono biglietti della lotteria.
Per i rifiuti organici invece, ogni cittadino fa da sé, provvedendo al compostaggio in casa. Il lavoro necessario a riciclare tutti i rifiuti è notevole, ma la cittadinanza sembra accettarlo bene. Secondo un sondaggio fatto tra la popolazione locale, il 60% degli intervistati si dichiara d’accordo con l’iniziativa.
Un’esperienza simile non nasce a caso in Giappone. E non dipende solo dal fatto che qui ci sono già leggi molto severe sul tema dell’inquinamento e del rispetto ambientale ma anche da fattori culturali e sociali.
Certo, paragonare un caso simile alla situazione italiana può risultare sconfortante, ma sorprendentemente ci sono punte di eccellenza in questo settore anche nel nostro paese. Uno di queste è Piane Crati, un comune in Calabria in cui si riciclano il 93% deirifiuti.
Scrive Blogeko : niente più cassonetti in strada, rifiuti ritirati solo ed esclusivamente a casa e tanti vantaggi per tutti.
Innanzitutto perché pochissimo materiale di scarto finisce in discarica - quindi meno problemi logistici e ambientali - ma soprattutto tanti vantaggi economici per tutti, dal Comune ai cittadini.
Fino a qualche anno fa l’amministrazione portava in discarica oltre 40 tonnellate di monnezza ogni mese, per un costo complessivo intorno ai duemila euro.
Negli ultimi tempi invece è cambiato tutto, i volumi si sono ridotti a meno di due tonnellate, con benefici economici facilmente quantificabili.
Il motore dell’iniziativa? I bambini. Gia, proprio loro, attraverso una campagna di informazione rivolta alle scuole, hanno permesso di far decollare l’iniziativa trasmettendo concetti come riduzione, riuso, riciclaggio.
Non mi aspetto che l’attuale governo coltivi la stessa idea di Obama ma i cittadini e le amministrazioni dei comuni italiani potrebbero fare la differenza seguendo l’esempio di Capannoni e Piane Crati.
1° gennaio 2010 l’Italia recepirà la normativa europea EN13432 che vieta la produzione e commercializzazione dei sacchetti di plastica per la spesa.
Si fa presente come ogni cittadino italiano faccia uso ogni anno di circa 30 kg di buste di plastica, con l’aggravante che molto spesso vengono buttate e non riutilizzate, contribuendo a far bruciare tonnellate e tonnellate di petrolio per produrne di nuove.
Non si potrebbe a Piasco avviare in anticipo l’applicazione di questa normativa distribuendo a ciascun cittadino una o più borse di stoffa e sensibilizzarne l’utilizzo iniziando dai commercianti?
Per Finire ,sono orgogliosa che il mio Comune sia arrivato 3° nella classifica del Consorzio Sea
Di Dulce (del 11/11/2010 @ 18:05:32 in Eventi, linkato 1648 volte)
SAMIZDAT VILLAFALLETTO 19 NOVEMBRE - 2 DICEMBRE La necessità di libertà, l’amore per la letteratura e la poesia e la convinzione che la scrittura e la trasmissione di quei testi potesse essere il modo per difendere quei valori irrinunciabili. Migliaia di persone, di notte forse e comunque in situazioni clandestine, intente a copiare a mano o con una macchina da scrivere un testo che poi passava di mano in mano evitando la censura del regime. Fu grazie a questi testi soprannominati SAMIZDAT (che in russo significa: edito in proprio) che, negli anni '50 e '60, il dissenso diffondeva in Unione Sovietica e in Europa orientale documenti di ogni genere: proteste, appelli, versi, romanzi e saggi filosofici...
Il medesimo spirito ha ispirato le seguenti iniziative:
VENERDI' 19 NOVEMBRE ore 21.00 "Oikos Pianeta casa": la ricerca di nuovi stili di vita, per un migliore rapporto tra essere umano e natura, in un'unica grande casa: LA TERRA. Spettacolo a cura del laboratorio teatrale “Fuori x Caso”
VENERDI' 26 NOVEMBRE ore 21.00 proiezione del film “Mare Dentro" di A. Amenabar
GIOVEDI' 2 DICEMBRE ore 21.00 "Omeopatia: terapeutica dell'individuo unico" Convegno sull'omeopatia con la Dott.ssa Rosalia Grande
Tutte le serate si terranno presso il Salone Comunale "Tavio Cosio" in P.zza Mazzini, Villafalletto (CN)
URUBAMBA ONLUS è un’associazione di volontariato senza fini di lucro con sede a Torino, Via Bava 19. Nasce dall’iniziativa di un gruppo di operatori che da molti anni lavorano in campo scolastico, psicologico e socio-assistenziale con lo scopo di promuovere attività di sensibilizzazione ai problemi di bambini ed adolescenti che vivono in condizioni di povertà assoluta sia economica che culturale.
L’Associazione ispirandosi ai principi della solidarietà umana si prefigge come scopo di aiutare bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono con attività dirette “sul campo” e di operare ai fini della divulgazione e sensibilizzazione anche “a distanza”.
In particolare per la realizzazione dello scopo prefisso e nell’intento di agire a favore di tutta la collettività, l’Associazione si propone di:
- Favorire la sensibilizzazione al tema dell’assistenza a bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono attraverso seminari, convegni, mostre, realizzazione di documentazione (fotografica, video, ecc.) e di materiale divulgativo, attività editoriali, pagine web e per mezzo di attività e incontri nelle scuole finalizzati a sviluppare un’educazione interculturale.
- Promuovere la nascita di “case famiglia” e “centri diurni di accoglienza” destinati a bambini e adolescenti in stato di disagio, povertà e abbandono.
- Formare e gestire gruppi di volontari e porli in grado di prestare la loro opera nell’assistenza all’interno di “case famiglia”, “centri diurni di accoglienza” o altre strutture analoghe, per assicurare condizioni ambientali e psico-pedagogiche tali da offrire una risposta globale ai bisogni fisici, emozionali, psicologici e pedagogici degli ospiti accolti.
- Istituire programmi di sostegno a distanza per bambini, adolescenti e famiglie in stato di necessità.
- Instaurare rapporti di cooperazione con organizzazioni o associazioni nazionali ed internazionali che perseguano gli stessi scopi.
- Gestire ogni altra attività direttamente o indirettamente funzionale alla realizzazione degli scopi dell’Associazione.
- Raccogliere fondi per le finalità associative.
Il primo impegno dell’Associazione, ispirandosi ai principi per i quali si è costituita, è stato quello di far nascere e sostenere dal 2001 il progetto culturale ed educativo della casa famiglia “Mosoq Runa” attraverso la sensibilizzazione, la promozione e la raccolta fondi destinati unicamente alla realizzazione del Progetto.
La storia Piccola Locanda nasce nel marzo del 2004 come ostello a Cusco in Perù. Si occupa da subito di solidarietà, diventando sede ufficiale per il Perù dell'Associazione Magie delle Ande di Vicenza. Partecipa attivamente al progetto Huaro, una scuola per bambini differentemente abili e dopo un breve periodo instaura un'altra preziosa collaborazione con la casa Famiglia per bambini in abbandono Mosoq Runa.
L'ostello diventa rapidamente punto d'incontro per le persone che vogliono dare una mano attiva a queste iniziative: volontari ed anche semplici viaggiatori.
Vengono organizzati dei tour dove gli ospiti oltre a visitare i principali luoghi turistici, pranzano nelle Case Famiglia passando alcune ore con i bimbi e con i responsabili dei progetti.
L'iniziativa ha un successo straordinario, grazie alle donazioni dirette ed ai proventi dei tour le cose migliorano a vista d'occhio. Da cosa nasce cosa, qualcuno si ferma come volontario, altri inviano fondi e materiale, si riescono a coprire le necessità basiche dei bambini.
Per questo nel novembre 2004, dall’incontro fra Matteo e Emanuele nasce PeruEtico S.r.l. operatore di viaggi peruviano, regolarmente iscritta al Ministero del Turismo e dotata di tutte le licenze e i permessi necessari per operare ai termini di legge.
Nel 2005 nasce un'altra preziosa collaborazione con Maruja e Daniela del Ceprof (Centro di promozione familiare) di Lima.
Nel 2006 vengono posti parametri etici molto più selettivi nella scelta delle agenzie con cui collaborare sul territorio nazionale e si consolida l'appoggio all' “Hogar de las Estrellas”, casa Famiglia di Cusco che ospita bambini in abbandono e differentemente abili.
Nello stesso anno Peruetico diventa socia AITR, Associazione Italiana Turismo Responsabile.
Nel 2007 siamo diventati la “Famiglia della Piccola Locanda”, un consorzio etico che comprende oltre all'agenzia, l'ostello Piccola Locanda e il ristorante “Osteria della Locanda”. Le tre strutture agiscono compatte nella raccolta dei fondi destinati ai progetti dedicandogli una chiara percentuale sul guadagno.
E per il 2008 ??? Abbiamo aperto la sezione “Viaggi equo-solidali” in collaborazione con Minka Fair Trade, una rete di organizzazioni di produttori rurali che commerciano con l’Italia attraverso le Botteghe del Mondo; altra novità importante sarà la nascita dell’Associazione Peruetico (tutta italiana), con lo scopo di promuovere il turismo responsabile, il commercio equo-solidale e ovviamente i progetti che ad essa si appoggiano.
Eccoci, questo è Peruetico, una struttura dinamica, con tante idee e tanto entusiasmo e con la ferma convinzione che il turismo in Perù non sia solo il Machu Picchu ma anche una terra fatta di volti, suoni e colori…
Di Marta (del 28/05/2008 @ 17:59:36 in generale, linkato 2383 volte)
Inserisco questo articolo che mi ha passato Luca D.L'autore è il pluricitato pallante e il tema riguarda tutti ........L'ACQUA.
Alla fine dell' Ottocento, quando mia nonna era bambina, la sua famiglia viveva in una casa in cui non c'era l'acqua corrente, come in quasi tutte le case. Cosi ogni giorno dovevano andare a prenderla alla fontana nella piazzetta vicina. La vedo con gli occhi dell'immaginazione scendere le scale insieme a sua madre o sua sorella cariche di brocche e secchi, fare un piccolo tratto di strada, mettersi in coda chiacchierando con le altre donne e le altre bambine in attesa del loro turno, tornare a casa portando a braccia i recipienti pieni. Una vita faticosa e dura. Oggi, dopo più di cento anni di progresso, nei supermercati le persone riempiono i carrelli di bottiglie di plastica piene d'acqua, le scaricano nei portabagagli delle automobili con cui le portano fino alle loro abitazioni, le scaricano dai portabagagli e le portano a braccia in casa. Proprio come faceva mia nonna. Ma con 6 differenze rispetto a lei. 1- Mia nonna era costretta a fare la fatica di portare a braccia l'acqua in casa. La sua non era una scelta. Oggi le persone che fanno questa fatica, non vi sono costrette. La loro è una scelta. E il passaggio dalla costrizione alla libertà di scelta è un progresso, baby! 2- Mia nonna per portare l'acqua a casa doveva soltanto scendere le scale e fare un breve tratto di strada a piedi. Oggi le persone per coprire il tragitto casa-supermercato-casa usano l'automobile. Impiegano più tempo, hanno costi di trasporto e consumano fonti fossili, che emettono CO2, ossidi di azoto (NOx) e polveri sottili (pm10), incrementando l'effetto serra e inquinando l'aria. Ma andare in automobile invece che a piedi è un progresso, baby! 3- L'acqua che portava a casa mia nonna era attinta dalla falda idrica sottostante; l'acqua in bottiglia che si porta a casa oggi dai supermercati viene da centinaia, o migliaia di chilometri di distanza. Ha un costo di trasporto e consuma fonti fossili, che emettono CO2, ossidi di azoto (NOx) e polveri sottili (pm10), incrementando l'effetto serra e inquinando l'aria. Ma l'estensione dei mercati è un progresso, baby! 4- I recipienti di metallo con cui mia nonna trasportava l'acqua erano sempre gli stessi; quelli utilizzati oggi sono di polietilene tereftalato (PET) monouso. Per produrli si è consumato petrolio in un'industria petrolchimica (2 kg di petrolio per kg di plastica); si è consumato gasolio per trasportarli dall'industria petrolchimica allo stabilimento dove è stata imbottigliata l'acqua; altro gasolio si consumerà per portarli dalle abitazioni ai cassonetti della raccolta differenziata e di qui al consorzio obbligatorio Replastic? Alla discarica? All'inceneritore? Ogni trasporto delle bottiglie di plastica ha comportato un costo e un consumo di fonti fossili, che emettono CO2, ossidi di azoto (NOx) e polveri sottili (pm10), incrementando l'effetto serra e inquinando l'aria. Ma l'economia di mercato e l'industria sono un progresso, baby! 5- La produzione di un kg di PET richiede 17,5 kg di acqua e rilascia in atmosfera 40 gr. di idrocarburi, 25 gr. di ossidi di zolfo, 18 gr. di monossido di carbonio e 2,3 kg di anidride carbonica. Poichè una bottiglia in PET da 1,5 litri pesa 35 gr., con un chilo di PET se ne fanno 30. Pertanto per trasportare 45 litri d'acqua se ne consuma quasi la metà. A mia nonna poteva caderne qualche goccia per strada se riempiva troppo i suoi recipienti. Quanto all'emissione di gas, al massimo qualche volta sotto lo sforzo poteva rilasciare qualche scorreggetta. 6- L'acqua che portava in casa mia nonna non costava nulla, l'acqua in bottiglie di plastica costa da 2 a 4,5 euro alla confezione di 6 bottiglie da 1,5 litri (prezzi novembre 2004). In realtà il costo effettivo dell'acqua contenuta nelle bottiglie è solo l'1 % del costo di produzione totale, mentre l'imballaggio ne assorbe il 60 %. Ma si può spendere di più solo se si è più ricchi e la crescita della ricchezza è un progresso, baby!
Rispetto ai tempi di mia nonna, per fare la stessa fatica e avere la stessa utilità ci vuole più tempo, si inquina molto mentre prima non si inquinava affatto e si paga mentre prima non si pagava. Il contributo alla crescita del prodotto interno lordo dato dalla produzione e dal commercio delle acque in bottiglia ha comportato un peggioramento della qualità della vita individuale e della qualità ambientale. Questo è il progresso, baby? Una famiglia di 4 persone spende ogni anno da 320 a 720 euro e fa bruciare almeno 32 litri di combustibili fossili per bere acque in bottiglie di plastica invece dell'acqua potabile che sgorga dal rubinetto di casa. Evidentemente pensa di ottenere vantaggi superiori ai costi economici che sostiene e ai danni ecologici che genera. Dal punto di vista chimico e batteriologico questi vantaggi non ci sono. Dal punto di visto organolettico possono esserci se l'acqua distribuita dall'acquedotto e troppo clorata. Ma per togliere il sapore del cloro e sufficiente scaraffarla con un po' di anticipo, o utilizzare appositi filtri che con un costo molto minore, senza fatica nè perdita di tempo consentono di eliminarlo. In realtà il costo dell'acqua minerale in bottiglia comprende anche il costo delle frottole che si bevono insieme ad essa. Una di queste acque, secondo la pubblicità fa digerire tutto. Non c'è indigestione o ingordigia che tenga. Più ne bevi e più digerisci. Una fa fare tanta pipì (come tutte le acque; più ne bevi più ne fai, anche con quella del rubinetto). Una ha un effetto collaterale sorprendente: risveglia il desiderio erotico. Una è fatta con energia verde al cento per cento. Ammesso che un'energia senza impatto ambientale esista, anche la plastica della bottiglia è di energia verde? Anche il gasolio necessario a trasportarla? Un'altra è altissima (embè?) e purissima (vorrei vedere!). Una si pubblicizza facendo fare una pernacchia a una particella di sodio che poi se la ride da sola. Una è di qualità trasparente (ci mancherebbe anche che fosse torbida!). Una a volte fornisce l'apporto di calcio necessario a prevenire l'osteoporosi nella terza età, a volte è utile nella prevenzione della calcolosi perchè è povera di calcio. Insomma solo se si beve di tutto si può scegliere di bere l'acqua in bottiglia. Se invece non si beve di tutto e al posto dell'acqua in bottiglia si beve l'acqua del rubinetto, si ottiene un risparmio economico che comporta una diminuzione dell'inquinamento ambientale e un miglioramento della qualità della vita individuale. E una decrescita del prodotto interno lordo in conseguenza della diminuzione non solo della domanda di acqua in bottiglia, ma anche dei prodotti petroliferi utilizzati in tutte le fasi della produzione e del trasporto.
"Prima di trasferirmi in città per trovare lavoro, al paese ho sempre bevuto acqua di sorgente. L'acqua dell'acquedotto non ce la faccio proprio a berla. Ma con i soldi dello stipendio posso comprarmi l'acqua di sorgente imbottigliata. E pagare la benzina necessaria per andare a prenderla e portarla a casa. Si lo so che al paese non la pagavo nulla e che le bottiglie di plastica fanno aumentare i rifiuti, ma io ho una coscienza ecologica e sono convinto che non c'è futuro per l'umanità senza uno sviluppo sostenibile. Per questo faccio una scrupolosa raccolta differenziata. Inoltre comprando l'acqua in bottiglia sostengo l'occupazione nelle aziende che producono bottiglie di plastica, nelle aziende che imbottigliano l'acqua, nelle aziende di trasporto, nelle agenzie pubblicitarie che inventano tanti spot spiritosi, nelle aziende che raccolgono e smaltiscono i rifiuti. Sono un benefattore dell'umanità. Eppure, nonostante i miei comportamenti virtuosi, adesso vogliono costruire un termovalorizzatore nel quartiere in cui abito. Dicono che è un impianto sicuro e non emette inquinanti, come i vecchi inceneritori. Anzi, le ultime analisi dimostrano che ne esce un'aria più pulita di quella che entra. D'altra parte se i rifiuti aumentano occorrerà pure trovare un sistema ecologicamente corretto di smaltirli. Però l'inceneritore, pardon il termovalorizzatore, avrei preferito che lo facessero un po' più lontano da casa mia."
Di cagio (del 03/10/2009 @ 17:50:44 in Politica, linkato 2893 volte)
Ricevo e pubblico due testi che Iveta Kadlecova, consigliere comunale, mi ha inviato. Le sue dichiarazioni sono state anche pubblicate dai giornali e sono agli atti del Comune, quindi, dopo aver concordato con Dottore il contrario, le pubblico integralmente. E' complicato il ruolo di Dottore come webmaster di piasco.net, infatti è il solo responsabile di quanto viene pubblicato, anche non da lui, e se qualche buontempone irascibile decide di denunciare il primo ad avere problemi e lui. Non se lo merita perché ha lavorato molto perchè ognuno possa esprimersi liberamente. Anyway quello che pubblico è depositato in comune, quindi Doc, “stai in 'na bote de fero” Mi scuso anche con chi voleva leggere prima queste cose, ma non lavoriamo per il blog, ne Dottore, ne io, ne altri. Non lavoriamo nemmeno per la Sagra, anche se ore che in queste settimane spendiamo per preparare un evento che sta diventando sempre più complicato da gestire, e con sempre meno gente disposta a prendersi delle responsabilità, stanno ormai superando sia quelle che dedichiamo ai nostri mestieri che ovviamente quelle che andrebbero dedicate al riposo. Se qualcuno invece ha pensato, anche solo per un nanosecondo che il pezzo non sia stato pubblicato prima perché potremo aver subito qualche pressione dovrebbe, in ordine:
vergognarsi;
pensare un attimo al fatto che c'è gente non ricattabile, e siamo tra quelli;
pensare che chi ha il sospetto ha il difetto;
rispettare chi ha sempre avuto il coraggio di scrivere e firmare quello che molti borbottano sottovoce, ricevendo complimenti da molti ma anche non vedendosi più salutare da alcuni, e peggio sentendosi, se pur vagamente, minacciato, non certo nella sua incolumità, ma di ricevere in qualche caso un trattamento, un po' meno uguale degli altri.
Oggi c'è una manifestazione sulla libertà di stampa, figuratevi se mi perdo l'occasione di pubblicare qualcosa di fastidioso ;) Ecco i due pezzi inviatimi da Iveta:
Buona sera a tutti Piasco 29/09/09
1) Concedetemi solo due parole, non voglio annoiarvi.Tutto quello che ho da dire,nel dettaglio lo troverete scritto nel documento che consegnerò al termine del consiglio da allegare al verbale della serata. Chiedo innanzi tutto scusa a tutti i piaschesi ,che in campagna elettorale mi avevano avvertita: non ti fidare, quella non è una lista civica ma una lista politica ben mascherata. Prima o poi la sua vera "NATURA" verrà fuori, ma ero in buona fede.
2) Ora mi rivolgo ai componenti della maggioranza:so che in questi giorni avete cercato di rimettere insieme i cocci, voi pensate di averlo fatto per il bene del paese. Secondo me vi sbagliate. Sapete benissimo che in questi pochi mesi il sindaco ha agito da solo, informando solamente chi voleva lui. Esempio : sulla nomina di alcuni componenti della casa di riposo, sia io che alcuni di voi non ne sapevano nulla,non so gli altri, è vero o non è vero?...Oppure: la gaffe con il marito della dottoressa Manfredi ,quando era alla disperata ricerca del nuovo segretario comunale. Se voi lo sostenete senza ragionare con la vostra testa, alzando solamente la mano in consiglio comunale,come succedeva prima, la prossima volta che andremo a votare, i piaschesi se lo ricorderanno.(Ricordiamoci che la gente voleva il cambiamento anche per quello).
3) Faccio solo un cenno ai fatti più importanti che hanno portato al mio esonero. casa di riposo: il sindaco mi da il mandato per convincere la sig,Bruna Ballatore a rimanere al suo posto.Dopo che sono riuscita in questo incarico mi dice , bene un problema in meno. Poi improvvisamente di testa sua cambia tutto senza dire niente a nessuno. Voi dite che avete preso le mie difese e vi ringrazio, ma il sindaco ha fatto comunque come ha voluto, e da quel momento non mi ha più rivolto la parola quasi per una settimana ed il nostro rapporto rimasto compromesso.
4) Seconda questione: le scuole medie appaiono degradate e non hanno l'agibilità. Ho chiesto all'ufficio tecnico di fare le verifiche per poter mandare i bambini a scuola in sicurezza. Il sindaco non era per niente entusiasta di questa mia richiesta. Quando si tratta della sicurezza dei nostri ragazzi non possiamo fare finta di niente. Forse lui non lo sa, ma se succede qualcosa il sindaco ne risponde. Invece di ringraziarmi, mi toglie le deleghe. BRAVO! COMPLIMENTI!! Vorrei ricordare che quello che sono riuscita a fare in questi mesi è sotto gli occhi di tutti, e mi dispiace di non poter portare avanti i miei progetti, specialmente quello per il doposcuola e tutti gli altri in ambito sociale, che comunque lascio in buone mani all' assessore Luca Giraudo.
5) Voglio precisare che in seguito a questi fatti, io intendo di assumere in questa sala un ruolo di consigliere indipendente. Mi sembra la cosa più corretta nei confronti dei cittadini che mi hanno votata e non voglio schierarmi con la minoranza.Dico subito che il mio impegno sarà quello di informare la gente su tutto quello che combina o non combina l'amministrazione. Vi posso garantire che in questo compito mi impegnerò al massimo,anche se da quando mi sono state tolte le deleghe, per me è diventato più difficile accedere ai documenti.Molto probabilmente cè lo zampino di qualcuno ! Ma io non mi scoraggio per questo, chi mi conosce sa che sono decisa. Riconosco che a volte non sono stata diplomatica,ma era molto difficile esserlo nelle situazioni in cui mi sono trovata. Non credo alla stima che il sindaco dice di avere nei miei confronti,perchè ,da parte sua,non c'è stato nessun tentativo di dialogo. Io invece la stima che avevo l'ho persa e penso che non sia assolutamente all'altezza del compito che gli è stato affidato, NON E' CAPACE DI FARE IL SINDACO Grazie e buona sera a tutti. Iveta Kadlecova
CRONISTORIA
Questione cellulari
Appena assunte le cariche di assessore e di vicesindaco, mi veniva dato in dotazione un telefonino tipo Motorola RAZR, che nella passata amministrazione veniva usato dal sig. Barberis. Dopo pochi giorni, in Comune, mi chiedevano l'apparecchio per sostituirlo con un modello di ultima generazione HTC DIAMOND. A me sembrava uno spreco e l'ho rifiutato. A questo punto volevo vederci chiaro. Venivo pertanto a conoscenza, che nel comune di Piasco, tutti i dipendenti hanno in dotazione dal 2001 i telefoni cellulari. Ho preso informazioni presso altri comuni della zona, e anche della provincia di Torino e questo non succede praticamente da nessuna altra parte.Visto che tra i punti del nosto programma c'erano la trasparenza e la lotta agli sprechi,ne ho parlato in una riunione del gruppo.I pareri, sulla questione erano diversi, e si decideva di attendere il nuovo segretario prima di prendere una decisione.A questo punto c'è stata una fuga di notizie e alcuni commenti apparsi sul blog, (articolo :Tutto rinnovato 29-07). Io mi sono sentita in dovere di far chiarezza, e ho risposto, sempre sul blog, in data 19-08. Forse questa mia iniziativa non è piaciuta, ma fa lo stesso. Faccio presente che oggi esistono, a costi contenuti, tecnologie che permettono alle aziende e quindi anche ai comuni di non addebitare i costi delle chiamate personali dei dipendenti sul conto del comune, al fine di evitare abusi e privilegi.
Questione casa di Riposo
Martedì 30 giugno veniva illustato alla maggioranza, dal geom.Dalmasso, il progetto della nuova scuola media. Al termine della serata, il sindaco ribadiva alla sottoscritta la necessità di convincere la signora Bruna Ballatore,(presidente della casa di riposo), a rimanere al suo posto. Mercoledì 01/07/09 mi recavo presso la casa di riposo accompagnata dallo stesso sig. Dalmasso. Riuscivamo ad ottenere dalla presidente la disponibilità a proseguire nell’incarico per un anno ancora. Questo allo scopo di terminare le attività di ampliamento della struttura. L’accordo prevedeva di affiancarle una persona di fiducia dell'amministrazione comunale, come richiesto dal sindaco che, al termine dell'anno indicato, le sarebbe subentrata nella carica insieme a tre nuovi membri. In quella sede la sig.Ballatore chiedeva anche di poter ultimare il lavoro iniziato, con la collaborazione dei signori Bruno Margaria e Remo Monge Roffarello.Pochi minuti dopo il sindaco, nel proprio negozio, commentava: bene un problema in meno per il paese. Quindi parlavamo qualche minuto sulla persona da affiancare alla presidente. Il giorno dopo veniva proposto al sindaco dal consigliere Luca Giraudo il nome di Natale Monge come candidato, ottenendone il consenso . Giovedì 02/07/09 insieme al sig. Luca Giraudo, e il sig.Mauro Dalmasso incontravo il sig. Natale Monge che ci garantiva la propria disponibilità alle condizioni concordate con la Presidente Ballatore Bruna. Lo stesso sindaco, avuta la notizia lo invitava personalmente nell’incontro del gruppo di maggioranza, che si sarebbe tenuto il successivo 10 luglio. Venerdì 10/07/09 avveniva l'incontro previsto e il sindaco, a sorpresa, dichiarava di aver cambiato idea in merito, sostenendo di aver trovato lui tutti i membri per la nuova gestione, e chiedeva al sig. Monge di accettare da subito l'incarico. Lui rifiutava, dichiarando che accordi presi con la sottoscritta e con Luca Giraudo non erano quelli. In guella sede tra il sindaco e me avveniva una discusione molto accesa, dove io, minacciando le dimissioni, dichiaravo di non accettare di essere presa in giro, e che si sarebbe assunto tutta la responsabilità di questo ripensamento. Con il senno di poi credo che, già da quel momento, il sindaco avesse deciso di esautorarmi. Sabato 11/07/09 si teneva, presso la mia abitazione, un'incontro richiesto dal sig. Luca Corrado, nell'intento di trovare un accordo. Era presente anche il sig. Dalmasso In quella sede ribadivo con forza di aver semplicemente agito dietro mandato del sindaco e non di mia spontanea iniziativa, come si voleva far credere.Veniva quindi ipotizzata la soluzione che portasse a sette i consiglieri della casa di riposo, in modo che potessero essere compresi i due membri proposti dalla sig.Ballatore, e i quattro membri proposti dal sindaco. Per poter fare questo bisognava accertarsi che lo statuto dell'ente lo prevedesse. Al termine dell'incontro il consigliere Luca Corrado assicurava che ogni decisione in merito si sarebbe presa collegialmente, durante la riunione prevista per il 17/07/09. Lunedì 13/07/09 Accompagnata dal sig. Mauro Dalmasso,verso le ore 9,30, mi recavo presso la casa di riposo per ritirare copia dello statuto da dare a Luca Corrado. Li venivo informata dalla sig.ra Ballatore che il sindaco in persona, un'ora prima, le aveva comunicato la sua decisione di rinnovare totalmente il direttivo dell'ente. E la riunione prevista per il 17/07/ allora? A questo punto ero intenzionata a dimettermi, ma il sostegno manifestato da tutto il gruppo, ad eccezione del sindaco che non mi parlava più, mi ha convinta a desistere.
Questione scuole
Venerdì 07/08/09 alle nove del mattino veniva da me in comune il presidente della scuola materna sig. Davide Monge, che mi chiedeva un aiuto per ottenere i certificati di agibilità dell'immobile, che lui domandava da anni. Mi recavo presso l'ufficio tecnico dove venivo informata che nessun edificio scolastico a Piasco era provvisto dei certificati di agibilità. Durante la riunione della giunta, nel pomeriggio, chiedevo spiegazioni a riguardo al tecnico comunale geom.Ponza, che mi rispondeva in modo vago, dicendo, che in passato non serviva. A questo punto presentavo richiesta scritta e protocollata , (allegato n°2 ) verifiche di tutti gli edifici scolastici comunali. In quella sede sia il sindaco che l'assessore Barbero non mi hanno appoggiata.Sostenevano la tesi che la mia reazione era esagerata, che non c'era da preoccuparsi troppo, che le scuole strutturalmente erano sicure.Comunque, alla fine, si decideva di contattare un professionista per le verifiche necessarie per ottenere l'agibilità. Purtroppo eravamo ad agosto e l'ingegnere era in ferie, (professionista di fiducia del geom.Ponza ) Primo settembre riunione in comune, presenti il sindaco, l'assessore Barbero, il geom.Ponza, l'ing. di Centallo ed io. Tutti minimizzavano il problema dicendo che c'erano comunque scuole anche più malmesse. Io ribadivo il concetto che noi dovevamo preoccuparci delle nostre e non di quelle degli altri. Ma ero sola contro tutti. In quella sede è stata letta la lettera dei genitori preoccupati dello stato di degrado delle scuole medie. Siamo rimasti d'accordo che questo studio di Centallo avrebbe fornito un preventivo di spesa sui lavori da fare ed il loro onorario.In seguito non sono stata più informata di nulla. Il 03/09/09 si è tenuto un incontro in comune con la nuova preside delle scuole medie. Presenti: il sindaco, la sig.Chiara Monge Rofarello, il geom.Ponza ed io. In quella sede ho parlato della mia richiesta di verifiche del fabbricato in funzione della sicurezza, viste le preoccupazioni mie e dei genitori. Ci siamo recati con la preside a fare un sopralluogo e, appena visionato l'edificio, la prof.Basso ha immediatamente deciso di chiedere le verifiche necessarie. A seguito di questa visita alla scuola, ho presentato richiesta scritta e protocollata ( allegato n°3), al sindaco ed al tecnico comunale, per sollecitare il rilascio di un documento di agibilità provvisorio,che permettesse il regolare inizio dell'anno scolastico. Su questa mia iniziativa il sindaco non era d'accordo, ma ripeto, nel ruolo di assessore ai servizi scolastici, mi sentivo in dovere di intervenire. Segue la risposta dell'uff. tecnico,(allegato 4). 08/09/09 ispezione da parte della ASL in presenza della Preside, del sindaco, dell'ass.Barbero, del tecnico comunale,dei professori Rivoira e Bertone, e della sottoscritta. 10/09/09 ispezione da parte dei vigili del fuoco con la presenza delle stesse persone indicate sopra. Dopo l'ispezione c'è stata una discussione tra il sindaco e la sottoscritta, dove venivo accusata di remare contro, e per questo motivo mi avrebbe tolto tutti gli incarichi. Concludendo: io penso , di aver agito sempre per il bene della comunità e ho la coscienza a posto.
Di Dulce (del 07/02/2009 @ 17:19:21 in Eventi, linkato 4524 volte)
Questo era Piasco la sera del 13 febbraio
i risultati sono stati evidenti come testimonia questa notizia ansa:
CLIMA: BUIO IN ITALIA E NEL MONDO CONTRO FEBBRE PIANETA/ANSA
M’ILLUMINO DI MENO, RISPARMIATI 500 MW, COME 8 MLN LAMPADINE (ANSA) - ROMA, 13 FEB – Dalla Costiera amalfitana a San Pietro a Roma, passando per Westminster a Londra fino alla Cabot Tower dell’isola di Terranova. Il buio e’ sceso all’unisono in migliaia di comuni italiani e decine di citta’ nel mondo, in occasione della quinta campagna internazionale all’insegna del risparmio energetico ‘M’illumino di meno’, lanciata dalla trasmissione radiofonica Caterpillar di Radiodue. Il black out volontario, alla vigilia del compleanno del protocollo di Kyoto che si festeggia lunedi’, vuole dare un segnale concreto per fermare la febbre del Pianeta causata dai mutamenti climatici. Contando solo l’Italia, Terna alle 18 ha registrato un taglio di 500 MW, pari ad un consumo di 8 milioni di lampadine, mentre l’anno scorso la riduzione era stata di 400 MW. A girare l’interruttore per alcuni minuti sono stati monumenti, piazze, palazzi: Colosseo, Pantheon, Fontana di Trevi, le facciate del Quirinale, del Senato e della Camera, del ministero dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, della Giustizia e della Farnesina, oltre a basilica di Superga e Mole Antonelliana a Torino, piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e piazza della Scala a Milano, il castello del Buonconsiglio a Trento. Per la prima volta si e’ spenta la cupola di San Pietro, insieme alla Basilica di Assisi e a quella di Loreto. Oltre a tutte le ambasciate italiane all’estero, il black out volontario ha interessato anche le sedi del parlamento europeo a Bruxelles e a Strasburgo, Westminster a Londra, e le sedi del Parlamento in Grecia, Bulgaria, Slovenia e Lituania. Dalla Costa azzurra con Mougins (paese sopra Cannes) e le piazze delle cittadine della Provenza in Francia, fino alle strade di Sidone in Libano, il tam tam energetico e’ arrivato in Grecia, Spagna, Germania, Romania, Lettonia, ma anche a Malta e Cipro. Iniziative a tappeto hanno percorso l’Italia, con oltre 1.000 comuni partecipanti alla campagna, ciascuno a modo suo, senza dimenticare i singoli cittadini. C’e’ chi ne ha approfittato per osservare le stelle con Unione astrofili italiani e Veneto stellato, oppure ha mangiato nei tanti ristoranti con menu ‘a risparmio energetico’, a lume di candela. Decisamente ”aerea” l’iniziativa di Aosta, con la partenza di una mongolfiera: il suo bruciatore ha illuminato la piazza e il comune rimasti al buio. A Verona intanto, i ”ciclisti” della Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), hanno pedalato con la luce delle dinamo 220 volte (come 220 Volt) intorno all’Arena spenta. E a Genova, di fronte al Palazzo Ducale al buio, l’associazione ‘In forma di luce’ ha invitato i cittadini a formare un’enorme lampadina con 1.000 bicchieri di plastica biodegradabile in cui galleggiavano cubetti al Led. Significative le adesioni delle scuole, come quelle di Alghero, riunite a leggere favole nell’Auditorium a luce di candela, oppure in Costiera amalfitana, con circa 500 istituti riuniti a Scala, nel borgo piu’ antico. ‘M’illumino di meno’ quest’anno ha avuto tra i suoi partecipanti anche le carceri di Secondigliano (Napoli) e Bollate (Milano). Il sacro si e’ unito al profano: mentre si sono confermate numerose le parrocchie, con l’adesione tra l’altro della Conferenza episcopale italiana, per la prima volta ha partecipato anche il Casino’ di Sanremo. Tra le novita’ di quest’anno, le adesioni di numerose aziende italiane e internazionali (come la sponsor Eni, e poi Vodafone, Coop, Ibm, Ikea Milano, Epson Italia, Mc Donald’s, gli Accor Hotel), ma anche musei, societa’ sportive, associazioni e sindacati (da Anci e Agesci a Legambiente, Lipu, Lav e Wwf Italia, e poi Federparchi, Cgil, Cisl e Uil, da Coldiretti e Cia a Slowfood), universita’, commercianti e artigiani. E non sono mancate adesioni dai gruppi politici, dal Pd all’Idv. (ANSA).
PIASCO HA CONTRIBUITO ATTIVAMENTE AL SUCCESSO!
perchè non sia un evento di una sera ...
continuiamo insieme nelle seguenti date:
21 MARZO
Spegniamo le luci e…… guardiamo le stelle
Tutti in piazza guidati da esperti astrofili
Ore 21 Piazza Biandrate
24 APRILE
Spegniamo le luci e…… accendiamo il falò
Tutti in piazza con canti, balli, racconti e riflessioni
Ore 21 Piazza Martiri della Liberazione
Anche la Regione Piemonte invita alla continuità di questa manifestazione con il seguente comunicato
UN CLICK PER IL CLIMA - RISPARMIAMO ENERGIA, MIGLIORIAMO L'AMBIENTE
DE RUGGIERO: DA DOMANI SEI SETTIMANE PER IL BENE DELLA TERRA
“Lo spegnimento di piazza Castello non sarà un momento d’arrivo, ma il punto di partenza di “Un click per il clima” , un lungo fil rouge tra il 13 febbraio di “M’illumino di meno” ed il 28 marzo , giorno di “WWF Heart Hour”, in cui il mondo intero, 1000 città, almeno un miliardo di persone, spegnerà le proprie luci per sensibilizzare tutti sulla necessità di intervenire contro il cambio climatico in corso. E un grazie caloroso va a Caterpillar e alla sua iniziativa, che da anni coinvolge e rende consapevoli gli ascoltatori per consumare meno energia”. Nicola de Ruggiero , assessore all’Ambiente e alla promozione del risparmio energetico, lancia così l’idea che animerà per sei settimane il Piemonte e “Uniamo le Energie” , la sfida lanciata nel 2008 dalla presidente Mercedes Bresso per diventare il motore ecologico d’Italia e raggiungere per primi gli obiettivi energetici richiesti entro il 2020 dall’Europa: meno 20 % di emissioni, meno 20 % di utilizzo di carburanti fossili, più 20 % di produzione di energia da fonti rinnovabili. Con UN CLICK PER IL CLIMA - Risparmiamo energia, miglioriamo l’ambiente la Regione Piemonte promuove un periodo dedicato alla valorizzazione dei piccoli e grandi gesti etici in materia di risparmio energetico e di buone pratiche ambientali.
“Per questa ragione - aggiunge de Ruggiero - chiediamo a tutti, enti locali, musei, scuole, università, imprese, associazioni e cittadini piemontesi, di promuovere, in particolare nelle prossime sei settimane, azioni di risparmio energetico (attraverso lo spegnimento quotidiano e per un’ora di un’illuminazione); l’attivazione di azioni di animazione, informazione e approfondimento in materia di risparmio energetico in base al principio: non produciamo materiali, ma divulghiamo informazioni e conoscenza; l’adesione alla sfida “Uniamo le Energie” segnalando sul portale dedicato le proprie buone azioni e i suggerimenti di risparmio energetico quotidiani”.
Tutta l’iniziativa sarà documentata sul portale “Uniamo le energie” - www.regione.piemonte.it/energia - verso il quale sono tutti invitati a segnalare le proprie buone pratiche di risparmio energetico, scrivendo a energia@regione.piemonte.it.
“Il miglioramento della qualità dell’ambiente in cui viviamo - conclude l’assessore - deve essere patrimonio di ogni persona. E Il risparmio energetico è la migliore fonte di energia rinnovabile disponibile. Quindi è bene che le buone pratiche per mantenere il nostro mondo pulito, energeticamente rinnovabile, con meno rifiuti prodotti alla fonte e con il recupero di più materie possibili da quanto buttiamo via, siano un modo di agire consolidato fin dalla più tenera età e dall’adolescenza. Non è difficile essere ambientalmente corretti, basta avere la costanza e la volontà di farlo tutti i giorni”.
Earth Hour 2009. UN MILIARDO DI PERSONE POSSONO BASTARE!
Nel 2007 l’Ora della Terra è suonata solo a Sidney dove 2,2 milioni di persone hanno compiuto il semplice gesto di spegnere la luce in casa, per strada, negli uffici, a teatro, nei supermercati. Tanto semplice e significativo da contagiare 370 città di 35 paesi nel 2008. Un click che ha unito 50 milioni di persone dalle isole Fiji a New York, passando per Manila, Bangkok, Roma, Copenhagen, Toronto, Chicago, San Francisco. In Italia il 29 marzo dell’anno scorso si sono spenti il Colosseo a Roma e Cà Farsetti sede del comune di Venezia, città simbolo dei cambiamenti climatici. Per dire ai leader del Pianeta che contro i cambiamenti climatici occorre agire subito!
Per il 2009 l’ambizione è grandissima e si mira a coinvolgere un miliardo di persone e 1000 città. A 53 giorni dall’Earth Hour sono oltre 400 le città che parteciperanno, il numero cresce di ora in ora e in Italia siamo a quota 70 con grandi e piccoli comuni, tra cui Venezia, Milano, Torino, Genova, Roma, Napoli, Palermo, dove simbolicamente verranno spenti i monumenti più rappresentativi. Guarda la lista con tutte le città >>
Di Geo (del 14/02/2008 @ 17:03:03 in generale, linkato 4694 volte)
13 febbraio 2008 - temperatura gradevole, cielo azzurro, sole, niente vento, poco da studiare, voglia di rimanere rinchiusi in casa davanti a un computer pari a zero...cosa fare??? un bel giro in mountain bike...ovviamente...sono salito al Bau in direzione “casa di Cris” in cerca di un sentierino che mi portasse a tetti Avena, ho costeggiato i ruderi del castello medioevale, dopo un po' sono sbucato in un campo di actinidia, ho continuato su una strada probabilmente battuta da mezzi agricoli, ho raggiuto due o tre fabbricati rurali e senza saper bene dove fossi ho continuo a pedalare sulla stessa strada.. un altro fabbricato, un cancello aperto, continuo, un altro cancello (aperto), poi a un certo punto, ho iniziato a intravedere una piccola borgata eeeeeee...sorpresa!!
un bel CANCELLO CHIUSO con lucchetto e FILO SPINATO!!
Dopo aver esultato alcuni minuti non mi è rimasta altra soluzione se non quella di scavalcare il bel cancello di colore verde chiaro con tanto di filo spinato sperando (anche perchè di tornare indietro non avevo alcuna voglia)...prima la bici e poi il sottoscritto..quasi una faticaccia..
Riuscito nell'impresa sono risalito in sella e ho continuato su quella strada che nel frattempo da salita era diventata discesa...sono sbucato sulla strada che porta a tetti Avena, non proprio dove volevo arrivare io ma è andato bene lo stesso (a parte il cancello!)..il mio itinerario si è poi concluso con successo.. maaaa... che senso ha mettere un cancello chiuso con lucchetto alto più di 2 metri su una strada dove al massimo passano tre o quattro persone a settimana (a dir tanto) dietro il quale non c'è nulla e ripeto NULLA da prendere e, anche se ci fosse qualcosa basterebbe fare il giro dalla parte opposta, rubare quello che c'è da rubare e andarsene indisturbati???? Secondo me non ha alcun senso!!! I cancelli blindati, le recinzioni, i fili spinati (o addirittura elettrici) non servono a nulla! Negano solo a tutti il diritto di fare una bella e tranquilla passeggiata in mezzo alla natura..
Secondo me, inoltre, chi fa un giro in bici o a piedi (o in moto) su uno dei numerosi sentieri piaschesi, non può far altro che valorizzaziare il sentiero stesso, contribuendo, col passaggio, alla pulizia e impedendo alle cosiddette RUNSE di invaderlo completamente.
Quindi....TOGLIETE I LUCCHETTI e I FILI SPINATI!!!
Di Marta (del 07/06/2008 @ 16:57:03 in Notizie, linkato 2433 volte)
Oggi su Repubblica è comparsa questa intervista a Jeremy Rifkin, attivista del movimento pacifista ed ambientalista spesso impegnato negli Stati Uniti, anche politicamente, a sostegno dell'adozione di politiche governative "responsabili" in diversi ambiti sia relativi all'ambiente ma anche alla scienza ed alla tecnologia. Ho copiato e incollato spudoratamente l’articolo, ma penso sia per una buona causa. Per non credere ciecamente a tutto ciò che ci viene propinato dai nostri politici, o per lo meno farlo dopo esserci opportunamente informati e aver formulato criticamente una nostra opinione personale. Le centrali sono una "soluzione di retroguardia" e non risolveranno il problema Dopo l'incidente di Krsko il guru dell'economia all'idrogeno spiega perché l'Italia sbaglia Rifkin, l'energia fai-da-te così ci salveremo dal nucleare di RICCARDO STAGLIAN UNA fatica inutile. Perché se anche rimpiazzassimo nei prossimi anni tutte le centrali nucleari esistenti nel mondo, il risparmio di emissioni sarebbe comunque un'inezia. Un quarto di quel che serve per cominciare a rimettere le briglie a un clima impazzito. Jeremy Rifkin non ha dubbi: quella atomica è una strada sbagliata, di retroguardia. Come curare malattie nuovissime con la penicillina. E non c'è neppure bisogno dei campanelli di allarme tipo Krsko per capirlo. Basta guardare i numeri senza le lenti dell'ideologia. Proprio l'attitudine che, in Italia, scarseggia di più per il guru dell'economia all'idrogeno. Si vedrebbe così che l'uranio, come il petrolio, presto imboccherà la sua parabola discendente: ce ne sarà di meno e costerà di più. E che il problema dello smaltimento delle scorie è drammaticamente aperto anche negli Stati Uniti dove lo studiano da anni. "Vi immaginate uno scenario tipo Napoli, ma dove i rifiuti fossero radioattivi?" è il suo inquietante memento. Meglio puntare su quella che lui chiama la "terza rivoluzione industriale". L'incidente all'impianto sloveno arroventa il dibattito italiano, a pochi giorni dall'annuncio del ritorno al nucleare. Cosa ne pensa? "Ho parlato con persone che hanno conoscenza di prima mano dell'incidente, e mi hanno tranquillizzato. Non ci sono state fughe radioattive e il governo ha gestito bene tutta la vicenda. Ho lavorato con l'amministrazione Jan%u0161a e posso dire che hanno sempre dimostrato una leadership illuminata nel traghettare la Slovenia verso le energie rinnovabili. Non posso dire lo stesso di tutti i paesi europei, ma posso lodare le politiche energetiche di Ljubljana. Superata questa crisi, in generale possiamo sentirci sicuri? "Il problema col nucleare è che si tratta di un'energia con basse probabilità di incidente, ma ad alto rischio. Ovvero: non succede quasi mai niente di brutto, ma se qualcosa va storto può essere una catastrofe. Come Chernobyl". Il governo italiano ha confermato l'inizio della costruzione delle nuove centrali entro il 2013. Coerenza o azzardo? "Non capisco i termini della discussione in corso in Italia. Amo il vostro paese, lo seguo da anni ma questa volta mi sento davvero perso. I sostenitori dicono: il nucleare è pulito, non produce diossido di carbonio, quindi contribuirà a risolvere il cambiamento climatico. Un ragionamento che non torna se solo si guarda allo scenario globale. Oggi sono in funzione nel mondo 439 centrali nucleari e producono circa il 5% dell'energia totale. Nei prossimi 20 anni molte di queste centrali andranno rimpiazzate. E nessuno dei top manager del settore energetico crede che lo saranno in una misura maggiore della metà. Ma anche se lo fossero tutte si tratterebbe di un risparmio del 5%. Ora, per avere un qualche impatto nel ridurre il riscaldamento del pianeta, si dovrebbe ridurre del 20% il Co2, un risultato che certo non può venire da qui". Un finto argomento quindi quello del nucleare "verde"? "Non in assoluto, ma relativamente alla realtà, sì. Perché il passaggio al nucleare avesse un impatto sull'ambiente bisognerebbe costruire 3 centrali ogni 30 giorni per i prossimi 60 anni. Così facendo fornirebbe il 20% di energia totale, la soglia critica che comincia a fare una differenza. C'è qualcuno sano di mente che pensa che si potrebbe procedere a questo ritmo? La Cina ha ordinato 44 nuove centrali nei prossimi 40 anni per raddoppiare la sua potenza produttiva. Ma si avvia ad essere il principale consumatore di energia...". Ci sono altri ostacoli lungo questa strada? "Io ne conto cinque, e adesso vi dico il secondo. Non sappiamo ancora come trasportare e stoccare le scorie. Gli Stati Uniti hanno straordinari scienziati e hanno investito 8 miliardi di dollari in 18 anni per stoccare i residui all'interno delle montagne Yucca dove avrebbero dovuto restare al sicuro per quasi 10 mila anni. Bene, hanno già cominciato a contaminare l'area nonostante i calcoli, i fondi e i super-ingegneri. Davvero l'Italia crede di poter far meglio di noi? L'esperienza di Napoli non autorizza troppo ottimismo. E questa volta i rifiuti sarebbero nucleari, con conseguenze inimmaginabili". Ecoballe all'uranio, un pensiero da brividi. E il terzo ostacolo? "Stando agli studi dell'agenzia internazionale per l'energia atomica l'uranio comincerà a scarseggiare dal 2025-2035. Come il petrolio sta per raggiungere il suo peak. I prezzi, quindi, andranno presto su. Ciò si ripercuoterà sui costi per produrre energia togliendo ulteriori argomenti a questo malpensato progetto. Aggiungo il quarto punto. Si potrebbe puntare sul plutonio. Ma con quello è più facile costruire bombe. La casa Bianca e molti altri governi fanno un gran parlare dei rischi dell'atomica in mani nemiche. Ma i governi buoni di oggi diventano le canaglie di domani". Siamo arrivati così all'ultima considerazione. Qual è? "Che non c'è abbastanza acqua nel mondo per gestire impianti nucleari. Temo che non sia noto a tutti che circa il 40% dell'acqua potabile francese serve a raffreddare i reattori. L'estate di cinque anni fa, quando molti anziani morirono per il caldo, uno dei danni collaterali che passarono sotto silenzio fu che scarseggiò l'acqua per raffreddare gli impianti. Come conseguenza fu ridotta l'erogazione di energia elettrica. E morirono ancora più anziani per mancanza di aria condizionata". Se questi sono i dati che uso ne fa la politica? "Posso sostenere un dibattito con qualsiasi statista sulla base di questi numeri e dimostrargli che sono giusti, inoppugnabili. Ma la politica a volte segue altre strade rispetto alla razionalità. E questo discorso, anche in Italia, è inquinato da considerazioni ideologiche". In che senso? C'è un'energia di destra e una di sinistra? "Direi modelli energetici élitari e altri democratici. Il nucleare è centralizzato, dall'alto in basso, appartiene al XX secolo, all'epoca del carbone. Servono grossi investimenti iniziali e altrettanti di tipo geopolitico per difenderlo". E il modello democratico, invece? "È quello che io chiamo la "terza rivoluzione industriale". Un sistema distribuito, dal basso verso l'alto, in cui ognuno si produce la propria energia rinnovabile e la scambia con gli altri attraverso "reti intelligenti" come oggi produce e condivide l'informazione, tramite internet". Immagina che sia possibile applicarlo anche in Italia? "Sta scherzando? Voi siete messi meglio di tutti: avete il sole dappertutto, il vento in molte località, in Toscana c'è anche il geotermico, in Trentino si possono sfruttare le biomasse. Eppure, con tutto questo ben di dio, siete indietro rispetto a Germania, Scandinavia e Spagna per quel che riguarda le rinnovabili". Ci dica come si affronta questa transizione. "Bisogna cominciare a costruire abitazioni che abbiano al loro interno le tecnologie per produrre energie rinnovabili, come il fotovoltaico. Non è un'opzione, ma un obbligo comunitario quello di arrivare al 20%: voi da dove avete cominciato? Oggi il settore delle costruzioni è il primo fattore di riscaldamento del pianeta, domani potrebbe diventare parte della soluzione. Poi serviranno batterie a idrogeno per immagazzinare questa energia. E una rete intelligente per distribuirla". Oltre che motivi etici, sembrano essercene anche di economici molto convincenti. È così? "In Spagna, che sta procedendo molto rapidamente verso le rinnovabili, alcune nuove compagnie hanno fatto un sacco di soldi proprio realizzando soluzioni "verdi". Il nucleare, invece, è una tecnologia matura e non creerà nessun posto di lavoro. Le energie alternative potrebbero produrne migliaia". A questo punto solo un pazzo potrebbe scegliere un'altra strada. Eppure non è solo Roma ad aver riconsiderato il nucleare. Perché? "Credo che abbia molto a che fare con un gap generazionale. E ve lo dice uno che ha 63 anni. I vecchi politici, cresciuti con la sindrome del controllo, si sentono più a loro agio in un mondo in cui anche l'energia è somministrata da un'entità superiore".
Ora che li abbiamo incontrati e sappiamo chi sono quelli del Movimento a 5 Stelle la prima impressione,almeno per i candidati della lista provinciale, è che ci troviamo di fronte a persone normali che in politica possono sembrare “dilettanti allo sbaraglio”, tanto sono lontani dallo stereotipo dell'uomo politico italiano stile “So tutto Io” degli ultimi decenni.
La percezione, all'inizio, disorienta un po' tanto siamo abituati alla (finta) democrazia delegativa che in Italia ci ha portato alla situazione di oggi. I “professionisti” della politica è vero, in campagna elettorale, sanno fare ben di più. Tutti slogan e certezze rassicurano le “pecorelle smarrite” con i loro programmi fatti sempre di più: più lavoro, più salute, più educazione, ecc.ecc. In campagna elettorale, sembra quasi una parola d'ordine tra i politici di mestiere, guai ad essere pessimisti oppure semplicemente realisti. Peccato che, appena superato lo scoglio dell'urna, tutti o quasi tutti si dimenticano delle promesse fatte. I contatti con gli elettori diventano sporadici o superflui. La “delega” a governare li fa chiudere nei palazzi, sordi alle istanze della gente specie quando queste si vanno a scontrare con gli interessi delle “famiglie potenti” che si sono impossessate di tutti (o quasi) i partiti.
L'alternativa di Davide Bono e di Piemonte 5 stelle richiede innanzitutto uno sforzo culturale. Occorre passare da un modello di democrazia delegativa ad uno di democrazia partecipativa dove ognuno, nella propria sfera di competenze ed interessi, si occupa o meglio si preoccupa di migliorare il mondo intorno a se.
Non esistono alternative se vogliamo costruire un futuro migliore. Il modello lo abbiamo già sperimentato a Piasco, negli ultimi anni, in campo ambientale o in quello sportivo-ricreativo. Associazioni e gruppi di cittadini, collaborando con l'assessore o l'amministratore di riferimento, hanno fatto fare dei passi avanti alla nostra comunità. La filosofia politica alla base del Movimento a 5 stelle ora la conosciamo. In due parole l'ha riassunta Fabrizio Ghirardi di Alba quando ha fatto cenno all'ideologia della Decrescita Felice di Maurizio Pallante.
Il sito dedicato la riassume così: La decrescita è la consapevolezza che non c’è progresso senza conservazione; indifferenza alle mode e all’effimero; attingere al sapere della tradizione; non identificare il nuovo col meglio, il vecchio col sorpassato, il progresso con una sequenza di cesure, la conservazione con la chiusura mentale; non chiamare consumatori gli acquirenti, perché lo scopo dell’acquistare non è il consumo ma l’uso; distinguere la qualità dalla quantità; desiderare la gioia e non il divertimento; valorizzare la dimensione spirituale e affettiva; collaborare invece di competere; sostituire il fare finalizzato a fare sempre di più con un fare bene finalizzato alla contemplazione. La decrescita è la possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento, che liberi le persone dal ruolo di strumenti della crescita economica e ri-collochi l’economia nel suo ruolo di gestione della casa comune a tutte le specie viventi in modo che tutti i suoi inquilini possano viverci al meglio. In quest'ottica, capite bene, che la contrapposizione politica con gli schieramenti dominanti (ma anche, purtroppo, con la cultura) è fortissima.
Un esempio? Il problema energia. La ricetta degli schieramenti politici dominanti è pressoché uguale. Puntare sulle biomasse (Bresso) oppure sul nucleare (Cota) per produrre più energia in modo alternativo alle fonti fossili. Gli effetti collaterali, naturalmente, sono minimizzati o nascosti in ossequio al grande business che si va a creare. Bono ed il Movimento di Beppe Grillo propongono invece il risparmio energetico, la riqualificazione energetica degli edifici, l'autoproduzione di energia con il sole, l'acqua , il vento sicuramente anche con le biomasse a patto che sia fatto in modo sensato e sostenibile.
Utopie? Forse, peccato che sia già un modello sperimentato con successo da anni in Germania ed Austria. Gli effetti collaterali: una ricaduta in termini di occupazione onesta e dignitosa incredibile in questi tempi di crisi ed un grosso passo avanti nella battaglia per un ambiente più pulito e sano in cui vivere Mi fermo qui augurandomi che altri proseguano ed integrino il discorso sul nostro blog.
Concludo, invece, riportando una lettera pubblicata sul Corriere di Saluzzo che riassume in modo esemplare il dubbio riscontrato in tanti cittadini sull'opportunità di dare il proprio voto ad uno schieramento che, se va bene, arriverà a percentuali ad una cifra eleggendo pochi candidati, virus della democrazia partecipativa, nel Consiglio Regionale.
I furbetti del "voto utile" La correttezza dell’informazione non è propriamente uno dei punti di forza della democrazia italiana. Ma sotto le elezioni, da qualche tempo a questa parte, tutti diventano dei signori, nella premura di garantire a TUTTI i candidati lo stesso spazio a disposizione. A TUTTI? Beh, no, forse non proprio a tutti... diciamo ai rappresentanti dei due più grandi partiti, dei due osannati Monoliti della politica italiana, e alle rispettive coalizioni. La cosiddetta “par condicio” è dovuta a loro, che, grazie agli enormi poteri economici che rappresentano e li sponsorizzano (notoriamente legati anche giornali e televisioni), monopolizzano il mercato e detengono il primato delle preferenze. Poi, ci sono anche altre liste, certo, ma... lasciate perdere, ci dicono neanche troppo tra le righe i mezzi d’informazione: votate i Monoliti, tanto vincerà uno di loro. E i Monoliti godono. Da anni, da decenni (anche se sono nati dopo, hanno ereditato solide ceneri dai loro predecessori) fondano il loro consenso proprio sul “voto utile”, sulla finta democraticità delle campagne elettorali, dove di fatto può vincere solo chi detiene già un’ampia fetta di potere, perché degli altri non si parlerà praticamente nulla. E i due Colossi, pur cantandosele sonoramente in campagna elettorale per mettere in mostra le differenze, diventano di fatto sempre più simili, in modo che sia sempre garantita una continuità al sistema italiano, con tutti i suoi annessi e connessi che tutti ormai dovremmo conoscere. Insomma, alle elezioni, di fatto, “possiamo cambiar tutto, a patto che si lasci tutto come era”. A meno che... a meno che i cittadini Italiani non comincino, uno dopo l’altro, a guardarsi intorno, valutando TUTTI i programmi, visionando TUTTI i candidati, e non solo quelli che si riferiscono ai Monoliti. E inizino, sempre in maggior numero, ad assumersi la fatica e la responsabilità di informarsi personalmente, e non solo tramite i Grandi Giornali e le Grandi Televisioni. Perché quella del “voto utile” è una grandissima stupidaggine, che può esistere solo in grazia di un sistema d’informazione malato e dell’assuefazione degli elettori. Che devono rivendicare, proprio attraverso il voto, la loro vera libertà, che è quella non di scegliere quello che si ritiene “il male minore”, ma la lista che veramente, fra tutte, li rappresenta meglio. Una libertà che, se si vogliono veramente cambiare le cose, deve avere il coraggio di rischiare.
Di cagio (del 30/03/2007 @ 16:54:38 in generale, linkato 2922 volte)
Diego Botta è uno di parola, ed è anche piuttosto efficente, infatti appena ha avuto un attimo di tempo mi ha inviato una sua relazione sul Consiglio Comunale. Visto che è uno che no si offende gli ho anche messo questa bellisima foto, così non si corre il rischio di pensare che sia una persona seria
Ciao a tutti questa volta il consiglio ve lo devo raccontare io. Ammetto di sentirmi molto il sancho panza della situazione e so che non potrò mai essere all'altezza del nostro Don Chisciotte Cagio... Comunque Di cosa si è discusso? Vi chiederete... Bè solite cose amministrative: bilanci, previsioni, attivi, passivie chi più ne ha più ne metta, anche se devo dire questa volta la seduta si è aperta con un tanto insolito quanto valido e meritato ringraziamento (con tanto di gadget ricordo) a tal signor Marino che per 3 anni ha fatto il volontario in comune e a cui và tutta la riconoscenza dei piaschesi. Terminati i convenevoli bisogna dire che già l'inizio della seduta è stato piuttosto sofferto con il capogruppo della minoranza astenutosi all'approvazione dell'ordine del giorno del consiglio precedente chiedendo maggior chiarezza in merito al contributo di 120.000 (ricevuto dal comune grazie all'alto indice di fecondità delle mamme piaschesi che si meritano un bel ringraziamento)e all'aumento dell'addizionale irpef votata nell'ultima seduta. Si è poi proceduto con l'approvazione del consuntivo 2006 (votato all'unanimità nonostante alcuni punti abbiamo generato dei dissapori) e del previsionale 2007 introdotti dall'assessore con la delega al Bilancio Degiovanni e poi ampiamente spiegati (anche se a mio modesto avviso con alcuni lati oscuri che non sto ad elencare anche perchè sono opinioni personali ma su cui si potrebbe accendere un bel dibattito) dal ragioniere Claudio Mattio. Anche nel caso del bilancio previsionale sono sorti alcuni scontri relativi all'addizionale irpef e a come verrà utilzzato il famoso contributo "per i bambini" (anche se sembra che a conti fatti ai bambini vada ben poco--> anche questa è una mia opinione/interpretazionenaturalmente). Diciamo che alla fine quello che è stato fatto emergere è che nel 2006 il Comune di Piasco ha avanzato la bellezza di 75.000 € ma che si sta preparando a contrarre un mutuo da circa 1.000.000€ per la realizzazzione della scuola media che non si sa ancora se verrà realizzata in un unico lotto o in due a seconda dei finanziamenti che arriveranno forse dalla nostra Compagna ed amica Bresso. Sorpassata la parte Saliente relativa ai Bilanci ed ai punti all'ordine del giorno da votare he non sto a spiegare perchè sono cose di poco conto come il fatto che il gettone dei consiglieri non aumenta così come l'ici (almeno quella, anche se io più che i redditi sarei andato a colpire un pò di più le proprietà e soprattutto chi ne ha parecchie aumentando magari l'ici per la seconda casa piuttosto che l'addizionale IRPEF, ma i rappresentanti da me votati hanno approvato all'unanimità quindi sto zitto e pago), si è passati alle varie comunicazioni e qui viene il bello. Il capogruppo di minoranza unico astenuto durante l'approvazione di alcuni dei vari punti all'ordine del giorno legge una lettera che fa infuriare parecchio il capogruppo della maggioranza (che si era già infuriato in precedenza essendosi "sentito" catalogato come "evasore" in tema IRPEF) ed uno dei suoi assessori (in particolare quello con la delega all'agricoltura) che vengono "dipinti" all'interno della missiva come "quelli che danno poca importanza ai più deboli tanto i più forti vincono sempre". Comunque, risolta anche l'ultima piccola incomprensione, pure questa volta il consiglio si è concluso in amicizia e con rispetto di tutti verso entrambe le parti. Per concludere direi che è stato un incontro interessante e "Civile", unico rammarico a mio avviso è stato quello di aver visto da spettatore una minoranza ancora poco compatta e unanime nelle decisioni con quasi sempre 1 astensione manifestata (il capogruppo) e 2 voti favorevoli il che purtoppo mi fa riflettere su una dubbia compatezza dello schieramento (quindi fatti non pugnette sù!!).
Che dirvi, vi dò l'appuntamento (impegni permettendo) al prossimo consiglio tutti presenti (capofila Cagio mi raccomando). Ciao Belli
Diegun
A dimetnicavo per la centralina idroelettrica ancora nessuna novità
Venerdì 3 giugno alle 21.00, presso l'Ala della Pace, il Gruppo Vas di Piasco organizza una serata sul tema “Acqua T.V.B (ti Voglio Bere)”. Protagonista principe dell'incontro sarà uno studio delle acque sorgive cuneesi effettuato dai ragazzi del Liceo Scientifico Peano di Cuneo, coordinati dal Prof. Giacomo Olivero. Il Gruppo Vas di Piasco qualche mese fa, dopo aver lanciato la proposta di installare una Casetta dell'Acqua all'amministrazione comunale piaschese, aveva sollecitato al Liceo Peano le analisi sulle sorgenti più conosciute e frequentate della bassa Valle Varaita. Nel corso della serata ed alla presenza di diversi amministratori locali saranno resi noti e discussi gli esiti e le proprietà dei rilievi sulla Fonte Olivetta a Rossana, Santa Cristina a Costigliole Saluzzo, Isasca e Venasca Centro e della Frazione Serravalle, Tetti Avena e Fontana Barale nel comune di Piasco. Lo studio, in ogni caso, ha ribadito l'assoluta buona qualità di gran parte delle fonti in questione così come dell'acqua del rubinetto di casa. Ritorna di attualità, dunque, la proposta di installare le Casette dell'Acqua ( che erogano anche acqua frizzante) nei nostri comuni così da offrire un servizio utile a tutta la popolazione ed ottenerne un significativo beneficio sia a livello economico e sia dal punto di vista ambientale. Tra l'altro oggi c'è la possibilità di installare queste “casette” a costo zero per le casse comunali. La serata, inoltre, sarà un'occasione in più per sottolineare l'importanza della posta in gioco nei Referendum del 12 – 13 giugno.
Proprio oggi la Corte di Cassazione ha confermato il Referendum sul nucleare allontanando lo spettro del mancato raggiungimento del quorum. Il Comitato Referendario per l'acqua di Cuneo, attraverso la proiezione di alcuni brevi cortometraggi e la mostra “Fino all'ultima goccia”, proporrà qualche ulteriore riflessione sull'importanza dell'elemento acqua quale bene comune, bene che la “casta” di dx, sx e centro sta tentando di “rubare” ai comuni cittadini. La mostra “Le nostre Sorgenti”che riassume tutto lo studio degli allievi del Liceo Scientifico Peano, infine, sarà esposta presso la Porta di Valle di Brossasco dal 2 al 5 giugno 2011, nell'ambito della popolarissima manifestazione culturale “dOCumentarsi”.
Da inguaribile ottimista e da cittadino italiano che non vuole rassegnarsi al degrado politico e sociale di questi ultimi vent'anni da tempo mi guardavo attorno per vedere se da qualche parte spuntava qualche progetto concreto per cambiare le cose, pronto naturalmente a fare la mia parte.
Il blog di Beppe Grillo con i suoi meetup qualcosa avevano già smosso. Mi chiedevo, però, dov'era finita la parte dell'Italia migliore, quella che ogni giorno si alza al mattino per contribuire ad un mondo più giusto ed umano. Le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, i gruppi e movimenti cattolici, i comitati che sorgono spesso qua e là per rimediare ai disastri della politica.
Realtà diverse e frastagliate che, però, se si unissero diventerebbero una forza importante.
Oggi ho trovato sulla rete una risposta esemplare di Jacopo Fo e Roberta Lombardi che stanno cercando di mettere assieme tutte queste realtà con il Movimento Etico Popolare.
Lo pubblico sul nostro blog per alimentare il dibattito convinto che stiamo vivendo un momento storico importante e delicatissimo dal quale possiamo uscirne solo se sappiamo mettere in campo le energie migliori.
Invito tutti a farlo girare in rete, attraverso i propri contatti.
Nello scenario agonizzante di questo inizio millennio italiano sta succedendo qualche cosa di grosso?
Anche noi avremo a breve un effetto Obama?
Sta per cominciare una rivoluzione politica che ridara' alla gente la gioia di lottare e vincere?
Impossibile?
Se si guardano i telegiornali certamente, ma se si vive nel Movimento dei piccoli gruppi che praticano l’alternativa si assiste a una continua crescita di iniziative e successi. Ovunque fioriscono circoli della Decrescita Felice, del Movimento della Transizione, gruppi d’acquisto, botteghe del commercio equo, feste, concerti, cooperative sociali, imprese ecologiche, filiali di Banca Etica.
Un fenomeno enorme che ha poca visibilita' nel suo complesso ma che a furia di piccoli passi sta modificando casa per casa il panorama politico culturale e sociale. Una realta' che crea lavoro, risparmio energetico, imprese solidali in tutto il mondo.
Migliaia di pasti cucinati ogni giorno per i disperati del pianeta, migliaia di alberi piantati, pannelli fotovoltaici finanziati e costruiti, cibi biologici prodotti, milioni di litri d’acqua e kilowatt risparmiati.
E una cultura diversa che cresce non sui discorsi di chi e' bravo a parlare in pubblico ma grazie all’abilita' delle mani, alla fantasia e al sudore (quello della fronte non quello della lingua). In Italia, nonostante i Veltroni, i D’Alema, i Rutelli, il Presidente e tutte le sue vallette ucraine vestite da babbo natale in bikini, migliaia di persone si alzano ogni mattina e si chiedono: “Come posso far avanzare di un centimetro il mondo migliore?” e si mettono giu' a spremersi il cervello per creare un nuovo conto corrente ribelle, isolare un tetto, vendere un chilo di caffe' che ha dentro la speranza di un contadino peruviano, far arrivare un piccolo mulino a vento nel Kalahari.
E ci riescono!
Questa gente meravigliosa, questi che non sono crollati psicologicamente neanche di fronte all’ultimo disastro elettorale, se si mettono assieme cosa potrebbero combinare?
Pensa per un attimo se questo Movimento del fare si saldasse con i circoli degli amici di Beppe Grillo, con i comitati di lotta contro gli inceneritori e le industrie inquinanti, con componenti di base dei verdi e della sinistra. Pensa se fosse capace di parlare anche alla gente di buon senso che oggi vota a destra perche' non vede alternative.
Siamo tanti, anche se siamo divisi e incapaci di far nascere una strategia comune.
Ma in questi anni abbiamo imparato a usare mezzi nuovi come il web, a organizzarci a rete, a fare impresa e costruire concretamente nuovi mestieri, attivita' commerciali, installare pannelli solari, lampioni ad alta efficienza e caldaie ecologiche, andando oltre la denuncia del marcio nel sistema.
Bello ma impossibile?
E se ti dicessi che qualcuno ci sta pensando?
Sono stato cinque ore con Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, Alfredo Giacon che ha fatto il giro del mondo in barca a vela come ambasciatore del movimento solidale italiano e Piera Marsilio, scrittrice e musicista. Abbiamo parlato del neonato Movimento Etico Solidale. Parlare oggi di un nuovo movimento politico puo' sembrare una follia. Ma la cosa non spaventa i fondatori di questo gruppo che credono che sia proprio questo il momento per chiamare all’unita' su obiettivi concreti il popolo che sta opponendosi con i fatti allo sfascio nazionale.
Salviato mi racconta che in Francia le associazioni delle signore che amano i cani, gli ecologisti della prima ora, gli amanti dell’ambiente bucolico, i terrorizzati dalla catastrofe ambientale, i gruppi etici e solidali e i comitati spontanei di difesa del territorio sono riusciti a fare un patto che e' partito dal basso e che ha permesso al movimento ecologista-etico di ottenere un risultato formidabile: oggi sono il terzo “partito” con il 16% dei voti, solo un pelo al di sotto del Partito socialista.
Perche' non facciamo lo stesso?
Uniamo il Movimento del fare, dei piccoli passi, dei piccoli circoli locali, la gente concreta che non ama le chiacchiere e ha a cuore i risultati!
Mentre scrivo stanno arrivando i dati sulle elezioni regionali in Germania. Anche li' una nuova sinistra ha ottenuto risultati notevoli, un segnale che qualche cosa si sta muovendo a livello internazionale.
Quello che mi affascina del Movimento Etico Solidale e' il rifiuto per le divisioni ideologiche, la partenza cercando di portare idee semplici, proposte concrete. Salviato inizia dicendo che sogna un movimento che misuri l’impegno dei propri militanti con il numero di pannelli solari installati, con la quantita' di combustibile fossile risparmiato.
Oggi sarebbe possibile trasformare in fatti le nostre proposte.
Abbiamo decenni di esperienza e le tecnologie sono mature.
Possiamo immaginare di proporre finalmente nuovi strumenti di risparmio, permettendo alle famiglie italiane di investire in modo sicuro e vantaggioso nelle fonti di energia rinnovabile, estendere la logica dei gruppi di acquisto a servizi complessi come la telefonia o le assicurazioni, far risparmiare le famiglie e valorizzare le imprese etiche.
E possiamo perfino dimostrare che un comune che ha bisogno di 3 milioni di euro per costruire una scuola puo' ottenerli dando vita a un progetto globale di razionalizzazione delle risorse energetiche.
Cambi le lampadine e i regolatori di flusso della corrente e tagli l’80% dei costi dell’illuminazione stradale, produci biogas dai rifiuti urbani organici, tagli del 50% i costi del riscaldamento isolando gli immobili, copri i tetti e i parcheggi con pannelli fotovoltaici, dove puoi installi generatori di elettricita' eolici, idrici, a scarti di legno. Con una semplice operazione di prefinanziamento e grazie ai finanziamenti dello Stato puoi realizzare gli investimenti senza sborsare un euro e ottenere contemporaneamente i 3 milioni di euro per la scuola, facendoti anticipare i risparmi ottenuti e gli utili provenienti dalla produzione diretta di elettricita'.
Oggi possiamo non limitarci a dirlo, il Movimento contiene le professionalita' e l’esperienza per trasformare questa possibilita' in un’azione politica diretta. In campagne di riconversione dell’economia dei Comuni. Far vivere la nostra propaganda politica sulle esperienze.
Quando avremo realizzato simili interventi in 10 Comuni avremo dimostrato di avere un progetto vero per la rinascita economica, ecologica e culturale dell’Italia. Non chiacchiere.
Il fatto di trovarmi per la prima volta di fronte a un’organizzazione politica che si muove su questa linea di pensiero mi ha entusiasmato.
E credo che sia importante in questo momento aprire una discussione su questi temi.
Ben sapendo che non sara' facile, non sara' comodo ma potrebbe essere un’esperienza straordinaria di cambiamento.
Vogliamo farlo?
Possiamo farlo?
Come?
abbiamo molto parlato in questi giorni ed il sogno europe ecologique da costruire qui in italia è una sfida che ci piacerebbe vincere.
un primo incontro c'è stato ad alcatraz da jacopo a metà ottobre ed hanno iniziato ad aderire tutta una serie di associazione e realtà che lavorano quotidianamente nella solidarietà, nella filiera corta, nelle energie rinnovabili.
per ora hanno aderito al progetto
Lifegate Planet
Associazione Alcatraz
El Tamiso
Brio
Ecor NaturaSì
Cooperativa Immigrazionisti
Associazione Mairi e Soliles
Unaretedamore
Coscienza in Rete
Associazione Impronta Leggera
e noi che facciamo?
sì lo so, c'è il movimento a 5 stelle e le regionali, ma una cosa non esclude l'altra... ANZI l'amplifica enormemente!
beppe e jacopo hanno parlato di questa cosa più volte e jacopo si è messo in contatto con i ragazzi di campania ed emilia che stanno lavorando al progetto liste civiche regionali. penso sia in contatto anche con voi.
noi nel lazio stiamo anche lavorando con i ragazzi di PBC...
ma voi non li sentite i passi di una MOLTITUDINE INARRESTABILE che inizia a camminare insieme verso la stessa direzione????? vogliamo fare rete con chi abbiamo vicino ogni giorno: chi fa la raccolta differenziata perchè vuole rifiuti zero, chi compra dalla filiera corta ed in modo critico, chi ha un conto in banca etica, chi si fa da solo la sua energia rinnovabile, chi vuole che l'acqua rimanga pubblica, chi coltiva l'orto di quartiere...?
perchè dall'incontro di cue persone che quotidiamente tentano di migliorare il mondo si crea un legame saldo ed insieme siamo una moltitudine inarrestabile!
Di Sara G (del 01/09/2011 @ 15:48:07 in Associazioni, linkato 1598 volte)
Hola a todos queridos hermanos!
Vi sollecito all'attenzione questo scambio giovanile che si terrà a fine settembre sul tema dell'immigrazione e della interculturalità. Mi sembra una interessante opportunità per conoscere nuove persone e il loro mondo e idee, il tutto non lontano da casa e a costi modesti (conoscendo la Comunità Papa Giò..)
Avete ancora un po di tempo per iscrivervi!
http://www.odcpace.org/index.php?option=com_content&task=view&id=478&Itemid=302
Ciao piaschesi!
Di cagio (del 06/04/2007 @ 15:44:52 in Eventi, linkato 3062 volte)
C'era da aspettarselo, prima o sarebbe toccato anche a noi. Tra Piasco, Costigliole, Verzuolo, Manta, Busca e Villafalletto vivono quasi 30.000 persone. E tutta questa gente utilizza dei servizi, consuma e produce immondizie. Non si poteva certo pretendere di continuare ad utilizzare la corrente prodotta in altri posti e mandare via i rifiuti. La notizia, che non tarderà ad essere ufficiale, è trapelata da fonti ben informate; il progetto non è stato discusso nei consigli comunali per non creare inutili allarmismi e gli isterismi che creano inevitabilmente questo tipo di strutture. A cavallo tra i comuni di Piasco, Verzuolo e Costigliole (a muiane, per chi conosce la zona) verrà costruita (sono già stati identificati i lotti e gli scavi inizieranno in maggio) una centrale termoelettrica a fonti fossili associata ad un termovalozzitore, per la produzione di circa 10 megawatt di elettricità. Certo che 10 MW non sono neanche un terzo del consumo locale ma le dimensioni dell'impianto sono comunque considerevoli. L'inceneritore avrà tutte le caratteristiche dei moderni bruciatori: portando l'immondizia – combustibile a temperature altissime non produrrà i classici fumi ma solamente particelle piccolissime, dal diametro inferiore ai 2,5 micron, così piccole che in Italia fino a poco tempo fa c'era una sola apparecchiature in grado di rilevarle, adesso ne sta entrando in funzione un altra; le dimensioni nanoscopiche di queste particelle consentiranno ai fumi di distribuirsi su una zona di diversi km dalla centrale, in particolare di notte viaggeranno col vento verso valle e di giorno con le correnti ascensionali colpiranno più Piasco e la vallata. Non è il massimo, lo so, ma non possiamo pretendere che i nostri rifiuti continui a smaltirli qualcun altro, inoltre abbiamo bisogno di energia per cui non abbiamo scelta: o le nanopolveri della centrale a carbone + spazzatura sul bedale del corso (serve acqua fresca per l'impianto) o stare al buio! A dire il vero di una possibile alternativa se ne parla, ma pare improbabile e fantasiosa: raddoppiare la raccolta differenziata (superare il 70%) e ridurre i consumi energetici di un quarto. E' vero che in certe realtà la raccolta differenziata supera anche l'85% e che con la finanziaria 2007 c'è la possibilità di detrarre il 55% delle spese per le opere di miglioramento dell'efficienza energetica, che oltretutto consentono di risparmiare un bel mucchio di soldi su luce e riscaldamento, ma ognuno deve fare la sua parte... Sappiamo com'è: la gente preferisce continuare a pagare 3 volte di più e starsene tranquilla. Magari una centrale nucleare sotto casa difficilmente viene accettata, ma per una centrale a carbone ed un inceneritore nessuno ha mai fatto storie. Il 4 maggio alla Sala Polivalente ci sarà una serata in cui si parlerà di risparmio energetico come risorsa economica, in particolare degli esperti affronteranno anche i temi dei nuovi contributi pubblici per le fonti rinnovabili, le nuove regole per le costruzione e ristrutturazione di edifici, le opportunità che si vengono a creare, le possibilità di risparmio immediato ed altri temi cari agli idealisti e a chi ha paura ad investire i soldi nelle grandi imprese agroalimentari emiliane e laziali, o di telecomunicazioni nazionali, o in titoli di paesi lontani in grande crescita economica. Io non ci andrò, sarò a Muiane a guardare dove mettere la ciminiera dell'inceneritore, cioè del termovalorizzatore, in modo che sia ben visibile a tutti quelli che vogliono spalancare le finestre d'inverno e tenere la tv accesa per far vedere ai ladri che c'è qualcuno in casa.
Di Marta (del 24/06/2008 @ 15:34:35 in generale, linkato 2766 volte)
Spiacente ma torno su un vecchio argomento: sentieri in collina, i "nostri" in quel di Piasco.
Sabato 21 giugno, tradizionale festa a S. Bernardo, con messa, benedizione, distribuzione dei "micun".... Tradizione vuole che si salga alla cappella con trattore e "tamagnun"(ormai pochi a farlo), e in pellegrinaggio, quindi a piedi( forse si dovrebbe anche pregare).
Non so in quanti siano partiti da Piasco a piedi, in quanti abbiano fatto un pezzo in macchina, comunque si era un bel numero a messa. io e il mio babbo siamo partiti da casa a piedi, e a un certo punto abbiamo avuto la strada sbarrata da mucchi di legna appena tagliata. Mi spiego meglio: dopo Tetti Avena si lascia la strada sterrata per prendere sulla destra il sentiero per il bosco, tale sentiero dopo qualche centinaio di metri si trasforma nel famigerato vertical race( più' volte contestato), quella cosa verticale senza curve, senza ombra, delimitato da un lato da una rete( in basso elettrica ??) per intenderci. Tale sentierino era ostruito da svariati cumuli di legna appena tagliata, aggirabili solo risalendo la scarpata e passando nel bosco abbastanza fitto. Non so quante persone l'abbiamo percorso quel tratto, visto che una volta l'anno(per la festa appunto) si ha la possibilita' di percorrere il sentiero storico che porta a san Bernardo ( che si trova nella "cinta") e giustamente molti hanno preferito un bel sentiero al vertical race strozza fiato!
Questa e' una polemica trita e ritrita, ma mi sembra che ostruire il passaggio proprio il giorno della festa sia, per poca sensibilita' o poca attenzione, provocazione e attirarsi volutamente critiche.
Oltretutto e' sparito un cartello indicatore (di quelli in legno a pois colorati) proprio in quel posto. Quello che indicava il sentiero in salita da prendere dalla strada sterrata, ma non accuso nessuno, forse se ne e' andato lui di sua spontanea volonta', per vergogna, a indicare un sentiero che meriti tale nome.
Ancora una volta rilancio i soliti interrogativi: come possiamo tutelare il nostro territorio? A chi dobbiamo rivolgerci? Vi sono già dei responsabili in questo senso? Siamo nel far west o vi sono leggi che regolano queste cose? Chi ha ragione , chi a torto?
Il filo conduttore del Campeggio Resistente di quest’anno sarà legato alla ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. L’iniziativa si terrà nel Comune di Valloriate dal 26 al 31 luglio e il percorso dei dibattiti seguirà differenti tematiche: lavoro, immigrazione, mafie, economie alternative, satira...
Il programma ideato e organizzato dai ragazzi del presidio cuneese di Libera “Daniele Polimeni”, delle associazioni 33Giri e LiberaVoce ripercorrerà in buona parte quanto fatto negli anni scorsi, introducendo alcune novità.
IL PROGRAMMA
MARTEDI' 26 Luglio
Dalle ore 10.00 alle 14.30. Sistemazione e accoglienza campeggianti. (pranzo al sacco da casa)
Ore 15. Presentazione del Campeggio Resistente 2011 con Autorità, Organizzatori e promotori.
Ore 17. Inizio “Gioco delle bande partigiane e della Resistenza” nei boschi e delle frazioni limitrofe a Valloriate.
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo: “La politica e la religione. Tra eretici, Chiesa e vicende italiane”
Relatori: Paolo Giaccone (storico, autore di "C'è una croce sullo scudo – Le basi cattoliche della DC Cuneese"), Pier Paolo Simonini (studioso di teologia e storia, professore di religione al Liceo Scientifico di Cuneo G. Peano), Alberto Romussi (studioso di diritto, Pastore del Circolo Evangelico cuneese).
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Conferenza-dialogo. “L'ancella d'Italia. 150 anni di mafia, da fenomeno criminale di territorio a impresa mafiosa ”
Relatore: Isaia Sales (docente di Storia della Criminalità Organizzata dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ex parlamentare e consigliere regionale della Regione Campania)
Ore 18. Conferenza-discussione. “Non c'è più il futuro di una volta. Un dialogo sulle passioni che muovono (ancora?) la politica”
Relatori: Emilio Carnevali (giornalista di MicroMega) e Luca Telese (giornalista de Il Fatto Quotidiano, scrittore e conduttore su La7).
Ore 20. Cena presso il salone Polivalente.
Ore 21. Incontro. “Langhe Doc - Storie di eretici nell'Italia dei capannoni: tra sviluppo economico e tutela del territorio”.
Relatori: Paolo casalis (regista di Langhe DOC), Federico Ferrero (autore del libro Langhe DOC), Fabio Gianotti e Silvia Bongiovanni (registi di “Nani di pietra, giganti di carta”)
Ore 22.30. Spettacolo teatrale: “Che bella gente” (tributo al grande Giorgio Gaber) Compagnia teatrale “L'Interezza non è il mio forte” (Torino).
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo: “La vita e il lavoro nell'era del turbo capitalismo. Lentezza e soddisfazione: si può conciliare lavoro e salute ai nostri tempi?”.
Relatori: Federico Baccomo (ex-avvocato d'affari, ora scrittore di successo. Autore di “Studio Illegale” e “La gente che sta bene”, sulla sua esperienza nell'olimpo della finanza), Alessandra Re (docente di psicologia del lavoro all'Università di Torino).
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Tavola rotonda. “Orientarsi sulle strade della cooperazione. Storia, Filosofia, Progetti “
Relatori: Roberto Schellino (Coordinamento Contadino Piemontese – piccoli produttori del territorio), Enrico Zaninetti (Banca Etica), Peppe Pagano (Libera Terra Campania), Marco Mariano (coop. Retenergie – Solare Collettivo – energie rinnovabili), Luca Gioelli (coop. Libero Mondo – equo solidale e sociale).
Ore 18. Conferenza-dialogo. “Il lavoro. Si scrive posto fisso, si legge utopia”
Relatori: Giorgio Airaudo (segreteria nazionale sindacato FIOM), Filippo Taddei (docente universitario di macroeconomia al Collegio Carlo Alberto di Torino).
Ore 20. Cena presso il salone Polivalente e concerto de “Succulents”
Ore 21. Presentazione progetto “I Granai della Memoria” (interviste alla popolazione locale).
Ore 21.30. Spettacolo e letture poetiche: “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare” di e con Vincenzo Costantino, detto Chinaski (poeta narratore e interprete milanese)
Dalle 9 alle 11.30. Laboratori a gruppi: attività teatrali, giornalismo e video-making, sistemazione sentiero partigiano e lavori sociali con la popolazione.
Ore 11.30. Incontro/dialogo. “Le migrazioni, tra sofferenza e desideri. Una prospettiva glocale”
Relatori. Lele Viola (editorialista del La Guida), Valentina Ferrai (associazione MondoQui), ragazze palestinesi del Campo profughi di Jenin (testimoni diretti della questione israelo-palestinese).
Incontro/dialogo. “Uno sguardo sull'Italia e sul Risorgimento” con Daniela Bernagozzi (docente di storia e filosofia presso il Liceo Scientifico G. Peano di Cuneo)
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Grande assemblea e dibattito collettivo tra i Campeggianti: “E ora che si fa? Alla ricerca di una prospettiva d’azione e di nuovi desideri”.
Ore 17.30. Conferenza. “La vergogna e la fortuna. Storie di migranti e di mafie”.
Relatore: Bianca Stancanelli (giornalista e scrittrice. Inviato speciale del settimanale Panorama. Autrice di “La vergogna e la fortuna. Storie di rom” e “A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario”).
Ore 18.30. Spettacolo teatrale: “La spremuta” (sulla rivolta degli immigrati africani di Rosarno) di e Con Beppe casales.
Ore 9.00 – Ore 12,30: mattinata sportiva (arrampicata, canoa, equitazione con pony, camminata in montagna)
Ore 13. Pranzo presso il salone Polivalente.
Ore 15. Conferenza-discussione. “La satira (e l'Italia) ai tempi del Bunga Bunga”
Relatori: Francesca Fornario (giornalista satirica dell'Unità), Alessandro Bonino e Stefano Andreoli (ideatori e curatori del celebre sito di satira Spinoza.it), redazione del Misfatto (inserto satirico de Il Fatto Quotidiano).
Ore 18. Conferenza-dialogo. “Le mafie nel nord Italia: nomi, numeri e fatti di una realtà”.
Relatori. Giampiero Rossi (caporedattore della Rizzoli, autore di “Mafia a Milano”, “I boss di Chinatown. La mafia cinese in Italia”),Marco Nebiolo (giornalista di Narcomafie), Giuseppe Catozzella (giornalista collabora con L'Espresso, autore di “L'alveare” sulle mafie al nord), Enzo Ciconte (docente di storia della criminalità organizzata a Firenze, autore di “'Ndrangheta padana”). Modera: Stefano Caselli (giornalista de Il Fatto Quotidiano)
Ore 9. Ore 10. Partenze per camminata sui sentieri partigiani con guida storica: Valloriate – Paraloup
Ore 12. Inaugurazione mostra artistica di Marco Cordero, a Paraloup (in collaborazione con la Fondazione Nuto Revelli)
Ore 13. Pranzo al sacco a Paraloup.
Ore 15. Incontro/dialogo a Paraloup. “L'Italia e il disagio dell'inciviltà: tra delusioni, passioni e desideri”.
Relatori. Marco Revelli (sociologo e professore presso l'Università del Piemonte Orientale, autore di “Poveri, Noi”, “Controcanto”), Laurana Lajolo (scrittrice, sociologa e docente presso l’Università del Piemonte Orientale), Franco Chittolina (Presidente di APICE: Associazione per l'incontro delle culture in Europa), On. Attilio Martino (partigiano, presidente provinciale ANPI).
Ore. 17. Conferenza conclusiva Campeggio Resistente 2011, a Paraloup.
Intervengono: gli organizzatori del Campeggio Resistente 2011, Maria José Fava (referente regione Piemonte di Libera), Valentina Sandroni (coordinatrice provincia Cuneo di Libera), Autorità cittadine.
Ore 18.30. Ritorno a Valloriate sui sentieri partigiani.
Ore 20. “Ultima Cena” presso il salone Polivalente.
Di cagio (del 29/08/2007 @ 15:14:22 in generale, linkato 4031 volte)
In questi giorni si sono verificati due incidenti mortali sulle montagne del cuneese; l'alpinismo da sempre ha molti appassionati tra i piaschesi, da chi va una volta l'anno ai laghi blu a chi è stato sull'Himalaya, sulle Ande, sul Kenya o Kilimanjaro; probabilmente dalle nostre parti è lo sport che è praticato da più persone. Luca Dalmasso ha scritto queste considerazioni nella speranza che facciano riflettere un po' di gente e che magari stimolino una discussione su un tema spesso sottovalutato.
Di incidenti in montagna ce ne sono sempre stati, e ce ne saranno sempre. Succedono in tutte le parti del mondo, perché qualcuno dice che "la montagna è assassina". A volte, però succede che incidenti mortali capitano vicino a casa, su montagne conosciute, magari su cui ci si è saliti tante volte, magari una montagna simbolo per una grandissima parte di persone: il Monviso. Negli ultimi anni (come probabilmente anche nei "penultimi" anni, e anche quelli prima ancora...) sono successi diversi incidenti mortali, che hanno colpito tutti, giovani, vecchi, donne, alpinisti espertissimi, escursionisti della domenica... Quella gran persona che ha tirato fuori la famosa frase "la montagna è assassina" forse dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere. Ma soprattutto dovremmo fermarci TUTTI a riflettere: dall'alpinista più bravo del mondo, a un cazzone come me, fino all'escursionista meno esperto del mondo che va in montagna a fare una passeggiata una volta ogni 5 anni. La montagna non è un gioco. Non è andare in piscina, andare a spasso sotto i portici. Tutte le cose nella vita andrebbero sempre fatte usando la testa, ma questo mondo ci sta portando a usarla sempre meno. Per tante cose non fa niente. Per esempio per giocare alla Play Station, o per guardare un reality, se si usa poco la testa non crea nessun problema (anzi, credo che se si usasse la testa manco li farebbero sti programmi... non me ne vogliano i fanatici del GF o di qualche sperduta isola che improvvisamente diventa famosa....). Ma in montagna non si può andare senza usare la testa. Credo che se ne parli sempre troppo poco di questo discorso, ma la gente DEVE sapere, deve farsi un'idea di che cosa vuol dire e le differenze che ci sono tra salire una cima, arrampicare su una parete, fare una passeggiata in un bosco o su una pietraia, o salire una cascata di ghiaccio, cosi come fare 2 passi sulla neve.... non è tutto banale come la gente crede, ho sentito con le mie orecchie (che notoriamente sono pure grandi) mille volte dire che quella passeggiata è banale, che quella salita è talmente facile che non merita nemmeno farla, soprattutto ho sentito tante volte che la normale al Viso fa ridere, è per principianti. Nonostante sia poco tempo che frequento la montagna, credo di avere un minimo, una piccola base di esperienza, e credo di avere salito molte vie e montagne più difficili della normale al Monviso. Ma porto un rispetto incredibile per quella via, (così come per tutte le cime, le vie e i sentieri), che non ritengo banale per niente al mondo: mi piacerebbe sapere quante persone tra le decine e decine che salgono la normale in questo periodo, sanno quali pericoli oggettivi può avere quella parete, quanti salgono con un casco sulla testa, quanti si informano sulle condizioni della via prima di salire, quanti si portano dietro un pezzetto di corda (non si sa mai cosa può succedere), quanti si son allenati un minimo prima di provare questa salita. Credo che chi può rispondere a tutte queste domande si conti sulle dita di una mano. Basta accusare, a valle è facile dirne di tutti i colori su un incidente capitato in montagna: ogni volta si sente dire "ha rischiato troppo, se l'è cercata, non avrebbe dovuto andare". Ogni volta che succede un incidente (mortale o no) sento ste frasi e sempre da persone poco o per nulla esperte, che davanti alla Tv si permettono di giudicare. Invece di gridare allo scandalo tutte le volte che ci scappa un morto, pensiamoci prima. E soprattutto facciamo funzionare il cervello, invece di lasciarcelo rubare dalla Tv.... la montagna merita più rispetto...
Il VAS ha consegnato alle due liste durante le serate di presentazione dei programmi alla collettività il questionario della campagna STOP AL CONSUMO DI TERRITORIO.
La popolazione mondiale delle città ha superato di gran lunga quella delle campagne. Qualsiasi strategia economica, sociale, ambientale, energetica deve necessariamente passare dalla città. Cemento e asfalto continuano a divorare territorio, a volte legalmente a volte aggirando le leggi, altre volte ancora, le leggi si cambiano per sanare. Non ci sarebbe nulla di male se si mantenesse un equilibrio. Così però non è, almeno a giudicare da quello che è avvenuto negli ultimi anni. Da Nord a Sud la situazione è sempre la stessa: la città, anche se la popolazione non cresce o cresce di poco, si sviluppa mangiando terreni agricoli, che se producono agricoltura o sono semplicemente paesaggio valgono poco. Se invece si decide di costruirci sopra, valgono di più. E così all’improvviso la vita costa di più: case, affitti, cibo. Alla fine della partita è la destinazione del territorio che determina il valore della comunità che ci sta sopra. Cosa succede per esempio quando si rompe il rapporto tra quanto guadagniamo in stipendio o pensioni e il valore della casa dove viviamo? Cioè quando il valore immobiliare supera quello della comunità? E il “bene comune” che fine ha fatto? Report è andata a vedere anche come si comportano in Francia e in Germania.
Non avete potuto assistere alla puntata? siete interessati?Dispiaciuti?
Di cagio (del 16/02/2007 @ 14:46:34 in generale, linkato 2619 volte)
Oggi è la giornata del risparmio energetico e molti enti e moltissimi privati aderiranno all'iniziativa lanciata da due simpatici conduttori di radio 2 chiamata “M'illumino di meno” Chi ha meno di quarant'anni ed un briciolo di voglia d'invecchiare non è di certo indifferente ai problemi dell'ambiente e vede queste iniziative come doverose ed anche un po' scontate, peccato che il mondo (e l'Italia in particolare)sia in mano a gente che anziché godersi la pensione vuole decidere del futuro altrui. Fossero dei saggi mi starebbe bene ma mi pare che per come si comportano non vogliano molto bene ai loro nipoti. Detto questo vorrei che anche da noi la sensibilità a questi problemi aumentasse e “M'illumino di meno” può essere un bel punto di partenza. Qualcuno più informato di me sa se il Comune di Piasco od altri in zona hanno aderito all'iniziativa, io da qualche settimana non leggo l'albo pretorio per cui non sono aggiornato. Anyway “M'illumino con senso” dovrebbe durare tutto l'anno, mi spiego: forse io sono un eco-fanatico ma spesso quando il mercoledì alle due di notte vorrei guardare le stelle (mi piace, sono un romantico in fondo ) mi accorgo che non posso perché la via dove abito, ed in cui in una notte infrasettimanale passano di certo meno di 50 auto, è illuminata a giorno! Questo accade anche per via Verzuolo, via Giolitti, la via vecchia per Venasca (che non mi ricordo come si chiama) e a giro doppio via Vittime di Bologna. Chi abita in queste strade per poter dormire al buio la notte è costretto a rinunciare al piacere dell'alba che rischiara la camera da letto, eppure in molti casi ha rotto le balle alle varie amministrazioni che si sono susseguite di avere la strada illuminata, spesso senza tenere conto che dove ha costruito la sua casa era terreno agricolo (via Europa, via Isola Inferiore...) ed in campagna le luci non ci dovrebbero essere. Cosa ne pensate? Facciamo una proposta di spegnere le luci di troppo tutto l'anno? Ci facciamo fare un preventivo di quanti soldi (e CO2) si potrebbero risparmiare? Poi proponiamo anche come usarli quei soldi, oppure vogliamo permettere che un per un pugno di voti della luminosa periferia non si comprino libri per la biblioteca ed i contributi alle associazioni di volontariato vengano ridotti del 10%? ecoCagio PS: abito in via Costigliole S., rileggendo ho visto che non era chiaro.
Di cagio (del 20/04/2007 @ 14:11:13 in Eventi, linkato 2567 volte)
Dal 20 al 29 aprile ci sono le giornate per la sicurezza stradale: i politicanti fanno delle dichiarazioni, l'aci appende degli striscioni che stimolano la gente a toccarsi i “gioiellini”, in qualche locale si distribuiscono foto scioccanti ed alcoltest portatili con cui i più “feroci” possono sfidarsi a chi regge di più. Non viviamo in una grande città e molti Critical Mass non hanno idea di cosa sia. A me come idea piace un casino: tanta gente insieme che in bicicletta si riappropria della strada, mettendo in crisi chi ha scelto l'automobile! Da noi non si può pretendere di arrivare a tanto, ma una sera si può fare una bella festa tutti assieme: si esce in bici (con le luci, mi raccomando), ci si ritrova da qualche parte e poi semplicemente si va in qualche pub, bar o cosa si preferisce. In pratica una serata normale per uno scandinavo. L'abbiamo già fatto il 4 novembre 2006, in 4 e ci siamo divertiti per 16! Io, che ho una calamita per le “grane”, ce l'ho anche fatta a litigare con primate addetto alla sicurezza di un locale (cioè un buttafuori) perché non mi lasciava parcheggiare la mountan bike dove volevo io, poi per fortuna Daffy mi ha salvato; lo ringrazio ancora adesso. Che ne pensate? Se la cosa vi piace proponete la serata e qualche idea su dove andare nei commenti e fate girare il messaggio!
Qua sotto trovate il testo di quello che potrei chiamare “critical mass zero” visto il numero di partecipanti, o “beta test del CM”. Michele, Sonia e Daffy hanno detto che la “beta girava bene, funzionava, era solo da implementare”... rilasciamo la versione ufficiale?
dedicato a quelli che dicono faccia freddo e stanno fuori dai locali a fumare nel tempo in cui noi facciamo, con calma, ben più di un chilometro
dedicato a quelli che sostengono come unica causa degli incidenti stradali la poca responsabilità dei giovani, e che in sessanta anni non sono riusciti a far altro che creare una società basata sull'auto, creando i miti della velocità e dei grandi consumi come simboli di virilità
dedicato a chi crede che i problemi della Terra si risolvano rottamando alcune carrette non “Euro 4”
dedicato a chi per rilassarsi o per pensare si fa un giro in macchina
dedicato a chi vuole la sua stradina illuminata dal comune ma non pensa alla sicurezza di strade statali e provinciali (che tradotto vuole dire: non sarebbe l'ora di fare della piste ciclabili?)
dedicato a chi sponsorizza le squadre ciclistiche e poi va al lavoro a 1600 metri da casa con l'ammiraglia
dedicato a chi preferisce prendere la sua auto così torna quando vuole ed evita di parlare con chi gli sta antipatico
Di Dulce (del 03/05/2011 @ 14:10:30 in Ambiente, linkato 1643 volte)
ma dove posso trovarli? Spero presto nella farmacia sotto casa ma nel frattempo....
CHEWING GUM ECOLOGICI, BIODEGRADABII AL CENTO PER CENTO IN VENDITA ALLA FARMACIA COMUNALE DI CAPANNORI Ciacci: “Un’altra buona pratica realizzata nell’ambito della Strategia Rifiuti Zero”. Si chiamano Chicza e sono a base di gomma organica prodotta nella foresta pluviale dello Yucatan.
Per l’acquisto rivolgersi alla Farmacia Comunale Tel: 0583/933260 oppure potete ordinarli a chicza.italia@libero.it
Nei giorni in cui il Governo Italiano, sempre più disorientato, sta cercando di “stoppare” i referendum del 12-13 giugno apportando modifiche, probabilmente “temporanee”, ai decreti legislativi su acqua e nucleare mi sembra giusto tornare a ribadire sul nostro nostro blog lo scenario che si andrebbe a realizzare in Italia con la privatizzazione dell’acqua.
Recentemente “AltroConsumo” ha pubblicato un articolo di Diego Parasole Riccardo Pifferi che descrive con efficace ironia cause ed effetti della corsa all'oro blu.
Eccolo:
Date da bere agli assetati (purché abbiano la carta di credito)
È primavera, stagione della rinascita, della vitalità. Marzo è pazzerello col suo carattere instabile, un po’ variabile, che un giorno decide che piove, un giorno che c’è il sole: chissà per quanto tempo ancora sarà MARZO a deciderlo, e non qualche multinazionale che si è comprata anche le nuvole.
È già successo che una multinazionale si sia comprata tutta l’acqua di un paese: quella dei laghi, dei fiumi… anche l’acqua piovana. Voi direte: “Ma dove l’hai letto? Su Topolino? E chi è che l’ha comprata? Paperon de Paperoni?”. E invece sì, è successo qualche anno fa in Bolivia, a Cochabamba, dove anche i contadini più poveri dovevano pagare persino l’acqua piovana. Poi, dopo una rivolta popolare, l’acqua è tornata un bene comune, pubblico, ma ci sono continuamente tentativi di rendere privata una cosa così indispensabile.
L’acqua è il business del futuro. Ormai è quotata in borsa e un investitore che ha fatto “un buco nell’acqua” è uno che sta facendo un sacco di soldi. Sì, perché qualcuno, quell’acqua, primo o poi, la comprerà. E al prezzo che decideranno loro. Con conseguenze non proprio piacevoli.
Per esempio, in Gran Bretagna, quando Margaret Thatcher decise di affidare l’acqua ai privati, due milioni di famiglie si trovarono a non avere i soldi per pagarsi le bollette. Poi dicono che gli inglesi si lavano poco e non hanno neanche il bidet! Per forza, con quel che costa lavarsi!
E anche qui in Italia, nelle città dove l’acqua è stata privatizzata, ci sono dei problemi. Come a Latina, dove sono arrivate anche bollette da due o tremila euro. Ci sono anziani che han visto la bolletta e han detto: “Tremila euro di acqua? Mi suicido con gas che costa meno!”.
Se continua così come finiremo?
“Ciao! Dove vai?”
“Vado in tintoria, a ritirare mio marito!”
“ Anche tu lo lavi a secco?”
“Eh, sì: eran tre settimane che lo smacchiavo in casa, ma ormai… era così conciato che l’ho portato in tintoria!”.
Oppure, per risparmiare acqua, in famiglia faremo la doccia solo quando si mangia la pasta: uno cucina, l’altro si insapona. Poi il primo scola e l’altro si sciacqua. Irrigare il giardino sarà fantascienza. Niente alberi, niente ombra: i giardini avranno solo piante grasse. E i sette nani in canottiera per il caldo. Quando qualcuno avrà un mancamento, per strada, sentiremo:
“Presto, un bicchiere d’acqua!”
“Ma sei matto?!Dagli due schiaffoni e speriamo bene!!”
La gente andrà a Lourdes… ma più che altro per bere gratis. E ogni volta che ci riuscirà, dirà: “Miracolo!”. E anche andare in bagno sarà un problema: lo sciacquone rappresenta il 30-40% di acqua che consumiamo, 10-15 litri ogni volta. E quando l’acqua costerà troppo… Useremo la cassettina del gatto, col gatto che ci guarderà un po’ seccato perché useremo il suo water… Ma non è niente rispetto a come ci guarderà quando cominceremo a lavarci come lui: slinguazzandoci le ascelle.
Cosa possiamo fare per non arrivare a questo? Anche se nessuno ne parla – e chi dovrebbe farlo continua a tenere ostinatamente l’“acqua in bocca” – dobbiamo assolutamente andare a votare SI’, quando ci sarà il referendum contro la privatizzazione dell’acqua.
Poi, se anche questo sarà inutile… Smetteremo di lavarci e organizzeremo un grande sciopero. Come quelli dei metalmeccanici degli anni Settanta. Con una differenza: loro scioperavano incrociando le braccia, noi, smetteremo di lavarci per due settimane, andremo in comune con le braccia alzate e faremo sentire la voce delle nostre ascelle. Combatteremo la privatizzazione con l’unica arma biologica ed eco sostenibile allo stesso tempo.
Ricordatevi: l’acqua è come l’amore, ti rendi conto di quant’è importante quando non ce l’hai più!!
Di Dulce (del 23/01/2011 @ 14:06:21 in Ambiente, linkato 2305 volte)
A quando nel paese dei kiwi?
Riporto volentieri questo articolo estratto da LA STAMPA di Giovedì 20 Gennaio. Faccio notare che il Nostro paese e il VAS al quale appartengo vengono citati da una giornalista a noi sconosciuta che è si è interessata del Blog e riporta le nostre richieste. Se gli argomenti che vengono trattati sul Blog di Piasco sono di interesse e ispirazione per altri c'è sicuramente da esserne fieri e continuare a scrivere per migliorarci ogni giorno.
Di Pitta (del 21/09/2009 @ 13:55:04 in Politica, linkato 2652 volte)
Buongiorno,
vi comunico che il 29 Settembre alle ore 20,30 presso la Sala delle Adunanze della casa Municipale, si terrà il consiglio comunale.
a seguito l'ordine del giorno:
1) Lettura e approvazione verbali seduta 22/09/2009
2) Salvaguardia degli equilibri di bilancio - Ricognizione stato attuale dei programmi.
3) Assestamento del bilancio di previsione per l'esercizo 2009 e variazione alla relazione previsionale programmatica 2009/2011
4) Modifica regolamento edilizio
5) Approvazione nuovo statuto Consorzio Bacino Imbrifero Montano del Po
6) Comunicazione del Sindaco in merito alla revoca di Assessore e Vicesindaco - Presa d'atto.
7) Comunicazione del Sindaco in merito alla nomina di Assessore e del Vicesindaco.
8) Comunicazione delle nomine effettuate
9) 2 interpellanze a risposta orale presentate dal gruppo consigliare di minoranza.
Saluti.
Ho allegato la risposta della Provincia in merito alla lettera inviata dal sottoscritto su cui chiedevo spiegazioni in merito alla centrale a biomasse.
Di cagio (del 27/09/2008 @ 13:53:25 in generale, linkato 2630 volte)
Il 24 settembre c'è; stato il Consiglio Comunale, e come promesso ecco un piccolo report di com'è; andata. Inizio coi presenti perché; oltre a tutti i consiglieri c'era anche, finalmente un bel po' di pubblico che riassumo: un Cagioni, un Botta, Un Dalmasso, due Olivero, quattro Mattio, due Mattio e qualcun altro che non ricordo; non male! E' Stato un consiglio dibattuto fin dal primo punto all'odg, e qui chiederei a qualcuno dei presenti di illustrare meglio com'è; andata perché sono arrivato tardi. I primi due punti (anzi il secondo ed il terzo), sul bilancio, sono stati illustrati e votati senza grandi colpi di scena e come al solito hanno lasciato ben poco: purtroppo l'argomento è estremamente burocratico e non comprensibile per dei non addetti ai lavori. Sicuramente andrebbe spiegato in un modo più comprensibile, magari accorpando diverse voci di bilancio che riguardano argomenti simili ma su capitoli contabili diversi, in modo che consiglieri e presenti riescano a farsi un'idea di ciò che si sta dibattendo, magari proiettando delle slide che semplifichino la cosa. Sul quarto punto l'opposizione si è schierata compatta sul no insistendo particolarmente: si parlava del "recupero" cioè dell'abbattimento di una vecchia casa del centro, di fianco alla panetteria Zamperlin, dietro a cui verrà creata una piazzetta con una decina di posti auto. A parole è difficile da spiegare ma spero che sarà pubblicato il progetto che l'amministrazione manderà in Regione, comunque in sintesi al posto del fabbricato attuale si vuole fare un portico (quindi molto più; basso) che consenta il passaggio alla piazzetta ed i volumi abitabili verranno recuperati facendo delle case, o un piccolo palazzo, dietro quello attuale. Poi tutto tranquillo fino alle comunicazioni del sindaco e divertente bagarre tra maggioranza e minoranza: il primo cittadino comunica che è arrivato un contributo regionale per asfaltare delle strade e spiega l'intenzione di sistemare finalmente via Venasca, che è piena di buche, la minoranza fa notare che su quel tratto di strada di strada bisognerebbe intervenire per migliorare la sicurezza in quanto molti cittadini si lamentano per la velocità delle auto, abitano famiglie con bambini e verrà sistemato anche un piccolo parco in via Monviso. I toni si accendono subito: l'assessore Reynaudo sostiene che non sia il caso e che nessuno vorrebbe dei dossi in quel tratto di strada; dal fondo del tavolo Olivero e Allasia ribattono che la questione va affrontata e non esistono solo i dossi, portando l'esempio degli attraversamenti pedonali rialzati che garantirebbero una maggiore sicurezza per bambini ed anziani e ridurrebbero la velocità dei veicoli che entrano in Sant Antonio. Reynaudo, dall'altro capo del tavolo ribatte «Non possiamo rovinare la viabilità per un parco giochi!» e sostiene che in sostanza si sta parlando di dossi, la minoranza attacca ancora sostenendo che molta gente ha chiesto di fare qualcosa per la sicurezza di quel tratto di strada e l'assessore torna a rispondere «lo so, li conosco tutti per nome e cognome, sono una minoranza esigua, io li ci abito da 40 anni». Da metà tavolo Barbero (maggioranza) torna a proporre l'autovelox come soluzione e viene osteggiato dall'opposizione e dai suoi colleghi di lista, acceso ribatte «Si vuole che la gente vada piano ma non i dossi e non l'autovelox». Dopo minuti di batti e ribatti Reynado, particolarmente attivo in questa fase della seduta va alla carica: «Davanti a nosta ca' l'è nen ca sa sia el masim» e se prima il dibattito era caldo adesso è infiammato e non basta l'uscita di Margaria (anche lui assessore) «La gente dice che i dossi vanno bene purché non li facciano vicino a casa mia» a riportare la calma. Dai tempi di Brugiafreddo e Rinudo non ricordavo un "dibattito" del genere! Il Sindaco ha non poche difficoltà a riportare il dialogo su toni più moderati (gli tocca pure fare il Veltroni, o il Cicchito!) Alla mezza la seduta si chiude, ma nessuno credo l'abbia trovata noiosa. Penso sarebbe utile, per chi non può assistere ai consigli che le sedute fossero registrate o filmate e rese pubbliche, ma questo purtroppo non è possibile senza modificare il regolamento del Consiglio. Spero che qualcuno colga la proposta, così da evitarmi lo sbattimento di raccogliere le firme per presentarla come mozione popolare.
E spero che apprezziate la mia cronaca, ho focalizzato un attimo di più su quello che difficilmente verra scritto sui giornali e che non sarà possibile leggere all'albo pretorio,sperando anche questo possa interessare. Alla prossima, con l'invito a partecipare sempre numerosi agli atti pubblici della vita del nostro paisot
Di Dulce (del 09/04/2008 @ 13:49:38 in Eventi, linkato 2688 volte)
Decrescita felice
Liberamente estratto dalla serata di giovedì 3 aprile a Saluzzo.
Di questi tempi tutti parlano di risparmio energetico, di raccolta differenziata,di case ecologiche,biocarburanti… questo è il segno che si sa qual è il problema e che la terra sta soffrendo e noi siamo sopra e in gioco c’è il futuro della nostra discendenza.
La verità e che da secoli che sappiamo che è così pero non facciamo nulla perché ogni uno e rimasto intrappolato nel modo di vivere del capitalismo- consumismo pensando che non tocca a noi prender la decisione di fare qualcosa.Pallante fondatore del movimento, come tanti altri pensatori posono commuoverci ma il giorno dopo continuare a lasciarsi trascinare dalla corrente .
E ora di trasformare il PIL in benessere Interno Lordo propone Pallante
Cosa vuol dire lui spiega che comperare provoca il aumento del pila tal punto che noi stessi siamo una merce .
Come diceva Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas: "Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani"
E allora depiliamoci con le 8 R
Rivalutare.Rivedere i valori in cui crediamo e in base ai quali organizziamo la nostra vita, cambiando quelli che devono esser cambiati. L’altruismo dovrà prevalere sull’egoismo, la cooperazione sulla concorrenza, il piacere del tempo libero sull’ossessione del lavoro, la cura della vita sociale sul consumo illimitato, il locale sul globale, il bello sull’efficiente, il ragionevole sul razionale. Questa rivalutazione deve poter superare l’immaginario in cui viviamo, i cui valori sono sistemici, sono cioè suscitati e stimolati dal sistema, che a loro volta contribuiscono a rafforzare.
Ricontestualizzare. Modificare il contesto concettuale ed emozionale di una situazione, o il punto di vista secondo cui essa è vissuta, così da mutarne completamente il senso. Questo cambiamento si impone, ad esempio, per i concetti di ricchezza e di povertà e ancor più urgentemente per scarsità e abbondanza, la “diabolica coppia” fondatrice dell’immaginario economico. L’economia attuale, infatti, trasforma l’abbondanza naturale in scarsità, creando artificialmente mancanza e bisogno, attraverso l’appropriazione della natura e la sua mercificazione.
Ristrutturare. Adattare in funzione del cambiamento dei valori le strutture economico-produttive, i modelli di consumo, i rapporti sociali, gli stili di vita, così da orientarli verso una società di decrescita. Quanto più questa ristrutturazione sarà radicale, tanto più il carattere sistemico dei valori dominanti verrà sradicato.
Rilocalizzare. Consumare essenzialmente prodotti locali, prodotti da aziende sostenute dall’economia locale. Di conseguenza, ogni decisione di natura economica va presa su scala locale, per bisogni locali. Inoltre, se le idee devono ignorare le frontiere, i movimenti di merci e capitali devono invece essere ridotti al minimo, evitando i costi legati ai trasporti (infrastrutture, ma anche inquinamento, effetto serra e cambiamento climatico).
Ridistribuire. Garantire a tutti gli abitanti del pianeta l’accesso alle risorse naturali e ad un’equa distribuzione della ricchezza, assicurando un lavoro soddisfacente e condizioni di vita dignitose per tutti. Predare meno piuttosto che “dare di più”.
Ridurre. Sia l’impatto sulla biosfera dei nostri modi di produrre e consumare che gli orari di lavoro. Il consumo di risorse va ridotto sino a tornare ad un’impronta ecologica pari ad un pianeta. La potenza energetica necessaria ad un tenore di vita decoroso (riscaldamento, igiene personale, illuminazione, trasporti, produzione dei beni materiali fondamentali) equivale circa a quella richiesta da un piccolo radiatore acceso di continuo (1 kw). Oggi il Nord America consuma dodici volte tanto, l’Europa occidentale cinque, mentre un terzo dell’umanità resta ben sotto questa soglia. Questo consumo eccessivo va ridotto per assicurare a tutti condizioni di vita eque e dignitose.
Riutilizzare. Riparare le apparecchiature e i beni d’uso anziché gettarli in una discarica, superando così l’ossessione, funzionale alla società dei consumi, dell’obsolescenza degli oggetti e la continua “tensione al nuovo”.
Riciclare. Recuperare tutti gli scarti non decomponibili derivanti dalle nostre attività.
NONE UNA COSA FACILE!!!
Pallante dava alcunesempi….
AUTO PRODURE A casa TUTTO QUELLO QUE SI PUO’ REIMPARARE A FARE COSE DI PRIMA NECESSITA’ COME IL PANE YOGURT VINO BURRO FORMAGGI ETCal posto di comperare e far muovere trasporti ed usare risorse non recuperabili.
Per esempio sua nonna che andava alla fontana a prendere l’acqua nel tragitto parlava con delle altre persone, faceva moto, prendeva dell’ acqua buona senza spendere.
Oggi noi possiamo seguire questa strada e non contribuire all’inquinamento con le bottiglie.
Fare le cose per amore e non per denaro.
Gli anziani stanno meglio con i familiari che con persone pagate e a loro estranee.
I bambini necessitano più dell’ insostituibile amore materno che del asilo nido.
Il dono è una virtù da recuperare.
E’ necessario fare una riorganizzazione delle priorità nella nostra vita.
www.depiliamoci.itWebsite degli autori Roberto Lorusso e Nello De Padovache sono impegnati in una articolata serie di incontri volti a diffondere la Cultura del Bil.
Come qualcuno ben sa sabato scorso c’è stato il matrimonio di Alby e Lu'. In occasione del matrimonio alcuni amici hanno dato a vita ad un filmato che racchiude al suo interno più filmati i quali rifacendosi a film famosi riproducono la storia degli sposi. Nella costruzione del filmato il mitico Polin si è occupato di parte delle riprese e del montaggio. Visto che la casa produttrice del software che ha usato per il montaggio ha indetto un concorso, Polin ha deciso di parteciparvi, inserendo parte del filmato che hanno prodotto. E' un'occasione per chi si è perso il video di vederlo e farsi due risate, e poi se vi va, potete anche votarlo, seguendo il link sotto il filmato in modo da contribuire (Speriamo!) alla vittoria del concorso.
Di cagio (del 29/03/2007 @ 13:44:07 in generale, linkato 2083 volte)
Ieri sera c'era il CC e purtoppo non ho potuto presenziare come uditore. So che molta rimarrà delusa ma avevo altri impegni (il corso di linux, che tra l'altro è una figata pazzesca e prometto che ne parlerò quando avrò più tempo, chissà quando) Non potendo quindi deliziare i lettori del blog coi miei commenti sulla massima rappresentazione di democrazia a livello locale, e confidando in qualche altro presente che lo farà in mia vece* vi allieto con un nuovo sondaggio-quiz. Guardate in basso a destra sotto i commenti. Vi do anche un piccolo aiuto... due prezzi li ho stimati io e sono il trattore (settore di cui sono un esperto, viste le mie origini) e la strada, che può avere una grande variabilità di prezzo. Per il resto mi sono basato su ebay per l'auto più inutile (e da barotti) del mondo, tecnocasa per la casa (ma và!) , delibere della giunta Comunale per la scopa a rotelle, penultimo consiglio comanale per l'IRPEF
Di cagio (del 14/04/2007 @ 13:40:43 in generale, linkato 3026 volte)
Ho fatto parlare Piasco di energia per una settimana. Non male, anzi decisamente più di quanto mi aspettassi. Ho giocato a fare l'Orson Wells della Val Varaita, ma il mio non è uno scherzo finalizzato al diventare famoso, ne un pesce d'aprile in ritardo. Non è in progetto nessun inceneritore, ma le premesse rimangono: consumiamo energia che fanno altri e facciamo un mucchio d'immondizia che altri “smaltiscono”. Ma l'idea di diventare autonomi sotto questo profilo con un inceneritore non è gradita. Il titolo del post “Not im my back yard” è stato quanto mai azzeccato, infatti come qualcuno ha scritto nei commenti “vogliamo l'uovo, la gallina ed il culo caldo”. Chi fino a qualche giorno fa, a Piasco, parlava di risparmio energetico o di raccolta differenziata veniva da molti etichettato come un fanatico, un hippy in ritardo col '68, un fondamentalista dell'ambiente, uno va contro il progresso. Adesso qualcuno parla dei tumori causati da micro e nano particelle. Ho creato il panico ma forse qualcuno avrà pensato cosa sia meglio fare: a) continuare a fare comodamente come fa e beccarsi una malattia mortalmente moderna e figlia del progresso* b) cambiare registro e fare uno uso razionale dell'energia e di ciò che non può più riutilizzare? Secondo me è già qualcosa, poi quando tutti capiranno che chi fa la raccolta differenziata come si deve, a gennaio sta in casa col maglione e non in t-shirt, beve l'acqua del rubinetto o della fontana e non quella in plastica, sostituisce le lampadine ad incandescenza, spegne le luci e chiude i rubinetti al momento giusto, va in bici, e magari usa anche Linux, TROMBA molto di più, e soprattuto mooolto meglio, degli sfigati che buttano l'erba sfalciata del giardino nella pattumiera e pensano ancora che faccia fighi far le accelerate a vuoto al semaforo e farsi un giro in macchina per rilassarsi, beh... allora a quel punto i problemi si risolveranno da soli; per il momento noi ci godiamo l'esclusiva Mi spiace invece constatare che in una settimana ho solo avuto UNA richiesta di chiarimento (da una persona del '78, grande annata!), mentre molta gente, oltre a non verificare la veridicità del testo che contiene anche degli errori tecnici bestiali, è andata direttamente a rompere le balle a Bergj ed amministratori vari. Cacchio ma prima di andare a far perdere tempo al sindaco, che ha anche altro (molto altro) da fare, telefonatemi, leggete l'albo pretorio, pensate, porca miseria, se un'opera parte a maggio avrà ben avuto una concessione edilizia o ci sarà stata una delibera che la autorizza! Ci si fida un po' troppo di chi da informazioni, di chi le riporta e di chi al bar o al mercato le modifica-ingigantisce-adatta; in un paese all'ottantesimo posto al mondo per la libertà di stampa questo è preoccupante; mi fermo altrimenti ne scrivo un libro. Ah, se qualcuno se ne stesse dimenticando il 4 maggio alla Polivalente si parlerà di energie rinnovabili, risparmio energetico, incentivi pubblici, pannelli solari termici e fotovoltaici e tutte quelle cose tanto care ai talebani dell'ambiente ma anche, come si è visto questa settimana, a quelli che non gradiscono l'idea che in futuro, magari tra 5 o 10 anni si costruisca, qualche inceneritore o centrale a carbone dalle nostri parti. Non si sa mai, alle volte la realtà supera la fantasia.
* piccola digressione filosofica sul progresso: il progresso è quella cosa che ci fa rubare il petrolio in Africa e Medio Oriente, così possiamo produrre di tutto il più in fretta possibile con migliaia di morti all'anno sul lavoro, per comprarci una bela macchina potente con cui suicidarci; inoltre grazie al progresso possiamo finalmente bere l'acqua vecchia di tre mesi nella bottiglie di plastica, perché i nostri nonni che la prendevano alla fontana erano dei pirla.
La scuola Gebhard-Müller di Biberach (Germania)Il centro scolastico di Biberach (Germania) è stato costruito negli anni Settanta come progetto di modello scolastico con tre differenti scuole sotto lo stesso tetto. Uno dei principali requisiti richiesti è stato quello che il nuovo fabbricato a tre piani doveva soddisfare è stato quello di offrire una struttura spaziale delle aule facilmente variabile. Nel nuovo edificio sono inoltre combinate diverse tecnologie innovative, una delle quali è lo sfruttamento geotermico del suolo. Una pompa di calore estrae energia dalla falda idrica allo scopo di riscaldamento e raffreddamento dell’edificio. Il riscaldamento e il raffreddamento degli locali avviene per mezzo di solai termoattivi alimentati con acqua a bassa temperatura.....more
Una scuola elementare a Francoforte s.M.
Nel quartiere Riedberg di Francoforte sul Meno, si sta attualmente svolgendo il più grande intervento di urbanizzazione della Regione Assia. Secondo le previsioni, entro il 2012, vi dovranno abitare fino a 15.000 persone. Sono previste dodici scuole d’infanzia e quattro nuove scuole. Una di queste è stata costruita come edificio passivo....more
Scuola „passiva“ di Waldshut (Germania)
A Waldshut, non lontano dal Lago di Costanza, è stata realizzata una delle prime scuole secondo il concetto dell’edificio passivo. Tramite lo sfruttamento di masse inerti, l’uso di un sistema di ventilazione controllato con recupero di calore e un forte isolamento termico dell’involucro edilizio, il fabbisogno termico dell’edificio risulta inferiore a 15 kWh/m²a. Lo standard energetico è stato certificato dal Passivhaus-Institut di Darmstadt.....more
Prima scuola “passiva” certificata
Il terzo corpo di ampliamento della scuola Waldorf di Brema è il primo edificio scolastico tedesco certificato secondo lo standard di edificio passivo. Il fabbisogno termico è di 14,7 kWh/(m²a) e quello di energia primaria ammonta a 103,5 kWh/(m²a). Gli impianti alimentati con energia geotermica ed energia solare sono osservabili da docenti e studenti in quanto fanno parte dell’attrezzatura didattica della scuola. Gli studenti controllano e misurano i consumi energetici e, nell’ambito delle lezioni di fisica, si assumono anche parte della manutenzione.....more
Ristrutturazione energetica della biblioteca universitaria di Brema
Riduzione del 70% del consumo di energia primaria; miglioramenti energetici, architettonici, impiantistici ed ergonomici; impianti indipendenti di riscaldamento, ventilazione e di raffreddamento.....more
Centro di Informatica della TU Braunschweig (D) L’edificio del Centro di Informatica ha sei piani ed è contiguo all’edificio a torre dell’Università Tecnica (TU) di Braunschweig. Il fabbisogno termico specifico dell’edificio ammonta a 39 kWh/m2 anno (calcolato secondo la legge del 95). Attualmente è in esecuzione un ampio programma pluriennale di monitoraggio.....more
Zentrum für Umweltbewusstes Bauen - Kassel
Il Zentrum für Umweltbewusstes Bauen e.V. - ZUB - è l'istituto interdisciplinare di edilizia ecologica dell’Università di Kassel (Germania).....more
Solar-Campus-Jülich (Germania)
Il Solar-Campus Jülich ospita l’Istituto per l’Energia Solare (SIJ), un reparto dell’Istituto Tecnico (Fachhochschule) di Aachen (Aquisgrana). Con il progetto si è voluto dimostrare che un complesso architettonico a basso consumo energetico, adeguatamente progettato, non comporta costi supplementari o quasi.....more
!!PARTECIPATE NUMEROSI !! PARTECIPATE NUMEROSI !!
Dopo tutti questi esempi dalla Germania volevo inserire anche questo nostro gioiello italiano
che si trova a LAION in val Gardena un paese di 2410 abitanti
Ringrazio Alessio per averci messo a conoscenza del progetto di Mussotto d’Alba e ho deciso di renderVi partecipi postando l’articolo foto e prezzo di questa realizzazione.
Costruzione di un fabbricato ad un solo piano fuori terra di circa 1200 mq, con i seguenti locali scolastici: • n. 9 aule con antistanti zone filtro e guardaroba (di cui 3 con finitura al rustico); • n.2 laboratori multifunzionali ed accorpabili, segreteria; • sala insegnanti; • servizi igienici per normodotati e per disabili; • segreteria; • ripostiglio- magazzino; • bidelleria; • ampio spazio ricreativo comune centrale.
Il fabbricato, alla luce del sempre maggiore interesse sociale per il rispetto dell’ambiente, è pensato con l’utilizzo di materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro. Inoltre l’acqua calda, il riscaldamento e l’energia elettrica potranno essere prodotte in gran parte da energie alternative.
Ripartizione Opere Pubbliche - Settore Programmazione e Progetti strategici e Settore Lavori Pubblici ed Edilizia Scolastica Responsabile Unico del Procedimento: Arch. Daniela ALBANO Progettisti: Arch. Daniela ALBANO e Geom. Maurizio CAUDA Collaboratori esterni: ing. Francesco Gobino (per la parte impiantistica) e arch. Giorgio Sordo (per la parte strutturale e coordinazione sicurezza)
Alba: una scuola con i muri di lana, edificio ecocompatibile
Nel 2006, la scuola Media 'Macrino' di Frazione Mussotto ad Alba, subì un maldestro tentativo di furto, che causò una dispersione delle fibre di amianto contenute nei pannelli dell’edificio. La scuola venne tempestivamente chiusa e le lezioni trasferite in una sede provvisoria. Mentre la struttura prefabbricata veniva demolita ed il luogo completamente bonificato, partì l’idea di costruire un nuovo edificio, che tenesse conto dei dettami dell’architettura bio-compatibile ed eco-sostenibile. A distanza di un anno dall’inizio dei lavori i traguardi sono stati raggiunti e la Città di Alba è pronta ad inaugurare la nuova scuola 'ecologica'. Martedì 27 gennaio alle 11, in Via Cesare Delpiano 5, verrà tagliato il nastro e benedetta la struttura, mentre il Sindaco, Giuseppe Rossetto, l’Assessore all’Ambiente ed ai Lavori pubblici, Alessandro Pelisseri, e l’Assessore all’Istruzione, Ivana Brignolo Miroglio, illustreranno al Direttore didattico Michele Cauda ed agli studenti, le caratteristiche che rendono speciale la loro scuola.
La progettazione ha seguito i principi dell’architettura naturale: pannelli fotovoltaici, terrazzini pensili verdi, riscaldamento a pavimento, materiali ecocompatibili e riciclabili, nel pieno rispetto della natura, quali pietra, legno, acciaio e vetro ecc. I muri perimetrali sono stati realizzati con mattoni ottenuti esclusivamente da miscele di argilla, evitando di utilizzare tecniche artificiali di alleggerimento, quali l’inserimento nell’impasto di polistirolo, fanghi o atri rifiuti di lavorazioni industriali. Come isolante termico è stato invece scelto un materiale tanto singolare, quando naturale: la lana di pecora. La lana è un materiale completamente bio-compatibile in quanto non si polverizza, non provoca reazioni allergiche, non genera polveri irritanti ed è la fibra più igroscopica che esista, cioè assorbe l’umidità per restituirla molto lentamente equilibrando l’aria. Indispensabile il potere mitigante dei 'ponti termici' dei fogli di sughero naturale. Il tetto, in legno lamellare di abete, è invece coibentato con pannellature in fibra di legno, non trattate chimicamente, per evitare di immettere nella produzione e nell’ambiente sostanze nocive per la salute. Le fibre impiegate derivano dagli scarti della lavorazione delle conifere delle segherie che, riciclati, ritornano ed essere un indispensabile ed ecologico materiale edile. E’ in fase di realizzazione una centrale termica a biomasse, un’esperienza pilota per la realtà cittadina, segnale della crescente sensibilità verso il risparmio energetico. L’impianto verrà alimentato a biomasse legnose e riscalderà tre plessi scolastici e l’impianto sportivo della frazione, consentendo l’eliminazione delle vetuste centrali esistenti. A breve verrà completato un sistema di raccolta delle acque piovane che, convogliate in appositi serbatoi, saranno utilizzate per l’irrigazione del verde. La Regione Piemonte ha lodato questa iniziativa, ammettendola ad un finanziamento. Il nuovo fabbricato, di circa 1.200 metri quadrati, ospita nove aule, due laboratori multifunzionali con annessa segreteria, la sala insegnanti, i servizi igienici, la segreteria didattica, un magazzino-ripostiglio, la bidelleria ed un ampio spazio ricreativo comune centrale.
Alessandro Pelisseri – Assessore ai Lavori Pubblici e all’Ambiente commenta: “I criteri di ecosostenibilità, costituiscono uno degli elementi fondanti di una serie di progetti che la città di Alba vuole portare avanti. In questi anni si è fatta molta campagna a favore delle energie alternative e dell’utilizzo di materiali ecologici. Le Amministrazioni comunali devono dare il buon esempio ai cittadini, progettando edifici che rispondano alle nuove esigenze di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente". Ivana Brignolo Miroglio – Assessore all’Istruzione commenta: “La scuola del Mussotto rappresenta un progetto pilota che ha aperto le porte ad nuovo modo di concepire le strutture pubbliche. Una struttura luminosa, ariosa, confortevole ed ecologica, non solo sostiene nel miglior modo i ragazzi nello studio, ma insegna loro a rispettare l’ambiente".
Di cagio (del 04/07/2008 @ 13:11:23 in Eventi, linkato 3009 volte)
ad una settimana dalla festa ci rendiamo conto di non avere ancora
risolto un problemino, poca roba ma visto che non navighiamo nell'oro
se riusciamo a risparmiare 6 - 700 euro non ci fa schifo
facciamo come sempre il torneo di splash volley (pallavolo in piscina)
e lo scorso anno abbiamo avuto una trentina di squadre. quest'anno una
delle due piscine che usavamo è venuta mancare (mancata nel senso
proprio di defunta) e se sapessimo dove affittarne una uguale, o anche
solo farcela prestare, andrebbe molto bene.
le misure della nostra sono cm 732 X 366 X 122 e ne cerchiamo una
uguale o poco diversa. Sapete di qualcuno, anche privato che ce l'ha a casa e
vuole farsi una cena di pesce a sbaffo, che potrebbe rischiare a prestarcela? Le piscine che abbiamo usato l'altr anno non hanno subito
nessun danno, ed eravamo sull'asfalto, quest'anno saremo sul prato del
campo sportivo, quindi garantiamo che la trattiamo bene.
Di didacum (del 20/09/2007 @ 13:05:42 in Notizie, linkato 6905 volte)
Ciao a tutti con questo articolo (se così si può definire)esordisco anch'io come autore del blog. Ne approfitto di questo mezzo per rendere pubblico un comunicato stampa fatto da alcuni colleghi tedeschi guide di MTB che operano in Valle Maira e che verrà pubblicato su alcune testate estere. L'articolo riguarda la questione dell'asfaltatura e sistemazione della strada dei cannoni (per intenderci quella che dal colle della Capra sopra Valmala porta al colle di Sampeyre percorrendo la cresta tra Valle Varaita e Valle Maira) e di alcune strade di accesso alla stessa. Martedì sera si è infatti svolta una Riunione a S.Anna di Rocca Bruna sulla questione che da tempo era nell'aria e da qui è emerso che le Comunità Montane Valle Varaita e Maira in collaborazione con alcune altre amministrazioni pubbliche hanno intenzione di spendere circa 1.000.000 di € per realizzare quella che loro hanno battezzato "la più alta pista ciclabile d'Europa". Il problema è che l'intervento prevede in teoria l'asfaltatura completa di alcune strade sterrate di accesso alla Strada dei Cannoni (normalmente percorse durante l'anno da molti escursionisti e bikers) e la risistemazione del piano viabile di quest'ultima in modo da renderla accessibile oltre che alle biciclette da corsa anche ai mezzi motorizzati. Ora questa notizia ha avuto poca risonanza sui quotidiani locali, ma sta nascendo una vera protesta in quanto si sta cercando di compiere un vero e proprio scempio della natura e come se non bastasse si sta cercando di mascherare il tutto e farlo apparire agli occhi delle persone come un favore a chi adora immergersi nella natura con la propria 2 ruote!! Vi posso garantire che quest'estate quelle strade le ho percorse più e più volte; li sopra ho incontrato decine di turisti di almeno 2 o 3 nazionalità diverse (oltre ai local naturalmente) e tutti erano entusiasti dei tracciati proprio per la loro condizione di "natura selvaggia". Ora che vi ho introdotto la situazione (spero senza aver creato troppa confusione) allego il comunicato stampa che mi è stato inoltrato e nella speranza che una volta tanto anche qualche amministratore locale si esponga a dirci la propria opinione vi invito a riflettere su quel che sta capitando proprio vicino a "casa nostra".
La strada dei cannoni non deve essere asfaltata!
Propongono di asfaltare la strada ex-militare dei cannoni e si dice che questo progetto “avrà notevole rilievo ed importanza, oltre che per la viabilità del territorio, per il turismo religioso, enogastronomico e ambientale; un’opera che darà certamente unforte contributo alla crescita turistica del territorio…” L’intervento costerà circa 1 milione di Euro, senza contare i costi annuali per la manutenzione.
I mountainbiker dalla Svizzera, rappresentati da Lukas Stöckli e Peter Vogt, che passano da anni parrecchi giorni in Valle Maira vedono le cose totalmente diverse e sono molto preoccupati per questo progetto. Sono convinti che questo progetto non sia un “forte contributo alla crescita turistica” ma al contrario sarà un investimento dannoso e controproducente.
La maggioranza dei turisti che passano alcuni giorni in Valle Maira (vuol dire pernottan-do)sono camminatori e mountainbiker, sopratutto dalla Germania, dalla Svizzera, dall’Austria, dall’Olanda. In valle forse sono circa 20 000 pernottamenti all’anno. Si trovano anche ciclisti da strada che fanno i colli(Colle d’Esischie, Colle dei Morti, Colle Sampeyre). Questi sono prevalentemente Cuneesi e fanno escursioni di un giorno. Per i camminatori e per i mountainbiker una strada asfaltata non fa piacere, di solito loro evitano l’asfalto. In questo contesto scriveno Boggia/Pellegrino nella Guida”La Valle Maira” Ambiente-Cultura-Escursioni”, Edizioni L’Arciere, 2006, pag.146 “La recente asfaltatura della strada che scende dal Colle del Preit nel vallone omonimo ha reso questo itinerario meno interessante dal punto di vista escursionistico” e quest’ itinerario non è più proposto! Ecco. La Strada dei Cannoni è ottimo come percorso mountain bike e molto apprezzato dei biker (parecchi mountainbiker vengono dall’estero in Valle Maira esclusivamente per fare questa strada) ed è anche meta di molti camminatori. Asfaltare la strada dei cannoni sarebbe una forte svalutazione per questi gruppi di turisti(che fanno la maggioranza dei pernottamenti).E per i ciclisti da strada? A prima vista sarebbe un vantaggio per loro ma devono purtroppo pagare questo con un aumento di traffico motorizzato, su questa strada stessa e sulle strade di collegamento come Colle d’Esischie e Sampeyre già adesso frequentati dei ciclisti. Una chiusura della strada dei Cannoni asfaltata per il traffico motorizzato(non sappiamo se questo è previsto) invece sarebbe un vantaggio per loro, ma non per i camminatori e i mountainbiker. Il gruppo dei turisti che fanno tours con mezzi motorizzati è di poco valore per la Valle, sono turisti che fanno in gran parte picnic(con alimenti portati da casa, lasciando spesso rifiuti), non pernottano, inquinano l’ambiente. Non vediamo nè enogastronomia nè rispetto per l’ambiente.Non lasciano soldi in Valle. L’asfaltatura della Strada dei Cannoni e anche di altre strade ancora sterrate attira questo tipo di turisti. Dov’è dunque la crescita turistica per il territorio? Inesistente, al contrario un abbandono della clientela che pernotta sarà la conseguenza. E in più si fanno investimenti considerevoli per produrre questo danno! Assurdo.
Per uno sviluppo di un turismo persistente e sostenibile in Valle Maira si dovrebbero prendere le misure seguenti. I costi sono di sicuro molto minori che asfaltare la strada dei cannoni, ma hanno uneffetto positivo per l’economia della valle e per la tutela dell’ambiente.
Chiusura per il traffico motorizzato delle strade sterrate ex-militari: strada dei Cannoni dal Colle della Ciabra al Colle Bicocca; Strada del Altopiano della Gardetta dal Colle del Preit al Colle della Bandia.
Non asfaltare le strade sterrate ex-militari ma garantirne una manutenzione minimale (ripristinare zone franate e dissestate).
Tenere aperte le strade di accesso già asfaltate come sul Colle d’Esischie, sul Colle dei Morti e sul Colle Sampeyre dal 15 maggio al 30 ottobre(per prolungare la stagione turistica) e ripristinare regolarmente la pavimentazione.
Edizione di una carta geografica dei sentieri attendibile, precisa e aggiornata, scala 1:25000, che comprenda tutta la Valle Maira da Busca fino al confine con la Francia.
Lukas Stöckli, Stans, Svizzera, professionista di mountain bike
Peter Dott. Vogt, Zürich, Svizzera, promotore della Valle Maira all’estero
Ciao a tutti! circa due settimane fa ho incontrato Ilaria, che avete già anche visto commentare sul blog, e mi ha fatto scoprire una nuova associazione piaschese di cui non sapevo l'esistenza: l'A.CU.MA.R.
ho letto il volantino e ho pensato che forse, come me, altri non conoscono ancora quest'associazione, allora vi sintetizzo un po' qui di seguito chi sono, cosa fanno, come si possono contattare e anche come possiamo dare una mano...
Chi Siamo? L'A.CU.MA.R. onlus è l'Associazione Cuneese Malati Reumatici apartitica che persegue come fine istituzionale primario la difesa dei diritti dei malati reumatici.
Che cosa sono le malattie reumatiche? Sono un grande gruppo di malattie che:
Interessano soprattutto le articolazioni, ma talvolta anche altri organi, come il cuore, il cervello, il rene, la pelle, gli occhi, ecc.
Possono diventare CRONICHE.
Hanno spesso un'origine sconosciuta.
Possono manifestarsi a qualunque età.
Sono molto più diffuse di quantoo si pensi comunemente.
Si distinguono in due grandi gruppi:
Quelle DEGENERATIVE, causate da un deterioramento (invecchiamento) delle articolazioni, come l'ARTROSI.
Quelle INFIAMMATORIE, causate da una infiammazione delle articolazioni (ARTRITI) o di vari organi (CONNETTIVITI, VASCULITI).
Le malattie reumatiche, soprattutto se non curate, possono provocare INVALIDITA' (rappresentano la PRIMA causa di invalidità permanente nella popolazione).
Da ciò derivano:
Problemi economici: costi sanitari, pensioni di invalidità, astensioni dal lavoro, ecc.
Problemi sociali: assistenza al malato, adeguamento degli ambienti (casa, lavoro ecc.), supporto psicologico a chi è affetto da malattia cronica e ai suoi familiari.
PERCHE' L'A.CU.MA.R.?
Per sensibilizzare le autorità competenti e la popolazione al vasto problema delle malattie reumatiche.
Per organizzare momenti di informazione e di incontro tra malati reumatici e gli operatori sanitari del settore.
Per creare un punto di ascolto per chi soffre per una malattia reumatica e per i suoi familiari.
Per promuovere iniziative volte al sostegno della ricerca scientifica sulle malattie reumatiche e alla necessità di cura e assistenza dei malati.
L'associazione A.CU.MA.R. onlus è un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale, che si può sostenere con:
BONIFICO BANCARIO: IBAN IT 87 S 06906 10200 000000014205 UBI BRE BANCA Agenzia P.zza Europa, 1 - CUNEO
ASSEGNO N.T. intestato a A.CU.MA.R. ONLUS
DESTINANDO IL 5 x MILLE della dichiarazione dei redditi indicando il n. di Codice Fiscale: 96037340047
Le donazioni sono fiscalmente deducibili.
CONTATTI: A.CU.MA.R. o.n.l.u.s. Sede Legale: Corso Francia n. 10 - 12100 CUNEO Uffici Operatìvi: Via M. del Pozzo n. 40 - 12026 PIASCO Cell. 348 45.19.636
Di cris (del 02/01/2009 @ 12:51:37 in Solidarietà, linkato 1869 volte)
Ho ricevuto questa mail e semplicemente diffondo... Anche se c'è tempo solo fino ad oggi... Penso che da ora alla mezzanotte il tempo per spedire un SMS lo possiamo trovare tutti!
Aiutaci a dare una famiglia a chi non ce l’ha.
Manda subito un SMS al 48542
Caro Amico, Cara Amica
Dal 30 dicembre al 2 gennaio dona 2 euro alle Case Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi.
Ci sono tanti bambini che non hanno una famiglia, orfani non adottabili spesso con handicap gravi, ragazzi abbandonati, ma anche persone disadattate, gli ‘ultimi degli ultimi’, poveri o emarginati. Per chi è solo e non ha più nessuno, il calore di una famiglia può essere tutto.
Nelle oltre 500 Case Famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII diamo una mamma e un papà a chi non ce l’ha e lo aiutiamo a ritrovare fiducia nella vita.
Le richieste di accoglienza sono sempre più, per questo chiediamo oggi l’aiuto di tutti.
Basta un semplice gesto, manda un SMS da tuo cellulare personale oppure chiama da rete fissa il numero 48542. Se lo desideri puoi anche adottare una casa Famiglia, telefonando al Numero Verde 800 629 639.
Grazie di cuore
http://www.apg23.org/vuoi-aiutare/raccolta-fondi
Di cagio (del 03/03/2007 @ 12:40:44 in generale, linkato 2063 volte)
Pubblico questa email che ho ricevuto da Marta Garnero che attualmente sta trascorrendo un periodo di volontariato in Bangladesh
Ovviamente mi ha dato il permesso di farlo!
Ciao bellissimi tutti!!!!!!!!!!
Finalmente mi faccio viva...
E vergognosamente con una mail comunitaria.
Purtroppo ho la possibilità di navigare in internet circa una volta al mese,...sul Gange è decisamente più facile, meno costoso(sigh) e avventurosamente spettacolare.
Innanzitutto vi ringrazio uno ad uno con un abbraccio per le tante mail che ho ricevuto. È un tuffo al cuore vedere il vostro nome sulla letterina. Leggo ogni lettera due o tre volte , anche se in differita di quasi un mese gli auguri di compleanno hanno lo stesso commovente sapore.
Scrivetemi ogni cazzata che vi possa per la testa, gli scoop, pettegolezzi vari, cosa fate ...
Non posso risp a uno ad uno perchè ogni minuto di navigaz satellitare vale oro , ma vi assicuro che leggo tutto con voracità perchè mi fa sentire un po’ a casa.
Scusate se pretendo di ricevere info senza darle...bella presuntuosa eh!!!
Notizia bomba....mi hanno miracolosamente rinnovato il visto!!!!!!
Non sapete che avventura nei sudici uffici bengalese prima di strappare a un invisibile (qui son tutti bassi e magri) funzionario dell’ ambasciata il tanto agognato timbretto sul passaporto. Costo del tutto 50 dollari di una tassa non tanto ben identificata e una giornata di contrattazione, ora si aspetta la visita della polizia che si deve accertare se sono una persona come si deve per confermare la validità del suddetto timbrino. Sicuramente una tazza di te più biscottini e una bella mancetta faranno ricordare al capo poliziotto del villaggio che mi ha già controllato a gennaio e febbraio, ed era tutto a posto (sun na brava fia dle noste).
Con la promessa di non andare vestita di sacco e cilicio per la strada a fare conversioni, e controllata a vista da Rudi e c. sull’ integrità della mia condotta morale, potrò restare fino al 6 aprile. Miracoli della contorta burocrazia bengalese...
Poi si spera nella provvidenza.
Qui lavoro tantissimo.
Ogni giorno arrivano nuovi pazienti. Dovremmo moltiplicare le ore del giorno per seguirli tutti. Arriva gente in certi stati che da noi neanche si può sopravvivere così. Non c’è veramente la cultura di andare dal medico.Innanzitutto il male deve passare da solo, poi si contattano i santoni, infine se proprio non si resiste e si è in punto di morte, si bussa alla porta della comunità . perchè andare direttamente in ospedale vuol dire avere i soldi per il viaggio fino in città.
Ieri è arrivata una signora incinta di sette mesi, in coma. Il marito l’ha portata fino al nostro cancello su un carrettino.
Mi sto inventando esercizi e costruendo ausili con tutto ciò che mi viene a tiro (il che non è molto) ma stiamo iniziando a costruire dei girelli con un fabbro. Per ora escono tutti sbilenchi e poco bilanciati, quando ci metti sopra un paziente devi tenere in piedi sia il paziente che il girello...ma non ci arrendiamo. Spero di cavarne qsa di buono da questa foga che mi è presa di costruire ausili.
Rudi mi ha chiesto di riorganizzare un po’ il servizio di riabilitazione , ma per ora mi da che sto disorganizzando e incasinando ancora di più le cose. Ogni tanto i 3 fisioterapisti qui mi guardan9o allibiti. Il mio primo lavoro concluso è stata una semplice cartella clinica per classificare i pazienti, ma ora che la uso mi vien già voglia di rifarla da capo...
Cmq poco per volta qualcosa esce di buono.
Sto dando libero sfogo alla mia creatività comunicativa. Ora parlo banglingleseitalianico di tutto rispetto.
Il bengalese è un delirio e non ho ancora iniziato a studiarlo per cui non lo imparerò mai.
Però sono diventata la maestra di italiano per i pvv , 3 volte a settimana ci ritroviamo per un ora di delirio organizzato. Ridono come pazzi probabilm perchè non capiscono niente. Però abb imparato a cantare sapore di sale che se vieni in Italia è una cosa fondamentale da sapere.
Mattina e pomeriggio lavoro, alle 18,30 tutti i giorno prego i vespri bengalese e poi cucino per gli italiani presenti. Nei ritagli di tempo gioco, leggo poco e vado un po a spasso.
Con i bimbi è un delirio, però mi fanno divertire un sacco.
Presi a piccole dosi di mezz’oretta sono la cura ideale per le piccole tristezze. La domenica gioco con loro per combattere la mia voglia di montagna che inizia a farsi sentire.
Sono abbatsnza tranquilla e serena. Con rudi sto veramente bene, quando lo vedo....conduce una vita sparata ai 100 all’ora. Con l’altra missionaria Sara le cose sono più faticose, è una tipa molto sfuggente di carattere.
Le due volontarie robi e manu arrivate con me sono diventare i miei angeli custodi e mi coccolano . c’e un via vai spaventoso di volontari dall’ italia , son arrivati certi rompicoglioni che non vi dico, ma grazie al cielo i 4 peggiori oggi hanno preso l’aereo del ritorno.
Sono le 23 e sto crollando di sonno.
Scusate la poca fluidità della lettera ma sono stanca. Appena posso vi faccio un quadretto della difficile situazione politica e amministrativa locale e nazionale, che in questa lettera vi ho risparmiato per la poca freschezza mentale mia.
Vi abbraccio tanto stretto
Vi penso
E vi voglio bene.
Balo acio, nee!!!!
Fate girare sta mail perchè di qualcuno tipo pa e ma non ho l’indirizzo giusto.
Di Dulce (del 30/04/2008 @ 12:22:25 in Eventi, linkato 2210 volte)
I miei carissimi amici dell'ARCI CUNEO organizzano un Primo Maggio ricco di eventi.
a cui siete tutti invitati....
Questa sera alle 21 ci sarà il concerto dei Marlevar, gruppo testimonial dell’Unicef che proporrà le sue sonorità provenzali, mediterranee, world e classiche.
Il primo maggioalle 9 è in programma una camminata sui sentieri partigiani da Valdieri a Madonna del Colletto con ritorno in pullman.
Alle 10 e 30 si esibirà la banda musicale Silvio Pellico di Boves. Contemporaneamente, si potrà visitare il museo della Resistenza e la mostra fotografica su Sandro Pertini organizzata dal Comune di Valdieri.
Alle 13 verrà servito un ricco pranzo composto da olla al forno, trota al cartoccio, dolce casalingo e bevande (prezzo 11 euro, gradita la prenotazione).
Nel pomeriggio si svolgeranno giochi popolari, esibizioni di artisti di strada, bancarelle espositive, videoproiezioni con l’allestimento di un albero della cuccagna.
Per informazioni ARCI Cuneo tel. 0171/67888 e mail arci.cuneo@alice.it
Di Geo (del 02/02/2008 @ 12:14:46 in generale, linkato 2181 volte)
Ciao a tutti...torno sul blog pubblicando questo articolo inviatomi pochi minuti fa. A voi il "piacere" di leggere e, ovviamente, commentare:
Questa mattina, il giorno dopo la festa di carnevale in piazza, ci sono dei Piaschesi che si sono risvegliati tra “regalini” davvero poco piacevoli di fronte alla porta di casa. Io ogni tanto MI CHIEDO come sia possibile che certe persone non abbiano appreso l’arte del “riuscire a centrare il buco” quando si trovano in un servizio igienico. Io MI CHIEDO perché abitare in piazza deve essere una condanna, ogni volta che viene fatta una festa di paese? Chiaramente non è colpa degli organizzatori che già in altre occasioni erano stati resi partecipi di ciò che accadeva nelle viuzze, più o meno luminose nei pressi della “Piazza in festa” e avevano preso provvedimenti in proposito, ma dei garzoncelli scherzosi che vi partecipano, (e magari non riescono a portare a casa tutto quello che hanno bevuto). Oggi MI CHIEDO come sia possibile non utilizzare il bagno in dotazione (presente ad ogni festa di paese sulla piazza…dobbiamo dotarlo di insegna luminosa?) e preferire piccoli spiazzi davanti a delle cancellate..e non vorrei essere poco elegante nell’aggiungere che non è il caso di fare dei graffiti sul muro sullo stile arte preistorica..(e non sto parlando di bombolette!). Mi dispiace (anche perché è l’ora di pranzo), che i miei molti interrogativi mi spingano a dover inserire un post con un argomento così poco allegro, ma le serate di festa sono ancora tante e sarebbe molto molto bello poter evitare altri risvegli come quello di oggi. MI CHIEDO infine…servirà a qualcosa?
Di Dulce (del 05/06/2012 @ 12:11:28 in Associazioni, linkato 1831 volte)
Solarecollettivo Onlus www.solarecollettivo.it promotore del percorso "Ambientiamoci", educazione ambientale svolta presso diverse scuole della Provincia di Cuneo, con l'intento di condividere rivolgendosi ad un pubblico adulto organizza Martedì 12 giugno ore 21 Stazione FS Costigliole Saluzzo (cn) presso sede Carpe Diem Onlus SAPONE E DINTORNI (corso autoproduzione di saponi e cosmetici naturali) euro 20 con prenotazione ai numeri 017579311 - 3200552443
Programma:
Introduzione al sapone e ai cosmetici naturali.
Come leggere una etichetta INCI ed analisi degli ingredienti presenti in un prodotto industriale.
Riconoscimento degli ingredienti più adatti,degli strumenti da utilizzare e dove reperirli.
Dimostrazione della preparazione di un balsamo labbra e di un eco-deodorante spray.
Descrizione delle fasi salienti della saponificazione col metodo a freddo.
Guidati dal nostro formatore ogni partecipante preparerà 1 Kg di sapone per il corpo all’olio di oliva bio.
Le materie prime le portiamo noi, a voi resteranno i prodotti e le ricette.
Partecipare all'incontro vi consentirà di vedere tutte le fasi di lavorazione, conoscere le norme di sicurezza e , potrete tornare a casa con il VOSTRO sapone. Ci sono tantissimi vantaggi e buoni motivi per produrre in casa il sapone:
è salutare: rispetta la nostra pelle evitando l’uso di molti prodotti chimici, che spesso la danneggiano e provocano allergie.
è ecologico: non produce scorie tossiche per l’ambiente e permette di evitare prodotti inquinanti, consentendo il riuso/riciclo di numerosi contenitori di plastica; sono a Km Zero impedendo l’inquinamento da trasporto,
è economico: gli ingredienti base sono poco costosi e facilmente reperibili, la spesa non è aggravata dai costi di tutti i passaggi della filiera commerciale e della pubblicità.
è etico: l’autoproduzione permette di non comprare più detergenti commerciali, prodotti soprattutto da multinazionali a discapito di ambiente, animali e altri uomini.
è facile e divertente: basta una semplice attrezzatura da cucina, un po’ di preparazione e di prudenza.... e un pizzico di creatività!
Di Dulce (del 07/04/2010 @ 11:57:19 in Eventi, linkato 2086 volte)
GIOVEDI’ 8 APRILE 2010 BOVES Teatro BORELLI ore 20.45
DON PAOLO FARINELLA
prete genovese, biblista e scrittore
Chi è Don Paolo Farinella?.......
Il mio nome è Paolo Farinella, di professione faccio il prete e mi piace farlo: lo farò - spero, penso e prego - fino alla fine della mia vita. Ho 62 anni, vengo dal millennio scorso e oggi mi trovo qui: è la prima volta che partecipo a un’assemblea veramente politica e per me è un onore e un orgoglio, perché ritengo che la politica sia l’arte più nobile che una persona possa esercitare nella propria vita, in quanto.. perché è il servizio che si avvicina più a quello che dovrebbe essere il servizio del prete, ossia un servizio disinteressato per gli altri.
Sig. Presidente «pro tempore» del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, Palazzo Chigi 00100 Roma
Lettera di ripudio
Il mio nome è Paolo Farinella, prete della Chiesa cattolica residente nella diocesi di Genova. Come cittadino della Repubblica Italiana, riconosco la legittimità formale del suo governo, pur pensando che lei abbia manipolato l’adesione della maggioranza dei pensionati e delle casalinghe che si formano un’idea di voto solo attraverso le tv, di cui lei ha fatto un uso spregiudicato e illegittimo. Lei in Italia possiede tre tv e comanda quelle pubbliche nelle quali ha piazzato uomini della sua azienda o a lei devoti e proni. Nel mese di agosto 2009 ha inaugurato una nuova tv africana, Nessma, a cui ha fatto pubblicità sfruttando illecitamente la sua posizione di presidente del consiglio e dove ha detto il contrario di quello che opera in politica e con le leggi varate dal suo governo in materi di immigrazione. Se lei è pronto a smentire, come è suo solito, ecco, si guardi il seguente filmato e giudichi da lei perché potrebbe trattarsi di Veronica Lario travestita da lei: < http://www.youtube.com/watch?v=Se3yqycsMyg&feature=video_response >. Faccia vedere il video ai suoi amici leghisti e nel frattempo ascolti cosa dice il sindaco di Treviso, lo sceriffo Giancarlo Gentilini del partito di Bossi, ad un raduno del suo partito xenofobo dove ha esposto «Il vangelo secondo Gentilini» con chiarezza diabolica: «Voglio la rivoluzione contro gli extracomunitari … Voglio la rivoluzione contro i bambini degli immigrati … Ho distrutto due campi di nomadi e ne vado orgoglioso. Voglio la rivoluzione contro coloro che vogliono le moschee: i musulmani se vogliono pregare devono andare nel deserto, ecc. ecc. Questo è il Vangelo secondo Giancarlo Gentilini (sindaco di Treviso): “Tutto a noi e se avanza qualcosa agli altri, ma non avanzerà niente”». Questo il link con la sua voce in diretta; si prepari ad ascoltare il demonio in persona: < http://www.youtube.com/watch?v=_WCZNQJkV3E&feature=related >.
Legittimità elettorale e dignità etica Riconoscere la legittimità del suo governo, con riserva etico-giuridica, non significa riconoscere anche la sua legittimità morale a governare il Paese perché lei non ha alcuna cultura dello Stato e delle sue Istituzioni, ma solo quella di difendere se stesso dalla Giustizia e i suoi interessi patrimoniali che sotto i suoi governi prosperano alacremente. Il conflitto di interessi pesa come un macigno sulla Nazione e la sua economia, ma lei è bravo ad imbrogliare le carte, facendolo derubricare nella coscienza della maggioranza che ne paga le conseguenze economiche e democratiche. Cornuti e mazziati dicono a Napoli. Quando la sua maggioranza si sveglierà dall’oppio che lei ha diffuso a piene mani sarà troppo tardi e intanto il Paese paga il conto dei suoi avvocati, nominati da lei senatori, cioè stipendiati con soldi pubblici. Allo stesso modo stiamo pagando i condoni fiscali che lei si è fatto su misura sua e della sua azienda, sottraendo denaro al popolo italiano. In morale questo viene definito come doppio furto. Da quando lei «è sceso in campo», l’Italia ha iniziato un degrado inesorabile e costante che perdura ancora oggi, codificato nel termine «berlusconismo» che è la sintesi delle maledizioni che hanno colpito l’Italia sia sul piano economico (mai l’economia è stata così disastrata come sotto i suoi governi), su quello sociale (mai si sono avuti tanti poveri, disoccupati e precari come sotto i suoi governi), e su quello civile (mai come sotto i suoi governi è sorta la categoria del «nemico» da odiare e da abbattere). Lei, infatti, usa la menzogna come verità e la calunnia come metodo, presentandosi come modello di furbizia e di utilizzatore finale di leggi immorali e antidemocratiche come tutte quelle «ad personam». Nei confronti dell’ultima illegalità, che grida giustizia al cospetto di Dio, il decreto 733-B/2009, che segna una pietra miliare nel cammino di inciviltà e di negazione di quelle radici cristiane di cui la sua maggioranza ama fare i gargarismi, sappia che siamo cento, mille, diecimila, milioni che faremo obiezione di coscienza all’ignobile e illegale decreto, pomposamente detto «decreto sicurezza»: diventeremo tutti clandestini e sostenitori dei cittadini di altri Paesi, specialmente africani, in quanto «persone», anche se clandestini, a costo della nostra vita. Dobbiamo ubbidire alla nostra coscienza piuttosto che alle sue leggi razziali e disumane. La legge che definisce l’immigrazione come illegalità è un insulto a tutte le Carte internazioni e nazionali sui «diritti», un vulnus alla dottrina sociale della Chiesa e colloca l’Italia tra le nazioni responsabili delle stragi degli innocenti, perseguitati e titolari del diritto di asilo.
Essere «alto» ed essere »grande» Lei non è e non sarà mai uno «statista» se sente il bisogno di fare vedere alle sue donnine i filmati che lo ritraggono tra i «grandi». Per essere «grande», non basta rialzare le suole delle scarpe, ma occorre avere una visione oltre se stesso, una visione «politica» che a lei è estranea del tutto, incapace come è di vedere oltre i suoi interessi. Per potere emergere dallo squallore in cui lei è maestro, ha profuso a piene mani il virus dell’antipolitica, il qualunquismo populista, trasformando la «polis» da luogo di convergenza di ideali e di interessi a mercato di convenienza e di sopraffazione. Lei, da esperto di vecchio pelo, ha indotto i cittadini ad evadere il fisco che in uno Stato democratico è prevalentemente un dovere civile di solidarietà e per un cristiano un obbligo di coscienza perché strumento di condivisione per servizi essenziali alla corretta e ordinata convivenza civile e sociale. Durante il suo governo le tasse sono aumentate perché incapace di porre un freno alla spesa pubblica che anzi galoppa come non si è mai visto. Non faccia confusione tra «essere alto» e «essere grande», come insegna Napoleone che lei ben volentieri scimmiotta, senza riuscire ad eguagliare l’ombra del dittatore. Lei non può negare di essere stato piduista (tessera n. 1816) e forse di esserlo ancora, se come sembra, con il suo governo cerca di realizzare la strategia descritta nei documenti sequestrati al gran maestro Licio Gelli, a Castiglion Fibocchi (Comunicato Ansa del 17 marzo 1981 ore 12:18, da cui emerge il suo numero di tesserato; cf intervista di Licio Gelli su Repubblica.it del 28-09-2003).
La maledizione italiana A lei nulla importa dei valori religiosi, etici e sociali, che usa come stracci a suo comodo esclusivo, senza esimere di vantarsi di essere ossequioso degli insegnamenti etici e sociali della Chiesa cattolica, di cui si è sempre servito per averne l’appoggio e il sostegno. Partecipa convinto al «Family-Day» in difesa della famiglia tradizionale, monogamica formata da maschio e femmina e poi ce lo ritroviamo con prostitute a pagamento che registrano la sua voce nel letto di Putin; oppure spogliarelliste che lei ha nominato ministre: è lecito chiedersi, in cambio di cosa? Come concilia questo suo comportamento con le sue dichiarazioni di adesione agli insegnamenti della Chiesa cattolica? La «corrispondenza d’amorosi sensi» tra lei, il Vaticano e la gerarchia cattolica è la maledizione piombata sull’Italia ed una delle cause del progressivo e costante allontanamento dalla Chiesa delle persone migliori. I prelati, come sempre nella storia, fanno gli affari loro e lei che di affari se ne intende si è lasciato usare ed ha usato senza scrupoli offrendo la sua collaborazione e cercando quella della cosiddetta «finanza cattolica» legata a doppia mandata con il Vaticano. Se volesse avere la documentazione di legga il molto istruttivo saggio di Ferruccio Pinotti e Udo Gümpel, «L’unto del Signore», BUR, Rizzoli, Milano 2009. Gli ecclesiastici, da perfetti «uomini di mondo, hanno capito che con lei al governo potevano imporre al parlamento leggi e decreti di loro interesse, utilizzandolo quindi come braccio secolare. Per questo obiettivo, devono però rinunciare alla loro religiosità e adeguarsi alla paganità del potere che esige la contropartita. Lei, infatti, è sostenuto dall’Opus Dei, da Comunione e Liberazione e da tutte le organizzazioni e sètte cattoliche che si lasciano manovrare a piacimento con lo spauracchio dei «comunisti» e con l’odore satanico dei soldi. Il Vaticano e i vescovi, non essendo profeti, ma esercenti gestori di una ditta pagana, non hanno saputo o voluto cogliere le conseguenze nefaste che sarebbero derivate al Paese da questo connubio incestuoso; di fatto sono caduti nella trappola che essi stessi e lei avevate preparato. L’incidente di Vittorio Feltri, da lei, tramite la famiglia, nominato direttore del suo «Il Giornale» con cui uccide sulla pubblica piazza Dino Boffo, direttore di «Avvenire» portavoce della Cei, va oltre le vostre intenzioni e come un granellino si sabbia inceppa il motore. Oppure, secondo l’altra vulgata, tutto sarebbe stato progettato da lei e Bertone per permettere a questi di mettere le mani sulla Cei e a lei di fare tacere un sussurro appena modulato di critica sui suoi comportamenti disgustosi. Senza volersi arrampicare sugli specchi forse si è verificato un combinato disposto, non nei tempi e nelle forme da voi progettato. Il giorno 7 agosto 2009, in un colloquio riservato con il cardinale Angelo Bagnasco, lo misi in guardia: «Stia attento – gli dissi – e si prepari alla guerra d’autunno perché con la nomina di Feltri al Giornale di Berlusconi (20-07-2009), la guerra sarà totale e senza esclusione di colpi. Berlusconi non può rispondere alle domande di la Repubblica e non può andare in tv a dare spiegazioni. Può continuare a negare sulle piazze per gli allocchi, ma nemmeno lui, menzognero di professione potrebbe negare davanti a domande precise e contestazioni puntuali. Per questo non lo farà mai, tanto meno in Parlamento. Non ha che un mezzo: sguazzare nel fango facendolo schizzare su tutti e su tutto, in base al principio che se tutto è infangato, nessuno è infangato». Il cardinale mi guardò come stupito e incredulo, reputando impossibile la mia previsione. Credo che ora si morda le labbra. Eppure credo anche che lei sia finito: per la finanza internazionale e per gli interessi di coloro che lo hanno sostenuto, Vaticano compreso, lei ora è ingombrante e impresentabile e deve essere sostituito, ma lei non cadrà indenne, farà più danni che potrà, un nuovo Sansone in miniatura. Lei sa che deve andarsene, ma sa anche che passerà alla storia non come quel «grande, immenso» presidente che è stato lei, ma come «l’utilizzatore finale di prostitute che altri pagavano per conto suo». Non c’è che dire: lei è un grande in bassezza e amoralità.
Spergiuro Nella trappola non è caduto il popolo di Dio, formato da «cristiani adulti» che tanto dispiacciano al papa «pro tempore» Benedetto XVI: lei non potrà mai manipolarli come non potrà mai possedere le coscienze dei non credenti austeri, cultori della laicità dello Stato che lei vilipende e svende, sempre e comunque, per suo inverecondo interesse. Lei ha la presunzione ossessiva di definirsi liberale, ma non sa cosa sia il liberismo, mentre è l’ultima caricatura di promettente e decadente comunista sovietico di stampo breshnieviano, capace di usare il popolo per affermare la propria ingordigia patologica di potere. D’altronde il suo amico per la pelle non è l’ex «kgb» Vladimir Vladimiroviè Putin, nella cui dacia è ospitato secondo la migliore tradizione comunista italiana? Dal punto di vista della morale cattolica, lei è uno spergiuro perché ha giurato sulla testa dei suoi figli, senza pudore e alcuni giorni dopo il «ratto di Noemi», ha dato dello stesso fatto diverse versioni differenti, condannando se stesso e la testa dei suoi figli alla pena dello spergiuro che già Cicerone condannava con la «rovina» e l’esposizione all’umana infamia: «Periurii poena divina exitium, humana dedecus – La pena divina dello spergiuro è la rovina e l’infamia/il disprezzo degli uomini» (De legibus, II, 10, 23; cf anche De officis, III, 29, 104;in CICERONE, Opere politiche e filosofiche, a c. di Leonardo Ferrero e Nevio Zorzetti, vol. I, UTET, Torino, 1974, risp. p. 489 e p. 823). Anche il Diritto Canonico, per sua informazione, riserva allo spergiuro «una giusta pena» (CJC, can. 1368), demandata all’Autorità, in questo caso il papa, che avrebbe dovuto comminarle la pena canonica, invece di indirizzarle una lettera diplomatica per il g8 e i suoi «deferenti saluti». Non ci può essere deferenza, tanto meno papale, per un uomo che ha toccato il fondo della dignità politica e morale. Gli ultimi fatti di Villa Certosa e Palazzo Grazioli hanno sprofondato lei (non era difficile), ma anche l’Istituto Presidenza del Consiglio in un letamaio senza precedenti. Mai l’Italia è stata derisa nel mondo intero (ormai da quattro mesi continui) a causa di un suo presidente del consiglio che, su denuncia della moglie, frequenta le minorenni e sempre per ammissione della moglie che lo frequenta da oltre trent’anni, per cui si presume lo conosca bene, è malato e come un dio d’altri tempi esige per la sua perversione, sacrifici di giovani vergini per nascondere a se stesso i problemi del tempo che inesorabilmente passa, nonostante il trucco abbondante.
Affari privati o deriva di Stato? Lei dice di volere difendere la sua privacy, ma non c’è privacy per uno che ha portato i suoi fatti «privati» in tv attaccando indecorosamente la sua stessa moglie che ha intrapreso la strada del divorzio. Forse lei ha dimenticato che sull’immagine della sua «felice famiglia italiana» lei ha costruito se stesso e la sua fortuna politica ed economica. Lei si comporta per quello che è: uno spaccone che in piazza si vanta di tutto ciò che non ha mai fatto e poi pretende che nessuno ne parli. Se lei mette il segreto di Stato sulle sue ville, queste diventano ipso facto «affare politico» perché lei le usa anche per incontri istituzionali e quindi fanno parte dell’Istituzione della presidenza del consiglio. Lei non ha diritto alla vita privata, quando si comporta da uomo pubblico e promette carriere tv o posti in parlamento a donnine compiacenti che la sollazzano nel suo «privato». Non è lei che ha detto in una intercettazione, parlando con Saccà che «le donne più son cattoliche più son troie»? Può spiegare, di grazia, il significato di queste parole altamente religiose e rispettose delle donne e indicarci a chi si riferiva? C’entrano le due donne che siedono nel suo governo e che si vantano di essere cattoliche: la Carfagna e la Gelmini? Lei e suoi paraninfi continuate a dire che si tratta di questioni private senza rilevanza pubblica, sapendo di mentire ancora e senza pudore. Sarebbero affari privati se Silvio Berlusconi non fosse presidente del consiglio che alle donnine che gli accompagnano anche a pagamento, non promettesse incarichi in aziende pubbliche (tv) o posti in parlamento se non addirittura al governo. Vorrei chiederle per curiosità: quali sono i meriti e le benemerenze delle ministre Mara Carfagna e Maria Stella Gelmini per essere assurte, non ancora quarantenni, a posti di rilievo nel suo governo? Perché Mara Carfagna posava nuda o la Gelmini prendeva l’abilitazione in Calabria? Le sue ville sono ancora sotto la tutela del segreto di Stato e quindi guardate a vista da polizia, carabinieri, esercito? A spese di chi? Può ancora dire che sono residenze private? Fu lei in persona ad andare dal suo devoto suddito Bruno Vespa a rispondere pubblicamente a suo moglie, Veroni Lario, rendendo pubblici i fatti che la riguardavano e attaccando sua moglie senza alcuna pietà, facendo pubblicare dal suo «killer mediatico» le foto di sua moglie a seno nudo di quando faceva l’attrice. Non credo che lei possa dire che le sue vicende sono private perché ci riguardano tutti, come cittadini e come suoi «sovrani» costituzionali perché una cosa è certa: noi non abdicheremo mai alla nostra dignità di cittadini sovrani figli orgogliosi della nostra insuperabile Costituzione. Noi non permetteremo mai che lei diventi il «padrone» della nostra dignità. Per lei è cominciato l’inizio della fine perché il suo declino è iniziato nel momento stesso in cui è andato nella tv di Stato compiacente e, senza contraddittorio, alla presenza del solo cerimoniere e maggiordomo fidato, ha cominciato a farfugliare bugie, contraddizioni, falsità che non hanno retto l’urto dei fatti crudi. Se lei fosse onesto, anche solo per una parte infinitesimale, dovrebbe rassegnare le dimissioni, come aveva promesso nel suddetto, compiacente recital.
Strategie convergenti Lei può fare affari col Vaticano e chiudere nel cassetto morale e dignità, ma sappia che il Vaticano non è la Chiesa, per nostra fortuna e per sua e vostra disgrazia. Noi, uomini e donne semplici, vogliamo onorare e difendere la nostra dignità e la nostra fede, contro ogni tentativo di manipolazione e di incesto tra altare e politica. Purtroppo lei, supportato da parte della gerarchia, ha fatto scadere la «politica» da arte a servizio del bene comune a mercimonio di malaffare e a sentina maleodorante. Le istituzioni cattoliche che lo hanno appoggiato ne portano, con lei, la responsabilità morale, in base al principio giuridico della complicità. Strana accoppiata: i difensori della moralità ufficiale, costretti a tacere per mesi di fronte a comportamenti indegni e a leggi inique, perché lautamente ricompensati o in vista della mancia promessa. Trattasi solo di un baratto di cui i responsabili dovranno rendere conto. I vescovi hanno ritrovato la parola quando si sono visti attaccare, inaspettatamente, da lei con avvertimenti di stampo mafioso (per interposta persona). La gerarchia, in genere felpata e compassata, in questo frangette è risorta come un sol uomo, arruolando anche il papa alla bisogna, ma cogliendo anche l’occasione per dare corpo alle vendette interne e regolare i conti tra ruiniani e bertoniani. Come insegna l’amabile Andreotti «la vendetta è un piatto che si gusta freddo». Strategie convergenti che hanno sprigionato il disgusto del popolo cattolico e dei cittadini che ancora pensano con la propria testa.
Ripudio Io, Paolo Farinella, prete mi vergogno della sua presidenza, per me e la mia Nazione e, mi creda, in Italia siamo la maggioranza che non è quella elettorale, ottenuta da una «legge porcata» che ben esprime l’identità della sua maggioranza e del governo e di lei che lo presiede (o lo possiede?). Lei potrà avere il sostegno del Vaticano (uno Stato estero) e della Cei che con il loro silenzio e le loro arti diplomatiche condannano se stessi come complici di ingiustizia e di immoralità. Per questi motivi, per quanto mi concerne in forza del mio diritto di cittadino sovrano, non voglio più essere rappresentato da lei in Italia e all’Estero, io la ripudio come politico e come presidente del consiglio: lei non può rappresentarmi né in Italia e tanto meno all’estero perché lei è la negazione evidente di tutto quello in cui credo e spero di vedere realizzato per il mio Paese. sia perché non mi rappresenta sia perché è indegno di rappresentare il buon nome dell’Italia seria, laboriosa e civile e legale che amo e per la quale lotto e impegno la mia vita. Non importa che lei abbia la maggioranza parlamentare, a me interessa molto di più che non abbia la mia coscienza Io, Paolo Farinella, prete ripudio lei, Silvio Berlusconi, presidente pro tempore del consiglio dei ministri e tutto quello che rappresenta insieme a coloro che l’adulano, lo ingannano, lo manipolano e lo sorreggono: li/vi ripudio dal profondo del cuore. in nome della politica, dell’etica e della fede cattolica. La ripudio e prego Dio che liberi l’Italia dal flagello nefasto della sua presenza.
Di Dulce (del 12/11/2008 @ 11:33:19 in Cultura, linkato 2530 volte)
Volevo segnalare questa splendida rassegna cinematografica che è iniziata sabato scorso.
Una grande iniziativa di integrazione che mi piacerebbe fosse proposta anche nel nostro paese
CINEMIGRANTE
E’ partita da Bagnolo Piemonte l'avventura di CineMigrante, proiezione gratuita di film popolari, italiani e internazionali, rappresentativi delle comunità più numerose residenti nei comuni di Barge e Bagnolo Piemonte (provincia di Cuneo). L'obiettivo di CineMigrante è quello di creare occasioni di incontro, aggregazione e comunicazione tra le culture autoctone e migranti, attraverso la preparazione e la realizzazione di un evento. La migrazione è intesa come occasione di conoscenza reciproca e di scambio culturale e non ridotta a fenomeno di emergenza sociale. Questa rassegna ideata e organizzata dall’Associazione i313 si realizza grazie alla Regione Piemonte che conferma impegno e sensibilità rispetto alle tematiche trattate, alle modalità di azione sul territorio e grazie all’interesse e alla collaborazione dei due comuni che ospitano l’iniziativa e dal Consorzio Monviso Solidale, punto di riferimento sul territorio.
Saranno presenti: 8 film in lingua originale con sottotitoli in italiano scelti dagli stessi abitanti in due paesi ad alta densità migratoria, 1 prima nazionale, 2 prime regionali, film provenienti da Cina, Hong Kong, Italia, Marocco, Francia, Albania e Argentina, 4 rinfreschi realizzati da associazioni locali, produzione di 2 filmati. La migrazione è occasione di scambio culturale e non fenomeno di emergenza sociale. La specificità del progetto risiede nella proiezione di film in lingua originale con sottotitoli in italiano e nella scelta partecipata dei film. Infatti, attraverso un’inchiesta sul territorio svolta nei mesi precedenti alla rassegna, gli abitanti stessi indicano le loro preferenze cinematografiche, contribuendo così alla programmazione delle serate. Si sono voluti coinvolgere in modo particolare i giovani; non a caso 5 film hanno come protagonisti adolescenti e giovani(Secret, Ali zaoua, Xanda, Slogans, la Schivata) e l’apertura è stata affidata a Non pensarci, una commedia italiana fresca e divertente rivelazione dell'ultima stagione.
Oltre ai film ci saranno anche quattro rinfreschi organizzati da associazioni locali: due rinfreschi organizzati dall'Associazione amicizia Italia-Cina (8 novembre e 17 gennaio), gruppo di lavoro composto dai ragazzi cinesi di II generazione e della cosiddetta generazione di mezzo che vivono nei comuni della valle Infernotto e che hanno come obiettivo principale l'interscambio tra le due culture; un rinfresco organizzato dall'Associazione Famiglie 0Insieme per...0 (1 febbraio), che da anni è attiva nel campo dell'inserimento e dell'accoglienza dei nuovi abitanti della zona; il rinfresco sarà organizzato da un gruppo di donne marocchine che frequentano abitualmente un corso di italiano per stranieri a Barge e che preparerà una merenda con dolci e specialità marocchine; un rinfresco organizzato dall'Associazione Culturale Italo-Albanese Vatra (22 novembre) con sede a Torino e attiva su tutto il territorio regionale.
I comuni di Barge (7646 abitanti) e Bagnolo Piemonte (5832 abitanti), situati a 5 km di distanza tra loro nella Valle Infernotto in provincia di Cuneo, rappresentano dei luoghi privilegiati e molto particolari in relazione ai movimenti migratori. Queste due cittadine ospitano infatti un'eccezionale percentuale di migranti residenti sul territorio in relazione al totale della popolazione: a Bagnolo la percentuale di residenti stranieri è del 8,7% (511 residenti) e a Barge è del 10,6% (815 residenti). Quello che rende particolare il contesto di questi due comuni è la presenza di una delle comunità cinesi più grandi d'Italia. Circa due terzi della popolazione straniera è infatti di origine cinese. L'immigrazione in questi luoghi si è sviluppata attorno al lavoro nelle cave di pietra, in cui i cinesi residenti lavorano come scalpellini. Il resto della popolazione straniera residente è composta prevalentemente da persone provenienti dal Marocco, dall'America Latina, e da paesi dell’este Europa.
Tutte le proiezioni saranno in versione originale con sottotitoli in italiano. Ogni sera saranno proiettati degli estratti del video realizzato a Barge e a Bagnolo nei mesi precedenti alla rassegna che testimoniano la scelta partecipata dei film.
Sabato 15 novembre – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 21:00 Secret di Jay Chou (Zhou Jielun), TAIWAN 2007,
V.O.con sott. it. con Jay Chou (Zhou Jielun), Kwai Lun-Mei (Gui Lunmei), Anthony Wong (Huang Qiusheng), Alice Tzeng (Zeng Kaixuan).
Jay, un giovane prodigio del pianoforte, approda ad una prestigiosa scuola di musica in cui incontra Rain, di cui si innamora perdutamente...ma un misterioso segreto renderà drammatico un legame fino ad allora perfetto. Primo film del celebre cantante cinese Jay Chou.
Sabato 22 novembre – BAGNOLO PIEMONTE Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 21:00 Parrulat (Slogans) di Gjergj Xhuvani
ALBANIA/FRANCIA 2001, 90', V.O. con sott. it. con Artur Gorishti, Birce Hasko, Agim Qirjaqi, Luiza Xhuvani, Niko Kanxheri, Robert Ndrenika André
Un giovane professore di biologia, è stato destinato ad una scuola elementare sulle montagne albanesi. Da subito si troverà di fronte alle curiose ossessioni del preside e alle grottesche richieste del partito. L'opera che ha portato il regista Gjergj Xhuvani al successo internazionale.
A seguire rinfresco con specialità albanesi a cura dell'Associazione Italo-Albanese Vatra
sabato 29 novembre – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 21:00 L’esquive (La schivata) di Abdellatif Kechiche
FRANCIA 2003, 117', V.O. con sott. it. con Osman Elkharraz, Sara Forestier, Sabrina Ouazani, Nanou Benhamou
Periferia parigina. Due adolescenti, Lidia e Krimo, preparano con i compagni di classe la recita scolastica. Il teatro permetterà loro di parlare un linguaggio comune in una banlieu abitata da tante culture diverse. Giovanissimi interpreti spontanei e intensi.
sabato 17 gennaio – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 20:45 Apertura e rinfresco a cura dell’Associazione Amicizia Italia Cina “Zhong yi you yi” ore 21:15 La città proibita, di Zhang Yimou (Zh¨¡ng Yìmóu)
CINA/HONG KONG, 2006, 111', V.O. con sott. it. - Con Chow Yun-Fat(Zh¨u Rùnf¨¡), Gong Li (G¨¯ng Lì), Jay Chou (Zhou Jielun)
C’era una volta, nella Cina del decimo secolo, la grande dinastia dei Tang. Nella città imperiale lo sfarzo e la ricchezza si respirano ovunque; ma, come in ogni famiglia e favola che si rispettino, il segreto e l'intrigo sono dietro l’angolo.
venerdì 23 gennaio – BAGNOLO PIEMONTE - Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 21.00 La historia oficial (La storia ufficiale) di Luis Puenzo
ARGENTINA 1985, 112', V.O. con sott. it. con Héctor Alterio, Norma Aleandro, Chunchuna Villafañe, Hugo Arana Buenos Aires, 1983.
Alicia, donna realizzata e insegnante di storia, ritrova una vecchia amica scampata alla dittatura argentina. L’incontro le farà aprire gli occhi sulla storia del proprio paese e sulle orribili verità nascoste dal marito. Vincitore del Premio Oscar come miglior film straniero nel 1986.
domenica 1 febbraio – BARGE – Cinema Comunale – via Cavallotta ore 15.00 Ali Zaoua, prince de la rue (Ali Zaoua, principe della strada) di Nabil Ayouch
MAROCCO/FRANCIA/TUNISIA/ BELGIO 2000, 105', V.O. con sott. it. con Mounïm Kbab, Mustapha Hansali, Hicham Moussoune.
Il sogno e le vicissitudini di quattro bambini di casablanca, costretti ad affrontare la dura vita di strada, con l'unico conforto della loro amicizia. Un film intenso e commovente.
A seguire, merenda con specialità marocchine a cura del gruppo Incontro di donne - Associazione Famiglie “Insieme per...”.
domenica 8 febbraio – BAGNOLO PIEMONTE - Teatro Silvio Pellico, via Marconi 1 ore 21.00 Proiezione del video realizzato nell'ambito del progetto Sguardi Migranti – Programma Gioventù in Azione ore 21.30 Xanda di Marco Mak Chi Sin,
CINA/HONG KONG, 2003, 92', V.O.con sott. it. con Sang Wei-Lin, Zhao Zi-Long, Zhang Hong-Jun, Ni Jing-Yang.
Qiang ragazzo di campagna campione di Wushu decide di trasferirsi in città. Una serie di vicissitudini lo portano a scoprire una nuova arte marziale, chiamata Xanda, tanto appassionante quanto estrema.
Di Dulce (del 25/02/2009 @ 11:28:42 in Eventi, linkato 3133 volte)
28 FEBBRAIO 2009
DRONERO: ore 10,30
inaugurazione Mostra di Pittura presso la sala Tripoli, via Mazzini angolo via Roma; ore 17,30 conferenza su “Trifase, un sistema italiano” presso il Centro G. Giolitti, via XXV Aprile 25.
1 MARZO 2009
DRONERO: ore 9
presentazione di cicli ferroviari presso la Stazione ferroviaria; ore 11,30 trasferimento a Villar S. Costanzo.
VILLAR S. COSTANZO: ore 12
visita al parco dei “Ciciu” con aperitivo e possibilità di pranzare presso la locanda omonima (è gradita la prenotazione); ore 14,30 visita alla cripta della chiesa di S. Pietro in Vincoli (XI sec.).
BUSCA: ore 9
apertura mostra filatelica a tema presso la Stazione ferroviaria;
ore 12 arrivo, da Savigliano, del treno speciale a vapore del Museo Ferroviario Piemontese con la locomotiva N° 3;
ore 15 corsetta del treno speciale da Busca a Saluzzo e ritorno;
ore 18 partenza del treno speciale per Savigliano.
E' stata una bellissima giornata ,credo che turisticamente i treni a vapore abbiano un futuro perchè ho visto molto entusiasmo nei volti dei viaggiatori e molta passione nelle persone che hanno organizzato l'evento.
Spero che non sia una volta l'anno ma che presto rivedremo camminare treni come questo che hanno davvero molto da offrire. Un' esperienza unica. un elogio alla lentezza in un mondo che corre.
Di Dulce (del 26/05/2011 @ 10:42:26 in Eventi, linkato 2258 volte)
In occasione della festa di S. Filippo Neridel28-29 maggio 2011 il cui programma completo lo trovate qui
ll Vas Circolo di Piasco organizza l’accoglienza della carovana Balacaval
proponendo:
- il 28 maggio passeggiata con partenza da Verzuolo – palestra tennis tavolo - alle ore 8.00 percorrendo lentamente strade bianche e campi si raggiungerà la periferia di Piasco con ritrovo alle ore 10.00 circa presso piazzale Dao / Rivoira (strada delle Gaide) nei pressi di via Europa;
- accoglienza della carovana da parte dell’amministrazione comunale, popolazione e associazioni che si aggiungeranno al corteo ;
seguirà breve sosta con saluto agli anziani della casa di Riposo e per finire arrivo all’Ala della pace con momento convivialee rinfresco.
Seguite il blog della carovana http://carovanabalacavalit.wordpress.com/
Di Anna76 (del 19/12/2007 @ 10:13:01 in generale, linkato 3128 volte)
Lunedì sera ho accolto l'invito di Diego e sono andata al Consiglio Comunale. Durante la serata è emersa la proposta da parte di un consigliere di illuminare di meno il Comune di Piasco per un risparmio energetico, poichè sembra che in alcuni posti il paese sia esageratamente illuminato.
Se da una parte sono d'accordo di non illuminare certe parti come uno stadio (vedi provinciale dal fondo Piasco a Rio torto, dove secondo me sarebbero sufficienti la metà dei lampioni accesi ), dall'altra mi spaventa un po' l'idea di avere un paese un po' più buio. Solo sabato, in Via Mario Del Pozzo c'è stato un furto in casa tra le 16.30 e le 18.00, quando già iniziava ad essere buio, e nessuno si è accorto di nulla (dire che sono entrati da un balcone ).
Come fare per continuare ad avere il paese illuminato in maniera "giusta" (nè troppo, nè troppo poco) e dare però un contributo anche noi - come piccolo paese - in tema di risparmio energetico? L'idea di installare pannelli fotovoltaici sopra i singoli lampioni è ovviamente troppo costosa in termini di costo/benefici. Perchè non approfittare del blog per mettere in rete le idee dei piaschesi in merito a questo problema?
Io butto lì le mie:
1) il Comune potrebbe acquistare un terreno in collina, e installare un grande impianto fotovoltaico di quelli a girasole, che costano di più ma rendono anche decisamente di più (magari usufruendo di alcuni incentivi fiscali) Non è escluso che si possa arrivare a coprire il fabbisogno di tutto il paese, non solo degli impianti pubblici . Ma io sono solo una ragioniera e qui devono farsi avanti i competenti in materia.
2) Visto che Piasco è esposto a correnti di valle (sia estate che inverno), perchè non installare due o tre pale eoliche al fondo di S. Antonio, dove la corrente tira di più? Anche in questo caso potrebbero coprire il fabbisogno di tutti i Piaschesi.
So che sembrano idee un po' strambalate, forse molto costose, ma se pensiamo a quanto paghiamo di bolletta ogni bimestre (media di 70 euro a famiglia, le più risparmiose) e che il costo aumenterà sempre di più, perchè non discuterne almeno?
Dai piaschesi, mettiamo in moto le rotelle e facciamoci venire un'idea, o semplicemente DITE LA VOSTRA!!!!
La svolta epocale in materia smaltimento rifiuti che stiamo vivendo in questi giorni a Piasco con il passaggio alla raccolta porta a porta ( scelta di cui sono veramente grato all’amministrazione ed al nostro “mitico” assessore Luca Pittavino), la prima reazione che sta suscitando in tutti i cittadini di buona volontà è una maggior consapevolezza della “rumenta” che ogni giorno produciamo. Differenziare e riciclare in modo virtuoso, indubbiamente, è già un grosso passo avanti, perché non scarica vigliaccamente in casa d’altri il pericolo di una discarica o di un inceneritore. La questione di fondo però, secondo me,rimane un’altra: se vogliamo un futuro veramente più sostenibile e vivibile dobbiamo, innanzitutto, produrre meno rifiuti e consumare di meno. Come fare però? Ormai le logiche di mercato ed il sistema economico impongono determinate scelte e stili di vita. Mettendo in campo un po’ di buon senso e tanta buona volontà, però, possiamo pian piano cambiare la realtà che ci circonda, magari guardando alle esperienze positive che nascono da altre parti. Una di queste è stata attuata recentemente dal Comune di Beinette e sta ottenendo, pare, un successo clamoroso.
Si tratta della Casetta dell’Acqua, una fontana pubblica che eroga acqua dell’acquedotto comunale depurata con un sistema evoluto di filtri e rilasciata in tre modi: naturale a temperatura ambiente, naturale refrigerata e refrigerata gassata, addizionata cioè di CO2.
Guardate quicosa ci ha scritto in proposito l’assessore ai Lavori Pubblici di Beinette Valerio Garelli.
Il Vas sezione di Piasco, in questi giorni, ha presentato ufficialmente all’amministrazione comunale la richiesta di valutare l’opportunità di installare un impianto simile a Piasco.
Oltre ad una riduzione drastica nella produzione di rifiuti la casetta dell’Acqua costituirebbe pure un risparmio nella spesa mensile di ogni famiglia (anche nel caso l’amministrazione comunale decidesse di erogarla a prezzi “sostenibili” pari a qualche centesimo di euro a litro), elemento da non trascurare in tempi di vacche sempre più magre per tutti (o quasi).
L’acqua del Sindaco che, tra l’altro, da’ la possibilità di realizzare in casa in modo economico bibite naturali, ottimi surrogati di coca-cola, aranciata, limonata ecc.ecc, unita al distributore di latte crudo, i detersivi alla spina che già sono realtà nel nostro paese mi sembrano dei notevoli passi avanti verso un mondo più sostenibile. Cosa ne pensate??
Di Dulce (del 05/07/2012 @ 09:50:13 in Ambiente, linkato 5758 volte)
Al sindaco del comune di Piasco sig. Roberto Ponte e p.c. all’amministrazione comunale di Piasco
Oggetto: Richiesta installazione “Casetta dell’acqua” a Piasco
Il gruppo VAS Circolo di Piasco
torna a chiedere
all’amministrazione comunale di Piasco (vedi precedente richiesta del novembre 2010) di installare una “Casetta dell’acqua” sul territorio comunale sulla base del notevole successo che questi impianti stanno avendo nei comuni limitrofi (vedi Costigliole Saluzzo) , al fine di fornire alla popolazione acqua dell’acquedotto “affinata” cioè depurata con eliminazione di sostanze in sospensione e di eventuali inquinanti chimici, odori e sapori sgradevoli garantendo un’ottima qualità della stessa, quindi acqua più buona, più controllata, più economica, più ecologica e indirettamente minor utilizzo di bottiglie in plastica da dover riciclare, con la possibilità di fornire uno splendido servizio alla popolazione a costo zero per le casse comunali ,tutto ciò anche in considerazione del fatto che la centralissima “fontana Barale” di Piasco spesso risulta inquinata.
Il gruppo VAS si rende pertanto disponibile ad un confronto per trovare insieme all’amministrazione comunale e ad eventuali cittadini interessati la strada migliore da intraprendere.
Fiducioso che la presente richiesta venga accolta favorevolmente, resto in attesa di un gradito riscontro.
Distinti saluti.
Piasco, 05 luglio 2012
costigliole saluzzo la casetta dell'acqua un successo a costo zero per l'amministrazione
Di Dulce (del 18/11/2009 @ 09:44:08 in Eventi, linkato 2082 volte)
La Settimana del Baratto | dal 16 al 22 novembre 2009
La crisi impazza? Il viaggiatore si evolve e fa di necessità virtù. Se è vero che la crisi ha inciso, in parte, nel capitolo spesa dei viaggi degli italiani, è altrettanto vero che c’è stata una inversione di tendenza che ha visto le mete italiane, le città d’arte, i piccoli borghi medievali, le riserve naturalistiche, i paesini di montagna, le località balneari, mettere in ombra i viaggi all’estero e le mete esotiche.
Una inversione di tendenza che ha investito anche le modalità dell’alloggio con una preferenza per i B&B e le strutture di microricettività, lontani dalla formalità degli hotel e vocati ad un tipo di ospitalità familiare e all’accoglienza tipica delle abitazioni private.
Per far conoscere e apprezzare tale ospitalità e per riproporre una antica, e quanto mai attuale forma di pagamento diventata una filosofia di vita, il portale www.bed-and-breakfast.it lancia una interessante e coinvolgente iniziativa. Dal 16 al 22 novembre migliaia di strutture affiliate al portale (che hanno accolto la proposta con entusiasmo e curiosità) aderiranno alla Settimana del Baratto. Avete sgranato gli occhi per la sorpresa? Sì, avete letto bene. Il Baratto, sul quale si è basata per secoli l’economia familiare, è tornato di moda arricchendosi di sfumature e sfruttando le potenzialità del web. Su Internet si sono moltiplicati i siti che propongono scambi senza circolo di denaro e dagli USA è arrivata la moda degli swap party, privati o pubblici, nei quali ci si ritrova per scambiarsi beni e servizi.
Nei giorni che vanno dal 16 al 22 novembre 2009 in tantissimi B&B italiani si potrà soggiornare gratuitamente, o meglio, barattando beni o servizi in cambio dell’ospitalità.
Volete qualche esempio? Preparate delle ottime conserve? Ottimo, potreste barattarle con un paio di pernottamenti inclusa colazione. Avete una enorme collezione di dvd o dvx e non trovate più lo spazio dove sistemarli? Perfetto, portateli in dono ai gestori di una struttura ricettiva in cambio di un indimenticabile weekend.
E se siete dei gestori … potreste barattare il pernottamento con delle lezioni di musica o, in alternativa, ospitare un idraulico o un giardiniere che elargiranno i loro servizi e dimostreranno la loro professionalità con piccoli lavori nella vostra struttura. In casa, si sa, c’è sempre qualche piccola riparazione da barattare con un pernottamento e una colazione.
Le possibilità di condivisione e scambio possono essere infinite, l’importante è non limitarsi, non avere imbarazzi e proporre lo scambio nella massima serietà, cortesia, curiosità, empatia, simpatia, originalità. E’ così che il “dovere” può diventare un piacere e vi darà la possibilità non solo di conoscere luoghi che non avete mai visitato ma anche di incontrare i gestori delle strutture che costituiscono il cuore pulsante del B&B italiano.
La settimana del Baratto sarà l’occasione per mettere in circolo viaggiatori, sensibilità, esperienze creando nuove relazioni di amicizia, stima e fiducia, oltre che un ottimo e inusuale modo per conoscere l’Italia e la sua gente.
Cos'è il BARATTO ?
In economia, il baratto è un'operazione di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi fra due o più soggetti economici (individui, imprese, enti, governi, ecc.) senza uso di moneta. Nel diritto civile, il baratto viene classificato sotto la denominazione di permuta.
Esso è generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, ed è dunque ben anteriore alle forme di scambio monetario. Una delle ragioni è che è molto più difficile, in assenza di moneta, risparmiare una parte del reddito. Il risparmio può avvenire in un sistema basato sul baratto solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo.
Nel baratto, il valore dei beni oggetto dello scambio viene considerato sostanzialmente equivalente fra le parti, senza ricorrere esplicitamente ad un'unità di misura di valore monetario dei beni stessi.
Il valore di equivalenza si raggiunge attraverso la considerazione qualitativa e quantitativa delle merci scambiate, secondo l'accordo delle parti, che talvolta può confidare negli usi, ma più spesso si richiama a fattuali ragioni di mutuo fabbisogno.
Anche nel baratto, dunque, il valore delle merci scambiate corrisponde al punto di incontro fra la domanda e l'offerta.
Si può distinguere tra baratto semplice (o baratto diretto), quando entrambe le parti desiderano procurarsi il bene o il servizio che ricevono in cambio del bene o del servizio ceduto, e baratto multiplo (o baratto indiretto), quando un soggetto cede un bene o un servizio ricevendone in cambio un altro bene o servizio che non desidera avere, ma che scambia per ottenere quanto desiderato (si dice che il bene ottenuto nello scambio è desiderato per il suo valore di scambio e non per il suo valore d'uso). Quest'ultimo è anche il caso in cui l'ottenimento del bene desiderato debba essere differito per ragioni di stagionalità o deperibilità.
Una forma speciale e specifica di baratto, è costituita dallo scambio di appartamenti nei periodi estivi, e dalle Reti di ospitalità mondiali; associazioni per lo più recenti nate negli ultimi anni, che offrono alloggio e pernottamento gratuito ai soci, o membri delle stesse.
Negli ultimi anni si stanno affacciando su internet portali o forum dedicati al baratto, molti dei quali completamente gratuiti, che offrono un servizio di scambio tra gli utenti e si ripropongono di diffondere lo spirito di tale modalità economica. Il baratto, ai giorni nostri, può rivestire un valore educativo in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni e oggetti.
Il baratto su internet è detto anche "swapping", da swap, letteralmente scambio, ed è una forma sempre più popolare di baratto, generalmente informale, in cui singoli o gruppi di persone si spediscono beni e oggetti di valore comparabile, su base fiduciaria.
I beni scambiati possono essere i più svariati, dagli indumenti, ai DVD, ai CD musicali, ad ogni tipo di oggetto e gadget e possono essere già in possesso dei partecipanti allo swapping, acquistati appositamente o creati con svariate tecniche, spesso seguendo un tema predefinito. Esistono anche e-mail swap, nei quali in genere sono scambiate informazioni, opinioni o foto a tema.
Sulla Variante Strutturale al Piano Regolatore, che la nostra amministrazione comunale sta discutendo ed approvando in queste settimane, il Gruppo Vas ha espresso (e scritto) la sua posizione “neutra” di cittadini piaschesi che si propongono di tutelare gli interessi di tutta la collettività. Lungi dall'essere una posizione definitiva e “chiusa” a nuove idee e proposte, il gruppo vuole sperimentare sul nostro blog un po' di democrazia partecipativa “dal basso” invitando tutti i piaschesi ad esprimere spontaneamente ed in forma palese (quindi non saranno presi in considerazione gli interventi anonimi) la propria opinione in proposito. Stiamo valutando anche la possibilità di effettuare un sondaggio serio online riducendo a 4-5 quesiti fondamentali la proposta della Variante che sarà discussa fra qualche settimana nella conferenza dei servizi con tutte le parti in causa. Il Vas ha chiesto di partecipare per contribuire a portare le istanze di tutta la popolazione. Pubblichiamo qui di seguito copia delle osservazioni e proposte inviate dal Vas all'amministrazione comunale e, per chi se lo fosse perso, l'articolo pubblicato sul Corriere con l'intervista al portavoce del gruppo Giampiero Mattio. Leggete, commentate e passate parola, quindi, in particolare giovani e famiglie giovani direttamente interessate dallo sviluppo futuro di Piasco.
All’attenzione del signor Sindaco del comune di Piasco Roberto Ponte a seguito del Consiglio comunale tenutosi mercoledì 30 marzo 2011 in cui è stata approvata la “Variante strutturale al piano regolatore – Documento programmatico art.31 TER L.R. 56/77 e art. 2 L.R. 1/2007 e documento tecnico di verifica V.A.S., desideriamo esprimere nuovamente il nostro punto di vista sugli interventi riguardanti: - la nuova piazza Biandrate ed il nuovo insediamento da 8000mc posto sull’attuale proprietà Isaia a pochi metri dalla proprietà della casa di riposo; - destinazione d’uso/vendita delle attuali scuole medie e del relativo campo da calcio e la nuova area servizi da destinarsi sui terreni che fiancheggiano la strada provinciale nel tratto che va dalla rotonda per Costigliole fino al semaforo nelle vicinanze delle scuole elementari attualmente ad uso agricolo; Riflessioni: in merito alla nuova piazza Biandrate e al nuovo insediamento adiacente il VAS intende rimarcare il consenso a lavori che permettono di migliorare la vivibilità del nostro comune utilizzando spazi peraltro già urbanizzati (area Isaia), ci chiediamo se questo nuovo insediamento edilizio potrebbe essere sostituito da un’area verde adiacente alla piazza considerando che attualmente nel nostro comune sono già approvati almeno un centinaio di nuovi alloggi che non corrispondono alla crescita demografica del paese (vedi relazione arch. Rudella). In particolare per quanto concerne questo nuovo cantiere riteniamo sia opportuno pensare però all’avvenire garantendo più spazio possibile alla struttura della casa di riposo in vista di futuri anche se attualmente impensabili nuovi ampliamenti. Area di servizi: considerato che già oggi abbiamo in centro un campetto che i nostri ragazzi possono usare liberamente e gratuitamente al pomeriggio, le chiediamo se un nuovo campo (qualora questo venisse smantellato)sarà un servizio per tutta la gioventù di Piasco o se sarà un’area riservata esclusivamente alle società calcistiche in quanto impianto sportivo da doversi mantenere in perfetta efficienza. Siamo del parere che si debba riflettere insieme se ne vale veramente la pena privare di un bene storico l’intera popolazione per favorirne una minima parte; resta certo il fatto che se il terreno dell’attuale scuola media con annesso campetto verrà venduto, si potrebbe valutare la possibilità di scambiare scuola e campo con l’ultimo lotto da costruire di via Mario del Pozzo confinante con il viale al fine di ricavarci un parco cittadino . Vantaggi che deriverebbero dall’usufruire dell’attuale area COESP: - si creerebbe un “polmone verde” in una zona fortemente urbanizzata migliorandone la qualità estetica; - facile accesso alla popolazione vista la centralità del sito (non si attraverserebbe la provinciale); - vicinanza con il polo scolastico /palestra; - si creerebbe uno spazio di cui gli alunni delle scuole (in primis le medie) potrebbero usufruire. Per quanto riguarda il nuovo campo da calcio riteniamo sensato che questo sia collocato nelle vicinanze del polo scolastico/sportivo quindi condividiamo la scelta di vincolare il terreno che fiancheggia la strada provinciale ad area servizi, siamo però convinti che vada posta sotto vincolo l’intera area di circa 40000mq (prima proposta) in quanto questo è l’unico strumento per salvarla dalla cementificazione futura che, come spiegato durante il Consiglio comunale dall’arch. Rudella proseguirà allineandosi al perimetro dell’attuale terreno vincolato. Siamo certi che quest’area dalle pregiate caratteristiche agricole vada tutelata con un vincolo che ne mantenga tale vocazione. Infine per quanto concerne la necessità di una sala festeggiamenti proponiamo di ricercare la soluzione fra i vari locali di cui il Comune dispone evitando di consumare nuovo territorio e risparmiando spese di realizzazione e gestione. In questo senso possono essere utili anche le esperienze e le scelte di buon senso adottate in Comuni vicini a noi (Busca ,Roccabruna). In conclusione , il VAS Circolo di Piasco ritiene prioritario che al più presto vengano definiti i limiti entro cui contenere il consumo di territorio fertile del nostro Comune anche per salvaguardare alle generazioni future un’area prossima al polo scolastico-sportivo da destinarsi alla creazione di un grande parco cittadino. L’idea che la crisi economica fermerà la corsa alla cementificazione, riteniamo non sia una garanzia sufficiente a tutelare il territorio di Piasco che non è illimitato, anzi, ben delimitato dalla morfologia del fondovalle. Se non modifichiamo l’attuale concezione di sviluppo, cosa lasceremo ai nostri figli e nipoti? Distinti saluti. Piasco, 7 maggio 2011 IL PRESIDENTE
Di Dulce (del 17/04/2012 @ 08:29:16 in Eventi, linkato 2030 volte)
VERZUOLO, Palazzo Drago VENERDI 20 aprile, ore 21
Presentazione del libro DI QUA NON SONO LIBERO (Edizioni Trengari, 2012) a cura del Comitato Antirazzista Saluzzese.
Il racconto dei braccianti africani a Saluzzo “Nomi, volti, storie. I migranti non sono una categoria sociale alla quale associare soltanto diffidenza, pregiudizi, paure. Esseri umani che si portano dentro drammi, solitudine e nostalgia che spesso non possono neppure manifestarsi a causa dell’indifferenza che li circonda e delle difficoltà quotidiane che essi incontrano per soddisfare bisogni primari quali il lavoro, la casa, il cibo. Costretti a muoversi continuamente alla ricerca di una occupazione, aggrappati ad uno straccio di contratto, ossessionati dalla burocrazia, ostaggi di norme incomprensibili e anonimi funzionari di questura. Sfruttati, truffati, in alcuni casi ridotti in schiavitù, ammutoliti dalla paura e dalla stanchezza, delusi da una realtà diversa da quella immaginata alla partenza. E allora, incrociare gli sguardi e riconoscersi, saper ascoltare, condividere una condizione di precarietà che ci accomuna tutti e la tensione al cambiamento, non escludere la dimensione del conflitto, inevitabile in una società ingiusta e violenta. Le storie che abbiamo raccolto alla stazione ci raccontano tutto questo e altro ancora: in un italiano stentato, in modo semplice e spontaneo magari anche ingenuo. E gonfiano il cuore di passione e di rabbia”. Durante la serata sarà proiettato il film LA TERRA (E)STREMA (Italia, 2009) di Montalbano, Giardina, Sposito Terra che non lascia scampo, fruttuosa, che arricchisce, che può lasciare morti di fame, rendere schiavi, assassinare. Terra che rispecchia la struttura di una società in bilico tra benessere ed estrema povertà, tra accesso all`universo conosciuto e ignoranza del proprio cortile, dove sempre più forte è il rischio della catastrofe che accade nella situazione di più ovvia normalità. Questa è una terra estrema che non è soltanto Sicilia... La terra (e)strema è un racconto delle "campagne" e dei soggetti che compongono la produzione e il sistema agricolo, soggetti che sono diventati invisibili ai più, al mondo urbano e metropolitano: il piccolo produttore, che diviene bracciante di sè stesso, e il bracciante straniero, che lavora per due soldi, nella maggior parte dei casi senza contratto, senza casa e costretto a ripiegare su un sistema di accoglienza ambiguo e simulatore. Il film è una produzione indipendente di Andy Studio Video, cofinanziata da Stiftung Menschenwurde und Arbeitswelt [Berlino] Stiftung Omina Freundeshilfe [Zurigo], Associazione studi giuridici sull’immigrazione e Arci Sicilia. ANPI e Coimitato Antirazzista saluzzese
Di Michela (del 24/06/2009 @ 08:05:46 in Viabilità, linkato 2651 volte)
Ora che non sono più membro dell’Amministrazione comunale e son ritornata ad
essere una semplice cittadina di Piasco , voglio parlarvi di come si vive su una rotonda disassata. La rotonda di cui parlo,per essere più precisi, è quella in via Verzuolo , perché di rotonde disassate a Piasco ce ne sono ben tre.
Se prima della costruzione della rotonda molte macchine sfrecciavano ai cento all’ora davanti a casa mia, ora il numero degli automobilisti incoscienti si è ridotto , ma è aumentato il pericolo: infatti chi non rallenta sulla rotonda sovente rischia di sbandare e andare fuori strada e guarda caso” il fuori strada” è costituito dalla recinzione della nostra proprietà. E’ già successo un incidente circa sei mesi fa : un’automobile , alle dieci di sera, dopo aver sbandato e aver divelto un segnale stradale, è finita contro la nostra cancellata, fortunatamente senza grossi danni. Se qualcuno vuole una prova di ciò che ho detto può trovare, ancor oggi, il segnale di cui parlo, sul ciglio della strada,in prossimità della rotonda, di fronte alla nostra abitazione.
Tutti i giorni però assistiamo a scene da brivido e non sto esagerando.Di notte poi non parliamone : il rumore assordante delle moto e delle macchine ci fa capire che non c’è il minimo rallentamento.
Proprio in questo momento sta sopraggiungendo un camion rimorchio a velocità sostenuta,
esco sul balcone, osservo, trasporta una mandria all’alpeggio, trattengo il fiato …..è andata bene. Per un attimo mi son vista una mandria di mucche nel mio cortile .Va beh! E vero che, nel recinto, ho Powa, un cane bovaro, ma non vorrei si trovasse a governare un’intera mandria dall’oggi al domani .
Penso sia chiaro che il pericolo, dopo la costruzione della rotonda , per noi è aumentato.
E’ aumentato anche l’inquinamento dell’aria perché durante l’accelerazione aumenta la produzione di gas.
E’ aumentato di conseguenza l’inquinamento acustico e l’inquinamento luminoso.
Pensate… ben undici lampioni sono stati installati su questa rotonda; il dodicesimo doveva essere proprio davanti al nostro cancello, nella nostra proprietà, in barba al risparmio energetico . Ci siamo opposti, naturalmente!
L’inquinamento luminoso non solo ci impedisce di vedere le stelle, ma ci costringe a dormire d’estate con le tapparelle chiuse perchè la stanza non sia illuminata a giorno.
Vorrei ancora descrivervi cosa succede quando rientriamo a casa.
A parte il rischio che corriamo perchè sovente chi proviene da Verzuolo non rallenta,e questo è un problema comune a tutte le rotonde disassate ,noi siamo in pericolo anche quando dobbiamo svoltare a destra per rientrare nella nostra proprietà in quanto gli automobilisti impazienti, e ce ne sono veramente tanti, sono costretti a rallentare proprio quando vorrebbero accelerare.
Da questa constatazione era nata una proposta da parte del gruppo dell’ex minoranza,
di modifica dell’incrocio all’ingresso del paese che avrebbe permesso di evitare le problematiche ai residenti e avrebbe favorito enormemente anche la viabilità alternativa all’ingresso del paese( molti sono i ciclisti che percorrono questa strada), ma il mandato si è concluso e nulla è stato fatto La nuova Amministrazione ha dato molta rilevanza, in campagna elettorale, alla viabilità, spero quindi che le problematiche che ho evidenziato vengano prese nella giusta considerazione. Grazie!
Di Dulce (del 23/08/2010 @ 01:14:14 in Eventi, linkato 1756 volte)
La discriminazione razziale e la pena di morte sono temi tristemente attuali e anche se qui in provincia quasi facciamo finta che BARTOLOMEO VANZETTI (Villafalletto, 11 giugno 1888 – Charlestown, 23 agosto 1927) non era cuneese.
Il 23 agosto di ogni anno si celebra in molte parti del mondo ed in Italia il SACCO E VANZETTI MEMORIAL DAY fin dal 1977 quando il governatore del Massachusetts, Michael s. Dukakis istituendolo scrisse che
“il processo e l’esecuzione di Sacco e Vanzetti devono ricordarci sempre che tutti i cittadini dovrebbero stare in guardia contro i propri pregiudizi, l’intolleranza verso le idee non ortodosse, con l’impegno di difendere sempre i diritti delle persone che consideriamo straniere per il rispetto dell’uomo e della verità”.
"Sono così convinto di essere nel giusto, che se voi aveste il potere di ammazzarmi due volte ed io per due volte potessi rinascere, rivivrei per fare esattamente le cose che ho fatto."
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